Scuola: “S. Federici”

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Scuola: “S. Federici”
Scuola: “S. Federici”
Classe: II B
Insegnante: Iride Ciavanni
Alunni: Matteo Caravello – Lorenzo Schieppani
IL CONOGLIO CHE PORTA AMICIZIA
Un giorno il coniglio Matteo vide due gatti che litigavano e si avvicinò per chiedere il
motivo del litigio.
Il gatto rossiccio disse: “ Bianchino mi ha rubato la caramella”
Il coniglio allora consigliò di dividersela da buoni amici. I due gattini ascoltarono il
consiglio e poi si misero a giocare contenti.
All’improvviso arrivò il leoncino Lorenzo che invitò Matteo e i gattini a giocare a
palla e tutti si divertivano quando arrivò la mamma del coniglietto per riportarlo a
casa. Il leoncino chiese se poteva stare con l’amico Matteo e la mamma lo avvisò
che avevano solo carote da offrire. Lorenzo allora disse: “ Per piacere, compratemi
un po’ di carne; ho fame.”
Mamma coniglia si procurò la carne e i due amici trascorsero tutta la sera a giocare
in cameretta senza mai litigare.
Infine il leoncino non poté ritornare a casa perché era lontana e rimase dal suo
amichetto mentre il saggio gufo avvisò papà e mamma leone dell’invito.
Alunne: Joana Alessandra Farcas – Emily Martinez
LE DUE BAMBINE
Sara e Martina sono due bambine molto amiche e quando, un giorno a scuola, arrivò
Carlotta tutte e due volevano essere sue amiche.
Purtroppo Carlotta rifiutò perché riteneva Sara e Martina più belle di lei e non
capiva che quello non era un buon motivo.
Rimase da sola e dopo alcuni giorni chiese lei alle due bambine di diventare sue
amiche e di poter giocare e studiare insieme.
Sara e Martina accettarono subito felici di avere un’altra amica e la invitarono a casa
loro dove prepararono un buonissimo piatto di pasta e una torta al cioccolato
deliziosa.
Dopo giocarono tanto e diventarono inseparabili aiutandosi a vicenda.
Alunni: Nicolò Gentile – Camilla Rainoldi
LA CUGINA
Un giorno Chiara, una ragazzina molto simpatica, stava giocando in cortile, quando
arrivò sua cugina Barbara e lei si arrabbiò.
Barbara diventò triste, voleva giocare con Chiara e non capiva perché lei non la
voleva e le gridava : “ Vattene mi dai fastidio”
La piccola cugina si sentiva sola perciò chiamò Chiara che non rispose e poi si mise a
giocare col suo amico immaginario.
Intanto Chiara la guardava e piano piano capì che stava sbagliando e che insieme
potava divertirsi di più.
Infine Chiara chiamo Barbara e incominciarono a divertirsi insieme senza litigare e
scoprirono che unendo la loro fantasia il tempo passava più velocemente.
Alunno: Pasquale Gerace – Ivan Mezzanzanica
CHIARA AL MARE
Chiara, un giorno, andò al mare in spiaggia e raccolse tante conchiglie variopinte di
forme strane e le mise in un castello di sabbia come se fossero un tesoro prezioso.
Di pomeriggio fece un bagno tra le onde del mare e trovò delle meduse che la
punsero. – AHI!- grida Chiara.
Subito il papà accorse preoccupato e l’aiuta ad uscire dall’acqua per trasportarla
sotto l’ombrellone.
Dopo un po’ Chiara si rialzò e andò a giocare col suo castello e le sue conchiglie
quando la mamma la chiamo per ritornare a casa.
Chiara diventò triste perché le dispiaceva lasciare il mare e il suo tesoro.
Alunni: Daniel Gjino – Luca Laurita
I LEONI SOLITARI
C’era una volta un leone triste perché non aveva amici e andava in giro desolato in
cerca di compagnia.
Ogni giorno andava a caccia ma non trovava nessuna preda quando, incontrò un
altro leone affamato che accettò di diventare suo amico e lo invitò a casa sua.
Prima però, andarono a caccia e catturarono un grosso animale che portarono nella
tana e se lo divisero da buoni amici.
Dopo si divertirono molto e giunta la notte l’ospite tornò nella sua dimora contento
e sapendo che il giorno seguente si sarebbero ritrovati.
Il tempo passò e i due leoni divennero amici di molti altri animali della savana che
chiesero scusa di essere stati scortesi e per farsi perdonare prepararono un grande e
meraviglioso pranzo.
Da quel momento i due leoni non furono più solitari.
Alunno: Riccardo Martignoni
LA NAVE VOLANTE
C’era una volta un bambino di nome Max che indossava sempre vestiti sporchi e
puzzolenti ma, che da grande voleva fare il capitano di una nave, per poter viaggiare
in luoghi diversi.
Un giorno, passeggiando nel bosco, incontrò una fatina dall’abito fuxia che gli disse:
” Tieni, questo è un sacchetto di polvere magica ma, prima di usarla pensaci
bene”Max lo prese, ringraziò e se ne andò.
Purtroppo la sua curiosità era tanta perciò, disubbidì alla fatina, apri il sacchetto e
senza pensarci, prese un po’ di polvere magica.
Immediatamente si trovò in una foresta più puzzolente e sporco di primae…
cresciuto.
La foresta era paurosa, buia, con alberi strani a forma di fantasmi e di ragni giganti.
Max si incamminò tremante tra l’erba pungente quando vide un guardiano che
regalava navi e…
ne chiese una.
Salì sulla nave rossa luccicante e ricordandosi della polvere magica pensò di avere
vicino a lui i suoi amici e poi volare in luoghi sconosciuti.
Il desiderio si realizzò e capitan Max sporco e puzzolente, con i suoi amici vissero
contenti e liberi
Alunna: Carolina Mattiolo
IL CASTELLO INCANTATO
C’era una volta un draghetto che non sapeva sputare fuoco e, un giorno andò dal
drago sapiente per saperne il motivo
Il drago saggio gli disse che se non riusciva a formare neanche una piccola fiamma
doveva seguire una cura e le medicine erano chiuse in un castello incantato e per
prenderle si dovevano superare delle prove.
Il draghetto, in un soffio, si mise in viaggio e quando arrivò al castello notò che era
tutto d’oro e pulito e sul portone c’era un cartello con scritte le tre prove da
superare.
Il saggio drago aveva ragione.
Draghetto iniziò a fare la prima prova: doveva scalare una montagna
altissima senza volare.
Immediatamente partì e ci riuscì.
Subito, affrontò la seconda prova che fu più difficile della prima: doveva
ricostruire una casa distrutta dagli orsi giganti.
Si mise all’opera e quando ebbe terminato passò all’ultima prova: doveva
catturare l’anguilla elettrica del lago, senza prendere la
scossa
Draghetto era in difficoltà perché aveva paura dell’acqua ma, poi, con astuzia prese
un lungo bastone biforcuto e imprigionò l’anguilla senza bagnarsi.
Aveva superato le tre prove quando all’ improvviso, comparve un gufo che gli
suggerì:” Troverai la boccetta che ti guarirà nell’ultima torre. “
Il draghetto felice, ringraziò il gufo e volando di diresse verso la torre dove prese la
boccetta e bevve tutto il liquido, senza lasciarne una goccia.
Infine provò a sputare e delle bellissime fiamme gialle e rosse uscirono dalla sua
bocca: la medicina aveva funzionato.
Alunna: Gaia Morganti
UN MONDO STRANO
Al di là delle nuvole c’era un luogo bizzarro con più di 1000 posti diversi ma, il più
bello era “il Mondo delle fate” il contrario del “Mondo delle streghe”
che era orribile e dove si facevano incantesimi terribili e si lanciavano potenti
sortilegi a chiunque disturbasse la vita degli abitanti
C’erano molte differenze tra la malvagia sovrana STRIA e la dolce regina FLORIDIANA
che non contenta dell’esistenza di soli due regni, si impegnava a crearne altri dove
dominavano la bontà, la generosità, la pace e l’armonia. Purtroppo Stria non era
d’accordo con l’idea di Floriana e si impegnava a fare sortilegi per spargere
cattiveria, odio e gelosia.
Da quel momento nacque una guerra e insieme il nuovo “Regno della Fantasia”
creato dai forti desideri del “Regno delle Fate” dove tutti potevano divertirsi, essere
amici e creare tutto ciò che portava allegria e gioia.
Quello era un MONDO incantato e magico dove ogni bambino vorrebbe vivere
Alunna: Giulia Panarella
LA CASA ABBANDONATA
Un giorno buio e piovoso tre bambini entrarono in una casa abbandonata da secoli,
desiderosi di esplorarla.
Aprirono la porta e proseguirono per un corridoio lungo, stretto e polveroso
quando, all’improvviso, sentirono dei passi che risuonavano in tutta la casa e
sembravano avvicinarsi sempre di più.
I tre bambini impauriti, si strinsero in un abbraccio ed ecco comparire una strega
brutta che gridò con voce spaventosa:” Cosa ci fanno dei marmocchi come voi qui?”
I bambini non dissero niente e tremando tentarono la fuga ma un fantasma li
bloccò.
Che spavento!
Il più grande subito pensò che potevano scappare passando dentro al fantasma e
tenendo per mano gli amici li trascinò in cucina, e si nascosero sotto l’acquaio dietro
una tendina.
La strega non li vedeva ma, ad un tratto, il tavolo si mise a volare, l’acqua si versò
da sola nei bicchieri e i bicchieri cominciarono a parlare e a dirigersi verso la strega
che, spaventata da una magia non fatta da lei, volò via sulla sua scopa magica e non
tornò più.
I bambini si guardarono intorno e notarono solo il fantasmino che rideva e gli faceva
l’occhiolino
Alunno: Alexsandro Paun
IL BAMBINO POVERO
Carlo era un bambino povero che viveva nel bosco e non aveva da mangiare perciò,
quando arrivava la notte fredda, lui andava in cerca di cibo e si raffreddava.
Un giorno, andando in giro, vide una capanna molto bella costruita con paglia e rami
e si avvicinò per osservarla dentro.
Aveva molta paura e credeva di offendere la persona che vi abitava entrando senza
permesso ma, poi, si fece coraggio ed entrò.
Meraviglia!
Lì dentro c’era tantissimo cibo fresco e stuzzicante e faceva caldo.
Improvvisamente arrivò il proprietario, il bambino non aveva scampo ed aspetto
fermo, tremante, l’ingresso della persona sconosciuta.
Entrò, un uomo anziano, con una barba lunga che copriva la bocca e che quando lo
vide si spaventò e urlò:” Tu chi sei?”
Il bambino rispose:” Sono Carlo, non ho una casa e una famiglia. Posso stare con
te?”
L’anziano rispose che non poteva stare con lui perché la capanna era piccola.
Carlo molto triste, uscì piano piano.
Subito il vecchietto vedendo il bambino deluso e infreddolito cambiò idea e disse:
”Carlo, vieni qui, da questo momento sarò tuo nonno e potrai mangiare e dormire
con me”
Carlo fu felicissimo e abbracciò il nonno che iniziò a raccontargli tante avventure.
Alunna: Iris Re
IN CERCA DI CIBO
In una nave volante un lupo e Capitan Jack erano pronti a partire in cerca di cibo.
Jack salutò sua moglie dicendole di non preoccuparsi perché l’impresa sarebbe
riuscita e che sarebbero tornati presto.
Il tempo passò e dopo un po’ a Jack mancò sua moglie, diventò triste e pensò:
“Basta! Mi devo concentrare e trovare del cibo al più presto”
Il lupo che lo stava ascoltando mormorò: “ Troveremo il cibo. Ne sono sicuro!!”
Il capitano gli sorrise felice.
Due giorni dopo gli esploratori videro un’isola e decisero di atterrare.
L’isola era silenziosa e si udiva solo il vento che faceva muovere le palme quando ad
un tratto i due esclamarono: “ Le banane!”
Il capitano e il lupo ne raccolsero un bel po’e poi cercarono il manco ma non lo
trovarono.
Ripartirono, passavano i giorni e Jack e il lupo si stavano arrendendo quando videro
un’altra isola: vi approdarono, si guardarono intorno e…
Ecco i manghi! Siamo salvi!
Saltarono dalla gioia quando, all’improvviso, videro un vecchietto magro magro e gli
offrirono dei manghi.
Il vecchio li mangiò volentieri e ringraziò.
Infine il capitano e il lupo salirono sulla loro nave volante e salutando il vecchietto
ritornarono a casa per raccontare la loro avventura e offrire a tutti del cibo squisito
e nutriente.
Alunna: Jamaica Riolo
GLI ABISSI DEL MARE
C’era una volta in un regno lontano negli abissi del mare la sirenetta Giasin molto
brava e tranquilla con suo padre molto crudele ed egoista e le sue sorelle molto
belle e gentili.
Un giorno Giasin e le sorelle furono invitate a una festa ma per entrare nella sala
dovevano aspettare un amico degli abissi. Aspettarono tanto con pazienza e quando
entrarono nella festa si divertirono molto ma, poi, dovettero tornare a casa.
Le ragazze erano felici e giocavano insieme senza litigare. Poi stanche tornavano a
letto sperando in una nuova giornata sempre più interessante.
Alunna: Irene Sciutto
UN AMORE SCONFINATO
Nel fondo del mare viveva Stella, una sirena simpatica a tutti e molto gentile.
Una mattina tranquilla la sirena si svegliò all’improvviso perché un fastidioso rumore
girava negli abissi.
Era l’elica di una barca e Stella nuotò in superfice dove incontrò un bel ragazzo dai
capelli castani e gli occhi azzurri come il cielo e luccicanti.
Stella non poteva vivere fuori dall’acqua perciò andò dalla Maga degli abissi e le
raccontò che il principe le piaceva e che voleva diventare umana.
Immediatamente la Maga la trasformò in umana e le insegnò a camminare sulla
terra.
Proprio quella sera il principe annunciava il nome della sua sposa e Stella voleva
andarci.
Cosi si presentò al castello con un vestito di perle e conchiglie brillanti ei lunghi
capelli sciolti e cosparsi di gocce d’acqua: era stupenda e quando il principe la notò
restò a bocca aperta.
Il Re rimase stupido dalla bellezza di Stella e il principe le chiese:” Vuoi diventare
principessa?”
La sirena rispose dolcemente:” Non lo so, ve lo dirò domani. Ora devo andare. Ciao”
e scappo via.
Intanto il padre di Stella era preoccupato perché non trovava sua figlia ed andò dalla
Maga che gli disse:” Stella è sulla terra come un’umana”
La sirena in quel momento era sulla riva del mare e chiamava la Maga.
Suo padre riconobbe la voce e la raggiunse per dirle che prima di andare da qualsiasi
parte doveva avvertirlo.
In quel momento Stella chiese al padre il permesso di sposare un umano e il padre
non si oppose ma, le chiese di andare a trovarlo spesso.
Stella dormi sulla spiaggia e il giorno dopo sposò il principe e vissero felici e contenti
Alunni: Pietro Stabilini - Davide Vono
IL CAVALLINO SPIRIT
Un giorno una cavalla stava partorendo un cavallini che chiamò SPIRIT.
Spirit imparò a correre veloce e con sua madre e il branco andò nella prateria dove
crebbe e diventò grande.
Un giorno notò una luce, si avvicinò e vide quattro uomini che lo presero e lo
portarono in uno strano posto.
Il giorno dopo si trovò in un recinto circondato da uomini che cercavano di salire su
di lui per cavalcarlo a qualcuno ci riuscì.
Spirit, a un tratto riuscì a scappare ma un uomo lo blocco e lui gli tirò una testata
facendolo cadere in una pozza di fango.
Alla fine Spirit riuscì a fuggire e a tornare dalla sua mamma e dai suoi amici del
branco che lo accolsero felici e capì che nessuno poteva domarlo se lui non voleva.
Alunno: Giacomo Telesi
UNA CASA PER IL FANTASMINO
In una lugubre serata d’estate il fantasmino Gino andò a cercare una casa da
infestare.
Provòa occupare il Comune ma era troppo illuminato; visitò una casa qualunque ma
era già infestata.
Stava ancora girando, quando arrivò il sole e lui decise di spaventare gli umani di
giornoedentrò in una scuola.
Qui, vide una classe con alunni silenziosi e, comparendo all’improvviso li spaventò e
un urlo terribile percorse il corridoio.
Subito dopo però i bambini diventarono amici di Gino e insieme combinavano tanti
scherzi ma aiutavano anche chi era in difficoltà.
Da quel giorno Gino, il fantasmino, visse nella biblioteca della scuola felice e
contento di poter leggere le tante avventure scritte nei libri con i suoi amici.
Alunno: Tobia Torriani
IL VIAGGIO NELLO SPAZIO
Francesco era un ragazzo che gli piaceva guardare il cielo di notte.
Fu proprio in una notte buia che vide nel cielo una palla bianca e luccicante e chiamò
la mamma per chiederle cos’era.
La mamma gli spiegò che era la LUNA dove il padre era andato per non tornare
mai più: era morto.
Il ragazzo esclamò:” Voglio andarci!”
La mamma allora gli spiegò che era troppo piccolo e non in grado di volare fino alla
Luna.
Purtroppo per Francesco andare sulla Luna era il più grande desiderio e infine ci
andò e la vide da vicino: era bella!
Quando fu sulla Luna gli venne il mal di testa perché non riusciva a stare fermo,
faceva su e giù e cosi risalì in cabina e si addormentò.
Il giorno seguente stava per tornare sulla Terra quando si sentì chiamare.
Si voltò, e vide suo padre che lo abbraccio e tornò con lui sulla Terradove la moglie
lo credeva morto.
Arrivati sulla Terra la madre rimase molto sorpresa ma felice ed organizzò una
grande festa per festeggiare il ritorno del marito e di Francesca
Alunna: Giorgia Vimercati
LA BIBLIOTECA INCANTATA
Un bel giorno Francesca era a scuola quando a un certo punto i maestri portarono la
classe a vedere un film.
Mentre tutti erano tranquilli e guardavano lo schermo, Francesca sentì una voce che
la chiamava e senza farsi vedere e in silenzio uscì e la seguì.
Dopo un po’ arrivò dove la voce era più forte, si fermò e notò che a chiamarla era
un libro e chiese: ”Dove mi trovo? E tu chi sei?”
Il libro gli rispose che si trovava nella biblioteca incantata e che doveva leggerlo per
scoprire chi era.
Francesca prese il libro e incominciò a leggere pagina dopo pagina ma non capiva
cosa potesse significare.
Dopo tre volte, la quarta volta capì ma, era troppo tardi perché la sua classe se ne
stava andando e lei sussurrò al libro: ”Tornerò presto, ora devo proprio andare.”
Quando Francesca tornò a casa raccontò tutto ai suoi genitori che gli dissero: ”Ti
crediamo, anche noi abbiamo vissuto la stessa esperienza e da quel giorno il libro e
diventato l’AMICO migliore”