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Viaggi in Oriente
Corea del Sud e del Nord
Tour di giorni 18
Giorno 1 (04 ottobre, martedì) – Italia – Seoul
Partenza con volo dall’Italia. Arrivo
Giorno 2 – (05 ottobre, mercoledì ) Arrivo a Seoul
Arrivo, incontro con la guida. Trasferimento in hotel. Cena e pernottamento.
Giorno 3 – (06 ottobre, giovedì) Seoul
Dopo colazione visita della capitale: si incomincia con il Palazzo Gyeongbokgung, costruito nel 1394, una
delle 5 residenze della dinastia Joseon, che regnò fino al 1910. Il palazzo, bruciato dai giapponesi nel corso
dell’invasione del 1592 è stato riportato al suo splendore originario con il restauro terminato nel 1990.
Assisteremo allo storico cambio della guardia che avviene alle 10.00 am e alle 14.00 pm e dura circa 20
minuti. . All’interno del palazzo visiteremo il National Folk Museum, formato da 3 sezioni in cui è illustrata
la storia sociale del paese nel corso dei secoli. Ci recheremo poi al Bukchon Hanok Village, la vecchia Seoul
in cui troviamo ancora circa 900 case tradizionali (hanok), costruite in legno, pietra e intonaco, con tetti di
tegole o paglia, a seconda che fosse l’abitazione di una famiglia ricca oppure di estrazione contadina.
Continueremo per Insa-dong, il cuore della città che si sviluppa intorno ad un canale artificiale lungo circa 5
km. La zona è rinomata per i suoi negozi di artigianato e arte coreana. Da non perdere è poi il mercato
Namdaemun dove in oltre 11 mila negozi è possibile trovare ogni genere di mercanzia. In tempo con l’inizio
della performance ci recheremo ad assistere al “Nanta Cooking Show” una sorta di show culinario in cui gli
attori chef devono cucinare delle portate usando mestoli e padelle come se fossero strumenti musicali, allo
stesso tempo ballando e recitando. Questo spettacolo è diventato un vero “must” a Seoul un musical
gastronomico, uno show di cucina acrobatica, a mezza via tra la performance, la danza, la musica e il teatro
di figura. Al calare delle tenebre saranno le luci dell’ avveniristica Dongdaemun Design Plaza a stupirci,
progettato dall’archistar Zaha Hadid, il complesso è stato pensato per garantire continuità e dialogo tra
architettura e natura, un insieme di parchi verdi, spazi polifunzionali, spazi museali, sale conferenze,
laboratori di progettazione. Cena e pernottamento in hotel.
Giorno 4 – (07 ottobre, venerdì) Seoul – Suwon – Songnisan
Dopo colazione partenza per Suwon per visitare la famosa fortezza del XVIII secolo, sito dichiarato
Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Fu costruita dal re Jeongjo (r. 1776 -1800) come atto di pietà filiale
per restituire l’onore a suo padre che era stato assassinato in seguito a un intrigo di palazzo. La fortezza fu
progettata da Jeong Yak-yong noto come Dasan, uno dei più grandi studiosi confuciani del Silhak (Scuola
della scienza pratica). La fortezza ha quattro porte: "Hwaseomun" (porta occidentale), "Janganmun" (porta
settentrionale), "Paldalmun" (porta meridionale) "Changnyongmun" (porta orientale). Le porte
settentrionale e meridionale sono le più grandi e il loro tetto e le decorazioni in legno e pietra richiamano la
Namdaemun di Seoul. La porta meridionale venne bruciata durante la Guerra di Corea. Fu ricostruita nel
1975. Le porte maggiori sono sormontate da un padiglione a due piani, mentre le porte orientali e
occidentali hanno un padiglione a un solo piano. Tutte le quattro porte sono circondate da una fortezza in
miniatura che ospitava le guardie addette alla loro difesa. La struttura era racchiusa da una cinta muraria
lunga 5,74 chilometri e alta fra i 4 e i 6 metri (dove il terreno è pianeggiante le mura sono più alte rispetto ai
tratti in cui il terreno è montuoso). I parapetti sono di pietra e mattoni, alti 1,20 metri. Le mura sono in
buono stato di conservazione, tranne il lato meridionale che non è mai stato restaurato.
Lungo le mura si trovavano 48 strutture difensive, ma sette di loro sono andate perdute nei secoli a causa di
inondazioni, guerre o logorio. Tra queste strutture difensive si trovano porte segrete, piattaforme di guardia
e per gli arcieri, torri d'osservazione e bastioni. La torre di segnalazione aveva 5 camini per poter fare segnali
sia col fumo che col fuoco: uno di essi illuminato significava pace, due significava che il nemico era stato
avvistato, tre che si stava avvicinando, quattro che era penetrato in città e cinque che era iniziato il
combattimento intorno alla fortezza. Trasferimento di 2 ore circa per raggiungere Songnisan, una delle
aree sceniche più belle della Corea. Al suo interno visiteremo il tempio Beopju-sa, risalente al 553 d.C., dove
si trova la più alta statua di Buddha dorata della Corea (33 metri) e una splendida pagoda a 5 piani in legno.
Sistemazione in hotel, pensione completa.
Giorno 5 – (08 ottobre, sabato) Songnisan – Andong ( Mask Festival)
Dopo colazione prenderemo la express way fino ad Andong (100 km , 2h30 circa). La città di Andong è
considerata il centro del confucianesimo in Corea. Chi passeggia per la città può imparare molto sulla cultura
confuciana e lo stile di vita di un tempo osservando le case tradizionali, le cascine e il famoso villaggio
Hahoe. Il vicino villaggio di Hahoe è famoso per la sua danza delle maschere, oltre che per la bellezza
dell'ambiente circostante e per i numerosi studiosi che vi sono nati. Hahoe è una comunità dove i
discendenti del clan Ryu sono vissuti per oltre 600 anni. Nel 1392, quando la dinastia Yi fondò lo stato
Joseon, il funzionario statale Ryu Jong-hye (1433~1484) scelse Hahoe come sito originario del clan Ryu di
Pungsan . I fratelli Ryu Un-ryong (1539~1601), un noto letterato confuciano, e Ryu Seong-ryong
(1542~1607), un primo ministro che aiutò il paese a respingere l'invasione giapponese nel 1592, provenivano
entrambi da questo villaggio. Grazie al successo della famiglia Ryu il villaggio prosperò e cominciarono ad
apparire ad Hahoe case col tetto di tegole (hanok) , che erano tradizionalmente riservate
all'aristocrazia. Oggi rimangono ancora 162 abitazioni tradizionali col tetto di tegole e vi sono ancora 211
case col tetto di paglia, che erano le abitazioni della gente comune. Nel 1994 il governo coreano ha
designato l'intero villaggio come uno dei più importanti tesori del patrimonio folcloristico, e nel 2010
l'UNESCO lo ha dichiarato «sito patrimonio dell'umanità», mettendolo in evidenza in tutto il mondo.
Visiteremo il villaggio proprio durante il famoso Festival delle Maschere (il programma del festival 2016 al
momento in cui stiamo pubblicando il tour deve ancora essere definito. Gli eventi a cui potremo partecipare
saranno quelli che si svolgeranno nella giornata di sabato 08 ottobre). Molto interessante e caratteristico è
anche il locale Museo delle Maschere. Durante la giornata avremmo anche l’occasione di visita la storica
Accademia Confuciana. Cena e pernottamento in hotel.
Giorno 6 – (09 ottobre, domenica) Andong - Gayasan National Park – Yangdong - Gyeongju
Dopo colazione continuiamo il nostro percorso verso il Gayasan National Park per raggiungere l’antico
tempio Haeinsa. Esso è famoso per ospitare le cosiddette Tripitaka Koreana, cioè l'intera collezione di
81.258 tavolette in legno con le Scritture Buddhiste, presenti qui fin dal 1398.
Haeinsa è uno dei tre templi-gioielli del Buddhismo, insieme a quelli di Tongdosa e Songgwangsa: di questi il
primo rappresenta il dharma, il secondo il Buddha e il terzo il sangha. Il tempio è stato dichiarato
Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Il tempio contiene notevoli tesori dell'arte, compresi dipinti
buddhisti, pagode in pietra, lanterne e una realistica statua lignea rappresentante un monaco. Per assicurare
la conservazione delle tavolette sono state utilizzate dai costruttori numerosi ingegnosi espedienti:
innanzitutto il magazzino è costruito nel punto più alto del complesso del tempio. Poi il Janggyeong
Panjeon si affaccia verso sudovest per evitare di essere investito dai venti umidi provenienti da sudest,
sfruttando al contempo i vicini picchi montuosi per ripararsi dai gelidi venti settentrionali. Nelle due sale
principali vennero aperte delle finestre di diverse dimensioni, per facilitare la ventilazione sfruttando i
principi dell’idrodinamica. Le finestre vennero installate in ogni sala per massimizzare la ventilazione e
moderare la temperatura. I pavimenti d'argilla vennero cosparsi di carbone, ossido di calcio, sale, calce e
sabbia, per assorbire l'umidità durante i periodi di pioggia e trattenerla durante i mesi invernali. Anche il
tetto è fatto di argilla, con travi e appendici in legno che servono ad impedire repentini cambi di
temperatura. Inoltre nessuna parte del tempio si trova in ombra. Pare che gli insetti e gli uccelli evitino
completamente di entrare in queste sale, ma la ragione per cui questo accada è sconosciuta.
Tutti questi accorgimenti sono largamente considerati la ragione principale per cui le tavolette sono
sopravvissute fino a noi in un superbo stato di conservazione. Si prosegue poi verso Gyeongju, antica
capitale della dinastia Silla (57 a.C. – 935 d.C.), definita la città museo o ancor meglio “museo senza mura”.
La nostra sosta successiva avverrà nel villaggio di Yandong, villaggio tradizionale sotto l’egida dell’
UNESCO. Molte delle 180 case sono ancora abitate. Due antichi santuari sono stati costruiti seguendo le
teorie armoniose dello Yin e Yang. Si possono vedere le residenze delle famiglie più ricche, padiglioni,
l’accademia degli studi confuciani, le case con i tetti di paglia dei contadini. Percorreremo poi la strada
costiera raggiungiamo Goryongpo, per visitare il porto dei pescatori. Qui la pesca principale è quella del
calamaro. Arrivo a Goryongpo. Sistemazione in hotel, cena e pernottamento.
Giorno 7 – (10 ottobre, lunedì) Gyeongju
Dopo colazione inizieremo con l’esplorare due siti Patrimonio dell’Umanità: la grotta Seokguram e il tempio
Bulguksa. A causa della geologia del paese, con montagne prevalentemente granitiche, scolpire immagini
sui loro fianchi non era un'operazione facile, quindi si preferì scavare una grotta artificiale al cui interno
collocare statue. Le piccole dimensioni del tempio sotterraneo indicano che probabilmente esso era
utilizzato solo dalla famiglia reale. I lavori iniziarono nel 742 o nel 751, durante il picco culturale del regno di
Silla. La grotta venne ultimata nel 774. La grotta è un simbolo del viaggio spirituale verso il nirvana. I
pellegrini partivano dal complesso di Bulguksa o dai piedi della montagna in cui si trova la grotta,
all'ingresso della quale vi è una fontana in cui essi potevano rinfrescarsi. All'interno, l'anticamera
rettangolare e uno stretto corridoio, ai cui lati si trovano alcuni bassorilievi, rappresentavano la terra,
mentre la rotonda a cui essi conducono rappresentava il cielo. Il punto più importante del tempio
sotterraneo è rappresentato dalla statua di Buddha seduto che si trova nella rotonda. Gautama Buddha è
seduto su di un trono di loto con le gambe incrociate e una serena espressione di meditazione. Esso assume
padmasana, ovvero la posizione del loto, con il mudra delle mani bhumisparsamudra, toccando la terra con
la mano destra. Intorno alla statua si trovano 15 pannelli di bodhisattva, arhat e antichi dei indiani (Brahma e
Indra), oltre a 10 statuette racchiuse in nicchie lungo i muri della rotonda, 5 su ogni lato. La sala principale
del tempio ospita una statua di Bodhisattva coi suoi discepoli. Nella grotta si trovano anche 40 figure
rappresentanti i diversi principi del Buddhismo e i principali insegnamenti.
La grotta è decorata con mezze lune e fiori di loto. Gli architetti Silla utilizzarono apparentemente il
principio della simmetria e quello del "rettangolo dorato". Per la costruzione non venne usata calce e la
struttura è tenuta insieme da rivetti di pietra. La costruzione è stata orientata in modo da poter utilizzare la
ventilazione naturale del luogo. La cupola della rotonda è leggermente ovale, con un diametro che varia fra i
6,84 e i 6,58 metri. Proseguimento delle visite con il Tempio di Bulguksa, sul Monte Tohamsan, costruito nel
VI secolo e poi ingrandito nel corso dei secoli. L'entrata al complesso, Sokgyemun, è costituita da una
scalinata e da un ponte che portano all'interno della struttura. Questa scalinata è composta da 33 gradini,
corrispondenti ai 33 passi necessari verso l'illuminazione. La parte inferiore, Cheongungyo (ponte della
nuvola blu), è lunga 6,3 metri ed è composta da 17 gradini, la parte superiore, Baegungyo (ponte della
nuvola bianca), è lunga 5,4 metri ed è composta di 16 gradini. Alla fine della scalinata vi è la porta chiamata
Jahamun. Del complesso fanno parte due pagode: Seokgatap e Dabotap. La prima è una pagoda di 3 piani,
alta 8,2 metri e costruita in pietra, in stile tipicamente coreano, risalente all'VIII secolo. La seconda ha una
struttura con moltissime decorazioni, è alta 10,4 metri e la sua immagine è riportata sulle monete da 10
won.
La sala principale è detta Daeung Jeon ("sala della grande illuminazione"), costruita nel 681, al di fuori della
quale si trovano le due pagode citate precedentemente. Dietro questa sala si trova la Munseol Jeon ("sala
del silenzio"), che deve il suo nome alla credenza che gli insegnamenti di Buddha non possano essere
insegnati con le sole parole. Questa sala dovrebbe risalire al 670.
Oltre a queste strutture, nel complesso si trovano numerose altre sale, statue (perlopiù rappresentanti
figure di Buddha) e lanterne, che fanno del complesso di templi di Bolguksa uno dei luoghi storici più
importanti della Corea del Sud.. Proseguimento delle visite con lo stagno di Anapji e con il Cheomseongdae,
ritenuto l’osservatorio astronomico più antico del pianeta. Si continua con il Tumuly Park dove sitrovano 23
tombe di monarchi della dinastia Silla e quelle della dinastia Joseon (1392-1910) presso il complesso
Gwaeneung. Cena e pernottamento in hotel.
Giorno 8 – (11 ottobre, martedì) Gyeongju – Yangsan - Busan
Dopo colazione tour prosegue con il Museo Nazionale di Gyeongju, il più bel museo storico della Corea.
Subito fuori dalla stanza principale si trova la campana Emille, una delle più grandi di tutta l’Asia, il cui
suono, si dice, possa essere udito a 3 km di distanza. Partenza al mattino in direzione di Busan, seconda
maggiore città della Corea del Sud , quinto porto più grande del mondo. Lungo il percorso visiteremo il
Tempio Tongdosa, a Yangsan, nella regione Kyŏngsangnam-do, uno dei più importanti templi buddisti
della Corea. È famoso per non avere una statua del Budda nella sala principale. Il motivo di questa mancanza
è dato dal fatto che a Tongdosa sono conservate le vere reliquie di Sakyamuni, il Budda storico, e per questo
il tempio non ha bisogno di una statua del Budda. Certo è che la bellezza del paesaggio e l'atmosfera serena
del tempio danno al visitatore l'impressione che qui il Buddha continui a vivere. Tongdosa si trova
posizionato sul pendio meridionale del monte Yŏngch'wi-san che è alto 1.050 metri s.l.m., non lontano dal
fiume Naktong-gang e dal Mare Orientale. Il nome della montagna deriva da quello del monte Grdhrakuta
nel Magadha orientale, uno dei quattro principali regni dell'India al tempo del Budda. Il monte Grdhrakuta,
che i coreani chiamavano Yŏngch'wi-san, è famoso per essere stato il luogo in cui Sakyamuni, il Buddha
storico, pronunciò il Sutra del Loto. Si dice che su quella montagna, il cui nome significa “Picco
dell'avvoltoio”, vivessero vari immortali e molti avvoltoi. Siccome in Corea il monte su cui si trova il tempio
era ritenuto essere significativo come la sua controparte in India in termini di provvidenza del Buddha, gli fu
dato lo stesso nome. A proposito del nome del tempio, Tongdosa significa “Tempio del passaggio
nell'illuminazione”. Siccome gli edifici del tempio, le sue pagode, le lanterne di pietra, il bell'ambiente
naturale e i grandi maestri che vi hanno insegnato la legge buddista sono tutti considerati come dovuti alla
provvidenza del Buddha, Tongdosa era ritenuto essere eccezionale come il monte Grdhrakuta in India, dove
il Buddha insegnò il canone. Al termine della visita si procede per Busan, dove in questo periodo ha luogo
anche il famoso Festival Internazionale del Cinema, il più importante dell’intera Asia. Presso lo Yongdusan
Park vedremo la Busan Tower, alta 118 metri, , continueremo per il mercato del pesce di Jagalchi e
potremo fare un giro nell’affollato mercato di Gukje. Da non perdere è il quartiere di Gamcheon, la “Machu
Picchu” di Busan, un agglomerato di case variopinte costruite lungo la collina, decorate con murales e
sculture realizzate dai suoi residenti. Non mancheremo di aggirarci per Biff Street, la “Strada delle Star”,
ove si trovano tutti i principali teatri e cinema della città , imperdibile durante le giornate del Festival.
Sistemazione in hotel, pensione completa.
Giorno 9 – (12 ottobre, mercoledì) Busan - Beijing
Dopo colazione, trasferimento in aeroporto per il volo su Beijing. All’arrivo nel primo pomeriggio faremo un
giro esplorativo negli antichi Hutong di Beijing, entrando anche in qualche casa delle famiglie che ancora
occupano la zona tradizionale dei vicoli. Trasferimento in hotel, cena e pernottamento.
Giorno 10 – Beijing – Pyongyang (13 ottobre, giovedì)
Dopo colazione, trasferimento in aeroporto e volo per Pyongyang. Incontro con la guida locale. Si
percorrono i 24 km per raggiungere il centro della capitale ( 3 milioni di abitanti). Sistemazione in hotel, cena
e pernottamento.
Giorno 11 (14 ottobre, venerdì) – Pyongyang – Mt Myohyang - Pyongyang
Dopo colazione partenza in direzione nord ovest per raggiungere l’ area naturalistica del Mt Myohyang. Si
percorrono 150 km di autostrada senza quasi incrociare altri veicoli. All’ arrivo visita all’International
Friendship Exibition, all’interno di due palazzi pressoché identici, in cui sono conservati tutti i regali ricevuti
dal Great Leader e dal Dear Leader dalle delegazioni politiche di quasi tutto il mondo. Nel palazzo di Kim Il
Sung sono conservati più di 100.000 regali in oltre 120 stanze. Si prosegue con la visita del Pyohon Temple, il
complesso buddhista più importante della parte nord del paese. Il complesso è stato costruito nel 1044 ,
ristrutturato più volte nel corso della storia, fino a quando venne completamente distrutto durante la Guerra
di Corea dai bombardamenti americani. Kim Il Sung lo fece ricostruire per testimoniare il grande passato
coreano. Il luogo è magico, immerso nella natura. Qui conservata la collezione di 800 tavolette in legno con i
precetti delle scritture del Buddhismo Tripitaka Koreano. Dopo pranzo, si effettua un percorso di hiking nei
boschi della montagna, particolarmente suggestivo durante il periodo autunnale. Rientro a Pyongyang,
cena e pernottamento in hotel.
Giorno 12 (15 ottobre, sabato) – Pyongyang
Dopo colazione city tour della capitale: si raggiunge il maestoso Kumsusam Memorial Palace il mausoleo in
cui è sepolto il “Great Leader” . Dal dicembre 2011 qui riposano anche i resti di Kim Jong Il. Il luogo per i
coreani ha una sacralità paragonabile a quella della Mecca per i musulmani o del Vaticano per i cristiani. Un
lungo percorso di scale mobili ci porta nella prima grande “stanza sacra”, dove campeggia una gigantesca
statua di Kim il Sung, fra suoni e luci che rendono l’atmosfera sacrale. In fila per quattro si compie il primo
rispettoso inchino. Dopo aver ascoltato una registrazione con cui ci viene ricordata la disperazione della
gente alla notizia della morte del loro leader, si fa ingresso nella camera mortuaria. Il corpo di Kim è posto in
una teca sotto vetro. In rispettoso silenzio si compie un giro attorno alla teca, inchinandosi su tre lati (tranne
quando ci si trova alle spalle della salma). Si ritorna quindi all’ingresso per raggiungere l’immenso piazzale
da dove si può vedere e ammirare in tutta la sua maestosità questo palazzo in stile sovietico che fu la
residenza del leader anche in vita. Si raggiunge la “collina degli eroi”, il Cimitero dei Martiri della
Rivoluzione. Nel pomeriggio visita alla storica metro di Pyongyang che include una corsa in treno dalla
Stazione della Riabilitazione a quella della Gloria. E’ la metropolitana più profonda al mondo, poiché in caso
di attacco nucleare dovrebbe assolvere anche al compito di rifugio atomico. Le stazioni sono ricche di
marmi, lampadari a candela e decorate con murales che esaltano la virtù della Juche. Ci si reca quindi sul
fiume Taedong per visitalre la Pueblo, la nave spia americana catturata nel 1968. La nave non venne più
restituita e rimane oggi un cimelio rappresentativo della vittoria sull’imperialismo USA (l’equipaggio venne
rilasciato, tranne un soldato che perse la vita nel conflitto a fuoco che intercorse al momento della cattura).
Raggiungiamo poi Kim Il Sung Square, l’immensa piazza centrale in cui hanno luogo le grandi parate militari
e le celebrazioni più importanti. Visita alla Torre della Juche,costruita nel 1982 per commemorare i 70 anni
del Presidente, composta da 25.550 blocchi di granito, uno per ogni giorno di vita di Kim Il Sung. Salita al
parco della Moran Hill , la collina dove gli abitanti di Pyongyang vengono a trascorrere il loro tempo libero.
Sistemazione in hotel, pensione completa.
Giorno 13 (16 ottobre, domenica) – Pyongyang - Nampo – Ryonggang
Dopo colazione partenza in direzione di Nampo, città sul delta del fiume Taedong, il porto principale del
paese. Qui è stata costruita l’imponente West Sea Barrage (1986), la diga lunga 8 km che ha risolto i
problemi d’irrigazione e acqua potabile oltre che bloccare le terribili inondazioni del passato. La visita è
accompagnata dalla proiezione di un filmato che racconta la storia della costruzione. Continuazione delle
visite con la cooperativa “Chongsan” , modello di cooperativa creata da Kim Il Sung, che si basa sulla
filosofia della Juche. Vengono prodotti: frutta, verdura, riso, mais e fagioli. Il sistema scolastico è integrato
nella cooperativa, così come è presente un ospedale. Proseguimento per Ryonggang. Sistemazione in
gust house termale. Pensione completa.
Giorno 14 (17 ottobre, lunedì) – Ryonggang – DMZ - Kaesong
Partenza verso sud per arrivare a Panmunjom dove è posizionata la DMZ. Ci troviamo al 38° parallelo, il
punto di demarcazione in cui venne firmato nel 1953 l’armistizio che portò al cessate il fuoco nella Guerra di
Corea. La visita inizia con la spiegazione di che cos’è la DMZ da parte di una guida militare. Poi, a bordo del
bus, si raggiunge il sito dove venne discusso e firmato il cessate il fuoco. Quindi si fa ingresso nelle casupole
azzurre posizionate proprio sul confine fra le due Coree. All’interno un tavolo è posizionato proprio nella
metà della stanza e funge da confine divisorio tra i due paesi. Girando intorno al tavolo si entra
“ufficialmente” nella Corea del Sud. Naturalmente la porta d’uscita verso la Corea del Sud è sbarrata da due
militari. Si lascia la DMZ per raggiungere il Mausoleo di Kongmin, sito storico in cui è sepolto il re, insieme
alla moglie, che governò dal 1352 al 1374. Dopo pranzo si attraversa una zona di villaggi e risaie per arrivare
sulla collina da cui è possibile osservare il confine demilitarizzato fra le due Coree ( 2 km per parte) e da
lontano intravedere il Concret Wall, il muro di 284 km costruito in Corea del Sud, barriera artificiale
insormontabile fra i 2 paesi. Al termine, proseguimento per Kaesong. All’arrivo, visita al Koryo Museum,
antica università confuciana, oggi museo che presenta la nascita e lo sviluppo della dinastia Koryo.
Sistemazione in hotel tradizionale, pensione completa.
Giorno 15 (18 ottobre, martedì) – Kaesong – Sariwon - Pyongyang
Partenza verso nord sull’autostrada della riunificazione. Dopo circa 1h15 si raggiunge Sariwon. Si visita il
Parco turistico in cui diversi mosaici spiegano le varie epoche storiche della Corea. In bus eccoci poi
raggiungere la vicina Chanbang Mountain dove si trova il Songbul Temple. Visitiamo il bel complesso con il
monaco locale: i monaci in Korea del Nord sono 200, stipendiati dal governo, con la possibilità di sposarsi.
Questo tempio è particolarmente ricco di iconografie buddhiste ed infatti si tratta del tempio più antico di
Corea. Pranzo. Rientro a Pyongyang per le ultime visite e se ci sarà la possibilità assisteremo al bellissimo
spettacolo del circo acrobatico militare (USD 20 da pagarsi in loco). In alternativa al Circo potrebbe essere
prevista la visita al Children’s Palace di Pyongyang dove i bambini locali imparano a suonare gli strumenti
tradizionali o attività come la ginnastica acrobatica. Il programma sarà comunque concordato in loco con la
guida in base alle circostanze del momento. Sistemazione in hotel, pensione completa.
Giorno 16 (19 ottobre, mercoledì) – Pyongyang - Beijing
Dopo colazione, trasferimento alla stazione dei treni ed imbarco per Beijing (10.10 – 08.31). La sistemazione
a bordo del treno avviene in cabine letto di prima classe a 4 posti. Il treno attraversa zone di campagna
interdette al turismo fino a raggiungere il confine cinese di Sinuiju. Pranzo libero nel vagone ristorante del
treno. Espletate le formalità burocratiche, si continuerà il viaggio verso Beijing, dove l’arrivo è previsto nella
mattinata successiva.
Giorno 17 – (20 ottobre, giovedì) Beijing - partenza
All’arrivo verso le 08.30 alla stazione dei treni di Beijing, incontro con la guida con cui ci trasferiremo nella
rinomata No. 8 Hot Springs Club dove ci si potrà rilassare nella sala riposo, fare una doccia oppure uno dei
rilassanti massaggi orientali (non inclusi) proposti dalla SPA. Pranzo a buffet e pomeriggio visita della zona
798 (798district.com), quartiere artistico e trendy di Beijing, punto d’incontro dell’ arte contemporanea
pechinese. Al termine rientro alla SPA, cena intorno alle 18.00 e trasferimento in aeroporto per il volo di
rientro.
Giorno 18 – (21 ottobre, venerdì) Arrivo in Italia
Arrivo nella propria città di partenza.
Quota base 10 partecipanti € 4200
Suppl. singola
€ 785
Si prega di leggere attentamente le informazioni utili per la Corea del Nord, scaricabili dal sito internet
(www.altreculture.com)
La quota comprende: volo regionale Busan/Beijing - 20 kg di franchigia bagaglio – tutti i trasferimenti –
veicoli privati con autista – – treno in cuccetta a 4 posti da Pyongyang a Beijing - guide locali parlanti inglese
in Corea, parlante italiano a Beijing – tour leader dall’Italia – sistemazione negli hotel indicati – trattamento
di mezza pensione in Corea del Sud, pensione completa in Corea del Nord e a Beijing (tranne sul treno
Pyongyang-Beijing dov’è previsto il pernottamento con la prima colazione) – visite, escursioni, tasse
d’ingresso – gadget di viaggio.
La quota non comprende: il volo intercontinentale e le relative tasse aeroportuali con Emirates ( vedere la
tabella sottostante) spese ottenimento visto doppio ingresso della Cina (€ 160) – visto della Corea del Nord
( € 50)– le tasse aeroportuali del volo regionale (€ 22, da verificare al momento dell’emissione dei biglietti) – i
pasti non indicati -l’assicurazione con l’annullamento (il 3% del costo totale del viaggio) - bevande, mance,
extra personali e tutto quello non incluso nella quota comprende.
Operativo volo consigliato con Emirates
EK 206 MALPENSA DUBAI
14.05
EK 322 DUBAI
SEOUL
03.40
EK 307 BEIJING
DUBAI
23.55
EK 205 DUBAI
MALPENSA 09.45
22.10
16.55
04.15
14.20
Tariffa da Euro 300, più tasse Euro 365 (la tariffa indicata è quella disponibile al momento della stesura del
programma e va riconfermata al momento della prenotazione). Partenze da altri aeroporti collegati
direttamente a Dubai con Emirates, su richiesta.
Le strutture di questo viaggio
Seoul, Fourpoints by Sheraton Namsan Hotel
Mt Songy, Lake Hills Hotel
Andong, Richell Hotel
Gyeongju, Commodore Hotel
Busan, Towerhill Hotel
Beijing, Novotel Xinqiao
Pyonjiang, Yanggakdo Hotel
Mt Myohyang, Chongchon Hotel
Nampo Area, Ryonggang Hot Spring Hotel
Kaesong, Minsok Folk Hotel

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