La Prealpina - Intervista/concerto Crocevia (a cura di)

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La Prealpina - Intervista/concerto Crocevia (a cura di)
SPETTACOLI
La Prealpina Giovedì 9 Novembre 2006
35
Una talpa russa in redazione
Con Ludmilla Radchenko "Tuning and Fanatics" prende il volo
VARESE - Colpo
grosso di J.D. Manasseri.
Il varesino che ha inventato le Divas e aperto la
via italiana (televisiva) al
tuning sembra ora lanciatissimo sulla strada maestra. Il nuovo (splendido)
volto di "Tuning and Fanatics", di ritorno sugli
schermi da febbraio
2007, è quello di Ludmilla Radchenko, ex
"Talpa" ed ex Letterina.
Una ghiotta anticipazione ci sarà sabato sera
all’Oasi di Montichiari.
Lì la coppia si presenterà
come ha fatto ieri in via
Tamagno; a bordo di
"Eleonor" una show-car,
altra invenzione di J.D,
ovvero un’auto in puro
stile tuning costruita "in
diretta" durante il programma.
Ludmilla,
perchè
"Tuning and Fanatics?"
«Perché amo le auto,
in particolare quelle sportive, e amo la fantasia.
Non sono fatta per stereotipi e omologazione».
L’incontro con J.D.
Manasseri?
«Risale ai tempi di "La
sai l’ultima?". Sono dello
Scorpione e lui è del mio
stesso segno. Spesso su
un argomento abbiamo
idee opposte e ciascuno
difende la propria con
grande tenacia; mi piace
chi non mi dice sempre
sì. E "Tuning and Fanatics" mi offre la possibilità di misurarmi come
conduttrice:
un’esperienza inedita e una
nuova sfida che accetto
con entusiasmo».
Il giudizio sui tuoi precedenti programmi?
«Passaparola fu davvero l’inizio e, come tutti
i debutti, hai qualche difficoltà a muoverti, a capire davvero cosa devi
fare. Discorso diverso
per "La Talpa". Un’esperienza personale bellissima, impreziosita dal
fatto di avere incontrato
il fidanzato».
E’ ancora amore?
«Fortissimo. E quando
mi innamoro divento
quasi una geisha. Certo il
mio lui non deve mancarmi di rispetto, altrimenti,,,. Per il momento
le cose vanno benissimo
e il fatto che sia colombiano rappresenta un ulteriore stimolo».
Perché?
«Perché sono costretta
a imparare bene lo spagnolo. E’ la mia quinta
lingua, dopo il russo,
l’italiano, l’inglese e il
francese».
Un difetto riusciamo
a trovarlo?
«Beh, sono negata per
la musica che pure amo.
Nonostante il mio impegno, il pianoforte ed io
restiamo estranei».
Quel peperoncino al
collo?
«E’ una mia creazione;
sono anche stilista. Con
il mio fidanzato tra pochi
giorni, il 16, apriremo
una gioielleria, Pkkanto
Fks, a Milano, in corso
Garibaldi, 39. Per il momento si tratta di gioielli
ma è prossimo anche il
lancio di una linea di
biancheria intima».
Sei in Italia da
qualche anno; il bilancio è positivo?
«Molto anche se mi
manca la Siberia. Persino
quell’uscire per andare a
scuola quando fuori si è a
30 gradi sotto zero; sorrido quando la gente qui
dice "che freddo". Realtà
diverse quella dalla quale
arrivo, dove ho passato
un’infanzia senza ricchezza ma straordinariamente felice, e quella
nella quale vivo ora. Sto
leggendo un libro - "Voglio un marito italiano"
di Marina Sorina - che
rende bene l’idea di chi
arrivando dall’Est si
trova davanti a un nuovo
mondo; fatto anche di
asprezze».
Diego Pisati
Beatles, il mito continua
anzi rinasce con "Love"
NASCE DAL BAR ORCHIDEA "VOGLIA DI LAVORARE" PER SKY
Varese ritrova subito un reality
VARESE - Dopo l'inaspettato successo della
"Pupa e il Secchione" la
provincia di Varese torna
ad essere teatro dei tanto
discussi reality show. Il
programma (ieri riprese al
Bar Orchidea) in questione si chiamerà "Voglia
di lavorare" e andrà in
onda da dicembre per otto
puntate sul canale Discovery Realtime, presente
sulla piattaforma satellitare di Sky.
Condotta da Nicola Santini, non fornirà ai concorrenti i soldi facili del vituperato Grande Fratello,
non garantirà la visibilità
mediatica della Fattoria,
ma bensí permetterà a dei
perfetti sconosciuti in
cerca di occupazione, di ottenere uno stage presso
una delle tante attività commerciali dislocate nelle
varie città Italiane.
Il bar Orchidea di via Albuzzi, ieri quartier generale del nuovo reality
Per ogni puntata verranno selezionati due concorrenti in cerca di lavoro,
i quali verranno sottoposti
a un periodo di prova
presso negozi, bar e ristoranti al fine di testare l'impegno lavorativo profuso e
la capacità di adempiere
alle mansioni richieste, al
termine di questo lasso di
tempo uno dei due candidati verrà definito vincitore tramite il giudizio insindacabile del titolare dell'
attività in questione, tito-
lare che, sancendone le capacità lavorative offrirà
nel contempo la possibilità
effettuare uno stage a
medio o lungo termine con
la possibilità di assunzione
a tempo indeterminato.
Insomma, un reality
show, come ce ne sono e
ce ne saranno tanti, ma ben
lontano dagli stilemi che
hanno reso questo genere
tv tanto criticato. Questa
trasmissione non si basa
sui litigi, le discussioni gli
amori e i tradimenti di partecipanti più o meno famosi dati in pasto all'affamato pubblico di massa in
cerca di scoop, ma offre
uno dei beni, che soprattutto ai giorni nostri rappresenta una garanzia di sicurezza e tranquillità, il
vecchio e caro lavoro, entità sempre più rara e preziosa, quel lavoro che, se
non riesce in alcuni casi a
nobilitare l'uomo, come recitava un famoso adagio,
gli permette sicuramente
di mangiare, e provate a
chiedere se è poco agli
scheletrici concorrenti
dell'Isola dei famosi.
Thomas D’Andrea
MILANO - Non è nè una raccolta nè
un' antologia, bensì un lavoro di reinvenzione, l'album 'Lovè dei Beatles,
nato dalla ricreazione dei master originali conservati agli Abbey Road Studios, effettuata dal leggendario produttore del gruppo, Sir George Martin, e da
suo figlio Giles. Il progetto è nato come
colonna sonora dell'omonimo spettacolo
del Cirque du Soleil, che ha debuttato a
Las Vegas lo scorso giugno.
Nonostante il lavoro della compagnia
circense canadese sia in scena ormai da
mesi, l'ascolto italiano per la stampa di
'Lovè - che arriverà nei negozi il 17 novembre in versione cd e in versione cd
più dvd (con audio 5.1 effetto surround)
- è stato 'blindatò per impedire che le
tracce finiscano in rete ancora prima dell'
uscita ufficiale. C'è un'unica copia del
cd, infatti, che gira il mondo per i preascolti, accompagnata da un addetto alla
sua sicurezza, incaricato di passare al
metal detector chiunque si avvicini al prezioso master fatto dallo stesso George
Martin, che ha selezionato 46 minuti dei
78 totali della versione ufficiale.
Rispetto allo spettacolo di Las Vegas,
sono state tolte le parti strumentali di raccordo tra le varie scene che non appartenevano ai Beatles, ma in generale, da alcuni elementi, inseriti proprio per enfatizzare i numeri del 'Cirque du soleil', si capisce che l'album è nato come colonna sonora dello show. Rispetto al materiale originale dei Beatles, quello fissato nei loro
album storici, alcune canzoni sono state
completamente rimetabolizzate, mixate
con tracce di altri brani o con demo inediti, altre sono state solo 'allargatè, senza
i tagli dell'editing iniziale, mentre alcune
sono nella prima versione. 'Strawberry
fields forever', per esempio, inizia con
un demo di John Lennon alla chitarra
che era il primo abbozzo del famoso
brano: «la canzone poi subì diversi cambiamenti, la incidemmo più di una volta ha raccontato George Martin - tentando
di combinare insieme due versioni totalmente diverse, in chiavi e tempi differenti. Amavo moltissimo quel brano all'
epoca, ma John molti anni dopo mi confidò che non fu mai realmente soddisfatto della riuscita e io ebbi la sensazuione che, nelle registrazioni, lui
fosse stato sottovalutato.
DOMANI SERA IN CONCERTO A CASTELLANZA
Il nuovo "Crocevia" del jazz lo indica Max De Aloe
CASRELLANZA - Il
jazz targato Varese continua a vedere la nascita di
progetti di grande importanza a livello nazionale. In
questi giorni, per il catalogo della Abeat Records
(etichetta tra le maggiori in
Italia per il jazz, con sede a
Solbiate Olona), esce il cd
"Crocevia", espressione del
nuovo progetto di Max De
Aloe "Quartetto Crocevia".
Ad accompagnare l'armonica cromatica di De Aloe
(che in questo lavoro utilizza anche live electronics
e la fisarmonica), oltre al
batterista Stefano Bagnoli,
due altri grandi del jazz eu-
ropeo: Bebo Ferra alla chitarra e Riccardo Fioravanti
al contrabbasso. De Aloe ci
ha parlato delle novità più
importanti legate al suo cd.
Come è nata l'idea di
dare a questo progetto un
titolo emblematico come
"Crocevia"?
«Il Crocevia dà l'idea del
movimento, ma è anche un
luogo che obbliga a una
scelta: vado dritto o giro? Il
fascino del dubbio che va risolto velocemente, perché
in un incrocio non si può sostare. Il Crocevia ci porta
quindi a una visione dinamica della vita, dell'arte,
della musica».
La musica fa scuola, alla Scala
MILANO - Si chiama "La Musica fa Scuola" ed è un
progetto curato dall’Accademia del Teatro alla Scala in
collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale, il
Conservatorio Giuseppe Verdi e l’Università degli Studi di
Milano - Bicocca. Nato per innalzare il livello qualitativo
dell’offerta formativa della scuola superiore, il progetto
verrà esposto oggi al Ridotto dei Palchi del Teatro alla Scala
insieme al dvd di "Don Giovanni".
Nanni Moretti rompe il silenzio
ROMA - In coincidenza con l'uscita del "Caimano" è stato
un fiume in piena, poi si è nuovamente rinchiuso nella sua
proverbiale e quasi parossistica riservatezza: Nanni Moretti
rompe il silenzio e riprende adesso il filo di un dialogo
avviato per merito di un film particolarmente discusso, che
ha diviso i critici e sul quale sono stati scritti fiumi di
inchiostro, sia prima che dopo l'uscita. Oggi infatti Nanni
incontra il pubblico sempre in nome del "Caimano",
versione dvd in un cofanetto edito da Feltrinelli-Le Nuvole
uscito in libreria il 26 ottobre. Non solo il film, ma anche i
contenuti extra, una sorta di diario del Caimano, molto di
più di un semplice backstage, per la gioia dei cinefili e dei
morettiani doc. In più, anche un libro di 170 pagine,
"Dall'autarchico al Caimano", con dialoghi dal film e
numerose interviste.
Dai brani traspare un'
intensa collaborazione tra
voi nella scrittura dei
nuovi temi: come nascono
le vostre interpretazioni?
«Ognuno scrive dei brani
singolarmente, ma pensando alle caratteristiche
dei musicisti del gruppo e
all'idea del sound che vogliamo creare. Alcune cose,
anzi la maggior parte, non
vengono codificate, ma
reinventate e stravolte ogni
volta. Altrimenti che gusto
ci sarebbe?»
L'attenzione al mondo
di internet è sicuramente
una delle caratteristiche
di questo cd: la password
per scaricare il live del
Quartetto dal tuo sito, ad
esempio, o il tuo nuovo
blog.
«Cerco di prendere la
parte positiva e affascinante delle nuove tecnologie.
Mettere un live intero su
www.maxdealoe.it, scaricabile attraverso una password contenuta nel disco,
fa di Crocevia una sorta di
doppio cd che l'appassionato acquista al prezzo di
un singolo. Inoltre, in
questi anni, ho realizzato lezioni di armonica cromatica on line, scaricabili gratuitamente per tutti e questo
mi ha portato a ricevere una
quantità smisurata di mail
di appassionati. Il blog è un
modo per andare oltre, al di
là del mondo del mio strumento, per scrivere cose vicine alla musica ma non
solo».
Sperimenti
sonorità
nuove, attraverso l'uso
del live electronics applicato all'armonica cromatica: anche nel jazz italiano c'è spazio per l'elettronica e per suoni innovativi?
«Nella mia idea di jazz
c'è spazio per tutto quello
che solletica la creatività,
l'improvvisazione, la ri-
cerca. È una meravigliosa
strada in cui continui a chiederti dei perché. Non puoi
fare tutta la vita cercando di
suonare il jazz come lo suonava Charlie Parker. Devi
studiare la tradizione, ma
poi metterti in discussione
e prenderti i tuoi rischi. Da
quel momento in poi, forse,
nasce qualcosa d'interessante e di tuo»
Max De Aloe, Bebo
Ferra, Stefano Bagnoli e
Riccardo Fioravanti presenteranno "Crocevia" al pubblico domani, alle 21, nell'
Aula Magna dell'Università
LIUC a Castellanza.
Chiara Frangi
PRIMO ATTO DELL’APOLLONIO-ROSSI D’ANGERA
"Aeros", quando la danza è gioia pura
VARESE - Un successo l'avvio di stagione del Teatro
Apollonio-Rossi d'Angera di Varese. Sala gremita di un pubblico entusiasta, catturato con fanciullesco stupore dalle
acrobazie di atleti trasformati in ballerini dalle idee e dagli
insegnamenti di tre grandi della danza contemporanea: Pendleton, Parsons, Ezralow. Una scelta coraggiosa, controcorrente ma vincente, quella di posizionare uno spettacolo di
danza - anche se trattasi di una sintesi di atletica, ginnastica
e danza - come primo titolo in calendario. In Italia il pubblico che segue l'arte tersicorea non è poi così numeroso ma,
visto i risultati di questa serata, si potrebbe dire il contrario.
Del resto, "Aeros" incanta fin dall'inizio e non si può restare
indifferenti di fronte ad uno spettacolo dall'impronta molto
americana, fatto di effetti, colpi di scena, dove bisogna meravigliare e strappare applausi a scena aperta. Di applausi ce
ne sono stati veramente tanti, tutti meritati per ogni quadro,
ad ogni passaggio di scena.
Si è trattato di un'ora abbondante di delizie aero-ginniche,
vivaci, sorprendenti, piene zeppe di humor - aspetto anche
questo molto americano - dove sopra ogni cosa predominava il corpo con la sua bellezza e la sua potenza. Una rin-
corsa continua di originali trovate teatrali presentate con esattezza e seduzione, professionalità e gioco, in una miscellanea di corpi in equilibrio ed armonia tra loro. Esercizio
non difficile se pensiamo che i 19 ginnasti-danzatori (venti
ne conta la compagnia, ma uno è rimasto tra le quinte infortunato) appartengono alla Federazione Rumena di Ginnastica
Artistica (comprendente tre discipline quali ginnastica artistica maschile, ginnastica artistica femminile e ginnastica ritmica) e gareggiano tuttora a livello mondiale dopo aver collezionato sette medaglie d'oro olimpiche. In questa sfida continua di bravura alle prese con le leggi della gravità, vince
trionfante uno straordinario talento coreografico.
La triade dei coreografi era rappresentata in platea da
David Parsons, uno dei massimi esponenti della modern
dance americana, Come sottolinea lo stesso Parsons "è per
me un piacevole ritorno nella vostra città, la trovo molto
bella ed accogliente. Stamattina l'ho attraversata in bicicletta". Affiancato dall'amico Luca Missoni, ideatore dei felici costumi degli artisti, Parsons racconta la genesi del suo
lavoro per Aeros "Non è stato difficile lavorare su questi ragazzi - spiega - perché io, prima di diventare danzatore,
nasco come ginnasta. Quindi, conosco i punti di forza e di
debolezza di questa disciplina. Ad esempio, ho dovuto rendere più fluido il movimento tra una figura e l'altra perché il
ginnasta è abituato a bloccarsi di colpo, a legare meno i passaggi, a lavorare privilegiando l'effetto della forza rispetto a
quello della grazia".
Si diceva dei costumi. Con le inconfondibili fantasie di
colori accostati sapientemente in perfetta sintonia al movimento, Luca Missoni ha saputo infondere la giusta dose di
equilibrio estetico al vortice di corpi impegnati in virtuosisimi pirotecnici resi ancor più seducenti dal cromatismo
delle calzamaglie.
Evidenti nei passaggi le diverse impronte coreutiche:
dalla sorprendente atleticità dell'eclittico Parsons, alla poetica delle suggestioni evocative dei Momix (valga per tutti la
scena del girasole di richiamo all'incantevole Sun Flower
Moon) alle più impensabili trovate fisiche prodotte dalle fantasia scultorea di Ezralow. Tutto mira, comunque, ad intrattenere, divertire, nella convinzione che la danza è innanzitutto
espressione di gioia.
Antonietta Buzzi
TIRAR TARDI di Francesca Lovatelli Caetani
La nobile arte di bere sopra i quadri
MILANO - Domani il
Covo di Jerry di viale
Bligny
60
tel.02/58304431presenta “Io Bevo Sopra i
Quadri”, di Paola Fiorido.Il Covo diventerà ancora una volta il covo dell’arte per un evento dedicato allo Scapigliativi,
aperitivo di tendenza,
simbolo della generazione dei New-Bohémien, a base di ingre-
dienti
retro,
Zucca,
ghiaccio e Vanil shakerati, che verrà utilizzato
da Paola Fiorido come diluente dei colori, al posto
dell’acqua, diventando
parte integrante dell’opera, un mix di toni e
atmosfere.Sino alle 21
evento a porte chiuse, poi
apertura al pubblico. L’eclettica artista Paola Fiorido, ha scelto, come
musa ispiratrice, la vo-
stra trend setter Francesca Lovatelli Caetani
come rappresentante de
la Papessa, carta dei Tarocchi simbolo di forza,
potere, successo, spiritualità. La Fiorido è autrice
anche del Duce Rosso, il
quadro che ha contribuito a creare il fenomeno mediatico della lite
tra la Mussolini e Sgarbi;
è stato, infatti, secondo il
programma di Italia 1 Lu-
cignolo, proprio il Duce
Rosso, che troneggia nell’ufficio dell’Assessorato alla Cultura, a irritare, giorno dopo giorno,
Sgarbi, che è arrivato in
trasmissione come colto
dalla Sindrome di Stendhal.La Fiorido è anche
nota per la sua partecipazione, al Moka di LA, ad
una performance di videoarte, che ritrae, ironizzando, miti, supersti-
zioni, paure ancestrali, e,
in collaborazione con Famiglia Margini di via
Sciesa 9, il 9 novembre,
al Covo di viale Bligny
60, dipingerà bottiglie
Zucca, che verranno
omaggiate a coloro che
corrisponderanno all’indole da Scapigliati Fuori
di Zucca, Giudice Supremo Jerry, titolare del
Covo, la vostra trend
setter Francesca Lova-
telli Caetani e Paola Fiorido.
Torna la musica live al
San Vittore di viale Papiniano 16, con Blackbeat,
chitarra e voce pop.
Double Cool presenta Q
Beer, degustazione di
birra cruda, dalle 19,30,
al Fitzcarraldo di viale Filippetti 41. Q Beer è
un’attività
produttiva
contraddistinta da uno
spirito e da metodologie
artigianali per quanto attiene alla selezione delle
materie prime e alla personalizzazione del prodotto, ma con una forte
vocazione commerciale
e l’uso di moderni strumenti di marketing.Q
Beer punta a offrire un
prodotto
artigianale,
fresco e genuino su larga
scala,
abbracciando
anche il canale del Modern Trade.