021 marzo-aprile 2014 - ITCore Business Group

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021 marzo-aprile 2014 - ITCore Business Group
N° 21 - Anno 4; Marzo - Aprile 2014
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INTERNET CI RENDE PIÙ STUPIDI?
Forse molti di voi si saranno
accorti che, da qualche tempo a
questa parte, librerie e quotidiani proliferano di saggi e
articoli incentrati sul cosiddetto “male di internet”. Questi
articoli sembrano essere la manifestazione
di
un
pensiero,
ahimè
ultimamente
fin
troppo
diffuso,
incentrato
sull’idea
che la tecnologia e l’utilizzo
di Internet in modo particolare,
stiano causando una sorta di
regressione per non dire un
“istupidimento della razza umana”. Ora, seppur il mio parere,
dato il lavoro che faccio, possa
essere
fin
troppo
facilmente
liquidato come di parte avversa
rispetto a questa tesi, sono
dell’idea che questo pensiero
altro non sia che uno dei fenomeni anti-tecnologici transitori
che negli ultimi anni hanno toccato la televisione prima, i
telefoni cellulari poi, per approdare oggi al Web. Da qualche
anno a questa parte infatti,
dopo il boom economico e sociale
di una nuova tecnologia, nella
società pare manifestarsi quasi
all’improvviso un pensiero controcorrente che identifica in
essa la fucina di ogni male della società in cui si vive,
creando degli agguerriti quanto
effimeri
gruppi
di
pensiero,
spesso capitanati anche da nomi
importanti, che danno battaglia
ai difensori della tecnologia
specifica, finché la lotta non
si esaurisce per l’avvento di un
nuovo “male tecnologico” (per la
serie: non importa chi sia, basta che ci sia un nemico contro
cui puntare il dito).
Personalmente io parto da un
presupposto, forse semplicistico, secondo il quale tra due
tesi opposte probabilmente la
verità sta nel mezzo, e ciò vale
anche per l’utilizzo di internet
e gli effetti che esso ha sulla
società. E’ indubbiamente una
verità che oggi basta guardarsi
attorno in una qualsiasi fermata
della metropolitana o in un supermercato per vedere almeno un
paio di persone chine sul proprio smartphone intente a cercare in rete dio-solo-sa-cosa a
scapito delle interazioni sociali; così come concordo appieno con l’idea che internet,
purtroppo, con la sua selezio-
nata capacità di fornici una
notizia (sia essa politica storica o di gossip) assolutamente
avulsa
dal
contesto,
possa
creare una distorsione dei suoi
contenuti capace di dare adito
ad una cultura imparaticcia e
presuntuosetta che, più che un
corpus di conoscenze, sembra
ricordare
un
arcipelago.
Ma
questo è solo un lato, se vogliamo il peggiore, della medaglia. Internet è sinonimo di
immediatezza, di accesso senza
confini alle informazioni, uno
strumento di confronto diretto
sul piano sociale e culturale
con parti del mondo lontane
anni luce dalle nostre radici;
un
confronto
puro,
limpido,
scevro da quei filtri che, per
forza di cose, caratterizzavano
le vecchie enciclopedie compilate da qualche traduttore o
ricercatore. E’ vero: internet
e la rete in generale stanno
condizionando il nostro modo di
vivere, ma che differenza sussiste tra il ragazzino che ne-
gli anni 50 cercava informazioni su George Washington
nell’enciclopedia Treccani e
quello che oggi effettua la
medesima ricerca su
Google? Anche nelle
ricerche enciclopediche
l’accesso
alle
informazioni
era
selettivo
e
specifico oltre che
avulso dal contesto.
Personalmente
ritengo
che
questi
sostenitori del mal
di internet stiano
dando battaglia al
nemico
sbagliato.
Attaccare un sistema
che
fornisce
informazioni con un
click anziché con
la
consultazione
dell’indice analitico non comporterà, come sostengono
alcuni di loro, ad
un ritorno di una
conoscenza sana e
completa,
quella
non ce la si può
fare né con internet né con le enciclopedie ma
solo con la lettura e lo studio. Forse è sui sistemi di
insegnamento e sulle metodolo-
gie che permeano il nostro
vetusto sistema scolastico o su
quegli insegnanti svogliati e
demotivati che, col loro scarso
operato, rovinano la nomea di
tutti i loro colleghi che vedono nell’insegnamento la base
per la gestione della nostra
società che dovrebbero puntare
il dito i sostenitori di questa
tesi. Non è internet il male.
Internet è solo uno strumento,
un mezzo per ottenere delle
informazioni e farle nostre,
poi sta a noi fruitori decidere
se, come e quando usarle. Colpevolizzare lo strumento equivarrebbe a fare causa alla
miracle blade perché il loro
prodotto è stato usato da un
marito geloso per uccidere la
moglie (sì, è vero, in Italia
succederebbe proprio questo, ma
Internet è mondiale…). E’ il
sistema attorno ad internet e
la tipologia di fruizione che
deve essere strutturato e ben
organizzato, non internet stesso altrimenti toglieremmo a noi
tutti, e alle future generazioni, la possibilità di poter
avere accesso al più vasto
contenitore di informazioni del
mondo diminuendo così il tasso
di conoscenza globale. Sostenitori
dell’anti-internet:
è
sulla
ciambella
che
dovete
lavorare, non sul buco!
ITCORE VS NEET
L’Unione Europea ormai alcuni
anni fa ha coniato la definizione di Not in Education,
Employment or Training (Neet
appunto) per riferirsi a giovani che non hanno un lavoro,
non stanno studiando e non
stanno nemmeno aggiornando le
proprie competenze; una condizione che, se prolungata nel
tempo, porta ovviamente a sempre maggiori difficoltà
di
inserimento lavorativo.
aziende o nel mondo lavorativo
in generale, credenza in una
completa inutilità nella formazione… Molte sono le cause
che spingono a permanere in
questo status, ma di sicuro
tutte
controproducenti
per
l’individuo.
Per questo ITCore sta per partire con un progetto a 360°
rivolto proprio a questa realtà attuale, al fine di riuscire a smuovere le acque nel
mondo lavorativo (per quanto
possibile) e soprattutto
a
smuovere interesse nelle persone direttamente coinvolte!
Ma perché questa situazione?
Mancanza di competenze, assenza di voglia di mettersi in
gioco, ricerca del “posto di
lavoro comodo dietro casa”,
sfiducia sempre maggiore nelle Preparatevi e… stay connected!
Ti sei perso dei numeri arretrati di Pizza & Server? - Hai suggerimenti o commenti da inviarci?
Scrivi ai nostri contatti e la Redazione sarà pronta a risponderti!
UN AVATAR CONTRO LA SCHIZOFRENIA
Ebbene sì: ancora una volta
scienza e tecnologia uniscono
le loro forze per combattere
un nemico comune. Questa volta
è il caso della psicologia e
degli avatar (personaggi virtuali). Lo studio pilota è
stato condotto in UK dall’equipe
del
Professor
Julian
Leff e già pubblicato sul British Journal of Psychiatry.
Una
delle
manifestazioni
“classiche” della schizofrenia
è il fatto che il malato senta
delle voci che gli dicono cosa
deve e non deve fare, e di cui
non riesce in alcun modo a
liberarsi.
L’avatar terapia (così è stata
nominata) consiste in sostanza
nel far creare direttamente al
paziente un avatar rappresentante proprio la voce in
questione,
rendendo
così
visibile con caratteristiche
fisiche ben definite ciò che
fino a quel momento non è
nient’altro che una rappresentazione
confusa
nella
testa. A questo punto il
terapista “impersona” l’avatar stesso prendendone possesso. In un primo step l’avatar-terapeuta continua a
“tormentare”
il
paziente
mantenendo
una
tipologia
invasiva e fastidiosa; pian
piano però esso diventa sempre più accondiscendente nei
confronti del paziente, fino
ad
esserne
sottomesso
(anziché il contrario), arrivando quindi a rispondere
al malato con frasi di scusa
quali “Ho capito che ti sto
facendo
del
male”
oppure
“Scusami, non lo farò più e
ti lascerò in pace”. Con
questo metodo lo schizofrenico impara non soltanto a
gestire delle voci fino a
quel momento martellanti e
svincolate dal suo governo,
ma riesce anche a tener loro
testa, acquisendo così fiducia in se stesso e al contempo facendo sparire quel
terribile martellamento mentale che li porta talvolta
fino al suicidio. Il professor Jeff riporta infatti in
un’intervista: “La maggior
parte dei pazienti mi ha
detto che la cosa peggiore
per loro sono le voci, che
impediscono loro di
pensare lucidamente,
di concentrarsi e di
intrattenere relazioni sociali”. Da qui è partita
la sua idea e, con l’aiuto
dell’informatica e il mondo
dei social, ha strutturato
una terapia che (anche se
solo agli albori) sembra promettere ottimi risultati.
Il percorso è lungo e ci vuole forse molta determinazione, ma è di certo sorprendente realizzare che personaggi
immaginari che noi tutti magari usiamo in ambito ludico
possano essere sfruttati a
fini medici di tale portata.
Cosa ci attende il prossimo
futuro? Uno sviluppo medico
dei Social?
IL TECNICO - OFFICE 365 REVOLUTION
ITCORE SI TINGE DI ROSA
Ormai da qualche tempo nella
rete, e sempre più spesso presso
le sedi di nostri clienti e fornitori, comincia a girare una
parola che sembra stare tra il
mitico
e
il
trascendentale,
“Office 365”.
Il mese di marzo si tinge di rosa con ITCore con una
serie di eventi fatti da donne per le donne, suddivisi
in due filoni specifici rivolti a due target differenti.
Ora, al di là degli addetti ai
lavori, ben poche sono le persone che hanno capito appieno le
caratteristiche, le potenzialità, ma soprattutto
l’innovazione
che
questo prodotto vuole rappresentare.
Office
365
nasce per contrastare
l’enorme successo
del cloud computing di cui Google ha fatto il suo cavalo di
battaglia ritagliandosi, con le
google apps, una fetta sempre
più consistente del mercato delle applicazioni ad uso professionale e privato. Dopo un non
breve
periodo
di
gestazione,
Microsoft ha deciso di rispondere per le rime al colosso di
Mountain
View
lanciando
la
“vecchia” suite Office ma pensata per una nuova dimensione:
quella online. L’idea di Microsoft è quella di raggiungere un
target ben specifico: il mondo
della piccola e media impresa,
ove i costi per il rinnovo
dell’hardware e del software,
soprattutto in questi tempi difficoltosi, costituiscono un’emorragia
spesso
difficile
da
sostenere, rischiando così di
trovare aziende e piccole società ancora “incatenate” a versioni vetuste del pacchetto. Per
questo motivo Microsoft ha pensato di proporre, per la prima
volta nella sua storia, un prodotto
basato
sulla
logica
dell’abbonamento e fruibile an-
che su hardware non necessariamente all’avanguardia.
Una
delle
caratteristiche
di
Office 365 è infatti la sua completa accessibilità, a patto di
disporre di una connessione ad
internet, da qualsiasi device sia
esso uno smartphone Apple, Android o un banalissimo laptop da
ufficio; garantendo, grazie ai
potenti server dedicati all’erogazione del servizio, termini di affidabilità altissimi.
Office 365 si compone di varie alternative in base al tipo
di abbonamento che
si va a sottoscrivere. Gli applicativi più comuni
(Word, Excel, PowerPoint e Outlook) sono sempre presenti, ma si
ha anche la possibilità di integrare applicativi più “senior”
quali ad esempio Sharepoint online ed Exchange online.
Molto interessante è proprio la
possibilità di poter avere a
propria disposizione un server di
posta Microsoft Exchange completamente online, e dal quale poter
gestire con funzionalità la posta
elettronica della propria struttura, con un numero variabile di
domini in base all’abbonamento
sottoscritto.
Non dimentichiamoci dello spazio
per l’archivio di file e cartelle: nel mondo online infatti
Microsoft ha lanciato SkyDrive
appositamente per la suite Office
365, così da poter avere sempre
sottomano non solo l’applicativo
di interesse, ma anche i nostri
file.
Provatelo gratis per 30 giorni, e
poi fateci sapere le vostre impressioni
REDAZIONE: ITCore Business Group srl
Via Ferrari 25/A
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Da una parte, una serie di sessioni Office completamente gratuite rivolte a studentesse e disoccupate, al
fine di apprendere o migliorare le proprie abilità con
la suite più utilizzata. Si parte in questo caso con
la mattina del 14 marzo per la sessione “Word 2013 per
il tuo cv”, cui segue “Excel 2013 per tabelle e calcoli” il 21 marzo, sempre in orario mattutino.
Inoltre le donne che rientrano in queste categorie,
potranno contattare ITCore e richiedere una sessione
personale di consulenza sul proprio curriculum e su
come affrontare al meglio un colloquio di lavoro.
Ma non solo! Parallelamente a questi incontri, ITCore
pensa anche a tutte le donne che ogni giorno utilizzano gli applicativi Office per il proprio lavoro, che
vorrebbero un momento o un percorso di formazione dedicato per ottimizzare al meglio le proprie competenze
e velocizzare così le attività lavorative quotidiane.
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personalizzati, efficaci e produttivi, che da diritto
ad uno sconto minimo del 50% sul prezzo di listino!
Donne,
chiamate
(02-00615394)
o
scrivete
([email protected]) e prenotatevi al più presto!
LO SAPEVATE CHE...
Su questo numero, curiosità inerenti i mesi di marzo e
aprile.
 Il mese di marzo prende il nome da Marte, dio della guerra, poiché era proprio in questo mese che
in genere iniziavano le guerre
 Il 6 marzo del 1983 viene prodotto il primo telefono cellulare della storia
 Il 14 marzo Linux festeggerà i suoi primi 30 anni
sul mercato
 Il mese di aprile è il mese in cui, secondo la
leggenda, Romolo tracciò i confini
eterna che da lui prese il nome
della
 Il 4 aprile 1975 viene fondata la Microsoft
 Il 15 aprile 1921 è affondato il Titanic
 Il 21 aprile 1989 è nato il famoso Gameboy
e-mail:
[email protected]
fax:
02 - 93660609
città