del governatore - Distretto Rotary 2060

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del governatore - Distretto Rotary 2060
ROTARY INTERNATIONAL DISTRETTO 2060
Friuli Venezia Giulia - Trentino Alto Adige / Südtirol - Veneto
notiziario
del governatore
Governatore Roberto Xausa
Presidente Internazionale Ron D. Burton
Registrazione Tribunale di Milano, n. 89 del 8/3/1986
Allegato a Rotary Novembre - Numero 9/2013
LE DONNE NEL ROTARY, UNA GRANDE OPPORTUNITÀ
notiziario
del governatore
Novembre - Dicembre 2013 / Sommario
Le lettere del Governatore
Adesso, qui, oggi.
È il nostro tempo
pag. 4
Le donne nel Rotary
Straordinaria opportunità
pag. 8
Un “Rotary in rosa”
arricchisce il Distretto
pag. 10
Un’idea di leader
pag. 14
922 rotariani alla Fenice
per combattere la polio
pag. 17
Duecento quintali di riso
per i bambini del Madagascar
pag. 19
Foto di copertina
Mirna Edelmira Perez alla Convention
Internazionale di Lisbona.
Trent’anni portati bene,
anzi benissimo
pag. 20
“Verona International”
Un ponte di amicizia
pag. 34
La nuova immagine del Rotary
ed il nuovo sito web
pag. 24
L’unione fa la forza
pag. 36
Museo Civico
della Navigazione Fluviale
pag. 27
Museo Civico delle Carrozze d’Epoca
pag. 28
Museo dell’Aeronautica “G. Caproni”
pag. 29
40 anni di attività
del Rotary Club Arzignano
pag. 30
Titta Madìa sul monte Spil
pag. 32
ROTARY INTERNATIONAL
DISTRETTO 2060 - Friuli Venezia Giulia
Trentino Alto Adige / Südtirol Veneto
Notiziario del Governatore
Roberto Xausa
Direttore
Giandomenico Cortese
[email protected]
Redazione
Raffaele Caltabiano
Bruno Cera
Roberto Collini
Lucky Dalena (Rotaract)
Roberto Gasparini
Giuseppe Gerarduzzi
Andrea Minchio
Sergio Zanellato
Concessionaria per la pubblicità
Dal Cero Comunicazione
Daniela Dal Cero - tel. 335 635 85 21
[email protected]
Distretto 2060 - Anno Rotariano 2013-2014
Solidali, per convinzione
pag. 37
4° Ryla Junior Veneziano
pag. 39
Una fucina di star
pag. 40
In principio era il Rotary
pag. 42
L’attacco fascista ai Rotary
pag. 43
Qui Rotaract
pag. 44
Progetto grafico e impaginazione
Andrea Minchio - Editrice Artistica Bassano
[email protected]
Stampa
Tipografia Dal Maso - Marostica
Segreteria Distrettuale
Corso Andrea Palladio 139 - Scala B
36100 Vicenza
tel. 0444 543059 / fax 0444 322386
[email protected]
Sito web
www.rotary2060.eu
News Letter
news2060 [[email protected]]
Direttore Responsabile
Andrea Pernice
Direzione Via Giuseppe Verdi, 1
24121 Bergamo
www.perniceeditori.it
[email protected]
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di Giandomenico Cortese
Le lettere del Governatore
ADESSO, QUI, OGGI
È IL NOSTRO TEMPO
E’ un po’ il lavoro dei cronisti della storia,
quello del fare memoria, del richiamare fatti
e opinioni, nel seguire l’evolversi di questi
nostri mesi rotariani, vissuti da attori, da protagonisti della quotidianità, nel nostro territorio d’azione. Il succedersi dei mesi, delle
“Lettere del Governatore”, richiami all’azione, alla consapevolezza, alla partecipazione,
al costruire sogni, insieme. Gli incontri settimanali, nei nostri club, restano il momento
fondamentale per rafforzare intese, consolidare amicizie, alimentare il nostro spirito di
servizio, ampliare gli orizzonti. Adesso, qui,
oggi è il nostro tempo. Passato e futuro possiamo guardarli con grande serenità se non
sprechiamo il tempo del nostro essere oggi,
saldamente in piedi, con lo sguardo proiettato avanti, con il cuore che pulsa e raccoglie
emozioni, stupori. E se mi consentite una
citazione, da un poeta francese
dell’Ottocento, Stéphane Mallarmé, possiamo condividere l’opinione che “l’oggi diventa vergine, vivace e bello”!
Il Governatore Roberto Xausa, nella sua lettera di Settembre partiva da una emozione
raccolta dalle parole di Papa Francesco pronunciate nella
spiaggia brasiliana di
Copacabana alla
Giornata
Mondiale della
Gioventù. Aveva
di fronte “giovani alla ricerca di
valori, in quel
caso religiosi,
ma anche valori
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etici, valori di crescita, di formazione, di amicizia, valori universali dunque, ma anche
valori che ognuno porta dentro e sembra
volerli scambiare con gli altri.
Le nuove generazioni: cosa sono, cosa rappresentano, cosa vogliono?
Quante domande potremo farci e quante
risposte darci”.
“Se li osserviamo oggi - dice Xausa - , se
vogliamo scoprirli, i nostri giovani sembrano
muoversi fuori dagli schemi, ognuno sembra
voler essere diverso dall’altro, ma, a ben
guardare, appaiono anche omologati entro
totem universali che come fili invisibili li
legano, indipendentemente dalla loro lingua,
dal loro credo religioso, dalla loro posizione
geografica. E’ anche il filo della cultura elettronica, spesso appiattita sugli iPad o sul
nuovo smartphone, un filo che li lega tutti e
che li fa parlare uno stesso linguaggio: … ci
sentiamo su Facebook, … cinquettiamo su
Twitter… ti mando un sms… ti ho visto su
YouTube… Qualcuno afferma che l’”Homo
Sapiens” si sta lentamente trasformando in
“Homo Zappiens”…
Stiamo assistendo alla formazione di un
nuovo anello nell’evoluzione della specie?
Forse bisognerebbe scomodare Darwin per
farci fare uno foto di questo momento?
Lasciamo in pace Darwin e pensiamo, invece,
a cosa il Rotary può dire e può fare, a quale
può essere l’appeal giusto per un approccio
positivo verso le nuove generazioni.
Vengono subito in mente quei giovani che
dopo le calamità naturali si buttano nell’aiuto
alle popolazioni o quelli che affrontano i disagi di una missione in terra lontana per voler
fare del volontariato.
Distretto 2060 - Anno Rotariano 2013-2014
Tania Andrioli (RC Aquileia Cervignano Palmanova) col Governatore Xausa e il Presidente Caltabiano
dopo la consegna del “Paul Harris Fellow”.
Sono sicuro che questo modo che molti giovani hanno per diventare adulti rappresenta
una crescita per tutta la Comunità”.
“Sono più che mai convinto che il Rotary insiste il Governatore - debba promuovere
queste opportunità di vita, queste occasioni di
scambio, ma soprattutto non può farsi scappare questi giovani dalla propria compagine
sociale. Il Rotary ha bisogno di loro, delle loro
attenzioni e della loro sensibilità ed è forse
per tutto questo che il grande impegno rotariano è orientato al sostegno giovanile, in particolare attraverso la costituzione ed il sostegno dei Rotaract ed Interact Club”.
“Proviamo a considerare il Mondo - concludeva Xausa - non più diviso tra giovani e
anziani, ma tra chi propone idee fresche e
chi insiste su modelli superati.
Ci accorgeremo, forse, che le Nuove
Generazioni non dobbiamo proprio scoprirle
perché ci sono già : spesso vivono ed operano al nostro fianco”.
E a Ottobre, nella sua lettera il Governatore
ci sollecitava a “Consolidare le leadership”.
Distretto 2060 - Anno Rotariano 2013-2014
“Rotary is cool, … evviva il Rotary!”, ha
scritto Xausa. “Credo che la crescita di
tutti i popoli, anche di una Nazione avanzata come l’Italia - per quanto ci riguarda - di
questo dinamico Nordest, debba tener
conto del livello culturale ed umano dei
propri uomini (… e, naturalmente, delle
donne), soprattutto se impegnati ai livelli
dirigenziali, professionali ed imprenditoriali
di alta qualità. Ancora ci possiamo chiedere
cosa fa, e può fare meglio, il nostro
Rotary? In primis come il Rotary può agire
e orientare l’azione professionale dei propri
soci, ma non solo?
Sono domande alle quali non è facile dare
risposte concrete. Siamo sempre capaci di
sorprendere. Solo nel nostro Distretto abbiamo 85 Club che operano con programmi rivolti alla acquisizione di una azione professionale
che parte dalla conoscenza e dall’apprendimento di quello che accade al di là della cortina in po’ chiusa delle pareti domestiche.
Il Rotary è internazionale, se vissuto con passione ed entusiasmo cambia la nostra vita e
trasforma la società nella quale operiamo.
Il Rotary promuove l’internazionalità e, con
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gli scambi tra giovani, tutti indirizzati alla elevazione di una coscienza planetaria, di un’etica che rafforza gli impegni e apre orizzonti,
costruisce futuro, genera azioni, induce a
superare le barriere dei confini di Stato, valorizza e promuove ogni persona e suggerisce
e diventa la unica e vera regola del vivere in
quel l’intricato condominio chiamato Mondo.
Il Rotary è scambio, relazione.
Quando uno dei nostri Club riceve un Ospite
di qualità porta e offre ai Soci tutti un’esperienza nuova, di vita vissuta. Quando i nostri
Service si aprono alle necessità ed ai bisogni
della gente, ciascuno di noi si fa altro da sé.
Non è forse questa la promozione e lo stimolo di una azione professionale che alimenta lo spirito di ciascuno?
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E’ anche verificando questi esempi, questa
pluralità di esperienze che spesso maturano
delle scelte di vita: a volte incoraggiano a
proseguire strade iniziate, a volte ci consigliano di deviare su percorsi più innovativi.
Qualche giorno fa ho potuto assistere alla
chiusura di un corso, di tre giorni, di un Ryla
Junior. Scrutavo le facce di quella ventina di
giovani studenti, provenienti da varie scuole
medie superiori, e mi interrogavo sull’efficacia di questa iniziativa.
Me li immaginavo questi giovani fra qualche
anno, già grandi, capofamiglia, madri generose, imprenditori o impegnati in un lavoro di
qualsiasi livello. Certamente dalle loro
domande e dai commenti raccolti non ho
avuto dubbi sulla penetrazione dei messaggi
lanciati. Messaggi tutti indirizzati a svelare la
realtà sociale ed imprenditoriale che ci circonda. A far capire cosa si trova là fuori,
come ci si dovrà comportare di fronte all’imprevisto, alle esigenze di mercato, alla flessibilità di una Società in perenne mutazione.
Un concetto è stato chiaro: se la generazione di ieri ambiva e assumeva il “lavoro della
vita”, oggi le nuove generazioni devono prepararsi anche a cambiare lavoro, quasi a saltare in corsa su treni che corrono più veloci.
La società cambia, si evolve, le barriere
cadono, se non si hanno solide radici e chiari
obiettivi si cresce nell’incertezza.
Non è solo importante allora prepararsi e
vivere una professione. E’ diventato indispensabile acquistare la caratteristica della
adattabilità alle nuove situazioni: è per questo che partire oggi con un lavoro gratificante è molto più difficile di un tempo. Ma vale
sempre l’assunto: credi in ciò che fai, fai ciò
in cui credi!
E’ per questo - conclude la lettera Roberto
Xausa - che ancora una volta il Rotary deve
porsi al fianco delle nuove generazioni e aiutarle con l’esempio, la testimonianza di una
classe dirigente solida, cha sappia trarre
dalla tradizione e dall’esperienza i motivi veri
per costruire il futuro.
Anche tutto questo è creare e consolidare
leadership nella Società”.
Distretto 2060 - Anno Rotariano 2013-2014
di Giandomenico Cortese
La fine di un pregiudizio. In Italia elette due Governatrici di Distretto
LE DONNE NEL ROTARY
STRAORDINARIA OPPORTUNITÀ
All’americana Anne L. Matthews, per la prima volta nella storia
dell’organizzazione, la Vice Presidenza Internazionale
“A Tania Andrioli che con la sua determinazione ci ha fatto riscoprire i valori dell’etica e
dell’amicizia rotariana, che con la sua intuizione ha posto la poesia come strumento di
comunicazione con i giovani, che con la sua
passione ha incastonato Aquileia nel nome
del nostro club”.
Confesso, quando ho letto la motivazione
della assegnazione di un “Paul Harris
Fellow”, durante la sua visita da parte del
Governatore Xausa, a Tania, socia del club
Aquileia Cervignano Palmanova, presieduto
da Raffaele Caltabiano, ho colto una volta di
più il senso, il significato profondo, il ruolo, il
valore, la ricchezza della presenza femminile
nella nostra associazione. E allora mi ha
incuriosito aggiornare i dati, cogliere almeno
i numeri di una testimonianza così arricchente per ciascuno di noi. Uno sguardo rapido,
se volete, ma non inutile, sull’universo femminile, su un “Rotary in rosa” a Nordest, ma
non solo. In questa annata 2013/2014, undici
donne Presidenti di club, tre Assistenti del
Governatore nel nostro Distretto, il 2060.
Due donne, tra i tredici Governatori in Italia
(Anna Spalla, ingegnere civile, docente di
Topografia e Cartografia all’Università di
Pavia nel Distretto 2060, la Lombardia
Centrale, e un architetto ed urbanista, Maria
Rita Acciardi per il 2100, il territorio della
Campania, Calabria e parte della Basilicata).
Per la prima volta nella storia del Rotary una
donna, Anne L. Matthews, rotariana del
South Caroline, eletta Vice Presidente
Internazionale.
“Le donne hanno contribuito in modo significativo alle iniziative del Rotary, e continueranno a farlo”, ha dichiarato, appena eletta,
la Matthews, che è anche la prima donna ad
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Anne L. Matthews, Vicepresidente Internazionale.
essere membro del Consiglio di
Amministrazione della Fondazione Rotary e
del Consiglio Centrale del RI.
“Senza dubbio, l’immagine stereotipica e talvolta fuorviante di “club per uomini attempati” scomparirà per sempre dall’immaginario
collettivo. Secondo lei, “non è affatto rilevante se il lavoro viene svolto da un uomo o
da una donna. L’importante è che l’individuo
incaricato sia efficace. Detto questo, io sono
molto orgogliosa di essere la prima donna
vice presidente e sono grata ai pionieri rotariani della California che hanno insistito sull’affiliazione delle donne nel Rotary”.
Anne è socia del Rotary Club di Columbia
East. Anne ha una laurea in Gestione aziendale, Economia e Amministrazione scolastica.
Distretto 2060 - Anno Rotariano 2013-2014
Inoltre ha conseguito anche un dottorato presso la University of South Carolina. Ha alle spalle una lunga e brillante carriera professionale:
è presidente della Matthews and Associates,
azienda di consulenza nel campo educativo.
Ha svolto l’incarico di amministratore del
Coker College, è membro del Consiglio di consulenza didattica della National Federation of
Independent Business, è presidente della
National Business Education Association e del
consiglio didattico del Southern Regional
Education Board; ha fatto parte del consiglio
del Centro per la ricerca e lo sviluppo professionale del Texas e della Commissione per
l’istruzione professionale, un’agenzia nazionale
di accreditamento. Inoltre, è membro della
Leadership South Carolina.
E pensare che per decenni il Rotary ha
escluso le donne dalla sua organizzazione, di
più, ha precluso loro l’adesione ai nostri
club. La storia passata è presto riassunta,
una volta ancora. Solo nel 1989 sono state
aperte le porte del Rotary alla presenza femminile. Il regolamento del Rotary
International, fino a quell’anno, impediva
espressamente l’adesione alle donne.
Nel 1978 il Rotary club di Duarte in California
invitò tre donne a diventare socie.
La conseguenza di questa iniziativa fu che il
Consiglio Centrale ritirò la carta a quei club
per violazione allo statuto del Rotary
International.
Il club si ribellò a questa decisione e iniziò
un’azione giudiziaria contro il Rotary
International per violazione dei diritti civili
sanciti dallo Stato della California che si
opponeva a qualsiasi forma di discriminazione sia sul lavoro che nei luoghi pubblici.
La Corte d’Appello, prima, e la Corte
Suprema della California, poi, diedero ragione
al club di Duarte contestando al Rotary
International il diritto di ritirare la carta ai club
per il solo motivo di aver ammesso tre
donne. La Corte Suprema degli Stati Uniti
appoggiò il verdetto della Corte della
California sottolineando la vocazione professionale dei Rotary club e osservando che
essi, in qualche modo, sono organizzazioni a
carattere pubblico. Questa sentenza ha dunque consentito alle donne di diventare rotariane in tutte quelle giurisdizioni che applicano
simili ordinamenti per quanto riguarda i luoghi
pubblici. Nel 1989 il Consiglio di Legislazione
del Rotary International provvide a modificare
il testo dello statuto dei Rotary International
eliminando la precedente discriminazione sessuale. Da allora l’evoluzione del pensiero
anche a Nordest ha fatto passi da gigante,
non senza diffuse resistenze (e qualcuna,
nonostante i tanti sforzi, purtroppo permane).
Anna Spalla, Governatore del Distretto 2050.
Maria Rita Acciardi, Governatore del Distretto 2100.
Distretto 2060 - Anno Rotariano 2013-2014
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di Giandomenico Cortese
Non solo numeri: 410 socie, ancora poco meno del 10 per cento
UN “ROTARY IN ROSA”
ARRICCHISCE IL DISTRETTO
Tre Assistenti per il Governatore, 11 presidenti di Club, un potenziale
dinamico, entusiasta e prezioso
Maria Sabrina Tedeschi - Zona 2
Valentina Casonato - Zona 3
“La conoscenza” è il leit motiv della conduzione dell’annata in corso nel più prestigioso
dei nostri club, perché il primo costituito a
Nordest, il secondo nato in Italia, subito
dopo quello di Milano, e ormai prossimo alla
celebrazione dei suoi primi Novant’anni (ha
ricevuto la “Carta” il 2 maggio del 1924).
Ed è la prof.ssa Cristina Benussi, Pro
Rettore dell’Università, una prestigiosa carriera come docente di Letteratura Italiana nel
capoluogo giuliano, socia da poco più di sei
anni, a guidare il mitico Club di Trieste, con
deciso piglio manageriale.
La presidente, con il suo convinto Consiglio
Direttivo, sta costruendo, per l’evento, grandi progetti. Li vuole condividere con gli altri
due club triestini, decisi ad onorare l’ambizioso genetliaco con una operosità di intenti
che guarda ad Est (il Rotary guiderà la cordata per una ciclopista che unisca Italia e
Slovenia), stimolerà iniziative e progetti, che,
attraverso le nuove tecnologie, assicureranno l’applicazione che consente di “leggere”
meglio monumenti, palazzi, “caratteri” di
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Sandra Sofia Perulli - Zona 3
Trieste, a partire da Piazza Unità d’Italia.
Un segno tangibile sarà anche il restauro
dell’ancora del faro di Piazza Unità d’Italia.
Il tutto per motivare il Rotary e far riconoscere sempre più la sua presenza attiva nel territorio, aperto alle nuove energie. Ed è una
donna ad assicurare questi obiettivi.
Segno dei tempi? Certamente.
La società è mutata, il Rotary con le sue
riconosciute leadership, guida le trasformazioni. E’ sempre più un “Rotary in rosa” a
determinare il cambiamento.
Una rapida carrellata nel nostro Distretto
conferma e rappresenta la testimonianza.
Sono tre le Assistenti del Governatore
Xausa, 11 le Presidenti dei Club.
E’ stata raggiunta quota 410 socie, poco
meno del 10% della popolazione rotariana a
Nordest. 385 le socie attive, 25 le onorarie,
due delle quali sono anche socie attive, Ida
Zanetti nel club di Vicenza e Fulvia
Costantinides nel RC Trieste, entrambe
hanno dato un apporto fondamentale per la
costituzione e lo sviluppo di altri nuovi club.
Distretto 2060 - Anno Rotariano 2013-2014
Molte sono giovani, la maggior parte ha tra i
40 e 50 anni, tutte signore decise, come
nelle attività professionali dove sono impiegate, a far valere il loro carattere, la loro
determinazione, la qualità di vita e di impegno che le caratterizza.
La prima presidente donna di un club nelle
Venezie, a Madonna di Campiglio, già nel
1999/2000, è stata Ida Cremonesi Vidi, rotariana da appena un paio d’anni.
Gabriella Torregrossa, che dieci anni fa è
stata la prima presidente del neonato club
Verona Scaligero (come oggi ancora una
donna, Maria Cristina Motta, guida l’85° club
del Distretto, il neonato Verona
International), ricorda con affetto quella
esperienza: “Le donne sono ormai presenti
in ogni settore della nostra società, arrivando
anche a ricoprire ruoli di grande responsabilità, arricchendoli con creatività, sensibilità e
attenzione ai rapporti umani. Era impossibile
che il Rotary, da sempre specchio del lato
migliore della società e costantemente proteso verso il futuro, non avvertisse tale cambiamento e non cogliesse tale opportunità di
crescita e rinnovamento.
Quando sono stata proposta come presidente del primo club veronese aperto alle donne
- insiste Gabriella Torregrossa - ho accettato
con grande entusiasmo, pur con qualche
preoccupazione per l’impegno che avrebbe
comportato e per gli indubbi ostacoli che
intravedevo. Ostacoli che, devo dire, nel
cammino rotariano e grazie alla collaborazione di tutti i soci, sono caduti ad uno ad uno.
Essere stata la prima presidente donna dei
club veronesi è stata un’esperienza indimenticabile e un grande arricchimento culturale”.
“L’amicizia sincera, la condivisione nella individuazione e scelta di programmi e progetti tesi
al bene comune e al progresso culturale, etico
e sociale della propria comunità e, in questo
senso - conclude la Past President veronese -,
io ho sempre trovato risposte pronte, appoggio solidale, collaborazione piena”.
Sono temi, atteggiamenti, comportamenti
idonei, naturali alla femminilità che le socie
rotariane sanno esprimere con generosità, e
Distretto 2060 - Anno Rotariano 2013-2014
che ritroviamo puntualmente tra le altre
nostre leader. Caratteri che le tre Assistenti
del Governatore, Sabrina Tedeschi (per i club
del Veronese), Valentina Casonato (per i 10
club del Trevigiano, Valentina è stata la prima
presidente del suo club, Asolo Pedemontana
del Grappa, fondato nel 2011) e Sandra Sofia
Perulli (per Venezia e la sua terraferma)
riprendono nella loro esperienza diretta, confermano, sottolineano, puntualizzano, arricchendone i contenuti di esempi, testimonianze, aneddoti. Una imprenditrice nel food,
la Tedeschi, contitolare dell’azienda vinicola
di famiglia, una giovane e già affermata consulente, la Casonato, una grande musicista e
direttrice d’orchestra come Sofia Perulli,
hanno saputo e sanno davvero affiancare e
condurre squadre motivate e dinamiche,
mettendo in atto qualità di genere che anche
i maschi più conservatori della storia del
Rotary non possono non cogliere in tutte le
loro opportunità. Ma sono i club, giovani
(Verona International, Asolo Pedemontana
del Grappa, Badia Lendinara Alto Polesine,
avviato nel 2009, Sacile Centenario) come i
più datari e ricchi d’esperienza, ad interpretare questa innovativa e gratificante dimensione, dall’essere guidati e tonificati dall’entusiasmo e dalla passione di presidenti-donne.
Ricordiamole queste nuove “imprenditrici del
Rotary”: Roberta Virago, direttrice marketing
dell’azienda di famiglia nella Green Economy,
guida il giovanissimo club di Asolo
Pedemontana del Grappa, che ha una larghissima, essenziale presenza femminile; per il
club di Badia - Lendinara, Mimma Lucianò,
medico e dirigente della Asl 18 polesana; per
Bassano Castelli, Rita Dal Prà titolare di una
affermata azienda che ha un posto di rilevo
nella produzione e nella storia della ceramica
d’arte; Claudia De Mario, ex insegnante, ora
casalinga con la passione per l’arte, alla guida
del club Cadore - Cortina d’Ampezzo; l’avvocato Marta Acco, consulente legale, per
Lignano - Tagliamento; Paola Arslan di Padova
Est, docente universitaria alla Facoltà di
Medicina nell’ateneo patavino; Tiziana
Pradolini, commercialista, già presidente
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Roberta Virago
Asolo e Pedemontana del Grappa
Domenica Lucianò
Badia - Lendinara - Alto Polesine
dell’Ordine Provinciale della sua categoria professionale, al vertice di Padova Nord; Maria
Luisa Mariotto, coreografa, insegnante e direttrice di una Accademia di danza classica, presidente di un club, Sacile Centenario, che ha
da sempre una spiccata, inconfondibile vocazione al femminile; la docente universitaria
Cristina Benussi presidente del club di Trieste;
Emilia Bressanelli, dirigente scolastica, leader
del Villafranca di Verona, ed infine Maria
Cristina Motta, dirigente nell’Amministrazione
pubblica, già con dinamismo propositivo alla
guida di Verona International.
Nel conversare con loro emerge l’eccezionale capacità di interpretare e vivere il più
genuino spirito rotariano, una testimonianza
di valori che si trasformano, naturalmente, in
azione, con una capacità e sensibilità tutta
Tiziana Pradolini
Padova Nord
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Rita Dal Prà
Bassano del Grappa Castelli
femminile di trasferire impegno ed entusiasmo, passione, determinazione, volontà.
Hanno capito che il Rotary del Terzo Millennio
è progettualità e produttività, è consapevolezza che si deve partire dalla conoscenza, dalla
formazione, dalla individuazione e dalla trasmissione di una identità che motiva, che
diventa appartenenza. Sanno che i sogni fatti
insieme, condivisi, sono il primo passo per
una nuova realtà. Basta scorrere il loro bagaglio programmatico o leggere i titoli dei “service” che stanno realizzando in perfetta sintonia con la parte “azzurra” dei club. Le nostre
“presidentesse” hanno posto ben in evidenza
il ruolo delle finanze dei club, da oculate
amministratrici dei patrimoni familiari, puntano all’ottimizzazione, all’efficacia dei progetti,
alla efficienza dell’insieme, al “consumo”
Maria Luisa Mariotto
Sacile - Centenario
Cristina Benussi
Trieste
Distretto 2060 - Anno Rotariano 2013-2014
Claudia De Mario
Cadore - Cortina d’Ampezzo
Marta Acco
Lignano Sabbiadoro - Tagliamento
Paola Arslan
Padova Est
in una associazione per cent’anni a vocazione
maschile. Anzi. Le opportunità ritrovate nel
Rotary, la genuina amicizia, il rinascimento
reciproco con i “vecchi” soci, il rispetto
mutuato sono stati arricchimento generale,
anche per chi, un tempo, era più resistente
all’ingresso delle donne nei club. Non c’è privilegio di genere nel Rotary, non si parla di
“quote rosa”, si punta all’apertura nella ricerca
di motivazioni di qualità e di rappresentatività.
E per questo non c’è sesso a discriminare.
La grande famiglia del Rotary, da queste
esperienze, esce potenziata, moltiplicata di
valore. E allora, perché non allargare ulteriormente gli orizzonti, aprire di più, spalancare le porte perché la presenza femminile
si allarghi e porti nuova linfa, rinnovata energia vitale all’organizzazione?
Se il Rotary è davvero una
grande orchestra, capace di
esprimere e trasferire alla intera società, armonia ed una
eccezionale musicalità, perché
nutrire ancora remore?
I solisti che compongono l’orchestra sono impareggiabili,
uomini o donne che siano. E
non conta chi sta sul podio,
alla direzione. Anzi se la guida
si conduce al femminile non
è solo una questione estetica
a
rendere più armonioso, e
Emilia Bressanelli
godibile,
il tutto.
Villafranca di Verona
delle professionalità, risorsa indescrivibile
delle nostre associazioni.
“Siamo più abituate ad ascoltare - commenta
la prof.ssa Paola Arslan -, a stare zitte e prepararci al fare, di tanti uomini e a sfruttare,
con l’amicizia, le ottime potenzialità rappresentate da tutti, indistintamente, i nostri soci,
nei club”. Capaci di fare squadra dunque.
Siano i temi dell’attenzione alla disabilità o
quelli della formazione all’identità, la ricerca di
nuove strade per la solidarietà o l’attenzione
alle arti, l’arricchimento della cultura e delle
diverse professionalità, l’impegno per le giovani generazioni, la gioia dello stare assieme, in
sincera amicizia. Piccole o grandi idee maturano così e si trasformano in realizzazioni.
Nessuna delle attuali dirigenti dei nostri club
ritiene di avere avuto difficoltà all’inserimento
Maria Cristina Motta
Verona International
Distretto 2060 - Anno Rotariano 2013-2014
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di Tiziana Agostini
Conoscere, conoscersi, essere squadra
UN’IDEA DI LEADER
Responsabilità, una condizione da praticare a tutte le età
Nel pensare a formare i giovani affinché
diventino leader, e più in generale riflettendo
sui veri leader di cui abbisogna una società,
val la pena chiarire il significato stesso della
parola, che deriva dal verbo inglese to lead,
che significa guidare. Il leader è perciò colui
che guida un gruppo, una comunità, una
squadra. Naturalmente egli ha l’autorità per
farlo, ma il riconoscimento della sua funzione di guida, e solo di conseguenza di
comando, gli deriva, o gli dovrebbe derivare,
dalla sua capacità di dare risposte ai problemi o alle necessità che sono proprie del
gruppo che è chiamato a indirizzare. Il requisito fondante la leadership è infatti la
“responsabilità”, termine di grande significato che unisce le due parole latine “abilis”,
capace, e “responsum”, risposta. La persona responsabile è colei che è capace, appunto, di dare risposte, facendosi interprete
delle necessità. La responsabilità ha naturalmente varie declinazioni, da quelle di maggior rilievo, le responsabilità storiche, a quelle politiche, che riguardano il benessere di
una comunità. Parlare di responsabilità a
ridosso dell’8 settembre, significa richiamare
la responsabilità, in questo caso in senso
negativo, della casa dei Savoia, quando giusto settant’anni fa abbandonò Roma al suo
destino mentre le truppe naziste la occupavano, per rifugiarsi a Brindisi.
Sul piano politico, il fondamentale saggio di
due scienziati della politica, Daron Acemoglu
e James Robin apparso lo scorso anno negli
Stati Uniti con il titolo Why nations fail e di
recente tradotto in italiano, mostra la
responsabilità che ha una classe dirigente
nel determinare la fortuna di uno Stato, promuovendo all’interno della società i capaci,
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contrastando la corruzione e creando le condizioni per competizioni economiche aperte.
Per non dire del notissimo saggio di Max
Weber, intitolato La politica come professione, in cui egli individua nell’etica delle
responsabilità una delle componenti fondamentali dell’agire politico.
Colui che guida, leader appunto, deve assumere su di sé la responsabilità del suo operare, non confondendo il proprio ruolo con
quello del capo, che impartisce ordini, o del
boss, che fonda il suo potere sulla violenza e
sul sopruso.La leadership non deve essere
considerata una capacità innata, eventualmente può essere una attitudine, che necessita però di essere adeguatamente affinata,
obiettivo dei seminari che i rotariani offrono
ai giovani di talento attraverso il Ryla.
Per riflettere sulla leadership, collochiamo
idealmente nel nostro spazio mentale quattro oggetti: un bonsai, una valigia, un computer e una ruota, quali rappresentazioni
metaforiche di situazioni e comportamenti.
Partiamo dal bonsai, a tutti ben noto. Si tratDistretto 2060 - Anno Rotariano 2013-2014
ta infatti di una raffinata tecnica attraverso la
quale si riesce a trasformare un grande albero in un minuscolo oggetto ornamentale. Il
bonsai rappresenta dunque una sintesi mirabile di fusione tra natura e cultura, perché le
cure umane riescono a modellare a proprio
piacere anche vegetali di grandi dimensioni,
mantenendoli intatti nelle loro caratteristiche
e nei loro sviluppi. Un bonsai di alberi di ciliegio riesce infatti a produrre anche frutti.
Mettiamoci dalla parte del bonsai: pur
essendo in potenza un albero, in realtà attraverso una deprivazione quotidiana di spazio
e di nutrimento - come impone la tecnica
per ottenerlo - è stato ridotto a un oggetto di
modeste proporzioni. Ebbene, la maggior
parte delle persone nel mondo vive le medesime costrizioni dei bonsai, non dispone
della adeguata possibilità di sviluppare un
proprio progetto di vita. Non sono individui
diversi da coloro che hanno successo, semplicemente non hanno avuto le opportunità.
Per realizzare i bonsai è necessario inoltre
eliminare le radici che si definiscono fittonanti, quelle cioè che danno stabilità alla
pianta nel terreno; chi vive in condizioni economiche di miseria, è costantemente sottoposto anche alle minime variazioni delle condizioni esterne da cui dipende, non disponendo di solidità propria. Per questo quasi
sempre non riesce ad uscire dalla condizione
di deprivazione. Per evitare ai giovani di
essere ridotti alla condizione di bonsai, uno
strumento determinante è, come sappiamo,
lo studio, ma ciò che fa la differenza è il
nostro secondo oggetto, la valigia, ovvero
mettersi in viaggio per conoscere il mondo.
Certamente la nostra responsabilità ci porta
ad occuparci del luogo in cui siamo nati o
viviamo, ma senza la conoscenza di altri luoghi, di altre culture, senza un confronto tra
chi siamo noi e chi sono gli altri, non ci svilupperemo abbastanza. Nel viaggiare dobbiamo naturalmente tener presente l’ammonimento di Seneca: ricordiamoci, prima di partire, di lasciare a casa noi stessi. Il viaggio
deve essere infatti una esperienza di novità,
di conoscenza reale, non facendo come
Distretto 2060 - Anno Rotariano 2013-2014
fanno la maggior parte degli italiani di ritorno
da una vacanza, che si lamentano perché
non hanno trovato la pasta cotta al punto
giusto e il caffè espresso.
Un oggetto che è proprio del nostro tempo
è, naturalmente il computer, e con esso
vogliamo rappresentare tutta la nuova tecnologia anche delle telecomunicazioni che ci
portiamo in ogni istante in tasca o in borsa. I
giovani di oggi sono poi nativi digitali e quindi dispongono di una familiarità nell’uso di
questi strumenti inarrivabile per le persone
più grandi. Ma proprio perché questi oggetti
fanno parte del loro arredamento quotidiano,
le nuove generazioni non sono abituate a
sottoporli a verifica e discussione. Detto in
altri termini: l’intelligenza multitasking, che
questi oggetti sviluppano, ovvero la capacità
e la possibilità di fare più cose contemporaneamente, cambia la struttura stessa dell’intelligenza, portando a saper fare ma non a
saper pensare. Rischia di venir meno l’abitudine alla riflessione e alla profondità, le sole
capaci di renderci pienamente liberi nel pensare e nel decidere. Informatica ed elettronica offrono strumenti di lavoro, ma non ci abituano a pensare. Possiamo rappresentare
questo rischio usando sempre la metafora
del computer, riflettendo sulla differenza tra
differenza tra software e hardware. Il software fa funzionare l’esistente, ma non lo
cambia. La formazione deve addestrare alla
creazione di mondi, nel caso specifico di
macchine - l’hardware -, magari talmente
potenti da entrare nell’uso quotidiano di ciascuno, quando la tecnica si trasforma appunto in tecnologia. Basti pensare in tal senso
alla capacità immaginativa di Steve Jobs,
che ha cambiato le nostre vite. E pensiamo
anche all’universo di informazioni e connessioni che internet ci mette a disposizione, al
punto da riuscire a rovesciare governi, ma
non a crearne di nuovi. Perché nel computer
manca l’autorevolezza della fonte e tutto
diventa indifferentemente importante e passeggero, che si tratti della Enciclopedia
Treccani on line o il proclama di quegli stessi
terroristi che lottano contro la tecnologia
15
dell’Occidente.
La formazione richiede insomma non solo la
simultaneità del computer, ma anche il
tempo del pensiero, secondo l’idea umanistica di libro e soprattutto di gratuità del sapere: non si deve apprendere nella propria formazione quello che serve, ma quello che ci
rende consapevoli di essere parte di una
comunità, il cui bene ci riguarda e che ovviamente dipende anche dalla capacità di essere connessi con il proprio tempo.
Ecco allora apparire la ruota, ma quella che
vogliamo ricordare non è una qualsiasi, ma il
simbolo del Rotary, che a sua volta si richiama alla ruota del carro dei pionieri delle colonie del Nord-America. I primi coloni inglesi
che lasciarono la madrepatria, i più famosi
dei quali sono i Padri Pellegrini, non si erano
spostati in cerca di fortuna, ma avevano
lasciato le loro certezze, anche economiche,
per trovare un luogo in cui poter essere liberi, nello specifico professare quella religione
che nella monarchia inglese era loro negata.
Arrivando nel nuovo continente avevano trovato nuove opportunità, ma all’inizio erano
dominati da spazi troppo grandi che non riuscivano a gestire da soli. Nacque allora lo
spirito di collaborazione, la propensione a riunirsi in associazione per risolvere direttamente i problemi quotidiani, prima ancora
che il governo si crei e intervenga, che rimane ancora carattere tipico della società statunitense, e che generò l’abitudine diffusa alla
responsabilità civica.
Quello spirito negli Stati Uniti di oggi è in
buona parte dissolto, anche se rimane al
fondo dell’immaginario collettivo, come
dimostra il richiamo di Barack Obama nel
suo discorso di insediamento dopo la riconferma a presidente degli Stati Uniti
d’America il 13 gennaio 2013. E’ lo stesso
spirito con cui più di cento anni fa Paul
Harris fondò il Rotary e che il Rotary vuole
trasmettere a giovani che vogliono assumersi in prospettiva la responsabilità di guidare
la società nei diversi ambiti in cui svolgeranno la loro azione futura. Ricordandosi di
essere denti di un ingranaggio più vasto, la
16
società, che deve avanzare - i 24 denti della
ruota rotariana, che ricorda l’uguaglianza di
ciascuno -. E dipende da ciascuno, però,
farla muovere. Il leader deve ricordarsi degli
eroi della classicità, che lottavano perché la
causa era buona, a prescindere dal proprio
tornaconto personale, perché il buono non
sempre coincide con l’utile per sé.
Il leader deve dare fiducia e trasmettere
fiducia, solo così potrà costruire un gruppo
coeso, dove ciascuno si affida all’altro e si
assume la sua parte di responsabilità. E’ la
fiducia che fonda la società umana, come a
suo tempo cementò la res publica romana:
basti pensare ad Attilio Regolo, a tutti ben
noto, che sulla sua parola poté abbandonare
Cartagine e per la parola data vi ritornò a
morire, e i cartaginesi si fidarono di lui perché conoscevano i Romani. Una civiltà, quella romana, durata così a lungo in forza di
leggi certe per ciascuno e per tutti. Se i
Greci ci hanno lasciato in eredità la filosofia,
ovvero la capacità di astrazione, i Romani ci
hanno lasciato il diritto, lo strumento con cui
costruiamo la convivenza. Sarà un vero leader una persona capace di ascoltare, ma di
fare poi sintesi e tracciare un percorso, la cui
riuscita sarà suo merito o colpa.
Chi ambisce alla leadership deve in primo
luogo saper però valutare se stesso e capire
quali sono le sue inclinazioni e i suoi limiti, per
commisurare i propri obiettivi. Per definire
tutto ciò si usa la parola empowerment,
impiegata inizialmente come tecnica di promozione sociale, specie per le donne, che si
pongono spesso obiettivi troppo ambiziosi,
non perché lo siano in quanto tali, ma perché
non corrispondono alle loro effettive possibilità, ma ai loro desideri. E’ necessario invece
pensarsi costantemente alla luce delle proprie
capacità, ma anche delle contingenze, per
centrare e far centrare i giusti obiettivi che ci
prefiggiamo.Ricordandoci sempre che troppe
persone sono ridotte a bonsai e che rimanendo inerti a casa non cresceremo. Dobbiamo
dotarci di una valigia e di un computer, per far
girare un mondo migliore, nel quale potremo
essere protagonisti.
Distretto 2060 - Anno Rotariano 2013-2014
di Gianluigi De Marchi - RC Torino Nord Ovest
Appuntamento condiviso
922 ROTARIANI ALLA FENICE
PER COMBATTERE LA POLIO
Un “pubblico” riunito per condividere la risposta alle sfide
del Terzo Millennio. Raccolti oltre 22.000 euro
E’ stato un evento straordinario e di grande
impatto emotivo per tutti i presenti.
La rappresentazione de “La Traviata” di
Giuseppe Verdi, organizzata sabato 28 settembre dai 13 Distretti italiani in occasione
del bicentenario della nascita del “cigno di
Busseto” ha avuto un grande successo di
pubblico. Un pubblico elegante e competente che ha affollato tutte le poltrone ed i
palchi, consentendo di raccogliere oltre
22.000 euro per il programma “End Polio
Now”, per il quale è stata organizzata la
serata. La rappresentazione è stata preceduta da un breve “preludio” in cui i
Governatori dei Distretti hanno ricordato le
finalità di servizio dell’evento, sottolineando
l’importanza della lotta alla polio, giunta
ormai “all’ultimo miglio”.
La delegazione del nostro Distretto era guidata dal Governatore Sergio Bortolani e comprendeva alcune decine di soci provenienti da
Distretto 2060 - Anno Rotariano 2013-2014
vari club che hanno avuto un’eccellente occasione per conoscere tanti amici provenienti
da tutta Italia. A sottolineare l’importanza dell’evento per l’intero Rotary International è
intervenuto Jacques Di Costanzo, membro
del Board del Rotary International, che ha
plaudito all’iniziativa ed ha ricordato che il
Presidente Ron Burton segue sempre con un
occhio attento le iniziative dei club italiani e
ne è pienamente soddisfatto.
Due parole sull’opera che ha attirato tanto
interesse. Si è trattato di un’edizione particolare, con un’ambientazione moderna che peraltro non ha “disturbato” gli amanti del tradizionale perché molto sobria ed equilibrata.
Protagonisti il tenore Shalva Mukeria
(Alfredo) e la soprano Jessica Nuccio (una
straordinaria Violetta), ben affiancati dal baritono Simone Piazzola (un applauditissimo
Giorgio Germont). Stefano Rabaglia ha diretto con maestria impeccabile l’orchestra.
17
dal quotidiano “L’Arena” di Verona
Mezzane. L’operazione firmata dai Rotary
DUECENTO QUINTALI DI RISO
PER I BAMBINI DEL MADAGASCAR
Sono in viaggio per la comunità che don Mazzi gestisce sull’isola
Una goccia nel mare, ma la goccia sta arrivando: 200 quintali di riso sono in viaggio
verso il Madagascar per aiutare la comunità
Exodus di don Antonio Mazzi, il prete veronese fondatore della comunità stessa, che,
recentemente, ha aperto una propria sede
anche sul colle di San Giacomo a Vago di
Lavagno. La richiesta di aiuto don Mazzi
l’aveva rivolta agli amici rotariani del
Triveneto durante l’assemblea distrettuale
del 25 maggio scorso presieduta dal governatore Roberto Xausa, per la comunità
Exodus di Ambalakilonga, nella diocesi di
Fianarantsoa in Madagascar, che accoglie
bambini adolescenti e giovani orfani, garantendo loro istruzione, cibo e alloggio, in difficoltà per l’aumento sconsiderato del costo
del riso, principale fonte di sostentamento
per la popolazione. La richiesta è stata subito accolta dal governatore e girata a Giorgio
Vallicella, socio del Rotary club Verona Soave
e presidente della commissione distrettuale
«Risorse idriche, salute e fame». E’ partito
così il service denominato «un chicco di riso
per un sorriso in Madagascar». «Per prima
cosa, spiega Vallicella, mi sono attivato per
reperire i fondi necessari all’acquisto del
riso, rivolgendomi ai club della provincia e
non, e ad amici rotariani che in brevissimo
tempo mi hanno permesso di completare la
raccolta. Il secondo passo è stato l’acquisto
del riso con la consulenza di Ariella Stubelj,
già presidente del mio club. Grazie a lei ho
contattato l’azienda risicola Riccò di Isola
della Scala che generosamente ha messo a
disposizione un carico di 20 tonnellate di riso
ad un prezzo minimo». A fine giugno il riso
risultava pagato e pronto alla spedizione. «La
partenza del carico, però, è stata ritardata
Distretto 2060 - Anno Rotariano 2013-2014
dalle difficoltà burocratiche legate al trasporto, ma superate grazie alla collaborazione
Giulio Bresaola del Rotary club Villafranca,
titolare di Alitrans, azienda di trasporti internazionali. Bresaola ha offerto gratuitamente
il container di 12 metri per poter stivare il
riso, accollandosi, oltre alle spese per il trasporto, anche tutta la trafila dei permessi
necessari alla spedizione in Madagascar. Il
26 settembre il container ha raggiunto il
porto di Venezia e l’arrivo nel porto di
Tamatave è previsto per il 3 novembre». «Il
mio ringraziamento più sincero», prosegue
Vallicella, «va al distretto Rotary 2060 che ha
partecipato al service, al Rotary club Verona
Soave, ai componenti della mia commissione per la collaborazione, a tutti i club veronesi e non e a agli amici rotariani che, con
l’usuale generosità, hanno permesso la felice conclusione dell’iniziativa. Un particolare
ringraziamento va agli amici Giulio Bresaola
e Roberto Riccò. Ora siamo in attesa che
don Mazzi intervenga a una nostra serata
conviviale, come ha promesso», conclude il
responsabile del club.
19
di Renato Maria Cesca
RC Venezia Riviera del Brenta
TRENT’ANNI PORTATI BENE,
ANZI BENISSIMO
A Villa Pisani di Stra le celebrazioni. Significativi service a suggello
della manifestazione. Un riconoscimento ai soci fondatori
Nella splendida cornice del Salone Tiepolo di
Villa Pisani a Stra, si è svolta la cerimonia
per festeggiare il trent’anni di vita del Club,
con il Patrocinio del Consiglio Regionale del
Veneto, della Provincia di Venezia, dei
Comuni di Stra, Fiesso d’Artico, Dolo e Mira.
Numeroso il pubblico intervenuto: autorità
civili e militari, amici rotariani tedeschi, francesi e olandesi, il Governatore Roberto Xausa, la
Governatrice Inner Wheel Alessandra Carraro
Cacace, Giuliano Bordigato R.D. Rotaract e la
Vice R.D. Irene M. Cesca, i PDG Kullovitz,
Giorgi e Martines, la PDG Inner Wheel Maria
Luisa Majer, il Presidente del R.C. Noale dei
Tempesta Ezio Tagliaro.
Dopo un cordiale benvenuto della
Soprintendente ai Beni Culturali Arch.
Antonella Ranaldi in qualità di “padrona di
casa”, il Presidente Stefano G. Siggia ha
porto il suo benvenuto ai convenuti.
“Desidero ringraziare a nome del Club e mio
personale le molte autorità Civili e Militari
che ci onorano con la loro presenza, a dimostrazione di quanto il Rotary sia importante
nelle comunità in cui opera, tutti gli ospiti e
naturalmente il Governatore del Distretto
20
Rotary 2060 e le altre Autorità rotariane e
del Rotaract. Un particolare ringraziamento
alla Soprintendente ai Beni Culturali di
Venezia, Dott.ssa Antonella Ranaldi e a tutti i
suoi collaboratori, di cui siamo ospiti nella
magnifica Villa Pisani.
Un saluto particolarmente affettuoso e grato
ai colleghi rotariani dei Club del veneziano e
dei Club stranieri di Evreux (Francia), Wesel
Dinslaken (Germania) e Wassenaar (Olanda):
grazie, grazie davvero per aver voluto essere
oggi qui con noi.
Qual è il significato da attribuire a questa
giornata? Certo, la celebrazione del trentesimo compleanno del nostro Club, il ricordo di
tutte le attività di servizio che abbiamo posto
in essere in questi anni, nel Veneto, in Italia
e all’estero, il ringraziamento a tutte le persone che fanno e hanno fatto parte del Club
insieme alle quali abbiamo agito ed agiamo
nell’interesse della collettività.
Ma forse il vero significato di questa nostra
festa e riconoscere gli ideali del Rotary che
trenta anni fa i Soci Fondatori, cinque dei
quali sono presenti e che ringrazio con affetto, hanno voluto fossero concretamente realizzati nella Riviera del Brenta, e che tutti
coloro che sono arrivati successivamente
hanno continuato a praticare e perseguire,
dedicando energie, intelligenza e impegno
personale.
“Servire al di sopra di ogni interesse personale”: questo il principio fondante del Rotary
insieme all’amicizia, e questo hanno fatto e
stanno facendo i Soci del Club che ho l’onore di presiedere. Ma di quale amicizia parliamo? L’amicizia che, citando Antoine de
Saint-Exupéry, “non consiste nello stare a
guardarsi negli occhi, ma nel guardare insieDistretto 2060 - Anno Rotariano 2013-2014
me verso la stessa meta”: impegnarci insieme per “cambiare vita” come recita il motto
del Presidente Internazionale, la nostra, per
diventare migliori, e quella delle persone
ovunque nel mondo che hanno bisogno di
solidarietà e aiuto.
Questo è il Rotary: mettersi a fianco di chi
ha bisogno, assieme ad altri uomini e donne
di buona volontà e ad altre associazioni per
iniziative concrete per la cultura, l’istruzione
e la salute di chi è meno fortunato di noi. E
oggi, tutti i Soci del Club Venezia Riviera del
Brenta, riconfermano solennemente questo
loro impegno, guardando indietro alla loro
storia di questi trent’anni, per trovare forza e
convinzione per proseguire nel futuro su
questa strada virtuosa.
Prima di concludere il mio saluto voglio ricordare i Soci del Club che non ci sono più:
anche grazie alla loro opera possiamo oggi
celebrare questa festa di compleanno.
Grazie a tutti, la vostra presenza è per noi
motivo di grande soddisfazione!”
Distretto 2060 - Anno Rotariano 2013-2014
A questo indirizzo di saluto sono seguiti due
filmati: il primo dedicato alla lotta per la eradicazione della polio nel mondo, il secondo,
sapientemente realizzato dai Soci Rocco
Majer e Gabrio Pellegrini, su trent’anni di
storia del Club, con i suoi service locali,
nazionali e internazionali e le attività assistenziali, culturali e sociali che via via si sono
poste in essere.
Ha porto quindi il suo saluto Roberto Xausa,
Governatore del Distretto 2060.
Per qualcuno, a volte, le celebrazioni possono
rappresentare anche un momento di disagio.
Forse è la consapevolezza di aver già passato
in un attimo un periodo importante della propria vita o forse, per i più giovani, il vivere un
momento non conosciuto e quindi relegato
nell’era del … prima che io nascessi. Ma le
celebrazioni del Rotary non devono, e non
possono, entrare in queste definizioni.
Quando trent’anni fa quegli Amici fondatori
21
La consegna dei defibrillatori ai Sindaci di Stra, Fiesso, Dolo e Mira.
decisero di dare vita al Venezia - Riviera del
Brenta, ne sono certo, fecero una scommessa sul futuro, un futuro ricco di prospettive,
nel pieno dello sviluppo economico del nordest, ricco anche di sogni, ma nello stesso
tempo carico anche delle contraddizioni del
momento. Qualcuno pensava di attivare ed
attivarsi con il Rotary per promuovere una
migliore qualità etica, una diversa coscienza
civile, una nuova spinta alla solidarietà attraverso l’azione rotariana. E fu Rotary!
Trent’anni di lavoro, trent’anni di incontri, di
dibattiti, forse anche di qualche scontro, ma
sempre dentro le regole della vivacità intellettuale. Quanti Soci, quanti Presidenti e
Consigli si sono succeduti… tutti hanno
voluto dare a questo Rotary che vive nella
Comunità, un proprio indirizzo, il volto di un
gruppo di Amici impegnati al fianco della
propria gente. Solo questi principi hanno permesso l’evoluzione del Rotary Internazionale
ed anche quello della straordinaria Riviera
del Brenta, solo questi principi hanno per22
messo la crescita, anche della compagine
sociale, con l’inserimento di nuovi Soci,
magari più giovani, ma sempre motivati nella
ricerca di nuove frontiere. Oggi stiamo assistendo ad un lento, ma inesorabile e positivo
cambiamento del “fare Rotary”.
Oggi, il singolo Club non può più essere un
elemento isolato, non può più operare da
solo: la sinergia, la collaborazione allargata, il
confronto e l’unione delle forze sono le
nuove regole. Nuove regole per continuare
nei grandi programmi internazionali, ma
anche nei service locali.
Il Rotary Club Venezia Riviera del Brenta ha
da tempo fatto suo questo nuovo spirito, da
tempo, infatti, quasi come un precursore ha
voluto allargarsi nella collaborazione tra Club,
ha voluto coinvolgere altri Club Contatto
europei, nel segno di un territorio che posizionato tra Padova - la Dotta - e Venezia - la
Serenissima - non può che essere il baricentro del Veneto più nobile nei sentimenti e,
quindi, nello spirito rotariano. Complimenti,
Distretto 2060 - Anno Rotariano 2013-2014
quindi, a tutti i Soci di questo straordinario
Club e… arrivederci ai prossimi trent’anni.
Impegnativi da tutti i punti di vista, i tre service che il Club ha scelto per celebrare
degnamente questo importante anniversario
Il restauro di tre opere della quadreria di Villa
Pisani.
“Grazie alla proficua collaborazione ed all’apporto del Rotary” ha detto la Soprintendente
ai Beni Culturali, Architettonici e
Paesaggistici del Veneto, Arch. Antonella
Ranaldi, “si è potuto eseguire il restauro di
tre importanti quadri appartenenti alle collezioni di villa Pisani, che verrano ora ricollocate nel percorso museale. Assieme al
Cinquecento è stato il Settecento l’epoca
d’oro della grande pittura veneziana interpretata da decine di artisti di successo internazionale come Canaletto, Rosalba Carriera e
Tiepolo. E proprio nella pittura di paesaggio
del XVIII secolo, genere pittorico simbiotico
a quello della veduta Canalettiana, si sono
espressi ai massimi livelli artistici maestri
come il grossetano Francesco Zuccarelli e il
bellunese Giuseppe Zais, di cui si propongono ben tre tele delle collezione del Museo
Nazionale di Villa Pisani, tornate oggi alla loro
bellezza originaria”. Ai Sindaci di Stra, Fiesso
d’Artico, Dolo e Mira sono stati consegnati
quattro defibrillatori, strumenti salva vita
ormai indispensabili in ogni luogo in cui ci sia
pratica sportiva e concorso di pubblico. Tutti
i Sindaci sono intervenuti per esprimere la
loro sentita riconoscenza al Club.
All’A.I.L. di Dolo, in persona della Sindaco, è
stato consegnato un assegno quale contributo per il progetto di assistenza domiciliare ai
malati di leucemia. Particolarmente significativo il conferimento dell’onorificenza rotariana Paul Harris Fellow: tre le figure individuate, diversissime tra loro, operanti in campi
diversi, ma tutte degne, come recitano le
rispettive motivazioni, di essere onorate dal
Rotary. Dott. Don Dante Carraro, direttore
Centro Universitario Aspiranti Medici
Missionari per l’Africa (C.U.A.M.M.), “per
l’impegno e la dedizione di una vita a favore
Distretto 2060 - Anno Rotariano 2013-2014
delle popolazioni africane cui ha contribuito a
garantire con azione tenace e costante assistenza umanitaria e sanitaria”.
Gian Antonio Stella, giornalista e
scrittore,”per il grande impegno profuso nei
suoi scritti a difesa del patrimonio artistico e
ambientale italiano e per aver promosso la
tolleranza e la comprensione a favore dell’integrazione dei migranti”.
Dott. Pietro Rosin, Responsabile del
Triveneto di Mediolanum Private Banking,
“per aver promosso iniziative di alto valore
culturale a favore del Club e per averne
sostenuto concretamente l’attività”.
Non poteva certo mancare, in un’occasione
come questa, il dovuto riconoscimento a
quanti hanno fondato il Club nel 1983:
Adriano Bianco, Giulio Argenti, Mario Collini,
Gino Pizzati e Sandro Placido Vicari hanno
ricevuto una targa celebrativa e l’affettuoso
riconoscente applauso di tutti i presenti, cui
hanno risposto con brevi parole in ricordo
dei tempi che furono, ma sempre guardando
al futuro del Club.
MUSICA, MUSICA, MUSICA: così nel programma era definito il momento di intrattenimento che il Club ha voluto offrire ai propri
ospiti: 90 minuti di bel canto con quattro artisti di prima grandezza che hanno davvero
entusiasmato la platea.
Il Tenore Maurizio Saltarin, il Soprano
Simona Bertini, il Baritono Luka Brajnik e il
pianista M° Antonio Camponogara hanno
spaziato da R. Wagner - Tannhäuser, a G.
Verdi - Traviata, Don Carlo, Macbeth,
Rigoletto, a G.Puccini - Butterfly, Gianni
Schicchi. Numerosi i bis, chiesti a gran voce
dal pubblico, con gli Artisti che non si sono
risparmiati, dimostrando una generosa e
apprezzata disponibilità. Erano le 19.30 quando il Prefetto Renato Maria Cesca “conduttore” della cerimonia ha invitato il Presidente a
chiudere l’evento con il suono della campana: un compleanno festeggiato con grande
partecipazione si era così concluso tra i cordiali applausi di tutti gli intervenuti.
23
di Raffaele Caltabiano
Su Internet la nostra organizzazione
LA NUOVA IMMAGINE DEL ROTARY
ED IL NUOVO SITO WEB
Aggiornato e velocizzato il motore di ricerca per formarsi
e informarsi meglio
Due anni fa il Rotary decise di verificare
quanto e come la nostra associazione fosse
conosciuta è fece realizzare un’indagine che
dimostrò come lo fosse poco ed in modo
distorto. I risultati dell’indagine possono
essere riassunti dal fatto 4 intervistati su 10
non avevano mai sentito parlare di Rotary, 4
su 10 ne conoscevano solo il nome e solamente due su 10 lo conoscevano veramente. Approfondendo l’indagine si mise in evidenza come l’associazione comunicasse
come “un organizzazione di servizio umanitario” e si presentasse fortemente sbilanciata sulla comunicazione. Da tutto questo si è
pensato ad un riequilibrio dei due “contenuti” fondamentali del Rotary:
“Service” e “Uomini e donne di riferimento
nelle loro comunità”.
Una grande campagna per il riposizionamen-
24
to dell’immagine del Rotary è partita da
pochi mesi. Il primo è significato passo è
stato il ridisegno del “marchio” il vero ed
unico distintivo della nostra associazione è
oggi quello riprodotto all’inizio di questo articolo. Un altro passo importante è stato quello del completo rifacimento del sito
www.rotary.org. Dalla fine dello scorso
mese di Agosto, infatti, il sito si presenta in
modo totalmente nuovo e diverso.
Appena aperto Il sito pubblico racconta la
nostra storia al pubblico esterno in una
maniera fresca e snella, incoraggiando gli
interessati a conoscere il Rotary e tutte le
grandi opere che i Rotariani stanno svolgendo in tutto il mondo. E’ molto semplice ed
immediato ottenere informazioni, trovare il
Club più vicino, capire cosa è realmente il
Rotary. Per i soci è disponibile la scelta “il
Distretto 2060 - Anno Rotariano 2013-2014
mio rotary”, dove Tutti i soci sono incoraggiati a registrarsi e ad accedere quando visitano il sito. I soci saranno in grado di coinvolgersi meglio attraverso la propria esperienza
personalizzata in base ai loro interessi, e
condurre le proprie attività rotariane più facilmente di prima. Sul nuovo “il mio rotary”
trovi quello che ti serve!
Il sito è stato interamente rifatto e raggruppa
gli elementi in modo più logico.
I test hanno confermato che l’esperienza
degli utenti è più piacevole e più snella
rispetto a prima. Ad esempio, gli strumenti
che consentono di gestire le mansioni
amministrative del Rotary, come quelle per
gestire i dati dei soci e la preparazione dei
rapporti contributivi, adesso si trovano sotto
la voce “Gestione”.
Il motore di ricerca del sito è adesso alimentato da Google, che consente di reperire più
facilmente documenti, articoli e strumenti.
Quali sono i cambiamenti importanti
I visitatori che usano la funzionalità per “contattare i club” possono inviare una richiesta
online per saperne di più su un club e sull’affiliazione; il Consiglio centrale ha richiesto
l’invio automatico di un’e-mail al governatore
e al presidente di commissione distrettuale
Distretto 2060 - Anno Rotariano 2013-2014
per l’effettivo per notificare loro l’inoltro
della richiesta, in modo da poter seguirne il
riscontro in modo appropriato.
Sovvenzioni della Fondazione: molti di Voi
hanno già visitato il microsito Sovvenzioni
del Rotary e tutto ciò che ha da offrire.
Adesso quella funzionalità sarà fusa nel
nuovo sito, quindi tutto sarà nello stesso
posto. Sono state adottate misure di sicurezza all’avanguardia per gestire i Vostri dati e
password. Per facilitare questa transizione,
gli utenti già registrati all’Area soci potranno
avvalersi di una procedura di ri-registrazione
abbreviata. Il nuovo sito utilizza alcune delle
funzionalità più recenti per i browser e per
tale motivo, i visitatori del sito dovranno
25
del nuovo sito. Gli indirizzi sono:
http://vimeo.com/75614092
il sito rotary.org: parte per il pubblico
http://vimeo.com/75614215
il mio rotary
usare i browser più aggiornati. Potete usare
il browser da Voi preferito ma occorre assicurarsi che sia la versione più recente.
Desidero ricordare che possiamo aspettarci
alcuni piccoli problemi nella fase iniziale.
Pertanto, Vi chiedo, gentilmente, di essere
pazienti: Esplorate il nuovo sito e forniteci il
feedback sulla Vostra esperienza. Fateci
sapere cosa Vi piace, cosa migliorare, e incoraggiate i soci a fare altrettanto. Maggiore
sarà il feedback ricevuto, e più saremo in
grado di assicurare una positiva risposta.
Il sito è disponibile in molte lingue, anche in
italiano. Inoltre per una veloce introduzione
sono disponibili i due filmati in italiano predisposti dal Rotary per spiegare le funzionalità
26
Ma ci sono molte altre funzioni: come quella
che permette di creare un “gruppo” aperto
o chiuso ad invito, ove solo i rotariani possono partecipare. Un gruppo può servire a realizzare molte cose: dal raggruppare soci con
gli stessi interessi, di una stessa area geografica, o anche per realizzare un progetto.
Molto interessante la sezione “formarsi ed
informarsi”, ove potrete trovare moltissima
documentazione utile per conoscere meglio
la nostra associazione, la sua storia, le regole e le procedure, ma anche trovare documenti ed immagini che potranno essere utilizzati dai Club nelle loro attività locali.
Ma non voglio raccontarvi tutto… vi lascio
con la curiosità di navigare nel sito e di scoprire tantissime notizie ma anche conoscere
meglio la nostra associazione e la sua reale
dimensione internazionale.
Distretto 2060 - Anno Rotariano 2013-2014
di Bruno Cera
In viaggio, tra le istituzioni culturali “minori”
MUSEO CIVICO
DELLA NAVIGAZIONE FLUVIALE
A Battaglia Terme (Padova)
Il Museo Civico della Navigazione Fluviale è
assolutamente unico nel suo genere perché
ricostruisce, attraverso storie, materiali, foto
d’epoca, modelli in scala delle imbarcazioni e
ricordi dei diretti protagonisti, la civiltà e la
cultura dei barcari.
Un mondo ricco di tradizioni e di cultura,
strettamente legato alla vita dei fiumi nei
secoli in cui, prima dell’avvento delle ferrovie e delle strade, rappresentavano la principale via di collegamento tra i territori ed
erano considerati i percorsi più sicuri per il
trasporto delle merci e dei passeggeri.
Collocato all’interno dell’ex macello comunale, sapientemente restaurato, il museo contiene reperti e documenti in grado di fare
conoscere ogni aspetto della vita del fiume
attraverso sette secoli di storia, dai cantieri
per la costruzione delle imbarcazioni alla vita
di bordo, dai mezzi di propulsione alla rete
delle idrovie.
Il museo è diviso in due sezioni principale,
all’interno e all’esterno dell’edificio.
La prima è dedicata alle imbarcazioni e alla
loro componentistica, alla cantieristica, ai
manufatti idraulici, al lavoro e al commercio,
ai mezzi di propulsione. Particolarmente
curiosa la parte dedicata alla barca come
vera e propria casa dove marinaio, mozzo e
proprietario trascorrevano lunghi periodi
della loro vita. All’esterno sono esposti
motori, argani, ancore, pali da ormeggio.
Da qui, una breve passeggiata porta alla
Conca di navigazione, straordinario esempio
di ingegneria idraulica in grado di superare
un dislivello superiore ai sette metri collegando così il canale di Battaglia, ovvero il
territorio padovano ed euganeo, con il canale
Rialto-Vigenzone, cioè con il mare.
Distretto 2060 - Anno Rotariano 2013-2014
MUSEO CIVICO
DELLA NAVIGAZIONE FLUVIALE
Via Ortazzo, 63 - Battaglia Terme (PD)
Tel. 049 525170 / 525711
Sito internet: www.museonavigazione.eu
E-mail: [email protected]
Orari di apertura
invernale sabato e domenica 10.00-12.00
/ 15.00-18.00; estivo sabato e domenica
10.00-12.00 / 15.00-18.00 (su prenotazione).
Possibilità di visita in altri giorni ed orari,
su prenotazione.
27
di Bruno Cera
In viaggio, tra le istituzioni culturali “minori”
MUSEO CIVICO
DELLE CARROZZE D’EPOCA
A San Martino di Codroipo (Udine)
Si respira un’atmosfera d’altri tempi in questo suggestivo museo, e visitandolo il pensiero corre agli ambienti conosciuti nei racconti dei romanzi ottocenteschi, tra le pagine e le immagini delle riviste d’epoca, quando la lentezza era una virtù e le stagioni giocavano un ruolo importante nell’organizzazione della vita sociale e familiare.
Ospitato nella barchessa ottocentesca della
splendida Villa Kechler di S. Martino di
Codroipo, sottoposta ad un fine restauro, il
museo contiene 44 vetture d’epoca della collezione Antonio Lauda, perfettamente funzionanti e nove cavalli, in gesso e cartapesta,
realizzati a mano a grandezza naturale.
Sono presenti vetture fabbricate dalle più
note carrozzerie del XIX e XX secolo in
Europa, destinate a usi diversi, come il trasporto dei bambini, la scuola guida, la professione del veterinario e anche un curioso
taxi di origine bavarese.
L’ambientazione è ricreata grazie anche a
vari accessori da viaggio, finimenti per le
diverse tipologie di attacco alle carrozze e
28
accessori da viaggio di vario tipo.
Un vero e proprio patrimonio tematico sul
mondo della carrozza.
Il museo si articola in tre gallerie sovrapposte collegate e tre piani di una torretta centrale che conserva i caminetti, utilizzati
all’epoca per l’allevamento dei bachi
La zona centrale dell’edificio accoglie ed
espone all’ultimo piano, il piccolo museo del
giocattolo d’epoca, un patrimonio di 350
esemplari di giocattoli, donazione di una collezionista veneziana.
MUSEO CIVICO
DELLE CARROZZE D’EPOCA
Via San Pietro, 6 - San Martino di Codroipo (UD)
Tel. 0432 912493
Sito internet: www.comune.codroipo.ud.it
E-mail: [email protected]
Orari di apertura
giovedì e venerdì 14.30-17.30
sabato 9.00-12.30
domenica 10.00- 12.30, 14.30-18.30.
I gruppi organizzati si ricevono su prenotazione.
Distretto 2060 - Anno Rotariano 2013-2014
di Bruno Cera
In viaggio, tra le istituzioni culturali “minori”
MUSEO DELL’AERONAUTICA
“GIANNI CAPRONI”
A Trento
Quanti desiderino conoscere da vicino la storia della nostra aeronautica partendo dalla
conoscenza dei primi pionieristici modelli di
aeromobili fino alla visione di recenti mostre
tematiche, non può mancare una visita a
questo museo, testimonianza diretta di quali
risultati si possono ottenere quando alla professionalità e alla sapienza costruttiva si
affiancano passione e inventiva.
Inaugurato nel 1992, trae la sua origine nel
1929, quando l’ingegnere Gianni Caproni, del
quale il museo porta il nome, e la moglie
contessa Timina Caproni Guasti, avviarono il
primo museo aziendale italiano per conservare le tradizioni della loro industria e dell’aviazione italiana.
All’interno del museo si rimane affascinati
dalla straordinaria collezione di aeromobili
storici originali, che ne hanno fatto uno delle
maggiori istituzioni aeronautiche mondiali.
Si possono ammirare l’Ansaldo SVA 5, che
volò per la prima volta nel 1917, il Breda 19,
che fu uno dei più celebri aerei acrobatici
degli anni Trenta, il Fokker D. VIII, appartenu-
to all’ultima generazione di caccia tedeschi
della prima guerra mondiale, ed ancora il
biplano Caproni Ca. 6, il Gabardini G. 51bis
ed altri esemplari assolutamente unici che
compongono una collezione di una cinquantina di velivoli.
A questa si affianca una preziosa raccolta di
testimonianze della conquista dell’aria da
parte dell’uomo: motori, strumentazioni di
bordo, equipaggiamenti in dotazione a velivoli e piloti, cimeli storici, oggetti personali,
foto, documenti ed una biblioteca che si colloca fra le più importanti raccolte librarie a
tema aeronautico al mondo.
Un vero e proprio volo in un’epoca avvincente, caratterizzata dalla gesta di pionieri, progettisti, costruttori ed aviatori alla scoperta
di un rapporto nuovo e fino ad allora solo
spirituale, quello dell’uomo con il cielo.
MUSEO DELL’AERONAUTICA
“GIANNI CAPRONI”
Via Lidorno, 3 - 38123 Trento
Tel. 0461 944 888
Sito internet: www.museocaproni.it
E-mail: [email protected]
Orari di apertura
dal martedì alla domenica 10.00-13.00 / 14.00-18.00.
Chiuso il lunedì non festivo,
i giorni di Natale e Capodanno.
Distretto 2060 - Anno Rotariano 2013-2014
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I compleanni dei nostri club
40 ANNI DI ATTIVITÀ
DEL ROTARY CLUB ARZIGNANO
La Sala Tiepolo della villa Cordellina Lombardi gremita per i festeggiamenti
da Rotariani vicentini e tedeschi del Rotary Club Bad Tölz
Il RC di Arzignano ha celebrato i 40 anni
dalla sua fondazione, avvenuta con la consegna della carta da parte del Rotary
International il 13 ottobre 1973.
Le celebrazioni sono coincise con il trentennale dell’amicizia con il Rotary Club contatto
di Bad Tölz, in Germania, che per l’occasione
ha inviato in visita una numerosa delegazione, ben 33 persone.
Le celebrazioni sono iniziate all’ospedale di
comunità La Pieve di Montecchio Maggiore,
dove è avvenuta l’inaugurazione del reparto
di lungodegenza, i cui arredi e attrezzature
sono stati offerti dallo stesso Club con la
collaborazione di alcune ditte private.
All’inaugurazione hanno preso parte il
Presidente dell’IPAB, dottor Graziano
Meneghini, che ha portato i ringraziamenti
dell’Ente, la direttrice generale, dottoressa
Chiara Cocco, il Sindaco di Montecchio
Maggiore, Milena Cecchetto, nonché una
rappresentanza di Soci del Club e da
Gianfranco Rossi e Silvano Godi della Cassa
Rurale di Brendola.
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Nereo Zocca, Presidente del Rotary arzignanese dello scorso anno, ha sottolineato
come la realizzazione del reparto abbia
richiesto un impegno profondo da parte del
Club, ma alla fine abbia dato grande soddisfazione, corrispondendo allo spirito rotariano più profondo, ed ha espresso la sua
massima soddisfazione per il risultato raggiunto; insieme poi all’attuale presidente
Alberto Savegnago ed alle autorità presenti
ha scoperto la targa commemorativa posta
all’ingresso del reparto, targa che testimonia l’impegno del Rotary. Le celebrazioni
sono poi proseguite nella splendida cornice
di Villa Cordellina, dove i soci del Club ed i
loro ospiti hanno festeggiato questo doppio
anniversario. In apertura, dopo il saluto alle
bandiere e l’esecuzione degli inni, il
Presidente Savegnago ha fatto osservare
un minuto di silenzio in ricordo dei morti
nella tragedia di Lampedusa, quindi ha
ricordato i punti salienti dei primi quarant’anni di vita del Club.
E’ toccato poi al Governatore del Distretto
Distretto 2060 - Anno Rotariano 2013-2014
Rotary del Triveneto, Roberto Xausa, porgere il saluto ai presenti.
La serata è poi proseguita con il concerto
della Classe di musica da camera del
Conservatorio, splendidamente diretta dal
Professor Giorgio Fiori.
Particolare attenzione è stata poi dedicata ai
soci fondatori ancora presenti nel Club,
Distretto 2060 - Anno Rotariano 2013-2014
Giobatta Danda, Augusto Dal Molin e Renzo
Cielo, oltre, ovviamente, agli amici tedeschi
presenti. Il Coro Amici della Montagna infine, con le sue cante, ha dato alla serata la
migliore conclusione possibile.
Ancora una volta il sodalizio ha dato prova di
essere efficiente e vivace, mirando a sempre più ambiziosi traguardi.
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RC Vicenza Palladio
TITTA MADÌA SUL MONTE SPIL
Cippo alla memoria di un valoroso ufficiale della Grande Guerra
Il 5 Dicembre 1917, sul monte “Spil”, in
prossimità della Comunità di Melette di Foza
(VI), si consumarono atti di vero eroismo e
amor di Patria. Tra i protagonisti di questi atti
si distinse un Capitano, di nome “Titta
Madìa” che, sul monte Spil, alla testa di giovani complementi del 1899 (i famosi “ragazzi del ‘99”, ndr), resistette all’avanzata tedesca con i superstiti del III° Gruppo
d’Artiglieria del Tenente Colonnello Lo
Curcio e due Battaglioni del 77° Reggimento
Fanteria. L’ordine diramato alla sera del 4
Dicembre dal Generale Ferrari alla 29^
Divisione era di riprendere le posizioni in Val
Miela e verso Monte Badenecche. - Ma
ubbidire, vista la situazione, si rivelò impossibile e la mattina del 5 l’intera Divisione ripiegava. - Fu proprio in questa fase di arretramento che si manifestò l’eroismo del
Capitano Titta Madìa: consentì all’ordinato
ripiegamento del proprio Battaglione dei
“Lupi di Toscana”, ma fu ferito gravemente
in un corpo a corpo contro l’elite
dell’Esercito nemico, il X Battaglione del 14°
Reggimento Hessen e il Battaglione del 3°
Reggimento Kaiserschutzen. - Prima di perdere conoscenza ed essere trasportato a
32
valle dalle amorevoli cure delle
“Crocerossine” e dei suoi commilitoni
superstiti, Titta Madìa, in un abbraccio mortale, confortava l’ufficiale austriaco, che lo
aveva dilaniato scagliandogli addosso una
bomba a mano e che, a sua volta, ferito a
morte per mano dello stesso Titta Madìa,
moriva invocando la propria madre. Alla fine
la grande unità italiana completava il ripiegamento, non dopo avere perso ben 539 ufficiali e 14.263 soldati.
Titta Madìa sopravvisse miracolosamente,
resistendo ad atroci dolori e subendo ben
due amputazioni allo stesso arto inferiore.
Alla fine della grande guerra fu insignito della
“Medaglia d’Argento al Valore Militare” e,
successivamente, si dedicò all’organizzazione dell’ “Associazione Nazionale Mutilati”
Fu anche insignito della “Gran Croce della
Corona”, in qualità di Tenente Colonnello di
Fanteria, nel “Ruolo d’Onore Mutilati”.
Titta Madìa fu avvocato di fama del foro di
Roma e giornalista, nonché scrittore impegnato e competente di diritto costituzionale.
Entrò in parlamento e vi rimase per ben 5
Legislature. - Nela sua attività parlamentare
fu instancabile difensore delle idee di pace;
fu critico del parlamentarismo e della classe
politica “stantia”, che aveva fatto dell’attività
parlamentare “un mestiere e un’occupazione per i nulla facenti”. Il Rotary Club Vicenza
Palladio, raccogliendo le testimonianze dei
familiari dell’eroico Capitano di Fanteria ed,
in particolare, del nipote omonimo, che ha
onorato la professione del nonno seguendone le orme, ha ritenuto, in un momento storico di perdita di valori e di amor di patria,
ricordarlo con un cippo alla memoria di un
così alto e nobile sacrificio.
Distretto 2060 - Anno Rotariano 2013-2014
Nuovi club: siamo a quota 85, a Nordest
“VERONA INTERNATIONAL”
UN PONTE DI AMICIZIA
Maria Cristina Motta, la prima presidente, parla di impegno
di conoscenza e solidale attenzione dalla città verso il resto del mondo.
“Verona Scaligero” ha fatto da padrino
“Il nostro club si propone di creare un
ponte tra Verona e i sempre più numerosi
stranieri, europei ed extra, che operano
nella nostra provincia: un ponte fatto di
conoscenza reciproca, di amicizia, di solidarietà, come è nel nostro spirito,vista in chiave internazionale.” Così, in sintesi, Maria
Cristina Motta, officiata primo presidente
del Rotary Club Verona International dal
governatore del Distretto 2060 Roberto
34
Xausa, ha individuato le prospettive che la
attendono insieme ai ventinove soci fondatori, in parte già rotariani, ma anche di inedita entrata nel club sponsorizzato dal
Rotary Club Verona Scaligero. Già nella
serata di gala a Villa della Torre di Fumane,
aperta dal pastgovernatore Alvise Farina
(presenti anche il governatore dello scorso
anno Alessandro Perolo, la assistente del
Governatore per Verona Sabrina Tedeschi e
Distretto 2060 - Anno Rotariano 2013-2014
numerosi rappresentanti di club scaligeri, si
è avviata la “combinazione” veronesi-operatori stranieri con la presenza di ospiti
tedeschi e francesi. Al di là del cerimoniale
rimane l’impressione di un club già attivo
sia sul fronte internazionale, sia su quello
della solidarietà per proseguire insieme agli
altri club veronesi (un primato tra città e
provincia, ha ricordato Xausa) il progetto
per la mobilità degli anziani bisognosi, quel-
Distretto 2060 - Anno Rotariano 2013-2014
lo legato ai diversamente abili con i Parchi
del Sorriso ed anche quelli internazionali
come la gestione di un ambulatorio medico
in Ecuador. Ed anche proseguiranno le attività culturali per la “riscoperta” di Verona .
Per il prossimo futuro è previsto l’ingresso
di nuovi soci internazionali e sono allo studio proposte di incontri dedicati prevalentemente alle relazioni internazionali con il
resto del mondo.
35
RC Tarvisio
L’UNIONE FA LA FORZA
Il 1° Interclub con Tolmezzo e Gemona
La visita del Governatore Roberto Xausa è
stata occasione un Interclub, per la prima
volta, dei soci di Tarvisio, Tolmezzo e
Gemona. In una sala stracolma di Soci e
famigliari hanno preso la parola a nome dei
tre club il presidente Mauro Melchior di
Gemona il quale ha sottolineato la volontà
dei tre Club di collaborare assieme nei
Service ma anche in tutte quelle occasioni
che il Rotary farà a favore della cultura, del
sociale e delle iniziative locali.
Ampio e circostanziato l’intervento del
Governatore Roberto che ha riscosso numerosi applausi dai presenti. Il Rotary deve
cambiare per adeguarsi alla situazione che ci
troviamo davanti. Un mondo completamente
cambiato: crisi economica,morale e sociale
per cui il nostro impegno dovrà essere
migliore,più forte ed impegnato verso
l’esterno, pur mantenendo saldi e fermi i
36
propositi Rotariani.
Dopo aver dato alcune indicazioni di programma 2013/2014 e ricordato l’Impegno
per la Rotary Fondation, il Governatore ha
concluso con i ringraziamenti a tutti, tra cui
un socio di 92 anni fondatore del Rotary
Club di Tarvisio, invitando a continuare e collaborare uniti a quanti fanno del bene nell’interesse collettivo e sociale. Era anche presente il PDG Riccardo Caronna.
La Conviviale è stata preceduta da alcune
canzoni in lingua Italiana-Slovena-AustriacaFriulana interpretate magnificamente
dall’Ottetto Lussari. Al Governatore è stato
donato un quadro (del pittore socio Carlo
Faleschini) raffigurante lo stemma internazionale del Rotary con sovrastanti i campanili
delle tre zone: Tarvisio/Tolmezzo/Gemona,
come simbolo dell’Unione e come rappresentanza delle Comunità Locali.
Distretto 2060 - Anno Rotariano 2013-2014
Testimoni, con il Rotary
SOLIDALI, PER CONVINZIONE
Paolo Rossi ed Ennio Doris, compagni di strada, verso i grandi obiettivi
Paolo Rossi, il bomber
azzurro, ed Ennio Doris,
finanziere, fondatore e
presidente di Mediolanum
Group, nuovi testimonial
del nostro Distretto,
ci invitano ad essere
generosamente solidali.
Basta così poco, ormai,
per concludere tanti nostri
service, a partire dalla
eradicazione della polio.
… basta così poco
per sconfiggere la Polio!
Paolo Rossi
… basta così poco
per sconfiggere la Polio!
Ennio Doris
Distretto 2060 - Anno Rotariano 2013-2014
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di Stefano Chioccon
Esperienze
4° RYLA JUNIOR VENEZIANO
L’eccellenza del singolo finalizzata all’eccellenza del gruppo
Domenica 8 settembre, con grande soddisfazione degli organizzatori, si è conclusa la quarta edizione del Ryla Junior Veneziano, seminario residenziale per giovani dai 14 ai 18 anni,
che i Rotary Club di Portogruaro, San Donà di
Piave, Venezia Mestre, Venezia Mestre Torre,
Venezia Noale dei Tempesta, Venezia Riviera
del Brenta e Venezia hanno organizzato presso le strutture della Ghirada, la cittadella dello
sport alle porte di Treviso. Vi hanno partecipato 24 ragazzi che sono stati selezionati dai dirigenti scolastici e dai docenti dei Licei interessati. Il seminario è stato inaugurato alla presenza di molte autorità rotariane:
dall’Assistente Sandra Sofia Perulli, in rappresentanza del Governatore, dai Past Governors
Alessandro Perolo e Giuseppe Giorgi, dal
Governatore Incoming, Ezio Lanteri, e dai
Presidenti dei sette club veneziani coinvolti. Il
programma è stato presentato ai ragazzi e alle
loro famiglie dal PDG Perolo e dal prof.
Quacquarelli, membro della Commissione
organizzatrice. E’ seguito poi l’intervento della
professoressa Tiziana Agostini, socia del
Rotary di Venezia Mestre, che con la sua
appassionata relazione ha sottolineato come il
Rotary stia puntando sempre di più sui giovani, i giovani meritevoli. L’intuizione di Mario
Cognolato, componente della Commissione
Interclub, che fin dall’inizio propose come
tema: “l’eccellenza del singolo finalizzata
all’eccellenza del gruppo”, è stata così vincente che lo stesso argomento è stato riproposto
anche quest’anno, sia perché rispecchia in
pieno il messaggio rotariano sia perché ben si
sposa con le finalità del Ryla Junior.
“L’importanza dell’eccellenza” è stato quindi il
filo conduttore di queste giornate formative:
tema che è stato analizzato prima nel mondo
Distretto 2060 - Anno Rotariano 2013-2014
dello sport, poi in quello del lavoro ed infine in
quello delle Istituzioni. I ragazzi sono stati
quindi portati a contatto con varie realtà in
ognuna delle quali è stato spiegato questo
concetto. Particolarmente interessanti sono
state: la visita a “Magis” azienda di eccellenza
nella produzione di elementi di design e la visita al Porto di Venezia dove è stato spiegato ai
ragazzi come funziona un terminal crociere
con le molteplici competenze ed eccellenze
impiegate. Alcune relazioni tenute da amici
rotariani su “la leadership e le relazioni di
gruppo” (dott.ssa Nilla Verzolatto), su “il
mondo del lavoro” (dott. Francesco Padrone)
e su “l’importanza del gioco di squadra” (dott.
Alberto Sonino) hanno reso completa la trattazione del tema affrontato in queste giornate.
L’ultimo giorno i rylisti hanno presentato alle
famiglie un video realizzato da loro che ha evidenziato quanto emerso dalle varie attività.
E’ stato poi consegnato loro un attestato di
partecipazione valido ai fini dei crediti formativi. Alla fine del seminario Stefano Chioccon,
alla guida della Commissione Interclub da
quattro anni, ha passato il testimone a
Francesco Quacquarelli del Rotary di
Portogruaro a cui sono seguiti gli auguri di
buon lavoro da parte di tutti i presenti.
39
di Ermanno Gaspari
RC Abano e Montegrotto
UNA FUCINA DI STAR
Assegnato il premio “Fausto Zadra” a ricordo del grande pianista
italo-argentino
Da qualche anno, ad Abano Terme, si svolge
un concorso pianistico internazionale che,
senza clamore ma con sempre maggiore prestigio presso gli addetti ai lavori, ha laureato
alcuni tra i più interessanti nuovi talenti nel
panorama musicale non solo italiano. Il concorso è intitolato a Fausto Zadra, interprete e
didatta che forse non dice molto al grande
pubblico ma che merita di essere ricordato
anche per il particolare contributo da lui dato
alla formazione di pianisti nel territorio padovano e veneto, sia direttamente sia attraverso scuole che a lui si sono ispirate.
Fausto Zadra, grande pianista italo-argentino,
allievo con la Argerich, Gelber e altri famosi
pianisti della scuola di Scaramuzza a Buenos
Aires, ha formato decine di pianisti italiani,
tra Losanna, Roma e Trento. Molti i suoi
allievi residenti nel Veneto: fra tanti prestigiosi didatti e concertisti ricordiamo Giorgio
Agazzi, Alberto Boischio, Isabella Lo Porto,
Andrea Bambace, Elisa Bortolozzo, Fabio
Sormani e Achille Gallo.
Con il contributo del Club Amici della Musica
di Abano (CLAMAT) e del Rotary Club di
Abano e Montegrotto, per iniziativa del diretto-
re del CLAMAT appunto, Achille Gallo, è nato,
nel 2004, il Concorso Internazionale Pianistico
“Fausto Zadra” di Abano Terme, che quest’anno raggiungerà la VII edizione e che nelle
edizioni precedenti ha premiato alcuni dei più
interessanti fra i giovani talenti internazionali,
fra cui gli italiani Lorenzo Cossi e Alessandra
Giunti, ultima vincitrice nel 2011, il russo
Alexander Pirojenko, il francese Aimo Pagin e
il cinese Xiaohu Xing. A questa manifestazione
ha partecipato fino al 2007, anche come
membro della giuria, la signora Marie Louise
Bastyns, belga, moglie di Fausto Zadra e
anch’essa valente pianista e docente.
Fu proprio in quest’ultima occasione, nel
2007, che la gentile signora Marie Louise raccontò dello speciale rapporto che lei e Fausto
avevano avuto con l’Italia e con il Veneto, che
ricordava le sue lontane origini trentine.
Fausto Zadra è morto a Roma nel maggio del
2001, durante un concerto: quasi il segno di
una vita interamente dedicata alla musica.
Quest’anno il concorso si è svolto dal 19 al 21
settembre, nella splendida cornice dell’Hotel
Ritz di Abano Terme, ed è stato come sempre
aperto al pubblico fin dalle prove.
Fausto Zadra.
Alessandra Giunti, ultima vincitrice del Premio nel 2011.
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Distretto 2060 - Anno Rotariano 2013-2014
La giuria e i finalisti del premio “Fausto Zadra” 2013.
Si sono sfidati 22 concorrenti da diversi
paesi europei e dalla Corea del Sud, molti
dei quali già con vittorie in importanti concorsi e con ben avviate carriere. Per il vincitore il premio consisteva in un assegno in
denaro e, novità importante, un concerto
nella prestigiosa Sala dei Giganti del Liviano
a Padova, con registrazione live da commercializzare con un CD e relative versioni
digitali in rete.
Dopo una contrastata ma serena discussione, la giuria, composta in questa edizione dai
maestri Isabella Lo Porto, presidente, Dorian
Leljak, Alberto Nosè, Filippo Balducci e
Achille Gallo, la vittoria è stata assegnata al
pianista coreano Aram Bang.
Al secondo posto la brillantissima pianista
russa Tatiana Bezmenova ed al terzo, exaequo, i pianisti italiani Sebastian Di Bin e
Renata Benvegnù.
Molto applaudita la esibizione dei quattro
finalisti nella splendida sala degli Specchi
dell’Hotel Ritz, in una serata che ha visto la
partecipazione anche dell’assessorato alla
Cultura del Comune di Abano Terme.
Ancor più suggestiva la cornice del concerto
a Padova di Aram Bang: i “Giganti” del
Liviano hanno assistito, con il numeroso
pubblico, ad una straordinaria dimostrazione
del talento del giovane vincitore, che ha eseguito musiche di Beethoven, Chopin,
Schumann e Liszt.
Marco Poletto premia il vincitore Aram Bang.
Tatiana Bezmenova, 2a classificata.
Distretto 2060 - Anno Rotariano 2013-2014
41
di Giuseppe Giorgi
Un nuovo libro di Tiziana Agostini per la Collana Storica Rotariana
IN PRINCIPIO ERA IL ROTARY
I club di servizio tra storia e attualità
Il libro è la nuova fatica letteraria della socia
del R.C. Venezia Mestre dopo il saggio storico Tra utopia e realtà, il Sessantotto al
Rotary, scritto anch’esso per la Collana
Storica Rotariana fondata dal RIDE Giuseppe
Viale, fondamentale rassegna editoriale del
passato del Rotary.
Si tratta, come scrive in premessa l’Autrice,
di una indagine sul contesto e le possibili
ragioni che hanno portato più di un secolo fa
un uomo di nome Paul Harris, in quel tempo
alla ricerca del proprio posto nel mondo, a
creare un sodalizio, il Rotary appunto, inedito
al momento della sua fondazione, ma con
caratteri di immediato successo.
Vengono affrontati con rigorosa metodologia
alcuni temi connessi con la storia e con gli
scopi del Rotary, sottolineando le motivazioni che hanno portato alla sua fondazione e
cercando di rispondere all’interrogativo perchè tantissimi uomini e donne sono spinti ad
associarsi in club per servire gli altri, riuscendo a dare con un puntuale lavoro di ricerca
una completa panoramica degli altri club service nati dopo il Rotary.
Prima di delineare quale è stata la vis ispiratrice che ha portato Paul Percival Harris a
fondare questa grande associazione, Tiziana
ricorda quello spirito di libertà, di democrazia
e senso religioso, unito alla voglia di associazionismo che caratterizza il popolo americano, iniziato a formarsi sin dalle prime colonizzazioni lungo le coste del Nord America
approdate dalla vecchia Inghilterra e
dall’Olanda, nonostante il consistente cambiamento dovuto all’imponente sviluppo tecnologico ed economico in generale.
Paul Percival Harris, continua l’Autrice, giunge dal Vermont con il suo bagaglio di grandi
42
valori in un convulsa Chicago di inizio ‘900,
dove per non essere sopraffatto dalla solitudine, dalla emarginazione e dalla diffusa
disumanizzazione di quella grande città
fonda, sembra nel 1904 secondo la documentazione fornita da Giuseppe Viale e non
nel 1905 come da sempre tramandato, il
primo club rotariano. Affrontando questo
argomento, quello della nascita del primo
club, poteva rischiare di essere ripetitiva
rispetto alla consistente bibliografia prodotta.
Invece ha saputo essere originale ed ha personalizzato la trattazione con un evidentissimo lavoro di ricerca, anche quando riferisce
notizie poco conosciute dalla gran parte dei
lettori rotariani come la demolizione di alcuni
miti, per esempio la “santificazione” dei tre
soci cofondatori, la datazione della fondazione ricordata prima ed altri facenti parte del
bagaglio storico del Rotary primordiale.
Esaustivo il capitolo La Galassia dei Club
Service, l’altro tema principale del libro, ricco
di notizie poco conosciute o comunque trascurate sulle associazioni di servizio nate
dopo il Rotary, con un incipit di collegamento
alle motivazioni che ne hanno determinato la
loro nascita. Come sostiene Viale, è il primo
studio che colloca gli altri club di servizio nel
contesto culturale e sociale, analizzato con
acume, dal quale derivarono. La conclusione
del libro offre un breve e dotto riferimento
alla sociabilità ed è una conclusione pertinente per valorizzare il ruolo della nostra associazione oggi in una società che non è più quella di Paul Harris. E pertinente è anche l’inciso
sulle nuove forme di sociabilità, come quello
relativo ai social network, che in un certo
qual modo riescono ad esprimere una voglia
di associazionismo, seppur virtuale.
Distretto 2060 - Anno Rotariano 2013-2014
di Daria Gorodisky
Un saggio di Gadi Luzzato Voghera
L’ATTACCO FASCISTA AI ROTARY
L’invito di Paul Harris, tolleranza e servizio sociale, inviso a tutte le dittature
Il «ragazzo di via Panisperna» che nel
1959 vinse il Nobel per la Fisica, faceva
parte del club di Palermo. Non per scelta
spontanea - troppo diversa era la gestione
dell’organizzazione italiana da quella statunitense - però Emilio Gino Segrè voleva far
piacere a suo padre Giuseppe, che ci teneva tanto… Era il 1936. Quando, due anni
dopo, furono emanate le leggi razziali
fasciste, Segrè era a Berkeley e si salvò.
All’epoca ai pochi circoli italiani del Rotary
erano assodati altri ebrei: appartenenti
all’alta borghesia e più attenti agli ideali
risorgimentali che alle proprie radici religiose; tra loro c’era anche chi sosteneva il
fascismo e chi ne era diventato dignitario.
Ma non durò molto. Le persecuzioni non
risparmiarono né Teodoro Mayer, fondatore del quotidiano triestino «Il Piccolo»; né
Gino Jacopo Olivetti, primo direttore generale di Confindustria; né Guido Jung, ministro delle Finanze; né l’industriale Giorgio
Ascarelli: era già morto quando la bestia
più si accaniva, ma il suo nome fu cancellato dal primo stadio di Napoli, che proprio
lui aveva regalato alla città. Certo, la storia
dell’abominio razzista è nota; ma restano
molti dettagli da indagare. Così Gadi
Luzzatto Voghera, scrittore e docente della
Boston University Study Abroad a Padova,
ha scritto un interessante saggio per analizzare la coincidenza temporale fra l’ufficializzazione delle leggi razziali e la chiusura delle sedi rotariane in Italia: Nessuna
distinzione di razza, né di religione (Erredi
Grafiche Editoriali, Genova). Rotary
International era nato nel 1905 a Chicago
su due pilastri ideali: logica di servizio
sociale e tolleranza. II fondatore, Paul
Distretto 2060 - Anno Rotariano 2013-2014
Harris, non si stancava di inviare messaggi
oltreoceano, dove i popoli stavano sposando la tirannia: «Il nostro programma è
aperto a protestanti, cattolici, ebrei, buddisti…». Abbastanza perché Hitler nel ‘37
abolisse i club tedeschi. Ma la pratica rotariana escludeva anche «quasi interamente
il credo»: una spinta alla secolarizzazione
che, sommandosi alla posizione ecclesiastica sui «perfidi giudei», risultava irricevibile per la Chiesa. Potere del quale il fascismo aveva deciso di non fare a meno.
Dall’inserto “La Lettura”
del Corriere della Sera - 6 ottobre 2013
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di Giuliano Bordigato
LA RICCHEZZA DEL SERVIRE
“Amico, dona quello che riceverai
nella vita senza chiedere e senza sapere:
quel dono è tuo.” (Rabindranath Tagore)
La chiusa di questa poesia di Tagore non
può che portare il nostro pensiero a quello
spirito di servizio che unisce, da sempre,
Rotary e Rotaract e che costituisce la più
intima essenza di quella straordinaria idea
che Paul Harris riuscì a tramutare in realtà.
Il motto Service above self non rappresenta
semplice filantropia, è un modo di approcciarsi alla dimensione umana con altruismo,
generosità e consapevolezza. Nella famiglia
rotariana, il dono non è qualcosa di cui ci si
priva in favore di altri, bensì una ricchezza
che torna in noi, valorizzata e migliorata.
Così, mentre si avvicina il periodo natalizio,
ecco moltissimi Rotaractiani scendere in piazza, autonomamente e a fianco dei Rotariani
padrini, per mettere in moto il circolo virtuoso
del servire: chi vende la frutta, chi impacchetta i giocattoli, chi versa ciotole di zuppa bollente ai pranzi ed alle cene di solidarietà. È un
investimento, di tempo e di risorse, verso
quel mondo che ci circonda e che, molto
spesso, nel suo turbinoso roteare lascia alcuni disorientati, a terra. Un investimento fatto
con la certezza che ogni momento donato
arricchisce la nostra stessa essenza ed accresce la nostra dimensione umana, rendendoci
fieri di essere parte dei nostri Club.
iCV ROTARACT 2.0
L’Azione professionale nell'annata 20132014 avrà due fondamentali scopi: il primo di
supportare i Rotaractiani in un periodo di
congiuntura lavorativa particolarmente critico
ed il secondo di offrire prospettive sul mercato del lavoro e la ricerca dell’eccellenza
professionale. Il tutto nella maniera più interattiva e coinvolgente possibile. Come?
Sono numerose le modalità che verranno utilizzate, a partire da testimonianze e forum con
personalità di spicco di varie categorie professionali, coinvolgendo Rotariani ed ex
Rotaractiani per avere consigli e supporto, ma
soprattutto… facendo mettere in gioco: durante la Prima Distrettuale è stato ufficialmente
lanciato il progetto iCV Rotaract 2.0, primo
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esempio di bacheca elettronica rotaractiana
dove tutti i soci del Distretto 2060 potranno
pubblicate il proprio curriculum vitae, per poter
essere contattati e vivere delle esperienze nel
mondo del lavoro in risposta a proposte avanzate da voi, soci Rotariani. Durante la stessa
Distrettuale, i soci del Rotaract sono stati
direttamente coinvolti nel forum professionale
dove sono state indicate le modalità di stesura, gli accorgimenti da seguire nella stesura
del CV e come prepararsi all’eventuale colloquio di selezione. Insomma, insieme in quest’annata ne vedremo delle belle.
Stay hungry, stay Rotar(act)!
di Cristiano Recchia
Distretto 2060 - Anno Rotariano 2013-2014
di Emanuela Gruppo
RC Padova Nord - Rotaract Padova
IL LAVORO TRA TECNICA E CREATIVITÀ.
STRATEGIA E NUOVE OPPORTUNITÀ
Un confronto tra i giovani e affermati professionisti
Il lavoro per i giovani, tema “scottante”. Il
tasso di disoccupazione tra i ragazzi tra i 20
e 35 anni ha raggiunto il 40%: un dato drammatico. Il mercato è saturo, è fermo, non
sono previste assunzioni all’orizzonte. È davvero impossibile trovare un’occupazione
oggi allora? Il Rotary Padova Nord, in collaborazione con il Rotaract Padova e un team
di professionisti, ha dimostrato che per
essere “appetibili” occorre reinventarsi in
chiave creativa. Il primo passo consiste nel
lavorare su se stessi, sulla propria mente.
La creatività ci aiuta a sviluppare le nostre
doti, ad allenare il nostro big friend: il cervello. Il progresso che si osserva nei più disparati campi della quotidianità è arrivato anche
nel mondo del lavoro; la tecnologia è in
grado di svolgere i processi standardizzabili
o automatizzabili e la persona fisica si sposta
verso attività sempre più di concetto. La
mente diventa una discriminante molto
importante ma fortunatamente, come ci ha
rassicurati il Prof. Gianfranco Dalla Barba,
può essere allenata. In particolare ci si deve
concentrare sull’ippocampo, amico inseparabile della memoria. Un ippocampo sviluppato
indica una grande memoria. Dopo un primo
excursus di tipo scientifico il convegno ha
messo a confronto il mondo dell’imprenditoria - Federico De Stefani, Presidente e
Amministratore Delegato Sit Group e Lucio
Bertin Zenit Camiceria - con quello del
recruiting - dott. Filippo Canesso, Area
Manager Manpower - con quello della massima espressione dell’ingegno e della creatività - ing. Massimo Malaguti, Direttore Parco
Tecnologico Galileo e Scuola di Design.
L’offerta di giovani è molto alta e occorre
distinguersi; non basta più essere scolasticaDistretto 2060 - Anno Rotariano 2013-2014
mente preparati, bisogna dimostrare di avere
un quid in più e di essere proprio motivati.
Gli imprenditori presenti hanno garantito che
non è l’esteriorità a colpire quanto la capacità di pensare oltre le righe. I giovani non portano tanto nuove competenze all’interno dell’azienda quanto visioni o idee che permette
all’impresa di reinventarsi e aprirsi a nuovi
orizzonti. Il dott. Canesso ha sottolineato
che uno dei grandi errori nel momento in cui
ci si candida per una posizione è la motivazione. Quando la motivazione è meramente
l’occupazione, purtroppo, difficilmente si
viene scelti. Il primo compito è quello di
capire cosa vogliamo, dove stiamo puntando
e scegliere una posizione perché si adatta a
noi e noi siamo in grado di dare il meglio.
Un lavoratore non soddisfatto non è produttivo. Essere efficienti nella propria mansione
non equivale ad essere automi e ripetitivi ma
crescere insieme ad essa. Non si deve avere
paura di essere creativi, essere propositivi è
un valore aggiunto che diamo alla nostra
figura lavorativa, al nostro impiego e
all’azienda. I partecipanti hanno sollevato
qualche perplessità riguardo questa “libertà
creativa” associata, in particolare, alla paura
di essere derisi. L’ing. Malaguti ha prontamente suggerito il metodo “dei sei cappelli”
- Six thinking hats di Edward De Bono - il cui
sistema si basa sul pensiero parallelo, termine coniato dallo stesso autore. Il cervello se
spazia su troppi concetti contemporaneamente non è in grado di concentrarsi sui
dettagli e rende meno di quello che potrebbe se fosse correttamente indirizzato.
Un’altra caratteristica interessante è che
“indossare il cappello” permette di esprimersi liberamente. Nessuna idea è stupida e
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può essere la base di partenza per l’output
finale anche se, inizialmente, può sembrare
distante dall’obiettivo. È necessario, credere
per primi nelle proprie idee. Durante la tavola rotonda è emersa anche la necessità di
viaggiare ed effettuare delle esperienze di
studio/lavoro all’estero. La voce “abroad”
sul nostro cv è fondamentale come la conoscenza dell’inglese o del pacchetto office.
La globalizzazione caratterizza quasi tutti gli
aspetti della nostra quotidianità e un giovane
che non ha sperimentato in prima persona
una mentalità diversa dalla propria è indietro
rispetto agli altri. Il dott. De Stefani ha
ammesso di cercare nel curriculum se il soggetto abbia effettuato qualche esperienza al
di fuori dell’Italia. L’ultima parte del convegno
ha visto il dott. Canesso dedito alla parte pratica: il curriculum. Nell’ottica dell’evoluzione
accennata nell’introduzione, il “dipendente” è
un soggetto vintage mentre la nuova figura
che si cerca è un collaboratore con il quale si
intraprende un viaggio avventuroso. Quando
ci si appresta a cercare un lavoro occorre
operare su se stessi ponendosi delle domande: quali sono le caratteristiche che più
apprezzo in una persona? Secondo me cosa
cercano le aziende / organizzazioni in una persona? La mia idea viene dal confronto con
altre persone ed esperienze o è una mia
idea? Quali sono le mie caratteristiche principali? Che cosa voglio fare o penso che mi piacerebbe fare? E poi? Think, squeeze, shake,
mix and… put everything into your cv! Prima
di inviare un curriculum e, addirittura, prima di
scriverlo bisognerebbe essere in grado di
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rispondere a queste domande. Un cv redatto
frettolosamente nel 99% dei casi verrà cestinato. Dopo questo primo step, cosa deve
avere dunque il curriculum perfetto? Ecco i
fondamentali secondo Filippo Canesso.
Innanzitutto non deve superare le due pagine;
il cv non deve raccontare tutta la nostra vita e
non si deve risalire ai tempi delle elementari.
La comprensibilità e il colpo d’occhio, pertanto, sono fondamentali per superare la prima
prova del recruiting ovvero non essere cestinati. La foto non è discriminante ma comunque è di interesse; nel caso in cui si decida di
inserirla, una foto non vale l’altra, una foto in
costume o ubriachi alla propria festa di laurea
- seppure con la corona d’alloro - non sono di
impatto positivo. Il secondo cardine del curriculum d’eccellenza è la struttura: cosa prima
e cosa dopo. Dopo l’anagrafica d’obbligo si
inseriscono le esperienze lavorative iniziando
dalla più recente; stesso metodo per le esperienze di studio. Se si è neolaureati puntare
su corsi od esami di particolare interesse
seguiti durante la carriera universitaria.
L’obiettivo è distinguersi. MSA + Proof: le
esperienze contano ma devono essere anche
provate. Alla persona che legge non interessa
tanto che siamo stati nel Rotaract quanto la
capacità di leadership e di lavorare in team
che abbiamo sviluppato. Last but not least:
“perché mi piace, e che senso ha”. Il dott.
Canesso ha stupito la platea dicendo che: il
curriculum è vintage. In un mondo globalizzato come quello in cui operiamo ai giorni
nostri, anche il recruiting si è evoluto e si
avvale sempre di più del mondo del web. Siti
come Linkedin sono sempre più utilizzati per
cercare le figure professionali di cui si ha
bisogno ma non solo. La grande scommessa
per un selezionatore è capire la persona che
ha davanti a sé. Profili come quello di Twitter
o di Facebook possono essere di grande
aiuto. I giovani hanno molte possibilità per
farsi conoscere ed esprimere le proprie idee,
non bisogna avere paura di buttarsi. Aprire un
blog, condividere pensieri, sviluppare progetti
possono essere utili attività. Il futuro è tutto
in mano nostra.
Distretto 2060 - Anno Rotariano 2013-2014