TURCHIA 2014

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TURCHIA 2014
PROGETTO ATLANTE
© Mantova Export – 2014
TURCHIA
IMPORTATORI/DISTRIBUTORI MACCHINE ED
ATTREZZATURE PER L’AGRICOLTURA
Indice:
pagina
• Il sistema economico
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• Commercio estero
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• L’interscambio con l’Italia
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• Analisi del sistema agricolo in Turchia
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• Indirizzi
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PROGETTO ATLANTE
© Mantova Export – 2014
Il sistema economico
Negli ultimi due anni l’economia turca ha confermato il trend di crescita in atto da oltre un
decennio. Nel 2011 il PIL è aumentato dell’8,5% rispetto al 2010 (772 mld $), nonostante il perdurare
della crisi internazionale ed europea, che si è riflessa invece sul 2012, nel corso del quale, secondo
il TUIK, l’Istituto turco di statistica, il valore di crescita del PIL è stato del 2,2%. Benché la crescita
rappresenti il connotato più evidente del quadro economico del Paese, molti analisti ritengono
tuttavia indifferibili dei correttivi per intervenire sugli squilibri del sistema. Squilibri comprensibili,
considerato che solo dieci anni fa il Paese aveva un’economia instabile e arretrata, mentre oggi è
indicato come la terza economia emergente. Negli ultimi anni il suo PIL è uno di quelli cresciuti di
più al Mondo, pur in presenza di alcuni elementi di debolezza strutturale del sistema economico.
Dal 1980 al 2000 la crescita, inizialmente alternata a crisi, si è stabilizzata su incrementi che sono
divenuti costanti negli anni successivi e sempre su valori alti, comparabili a quelli di Cina ed India.
Questi risultati sono dovuti innanzitutto al fatto che il Paese ha aperto le sue frontiere agli
investimenti esteri e al commercio internazionale, ha ammodernato le reti di telecomunicazioni e
stradali ed ha cominciato ad investire nel turismo e nelle infrastrutture. Dopo la crisi del 2001, la
Turchia ha ottenuto forti aiuti dal Fondo Monetario Internazionale (FMI) e si è progressivamente
inoltrata sulla strada del liberalismo economico; ha attuato una nuova politica estera,
perseguendo una maggiore integrazione nell'economia globale ed estendendo i suoi commerci in
Medio Oriente e Nord Africa, pur curando sempre le relazioni con l'Europa, che è tutt'oggi il primo
partner economico.
Nel 2012 il valore dell’interscambio con la UE è stato di 146,7 miliardi di dollari su un totale di 389
miliardi di dollari. Il valore delle esportazioni turche verso l’Unione Europea nel 2012 ammonta a
59,2 miliardi di dollari.
Il PIL è costantemente in crescita dal 2002, ed anche se si teme un ritorno dell'inflazione (8,17 nei
primi nove mesi del 2013), la domanda interna continua a stimolare sostenuti ritmi di produzione.
Negli ultimi anni il prodotto interno lordo pro capite della Turchia è aumentato considerevolmente.
Nel 2010 corrispondeva a 10.079 dollari, nel 2011 è stato di 10.444 dollari, nel 2012 è stato di 10.504
dollari.
Se il quadro economico è comunque positivo, rimangono tuttavia irrisolti alcuni problemi di
vecchia data, come la disoccupazione e l'economia sommersa. Il tasso di disoccupazione
continua ad oscillare su valori relativamente alti: alla fine del 2010 era all’ 11,4%, per poi passare a
circa il 9,8% nel 2011 e si è registrato %10,1 alla fine del 2012. Alla fine di aprile 2013 era al 9,3%.
Le zone con la più alta percentuale di disoccupazione rimangono nel sud-est del territorio turco,
nel quale lo sviluppo economico rimane ancora fortemente arretrato e segno di uno sviluppo non
omogeneo. I dati sulla disoccupazione non permettono ovviamente di rilevare l'occupazione non
legalizzata, che ancora è una delle piaghe del sistema. Nell’ultimo anno la crisi internazionale e
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quella europea hanno cominciato a far sentire i propri effetti. Nel 2010 il PIL reale è cresciuto
dell’8,9%, nel 2011 dell’8,5%, nel 2012 del 2,2%.
Una delle note dolenti rimane l’economia sommersa, che secondo i dati, OCSE, da’ alla Turchia un
altro primato negativo nella UE. La Turchia è quindi attesa nei prossimi anni da sfide
particolarmente impegnative: la creazione di un mercato del lavoro più flessibile; un consistente
taglio degli oneri fiscali; lotta al lavoro nero; la riduzione dell’economia sommersa; la lotta alla
corruzione;
Secondo il Fondo Monetario Internazionale, nel 2012, la Turchia ha conseguito una riduzione degli
squilibri economici, pur mantenendo una crescita positiva. Con squilibri ancora alti ed un ambiente
finanziario globale meno indulgente, ridurre queste vulnerabilità dovrà essere l'obiettivo generale
delle politiche a breve e medio termine. Nel breve periodo, la politica monetaria delle autorità ha
bisogno di essere rafforzata ulteriormente per soddisfare il target di una minore inflazione e fornire
un ancoraggio nominale adeguato. La politica di bilancio dovrà essere rigorosa per aumentare
l'avanzo primario strutturale nel 2014. A medio termine, le principali sfide per la Turchia rimangono
l'aumento del risparmio interno e l'accelerazione delle riforme strutturali.
Entrambi gli interventi dovrebbero servire ad aumentare a lungo termine il potenziale di crescita
dell'economia, pur mantenendo una posizione esterna sostenibile.
RISCHIO ECONOMICO – Valutazioni SACE e Moody’s
Per la SACE il rischio Paese della Turchia ha un valore di 4 punti su una scala di 7 (rischio medio)
Il Paese ha registrato significativi progressi negli ultimi anni. Tra gli elementi positivi si evidenziano la
relativa solidità del contesto macroeconomico, la continuità dell’attività legislativa e della politica
economica, legata alla stabilità politica del Paese, e la capacità delle autorità di implementare
politiche in grado di raffreddare la domanda interna e consolidare le finanze pubbliche turche.
In particolare si evidenzia la buona performance delle esportazioni turche, legata anche alla
progressiva capacità di diversificazione dei mercati di destinazione (puntando a incrementare gli
scambi con i Paesi del Nord Africa, Medio Oriente Asia per mitigare la debolezza dei mercati
europei). Si segnala anche la presenza di un sistema bancario solido, caratterizzato da elevati livelli
di liquidità e supportato da un’ampia base di depositi, che potrebbe attrarre nuovi investitori
stranieri nel settore (in particolare verso istituti di piccole-medie dimensioni); eventuali acquisizioni
potrebbero consentire un miglioramento del profilo di rischio delle banche locali, i cui rating sono
attualmente inferiori all’investment grade.
A livello operativo si segnalano miglioramenti in termini di maggiore trasparenza, sviluppo del
settore privato e attrazione degli investimenti esteri (ad esempio, l’entrata in vigore del nuovo
codice commerciale turco che introduce standard internazionali di contabilità e di pubblicità).
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Permangono tuttavia ancora difficoltà, ad esempio le debolezze nella corporate governance, e
potenziali sfide, derivanti anche dall’instabilità regionale (ad esempio la questione siriana).
In maggio Moody’s ha rivisto a rialzo il rating della Turchia, assegnandole l’investment grade.
Il 16 maggio scorso Moody’s ha attribuito alla Turchia l’investment grade, elevando di un livello il
rating del Paese (da Ba1 a Baa3), con outlook “stabile”. Nel giro di pochi mesi, la Turchia ha quindi
incassato promozioni da tutte e tre le principali agenzie di rating: a novembre 2012, Fitch aveva
riconosciuto l’investment grade (BBB-) e a marzo 2013 Standard&Poor’s aveva annunciato
l’innalzamento della valutazione della Turchia da BB a BB+, con outlook stabile, portando così il
Paese a un solo livello al di sotto dell’investment grade.
Fra le ragioni della decisione, Moody’s ha citato innanzitutto gli sviluppi recenti e quelli attesi
riguardanti gli indicatori chiave dell’economia e della finanza pubblica. In particolare, l’Agenzia
ha apprezzato la riduzione del rapporto debito/PIL, pari al 37% a fine 2012, in diminuzione di quasi
10 punti percentuali rispetto al 2009. In aggiunta a ciò, Moody’s ha motivato la propria scelta sulla
base del progresso raggiunto dalla Turchia nel campo delle riforme strutturali e istituzionali, che
dovrebbero contribuire, secondo l’Agenzia di rating, a ridurre le attuali vulnerabilità a shock esterni
derivanti dall’andamento dei flussi di capitale.
Infine, Moody’s ha recentemente rivisto a rialzo anche il rating della Housing Development
Administration of Turkey (TOKI), l’organismo di emanazione pubblica incaricato di realizzare opere
di edilizia popolare. In questo caso, l’upgrade (da Ba1/A1 a Baa3/Aa3) riflette, ha detto l’Agenzia,
l’attuale condizione finanziaria di TOKI e i successi conseguiti nella realizzazione di programmi
d’investimento.
ACCESSO AL CREDITO
Il mercato finanziario turco è dominato dalle banche, presso cui si concentra oltre l’80%
dell’attività finanziaria del Paese. La vigilanza del settore bancario è affidata alla BRSA (Banking
Regulation and Supervision Agency), che esercita un controllo piuttosto stringente su operatori e
mercato. Il settore appare stabile, ben capitalizzato e redditizio. A ottobre 2012 il totale attivo era
pari a 1.329 mld TL (+9,1% rispetto al dato di fine 2011). La principale voce di bilancio è costituita
dai prestiti, saliti al 58% dell’attivo a ottobre 2012, con un aumento del 15,3% rispetto allo stesso
periodo dell’anno precedente. Nel corso del 2012, il valore dei prestiti ha superato quello dei
depositi: a ottobre, i rispettivi valori ammontavano a 765 mld TL e 751 mld TL. La forte espansione
del credito registrata negli ultimi anni ha indotto le Autorità domestiche ad adottare misure
macroprudenziali di contenimento, per ridurre i rischi di instabilità finanziaria. Da inizio luglio 2012, le
banche sono tenute ad applicare i princìpi di Basilea II. Nel Paese sono presenti 49 istituti bancari,
di cui 13 banche commerciali (3 in mano pubblica), 13 banche di investimento, 17 a
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partecipazione di capitale straniero, 4 banche di finanza islamica (“participation banks”) e 2
banche sotto l’amministrazione del Savings Deposit Insurance Fund (SDIF). Nel corso del 2011 è
stata realizzata una rilevante operazione di fusione (incorporazione di Fortis Bank in TEB) ed è stata
concessa, dopo quasi un decennio di stasi, una nuova licenza bancaria a un operatore non
residente (la libanese Bank Audi). Anche la Bank of Tokyo-Mitsubishi sarebbe in procinto di ottenere
l’autorizzazione ad aprire una banca commerciale in Turchia. Per l’Italia, il Gruppo Unicredit
detiene, nella banca Yapi Kredi, una partecipazione di primario rilievo, paritetica rispetto all’altro
azionista di riferimento (Gruppo Koç). Sono inoltre presenti a Istanbul uffici di rappresentanza di
MPS e Intesa San Paolo. Quest’ultima nel corso del 2012 ha presentato alla BRSA un’istanza per la
concessione di una licenza bancaria. A seguito della crisi finanziaria internazionale, si sono
alimentate aspettative di possibili cessioni da parte di banche europee in difficoltà. A proposito
della presenza di nuovi soggetti provenienti da altri Paesi, il Presidente della BRSA ha ribadito che
eventuali nuovi entranti devono contribuire positivamente al sistema e realizzare un investimento
stabile, pari almeno a 500 mln TL (300 mln $)
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Commercio estero:
Nei primi dieci mesi del 2013 il disavanzo dell’interscambio commerciale della Turchia nei confronti
del Mondo è aumentato del 18,5% rispetto al corrispondente periodo del 2012, passando da 69,6 a
82,5 miliardi di dollari, a fronte di un aumento delle importazioni del 5,8% (passate da 195,7 a 207,1
miliardi di dollari) ed una diminuzione dell’1,2 % delle esportazioni (passate da 126,1 a 124,5 miliardi
di dollari). In valore l’interscambio del Paese (importazioni+esportazioni) ha toccato i 331,6 miliardi
di dollari, con un aumento del 3 per cento rispetto allo stesso periodo del 2012, quando aveva
raggiunto i 321,8 miliardi di dollari.
Nei confronti dell’UE il disavanzo turco è aumentato solo del 3,8%, passando da 23,1 a 24 miliardi di
dollari. In questo caso le importazioni turche sono aumentate del 5,2%, passando in valore da 71,8
a 75,6 miliardi di dollari, mentre le esportazioni sono aumentate del 5,9%, passando da 48,6 a 51,5
miliardi di dollari. Nel periodo l’interscambio con la UE, che rappresenta il 38,3% del commercio
turco con il resto del Mondo, è passato da 120,4 a 127,1 miliardi di dollari, con un aumento del
5,5%.
La graduatoria internazionale dei migliori partners di interscambio della Turchia vede al primo
posto la Germania, con 30,7 miliardi di dollari (+9,1% rispetto al medesimo periodo del 2012), con
un saldo negativo per la Turchia di 8,3 miliardi di dollari, al secondo posto la Russia, con 26 miliardi
di dollari (-4,9%) ed un saldo negativo di 14,5 miliardi di dollari, al terzo la Cina, con 23,4 miliardi di
dollari (+19,4%) ed un saldo negativo di 17,5 miliardi di dollari, al quarto l’Italia, con 16,1 miliardi di
dollari di interscambio (-0,6%) e 5,1 miliardi di disavanzo, al quinto gli USA, con 15,3 miliardi di
interscambio (-8,8%) ed un disavanzo di 6 miliardi di dollari.
L’elenco dei migliori fornitori mostra al primo posto la Cina, dalla quale la Turchia ha importato per
20,4 miliardi di dollari (+17,3%), al secondo la Russia, dalla quale la Turchia ha importato per 20,2
miliardi di dollari (-7,3%), al terzo la Germania, con 19,5 miliardi di dollari (+13,3%), al quarto gli USA,
con 10,7 miliardi di dollari (-12,6%), al quinto l’Italia, con 10,6 miliardi di dollari (-4%).
I migliori clienti sono stati invece nell’ordine: 1) la Germania, verso la quale la Turchia ha esportato
per 11,2 miliardi di dollari (+2,5%), 2) l’Iraq, verso il quale la Turchia ha esportato per 9,5 miliardi di
dollari (+9,4%), 3) la Gran Bretagna, verso la quale la Turchia ha esportato per 7,1 miliardi di dollari
(+1%); 4) la Russia, con 5,7 miliardi di dollari (+4,7%); 5) l’Italia, con 5,5 miliardi di dollari (+6,8%).
Fra le variazioni significative delle importazioni Turche, sono da segnalare quelle dalla Svizzera, che
ha aumentato le sue forniture del 105,7% (8,1 miliardi di dollari di valore), dagli Emirati Arabi,
aumentate del 49% (4,6 miliardi di dollari di valore), dal Turkmenistan, aumentate del 121% (550
milioni di dollari di valore). Fra le variazioni sul fronte dell’export turco sono da segnalare quelle
verso la Cina (2,9 miliardi di dollari), aumentate del 35,8%, verso l’Iran (3,6 miliardi di dollari),
diminuite del 60,6 per cento, verso Svizzera (877 milioni di dollari), diminuite del 49,4 per cento.
6
miliardi di dollari, - 7,5% in meno rispetto ai 49,6 miliardi di dollari del 2012), macchinari
ed apparecchiature meccaniche (24,5 miliardi di dollari, +14,9% rispetto ai 21,3 miliardi di
dollari del 2012), ferro ed acciaio (15,4 miliardi di dollari, -7,3 % in meno rispetto ai 16,6
miliardi di dollari del 2012), macchinari di precisione ed attrezzature elettriche ed
elettroniche (14,3 miliardi di dollari, 8,7% in piu’ rispetto ai 13,2 miliardi di dollari del
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2012),
pietre
preziose e semipreziose, metalli preziosi, perle, bigiotteria (13,7 miliardi di
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Export
– 2014
dollari, +78,6% in piu’ rispetto ai 7,7 miliardi di dollari del 2012).
L’INTERSCAMBIO COMMERCIALE DELLA TURCHIA
(valori in migliaia di dollari e variazioni sul periodo corrispondente)
TURCHIA/MONDO
GENNAIO - OTTOBRE
2012
2013
Var%
IMPORTAZIONI
195.769.648
207.103.661
5,8%
ESPORTAZIONI
126.103.208
124.539.102
-1,2%
INTERSCAMBIO TOTALE
321.872.856
331.642.763
3,0%
SALDO
-69.666.440
-82.564.559
18,5%
TURCHIA/ UE
GENNAIO - OTTOBRE
2012
2013
Var%
Quota UE
IMPORTAZIONI
71.819.590
75.586.628
5,2%
36,5%
ESPORTAZIONI
48.663.286
51.546.791
5,9%
41,4%
INTERSCAMBIO UE
120.482.876
127.133.419
5,52%
38,33%
SALDO UE
-23.156.304
-24.039.837
3,82%
Altra nota importante è l’introduzione del Nuovo Codice Commerciale Turco, in vigore dal 1 Luglio
2012. Il Codice introduce nella legislazione turca gli standard contabili riconosciuti a livello
internazionale. Le motivazioni che hanno indotto alla stesura del nuovo codice sono molteplici:
• Lo scarso grado di trasparenza, auditing, istituzionalizzazione e responsabilità previsti dal vecchio
codice;
• La necessità di armonizzare il codice commerciale con il codice civile e il codice penale turco;
• La necessità di facilitare le procedure burocratiche, di porre fine alle dispute sui diritti di proprietà
intellettuale, di combattere l’economia sommersa, di fornire regole di monitoraggio per azionisti
più snelle e di aumentare il flusso di investimenti esteri nel Paese;
• La necessità di catalizzare i cambiamenti che hanno riguardato la struttura societaria e
industriale degli ultimi 50 anni, con particolare riferimento alla svolta epocale che l’utilizzo di
internet ha comportato;
La necessità di “parlare un linguaggio internazionale” nel business. Il nuovo codice infatti,
rispecchia i parametri internazionali previsti dall’Unione Europea.
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L’interscambio con l’Italia
A partire dall'anno 2000 si è registrato un costante incremento nel volume degli scambi tra Italia e
Turchia.
Nel 2012 l'Italia si conferma al sesto posto nella graduatoria dei partner commerciali della Turchia,
con un interscambio di 19,7 miliardi di USD (-7,4% '12/'11) composto da importazioni per 13,34
miliardi di USD (-0,8 e quinto Paese fornitore) ed esportazioni per 6,37 miliardi USD (-18,8% e settimo
paese cliente). Il saldo è attivo per l'Italia per 6,968 miliardi USD.
Pur nel dinamismo delle relazioni dei due Paesi, la quota di mercato italiana sul totale delle
importazioni della Turchia continua ad oscillare intorno a valori non elevati: 5,73% nel 2007; 5,29%
nel 2008; 5,39% nel 2009; 5,46% nel 2010; 5,58% nel 2011; 5,54% nel 2012.
Per la Turchia, l'Italia è stata nel 2012 il 5° Paese fornitore ed il 7° mercato di sbocco delle merci
turche. Sempre nel 2012, la Turchia è stata per l'Italia al 17° posto nella classifica dei Paesi fornitori
ed al 7° in quella degli acquirenti.
Gran parte dei prodotti esportati dall'Italia riguarda il settore dei beni strumentali ed intermedi, oltre
naturalmente a quelli più noti del Made in Italy, come l'abbigliamento. In lieve aumento anche le
esportazioni italiane di fibre sintetiche ed artificiali, gioielli ed articoli di oreficeria.
Dalla Turchia l'Italia ha importato soprattutto cuoio, prodotti in metallo e prodotti legati alla carta.
Le esportazioni italiane, concentrate in special modo nei beni strumentali, potrebbero risentire
meno delle conseguenze della crisi economica rispetto ad altri Paesi poiché il sistema industriale
turco, pur colpito dalla crisi, dovrà continuare nei processi d’innovazione, aumento della
produttività e miglioramento della qualità, che possono essere ottenuti, in buona parte, attraverso
l'acquisizione d’impianti e tecnologie avanzate. Per contro, le esportazioni turche verso l'Italia,
concentrate soprattutto sul settore automobilistico e sul tessile-abbigliamento, potrebbero risentirne
in maniera molto più profonda per la crisi che i due comparti stanno attraversando anche nel
nostro Paese. La strada da intraprendere per le imprese nazionali è quella di continuare a credere
nel valore strategico del mercato turco, proponendosi con più attivismo in alcuni settori molto
rilevanti per lo sviluppo futuro della Turchia (protezione ambientale, tecnologie per il restauro ed il
territorio, infrastrutture, energie rinnovabili).
8
Valori in mil $
l'acquisizione di impianti e tecnologie avanzate.
converso, le7.856
esportazioni turche verso
7.523
7.478 7.816 Di7.666
l'Italia, concentrate soprattutto
sul
settore
automobilistico
e
sul
tessile-abbigliamento,
potrebbero
6.748
6.508
6.376
5.893
risentirne in maniera 5.601
molto più profonda per la crisi
che i due comparti stanno attraversando
anche nel 5.000
nostro Paese. La strada da intraprendere per le imprese nazionali è quella di
IMPORT
continuare a credere nel valore strategico
del mercato
turco, proponendosi con più attivismo in
PROGETTO
ATLANTE
alcuniExport
settori– molto
tecnologie
EXPORT
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2014 rilevanti per lo sviluppo futuro della Turchia (protezione ambientale,
per il restauro ed il territorio, infrastrutture, energie rinnovabili).
SALDO
0
SERIE STORICA DELL'INTERSCAMBIO COMMERCIALE DELLA TURCHIA CON L'ITALIA
2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
-1.773
-1.820in milioni -3.192
-1.922 (valori
-2.489 di USD - FONTE: TUIK )
-5.000
-3.695
2004
2005
IMPORT
6.857
EXPORT-10.0004.602
SALDO
-2.255
2008
-5.593
2006
2007
7.523
8.568
9.967
11.008
7.666
5.601
6.748
7.478
7.816
-1.922
-1.820
- 2.489
- 3.192
ANNO
2009
2010
-6.968
2011
2012
10.203
13.449
13.344
5.893
6.508
7.856
6.376
-1.773
-3.695
-5.593
-6.968
Ufficio ICE di Istanbul,
Novembre 2013
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INTERSCAMBIO COMMERCIALE DELLA TURCHIA CON L’ITALIA
DATI MENSILI 2013
(valori in milioni di USD - FONTE: TUIK )
2013
Gen
Feb
Mar
Aprile
Mag
Giu
Lug
Ago
Sett
IMPORT
887
1.793
2.802
3.815
5.040
6.182
7.459
8.464
9.512
EXPORT
543
1.119
1.708
2.317
2.893
3.434
4.030
4.427
4.990
SALDO
-344
-673
-1.094
-1.498
-2.146
-2.748
-3.429
-4.037
-4.522
Ufficio ICE di Istanbul,
Novembre 2013
Ott
Nov
Dic
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PROGETTO ATLANTE
© Mantova Export – 2014
Analisi del sistema agricolo in Turchia
Secondo le statistiche la popolazione mondiale è in aumento tanto quanto quella della Turchia
ogni anno.
Se nel 1960 un ettaro agricolo bastava per sfamare 0,7 persone, nel 2000 lo stesso ettaro servì per
saziare 2,7 persone e si stima che nel 2020 lo stesso terreno servirà per il fabbisogno di 4,20 persone.
Per questo motivo la produzione agricola deve aumentare negli anni e l’unico modo per
migliorare il rendimento è l’applicazione di meccanizzazioni che permettono di risparmiare lavoro ,
tempo e costi di produzione .
L’importanza del settore agricolo in Turchia viene anche sottolineata da un passaggio del Ministero
della Scienza, Industria e Tecnologia, che riporta:
"Noi pensiamo che tutti i tipi di produzione di macchinari siano molto importanti ma "banchi di
lavoro" definiti come le macchine che producono macchinari fra di essi e "macchine per uso
pesante", "pompe, valvole e compressori", necessarie/i a lavori di ristrutturazione nelle nostre città
ed inoltre "macchinari agricoli" e "macchinari per prodotti alimentari" direttamente correlati agli
approvvigionamenti di cibo del nostro Paese e in materia di sicurezza in tal senso, dovrebbero
avere ulteriore significativa rilevanza"
Secondo i dati ufficiali il settore delle macchine agricole conta circa un migliaio di aziende e circa
500 sono costruttori.
Nel settore “trattore” più di 20 aziende rappresentano circa 40 marchi e 9 aziende sono registrate
come produttori.
Il settore da lavoro a circa 25.000 persone di cui 4.000 sono impegnati nel settore dei trattori e quasi
il 20% degli occupati è costituito da “colletti bianchi”.
Secondo recenti statistiche ufficiali il settore delle macchine agricole si colloca al 6° posto tra i beni
più prodotti nel Paese e al 3° posto con il più alto tasso di valore delle esportazioni.
Ad oggi la Turchia si colloca al 6° posto in termini di più elevato numero di partecipanti alla fiera
AGRITECHNICA, ritenuta la più grande ed importante fiera di settore.
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PROGETTO ATLANTE
© Mantova Export – 2014
La maggior parte delle macchine agricole prodotte in Turchia, è testata da università accreditate
e centri prova. Sul territori vi sono 17 centri
che si occupano, oltre che dei test, anche
dell’organizzazione sul territorio di congressi e convegni internazionali.
Il settore è altresì importante anche nelle esportazioni. Nel 2012 vi è stato un volume annuale di 620
milioni di dollari, di cui 325 milioni di dollari per il settore trattore, 240 milioni di dollari per le
apparecchiature agricole in genere e 55 milioni di dollari per parti di ricambio per trattori.
I macchinari più significativi per l’esportazione sono: trattori, parti di ricambio, aratri, macchine per
preparazione mangimi, mungitrici, sfalciaerba, erpici rotanti.
I primi 10 Paesi di esportazione di macchine agricole sono: USA, Iraq, Italia, Polonia, Azerbaijan,
Francia, Germania, Marocco, Bulgaria ed Algeria. Nel 2013 sono stati principalmente USA, Italia,
Iraq, Polonia e Germania.
Per quanto riguarda le importazioni, i Paesi maggiormente coinvolti sono: Italia, India, USA,
Germania, Polonia, Francia, Cina, Corea e Regno Unito.
Nel 2012 è stato realizzato un valor di 690 milioni di dollari d’importazioni, di cui il 45% è costituito da
Italia, India e Stati Uniti.
La maggior parte delle imprese manifatturiere del settore sono di piccole dimensioni e a
conduzione famigliare. La produzione di macchine agricole nel Paese ha un backgroud di oltre 50
anni attraverso 3 generazioni: la prima era composta da quelli che si occupavano di riparazioni e
di piccole produzioni di aratri e sistemi di trattore-rimorchio. Con la seconda generazione si è
cresciuti e la riparazione si è trasformata in produzione vera e propria di macchinari in loco. I
giovani laureati, che conoscono le lingue straniere e i sistemi informatici, costituiscono la terza
generazione che, al momento, non ha ancora potere decisionale all’interno delle aziende.
Nel Paese vi sono più di 1000 industrie manifatturiere, che producono circa 500 versioni di 122
differenti macchine agricole, impiegando da 1 a 10 dipendenti in media.
I produttori locali al momento valutano solamente collaborazioni con partener esteri in forma di
produzione e/o commercializzazione congiunta.
Le aziende locali non hanno grande interesse nell’essere distributore di un partner straniero, in
quanto le macchine agricole estere hanno prezzi che superano di 10 volte il potere di acquisto
degli agricoltori locali, i quali, a loro volta, nutrono forti preoccupazioni per l’approvvigionamento
dei pezzi di ricambio nel tempo.
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PROGETTO ATLANTE
© Mantova Export – 2014
Le macchine agricole maggiormente prodotte sono le mietitrebbiatrici, che sono prodotte nel
Paese con licenza John Deere dal 1968 in Turchia, in uno stabilimento con capacità produttiva di
1.200 pezzi all’anno.
SETTORE TRATTORI
Circa il 30% delle produzione europea è ad appannaggio della Turchia. Il Paese (nonostante non
appartenga all’UE) si potrebbe collocare al 3° posto dopo Germania e Italia, ritenuti i più grandi
produttori europei di trattori.
Nei primi 8 mesi del 2013 sono stati prodotti circa 35.000 trattori, l’11% in meno rispetto allo stesso
periodo dell’anno precedente.
Negli anni la Turchia è diventata il quinto più grande mercato di trattori nel Mondo (escludendo
India e Cina).
Il comparto trattori è il più significativo anche per quanto riguarda le esportazioni con un volume di
affari di circa 320 milioni di dollari.
Le principali aziende produttrici di trattori sono
NEW HOLLAND TRAKMAK
MOTOSAN
UZEL
TÜMOSAN
TRAKSAN
T.Z.D.K.
HEMA
ma NEW HOLLAND TRANMARK (35.000 trattori/anno) UZEL (30.000 trattori/anno) coprono la
maggior parte della capacità produttiva.
Circa l’80-85% della produzione è locale e le parti importate sono quelle la cui produzione nel
Paese risulta essere poco economica.
Nel settore, la capacità produttiva è di 100.000 pezzi/anno, anche se negli ultimi anni tale valore è
sceso del 10-12%.
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PROGETTO ATLANTE
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SETTORE IMPIANTI IRRIGAZIONE
Nel Paese vi sono 89 aziende che producono pompe e motopompe per i sistemi d’irrigazione. Tali
aziende sono maggiormente concentrate nelle città di Istanbul, Konya, Izmir e Ankara.
Le principali aziende del settore sono: ALAKRO CARRIER, LAYNE BOWLER, ÖZSOY e TURBOSAN.
Le 89 aziende che producono pompe e motopompe nel Paese hanno una capacità produttiva di
circa 100.00 pompe con varie competente e capacità.
I Paesi maggiormente interessati per le esportazioni sono Francia, Marocco, Grecia, Bulgaria, Siria,
Stati Uniti, Azerbaijan, Egitto, Romania e Sudan.
IMPORTAZIONI TURCHIA MACCHINE AGRICOLE
(ANNO 2013)
-voce doganale 8432PAESE
VALORE IMPORTAZIONI
(in dollari USA)
Mondo
Cina
Italia
Germania
Paesi Bassi
Francia
Altri Paesi
37.150.713
15.672.177
13.808.150
2.091.766
1.450.399
1.037.359
3.090.862
ESPORTAZIONI TURCHIA MACCHINE AGRICOLE
(ANNO 2013)
-voce doganale 8432PAESE
Mondo
Iraq
Bulgaria
Azerbaijan
Georgia
Sudan
Altri Paesi
VALORE IMPORTAZIONI
(in dollari USA)
88.377.450
16.628.454
10.013.286
6.440.598
5.743.269
5.491.182
44.060.661
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PROGETTO ATLANTE
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Importatori/Distributori
AFŞARLAR TARIM
SEHIT ASTEGMEN SULEYMAN
CAMLICA
BULVARI NO.67 INCIRLIOVA/AYDIN
Tel. 0090 256 225 83 90
Cell: 0090 533 320 40 37
Website: www.afsarlartarim.com
AGRICO
Bagdat Cad. Rustiye Sok. No. 25
Kiziltoprak Istanbul
Tel. 0090 216 449 5950
Fax 0090 216 449 5495
Email: [email protected]
Website: www.agrico.com.tr
Attività: Distributore per la regione di Aydin e
Assistenza Tecnica della PELLENC
Partnership con Italia: No
Marchi importati/distribuiti: Pellenc Francia
Macchinari: tutti i macchinari della Pellenc
Anno di costituzione: 2010
Attività: Azienda importatrice/distributrice di
macchine agricole
Partnership con ltalia: Lavorano già con l'Italia
Marchi importati/distribuiti: CECCHI & MAGLI,
GUARESI, LOMBROSI
Macchinari: Trapiantatrici, Raccoglitrici di
pomodoro, Apparecchiature per serre
Anno di costituzione: 2009
Attività: Azienda importatrice/distributrice di
macchine agricole
Partnership con Italia: Lavorano già con l'Italia
Marchi importati/distribuiti: LAVERDA, BARIGELLI
Macchinari: Scavabietole, Raccoglitrici di cotone
Anno di costituzione: 2009
ALPHAN DIS TICARET
Merkez : Marmara Sokak No : 42/2
Kızılay
06420 Çankaya / Ankara
Tel. 0090 312 433 76 19
Email: [email protected]
Website: www.alphandisticaret.com
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PROGETTO ATLANTE
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ANADOLU MOTOR
Esentepe Mah. Anadolu Cad. No:5
P.K.34870
Kartal - İstanbul
Tel. 0090 216 306 41 80
Fax 0090 216 387 38 73
Email: [email protected]
Website: www.gallignani.com.tr
DTM TARIM
IZMIR AYDIN ASFALTI 132/12 Torbalı,
İzmir
Tel. 0090 232 854 04 90
Fax 0090 232 854 13 51
Website: www.dtmtarim.com
ENKA
Ikitelli Güngören Bagcilar Sanayi Sitesi
Metro
AVM B Blok No.42 Basaksehir
Tel. 0090 216 446 6464
Fax 0090 216 395 1340
Email: [email protected]
Website: www.enka.com.tr
Attività: Azienda importatrice/distributrice di
macchine agricole
Partnership con Italia: Lavorano già con l'Italia
Marchi importati/distribuiti: GALLIGNANI,
LOMBARDINI
Macchinari: Presse Convenzionali, Motori per
agricoltura
Anno di costituzione: 1972
Attività: Azienda importatrice/distributrice di
macchine agricole
Partnership con Italia: Lavorano già con l'Italia
Marchi importati/Distribuiti: COLIZZI PNEUMATICA
(2012)/ PATERLINI (2012)/ MINELLI (2013)
Macchinari: Compressori dietro trattori,
Motocompressori, Abbacchiatori Pneumatici,
Attrezzi pneumatici per la potatura (frutteti e
vigneti), Forbici pneumatiche, Seghetti
pneumatici, Abbacchiatori Elettrici
Anno di costituzione: 2012
Attività: Azienda importatrice/distributrice di
macchine agricole
Partnership con Italia: No
Marchi importati/Distribuiti: CLAAS, MC
CORMICK, LEMKEN, ORKEL, MAHINDRA
Macchinari: Trattori, mietitrebbiatrici, trincie, rulli
compattatori ecc
Anno di costituzione: 1972
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PROGETTO ATLANTE
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HİSARLAR MAKİNA
Eskişehir - Bursa Yolu 20. Km
26550 Eskişehir
Tel. 0090 222 411 24 30
Fax. 0090 222 411 22 47
Email: [email protected]
Website: www.hisarlar.com.tr
HISMAK OTOMOTIV
Uzayçağı Bulvarı Uzayçağı Ticaret
Merkezi
No: 29 / 27 OSTİM / ANKARA
Tel. 0090 312 385 26 50
Fax. 0090 312 385 09 86
Email:
[email protected]
Website: www.hismakotomotiv.com
KADIOGLU MAKINA
Yiğitler Mahallesi Otosansit Sanayi
Sitesi,
9.Blok No:134-138
Yıldırım / Bursa (Ankara Yolu Üzeri)
Tel. 0090 224 342 40 33
Fax. 0090 224 342 39 46
Email: [email protected]
Website: http://kadmec.com
Attività: Azienda importatrice/distributrice di
macchine agricole
Partnership con Italia: No
Marchi importati/distribuiti:
http://www.hisarlar.com.tr/index.php?page=refer
anslar
Macchinari: macchinari delle aziende di cui
sopra
Anno di costituzione:1973
Attività: Azienda importatrice/distributrice di
macchine agricole
Partnership con Italia: Lavorano già con Italia
Marchi importati/distribuiti: CO.RI.MA (Barigelli),
LAVERDA
Macchinari: Scavabietole, Mietitrebbiatrici
Anno di costituzione: 2004
Attività: Azienda importatrice/distributrice di
macchine agricole
Partnership con Italia: Lavorano già con Italia
Marchi importati/distribuiti: ALPINA, OLEO-MAC,
SPEDO
Macchinari: macchine per lavorare la terra,
macchine/attrezzature per lavorazione/raccolta
frutteti
Anno di costituzione:1975
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PROGETTO ATLANTE
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KARATAŞ
Akse Mah. Rahmi Dibek Cad. No:317
Gebze/KOCAELİ
Tel. 0090 262 721 40 01-02-03
Fax. 0090 262 721 41 01
Email: [email protected]
Website: www.karatastarimcilik.com.tr
KUTLUCAN
Akse Mah. Rahmi Dibek Cad. No:317
Gebze/KOCAELİ
Tel. 0090 312 342 31 23
Fax. 0090 312 342 31 27
Email: [email protected]
Website: www.kutlucan.com.tr
PEKER
Kazım Karabekir Cad. No:41/41
İskitler/Ankara
Tel. 0090 312 384 56 26
Fax. 0090 312 342 29 10
Email: [email protected]
Website: www.peker.com.tr
Attività: Azienda importatrice/distributrice di
macchine agricole
Partnership con Italia: Lavorano già con Italia
Marchi importati/distribuiti: LAVERDA,
GALLIGNANI
Macchinari: Presse convenzionali, Mietitrebbiatrici
Anno di costituzione:1952
Attività: Azienda importatrice/distributrice di
macchine agricole
Partnership con Italia: No
Marchi importati/distribuiti: FENDT, AMAZONE,
GERINGHOFF
Macchinari: tutti i macchinari di queste 3 aziende
produttrici
Anno di costituzione:1963
Attività: Concessionario per la regione di Ankara
della New Holland
Partnership con Italia: fino al 1998
Marchi importati/distribuiti: FIAT (fino al 1998),
NEW HOLLAND (dal 1998 a oggi)
Macchinari: trattori nuovi e usati, mietitrebbiatrici,
macchinari per la potatura, presse, ecc
Anno di costituzione: 1968
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PROGETTO ATLANTE
© Mantova Export – 2014
Attività: Azienda importatrice/distributrice di
macchine agricole
Partnership con Italia: Lavorano già con Italia
Marchi importati/distribuiti: MASCHIO GASPARDO
Macchinari: tutti i macchinari della Maschio,
Gaspardo.
Anno di costituzione: 1949
ŞAKİROĞLU
Fevzi Çakmak Mah. Yeni Center Sitesi
Okur Sok. No:15 Karatay / Konya Tel.
0090 332 342 49 72
Fax. 0090 332 342 49 74
Website: www.sakiroglu.com.tr
SEMAK
Altayçeşme Mah. Yasemin Sok. No:
27
34843 Maltepe / İstanbul
Tel. 0090 216 459 48 65
Fax. 0090 216 442 93 25
Email: [email protected]
Website: www.semak.com.tr
SİMTA
Mithat Pasa Mah. 6 Eylul Cd. No:40
Gömeç / Balikesir 10715
Tel. 0090 266 357 13 58
Fax. 0090 266 357 16 44
Website: www.simta.com.tr
Attività: Azienda importatrice/distributrice di
macchine agricole
Partnership con Italia: Lavorano già con Italia
Marchi importati/distribuiti: OLEO-MAC,
BERTOLINI, EFCO PALMERA, VETA, VALLORBE, DI
MARTINO, ZOMAX, WEIMA, FIRST - SPEED,
TECOMEC, G.F., FORMOSA, DUE BUOI, ARTI TEC,
MYLON, UNIGREEN, CARRATU, FELIPE BORRAS,
SIMES, DESERT EXTRUSION, JINMAO, KALAOS
Macchinari: tutti i prodotti OLEO-MAC
http://www.oleomac.it/prodotti.html
Anno di costituzione:1949
Attività: Azienda importatrice/distributrice di
macchine agricole
Partnership con Italia: Lavorano già con Italia
Marchi importati/distribuiti: BIOFARM,
CAMPAGNOLA, NETAFIM, GENNOVA, OLISTA,
PELLENK, SYNGENTA
Macchinari: macchine agricole, macchine per
lavorare la terra, scuotitori, pompe
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PROGETTO ATLANTE
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TURKAY TARIM
Fatih Mahallesi 191 Sokak. No. 17
Sarnıç İzmir / Türkiye
Tel. 0090 232 281 54 04
Fax. 0090 232 281 57 10
Email: [email protected]
Website: www.turkaytarim.com.tr
UMANÇ TARIM MAKİNALARI
Ispat Cami Mah. Sanayi Sitesi Blok 19,
No: 2
22900 Keşan-Edirne / Türkiye
Tel. 0090 284 7140509
Fax 0090 284 7141439
Email: [email protected]
Website: www.umanc.com
VERİMAL TARIM
Atatürk Mahallesi Fatih Sultan
Mehmet
Bulvarı No:10 (TÜV Araç Muayene
İstasyonu Karşısı)
Tire/İzmir
Tel. 0090 232 512 58 30
Fax 0090 232 512 82 39
Email: [email protected]
Website: www.verimaltarim.com.tr
Attività: Produttori di macchinari agricoli,
importatori/distributori (SIP e CLEMENS),
concessionari (Kubota)
Partnership con Italia: No
Marchi importati/distribuiti: SIP, CLEMENS, KUBOTA
Macchinari: Fresatrici, seminatrici, Coltivatori,
Spandiconcime, Decespugliatori, Raccogli Mais,
Falciatrici, Ripuntatori
Anno di costituzione:1959
Attività: Azienda importatrice/distributrice di
macchine agricole
Partnership con Italia: Lavorano già con Italia
Marchi importati/distribuiti: Eurospand
Macchinari: spandiconcime
Anno di costituzione: -
Attività: Azienda produttrice, oltre che
importatrice/distributrice di macchine agricole
Partnership con Italia: No
Marchi importati/distribuiti: KEMPER, GOWEIL,
KHUN, UNTERLAND
Macchinari: macchinari di queste 4 aziende
produttrici
Anno di costituzione: 2000
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PROGETTO ATLANTE
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ZİMAŞ
1202/1 Sok. No:101G Yenisehir / İzmir
Tel. 0090 232 459 15 81
Fax. 0090 232 457 26 97
Email: [email protected]
Website: www.zimasziraat.com.tr
Attività: Azienda importatrice/distributrice di
macchine agricole
Partnership con Italia: si
Marchi importati/distribuiti: ACTIVE, AL-KO
GmbH/SRL; AGOSTINI SnC; AGRINOVA SRL; BCS
SpA; BFM Snc.; CARRATU; CLABER SpA;
GREEN&GREEN SRL; MOLON snc; OFF. PIAZZA SRL;
ROLL- IN; ROTOMEC SpA; MOSA
Macchinari: macchinari delle varie aziende
Anno di costituzione: 1980
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