File - Comune di Storo

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COMUNE DI STORO
Provincia di Trento
Deliberazione numero
29
di data: 29.07.2015
del Consiglio comunale
Adunanza di prima convocazione - Seduta pubblica
Oggetto: modifica al regolamento interno al consiglio comunale per le video riprese.
L’anno duemilaquindici, il giorno ventinove del mese di luglio ad ore 20.30 nella sala
consiliare, a seguito di regolari avvisi recapitati a termine di legge, si è riunito il Consiglio
comunale.
Sono presenti i signori consiglieri:
Angelo Rasi - presidente
Luca Turinelli - sindaco
Loretta Cavalli - vicesindaco
Stefania Giacometti - assessore
Luca Butchiewietz - assessore
Stefano Poletti - assessore
Matteo Zanetti
Luca Mezzi
Narciso Marini
Lara Gelmini
Fabio Marini
Ersilia Ghezzi
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Assenti: Giusi Tonini, Claudio Cortella, Adriano Malcotti, Marino Cosi, Ugo Bonomini,
Riccardo Giovanelli.
Assiste il segretario comunale dott.ssa Paola Giovanelli.
Riconosciuto legale il numero degli intervenuti, il signor Angelo Rasi, nella sua qualità
presidente del Consiglio, assume la presidenza e dichiara aperta la seduta per la trattazione
dell’argomento indicato.
Delibera n. 29 del 29.07.2015.
Oggetto:
modifica al regolamento interno al consiglio comunale per le video riprese
Relazione
Trasparenza, coinvolgimento e partecipazione costituiscono aspetti irrinunciabili dell’azione di
governo, oltre che un obiettivo che ogni Amministrazione dovrebbe perseguire. Da qui la necessità di
attivare tutte quelle forme di coinvolgimento e tutti gli strumenti che, pur con un occhio di riguardo ai costi
e al contenimento della spesa pubblica, possono favorire il coinvolgimento della cittadinanza nell’azione
politica di tutti i giorni.
Accanto alle serate di pubblico confronto e alla tradizionale comunicazione via carta, al quotidiano
confronto con i cittadini all’interno del municipio così come in luoghi informali, emerge la necessità di fare
uso anche delle nuove tecnologie al fine di rendere più agevole l’interazione tra la popolazione e gli
Amministratori. Si tratta di strumenti che non vanno a sostituire le forme e i canali di comunicazione già
esistenti, bensì li vanno ad integrare.
Sito web, social network, newsletter e istant messanging sono per esempio strumenti legati al mondo
delle telecomunicazioni che possono favorire sia la trasparenza, sia l’interazione tra la Pubblica
Amministrazione e ogni singolo cittadino.
Lo stesso Codice dell’Amministrazione Digitale prevede l’obbligo da parte della Pubblica
Amministrazione di adottare nel tempo strumenti e canali di interazione che possano di fatto garantire
sempre più l’interazione tra l’Ente Pubblico e ogni singolo individuo.
Il tutto trova inoltre riscontro nella volontà di riconoscere e tutelare il diritto di ogni persona ad
accedere a tutte le fonti di informazione e ai relativi servizi, ivi compresi quelli che si articolano attraverso
gli strumenti informatici e telematici. Un diritto che, tra l’altro, assume un particolare significato in
un’ottica di tutela e salvaguardia delle cosiddette pari opportunità: un principio giuridico inteso come
l’assenza di ostacoli alla partecipazione economica, politica e sociale di un qualsiasi individuo per ragioni
connesse al genere, religione e convinzioni personali, razza e origine etnica, disabilità, età, orientamento
sessuale o politico, ma anche in funzione dei vincoli temporali (orario) o geografici (perifericità) che
possono limitare la fruizione di questo o quel servizio.
Una simile attenzione e una simile sensibilità non trovano concreta attuazione sono in ottemperanza a
questa o a quella normativa, o esclusivamente per far fronte a nuove scadenze e ad obblighi di legge;
possono piuttosto essere sinonimo di una sensibilità e di un desiderio politico di favorire la partecipazione
e il coinvolgimento della cittadinanza, garantendo al contempo massima trasparenza circa l’operato
dell’Amministrazione.
La democrazia digitale, o democrazia elettronica, (in inglese e-democracy, contrazione di electronic
democracy) è la forma di democrazia diretta, che si avvale delle moderne tecnologie dell'informazione e
della comunicazione nelle consultazioni popolari o nella partecipazione politica. Più precisamente, si parla
di e-democracy relativamente a qualsiasi tipo di utilizzo o sperimentazione delle tecnologie telematiche
(Internet in particolare, ma anche telefonia mobile) offerto dalle istituzioni ai cittadini per la
partecipazione politica alle scelte delle istituzioni in qualsiasi ambito e qualsiasi livello (locale, nazionale,
sovranazionale).
E’ all’interno di questo più ampio contesto che si inserisce anche la volontà di agevolare la popolazione
del Comune di Storo nell’assistere alle sedute del Consiglio Comunale, prevedendo la possibilità di
videoriprendere e trasmettere le sedute sia in streaming sia in podcasting, utilizzando gli strumenti
tecnologici che nel tempo verranno ritenuti più idonei.
Il consiglio comunale
UDITA la relazione sopra riportata;
VISTO il Regolamento interno del Consiglio comunale di Storo approvato dal Consiglio comunale nella se­
duta del 28 settembre 1995 con deliberazione n. 39 e modificato nella seduta del 24 gennaio 1997 con deli­
berazione n. 1, nella seduta del 24.05.2001 con delibera n. 11; nella seduta del 2 maggio 2011 con delibera
n.11, nella seduta del 9 dicembre 2011 con delibera n. 32 e nella seduta dell'11 settembre 2014 con delibera
n. 23;
RITENUTO di inserire un nuovo articolo al Regolamento interno del consiglio comunale per consentire le
riprese audiovisive e relativa diffusione delle sedute del consiglio, nel seguente testo:
Art. 40 bis
Riprese audiovisive e relativa diffusione
E' possibile effettuare la trasmissione audiovisiva in diretta e differita delle sedute attraverso ido­
nea strumentazione via web o attraverso altri canali di comunicazione individuati dalla Giunta comunale.
2.
Il Presidente del Consiglio comunale dispone l'affissione nella sala consiliare e nei punti di accesso
alla stessa, di avvisi, cartelli, o contrassegni ai fini della corretta informazione al pubblico ed ai parteci ­
panti, compresi relatori e dipendenti con funzione di assistenza alle sedute, dell'esistenza delle videocamere
e della successiva diffusione. La registrazione audiovisiva costituisce trattamento dei dati disciplinata dal
codice di protezione dei dati personali.
3.
Il Presidente del Consiglio comunale ricorda, in apertura di seduta, a tutti i presenti in sala che i
lavori vengono ripresi e trasmessi.
4.
Il Presidente del Consiglio comunale, sulla base del presente Regolamento, può ordinare la sospen ­
sione o il divieto di successiva diffusione delle riprese audiovisive in caso di mancato rispetto delle disposi ­
zioni contenute nel presente regolamento da parte dei Consiglieri o di qualunque altro soggetto presente
alla seduta.
5.
Nel caso di seduta segreta non si procede alla registrazione e trasmissione audiovisiva;
6.
Il valore probatorio della registrazione audiovisiva è disciplinato dall'art. 2712 del codice civile.
7.
Le telecamere utilizzate per le riprese sono orientate in modo tale da evitare, per quanto possibile,
di inquadrare il pubblico presente in sala.
1.
CONSIDERATO che spetta alla Giunta comunale individuare attraverso un disciplinare sistemi e canali di
comunicazione delle video-riprese;
ACQUISITI i pareri di regolarità tecnico amministrativa espressi dal responsabile dell’istruttoria e di regola­
rità contabile espresso dal ragioniere, come prescritto dall’articolo 81 del TUOC approvato con DPReg 1°
febbraio 2005 n. 3/L;
VISTO il TUOC approvato con DPReg 1° febbraio 2005, n. 3/L;
VISTO lo Statuto comunale approvato con delibera consiliare n. 31 dd. 14.07.1994 e ss.mm.;
AD UNANIMITÀ di voti, palesemente espressi dai consiglieri presenti e votanti;
delibera
1.
di inserire l'art. 40 bis nel Regolamento interno del consiglio comunale nel seguente testo:
Art. 40 bis
Riprese audiovisive e relativa diffusione
1.
2.
E' possibile effettuare la trasmissione audiovisiva in diretta e differita delle sedute attraverso ido­
nea strumentazione via web o attraverso altri canali di comunicazione individuati dalla Giunta co ­
munale.
Il Presidente del Consiglio comunale dispone l'affissione nella sala consiliare e nei punti di accesso
alla stessa, di avvisi, cartelli, o contrassegni ai fini della corretta informazione al pubblico ed ai
partecipanti, compresi relatori e dipendenti con funzione di assistenza alle sedute, dell'esistenza
delle videocamere e della successiva diffusione. La registrazione audiovisiva costituisce trattamen ­
to dei dati disciplinata dal codice di protezione dei dati personali.
3.
4.
5.
6.
7.
Il Presidente del Consiglio comunale ricorda, in apertura di seduta, a tutti i presenti in sala che i
lavori vengono ripresi e trasmessi.
Il Presidente del Consiglio comunale, sulla base del presente Regolamento, può ordinare la sospen ­
sione o il divieto di successiva diffusione delle riprese audiovisive in caso di mancato rispetto delle
disposizioni contenute nel presente regolamento da parte dei Consiglieri o di qualunque altro sog­
getto presente alla seduta.
Nel caso di seduta segreta non si procede alla registrazione e trasmissione audiovisiva;
Il valore probatorio della registrazione audiovisiva è disciplinato dall'art. 2712 del codice civile.
Le telecamere utilizzate per le riprese sono orientate in modo tale da evitare, per quanto possibile,
di inquadrare il pubblico presente in sala.
Avverso il presente provvedimento è ammesso entro il periodo di pubblicazione opposizione alla Giunta co­
munale e, da parte di chi vi abbia interesse:
a) ricorso giurisdizionale al TRGA di Trento entro 60 giorni ai sensi del decreto legislativo 2 luglio 2010 n.
104;
b) ricorso straordinario al Presidente della Repubblica per motivi di legittimità entro 120 giorni ai sensi del
DPR 24 gennaio 1971, n. 1199.
Il Presidente del consiglio
(Angelo Rasi)
Il Segretario comunale
(dott.ssa Paola Giovanelli)