battesimo del Signore-romano

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battesimo del Signore-romano
08/01/2017 – Battesimo del Signore
a cura di Maria Grazia Rasia – ausiliaria diocesana
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I Lettura Is 42,1-4.6-7
1-Ecco il mio servo che io sostengo,
il mio eletto di cui mi compiaccio.
Ho posto il mio spirito su di lui; egli
porterà il diritto alle nazioni. 2-Non
griderà né alzerà il tono, non farà
udire in piazza la sua voce, 3-non
spezzerà una canna incrinata, non
spegnerà uno stoppino dalla fiamma
smorta; proclamerà il diritto con
verità. 4-Non verrà meno e non si
abbatterà, finché non avrà stabilito
il diritto sulla terra, e le isole
attendono il suo insegnamento. 6«Io, il Signore, ti ho chiamato per la
giustizia e ti ho preso per mano; ti
ho formato e ti ho stabilito come
alleanza del popolo e luce delle
nazioni, 7-perché tu apra gli occhi ai
ciechi e faccia uscire dal carcere i
prigionieri, dalla reclusione coloro
che abitano nelle tenebre..
II Lettura At 10,34-38
34-Pietro allora prese la parola e
disse: «In verità sto rendendomi
conto che Dio non fa preferenza di
persone, 35-ma accoglie chi lo teme
e pratica la giustizia, a qualunque
nazione appartenga. 36-Questa è la
Parola che egli ha inviato ai figli
d’Israele, annunciando la pace per
mezzo di Gesù Cristo: questi è il
Signore di tutti. 37-Voi sapete ciò
che è accaduto in tutta la Giudea,
cominciando dalla Galilea, dopo il
battesimo predicato da Giovanni;
38-cioè come Dio consacrò in
Spirito Santo e potenza Gesù di
Nàzaret, il quale passò beneficando
e risanando tutti coloro che stavano
sotto il potere del diavolo, perché
Dio era con lui.
Vangelo Mt 3,13-17
13-Allora Gesù dalla Galilea venne
al Giordano da Giovanni, per farsi
battezzare da lui. 14-Giovanni però
voleva
impedirglielo,
dicendo:
«Sono io che ho bisogno di essere
battezzato da te, e tu vieni da me?».
15-Ma Gesù gli rispose: «Lascia
fare per ora, perché conviene che
adempiamo ogni giustizia». Allora
egli lo lasciò fare. 16-Appena
battezzato, Gesù uscì dall’acqua: ed
ecco, si aprirono per lui i cieli ed
egli vide lo Spirito di Dio discendere
Il commento
Al centro della Festa del Battesimo del Signore è centrale la figura del Servo di Jahweh
(prima lettura, Is 42) e sono evidenti i collegamenti al Battesimo di Gesù che la pagina
evangelica ci presenta.
Le caratteristiche del Servo sono espresse con delle negazioni: non griderà, non spezzerà,
non spegnerà, e ha un compito stabilire il diritto sulla terra intera. Per realizzare questo deve
sporcarsi mani e piedi con la storia, diventando alleanza e luce … e per Lui il Signore usa le
stesse parole dello Spirito Santo per Gesù: “in te mi sono compiaciuto”, in te che sei
piccolo, che ti prendi cura delle cose umili. Ti prendo per mano e con la tua piccolezza creo
il mio regno di giustizia.
Ed è così che i “piccoli” che il mondo scarta, vengono “eletti” dall’amore di Dio. Il modo
che Dio usa per raggiungerli è di farsi Lui stesso piccolo.
E’ il primo atto fondamentale che abbiamo celebrato nel tempo natalizio, lo scendere di Dio
nella nostra piccolezza, l’incarnazione del Figlio Gesù, ma è la piccolezza dei peccatori,
degli increduli, dei miseri (ciechi e prigionieri per dirla con le parole di Isaia) che Gesù
raccoglie immergendosi non solo nelle acque del giordano, ma nell’obbedienza al Padre, che
lo porterà fino alla suprema piccolezza della Croce: la piccolezza del Natale verso la
piccolezza della Pasqua, come ho già evidenziato proprio nel commento della liturgia della
Messa della Notte di Natale.
Il significato del battesimo va ben oltre al simbolismo naturale della purificazione. Gesù si
fa battezzare da Giovanni Battista, per essere solidale con noi peccatori votati alla morte;
risale dall’acqua pieno di Spirito Santo, pronto per la missione di Salvatore dell’umanità.
Veramente Gesù realizza la sua missione attraverso il battesimo più alto (di sangue) nelle
acque simboliche della morte, da cui riemerge con la risurrezione. Dal fianco trafitto di
Cristo crocifisso sgorgheranno acqua e sangue, come scrive l’evangelista Giovanni al
capitolo 19,34, cioè i sacramenti del battesimo e della eucaristia che sono i sacramenti della
vita nuova donata.
Così, anche noi credenti, siamo immersi con Cristo nella morte per risuscitare con Lui a vita
nuova, come ci ricorda san Paolo nella lettera ai Colossesi (2,12) “Con Lui infatti siete stati
sepolti insieme nel battesimo, in Lui anche siete stati insieme risuscitati”.
E’ questa la consapevolezza di Pietro, che evidenzia nel brano degli Atti degli Apostoli
(seconda lettura): la missione di Cristo è la salvezza dell’intera umanità e annuncia al
centurione Cornelio un essenziale Kerygma, “… Dio consacrò in Spirito Santo e potenza
Gesù di Nàzaret, il quale passò beneficando e risanando tutti …”.
Il biblista R. Fabris, commentando l’episodio del battesimo di Gesù, scrive: “In questa scena
si esprime la fede cristologica più matura della comunità che riconosce in Gesù, solidale con
un’umanità di peccatori, il Figlio unico di Dio, il Servo fedele abilitato dalla pienezza dello
spirito di Dio a insegnare e ad agire con umiltà e forza per attuare il piano salvifico. In base
al comando del Cristo risorto, rivestito dei pieni poteri messianici, i discepoli, provenienti
da tutti i popoli, mediante il battesimo “nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito
Santo” entrano a far parte della comunità messianica. Perciò l’attuale scenografia, che
accompagna il battesimo di Gesù, si proietta la luce che deriva dall’esperienza ecclesiale”
(vedi R. Fabris, Matteo, Roma 1982).
Per questo motivo, la liturgia odierna, accanto al battesimo di Gesù, sorgente e radice di
ogni battesimo, associa uno dei primi battesimi cristiani, quello del centurione Cornelio. La
parola di Cristo è ora trasmessa attraverso la parola di Pietro e della Chiesa, la salvezza e la
liberazione passano attraverso il sacramento ecclesiale del battesimo cristiano. Uniti e
conformati a Cristo nel battesimo, formiamo la Chiesa.
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08/01/2017 – Battesimo del Signore
a cura di Maria Grazia Rasia – ausiliaria diocesana
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come una colomba e venire sopra di
lui. 17-Ed ecco una voce dal cielo
che diceva: «Questi è il Figlio mio,
l’amato: in lui ho posto il mio
compiacimento».
Evidentemente questo è reale per ogni cristiano, dal dono del battesimo, ciascuno di noi
diviene figlio adottivo di Dio e infinitamente amato (a prezzo del sangue del Figlio
Unigenito), con un compito, quello di portare nella vita che gli si apre davanti l’opera della
salvezza che Dio compie attraverso ciascuno di noi, nella testimonianza e nell’amore verso
Dio e il prossimo. “Consacrati con il carattere battesimale, siamo resi partecipi della
missione profetica, regale e sacerdotale. Siamo abilitati a professare la fede con le parole e
le opere, a ordinare secondo giustizia e carità le relazioni con gli altri, a offrire in unione al
sacrificio eucaristico il lavoro, la sofferenza, l’esistenza intera…” (CdA 673)
Per la maggior parte di noi, avendo ricevuto il Battesimo da neonati, il rischio è quello di
non essere consapevoli di tale dono, e soprattutto di “darlo per scontato”, quasi come una
“cerimonia” di un passato più o meno remoto, necessaria in nome di un cliché sociologico
(si usa farlo!), a cui non corrisponde un atteggiamento vero di fede cristiana da parte dei
genitori che lo chiedono per il proprio figlio.
Da qui la necessaria preghiera di tutta la comunità cristiana per accrescere in ciascun fedele
la consapevolezza del dono ricevuto!
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