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GRUNENTHAL Rassegna Stampa del 07/11/2011 La proprietà intellettuale degli articoli è delle fonti (quotidiani o altro) specificate all'inizio degli stessi; ogni riproduzione totale o parziale del loro contenuto per fini che esulano da un utilizzo di Rassegna Stampa è compiuta sotto la responsabilità di chi la esegue; MIMESI s.r.l. declina ogni responsabilità derivante da un uso improprio dello strumento o comunque non conforme a quanto specificato nei contratti di adesione al servizio. INDICE GRUNENTHAL 07/11/2011 QN - Il Resto del Carlino - Nazionale QUANDO NON PASSA IL DOLORE 4 07/11/2011 QN - Il Giorno - Nazionale QUANDO NON PASSA IL DOLORE 5 07/11/2011 QN - La Nazione - Nazionale QUANDO NON PASSA IL DOLORE 6 GRUNENTHAL 3 articoli 07/11/2011 QN - Il Resto del Carlino - Ed. nazionale Pag. 35 (diffusione:165207, tiratura:206221) La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato QUANDO NON PASSA IL DOLORE Terapie trasversali, per restituire qualità alla vita Alessandro Malpelo UNA PERSONA adulta su quattro, secondo le statistiche, soffre di dolore cronico, un tormento che non ti fa dormire la notte, un assillo che spaventa di giorno e tinge la vita di grigio. Ma la terapia antalgica può fare molto, restituendo un'accettabile qualità della vita. Su questi temi si è celebrata nelle piazze italiane la Giornata nazionale contro il dolore nelle piazze italiane, testimonial l'attore Fabio De Luigi. L'iniziativa era promossa dalla Fondazione Isal di Rimini, istituto europeo di formazione e ricerca. Due anni fa Isal, con il patrocino delle istituzioni, ha dato vita al progetto Cento città per estendere in tutta italia la rete dei centri di assistenza e cura del dolore. TEMI CHE per altri versi tornano di attualità al congresso dell'Associazione Italiana Oncologia Medica (Aiom) tremila specialisti riuniti in questi giorni per discutere di lotta ai tumori. Passi avanti sul fronte delle terapie, molto ancora da fare sulla prevenzione, rinnovata attenzione al malato e alle risorse per lenire la sua sofferenza. Carmine Pinto, Oncologia Medica del Policlinico Sant'Orsola-Malpighi di Bologna, e consigliere nazionale Aiom, è ottimista: «Non esiste più una terapia unica per tutti i pazienti, oggi possiamo selezionare i marcatori biologici, i caratteri clinici dei pazienti. La terapia personalizzata comporta grossi progressi per alcune patologie come polmone, colon retto e mammella». L'ONCOLOGIA non viaggia da sola, e lo specialista segue tutto l'arco della malattia, dalla diagnosi precoce alla chemio, alla radioterapia e chirurgia, proseguendo eventualmente con le cure palliative e la continuità assistenziale. Esistono oggi antidolorifici fortemente innovativi ed efficaci, ma nel dieci per cento dei dei malati di tumore in trattamento la percezione dolorosa non si estingue. In questi casi la consulenza dello specialista è opportuna per individuare alternative, ad esempio per portare il farmaco a livello di terminazioni nervose. Secondo il parere di Renato Vellucci, dell'unità di cure palliative del Careggi di Firenze, e referente per la Toscana della rete Federdolore, il salto di qualità è venuto con l'introduzione della legge 38 che ha tolto vincoli sulla prescrizione di oppioidi. «La farmacologia ci mette a disposizione oggi nuove molecole particolarmente efficaci - afferma Vellucci - senza tralasciare gli aspetti riabilitativi. Il mal di schiena è in assoluto l'evenienza più diffusa e invalidante. Aggiungiamo a questo il dolore neuropatico secondario a problematiche vertebrali, come avviene per l'ernia, laddove i nervi della colonna subiscono un danno cronico. Al secondo posto metterei le nevralgie dopo herpes zooster, le nevralgie del trigemino, le sindromi dolorose post chirurgiche, per non dire delle forme nocicettive infiammatorie e delle sindromi collegate alle patologie osteoarticolari. TRA GLI STRUMENTI si affermano sempre più gli elettrostimolatori midollari miniaturizzati. Altra novità un cerotto a base di capsicina, applicato nella parte anatomica dove insiste un dolore neuropatico, capace secondo i tecnici di assicurare fino a tre mesi di effetto analgesico. Strumenti che si aggiungono ai dispositivi classici, le pompe a rilascio graduale di anestetico capaci di intercettare e bloccare l'impulso diretto al sistema nervoso centrale. E concludiamo con il volontariato citando un'inchiesta di Ivana D'Imporzano, che conduce Obiettivo Salute su Trc, e ha raccolto testimonianze di pazienti alle prese con il dolore cronico per malattie neurologiche, neoplasie o esiti di incidenti stradali, seguite da specialisti dell'Ausl di Modena. Ne è scaturito un video, disponibile in rete e su cd, dedicato alle cure palliative, in collaborazione con la onlus Cid-Curare il dolore, e i contributi clinici di Paolo Vacondio, di Cristina Mastronicola (referente Federdolore Emilia Romagna) e del direttore dell'Azienda sanitaria, Giuseppe Caroli. [email protected] GRUNENTHAL - Rassegna Stampa 07/11/2011 4 07/11/2011 QN - Il Giorno - Ed. nazionale Pag. 35 (diffusione:69063, tiratura:107480) La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato QUANDO NON PASSA IL DOLORE Terapie trasversali, per restituire qualità alla vita Alessandro Malpelo UNA PERSONA adulta su quattro, secondo le statistiche, soffre di dolore cronico, un tormento che non ti fa dormire la notte, un assillo che spaventa di giorno e tinge la vita di grigio. Ma la terapia antalgica può fare molto, restituendo un'accettabile qualità della vita. Su questi temi si è celebrata nelle piazze italiane la Giornata nazionale contro il dolore nelle piazze italiane, testimonial l'attore Fabio De Luigi. L'iniziativa era promossa dalla Fondazione Isal di Rimini, istituto europeo di formazione e ricerca. Due anni fa Isal, con il patrocino delle istituzioni, ha dato vita al progetto Cento città per estendere in tutta italia la rete dei centri di assistenza e cura del dolore. TEMI CHE per altri versi tornano di attualità al congresso dell'Associazione Italiana Oncologia Medica (Aiom) tremila specialisti riuniti in questi giorni per discutere di lotta ai tumori. Passi avanti sul fronte delle terapie, molto ancora da fare sulla prevenzione, rinnovata attenzione al malato e alle risorse per lenire la sua sofferenza. Carmine Pinto, Oncologia Medica del Policlinico Sant'Orsola-Malpighi di Bologna, e consigliere nazionale Aiom, è ottimista: «Non esiste più una terapia unica per tutti i pazienti, oggi possiamo selezionare i marcatori biologici, i caratteri clinici dei pazienti. La terapia personalizzata comporta grossi progressi per alcune patologie come polmone, colon retto e mammella». L'ONCOLOGIA non viaggia da sola, e lo specialista segue tutto l'arco della malattia, dalla diagnosi precoce alla chemio, alla radioterapia e chirurgia, proseguendo eventualmente con le cure palliative e la continuità assistenziale. Esistono oggi antidolorifici fortemente innovativi ed efficaci, ma nel dieci per cento dei dei malati di tumore in trattamento la percezione dolorosa non si estingue. In questi casi la consulenza dello specialista è opportuna per individuare alternative, ad esempio per portare il farmaco a livello di terminazioni nervose. Secondo il parere di Renato Vellucci, dell'unità di cure palliative del Careggi di Firenze, e referente per la Toscana della rete Federdolore, il salto di qualità è venuto con l'introduzione della legge 38 che ha tolto vincoli sulla prescrizione di oppioidi. «La farmacologia ci mette a disposizione oggi nuove molecole particolarmente efficaci - afferma Vellucci - senza tralasciare gli aspetti riabilitativi. Il mal di schiena è in assoluto l'evenienza più diffusa e invalidante. Aggiungiamo a questo il dolore neuropatico secondario a problematiche vertebrali, come avviene per l'ernia, laddove i nervi della colonna subiscono un danno cronico. Al secondo posto metterei le nevralgie dopo herpes zooster, le nevralgie del trigemino, le sindromi dolorose post chirurgiche, per non dire delle forme nocicettive infiammatorie e delle sindromi collegate alle patologie osteoarticolari. TRA GLI STRUMENTI si affermano sempre più gli elettrostimolatori midollari miniaturizzati. Altra novità un cerotto a base di capsicina, applicato nella parte anatomica dove insiste un dolore neuropatico, capace secondo i tecnici di assicurare fino a tre mesi di effetto analgesico. Strumenti che si aggiungono ai dispositivi classici, le pompe a rilascio graduale di anestetico capaci di intercettare e bloccare l'impulso diretto al sistema nervoso centrale. E concludiamo con il volontariato citando un'inchiesta di Ivana D'Imporzano, che conduce Obiettivo Salute su Trc, e ha raccolto testimonianze di pazienti alle prese con il dolore cronico per malattie neurologiche, neoplasie o esiti di incidenti stradali, seguite da specialisti dell'Ausl di Modena. Ne è scaturito un video, disponibile in rete e su cd, dedicato alle cure palliative, in collaborazione con la onlus Cid-Curare il dolore, e i contributi clinici di Paolo Vacondio, di Cristina Mastronicola (referente Federdolore Emilia Romagna) e del direttore dell'Azienda sanitaria, Giuseppe Caroli. [email protected] CURE ANTALGICHE 25% 30 Sono i centri specializzati nelle cure palliative istituiti in Italia. Servizi di day hospital, ambulatori e ricoveri ospedalieri www.federdolore.it ANNI FA DI MALATI CRONICI 200 Alla fine degli anni '70 le prime cure palliative e l'assistenza domiciliare oncologica. Tra i pionieri: Fondazione Floriani, Ant Lega tumori e INT Milano STRUTTURE SANITARIE In Italia un adulto su 4 è alle prese con il dolore cronico. Su questi temi Ivana D'Imporzano di Trc ha realizzato un'inchiesta visibile su www.trc.mo.it GRUNENTHAL - Rassegna Stampa 07/11/2011 5 07/11/2011 QN - La Nazione - Ed. nazionale Pag. 35 (diffusione:136993, tiratura:176177) La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato QUANDO NON PASSA IL DOLORE Terapie trasversali, per restituire qualità alla vita Alessandro Malpelo UNA PERSONA adulta su quattro, secondo le statistiche, soffre di dolore cronico, un tormento che non ti fa dormire la notte, un assillo che spaventa di giorno e tinge la vita di grigio. Ma la terapia antalgica può fare molto, restituendo un'accettabile qualità della vita. Su questi temi si è celebrata nelle piazze italiane la Giornata nazionale contro il dolore nelle piazze italiane, testimonial l'attore Fabio De Luigi. L'iniziativa era promossa dalla Fondazione Isal di Rimini, istituto europeo di formazione e ricerca. Due anni fa Isal, con il patrocino delle istituzioni, ha dato vita al progetto Cento città per estendere in tutta italia la rete dei centri di assistenza e cura del dolore. TEMI CHE per altri versi tornano di attualità al congresso dell'Associazione Italiana Oncologia Medica (Aiom) tremila specialisti riuniti in questi giorni per discutere di lotta ai tumori. Passi avanti sul fronte delle terapie, molto ancora da fare sulla prevenzione, rinnovata attenzione al malato e alle risorse per lenire la sua sofferenza. Carmine Pinto, Oncologia Medica del Policlinico Sant'Orsola-Malpighi di Bologna, e consigliere nazionale Aiom, è ottimista: «Non esiste più una terapia unica per tutti i pazienti, oggi possiamo selezionare i marcatori biologici, i caratteri clinici dei pazienti. La terapia personalizzata comporta grossi progressi per alcune patologie come polmone, colon retto e mammella». L'ONCOLOGIA non viaggia da sola, e lo specialista segue tutto l'arco della malattia, dalla diagnosi precoce alla chemio, alla radioterapia e chirurgia, proseguendo eventualmente con le cure palliative e la continuità assistenziale. Esistono oggi antidolorifici fortemente innovativi ed efficaci, ma nel dieci per cento dei dei malati di tumore in trattamento la percezione dolorosa non si estingue. In questi casi la consulenza dello specialista è opportuna per individuare alternative, ad esempio per portare il farmaco a livello di terminazioni nervose. Secondo il parere di Renato Vellucci, dell'unità di cure palliative del Careggi di Firenze, e referente per la Toscana della rete Federdolore, il salto di qualità è venuto con l'introduzione della legge 38 che ha tolto vincoli sulla prescrizione di oppioidi. «La farmacologia ci mette a disposizione oggi nuove molecole particolarmente efficaci - afferma Vellucci - senza tralasciare gli aspetti riabilitativi. Il mal di schiena è in assoluto l'evenienza più diffusa e invalidante. Aggiungiamo a questo il dolore neuropatico secondario a problematiche vertebrali, come avviene per l'ernia, laddove i nervi della colonna subiscono un danno cronico. Al secondo posto metterei le nevralgie dopo herpes zooster, le nevralgie del trigemino, le sindromi dolorose post chirurgiche, per non dire delle forme nocicettive infiammatorie e delle sindromi collegate alle patologie osteoarticolari. TRA GLI STRUMENTI si affermano sempre più gli elettrostimolatori midollari miniaturizzati. Altra novità un cerotto a base di capsicina, applicato nella parte anatomica dove insiste un dolore neuropatico, capace secondo i tecnici di assicurare fino a tre mesi di effetto analgesico. Strumenti che si aggiungono ai dispositivi classici, le pompe a rilascio graduale di anestetico capaci di intercettare e bloccare l'impulso diretto al sistema nervoso centrale. E concludiamo con il volontariato citando un'inchiesta di Ivana D'Imporzano, che conduce Obiettivo Salute su Trc, e ha raccolto testimonianze di pazienti alle prese con il dolore cronico per malattie neurologiche, neoplasie o esiti di incidenti stradali, seguite da specialisti dell'Ausl di Modena. Ne è scaturito un video, disponibile in rete e su cd, dedicato alle cure palliative, in collaborazione con la onlus Cid-Curare il dolore, e i contributi clinici di Paolo Vacondio, di Cristina Mastronicola (referente Federdolore Emilia Romagna) e del direttore dell'Azienda sanitaria, Giuseppe Caroli. [email protected] GRUNENTHAL - Rassegna Stampa 07/11/2011 6