Le soluzioni dell`esperto

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Le soluzioni dell`esperto
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Le soluzioni dell’esperto
Una società avrebbe intenzione di sospendere l’utilizzo di un
impianto non ancora completamente ammortizzato. Al riguardo si chiede di esaminare se tale sospensione abbia riflessi sul criterio di ammortamento, civilistico e fiscale, adottato dalla società.
T.F. Perugia
Risponde: Studio di Consulenza Tributaria e Finanziaria Iannello-Pettinari-Savella
Per poter fornire una risposta esaustiva al quesito prospettato, occorre preliminarmente distinguere tra sospensione temporanea dell’utilizzo dell’impianto e sospensione a tempo indeterminato.
Infatti, la durata del periodo di sospensione incide
sul criterio civilistico di imputazione degli ammortamenti e, di conseguenza, determina un impatto anche sul piano fiscale, atteso che - come noto - l’ammortamento imputato al conto economico, nel limite
della quota risultante dall’applicazione dei coefficienti stabiliti con decreto ministeriale, assume rilevanza
anche ai fini fiscali.
Secondo il Principio contabile n. 16, nel caso di cespiti temporaneamente non utilizzati, occorre comunque procedere al regolare ammortamento degli
stessi, in ossequio al principio di prudenza di cui all’art. 2423bis, Cod. Civ. (1).
Sotto il profilo fiscale, l’art. 67, DPR 22 dicembre
1986, n. 917 (di seguito, TUIR), non disciplina
espressamente gli effetti sull’ammortamento correlati
all’ipotesi di sospensione temporanea dell’utilizzo di
un bene strumentale.
A nostro avviso, nel caso in esame, gli ammortamenti
iscritti al conto economico in ossequio alle previsioni
del citato Principio contabile (2) - e nei limiti della
quota determinata in applicazione dei coefficienti
ministeriali - devono ritenersi tout court deducibili dal
reddito d’impresa, atteso che nell’art. 67 del TUIR
non è ravvisabile alcuna disposizione che escluda o limiti la deducibilità degli stessi in relazione alla sospensione dell’uso del bene cui si riferiscono (3).
Si ritiene, inoltre, che alla fattispecie esaminata non
si renda applicabile la disciplina relativa all’eliminazione del bene (4), atteso che l’estromissione temporanea dell’impianto dal processo produttivo non equivale alla sua eliminazione dal complesso produttivo (5).
Per completezza, non può sottacersi che la Commissione Tributaria di I grado di Modena ha espresso
l’opinione - a nostro avviso non condivisibile - secondo cui la deduzione di quote di ammortamento di
impianti temporaneamente sospesi non sarebbe ammessa, attesa la mancanza di correlazione tra i ricavi
e i costi che hanno contribuito alla loro produzione (6).
Al riguardo, invero, l’art. 67 del TUIR prevede una
presunzione assoluta di correlazione della quota di
ammortamento fiscale al grado di utilizzo del bene,
in quanto l’imprenditore è in sostanza libero di dedurre un ammortamento che si collochi nell’ambito
di un range che va dalla metà (7) al 100% della quota
risultante dall’applicazione dei coefficienti ministeriali (8).
In altri termini, l’imprenditore - muovendosi nell’ambito della suddetta «fascia di deducibilità» - non deve
mai dimostrare l’esistenza di una correlazione tra
l’ammortamento dedotto e il grado di utilizzo del bene (9).
D’altro canto, se si condividesse la tesi espressa dalla
citata giurisprudenza, si perverrebbe alla conseguenza, paradossale, di attribuire all’Amministrazione finanziaria il potere di sindacare il grado di utilizzo
Note:
(1) Cfr. Principio contabile n. 16, Le immobilizzazioni materiali, par.
D.XI): «L’ammortamento va calcolato anche sui cespiti temporaneamente non utilizzati».
(2) L’art. 75, comma 4, TUIR, infatti, preclude la deducibilità di costi che
non risultino imputati al conto economico relativo all’esercizio di competenza.
(3) In tal senso, cfr. Cartabia A., «Ammortamento e spese di manutenzione di beni temporaneamente non utilizzati», in Azienda e Fisco, n.
1/1993, pag. 45 e ss.. Cfr. anche Desideri S., «La dismissione dei cespiti
condiziona gli ammortamenti e i criteri di valutazione», in Corriere Tributario, n. 43/1996, pag. 3295 e ss..
(4) Cfr. art. 67, comma 5, TUIR: «In caso di eliminazione di beni non ancora completamente ammortizzati dal complesso produttivo, il costo residuo è ammesso in deduzione».
(5) In tal senso, cfr. F. Crovato, L’imputazione a periodo nelle imposte
sui redditi, ed. CEDAM, 1996, pag. 207.
(6) Cfr. Comm. Trib. di I grado, Modena, sez. II, Decisione 17 luglio 1995,
n. 50.
(7) Cfr. art. 67, comma 4, TUIR: «() se l’ammortamento fatto in un esercizio è inferiore alla metà della misura massima il minore ammontare
non concorre a formare la differenza ammortizzabile, a meno che non
dipenda dalla effettiva minore utilizzazione rispetto a quella normale
di settore».
(8) In tal senso, cfr. Ferlito E., Commento alla decisione della Comm.
Trib. di I grado di Modena, sez. II, n. 50/1995, in Il Fisco, n. 48/1995,
pag. 11571 e ss.
(9) Come noto, una prova del grado di utilizzazione del bene deve, invece, essere fornita dal contribuente che intendesse operare al di fuori dei
suddetti limiti, deducendo un ammortamento di entità inferiore o superiore.
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Sospensione dell’utilizzo di cespiti effetti sul criterio di ammortamento
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del bene e di disconoscere la deduzione di quelle
quote di ammortamento fiscale, che - seppure operate nei limiti del coefficiente ministeriale - non trovassero riscontro nell’effettivo grado di utilizzazione del
cespite.
Nel caso di sospensione dell’utilizzo del cespite a
tempo indeterminato, il Principio contabile n. 16
prevede, invece, l’interruzione del processo di ammortamento e l’iscrizione del bene al presumibile valore di realizzo, considerata l’assimilazione della fattispecie in esame all’alienazione del bene medesimo (10).
Sotto il profilo fiscale, le relative quote d’ammortamento non sarebbero deducibili, atteso che mancherebbe la relativa imputazione al conto economico
dell’esercizio di competenza.
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Tuttavia, alcuni autori ritengono che la sospensione
a tempo indeterminato sia assimilabile all’eliminazione del bene dal complesso produttivo, con la conseguenza che l’imprenditore avrebbe la facoltà di dedurre integralmente il costo residuo, ai sensi dell’art.
67, comma 5, TUIR, previa imputazione dello stesso
al conto economico (11).
Nota:
(10) Cfr. Principio contabile n. 16: «L’ammortamento va sospeso invece
per i cespiti che non verranno utilizzati per lungo tempo, obsoleti o da
alienare; il valore di tali cespiti dovrà essere ridotto a quello di netto realizzo».
(11) Cfr. S. Desideri, op.cit..