g8: un summit dedicato alla `primavera araba`

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g8: un summit dedicato alla `primavera araba`
Sabato
28 Maggio 2011
Direttore
Antonio Ciliento
Anno III - Numero 17
www.gazzettinoeuropeo.it
GAZZETTINO EUROPEO
PARLAMENTO EUROPEO
SETTIMANALE DI INFORMAZIONE E DOCUMENTAZIONE COMUNITARIA PER L’EUROPA E IL MEDITERRANEO
GAZZETTINO
EUROPEO.IT
I leader degli 8 Paesi più industrializzati hanno preso atto di una ripresa globale che avanza, ma che resta ancora debole e incerta
G8: UN SUMMIT DEDICATO
ALLA 'PRIMAVERA ARABA'
Annunciata una "partnership duratura" con Tunisia ed Egitto. Benchè fuori agenda, la successione a Strauss-Kahn alla
guida dell'Fmi è stata al centro di vari incontri bilaterali.
Chiesto uno stop immediato alle violenze in Libia e Siria
I familiari chiedono esperti indipendenti per valutarne le condizioni di salute
RADKO MLADIC, IL “BOIA DI SREBRENICA”
È IN CARCERE. SARÀ ESTRADATO ALL’AJA.
GIUSTIZIA
FONDI UE: I NUOVI
STRUMENTI GIURIDICI
CONTRO LE FRODI
ANTIPIRATERIA
D A L L’ U E N U O V E
NORME PER IL
D I R I T TO D ’ A U TO R E
Ma per il figlio Darko, l’ex generale sarebbe in cattive condizioni di
salute perchè malato di cancro in stadio avanzato e quindi non in
condizioni di essere trasferito al Tribunale penale internazionale.
Ratko Mladic, alla sua morte, ha chiesto alla moglie Bosiljka e al figlio
di essere seppellito accanto alla figlia Ana, suicidatasi nel 1994.
RETRIBUZIONI
UNIVERSITA’
BERLINO: SESSO
PER SOLDI E COSI’
PAGARSI GLI STUDI
STRETTA UE SUI MEGA
STIPENDI DEI BANCARI:
ULTIMATUM ALL’ITALIA
A Berlino (33%) più che a
Parigi (29,2%) o Kiev (18,5%).
Secondo il Berlin Studies
Center nella capitale tedesca
un universitario su tre
accetterebbe un lavoro legato
al sesso per finanziarsi gli studi
L'talia non ha ancora dato
attuazione alle nuove
norme Ue che prevedono
una politica di controllo
sui bonus e gli stipendi
dei manager bancari
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I leader degli 8 Paesi più industrializzati hanno preso atto di una ripresa globale che avanza, ma che resta ancora debole e incerta
G8: UN SUMMIT DEDICATO
ALLA 'PRIMAVERA ARABA'
Il G8 di Deauville fra gli 8 paesi più
industrializzati del mondo (Canada,
Francia, Germania, Giappone, Gran
Bretagna, Italia, Russia e Stati Uniti)
ha scelto di dare sostegno pieno e tangibile ai venti di democrazia che
impetuosi spirano sulla sponda sud
del Mediterraneo. E lancia un vero e
proprio partenariato per la "primavera araba", creando un fondo - il cui
ammontare potrebbe arrivare a 40
miliardi di dollari - per accompagnare quei paesi nel loro cammino.
Il vertice ha messo già sul piatto 20
miliardi di dollari per Tunisia e Egitto
indirizzate sulla strada della democrazia, ma guarda anche a quegli Stati
- Libia e Siria in primis - in cui la
repressione tiene banco, condannando ogni violenza. E mette nero su
bianco - in una posizione unanime che Gheddafi se ne deve andare.
«Non è più legittimato», spiegano i
Grandi al termine di un summit che
ha visto Mosca dirsi pronta a
’mediarè per l’uscita di scena del rais.
Con Obama e Sarkozy che si dicono
«determinati a proseguire il lavoro
fino alla fine».
Al centro del vertice di Deauville,
dunque, la «primavera araba» e tutte
le iniziative che dall’Occidente possono partire per dare sostegno ad un
processo di democraticizzazione
ormai giudicato inarrestabile. E il
motivo appare evidente: da quando
sono iniziate le rivoluzioni che hanno
visto coinvolti numerosi Paesi del
mondo arabo, l'economia degli stessi
è drasticamente crollata. Gli scontri
continuano, ardua è la ricostruzione e
ancor più problematica l'instaurazione di governi democratici.
Tuttavia i leader dei maggiori Paesi
industrializzati si sono attivati per
contribuire, ognuno in base alle proprie possibilità, alla nascita di nuove
democrazie e alla creazione di una
nuova pagina della storia. Per tali
ragioni al summit il Presidente americano Obama ha annunciato che
invierà 1,5 miliardi di dollari, che si
vanno a sommare ai 3 miliardi di dollari messi a disposizione dal Fondo
Monetario Internazionale e dalla
Banca Mondiale, a favore in particolar modo di Egitto e Tunisia, i Paesi
che maggiormente si sono stabilizzati
a seguito della caduta dei regimi dittatoriali per favorirne, dunque, la
transazione democratica.
Decisione, questa, appoggiata da tutti
i rappresentanti dei Paesi membri del
G8, i quali hanno annunciato, tra le
altre iniziative, la predisposizione, in
tempi rapidi, di adeguati piani per la
creazione di nuovi posti di lavoro,
oltre ad aiuti, economici, come si è
detto, e politici. Inoltre, i «Grandi»
del pianeta hanno deliberato la creazione di un fondo ad hoc, che verrà
definitivamente istituito a fine anno,
da destinare al Mena, l'acronimo del
Fmi per Middle East North Africa.
Non sono ancora certe le cifre che
dovrebbero interessare questo fondo,
si parla comunque di parecchi milioni
di dollari che sicuramente contribuirebbero, in modo concreto, alla ricostruzione dei Paesi rivoltosi.
Ma perchè è così importante il piano
di sostegno messo a punto dai maggiori Paesi industrializzati e che ha
come fulcro così ingenti finanziamenti? Una ragione può certamente
rinvenirsi nel fatto che l'economia dei
Paesi che da mesi lottano per l'instau-
razione di un regime democratico a
tutt'oggi è ai livelli più bassi della storia e difficilmente senza il sostegno
economico dell'Occidente potrebbe
risollevarsi. Ciò, inoltre, gioverebbe
alla stessa economia mondiale.
La seconda motivazione è lampante:
un Paese democratico
non può costruirsi con la
cenere. Affinchè si possa
parlare di democrazia è
necessario che vengano
ripristinate le condizioni
di un popolo civile, vengano ricostruite le sedi
delle maggiori istituzioni che sono crollate sotto
i bombardamenti, ma
soprattutto che vengano
creati nuovi posti di
lavoro, tassello a partire
dal quale si può restituire la dignità ad una popolazione dilaniata da secoli di storia sanguinaria.
Per fare questo, ovviamente, occorrono milioni di dollari.
Tuttavia, la ragione più importante,
probabilmente, per cui è stato messo
a punto tale piano di finanziamenti, è
anche quella di dare una spallata ad
Al Qaeda. L'organizzazione terroristica per eccellenza ha sempre fatto
leva, tra l'altro, sulla povertà della
popolazione, sul loro stato di bisogno, sulla mancanza di prospettive
per i giovani e sull'apparente indifferenza del mondo occidentale, per fare
del proselitismo una delle sue armi
vincenti. Quest'attenzione dell'Occidente per tali rivoluzioni, dunque, ha
ragione d'essere così «ossessiva»,
perchè solo intervenendo tempestivamente e in modo concreto si può posizionare il primo mattone che porterà
ad una ricostruzione, si spera non
troppo lontana, di nuove democrazie,
lontane dall'egida di Al Qaeda.
Ma se la politica estera, alla luce della
’Primavera arabà, ha impegnato
molte delle discussioni del vertice di
Deauville, anche la crisi economica
ha continuato a fare la sua parte. Con
un rinnovato impegno - a fronte di
una ripresa che c’è, ma è fragile - a
fare ogni sforzo per una crescita duratura, forte e sostenibile e per la creazione di posti di lavoro.
Un obiettivo da raggiungere con un
consolidamento dei bilanci e le riforme, scrivono gli Otto Grandi della
Terra in una dichiarazione finale del
summit dove per la prima volta entra
anche Internet, con un accordo tra
tutti sulla necessità di governare la
rete, senza imbrigliarne però lo slancio e le potenzialità. Sulle spiagge
della Normandia - quelle stesse in cui
nel ’44 sbarcarono gli americani - gli
otto leader, cui si sono aggiunti molti
paesi africani oltre ai rappresentanti
dei neo-governi di Tunisia e Egitto,
hanno concluso una due giorni di
lavoro dove non sono mancati riferimenti alla delicata situazione del
Giappone - a cui è stato espresso
sostegno e solidarietà dopo il terremoto - alla vicenda nucleare, che nel
dopo-Fukushima ha obbligato il G8
ad una riflessione. In primo luogo per
una maggiore sicurezza che - scrivono i Grandi - deve entrare tra le principali priorità dell’agenda del vertice.
Nell’agenda non c’era e ufficialmente non se ne è parlato. Ma a Deauville
è stata raggiunta un’intesa di fatto per
Cristhine Lagarde all’Fmi, al posto di
Strauss-Kahn: la due giorni ha registrato infatti non solo il via libera
sostanziale degli Usa ma anche un ok
di massima della Russia che così si
distacca dalla posizione dei paesi
Brics schierati per un non europeo. In
una Deauville superblinadata, il
padrone di casa, Nicolas Sarkozy,
festeggia intanto la sua ’primaverà: di
certo il vertice è stato un successo sul
fronte della sicurezza e dell’organizzazione, la sua premiere dame si è
mostrata in ’premaman’ mentre il suo
principale avversario, Dominique
Strauss-Kahn, è alle prese con le sue
ormai note vicende giudiziarie.
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RADKO MLADIC, IL “BOIA DI SREBRENICA”
È IN CARCERE. SARÀ ESTRADATO ALL’AJA
SERBIA
Dopo 16 anni è finita la latitanza di
Ratko Mladic, il “boia di Srebrenica”
ricercato per genocidio e crimini contro l’umanità compiuti quando era
alla guida delle forze serbo-bosniache. Il suo arresto è avvenuto è avvenuto all’alba, pare in seguito a
una soffiata. Milorad Komadic,
questo il nome con cui si faceva chiamare, viveva in un villaggio nelle vicinanze della
città di Zrenjanin, nella regione
della Vojvodina dove già ad
aprile si era detto che vi si
nascondesse.
Mladic, che oggi ha 69 anni, è
uno dei due ultimi criminali di
guerra serbi ancora latitanti e
ricercati dal tribunale penale
internazionale dell’Aja; l’altro
è Goran Hadzic, ex capo politico dei serbi di Croazia.
Emergono intanto particolari
sulle circostanze dell’arresto
dell’ex generale, trovato giovedì
scorso nella casa di un lontano cugino a Lazarevo, un villaggio tranquillo della Voivodina, nel nordest della
Serbia.
Quando si è trovato di fronte agli
agenti delle forze di sicurezza,
Mladic ha subito capito che la sua
lunga fuga era finita. «Bravi, ragazzi.
Sono io l’uomo che cercate. Sedetevi
pure. Branko (il cugino proprietario
della casa-rifugio), offri loro qualcosa da bere e da mangiare», ha detto
Ratko Mladic secondo un resoconto
riferito nei giorni scorsi dal quotidiano Blic.
«Ecco la mia carta di identità e il mio
tesserino militare. È finita!», ha
aggiunto il super ricercato, che è stato
riconosciuto grazie in particolare a un
anello con una pietra semipreziosa
che portava all’anulare sinistro. L’ex
generale si è sfilato l’anello e l’orolo-
gio e li ha consegnati ai poliziotti
affermando: «Dateli ai miei familiari».
Il cugino Branko, su sua richiesta, ha
quindi portato in tavola del prosciutto
tagliatto a fette, formaggio e rakia
fatta in casa. «Bevete, mangiate qualcosa e andiamo», ha detto Mladic fra
la sorpresa degli agenti speciali che
probabilmente non si aspettavano una
resa simile da parte di uno degli
uomini più ricercati al mondo. E alla
domanda se avesse con sé delle armi,
l’ex generale ha risposto con una battuta: «Che generale sarei se non avessi delle armi. Ecco qui le mie due
pistole. In tutti questi anni non mi
COMITATO ECONOMICO
E SOCIALE EUROPEO
sono mai separato da esse», ha detto
mettendole sul tavolo e consegnandole ai poliziotti. Secondo lo stesso
giornale Blic, Ratko Mladic - che
sarebbe stato affidato al cugino a
Lazarevo dai suoi fiancheggiatori e
protettori che «non avevano più soldi» - lavorava come operaio in un
cantiere
edile
di
Zrenjanin, la cittadina a
una decina di km da
Lazarevo. Coma lavoratore giornaliero percepiva una diaria di 1.300
dinari, pari a poco più di
13 euro. Era conosciuto
col nome di Milorad
Komadic ed era addetto
alle scavatrici per la realizzazione di buche dove
installare dei tubi.
Mladic, ricordano gli altri
operai del cantiere, teneva un comportamento discreto, parlava poco e si limitava a rispondere alle
domande che gli venivano rivolte.
Nessuno peraltro aveva notato problemi particolari nel suo stato di salute, risultato estremamente precario
dopo il suo arresto, e sul quale avvocati difensori e familiari ora insistono, affermando che l’ex generale non
è nelle condizioni di essere estradato
velocemente al Tribunale penale
dell’Aja (Tpi).
Di parere contrario si sono detti invece i giudici di Belgrado, dai quali è
giunto il via libera all’estradizione
all’Aja di Ratko Mladic. Ma prima
dell’estradizione, l’ex generale ha
chiesto di potersi recare sulla tomba
della figlia Ana, suicidatasi nel 1994.
«Voglio parlare con la mia Ana. E
quando muoio voglio essere seppellito accanto a lei», ha detto Mladic con
le lacrime agli occhi alla moglie
Bosiljka e al figlio Darko, che nei
giorni scorsi sono andati a trovarlo in
carcere.
«Si chiude una pagina molto difficile
della nostra storia e si aprono le porte
dell’Ue», ha commentato Tadic nella
conferenza stampa convocata in fretta e furia per annunciare che le pratiche di estradizione sono già state
avviate. Per il presidente serbo l’arresto «lava un’onta» e spiana la strada
alla riconciliazione del Paese ma ora
si dovrà indagare per scoprire chi
abbia aiutato e coperto Mladic durante la sua latitanza. Tadic ha anche
chiesto una commissione sotto mandato Onu che indaghi sull’ultimo
orrore imputato a Mladic, un giro di
traffico di organi in Kosovo. Mladic è
il terzo fra i leader serbi ricercati per
la guerra bosniaca ad essere assicurato alla giustizia, dopo Radovan
Karadzic e Slobodan Milosevic.
Durante la guerra civile, Mladic era a
capo delle truppe serbe in Bosnia. A
lui sono imputati crimini di guerra
atti di genocidio, come il massacro di
Srebrenica del luglio 1995, considerato uno dei più sanguinosi stermini
avvenuti dopo il secondo conflitto
mondiale. Secondo fonti ufficiali le
vittime furono 8.372, ma le famiglie
degli scomparsi affermano che furono oltre 10.000 i musulmani bosniaci
barbaramente uccisi.
I LEADER DEL G20 DEVONO INVESTIRE NELLA CAPACITÀ DEGLI
AGRICOLTORI PER GARANTIRE LA SICUREZZA ALIMENTARE
Si è conclusa lunedì scorso a Bruxelles la conferenza internazionale "Cibo per tutti - verso un accordo globale", organizzata dal Comitato economico e
sociale europeo (CESE). L'evento
ha riunito rappresentanti dell'ONU,
della FAO, della presidenza del
G20, dell'UE e della società civile
internazionale sui principali temi
inerenti la sicurezza alimentare.
La conferenza, articolata in tre
workshop, ha lanciato un messaggio
chiaro ai leader del G20: se si vuole
garantire la sicurezza alimentare a
una popolazione mondiale in costante aumento,
occorrono investimenti più intelligenti e più a
lungo termine nell'agricoltura, specie nei paesi in
via di sviluppo. È dimostrato che investire nell'agricoltura e nello sviluppo rurale produce effetti
positivi in termini di crescita e riduzione della
povertà. Gli Stati e le organizzazioni internazionali
devono coordinarsi tra loro e agire più che mai in
modo coerente.
"La sicurezza alimentare ci riguarda tutti, poiché
interessa le risorse che condividiamo e usiamo tutti
quanti. È semplice: non possiamo permetterci una
nuova crisi agricola sui mercati globali. Occorre
una volontà politica più forte per consentire agli
agricoltori di avere redditi sufficienti e rafforzare la
capacità delle piccole aziende di organizzarsi in
modo più efficace. Investire in un'agricoltura sostenibile e inclusiva significa investire nel futuro. E
non bisogna dimenticare che, su scala mondiale, la
maggior parte degli agricoltori sono donne", ha
dichiarato il Presidente
del CESE Staffan Nilsson
nel discorso di apertura.
Tre gli argomenti al centro del dibattito:
- la sicurezza alimentare
e il funzionamento dei
mercati agricoli globali,
- la sicurezza alimentare come diritto,
- la necessità di una strategia coerente tra politiche
agricole, economiche e di sviluppo.
Secondo gli intervenuti, le principali minacce alla
sicurezza alimentare sono rappresentate da:
- la volatilità dei prezzi,
- i cambiamenti climatici,
- la pressione demografica,
- la scarsità delle risorse idriche e del suolo,
- la mancanza di un'informazione trasparente sui
mercati.
"L'agricoltura deve tornare a essere il punto focale
dell'agenda per lo sviluppo, con l'obiettivo fondamentale di aumentare la capacità globale di produzione creando condizioni favorevoli agli investimenti pubblici e privati per gli agricoltori di tutto il
mondo", ha affermato Dacian Ciolos, Commissario
europeo per l'Agricoltura e lo sviluppo rurale.
Le nuove strategie dovranno quindi basarsi su un
coordinamento internazionale più solido, soprattutto in materia di commercio e cooperazione, offrendo agli agricoltori la possibilità di organizzarsi in
modo più efficace.
"La sicurezza alimentare è prima di tutto un problema di uguaglianza sociale e una questione di diritti", ha ribadito Franco Chiarico, rappresentante del
Comitato Economico e Sociale Europeo (CESE), e
deve fondarsi su tre pilastri:
- la disponibilità (quantità sufficiente di alimenti);
- l'accesso (di persone e di risorse);
- la stabilità (per avere una reale gestione della
sicurezza alimentare una popolazione, una famiglia
o una persona deve avere accesso in ogni momento ad una alimentazione adeguata).
Il G-20 deve mettere al primo posto della propria
agenda il tema della crisi alimentare per evitare che
il numero degli affamati nel mondo raggiunga la
tanto scongiurata cifra di un miliardo. Questo
dramma umanitario può essere superato, ha proseguito Chiarico, facendo sì che il sistema internazionale delle banche e della grande finanza riduca il
proprio ruolo nell'agro-businnes.
Il CESE, su invito dei rappresentanti della presidenza francese del G-20, parteciperà alla prossima
riunione dei ministri dell'Agricoltura del G-20.
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Solo nel 2009 sono state rilevate sospette frodi riguardanti fondi UE per un valore di 280 milioni di euro, pari a poco meno dello 0,2% del bilancio totale dell’Unione europea
NUOVI STRUMENTI GIURIDICI PER CONTRASTARE I
REATI CONTRO GLI INTERESSI FINANZIARI DELL’UE
Difendere il denaro dei contribuenti è una priorità
per le istituzioni europee. I cittadini devono avere la
certezza e la fiducia che i fondi dell'Unione europea
siano utilizzati esclusivamente per
realizzare le politiche approvate dal
legislatore europeo. Oggi, i mezzi a
disposizione per l'individuazione e la
prevenzione della malversazione dei
fondi UE risultano talvolta inadeguati ed insufficienti. Le autorità degli
Stati membri si trovano ancora di
fronte a numerosi ostacoli che impediscono l'effettiva protezione di questi fondi contro
i reati. Ciò è dovuto all'esistenza di norme divergenti in materia di procedura, definizione dei reati e
delle sanzioni, che nuocciono alle indagini e alle
azioni penali transnazionali.
In un documento politico adottato giovedì 26 maggio, la Commissione europea ha così definito una
serie di misure che consentono ai procuratori ed ai
magistrati in tutta l’UE di lottare più efficacemente
contro le frodi a danno degli interessi finanziari
dell’Unione europea.
In effetti, i trattati UE includono utili mezzi per
tutelare questi interessi, quali la definizione di
norme minime di diritto penale (articolo 83 TFUE)
o di nuovi poteri d’indagine in capo ad Eurojust,
l'organo di cooperazione giudiziaria UE (articolo 85
TFUE) nonché la possibilità di istituire una Procura
europea per combattere specificamente questi reati
(articolo 86 TFUE).
La comunicazione della Commissione indica diversi settori in cui le norme di diritto penale potrebbero essere migliorate a tal fine.
- Procedure rafforzate: la Commissione intende
facilitare a procuratori e magistrati nell’Unione
europea il compito di perseguire i truffatori, estendendo gli scambi di informazioni fra diversi attori,
incluse le forze di polizia, le autorità competenti
doganali, fiscali, giudiziarie e di altra natura; è prevista una nuova proposta sull’assistenza amministrativa reciproca per la tutela degli
interessi finanziari dell’UE.
- Norme di diritto penale più
stringenti: la Commissione ritiene
che le attuali definizioni dei reati in
questione, quali la malversazione o
l’abuso di potere, varino considerevolmente all’interno dell’Unione e
dovrebbero essere chiarite mediante iniziative sulla tutela degli interessi finanziari
attraverso il diritto penale.
- Un ruolo più incisivo per gli organi europei di
prevenzione e tutela: tanto l’OLAF - attualmente
oggetto di un processo di riforma - quanto Eurojust
devono essere potenziati per poter condurre più
efficacemente le indagini.
- L’Unione europea valuterà anche in che modo una
Procura europea specializzata possa applicare
norme comuni alle frodi e ad altri reati riguardanti i
fondi UE.
La grande varietà di sistemi giuridici in Europa
rende particolarmente difficile tutelare gli interessi
finanziari dell’Unione. Forze di polizia, procuratori
e magistrati negli Stati membri decidono come e se
intervenire a tutela delle finanze dell'UE sulla base
delle loro norme nazionali. Ne risulta che il tasso di
condanne in casi che riguardano reati contro il
bilancio UE varia di molto attraverso l'Unione,
andando dal 14% all'80%.
Unitamente all’OLAF e ad Eurojust, le autorità
nazionali preposte alle indagini, i procuratori ed i
magistrati sono già attivamente impegnati nella
lotta contro questo tipo di crimine. Tuttavia, devono affrontare problemi sia giuridici che pratici talvolta insormontabili. Fra questi, le restrizioni di
AL VIA NEL 2013 IL MARCHIO EUROPEO
PER IL PATRIMONIO CULTURALE
Accordo raggiunto tra i ministri della cultura
dell'UE inteso a creare un "marchio europeo per il
patrimonio culturale" che darà rilievo ai siti che
celebrano la storia e lo sviluppo dell'Unione europea. I primi siti che riceveranno il
nuovo marchio verranno proclamati nel 2013.
Androulla Vassiliou, commissario
responsabile per l'istruzione, la
cultura, il multilinguismo e la gioventù, ha affermato: "Il marchio
europeo per il patrimonio culturale incoraggerà un maggior
numero di persone, soprattutto i
giovani, a riflettere sulla dimensione europea della nostra storia comune. Sono
certa che ciò andrà anche a vantaggio del turismo
e dell'economia."
Nel 2013-14 gli Stati membri potranno designare
quattro siti che riceveranno il marchio. Esperti
indipendenti valuteranno le candidature dei siti e
selezioneranno quelli che saranno insigniti del
marchio. A partire dal 2015 la selezione avverrà
con cadenza biennale. Gli Stati membri potranno
designare fino a due siti ogni volta e gli esperti
selezioneranno un massimo di un sito per ogni
paese. La partecipazione al programma è volontaria.
Il marchio integrerà le iniziative esistenti come ad
esempio la lista del Patrimonio mondiale dell'umanità dell'UNESCO. Esso verrà concesso tenendo
conto del loro valore simbolico europeo e della
loro attività educativa piuttosto che sulla base di
considerazioni architettoniche o estetiche.
La Commissione europea ha presentato la sua proposta di marchio europeo per il patrimonio culturale nel marzo dell'anno scorso
(IP/10/250) e il Parlamento
europeo e il Consiglio hanno
perfezionati i criteri che vi si
applicano. A seguito dell'accordo odierno una decisione
formale che istituisce il marchio verrà adottata dal
Consiglio a luglio e dal
Parlamento in autunno. I
lavori preparatorio per l'istituzione del marchio verranno condotti nei prossimi
18 mesi e la prima selezione si svolgerà nel 2013.
La proposta della Commissione relativa al marchio
si basa sull'iniziativa intergovernativa del 2006
portata avanti dal ministro francese della cultura
Renaud Donnedieu de Vabres, insieme a Ungheria
e Spagna con l’obiettivo di rendere gli europei più
consapevoli della loro storia comune e del patrimonio culturale che condividono, pur nella loro diversità. . Tale iniziativa aveva coinvolto 18 Stati membri che successivamente si sono adoperati per trasformarla in un progetto UE con obiettivi e criteri
più chiari. "Quale iniziativa UE a pieno titolo il
marchio europeo per il patrimonio culturale godrà
di maggiore credibilità, visibilità e prestigio" ha
commentato il commissario Vassiliou.
I 68 siti che hanno ricevuto il marchio nel contesto
competenza ai casi che sorgono sul territorio del
loro paese, i problemi giuridici legati all’utilizzo
delle prove ottenute all’estero e le disparità fra le
norme in materia di lotta antifrode e reati connessi.
Dal 2000, 93 casi OLAF su un totale di 647 sono
stati archiviati da procuratori nazionali senza specifica motivazione e 178 lo sono stati sulla base di
motivazioni discrezionali.
SACCHETTI DI PLASTICA,
L’UE AVVIA CONSULTAZIONE
SU COME RIDURNE L'USO
La Commissione europea ha aperto una consultazione pubblica, rivolta a tutti i cittadini
dell’Unione europea, sul modo migliore di ridurre l'uso dei sacchetti di plastica per la spesa: ogni
anno il cittadino dell'Unione europea consuma
circa 500 borse di plastica per la spesa, usandole quasi sempre un'unica volta. Il volume complessivo delle borse di plastica prodotte in
Europa nel 2008 è stato di 3,4 milioni di tonnellate, pari al peso di più di 2 milioni di automobili. Il peso e le dimensioni ridotte delle borse di
plastica fanno sì che sfuggano facilmente ai
sistemi di smaltimento dei rifiuti e finiscano nell'ambiente marino, dove possono impiegare centinaia di anni per decomporsi.
La Commissione chiede se soluzioni come far
pagare queste borse e sottoporle a un'imposta
sarebbero efficaci o se sarebbe meglio vietarne
l'uso in tutta l'UE. Si sollecitano anche pareri
sull'opportunità di una maggior visibilità dei
prodotti di imballaggio biodegradabili e di una
maggior severità dei requisiti di biodegradabilità
degli imballaggi. La consultazione su Internet è
aperta fino ad agosto 2011.
Il commissario europeo all'Ambiente Janez
Potoènik ha dichiarato: "Cinquant'anni fa, le
borse di plastica monouso quasi non esistevano,
mentre oggi ce ne serviamo per pochi minuti e
poi lasciamo che inquinino il nostro ambiente
per decenni. Ma gli atteggiamenti sociali stanno
mutando ed esiste un diffuso desiderio di cambiamento. Per questo stiamo esaminando tutte le
possibilità, fra cui quella di vietare le borse di
plastica per la spesa in tutta Europa. Abbiamo
bisogno dei pareri del maggior numero possibile
di persone per arricchire le nostre analisi scientifiche e contribuire a definire la nostra strategia
su una questione che sta soffocando il nostro
ambiente".
La consultazione mira anche a raccogliere punti
di vista sull’adeguatezza degli attuali requisiti di
compostabilità e biodegradabilità previsti dalla
direttiva sugli imballaggi.
del programma precedente potranno candidarsi per
ricevere il nuovo marchio UE. Essi comprendono
la casa del padre fondatore dell'UE Robert
Schuman a Scy-Chazelles, Francia, e i cantieri di
Danzica in Polonia, luogo di nascita del sindacato
indipendente Solidarnosc che ha contribuito a innescare gli eventi sfociati nella riunificazione del
continente dopo la Guerra fredda.
L’European Heritage Label intende valorizzare il
patrimonio che ha rivestito un ruolo chiave nella
storia e nella costruzione dell'Unione, e che è legato soprattutto ai valori democratici e ai diritti
umani. Per essere ammessi nel registro, i siti devono dimostrare la loro importanza per il processo di
integrazione europea. Una targa con il logo del
marchio del patrimonio europeo sarà affissa all'entrata dei siti prescelti.
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Le norme europee riviste in materia di reti e servizi di telecomunicazioni sono state adottate formalmente ed entrano in vigore dal 25 maggio
TELECOMUNICAZIONI: NUOVE NORME PER ACCRESCERE
I VANTAGGI AI PRIVATI E ALLE IMPRESE IN TUTTA EUROPA
A partire dal 25 maggio 2011 i cittadini europei
beneficeranno di più diritti e servizi nei settori
della telefonia fissa, mobile e di Internet. A tale
data gli Stati membri sono infatti tenuti ad attuare
a livello nazionale le norme in materia
di telecomunicazioni introdotte dalla
Ue al fine di aumentare la competitività del settore e di offrire migliori servizi alla clientela. Le nuove norme
sanciscono anche il diritto, per i cittadini, di passare a un altro operatore in
un solo giorno senza dover cambiare
numero di telefono, di avere informazioni più chiare in merito ai servizi offerti e di ricevere una migliore protezione dei dati personali
online.
Infatti, grazie alle nuove norme europee, cittadini e
imprese disporranno di una migliore tutela ed una
scelta più ampia di servizi:
- sarà possibile passare da un operatore fisso o
mobile a un altro senza dover cambiare il proprio
numero di telefono, entro un giorno lavorativo;
- i contratti iniziali di abbonamento per i clienti
avranno una durata massima di 24 mesi e gli operatori saranno obbligati a offrire contratti di 12
mesi; in questo modo i clienti potranno passare più
facilmente a un altro operatore in presenza di offerte migliori;
- le informazioni sui servizi a cui un cliente si
abbona dovranno essere più chiare. I contratti
dovranno contenere informazioni in merito ai livelli minimi di qualità del servizio. In particolare, gli
utenti di Internet dovranno ricevere informazioni
in merito alle tecniche di gestione del traffico e al
loro impatto sulla qualità del servizio, così come
eventuali altre limitazioni (limiti di larghezza di
banda, velocità di connessione disponibili, blocco
o strozzatura dell’accesso a taluni servizi come i
servizi VoIP); i contratti dovranno inoltre contene- lamentazione rischi di creare barriere al mercato
re informazioni dettagliate relative ai rimborsi e unico dei servizi di telecomunicazioni, essa può
alle compensazioni offerte qualora tali livelli mini- svolgere una valutazione approfondita e, in consulmi non siano raggiunti.
tazione con il BEREC, emettere una raccomandaMaggiore poi sarà tutela della riser- zione all’organismo nazionale di regolamentazione
vatezza online, quindi:
per modificare o ritirare la misura programmata.
- maggiore protezione contro la vio- Tra gli altri elementi introdotti nel pacchetto figura
lazione di dati personali e lo spam (e- un migliore accesso ai servizi di emergenza, come
mail indesiderate), obbligo di avviso il 112 (numero unico di emergenza europeo).
in caso di violazione dei dati perso- La Commissione intende seguire attentamente l’atnali;
tuazione delle nuove norme negli Stati membri e si
- maggiori informazioni e richiesta di avvarrà dei propri poteri per assicurare che le
autorizzazione per la registrazione o nuove norme siano attuate in maniera completa e
l’utilizzo dei dati nei dispositivi degli utenti (ad tempestiva nei sistemi nazionali.
esempio cookies non inerenti al servizio utilizzato in un dato momento).
Infine, una regolamentazione più coerente
nel territorio dell’UE, e quindi:
- gli organismi nazionali di regolamentazione saranno più indipendenti e potranno,
come estrema risorsa, obbligare gli operatori Il Vice Presidente della Commission Europea Antonio
di telecomunicazioni che dispongono di un Tajani ha annunciato che il 20 ottobre vi sarà il lancio dei
potere di mercato significativo a separare le primi due satelliti operativi del sistema globale di navireti di comunicazione e la fornitura di servi- gazione satellitare dell’Unione Europea. Questo sarà il
zi per garantire agli altri operatori un acces- primo di una serie di lanci previsti nel centro di lancio
so senza discriminazione (senza separare europeo a Kourou, nella Guiana Francese. La messa in
necessariamente la proprietà né imporre la orbita dei satelliti Galileo a un’altitudine di 23,600 km
creazione di una società distinta);
consentirà di fornire alcuni servizi iniziali di navigazio- la Commissione, in cooperazione con il ne satellitare nel 2014. La costellazione sarà completata
BEREC (l’Organismo dei regolatori europei entro il 2019 con lanci successivi.
delle comunicazioni elettroniche), ha inoltre Il Vicepresidente Tajani ha così annunciato l’evento:
ricevuto poteri supplementari di supervisio- “Per Galileo, costruito dagli europei per gli europei, quene delle misure relative alla concorrenza sui sto lancio è d'importanza storica. L’Europa sta dimomercati delle telecomunicazioni (la cosiddet- strando che ha la capacità per essere all’avanguardia delta “procedura dell’articolo 7“). Nella pratica, l’innovazione tecnologica. Migliaia di piccole e medie
se la Commissione ritiene che una misura imprese europee potranno individuare opportunità di
relativa alla concorrenza notificata, in fase di business, creando e sviluppando prodotti basati sulle
progetto, da un organismo nazionale di rego- future infrastrutture di Galileo. I soldi per Galileo sono
un buon investimento per la competitività e l'indipendenConseguire il giusto equilibrio per ridurre il sovrasfruttamento za europea e conto sulla collaborazione degli Stati
Membri per trovare una soluzione per il finanziamento
del completamento del progetto”.
Il programma Galileo è un'iniziativa europea finalizzata
La Commissione europea ha pubblicato oggi una rendimento a lungo termine. La riduzione del alla realizzazione di un moderno sistema di navigazione
relazione che illustra i progressi compiuti negli ulti- sovrasfruttamento non si limiterà a migliora- satellitare globale, che fornisce un servizio di posizionami anni nell’ambito della politica comune della re lo stato degli stock ittici europei e ad atte- mento globale garantito e altamente accurato, sotto il
pesca e formula alcune raccomandazioni riguardan- nuare l’impatto ambientale della pesca, ma controllo civile. La decisione di fissare la data del primo
ti le possibilità di pesca nelle acque dell’UE nel avrà altresì come conseguenza una migliore lancio segue una valutazione dettagliata presieduta
dall’Agenzia Spaziale Europea. L'Agenzia ha concluso
2012. Il documento spiega in che modo la redditività del settore alieutico in Europa.”
Commissione intenda avvalersi dei
Questa modalità di pesca che, sia le componenti spaziali e terrestri che la preparapareri scientifici che le vengono trabasata sul “rendimento mas- zione operativa, stanno procedendo secondo il calendasmessi in merito allo stato degli
simo sostenibile” (MSY) rio previsto.
stock ittici per proporre limiti di
produrrà notevoli effetti Galileo sosterrà numerose aree dell’economia Europea
cattura e contingenti per il prossimo
positivi, inducendo un cam- attraverso i suoi servizi: reti elettriche, società di gestioanno. Gli ultimi dati mostrano un
biamento da una pesca ne di flotte, transazioni finanziarie, industria navale, opelento miglioramento dello stato
intensiva su risorse scarseg- razioni di soccorso, missione di pace; tutti settori che
degli stock nelle acque europee, ma
gianti a una pesca più “leg- dipendono fortemente dalle tecnologie di navigazione
per la maggior parte di essi non si
gera” su popolazioni più satellitare.
dispone ancora di dati scientifici sufficienti, princi- abbondanti. Ne risulterà la stessa o una mag- Galileo garantisce, inoltre, all’Europa un’indipendenza
palmente a causa di una comunicazione inadeguata giore quantità di pescato, ma con minore strategica in una tecnologia sempre più essenziale per
da parte degli Stati membri.
impatto sull’ambiente e meno rigetti in mare. settori chiave quali la distribuzione di energia o le teleLa commissaria per gli Affari marittimi e la Pesca Ciò significa meno danni ai fondali marini, comunicazioni. Galileo dovrebbe portare a un incremenMaria Damanaki ha sottolineato che intende intro- meno catture accessorie di organismi vulne- to dell'economia europea pari a 60 miliardi € in un periodurre un nuovo approccio precauzionale nel pro- rabili, come focene, delfini e altri mammife- do di 20 anni.
porre le possibilità di pesca: nei casi in cui per uno ri marini, e un minore utilizzo di carburante,
stock ittico si disponga di un parere scientifico, le poiché occorre meno tempo per catturare una ton- proposte di TAC.
proposte della Commissione si atterranno stretta- nellata di pescato da uno stock abbondante che da Tuttavia, un ostacolo importante nel decidere le
mente a quest’ultimo; nei casi in cui non si dispon- uno spopolato; a sua volta, questo contribuirà a possibilità di pesca per il 2012 è proprio l’assenza
ga di dati scientifici sufficienti, la Commissione ridurre le emissioni di carbonio e le spese di carbu- di pareri scientifici per circa due terzi dei TAC.
Nella maggior parte dei casi, ciò è dovuto alla manproporrà di ridurre sistematicamente le catture. rante dei pescherecci.
Questo approccio dovrebbe progressivamente eli- Nel 2010 il Consiglio internazionale per l’esplora- canza di dati sulle catture, a studi incompleti o a un
minare il sovrasfruttamento e contribuire a miglio- zione del mare (CIEM), che fornisce pareri scienti- campionamento difettoso. Spetta agli Stati membri
rare la raccolta e la comunicazione dei dati da parte fici alla Commissione, ha formulato un nuovo tipo fornire dati scientifici sulle attività di pesca, ma in
degli Stati membri. La commissaria ha dichiarato: di parere sui livelli dei TAC che consentiranno di alcuni casi questo adempimento non viene piena“Ai fini di una graduale eliminazione del sovra- raggiungere l’MSY entro il 2015. La Commissione mente onorato. Pertanto, nei casi in cui non si
sfruttamento è necessario gestire gli stock ittici in apprezza questo nuovo parere e, in presenza di dati dispone di pareri scientifici andrebbe proposta una
modo che possano ricostituirsi e offrire il massimo sufficienti, intende fondare su di esso le proprie riduzione del TAC e/o dello sforzo di pesca.
POSSIBILITÀ DI PESCA NELLE ACQUE DELL’UE NEL 2012
GALILEO: LANCIO DEI
PRIMI DUE SATELLITI
DELL’UE A OTTOBRE
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Gazzettino Europeo
28 Maggio 2011
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GAZZETTINO
EUROPEO.IT
Contro la pirateria, avviata la riforma delle disposizioni riguardanti i diritti di proprietà intellettuale
UE: PIANO D’AZIONE EUROPEO PER I DIRITTI DI PROPRIETÀ
INTELLETTUALE A SOSTEGNO DI CREATIVITÀ E INNOVAZIONE
L’introduzione dei diritti di proprietà intellettuale (DPI), tra
cui rientrano i diritti di proprietà industriale (ad es. brevetti,
marchi, disegni e indicazioni geografiche), il copyright
(diritti d’autore) e i diritti legati al copyright (per artisti, produttori ed emittenti) risale a centinaia di anni fa. Spesso,
anche se non ne siamo consapevoli, ci
accompagnano nella nostra vita quotidiana, proteggendo le tecnologie di cui ci
serviamo (automobili, telefoni cellulari,
treni), gli alimenti di cui ci nutriamo, la
musica che ascoltiamo e i film che vediamo. Ma negli ultimi anni le nuove tecnologie e, soprattutto, la forte espansione
delle attività online, hanno stravolto il
contesto in cui operano i DPI. La combinazione in vigore tra normativa europea e nazionale non
risponde più alle esigenze attuali e va modernizzata. Per
questo la Commissione europea ha adottato nei giorni scorsi una strategia globale di innovazione del quadro giuridico
dei DPI, con l’obiettivo di consentire ad inventori, autori,
utenti e consumatori di adeguarsi alle nuove circostanze e di
aumentare le opportunità commerciali.
“Per l’economia europea è essenziale che all’interno del
mercato unico sia garantito il giusto livello di tutela dei diritti di proprietà intellettuale. Il progresso ha bisogno di nuove
idee e conoscenze”, ha spiegato il commissario per il mercato interno Michel Barnier, aggiungendo che “non ci sarà nessun investimento nell’innovazione senza tutela dei relativi
diritti”.
La strategia per i DPI prevede una serie di interventi strategici fondamentali, nel breve e nel lungo termine, in diversi
ambiti, tra cui i seguenti.
Brevetti: già in aprile la Commissione ha lanciato proposte
a favore di una protezione unitaria del brevetto nel quadro
della cooperazione rafforzata. Sono inoltre in fase di preparazione proposte relative all’istituzione di un tribunale dei
brevetti unificato e specializzato per brevetti europei attuali
e futuri con effetto unitario. In tal modo si ridurrebbero considerevolmente spese e tempi legati a controversie legali sui
brevetti, oltre a rafforzare la certezza del diritto per i professionisti del settore.
Marchi: la registrazione dei marchi nell’UE negli Stati
membri è armonizzata da quasi 20 anni, mentre il marchio
comunitario è stato istituito 15 anni fa. Tuttavia c’è una crescente richiesta di sistemi di registrazione più lineari, efficaci e coerenti. Pertanto, nel 2011 la Commissione intende presentare proposte volte a modernizzare il sistema dei marchi
adeguandolo all’era digitale.
Indicazioni geografiche (IG): le IG creano un legame tra la
qualità di un prodotto e la sua origine geografica. Tuttavia ad
oggi nessun sistema garantisce una tutela a livello di UE dei
prodotti non agricoli analoga a quella del marmo di Carrara
o dei coltelli di Solingen, generando così condizioni di
disparità all’interno del mercato unico. Pertanto, nel 2011 e
2012 la Commissione effettuerà un’analisi approfondita del
quadro giuridico degli Stati membri e del potenziale
impatto economico della tutela delle IG di prodotti
non agricoli. Sulla scorta delle conclusioni si valuterà l’eventuale necessità di proposte legislative.
Licenze di copyright multiterritoriali: mentre il
campo di applicazione del copyright è sostanzialmente armonizzato, le licenze dei diritti si concedono ancora a livello nazionale. Nell’ottica di un mercato unico del digitale, le sfide più importanti sono
date dall’uniformazione delle licenze di copyright e
dalla distribuzione delle entrate. Nel secondo semestre 2011
la Commissione presenterà una proposta di istituzione di un
quadro giuridico per una gestione multiterritoriale collettiva
efficiente del copyright, in particolare per il settore musicale, che stabilirà inoltre disposizioni comuni per una maggiore trasparenza in materia di governance e distribuzione delle
entrate.
Biblioteche digitali: l’istituzione di biblioteche digitali
europee che preservino e divulghino il ricco patrimonio culturale europeo è fondamentale per lo sviluppo dell’economia
della conoscenza. In tale senso, la Commissione presenta
una proposta legislativa che renderà possibile la digitalizzazione e l’accesso online alle cosiddette “opere orfane”
(opere, come libri o articoli di quotidiani e periodici, ancora
tutelate dal copyright ma i cui titolari del diritto non sono
noti o non possono essere individuati per le relative autorizzazioni di copyright). Al contempo la Commissione si compiace della conclusione di un protocollo d’intesa tra biblioteche, case editrici, autori e società di gestione collettiva per
favorire tipologie di licenze che consentano di digitalizzare
e divulgare libri fuori commercio.
Violazioni dei DPI: la contraffazione e la pirateria costituiscono una minaccia crescente per l’economia. Tra il 2005 e
il 2009, i casi sospetti di violazioni delle DPI registrati dalle
dogane UE è aumentato da 26.704 a 43.572. Nel frattempo
nell’industria creativa si stima che nel solo 2008 la pirateria
sia costata all’industria europea musicale, cinematografica,
televisiva e dei software 10 milioni di euro e oltre 185.000
posti di lavoro. La Commissione sta intensificando il proprio
impegno in questo settore ed ha già presentato un regolamento che rafforzerà il ruolo dell’Osservatorio europeo sulla
contraffazione e la pirateria, affidandone la gestione
all’Ufficio per l’armonizzazione nel mercato interno
(UAMI), nonchè la revisione dell’attuale direttiva sul rispetto dei diritti di proprietà intellettuale.
Per ricevere il
sulla propria mail (in formato .pdf)
compilare il modulo sul sito:
www.gazzettinoeuropeo.it
AMBIENTE: MIGLIORARE
L'EFFICIENZA DELLE
ATTIVITA’ DI RICICLAGGIO
La Commissione europea e il programma delle Nazioni Unite per
l'ambiente hanno presentato giovedì 26 maggio due importanti
relazioni che evidenziano la
necessità di un mutamento radicale del modo in cui utilizziamo
risorse rare. La prima relazione
dimostra che esiste un enorme
margine di miglioramento del
tasso di riciclo dei metalli: solo 18
metalli sono attualmente riciclati
in misura superiore al 50%, ma
per la maggioranza dei metalli
questo tasso non raggiunge nemmeno l'1%. La seconda relazione,
presentata alla Commissione per
lo sviluppo sostenibile delle
Nazioni Unite, sottolinea la necessità di procedere a una "dissociazione" radicale del tasso di crescita dal tasso di uso di risorse se
vogliamo evitare un crollo delle
risorse mondiali entro il 2050 e
presenta scenari basati su prove
scientifiche sul futuro consumo di
risorse. Entrambe le relazioni, riunite dall'International Resource
Panel, incitano i legislatori e i
decisori politici a trovare soluzioni per ridurre l'uso delle risorse e
aumentare il riciclaggio. La loro
pubblicazione in occasione della
Settimana verde apre la via alla
tabella di marcia per un uso efficiente delle risorse in Europa che
sarà presentata tra breve dalla
Commissione.
Janez Potoènik, commissario
responsabile per l’ambiente, ha
dichiarato: "Dalle relazioni emerge che è urgente ripensare l'economia in termini di uso efficiente
delle risorse. Le sfide che ci aspettano sono enormi, ma sono convinto che saremo all'altezza. La
Commissione sta finalizzando una
tabella di marcia per un uso efficiente delle risorse in Europa, che
stabilisce un calendario modulare
e prepara il terreno per le misure
da adottare in futuro. Occorre un
dialogo effettivo tra gli Stati membri perché ci aspettano decisioni
gravi in settori come le riforme
fiscali e la soppressione dei sussidi inefficaci." Ed ha aggiunto:
"Accolgo anche con favore l'invito
a promuovere maggiormente il
riciclaggio".
"La sfida per la nostra generazione è realizzare una crescita economica sostenibile e creare un'occupazione decorosa, ma secondo
modalità che permettano di contenere l'impronta ecologica umana
entro limiti accettabili a livello
planetario" ha aggiunto Achim
Steiner, sottosegretario generale
alle Nazioni Unite e direttore esecutivo dell'UNEP. "Dissociare la
crescita dall'uso delle risorse
naturali è una soluzione percorribile e cruciale per il passaggio a
un'economia verde, efficiente e a
bassa intensità di carbonio.
Occorre dare impulso all'innovazione, attraverso politiche pubbliche intelligenti e lungimiranti".
Gazzettino Europeo
28 Maggio 2011
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La Settimana Verde, la più grande conferenza annuale sulla politica ambientale europea, si terrà dal 24 al 27 maggio 2011 a Bruxelles
LA GREEN WEEK DEDICATA QUEST’ANNO A UN TEMA
DI LARGO RESPIRO: L’USO EFFICIENTE DELLE RISORSE
Si è aperta la conferenza annuale europea della
"Settimana verde 2011", organizzata dalla
Commissione europea dal 24 al 27 maggio a
Bruxelles. Il tema centrale della conferenza di quest’anno - che coinvolge 3500
partecipanti provenienti da
ambienti differenti, tra i quali la
comunità scientifica, le istituzioni comunitarie e le ONG - è il
concetto del “consumare meno e
vivere meglio”.
Per sopravvivere e mantenere
un'economia sana e moderna
abbiamo bisogno di risorse:
metalli, minerali, combustibili,
acqua, legname, terreni fertili e aria pulita. Poiché
queste risorse sono limitate, dobbiamo farne un uso
più sostenibile. Creare un'Europa efficiente sotto il
profilo delle risorse è una priorità dell'UE.
Obiettivo principale resta dunque quello di individuare quali siano i metodi più sostenibili per utilizzare in maniera efficiente le risorse del nostro pianeta. Ma, nel forum di quest'anno della Settimana
verde non si discuterà solo di riduzione dei consumi. Puntando sull'efficienza nell'uso delle risorse si
creano infatti numerose opportunità per la crescita
e l'occupazione, riuscendo nel contempo a ridurre i
rifiuti, risanare l'ambiente e migliorare e rendere
più sostenibile la scelta per i consumatori.
Il Commissario UE per l’ambiente, Janez
Potoènik, ha dichiarato che: “vi sono innumerevoli opportunità per una crescita e dei posti di lavoro
caratterizzati da minor spreco, un ambiente più
pulito e delle scelte migliori e più sostenibili per i
consumatori” e che le politiche ambientali rappresentano “davvero dei temi centrali rispetto alle
nostre scelte di vita quotidiane”.
Il passaggio ad un’economia efficiente nell’uso
delle risorse e all’utilizzo di basse emissioni di car- Fra le attrattive della Green Week 2011, la possibibonio per realizzare una crescita sostenibile, pro- lità di visitare il primo aeroplano progettato per
mosso dalla strategia Europa 2020, riceve il soste- volare senza bisogno di carburante e senza emisgno del tema centrale della “Settimana Verde sioni di carbonio, Solar Impulse, presso l’aeropor2011”.
to Zaventem di Bruxelles fino al 29 maggio.
La conferenza, oltre alle temati- Tra i tanti oratori si ricordano, oltre al
che classiche quali la biodiver- Commissario europeo per l’Ambiente, Janez
sità e la disponibilità delle risor- Potoènik, il Commissario UE per l’Agricoltura e
se, tratta anche argomenti diffe- lo sviluppo rurale, Dacian Ciolos; il
renti, come il passaggio a un’e- Sottosegretario Generale delle Nazioni Unite,
conomia efficiente nell’uso Direttore Esecutivo del programma Ambiente delle
delle risorse, il finanziamento Nazioni Unite (UNEP), Achim Steiner e Maria
dell’eco innovazione e l’effi- Damanaki, Commissaria UE per la Pesca e gli affacienza idrica, grazie agli inter- ri marittimi.
venti da parte di tutti i settori della Commissione.
Sono previsti quasi 40 seminari ed eventi
speciali: oltre 50 stand offrono l’opportunità
di visionare le migliori pratiche in tema di
uso efficiente delle risorse; è prevista la
proiezione di alcuni film a tema (tra cui “Il
complotto della lampadina” o “Il Suolo Un turista polacco rimane gravemente ferito a seguito di
Minacciato”) e l’esposizione dell’opera uno scippo di cui è vittima a Parigi. Un adolescente ita“Measure for measure, daily food - daily gar- liano viene aggredito all'uscita di una stazione della
bage” (Misura per Misura - pasto quotidiano, metropolitana di Helsinki. Ogni anno, nell'Unione eurorifiuti quotidiani) di Rosanna Maiolino. pea, più di 75 milioni di cittadini possono diventare vitInfine, verranno premiati i progetti dall’im- time di reati gravi e vivere un'esperienza che può avere
patto ambientale positivo presentati da paesi ripercussioni fisiche, emotive e finanziarie devastanti per
come l’Italia, la Germania, l’Ungheria, la essi stessi e per le loro famiglie. Quando i reati avvengoSpagna e la Finlandia, che riceveranno il pre- no all'estero, le differenze di cultura, lingua e normativa
mio LIFE Nature Project, ed è previsto il possono creare problemi notevoli. A chi si rivolgono le
primo volo internazionale di un aeroplano vittime di reato per chiedere aiuto? Quali diritti possono
fotovoltaico.
invocare? Secondo uno dei principi fondamentali
La conferenza ha in programma circa trenta dell'Unione europea, i cittadini devono essere trattati
eventi che si terranno fuori Bruxelles, tra cui senza discriminazioni in tutti i paesi UE. Tale principio è
un appuntamento che si svolgerà in Slovenia stato confermato nella storica causa Cowan/Trésor
(dal 25 al 27 maggio ed il 2 giugno) e uno in public del 1989, in cui la Corte di giustizia ha deliberato
Polonia (11 giugno).
che le vittime hanno il diritto al risarcimento dei danni
indipendentemente dalla loro cittadinanza. Che abbiano
subito uno scippo o siano state coinvolte in un attentato
terroristico, tutte le vittime devono essere trattate con
rispetto, ricevere protezione, trovare sostegno e avere
accesso alla giustizia. Tuttavia, le normative attualmente
è una richiesta fondamentale dei paesi costie- in vigore nei diversi paesi dell'Unione europea sono talri, riuniti nell'Iniziativa adriatico-ionica volta lacunose e non sempre soddisfano tali bisogni fon(IAI). Alla riunione presso la sede del CdR damentali. Per questo motivo, nei giorni scorsi la
hanno partecipato Maria Damanaki, com- Commissione europea ha proposto un pacchetto di misumissaria dell'UE per gli re volte a introdurre in tutta l'Unione europea un livello
Affari marittimi e la pesca, minimo di tutela dei diritti, di sostegno e di protezione
e i ministri degli Esteri o i per le vittime, indipendentemente dai luoghi di origine e
segretari di Stato di otto residenza. Che si tratti di scippi, rapine, furti con scasso,
paesi dell'Adriatico e dello aggressioni, violenze sessuali, molestie, intimidazioni,
Ionio: Edmond Haxhinasto attentati terroristici o tratta di esseri umani, le vittime
(Albania), Sven Alkalaj hanno le stesse esigenze fondamentali: essere ricono( B o s n i a - E r z e g o v i n a ) , sciute in quanto vittime ed essere trattate con rispetto e
Gordan
Jandrokoviæ dignità, ricevere sostegno, vedere garantita la protezione
(Croazia), Spyros Kouvelis della propria incolumità fisica e dei propri beni ed avere
(Grecia), Alfredo Mantica accesso alla giustizia e al risarcimento dei danni.
(Italia), Milan Roæen (Montenegro), Vuk La proposta di direttiva che istituisce norme minime
Jeremiæ (Serbia) e Dragoljuba Benèina relative alle vittime di reato garantirà che in tutti i 27
(Slovenia). I ministri hanno adottato la paesi UE le procedure risulteranno equiparate e garanti"Dichiarazione di Bruxelles", in cui procla- scano eguale tutela dei diritti. La Commissione propone
mano come proprio obiettivo “il riconosci- inoltre un regolamento sul riconoscimento reciproco
mento formale della strategia al più alto delle misure di protezione civile.
livello”. Al riguardo, hanno accolto con
favore le conclusioni del Consiglio dei ministri mari. Nel Mediterraneo sono nate diverse sedi di
dell'UE del 13 aprile, in cui s'invita la discussione, e molti sono i dibattiti in corso. Per me
Commissione a chiarire il concetto di strategia è arrivato il momento di produrre idee concrete e di
macroregionale e si chiede agli Stati membri di avviare collaborazioni reali”.
continuare a lavorare alle strategie future in coope- “Sono convinto che la cooperazione sarà essenziale per individuare e risolvere i problemi specifici
razione con la Commissione europea.
“Plaudo all'iniziativa adottata dagli otto paesi”, ha dell'ambiente marino nei mari Adriatico e Ionio,
dichiarato la commissaria Maria Damanaki. “I nonché per attuare con successo un approccio alla
paesi che si affacciano sull'Adriatico e sullo Ionio gestione delle attività umane che tenga costantesono uniti non soltanto da legami storici e da un mente conto dell'ecosistema”, ha scritto il commispatrimonio culturale comune, ma anche da una sario all'Ambiente, Janez Potoènik, in un messagresponsabilità condivisa nei confronti di questi due gio rivolto ai partecipanti.
LA MACROREGIONE DEI MARI ADRIATICO E IONIO, UNA
MODALITA’ INNOVATIVA DI COOPERAZIONE TERRITORIALE
La macroregione dei mari Adriatico e Ionio dovrebbe beneficiare di una strategia UE simile a quelle
varate per il Mar Baltico e per il Danubio: a dichiararlo è la Presidente del Comitato delle regioni,
Mercedes Bresso, parlando ai ministri degli Esteri della regione riuniti
presso la sede del CdR nei giorni
scorsi.
"Dalla pesca eccessiva all'inquinamento con sostanze chimiche, i problemi dei mari Adriatico e Ionio si
potranno risolvere solo se tutti i
paesi rivieraschi si muoveranno
nella stessa direzione. Le opportunità dell'economia blu e verde che si
delinea potranno essere colte solo se evitiamo di
disperdere le forze. Dobbiamo muoverci in fretta, e
rivolgo un appello a tutte le istituzioni dell'UE
affinché utilizzino la propria influenza politica e le
proprie competenze tecniche. Una strategia europea per l'intera 'macroregione' adriatico-ionica ci
darebbe i mezzi per affrontare insieme questi problemi. Tale strategia deve partire subito, in questo
momento cruciale per la definizione delle priorità
dei futuri programmi di finanziamento per il periodo successivo al 2013, come nel caso della politica
di coesione”, ha spiegato la Presidente Bresso,
facendo esplicito riferimento al ruolo chiave del
Consiglio europeo. Una cooperazione in questo
senso è già una realtà nel Mar Baltico e nel bacino
del Danubio. L'anno scorso, il Comitato delle
regioni ha proposto di estendere questo approccio
"macroregionale" anche al Mar Nero.
Quella di avere una strategia dell'UE per la regione
L’UE RAFFORZA LA
PROTEZIONE DELLE
VITTIME DI REATO
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28 Maggio 2011
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Europa
Cronache
STRETTA SUI MEGA STIPENDI DEI
BANCARI: ULTIMATUM UE ALL’ITALIA
Da Bruxelles è arrivato l’ultimatum: l'Italia non ha ancora
dato attuazione alle nuove norme europee che prevedono
una politica di controllo sui bonus e gli stipendi dei manager
bancari. Poiché il termine fissato dalla direttiva è scaduto,
l'Italia dovrà «notificare entro
due mesi le misure di attuazione
delle disposizioni sull'adeguatezza patrimoniale e sull'adeguatezza delle politiche retributive dei gruppi finanziari» altrimenti verrà deferita alla Corte
europea di giustizia.
L’ammonizione
della
Commissione europea arriva
pochi giorni dopo il monito del
presidente della Repubblica,
Giorgio Napolitano, che - nel
firmare il decreto sviluppo aveva chiesto con forza al
governo di ripristinare il giro di vite sui vertici delle banche,
previsto nelle prime versioni del provvedimento ma poi saltato. L'invito del capo dello Stato era stato proprio quello di
un «più sollecito recepimento della direttiva europea sulla
dirigenza bancaria, con il conseguente adeguamento dei
poteri di vigilanza regolamentare della Banca d'Italia».
Inevitabile il passo del commissario Ue ai servizi finanziari,
Michel Barnier. «La maggior parte degli Stati membri»,
spiega la Commissione Ue, «ha pienamente rispettato la
direttiva», recependola entro la scadenza prevista del primo
gennaio 2011. «Ma in Grecia, Italia, Polonia, Portogallo,
Slovenia e Spagna la direttiva non è stata recepita nemmeno
in parte».
Tutto nasce dal fatto che il 14 dicembre scorso è stata pubblicata la direttiva europea CRD3 (capital requirement directive) che contiene disposizioni sui sistemi di remunerazione
e di incentivazione dei manager utilizzati nelle banche e
nelle imprese di investimento: il termine per l'attuazione di
queste disposizioni è scaduto il 31 dicembre scorso.
Si tratta della terza Capital Requirement Directive, quella in
cui si fissano anche i nuovi requisiti di capitale delle banche,
per rafforzarne il loro patrimonio e renderle più resistenti
agli shock finanziari. «Era necessario recepire questa direttiva puntualmente e integralmente», sottolinea Bruxelles,
«perché mira a garantire solidità finanziaria a banche e
imprese di investimento e ad evitare l'assunzione di rischi eccessivi.
Anche quelli favoriti da prassi
remunerative perverse e mal concepite. Quelle che hanno portato in
Europa al fallimento di singoli istituti e a ripercussioni sociali generalizzate».
In particolare i servizi del commissario Barnier ricordano come le
nuove regole europee prevedano
che «le autorità nazionali di vigilanza bancaria hanno la facoltà di
sanzionare le banche che adottano
politiche remunerative non in linea
con i nuovi requisiti, pur senza prevedere tetti a stipendi e
bonus». Proprio il punto su cui aveva insistito Napolitano.
Grazie alla direttiva, infatti, la Banca d'Italia può fissare
paletti ben precisi per le remunerazioni dei manager bancari
quando la stabilità della banca e la sua base patrimoniale
risultino in pericolo. Possibili limiti a bonus e stipendi anche
quando la banca riceve aiuti di Stato, insieme al divieto di
distribuire dividendi.
Ma - per effetto delle norme Ue - si potrà arrivare anche alla
rimozione dei banchieri ritenuti incapaci o scorretti, per non
aver portato avanti una sana e prudente gestione. La direttiva non ancora attuata da Roma indica inoltre quanti fondi
propri debbano avere le banche e le imprese di investimento
per coprire i loro rischi e proteggere i loro clienti; impone
requisiti patrimoniali più severi per le ricartolarizzazioni,
«in modo che le banche tengano debitamente conto dei
rischi correlati all'investimento in prodotti finanziari così
complessi»; rende più rigorosi gli obblighi di informativa al
fine di aumentare la fiducia dei mercati, «necessaria per
incoraggiare le banche a ricorrere nuovamente ai prestiti
interbancari».
LA FRANCIA TORNA A LEGALIZZARE L’ASSENZIO
La Francia torna ad autorizzare in via definitiva l’assenzio,
la celebre bevanda dei poeti maledetti, per lungo tempo bandita dalle autorità francesi, in risposta alla concorrenza dei
produttori della Svizzera che
hanno cercato di appropriarsi di
questo appellativo come indicazione
geografica
protetta.
L’annuncio
arriva
dalla
Federazione francese dei liquori e
delle bevande alcoliche (FFS), che
si è battuta per ottenere il via libera delle autorità transalpine. Il
divieto di utilizzare la denominazione assenzio risaliva ad una
legge del 1915.
”Ci rallegriamo dell’adozione di
questa misura di buon senso e di
aver così contribuito a valorizzare
un liquore per lungo tempo e
ingiustamente bandito”, dice Jean-Pierre Lacarrière, in un
nota diffusa a Parigi. Ormai, l’assenzio potrà dunque essere
commercializzato con il suo nome, mentre fino ad oggi i
produttori si vedevano costretti ad immetterlo nel mercato –
in una versione meno forte- con la denominazione: bevanda
alcolica ”a base di piante di assenzio”.
Per mesi, Francia e Svizzera si sono fatte la guerra sulla
paternità del mitico assenzio, la bevanda che inebriò poeti
maledetti ed artisti fino al primo ’900. Per rispondere a un
attacco dei produttori svizzeri che volevano appropriarsi del
celebre marchio, la Francia ha così nuovamente autorizzato
la denominazione originaria. Un’iniziativa che ”ha lo scopo
di rispondere al progetto svizzero di
depositare, come indicazione geografica protetta, la denominazione
assenzio nel quadro dei negoziati
con l’Unione europea e quindi di
evitare una distorsione della concorrenza a danno dei produttori
francesi”, avevano detti nei mesi
scorsi gli esperti francesi del settore.
Lo scorso inverno, i produttori elvetici hanno ottenuto dall’Ofag,
l’Ufficio federale dell’agricoltura
svizzera, una denominazione geografica protetta che avrebbe dovuto
consentire loro di diventare i soli a
poter vendere l’assenzio in Europa, usando il nome e addirittura il soprannome ”fata verde”. Una decisione che ha
fatto scattare il ricorso della Francia. L’assenzio, la cui capitale storica e’ secondo i francesi Pontarlier, nella regione del
Doubs, è stato vietato in Francia nel 1905 prima di essere di
nuovo autorizzato nel 1988, anche se in una versione meno
forte e con la diversa denominazione. Circa 15 distillerie
producono oggi in Francia la celebre bevanda dei poeti
maledetti.
ITALIA, AMBIENTE. MONITO
UE PER TRATTAMENTO
ACQUE REFLUE URBANE
La Commissione europea chiede
all’Italia di assicurare che le acque
reflue prodotte dagli agglomerati
con più di 10.000 abitanti e scaricate in aree sensibili siano adeguatamente trattate. La mancanza di
idonei sistemi di raccolta e trattamento, che avrebbero dovuto
essere istituiti già dal 1998, comporta rischi per la salute umana, le
acque interne e l’ambiente marino. A causa della lentezza dei progressi compiuti dall’Italia in questo ambito la Commissione, su
raccomandazione del Commissario per l’Ambiente Janez
Potoènik, ha inviato un parere
motivato. Se l’Italia non adempirà
entro due mesi, la Commissione
può adire la Corte di giustizia.
Secondo quanto previsto dalla
normativa UE in materia di trattamento delle acque reflue urbane,
gli agglomerati con oltre 10.000
abitanti dovevano dotarsi, a partire dal 1998, di sistemi per la raccolta e il trattamento delle acque
reflue. Gli Stati membri sono
tenuti inoltre a garantire che le
acque che entrano nei sistemi di
raccolta subiscano un trattamento
“secondario” volto a rimuovere le
sostanze inquinanti prima che
siano scaricate nel mare o in acqua
dolce. Gli impianti di trattamento
devono inoltre essere in grado di
fare fronte alle variazioni stagionali di carico delle acque reflue.
Tuttavia in Italia almeno 143 città
disseminate sul territorio del
paese non sono ancora collegate
ad un impianto fognario adeguato,
sono prive di impianti per il trattamento secondario e/o non hanno
la capacità di gestire le variazioni
di carico delle acque reflue.
L’Italia ha compiuto dei progressi
ma, nonostante gli avvertimenti
precedenti, 13 anni dopo il termine fissato non ha ancora rispettato
quanto prescritto. La Commissione ha pertanto deciso di emettere un parere motivato. L’Italia ha
due mesi per mettersi in regola. Se
non adotterà i provvedimenti
necessari, potrà essere deferita
alla Corte di giustizia dell’UE.
Questo caso è complementare a un
altro, sempre riguardante l’Italia,
relativo alle città di dimensioni
maggiori (con oltre 15.000 abitanti) che non scaricano in aree sensibili: queste erano tenute a conformarsi alla normativa sul trattamento delle acque reflue urbane
entro il 2000. Per questo caso la
Commissione ha deciso di deferire l’Italia alla Corte di giustizia
dell’UE a maggio 2010. Inoltre,
sono attualmente in corso indagini
anche per altri agglomerati.
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Gazzettino Europeo
28 Maggio 2011
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GAZZETTINO
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Europa
Cronache
UNIVERSITA’ A LUCI ROSSE, BERLINO CAPITALE SVIZZERA FUORI
DAL NUCLEARE
DELLA PROSTITUZIONE PER STUDIO
Che Berlino si sia conquistata la fama di città fra le più tolleranti e stravaganti del globo è un fatto ormai riconosciuto.
Ora, una ricerca compiuta dalla Fondazione Hertie in collaborazione con 3 istituzioni universitarie, può far spostare l’asticella un po’ più in alto: il 33%
degli studenti universitari berlinesi
non troverebbe nulla di scandaloso
nell’affiancare all’attività dello studio quella della prostituzione. Libro
e letto, studente perfetto.
A rivelare la ricerca è stato il
Tagesspiegel nell’edizione del 18
maggio: «L’analisi getta una curiosa
luce sull’ambiente della prostituzione studentesca, un tema che spesso
trova eco sui media ma che non è
mai stato indagato a fondo da indagini scientifiche». Lo studio è comparativo: sotto la lente dei ricercatori è finito un
campione di 3.200 studenti di tre capitali europee, Berlino,
Parigi e Kiev, un panorama abbastanza completo della realtà
giovanile europea di oggi, che spazia da ovest a est. E i dati
sono sorprendenti per molti aspetti e capovolgono consolidati luoghi comuni.
Se infatti non sorprende poi più di tanto che la percentuale
più alta degli studenti disposti a prostituirsi per finanziarsi
gli studi si trovi a Berlino (33%), forse non ci si attendeva
che all’altro capo della graduatoria si piazzassero proprio gli
studenti ucraini (18,5%). E gli universitari tedeschi conquistano il primato solo per pochi punti percentuali, perché
anche i coetanei parigini, alla fine, non storcono il naso più
di tanto e la loro percentuale si attesta al 29,2. La media si
ferma al 25%.
Tra il dire e il fare, il passo non è però così breve. E se ha
sorpreso la percentuale relativamente alta degli studenti che
si immagina dividere il periodo di studio fra esami e prostituzione, quella di coloro che effettivamente svolgono il doppio lavoro è nella capitale tedesca del 3,7%. «Uno studente
ogni 27», ha precisato il Tagesspiegel, «si divide fra spogliarelli, lavoro con le compagnie che forniscono escort o attività di prostituzione classica in bordelli o club».
Spulciando più in profondità nei dati
dello studio, salta agli occhi una
seconda sorpresa: «Uomini e donne
sono presenti in egual misura nella
classifica, un risultato che non ci
aspettavamo», ha commentato al quotidiano berlinese Felix Betzler, uno
dei ricercatori, «e che dimostra quanto su questo argomento anche noi, alla
fine, siamo condizionati dagli stereotipi. Ci attendevamo
senza dubbio una maggiore disponibilità da parte delle
donne, un’intuizione smentita dalla realtà dei fatti».
Gli studiosi hanno poi suddiviso i due gruppi per indagare su
personalità e carattere: «Anche in questo caso non abbiamo
riscontrato grandi differenze», ha aggiunto Betzler, «e l’indagine su caratteristiche come la franchezza, la tolleranza o
la coscienziosità ha evidenziato una sostanziale equità fra
coloro che accetterebbero di prostituirsi e coloro che rifiutano categoricamente una tale scelta». Le motivazioni appaiono più economiche che esistenziali. Più del 30% degli studenti che si prostituirebbero dichiara di avere già dei debiti,
contro il 18% degli altri.
Questi ultimi dichiarano per il 65% di ricevere sostegno economico dalla famiglia, contro un 50% dell’altro fronte. E
quando si giunge alla domanda diretta sul perché si immagina la via della prostituzione come un’opportunità, la risposta
più gettonata è: poter guadagnare di più. (Lettera43)
APPUNTAMENTO A CHELSEA PER LA KERMESSE DEI GIARDINI
(Il Sole 24 Ore) - Per gli appassionati di giardinaggio è l'appuntamento piú atteso dell'anno, quello che Wimbledon è
per gli amanti del tennis: un
evento unico al mondo e
quintessenzialmente inglese. Sotto un cielo azzurro e
un sole splendente il
Chelsea Flower Show, che
quest'anno ha registrato il
tutto esaurito in tempo
record, è stato inaugurato
come da tradizione dalla
Regina Elisabetta II, che ha
ricevuto in dono un'orchidea creata in suo onore.
La grande kermesse del
giardinaggio, organizzato
dalla Royal Horticultural
Society, è anche un evento
mondano amato non solo dalla famiglia reale, ma anche da
personaggi dello spettacolo: nella lista degli invitati anche
Gwyneth Paltrow e Brad Pitt.
Al centro di tutto peró ci sono i bellissimi fiori, le spettacolari piante e l'amore per la natura. Quest'anno i temi dello
show sono stati sostenibilità, biodiversità e innovazione,
con l'accento sulla trasformazione di tetti in giardini anche
per conservare energia, sui muri verdi tappezzati di foglie e
fiori per portare la natura anche negli spazi urbani piú
ristretti e e naturalmente sul riutilizzo dell'acqua.
Anche quest'anno tra i tanti «show garden» in competizione i giudici della Royal Horticultural Society hanno dovuto
scegliere i migliori allestimenti. L'ambito premio «Best in
Show» è andato al giardino del Daily Telegraph, creato da
Cleve West, che ha proposto un angolo di quiete e contem-
plazione tra fiori, colonne e antiche rovine.
La medaglia d'oro dei giudici è invece andata allo spettacolare B&Q garden. Laurie
Chetwood e Patrick Collins
hanno creato un giardino verticale, con una torre alta nove
metri, la struttura piú alta mai
vista a Chelsea. Il giardino é
interamente commestibile: dai
pomodori all'insalata alle erbe
di cucina come timo e maggiorana, origano e rosmarino, coltivate sia in vasi sui balconi
della torre che sui muri. Ogni
foglia e pianta puó essere mangiata e l'idea puó essere replicata in qualsiasi contesto urbano. Il messaggio è che si puó
vivere circondati dalla natura e
goderne i suoi frutti anche in un palazzo nel centro di una
metropoli.
Un invito simile è stato lanciato anche dall'M&G Garden
(M&G Investments è anche quest'anno sponsor del Chelsea
Flower Show): un'oasi di serenitá con alberi, vialetti e piante ornamentali ma anche tutte commestibili, dalle spettacolari foglie colorate del cavolo, ai carciofi violette di
Chioggia.
Un riconoscimento è andato anche a Diarmuid Gavin per il
suo divertente giardino irlandese, ispirato dal film Avatar,
che al centro ha una struttura avveniristica fucsia, piena di
pianete e tappezzata di muschio, che puó anche essere issata in aria da una gru per permettere di ammirare le piante e
i fiori dall'alto. Il «giardino in cielo» è stato premiato per
l'innovazione.
ENTRO IL 2034
(Il Sole 24 Ore) - Il Governo svizzero ha deciso di abbandonare
entro il 2034 l'energia nucleare.
Le centrali saranno disattivate alla
fine del ciclo di vita e non saranno
sostituite. Per garantire l' energia
elettrica necessaria, l'Esecutivo
elvetico punterà, nel quadro della
sua nuova strategia energetica
2050, su un maggior risparmio
energetico, sul potenziamento dell'energia idroelettrica e delle energie rinnovabili, sulle importazioni, ed eventualmente sulla produzione di energia elettrica a partire
da combustibili fossili.
Dopo il terremoto-tsunami in
Giappone e l'allarme sulla centrale nucleare di Fukushima, il
Governo di Berna aveva chiesto al
suo ministero dell'Ambiente e dell'energia di mettere a punto nuovi
scenari energetici, sulla base di tre
varianti possibili:abbandono anticipato del nucleare; mantenimento
dell'attuale mix per l'energia elettrica ed eventuale sostituzione
anticipata delle tre centrali nucleari più vecchie; mancata sostituzione al termine del loro ciclo di vita.
L'Esecutivo si è ora pronunciato a
favore di quest'ultima variante.
Circa il 40% dell'elettricità prodotta in Svizzera è attualmente di
origine nucleare e proviene dalle
cinque centrali di Beznau I e II,
Mühleberg, Gösgen e Leibstadt.
Questi
impianti
producono
annualmente 26 miliardi di
kilowattore. I due reattori di
Beznau sono entrati in servizio nel
1969 e nel 1971. La disattivazione
delle centrali nucleari e la diversa
copertura del fabbisogno energetico avranno un costo, che secondo
il Governo sarà compreso tra lo
0,4% e lo 0,7% del PIL, ossia tra i
2,2 e i 3,8 miliardi di franchi. La
graduale minore produzione delle
centrali nucleari dovrà appunto
essere compensata dall'energia
idroelettrica, dalle energie rinnovabili, dagli impianti di cogenerazione e dalle centrali a gas a ciclo
combinato. Nel 2050, l'aumento
della quota di elettricità di origine
termo-fossile genererà un incremento delle emissioni di CO2
compreso tra 1,09 e 11,92 tonnellate.
Il proseguimento delle misure di
miglioramento della politica energetica dovrebbe tuttavia consentire di ridurre le emissioni di CO2
di 14,4 milioni di tonnellate
rispetto al 2009, a parere di Berna.
Di conseguenza, secondo il
Governo elvetico, il totale delle
emissioni non aumenterà ulteriormente, nonostante la maggiore
produzione di elettricità.
Gazzettino Europeo
28 Maggio 2011
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GAZZETTINO
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Cultura
orizzonti transnazionali
A Firenze la mostra "Dante vittorioso.
Il mito di Dante nell'800"
Tra i cento monumenti che l'Unità Tecnica di Missione della
Presidenza del Consiglio dei Ministri per i 150 dell'Unità
d'Italia ha deciso di restaurare in Italia, spicca, per dimensioni e collocazione, quello dedicato a Dante Alighieri in
piazza Santa Croce a Firenze. Il restauro del monumento
viene presentato in occasione della mostra che la Biblioteca
Nazionale di Firenze dedica a "DANTE VITTORIOSO. IL
MITO DI DANTE NELL'800".
In concomitanza con l'inaugurazione dell'esposizione "DANTE VITTORIOSO. IL
MITO DI DANTE NELL'800" che prende
il via il 31 maggio alla Biblioteca
Nazionale, Firenze ritrova, dunque, il suo
Dante.
La colossale effige del "Sommo Poeta" è
stata sottoposta, negli scorsi mesi, ad un
completo intervento di restauro, integralmente sostenuto dall'Unita Tecnica di
Missione della Presidenza del Consiglio
dei Ministri per i 150 dell'Unità d'Italia.
Va segnalato come il restauro del Dante,
sito in Piazza Santa Croce, non sia l'unico intervento a Firenze e in Toscana.
Sempre nell'ambito del Progetto "I luoghi
della Memoria" (progetto speciale per il
150 dell'Unità d'Italia, ideato dal
Consigliere Paolo Peluffo), a Firenze, oltre al monumento di
Piazza Santa Croce sono stati programmati, in collaborazione con il Comune di Firenze e la Soprintendenza Speciale
per il Patrimonio Storico ed Etnoantropologico e per il Polo
Museale della città di Firenze, i restauri dei Monumenti a
Bettino Ricasoli, a Daniele Manin, a Manfredo Fanti, a
Ubaldino Peruzzi e ai caduti di Mentana. Inoltre, su progetto della Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico
ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di
Firenze, sta per essere attivato il restauro dei Monumenti
all'interno della Basilica di Santa Croce in Firenze. Mentre,
su progetto della Soprintendenza per i Beni Architettonici
Paesaggistici Storici Artistici ed Etnoantropologici per le
Province di Lucca e Massa Carrara, è previsto il restauro
del Monumento a Pellegrino Rossi a Carrara e su progetto
della Soprintendenza per i Beni Architettonici Paesaggistici
Storici Artistici ed Etnoantropolgici per le Province di
Firenze, Pistoia e Prato, è previsto il restauro di Giovanni
Boccaccio a Certaldo.
La programmazione generale degli interventi citati è stata
coordinata dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e
Paesaggistici della Toscana e dalle Soprintendenze della
regione con la collaborazione della Prefettura di Firenze e
della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Unità Tecnica di
Missione.
Certo però che, sia per la collocazione accanto alla Basilica
di Santa Croce, vale a dire ad uno dei monumenti simbolo di
Firenze, sia per le colossali dimensioni (l'effige è alta quasi
10 metri e il manufatto ha una base quadrata di 4 metri e
mezzo di lato), il restauro del monumento a Dante Alighieri
assumere un rilievo particolare.
Autore dell'opera è Enrico Pazzi
(1819 -1899), scultore già allievo del
Sarti a Bologna e molto attivo a
Firenze attorno al 1860 dove, nello
studio di Duprè, si accosterà al
romanticismo del maestro.
Nel 1851 Pazzi aveva eseguito un
piccolo modello della statua di
Dante Alighieri con il proposito di
farne una copia colossale in marmo
da offrire al Municipio di Ravenna,
sua città natale.
Il Municipio di Ravenna aveva però
rifiutato l'offerta a causa dell'enorme
spesa che avrebbe dovuto sostenere
anche se, successivamente, data
l'ammirazione suscitata dal modello,
era stato deciso di costituire un
Comitato per aprire una pubblica sottoscrizione al fine di
realizzare l'opera ed offrirla al Comune di Firenze affinché
fosse collocata in una pubblica piazza come "espiazione dell'esilio dato al grande poeta dai suoi cittadini".
Raccolta la somma non rimaneva che eseguire l'opera e, a
tal fine, venne utilizzato un blocco di marmo di Carrara di
grandi dimensioni che giunse a Firenze nell'estate del 1863.
Nell'aprile del 1865 la statua fu collocata sulla base dove fu,
finalmente, completata.
Il Consiglio comunale aveva deliberato, con atto del marzo
1864, che, date le proporzioni e la convenienza di collocare
il Monumento al Divino Poeta presso al Tempio di Santa
Croce, al Pantheon di tante glorie Italiane", la scultura
fosse collocata al centro di Piazza Santa Croce, anziché in
Piazza Vecchia di Santa Maria Novella come in precedenza
ipotizzato.
L'inaugurazione fu fissata per il 14 maggio 1865, in occasione del sesto centenario della nascita del poeta.
Successivamente, con delibera del 15 giugno 1967, la
Giunta Municipale approvò i lavori per lo spostamento del
monumento a Dante dal centro della Piazza di Santa Croce,
in modo da restituire a quello spazio il suo originario valore e consentire, così, lo svolgimento del calcio storico.
La figura di Robert Filliou al Museo H. Nitsch di Napoli
Nell’ambito del ciclo di incontri 2010-2011 su “Caravaggio
e il contemporaneo” promossi e organizzati dalla
Fondazione Morra e curati da Romano Gasparotti, sabato 28
maggio 2011 ore 18.30, presso il Museo H. Nitsch di Napoli
avrà luogo un incontro di approfondimento dedicato a
FLUXUS e alla figura di Robert Filliou (1926-1987) uno
degli esponenti più global del gruppo fondatore.
Relatore sarà Federico Ferrari filosofo, iconologo e critico
d’arte, corrispondente per l’Italia del Collège International
de Philosophie di Paris e docente di Filosofia dell’arte presso l’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano, il cui intervento sarà Il non-movimento – come preferivano definirlo i
suoi principali animatori – FLUXUS, nato nei primi anni
’60, nonostante le molteplici e variegate influenze che finì
per esercitare a livello internazionale non solo nel mondo
dell’arte, ma anche all’interno della cultura popular e della
comunicazione sociale, resta ancora in parte sottovalutato e
meriterebbe indagini più approfondite di quanto la sua teorizzazione e pratica radicale del fatto che “Tutto è arte e
chiunque la può fare” abbia sinora suscitato.
E in particolare la figura di Robert Filliou - che introduce
all’interno del non-movimento l’apporto di una certa cultura dell’estremo oriente, con la quale egli era entrato in contatto quale membro della Reconstruction Agency dell’ONU
in Corea negli anni ’50 - attraverso la proposta della
Galleria legittima ridotta alla testa dell’artista stesso coperta da un cappello, pone l’artisticità dell’opera nel paradossale intimo coappartenersi del corpo vivente-pensante e dell’oggetto qualsiasi utilizzabile e destinato alla mercificazione all’interno di un circuito capitalistico di produzione e
consumo, di cui gli artisti FLUXUS cercavano di sospendere il carattere feticistico ed alienante semplicemente rendendo le sue produzioni seriali esteticamente giocose e divertenti, accessibili a tutti e democraticamente fruibili e partecipabili, al di là di ogni “firma” e identità separata da parte
dell’artista-genio.
La conferenza riguarderà il contributo di Filliou alla “retroguardia senza alcuna pretesa” di FLUXUS.
A Palermo la giornata
mondiale della
diversita' culturale
Si terrà a Palermo l'iniziativa promossa
dalla
Commissione
Nazionale Italiana per l’UNESCO
sulla Diversità Culturale del
Bacino Mediterraneo, il 28 maggio prossimo, organizzata in collaborazione con la Fondazione
Roma-Mediterraneo, da tempo
impegnata su questi temi sia in
Italia che nei Paesi mediterranei.
L’iniziativa si inscrive nella
Giornata Mondiale della Diversità
Culturale per il Dialogo e lo
Sviluppo che cade a maggio di
ogni anno. Il tema è stato individuato alla luce del violento radicalizzarsi dei conflitti nei Paesi della
costa settentrionale dell’Africa,
che mettono profondamente in
discussione gli assetti geopolitici
del Mediterraneo, nonché la capacità di accoglienza e di solidarietà
dell’Unione Europea e dell’Italia.
Da millenni sulle rive del nostro
stretto, infinitamente piccolo
pezzo di mare (se comparato alle
abissali distanze atlantiche) - un
magico lago, come lo definisce lo
scrittore marocchino Tar Ben
Jelloun -, confluisce ogni cosa:
bestie da soma, vetture, merci,
navi, idee, religioni. Insomma,
modi di vivere che, nella loro molteplice diversità, costituiscono
un’identità comune.
“Una identità comune che diviene
oggi sempre più indispensabile
valorizzare, non solo perché in
essa si ritrovano le radici della
nostra civiltà; non solo perché nell’area del Mediterraneo si gioca il
futuro del nostro sviluppo economico; ma anche e soprattutto perché sulle rive del Mediterraneo si
determinano oggi i destini della
pace che resta il primo e fondamentale obiettivo dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per
l’Educazione, la Scienza e la
Cultura: l’UNESCO.” afferma
Giovanni Puglisi, Presidente della
Commissione Nazionale Italiana
per l’UNESCO.
“Noi italiani - dichiara Emmanuele Emanuele, Presidente della
Fondazione Roma-Mediterraneo siamo, prima che europei, uomini
del Mediterraneo. Il Mare
Nostrum è la culla della nostra
civiltà, in cui le differenze rappresentano una ricchezza, perché
concorrono a definire un’unità
nella diversità, un’identità fondata
su valori comuni. La nostra
Fondazione - prosegue Emanuele promuove il dialogo tra le due
sponde del Mediterraneo. Un’area
dalle potenzialità enormi, che può
giocare un ruolo importante nel
mondo di domani, tanto più adesso che ha riscoperto i valori della
democrazia e della libertà”.
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28 Maggio 2011
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Cultura
orizzonti transnazionali
Armonie e colori delle antiche ceramiche
dagli scavi della Rocca dei Malatesta
Pezzi rari o comuni, oggetti destinati a occasioni speciali o
alla vita di tutti i giorni, richiami alla cultura antica o imitazioni di temi orientali. C’è tutto, armonia, equilibrio e
colore, nelle decine di ceramiche in mostra a Montefiore
Conca, piatti, vasellame e boccali forgiati dai maestri dell’arte del fuoco nel periodo che va dalla
metà del ‘300 al ‘500.
Ma la mostra “Sotto le tavole dei
Malatesta” che aprirà i battenti sabato
11 giugno alla Rocca Malatestiana di
Montefiore Conca, nel riminese, non è
solo questo. Gli scavi archeologici condotti dal 2006 al 2008 nella Rocca
hanno restituito anche utensili, spille,
bicchieri in vetro e molte ossa di animali, probabilmente resti dei pasti. E poi
monete, oggetti per il cucito o la cura
del corpo e un magnifico sigillo in bronzo del ‘300 perfettamente conservato.
Tutti i reperti provengono dalle “fosse da butto”, le discariche interne visibili al pianterreno della rocca, usate per liberarsi dell’immondizia e sigillate, una volta piene, per evitare i cattivi odori. Il ritrovamento di queste fosse ci ha rivelato non solo l’attenzione per gli aspetti igienici e funzionali dell’eliminazione dei rifiuti ma ha consentito di ricostruire tre secoli di vita della rocca e le abitudini dei suoi abitanti. I materiali recuperati raccontano tre secoli di occupazione della rocca da parte dei Malatesta prima, e dei
Montefeltro poi (dagli inizi del ‘300 alla metà del ‘500),
consentendo di ricostruire uno spaccato di vita fatto di attività artigiane e scambi culturali, abitudini alimentari e credenze religiose, prassi mediche e canoni estetici, fede e bellezza.
La mostra, curata da Simone Biondi, Annalisa Pozzi e
Chiara Cesaretti, è promossa da Comune di Montefiore
Conca e Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'EmiliaRomagna, con il finanziamento di Banca Popolare Valconca
e Ceramica del Conca Spa, e la collaborazione della
Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio
di Ravenna. Il progetto espositivo è dell’Arch. Franco
Roberti. Tutto il materiale ceramico in esposizione è stato
restaurato dai tecnici della Soprintendenza archeologica,
dagli allievi di due cantieri scuola di restauro e dagli studenti del Liceo Artistico per il Design “Ballardini” di
Faenza.
La mostra si sviluppa su due piani. Al primo sono esposti i
reperti in vetro, metallo, le monete e gli stucchi architettonici che ornavano i saloni e le stanze della Rocca.
Tra i vetri, numerosi i contenitori per acqua e vino, come le
bottiglie, i bicchieri e i calici, in parte
prodotti a Murano a partire dal ‘500;
esposti anche una preziosa coppa in lattimo (vetro ricco di stagno) e alcuni
oggetti da toeletta femminile, come le
fiale per profumi.
Numerosi sono anche i metalli, tra cui
alcune monete coniate nelle zecche di
Bologna, Lucca, Firenze e Siena, che
documentano i commerci fra Montefiore
e questi centri. Le attività lavorative
sono testimoniate da strumenti d’uso
(roncole, piccozze e pesi da bilancia)
mentre rimandano alla cerchia domestica gli oggetti da cucito, come spilli e ditali. La sfera più intima si rivela nella cosmesi e nella cura del corpo, con i pettini in osso, i monili in bronzo e le fibbie per cinture e calzature. Fra i reperti esposti in questa sezione, segnaliamo un
sigillo della fine del ‘300, con il nome perfettamente leggibile di Pieruçule De Mathei e balestra incisa nei tipari: questo tipo di incisione fa pensare a una funzione politica e
militare del titolare, forse un Ufficiale dei balestrieri della
comunità cittadina.
Al secondo piano sono raccolte le ceramiche d’uso e da
mensa. Il percorso si apre con la ricostruzione di una tavola del 1300 con le maioliche arcaiche, i boccali in zaffera e
le ceramiche graffite padane prodotte a Ravenna, Forlì,
Cesena, Rimini e Pesaro. Tra i pezzi decorati con gli stemmi
delle famiglie che hanno abitato il castello spicca un boccale in maiolica arcaica con lo stemma dei Malatesta, caricato dallo scudo con tre bande a scacchi quale allusione al
“gioco della guerra”.
di Andromeda.
Il progetto di valorizzazione del castello di Montefiore
Conca, rappresenta una delle pochissime esperienze di
archeologia medievale e post-medievale della bassa
Valconca. Le indagini archeologiche effettuate dal 2006 al
2008 hanno portato in luce importanti dati sulle antiche
strutture della Rocca Malatestiana.
Un libro per i 40 anni
di storia della Galleria
Bonomo di Bari
Venerdì 3 Giugno 2011 alle ore
11, a Venezia, presso la Sala
Tommaseo dell’Ateneo Veneto
(Campo San Fantin 1897) la
Galleria Bonomo presenta il libro
che racchiude il percorso di quarant’anni di attività della galleria
fondata da Marilena Bonomo nel
1971 a Bari. La Fondazione Cini
partecipa all’evento in collaborazione con l’Ateneo Veneto.
…but where is Bari? Un titolo
che, come un gioco, ripropone la
domanda degli artisti internazionali rispondendo all’invito della
galleria.
Questo volume racchiude in sé
l’eccezionalità di un’esperienza
unica nata nel lontano 1971 in
Puglia: la scommessa, vinta, di
aprire una galleria d’arte dove di
arte contemporanea quasi non si
parlava e aver fatto di Bari, negli
ultimi anni, una delle mete più
ambite da artisti affermati in tutto
il mondo.
L’idea del libro è partita da un’intervista di Giorgio Guglielmino a
Marilena Bonomo ed è stata
accolta nell’ambito delle iniziative realizzate dal progetto “Puglia
Circuito del Contemporaneo”,
grazie all’APQ “Sensi contemporanei” che vede la collaborazione
tra il ministero dello Sviluppo
Economico, il Ministero per i
Beni e le Attività Culturali, la
Regione Puglia, la Direzione
Regionale per i Beni Culturali e
paesaggistici della Puglia.
Il libro, edito da Umberto
Allemandi, si avvale dei testi critici di Laura Cherubini, Pietro
Marino e Francesco Moschini.
Ripercorre quarant’anni di incontri, esperienze, collaborazioni.
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Bandi e Concorsi Europei
APRILE
GIUGNO
GIUGNO
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PARLAMENTO EUROPEO
GIUSTIZIA E AFFARI INTERNI
JUST/2011/PROG/AG/D4 - GIUSTIZIA: INVITO
NELL’AMBITO DEL PROGRAMMA PROGRESS SOVVENZIONI 2011 A SOSTEGNO DELLE ATTIVITÀ
NAZIONALI VOLTE A COMBATTERE LA DISCRIMINAZIONE E A PROMUOVERE L’UGUAGLIANZA
Stanziamento: € 4.000.000 - JUST/2011/PROG/AG/D4
Scadenza: 15 giugno 2011
RICERCA E INNOVAZIONE
ERC-2011-PoC: Invito a presentare proposte
nell'ambito del programma di lavoro «IDEE» 2011
del VII Programma Quadro di RST
Sviluppare le "prove di concetto", portando cioè ad una fase predimostrativa i risultati dei diversi progetti di ricerca.
Stanziamento: € 10.000.000 - GUUE 2011/C 96/07
Scadenza: 15 giugno 2011
AFFARI SOCIALI E PARI OPPORTUNITA’
VP/2011/008 - RISTRUTTURAZIONI
INDUSTRIALI, BENESSERE SUL LUOGO DI
LAVORO E PARTECIPAZIONE FINANZIARIA
Assicurare il miglioramento delle competenze in materia di
ristrutturazione industriale.
Stanziamento: € 2.330.000 - VP/2011/008
Scadenza: 14 giugno 2011
COOPERAZIONE EUROPEAID
EuropeAid/131046/C/ACT/Multi - GESTIONE
INTEGRATA E SOSTENIBILE DELL'ACQUA NEI
PAESI MEDITERRANEI - SWIM - PROGETTI DI
DIMOSTRAZIONE
Incoraggiare pratiche di gestione sostenibile delle acque
Stanziamento: € 15.000.000 - EuropeAid/131046/C/ACT/Multi
Scadenza: 14 giugno 2011
IMPRESE TURISTICHE
7/G/ENT/TOU/11/511A: AZIONE PREPARATORIA
CALYPSO - SCAMBI TRANSNAZIONALI IN
BASSA STAGIONE ATTRAVERSO LO SVILUPPO
DEL TURISMO SOCIALE
Scambi trans-nazionali nella bassa stagione turistica
Stanziamento: € 450.000 - 7/G/ENT/TOU/11/511A
Scadenza: 14 giugno 2011
ISTRUZIONE E CULTURA
EACEA/14/11 - MEDIA 2007
Promozione/Accesso al mercato
Migliorare la circolazione delle opere audiovisive europee
garantendo al settore audiovisivo europeo un accesso ai mercati
professionali europei e internazionali
Stanziamento: € 2.560.000 - GUUE 2011/C 123/09
Scadenza: 10 giugno 2011
IMPRESE
CIP-ICT-PSP-2011-5 - PROGRAMMA QUADRO PER
LA COMPETITIVITA' E L'INNOVAZIONE - CIP
(2007-2013) - INVITO A PRESENTARE PROPOSTE
Favorire un più esteso utilizzo delle Tecnologie dell'Informazione
e della Comunicazione da parte di cittadini e imprese.
Stanziamento: € 115.500.000 - CIP-ICT-PSP-2011-5
Scadenza: 01 giugno 2011
ISTRUZIONE E CULTURA
EACEA/34/10 - MEDIA 2007
Promozione/Accesso al mercato
Migliorare la circolazione delle opere audiovisive europee
garantendo al settore audiovisivo europeo un accesso ai mercati
professionali europei e internazionali
Stanziamento: € 2.500.000 - GUUE 2010/C 275/08
Scadenza: 01 giugno 2011
AVVISO: Per dettagli sui Bandi soprariportati o per accedere agli elenchi ed alle schede complete
dei Bandi in scadenza a giugno, luglio, agosto, settembre e ottobre 2011, consultare
“GAZZETTINO EUROPEO - Eurofinanziamenti”, rivista quindicinale in abbonamento.
Quote di sottoscrizione sul sito www.gazzettinoeuropeo.it/eurofin.htm
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Gazzettino Europeo
28 Maggio 2011
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