Video interruptus! Censura al MAR per l`opera di

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Video interruptus! Censura al MAR per l`opera di
13 novembre 2010 delle ore 02:02
Video interruptus! Censura al MAR per l’opera di
Alterazioni Video
Guidarello Guidarelli era un condottiero
ravennate al servizio di Cesare Borgia, figura
attorniata da un'aura di mistero, che fu cantata
da D'Annunzio e ricordata da Lord Byron.
Morto, da quel che si dice, nel 1501, a causa di
una pugnalata durante una rissa per "una camisa
a la spagnola bellissima de lavori d'oro”,
Guidarelli è stato poi reso immortale da una
scultura in marmo, una lastra tombale che lo
ritrae disteso, con le braccia incrociate e la
spada sul petto. L'opera, di dubbia attribuzione
e sulla cui datazione esistono diverse diatribe
(chi la collocherebbe nel ‘500, chi la
giudicherebbe una copia dell'800), è conservata
presso la Pinacoteca del Museo della Città di
Ravenna.
Fin qui l'antefatto. E veniamo a oggi, all'attesa
personale del collettivo Alterazioni Video, la
cui inaugurazione era prevista proprio per
questo 13 novembre. Una mostra che, però, non
ha avuto luogo. Il motivo? L'opera non c'era,
semplicemente. O meglio, non è stata ritenuta "
idonea” dalla direzione del Museo. Durante una
lunga e convulsa conferenza stampa, la
faccenda è stata ampiamente dibattuta. Il
soggetto dell'opera era, ovviamente, il bel
Guidarello, la cui fama di seduttore fu
stigmatizzata a inizio secolo scorso da una
leggenda popolare, secondo cui ogni zitella che
avesse baciato la statua avrebbe trovato marito
entro l'anno. C'è voluto un accurato restauro,
nel 2004, per cancellare, oltre alle tracce di
gesso, polveri e oli depositatisi nel tempo, anche
gli infiniti strati di rossetto accumulati sulla
bocca del cavaliere.
Il gruppo milanese, già ospite della Biennale
di Venezia nel 2009, ha ricalcato la stramba
leggenda, spostando l'attenzione sui processi di
profanazione a cui la società contemporanea
sottopone qualsiasi residuo di sacralità proprio
di oggetti, icone, concetti, racconti.
Ecco allora un video di sei minuti e mezzo in
cui una pornostar completamente desnuda si
trastulla con la statua del defunto Guidarello,
intrattenendosi in una fellatio e in altre
provocazioni erotiche davanti alla videocamera.
Altro che baci!
Il piccolo film a tema pornografico, prodotto
dal MAR con un esiguo investimento di 5mila
euro, è stato girato e montato solo poche ore
prima dell'opening. A opera compiuta, appena
un giorno fa, il direttore del museo, Claudio
Spadoni, ha posto il suo veto: quest'opera non
s'ha da vedere. Oscena, improponibile per un
pubblico di famiglie e giovanissimi, e
soprattutto non in linea con la politica culturale
del MAR. Ossia? Pur non mettendone in
discussione il valore artistico, i dirigenti - che
non parlerebbero di "censura" in senso stretto specificano che il lavoro non ha soddisfatto le
loro aspettative e che andrebbe contro gli sforzi
dell'Istituzione, impegnata (chissà poi perché!)
a contrastare la leggenda popolare che ha per
oggetto il condottiero, scoraggiando i baci delle
speranzose signorine.
Ma possibile che nessuno si sia accorto dei
contenuti scabrosi del film durante la
lavorazione all'interno della pinacoteca?
Possibile che nessuno sapeva e che solo a un
giorno dall'inaugurazione il fattaccio sia venuto
fuori? La Direzione si difende dicendo che gli
artisti, sfuggenti e vaghi, non avevano spiegato
bene a che tipo di opera stessero lavorando. Gli
artisti ribattono, lamentando la scarsa
attenzione da parte del Museo che non avrebbe
letto il testo regolarmente inviato, in cui il
progetto veniva esplicitato. Parrebbe comunque
che durante le riprese Alterazioni Video
avevrebbero fatto in modo di non fare
avvicinare nessuno al set, scacciando via i
curiosi, i custodi e, in primis, direttori, curatori
e soprintendenti. È però difficile credere che la
bionda e prorompente pornostar non sia stata
avvistata da nessuno all'interno del museo,
nemmeno nelle pause tra un ciak e l'altro. E
ancor più difficile è capire come sia possibile
che il curatore, Camilla Boemio, non fosse a
conoscenza della natura dell'opera e delle
intenzioni degli artisti.
Fatto sta che stamattina, a sorpresa, la mostra
non c'era: l'amplesso tra il marmoreo Guidarelli
e la sua discinta amica non lo ha visto nessuno
e nessuno mai lo vedrà. Forse. Già, perché pare,
secondo indiscrezioni dateci da nostri
collaboratori presenti sul posto, che oggi i
funzionari del Museo corressero dietro agli
artisti per convincerli a firmare dei fogli. Che
si tratti di un'impegnativa a non mostrare in
alcun luogo il video, i cui diritti di produzione
appartengono al MAR stesso? Gli artisti, che
ne hanno comunque la proprietà intellettuale,
al momento sembra non abbiano firmato nulla.
C'è chi dice, però, che su Youtube l'opera sia
già disponibile, in versione integrale.
Ma cosa vedranno i visitatori da qui al 16
gennaio, data di chiusura della fatidica mostra?
Semplicemente un video, realizzato dal
collettivo milanese, che documenta la
conferenza stampa con relative chiacchiere,
dibattiti e dichiarazioni intorno al fatto.
Se però, come pensiamo, l'intento dell'opera di
Alterazioni Video andava ben oltre questo
piccolo film hard, puntando proprio a scatenare
un simile polverone all'interno di una
Istituzione pubblica, possiamo supporre che il
progetto sia più che riuscito. Sia in termini di
risposta mediatica, che in termini concettuali:
la sparizione dell'opera, moralismo e
trasgressione, decadenza dei costumi e ipocrisia
borghese, tradizioni popolari e derive culturali
contemporanee. Scommettiamo che il film, alla
fine della fiera, lo vedremo tutti sul web, molto
presto?
Nel frattempo gli artisti hanno organizzato,
nella serata di oggi, una seduta spiritica presso
un luogo imprecisato in quel di Ravenna, per
evocare lo spirito di Guidarello e interrogarlo
sulla faccenda. Invitato, chiaramente, anche il
Direttore Spadoni. Chissà come avrà
commentato dall'oltretomba il condottiero, sia
in merito alla censura che… al suo pomeriggio
bollente sul set! (helga marsala)
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[exibart]
indice dei nomi: Guidarello Guidarelli,
Gabriele D'Annunzio, Claudio Spadoni,
Camilla Boemio, Andrea Cometta, Cesare
Borgia, helga marsala, Lord Byron
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