Project Proposal Anno Associativo 2013/2014

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Project Proposal Anno Associativo 2013/2014
Project Proposal
OSPEDALE DEI
PUPAZZI
SISM Segretariato Italiano Studenti in Medicina
Anno Associativo 2013/2014
INDICE
1. Abstract
pag. 3
2. Organigramma
pag. 3
3. Background
pag. 4
4. Vision
pag. 5
5. Mission
pag. 6
6. Goals
pag. 6
7. Objectives
pag. 7
8. Materiali e Metodi
pag. 7
8.1 Materiale
pag. 7
8.2 Logistica e Allestimento
pag. 9
8.3 Metodologia e Formazione
pag. 9
9. Agenda
pag. 10
9.1 Percorso del bambino nell’Ospedale
pag. 10
9.2 Calendario Organizzativo
pag. 11
9.2.1 Scuola
SISM – Segretariato Italiano Studenti in Medicina – Project Proposal: Ospedale dei Pupazzi
pag. 11
1
9.2.2 Luogo Pubblico
pag. 13
10. Target e Utenza
pag. 14
11. Budget
pag. 14
11.1 Reperimento materiali
pag. 15
11.2 Finanziamenti
pag. 15
12. Monitoraggio ed Evaluation
pag. 15
13. Allegati
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1. ABSTRACT
Il progetto mira a diminuire o eliminare la paura dei bambini nei confronti dei medici, delle figure sanitarie professionali e dei luoghi di
cura. Lo scopo viene raggiunto attraverso la creazione di un ospedale a misura di bambino, dove i medici “Pupazzologi” rivolgono le
proprie cure direttamente al pupazzo, il quale diventa così un transfert. Attraverso il pupazzo, infatti, il bambino vive l’esperienza di
un iter di cura, senza però essere coinvolto in prima persona come paziente.
Allo stesso tempo gli studenti possono imparare, con un percorso di formazione, come approcciarsi al paziente pediatrico e maturare
un’esperienza diretta durante lo svolgimento degli eventi in piazza o nelle scuole dell’infanzia.
2. ORGANIGRAMMA
Il Progetto è presentato dal SISM, Segretariato Italiano Studenti in Medicina. (Allegato 1).
Il progetto è riconosciuto dall’IFMSA, International Federation of Medical Students’ Associations.
Il Progetto è gestito dal Coordinatore Nazionale, eletto dal Congresso Nazionale del SISM secondo le modalità descritte nel Regolamento
Interno.
Il Coordinatore Nazionale deve:
● Mantenere in ordine la modulistica ufficiale;
● Mettersi a disposizione dei Coordinatori Locali del Progetto per il confronto e per rispondere a qualunque dubbio, domanda o
richiesta;
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● Monitorare il progetto;
● Raccogliere le evaluation;
● Avere un confronto con i Coordinatori Nazionali del progetto delle altre NMO dell’IFMSA.
Il Coordinatore Locale deve:
● Contattare i trainer e le figure specialistiche per la formazione dei “Pupazzologi”;
● Prendere contatto con le scuole o con il Comune;
● Occuparsi della gestione di budget e fundraising quando necessario;
● Occuparsi della logistica e dell’agenda dell’evento;
● Mantenere in ordine il materiale della propria Sede Locale e la modulistica.
3. BACKGROUND
Molti bambini in età prescolare dimostrano paura nei confronti di medici, ospedali e strumenti diagnostici. La paura è in genere da
ascrivere a un ambiente poco accogliente, all’attitudine del personale medico e sanitario (compreso il loro modo di vestire), alla
mancanza di strumenti e tecniche che siano specifici per i bambini e attirino la loro attenzione.
Questo, oltre al disagio del bambino, determina lo sviluppo di un rapporto di tensione con il medico che può addirittura influire sulla
qualità del trattamento(1).
L’Ospedale dei Pupazzi è un progetto internazionale, nato in Spagna nel 2003 e portato avanti in molti Paesi da associazioni equiparabili
al SISM e facenti parte dell’IFMSA . In Italia è realizzato da numerose Sedi Locali con risultati e feedback ottimi.
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L'Ospedale dei Pupazzi nasce dal bisogno di educare la popolazione alle tematiche del mondo sanitario, di modo da aumentare la fiducia
nella figura del medico e dei professionisti sanitari e da ridurre la discordanza che possa intercorrere tra questi ed i pazienti. Tale
fiducia, nell'ottica del progetto, mira a diminuire il disagio, a favorire l'atto della cura e ad strutturare in senso più ampio ciò che è
definita "alleanza terapeutica"
Il contatto con il medico si trasforma così da un'esperienza che il bambino dovrebbe subire ad un momento di interazione ed attività(2).
(1)
Fonte: Reducing fear in preschool children during clinical examinations - Hu Li Za Zhi (China 2004 feb;51(1):52-(7)
(2)
Fonte: Playing in hospital: addition to nursing care - Rev Esc Enfer USP 1999 Dec;33(4):364-9
4. VISION
Il bambino non ha paura dell’ambiente ospedaliero e delle figure sanitarie in quanto non vede in esse alcuna forma di pericolo o
minaccia. Il paziente pediatrico è cosciente che l’approccio terapeutico ha solamente scopo benefico. Il neolaureato, il tirocinante e
anche lo studente possiedono, già prima di esercitare la professione, le capacità comunicative e le abilità di lavoro di squadra
necessarie nelle corsie ospedaliere. Queste figure interagiscono con il bambino senza che questo abbia timore.
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5. MISSION
Estinguere le più comuni paure che il paziente pediatrico ha nei confronti delle figure sanitarie, spiegando le dinamiche del Triage,
l’esame obiettivo, le metodologie diagnostiche più frequentemente utilizzate oltre che, di non meno importanza, l’approccio
terapeutico nei confronti del paziente pediatrico.
Lavorare sulle dinamiche di un team ospedaliero permettendo agli studenti di maturare il lavoro di squadra durante la gestione di un
paziente.
6. GOALS
● Aiutare i bambini dai 2 agli 8 anni a superare la paura nei confronti dei medici e del personale sanitario;
● Promuovere all’interno della società una maggiore cultura dell’informazione sui concetti di malattia e di cura e sulla realtà
medico-ospedaliera, soprattutto nei confronti dei bambini, superando l’attuale tendenza alla negazione di queste problematiche
e la disinformazione che spesso le circonda;
● Mettere in atto strategie preventive con lo scopo di ridurre l’incidenza delle più comuni patologie pediatriche;
● Sensibilizzare gli studenti sulle tematiche del repporto medico paziente e del lavoro di squadra all’interno di un’equipe
ospedaliera interprofessionale attraverso un percorso formativo che preveda l’interpretazione dei differenti ruoli delle professioni
sanitarie e l’esperienza ludica con i bambini;
● Favorire lo sviluppo delle capacità comunicative tra il medico e il paziente pediatrico.
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7. OBJECTIVES
-
Insegnare ai bambini nozioni di anatomia e di fisiologia di base in modo da comprendere al meglio la patologia e l’iter
diagnostico-terapeutico. Ciò è reso possibile sia con le dovute spiegazioni durante la visita al pupazzo, sia in un secondo momento
ludico, durante il quale vengono organizzati giochi educativi a tema per intrattenere il bambino.
-
Attivare il progetto in almeno 30 Sedi Locali che realizzino almeno un Ospedale dei Pupazzi durante l’anno associativo.
-
Formare un team di almeno 15 studenti, in ciascuna Sede Locale che attivi il progetto, che abbia le competenze per interagire
con i bambini che parteciperanno all’Ospedale dei Pupazzi e che sia in grado di collaborare alla realizzazione stessa dell’evento.
8. MATERIALI E METODI
La realizzazione dell’Ospedale dei Pupazzi prevede diverse tappe.
8.1 Materiale
Di rilevante importanza è avere a disposizione una verosimile strumentazione medica diagnostica e chirurgica, quale:
● RMN e TAC
● Ecografo
● RX
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● Defibrillatori
● Tavolo Operatorio con gli strumenti chirurgici basilari
● Strumenti per la misurazione dei parametri (peso, altezza, pressione arteriosa, temperatura corporea)
I suddetti presidi possono essere costruiti dai “Pupazzologi” per poi essere utilizzati nuovamente nelle edizioni successive. Una parte del
materiale necessario può essere acquistato utilizzando il budget della Sede Locale, a seconda delle disponibilità e degli accordi interni
(vedi sezione “Budget”).
Ulteriori materiali utilizzabili per rendere l’iter ospedaliero più efficace possono essere:
● Cerotti
● Bende e garze per fasciature
● Cotone e tamponi
● Abbassalingua
● Siringhe e flebo
● Provette e fiale da laboratorio
● Bisturi, pinze, ago, filo, materiale chirurgico vario
● Mascherine, guanti, cuffiette, teli chirurgici per simulare al meglio la sala operatoria
I materiali utilizzati saranno comunque a discrezione degli organizzatori.
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8.2 Logistica e Allestimento
Per allestire opportunamente l’ospedale è necessario ricreare le strutture adeguate per rendere verosimile ogni singola esperienza
all’Ospedale dei Pupazzi. Le strutture essenziali sono le seguenti:
● Accettazione e/o sala d’attesa: luogo dove il bambino ha il primo impatto con la figura del medico. In questa sede il bambino
fornisce i dati del proprio pupazzo compilando l’apposito Libretto Sanitario; il genitore deve firmare le eventuali liberatorie
necessarie e deve fornire supporto iniziale al bambino, qualora avesse problemi o disagi;
● Ambulatori: in queste aree vengono fatte le prime visite mediche al pupazzo collaborando con il bambino;
● Sale di medicina diagnostica: sono le aree in cui si utilizzano i presidi medici per effettuare una più approfondita diagnosi per
mezzo di macchinari diagnostici a seconda delle necessità del pupazzo;
● Sala gessi/ortopedia: qui vengono fatte le classiche operazioni di ortopedia traumatologica, quali ingessature, steccature, suture.
Qualora, a causa di scarso spazio, fosse impossibile ricavare un’area adibita appositamente per la traumatologia, questi
interventi potranno essere svolti negli ambulatori;
● Sala operatoria: luogo in cui vengono effettuate operazioni chirurgiche di varia natura;
● Laboratorio: sezione dell’ospedale in cui vengono effettuati gli esami di laboratorio per approfondire ulteriormente le indagini
diagnostiche;
● Farmacia: area adibita alla somministrazione di medicinali e terapie a seconda della prescrizione effettuata dal “Pupazzologo”.
8.3 Metodologia e Formazione
Il progetto utilizza il gioco come strumento principale di approccio al bambino, il quale attraverso il pupazzo che in questo modo funge
da transfert vive l’esperienza ospedaliera senza esserne il protagonista principale.
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Viene allestito un ospedale da campo, nel quale, durante tutto il percorso, il bambino sarà accompagnato da “Pupazzologi”
adeguatamente formati.
Tale formazione consiste di tre incontri: il primo viene tenuto da un Pediatra che fornisce nozioni di base su anamnesi e semeiotica e
spiega l’approccio al paziente pediatrico; al secondo incontro partecipa uno Psicologo o un Neuropsichiatra infantile che spiega come
impostare la comunicazione tra “Pupazzologo” e bambino; il terzo incontro, infine, si struttura in un training, cioè un’esperienza
educativa condotta con metodiche di educazione non formale, durante il quale trainers qualificati realizzano attività di team building e
ascolto attivo, oltre a illustrare praticamente l’iter diagnostico-terapeutico del pupazzo.
Il training ha validità un anno e la mancata partecipazione agli incontri è causa di esclusione dalla partecipazione all’evento.
9. AGENDA
9.1 Percorso del bambino nell’Ospedale
Dopo aver adeguatamente allestito gli spazi (vedi sezione “Logistica e Allestimento”) può cominciare l’esperienza dell’Ospedale dei
Pupazzi.
Il bambino arriva all’accettazione assieme al pupazzo, viene accolto da un “Pupazzologo” che instaura un primo approccio al bambino.
Viene compilato il libretto sanitario del pupazzo e vengono specificati i dati essenziali per procedere: dati anagrafici del malato e
motivo del ricovero. In questa sede vengono inoltre sottoposte al genitore eventuali autorizzazioni o liberatorie.
All’accettazione è presente un altro “Pupazzologo”, il quale si prenderà l’incarico di seguire solo ed esclusivamente quel bambino
durante l’intero iter ospedaliero. L’accompagnatore guida il bambino agli ambulatori dove viene eseguito l’esame obiettivo ed
ipotizzate le prime diagnosi grazie ad un collega “Pupazzologo” presente in questa sezione.
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Da questo momento l’esperienza ospedaliera varia notevolmente in relazione al caso clinico: il bambino verrà accompagnato in sala
operatoria, in traumatologia, nelle aree di medicina diagnostica oppure direttamente alla sezione della farmacia. Ad ognuna di queste
stazioni saranno presenti medici specifici di ruolo, a seconda delle necessità.
Il termine del percorso prevede la risoluzione del caso clinico, la terapia che il bambino dovrà somministrare al pupazzo in via di
guarigione ed infine eventuali momenti ludici.
9.2 Calendario Organizzativo
Di seguito viene riportato un ipotetico calendario organizzativo per la realizzazione dell’Ospedale dei Pupazzi nei mesi di Aprile/Maggio.
9.2.1 Scuola
SETTEMBRE
● Riunione Sede Locale per decidere di realizzare il progetto;
● Comunicazione al Coordinatore Nazionale del progetto e mantenerlo aggiornato riguardo l’iter in modo tale da poter affrontare
insieme eventuali problemi;
● Fundraising
● Contattare una scuola dell’infanzia, presentare il progetto e richiedere gli eventuali permessi.
OTTOBRE
● Pubblicizzazione. Volantinaggio in facoltà e condivisione tramite social network e/o eventuali forum studenteschi;
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● Presentazione progetto. Organizzare una giornata di presentazione per gli studenti e raccogliere le adesioni;
● Creazione di un unico canale di comunicazione (es: mailing-list) attraverso cui dare tutte le comunicazioni;
● Contattare Pediatra, Psicologo/a, Trainer e programmare il percorso di formazione (vedi sezione “Materiali e metodiMetodologia e Formazione”).
NOVEMBRE-DICEMBRE-GENNAIO-FEBBRAIO-MARZO
● Realizzare il corso di formazione
● Procedure burocratiche. Ottenere tutte le autorizzazioni necessarie da parte del Dirigente Scolastico e degli insegnanti,
eventualmente sollecitando chi di competenza;
● Creare un gruppo di lavoro per la realizzazione della scenografia e la raccolta del materiale sanitario;
● Incontro genitori-insegnanti per illustrare i dettagli del progetto e consegnare le liberatorie ai genitori al fine di ottenere
l’autorizzazione per la raccolta di materiale audiovisivo.
APRILE-MAGGIO
● Contattare i media (facoltativo)
● Realizzazione dell’Ospedale dei Pupazzi
● Evaluation
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9.2.2 Luogo pubblico
SETTEMBRE
● Riunione Sede Locale per decidere di realizzare il progetto.
● Comunicazione al Coordinatore Nazionale del progetto e mantenerlo aggiornato riguardo l’iter in modo tale da poter affrontare
insieme eventuali problemi;
● Fundraising
● Contattare il Comune
OTTOBRE
● Pubblicizzazione. Volantinaggio in facoltà e condivisione tramite social network e/o eventuali forum studenteschi;
● Presentazione progetto. Organizzare una giornata di presentazione per gli studenti e raccogliere le adesioni;
● Creazione di un unico canale di comunicazione (es: mailing-list) attraverso cui dare tutte le comunicazioni;
● Contattare Pediatra, Psicologo/a, Trainer e programmare il percorso di formazione (vedi sezione “Materiali e metodi”).
NOVEMBRE-DICEMBRE-GENNAIO-FEBBRAIO-MARZO
● Realizzare il corso di formazione
● Procedure burocratiche. Ottenere tutte le autorizzazioni necessarie da parte del Comune;
● Creare un gruppo di lavoro per la realizzazione della scenografia e la raccolta del materiale sanitario;
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APRILE-MAGGIO
● Contattare i media (facoltativo)
● Realizzazione dell’Ospedale dei Pupazzi
● Evaluation
10. TARGET E UTENZA
Il progetto è rivolto a tutti gli studenti di Medicina e degli altri Corsi di Laurea di area sanitaria e agli studenti di Psicologia.
I partecipanti, dopo un adeguato percorso di formazione, potranno prendere parte all’evento che sarà rivolto a bambini di età compresa
tra i 2 e gli 8 anni mettendo in pratica le conoscenze e le competenze proprie e acquisite durante la formazione.
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11. BUDGET
11.1 Reperimento materiali
I presidi medico-sanitari possono essere reperiti in vari modi. Oltre all’acquisto degli stessi, è possibile richiedere a farmacie,
all’Azienda Ospedaliera o Ospedaliero-Universitaria, alle associazioni volontarie di soccorso di raccogliere tutto il materiale difettoso o
scaduto nei mesi che precedono l’evento per poi donarlo alla SL.
Attrezzature quali RX, TAC, RMN possono essere costruite artigianalmente con tecniche di bricolage ed essere riutilizzate nelle edizioni
successive dell’evento.
Strumenti “duraturi” quali fonendoscopi, otoscopi, bilance, metri ed altri possono essere richiesti in donazione oppure acquistati come
spesa iniziale e riutilizzati successivamente.
11.2 Finanziamenti
Può essere utile richiedere la co-organizzazione a negozi di giocattoli o simili, i quali possono fornire grandi quantità di pupazzi
gratuitamente (guadagnando un ritorno di immagine dall’inserimento del nome del negozio sulla locandina dell’evento).
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12. MONITORAGGIO ED EVALUATION
La valutazione del progetto, nell’ambito di ciascuna Sede Locale, viene fatta su più fronti. Sono previsti tre questionari da sottoporre
rispettivamente a:
- Studenti: questionario on-line da inviare alla fine dell’evento;
- Genitori: se l’evento viene svolto in un luogo pubblico, il questionario può essere consegnato alla fine del turno del bambino;
se,invece, il progetto viene svolto in una scuola, i genitori possono riconsegnarlo direttamente alle maestre entro 3 giorni dalla fine
dell’evento;
- Insegnanti: nel caso in cui il progetto sia stato realizzato in una scuola, il questionario viene distribuito a conclusione dell’evento.
Alla fine di ogni anno associativo sarà compito del Coordinatore Nazionale compilare una valutazione finale del progetto basata sulla
raccolta di dati relativi alle evaluation di ciascuna Sede Locale e poter quindi analizzare gli obiettivi raggiunti e ragionare su eventuali
modifiche e quindi miglioramenti da apportare al progetto.
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SISM - Segretariato Italiano Studenti Medicina
Ufficio Nazionale: Padiglione Nuove Patologie, Policlinico Sant’Orsola,
via Massarenti 9, 40138 Bologna.
tel/fax: +39 051 399507 – e-mail: [email protected] – web: www.sism.org
Codice Fiscale 92009880375
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