Scheda di approfondimento - Museo Nazionale del Cinema

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Scheda di approfondimento - Museo Nazionale del Cinema
UDITE UDITE:
SUONI E VOCI PER IL CINEMA MUTO
Presupposti nelle collezioni e metodologia didattica
L'allestimento del Museo Nazionale del Cinema è particolare e innovativo perché espone l’oggetto-cinema in
tutta la sua complessità, come fenomeno artistico, culturale, economico, industriale, tecnico e scientifico, da
mostrare e sperimentare nella sua molteplice natura di opera narrativa, prodotto commerciale e macchina
produttiva.
Il laboratorio trova il punto di partenza nelle collezioni per offrire un’esperienza di sperimentazione diretta di
lavoro sulle fonti filmiche del Museo.
Anche se l’esperienza proposta è necessariamente limitata rispetto alle possibilità di uno studio di
sonorizzazione vero e proprio, il laboratorio insiste sulla simulazione per quanto possibile libera di un processo
sperimentale, che procede per tentativi ed errori. I partecipanti non sono guidati lungo un percorso obbligato che
porta alla realizzazione di un prodotto finito; sono invitati a misurarsi con gli aspetti problematici necessari per
sperimentare e comprendere le tecniche e i trucchi della sonorizzazione cinematografica.
Finalità generali
• Misurarsi con un problema: capirne le condizioni, valutare gli strumenti a disposizione, proporre una
strategia
• Favorire il lavoro in squadra: progettare, assumere responsabilità, gestire i tempi, valutarsi in itinere
• Focalizzare l’attenzione sui processi di lavoro (come e perché?) anziché sui prodotti (che cosa?)
• Sapersi esprimere e comunicare in modo creativo utilizzando le tecniche della produzione audiovisiva
• Potenziare le capacità di leggere criticamente le immagini audiovisive attraverso la comprensione di
come sono costruite
Obiettivi specifici
• Fornire conoscenze sugli elementi di organizzazione del set
• Fornire elementi per la lettura di una sequenza cinematografica
• Fornire competenze di base per la realizzazione di produzioni audiovisive a scuola
• Sperimentare le tecniche e i trucchi della sonorizzazione filmica
• Acquisire conoscenze sulla registrazione della colonna sonora cinematografica
Attività
A partire dalla visione del cortometraggio muto fornito su DVD, si procede alla sua sonorizzazione
• Comprensione della sceneggiatura e preparazione dell’attrezzatura
• Sperimentazioni di tecniche e soluzioni (ricerca e utilizzo dei materiali; tempi, azioni, disposizione degli
spazi, lavoro di équipe) per sonorizzare il cortometraggio
• Registrazione della colonna sonora
Programma
Visita tematica al Museo: La Macchina del Cinema, 1 ora e 30 minuti circa
Durante la visita si illustrano le diverse fasi della lavorazione di un film, e i personaggi-chiave che concorrono
alla produzione. La visita è anche il momento in cui vengono discussi e assegnati i ruoli della troupe per il
successivo laboratorio.
Laboratorio a scuola: 2 o 3 incontri di 2 ore ciascuno
Strumenti
Sceneggiatura tecnica, set di registrazione audio, materiali per la sonorizzazione
Per approfondire a scuola
Materiali: filmografia
Valutazione e restituzione
Invio della sequenza sonorizzata (su supporto DVD)
Restituzione dei questionari di valutazione
SCHEDA DIDATTICA
INDICAZIONI PER LA SONORIZZAZIONE DEI FILM
- Nell’ambito del laboratorio ci occuperemo della sonorizzazione dei filmati muti a 360°: gli studenti daranno
voce ai personaggi (inventando anche i dialoghi in base alla recitazione e allo svolgimento dell’azione),
riprodurranno i versi degli animali, i suoni emessi dalle macchine e dalla caduta degli oggetti, i rumori di fondo
degli ambienti (strada cittadina, aperta campagna, interni di una casa), penseranno alla musica da abbinare alle
immagini per esaltarne le emozioni.
- Nella ricerca degli strumenti da utilizzare per produrre il suono, si impiegheranno soprattutto oggetti di uso
quotidiano e materiali “poveri”, allenando la fantasia e l’ingegno verso soluzioni impreviste; ad esempio, un
vecchio giornale accartocciato evoca il crepitio del fuoco, due semplici posate simulano il clangore dei fioretti in
un duello all’arma bianca, o un flauto dolce “suona” come un treno a vapore.
D’altro canto, molti suoni vengono “ricalcati” dalla realtà, come una porta che sbatte o una serie di passi
(facendo però attenzione ai dettagli: ogni tipo di scarpa ha il suo suono...).
Gli oggetti e le idee degli studenti, coordinati dall’insegnante, verranno poi confrontati e integrati con quelli forniti
dal laboratorio didattico. Si passerà quindi alla registrazione vera e propria della colonna sonora.
I FILM DA SONORIZZARE (collezione Museo del Cinema):
ROBINET CHAUFFEUR MIOPE di Marcel Fabre, Italia 1914; destinatari: 6-13 anni.
AMOR PEDESTRE di Marcel Fabre, Italia 1914; destinatari: 14-18 anni.
FILMOGRAFIA
Film consigliati per approfondire “il ruolo del suono nel cinema”:
IL GRANDE DITTATORE di Charles S. Chaplin, USA 1940; destinatari: 6-18 anni
Charlie Chaplin cambia “lingua” a seconda del personaggio che interpreta: suoni gutturali (il proclama antisemita
del Dittatore), tragicomico mutismo (l’eroe vessato), un fiume di parole (il vibrante inno alla pace nel finale).
LA CONVERSAZIONE di F. Ford Coppola, USA 1974; destinatari: 14-18 anni
Uno specialista in intercettazioni telefoniche registra una conversazione enigmatica tra un uomo e una donna: il
loro destino è nelle mani dell’intercettatore? Un thriller “pre-Watergate”, incentrato sulla parola e sulla sua
ambiguità, colmo di paranoia e di implicazioni etiche.
BLOW OUT di Brian De Palma, USA 1981; destinatari: 14-18 anni
Il candidato alla presidenza USA muore in un incidente d’auto. Un fonico cinematografico ha registrato per caso
il “suono” dell’urto, scoprendo che non è accidentale...
Un “dietro le quinte” della registrazione sonora e al contempo un avvincente giallo d’autore.
RADIO DAYS di Woody Allen, USA 1987; destinatari: 14-18 anni
La radio raccontata al cinema: storie, suggestioni, musica, ricordate da un regista/bambino negli anni ’30 a
Brooklyn.
VOLERE VOLARE di Maurizio Nichetti e Guido Manuli, Italia 1991; destinatari: 17-18 anni
Maurizio, doppiatore di vecchi cartoons, è vittima di una malattia professionale che lo trasforma gradualmente in
un cartone animato...Un film poetico e comico, che ha pochi dialoghi e molta sperimentazione linguistica, e che
propone una riflessione critica sui mass media.
LISBON STORY di Wim Wenders, Germania-Portogallo 1995; destinatari: 14-18 anni
Il fonico tedesco Philip si aggira per Lisbona, registrando i suoni della città e la vibrante musica dei Madredeus.
Una riflessione sul rapporto tra immagine e suono. Da vedere in lingua originale per apprezzare la ricchezza dei
dialoghi in inglese, portoghese e tedesco.