In sette anni ho attraversato le Americhe camminando

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In sette anni ho attraversato le Americhe camminando
52 Cultura e Spettacoli
L’ECO DI BERGAMO
SABATO 15 NOVEMBRE 2014
GLI APPUNTAMENTI
«In sette anni
ho attraversato
le Americhe
camminando»
«L’ultima notte di Antonio»
A Urgnano il dramma cocaina
Prosegue la stagione di Segnali – Experimenta organizzata dal Laboratorio Teatro Officina di Urgnano che
presenta, questa sera (ore
21,30) all’Auditorium comunale di Urgnano, La Piccola
Compagnia Dammacco di
Modena in «L’ultima notte di
Antonio» con Serena Balivo
e Mariano Dammacco. Ideazione, drammaturgia e regia
di Mariano Dammacco, testo
vincitore del premio nazionale di drammaturgia «Il
centro del discorso 2010». Il
George Meegan racconta
all’Auditorium i suoi incredibili
viaggi a piedi per il mondo
protagonista è l’interprete di
un atto unico tragicomico
che descrive appunto l’ultima notte di Antonio, un cocainomane. Attraverso il
racconto delle tante sue «ultime notti», il testo di Dammacco ripercorre la storia di
una vita e si addentra nel resoconto del percorso di dipendenza senza mai dare un
giudizio morale o cedere alla
retorica del maledettismo:
un viaggio di sola andata nell’inferno di un’anima che
non trova riparo né pace.
George Meegan con il presidente Usa Jimmy Carter nel 1981
tasera per «Il grande sentiero» c’è a Bergamo (Auditorium di Piazza della libertà, ore 21) un personaggio davvero imperdibile: George
Meegan. È un camminatore ai
confini dell’assurdo: in quasi 7
anni, dal ’77 all’83 ha attraversato
a piedi tutto il continente americano, dalla Terra del Fuoco all’Alaska, senza nessun appoggio
logistico: solo un carrello per i
bagagli. Un viaggio che prima di
lui nessuno aveva tentato, durante il quale ha battuto 8 primati da
Guinness: 30.608 chilometri percorsi in 2.425 giorni, 41 milioni di
passi in cui consumò 13 paia di
scarponcini (italiani). Il suo viaggio è raccontato ne «La grande
camminata. Dalla Patagonia all’Alaska in 7 anni» edito da Mursia
(ma per lui il titolo doveva essere
«La camminata più lunga. Odissea dello spirito umano»).
Nato nel 1952 nel Kent, a
Rainham, Meegan ha occhi azzurri vivacissimi, un carattere
simpatico ma non ha affatto l’aria
del super-sportivo. Alza il pantalone e mostra un tatuaggio con il
suo percorso tra le Americhe, su
un polpaccio bianco latte. Unico
indizio rivelatore della sua vera
natura, durante l'intervista non
riesce a restare seduto.
S
Come è nata in lei l’idea di esplorare
il mondo?
«Avevo cinque anni. Sono cre-
sciuto sulle sponde del fiume
Medway, dove c’era una base della
flotta britannica. Vedevo quelle
grandi navi uscire e mi dicevo:
“Voglio vedere il mondo”. Andavo
a far compere con mia madre,
sotto il sole, e immaginavo come
avrei potuto attraversare un deserto...».
E saltò su quelle navi.
Cosa ha imparato camminando?
«Che il mondo è molto piccolo. Se
si corre velocemente, in teoria
muovendosi giorno e notte si potrebbe andare da Rotterdam al
Sudafrica in tre settimane.
giorni: ho attraversato un fiume
di fango, rischiando di essere
spazzato via».
«Sempre l’Ecuador: la costa, le
montagne, la giungla amazzonica... Paese splendido».
Le persone migliori che ha incontrato?
«Ho attraversato l’Argentina negli anni della “guerra sporca” e dei
desaparecidos: mi sono ritrovato con una
«Non sono baionetta puntata in
agli occhi, e
mai stato mezzo
quel tipo che caricava
un uomo il proiettile in canna...»
«Oh, la gente comune è meravigliosa. Ma viaggiamo su una lama
sottile: ci vuole poco per farci precipitare nelle tenebre. Oggi io voglio far conoscere ai ragazzi l’avventura, il potere dei loro sogni,
e una certa avversione per la burocrazia che ovunque ci sta rovinando. Io ho raggiunto tutti questi record senza avere particolari
capacità. Non sono mai stato bravo in nessuno sport, non sapevo
nemmeno guidare un’automobile. Ma un sogno si può realizzare
anche senza avere soldi né un talento particolare».
«A 16 anni ho lasciato
la scuola e mi sono imbarcato con compagnie commerciali. Sono stato in più di 100
in forma, Qual è stato il suo punto
grandi porti, da Hong
Kong a Bombay, An- non ero bravo di forza?
versa, Melbourne, Camio sistema immunegli sport» «Il
pe Town, in Italia Gaenitario. In viaggi del
ta: volevo vedere Pomgenere si ingurgita
pei. Poi ho conosciuto un esplora- qualsiasi tipo di acqua e cibi che
tore inglese, Sebastian Snow: mi ti potrebbero mandare al tappeto.
fece notare che il continente ame- Ho sofferto il caldo, il freddo, sono
ricano non era mai stato attraver- arrivato a pesare una quarantina
sato a piedi da nessuno. E che di chili, mi uscivano le ossa. Credo
qualcuno avrebbe dovuto farlo». di aver sviluppato, di avere forse
geneticamente uno dei migliori
Per questo ha camminato per sette
sistemi immunitari esistenti, che
anni?
mi ha protetto. Quando mi am«Sì, certo. È come questa storia malavo, altra gente in quelle condella sonda Rosetta atterrata su dizioni sarebbe morta».
una cometa: un altro passo gigantesco per l’umanità, io credo. In L’esperienza più dura?
Italia sento ancora questa passio- «Forse in Ecuador, a 3 mila metri,
ne per cose mai tentate dall’uomo, sotto una pioggia continua per
Considerato da tutti come «il
matto del paese», conoscerà una
fama postuma e una consacrazione anche attraverso un celebre sceneggiato televisivo interpretato da Flavio Bucci. Mario
Perrotta indaga la personalità
disturbata dell’artista e la sua
vita disgraziata in
Lo spettacolo è di e
uno spettacolo pencon Mario Perrotta,
sato in tre movimencon la collaborazione
ti, che rimandano agli
alla regia di Paola Roaltrettanti conflitti
scioli (ingresso 12 eudel protagonista:
ro il biglietto intero, 3
«quello tra lo “svizzeeuro fino a 18 anni).
ro” Antonio Ligabue,
Svizzero di nascita,
il suo paesaggio intedove visse fino ai diriore e il paese di
ciotto anni, Antonio
Gualtieri, sulle rive
Ligabue si stabilì poi Un bès – A. Ligabue del Po». Partendo da
nel Reggiano, nel paequi, Perrotta si interse di Gualtieri, vivendo ed roga anche sul rapporto tra noresplorando le rive del Po, sia malità e follia, ponendosi alla
sulla sponda reggiana sia su fine, la domanda fondamentale:
quella mantovana, dove ben chi è pazzo? 1
presto mette a frutto il suo ta- An. Fr.
lento eccentrico di pittore naif.
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Se siete appassionati di chitarre e avete almeno vaga idea di cosa sia
il mito del marchio Gibson, non è il caso
che vi perdiate il Gibson Day, la giornata
organizzata per oggi a Palazzo Muratori
di Romano di Lombardia.
È organizzata dalla Scuola di musica del Corpo Civico Musicale G.
B. Rubini, in collaborazione con
Ghisleri Antica Casa Musicale di
Bergamo, con il patrocinio del Comune (cancelli aperti dalle 9,30
alle 19,30). Mattina e pomeriggio
esposizione e prova degli strumenti, a sera concerto degli allievi
della scuola di musica diretti dal
maestro Andrea Rubini e del Trio
Habibi con lo stesso Rubini (chitarre), Manlio Lazzarini (batteria), Stefano Capomagi (basso).
Per tutta la giornata di oggi nelle
sale dello storico palazzo di Romano saranno esposte le chitarre
elettriche, acustiche, semiacustiche dello storico marchio Gibson
Usa e della linea Epiphone (messe
a disposizione dal dealer Ghisleri
La rassegna teatrale VolAteatro, organizzata dal Teatro
Prova al Cineteatro «Gavazzeni» di Seriate in collaborazione con l’assessorato alla
Cultura del Comune, presenta, questo pomeriggio (ore 16,
ingresso adulti 3 euro, bambini 2 euro), il suo spettacolo
«La principessa sul pisello»
tratto dall’omonima fiaba di
Hans Christian Andersen,
scritto da Stefano Facoetti
(che ne ha curato anche la
regia) e interpretato da Chiara Masseroli e Francesca Po-
liani, musiche originali di Ottavia Marini, costumi di Antonia Gobbo e Stefano Facoetti. Nello spettacolo si racconta di una regina molto
arrabbiata perché non riesce
a trovare una principessa degna di sposare suo figlio: nessuna, secondo lei, è abbastanza bella, elegante, nobile.
Finché, una notte, una giovane fanciulla bussa alle porte
del castello, si chiama Gaia e
sostiene di essere una principessa: molte sorprese scaturiranno da questo incontro.
ALLA CASA NATALE
«RACCONTARE LA MUSICA»
Che rapporto ha con i suoi piedi?
«Non me ne interesso. Se puoi
camminare, questo basta. Non
sono mai stato particolarmente
“in forma” io: andavo. La cosa più
importante per camminare è la
testa».
Camminare apre la mente?
«Oh, penso proprio di sì». 1
Carlo Dignola
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Albano: vita di Ligabue A Romano il Gibson Day
tra normalità e follia
Prove sulle chitarre
Stasera (Albano, Teatro Don
Bosco, ore 21), in collaborazione con
«Molte fedi sotto lo stesso cielo», la
manifestazione «Per una convivialità
delle differenze» organizzata dalle
Acli, Albanoarte Teatro Festival presenta il Teatro dell’Argine di Bologna
nello spettacolo «Un bès – Antonio
Ligabue».
«La principessa sul pisello»
di Teatro Prova a Seriate
Il posto più bello che ha visto?
È pericoloso viaggiare così, senza appoggi?
Aveva lo spirito del viaggiatore già
da piccolo.
«Dall’inizio».
in Inghilterra invece è perduta».
Antica Casa Musicale di Bergamo). Sarà possibile provare gli
strumenti e ricevere spiegazioni
e notizie da esperti. Sono previste,
nel corso della mattinata, dimostrazioni degli strumenti a cura
degli studenti della scuola di musica, seguiti dall’insegnante. Alle
15,30 «clinic» del «Gibson specialist dealers» Claudio Adamo che
presenterà la vera novità del 2015
in fatto di chitarre: la Chitarra Les
paul G Force con innovazioni robotiche. Un po’ di storia. Il signor
Orville Gibson comincia a costruire mandolini nel 1894 a Kalamazoo, Michigan, Usa e nel 1902 nasce la Gibson Mandolin-Guitar
Mfg. Co, Ltd. Tra il 1920 il 1930 la
Gibson diventa la principale produttrice di chitarre statunitensi .
Gli strumenti della Gibson fin dalla fine degli anni Sessanta finiscono nelle mani di chitarristi come
Frank Zappa, Eric Clapton, Peter
Green, Jimmy Page, BB King, passando dalla storia alla leggenda. 1
Donizetti in scena, ecco gli atti
Oggi (ore 16,30) alla Casa Natale di Donizetti si chiude la
rassegna «Raccontare la musica». La Fondazione Donizetti
presenterà l’ultima importante fatica editoriale, ovvero
«Donizetti in scena. Attualità del Testo-spettacolo», atti
del convegno organizzato nell’ottobre 2012. Ingresso libero.
Prenderanno parte Paolo Fabbri, direttore scientifico della
Fondazione Donizetti, Francesco Bellotto, direttore artistico del Bergamo Musica Festival, Federico Fornoni e Livio
Aragona dell’ufficio editoriale della Fondazione Donizetti.
CURNASCO
AL PACÌ PACIANA
Torna La nota in più
Da Birmingham i Gbh
Riprende l’attività concertistica l’Orchestra Sinfonica «La
nota in più» di Bergamo. Questa sera nella Chiesa parrocchiale di Curnasco (alle 20,30,
ingresso libero) la formazione
orchestrale del Centro Autismo di Bergamo si ripresenta
con grandi pagine sinfoniche
ormai in repertorio, da
Brahms a Verdi, da Beethoven
a Orff, a Saint-Saëns.
Al Pacì Paciana (via Grumello
61) stasera (inizio ore 22, ingresso 6 euro) arrivano i Gbh,
band di Birmingham che ha
segnato la storia dell’hardcore
punk britannico. A Bergamo
per una manciata di date italiane all’interno di un tour che
sta toccando mezza Europa.
In apertura i Bastards on Parade, band galiziana che unisce
punk rock e sonorità celtiche.