Andrea il solitario alla Transat

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Andrea il solitario alla Transat
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1 - 15 FEBBRAIO 2007
RICONOSCIMENTI
2 medaglie
ONU per
la Marina
VelaInternazionale
Ban Ki-Moon, il nuovo Segretario
Generale delle Nazioni Unite,
ha recentemente concesso la
medaglia UNIFIL a due ufficiali
della Marina Militare Italiana del
Comando della Forza dislocata
in Libano: il Capitano di Fregata
Romano Scolaro e il Tenente di
Vascello Marco Carrieri.
Dai primi di settembre 2006 i due
ufficiali fanno parte dello Staff del
Quartier Generale, in qualità di
addetti alla gestione della componente navale dell’ONU nell’ambito
della missione in Libano.
La consegna del riconoscimento è avvenuta al Comando di
Naqura alla presenza del Force
Commander, il maggior generale
francese Alain Pellegrini, in occasione della Navy Medal Parade
nell’ambito della missione ONU-
UNIFIL (United Nations Interim
Force Libanon).
Unitamente ai loro colleghi delle
altre marine (tedesca, turca, svedese e francese), i due ufficiali italiani hanno gestito le attività navali
fin dall’inizio dell’operazione
Leonte, con lo sbarco dei militari
italiani e la successiva rimozione
del blocco navale israeliano al
largo delle coste del Libano.
Andrea il solitario allaTransat
Inbar Meytsar
Pendibene, è la stella nascente di cui l’Italia potrà vantarsi dopo la MiniTransat
«Amo il mare e le sfide difficili. Vorrei dedicare la mia vita
a questa passione che ho dentro fin da bambino, quando,
per fare le prime esperienze da timoniere, prendevo di nascosto
il Laser a mio padre e sognavo di essere il grande «Tabarly»...»
S
ono le parole piene di
emozione di Andrea Pendibene che, forse ancora
pochi sanno, è la stella nascente
della navigazione in solitario che
oggi l’Italia può vantarsi di avere.
Il curriculum di Andrea è invidiabile, e non solo sotto l’aspetto
della navigazione.
Nasce il 12 novembre del 1981 a
Viareggio. Si diploma nel giugno
del 2000 presso l’Istituto Nautico
Artiglio della sua città, dove grazie
al suo impegno viene anche nominato Cadetto dell’Anno. Nel 2001
frequenta un primo Master
Studio presso la Marine Faculty
di Southampton (UK), e succes-
sivamente un secondo Master
presso la Deft University e Marin
in Olanda. Poi, nello stesso anno,
si iscrive all’Università di Genova
dove si diploma, tre anni dopo,
come Progettista Navale per la
Nautica da diporto e per la tesi
lavora con lo Studio Vismara di
Viareggio. Andrea sta ora ultimando gli studi di Ingegneria
Navale (sempre all’Università di
Genova). Per racimolare qualche
soldo e esperienza, lavora anche
come responsabile di produ-
Unico sostegno per questo ragazzo molto dotato sono la
famiglia e Viareggio, la sua città. Dove sono gli Sponsor?
A meno di 3 mesi dalle «regate vere» i team italiani presentano le nuove barche
ITA99, ITA85 e ITA94. Luna Rossa, +39
e Mascalzone Latino «scoprono» le carte
XXXII COPPA AMERICA
anni di ricerca e sviluppo continui e ne siamo
molto orgogliosi».
Sempre con un occhio alla scaramanzia, così
come voluto dallo skipper Francesco De
Angelis, all’inizio del ciclo di luna nuova anche
Luna Rossa Challenge ha varato il nuovo
scafo. La barca è più stretta delle precedenti,
ha le ruote del timone molto avanzate e, stando
alle prime indiscrezioni risultanti dalle simulazioni effettuate al computer, è molto più veloce
De Angelis: «ITA99 è
una barca molto diversa:
sono nuovi scafo, appendici, materiali e vele»
«É
cambiato il vento» si usa dire quando
c’è qualche novità in vista. A Valencia
il generoso Eolo è sempre uguale a se stesso,
ma nelle ultime settimane ha conosciuto molti
volti nuovi. Sono gli ultimi scafi di America’s
Cup, che tutti i team stanno presentando,
varando e cominciando a provare in acqua
proprio in questi giorni.
Gli italiani, naturalmente, non fanno eccezione:
Mascalzone Latino, Luna Rossa e +39 hanno
presentato rispettivamente ITA99, ITA94 e
ITA85.
Il nuovo scafo del team di Vincenzo Onorato,
il secondo varato per questa campagna di
Coppa America, riempie di speranze tutto il
gruppo: «Questa nostra seconda barca - ha
dichiarato Harry Dunning, capo del gruppo di
progettazione - rappresenta il culmine di due
e agile degli ultimi modelli varati. ITA94, sesta
di una serie iniziata ormai più di otto anni fa, è
una «barca bellissima», come sottolineato dal
patron Patrizio Bertelli, e ha entusiasmato i
membri del team, primo tra tutti proprio lo skipper: «In ITA 94 confluiscono nuove tecniche,
materiali e l’esperienza maturata sull’acqua
negli ultimi tre anni - ha dichiarato De Angelis
-. Siamo stati puntuali e precisi rispetto alle
date del nostro programma e questo é un buon
risultato. Abbiamo dovuto costruire una prima
barca per arrivare allo stesso punto in cui il
Defender si trovava. Poi è iniziato lo sviluppo
della seconda, che è una barca completamente diversa: nuovo scafo, nuove appendici,
nuovi materiali e nuove vele».
Ma buone notizie arrivano anche da +39 che,
risolti i problemi degli ultimi mesi, ha ripreso
ufficialmente il lavoro alla base e gli allenamenti
in mare con la nuova ITA 85. Lo scafo, firmato
dal gruppo di progettisti guidati da Giovanni
Ceccarelli, promette di avere buoni spunti.
Emiliano Cipriani
zione presso il Cantiere Cerri
di Carrara. Regolarmente segue
la preparazione e la messa a
punto dell’Open 35 Megaptera
di Fabrizio Tellarini, suo Nume
Tutelare.
Dopo parecchie peripezie, nel
2004 Andrea acquista SUI-355,
con la quale spera di realizzare
il suo sogno: partecipare alla
Mini Transat nel 2007, rinomata
regata in solitario per imbarcazioni di 6,50 metri, che partirà il
16 settembre da La Rochelle, in
Bretagna, con arrivo a Salvador
De Bahia (Brasile) dopo 4400
miglia di navigazione. A dicembre 2006 l’iscrizione di Andrea
Pendibene alla Mini Transat
viene confermata.
«Ogni giorno che passa dedico
il mio tempo libero alla messa a
punto dell’uomo e della barca:
passo ore ad allenarmi in mare
e in palestra ed eseguo personalmente riparazioni e migliorie
tecniche alla SUI-355», sono le
parole decise di Andrea. «Dato il
livello professionistico della gara,
quanto prima dovrò trasferirmi
nel centro Mini di Port Camargue
(nella Francia del Sud) ad acquisire il giusto livello di preparazione dai colleghi francesi, per
poi combattere ad armi pari».
Andrea è deciso, testardo, ligio
ai suoi principi e legato, anzi
direi, saldato ai suoi sogni. Ha
una famiglia che lo sostiene al
cento per cento, ma combatte
a denti stretti in prima persona
per realizzare la sua missione,
perché per fare ciò a cui è dedito
ci vogliono i quattrini; e quelli se
li deve trovare da sé.
Andrea studia, lavora, si
costruisce la barca, cura il suo
sito internet (www.andreapen
dibene.com), i contatti con la
stampa, scrive e invia i comunicati, si allena ogni giorno, cerca
gli sponsor, va alle riunioni,
produce materiale informativo,
scrive presentazioni … da solo.
Con l’appoggio della sua famiglia e l’aiuto sporadico di qualche buon amico. Lo sostiene
pienamente la città di Viareggio.
Ma siamo realistici, questo non
basta. La mia domanda a tutti
voi è: quanti giovani navigatori
solitari veri, seri, agguerriti,
in grado di portare l’Italia al
livello degli inglesi e dei francesi
abbiamo oggi? Più o meno tre.
E uno di questi è senza dubbio
Andrea Pendibene. Possibile che
nessuna azienda della nostra
penisola possa giovare di una
sponsorizzazione a questo raro
talento di respiro oceanico? A me
sembra davvero strano, ed è una
pubblicitaria che vi parla.
Per contattare e supportare
Andrea Pendibene scrivete a:
[email protected]