Avvento - Parrocchia di Zanica

Transcript

Avvento - Parrocchia di Zanica
La Voce
Notiziario Parrocchiale della Comunità di Zanica
Avvento
La Voce
Festivi
18.00 (vigilia) | 7.00 | 8.00 | 9.30 | 11.00 | 18.00
CAPANNELLE 18.30 (vigilia) | 10.00
PADERGNONE 9.00
Notiziario Parrocchiale
Della Comunità Di Zanica
Feriali
7.00
7.45
9.00
18.00
Lun | Ven
Mer
Lun | Mar | Gio | Ven | Sab
Lun | Mar | Mer | Gio | Ven
Anno 12 ‐ Numero 6
Avvento 2014
Stampato in proprio
Capannelle
18.30* Mar | Mer
* Con il cambio dell’ora solare
la messa verrà anticipata alle 17.30
Sommario
Don Alberto 035. 67 10 29
Don Mattia 035. 305 89 53
Don Pietro 035. 67 50 63
Suore 035. 67 11 07
Oratorio 035. 67 05 58
www.parrocchiazanica.it
[email protected]
[email protected]
[email protected]
Direttore Responsabile
Don Alberto Mascheretti
Grafica e impaginazione
Andrea Chimeri
Don Mattia Magoni
Redazione
Don Alberto Mascheretti
Ennio Locatelli
Fabrizio Colombelli
Marco Bassi
Valeria Ubbiali
Veronica Casanova
Don Mattia Magoni
Editoriale: Sinodo 2014 - parte prima
pag.
1
Avvento, un tempo per accogliere
pag.
3
Programma Pastorale Parrocchiale
pag.
4
Consiglio Pastorale
pag.
6
Cammino di Iniziazione Cristiana
pag.
8
Inizio anno catechistico
pag. 15
Evangelii Gaudium
pag. 17
Ottobre Missionario
pag. 19
Calendario
pag. 20
Invito alla lettura: Libro di Baruc
pag. 22
Oratorio: cammino di Avvento
pag. 23
Oratorio: Condividenza
pag. 24
Festa anniversari di matrimonio
pag. 25
La Scuola dell’infanzia si prepara all’Expo pag. 30
Festa del Ringraziamento
pag. 32
Cinema
pag. 33
Castagnata 2014
pag. 34
Anagrafe
pag. 36
Non c’è serie televisiva che non tenga aperto il racconto
per una successiva prosecuzione; non c’è film di
successo che non termini in modo tale da prospettare
una continuazione. Scelte fatte a volte per auditel,
incassi e guadagni, a volte perché la complessità è tale
che si vuole affrontare nella distensione del tempo la
storia narrata, nel coinvolgimento maggiore degli utenti
televisivi.
Sinodo1 2014
“Le sfide pastorali
sulla famiglia
nel contesto
dell'evangelizzazione”
FINE PRIMA PARTE
Don Mario
Il titolo impegnativo (una riflessione per tutte le famiglie
cristiane del mondo), il coinvolgimento precedente
(un corposo documento di domande dato a tutte le
chiese nel mondo e la raccolta delle risposte), i numeri
in gioco (sono stati radunati 184 padri per 15 giorni),
l’eco mass-mediatico giornalistico televisivo (con le
tipiche modalità di dare informazioni di tono polemico
e scandalistico), ci fanno presentire che le questioni
sono tali che richiedono un lavoro vero e profondo
che coinvolga ogni uomo e ogni donna che in Cristo
appartiene alla Chiesa, con la sua propria vocazione,
compito, ruolo e servizio.
FINE PRIMA PARTE dice allora alcune prospettive
veritiere: sia rispetto alla complessità del cammino della
Chiesa nella verità e nella misericordia nei confronti
della famiglia nel tempo che oggi viviamo (e a volte
confusamente subiamo), sia rispetto al metodo di lavoro
che il papa ha scelto per condividere con la Chiesa tutta.
Nel 2014 elaborare un DOCUMENTO (“Relatio Synodi”)
che è il riassunto fedele e chiaro di tutto quello che è
stato detto e condiviso nell’aula, affinché venga discusso
in tutte le Conferenze episcopali del mondo. Nel 2015,
tenendo conto delle indicazioni che arriveranno a Roma,
le decisioni che saranno prese saranno il più possibile
condivise.
Poste tutte le opinioni che ciascuno si è fatto alla
luce delle informazioni acquisite fino ad oggi, si apre
un tempo di riflessione, meditazione e confronto sul
documento steso.
Abbiamo un anno per: maturare, con vero discernimento
spirituale, le idee proposte; trovare confronti concreti
a tante difficoltà e innumerevoli sfide che le famiglie
devono affrontare; dare orientamenti ai tanti
scoraggiamenti che circondano e soffocano le famiglie.
1. Dai mezzi di informazione abbiamo sempre
sentito questo termine (“per brevità” – e quan‐
to la brevità è fonte di equivoci! Voluti?) In re‐
altà è Assemblea Generale Straordinaria, lavori
preliminari al’Assemblea Generale Ordinaria,
che si attuerà nell’ottobre 2015.
La nostra comunità di Zanica, prendendo le distanze
dalle rispostine del “tu la pensi così… io così… i preti
cosa…”, vuole confrontarsi nel paziente lavoro di chi
vuole capire le cose prima di parlare o sparlare.
Concretamente, pubblicheremo il testo (a tappe) del
documento sinodale in
modo tale da accostarci
direttamente alle fonti, senza
passare per mediazioni
(e a volte adulterazioni)
1
massmediatiche, generando un confronto condiviso
in parrocchia.
Proprio per iniziare “con il piede giusto”, teniamo
presenti le sagge indicazioni del discorso conclusivo
che papa Francesco ha tenuto l’ultimo giorno
dell’Assemblea Generale Straordinaria.
Il Santo Padre ci avverte che ci sono 5 tentazioni
che sibilano nel cuore e nella mente di coloro che
si accostano alla riflessione:
- La tentazione dell’irrigidimento ostile, cioè il
voler chiudersi dentro lo scritto (la lettera) non
lasciandosi sorprendere da Dio, dal Dio delle
sorprese (lo spirito) e dentro la legge, dentro la
certezza di ciò che conosciamo e non di ciò che
dobbiamo ancora imparare e raggiungere. Dal
tempo di Gesù è la tentazione degli zelanti, degli
scrupolosi, dei premurosi e dei cosiddetti - oggi“tradizionalisti” e anche degli intellettualisti.
- La tentazione del buonismo distruttivo, che
a nome di una misericordia ingannatrice fascia
le ferite senza prima curarle e medicarle; che
tratta i sintomi e non le cause e le radici.
È la tentazione dei “buonisti”, dei timorosi
e anche dei cosiddetti “progressisti e
liberalisti”.
- La tentazione di trasformare la pietra
in pane per rompere un digiuno lungo,
pesante e dolente (cf. Lc 4,1-4) e anche di
trasformare il pane in pietra e scagliarla
2
contro i peccatori, i deboli e i malati (cf. Gv 8,7)
cioè di trasformarlo in “fardelli insopportabili” (Lc
10, 27).
- La tentazione di scendere dalla croce per
accontentare la gente e non rimanerci, per
compiere la volontà del Padre; di piegarsi allo
spirito mondano invece di purificarlo e piegarlo
allo Spirito di Dio.
- La tentazione di trascurare il “depositum fidei”,
considerandosi non custodi ma proprietari e padroni
o, dall’altra parte, la tentazione di trascurare
la realtà utilizzando una lingua minuziosa e un
linguaggio di levigatura per dire tante cose e non
dire niente! Li chiamavano “bizantinismi”, credo,
queste cose...
Sempre il Pontefice prosegue dicendo: “Tanti
commentatori, o gente che parla, hanno
immaginato di vedere una Chiesa in litigio dove
una parte è contro l’altra, dubitando perfino dello
Spirito Santo, il vero promotore e garante dell’unità
e dell’armonia nella Chiesa.
Lo Spirito Santo che lungo la storia ha sempre
condotto la barca, attraverso i suoi Ministri, anche
quando il mare era contrario e mosso e i ministri
infedeli e peccatori”.
Cerchiamo allora di non infoltire le fila di questI
ultimi!
Buon Sinodo (= cammino insieme) a tutti.
Costruiamo insieme il volto di Cristo
AVVENTO un tempo
per accogliere
Il Vostro Parroco Don Alberto
Una storia ebraica narra di un rabbino saggio e
timorato di Dio che una sera, dopo una giornata
passata a consultare i libri delle antiche profezie,
decise di uscire per la strada a fare una passeggiata
distensiva. Mentre camminava lentamente per una
strada isolata, incontrò un guardiano che camminava
avanti e indietro, con passi lunghi e decisi, davanti
alla cancellata di un ricco podere. “Per chi cammini,
tu?”, chiese il rabbino, incuriosito. Il guardiano disse
il nome del suo padrone. Poi, subito dopo, chiese al
rabbino: “E tu, per chi cammini?”. Questa domanda,
conclude la storia, si conficcò nel cuore del rabbino.
Quel “PER CHI”interroga anche me. Così ho pensato
di offrire questa domanda come indicazione di
cammino in questo tempo di Avvento.
Di solito non siamo abituati a badare alla direzione
delle nostre giornate, specialmente se “piene” di
cose da fare. Altre volte non ci badiamo perché le
tiriamo a destra e a sinistra, trascinandoci tra una
relazione e un’altra; altre volte ancora aspettiamo
chissà cosa per vincere monotonia e routine.
In tutto questo ci scordiamo la motivazione profonda
del nostro essere vivi, qui e ora: ciascuno di noi è
oggetto particolare dell’attenzione di Dio, e questo
ce lo ha dimostrato chiamandoci prima di tutto alla
vita. Ma c’è una motivazione ancora più profonda e
grande: il “dono per me” che è Gesù figlio di Dio, nel
mistero del Natale e della sua incarnazione.
L’Avvento serve proprio per verificare se al mio “per
chi” posso rispondere “io cammino per il Signore
della mia vita, il Signore Gesù”.
Serve per verificare se sappiamo scorgere la Sua
presenza nella nostra vita, nelle relazioni che
viviamo, nell’Eucarestia che celebriamo.
L’Avvento ci aiuta a non smettere mai di meravigliarci
per la presenza di Dio in mezzo a noi, una presenza
che porta luce, che infonde coraggio, che alimenta
la speranza. È tempo che educa all’attesa, alla
pazienza, alla ricerca di senso.
Come annunciato nel Programma pastorale
2014-2015 sono due i percorsi di formazione che
proponiamo a tutta la comunità:
La riflessione durante la Messa del Martedì alle
ore 9,20
Si tratta di alcuni spunti a commento della Lettera
pastorale del Vescovo attraverso i quali cerchiamo
di approfondire e di gustare ulteriormente il
mistero dell’Eucarestia. L’intento è quello di
aiutarci non solo a presenziare all’Eucarestia, ma
di cogliere il legame profondo che c’è tra il mistero
che celebriamo e la nostra vita di cristiani.
Prima settimana
Uomini e donne “capaci” di
Eucarestia
Seconda settimana La dimensione della festa
nell’Eucarestia: l’accoglienza
dell’assemblea;
Terza settimana
La dimensione
della riconciliazione
nell’Eucarestia: l’atto
penitenziale;
Quarta settimana La dimensione della carità
nell’Eucarestia: l’ascolto
della Parola;
I Cenacoli familiari
L’esperienza dei Cenacoli familiari oltre ad essere
un momento bello di amicizia e di condivisione è
un’opportunità interessante per approfondire la
dimensione spirituale della vita, per porsi quelle
domande che spesso non lasciamo emergere, per
cercare insieme delle risposte che diano senso alla
vita, spesso confusa e stiracchiata tra i mille impegni.
In un clima semplice di familiarità si riuniscono
insieme alcune famiglie in casa di qualcuno che
mette a disposizione la propria abitazione; ci
possono essere anche i figli che partecipano a
secondo dell’età e delle loro capacità. Uno spuntino
conviviale introduce o conclude il banchetto della
Parola e nel frattempo si tesse la rete delle relazioni.
Incoraggiamo chi è titubante a vincere le remore
o le paure, a sfidare quella pigrizia che ci assale
quando si tratta di introdurre qualche cosa di
nuovo nella routine delle giornate; è la condizione
perché ci si possa alla fine meravigliare per le cose
belle che ci è dato di scoprire, per riassaporare la
presenza del Signore nella nostra vita.
Nei Cenacoli useremo la traccia e i sussidi predisposti
dagli Uffici di Curia con le seguenti tematiche:
Prima settimana
Una comunità fraterna
Seconda settimana Una comunità amata
Terza settimana
Una comunità sfamata da Dio
Quarta settimana Celebrazione penitenziale in
Chiesa
Sarà predisposto anche
il percorso per le giovani
generazioni.
3
IN CONCRETO:
PROGRAMMA
PASTORALE
PARROCCHIALE
(Continuazione della prima parte
pubblicata sul numero precedente
del notiziario La Voce)
4
Formazione degli adulti
Modalità:
• Continuiamo nelle modalità fin qui proposte
perché il cammino si consolidi, sia conosciuto da
un maggior numero di persone e ognuno possa
trovare uno spazio adatto alle sue esigenze:
• A livello di Unità vicariale
• Riunisce le tre parrocchie StAzZa (Stezzano, Azzano,
Zanica) in un percorso in cinque tappe, proposto
da esperti. Serve ad entrare nel tema dell’anno
pastorale che sarà poi ripreso secondo le modalità
proprie di ogni parrocchia.
• A livello parrocchiale
• si attua nei tempi forti dell’anno liturgico : Avvento
e Quaresima con i Cenacoli familiari, i Venerdì di
Quaresima, la catechesi, riflessione nella Messa
del Martedì mattino alle ore 9,20 e del martedì
pomeriggio alle ore 14,30 nei tempi forti. • Ai genitori dei ragazzi che sono impegnati
nell’iniziazione cristiana. Nel suo insieme il percorso
è un vero e proprio itinerario di fede.
Contenuti
La celebrazione dell’Eucarestia come atto che rivela
il volto di Cristo e l’identità della comunità cristiana:
• A livello di Unità vicariale
11 novembre: La comunità che celebra. Soggetto
della testimonianza credente (Don G. Zanchi) 18 Novembre: La forza dei sacramenti. La liturgia
costruisce la comunità (Don Manuel Belli) 25 Novembre: L’arte del celebrare. I segni che
modellano lo spirito (Don Fabrizio Rigamonti) 3 Febbraio: I ministeri nella liturgia Esercizio dei
carismi, segni della fraternità (Andrea Grillo) 10 Febbraio: (La liturgia come atto di discernimento.
L’annuncio evangelico e la vita degli uomini (Don
G. Zanchi)
• A livello di parrocchia
AVVENTO
• Riflessione catechesi martedì
» Uomini e donne “Capaci” di Eucarestia
» La dimensione della festa: l’accoglienza dell’assemblea
» La dimensione della Riconciliazione: l’atto penitenziale
» La dimensione della carità: l’ascolto della Parola
QUARESIMA
» La dimensione dell’unità: la preghiera eucaristica
» La dimensione del futuro: la comunione eucaristica
» La dimensione della missione: riti di congedo
»Conclusione
• Cenacoli familiari
» Si propongono quattro schede scelte tra quelle preparate dagli Uffici diocesani per
l’efficacia del metodo e dei temi proposti
• I venerdì di Quaresima
» Considerando l’esito del cammino percorso si metteranno a tema argomenti e modalità
che possano completare adeguatamente il cammino.
Ogni referente insieme ai Gruppi di ambito può formare una Commissione che svolge i seguenti
impegni:
Liturgia
• Costituisce il gruppo lettori
• Stabilisce turni lettori (si può usare il prospetto già predisposto)
• Forma gli animatori dei canti
• Rifà i libretti dei canti con indicazioni dell’uso dei canti
• Verifica la modalità di partecipazione alle varie Messe (anche numericamente)
• Verifica criticamente e ridà significato alle Feste, tradizioni della Comunità e della pietà popolare;
Annuncio
• Partendo dai percorsi formativi in atto in parrocchia considera e verifica la loro efficacia in ordine
alle modalità, alla capacità di coinvolgere le varie categorie di persone e ai contenuti proposti
Carità
• Forma la Caritas parrocchiale
• Trova modalità per sensibilizzare alla Carità e all’attenzione dell’altro nei vari ambiti
Iniziazione cristiana
• Propone ai ragazzi il servizio all’altare
• Propone la partecipazione al coretto
• Trova modalità che favoriscano la partecipazione alle feste liturgiche comunitarie dei ragazzi
Giovani generazioni
• Conclude l’elaborazione del Progetto educativo dell’oratorio e provvede a presentarlo al CPP
Famiglia
• Definisce e rivede i componenti della Commissione
• Individua percorsi di formazione per le coppie
• Prepara celebrazioni per vivere alcuni momenti forti della vita alla luce della Parola di Dio:
» Festa della Sacra Famiglia
» Festa primo anniversario di battesimo
» Festa anniversario di matrimonio
• Si continua con le iniziative già intraprese.
5
VERBALE CONSIGLIO PASTORALE PARROCCHIALE
DATA: 23 ottobre 2014
LUOGO: Oratorio San Giovanni Bosco | Salone papa Giovanni
XXIII
INIZIO: 20.45
FINE: 22.29
ASSENTI: Don Pietro Scolari, Monica Locatelli
CONSIGLIO
PASTORALE
6
ODG
1. Preghiera d’inizio
2. Don Alberto riprende e fa alcune considerazioni attorno alle
osservazioni emerse dal lavoro a gruppi nell’ultima seduta
del CP, indicando alcune priorità di lavoro per quest’Anno
Pastorale.
3. Chiarimento della composizione e dei compiti delle
Commissioni.
4. Condivisione delle linee guida della lettera del Vescovo.
SVOLGIMENTO
1. Preghiera d’inizio
2. Considerazioni sulle osservazioni emerse dallo scorso CPP
• Il richiamo all’importanza della Tradizione e
chiarimento sulla scelta di abolire alcune processioni.
Il ruolo che la tradizione ricopre nella comunità cristiana
è di fondamentale importanza poiché attraverso gesti,
modalità e linguaggi con i quali si esprime e si manifesta
la tradizione, noi trasmettiamo i valori in cui crediamo. Le
processioni, ad esempio, sono la forma con cui da tempo
immemore si esprime la visibilità e la dimensione pubblica
della propria fede. Con il passare del tempo, il rischio che
si corre è che si conservino le forme e i linguaggi ormai
acquisiti e consolidati, ma che nel frattempo si perda il
senso di quanto si sta facendo: la tradizione lentamente si
svuota di significato e non riesce più a trasmettere i valori su
cui peraltro si fonda. Nella nostra comunità le processioni
risentono di una particolare sofferenza: dopo 3 anni di
presenza, don Alberto osserva che l’attaccamento alle
processioni, da parte della comunità di Zanica, non sempre
si traduce in una partecipazione e in un coinvolgimento
sentito e numeroso. Questo non vuol dire quindi essere
avversi alla tradizione, ma non ci si può nascondere dietro la
visione consolante e illusoria che – siccome tutto va avanti
come si è sempre fatto – la nostra comunità sia ancora
un baluardo e una roccaforte della fede... Occorre allora
continuare a verificare l’efficacia del gesto, l’adeguatezza
ai tempi e la fedeltà all’intenzione originaria di alcune
tradizioni. In particolare:
»» La processione di San Nicolò e la Messa alla mattina,
reintrodotta 4 anni fa con lo scopo di accendere
l’interesse attorno alla figura del Santo Patrono, non ha
mai davvero attecchito nella comunità (presenza media
di circa 20 persone e nessuna autorità civile presente…).
Per dare seguito all’intuizione buona di accrescere la
devozione nei confronti del patrono, si è
introdotta una forma di paraliturgia che,
in una modalità diversa, sembra però in
grado di raggiungere una fetta più larga
della comunità. La festa è rimasta, ma
è cambiato il modo di esprimerne la
partecipazione.
»» La processione di Sant’Anna ha una
storia molto più lunga, ma l’esito è molto
simile. La questua legata agli addobbi del
percorso ha perso d’interesse. Anche la
partecipazione al vespro e alla processione
è andata via via scemando, raggiungendo
una partecipazione tale da non essere
più considerabile dignitosa… Si è tentato
di mantenere il senso di questa festa
attraverso una novena per le famiglie e la
cura del rosario prima della Messa: anche
qui si è registrata – quantomeno – una
costanza della presenza.
»» La processione della Madonna del Rosario
delle Capannelle vede anch’essa una fatica:
la maggior parte di quelli che vi partecipano
vengono da fuori, e tanti di quelli che
vi abitano non ne sono troppo toccati.
Inoltre, occorre valutare anche quanto sia
opportuno portare avanti quest’eredità
che ha però il sapore di un duplicato che
appare fuori luogo all’interno della stessa
comunità.
»» Il corteo della prima comunione, ripensato
nella forma “ragazzi davanti e genitori
dietro”, è legato a una scelta di carità, di
delicatezza e di attenzione nei confronti di
un numero sempre maggiore di situazioni
difficili all’interno di diverse famiglie della
nostra comunità.
»» Le processioni rimangono comunque ben
curate, nel loro ordine, nella preparazione
di strumenti di preghiera adeguati e nella
cura dello svolgimento.
• I family day. Sono il tentativo di vivere una
dimensione di riscoperta della fede rivolta a
tutta la famiglia, che sta dando frutti insperati,
riuscendo a raggiungere e a toccare anche i
“lontani” che vivono la nostra comunità.
• La mancanza del gruppo lettori. È dovuta
al fatto che, pur essendo un’idea buona,
come sacerdoti non si riesce ad arrivare
dappertutto e quindi è rimasta in attesa di
tempi e persone che se ne potessero fare
carico.
• Il lavoro di Unità Vicariale StAzZa. È un
tentativo iniziato 5 anni fa per rendere più
efficace l’azione del vicariato, troppo vasto
e percepito come poco capillare e incisivo.
L’idea è quella di un lavoro in rete tra
sacerdoti per proporre alcune iniziative che a
livello parrocchiale sono più povere e difficili
da realizzare: il pellegrinaggio, la formazione,
il centro di primo ascolto… Sono tutti tentativi
di un lavoro d’insieme che faccia incontrare
e coinvolga di rimbalzo anche i laici.
Osservazioni
»» La questione Capannelle merita di essere
considerata con più riguardo e distensione,
in tutta la sua ampiezza, per evitare che
diventi una comunità cristiana altra da
quella di Zanica.
3. Chiarimento della composizione e dei compiti
delle Commissioni
• Il Programma Pastorale Parrocchiale riporta,
in ordine di priorità e per ogni ambito, i punti
salienti del programma di quest’anno che
saranno oggetto del lavoro delle commissioni.
• Si precisa che i passaggi 3 a media à
adolescenti e il family day di 3 a media
non sono di pertinenza della commissione
sull’iniziazione cristiana, ma di quella sulle
giovani generazioni.
• Le commissioni nella sostanza rappresentano
il braccio operativo del Consiglio Parrocchiale:
il referente dell’ambito è il motore attorno al
quale nasce e si consolida la commissione
di ambito. Partendo dal programma da
realizzare il referente deve costituire la
commissione, facendo riferimento anzitutto
alle risorse umane del proprio ambito – che
sono peraltro già sensibili agli argomenti
di programma –, a quelle presenti in
Consiglio Parrocchiale e a esterni che valuta
competenti nel programma da svolgere. Le
commissioni così costituite diventeranno
l’organo esecutivo del Consiglio Parrocchiale
nel loro ambito specifico.
• Chiaramente i tempi e le modalità di
realizzazione si chiariranno meglio strada
facendo. Non abbiamo a disposizione
soluzioni già precostituite da seguire: ogni
commissione sarà un work in progress e
prenderà forma nella misura in cui ci lasciamo
coinvolgere.
4. Condivisione delle linee guida
della lettera del Vescovo
Causa tempistica
stretta, viene lasciata
all’approfondimento
personale.
7
Cammino di
Iniziazione
Cristiana
Anno 2014-2015
INIZIAZIONE CRISTIANA FANCIULLI
E RAGAZZI
Di seguito forniamo i dati dell’iniziazione cristiana nella
nostra parrocchia e cogliamo l’occasione per esprimere
il ringraziamento ai catechisti e a quanti si prestano ad
accompagnare i nostri ragazzi nel cammino di fede. I ragazzi iscritti sono 417 così suddivisi:
8
SABATO
14,30 – 15,30
DOMENICA
10,30 – 11,30
Cinzia Castelli e
Giusy Castelli
Sonia Ferri e
Angelica Gotti
NAZARETH
GERICO
Lidovina Colombelli e
Roberta Barbò
Raffaella Rampinelli
Maria Castelli e
Anna Jovino
Virginia Forlani e
Roberta Castelli
Luisa Locatelli e
Chiara Castelli
Pinuccia Cuter e
Federica Bertoli
Maria Passetti e Ma‐
riarosa Gambirasio
Margherita Cattaneo
e Luisa Ferri
Luciano Zambetti e Chiara Vecchi
TOTALE
ISCRITTI
55
Valentina Chinati e
Valentina Ranica
Barbara Foresti
GERUSALEMME
CAPANNELLE
16,45 – 17,45
Forlani Anna
Maria Rosa Fenili
Marianna Cottuno
Giuliana Cattaneo
Manuel Gaffurri
BETLEMME
CAFARNAO
LUNEDÌ
16,45 – 17,45
Claudia Val‐
secchi
67
54
Claudia
Valsecchi
56
Suor Donata
Andrea Carlessi
61
Vilma Maffioletti e
Liliana Gelfi
EMMAUS
Nicoletta Bertola e
Andrea Carlessi
Beppe Rampinelli
CORINTO
Monica Locatelli e
Giulia Zucchi
Federica Chiesa e
Giulia Terzi
ZANICA
Giusy Bonacina e
Mauro Falbo
Veronica Morelli
Claudia
Valsecchi
69
35
Claudia
Valsecchi
20
9
Gruppo Cafarnao
Lunedì
Gruppo Cafarnao Maria
Gruppo Corinto
Domenica
Gruppo Corinto
Sabato
10
Gruppo Emmaus
Domenica
Gruppo Emmaus
Lunedì
Gruppo Emmaus
Lunedì2
Gruppo Emmaus
Sabato
11
Gruppo Gerico
Domenica
Gruppo Gerico
Domenica2
Gruppo Gerico
Lunedì
Gruppo Gerico
Sabato
12
Gruppo Gerusalemme
Domenica
Gruppo Gerusalemme
Domenica2
Gruppo Gerusalemme
Sabato
Gruppo Gerusalemme
Sabato2
13
Gruppo Nazareth
Domenica
Gruppo Nazareth
Domenica2
Gruppo Nazareth
Lunedì
Gruppo Nazareth
Lunedì2
14
Quando: Domenica 12 Ottobre durante la S.Messa
delle 9:30
Dove: Chiesa parrocchiale S.Nicolò Vescovo in Zanica
Perché: Consegna mandato ai catechisti e agli operatori
parrocchiali ed Inizio anno catechistico
Clima: Nuvoloso fuori, un uragano dentro!!!
UNA TAVOLA DA
APPARECCHIARE
PERCORSO DI
INIZIAZIONE
CRISTIANA 2014/2015
Monica
Tutti noi catechisti avevamo preventivato che la
mattinata sarebbe stata intensa, ma mai avremmo
pensato, nell’arco di un paio d’ore, di essere trascinati
in una moltitudine di emozioni. È proprio il caso di
dire “Chiesa di mattoni NO! Chiesa di persone SI!!!”… in
brevissimo tempo la chiesa si è riempita di ragazzi con
relativi genitori che intasavano le vie d’accesso ai banchi;
era un brusio continuo, la domanda ricorrente era “Dove
deve sedersi mio figlio?” e noi catechisti da buoni agenti
del traffico, indicavamo senza indugio la posizione esatta
grazie a una piantina della chiesa che farebbe invidia
a qualsiasi responsabile della sicurezza aziendale!
Quella mattina l’intera comunità era riunita nello stesso
posto: bambini, ragazzi, adolescenti, giovani, genitori,
nonni… proprio tutti; e tutti, nello stesso momento,
erano felici, agitati, spaesati, assonnati, confusi, divertiti
ognuno a proprio modo, ognuno considerando l’età e
il ruolo che ricoprivano. Il clou della messa è stato il
mandato agli operatori pastorali (catechisti, animatori
del martedìado…) “A nome della Parrocchia e con essa,
vi mando maestri ed educatori nella fede, in cammino in
cui avete il compito di guidare e accompagnare coloro
che si affidano, attraverso di voi, al magistero di Cristo,
di sostenerli, indirizzarli, esortarli alla coerenza della
vita ispirata all’amore, che apprendiamo dallo stesso
unico Signore Gesù”.
Messa finita, che il percorso di catechesi abbia inizio!
In che modo? Tutti i ragazzi in oratorio e tutti i genitori
al cinema, perché a Zanica le cose o si fanno in
grande o non le si fanno! Come un fiume in piena la
comunità si è riversata in strada e ognuno poi nel luogo
prestabilito. Ai ragazzi è stato chiesto di apparecchiare
una tavola molto speciale a cui il Signore ci invita: ogni
gruppo l’ha allestita e colorata con fantasia, tenendo
in considerazione il cammino che percorrerà durante
quest’anno catechistico.
Andiamo a conoscere un po’ meglio i gruppi che
quest’anno si sono formati, raccogliendo più di 400
ragazzi della nostra comunità:
• Gruppo Betlemme: sono i più piccoli, che si trovano
6 domeniche all’anno, e sono in tutto in 55, con una
squadra di 5 catechisti.
• Gruppo Nazareth: sono 67 bambini e bambine, con
7 catechiste, divisi in 4 gruppi;
2 gruppi la domenica mattina
e 2 il lunedì pomeriggio.
15
• Gruppo Cafarnao: sono in 54 quelli che in
quest’anno di conoscenza dell’amore di Dio vivranno
il sacramento della prima confessione: 6 catechiste
con tre gruppi, a coprire il sabato, la domenica e il
lunedì.
• Gruppo Gerico: la prima comunione si profila
all’orizzonte per 56 bambini e bambine della nostra
comunità, divisi in 4 gruppi con 8 catechiste che li
seguono; 1 gruppo al sabato, 2 alla domenica, 1 al
lunedì.
• Gruppo Gerusalemme: 60 ragazzini per 4 gruppi con
5 catechisti, 2 gruppi al sabato e 2 alla domenica.
• Gruppo Emmaus: sono in 69 quelli che incominciano
il primo anno di preparazione alla cresima. 6
catechisti per 4 gruppi: sabato, domenica e 2 gruppi
il lunedì.
• Gruppo Corinto: sono in 35 i ragazzini e le ragazzine
che quest’anno approdano al sacramento della
cresima. 5 catechiste si spartiscono i 3 gruppi, tra
sabato, domenica e lunedì.
• Gruppo Zanica: in 2 catechisti guidano il gruppo
unico del sabato sera, che raccoglie 18 ragazzi.
16
All’incirca quindi siamo una quarantina di persone, tra
catechisti e aiuto catechisti, tra veterani, nuovi innesti e
ritorni di fiamma che cerchiamo di seguire nel migliore
dei modi i ragazzi della comunità. Il percorso proposto
quest’anno è frutto di un accurato lavoro e di costante
collaborazione sacerdoti-catechisti che negli ultimi
anni ha delineato un cammino, dal gruppo Betlemme
al gruppo Zanica, che potesse essere il più coerente,
lineare e comprensibile a tutti cercando di mettere
al centro di ogni incontro il protagonismo dei ragazzi
e l’esperienzialità delle proposte. Il tutto condito da
momenti di formazione a livello StAzZa che scandiscono
l’intero anno della vita di noi catechisti. È ovvio che, in un
percorso del genere il ruolo dei genitori è fondamentale
perché i bambini/ragazzi dipendono in tutto e per tutto
dal padre e dalla madre. Decidere di far partecipare i
propri figli ad un percorso di catechesi significa Credere,
credere nella proposta offerta dal nostro oratorio e,
come in tutte le iniziative necessita una costanza nella
partecipazione perché il filo rosso che è alla base del
percorso inizia a srotolarsi a ottobre e finisce a maggio.
Inoltre, parallelamente alla catechesi dei figli, i genitori
hanno la possibilità di camminare con i propri figli, grazie
a una serie di incontri serali, realizzati apposta per loro,
in modo da poter seguire lo stesso filo rosso dei figli ma
con registri e considerazioni “da adulti”, in poche parole,
seguire la catechesi per gli adulti.
EVANGELII
GAUDIUM
Un programma
stimolante
P. Pierluigi Cade'
Missionario Comboniano del Cuore di Gesù
Il 24 novembre del 2013, festa di Cristo Re e conclusione
dell’Anno della Fede, vedeva la luce una Esortazione
Apostolica di papa Francesco dal titolo “Evangelii
Gaudium”: un’Esortazione abbastanza lunga, però
ricca di suggerimenti e suggestioni importanti, che
vale la pena leggere, meditare e vivere. Nei giorni
scorsi , come preparazione alla celebrazione della
Giornata Missionaria Mondiale, sono stato invitato a
dare alcuni spunti di riflessione ai membri del Gruppo
Missionario Parrocchiale e ad altri che hanno voluto
partecipare; e ho scelto esattamente questa Esortazione
papale come argomento. Pongo qui una breve sintesi
di quanto ho detto nei giorni passati, perché serva
come ricordo per coloro che hanno partecipato, e il
messaggio possa arrivare anche a coloro che non hanno
potuto partecipare all’incontro. Dicevo nell’incontro
che il contenuto essenziale del Documento pontificio
poteva condensarsi in tre concetti-chiave, che potevano
esprimersi in tre parole: “Gaudiu”, “ Exodus” e “ Synodus”.
Sono parole latine, ma facilmente comprensibili anche
da coloro che non hanno dimestichezza con la lingua
di Cicerone.
1. L’Esortazione Apostolica è un invito alla gioia; ma
non a una gioia qualsiasi, ma una gioia che proviene
dal Vangelo e porta alla sua chiara proclamazione.
Qualcuno dirà: come avere gioia, se siamo immersi
in tanti angosciosi problemi: una crisi economica
che sembra non avere mai fine; il pericolo di una
nuova guerra che potrebbe essere micidiale per
tutti; il terrorismo che sta insanguinando il mondo;
17
le migrazioni di popoli interi che fuggono dai
loro paesi per trovare posti più tranquilli e
sicuri?.....Il Papa conosce perfettamente tutte
queste cose; e pur tuttavia ci invita alla gioia,
perché abbiamo la certezza che il Signore è
vicino. Vengono in mente le parole di Paolo
nella Seconda Lettera ai Corinzi: “ In tutto siamo
tribolati , ma non schiacciati; siamo sconvolti,
ma non disperati; perseguitati, ma non
abbandonati; colpiti, ma non uccisi; portando
sempre e dovunque nel nostro corpo la morte di
Gesù, perché anche la vita di Gesù si manifesti
nel nostro corpo “ ( 2 Cor. 4,8-10).
La nostra gioia ha il suo fondamento nella fede e la
sua radice nella speranza. Come diceva Benedetto
XVI° nella sua seconda Enciclica: “ Spe salvi “ ( salvati
nella speranza). Una salvezza che non è ancora una
“ esperienza”, però si una “ certezza”: Ed è questa
certezza che dobbiamo trasmettere al mondo
angosciato, con la nostra testimonianza di vita e
anche con l’eloquenza delle nostre parole: “ Sempre
pronti a dare ragione della nostra speranza a coloro
che ce la chiedessero” ( 1Pd 3,15) . Il cristiano – ci
dice Papa Francesco nella sua Esortazione – non
può avere “ uno stile di Quaresima senza Pasqua”
( EG 6), per quanto gravi siano i problemi; ma “
permettere che la gioia della fede cominci a
destarsi, come una segreta ma ferma fiducia , anche
in mezzo alle peggiori angustie” (ibid.)Quindi: un
messaggio di gioia da vivere e da trasmettere: È l’
“Evangelii gaudium”: ossia, la gioia del Vangelo e
per la sua proclamazione.
2. Però il possesso di questa gioia, da vivere e da
trasmettere, ha un prezzo da pagare; e il prezzo
è che la Chiesa deve mettersi in cammino.
L’invito alla gioia si trasforma quindi in un invito
all’Esodo. La parola “esodo” viene dal greco ( ex
odòs : cammino da ). Non c’è gioia senza cammino.
E cammino è sinonimo di “ cambio”, e cioè di “
conversione”. Per sperimentare la vera gioia che
viene dal Vangelo e porta a un suo annuncio più
autentico, è necessaria una costante conversione,
etica e pastorale.
“Etica”, poiché la Chiesa è formata da persone
umane e peccatrici; è santa e prostituta. Ciò che
annuncia deve anche viverlo e viverlo sempre
meglio.
“Pastorale”, perché la Chiesa non è istituita per se
stessa, ma per il mondo: è al servizio del mondo.
Viene “ da “ Cristo “ per” il mondo. Pertanto deve
avere lo sguardo sempre fisso nel Signore da cui
viene; ma gli orecchi ben aperti verso il mondo al
cui servizio è posta , per coglierne le esigenze e
corrispondervi secondo i disegni di Dio. Senza gli
occhi fissi in Dio non potrebbe indicare al mondo
il cammino di Dio e lo condurrebbe per strade
sbagliate, condiscendendo ai piani dell’uomo; ma
senza orecchi aperti al mondo il suo messaggio
risulterebbe vano. Il Papa insiste molto sul pericolo
di cedere alla tentazione dell’” autoreferenzialità”:
ossia, la tentazione, sempre ricorrente, di mettere
noi stessi al centro di quello che facciamo; di farci
i padroni della situazione; di realizzare ciò che ci
soddisfa e non ciò che è veramente utile. La Chiesa
non può essere autoreferenziale, poiché è al
servizio del mondo, secondo la volontà di Dio. Le sue
referenzialità sono con Dio al cui servizio sta, e con il
mondo in favore del quale è stata costituita. Quindi
la Chiesa deve uscire da se stessa per andare verso
il mondo, senza paura di insudiciarsi: soprattutto
verso il mondo dei lontani (missionarietà); dei
poveri e dei diseredati (solidarietà); delle periferie
del mondo (incarnazione); e deve sapersi rinnovare, abbandonando o modificando quelle strutture
ecclesiastiche che forse un tempo potevano, essere
utili, ma adesso non lo sono più, anzi sono nocive.
3. Però questo “ cammino da “ (esodo) deve
essere un “ cammino con” (sinodo). Come la parola esodo, così anche la parola “ Synodo”
viene dal greco. “ Odòs” è “ cammino” e “ syn”
è “ con “. La Chiesa è chiamata a camminare, lasciando ciò
che non serve più; ma camminare in comunione.
La Pasqua ( passo) deve sfociare in Pentecoste
(comunione nello Spirito); l’annuncio deve farsi
“dialogo”: la Chiesa da “ Madre e Maestra” si fa “
compagna e testimone”; e tutti ci trasformiamo in
interlocutori alla ricerca della Verità che sempre
ci trascende e ci trascenderà, poiché nessuno ne
ha il monopolio. Nel suo processo di conversione
, la Chiesa è chiamata ad assumere sempre di più
una caratteristica “ sinodale”. E non solo la Chiesa
nel suo insieme; ma anche nelle sue distinte
manifestazioni: Conferenze episcopali continentali,
nazionali, regionali; zone pastorali; parrocchie;
Movimenti ecc…. Rompere l’isolamento; creare
unità nella diversità. Solo così potremo godere della
gioia del Vangelo. Di tutto questo Papa Francesco
ci sta dando l’esempio. A noi
il compito di accoglierne lo
stimolo.
18
Ringraziando Padre Pierluigi per il contributo
straordinario che ci ha offerto attraverso la
sua fede, preparazione e umiltà nel conoscere,
approfondire ed apprezzare l’esortazione
apostolica “Evangelii Gaudium”, passo a fare
il punto sullo stato di salute del gruppo. Il gruppo con
il passare del tempo ha perso il suo slancio giovanile,
il suo passo si è fatto lento e stanco, ma non ha mai
desistito nello stare accanto a coloro che non avevano
voce, agli esclusi, agli “ Scarti”.
Il tempo, la stanchezza, gli errori, lo stile da “Quaresima
senza Pasqua” che hanno caratterizzato forse il nostro
modo di proporci in comunità, ha ulteriormente aggravato l’avvicendamento o l’avvicinamento di quanti
erano e sono intenzionati ad abbracciare e condividere le finalità del gruppo missionario. Sta di fatto che
gli ultimi irriducibili, nonostante gli errori e le inadempienze, lungi dal farsi scoraggiare (basta confrontarsi
con l’esortazione apostolica EG per capire quante e quali sono state) continuano a testimoniare, attraverso
varie iniziative di preghiera, formazione, informazione e solidarietà, il bisogno ineludibile che ogni persona
ha di essere cercata, accolta ed amata a prescindere dal proprio credo, sesso o condizione sociale. Avremmo
potuto fare di più e meglio, ne siamo consapevoli, forse stiamo vivendo il nostro momento di deserto che ci
chiede di ritornare a rimettere con più chiarezza e coraggio al centro del nostro pensare ed agire il Signore,
il solo capace di trarre dalle nostre povertà quelle ricchezze indispensabili per il bene di tutti, specialmente
dei suoi amatissimi poveri. Dice Papa Francesco “Se la Chiesa intera assume questo dinamismo missionario
deve arrivare a tutti, senza eccezioni. Però chi deve privilegiare? Quando uno legge il Vangelo incontra un
orientamento molto chiaro: non tanto gli amici e vicini ricchi bensì soprattutto i poveri e gli infermi, coloro che
spesso sono disprezzati e dimenticati, “coloro che non hanno da ricambiarti”( Lc 14,14). Non devono restare
dubbi né sussistono spiegazioni che indeboliscano questo messaggio tanto chiaro. Oggi e sempre, “i poveri
sono i destinatari privilegiati del Vangelo” e l’evangelizzazione rivolta gratuitamente ad essi è il segno del Regno
dei Cieli che Gesù è venuto a portare. Occorre affermare senza giri di parole che esiste un vincolo inseparabile
tra la nostra fede e i poveri. Non lasciamoli mai da soli”(EG 48).
Ottobre Missionario
Alcune informazioni utili riguardanti la vita del gruppo missionario.
Si sono appena concluse le attività dell’ottobre missionario che ci ha visti impegnati in più ambiti.
1. Ambito dell’informazione – Articolo sul notiziario parrocchiale “La Voce”
2. Ambito della preghiera – 2/10 Preghiera in preparazione all’ottobre missionario (chiesetta dell’oratorio);
10/10 Rosario missionario e animazione Santa messa delle ore 18,00 per San Daniele Comboni; 13/10
Messa in memoria di tutti i missionari e i membri del gruppo defunti (effettivi, aggregati e simpatizzanti);
19/10 giornata missionaria mondiale;
3. Ambito delle attività formative – 14-15-16-17/10 incontri con Padre Pierluigi Cadè per approfondire
insieme l’esortazione apostolica “ Evangelii Gaudium” e il Piano per la rigenerazione dell’Africa in quanto
cade il 150° anniversario della sua presentazione al Papa da parte di San Daniele Comboni;
4. Ambito della solidarietà – 12-19-26/10 Sede L.A.D.S. vendita torte; 18-19/10 Pranzo e castagnata
missionaria.
Grazie di cuore a tutti coloro che hanno aiutato per la buona riuscita delle diverse manifestazioni.
P.S.: Il gruppo si riunisce ogni terzo mercoledì del mese alle ore 20,30 in un’ala della scuola materna di fronte
all’autorimessa (lato opposto della strada) cancello grande in ferro.
Il Responsabile
19
Dicembre
2014
TU GHEDAR
1 LUN
2 MAR
9:20 S. Messa e formazione
3 MER
15:30-18:30 Centro Primo Ascolto Stazza
MartedìAdo
Lectio Ado e Giovani
TU GHEDAR
4 GIO
5 VEN
7:30; 11:00 Adorazione Eucaristica
9:00-12:00 Centro Primo Ascolto Stazza
17:00 Adorazione Eucaristica
6 SAB
SAN NICOLO’ VESCOVO - PATRONO
16:30 Bambini e ragazzi: Incontro con S. Nicolò
17:30 Vespri e S. Messa Solenne
7 DOM
SECONDA DOMENICA DI AVVENTO
Dono S. Nicolò
17:00 Adorazione, vespro, benedizione eucaristica
Riunione Capannelle - Montaggio capanna di Natale
8 LUN
IMMACOLATA CONCEZIONE DI MARIA
11:00 Messa Solenne A.C. Giornata dell’adesione
9 MAR
9:20 S. Messa e formazione
20:00 Ufficio Comunitario
MartedìAdo
10 MER
20
15:30-18:30 Centro Primo Ascolto Stazza
Lectio Ado e Giovani
11 GIO
20:00 Ufficio Comunitario Capannelle
12 VEN
9:00-12:00 Centro Primo Ascolto Stazza
13 SAB
9:00-11:00 Centro Primo Ascolto Stazza
14 DOM
TERZA DOMENICA DI AVVENTO
14:00 Laboratori Creativi elementari/medie
17:00 Adorazione, vespro, benedizione eucaristica
15 LUN
20:45 Consiglio dell’ Oratorio
16 MAR
9:20 S. Messa e formazione
14:30 Incontro sacerdoti della parrocchia
TU GHEDAR
SANTA LUCIA
TU GHEDAR MartedìAdo
17 MER
15:30-18:30 Centro Primo Ascolto Stazza
20:30 Incontro redazione notiziario parrocchiale “La Voce”
Lectio Ado e Giovani
18 GIO
15:00 Confessioni Medie
16:45 Confessioni Gruppi GERICO/GERUSALEMME
TU GHEDAR
Gruppo Giovani
19 VEN
20 SAB
21
9:00-12:00 Centro Primo Ascolto Stazza
20:30 Scambio auguri collaboratori parrocchiali
21 DOM
QUARTA DOMENICA DI AVVENTO
12:00 Battesimi
17:00 Adorazione, vespro, benedizione eucaristica
22 LUN
10:00-12:00 Sacramento della Riconciliazione
23 MAR
10:00 Celebrazione penitenziale
18:00 Celebrazione penitenziale adolescenti e giovani in oratorio
20:30 Celebrazione penitenziale
ACR Consegna auguri ad anziani ed ammalati
24 MER
10:00-12:00 Sacramento della Riconciliazione
16:00-19:00 Sacramento della Riconciliazione
23:15 Veglia a cura degli adolescenti e dei giovani
24:00 Messa Solenne nel Natale del Signore
25 GIO
NATALE DEL SIGNORE
Sante messe come da orario festivo
11:00 Messa Solenne
26 VEN
SANTO STEFANO
10:00 S. Messa in parrocchia e alle Capannelle
18:00 S. Messa
Camponeve Medie
27 SAB
Camponeve Medie
28 DOM
SACRA FAMIGLIA
17:00 Adorazione, vespro, benedizione eucaristica
Festa Capodanno a Capannelle
Camponeve Medie
29 LUN
Camponeve Medie
30 MAR
Capodanno Ado a Vienna
31 MER
18:00 S. Messa Solenne e Te Deum di ringraziamento
Capodanno Ado a Vienna
I contenuti
Il libro attribuito a Baruc contiene materiali diversi, sia
per genere letterario che per epoca di composizione. Si
può pensare ad un’antologia, composta da queste parti:
Prologo storico (1,1-15a)
Liturgia penitenziale (1,15b-3,8)
Inno alla sapienza (3,9-4,4)
Omelia profetica di consolazione (4,5-5,9)
Lettera di Geremia (6,1-72).
Le caratteristiche
invito alla lettura
Baruc
Il libro di Baruc, pur raccogliendo elementi diversi,
insiste su tre tematiche: il peccato d’Israele riconosciuto
e confessato; l’impegno di conversione; la speranza
fiduciosa nella bontà di Dio. Il peccato è visto come
rifiuto di ascoltare la voce del Signore, disprezzo dei suoi
comandamenti, abbandono della sapienza. Di fronte a
questi comportamenti umani, si stagliano la giustizia, la
fedeltà, la bontà e la misericordia di Dio. Il c. 6 (Lettera
di Geremia) è uno scritto polemico contro l’idolatria, in
particolare contro la religione babilonese.
L’origine
Nel prologo (1,1-15a), l’opera viene attribuita a
Baruc, il segretario di Geremia. Si tratta di un caso di
“pseudepigrafia”, cioè di attribuzione fittizia di uno
scritto a un personaggio famoso. Dato il carattere
antologico del libro, può darsi che le diverse parti
siano state redatte in circostanze e momenti diversi.
Per questo è difficile stabilire con precisione la data di
composizione del libro, in particolare dei primi cinque
capitoli. Alcune somiglianze con il libro di Daniele fanno
pensare al II sec. a.C.; nello stesso periodo va forse
collocata anche la stesura della Lettera di Geremia (c. 6).
I destinatari di questa raccolta di scritti sono certamente
da ricercare tra gli Ebrei della diaspora, cioè tra coloro
che, anche dopo l’editto di Ciro del 538, non avevano
voluto o potuto ritornare. Vivevano come cittadini leali
del paese in cui si trovavano, ma mantenevano un forte
legame con Gerusalemme e con il tempio. La Lettera di
Geremia è un esempio dell’attività apologetica di questi
Ebrei, a difesa della loro fede, cercando di mostrarne
la superiorità rispetto alle religioni pagane. Il libro,
almeno in alcune sue parti (se non tutte), fu
scritto originariamente in ebraico o aramaico;
il testo che possediamo, però, ci è pervenuto
nella versione greca dei LXX. Nella nostra Bibbia,
che segue l’uso della Vulgata latina, del libro
di Baruc fa parte anche la Lettera di Geremia
(6,1-72), che nei manoscritti greci antichi invece
è riportata altrove.
22
vita di oratorio
Anche quest’anno il cammino dell’avvento muove i suoi
passi sul cammino che parte da più lontano, è comune
a tutta quanta la Diocesi e fa da sfondo all’intero Anno
Pastorale, prendendo le mosse dalla lettera del Vescovo
“uomini e donne capaci di Eucarestia”.
Infatti la prima caratteristica che è chiesta a chi vuole
imparare a celebrare davvero l’Eucarestia è quella di
saper stare insieme, di sapersi fare casa accogliente
per il Signore. Ecco allora quale sarà il tracciato che
quest’anno ci condurrà passo passo fino al Natale: il
desiderio di rendere il nostro cuore, la nostra vita, le
nostre case, le nostre famiglie e la nostra comunità
casa ospitale per l’incontro con Gesù. E tutto questo
parte dallo “stavano insieme…” di altri che in questo
modo di vivere in comunione hanno trovato quello
che anche noi andiamo cercando: i pastori, immagine
dei convocati alla mensa, stavano insieme nella notte
buia quando vengono visitati dall’angelo; Maria,
Giuseppe e il piccolo Gesù stanno insieme, immagine
di ogni famiglia in cui la vicinanza permette ascolto e
cura reciproci, condivisione, dolcezza e stupore per i
tanti doni; i Magi evocano una comunione universale
– in loro tutti i popoli stanno insieme nell’adorare il
Bambino – mentre invocano la pace.
Se “Stavano insieme...” è la frase che collega le proposte
di Avvento-Natale alla lettera pastorale del vescovo,
l’immagine che la interpreta è quella della casa. La casa
è il luogo in cui la comunione dei fratelli è possibile:
nelle case dei cristiani si celebrano le prime eucaristie,
prima ancora che vengano costruite le chiese.
Proprio per costruire questa casa, il percorso di
avvento ci trasformerà in piccoli muratori dell’anima:
anche quest’anno uno dei criteri che guida la
preparazione al Natale è quello della quotidianità. Non
ci saranno appuntamenti particolari o straordinari, ma
semplicemente si cercherà di dare valore e profondità
a ciò che i nostri bambini e bambine vivono già nelle
cose di tutti i giorni. “Poco ma tutti i giorni” è quello che
alla lunga può davvero scavare tracce di conversione,
anche nella vita dei più piccoli. Mattone dopo mattone.
La proposta, come quella dello scorso anno, punta su
3 momenti fondamentali: innanzitutto la Messa della
domenica, che in avvento è chiamata a diventare ancor
più significativa, proprio perché è il luogo per eccellenza
in cui le persone della comunità stanno insieme.
Qui verrà fatta la proposta del cammino, distribuendo a
ogni tappa i pezzi e le immagini necessarie per costruire
la casa del Natale: casa per aspettare, per cambiare
vita, per testimoniare e per accogliere.
Il secondo momento sarà quello della
preghiera durante il catechismo, che
diventa l’occasione per provare a fare
insieme quello che poi verrà affidato al
terzo momento, ciascuno a casa propria
con la sua famiglia: una breve preghiera,
o un semplice atteggiamento che viene
suggerito nel corso di ogni giornata,
perché possa continuare a germogliare
quanto nelle Messe domenicali si prova
a condividere.
L’invito è quello di abitare una
casa in cui è possibile vivere
l’atteggiamento della settimana
per giungere a Natale e poterne
offrire una casa al Signore che
viene: “Una casa per Gesù”.
Buon avvento a tutti!
23
vita di oratorio
Condividenza
Davide Arzuffi
24
Nella settimana dal 12 al 18 ottobre in una casa di
Capannelle, alcuni ragazzi dell’Oratorio di Zanica, dai
diciotto ai ventisette anni, hanno deciso di buttarsi in
un’esperienza del tutto nuova: una Condividenza.
Dodici persone, cinque macchine, una ventina di valigie,
una chitarra, un grande e conteso pouf e una casa di
campagna. Questo lo scenario che si è visto per alcuni
giorni a Capannelle, uno scenario dove si è potuto
respirare qualcosa di bello e unico: un clima di amicizia
e condivisione.
La proposta era quella di vivere giorno per giorno tutti
insieme, come una grande famiglia, rispettando i ritmi
e gli orari di ciascuno che, pur essendo molto diversi,
si cercava di far combaciare il più possibile. Primo tra
tutti l’orario della sveglia, che ogni giorno suonava ad
un orario diverso e impensabile, ma che annunciava la
consapevolezza di iniziare un altro giorno da vivere in
compagnia.
Poi tutti alle proprie faccende, chi a scuola, chi in
università, chi al lavoro. Ognuno aveva qualcosa da fare,
impaziente di tornare a casa e di ritrovare quegli stessi
amici che aveva lasciato la mattina e che gli domandavano
come era andata la giornata, mostrandogli come in quel
momento erano lì per lui.
Anche al pomeriggio non mancavano gli impegni. Chi
doveva studiare, chi tornava al lavoro, chi si godeva
un meritato pomeriggio di riposo, chi pensava a come
organizzare la festa a sorpresa per il compleanno della
persona che gli dormiva a fianco…
Il momento più bello era la sera, in quell’ultima parte
della giornata dove, come non mai, si riusciva a cogliere
il significato della gratitudine e della condivisione,
che non solo si manifestava nel momento della cena,
ma anche più tardi quando tutti, riuniti sul divano, si
ringraziava il Signore del giorno ricevuto e delle persone
con cui l’avevamo vissuto.
Anche se per solo pochi giorni, ragazzi di età diverse
sono vissuti insieme, sono cresciuti, sono diventati più
grandi, più adulti.
Come ogni cosa, anche questa esperienza doveva finire,
ma in realtà non si è conclusa affatto; perché quel
clima di amicizia e di condivisione che si respirava in
quei giorni si potrà ritrovare e far crescere insieme nei
prossimi incontri del Gruppo Giovani. Con grande attesa
e desiderio inizieremo un nuovo cammino insieme, di
cui questa Condividenza è stata solo l’inizio. Chissà
quante cose belle dobbiamo ancora aspettarci!
Festa
anniversari di
matrimonio
Domenico e Alessandra
Una testimonianza
Durante la celebrazione domenicale dello scorso
26 ottobre 70 coppie hanno festeggiato il loro
anniversario di matrimonio: dai 5 ai 55 anni di
vita insieme. Più della metà di loro festeggiavano
i 30 anni o più di vita in comune. Poco numerose,
pertanto, le restanti copie.
Forse non tutti hanno saputo della Festa, forse
le coppie più giovani non se la sono sentita di
festeggiare o forse le fatiche del vivere insieme
hanno sfaldato la loro unione o semplicemente
lo sposarsi in chiesa ha rappresentato solo una
bella cerimonia. Chissà… comunque alle coppie
che non hanno partecipato e a tutta la comunità
vogliamo dire che quello vissuto domenica 26
ottobre è stato un momento intenso e molto
bello: non solo come coppia e famiglia singola,
ma come comunità. Per noi, personalmente,
vedere coppie che festeggiavano 30 o più anni
di matrimonio è stato prezioso.
È stato un modo per condividere la propria storia.
La loro presenza ha manifestato silenziosamente a noi
più giovani (come anzianità di matrimonio) la bellezza
di un “sì” definitivo che recupera il senso dell’amore
eterno di Dio: un amore senza condizioni. Nella loro
presenza abbiamo letto anche la tenerezza di un
abbraccio e il sostenimento vicendevole in uno scambio
disinteressato.
È stato un momento significativo per recuperare il
proprio “sì” e rivedere i momenti della vita che quel “sì”
ha reso possibili, facendoli diventare offerta sull’altare
di Cristo. Momenti di vita sacri perché benedetti da Dio,
per sempre.
Anche l’omelia del nostro Parroco, partendo dal Vangelo
(Mt 22,34-40), ha sottolineato il senso dell’amore.
Nel Vangelo, Gesù alla domanda del fariseo “qual è il
grande comandamento della Legge?” risponde: “amerai
il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua
anima e con tutta la tua mente e amerai il tuo prossimo
come te stesso”.
Don Alberto ci ha aiutato a capire il senso del quel verbo
al futuro “Amerai”… L’amare è un’azione che si concreta
e si realizza nel tempo, che si costruisce arricchendosi di
successi e insuccessi. Amerai il tuo Dio, perché amare Dio
significa ritrovare lo spazio per lo sposo o la sposa e per
gli altri; significa provare a guardarli con gli occhi di Dio.
Amerai Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente
e con tutto il tuo corpo. Un amore completo non è
un amore diviso tra corpo, mente e cuore. L’amore a
cui siamo invitati non è un amore cerebrale, ma è un
mettere in gioco sé stessi con una scommessa totale e
definitiva.
L’amore per Dio non toglie spazio all’amore per sé stessi
e per l’altro, ma amplifica le possibilità di ciascuno.
L’incontro con l’Amore, incredibilmente, strappa le
bende dei nostri occhi e illumina i punti oscuri della
nostra anima. E il nostro amore, per quanto piccolo,
messo nel Suo comincia a brillare: Dio conclude sempre
ciò che ha iniziato. Lo stupore, ci ha ancora sottolineato
il nostro Parroco, è che la richiesta di Dio coincide con la
richiesta profonda dell’uomo. Ancora una volta Dio non
chiede di esser al di fuori della storia e di sé stessi. Non
chiede nemmeno l’abnegazione o l’annientamento de.
proprio io. Ci chiede solo ciò che nel profondo di noi è
già presente, ancorché non riconosciuto, e ce lo chiede
per portarlo a compimento.
Una giornata di Grazia, dunque, quella che abbiamo
vissuto. Una giornata in cui guardando il proprio sposo
e la propria sposa ciascuno ha ripercorso il suo cammino
e ha rinnovato il suo patto: “Prometto di esserti fedele
sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella
malattia e di amarti e onorarti per tutti i giorni della
mia vita…”, e ogni volta che il cuore, la mente, il corpo
pronunciano quelle parole, un raggio di luce illumina,
di nuovo, l’umanità. E ci viene da pensare che insieme,
come famiglia e come sposi,
possiamo davvero dare e prendere
luce. Grazie a tutti.
25
5° anniversari
10° anniversario
15° anniversario
26
20° anniversario
25° anniversario
30° anniversario
27
35° anniversario
40° anniversario
45° anniversario
28
50° anniversario
55° anniversario
29
LA SCUOLA
DELL'INFANZIA
SI PREPARA
ALL'EXPO
Sara Ferrari per il Collegio docenti
Il prossimo anno l’Italia ospiterà “EXPO 2015”,
dal tema “Nutrire il Pianeta, energia per la vita”.
Sarà un’esposizione di eccellenze che produce
il Pianeta Terra. L’appuntamento, al quale
prenderanno parte 147 Paesi del mondo, sarà a
Milano dal 1 maggio al 31 ottobre 2015. Quella
che si sta preparando non deve essere intesa solo
come una “fiera”, perché così facendo si rischia
di perdere di vista l’obiettivo principale di questa
manifestazione di carattere mondiale, ossia la
valorizzazione di una tematica che coinvolge
l’umanità intera.
Anche il MIUR (Ministero dell’Istruzione,
Università e Ricerca) ne affianca
l’organizzazione, proponendo alle scuole
di diverso ordine e grado progetti creati
appositamente per rinforzare il messaggio
educativo della manifestazione. Progetti
pilota sono già partiti in molte scuole
producendo così molto materiale, dal
quale anche il nostro Collegio docenti ha
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preso spunto per stendere la programmazione annuale,
che quest’anno riguarderà proprio EXPO 2015.
La scuola è ripresa ormai da più di un mese, l’accoglienza
dei nuovi compagni sta proseguendo giorno dopo
giorno. Proprio in questa fase di conoscenza reciproca
stiamo facendo la conoscenza di un personaggio che
è nato per EXPO: si tratta di FOODY, un meraviglioso
arcimboldo realizzato da Disney Italia e costituito da
undici alimenti, tra frutti e verdure, tipici di alcune parti
del nostro Pianeta.
Con i nostri bambini viaggeremo, con la fantasia e grazie
alle nostre ricerche, alla scoperta delle loro origini, dei
luoghi in cui vengono coltivati, conoscendone proprietà
e impieghi.
Seguirà il periodo natalizio, nel quale le nostre
ricerche riguarderanno le diverse tradizioni del mondo
relativamente ai preparativi e ai festeggiamenti del
Natale.
Al rientro dalle vacanze natalizie la nostra attenzione si
concentrerà sulle specialità tipiche dei diversi Paesi del
mondo, scoprendo come ogni luogo abbina un’infinità
di ingredienti, preparando piatti tanto diversi, ma
infinitamente speciali.
L’anno scolastico si concluderà con un ultimo periodo
che vedrà i bambini specializzarsi nell’arte della
condivisione di ciò che hanno prodotto e appreso nel
corso del tempo, diventando ciascuno “expositore” dei
propri prodotti, o meglio dei propri talenti, messi in
gioco nell’anno trascorso insieme ai compagni e alle
maestre.
Ognuno di noi, bambini compresi, è unico e questa
unicità, arricchente per tutti, verrà valorizzata invitando
i bambini a condividere con i compagni diverse
esperienze.
Ovviamente quello che abbiamo descritto in queste
poche righe non è che un canovaccio, una serie di
obiettivi e iniziative che il Collegio docenti ha steso per
questo anno scolastico. Saranno il tempo, l’interesse dei
bambini e la loro originalità a rendere reale e concreto
quello che per ora è solo abbozzato.
Accanto a questo percorso verrà proposto ai bambini
il progetto di Insegnamento della Religione Cattolica,
che quest’anno avrà come tematica di riferimento
“IL PANE più buono che c’è”. Abbiamo fatto nostra la
proposta della Diocesi di Bergamo, che riprendendo
l’evento mondiale dell’EXPO ha posto l’attenzione ad
un alimento tanto semplice quanto fondamentale. Ogni
ingrediente del pane verrà paragonato ad una virtù, che
i bambini conosceranno attraverso l’ascolto di vicende
di persone che hanno fatto proprio l’insegnamento di
Gesù e ne hanno fatto uno stile di vita.
Insomma, molte sono le esperienze che ci attendono
per vivere da protagonisti il grande evento di EXPO
2015.
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Festa del
Ringraziamento
Grazie per il frutto
della terra,
Scusa per lo spreco
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In ottobre si è celebrata la Giornata mondiale contro lo spreco
alimentare. Secondo l’organizzazione delle Nazioni Unite per
l’alimentazione e l’agricoltura (FAO), nel mondo produciamo una
volta e mezzo la quantità di cibo necessaria a sfamare tutti gli
abitanti, però un terzo della produzione finisce nella spazzatura
a fronte di 842 milioni di persone che soffrono la fame. Il conto è
presto fatto: solo in Italia ogni anno una famiglia butta in media
49 chili di cibo per disattenzione o negligenza. E non siamo i
più spreconi: complessivamente nei paesi occidentalizzati ogni
anno si buttano 222 milioni di tonnellate di cibo. Quanta natura
sprechiamo! Già, perché spreco alimentare vuol dire anche inutile
consumo di acqua e anche aumento dell’inquinamento atmosferico
per produzione di anidride carbonica e uso di fertilizzanti.
Ciò nonostante, anche se non riuscissimo a guardare al dì là della
nostra vita e ci mancasse lo sguardo d’insieme del mondo, dovremmo
assumere dei comportamenti virtuosi per il bene delle nostre
tasche (far quadrare il bilancio alla fine di ogni mese), ma anche per
combattere l’obesità che affligge molte famiglie e tantissimi bambini.
Bisogna cambiare il modo di vedere il cibo, averne più rispetto, dargli il
valore che riserviamo a una merce così preziosa, disporne della giusta
quantità quotidiana ed essere consapevoli della sua esauribilità e dello
strettissimo legame tra produzione e inquinamento.
Paiono interessanti questi otto consigli per contenere lo spreco
di cibo:
1.prendere l’abitudine di avere un menù di massima per la
settimana: è il sistema migliore per assicurare una buona
rotazione degli alimenti e fare solo gli acquisti necessari
2.fare sempre la lista della spesa: è necessario essere mirati negli
acquisti e non lasciarsi incantare dalle offerte quando non
sono necessarie e soprattutto riguardano prodotti facilmente
deteriorabili
3.acquistare gli alimenti man mano che si desidera consumarli e
nella quantità giusta: è questo un modo anche per uscire più
spesso da casa e quindi uno stimolo a camminare
4.controllare quotidianamente il frigo e settimanalmente la
dispensa: il consumo degli alimenti presenti deve essere
prioritaria
5.imparare a conservare gli avanzi: riponendo un cibo subito in
frigo o congelandolo è facile mantenerlo in buone condizioni
perché possa essere riutilizzato
6.imparare a riciclare gli avanzi: la cucina creativa tanto di moda
nei nostri talk-show, a tutte le ore e su tutti i canali, dovrebbe
almeno insegnarci che non è difficile abbinare gli ingredienti
per ottenere un piatto originale
7.verificare la scadenza degli alimenti: il “consumare
preferibilmente entro.. ” sta ad indicare che il prodotto, se non
ha modificato le sue caratteristiche organolettiche, può essere
utilizzato anche oltre la data indicata (del resto il Last Minute
Market si basa proprio su questo)
8.imparare a raccogliere in differenziata l’umido che si produce: a
questo punto si dovrebbe trattare solo di piccole quantità di scarti.
Questa riorganizzazione della spesa e dello stile di vita alimentare
permetterà di guadagnarci in salute e nel portafoglio e assicurerà
un futuro migliore a tutti, ma soprattutto ai figli dei figli dei nostri
figli e, che ci interessi o no, a tutti i figli del mondo.
Programmazione
Novembre 2014
Un fantasma
per amico
sabato 8 novembre
ore 20.45
domenica 9 novembre ore 16.00 e 20.45
Il mio amico
Nanuk
sabato 15 novembre
ore 20.45
domenica 16 novembre ore 16.00 e 20.45
Hunger Games
Il canto della rivolta
sabato 22 novembre
domenica 23 novembre
sabato 29 novembre
domenica 30 novembre
www.parrocchiazanica.it
[email protected]
ore 20.45
ore 16.00 e 20.45
ore 20.45
ore 16.00 e 20.45
33
Castagnata
2014
34
Rinati in Cristo
Battesimi
39. Rossi
Marta
19.10.14
40. Vitali
Edoardo
19.10.14
41. Rota Stabelli
Aurora
19.10.14
42. Eustacchio
Azzurra
19.10.14
43. Paris
Nicole
19.10.14
Sono tornati alla
casa del Padre
36
53. Pasinetti
Silvana in Malanchini anni 73
54. Cavenago
Angelo
anni 80
55. Lazzari
Gabriella
anni 66
56. Malanchini
Giuseppe
anni 74
57. Mazza
Emma in Pagani
anni 84
58. Ravelli
Adriana ved. Salvetti
anni 80
59. Bassi
Giovanni
anni 68
Morlacchi
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