Avvento - Parrocchia di Zanica
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Avvento - Parrocchia di Zanica
La Voce Notiziario Parrocchiale della Comunità di Zanica Avvento La Voce Festivi 18.00 (vigilia) | 7.00 | 8.00 | 9.30 | 11.00 | 18.00 CAPANNELLE 18.30 (vigilia) | 10.00 PADERGNONE 9.00 Notiziario Parrocchiale Della Comunità Di Zanica Feriali 7.00 7.45 9.00 18.00 Lun | Ven Mer Lun | Mar | Gio | Ven | Sab Lun | Mar | Mer | Gio | Ven Anno 12 ‐ Numero 6 Avvento 2014 Stampato in proprio Capannelle 18.30* Mar | Mer * Con il cambio dell’ora solare la messa verrà anticipata alle 17.30 Sommario Don Alberto 035. 67 10 29 Don Mattia 035. 305 89 53 Don Pietro 035. 67 50 63 Suore 035. 67 11 07 Oratorio 035. 67 05 58 www.parrocchiazanica.it [email protected] [email protected] [email protected] Direttore Responsabile Don Alberto Mascheretti Grafica e impaginazione Andrea Chimeri Don Mattia Magoni Redazione Don Alberto Mascheretti Ennio Locatelli Fabrizio Colombelli Marco Bassi Valeria Ubbiali Veronica Casanova Don Mattia Magoni Editoriale: Sinodo 2014 - parte prima pag. 1 Avvento, un tempo per accogliere pag. 3 Programma Pastorale Parrocchiale pag. 4 Consiglio Pastorale pag. 6 Cammino di Iniziazione Cristiana pag. 8 Inizio anno catechistico pag. 15 Evangelii Gaudium pag. 17 Ottobre Missionario pag. 19 Calendario pag. 20 Invito alla lettura: Libro di Baruc pag. 22 Oratorio: cammino di Avvento pag. 23 Oratorio: Condividenza pag. 24 Festa anniversari di matrimonio pag. 25 La Scuola dell’infanzia si prepara all’Expo pag. 30 Festa del Ringraziamento pag. 32 Cinema pag. 33 Castagnata 2014 pag. 34 Anagrafe pag. 36 Non c’è serie televisiva che non tenga aperto il racconto per una successiva prosecuzione; non c’è film di successo che non termini in modo tale da prospettare una continuazione. Scelte fatte a volte per auditel, incassi e guadagni, a volte perché la complessità è tale che si vuole affrontare nella distensione del tempo la storia narrata, nel coinvolgimento maggiore degli utenti televisivi. Sinodo1 2014 “Le sfide pastorali sulla famiglia nel contesto dell'evangelizzazione” FINE PRIMA PARTE Don Mario Il titolo impegnativo (una riflessione per tutte le famiglie cristiane del mondo), il coinvolgimento precedente (un corposo documento di domande dato a tutte le chiese nel mondo e la raccolta delle risposte), i numeri in gioco (sono stati radunati 184 padri per 15 giorni), l’eco mass-mediatico giornalistico televisivo (con le tipiche modalità di dare informazioni di tono polemico e scandalistico), ci fanno presentire che le questioni sono tali che richiedono un lavoro vero e profondo che coinvolga ogni uomo e ogni donna che in Cristo appartiene alla Chiesa, con la sua propria vocazione, compito, ruolo e servizio. FINE PRIMA PARTE dice allora alcune prospettive veritiere: sia rispetto alla complessità del cammino della Chiesa nella verità e nella misericordia nei confronti della famiglia nel tempo che oggi viviamo (e a volte confusamente subiamo), sia rispetto al metodo di lavoro che il papa ha scelto per condividere con la Chiesa tutta. Nel 2014 elaborare un DOCUMENTO (“Relatio Synodi”) che è il riassunto fedele e chiaro di tutto quello che è stato detto e condiviso nell’aula, affinché venga discusso in tutte le Conferenze episcopali del mondo. Nel 2015, tenendo conto delle indicazioni che arriveranno a Roma, le decisioni che saranno prese saranno il più possibile condivise. Poste tutte le opinioni che ciascuno si è fatto alla luce delle informazioni acquisite fino ad oggi, si apre un tempo di riflessione, meditazione e confronto sul documento steso. Abbiamo un anno per: maturare, con vero discernimento spirituale, le idee proposte; trovare confronti concreti a tante difficoltà e innumerevoli sfide che le famiglie devono affrontare; dare orientamenti ai tanti scoraggiamenti che circondano e soffocano le famiglie. 1. Dai mezzi di informazione abbiamo sempre sentito questo termine (“per brevità” – e quan‐ to la brevità è fonte di equivoci! Voluti?) In re‐ altà è Assemblea Generale Straordinaria, lavori preliminari al’Assemblea Generale Ordinaria, che si attuerà nell’ottobre 2015. La nostra comunità di Zanica, prendendo le distanze dalle rispostine del “tu la pensi così… io così… i preti cosa…”, vuole confrontarsi nel paziente lavoro di chi vuole capire le cose prima di parlare o sparlare. Concretamente, pubblicheremo il testo (a tappe) del documento sinodale in modo tale da accostarci direttamente alle fonti, senza passare per mediazioni (e a volte adulterazioni) 1 massmediatiche, generando un confronto condiviso in parrocchia. Proprio per iniziare “con il piede giusto”, teniamo presenti le sagge indicazioni del discorso conclusivo che papa Francesco ha tenuto l’ultimo giorno dell’Assemblea Generale Straordinaria. Il Santo Padre ci avverte che ci sono 5 tentazioni che sibilano nel cuore e nella mente di coloro che si accostano alla riflessione: - La tentazione dell’irrigidimento ostile, cioè il voler chiudersi dentro lo scritto (la lettera) non lasciandosi sorprendere da Dio, dal Dio delle sorprese (lo spirito) e dentro la legge, dentro la certezza di ciò che conosciamo e non di ciò che dobbiamo ancora imparare e raggiungere. Dal tempo di Gesù è la tentazione degli zelanti, degli scrupolosi, dei premurosi e dei cosiddetti - oggi“tradizionalisti” e anche degli intellettualisti. - La tentazione del buonismo distruttivo, che a nome di una misericordia ingannatrice fascia le ferite senza prima curarle e medicarle; che tratta i sintomi e non le cause e le radici. È la tentazione dei “buonisti”, dei timorosi e anche dei cosiddetti “progressisti e liberalisti”. - La tentazione di trasformare la pietra in pane per rompere un digiuno lungo, pesante e dolente (cf. Lc 4,1-4) e anche di trasformare il pane in pietra e scagliarla 2 contro i peccatori, i deboli e i malati (cf. Gv 8,7) cioè di trasformarlo in “fardelli insopportabili” (Lc 10, 27). - La tentazione di scendere dalla croce per accontentare la gente e non rimanerci, per compiere la volontà del Padre; di piegarsi allo spirito mondano invece di purificarlo e piegarlo allo Spirito di Dio. - La tentazione di trascurare il “depositum fidei”, considerandosi non custodi ma proprietari e padroni o, dall’altra parte, la tentazione di trascurare la realtà utilizzando una lingua minuziosa e un linguaggio di levigatura per dire tante cose e non dire niente! Li chiamavano “bizantinismi”, credo, queste cose... Sempre il Pontefice prosegue dicendo: “Tanti commentatori, o gente che parla, hanno immaginato di vedere una Chiesa in litigio dove una parte è contro l’altra, dubitando perfino dello Spirito Santo, il vero promotore e garante dell’unità e dell’armonia nella Chiesa. Lo Spirito Santo che lungo la storia ha sempre condotto la barca, attraverso i suoi Ministri, anche quando il mare era contrario e mosso e i ministri infedeli e peccatori”. Cerchiamo allora di non infoltire le fila di questI ultimi! Buon Sinodo (= cammino insieme) a tutti. Costruiamo insieme il volto di Cristo AVVENTO un tempo per accogliere Il Vostro Parroco Don Alberto Una storia ebraica narra di un rabbino saggio e timorato di Dio che una sera, dopo una giornata passata a consultare i libri delle antiche profezie, decise di uscire per la strada a fare una passeggiata distensiva. Mentre camminava lentamente per una strada isolata, incontrò un guardiano che camminava avanti e indietro, con passi lunghi e decisi, davanti alla cancellata di un ricco podere. “Per chi cammini, tu?”, chiese il rabbino, incuriosito. Il guardiano disse il nome del suo padrone. Poi, subito dopo, chiese al rabbino: “E tu, per chi cammini?”. Questa domanda, conclude la storia, si conficcò nel cuore del rabbino. Quel “PER CHI”interroga anche me. Così ho pensato di offrire questa domanda come indicazione di cammino in questo tempo di Avvento. Di solito non siamo abituati a badare alla direzione delle nostre giornate, specialmente se “piene” di cose da fare. Altre volte non ci badiamo perché le tiriamo a destra e a sinistra, trascinandoci tra una relazione e un’altra; altre volte ancora aspettiamo chissà cosa per vincere monotonia e routine. In tutto questo ci scordiamo la motivazione profonda del nostro essere vivi, qui e ora: ciascuno di noi è oggetto particolare dell’attenzione di Dio, e questo ce lo ha dimostrato chiamandoci prima di tutto alla vita. Ma c’è una motivazione ancora più profonda e grande: il “dono per me” che è Gesù figlio di Dio, nel mistero del Natale e della sua incarnazione. L’Avvento serve proprio per verificare se al mio “per chi” posso rispondere “io cammino per il Signore della mia vita, il Signore Gesù”. Serve per verificare se sappiamo scorgere la Sua presenza nella nostra vita, nelle relazioni che viviamo, nell’Eucarestia che celebriamo. L’Avvento ci aiuta a non smettere mai di meravigliarci per la presenza di Dio in mezzo a noi, una presenza che porta luce, che infonde coraggio, che alimenta la speranza. È tempo che educa all’attesa, alla pazienza, alla ricerca di senso. Come annunciato nel Programma pastorale 2014-2015 sono due i percorsi di formazione che proponiamo a tutta la comunità: La riflessione durante la Messa del Martedì alle ore 9,20 Si tratta di alcuni spunti a commento della Lettera pastorale del Vescovo attraverso i quali cerchiamo di approfondire e di gustare ulteriormente il mistero dell’Eucarestia. L’intento è quello di aiutarci non solo a presenziare all’Eucarestia, ma di cogliere il legame profondo che c’è tra il mistero che celebriamo e la nostra vita di cristiani. Prima settimana Uomini e donne “capaci” di Eucarestia Seconda settimana La dimensione della festa nell’Eucarestia: l’accoglienza dell’assemblea; Terza settimana La dimensione della riconciliazione nell’Eucarestia: l’atto penitenziale; Quarta settimana La dimensione della carità nell’Eucarestia: l’ascolto della Parola; I Cenacoli familiari L’esperienza dei Cenacoli familiari oltre ad essere un momento bello di amicizia e di condivisione è un’opportunità interessante per approfondire la dimensione spirituale della vita, per porsi quelle domande che spesso non lasciamo emergere, per cercare insieme delle risposte che diano senso alla vita, spesso confusa e stiracchiata tra i mille impegni. In un clima semplice di familiarità si riuniscono insieme alcune famiglie in casa di qualcuno che mette a disposizione la propria abitazione; ci possono essere anche i figli che partecipano a secondo dell’età e delle loro capacità. Uno spuntino conviviale introduce o conclude il banchetto della Parola e nel frattempo si tesse la rete delle relazioni. Incoraggiamo chi è titubante a vincere le remore o le paure, a sfidare quella pigrizia che ci assale quando si tratta di introdurre qualche cosa di nuovo nella routine delle giornate; è la condizione perché ci si possa alla fine meravigliare per le cose belle che ci è dato di scoprire, per riassaporare la presenza del Signore nella nostra vita. Nei Cenacoli useremo la traccia e i sussidi predisposti dagli Uffici di Curia con le seguenti tematiche: Prima settimana Una comunità fraterna Seconda settimana Una comunità amata Terza settimana Una comunità sfamata da Dio Quarta settimana Celebrazione penitenziale in Chiesa Sarà predisposto anche il percorso per le giovani generazioni. 3 IN CONCRETO: PROGRAMMA PASTORALE PARROCCHIALE (Continuazione della prima parte pubblicata sul numero precedente del notiziario La Voce) 4 Formazione degli adulti Modalità: • Continuiamo nelle modalità fin qui proposte perché il cammino si consolidi, sia conosciuto da un maggior numero di persone e ognuno possa trovare uno spazio adatto alle sue esigenze: • A livello di Unità vicariale • Riunisce le tre parrocchie StAzZa (Stezzano, Azzano, Zanica) in un percorso in cinque tappe, proposto da esperti. Serve ad entrare nel tema dell’anno pastorale che sarà poi ripreso secondo le modalità proprie di ogni parrocchia. • A livello parrocchiale • si attua nei tempi forti dell’anno liturgico : Avvento e Quaresima con i Cenacoli familiari, i Venerdì di Quaresima, la catechesi, riflessione nella Messa del Martedì mattino alle ore 9,20 e del martedì pomeriggio alle ore 14,30 nei tempi forti. • Ai genitori dei ragazzi che sono impegnati nell’iniziazione cristiana. Nel suo insieme il percorso è un vero e proprio itinerario di fede. Contenuti La celebrazione dell’Eucarestia come atto che rivela il volto di Cristo e l’identità della comunità cristiana: • A livello di Unità vicariale 11 novembre: La comunità che celebra. Soggetto della testimonianza credente (Don G. Zanchi) 18 Novembre: La forza dei sacramenti. La liturgia costruisce la comunità (Don Manuel Belli) 25 Novembre: L’arte del celebrare. I segni che modellano lo spirito (Don Fabrizio Rigamonti) 3 Febbraio: I ministeri nella liturgia Esercizio dei carismi, segni della fraternità (Andrea Grillo) 10 Febbraio: (La liturgia come atto di discernimento. L’annuncio evangelico e la vita degli uomini (Don G. Zanchi) • A livello di parrocchia AVVENTO • Riflessione catechesi martedì » Uomini e donne “Capaci” di Eucarestia » La dimensione della festa: l’accoglienza dell’assemblea » La dimensione della Riconciliazione: l’atto penitenziale » La dimensione della carità: l’ascolto della Parola QUARESIMA » La dimensione dell’unità: la preghiera eucaristica » La dimensione del futuro: la comunione eucaristica » La dimensione della missione: riti di congedo »Conclusione • Cenacoli familiari » Si propongono quattro schede scelte tra quelle preparate dagli Uffici diocesani per l’efficacia del metodo e dei temi proposti • I venerdì di Quaresima » Considerando l’esito del cammino percorso si metteranno a tema argomenti e modalità che possano completare adeguatamente il cammino. Ogni referente insieme ai Gruppi di ambito può formare una Commissione che svolge i seguenti impegni: Liturgia • Costituisce il gruppo lettori • Stabilisce turni lettori (si può usare il prospetto già predisposto) • Forma gli animatori dei canti • Rifà i libretti dei canti con indicazioni dell’uso dei canti • Verifica la modalità di partecipazione alle varie Messe (anche numericamente) • Verifica criticamente e ridà significato alle Feste, tradizioni della Comunità e della pietà popolare; Annuncio • Partendo dai percorsi formativi in atto in parrocchia considera e verifica la loro efficacia in ordine alle modalità, alla capacità di coinvolgere le varie categorie di persone e ai contenuti proposti Carità • Forma la Caritas parrocchiale • Trova modalità per sensibilizzare alla Carità e all’attenzione dell’altro nei vari ambiti Iniziazione cristiana • Propone ai ragazzi il servizio all’altare • Propone la partecipazione al coretto • Trova modalità che favoriscano la partecipazione alle feste liturgiche comunitarie dei ragazzi Giovani generazioni • Conclude l’elaborazione del Progetto educativo dell’oratorio e provvede a presentarlo al CPP Famiglia • Definisce e rivede i componenti della Commissione • Individua percorsi di formazione per le coppie • Prepara celebrazioni per vivere alcuni momenti forti della vita alla luce della Parola di Dio: » Festa della Sacra Famiglia » Festa primo anniversario di battesimo » Festa anniversario di matrimonio • Si continua con le iniziative già intraprese. 5 VERBALE CONSIGLIO PASTORALE PARROCCHIALE DATA: 23 ottobre 2014 LUOGO: Oratorio San Giovanni Bosco | Salone papa Giovanni XXIII INIZIO: 20.45 FINE: 22.29 ASSENTI: Don Pietro Scolari, Monica Locatelli CONSIGLIO PASTORALE 6 ODG 1. Preghiera d’inizio 2. Don Alberto riprende e fa alcune considerazioni attorno alle osservazioni emerse dal lavoro a gruppi nell’ultima seduta del CP, indicando alcune priorità di lavoro per quest’Anno Pastorale. 3. Chiarimento della composizione e dei compiti delle Commissioni. 4. Condivisione delle linee guida della lettera del Vescovo. SVOLGIMENTO 1. Preghiera d’inizio 2. Considerazioni sulle osservazioni emerse dallo scorso CPP • Il richiamo all’importanza della Tradizione e chiarimento sulla scelta di abolire alcune processioni. Il ruolo che la tradizione ricopre nella comunità cristiana è di fondamentale importanza poiché attraverso gesti, modalità e linguaggi con i quali si esprime e si manifesta la tradizione, noi trasmettiamo i valori in cui crediamo. Le processioni, ad esempio, sono la forma con cui da tempo immemore si esprime la visibilità e la dimensione pubblica della propria fede. Con il passare del tempo, il rischio che si corre è che si conservino le forme e i linguaggi ormai acquisiti e consolidati, ma che nel frattempo si perda il senso di quanto si sta facendo: la tradizione lentamente si svuota di significato e non riesce più a trasmettere i valori su cui peraltro si fonda. Nella nostra comunità le processioni risentono di una particolare sofferenza: dopo 3 anni di presenza, don Alberto osserva che l’attaccamento alle processioni, da parte della comunità di Zanica, non sempre si traduce in una partecipazione e in un coinvolgimento sentito e numeroso. Questo non vuol dire quindi essere avversi alla tradizione, ma non ci si può nascondere dietro la visione consolante e illusoria che – siccome tutto va avanti come si è sempre fatto – la nostra comunità sia ancora un baluardo e una roccaforte della fede... Occorre allora continuare a verificare l’efficacia del gesto, l’adeguatezza ai tempi e la fedeltà all’intenzione originaria di alcune tradizioni. In particolare: »» La processione di San Nicolò e la Messa alla mattina, reintrodotta 4 anni fa con lo scopo di accendere l’interesse attorno alla figura del Santo Patrono, non ha mai davvero attecchito nella comunità (presenza media di circa 20 persone e nessuna autorità civile presente…). Per dare seguito all’intuizione buona di accrescere la devozione nei confronti del patrono, si è introdotta una forma di paraliturgia che, in una modalità diversa, sembra però in grado di raggiungere una fetta più larga della comunità. La festa è rimasta, ma è cambiato il modo di esprimerne la partecipazione. »» La processione di Sant’Anna ha una storia molto più lunga, ma l’esito è molto simile. La questua legata agli addobbi del percorso ha perso d’interesse. Anche la partecipazione al vespro e alla processione è andata via via scemando, raggiungendo una partecipazione tale da non essere più considerabile dignitosa… Si è tentato di mantenere il senso di questa festa attraverso una novena per le famiglie e la cura del rosario prima della Messa: anche qui si è registrata – quantomeno – una costanza della presenza. »» La processione della Madonna del Rosario delle Capannelle vede anch’essa una fatica: la maggior parte di quelli che vi partecipano vengono da fuori, e tanti di quelli che vi abitano non ne sono troppo toccati. Inoltre, occorre valutare anche quanto sia opportuno portare avanti quest’eredità che ha però il sapore di un duplicato che appare fuori luogo all’interno della stessa comunità. »» Il corteo della prima comunione, ripensato nella forma “ragazzi davanti e genitori dietro”, è legato a una scelta di carità, di delicatezza e di attenzione nei confronti di un numero sempre maggiore di situazioni difficili all’interno di diverse famiglie della nostra comunità. »» Le processioni rimangono comunque ben curate, nel loro ordine, nella preparazione di strumenti di preghiera adeguati e nella cura dello svolgimento. • I family day. Sono il tentativo di vivere una dimensione di riscoperta della fede rivolta a tutta la famiglia, che sta dando frutti insperati, riuscendo a raggiungere e a toccare anche i “lontani” che vivono la nostra comunità. • La mancanza del gruppo lettori. È dovuta al fatto che, pur essendo un’idea buona, come sacerdoti non si riesce ad arrivare dappertutto e quindi è rimasta in attesa di tempi e persone che se ne potessero fare carico. • Il lavoro di Unità Vicariale StAzZa. È un tentativo iniziato 5 anni fa per rendere più efficace l’azione del vicariato, troppo vasto e percepito come poco capillare e incisivo. L’idea è quella di un lavoro in rete tra sacerdoti per proporre alcune iniziative che a livello parrocchiale sono più povere e difficili da realizzare: il pellegrinaggio, la formazione, il centro di primo ascolto… Sono tutti tentativi di un lavoro d’insieme che faccia incontrare e coinvolga di rimbalzo anche i laici. Osservazioni »» La questione Capannelle merita di essere considerata con più riguardo e distensione, in tutta la sua ampiezza, per evitare che diventi una comunità cristiana altra da quella di Zanica. 3. Chiarimento della composizione e dei compiti delle Commissioni • Il Programma Pastorale Parrocchiale riporta, in ordine di priorità e per ogni ambito, i punti salienti del programma di quest’anno che saranno oggetto del lavoro delle commissioni. • Si precisa che i passaggi 3 a media à adolescenti e il family day di 3 a media non sono di pertinenza della commissione sull’iniziazione cristiana, ma di quella sulle giovani generazioni. • Le commissioni nella sostanza rappresentano il braccio operativo del Consiglio Parrocchiale: il referente dell’ambito è il motore attorno al quale nasce e si consolida la commissione di ambito. Partendo dal programma da realizzare il referente deve costituire la commissione, facendo riferimento anzitutto alle risorse umane del proprio ambito – che sono peraltro già sensibili agli argomenti di programma –, a quelle presenti in Consiglio Parrocchiale e a esterni che valuta competenti nel programma da svolgere. Le commissioni così costituite diventeranno l’organo esecutivo del Consiglio Parrocchiale nel loro ambito specifico. • Chiaramente i tempi e le modalità di realizzazione si chiariranno meglio strada facendo. Non abbiamo a disposizione soluzioni già precostituite da seguire: ogni commissione sarà un work in progress e prenderà forma nella misura in cui ci lasciamo coinvolgere. 4. Condivisione delle linee guida della lettera del Vescovo Causa tempistica stretta, viene lasciata all’approfondimento personale. 7 Cammino di Iniziazione Cristiana Anno 2014-2015 INIZIAZIONE CRISTIANA FANCIULLI E RAGAZZI Di seguito forniamo i dati dell’iniziazione cristiana nella nostra parrocchia e cogliamo l’occasione per esprimere il ringraziamento ai catechisti e a quanti si prestano ad accompagnare i nostri ragazzi nel cammino di fede. I ragazzi iscritti sono 417 così suddivisi: 8 SABATO 14,30 – 15,30 DOMENICA 10,30 – 11,30 Cinzia Castelli e Giusy Castelli Sonia Ferri e Angelica Gotti NAZARETH GERICO Lidovina Colombelli e Roberta Barbò Raffaella Rampinelli Maria Castelli e Anna Jovino Virginia Forlani e Roberta Castelli Luisa Locatelli e Chiara Castelli Pinuccia Cuter e Federica Bertoli Maria Passetti e Ma‐ riarosa Gambirasio Margherita Cattaneo e Luisa Ferri Luciano Zambetti e Chiara Vecchi TOTALE ISCRITTI 55 Valentina Chinati e Valentina Ranica Barbara Foresti GERUSALEMME CAPANNELLE 16,45 – 17,45 Forlani Anna Maria Rosa Fenili Marianna Cottuno Giuliana Cattaneo Manuel Gaffurri BETLEMME CAFARNAO LUNEDÌ 16,45 – 17,45 Claudia Val‐ secchi 67 54 Claudia Valsecchi 56 Suor Donata Andrea Carlessi 61 Vilma Maffioletti e Liliana Gelfi EMMAUS Nicoletta Bertola e Andrea Carlessi Beppe Rampinelli CORINTO Monica Locatelli e Giulia Zucchi Federica Chiesa e Giulia Terzi ZANICA Giusy Bonacina e Mauro Falbo Veronica Morelli Claudia Valsecchi 69 35 Claudia Valsecchi 20 9 Gruppo Cafarnao Lunedì Gruppo Cafarnao Maria Gruppo Corinto Domenica Gruppo Corinto Sabato 10 Gruppo Emmaus Domenica Gruppo Emmaus Lunedì Gruppo Emmaus Lunedì2 Gruppo Emmaus Sabato 11 Gruppo Gerico Domenica Gruppo Gerico Domenica2 Gruppo Gerico Lunedì Gruppo Gerico Sabato 12 Gruppo Gerusalemme Domenica Gruppo Gerusalemme Domenica2 Gruppo Gerusalemme Sabato Gruppo Gerusalemme Sabato2 13 Gruppo Nazareth Domenica Gruppo Nazareth Domenica2 Gruppo Nazareth Lunedì Gruppo Nazareth Lunedì2 14 Quando: Domenica 12 Ottobre durante la S.Messa delle 9:30 Dove: Chiesa parrocchiale S.Nicolò Vescovo in Zanica Perché: Consegna mandato ai catechisti e agli operatori parrocchiali ed Inizio anno catechistico Clima: Nuvoloso fuori, un uragano dentro!!! UNA TAVOLA DA APPARECCHIARE PERCORSO DI INIZIAZIONE CRISTIANA 2014/2015 Monica Tutti noi catechisti avevamo preventivato che la mattinata sarebbe stata intensa, ma mai avremmo pensato, nell’arco di un paio d’ore, di essere trascinati in una moltitudine di emozioni. È proprio il caso di dire “Chiesa di mattoni NO! Chiesa di persone SI!!!”… in brevissimo tempo la chiesa si è riempita di ragazzi con relativi genitori che intasavano le vie d’accesso ai banchi; era un brusio continuo, la domanda ricorrente era “Dove deve sedersi mio figlio?” e noi catechisti da buoni agenti del traffico, indicavamo senza indugio la posizione esatta grazie a una piantina della chiesa che farebbe invidia a qualsiasi responsabile della sicurezza aziendale! Quella mattina l’intera comunità era riunita nello stesso posto: bambini, ragazzi, adolescenti, giovani, genitori, nonni… proprio tutti; e tutti, nello stesso momento, erano felici, agitati, spaesati, assonnati, confusi, divertiti ognuno a proprio modo, ognuno considerando l’età e il ruolo che ricoprivano. Il clou della messa è stato il mandato agli operatori pastorali (catechisti, animatori del martedìado…) “A nome della Parrocchia e con essa, vi mando maestri ed educatori nella fede, in cammino in cui avete il compito di guidare e accompagnare coloro che si affidano, attraverso di voi, al magistero di Cristo, di sostenerli, indirizzarli, esortarli alla coerenza della vita ispirata all’amore, che apprendiamo dallo stesso unico Signore Gesù”. Messa finita, che il percorso di catechesi abbia inizio! In che modo? Tutti i ragazzi in oratorio e tutti i genitori al cinema, perché a Zanica le cose o si fanno in grande o non le si fanno! Come un fiume in piena la comunità si è riversata in strada e ognuno poi nel luogo prestabilito. Ai ragazzi è stato chiesto di apparecchiare una tavola molto speciale a cui il Signore ci invita: ogni gruppo l’ha allestita e colorata con fantasia, tenendo in considerazione il cammino che percorrerà durante quest’anno catechistico. Andiamo a conoscere un po’ meglio i gruppi che quest’anno si sono formati, raccogliendo più di 400 ragazzi della nostra comunità: • Gruppo Betlemme: sono i più piccoli, che si trovano 6 domeniche all’anno, e sono in tutto in 55, con una squadra di 5 catechisti. • Gruppo Nazareth: sono 67 bambini e bambine, con 7 catechiste, divisi in 4 gruppi; 2 gruppi la domenica mattina e 2 il lunedì pomeriggio. 15 • Gruppo Cafarnao: sono in 54 quelli che in quest’anno di conoscenza dell’amore di Dio vivranno il sacramento della prima confessione: 6 catechiste con tre gruppi, a coprire il sabato, la domenica e il lunedì. • Gruppo Gerico: la prima comunione si profila all’orizzonte per 56 bambini e bambine della nostra comunità, divisi in 4 gruppi con 8 catechiste che li seguono; 1 gruppo al sabato, 2 alla domenica, 1 al lunedì. • Gruppo Gerusalemme: 60 ragazzini per 4 gruppi con 5 catechisti, 2 gruppi al sabato e 2 alla domenica. • Gruppo Emmaus: sono in 69 quelli che incominciano il primo anno di preparazione alla cresima. 6 catechisti per 4 gruppi: sabato, domenica e 2 gruppi il lunedì. • Gruppo Corinto: sono in 35 i ragazzini e le ragazzine che quest’anno approdano al sacramento della cresima. 5 catechiste si spartiscono i 3 gruppi, tra sabato, domenica e lunedì. • Gruppo Zanica: in 2 catechisti guidano il gruppo unico del sabato sera, che raccoglie 18 ragazzi. 16 All’incirca quindi siamo una quarantina di persone, tra catechisti e aiuto catechisti, tra veterani, nuovi innesti e ritorni di fiamma che cerchiamo di seguire nel migliore dei modi i ragazzi della comunità. Il percorso proposto quest’anno è frutto di un accurato lavoro e di costante collaborazione sacerdoti-catechisti che negli ultimi anni ha delineato un cammino, dal gruppo Betlemme al gruppo Zanica, che potesse essere il più coerente, lineare e comprensibile a tutti cercando di mettere al centro di ogni incontro il protagonismo dei ragazzi e l’esperienzialità delle proposte. Il tutto condito da momenti di formazione a livello StAzZa che scandiscono l’intero anno della vita di noi catechisti. È ovvio che, in un percorso del genere il ruolo dei genitori è fondamentale perché i bambini/ragazzi dipendono in tutto e per tutto dal padre e dalla madre. Decidere di far partecipare i propri figli ad un percorso di catechesi significa Credere, credere nella proposta offerta dal nostro oratorio e, come in tutte le iniziative necessita una costanza nella partecipazione perché il filo rosso che è alla base del percorso inizia a srotolarsi a ottobre e finisce a maggio. Inoltre, parallelamente alla catechesi dei figli, i genitori hanno la possibilità di camminare con i propri figli, grazie a una serie di incontri serali, realizzati apposta per loro, in modo da poter seguire lo stesso filo rosso dei figli ma con registri e considerazioni “da adulti”, in poche parole, seguire la catechesi per gli adulti. EVANGELII GAUDIUM Un programma stimolante P. Pierluigi Cade' Missionario Comboniano del Cuore di Gesù Il 24 novembre del 2013, festa di Cristo Re e conclusione dell’Anno della Fede, vedeva la luce una Esortazione Apostolica di papa Francesco dal titolo “Evangelii Gaudium”: un’Esortazione abbastanza lunga, però ricca di suggerimenti e suggestioni importanti, che vale la pena leggere, meditare e vivere. Nei giorni scorsi , come preparazione alla celebrazione della Giornata Missionaria Mondiale, sono stato invitato a dare alcuni spunti di riflessione ai membri del Gruppo Missionario Parrocchiale e ad altri che hanno voluto partecipare; e ho scelto esattamente questa Esortazione papale come argomento. Pongo qui una breve sintesi di quanto ho detto nei giorni passati, perché serva come ricordo per coloro che hanno partecipato, e il messaggio possa arrivare anche a coloro che non hanno potuto partecipare all’incontro. Dicevo nell’incontro che il contenuto essenziale del Documento pontificio poteva condensarsi in tre concetti-chiave, che potevano esprimersi in tre parole: “Gaudiu”, “ Exodus” e “ Synodus”. Sono parole latine, ma facilmente comprensibili anche da coloro che non hanno dimestichezza con la lingua di Cicerone. 1. L’Esortazione Apostolica è un invito alla gioia; ma non a una gioia qualsiasi, ma una gioia che proviene dal Vangelo e porta alla sua chiara proclamazione. Qualcuno dirà: come avere gioia, se siamo immersi in tanti angosciosi problemi: una crisi economica che sembra non avere mai fine; il pericolo di una nuova guerra che potrebbe essere micidiale per tutti; il terrorismo che sta insanguinando il mondo; 17 le migrazioni di popoli interi che fuggono dai loro paesi per trovare posti più tranquilli e sicuri?.....Il Papa conosce perfettamente tutte queste cose; e pur tuttavia ci invita alla gioia, perché abbiamo la certezza che il Signore è vicino. Vengono in mente le parole di Paolo nella Seconda Lettera ai Corinzi: “ In tutto siamo tribolati , ma non schiacciati; siamo sconvolti, ma non disperati; perseguitati, ma non abbandonati; colpiti, ma non uccisi; portando sempre e dovunque nel nostro corpo la morte di Gesù, perché anche la vita di Gesù si manifesti nel nostro corpo “ ( 2 Cor. 4,8-10). La nostra gioia ha il suo fondamento nella fede e la sua radice nella speranza. Come diceva Benedetto XVI° nella sua seconda Enciclica: “ Spe salvi “ ( salvati nella speranza). Una salvezza che non è ancora una “ esperienza”, però si una “ certezza”: Ed è questa certezza che dobbiamo trasmettere al mondo angosciato, con la nostra testimonianza di vita e anche con l’eloquenza delle nostre parole: “ Sempre pronti a dare ragione della nostra speranza a coloro che ce la chiedessero” ( 1Pd 3,15) . Il cristiano – ci dice Papa Francesco nella sua Esortazione – non può avere “ uno stile di Quaresima senza Pasqua” ( EG 6), per quanto gravi siano i problemi; ma “ permettere che la gioia della fede cominci a destarsi, come una segreta ma ferma fiducia , anche in mezzo alle peggiori angustie” (ibid.)Quindi: un messaggio di gioia da vivere e da trasmettere: È l’ “Evangelii gaudium”: ossia, la gioia del Vangelo e per la sua proclamazione. 2. Però il possesso di questa gioia, da vivere e da trasmettere, ha un prezzo da pagare; e il prezzo è che la Chiesa deve mettersi in cammino. L’invito alla gioia si trasforma quindi in un invito all’Esodo. La parola “esodo” viene dal greco ( ex odòs : cammino da ). Non c’è gioia senza cammino. E cammino è sinonimo di “ cambio”, e cioè di “ conversione”. Per sperimentare la vera gioia che viene dal Vangelo e porta a un suo annuncio più autentico, è necessaria una costante conversione, etica e pastorale. “Etica”, poiché la Chiesa è formata da persone umane e peccatrici; è santa e prostituta. Ciò che annuncia deve anche viverlo e viverlo sempre meglio. “Pastorale”, perché la Chiesa non è istituita per se stessa, ma per il mondo: è al servizio del mondo. Viene “ da “ Cristo “ per” il mondo. Pertanto deve avere lo sguardo sempre fisso nel Signore da cui viene; ma gli orecchi ben aperti verso il mondo al cui servizio è posta , per coglierne le esigenze e corrispondervi secondo i disegni di Dio. Senza gli occhi fissi in Dio non potrebbe indicare al mondo il cammino di Dio e lo condurrebbe per strade sbagliate, condiscendendo ai piani dell’uomo; ma senza orecchi aperti al mondo il suo messaggio risulterebbe vano. Il Papa insiste molto sul pericolo di cedere alla tentazione dell’” autoreferenzialità”: ossia, la tentazione, sempre ricorrente, di mettere noi stessi al centro di quello che facciamo; di farci i padroni della situazione; di realizzare ciò che ci soddisfa e non ciò che è veramente utile. La Chiesa non può essere autoreferenziale, poiché è al servizio del mondo, secondo la volontà di Dio. Le sue referenzialità sono con Dio al cui servizio sta, e con il mondo in favore del quale è stata costituita. Quindi la Chiesa deve uscire da se stessa per andare verso il mondo, senza paura di insudiciarsi: soprattutto verso il mondo dei lontani (missionarietà); dei poveri e dei diseredati (solidarietà); delle periferie del mondo (incarnazione); e deve sapersi rinnovare, abbandonando o modificando quelle strutture ecclesiastiche che forse un tempo potevano, essere utili, ma adesso non lo sono più, anzi sono nocive. 3. Però questo “ cammino da “ (esodo) deve essere un “ cammino con” (sinodo). Come la parola esodo, così anche la parola “ Synodo” viene dal greco. “ Odòs” è “ cammino” e “ syn” è “ con “. La Chiesa è chiamata a camminare, lasciando ciò che non serve più; ma camminare in comunione. La Pasqua ( passo) deve sfociare in Pentecoste (comunione nello Spirito); l’annuncio deve farsi “dialogo”: la Chiesa da “ Madre e Maestra” si fa “ compagna e testimone”; e tutti ci trasformiamo in interlocutori alla ricerca della Verità che sempre ci trascende e ci trascenderà, poiché nessuno ne ha il monopolio. Nel suo processo di conversione , la Chiesa è chiamata ad assumere sempre di più una caratteristica “ sinodale”. E non solo la Chiesa nel suo insieme; ma anche nelle sue distinte manifestazioni: Conferenze episcopali continentali, nazionali, regionali; zone pastorali; parrocchie; Movimenti ecc…. Rompere l’isolamento; creare unità nella diversità. Solo così potremo godere della gioia del Vangelo. Di tutto questo Papa Francesco ci sta dando l’esempio. A noi il compito di accoglierne lo stimolo. 18 Ringraziando Padre Pierluigi per il contributo straordinario che ci ha offerto attraverso la sua fede, preparazione e umiltà nel conoscere, approfondire ed apprezzare l’esortazione apostolica “Evangelii Gaudium”, passo a fare il punto sullo stato di salute del gruppo. Il gruppo con il passare del tempo ha perso il suo slancio giovanile, il suo passo si è fatto lento e stanco, ma non ha mai desistito nello stare accanto a coloro che non avevano voce, agli esclusi, agli “ Scarti”. Il tempo, la stanchezza, gli errori, lo stile da “Quaresima senza Pasqua” che hanno caratterizzato forse il nostro modo di proporci in comunità, ha ulteriormente aggravato l’avvicendamento o l’avvicinamento di quanti erano e sono intenzionati ad abbracciare e condividere le finalità del gruppo missionario. Sta di fatto che gli ultimi irriducibili, nonostante gli errori e le inadempienze, lungi dal farsi scoraggiare (basta confrontarsi con l’esortazione apostolica EG per capire quante e quali sono state) continuano a testimoniare, attraverso varie iniziative di preghiera, formazione, informazione e solidarietà, il bisogno ineludibile che ogni persona ha di essere cercata, accolta ed amata a prescindere dal proprio credo, sesso o condizione sociale. Avremmo potuto fare di più e meglio, ne siamo consapevoli, forse stiamo vivendo il nostro momento di deserto che ci chiede di ritornare a rimettere con più chiarezza e coraggio al centro del nostro pensare ed agire il Signore, il solo capace di trarre dalle nostre povertà quelle ricchezze indispensabili per il bene di tutti, specialmente dei suoi amatissimi poveri. Dice Papa Francesco “Se la Chiesa intera assume questo dinamismo missionario deve arrivare a tutti, senza eccezioni. Però chi deve privilegiare? Quando uno legge il Vangelo incontra un orientamento molto chiaro: non tanto gli amici e vicini ricchi bensì soprattutto i poveri e gli infermi, coloro che spesso sono disprezzati e dimenticati, “coloro che non hanno da ricambiarti”( Lc 14,14). Non devono restare dubbi né sussistono spiegazioni che indeboliscano questo messaggio tanto chiaro. Oggi e sempre, “i poveri sono i destinatari privilegiati del Vangelo” e l’evangelizzazione rivolta gratuitamente ad essi è il segno del Regno dei Cieli che Gesù è venuto a portare. Occorre affermare senza giri di parole che esiste un vincolo inseparabile tra la nostra fede e i poveri. Non lasciamoli mai da soli”(EG 48). Ottobre Missionario Alcune informazioni utili riguardanti la vita del gruppo missionario. Si sono appena concluse le attività dell’ottobre missionario che ci ha visti impegnati in più ambiti. 1. Ambito dell’informazione – Articolo sul notiziario parrocchiale “La Voce” 2. Ambito della preghiera – 2/10 Preghiera in preparazione all’ottobre missionario (chiesetta dell’oratorio); 10/10 Rosario missionario e animazione Santa messa delle ore 18,00 per San Daniele Comboni; 13/10 Messa in memoria di tutti i missionari e i membri del gruppo defunti (effettivi, aggregati e simpatizzanti); 19/10 giornata missionaria mondiale; 3. Ambito delle attività formative – 14-15-16-17/10 incontri con Padre Pierluigi Cadè per approfondire insieme l’esortazione apostolica “ Evangelii Gaudium” e il Piano per la rigenerazione dell’Africa in quanto cade il 150° anniversario della sua presentazione al Papa da parte di San Daniele Comboni; 4. Ambito della solidarietà – 12-19-26/10 Sede L.A.D.S. vendita torte; 18-19/10 Pranzo e castagnata missionaria. Grazie di cuore a tutti coloro che hanno aiutato per la buona riuscita delle diverse manifestazioni. P.S.: Il gruppo si riunisce ogni terzo mercoledì del mese alle ore 20,30 in un’ala della scuola materna di fronte all’autorimessa (lato opposto della strada) cancello grande in ferro. Il Responsabile 19 Dicembre 2014 TU GHEDAR 1 LUN 2 MAR 9:20 S. Messa e formazione 3 MER 15:30-18:30 Centro Primo Ascolto Stazza MartedìAdo Lectio Ado e Giovani TU GHEDAR 4 GIO 5 VEN 7:30; 11:00 Adorazione Eucaristica 9:00-12:00 Centro Primo Ascolto Stazza 17:00 Adorazione Eucaristica 6 SAB SAN NICOLO’ VESCOVO - PATRONO 16:30 Bambini e ragazzi: Incontro con S. Nicolò 17:30 Vespri e S. Messa Solenne 7 DOM SECONDA DOMENICA DI AVVENTO Dono S. Nicolò 17:00 Adorazione, vespro, benedizione eucaristica Riunione Capannelle - Montaggio capanna di Natale 8 LUN IMMACOLATA CONCEZIONE DI MARIA 11:00 Messa Solenne A.C. Giornata dell’adesione 9 MAR 9:20 S. Messa e formazione 20:00 Ufficio Comunitario MartedìAdo 10 MER 20 15:30-18:30 Centro Primo Ascolto Stazza Lectio Ado e Giovani 11 GIO 20:00 Ufficio Comunitario Capannelle 12 VEN 9:00-12:00 Centro Primo Ascolto Stazza 13 SAB 9:00-11:00 Centro Primo Ascolto Stazza 14 DOM TERZA DOMENICA DI AVVENTO 14:00 Laboratori Creativi elementari/medie 17:00 Adorazione, vespro, benedizione eucaristica 15 LUN 20:45 Consiglio dell’ Oratorio 16 MAR 9:20 S. Messa e formazione 14:30 Incontro sacerdoti della parrocchia TU GHEDAR SANTA LUCIA TU GHEDAR MartedìAdo 17 MER 15:30-18:30 Centro Primo Ascolto Stazza 20:30 Incontro redazione notiziario parrocchiale “La Voce” Lectio Ado e Giovani 18 GIO 15:00 Confessioni Medie 16:45 Confessioni Gruppi GERICO/GERUSALEMME TU GHEDAR Gruppo Giovani 19 VEN 20 SAB 21 9:00-12:00 Centro Primo Ascolto Stazza 20:30 Scambio auguri collaboratori parrocchiali 21 DOM QUARTA DOMENICA DI AVVENTO 12:00 Battesimi 17:00 Adorazione, vespro, benedizione eucaristica 22 LUN 10:00-12:00 Sacramento della Riconciliazione 23 MAR 10:00 Celebrazione penitenziale 18:00 Celebrazione penitenziale adolescenti e giovani in oratorio 20:30 Celebrazione penitenziale ACR Consegna auguri ad anziani ed ammalati 24 MER 10:00-12:00 Sacramento della Riconciliazione 16:00-19:00 Sacramento della Riconciliazione 23:15 Veglia a cura degli adolescenti e dei giovani 24:00 Messa Solenne nel Natale del Signore 25 GIO NATALE DEL SIGNORE Sante messe come da orario festivo 11:00 Messa Solenne 26 VEN SANTO STEFANO 10:00 S. Messa in parrocchia e alle Capannelle 18:00 S. Messa Camponeve Medie 27 SAB Camponeve Medie 28 DOM SACRA FAMIGLIA 17:00 Adorazione, vespro, benedizione eucaristica Festa Capodanno a Capannelle Camponeve Medie 29 LUN Camponeve Medie 30 MAR Capodanno Ado a Vienna 31 MER 18:00 S. Messa Solenne e Te Deum di ringraziamento Capodanno Ado a Vienna I contenuti Il libro attribuito a Baruc contiene materiali diversi, sia per genere letterario che per epoca di composizione. Si può pensare ad un’antologia, composta da queste parti: Prologo storico (1,1-15a) Liturgia penitenziale (1,15b-3,8) Inno alla sapienza (3,9-4,4) Omelia profetica di consolazione (4,5-5,9) Lettera di Geremia (6,1-72). Le caratteristiche invito alla lettura Baruc Il libro di Baruc, pur raccogliendo elementi diversi, insiste su tre tematiche: il peccato d’Israele riconosciuto e confessato; l’impegno di conversione; la speranza fiduciosa nella bontà di Dio. Il peccato è visto come rifiuto di ascoltare la voce del Signore, disprezzo dei suoi comandamenti, abbandono della sapienza. Di fronte a questi comportamenti umani, si stagliano la giustizia, la fedeltà, la bontà e la misericordia di Dio. Il c. 6 (Lettera di Geremia) è uno scritto polemico contro l’idolatria, in particolare contro la religione babilonese. L’origine Nel prologo (1,1-15a), l’opera viene attribuita a Baruc, il segretario di Geremia. Si tratta di un caso di “pseudepigrafia”, cioè di attribuzione fittizia di uno scritto a un personaggio famoso. Dato il carattere antologico del libro, può darsi che le diverse parti siano state redatte in circostanze e momenti diversi. Per questo è difficile stabilire con precisione la data di composizione del libro, in particolare dei primi cinque capitoli. Alcune somiglianze con il libro di Daniele fanno pensare al II sec. a.C.; nello stesso periodo va forse collocata anche la stesura della Lettera di Geremia (c. 6). I destinatari di questa raccolta di scritti sono certamente da ricercare tra gli Ebrei della diaspora, cioè tra coloro che, anche dopo l’editto di Ciro del 538, non avevano voluto o potuto ritornare. Vivevano come cittadini leali del paese in cui si trovavano, ma mantenevano un forte legame con Gerusalemme e con il tempio. La Lettera di Geremia è un esempio dell’attività apologetica di questi Ebrei, a difesa della loro fede, cercando di mostrarne la superiorità rispetto alle religioni pagane. Il libro, almeno in alcune sue parti (se non tutte), fu scritto originariamente in ebraico o aramaico; il testo che possediamo, però, ci è pervenuto nella versione greca dei LXX. Nella nostra Bibbia, che segue l’uso della Vulgata latina, del libro di Baruc fa parte anche la Lettera di Geremia (6,1-72), che nei manoscritti greci antichi invece è riportata altrove. 22 vita di oratorio Anche quest’anno il cammino dell’avvento muove i suoi passi sul cammino che parte da più lontano, è comune a tutta quanta la Diocesi e fa da sfondo all’intero Anno Pastorale, prendendo le mosse dalla lettera del Vescovo “uomini e donne capaci di Eucarestia”. Infatti la prima caratteristica che è chiesta a chi vuole imparare a celebrare davvero l’Eucarestia è quella di saper stare insieme, di sapersi fare casa accogliente per il Signore. Ecco allora quale sarà il tracciato che quest’anno ci condurrà passo passo fino al Natale: il desiderio di rendere il nostro cuore, la nostra vita, le nostre case, le nostre famiglie e la nostra comunità casa ospitale per l’incontro con Gesù. E tutto questo parte dallo “stavano insieme…” di altri che in questo modo di vivere in comunione hanno trovato quello che anche noi andiamo cercando: i pastori, immagine dei convocati alla mensa, stavano insieme nella notte buia quando vengono visitati dall’angelo; Maria, Giuseppe e il piccolo Gesù stanno insieme, immagine di ogni famiglia in cui la vicinanza permette ascolto e cura reciproci, condivisione, dolcezza e stupore per i tanti doni; i Magi evocano una comunione universale – in loro tutti i popoli stanno insieme nell’adorare il Bambino – mentre invocano la pace. Se “Stavano insieme...” è la frase che collega le proposte di Avvento-Natale alla lettera pastorale del vescovo, l’immagine che la interpreta è quella della casa. La casa è il luogo in cui la comunione dei fratelli è possibile: nelle case dei cristiani si celebrano le prime eucaristie, prima ancora che vengano costruite le chiese. Proprio per costruire questa casa, il percorso di avvento ci trasformerà in piccoli muratori dell’anima: anche quest’anno uno dei criteri che guida la preparazione al Natale è quello della quotidianità. Non ci saranno appuntamenti particolari o straordinari, ma semplicemente si cercherà di dare valore e profondità a ciò che i nostri bambini e bambine vivono già nelle cose di tutti i giorni. “Poco ma tutti i giorni” è quello che alla lunga può davvero scavare tracce di conversione, anche nella vita dei più piccoli. Mattone dopo mattone. La proposta, come quella dello scorso anno, punta su 3 momenti fondamentali: innanzitutto la Messa della domenica, che in avvento è chiamata a diventare ancor più significativa, proprio perché è il luogo per eccellenza in cui le persone della comunità stanno insieme. Qui verrà fatta la proposta del cammino, distribuendo a ogni tappa i pezzi e le immagini necessarie per costruire la casa del Natale: casa per aspettare, per cambiare vita, per testimoniare e per accogliere. Il secondo momento sarà quello della preghiera durante il catechismo, che diventa l’occasione per provare a fare insieme quello che poi verrà affidato al terzo momento, ciascuno a casa propria con la sua famiglia: una breve preghiera, o un semplice atteggiamento che viene suggerito nel corso di ogni giornata, perché possa continuare a germogliare quanto nelle Messe domenicali si prova a condividere. L’invito è quello di abitare una casa in cui è possibile vivere l’atteggiamento della settimana per giungere a Natale e poterne offrire una casa al Signore che viene: “Una casa per Gesù”. Buon avvento a tutti! 23 vita di oratorio Condividenza Davide Arzuffi 24 Nella settimana dal 12 al 18 ottobre in una casa di Capannelle, alcuni ragazzi dell’Oratorio di Zanica, dai diciotto ai ventisette anni, hanno deciso di buttarsi in un’esperienza del tutto nuova: una Condividenza. Dodici persone, cinque macchine, una ventina di valigie, una chitarra, un grande e conteso pouf e una casa di campagna. Questo lo scenario che si è visto per alcuni giorni a Capannelle, uno scenario dove si è potuto respirare qualcosa di bello e unico: un clima di amicizia e condivisione. La proposta era quella di vivere giorno per giorno tutti insieme, come una grande famiglia, rispettando i ritmi e gli orari di ciascuno che, pur essendo molto diversi, si cercava di far combaciare il più possibile. Primo tra tutti l’orario della sveglia, che ogni giorno suonava ad un orario diverso e impensabile, ma che annunciava la consapevolezza di iniziare un altro giorno da vivere in compagnia. Poi tutti alle proprie faccende, chi a scuola, chi in università, chi al lavoro. Ognuno aveva qualcosa da fare, impaziente di tornare a casa e di ritrovare quegli stessi amici che aveva lasciato la mattina e che gli domandavano come era andata la giornata, mostrandogli come in quel momento erano lì per lui. Anche al pomeriggio non mancavano gli impegni. Chi doveva studiare, chi tornava al lavoro, chi si godeva un meritato pomeriggio di riposo, chi pensava a come organizzare la festa a sorpresa per il compleanno della persona che gli dormiva a fianco… Il momento più bello era la sera, in quell’ultima parte della giornata dove, come non mai, si riusciva a cogliere il significato della gratitudine e della condivisione, che non solo si manifestava nel momento della cena, ma anche più tardi quando tutti, riuniti sul divano, si ringraziava il Signore del giorno ricevuto e delle persone con cui l’avevamo vissuto. Anche se per solo pochi giorni, ragazzi di età diverse sono vissuti insieme, sono cresciuti, sono diventati più grandi, più adulti. Come ogni cosa, anche questa esperienza doveva finire, ma in realtà non si è conclusa affatto; perché quel clima di amicizia e di condivisione che si respirava in quei giorni si potrà ritrovare e far crescere insieme nei prossimi incontri del Gruppo Giovani. Con grande attesa e desiderio inizieremo un nuovo cammino insieme, di cui questa Condividenza è stata solo l’inizio. Chissà quante cose belle dobbiamo ancora aspettarci! Festa anniversari di matrimonio Domenico e Alessandra Una testimonianza Durante la celebrazione domenicale dello scorso 26 ottobre 70 coppie hanno festeggiato il loro anniversario di matrimonio: dai 5 ai 55 anni di vita insieme. Più della metà di loro festeggiavano i 30 anni o più di vita in comune. Poco numerose, pertanto, le restanti copie. Forse non tutti hanno saputo della Festa, forse le coppie più giovani non se la sono sentita di festeggiare o forse le fatiche del vivere insieme hanno sfaldato la loro unione o semplicemente lo sposarsi in chiesa ha rappresentato solo una bella cerimonia. Chissà… comunque alle coppie che non hanno partecipato e a tutta la comunità vogliamo dire che quello vissuto domenica 26 ottobre è stato un momento intenso e molto bello: non solo come coppia e famiglia singola, ma come comunità. Per noi, personalmente, vedere coppie che festeggiavano 30 o più anni di matrimonio è stato prezioso. È stato un modo per condividere la propria storia. La loro presenza ha manifestato silenziosamente a noi più giovani (come anzianità di matrimonio) la bellezza di un “sì” definitivo che recupera il senso dell’amore eterno di Dio: un amore senza condizioni. Nella loro presenza abbiamo letto anche la tenerezza di un abbraccio e il sostenimento vicendevole in uno scambio disinteressato. È stato un momento significativo per recuperare il proprio “sì” e rivedere i momenti della vita che quel “sì” ha reso possibili, facendoli diventare offerta sull’altare di Cristo. Momenti di vita sacri perché benedetti da Dio, per sempre. Anche l’omelia del nostro Parroco, partendo dal Vangelo (Mt 22,34-40), ha sottolineato il senso dell’amore. Nel Vangelo, Gesù alla domanda del fariseo “qual è il grande comandamento della Legge?” risponde: “amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente e amerai il tuo prossimo come te stesso”. Don Alberto ci ha aiutato a capire il senso del quel verbo al futuro “Amerai”… L’amare è un’azione che si concreta e si realizza nel tempo, che si costruisce arricchendosi di successi e insuccessi. Amerai il tuo Dio, perché amare Dio significa ritrovare lo spazio per lo sposo o la sposa e per gli altri; significa provare a guardarli con gli occhi di Dio. Amerai Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente e con tutto il tuo corpo. Un amore completo non è un amore diviso tra corpo, mente e cuore. L’amore a cui siamo invitati non è un amore cerebrale, ma è un mettere in gioco sé stessi con una scommessa totale e definitiva. L’amore per Dio non toglie spazio all’amore per sé stessi e per l’altro, ma amplifica le possibilità di ciascuno. L’incontro con l’Amore, incredibilmente, strappa le bende dei nostri occhi e illumina i punti oscuri della nostra anima. E il nostro amore, per quanto piccolo, messo nel Suo comincia a brillare: Dio conclude sempre ciò che ha iniziato. Lo stupore, ci ha ancora sottolineato il nostro Parroco, è che la richiesta di Dio coincide con la richiesta profonda dell’uomo. Ancora una volta Dio non chiede di esser al di fuori della storia e di sé stessi. Non chiede nemmeno l’abnegazione o l’annientamento de. proprio io. Ci chiede solo ciò che nel profondo di noi è già presente, ancorché non riconosciuto, e ce lo chiede per portarlo a compimento. Una giornata di Grazia, dunque, quella che abbiamo vissuto. Una giornata in cui guardando il proprio sposo e la propria sposa ciascuno ha ripercorso il suo cammino e ha rinnovato il suo patto: “Prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia e di amarti e onorarti per tutti i giorni della mia vita…”, e ogni volta che il cuore, la mente, il corpo pronunciano quelle parole, un raggio di luce illumina, di nuovo, l’umanità. E ci viene da pensare che insieme, come famiglia e come sposi, possiamo davvero dare e prendere luce. Grazie a tutti. 25 5° anniversari 10° anniversario 15° anniversario 26 20° anniversario 25° anniversario 30° anniversario 27 35° anniversario 40° anniversario 45° anniversario 28 50° anniversario 55° anniversario 29 LA SCUOLA DELL'INFANZIA SI PREPARA ALL'EXPO Sara Ferrari per il Collegio docenti Il prossimo anno l’Italia ospiterà “EXPO 2015”, dal tema “Nutrire il Pianeta, energia per la vita”. Sarà un’esposizione di eccellenze che produce il Pianeta Terra. L’appuntamento, al quale prenderanno parte 147 Paesi del mondo, sarà a Milano dal 1 maggio al 31 ottobre 2015. Quella che si sta preparando non deve essere intesa solo come una “fiera”, perché così facendo si rischia di perdere di vista l’obiettivo principale di questa manifestazione di carattere mondiale, ossia la valorizzazione di una tematica che coinvolge l’umanità intera. Anche il MIUR (Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca) ne affianca l’organizzazione, proponendo alle scuole di diverso ordine e grado progetti creati appositamente per rinforzare il messaggio educativo della manifestazione. Progetti pilota sono già partiti in molte scuole producendo così molto materiale, dal quale anche il nostro Collegio docenti ha 30 preso spunto per stendere la programmazione annuale, che quest’anno riguarderà proprio EXPO 2015. La scuola è ripresa ormai da più di un mese, l’accoglienza dei nuovi compagni sta proseguendo giorno dopo giorno. Proprio in questa fase di conoscenza reciproca stiamo facendo la conoscenza di un personaggio che è nato per EXPO: si tratta di FOODY, un meraviglioso arcimboldo realizzato da Disney Italia e costituito da undici alimenti, tra frutti e verdure, tipici di alcune parti del nostro Pianeta. Con i nostri bambini viaggeremo, con la fantasia e grazie alle nostre ricerche, alla scoperta delle loro origini, dei luoghi in cui vengono coltivati, conoscendone proprietà e impieghi. Seguirà il periodo natalizio, nel quale le nostre ricerche riguarderanno le diverse tradizioni del mondo relativamente ai preparativi e ai festeggiamenti del Natale. Al rientro dalle vacanze natalizie la nostra attenzione si concentrerà sulle specialità tipiche dei diversi Paesi del mondo, scoprendo come ogni luogo abbina un’infinità di ingredienti, preparando piatti tanto diversi, ma infinitamente speciali. L’anno scolastico si concluderà con un ultimo periodo che vedrà i bambini specializzarsi nell’arte della condivisione di ciò che hanno prodotto e appreso nel corso del tempo, diventando ciascuno “expositore” dei propri prodotti, o meglio dei propri talenti, messi in gioco nell’anno trascorso insieme ai compagni e alle maestre. Ognuno di noi, bambini compresi, è unico e questa unicità, arricchente per tutti, verrà valorizzata invitando i bambini a condividere con i compagni diverse esperienze. Ovviamente quello che abbiamo descritto in queste poche righe non è che un canovaccio, una serie di obiettivi e iniziative che il Collegio docenti ha steso per questo anno scolastico. Saranno il tempo, l’interesse dei bambini e la loro originalità a rendere reale e concreto quello che per ora è solo abbozzato. Accanto a questo percorso verrà proposto ai bambini il progetto di Insegnamento della Religione Cattolica, che quest’anno avrà come tematica di riferimento “IL PANE più buono che c’è”. Abbiamo fatto nostra la proposta della Diocesi di Bergamo, che riprendendo l’evento mondiale dell’EXPO ha posto l’attenzione ad un alimento tanto semplice quanto fondamentale. Ogni ingrediente del pane verrà paragonato ad una virtù, che i bambini conosceranno attraverso l’ascolto di vicende di persone che hanno fatto proprio l’insegnamento di Gesù e ne hanno fatto uno stile di vita. Insomma, molte sono le esperienze che ci attendono per vivere da protagonisti il grande evento di EXPO 2015. 31 Festa del Ringraziamento Grazie per il frutto della terra, Scusa per lo spreco 32 In ottobre si è celebrata la Giornata mondiale contro lo spreco alimentare. Secondo l’organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO), nel mondo produciamo una volta e mezzo la quantità di cibo necessaria a sfamare tutti gli abitanti, però un terzo della produzione finisce nella spazzatura a fronte di 842 milioni di persone che soffrono la fame. Il conto è presto fatto: solo in Italia ogni anno una famiglia butta in media 49 chili di cibo per disattenzione o negligenza. E non siamo i più spreconi: complessivamente nei paesi occidentalizzati ogni anno si buttano 222 milioni di tonnellate di cibo. Quanta natura sprechiamo! Già, perché spreco alimentare vuol dire anche inutile consumo di acqua e anche aumento dell’inquinamento atmosferico per produzione di anidride carbonica e uso di fertilizzanti. Ciò nonostante, anche se non riuscissimo a guardare al dì là della nostra vita e ci mancasse lo sguardo d’insieme del mondo, dovremmo assumere dei comportamenti virtuosi per il bene delle nostre tasche (far quadrare il bilancio alla fine di ogni mese), ma anche per combattere l’obesità che affligge molte famiglie e tantissimi bambini. Bisogna cambiare il modo di vedere il cibo, averne più rispetto, dargli il valore che riserviamo a una merce così preziosa, disporne della giusta quantità quotidiana ed essere consapevoli della sua esauribilità e dello strettissimo legame tra produzione e inquinamento. Paiono interessanti questi otto consigli per contenere lo spreco di cibo: 1.prendere l’abitudine di avere un menù di massima per la settimana: è il sistema migliore per assicurare una buona rotazione degli alimenti e fare solo gli acquisti necessari 2.fare sempre la lista della spesa: è necessario essere mirati negli acquisti e non lasciarsi incantare dalle offerte quando non sono necessarie e soprattutto riguardano prodotti facilmente deteriorabili 3.acquistare gli alimenti man mano che si desidera consumarli e nella quantità giusta: è questo un modo anche per uscire più spesso da casa e quindi uno stimolo a camminare 4.controllare quotidianamente il frigo e settimanalmente la dispensa: il consumo degli alimenti presenti deve essere prioritaria 5.imparare a conservare gli avanzi: riponendo un cibo subito in frigo o congelandolo è facile mantenerlo in buone condizioni perché possa essere riutilizzato 6.imparare a riciclare gli avanzi: la cucina creativa tanto di moda nei nostri talk-show, a tutte le ore e su tutti i canali, dovrebbe almeno insegnarci che non è difficile abbinare gli ingredienti per ottenere un piatto originale 7.verificare la scadenza degli alimenti: il “consumare preferibilmente entro.. ” sta ad indicare che il prodotto, se non ha modificato le sue caratteristiche organolettiche, può essere utilizzato anche oltre la data indicata (del resto il Last Minute Market si basa proprio su questo) 8.imparare a raccogliere in differenziata l’umido che si produce: a questo punto si dovrebbe trattare solo di piccole quantità di scarti. Questa riorganizzazione della spesa e dello stile di vita alimentare permetterà di guadagnarci in salute e nel portafoglio e assicurerà un futuro migliore a tutti, ma soprattutto ai figli dei figli dei nostri figli e, che ci interessi o no, a tutti i figli del mondo. Programmazione Novembre 2014 Un fantasma per amico sabato 8 novembre ore 20.45 domenica 9 novembre ore 16.00 e 20.45 Il mio amico Nanuk sabato 15 novembre ore 20.45 domenica 16 novembre ore 16.00 e 20.45 Hunger Games Il canto della rivolta sabato 22 novembre domenica 23 novembre sabato 29 novembre domenica 30 novembre www.parrocchiazanica.it [email protected] ore 20.45 ore 16.00 e 20.45 ore 20.45 ore 16.00 e 20.45 33 Castagnata 2014 34 Rinati in Cristo Battesimi 39. Rossi Marta 19.10.14 40. Vitali Edoardo 19.10.14 41. Rota Stabelli Aurora 19.10.14 42. Eustacchio Azzurra 19.10.14 43. Paris Nicole 19.10.14 Sono tornati alla casa del Padre 36 53. Pasinetti Silvana in Malanchini anni 73 54. Cavenago Angelo anni 80 55. Lazzari Gabriella anni 66 56. Malanchini Giuseppe anni 74 57. Mazza Emma in Pagani anni 84 58. Ravelli Adriana ved. Salvetti anni 80 59. Bassi Giovanni anni 68 Morlacchi Via Serio, Ang. Via Padergnone 24050 ZANICA (BG) - tel. 035 670074 Castelli Confezioni VENDITA Pellicceria Pellicce Pelle Montoni Imbottiti con pelo di Castelli Pietro & C PulITurE • rIPArAZIONI • CAPI su MIsurA rIMEssE A MODEllO • CusTODIE EsTIVE • PErMuTE Via Padergnone, 28 - 24050 Zanica (Bg) Tel. 035.671051 - Cell. 333. 2382789 www.confezionicastelli.it [email protected] Orari di apertura: 9,00 - 12,00 / 15,00 - 19,30 & ProVa 1 Zanica - p.zza Papa Giovanni XXIII, 12 - 035 670335 Frutta e verdura di qualità con il 25% di sconto al SABATO se presenti questo coupon Via Padergnone 21 - Zanica (Bg) - Tel 035 672304 Fax 035 672304 - [email protected] Chiuso il lunedì La Calzolaia e La Bottega dei Sogni Risuolature, Tacchi e riparazioni accurate Creazioni personalizzate (su ordinazione) Vendita accessori e Pantofoleria Lavaggi e Tinture di Maffioletti Veronica - Via Mameli, 5 - Bergamo (Colognola) vicino all'ufficio postale, a solo due chilometri da Zanica Piazza Giovanni XXIII, 6/A - 24050 Zanica (BG)