LA MALATTIA DI GAUCHER NEUROPATICA Una guida per i genitori

Transcript

LA MALATTIA DI GAUCHER NEUROPATICA Una guida per i genitori
LA MALATTIA DI GAUCHER NEUROPATICA
Una guida per i genitori - 2° edizione
Compilato dalla Unità Metabolica del Great Ormond Street Hospital for
Children, NHS Trust, Londra: in collaborazione con la Sig.ra Tanya
Collin-Histed ed il Gruppo di Informazione Bambini e Famiglie
(traduzione a cura di Ivana Cicognani, per l’Associazione Italiana Gaucher)
Introduzione
La Malattia di Gaucher Neuropatica (NGD) è una malattia rara. Non solo se ne sa relativamente
poco ma non è nemmeno facile ottenere informazioni su di essa. Negli ultimi anni ci sono state
importanti scoperte sia sulla conoscenza della malattia che sul suo trattamento. Questo opuscolo è
pensato per le famiglie che hanno un bambino affetto da NGD di Tipo 2 o 3.
I suoi scopi sono:
- spiegare alcuni dei problemi a cui possono andare incontro i malati e le loro famiglie
- portare a conoscenza delle famiglie le più recenti scoperte fatte
Speriamo che lo troviate utile; per poterne ricavare il massimo vi daremo prima delle informazioni
generali sui problemi comuni a tutte le forme di Malattia di Gaucher (MdG). Qui di seguito ne
parliamo brevemente; maggiori dettagli li potete trovare sull’opuscolo “Vivere con la MdG: una
guida per pazienti, i genitori, i parenti e gli amici”. Potete richiedere una copia all’Associazione
Gaucher Inglese e lo potete consultare sul sito web www.gaucher.org.uk.
Questa è la seconda edizione; la prima è già stata tradotta ed è disponibile presso l’Associazione
Italiana Gaucher.
Una breve descrizione della Malattia di Gaucher
La MdG è stata descritta la prima volta nel 1882 da Phillipe Gaucher. E’ una malattia rara, genetica,
dovuta alla carenza di un enzima chiamato glucocerebrosidase (GC). Questo enzima normalmente
scinde, metabolizza, un prodotto grasso chiamato glucocerebroside. Senza l’enzima il
glucocerebroside si accumula in vari organi; principalmente sono interessati fegato e milza ma
vengono colpiti, anche se in misura minore, ossa, polmoni e altri organi.
La diagnosi di MdG viene fatta tramite il dosaggio dell’enzima (attività dell’enzima) nel sangue e
in particolari cellule chiamate fibroblasti.
In alcuni casi il glucocerebroside si accumula anche nel Sistema Nervoso Centrale (SNC). In questo
caso i pazienti si dicono affetti da Malattia di Gaucher Neuropatica. Una prima descrizione dei
problemi neurologici è stata fatta da Rusca nel 1921. Comunque, solo negli anni ’50 ci si è resi
conto che alcuni pazienti con MdG avevano problemi neurologici.
Il glucocerebrosidase è essenzialmente una proteina. Come ogni altra proteina formata nel nostro
corpo, la sua produzione è sotto controllo genetico. Un singolo gene è responsabile della
formazione del GC. A volte nel gene avvengono delle modifiche conosciute col nome di mutazioni
genetiche. Ogni mutazione porta ad un cambiamento di produzione dell’enzima che può essere
quantitativa (scarsa quantità di enzima) o qualitativa (enzima diverso dal normale).
Sono state descritte più di 200 mutazioni nella MdG; in genere le mutazioni che alterano più
profondamente il DNA si ritrovano nelle persone con i sintomi più gravi.
Quali alterazioni si osservano nella Malattia di Gaucher Neuropatica?
“Neuropatico” significa letteralmente “che causa danni ai neuroni”, alle cellule nervose. La
classificazione ormai datata della MdG riporta 3 tipi: 1, 2 e 3. Il Tipo 1 viene definito non
neuropatico, mentre i Tipi 2 e 3 sono forme neuropatiche (acuta e cronica).
In tutte le forme di MdG c’è un accumulo di glucocerebroside nel fegato e nella milza; nei pazienti
di Tipo 2 e 3 l’accumulo è presente anche nel SNC. In realtà può esserci un accumulo anche nel
Tipo 1 ma non causa nessun problema evidente.
Certe aree sono colpite più di altre; particolarmente importate è il midollo allungato, che si trova al
di sotto degli emisferi cerebrali. Ha il controllo di funzioni importantissime, due in particolare: la
regolazione della respirazione e del battito cardiaco.
Da qui originano i nervi cranici, le vie nervose per il controllo della testa e del collo.
Altre aree coinvolte sono il cervelletto e i gangli della base, che controllano l’equilibrio, la postura
e la coordinazione dei movimenti.
Come si può capire le alterazioni nel Tipo 2 sono molto più gravi che nel Tipo 3.
Quanto è frequente la NGD?
E’ una patologia molto rara. Dal 1998 solo 90 pazienti in tutto il mondo sono stati registrati nel
Registro Internazionale Gaucher. Il numero è quasi certamente sottostimato, ma ci dà un’idea di
quanto questo evento sia raro.
Perché la MdG colpisce il Sistema Nervoso in alcune persone e in altre no?
Una spiegazione chiara non c’è e, benché ci siano diverse teorie, nessuna di queste ha ricevuto una
conferma scientifica. Una teoria che sembra abbastanza plausibile ha a che fare con l’origine del
glucocerebroside. Molto del GC del nostro organismo deriva dalle cellule ematiche che hanno
raggiunto la fine della loro vita e che vengono eliminate. Il GC cerebrale è formato da altri
componenti chiamati gangliosidi. La teoria è che nella MdG di Tipo 1 ci sia abbastanza enzima in
grado di eliminare il GC e proteggere il cervello. Nei Tipi 2 e 3 invece i livelli di enzima sono
troppo bassi, e il GC si accumula provocando i noti problemi neurologici di questi pazienti. Questa
teoria non è stata provata ma sembra avere un senso logico.
Recentemente ha assunto importanza il ruolo del calcio. Sembra che per la corretta funzionalità
delle cellule nervose sia fondamentale l’equilibrio del calcio. L’accumulo di GC sembra alterare
questo equilibrio e causare la morte delle cellule cerebrali. Sembra però che ciò accada solo nella
NGD. Comunque, come mai sia questa la causa o come esattamente il calcio e il GC siano correlati,
sono domande che rimangono senza risposta.
Genetica
Come accennato prima, la MdG è una patologia genetica. Il pattern di ereditarietà (il modo in cui
viene trasmessa) è detto autosomico recessivo. Ciò significa che entrambi i genitori devono essere
portatori sani della malattia e che ogni bambino (ogni gravidanza) ha il 25% (1 su 4) di probabilità
di essere colpito dalla malattia.
Quando prendiamo in esame la mutazione genetica vediamo che si sono delle differenze
significative. Sono coinvolte molte e diverse mutazioni, ciascuna legata ad una diversa forma di
NGD. Per esempio, un bambino che eredita la mutazione L444P da entrambi i genitori ha un alto
rischio di sviluppare la NGD. Un’altra mutazione, conosciuta come D409H, è generalmente
correlata al Tipo 3. D’altra parte si pensa che la N370S protegga dalla NGD. Ad oggi infatti non è
riportato alcun caso di NGD nei pazienti che hanno la mutazione N370S.
In alcune parti del mondo, la NGD è stata riscontrata in un unico ristretto gruppo di individui
imparentati tra loro. Questo avviene quando in una comunità, invariabilmente, i matrimoni
avvengono tra consanguinei, di solito tra cugini di 1° grado. Il gene deficitario rimane quindi
“concentrato” all’interno di quella comunità. L’esempio più calzante è quello riscontrato nella
regione più settentrionale della Svezia, chiamata Norrbotten.
La diagnosi prenatale è attuabile per tutte le forme di MdG. In genere tutti i discendenti hanno la
stessa forma del primo bambino affetto. Naturalmente non è detto che tutti i discendenti abbiano gli
stessi problemi e con la stessa gravità.
Cosa significa per mio figlio avere un Tipo o l’altro di NGD?
I bambini con la NGD di Tipo 2 spesso sembrano sani alla nascita ma la malattia diviene ben presto
conclamata. I problemi si sviluppano nei primissimi mesi di vita con la scomparsa delle abilità già
acquisite.
Nel primo stadio vengono colpiti i muscoli della deglutizione rendendo difficile la nutrizione e la
normale crescita ponderale. Spesso c’è tosse, col rischio che il cibo venga aspirato (passa in
trachea) causando polmoniti. In pochi mesi diventano incapaci ad inghiottire sia liquidi che solidi.
I muscoli diventano progressivamente rigidi (spasticità), la schiena si inarca (opistotono) e la
mandibola si chiude per la contrazione dei muscoli della masticazione (trisma).
Possono sviluppare uno spasmo laringeo (delle corde vocali) e la trachea può restringersi fino a
rendere impossibile la respirazione. Può succedere all’improvviso e spaventare sia il bambino che i
genitori.
Per ragioni non ancora ben note alcune aree del midollo allungato vengono colpite prima di altre,
come quelle per il controllo dei movimenti oculari e delle vie uditive.
Il centro nervoso per il controllo del battito cardiaco è anch’esso situato nel midollo allungato e
quindi, quando viene colpito, porta ad una risposta alterata alla fatica e alle infezioni. Normalmente,
infatti, in situazioni simili il battito aumenta; con un danno nel centro neurologico di controllo, il
battito rimane patologicamente basso e non aumenta nemmeno con lo sforzo.
Come detto prima, il bambino può apparire normale alla nascita e questo vale anche per gli aspetti
cognitivi. Di solito compaiono prima i problemi fisici, ma presto il bambino smette di apprendere
nuovi pattern motori, non avanza nelle tappe evolutive e comincia poi a perdere ciò che aveva già
acquisito.
L’aspettativa di vita per i bambini di tipo 2 non è buona. Il continuo e progressivo peggioramento
non gli permette vi vivere più di 2 – 3 anni.
Il Tipo 3 è molto meno grave. I sintomi si manifestano di solito nella prima infanzia (nel primo
anno di vita o oltre). I primi problemi sono un ingrossamento della milza e del fegato,
un’alimentazione problematica e l’incapacità di aumentare adeguatamente di peso. Senza
trattamento l’aspettativa di vita è ridotta (vedi più avanti).
I sintomi chiave nella NGD di Tipo 3
Movimenti oculari
Immaginate di stare in piedi ai lati di una strada, guardando le auto che passano. Normalmente vi
fissate su un’auto, la seguite fino a quando non esce dal vostro campo visivo, quindi i vostri occhi
tornano velocemente indietro a fissare un’altra auto e così via. I vostri occhi fanno un movimento
lento e prolungato seguito da un movimento breve e veloce, e siete in grado di farlo senza girare la
testa. Questi movimenti oculari sono chiamati saccadici ; la combinazione di movimento lento e
veloce viene chiamato nistagmo.
Nella NGD viene persa la capacità di iniziare il movimento veloce. I movimenti lenti non sono
colpiti. Quindi, usando l’esempio di prima dell’auto che passa per strada, l’occhio segue la prima
auto finché non è passata fuori dal suo campo visivo, rimanendo “incatenato” in quella posizione.
Non è più possibile tornare indietro velocemente per vedere la seconda auto.
Per compensare questo difetto i malati sviluppano l’abitudine di ammiccare per sbloccare l’occhio e
di girare la testa per cogliere l’oggetto seguente. Questo non si nota nei bambini, che ancora non
hanno questa abitudine. I ragazzi più grandi e gli adulti diventano presto esperti in questo trucco
rendendo meno ovvio e meno evidente il problema dei movimenti oculari. Spesso si ha
l’impressione che il problema migliori con l’età anche se, in realtà, non si hanno prove che ci sia un
miglioramento clinico.
Si usano diversi termini per descrivere questo fenomeno, tipo aprassia oculomotoria, deficit dei
movimenti saccadici, ecc. E’ invariabilmente il primo segno visibile della NGD di Tipo 3. E’ quindi
molto importante non lasciarselo sfuggire, dal momento che la diagnosi di NGD spesso si basa su di
esso. A volte appare quando il bambino ha solo 6 mesi di vita.
Per chi ha già esperienza di NGD è solitamente facile notarlo in una normale visita ambulatoriale,
anche se in certe circostanze diventa molto difficile come, per esempio:
- nei bambini molto piccoli che non possono collaborare
- appena dopo aver fatto diagnosi di MdG, quando il bambino può essere troppo ammalato
per collaborare
- nei pazienti con il sintomo molto lieve, indipendentemente dall’età
In simili casi si rende necessaria una particolare attrezzatura per poter fare diagnosi, purtroppo non
disponibile ovunque.
I movimenti orizzontali sono sempre colpiti per primi, anche se non sappiamo perché. Alcuni
bambini hanno un deficit anche nei movimenti verticali.
Come interferisce tutto questo nella vita di tutti i giorni di mio figlio?
Possono insorgere vari problemi in seguito all’alterazione dei movimenti oculari. Il bambino può
non essere in grado di guardare velocemente da parte a parte, e per questo diventa problematico
camminare nella folla o giocare coi compagni in un campo di calcio o in palestra: può urtare e
venire urtato senza rendersene conto.
Per il bambino diventa difficile attraversare la strada perché non riesce a guardare velocemente da
che parte arrivano le auto.
Il problema visivo interferisce anche a scuola; se ne parla più approfonditamente nell’opuscolo
omologo “Malattia di Gaucher Neuropatica: bisogni educativi speciali”.
Audiologia
E’ importante valutare attentamente l’udito di tuo figlio. Molti bambini sembrano non avere
problemi. Comunque, molti genitori hanno l’impressione, a dispetto dei test uditivi normali, che i
loro bambini non sentano troppo bene. Alcuni bambini impiegano più tempo a rispondere alle
domande, anche se poi danno la risposta giusta. In altre parole, sembra che abbiano problemi
nell’elaborazione dei dati.
Hanno problemi anche quando gli si parla in mezzo ad altre persone o con un sottofondo rumoroso.
Questa è conosciuta come Sindrome del cocktail party (non capisce da che parte viene la voce o
quale sia la voce che è rivolta a lui).
Gli studi stanno cercando di capire cosa succeda esattamente in questi casi. Si sta indagando il
midollo allungato con un test chiamato BAER (potenziali evocati uditivi). Il bambino ascolta in
cuffia una serie di click, la risposta è registrata mediante elettrodi posti sulla testa. Ne deriva una
traccia a onde, di particolare ampiezza e lunghezza, non facilmente interpretabile. Ciò che è certo è
che le onde sono molto più alterate nei Tipi 2 che nei Tipi 3. Non si sa se il test possa essere utile
nel monitorare la progressione della malattia. La forma delle onde, comunque, diventa sempre meno
distinta con l’aumentare dell’età ma non è dimostrato che questo indichi un peggioramento delle
condizioni cliniche.
Bisogna chiarire che il BAER non è un test uditivo. La sua funzione è quella di valutare le vie
nervose uditive. Un classico test uditivo andrebbe comunque sempre fatto anche per confrontare i
due risultati ottenuti.
Come interferisce tutto questo nella vita di tutti i giorni di mio figlio?
Anche se l’udito periferico è normale ci possono essere dei problemi. Se tuo figlio soffre della
Sindrome del cocktail party può avere difficoltà nel capire ciò che gli viene detto in ambienti
rumorosi come un campo di giochi o in classe. Questo, in aggiunta ai problemi di elaborazione
accennati prima, può dare l’impressione che lui sia veramente lento nel rispondere alle domande
degli insegnanti o degli istruttori.
Problemi motori
Si possono osservare diversi problemi motori legati alla Malattia di Gaucher. Il più comune è il
Morbo di Parkinson; si è pensato per molto tempo che i sintomi del Parkinson fossero molto più
frequenti nei Gaucher rispetto alla popolazione non Gaucher. Di fatto nella MdG sono sintomi
diversi anche perché colpiscono persone molto giovani, sono molto più gravi e molto più resistenti
alla terapia. All’inizio si pensava che fossero legati alla NGD, ma ne vengono colpiti anche i Tipi 1.
Ora crediamo che questi sintomi non siano manifestazioni della NGD ma che, in realtà, i malati
Gaucher siano più predisposti a sviluppare i sintomi del M. di Parkinson.
I gangli della base sono al centro dell’interesse negli studi su questi problemi. Questi sono i centri
nervosi che controllano la postura e il movimento. Quando sono colpiti i possibili problemi sono:
- cambiamenti del tono (rigidità, spasticità, flaccidità)
- movimenti abnormi (tremore, tic nervosi)
- problemi di equilibrio (atassia)
Come interferisce tutto questo nella vita di tutti i giorni di mio figlio?
Dipende dal tipo e dalla gravità dei problemi motori.
Altri problemi
I malati di NGD possono avere anche gravi problemi viscerali (la parola viscerale si riferisce agli
organi del torace e dell’addome). Soprattutto nei bambini piccoli la distensione addominale, dovuta
alle dimensioni aumentate di fegato e milza, può essere tale da spingere in alto il diaframma. Questo
causa problemi respiratori importanti e, a volte, problemi gastrici e di alimentazione.
La colonna vertebrale è sempre interessata (le ragioni non sono chiare); in quasi tutti i malati è
presente una curvatura dorsale (cifosi).
Il coinvolgimento polmonare è molto comune e può causare problemi di respirazione e infezioni
frequenti; ciò può essere dovuto all’infiltrazione polmonare di cellule Gaucher.
I malati Gaucher possono sentirsi estremamente stanchi. Ci sono varie ragioni per questo,
dall’interessamento polmonare al coinvolgimento osseo, anche se in molti casi manca una causa
scatenante.
Trattamento
In generale
Non va sottovalutata l’importanza del benessere generale del bambino con NGD. Attenzione quindi
alle vaccinazioni obbligatorie, all’alimentazione corretta, al pronto intervento e alla cura tempestiva
delle infezioni.
Tipo 2
Ci sono due campi che necessitano di particolare attenzione : la deglutizione e le difficoltà di
alimentazione, e lo spasmo della laringe.
La masticazione e la deglutizione vengono colpite molto presto. La coordinazione nei movimenti
muscolari che sono richiesti per una deglutizione sicura non esiste più e c’è un alto rischio di
aspirazione (il cibo entra accidentalmente nelle vie aeree). Diventa indispensabile nutrire il bambino
con un sondino naso-gastrico; non è facile gestire il sondino e non è una soluzione a lungo termine.
Bisogna quindi prendere in considerazione una gastrostomia (un tubicino che arriva direttamente
nello stomaco attraverso la pelle).
Lo spasmo della laringe può essere molto difficile da gestire. Di solito ci sono dei segni
premonitori, come piccoli spasmi e la “fame d’aria”; il bambino sembra lottare per respirare. Man
mano che le condizioni peggiorano anche questi episodi diventano più gravi, fino a che il bambino
diventa cianotico (blu). Sono episodi angoscianti, che spaventano molto anche il bambino, non solo
i genitori. Una tracheotomia può “saltare” il problema e interrompere gli attacchi, anche se la sua
gestione non è priva di problemi.
Le gastrostomie e le tracheotomie sono procedure largamente usate. Potete trovare un team medico
specializzato con cui parlare, informarsi e pianificare gli interventi. Sul sito web dell’Associazione
Gaucher Inglese potete trovare due opuscoli: “Vivere con una tracheotomia” e “Vivere con una
gastrostomia”. (di prossima traduzione, NdT)
Tipo 3
Splenectomia
Come già detto prima la milza può aumentare talmente tanto di volume da spingere in alto contro il
diaframma e rendere difficile la respirazione. Quando succede ai bambini piccoli bisogna far
qualcosa per ridurne le dimensioni. Anche se la ERT è efficace impiega un certo tempo, settimane,
e a volte non si può aspettare tanto. Può rendersi quindi necessaria la rimozione chirurgica di parte o
di tutta la milza (splenectomia parziale o totale).
La splenectomia parziale è preferibile alla totale per due motivi.
Principalmente perché la milza protegge da alcune infezioni e la sua rimozione ne aumenta il
rischio, soprattutto nei bambini sotto i 5 anni.
In secondo luogo, i problemi neurologici peggiorano velocemente nei pazienti a cui è stata tolta
tutta la milza. Mantenerne almeno una parte protegge da entrambe le complicazioni.
Quando è inevitabile una splenectomia totale è fondamentale proteggere il più possibile il paziente
dalle infezioni, con vaccini e antibiotici che vanno presi giornalmente per tutta la vita.
Dopo una splenectomia parziale, la parte rimanente può non funzionare bene come prima: in questo
caso il trattamento è sovrapponibile a quello di una splenectomia totale.
Trapianto di midollo osseo (BMT)
Prima dell’avvento della ERT il trapianto di midollo osseo era l’unico trattamento specifico
disponibile. Nei malati Gaucher sono stati eseguiti 20 – 25 interventi, quasi tutti in Svezia e in
Inghilterra. Metà dei pazienti avevano la NGD. E’ indubbio che i sopravvissuti siano stati meglio di
chi non riceveva alcun trattamento, ma la procedura a tutt’oggi presenta ancora troppi rischi per
essere raccomandata.
Terapia enzimatica sostitutiva (ERT)
Possiamo avvalerci della ERT dalla scorsa decade e per questo si può considerare ancora una forma
di terapia nuova. Possiamo dire comunque che è molto efficace nel curare molte delle
complicazioni della MdG al di fuori del SNC (complicanze viscerali). Tali problemi tendono ad
essere più gravi nella NGD. Dal 2003 queste complicazioni possono essere trattate con il Cerezyme.
Non c’è nessuna evidenza che la ERT abbia qualche effetto positivo nei pazienti di Tipo 2.
Anche se milza e fegato riducono il loro volume, le alterazioni a livello del SNC non migliorano per
nulla. Non ci sono differenze nemmeno per la qualità di vita o l’aspettativa di vita. E’ triste, ma non
c’è alcun trattamento efficace per questi bambini.
L’interrogativo importante è se la ERT possa in qualche modo far regredire, bloccare o rallentare i
disturbi neurologici della NGD. Ricordiamo che la gravità dei sintomi e le dosi di ERT
somministrate variano da persona a persona, e per questo è molto difficile valutare la vera efficacia
della terapia.
In alcuni bambini c’è un miglioramento della postura e dell’atassia, mentre le mioclonie (spasmi,
tremori, tic) non mostrano cambiamenti.
Per cercare di chiarire questo aspetto il Gruppo Europeo di Lavoro sulla MdG (EWGGD) ha
istituito una commissione medica specialistica; i fini e i propositi del Gruppo sono elencati nel
documento “La Gestione della Malattia di Gaucher Neuropatica: raccomandazioni della Task
Force Europea” pubblicato sul “Giornale delle Malattie Metaboliche Ereditarie”.
Abbiamo accennato prima che l’equilibrio del calcio nelle cellule nervose dipende dalla produzione
di glucocerebroside e che questo provoca il danno ai neuroni. Se però le cellule nervose vengono
prima irrorate di Cerezyme il danno non avviene.
Questi esperimenti si sono attuati in laboratorio, quindi dobbiamo essere cauti nel trarre
conclusioni. L’enzima avrebbe un effetto protettivo sulle cellule nervose, se solo potesse
raggiungerle.
C’è una barriera tra sangue e cervello, la barriera ematoencefalica. Ha lo scopo primario di
proteggere il cervello dalle sostanze nocive trasportate dal sangue; in questo modo però impedisce
anche alla ERT di passare (o almeno non passa in quantità sufficienti).
Molti studi sono indirizzati in questo campo di ricerca anche se, per ora, senza grandi progressi.
Terapia di riduzione del substrato
Ad Oxford è stato dimostrato da Platt e Butters che il composto chimico NB-DNJ è in grado di
superare la barriera ematoencefalica, almeno nei modelli animali della Malattia di Tay-Sachs e di
Sandhoff.
Queste due malattie sono causate da carenza di enzimi che hanno la stessa via biochimica del
glucocerebrosidase. Si è così pensato che il farmaco potesse essere utile anche nella MdG.
Uno studio portato avanti con pazienti di Tipo 1 ha dato buoni risultati. Chiaramente sono buone
premesse per un futuro trattamento anche della MdG di Tipo 3. Entro il 2005 si concluderà, inoltre,
una sperimentazione che sta coinvolgendo pazienti in Inghilterra e negli Stati Uniti.
Prospettive a lungo termine
Prima che ci fosse la ERT i problemi neurologici passavano in secondo piano rispetto alle
complicazioni viscerali. L’unico gruppo di malati di cui si abbiano registrazioni a lungo termine è
quello svedese di Norrbotten: l’aspettativa di vita si aggira sugli 11 anni, i decessi avvengono
soprattutto per cirrosi epatica o insufficienza respiratoria.
Le speranze sono aumentate con la ERT e la vita dei pazienti è migliorata drasticamente. Molti
pazienti neurologici rimangono stabili per periodi di tempo molto lunghi. Per molti anni l’unico
segno di coinvolgimento cerebrale è l’alterazione dei movimenti oculari.
In altri però si verifica un aumento della spasticità, dell’atassia, o una perdita delle funzioni corticali
superiori.
Non si sa perché alcuni individui sviluppino problemi gravi e altri no. Non siamo in grado di
individuare le persone a rischio di peggioramento nei primi stadi di malattia.
Conclusioni
Certamente ci sono ancora tante domande senza risposta, ma possiamo già fare molto per aiutare i
nostri malati. I genitori possono trovare ulteriori informazioni sul secondo opuscolo “La Malattia di
Gaucher Neuropatica: bisogni educatvi speciali”.