Update 2008 della direttiva
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Update 2008 della direttiva
Verband Schweizer Abwasser- und Gewässerschutzfachleute Association suisse des professionnels de la protection des eaux Associazione svizzera dei professionisti della protezione delle acque V S A Verband Schweizer Abwasser- und Gewässerschutzfachleute Association suisse des professionnels de la protection des eaux Associazione svizzera dei professionisti della protezione delle acque Smaltimento delle acque meteoriche e t a d p U 008 2 V S A Direttiva sull‘infiltrazione, la ritenzione e l‘evacuazione delle acque meteoriche nelle aree edificate Novembre 2002 1 Direttiva VSA Smaltimento delle acque meteoriche Update 2008 2008 – Stato delle cose La versione tedesca della direttiva VSA «Smaltimento delle acque meteoriche» fu pubblicata nel novembre 2002. La versione francese e italiana sono seguite negli anni 2003 e 2004. L’«Update 2004» costituì la risposta alle prime richieste di chiarimenti o di interpretazioni da parte di chi stava utiliz zando la direttiva nella pratica. Il presente «Update 2008» vuole chiarire e precisare in parti colare i due argomenti seguenti: Relazione con la nuova direttiva VSA «Immissioni di acque di scarico nei corpi d’acqua per tempo di pioggia (STORM)», 2008: Il metodo introdotto dalla nuova direttiva STORM, orientata all’immissione, conduce talora, per quanto rigu arda le condizioni poste allo scarico di acque piovane da sistemi separati, a risultati diversi da quelli che si ottengo no applicando la direttiva sullo smaltimento delle acque meteoriche, orientata all’emissione. Il presente Update 2008 mostra per quali casi sono determinanti le esigenze poste dalla direttiva STORM, e per quali invece quelle della direttiva Smaltimento delle acque meteoriche. • Conformazione del suolo di impianti di infiltrazione: La conformazione del suolo a due strati raccomandata nella direttiva sullo smaltimento delle acque meteoriche, con duce inevitabilmente, nella pratica, a discussioni sulla sua necessità e fattibilità. La Commissione mantiene fondamen talmente questa raccomandazione. Sulla base di nuove ri cerche, essa propone tuttavia una modifica del tenore ar gilloso (Tabella 3.4). Questo passaggio si completa con indicazioni riguardo alla copertura vegetale degli impianti di infiltrazione, e alle miscele più adatte per la semina. • Il testo dell’Update 2004 è integrato in questo Update 2008 (vedi allegato), così da facilitare la consultazione di entrambi. Il vecchio esemplare 2004 può essere eliminato. La Commissione prevede di pubblicare ulteriori «Updates», secondo necessità. UFAM e VSA hanno deciso di unificare, a medio termine, la direttiva VSA «Smaltimento delle acque meteoriche», l’istruzione «Protezione delle acque nello smal timento delle acque di scarico delle vie di comunicazione», e la direttiva STORM. Impressum Membri della Commissione smaltimento delle acque meteoriche Stefan Hasler, GSA Bern Dr. Markus Boller, EAWAG, Dübendorf Dr. Franz Borer, AfU Soletta Dr. Felix Näf, IHW-ETHZ, Zurigo Dr. Peter Haldimann, Dr. Jäckli AG, Zurigo Yves Degoumois, DSFB, Kanton Wallis Patrick Fischer, BAFU, Berna Ulrich Steiner, Baudirektion, Burgdorf (Presidente) Traduzione Rinaldo Quarenghi, Ruprecht Ingegneria SA, Lugano Editore Verband Schweizer Abwasser- und Gewässerschutzfachleute Association suisse des professionnels de la protection des eaux Associazione svizzera dei professionisti della protezione delle aque Distribuzione VSA Strassburgstrasse 10 casella postale 2443 8026 Zurigo Telefax 043 343 70 71 [email protected] www.vsa.ch © Copyright by VSA 2008 Zurigo, marzo 2008 2 Update 2008 Direttiva VSA Smaltimento delle acque meteoriche «Update 2008» alla direttiva VSA sullo smaltimento delle acque meteoriche 1Immissione di acque di scarico da sistemi separati in corpi d’acqua superficiali; armonizzazione con la direttiva VSA «Immissioni di acque di scarico nei corpi d’acqua per tempo di pioggia (STORM)», 2008 Problematica La nuova direttiva VSA «Immissioni di acque di scarico nei corpi d’acqua per tempo di pioggia (STORM)» pubblicata nel 2008 si basa sul principio di immissione per la valutazio ne delle condizioni di scarico di acque piovane in ricettori su perficiali. Ossia, la necessità di misure di ritenzione o di trat tamento prima dell’immissione è determinata principalmente dai presumibili effetti sul corpo d’acqua considerato. L’applicazione della direttiva Smaltimento delle acque mete oriche si basa su un metodo di classificazione fortemente semplificato, orientato all’emissione; le condizioni sono dettate in prima linea dalla quantità e dalla qualità delle ac que scaricate. Si ottengono risultati rapidi, ma poco diffe renziati. Dal punto di vista ecologico, essi stanno di regola dalla «parte sicura», ma talvolta conducono a soluzioni in economiche o sproporzionate. Il diverso approccio può condurre, in singoli casi, a significa tive differenze di condizioni per l’immissione, in particolare per quanto riguarda la ritenzione o il trattamento. Pertanto va stabilito per quali casi quale modello è determinante. Considerazioni Analisi differenziate del corpo d’acqua secondo STORM, ori entate all’immissione, richiedono l’impiego di programmi di calcolo appositi, la disponibilità di numerosi dati di base, e una elevata competenza specialistica di chi collabora al pro getto. Le applicazioni disponibili si prestano in maniera ec cellente anche per la verifica dell’economicità e della pro porzionalità degli interventi (o della paletta di interventi) immaginati. Esempio: è possibile che un’analisi differenziata del corpo d’acqua nel quale si vuole immettere, consenta di rinunciare a una costosa misura di ritenzione, che parrebbe invece necessaria applicando la direttiva sullo smaltimento 1 Nel contesto presente genericamente: acque piovane 2 Acque di scarico della classe di inquinamento «elevato» delle acque meteoriche. Oppure, invece di una ritenzione, potrebbe rivelarsi più opportuna, dai punti di vista econo mico ed ecologico, una ricostruzione del corpo d’acqua. D’altra parte un’analisi esclusivamente centrata sull’immis sione può condurre a soluzioni ecologicamente indesidera bili e poco sostenibili. Così può capitare che risulti ammissi bile l’immissione in un grosso corso d’acqua di acque stradali fortemente inquinate, senza trattamento. Si finireb be per indurre il modo di pensare miope, e a lungo termine fatale, del «fin che c’è posto», ossia che l’ambiente possa essere impunemente caricato di sostanze dannose purché non si superino i parametri limite. In questo senso, l’indirizzo della direttiva sullo smaltimento delle acque meteoriche, orientato all’emissione, tiene meglio conto del principio di prevenzione. Queste considerazioni hanno condotto alla delimitazione dei campi d’applicazione di entrambe le direttive, con la re visione della tabella 3.8 della direttiva sullo smaltimento del le acque meteoriche. Per una migliore comprensione vengono qui riportati i testi corrispettivi della direttiva STORM (in corsivo); le note in cal ce sono un’aggiunta: 2.3.1 Esigenze minime per il carico di sostanze Per la valutazione degli scarichi di acque miste sono determinanti le conclusioni del rapporto sullo stato dei corpi d'acqua del PGS e le esigenze regionali fissate dai PGSc o dai PRS. Per la valutazione delle immissioni di acque stradali 1 provenienti da sistemi separati, è decisivo il grado d'inquinamento dell'acqua di scarico. Per il trattamento obbligatorio delle acque di scarico – nel senso di una protezione preventiva dei corpi d'acqua contro le sostanze non degradabili 2 – sono da utilizzare gli aiuti all'esecuzione [6] 3 e [11] 4. L'ammissibilità di un'immissione per le altre classi d'inquinamento 5 delle acque di scarico stradali è da valutarsi in base alla direttiva STORM. Gli aiuti alla realizzazione [6] e [11] saranno adattati di conseguenza dopo la pubblicazione della direttiva STORM. devono cioè obbligatoriamente essere trattate prima dell’immissione in un corpo d’acqua superficiale. Lo stesso vale per acque di scarico della classe di inquinamento «medio» se il ricettore si trova nel settore di protezione AO di acque stagnanti o di corsi d’acqua con VG, VG, max < 1. In questi casi è quindi determinante la direttiva sullo smaltimento delle acque meteoriche. Ciò corrisponde alle esigenze minime secondo il cap. 2.3.1 della direttiva STORM. 3 Direttiva VSA Smaltimento delle acque meteoriche, 2002 4 Istruzione UFAM (UFAFP) Protezione delle acque nello smaltimento delle acque di scarico delle vie di comunicazione, 2002 5 Classe d’inquinamento «debole» come pure classe d’inquinamento «medio» in settori di protezione aS Adattamento della Tabella 3.8 della direttiva Smaltimento delle acque meteoriche al campo d’applicazione Tabella 3.8 Ammissibilità dell’immissione di acque meteoriche in acque superficiali Immissione in acque superficiali Corsi d’acqua Quoziente d’immissione speci- Settore di protezione fico per un ricettore naturale delle acque VG o VG,max senza nessuna misura (giusta all. 4 OPAc) di ritenzione (secondo la tab. 3.7) Acque stagnanti 3 Update 2008 Direttiva VSA Smaltimento delle acque meteoriche 1 Classe d’inquinamento delle acque meteoriche (secondo le tabelle 3.1 e 3.2) debole medio elevato VG , VG, max > 1 altri settori aS ammissibile * ammissibile * con trattamento settore A O1 ammissibile * ammissibile * con trattamento 0.1 ≤ VG , VG, max ≤ 1 altri settori aS ammissibile * ammissibile * con trattamento settore A O1 ammissibile * con trattamento VG , VG, max < 0.1 altri settori aS con ritenzione * con ritenzione con ritenzione + settore A O1 con ritenzione * trattamento non definito altri settori aS ammissibile * ammissibile settore A O1 ammissibile * con trattamento * * * con trattamento con ritenzione + trattamento con ritenzione + trattamento con trattamento con trattamento Per la delimitazione dei settori di protezione delle acque AO non esistono ancora principi uniformi e vincolanti generali. Immissione ammissibile senza trattamento o ritenzione; con riserva di misure di risanamento di acque inquinate (art. 47 OPAc). ammissibile Immissione ammissibile con ritenzione (cfr. cap. 8). Occorre perseguire un quoziente d’immissione VG > 1. Con riserva di misure di risanamento di acque inquinate (art. 47 OPAc). con ritenzione Immissione ammissibile con misure di trattamento preventive (cfr. cap. 4.7, 4.8, 5.2.3). con trattamento Immissione ammissibile con ritenzione (cfr. cap. 8) e misure di trattamento preventive (cfr. cap. 4.7, 4.8, 5.2.3). con ritenzione + trattamento * Determinante la direttiva STORM * * 4 Direttiva VSA Smaltimento delle acque meteoriche 2.3.2 Esigenze minime per il carico idraulico Per nuovi punti d’immissione: È imperativo procedere a delle indagini per la riduzione del carico idraulico dei corsi d’acqua se la portata delle immissioni è 10 volte superiore alla portata minima (V = Q347/QE<0,1). Se la portata massima supera i 50 l/s (QE > 50 l/s), con un tempo di ritorno z=1, il carico idraulico deve essere valutato nell’ambito di un esame generale del tratto rilevante del corso d’acqua. La procedura volta a determinare i provvedimenti più adatti si fonda sulla direttiva STORM. Sono da valutare sia provvedimenti nel corpo d’acqua (come, ad esempio, l’allargamento dell’alveo del corso d’acqua) sia misure di ritenzione convenzionali. Per punti d’immissione esistenti: Occorre procedere a studi complementari in conformità alla direttiva STORM se è stata constatata la necessità d’intervento nel corpo d’acqua per quanto riguarda la riduzione del carico idraulico. Riassuntivamente può essere assunto che le esigenze di ridu zione del carico di sostanze sono fissate in base al principio di prevenzione, e quindi primariamente orientate all’emis sione, mentre le esigenze di riduzione del carico idrico sono di regola determinate con orientamento all’immissione. 2 Requisiti del suolo di impianti di infiltrazione: adattamento della raccomandazione sul tenore ottimale d’argilla e indicazioni per la piantagione Problematica Subito dopo la pubblicazione della direttiva sullo smaltimen to delle acque meteoriche è sorta la discussione sul senso, la fattibilità e l’idoneità del suolo a due strati (orizzonti A e B) così come viene raccomandato nel documento. Vi è pure un fabbisogno di informazione sul metodo corretto di rinverdi mento degli impianti di infiltrazione. Considerazioni Anzitutto va tenuto presente che nelle aree edificabili una conformazione del suolo a un solo strato è di principio am messa (Tabella 3.4), il che riguarda di fatto già una gran par te dei casi di infiltrazione nelle località. D’altra parte proprio in campo fondiario i movimenti di terra sono frequentemente fatti senza cura, ciò che si traduce sovente in danni permanenti alla struttura del suolo, in costipamenti e riduzi one di efficacia del suolo quale strato filtrante. Update 2008 La raccomandazione per una conformazione del suolo a due strati viene dalla consapevolezza che un suolo formatosi na turalmente offre alle acque sotterranee una protezione stra ordinariamente efficace e duratura contro i lati negativi dell’infiltrazione. I suoli naturali mostrano di regola una stra tificazione distinta fra strato superiore, ricco di humus e bio logicamente molto attivo (orizzonte A), e uno strato inferiore, più povero di humus (orizzonte B). Varie ricerche mostrano fra l’altro che l’orizzonte B offre una protezione efficace contro la formazione di cortocircuiti idrici (i cosiddetti «per corsi preferenziali» delle acque quali gallerie scavate dai ro ditori, formazioni radicali, crepe di siccità, ecc.). La Commissione insiste sul fatto che un suolo steso con cura e somigliante allo stato naturale rappresenta la migliore del le barriere in un impianto d’infiltrazione, e consente la pro tezione ottimale delle acque sotterranee. Essa non vede al cun motivo di recedere dalla raccomandazione in favore di suoli sostanzialmente a due strati. Siccome la struttura «tipi ca» dei suoli naturali può essere diversa da regione a regio ne, è importante che progettisti e autorità preposte si accer tino che la conformazione di suolo scelta abbia le necessarie caratteristiche in fatto di protezione delle acque. D’altra parte, le esperienze fatte finora nella fase delicata di stesura di strati superiori e inferiori di suolo, mostrano che tenori d’argilla maggiori del 15 – 20% possono comportare costipazioni critiche e conseguentemente una riduzione del potere filtrante. Per altro, recenti lavori di ricerca 6 dimostrano che anche suoli con minore contenuto argilloso sviluppa no una funzione di barriera efficace. Nella tabella 3.4, a titolo di compromesso fra capacità di ad sorbimento del materiale del suolo e contemporaneo suf ficiente potere d’infiltrazione, il tenore d’argilla raccoman dato viene quindi ridotto. Il suolo ottimale è una «sabbia fortemente limosa»7 con un contenuto d’argilla del 10 – 15%. A dipendenza del materia le di base locale, può eccezionalmente anche trattarsi di un «limo sabbioso» con un contenuto d’argilla del 15 – 20%, oppure (premessa una proporzione di humus >2%), di una «sabbia limosa» con un contenuto d’argilla del 5 –10%. Per migliorare la tessitura del suolo si può aggiungere una debo le quantità di scheletro fine (componente minerale con gra nulometria da 2 a 50 mm). 6 Così ad es. le indagini sulle superfici filtranti a lato di una strada principale fortemente trafficata a Burgdorf 2003 – 2005. 7 Secondo la nomenclatura della SN 640 581a «Erdbau, Boden/Terrassement, sol» risp. della Guida all’ambiente Nr.10 dell’UFAFP «Costruire pro- teggendo il suolo». 5 Update 2008 Direttiva VSA Smaltimento delle acque meteoriche Con riferimento al requisito di base1, ne risulta la seguente revisione della tabella 3.4: Tabella 3.4 Caratteristiche necessarie del materiale naturale per l’infiltrazione di acque meteoriche sulla base di alcuni importanti parametri pedologici Requisito di base 1: tenore in argilla A [%] nello strato superiore e nello strato inferiore del suolo: (5) 10<T<15 (20) Requisito di base 2: tenore in humus Hu [%] dello strato inferiore del suolo: H = Corg.x1.72; vedi pag.105 della direttiva Se i seguenti parametri sono soddisfatti (cumulativamente) nello... ...strato superiore del suolo e nello... [orizzonte A] spessore [cm] ...strato inferiore... [orizzonte B] pH tenore in humus Ho (metodo CaCl2) [%] ...la... spessore [cm] caratteristica del suolo è ottimale ≥ 30 e ≥ 6.5 e ≥ 4 e ≥ 50 ≥ 20 e ≥ 5.5 e ≥ 2 e ≥ 30 media ≥ 10 e ≥ 5.5 e ≥ 2 e ≥ 20 minima insufficiente – minima Se non è raggiunto il valore «minimo» di uno o più parametri, la caratteristica del suolo è ...o con strato unico, senza strato inferiore (ammissibile solo in zona edificabile) ≥ 30 e ≥ 5.5 e ≥ 4 Indicazioni sul manto vegetale degli impianti di infiltrazione Gli impianti di infiltrazione devono essere provvisti di una copertura vegetale densa, nel cui strato superiore si sviluppi un buon apparato radicale, che assicuri il mantenimento della struttura porosa, senza però penetrazione negli strati di suolo più profondi. Così si impedisce la formazione di pas saggi preferenziali e di by-pass, che verrebbero invece favo riti da radici profonde, con conseguente riduzione dell’ef fetto di protezione delle acque sotterranee contro l’immissione di sostanze nocive. Quindi la soluzione migliore consiste in una cotica erbosa permanente di tipo estensivo, che richieda pochi tagli all’anno così da mantenere bassi i costi di manutenzione. In base alle esperienze raccolte finora, e facendo riferimento alla rivista specialistica «Standardmischungen für den Fut terbau» («miscele standard per la produzione foraggiera»), 2005 – 2008, Agroscope FAL Reckenholz risp. AGFF, la mis cela standard da preferire per una resa poco intensiva è la «SM 450 Humida». Essa abbisogna di due tagli all’anno, e sopporta gli allagamenti occasionali. Per luoghi prevalente mente asciutti è indicata la miscela «SM 450 Salvia». Si rac comanda comunque di prendere contatto con un rappre sentante del produttore, affinché si faccia la scelta migliore in base alle condizioni locali, all’altezza sul mare e alla situa zione climatica. Il materiale di sfalcio delle superfici filtranti sulle quali si con centrano acque piovane provenienti da aree sigillate, non può essere usato come foraggio (né come erba fresca né come fieno). Non dovrebbe nemmeno essere lasciato sul posto (nessuna pacciamatura), così da evitare l’infeltrimento del manto vegetale. Lo smaltimento corretto è l’inceneri mento in un impianto di termodistruzione dei rifiuti. Copertura non appropriata alberi, arbusti a piante con radici profonde Copertura appropriata e raccomandata cotica erbosa permanente di tipo estensivo 6 Direttiva VSA Smaltimento delle acque meteoriche Update 2004 appendice dell'Update 2008 Appendice Contenuti dell «Update 2004» 1 Condizioni di immissione di grandi quantitativi di acque stradali in piccoli corsi d’acqua Problematica Fra coloro che stanno utilizzando la direttiva c’è chi segnala la difficoltà che insorge con la tabella 3.8, allorché grandi quantitativi di acque di scarico stradali devono essere im messi in piccoli ricettori. La prescrizione di ritenzione in caso di quoziente d’immissione VG<0.1, assieme alla raccomandazione di dimensionare la ritenzione per un quoziente d’immissione VG>1 viene ritenuta spropor-zionata. Considerazioni Le raccomandazioni della direttiva sono, dal punto di vista scientifico, sostanzialmente corrette. Nei piccoli corsi d’acqua sono problematici non solo gli shock idraulici, bensì anche quelli dovuti al carico inquinante. La direttiva fornisce tutta via solo uno strumentario molto semplificato dell’esame di ammissibilità. Esso serve, fra l’altro, a identificare i casi prob lematici, per i quali si rendono necessari chiarimenti appro fonditi. L’immissione di acque piovane da grandi bacini imbriferi (in teri settori di città o quartieri) deve essere obbligatoriamente verificata nel quadro di un procedimento analogo a quello di PGS. E’compito del progettista e dell’autorità cantonale competente di fissare per ogni singolo caso quali sono le mi sure necessarie e proporzionate da prendere. Queste posso no indubbiamente anche differire dalle raccomandazioni della direttiva, purché siano state determinate a seguito di una considerazione globale completa. 2 Ammissibilità di elementi grigliati in settori Au Problematica Gli elementi grigliati e i prati ghiaiosi presentano, secondo la tabella 3.4, una caratteristica del suolo minima. In base alla tabella 3.5, nel caso di un sottosuolo a grana grossolana o fessurato questo comporta un’alta vulnerabilità delle acque sotterranee. Come è stato correttamente osservato da un ufficio canto nale del ramo, se la vulnerabilità è alta, secondo la tabella 3.6 l’infiltrazione di acque piovane di spiazzi in zone edifica te è ammissibile – nel settore di protezione Au – solo con mi sure di trattamento. Un trattamento, per esempio con un bacino di ritenzione filtrante, è in genere tuttavia una misura sproporzionata per lo smaltimento di acque poco inquinate di piazzali in zone edificate. Ne consegue, in effetti, un divie to di utilizzazione di elementi grigliati per una estensione importante di aree edificate della Svizzera in settori Au. A livello federale, nell’ambito della nuova Ordinanza sulla protezione delle acque sotterranee si è pure reso evidente un certo bisogno di adeguamento della tabella 3.6, in parti colare riguardo all’ammissibilità dell’infiltrazione diffusa di acque piovane leggermente inquinate in settori di alimentazione e in zone S3. Proposta di soluzione La Commissione constata che elementi grigliati e prati ghia iosi possono fornire un importante contributo alla «desigil latura» delle superfici delle zone edificate. Secondo l’art. 4, lett. e della LPAc, possono prodursi acque di scarico solo se acque piovane scorrono su una superficie sigillata. Nel caso di infiltrazione diffusa, si tratta pertanto non di acque di scarico da smaltire, bensì di acque meteoriche che si infiltrano. La Commissione è dell’avviso che prati ghiaiosi ed elementi grigliati costituiscano una superficie di infiltrazione diffusa. Questo vale anche per parcheggi dotati di piste di transito pavimentate (impermeabili), se la superficie di quest’ultime non è preponderante. Per questi casi, la tabella 3.6 viene completata con una pos tilla (riferita alle caselle con bordo puntinato del grafico se guente). 7 Direttiva VSA Smaltimento delle acque meteoriche Update 2004 appendice dell'Update 2008 Tabella 3.6 Ammissibilità dell’infiltrazione Settore di protezione delle acque Vulnerabilità Tipo di superficie le cui acque devono essere evacuate delle acque Spiazzi in zone edificate sotterranee Superfici di tetti A u, Z u, S1-S3, aS giusta la carta dei settori e delle zone di protezione delle acque Secondo la tabella 3.5 (dipendente dalla conformazione del suolo e dalla natura del sottosuolo) Tetti con copertura vegetale senza materiali contenenti pesticidi, tetti in materiali inerti, tetti di vetro a, tetti terrazzati a Superfici di tetti in materiali prevalentemente inerti, con parti usuali di installazioni non rivestite contenenti Cu, Zn, Sn, Cr, Ni o Pb Superfici di tetti con parti importanti di installazioni o coperture non rivestite contenenti Cu, Zn, Sn, Cr, Ni o Pb Ametallo > 50 m2/ impianto Accessi alle abitazioni a, piazzali a, terrazzi a, posteggi privati per autovetture a Aree di lavoro, piazze di trasbordo, travaso e deposito senza travaso di liquidi suscettibili di inquinare le acque Superfici di traffico Aree di lavoro, piazze di trasbordo, travaso e deposito con un elevato potenziale Sentieri, piste ciclabili, strade agricole, determinate strade di raccordo Posteggi pubblici, strade di raccordo e collettrici, determinate strade di collegamento Strade principali e di grande traffico, determinate strade di collegamento Classe d’inquinamento delle acque meteoriche (secondo le tabelle 3.1 e 3.2) debole medio* elevato debole medio elevato debole medio elevato + + + + + + + + + + + + + • • + • • Altri settori aS bassa + + media + + alta + + • • • molto alta + • – • • • • • • Settore Au bassa + + + + + + + + media + + • • + + + alta + + – molto alta + • – •b • • • •b • • • Settore d'alim. Zu bassa/media + + • + + + + alta/molto alta + • – • b • • • • • • + S3 bassa/media + + – –b – alta/molto alta – – – – Zona prot./S2/S1 non rilevante – – – – b • • • • • • – –b – – – – – – – – – – – – • + Infiltrazione ammissibile Prescrizioni da rispettare • Infiltrazione ammissibile solo con misura di trattamento (cap. 4.7e 4.8). • Infiltrazione ammissibile solo con misura di trattamento con adsorbente artificiale (cap. 4.8). – Infiltrazione non ammissibile Una superficie d’infiltrazione dev’essere dichiarata e gestita come impianto o parte d’impianto: • se sono superati i valori indicativi dell’O suolo; • se nell’infiltrazione i tassi d’accumulazione delle sostanze nocive sono elevati (ev. divieto d’utilizzazione del materiale vegetale a scopo alimentare o foraggiero); • se il rapporto tra la superficie d’evacuazione e la superficie d’infiltrazione è > 5:1. * Se A metallo > 20 m2 (per impianto), si raccomanda una misura di trattamento tecnica con adsorbente artificiale per proteggere lo stato filtrante o il suolo. a Se su queste superfici vengono effettuati lavori di pulizia, si applicano i criteri di ammissibilità della classe d’inquinamento «elevato» (come per le aree di lavoro, le piazze di trasbordo, travaso e deposito con elevato potenziale d’inquinamento). b L’infiltrazione diffusa sul luogo di caduta della pioggia, attraverso elementi grigliati, prati ghiaiosi, vie non pavimentate in duro, ecc. è ammessa senza alcuna misura di trattamento, purché la parte di superficie sigillata impermeabile (es. piste di transito di parcheggi) non sia preponderante. In caso d’infiltrazione oltre la banchina delle vie di comunicazione occorre prevedere: • La limitazione della superficie d’infiltrazione alla striscia deteriorata (cfr. cap. 3.4.2); • Se del caso, divieto d’utilizzazione del materiale vegetale a scopo alimentare o foraggiero. Per gli impianti ferroviari e gli aerodromi fanno stato le istruzioni dell’UFAFP «Protezione delle acque nello smaltimento delle acque di scarico delle vie di comunicazione». 8 Direttiva VSA Smaltimento delle acque meteoriche Update 2004 appendice dell'Update 2008 3 Pulizia di tetti in vetro, facciate in vetro, ecc. Problematica Secondo la tabella 3.1 a), l’acqua piovana di tetti in vetro sui quali si eseguono lavori di pulizia, appartiene alla classe d’inquinamento «elevat». Se la caratteristica del suolo se condo la tabella 3.4 è da media a ottimale (da cui una vulne rabilità bassa o media delle acque sotterranee in sottosuoli di materiale sciolto, tabella 3.5), tale acqua, secondo la ta bella 3.6, può essere infiltrata. Ora c’è chi fa notare che le acque di scarico prodotte dal lavaggio di grandi superfici in vetro, per esempio di zone industriali, contengono tensidi, che non sono trattenuti dagli strati di suolo. Di conseguen za, l’infiltrazione di acque meteoriche di tali superfici sareb be in generale inammissibile. Considerazioni e proposta di soluzione Tensidi contenuti nelle acque di lavaggio non vengono effet tivamente trattenuti, o in maniera insufficiente, con l’infil trazione attraverso il suolo. Indubbiamente, con la pulizia di grandi superfici vetrate di tetti o facciate non si produce ac qua piovana, bensì acqua di scarico inquinata. Questa non può venire infiltrata, ma deve essere trattata (LPAc art.7). La direttiva «Smaltimento delle acque meteoriche» non tratta questo caso, e neppure fa sufficiente chiarezza al proposito. La tabella 3.1 a) viene pertanto completata con una nota. In una futura revisione generale della direttiva, a questa prob lematica dovrà essere fatto accenno in un capitolo aggiunti vo esplicito. Tabella 3.1 Valutazione dell’inquinamento del deflusso d’acqua piovana da diverse superfici a) Superfici di tetti Superficie di Indicazioni sull’inquinamento del deflusso e lo smaltimento Classe provenienza d’inquinamento Osservazioni Tetti con copertura verde senza materiali contenenti pesticidi 2 Buona moderazione del processo di deflusso ed efficace ritenzione delle sostanze nocive. L’utilizzazione di lamiere di metallo per l’evacuazione delle acque meteoriche comporta un’accumulazione relativamente rapida di metalli pesanti negli orizzonti d’infiltrazione. debole Superfici di tetti in materiali inerti senza installazioni in metalli non rivestiti, tetti di vetro1, terrazzi1 Grado d’inquinamento del deflusso pressoché pari a quello della pioggia stessa. In caso d’infiltrazione in impianti (rapporto tra superficie d’evacuazione e superficie d’infiltrazione A E /A I > 5:1), v’è da attendersi, nonostante la classe d’inquinamento debole, un lento arricchimento di sostanze nocive. L’immissione in acque superficiali di regola non pone problemi. debole Le acque di lavaggio sono acque di scarico inquinate, e devono essere trattate. Esse devono venire raccolte separatamente. L’infiltrazione è vietata. Superfici di tetti in materiali prevalentemente inerti con parti usuali di installazioni di metallo non rivestite3, p. es. in rame (Cu), zinco (Zn), stagno (Sn) o piombo (Pb). In caso d’infiltrazione in impianti (rapporto tra superficie d’evacuazione e superficie d’infiltrazione A E/A I > 5:1), v’è d’atten dersi un rapido arricchimento di sostanze nocive. Negli impianti d’infiltrazione, la somma delle superfici di contatto metalliche non rivestite è determinante per stabilire le ulteriori misure di trattamento (p. es. adsorbenti artificiali). Nel caso di immissioni in acque superficiali, in presenza di condizioni d’immissione sfavorevoli nel settore di protezione delle acque A O, è generalmente necessario un trattamento preventivo . Per proteggere lo strato di suolo negli impianti di trattamento e di infiltrazione, è raccomandato l’inserimento di adsorbenti di metalli pesanti laddove la superficie di metallo allacciata all’impianto è di 20 m2 < Ametallo < 50 m2. medio Le parti «usuali» di installazioni di metallo non rivestite oscillano di regola tra il 5% e il 10% dell’intera superficie di contatto della pioggia sui tetti3. Tetti con un’elevata proporzione di installazioni o coperture in metallo non rivestito3, p. es. in rame (Cu), zinco (Zn), stagno (Sn) o piombo (Pb). L’evacuazione delle acque da simili superfici di una certa ampiezza necessita di misure speciali per la protezione del suolo e delle acque. Sono considerati valori soglia per la classificazione nella classe d’inquinamento «elevata»: a) per impianti d’infiltrazione: Ametallo > 50 m2, b) per immissioni: Ametallo > 500 m2 In questi casi, misure di trattamento tecnico a monte (installazione di adsorbenti) sono obbligatorie. elevato In presenza di ampie facciate metalliche occorre considerare anche l’inquinamento dell’acqua piovana che scorre dalle facciate 3. 1 Se su queste superfici si effettuano lavori di pulizia, i deflussi di acque meteoriche vanno attribuiti alla classe d’inquinamento «elevata». 2 I deflussi di acque meteoriche da superfici di tetto in materiali contenenti pesticidi o muniti di verniciature/pellicole isolanti contenenti pesticidi sono inquinati e devono essere evacuati nella canalizzazione delle acque luride. 3 Sull’inquinamento dell’ambiente a causa del dilavamento di metalli dalle installazioni di metallo su tetti e facciate, cfr. la raccomandazione KBOB 2001/1 «Métaux pour les toits et les façades» [63].