FarmaDay - n.151 - Ordine dei Farmacisti di Napoli

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FarmaDay - n.151 - Ordine dei Farmacisti di Napoli
Anno II – Numero 151
AVVISO
1. I farmacisti napoletani
incontrano i
farmacisti Europei:
Praga
Notizie in
Rilievo
Patologie e
Salute
2. USA, 14 milioni di
sopravvissuti al
cancro
3. Che cosa è
l’eiaculazione
precoce?
Governo e
Professione
4. Farmacia dei servizi.
A Rieti è quasi una
realtà. Ecco come
procede la
sperimentazione.
•
Prevenzione e
Salute
5. Cisti alla mano:
operarsi non serve a
nulla?
Venerdì 05 Aprile 2013, S. Vincenzo Ferrer
USA, 14 milioni di sopravvissuti al cancro
Tra i curati la maggioranza avevano tumori al seno o alla
prostata. Nel 2022 i survivors saranno 18 milioni
Il cancro ormai non è più la diagnosi fatale del passato: dal cancro si guarisce.
Con queste parole gli oncologi americani hanno
commentato i dati confortanti dell’ultimo rapporto sui
«sopravvissuti», il n. di persone che negli USA dimostrano
come in molti casi questa malattia sia curabile.
Sarebbero in tutto – dati aggiornati al 2013 – 13,7 milioni di
cittadini statunitensi considerati fuori pericolo di vita dopo
la diagnosi di tumore e questo n. è destinato a salire:
nel 2022 i curati aumenteranno del 31%, raggiungendo i 18 milioni di persone.
PROSTATA, SENO, POLMONE – tra questi spiccano i malati guariti da;
cancro alla prostata (quasi il 20% del totale, (dati statistici americani),
tumore al seno, oltre il 22%,
nel caso del polmone questa percentuale scende drasticamente al 3%.
Un dato che resta preoccupante e richiama l’attenzione su metodi di screening e
diagnostica da migliorare, visto che negli Usa il cancro al polmone resta il
secondo più diagnosticato.
Sono incoraggianti i dati di sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi:
per i malati di prostata si tratta quasi del 100 per cento del totale,
per il seno si raggiunge quasi il 90 per cento.
A contribuire nel miglioramento della situazione, sono entrati in gioco diversi
fattori, come spiega anche l’Airc: da un lato nuove cure e nuove medicine,
dall’altro però hanno contribuito la prevenzione, il controllo e le migliori
abitudini dei pazienti (si pensi al fumo e al cancro ai polmoni per es.,che anche in
Italia resta la I° causa di morte per la popolaz. maschile tra le varie neoplasie).
SENIOR SURVIVORS – I dati americani hanno anche calcolato come
aumenteranno, nei prossimi anni, i sopravvissuti alle neoplasie che superano i 65
anni di età: nel 2020 saranno due terzi dei guariti.
Anche in Italia: qui le ultime stime parlano di due milioni e duecentomila
«survivors o lunghi sopravviventi» cui dare aiuto, mentre i dati dell’Associaz.
italiana registro tumori relativi al 2012 illustrano come nel nostro Paese stia
migliorando la speranza di vita per i pazienti cui è stato diagnosticato un tumore.
Sopravviverebbe – a 5 anni dalla scoperta della malattia – il 61% delle donne e il
57% degli uomini. (Salute, Corriere)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno II – Numero 151
GOVERNO E PROFESSIONE
FARMACIA DEI SERVIZI. A RIETI È QUASI UNA REALTÀ.
ECCO COME PROCEDE LA SPERIMENTAZIONE
A parlarne il Dg dell’Asl Gianani. “Tutte le farmacie sono Cup, consegniamo anche
farmaci e dispostivi a domicilio. Presto una delibera che prevede anche la fornitura
di assistenza domiciliare infermieristica”. E non finisce qui. Ecco come funziona
nelle 72 farmacie della provincia.
La farmacia dei servizi così come prevista dal decreto dell’ex ministro della Salute Fazio datato 2009
a Rieti è quasi una realtà. Così, abbiamo chiesto al Dg dell’Asl di Rieti R. Gianani di ricostruire il
percorso che sta portando, un passo alla volta, alla realizzazione del progetto nella provincia laziale.
Direttore, quando siete partiti con la sperimentazione della farmacia dei servizi?:
Nel novembre 2010 quando sono stato nominato alla direzione dell’Asl ho subito fatto una delibera
per introdurre alcuni parti del progetto proprio perché Rieti è la provincia più vecchia d'Italia e ha un
territorio molto disagiato. In questo senso ho pensato che lo sviluppo della farmacia dei servizi fosse
importante al fine del potenziamento della sanità territoriale, anche perché la farmacia, soprattutto
in un territorio come il nostro, rappresenta per i cittadini un vero e proprio presidio sanitario. Il primo
punto su cui abbiamo agito è stato quello di rendere Cup tutte e 72 le farmacie della Provincia.
E poi?: Il secondo tassello è stato quello di attivare presso le farmacie anche servizi di consegna
domiciliare di medicinali, ossigeno e alcuni dispositivi medici. Vorrei sottolineare che questi servizi al
cittadino sono mediati dalla Asl che gestisce tutta la rete su cui si basa il progetto. Infine, l’ultimo
tassello su cui stiamo lavorando dalla scorsa estate e sui cui abbiamo siglato un’intesa con Federfarma
Rieti è quello che stiamo ultimando in questi giorni e riguarda i servizi di assistenza domiciliare
infermieristica. C’è già una delibera in fase di approvazione in Regione e siamo fiduciosi che si possa
far partire questo servizio.
Ricapitolando. Le farmacie sono nel sistema Cup, propongono la consegna domiciliare di
farmaci e dispositivi e ora si sta partendo con i servizi di assistenza domiciliare. Cosa
manca ancora per chiudere il cerchio? Il progetto della farmacia dei servizi prevede anche la
possibilità di erogare alcuni servizi di diagnostica. Su questo punto ci sono dei problemi.
Quali?: Il più importante riguarda la remunerazione di questi servizi su cui a livello nazionale non c’è
ancora intesa, ma credo in ogni caso che la previsione di una diagnostica integrativa in farmacia non
possa che produrre risparmi.
Un altro problema è rappresentato dalla disomogeneità dei costi di alcuni servizi chiave sui cui invece
sarebbe necessario adottare dei costi standard o in ogni caso dei prezzi di riferimento. E in questo
senso devo dire che i tagli lineari della spending review hanno invece rappresentato un passo indietro.
Com’è stato invece il giudizio dei cittadini in merito all’iniziativa?
Devo dire molto positivo. In questi anni sono arrivate molte lettere di persone anziane che ci hanno
ringraziato anche perché ora non sono più costrette a lunghi spostamenti, per es. per pagare una
visita. Ma a parte ciò stiamo notando come in generale vi sia un accesso maggiore ai servizi offerti
dalla Asl e sul lato economico iniziamo anche a vedere dei risparmi. Certo, il lavoro è ancora molto da
fare ma sono convinto che passo dopo passo si riuscirà a realizzare compiutamente il progetto.
E sempre in questo quadro come sono i rapporti con la Regione?
Sul tema farmacia dei servizi abbiamo sempre avuto un buon rapporto con l’amministrazione regionale
con cui continuiamo a confrontarci, non ultima la delibera sull’Adi in farmacia. Il nostro auspicio è che
anche in futuro si possa proseguire su questa rotta, perché sono convinto che attraverso progetti
come la farmacia dei servizi si possa garantire un futuro al nostro Servizio sanitario nazionale. Un vanto
per tutti gli italiani". (Farmacista online)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno II – Numero 151
PATOLOGIE E SALUTE
COS’È L’EIACULAZIONE PRECOCE?
L’Eiaculazione Precoce (EP) è la più comune disfunzione sessuale maschile negli
uomini sotto i 60 anni, ma è una delle più sotto-diagnosticate e sotto-trattate.
Essa ha una prevalenza compresa tra il 20 ed il 30% in tutto il mondo e a prescindere dall’età.
È una condizione medica complessa che può essere causata da
vari fattori e che può essere descritta come breve tempo di
latenza eiaculatoria e uno scarso o assente controllo
sull'eiaculazione associati a ripercussioni personali negative.
Essenzialmente, per gli uomini con EP, la risposta sessuale
presenta una sequenza eiaculatoria abbreviata, che si verifica più
velocemente e con minore controllo rispetto a uomini senza EP.
Infatti, la fase di eccitazione è molto rapida, con un’erezione
generalmente normale, un breve plateau, un’eiaculazione rapida
e l’orgasmo.
PATOLOGIA E PREVALENZA: l’Eiaculazione Precoce è una
patologia caratterizzata da:
1. eiaculazione che in modo persistente o ricorrente si manifesta
alla minima stimolazione sessuale, prima, durante o poco dopo la penetrazione e comunque prima
che il soggetto lo desideri;
2. scarso controllo sull’eiaculazione,
3. spiccato disagio personale o difficoltà interpersonali.
Tre sono, quindi, i criteri chiave per riconoscere e fare diagnosi di eiaculazione precoce:
1. Tempo di Latenza Eiaculatoria Intravaginale (IELT – è il tempo che intercorre tra la penetrazione
vaginale e l’eiaculazione);
2. controllo sull’eiaculazione;
3. soddisfazione nei rapporti sessuali.
Il livello di controllo percepito dall’uomo sull’eiaculazione è legato al fatto che egli sperimenta anche
conseguenze negative associate alla EP, tra cui il basso grado di soddisfazione rispetto al rapporto
sessuale e disagio personale relativo all’eiaculazione.
Esistono due tipi di EP:
1. EP Primaria (nota anche come “lifelong o congenita”) – caratterizzata dalla comparsa sin dalla prima
esperienza sessuale e che continua per tutta la vita. In questi casi l'eiaculazione si verifica troppo in
fretta, prima della penetrazione vaginale o meno di 1-2 minuti dopo di essa;
2. EP Secondaria (nota anche come “acquisita”) – caratterizzata da una comparsa graduale o
improvvisa, con una eiaculazione in precedenza normale.
L’Eiaculazione Precoce (EP) è più diffusa della Disfunzione Erettile (DE) negli uomini al di sotto dei 60
anni e non è legata all’età. Circa il 50% degli uomini con sintomi di EP hanno indicato che questi
sintomi erano presenti fin dalla loro prima esperienza sessuale.
Nonostante la sua diffusione, la EP rappresenta ancora una condizione medica sotto-diagnosticata e
sotto-trattata poiché gli uomini sono spesso riluttanti a discutere i propri sintomi con i loro medici,
spesso a causa di imbarazzo o della convinzione che non ci siano soluzioni.
Inoltre, gli uomini con EP credono che non ci sia un trattamento per la loro condizione. Di
conseguenza, solo il 9% di quelli con EP auto-riferita ha consultato un medico e di questo piccolo
gruppo quasi il 70% lo ha fatto in una visita programmata per un altro motivo. Del 91% degli uomini
che non aveva consultato un medico, il 52,2% ha rivelato di non aver mai considerato questa opzione.
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno II – Numero 151
CAUSE: la normale risposta sessuale maschile è un processo sequenziale composto da 4 fasi:
desiderio, eccitazione,
orgasmo (eiaculazione) e detumescenza del pene.
In genere la disfunzione sessuale maschile si verifica in una o più delle prime 3 fasi del ciclo di risposta
sessuale, tra cui disfunzioni del desiderio sessuale (cioè desiderio sessuale ipoattivo), eccitazione (cioè
disfunzione erettile e tempi più lunghi per raggiungere l’eccitazione sessuale) e orgasmo/eiaculazione
(cioè eiaculazione precoce, eiaculazione ritardata e aneiaculazione).
L’EP deriva dalla rapida progressione delle prime 2 fasi del ciclo di risposta sessuale, ma non è
necessariamente legata ad una eccitazione elevata o alterata. L'eiaculazione è principalmente
influenzata dal sistema nervoso centrale e dati attuali suggeriscono che l’EP sia un fenomeno più
neurobiologico che psicologico.
Il processo di eiaculazione è regolato a livello centrale e coinvolge una serie di neurotrasmettitori,
inclusi serotonina (5-HT), dopamina, ossitocina e altri.
Molti dati suggeriscono che la serotonina e diversi sottotipi di recettori 5-HT sono coinvolti in modo
preponderante nel processo di ritardo dell'eiaculazione.
Di conseguenza, l’EP può essere associata alla presenza di bassi livelli sinaptici di serotonina nelle
regioni del sistema nervoso centrale che modulano l'eiaculazione.
L’EP Secondaria può essere causata sia da fattori psicologici che fisici.
Comuni cause fisiche di EP Secondaria includono:
- Malattie della prostata, in particolar modo prostatiti;
- Disfunzione Erettile (DE)
- Ipertiroidismo
- Uso ricreativo di droghe
Comuni cause psicologiche includono:
- Stress
- Ansia legata al rapporto sessuale
EP e Disagio Personale – EP e Vita di Coppia: Una vita sessuale soddisfacente è essenziale per il
successo di qualsiasi relazione e il benessere sessuale è fondamentale per la salute generale di una
persona. L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce la salute come: "Uno stato di
completo benessere fisico, mentale e sociale e non semplicemente l'assenza di malattia o infermità".
Molti aspetti della vita degli uomini e delle loro partner sono influenzati dall’EP.
Uomini con EP riferiscono:
- Controllo sull’eiaculazione “molto scarso” o “scarso” (95%)
- Disagio personale “moderato” o “eccessivo” (90%)
- Soddisfazione rispetto al rapporto sessuale “molto scarsa” o “scarsa” (57%)
- Difficoltà interpersonali legate all’eiaculazione (63%)
Lo IELT era significativamente più breve negli uomini con EP rispetto agli uomini senza EP (1,8 IELT
medio per uomini con EP e 7,3 per uomini senza EP). L'impatto negativo dell’EP può avere un effetto
determinante sulla fiducia in se stessi e può causare angoscia mentale, ansia, imbarazzo, frustrazione e
depressione.
Anche le partner di uomini con EP soffrono queste stesse condizioni.
- Oltre il 60% delle partner di uomini con EP non sono soddisfatti del rapporto sessuale
- Il 60% degli uomini con EP ha dichiarato di credere che la propria relazione sarebbe più forte se
fossero maggiormente in grado di soddisfare sessualmente il partner
- La maggior parte degli uomini con EP (60%) afferma che si sarebbe attivato per provare un
trattamento se la partner lo avesse suggerito e circa il 75% di quelli che hanno cercato una cura lo
ha fatto per il desiderio di aumentare la soddisfazione sessuale della partner.
(Farmacista online)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno II – Numero 151
CISTI ALLA MANO: OPERARSI NON SERVE A NULLA?
Non è affatto raro che una cisti tendinea asportata ricompaia con una recidiva. Le
terapie per trattare il problema
Ho una cisti al polso della sinistra che mi tormenta da un anno: è all'interno, sembra poggiare sui
tendini. A qualche mese dalla comparsa, la cisti si era quasi
riassorbita e non me ne sono curato più di tanto. Ora però è
riapparsa (a giugno) e mi fa male, soprattutto di notte. Mi è sempre
più difficile tenere l'orologio sul polso. Un amico medico, ora in
pensione, mi ha detto che queste cisti ai tendini della mano sono
note come «tomba della chirurgia», perché l'intervento spesso è
inutile: la cisti si ripresenta a distanza di mesi o anni.
COME SI CURA, ALLORA? E A QUALE SPECIALISTA BISOGNA
RIVOLGERSI?
Risponde D. Smarrelli, dir. Unità Chir. della mano, Osp. Humanitas Gavazzeni, BG
Purtroppo è vero: non è affatto raro che una cisti tendinea asportata ricompaia poi con una
recidiva. Ma ci sono diverse altre soluzioni prima di un intervento, che comunque va eseguito da
un chirurgo esperto perché l'asportazione deve essere accurata e il più radicale possibile, ma allo
stesso tempo non deve lesionare le delicate strutture anatomiche vicine alla cisti (arterie, tendini,
strutture vascolari e nervose).
Procediamo con ordine. Innanzitutto, per avere una diagnosi certa (e appurare che si tratti di una
cisti) deve fare un'ecografia, esame di solito sufficiente a fugare ogni dubbio, per poi rivolgersi
preferibilmente a un chirurgo della mano, che durante la visita saprà valutare la sua situazione e
proporle la terapia più indicata nel suo caso. È piuttosto normale quello che le è capitato: le cisti
non di rado "vanno e vengono", sul polso o in altre sedi del corpo, talvolta cambiando dimensioni e
sintomi (a volte non creano disturbo).
La loro origine resta tuttora incerta, ma siamo invece sicuri del fatto che vadano trattate solo se
provocano dolore o difficoltà funzionali oppure un disagio estetico.
VENIAMO ORA ALLE POSSIBILI CURE. A seconda della sintomatologia, ovvero valutando il
dolore (che può essere presente anche a riposo, o soprattutto quando si muove il polso e le dita, e
può dare anche una sensazione di fastidio al polso e alle dita che limita la completa funzionalità del
polso e della mano) e il deficit funzionale o estetico che causano, le cisti possono essere soltanto
monitorate, associando eventuali trattamenti palliativi come l'uso di un tutore a scopo antalgico.
Oppure possono venire trattate in modo conservativo (ovvero con un tentativo di aspirazione e
infiltrazione, che purtroppo di solito dà scarsi risultati); o ancora possono essere asportate
chirurgicamente. Spesso le cisti con un decorso altalenante e scarsi disturbi possono essere
monitorate, per poi prendere decisioni di cura se aumentano di dimensioni, fanno male e limitano
la funzionalità. In genere, come primo passo terapeutico si prova ad aspirare la cisti e nel
contempo iniettare del cortisone: una procedura veloce, poco dolorosa, eseguibile in ambulatorio,
ma che ha un limite perché non garantisce la soluzione.
Infine c'è l'asportazione chirurgica, che va preferibilmente eseguita in day hospital e sotto
anestesia (locoregionale se le cisti sono al polso, locale o tronculare se alle dita). L'intervento
(salvo rari casi) non è lungo né complicato e permette una ripresa funzionale piuttosto precoce.
(Salute, Corriere)