La resa degli Hotel
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La resa degli Hotel
IL SECOLO XIX 15 LUNEDÌ 3 OTTOBRE 2016 SAVONA Il cielo di ottobre Il cielo di ottobre è caratterizzato dalla presenza del Quadrato di Pegaso, un asterismo visibile nell’omonima costellazione durante l’autunno molto alto sull’orizzonte. A Sud è dominato dalla stella Fomalhaut, il cui splendore è rimarcato anche dall’assenza di altre stelle luminose nel suo settore di cielo. Le stelle L’ALLARME DEGLI OPERATORI : LE PRESENZE CRESCONO MA CI SONO TROPPI AFFITTACAMERE IN NERO La resa degli hotel, nonostante il boom Il turismo torna a tirare ma le strutture ricettive sono dimezzate: trasformate in alloggi GIOVANNI VACCARO SAVONA. Il boom di richieste di svincolo degli alberghi rallenta. Ma non bisogna lasciarsi ingannare dalle apparenze: quasi la metà la metà delle strutture ricettive fiorite negli anni Sessanta e Settanta è già stata trasformata in case. Inoltre il mercato immobiliare non garantisce più un margine di guadagno appetibile. E ora, di fronte a operazioni divenute poco redditizie e, anzi, magari un po’ rischiose, gli albergatori rimasti si aggrappano alla “ripresina” vista quest’estate e sperano di tornare a lavorare con un buon flusso di turisti, spinti di nuovo verso il mare da una stagione in cui il meteo si è dimostrato assai generoso. Resta l’incognita degli affittacamere “in nero”, un fenomeno in crescita rappresentato oggi soprattutto da privati che, attraverso siti internet dedicati, mettono le stanze o addirittura la propria casa a disposizione dei turisti senza i costi di gestione di una struttura e senza spese di intermediazione, ma anche senza garanzie di professionalità. Pur con alcune eccezioni, soprattutto dove la richiesta di appartamenti vista mare è ancora sostenuta (si veda servizio sotto), nella maggior parte della provincia le richieste di svincolo sono in calo. Lo conferma Giuseppe Cerminara, presidente provinciale di Federalberghi dal 2009 all’ottobre scorso , che ha vissuto in prima persona gli anni del “boom” di richieste di svincolo: «Un fenomeno diffuso in tutta la provincia, stimiamo che negli ultimi anni sia svincolato almeno il 30% degli alberghi. Ora però il mercato immobiliare non tira, ristrutturare costa e rivendere non garantisce margine. In queste condizioni svincolare non è più un buon affare». Due casi ai lati opposti della Riviera savonese: ad Alassio glihoteleranopiùdicento,nel corso degli anni quasi la metà è stata trasformata in appartamenti, a Varazze i 123 hotel reclamizzati per anni dai car- telloni all’ingresso della cittadina si sono ridotti a meno di 65. Per chi ha mantenuto una struttura ricettiva restano però i problemi: «Alcuni hanno chiuso l’attività anche senza chiedere lo svincolo – spiega Cerminara -. A Varazze solo in via Garibaldi dieci anni fa lavoravano ben sette alberghi, Cerminara, Federalberghi ora sono rimasto solo io, l’hotel Miranda. Non ho chiuso perché negli anni buoni credevo ancora nell’investimento per andare avanti con l’albergo, ho precorso tempi con il primo sportello unico delle attività produttive, prima ancora di diventare assessore. Ho fatto investimenti sulla struttura che poi sono tornati utili, altrimenti oggi avrei chiuso anch’io. Inoltre i vincoli per concedere gli ampliamenti obbligano a continuare l’attività. Chi ha investito e ci ha creduto va avanti, chi inveceerarimastofermohachiuso ed ora non ha più i requisiti». cc BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI LA CITTADINA DEL LEVANTE GUIDA IL FENOMENO DEL CAMBIO DI DESTINAZIONE D’USO DELLE STRUTTURE A Celle metamorfosi per ex Pescetto e residence Quisisana Il Piccolo hotel E il “Piccolo” finisce all’asta per l’eredità a rischio la sua vocazione storica IL CASO CELLE. Con la fine dell’estate 2016, cambia per sempre l’assetto dell’offerta ricettiva cittadina. Mentre l’ormai ex hotel Pescetto si avvicina all’ottenimento dello svincolo alberghiero per partire con la trasformazione, anche il noto residence Quisisana, nella frazione dei Piani, ha ormai ufficializzato l’intenzione di chiudere il portone. E, andata a buonfinel’astadaoltreduemilioni di euro per la vendita del Piccolo Hotel, si attende ora di conoscere le intenzioni della nuova proprietà per il futuro della struttura. In città era nell'aria da diverse settimane, con voci sempre più insistenti che parlavano dell’intenzionedellamultiproprietà che fa capo al residence cellese di trasformare in alloggi.Soloinquestigiornièarrivata la conferma: il Quisisana ha presentato in Comune la comunicazione di cessazione d’attività. E mentre l’operazione di trasformazione, per quanto probabile, per il momento non trova conferma, di certo c’è che dal primo del mese i tre cellesi che lavoravano nella struttura sono rimasti a casa. Per sapere se i 40 piccoli alloggi che oggi compongono l’immobile, divisi da monolocali a trilocali, lasceranno il posto ad appartamenti si dovrà attendere la presentazione del progetto di conversione. L’operazione sarebbe agevolata dal fatto che i residence, a differenza degli hotel, non sono tra le strutture ricettive vincolate dalla legge. E, con l’entrata in vigore del nuovo Puc, che si prevede possa arrivare nei primi mesi del 2017, i nuovi La struttura del residence Quisisana Hotel Pescetto appartamenti si vedranno inoltre ridotta la metratura minimarichiesta,chescenderàda 60 a 50 metri quadrati calpestabili. Che il futuro della struttura sia o meno nel residenziale, i turisti che per le proprie ferie a Celle si appoggiavano al Quisisana dovranno ora trovare un’altra sistemazione. Altra struttura che attende di conoscere il proprio destino è il PiccoloHotel,anch’essoinlocalità Piani. Dopo 54 anni di gestione della famiglia Ferro, l'albergo è stato messo all’asta per risolvere una disputa ereditaria: da una parte il ramo della famiglia ce certa per l’Hotel Pescetto, nel centro del paese. Chiusa ormai da diversi anni, la struttura ha già superato due dei tre scalini necessari all’ottenimento dello svincolo alberghiero. Dimostrata agli uffici comunali l’impossibilità strutturale a proseguire con l’attività ricettiva e ottenuto l’ok anche dalle associazioni di categoria, per partire con la trasformazione manca solo l’approvazione del consiglio comunale, che discuterà la pratica quando la proprietà presenterà il progetto di conversione urbanistica. che da sempre gestisce il noto albergo, facente capo a Renato Ferro, e dall’altra gli eredi di Bruno che puntavano a veder monetizzato il valore della propria parte di proprietà, suddivisa al 50% tra i due fratelli. La soluzione si è presentata con la vendita, conclusa positivamente per un importo di oltre due milioni di euro. E mentre durante quest’estate la gestione è rimasta in mano ai discendenti di Renato Ferro, ora si attende di conoscere la volontà della nuova proprietà per il futuro dell’albergo. La trasformazione in residenziale è inve- S. SIM.