1) La maggior parte degli oggetti dalla collezione è di carattere
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1) La maggior parte degli oggetti dalla collezione è di carattere
1) La maggior parte degli oggetti dalla collezione è di carattere sacro, ricevuta ed esposta nel museo prima del 1945. Le prime acquisizioni provengono dalla proprietà dei importanti dignitari religiosi. Nel peridoio fra le due guerre, nonché nel peridoio guerresco della Repubblica Slovacca, il museo acquistava intensificando alcuni degli articoli addirittura dai chiostri bratislavesi: chiostro dei Fratelli Misericordi, chiostro delle Orsoline, delle Elisabettine fino ai negozi di antiquariato locale. Dopo la seconda guerra mondiale, specialmente negli anni settanta del Novecento la collezione completava più le pregiate maschere sacre del periodo barocco, nonchè articoli minuscoli artistici e artigianali. Si dedicava continuamente attenzione anche al restauro - in prima linea delle plastiche lignee ed altri frastagli policromati. Le più antiche merci destinate ad esposizione sono catinelle di ottone battesimali del tardo periodo verso l´anno 1500. Rare sono quattro pitture sul vetro del Duomo di San Martino datato dell´anno 1667. La collezione esposta include anche le esibizioni rappresentative delle statuine sacre in policromati di legno, prevalentemente dal Settecento, fra di esse la preziosa plastica rococò degli adoratori pastori del chiostro delle Orsoline, articoli liturgici metallici, ma anche faccenda claustrale di reliquiario, cappe ricamate liturgiche ed altri tessili sacri. Alcuni artefatti sono scodellati per il pubblico per la prima volta. 2) Il pianterreno del municipio è composto da tre stanze, le quali appartenevano originariamente e reciprocamente alle tre case aderenti. Le prime due sono create nel Trecento, mentre la terza situata tra loro era stata costruita nell´anno 1422. Al suo posto, dov´è attualmente la stanza arcuata senza finestre, era la calle. Anche dopo la costruzione della casa, il suo pianterreno serviva in seguito come androne. Gli archi in tutte e tre stanze basse furono costruiti durante Cinquecento. La stanza della casa meridionale è accessibile dalla stanza intermedia via portale gotico e doppio dal Trecento, scoperto e rinnovato nell´anno 2010. Sul muro settentrionale della stanza intermedia è parzialmente rinnovata il sedile - abside con poltroncina dalla prima metà del Quattrocento, quale era nell´anno 1782 ancora ben rispettata. Più tardi fu immurata e durante l´Ottocento semidistrutta con lo sprofondamento della porta aperture. Nella stanza nel Settecento era situata la bilancia di controllo cittadina. La camera settentrionale si trova nella casa originale del sindaco Giacobbe, che serviva dall´inizio del Quattrocento come municipio. L´arco il quale è rinforzato di colonna fossile nel mezzo, era stato edificato nell'anno 1566. La stanza serviva prima come bottega dei tagliatori di panno. Più tardi lì aveva la residenza la guardia borghese, alla fine serviva come gabinetto dell´archivio cittadino. La decorazione dipinta sui muri e gli archi è di origine della metà dell´Ottocento ed era restaurata secondo modello. 3) Gli articoli esposti presentano artefatti artistici e artigianali di punta qualità della collezione museale. Sono disposti ai blocchi materiali e tipologici. Il grosso è di origine dalla seconda metà del Seicento fino all´inizio del Novecento. Solitari e particolari sono i portagioielli rinascimentali di provenienza Augusta, in intarsio di avorio, oppure il telaio traforato con le miniature dipinte del Seicento. Fra le faccende di argento si trovano gli articoli dalle provenienze di Bratislava, Vienna, ma anche di Augusta. Raro è il coperto viatorio anabattistico per una persona dello scorcio del Seicento e Settecento. La svariata collezione dei calibri e di decorazioni origina anzitutto dalle famiglie cittadine dell´Ottocento. Avvertiamo sui traforati boccali eburnei con la decorazione figurativa, oltreché orologio ed altri articoli piccoli di smalto. Esposte sono le esibizioni di faenza anabattistica, italiana e tedesca e la porcellana europea marcata. La collana del vetro è rappresentata massimamente dai bicchieri affilati e incisi dall´Ottocento. Uno dei elementi numismatici compongono le apprezabile medaglie canoniche dalle provenienze boema, ungarica e tedesca, nonché di coniatura di Bratislava. Si associano coi personaggi, accadimenti ovvero altri momenti storichi decisivi e significativi. Curiosità della collezione sono ricordi ed articoli antici egiziani e bizantini da provenienza originaria di Cina e Giappone. Alcuni oggetti d´esposizione sono esibiti per la prima volta. 4) Nell'anno 1972 Il Museo della città di Bratislava conquistava alle sue collezioni biblioteca privata di Dott. Ovidius Fausto con più di 9 000 volumi. Sono pubblicati degli impressori e editori mitteleruopei e dell´Europa occidentale. Qui rappresentati sono soprattutto le scienze sociali come la storia, teologia, etnografia, arte, filologia, letteratura, scienza museale, numismatica, occultismo, pedagogia, storia del libro, scienze storiche aggiuntive ma anche scienze naturali. Ecco sono anche le carte geografiche, periodici e libri di testo scolastici. Apprezzabile elemento consiste dei libri orientati sui annali della città di Bratislava, Slovacchia e dell´ex regno ungarico. Libri sono scritti in tedesco, ungherese, slovacco, latino e ceco. Elementi di gran valore di Ovidius Fausto sono i frammenti dei codici medievali manoscritti della biblioteca del capitolo bratislavese. Dal punto di vista degli annali culturali della città di Bratislava sono i più pregiabili quelli con cui associa genesi nell´ambiente paesano. Sia per esempio Messale bratislavese VI dell´anno 1403, Antifonario sudmoraviano IIa e IIb cosiddetto Codice di Han dell´anno 1487, frammenti del Messale bratislavese anche di primo terzo del Trecento e Breviario A/13. Si tratta di più vecchi manoscritti bratislavesi rispettati. 5) All´inizio del Quattrocento la città aveva aquistato la casa dell´ex sindaco Giacobbe e la modificava per la fornitura del municipio. Già nell'anno 1422 aveva edificato al sud della casa originale un´altro obietto. Sul piano era auditorio grosso dove si trovavano rappresentanti eletti della città. Facciata della casa era stata marcata dall´ornato opulente gotico. Municipio era danneggiato degli accadimenti guerreschi nell´anno 1439. La città considerava sulla costruzione del nuovo edificio rappresentativo. Allora si era formato un progetto che era conservato in archivio della fornace edificabile presso il Duomo di Santo Stefano a Vienna. Progetto non si realizzava cosicché il municipio aveva ricevuto l´aria più modesta con la ricostruzione dell´edificio originale. Ed allora sua dominante era in seguito la torre. Al suo fianco avevano coperto la cavalcavia originariamente aperta al cortile. E sopra essa avevano edificavato la cappella. Alla fine del Quattrocento avevano finito la copertura dei tutti edifici separatamente stanti con ala comune. La torre era abbastanza distrutta dei parecchi terremoti e di guerre. Adunque il consiglio del municipio ordinava nell´anno 1638 presso fabbricatore Hans Stoss - il quale trasferiva da Augusta - progetto per suo alzamento ed adattamento. Progetto è conservato, bensì non è mai stato realizzato. Ulteriori informazioni sullo sviluppo edificatorio del municipio bratislavese avrà dopo premere tasto giallo e rosso. 5a) Cappella municipale serviva all´amministrazione della città dall'anno 1443 fino a 1577, quando consiglio della città protestante l´aveva cancellato. Sua area era stata allargata dalla minorazione della corte vicinale. Il locale nuovo era stato usufruito fino a seconda metà dell´Ottocento come l´auditorio del consiglio ristretto borghese. Durante la ricostruzione nell´anno 2010 la capella è stata rinnovata. La corte aveva ricevuto sua forma definitiva nel Seicento. Ricca decorazione stuccata dell´arco è opera dei maestri italiani da seconda metà del Seicento. La scena biblica del Giudizio Universale è dipinta sulla volta da Johann Jonas Drentwett da Augusta ed è datata dell´anno 1695. Muro del municipio orientale davanti la residenza di arcivescovo non aveva nessune aperture. Negli anni venti del Settecento costruivano davanti il muro orientale la scultura di Santo Jan Nepomucký. Il pittore italiano chiamato Fossa dipingeva nell´anno 1728 sul muro affresco murale e grandioso presentando la facciata del palazzo barocco. La torre era stata adattata in stile barocco nell´anno 1733. La costruzione era stata coperta della facciata barocca eccetto la congiungata finestra gotica al primo piano. Sulla torre era già dal Cinquecento l´orologio meccanico e la facciata occidentale era stata decorata della pittura con l´orologio solare. In archivio della città di Bratislava è conservato lo schizzo colorito della facciata del municipio da seconda metà del Settecento. 5b) La città cresceva progressivamente. Alla fine del Settecento, il municipio medievale già anziano non bastava con suo spazio. Si considerava della sua allargazione. Si formavano alcuni progetti per suo alzamento e costruzione dei nuovi tubi accanto il cortile. Nell'anno 1867 la città aveva acquistato al sud aderente il palazzo del conte Apponyi. Ci avevano traslocato il gabinetto del sindaco, uffici dei impiegati e aula magna del consiglio comunale. Al cortile costruivano nuova aula magna di rappresentanza in stile romantico e così raggiungeva altezza dei due piani. Le aule rappresentative originali del municipio offriva la città al Museo cittadino, che è stato fondato nell'anno 1868. Attività edificatoria in area del municipio anziano municipio avevano finito con installazione delle ale per uffici magistratura fra 1911 - 1912. Per questo si congiungeva edificio del municipio originale con ex residenza dell´arcivescovo di Strigonio - Palazzo primaziale, il quale la città acquistava nell'anno 1903. 6) Carteggi storici della città erano stati dall'inizio di Quattrocento fino all'anno 2008 depositati in edificio del municipio. Documenti essenziali come privilegi borghesi erano stati depositati nelle casse di ferro, altre nei armadi di legno e sui riquadri. Alcuni erano stati sospesi sotto la volta e sui cerchi di ferro nei sacchi per non essere distrutti di roditori. Nel Cinquecento locale arcuato in piano nella torre serviva come archivio, documenti circostanziali erano stati depositati in mansarda del municipio. Alla fine del Cinquecento trasferivano archivio a questa stanza difesa contro incendio con forte arco nella casa, quale possedeva prima un borghese Unger. A metà del Settecento, camera disponeva dell´armadio archivistico con massa di cassette profonde dietro cancello di legno. Nell'anno 1742 la stanza aveva ricevuto una porta di ferro fissa con decorazioni settecenteschi e con arme della città. Armadi addosso muri sono il resto dell´apparato originale. A vetrina sono esposti copie fascimili dei privilegi cittadini operativi. A sinistra è il più antico privilegio urbano conservato del re Andrea III dell'anno 1291, nel mezzo media la lista dell'anno 1436, con cui re Sigismondo Lussemburghese permetteva la città usare sua emblema in avanti, ed a destra si trova lista con la bolla aurea di re Mattia Korvín dell'anno 1464. Al centro sulla tavola sono autentiche decisioni dei giudici borghesi dal Settecento e dell´inizio dell´Ottocento. 7) Nell'anno 1422 costruivano sopra la viuzza al sud dalla casa originaria - che diventava municipio - del sindaco Giacobbe (Stadtrichter Jakob) estenso auditorio addetto per riunione del consiglio cittadino diffuso. Più tardi la marcavano come aula padronale (Herrenstube) ovvero come sala dei cittadini eletti. Originariamente era lunga circa 10 metri. Al stretto lato del mercato - attuale Piazza centrale - la sala si apriva da quattro finestre gotiche, sopra quali era ancora piccola finestra, a cui poteva scappare il fumo. Aula era dapprima coperta del solaio di legno. Ecco nel Cinquecento compostavano una volta rinascimentale con lunette. Nell'anno 1867 aula era in chiave con la costruzione di nuova sala dei rappresentanti al fianco orientale decurtata incirca su 3 metri. Allorché avevano annullato anche l´invetriata accanto angolo nordorientale della stanza, a cui potevano cittadini dallo spazio addizionale riguardare i procedimenti del consiglio cittadino. Pittura sulla volta è dell'anno 1878. Sulla tesi delle decorazioni antiche-romane e rinascimentali la disegnavano Carl Engel e Johann Grünwidl. Ornatezza è proposta dal professore Giuseppe Könyöki, il primo amministratore della collezione museale. 8) Il Museo cittadino costituiva associazione di bellezza di Presburgo nell'anno 1868 sulla base di impulso del professore liceale Josef Könyöki (1829 - 1900). Appresso la nascita del museo stava anche Francesco Floridus Römer, iniziatore di archeologia in Ungaria, archivista borghese Giovanni Nepomuk Batka e storicografo Stefano Rakovský. Nuovo fondata istituzione aveva dovuto profilo culturalmente-storico ed annali d´ivi lo indicano come museo archeologico. Al principio gli aumenti erano anzitutto monete, documenti archivistici, libri storici e grafiche. Via via aumentavano articoli dei territori di archeologia, popolaresca e opere di arte figurativa. Museo era inizialmente dipendente meramente ai doni e lasciti dei individui. Dal metà degli anni settanta lo sponsorizzava associazione di bellezza, nell'anno 1889 si metteva sotto il controllo professionale dell´Ispettorato agricolo dei musei e biblioteche a Budapest ed aveva cominciato a ricevere soldi per acquisto di collezioni con sovvenzione annuale e regolare. Merce destinata ad esposizione nelle vetrine storiche e originali provengono dal possesso dei personaggi di gran rilievo locale ma anche interregionale, ed era acquistata prevalentemente davanti l´anno 1918. Suoi beneficiari primari furono ecetto personaggi già citati anche preposto Giuseppe Carlo Danko, vescovo Ferdinando Knausz, prevosto di Stupava Ignazio Gonda-Opatril ovvero pittore Edoardo Majsch. Presburgo (chiamato anche Posonio) è il nome primario della città di Bratislava. 9) La corte era in medioevo incirca su 3 metri più lunga e ciò verso la torre municipale. Nell'ultimo terzo del Seicento la stanza era stata fatta arcuata con imponente volta, quale decorava Bastiano Corati-Orsati con la stuccatura ricca con motivo araldico dell´aquila. Nell'anno 1695 pittore Johann Jonas Drentwett aggiungeva la decorazione sulla scena dipinta di Giudizio Universale del Nuovo Testamento e Giudizio di Salomone dell´Antico Testamento. Ornatezza è reclutata della figura antica di dea della giustizia Themis e dei simboli allegorici e voci relativi ai regi ungarici Giuseppe I. e Carlo III. Sul muro meridionale si trova ricostruita la pittura gotica dal periodo dopo l´anno 1422. Motivo guida stanno ornamenti stilizzati di vite. Sopra la porta di fronte alle finestre è l´arme stuccato della città. Si tratta probabilmente sui frammenti anziani di decorazione muro dal periodo davanti composizione di volta. A nordorientale angolo della stanza sta armadio lussuosamente traforato dell'anno 1649, quale serviva per conservazione carteggi e nel contempo come esito segreto nella stanza addizionale. Sculture sull'armadio presentano quattro virtù cardinali fede, sapienza, giustizia e costanza. Stufa di maiolica si formava per questa camera nell'anno 1872 secondo il progetto del primo custode di museo Giuseppe Könyöki e l´aveva prodotto ceramista locale Carl Lechner. Sulla stufa è anche la segnatura „J. Eckhardt“. 10) Durante la ricostruzione del municipio nell'anno 1439 era stata sopra la traversata edificata la cappella. Nell'anno 1443 era stata consacrata al santo nazionale ungarico - al re Ladislao. In 1577 la consulta protestante decideva annullare la cappella. Sua area era stata diffusa e ci era stata creata aula magna (Ratstube). In Cinquecento l'avevano coperto con solaio a cassettoni, quale sta contemporaneamente installato nella stanza dedicata agli affari. Spazio è d´oggi diviso del nuovo muro, quale implica originale formato di cappella. Rara lampada di illuminazione gotica delle zanne di tricheco, argento inciso e dorato con statuina ambrata di Madonna era verso dell'anno 1400 fatta probabilmente nei paesi baltici. Origina dal lascito di regina boema Sofia Bavarese, moglie di Venceslao IV., la quale passava suo tempo vedovile a Bratislava. Più tardi era in possessione di fratellanza „Corporis Christi“, capitolo bratislavese nel Duomo di San Martino. I frammenti manoscritti provengono dei codici, quali si formavano al Capitolo bratislavese. Per esempio Il Messale sudmoraviano VI dell'anno 1403 aveva rilasciato canonico bratislavese Michele da Trnava. Antifonario bratislavese IIb, c.d. Codice di Han era stato rilasciato nell'anno 1487 dal canonico bratislavese Giovanni Han. Era illuminato in bottega del pittore salisburgo-viennese Michele. Il messale bratislavese sorgeva nel primo terzo di Trecento e appartiene ai manoscritti i più antici bratislavesi e rispettati. Capitolo utilizzava questo messale numero VII durante le liturgie già in medioevo. 11) L'anno 1966 riusciva di scoperchiare e parzialmente scodellare i frammenti di cappella gotica. Dai pezzi fossili originali era stata nuovamente costruita l´abside. Sul muro settentrionale era stato scoperto il ciclo gotico dei dipinti presentando le scene di sofferenza di Cristo (pasion) e ancona per camerlengo. Sopra l´altare ricostruito è figurato sulla serraglia di volta fra le finestre il ritratto ideale del sacro Ladislao. Ai lati dell´altare sono dipinti i personaggi dei santi e sulle testine di colonne si vede simboli dei quattro evangeliste. Sulle testate dell´ancona per poltrona di camerlengo è pinta testa di San Dioniso, patrono di arcivescovo d'allora. Nell'anno 2010 sono state rinnovate le primarie estensioni di cappella medievale con installazione del muro meridionale e con sollevamento di corona all´altezza pristina. Sul ricostruito muro destro è scodellata la copia di pittura murale dal Trecento, quale si è conservata alla casa cittadinesca in Via Panská no. 7. La pittura rappresenta l´altare aperto gotico con la scena di crocifissione nel mezzo e con figure delle sante al fianco. Crocifissione è anche motivo dominante del dittico gotico all' altare originario del Quattrocento dal sud di Germania. Accanto del croce stanno Madonnina e San Giovanni. Al seconda tabella è disegnata madre di Madonnina, santa Anna. Ai lati stanno le sante Barbara e Caterina. 12) Tutti piani della torre erano stati coperti, fino all'anno 1547 di plafond ligneo rettangolare (ceiling, die Deck, le plafond). Altezza di corona originale a questa stanza mostra frammento di riga falba e rossa strettamente sotto la punta di volta del muro orientale. Locale ha due finestre gotiche raddoppiate dal periodo verso l'anno 1370. Ne la settentrionale era stata immurata dal Cinquecento fino all'anno 1967. Dentro absidi di finestra sono conservate le poltroncine fossili originali. Portale gotico sul muro meridionale riuscita in cappella adiacente. In cappella riuscita anche traguardo schiso, a cui era possibile seguire sacerdote stante davanti ad altare. Irregolare diffusione dell´angolo sudorientale della camera è relitto dopo scalone di legno ai piani superiori della torre, il quale era stato rimosso nel Cinquecento. Ivi ci avevano depositato essenziali archivi comunali. Oggetti d'esposizione nelle vetrine legano con tema di amministrazione borghese in la stanza seguente. Cord festivo dall´argento dorato, depositato nel fodero vellutato con guarnitura anche dorata, era stato fabbricato il 1. agosto 1550 per sindaco Blasius. Corba anche festiva del sindaco Caspar Lichtenberg è lavoro dell´orefice locale Jacob Steiger dell'anno 1584. Sciarpa ricamata del sindaco con guarnimento argentato origina della metà del Settecento altrettanto come le chiavi simboliche della città di ottone dorato. 13) Primi riferimenti sull´autogoverno comunale sono contenuti in privilegio di Andrea III dell'anno 1291. Rappresentanti della città selezionavano dei cittadini annualmente al giorno di San Giorgio (24. aprile). Il capo di autogoverno stava sindaco e consiglio cittadino creavano 12 giurati (dal Quattrocento fino 24). Sindaco insieme con essi arbitrava affari processuali e vantava verdetti. Dall'anno 1437 esisteva anche la funzione di borgomastro. Era capo di amministrazione e curava sui interessi agrari. Dall'anno 1378 è citato consiglio esterno - c.d. comune eletto. Suoi membri rappresentavano la città esteriormente e selezionavano prelati pagati dalla città. A seconda metà del Settecento la municipità era stata riorganizzata. Giudicatura si separava dall´amministrazione e si costituivano le commissioni speciali, le quali si partecipavano sulla direzione di città. Nell'anno 1886 Bratislava era diventata una città municipale esecutiva i diritti della città ed anche di comtea. Dopo la formazione di Repubblica Cecoslovacca è divenuta la capitale di Slovacchia. Città con la magistratura sistemata si infiltrava dall'anno 1923 sotto influenza del governo pubblico. Restrizioni di autogoverno avanzavano anche nel periodo guerresco della Repubblica Slovacca. Fra prodotti esposti avvertiamo su un gruppo dei sigilli città e magistrati, armi civici, bandiere, articoli coerenti con sindaco, rispettivamente con borgomastro, vestiti dei impiegati civici e carteggi, quali magistrati emanavano per loro abitanti. 14) Dopo la battaglia di Mohács nell'anno 1526 turchi occupavano Ungaria e paese si era diviso a tre parti. Sul territorio presente di Bratislava, in passato nota e intitolata come Presburgo o Posonio, dall'anno 1531 cominciava di contrarsi aristocrazia dal pericolante campo del sud di Ungaria e più tardi anche gli uffici centrali da Buda. Secondo articolo di legge Nr. 49 dall'anno 1536 era la città Presburgo stata dichiarata come la capitale di parte del paese asburgica e diveniva anche una nuova città parlamentare e di incoronazione. Nella stanza sono esposti bersagli colorati con motivi di incoronazione e ritratti dei regnanti, colate di monete d´inconorazione e di gettoni, capi di bandiere con motivo di corona ungarica regale e vari oggetti ricordi. Sul coperchio di cassetta per dama di compagnia è riprodotto l´atto colorito di incoronamento Maria Luigia dall'anno 1808 dal conoscente grafico Edoardo Gurko. Bicchiere di vetro evocano incoronazione di Ferdinando V nell'anno 1830, il che è stata la ultima celebrazione d´incoronamento a nostra città. 15) Inurbamento di aristocrazia degli anni quaranta del Settecento condizionava le attività edificatori estensive. Sulle parcelle anziane medievali si sviluppavano i palazzi cittadini e sui lotti suburbani ingrandivano palazzi orticoli. Aristocrazia era anche largo mecenate di opere d'arte e si dedicava a collezionismo. Nella città e suoi dintorni aveva suoi patrimoni numerosa e significativa parentela ungarica aristocratica: p.e. Apponyi, Aspemont, Csáky, Erdödy, Esterházy, Grassalkovich, Jeszenák o Zichy. Eminente posizione nella città aveva la casa di Pálffy. Nicola Pálffy conquistava per onori nei combattimenti contro turchi titolo comitale, funzione del conte patrimoniale di cattedra di Presburgo ed è diventato capitano parentale del castello. Sotto Paolo Pálffy era dopo l'anno 1635 realizzata la ricostruzione del castello nello stile di alto barocco. Sulla decorazione del suo palazzo sotto il castello partecipavano gli stessi artisti. La casa di Pálffy possedeva area sotto il castello, che formava complesso autonomo e amministrativo ed era cittadina servile della signoria di castello. Sotto l´amministrazione di questa casa erano anche presenti quartieri Petržalka, Rača, Devín, Devínská Nová Ves, Dúbravka e Prievoz. Fra oggetti d'esposizione è la collezione del vetro affilato e inciso, ornato con le armi aristocratiche, portagioielli dalla fine del Settecento con ritratto grafico di cesare Leopoldo II, non che esempi del vestito aristocratico e di gioie ed anche il gruppo delle miniature colorate ritrattistiche. 16) Bratislava stava dal medioevo dei numeri dei centri i più importanti artigianali in Ungeria. Primi reparti e associazioni degli artefici con lo stesso o simile orientamento professionale si formavano in Quattrocento. Grande sviluppo del mestiere succedeva dal Cinquecento. Verso l'anno 1770 in città funzionava 800 - 850 bottege artigianali et al. più che 100 si trovava sotto il castello. Alla fine del Settecento ci esisteva circa 100 specializzazioni artigianali e pressappoco 65 gilde. Alcuni avevano carattere di influenza per tutta Ungaria od almeno carattere territoriale. Gilde fino a metà dell´Ottocento interpretavano ruolo molto apprezzabile nella vita agraria anche socievole a Presburgo. Nell'anno 1872 erano le gilde burocraticamente annullate e le sostituivano i consorzi artigiani. Ricordi preziosi ai mestieri e gilde alla nostra città sono sigilli della corporazione, cassapanche, boccali, bicchieri e richiami, originari dal periodo del Cinquecento fino a prima metà dell´Ottocento. Annullamento della gilda dei conciatori dell'anno 1839 con immagine dipinta bilateralmente a schermo di tela presentando San Simone e Santa Trinità, è lavoro del noto pittore Ferdinando von Lütgendorff. Eccezionale armadio con cassapanca di gilda bratislavese mercantile dal fine del Seicento e Settecento già appartiene al completo tematico presentato nella stanza seguente. 17) Lattoneria Origini del battirame in Slovacchia risalgono al periodo medioevale. Grazie a propria piattaforma di materie acquistava carattere dell´artigianato originale domestico, incidentale a suo posto natale. Rappresentanti di sua più antica forma erano ramai, documentati già nel Trecento. In altre due secoli percorreva processo di specializzazione. La seconda attività lavorativa estesa era la confezionatura dei piatti ramiferi. Indipendente settore del lavoro battirame era dal medioevo copertura dei tetti. Dal Seicento il battirame significava periodo del più grande prosperità e conquistava primato nei limiti degli artigianati metallurgici. Popolarità del rame si conservava sino all´Ottocento. quando lo progressivamente soppiantava il ferro. Gilda dei battirami funzionava a Bratislava dall'anno 1688 e associava maestri da bassa Ungaria. Gli Articoli esposti componevano in passato elementi masserizie famiglia. Alcuni erano usati come vasche seminterrate, misure di capacità ovvero cassette. Set di stoviglie dal possesso della casa aristocratica Pálffy aveva rilasciato il battirame Schmidt ed era stato esposto alla mostra della Camera commerciale e industriale nell'anno 1908. Il cartello dell'anno 1719 faceva parte di taverna Da rosa d'oro, che si trovava a presente via Jesenského e presuntamente vi pernottava postero cesare Giuseppe II. 18) La posizione strategica dell´area presente di Bratislava all´incrocio delle vie importanti europee commerciali era già da preistoria un fattore determinativo e condizionante lo svolgimento degli affari locali. Impulso per progresso del commercio erano in evo medio i privilegi distribuiti regali. All´evo medio erano l´impulso per progresso del commercio nella città i privilegi regali distribuiti. Si negoziava soprattutto ai mercati e le fiere. Commercio era stato dall'anno 1699 influenzato di gilda mercantile. Oggetti d'esposizione curiosi sono gli stai ramiferi frumentari (vasche per alimentari farinosi) dell´anno 1551. Esemplare unico è la pinta presburghese dell'anno 1592. Altre misure di volume storiche di stagno, rame, ottone e legno provengono del Settecento e Ottocento. Esposti sono anche pesi di libbra in ottone e serie dei pesi di lotto del Settecento e Ottocento. A. 1840 è la data di bliancia decimale mercantile. Emblema del diritto per tariffa doganale di città di Bratislava era stata dipinta all´Ottocento secondo il modello anziano e cartelli dei negozi con coloniali provengono degli anni 1780 - 1790. Commercio fra le due guerre a Bratislava forniva bisogni dei abitanti. Questo commercio rappresentava relativamente diffusa scala dei negozi con alimentari, galanteria, prodotti di farmacia e profumeria, macchine agricole, merci cancelleresche, elettrotecnica, giocattoli, musiche, articoli tessili ecc. Nell'esposizione presentiamo variabilità della merce offerta via svariatezza dei materiali da imballaggio composti dalla carta, latta ovvero legno, via pubblicità ed anche dell´esposizione di mobiliatura per servizio. 19) La città vinicola Bratislava si mutava alla fine del Ottocento e l´inizio del Novecento in un centro industriale. Riparto fondamentale dell'industria in città dal periodo di monarchia per chimica (Dynamit-Nobel, Apollo, Matador), militare (Patronka), elettrotecnica (Siemens-Schuckert), tessile (Cvernovka, Danubius, Klinger), alimentare (Stein, Sollwerck) e di altro genere (Fabbrica di spazzole, Fabbrica di tabacco) si conservava anche dopo la nascita di Repubblica Cecoslovacca. Nella vita di città economica interpretavano ruolo importante anche gli esercizi, che assicuravano bisogni dei abitanti. Agli esercizi più frequentati operanti in servizio per abitanti appartenevano il barbiere e parrucchiere. Servizio di ottico era raro. Specializzazione era anche esercizio di mammana, quale desiderava dalla seconda metà dell´Ottocento una qualificazione patentata. Panettieri appartenevano agli esercizi molto importanti alimentari. Alla loro offerta faceva parte anche un genere delicato del pane a forma di ferro da cavallo - cornetti bratislavesi. Allo sviluppo nella città davano una mano esposizioni specializzate, provinciale e locali, le quali avevano luogo a Bratislava negli anni 1862, 1865, 1877, 1892, 1899, 1902 e 1908. Loro tradizione stabiliva a Bratislava fra le due guerre 22 anni la Fiera internazionale danubiana. 20) Abitanti di Bratislava realizzavano suoi interessi economici, filantropici, sportivi, culturali, oltreché religiosi attraverso vari associazioni. Questo indirizzava logicamente a loro divisione p.e alle associazioni scientifiche, generalmente benefiche, religiose, sportive, corali ovvero artistiche, ma anche sulla variabilità di loro simbologia, che si conservava sulle bandiere, emblemi, nastri ovvero diplomi ecc. Ci incontriamo con varie associazioni in volume maggiore dalla prima metà dell´Ottocento entro monarchia, oltreché in sistema democratica di Repubblica Cecoslovacca. Il più antica associazione operante a Bratislava era la compagnia dei tiratori (da 1543). Si formava della famiglia borghese come collegio facoltativo per difesa della città (anche in connessione con battaglie contro turchi). Alla fine del Settecento e principalmente al Novecento perdeva la comunità suo carattere originale difensivo e cominciava a dedicarsi al tiro competitivo. In 1895 - 1918 praticava le sue attività società femminile chiamata Isabella. Organizzava la manifattura dei riporti popolari in botteghe di Slovacchia occidentale. Interpretazione del riporto come elemento ornato era realizzato sui vestiti e altri prodotti tessili domestici e sacri. Associazioni interessanti di società citadina provvedendo le attività sportive erano le comunità ciclistiche. 21) I tesserati di Schlaraffia, che aveva filiale a Bratislava dall'anno 1886 col nome Impero Posonium, si consacravano all´umore e arte “sotto il segno di Gufo”. Loro sede, il castello Beugelburg, nominato secondo celebri bratislavesi cornetti ripieni, l´avevano ostentatamente arredato con le bandiere, scudi e le armi. Durante molte feste, riunioni federali e competizioni in arte corale, musicale ed esibizioni figurative onoravano con grande scala di premiazioni. Relazioni positivi all'arte, in prima linea per corale maschile coltivavano anche scelti gruppi dei lavoratori come erano tipografi, operai e metallurgici. Loro interesse manifesta la fondazione di alcune comunità corali lavoratori (Liedertafel 1857, Typographenbund 1872, Pressburger Singverein 1879, Liedesfreiheit 1893, Einigkeit 1904, Magnet 1909 a Echo 1923) e l´attività serie dei concerti pubblici. Bratislava era anche il centro del movimento massonico in Europa centrale particolarmente nel periodo del dualismo austroungarico (dopo a. 1867). Ci abitavano 13 loggie viennesi (ad es. Humanitas, Schiller, Goethe). Esistenza marcata in città aveva la loggia Zur Verschwiegenheit (Taciturnità), quale aveva innovato le sue attività nell'anno 1872. Nell'anno 1902 si formava la loggia ungherese Testvériség (Fratellanza). 22) Danubio al suo viaggio dalla Foresta nera al Mare nero lungo il corso dei secoli marcatamente influenzava area geografica e colonizzata alle sue rive. La città di Bratislava si formava sulla sottostruttura fissa della riva sinistra di Danubio accanto il guado sotto il castello bratislavese. Danubio come corridoio del traffico connettiva con Balcani apportava prosperità agraria alla città d´incoronazione medievale e regale. Trasporto di merce e porto prestavano aiuto all´industrializzazione e modernizzazione del centro regionale della parte occidentale di monarchia alla fine dell´Ottocento, ma anzitutto sul potenziamento di Bratislava come capitale Slovacchia. Danubio dava pane ai barcaroli, pescatori, macinatori ovvero costruttori dei ponti. Presentava anche divertimento e riposo nei bagni naturali, negli sport nautici, pattinaggio ovvero con le camminate sulle rive e suoi accomodamenti nei parchi. Ma riusciva anche a rovinare da fiumane, franamenti dell'argine e da demolizione dei ponti. Danubio era elemento essenziale nella vita in città; specialmente sua funzione viaria era divenuta l´oggetto delle immagini iconografiche. Danubio come fonte del pane per gruppo degli abitanti della città era diventato il simbolo d´ispirazione inesauribile delle decorazioni dei loro oggetti feriali e rituali come sono cassapanca, bicchiere commemorativo, cartelli e così via. 23) La vita privata degli abitanti di città modellavano regole d´allora sociali e religiose. A seconda metà dell´Ottocento aumentava alle famiglie cittadinesche conservative sotto influenza dello sviluppo di industria un gruppo dei arricchiti moderni e si formava una casta meno sociale o meno ricca. In città sorgevano nuovi quartieri residenziali con ville e palazzoni per categorie socialmente varie e la qualità di vita si mutava con instaurazione di gas, elettricità e canalizzazione. Con la diffusione della produzione dozzinale diventavano mobili, accessori da interno oppure arredamento cucina più accessibili con suo prezzo: negozi offrivano anche l´eventualità dell´acquisto rateale. Nella stampa d´allora emanavano istruzioni come accasarsi, soggiunte dagli annunci con le proposte dell´acquisto di merce concreta. Nei appartamenti aumentavano sempre più oggetti e si era diffuso il concetto dell´arredamento chiaro dei locali individuali e loro accessori. Dopo l´anno 1918 era accaduto il cambiamento della struttura originale di cittadinanza borghese. Rappresentanti del capitale locale e di intelligenza iniziavano interessarsi sulle prove dello stile vitale moderno, preferendo estetica di praticità. Con questa anima si costruivano anche condomini e palazzi per società media e complessi residenziali per gruppo dei cittadini meno ricchi (ne erano più). Articoli utili che erano prima considerati come lusso, prendevano in locazione numerose case. Scelta dei prodotti esposti provenienti dalle famiglie bratislavesi presentano esempi di mensa, oggetti intimi, interessi, igiene e anche mondo dei bambini. 24) Le piazze a Bratislava rappresentavano in passato area di communicazione, che serviva come luogo dei mercati, fiere, dello svago popolare in occasione degli incoronamenti od esecuzioni dei condannati. Rimpetto nelle vie si concentravano gli spazi produttivi, commerciali e familiari degli abitanti della città. Urbanizzazione della città e modernizzazione di società a scorcio dell´Ottocento e Novecento portavano cambiamenti in funzioni dell´ambiente pubblico. Lo spazio rappresentava per abitanti una zona, dove concentravano sue attività non solo lavorative (negozi, uffici), ma anche socievoli (teatri, cinemi) a di riposo (corso, caffeterie, club, parchi). Composizione degli abitanti in città riempiva lo spazio pubblico con contenuti specifici. Da essi elenchiamo cortei dell´associazioni professionali e dei federali operanti nella città, processioni canoniche, carnevali, celebrazioni delle feste, manifestazioni dei partiti politici e consimile. Per lo spazio pubblico erano caratteristici i simboli a mo di costruzioni dei monumenti, delle fontane, installazioni dei lapidi, cartelli d´alberghi, studi fotografici, negozi, oltreché tabelle con denominazioni delle vie, saloni e numeri civici. 25) L´educazione scolastica come elemento di cultura e di civiltà allato scuola collegiata e religiosa interessava dal medioevo la città a mo di scuola civica. Ambizioni del re ungarico Mattia Korvín stabilire nella città un´università intitolata Accademia Istropolitana fondata già in 1467, non avevano sfortunatamente più lunghezza e influenza. Negli anni 1783 - 1789 funzionava sul castello seminario generale per educazione dei sacerdoti cattolici. Carattere dell´università con influenza sull´educazione dei impiegati d'amministrazione governo in monarchia intera aveva insino l´azione dell´accademia giuridica regale fondata nell'anno 1784. Dal fine di Seicento all'anno 1940 ci operava scuola ebraica servente per educazione superiore religiosa e particolarmente per coltivazione e formazione dei rabbini. Dal Settecento prosperavano in città anche licei. Liceo gesuitico fondato nell'anno 1630 e liceo evangelico fondato nell'anno 1636, il quale dall'anno 1806 funzionava come seminario e del quale il collegio magistrale e metodi interpretavano ruolo progressivo nell´educazione protestante e contribuirono al potenziamento del movimento slovacco nazionale. Profittavano anche le scuole speciali femminili, quale erano sotto l´amministrazione dei chiostri delle suore di Notre-dame e delle Orsoline. Dopo riforma di educazione a seconda metà dell´Ottocento nascevano accanto elementari e licei in connessione con potenziamento dell´industria, esercizi e del commercio anche le scuole specialistiche. Dopo genesi della Repubblica Cecoslovacca nell'anno 1919 era fondata Università di Comenio. Più tardi si costituivano altre università. 26) Al Settecento accadeva a Bratislava prosperità della stampa tipografica. Ci lavoravano molti tipografi, quali producevano libri, piccola stampa d'occasione, calendari e giornali, caratteristici pure di variegatura linguistica e contenutistica, oltreché di livello tipografico superiore. Tipografi di alto bordo furono Johann Paul Royer, Franz Augustin Patzko, Johann Michael Landerer, Simon Peter Weber e Anton Löwe. Sulla ornatezza dei libri partecipavano in maggior parte calcografi - il più produttivo fu Sebastian Zeller. Karl Gottlieb Windisch nel suo libro Geographie des Koenigreichs Ungarn scrive sui stabilimenti grafici in Ungaria: „”Alcuni dai stabilimenti prosperi a Presburgo, Trnava, Skalica ed altrove sono molto bene arredati e le stampature emanate manifestano come molto nostri connazionali al tempo d´oggi si dedicano all´educazione.” Qualità tipografica di alto livello ha opera in quattro tomi scritta in latino di Mattia Bel Notitia Hungariae Novae Historico-geographica. Autore delle vedute e carte è cartografo Samuel Mikovini. Anton Bernolák, protagonista capitale del risorgimento slovacco pubblicava nello stabilimento poligrafico di J. M. Landerer nell'anno 1790 per bisogni delle scuole nazionali l´opera Grammatica Slovacca. 27) A norma obbligatoria della vita sociale in città dalla seconda metà dell´Ottocento aparteneva visitare teatri, balli, caffetterie ovvero veglioni con casinò cittadino. Spettacoli teatrali si recitavano già dall´evo medio, dal Settecento anche gli spettacoli lirici. Drammi erano stati recitati anche come elemento dell´insegnamento a licei. Il primo costante edificio teatrale era stato accomunato in 1776. Al suo posto era nell´anno 1886 aperto nuovo teatro civico, oggidi sede del Teatro nazionale slovacco. La clima culturale nella città creava azione della biblioteca pubblica, negozi con libri e bisogni artistici; periodicamente emanava il periodico locale. Interessamento affezionavano anche esibizioni degli artisti rinomati, concerti pubblici degli associazioni musicali comunali ovvero esercizi della musica familiari. Si era cominciato a dedicare attenzione anche a cultura del corpo, sport e girate su natura. Con l´apertura della città al paesaggio circostante si stabilivano nuove zone di riposo, divertimento e escursioni. La vita sociale sotto forma di veglie dazanti, balli, inaugurazioni, santificazioni delle bandiere ovvero celebrazioni dei giubilei vari proseguiva anche dopo la nascita della Repubblica Cecoslovacca. L´organizzavano le società e vari consorzi professionali anche di politica. Alle visite clasicche del teatro o concerti sono stati aggiunti spettacoli cinematografici. 28) Bratislava medievale è presentata con ritrovamenti archeologici provvenendo dalle case, vie e piazze. Il più delle volte provengono degli oggetti del genere di fontane, refrigeranti seminterrati e dei merdai estinti già al medioevo. Il più rappresentato articolo è ceramica. La ceramica maccheronica è presentata delle pentole di forme diverse, la ceramica da tavola è rappresentata dei bicchieri, bacinelle, brocche, candelieri e lampade. Oggetti d'esposizione scodellavano le tendenze cardinali evolutivi nel lavoro dei vasai medievali. I più antici sono ritrovamenti dal forno ceramico al presente Piazza Primaziale dalla prima metà del Duecento. Si tratta di ceramica bruciata al rosso con forme arcaiche come p.e. la bacinella pensile di terracotta. Dopo metà del Duecento era questo tipo fritto con la ceramica più sviluppata del colore vaio, riflettente influenza del territorio produttivo tedesco. Notevoli sono c.d. bratislavesi bicchieri gotici. Si evolvono dal semplice bicchiere dal fine del Duecento al calice profilato alla fine del Quattrocento. Rappresentano articolo “sui generis” dei vasai medievali bratislavesi. Fabbricazione dei bicchieri è associata con produzione e consumazione di vino, merce importante e commerciale di Bratislava medievale. Ai ritrovamenti presentando il livello superiore della vita appartengono prodotti di vetro. Calici e bottiglie sono dapprima importazione da Venezia, più tardi da Boemia, ma fra essi sono anche i prodotti di provenienza nostrale. Attività degli artefici è rappresentata dei ritrovamenti degli strumenti lavorativi, delle materie e dei prodotti semifiniti. Meritevole di attenzione è la benna di fonditore dal Trecento prodotta da originariamente una bacinella culinaria. 29) I refrigeranti medievali in muratura erano apparati semplici ed efficienti per conservazione degli alimentari. Erano costruiti sotto il livello dei pavimenti seminterrati della casa. Avevano forma di buca rotonda con ammantatura fossile in muratura. Funzione refrigerativa assicurava in inverno ghiaccio sgretolato. Frigorifero similmente come fontana e merdaio rappresentava arredo ordinario di parcella della casa medievale. Sua posizione era scelta per non disturbare la missione non soltanto nei limiti di parcella, ma anche per rispettare lo stato dei terreni vicinali. Cosí si impediva a polluzione delle fontane e refrigeranti con contenuto dei merdai. Sua dimensione era stata adattata alle necessità individuali di beneficiario. Nel caso delle esigenze aumentate per volume degli alimentari conservati si trovavano anche alcuni frigoriferi affiancati, come p.e. questi refrigeranti al sotterraneo del Municipio Vecchio serventi ai bisogni della gilda macellaia. Dopo perdita della funzione originale erano stati i frigoriferi interrati anzitutto dalle macerie maccheroniche contenenti ceramica danneggiata ovvero cantari di vetro. Sulla base dei questi ritrovamenti possiamo credibilmente definire il periodo di caduta della loro funzione originale. Numerosi cessavano di esistere già al medioevo durante riparazioni edilizi delle case. Altre volte, come p.e. a via Ventúrska Nr. 16, refrigerante originale ha sopravvissuto fino alla prima metà del Novecento. 30) Sul territorio di Bratislava presente è la giustizia feudalesca documentata già fra 12. - 13. secolo. Il titolo spada la città praticava già dal Duecento, ma documenti su di sua assegnazione esistono dai tempi posteriori. Privilegio di esecuzione del diritto di pena capitale aveva insignato alla città nell'anno 1405 Sigismondo Lussemburghese. Mattia Korvín l'espandeva nell'anno 1468. Il tribunale civico era composto del sindaco e altri 12 membri del consiglio cittadino. Sotto la giurisdizione della città spettavano meramente cittadini. Esecutore dei verdetti era giustiziere borghese. La pratica corrente era tortura dei incriminati, quale restringeva fino Maria Teresa con emissione della direttiva Constitutio Criminalis nell'anno 1768. La città originariamente non aveva nessun carcere eminente. Fino all'anno 1370 era edificato carcere al municipio. Qua carceravano anche il predicatore e visionario di Fratelli moravi Nicola Drábik (1587 - 1671), autore del lavoro Lux in tenebris, in cui pronosticava caduta della casa Asburgo. Il carcere borghese nel municipio era sfruttato sino all´inizio di Novecento. Tre celle dell´arresto medievale sono diventate l´elemento di costruzione aggiuntiva neogotica del Municipio Vecchio. Qui sono esposti le spade esecutive, boli fossili per appesantimento, maschere disonorevoli, tormenti e anzitutto sue repliche moderne, travi e ricostruzione di berlina dall'anno 1780. Dall'ex chiesa di Laurin proviene la campana funebre gotica di Vito Mausser dal secondo quarto del Quattrocento, dall'anno 1527 situta sulla torre del Municipio Vecchio. 31) Mestieri dello scalpellino e mestieri metallurgici costituivano elemento essenziale della produzione cittadina artigianale. Componenti della sua produzione erano anche articoli, che sono diventati elementi di architettura, rispettivamente formavano accessori estetici, nel contempo anche funzionali. Questi artefatti sono pure documenti dell´interpretazione stilistica d´allora, oltreché di maestria manuale e del sentito estetico degli scapellini, ferrai e fabbri. Scapellini assieme con muratori a Presburgo avevano ottenuto lo statuto della corporazione nell'anno 1552. Ci avevano sua organizzazione già molto prima. All´evo medio ci funzionava anche ferriera edificatoria. Gilda degli scapellini e muratori esisteva all'anno 1876, quando si era formata la comunità artigiana dei muratori e scapellini conoscente anche al Novecento. Lavori degli scapellini qua scodellano esempi dei pezzi archietettonici medievali come sono mensole ovvero testate di colonne. La gilda fabbrile sorgeva in 1455. Fabbri avevano ottenuto articolo nell'anno 1516 e gradualmente si univano con vice gilde. Tutt'e due gilde cessavano di esistere in 1872. Esposta porta di ferro ornata e portone costruito dal Seicento all´Ottocento rappresentano il lavoro dei ferrai e fabbri. Alcuni dei questi monumenti sono salvati grazie a scoperta durante ricostruzione obietti ovvero di sua salvaguardia durante risanamento nel cuore di Città Vecchia. 32) non esiste 33) Sulla zona contemporanea di Bratislava si trovano le località archeologiche documentando la colonizzazione dell'uomo già all'età della pietra (inferiore, media e superiore), ma anche all´età del bronzo. Al centro storico però sono dalla più antica colonizzazione preistorica presentati monumenti eneolitici e dall´età del ferro. In Eneolitico medio la gente colonizzava collina di Monte del castello e conseguentemente anche le terazze danubiane sotto la collina. Tipici ritrovamenti negli obietti svasati erano gruppi di ossi animali, frammenti di conchiglie, acefali fluviali, vari tipi delle vasche con struttura di anfora o pentola, oltreché vari apparati sgretolati e puliti, ritrovamenti dei verticilli di terracotta, peso di fuso e cannelli di terracotta per arroccamento fili. Eccezionale è ritrovamento del sigillo di terracotta servente per applicazione del modulo sul tessile ovvero ceramica, ritrovamento del panetto di materia colorante ocracea o frammento di granello ambrato. All´età del ferro apparteneva area di Bratislava al segmento culturalmentesociale della coltura di Kalenderberg. Ci sono stati ritrovati per lo meno tre agglomerati con capanne dentro la terra rettangolari, con collezione di ceramica come caritcatori-anfore con decorazione geometrica dipinta con grafite in combinazione con glifi, svariati modelli di pentole, conserve, bacinelle e tazze. Altri ritrovamenti sono bubbolino di terracotta sotto forma di augello e frammenti dei idoli lunari anche di terracotta, a cui ascriviamo per la sua forma la determinazione rituale. 34) I ritrovamenti romani in Bratislava possiamo notare già nel periodo dell´evo medio e evo moderno, quando erano da Carnunto e suo ambiente importavano su Danubio fossili altari e lapidi, quali servivano dall´inizio come materiale da costruzione, più tardi come decorazione delle case aristocratiche e dei giardini. Dalle esplorazioni archeologiche dal centro storico della città conosciamo poi unici ritrovamenti romani. Si tratta della importazione romana dal periodo repubblicano, che sono stati ritrovati nei filoni del tardo periodo La Tène dal 1. secolo avanti Cristo ovvero artefatti piccoli, quali possono legare addirittura con presenza dell´armata romana, cioè datato al 1. - 3. secolo dopo Cristo. Al fine di 2. secolo avanti Cristo sviluppava sull´area di Bratislava oppidum significativo dell'ente tribale di Boi. Loro acropoli si trovava sul ripiano con postero castello medievale, dove hanno ritrovato reliquati delle costruzioni romane lussuose dal 1. secolo avanti Cristo. Era costruita già per nobiltà celtica. Più basso nello spazio di Città Vecchia, le colonie non fortificate formavano area davanti il castello, oppidum. Qua si concentrava arte manuale specializzata - mascalcia, mestiere di fonditore, terraglia e mestiere monetale. Ecco battevano le monete d'oro e d'argento con scritte in maiuscoletto latino, p.e. BIATEC, NONNOS. 35) Il più antica necropoli semplice dal cuore storico di Bratislava scaturisce dal periodo di Grande Moravia e della nascita dello stato Ungeria. I più importanti sono quattro tombe scheletriche scoperte fra 1981 - 1985 a via Panská. Ci appartiene anche la tomba del guerriero con manaiola di ferro, caratteristica per 9. secolo. Morto ha avuto a sé anche coltellino ferreo e pietra focaia, molatrice fossile, gambe di gallo e pentola incisa ornata con linea d'onda. Altre tombe dal 9. e 10. secolo hanno trovato a via Laurinská, Nedbalova, Panská (Padronale), Strakova e Radniční (Municipale). A via Uršulínská (Via delle Orsoline) è stato nell'anno 1995 scoperto necropoli dal periodo di Grande Moravia con 19 tombe. Moltissimo brillava la tomba del maschio anziano in posizione estremamente torcente con cranio postumamente disadattato, visibilmente in seguito degli attentati antivampirici. Dei due individui sono state constatate le note mostrando a razza mongoloide. Nelle tombe infantili hanno trovato oblazioni, p.e. penzolo dall´orecchino dorato. Sono state scoperte anche fosse comuni, p.e. a via Ventúrska, dove sono state sette ossature dei maschi accatastate al buca rotonda con 13 talenti di manaiola ferrei. A via Panská sono state nuovamente ossature delle due femmine e di un maschio, piumosamente dispersive al fondo della buca rotonda. Finora il più grande necropoli dal 11. secolo sommando 76 tombe, è stato costatato a Piazza Centrale e vie adiacenti Sedlárska (Di Sellaio) e Zelená (Verde). Grazie a ritrovamenti concominanti, come sono orecchini di esse (S), è stata datata al 11. secolo.