Tradizioni natalizie russe - Eucom-it

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LE TRADIZIONI NATALIZIE RUSSE
Si avvicina il Natale e la gente di tutto il mondo si prepara a celebrare questa importante
festa cristiana con gioia e serenità. Ogni paese vanta le proprie tradizioni natalizie sempre
interessanti e ricche di significato. Oggi vorrei parlarvi della tradizione natalizia russa, che
è molto particolare ed affascinante, ma è poco conosciuta in Italia.
Prima di tutto bisogna dire che il calendario della chiesa ortodossa è diverso dal
calendario della chiesa cattolica. Il Natale ortodosso si celebra il 7 gennaio, una settimana
prima del Capodanno che secondo il Vecchio Stile si festeggia la notte tra il 13 e il 14
gennaio. Il Vecchio stile rispecchia l’antico calendario Giuliano che veniva osservato in
Russia fino al 1918. Questo calendario fu introdotto da Pietro I alla fine del 1699, mentre il
nuovo calendario Gregoriano fu adottato in Russia dopo la Rivoluzione Bolscevika nel
1918. Lo stato laico ha completamente modificato il calendario adeguandolo alla norma
europea, la Chiesa Ortodossa russa invece continua a mantenere il Vecchio Stile.
Attualmente la differenza tra il Vecchio e il Nuovo calendario è di 13 giorni, perciò il Natale
russo si celebra il 7 gennaio e il Vecchio Capodanno – la notte tra il 13 e il 14 gennaio.
Prima del Natale c’è un periodo di digiuno che dura 40 giorni. Il digiuno naturalmente
non è assoluto, si raccomanda di mangiare “di magro” nei giorni di mercoledì e venerdì: di
norma in quei giorni si mangia il pesce. La vigilia di Natale, giorno di severo digiuno si
chiama Sočelnik, per via del cibo sočivo che consiste in grano lesso e frutti e che è l’unico
consentito in quella giornata. Il digiuno dura finché non compare in cielo la prima stella. La
sera per la cena oltre al sočivo, sul tavolo vengono collocate altre pietanze che per la cena
di vigilia devono essere precisamente in numero 12, come gli apostoli. In questa
occasione sul tavolo russo non possono mancare le crespelle (i bliny), la gelatina di carne,
il porcellino da latte cotto intero, un’oca con le mele, il pesce, verdure salate e marinate.
Il porcellino arrosto è il piatto principale della cena. A questa tradizione il popolo russo
dà la seguente spiegazione: “Tra tutti gli animali presenti nella stalla dove era nato Gesù,
il maiale era il più arrogante. Con il suo grugnito disturbava il sonno del Bambino; e poi,
quando Gesù provò ad accarezzarlo, gli fece male con il suo pelo duro. Da allora per
punizione il maiale va sempre mangiato alla vigilia di Natale!”
La cena inizia dopo la comparsa in cielo della prima stella della notte: essa simboleggia
la stella cometa di Betlemme che indicò ai pastori la strada verso Gesù Bambino.
Poco prima di mezzanotte tutti i credenti escono di casa e si incamminano verso le
chiese, che si illuminano nella notte. Le campane suonano a festa, chiamando tutti per
una messa solenne.
La chiesa è riccamente addobbata: davanti ci sono gli abeti decorati con le luci e le
stelle. All’interno le chiese sono ornate d’oro e di immagini religiose arricchite da preziose
cornici e sono illuminate da tantissime candele accese. Anche il prete indossa una veste
dorata per la festa. Tutto questo crea un’atmosfera molto solenne e suggestiva. La messa
è lunga e si distingue per dovizia di canti particolarmente melodiosi e di letture dei brani
più significativi tratti dalle Sacre Scritture.
Dopo la conclusione della messa nessuno ha fretta di andare via: tutti si rallegrano per
la festa, si abbracciano, si scambiano i regali e gli auguri.
La mattina dopo la festa si sposta dalle chiese alle vie del paese: i bambini cantano i
koliadki, le allegre e scherzose canzoni popolari, per le quali ricevono le caramelle e i
dolcetti. Sulle piazze ci sono le giostre, si aprono mercatini di vario genere, si organizzano
le passeggiate sulla trojka. A pranzo ci si mette a tavola di nuovo, ma questa volta né la
quantità, né i tipi di pietanze sono regolamentati: ogni famiglia mette in tavola il meglio di
ciò che ha, festeggiando la nascita del Salvatore.
Per concludere, bisogna ricordare che i russi oltre al Natale “russo ortodosso”
festeggiano anche il Natale “europeo”. Il che significa che i preparativi per le feste
d’inverno cominciano già dall’inizio di dicembre per avere il suo primo momento culmine il
24 dicembre, seguito dal 31 dicembre, poi dal 7 gennaio ed infine dal 14 gennaio (il
“vecchio” Anno Nuovo).
Così, tra una festa e l’altra trascorre un mese, e la vita regolare del paese riprende solo
dalla seconda metà di gennaio. È un periodo bellissimo in cui tutti ritornano un po’
bambini. È molto amato dai tantissimi turisti che vengono a visitare la Russia proprio
d’inverno quando si possono sperimentare sensazioni uniche: vedere le infinite distese di
neve, fare una gita correndo velocissimi su una leggendaria trojka, sentire il vero gelo
dell’inverno russo con le temperature a 30° sotto zero, gustare il bollente tè nero dal
samovar e poi provare tante altre indimenticabili esperienze che solo l’ospitale terra russa
può regalare!