Unico100 - Mario Bon

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Unico100 - Mario Bon
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Amplificazioni ibride: due passi in Unison Research (con una prova di ascolto dell'integrato Unico 100 e un'intervista al suo progettista, Prof. Ing. Leopoldo Rossetto)
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Amplificazioni ibride: due passi in Unison Research (con una prova di
ascolto dell'integrato Unico 100 e un'intervista al suo progettista, Prof.
Ing. Leopoldo Rossetto)
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di sir pazu
Tematiche Audio
Pubblicato in 21-01-2012 19: 37 Numero di visite: 1129
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Ma la prova dei cartoncini
colorati, piuttosto, nessuno ha
voglia di farla?
Provatene prima due...
Let's open the box!
sir pazu di 05-04-2012
Articolo a cura di Sir Pazu
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Furio fai una prova con una
Candela o più candele accese
in camera mentre ascolti la
musica, un Led...
Un po’ di storia
Nell’ambito dell’amplificazione dei segnali musicali, le filosofie di progetto sono da sempre riconducibili a due diverse scuole:
quella degli amplificatori cosiddetti valvolari, che fanno uso di valvole termoioniche sia per innalzare il segnale in ingresso sia per
produrre la potenza sufficiente al pilotaggio dei diffusori, e quella degli amplificatori a stato solido, in cui i suddetti compiti sono
demandati esclusivamente a componenti a stato solido (transistor).
Entrambe le scuole vantano punti di forza e limiti fisiologici. Così, se nello stato solido generalmente sono migliori il rapporto
segnale/rumore ed il controllo delle basse frequenze, le valvole offrono invece una riproduzione più eufonica e ricca di
armoniche.
wasky di 04-04-2012
Sono le stesse sostanze che
usavano nei secoli scorsi i vari
Aristotele, Newton, Tesla...
Danno...
Let's open the box!
Tuttavia, in tema di amplificazione c’è ancora una terza scuola che di recente si è guadagnata una buona fetta di mercato per
avere il pregio di coniugare insieme i vantaggi dello stato solido e quelli delle valvole. Si tratta delle produzioni cosiddette
“ibride”, aventi sezione preamplificatrice a valvole e sezione finale a stato solido - generalmente a Mosfet o BJT.
Questi tipi di amplificatori offrono altresì all’audiofilo la possibilità di calibrare lievemente la timbrica musicale sostituendo le
valvole driver con altre dello stesso tipo ma di marca diversa, cosa sicuramente interessante per chi ama sperimentare nuove
soluzioni d’ascolto.
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Let's open the box!
Tra le aziende produttrici di amplificazioni ibride, l’italiana Unison Research è forse quella che offre la maggiore scelta di
integrati ottimamente progettati e ben suonanti.
Tutorial Audio (10)
sir pazu di 04-04-2012
Massimo, massimo rispetto per
tutti.
Primo recensore e seguaci vari.
A me il colore non fa...
Let's open the box!
furio di 03-04-2012
Se proprio si vuole un lettore
un Oppo BDP-95 penso sia la
soluzione al giusto prezzo.
Tutorial Computer Audio (5)
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Se poi un...
Lettore Densen B-475
microfast di 03-04-2012
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...the sound perception has
never been so amazing.
Stessa indicazione che gli ho
dato io...che primi...che
nostalgia!
Scusate il ritardo, cari forumer,
ma vi... leggi più
Pasqua a Roma
Ivan 11 minuti fa
sir pazu 29-03-2012
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News Audio
Signor Oscar, che io non stia
barando è testimoniato dal
fatto che ho pubblicato un
grafico coprente l'intera banda
possibile (18 - 18432 Hz),
quindi
Lettore Densen B-475
Densen Audio Technologies
annuncia l'introduzione sul
mercato mondiale del nuovo
lettore CD Top di gamma.
TNDM, primizie di
primavera...
... leggi più
Alfredo Di Pietro 17 minuti fa
bergat 29-03-2012
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News Audio
Si, ma anche qui dipende dalle
tecnologie e soluzioni
impiegate.
VELA. Un nuovo marchio
dell'AF Group
Vengono annuciati oggi e sono
subito disponibili due nuovi
prodotti Italiani che portano su
un nuovo marchio della AFGroup... leggi più
bergat 27-03-2012
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5 nuovi titoli HD da Velut
Luna su HDmusicStore
HDmusicStore esordisce sul
mercato con l’ambizione di
essere considerato un vero e
proprio riferimento per... leggi
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Roberto Vagli 27-03-2012
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News Musica
La sede della Unison-Opera a Dosson di Casier (TV)
Il catalogo comprende, infatti, in ordine di potenza crescente i modelli: Unico P, Unico Nuovo, Unico Secondo, Unico 50, Unico
100 e Unico 200. A tali integrati vanno aggiunti ancora i modelli Unico e Unico SE, oggi non più in produzione ma di notevole
successo in passato. Completano l’offerta attuale degli ibridi Unison: un Unico pre e un finale stereo DM (“Dual Mono”),
quest’ultimo configurabile per essere utilizzato anche come finale monofonico.
Ti porto un caso che fa
direttamente parte della mia
esperienza.
2 VIE, 3 VIE, MULTIVIA,
MONOVIA......
Alfredo Di Pietro 28 minuti fa
c'è chi ce l'ha piccolo e chi
grosso.
La Unison, per chi non lo sapesse, è un’azienda trevigiana fondata un quarto di secolo or sono dall’Ing. Giovanni Maria Sacchetti
(grande appassionato di musica, il padre è stato un noto compositore e pianista) e rilanciata, alcuni anni dopo, dal genio
imprenditoriale di Giovanni Nasta, già distributore in Italia del marchio inglese “Wharfedale” e fondatore, a sua volta, del
marchio italiano di diffusori “Opera”.
Ciao
Riki
2 VIE, 3 VIE, MULTIVIA,
MONOVIA......
colombo riccardo 40 minuti fa
Piccoli? e chi lo dice che
devono essere piccoli?
Una membrana da 16 cm
effettivi si trova mediamente in
driver da 20 cm totali, come le
2 VIE, 3 VIE, MULTIVIA,
MONOVIA......
Alfredo Di Pietro 43 minuti fa
http://www.bitaudioworld.it/forum/content.php?r=255-Amplificazioni-ibride-due-pas... 05/04/2012
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Giovanni Maria Sacchetti, fondatore storico del marchio Unison, mentre mette a punto un amplificatore valvolare
Grazie a scelte equilibrate e concrete, negli ultimi anni l’azienda ha visto crescere il suo fatturato nonché i consensi non solo
degli appassionati italiani, ma soprattutto dei fruitori e della stampa dei paesi dell’est europeo, dell’estremo oriente e del nord
America.
Oltre alla profonda esperienza di Giovanni Sacchetti nell’ambito dell’amplificazione a valvole, ormai da molti anni la Unison si
affida anche alla competenza di altri due autorevoli collaboratori: il prof. Leopoldo Rossetto - attualmente ordinario di Elettronica
Analogica all’Università di Padova -, a cui si deve la progettazione elettronica a stato solido di tutte le elettroniche della casa
nonché la collaborazione alla messa a punto del primo amplificatore ibrido Unison, l’SR1 (progetto congiunto Sacchetti-Rossetto
del lontano 1998); e il fisico Mario Bon, progettista dei diffusori Opera di cui si diceva più sopra. A dirigere l’ottima orchestra,
insieme al già citato Giovanni Nasta anche i suoi due figli: Bartolomeo, che cura i rapporti commerciali con l’ambiente esterno, e
Riccardo, che ha disegnato le ultime elettroniche realizzate dall’azienda.
L'affascinante amplificatore "Unison SR-1", il primo ibrido prodotto dalla Unison Research nel lontano 1998 su progetto
congiunto Sacchetti-Rossetto
Una bella immagine familiare: i Nasta nel "caveau" della loro azienda. "Big-boss" Giovanni, al centro, tra i figli Bartolomeo (il
maggiore, a sinistra) e Riccardino (il minore, a destra).
Il patron di Unison-Opera, come noto, oltre ad avere un ottimo orecchio è anche un appassionato cultore di vini
http://www.bitaudioworld.it/forum/content.php?r=255-Amplificazioni-ibride-due-pas... 05/04/2012
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Il dott. Mario Bon, grande esperto di acustica, tra due delle sue recenti creazioni:
Unison Malibran a sinistra e Opera Gran Callas a destra
È dunque da un attento lavoro di squadra e di continua ricerca che nascono tutte le realizzazioni di casa Unison, siano esse
amplificazioni ibride, valvolari, siano diffusori oppure, in tempi più recenti, Music Server e lettori CD con porta USB (vedi "Unico
CD primo"), oggi sempre più richiesti sul mercato.
Unison Unico 100, integrato ibrido "di razza"
La prova d’ascolto che qui presentiamo riguarda uno degli amplificatori ibridi più performanti del catalogo Unison, l’Unico 100.
Immesso nel mercato nel 2008, si tratta di un amplificatore che ha segnato un’evoluzione della casa trevigiana nell’ambito delle
produzioni ibride, sia per le specifiche di tutto rispetto con cui si presenta sia per alcune importanti innovazioni tecnologiche che
lo distinguono dai modelli precedenti.
La prima cosa che colpisce dell’apparecchio è la costruzione, solida e ben curata – quasi 30 Kg di massa -, ma allo stesso tempo
anche sobria e priva di inutili fronzoli, quasi artigianale, tipica insomma dello stile Unison Research.
L'integrato ibrido "Unico 100"
Sul frontale, su cui campeggia il classico logo ligneo della Unison, trova posto per la prima volta anche un display a sette
segmenti verdi che rivela un controllo digitalizzato del volume a mezzo di un sofisticato microprocessore. Tale controllo, in cui si
utilizzano solo resistenze di precisione e non componenti attivi, garantisce uno straordinario bilanciamento dei canali fino a -65
dB ed una risposta in frequenza inalterata e notevolmente estesa pressoché a qualunque volume di ascolto. In particolare,
l’intensità di volume - indicizzata sul display a passi di 0.1 fino ad un massimo di 9.9 - è gestita da un algoritmo sviluppato ad
hoc e rappresenta un’approssimazione a tratti della curva di attenuazione logaritmica prodotta da un campione di classici
potenziometri ALPS.
Quando l’amplificatore viene acceso, il controllo del volume si setta automaticamente all’ultimo valore impostato nella sessione
di ascolto precedente - la macchina, comunque, è programmata affinché all’accensione tale valore non sia mai superiore a 3.0,
così da evitare improvvisi sovraccarichi ai diffusori.
http://www.bitaudioworld.it/forum/content.php?r=255-Amplificazioni-ibride-due-pas... 05/04/2012
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L'Unico 100 in funzione: da notare in primo piano l'elegante telecomando in legno e, sul frontale dell'amplificatore, il display che
visualizza il livello del volume
Il display ha anche altre funzioni: all’accensione, ad esempio, si trasforma in un contatore che consente di visualizzare il
countdown di quaranta secondi utile alle valvole driver per raggiungere la caratteristica di lavoro; agendo su un piccolissimo
interruttore switch presente all’interno dell’apparecchio, si può decidere comunque di tenerlo spento in fase di ascolto.
Quest’ultimo interruttore, in particolare, può essere settato in modo che l’accensione/spegnimento della macchina avvenga
esclusivamente agendo sul relativo tasto del pannello frontale anziché anche tramite telecomando (funzione utile, questa, nel
caso di conflittualità con altre elettroniche a infrarossi).
Sempre sul frontale dell’apparecchio, spiccano due grandi manopole: quella di sinistra è deputata alla selezione degli ingressi,
quella di destra alla regolazione del volume. Se pigiata, la prima consente di avviare la modalità di monitor del loop di
registrazione; la seconda mette invece l’apparecchio in modalità Mute; inoltre, se tenuta pressata per almeno tre secondi,
quest’ultima manopola consente altresì la regolazione del livello di volume di un eventuale sub-woofer collegato all’amplificatore.
Il telaio è in alluminio satinato nero. La finitura del frontale è invece disponibile in due colori: bianco grigio - leggermente ruvido
al tatto poiché frutto di una lavorazione con sferette ceramiche sparate ad alta pressione sulla superficie - e nera.
Retro dell'Unico 100 in piena produzione. Si noti come sull'apparecchio non sia ancora stato trascritto il numero di serie
Sul retro troviamo i classici ingressi RCA (CD, Tuner, Aux1) ed una linea Aux2 bilanciata, a nostro avviso più performante delle
altre, ottenuta a mezzo di un circuito differenziale a basso rumore. I connettori per il collegamento dei diffusori, di buona qualità
e disposti in modo obliquo, sono doppi per ogni canale, così da consentire un eventuale pilotaggio in bi-wiring puro.
Le funzioni principali – volume, selezione degli ingressi – possono essere controllate tramite un telecomando universale Unison,
molto elegante, in legno scavato dal pieno.
L’interno
Anche qui la costruzione, completamente dual mono, appare ben curata ed ingegnerizzata. I grandi dissipatori in alluminio, ad
esempio, a cui sono collegati i dispositivi di potenza, sono stati inseriti all'interno dello chassis dell'apparecchio e corrono ordinati
lungo i suoi lati. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, tali dissipatori svolgono egregiamente la loro funzione, forse
anche merito dell'ottima efficienza della macchina; inoltre, poiché essi risultano invisibili all'esterno, ne trae giovamento
globalmente anche l'estetica.
Ben nascosti al di sotto dei circuiti stampati trovano posto, disposti a simmetria complessivamente esagonale, quattro
condensatori elettrolitici per canale (produzione Itelcond, partner storico di Unison) da 10000 µF e tensione di lavoro di 80 V che
assicurano una capacità di filtro totale di 80000 µF.
A ridosso del frontale sono sistemati due grandi trasformatori toroidali da 450 VA ciascuno; da parte diametralmente opposta,
invece, cioè in prossimità dei connettori di ingresso, troviamo una coppia di valvole preamplificatrici Ecc83 (12AX7). Il segnale,
dunque, una volta raggiunti gli ingressi dell’amplificatore deve percorrere una distanza molto breve per giungere alle valvole, e
ciò ne garantisce la minima alterazione possibile.
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L'interno dell'Unico 100. Si notino in primo piano gli enormi toroidali e sullo sfondo le valvole driver
La scelta di valvole driver Ecc83 anziché Ecc82, come in altri modelli ibridi, non è stata casuale, ma è maturata dopo attente
sessioni di ascolto condotte dallo staff tecnico Unison durante la messa a punto del prestigioso pre valvolare denominato
“Reference”, un apparecchio da ben 16 mila euro. E si è rivelata una scelta senza dubbio vincente.
Il suono delle Ecc83, infatti, è molto dettagliato e trasparente. Accoppiate, come nel caso dell’Unico 100, a dispositivi finali dal
suono “dolce” quali i Mosfet, riescono a produrre un equilibrio tonale ragguardevole.
Nella produzione attuale, la Unison utilizza valvole Tungsol. Con le dovute accortezze, per non invalidare la garanzia
dell’apparecchio, si possono provare anche altre marche di tubi. Noi, ad esempio, come diremo più avanti, abbiamo ottenuto
risultati eccellenti di trasparenza delle alte frequenze e velocità della gamma bassa con delle NOS Telefunken Ecc83.
In termini di potenza erogata, l’Unico 100 offre 180 W RMS nominali su 8 Ohm che nella realtà vanno incrementati di un buon
20%. La potenza continua misurata è infatti di 220 W RMS su 8 ohm, 370 W RMS su 4 e 500 W su 2 ohm. Sempre su 2 ohm,
poi, l’amplificatore sfodera addirittura una potenza impulsiva di ben 670 W!
Anche il valore di “slew rate” è di tutto rispetto per un amplificatore ibrido e soprattutto simmetrico in salita e discesa: 50
V/µsec.
I numeri da soli dicono poco, se non si analizzano anche i livelli di distorsione: ciò che stupisce favorevolmente, in tal senso, è
che in regime dinamico (segnale musicale) la distorsione dell’Unico 100 è anche più bassa che in regime statico (segnale
sinusoidale).
La magia delle valvole
A nostro giudizio, l’apparecchio raggiunge le migliori prestazioni dopo un rodaggio di circa 300 ore. All’inizio la gamma alta, in
particolare, appare un attimo in evidenza, ma con l’ascolto la timbrica diventa sempre più neutra e compare un basso profondo,
controllato e ben articolato, merito anche di un fattore di smorzamento che si mantiene sempre al di sopra del valore 200 a
qualsiasi frequenza.
La sezione preamplificatrice risulta molto silenziosa malgrado l’utilizzo delle valvole. Naturalmente non siamo ai livelli dello stato
solido, ma quel soffio vellutato e misterioso, quasi umano, che rimane sempre tra le pieghe del segnale musicale senza tuttavia
essere udito se non accostando l’orecchio al tweeter dei diffusori, è in fondo la vera magia delle valvole.
Per la prova di ascolto, l’amplificatore è stato collegato ad una coppia di B&W 803S, diffusori che, per avere un minimo di
impedenza pari a 2.9 ohm intorno ai 150 Hz, risultano piuttosto ostici da pilotare e richiedono una robusta erogazione in
corrente. Le sessioni di ascolto, inoltre, sono state ben tre, ripetute con gli stessi brani: una prima volta con le valvole di serie che nel modello in prova erano delle Electro-Harmonix - una seconda con delle Telefunken Ecc83 NOS (New Old Stock) e
un’ultima utilizzando delle rarissime Telefunken Ecc803S a doppia griglia, anch’esse NOS.
Diciamo subito che la resa timbrica, già molto buona con le valvole di serie, diventa ottima con le TFK Ecc83 ed eccellente con le
ben più rare e costose TFK Ecc803S. La differenza tra quest’ultimo modello e le TFK Ecc83 semplici è comunque minima ed in
ogni caso non tale da giustificare il prezzo a cui vengono vendute tra gli appassionati le S. Così, se proprio si vogliono sostituire
le valvole di serie, consigliamo di acquistare delle semplici TFK Ecc83 NOS, valvole silenziosissime che producono, in particolare,
un medio alto dalla timbrica semplicemente adamantina.
Una coppia di rare valvole Telefunken Ecc803S, forse le più prestigiose valvole di segnale mai costruite
http://www.bitaudioworld.it/forum/content.php?r=255-Amplificazioni-ibride-due-pas... 05/04/2012
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L’ascolto
Sul campo, l’Unico 100 si è rivelato un amplificatore dotato di una riserva di energia quasi inesauribile: i pieni orchestrali
vengono restituiti con grande naturalezza e rapidità e le voci dei grandi cori sono lì, esattamente dove dovrebbero essere,
riprodotti sempre senza alcun accenno di affanno.
Notevole, in questo senso, la Nona di Beethoven diretta da Chailly con l’Orchestra e il coro della Gewandhaus di Lipsia, oppure,
in ambito sacro, il coro della Winchester Cathedral che accompagna Hogwood nella direzione del Kirye della Messa in Do minore
di Mozart eseguita dalla Academy of Ancient Music, con la compianta Arleen Auger prima voce; graffiante e coinvolgente il
Guarneri del Gesù di Leila Josefowicz che esegue, ora il difficile concerto di Tchaikovsky diretto da Sir Neville Marriner, ora i
bellissimi pezzi del cd "Americana" accompagnati al piano dal sempre bravo John Novacek.
Un'immagine del cofanetto delle sinfonie di Beethoven dirette da Riccardo Chailly.
La Nona, in particolare, ha fatto da test per l'ascolto dell'Unico 100
Cambiando genere, ho trovato netta e corposa la riproduzione del basso di Ray Brown che fa coppia col chitarrista Laurindo
Almeida nel bel cd “Moonlight Serenade” dell’etichetta Bell Audiophile; molto bella e realistica, su altro versante, la timbrica dello
Yamaha utilizzato nel 1981 dall’eclettico Glenn Gould per incidere per la seconda ed ultima volta, prima della morte, le sue
amate “Goldberg Variations”, con i sussurri cantilenati del pianista che di tanto in tanto accompagnano l’esecuzione rendendola,
se possibile, ancor più trascendente – sussurri che, se all'epoca facevano impazzire il tecnico del suono Lorne Tulk, oggi rendono
unica e inarrivabile questa edizione delle "Variazioni".
L'ultima registrazione del pianista canadese Glenn Gould, anch'essa utilizzata durante l'ascolto
Davvero tosta, infine, la resa dell’introduzione al poema sinfonico “Also sprach Zarathustra” eseguito dai Wiener sotto la
direzione di André Previn (CD Telarc), con le note dell’organo che sul finale emergono nitide e prive di sbavature dalla massa
orchestrale. E gli esempi potrebbero continuare, naturalmente, con le voci delle varie Rebecca Pidgeon, Natalie Dessay o di Paul
Simon, o con gli assoli strumentali dei vari Monty Alexander, Mstislav Rostropovič e via di seguito...
In ogni caso, anche in presenza di transienti molto impegnativi, a nostro avviso l’amplificatore affronta sempre la riproduzione
del tessuto sonoro in modo complessivamente soddisfacente, ponendosi, a nostro avviso, tra i migliori integrati ibridi del suo
segmento. Unica accortezza: scegliere un cavo di alimentazione robusto e di buona qualità, pena un leggero sfaldamento
dell’immagine sonora a volumi di ascolto particolarmente sostenuti.
Il prezzo di listino dell’apparecchio è di 4200 euro iva inclusa, a cui vanno aggiunti 150 euro se si opta per la finitura nera.
Traduzione italiana Team: vBulletin-italia.it
© Bit Audio World 2011
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L'Unico 100 in finitura black
Note: la prova di ascolto dell’Unico 100 è stata condotta all’interno di una catena così composta:
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Sorgente: Meccanica North Star 192 + Extremo Dac
Diffusori: B&W 803S
Cavi di segnale: Transparent Music Link Ultra XLR
Cavi di potenza: Kimber 8TC (low) + Cardas Clear Light (med-high)
Cavi di alimentazione: Faber’s cable Level 3 (Sorgente), Cardas Golden Reference Power Cord (amplificatore)
Possibili amplificatori ibridi concorrenti dell’Unico 100: Cayin H80.
Dieci domande al professor Leopoldo Rossetto, progettista dell’Unico 100
Il prof. Leopoldo Rossetto (Università di Padova)
1. Ingegner Rossetto, intanto complimenti per il bell’apparecchio che ha realizzato in team con gli altri tecnici della Unison.
L’Unico 100 è un amplificatore ibrido. Quali sono, a suo giudizio, i vantaggi di questo tipo di amplificazione?
Ibrido significa che il circuito dell’Unico 100, come tutta la serie Unico, utilizza due tipologie di dispositivi per l’amplificazione del
segnale musicale: tubi a vuoto e dispositivi stato solido. Al fine di sfruttare le caratteristiche migliori delle due tecnologie,
ciascun dispositivo è impiegato nello stadio di amplificazione più idoneo: tubi a vuoto per lo stadio di ingresso e di amplificazione
di segnale; dispositivi a stato solido per lo stadio finale di potenza. In questo modo, lo stadio di ingresso mantiene la linearità, la
dinamica e le caratteristiche sonore di uno stadio valvolare proprio nella fase critica di prima amplificazione del segnale. Lo
stadio di uscita, viceversa, opera con segnali già amplificati in tensione ed è delegato a una forte amplificazione di corrente,
mantenendo nel contempo una dissipazione ridotta. Uno stadio a stato solido è certamente il più adatto a questo scopo. Il
segreto del progetto è, infine, un corretto bilanciamento dei due ruoli.
2. Tra le specifiche dell’Unico 100 si legge la presenza di un fattore di retroazione di circa 15 dB. Per alcuni la retroazione
degrada le prestazioni sonore, eppure l’Unico suona molto bene. Cosa ci dice in proposito?
Un fattore di retroazione elevato è certamente dannoso per le prestazioni sonore di un amplificatore se viene utilizzato in primo
luogo per correggere non linearità intrinseche degli stadi di amplificazione, specialmente se relative agli stadi di ingresso. Nella
serie Unico non è così. Il progetto è curato in modo da essere il più possibile lineare già in assenza di retroazione e quindi la
retroazione è utilizzata prioritariamente per contenere la dispersione delle caratteristiche dei dispositivi e controllare il fattore di
smorzamento. Le prime misure, infatti, si fanno in assenza di retroazione.
Inoltre, come detto prima, gli stadi più critici per la retroazione sono proprio i primi stadi di amplificazione che devono essere
molto lineari. L’adozione di triodi nello stadio di ingresso agevola l’ottenimento di un risultato eccellente.
Con queste premesse, un fattore di retroazione relativamente elevato, per molti, come quello dell’Unico 100 non crea problemi,
anzi ne garantisce le prestazioni nel tempo e con differenti carichi.
3. L’Unico 100 eroga più di 200 W continui su 8 ohm ed ha notevoli capacità di pilotaggio, eppure scalda davvero poco, anche
dopo lunghe sessioni di ascolto. Questo mi fa pensare ad una macchina molto efficiente. Avete condotto uno studio specifico in
questo senso?
Va anzitutto considerato anche che questa caratteristica è fortemente influenzata dall’impedenza dei diffusori in quanto le
correnti erogate risultano essere molto differenti nei vari casi.
Comunque, il lungo percorso di sviluppo dell’intera serie Unico ha permesso di mettere a punto tra i vari aspetti importanti per
un buon amplificatore anche il compromesso tra dissipazione, linearità e polarizzazione dello stadio di uscita, e prestazioni
sonore. Ovviamente l’Unico 100 beneficia di questo vantaggio. È pur sempre uno stadio di amplificazione in classe A dinamica e
quindi con i dispositivi di potenza che non si spengono mai per minimizzare le componenti in alta frequenza della distorsione. Un
certo grado di dissipazione è quindi inevitabile, ma è un aspetto che è stato curato e ottimizzato.
4. Di recente la macchina è stata equipaggiata di un dispositivo di controllo/sicurezza che, durante il warm-up delle valvole
esegue un’analisi di molti parametri ed interviene, se necessario, per mettere in protezione l’ampli durante l’ascolto. Anche il
tempo di warm-up, per sicurezza, è stato rivisto e portato da 30 a 40 secondi. Può dirci qualcosa di più su tale dispositivo?
Durante il warm-up di uno stadio a valvole la tensione ai capi di questi dispositivi varia enormemente, molto più di quanto non
sia la variazione di tensione che corrisponde al segnale presente durante il normale funzionamento. Ora dato che nella serie
Unico lo stadio valvolare di ingresso ha un accoppiamento diretto con uno stadio di potenza a stato solido, che si attiva
istantaneamente dopo l’accensione, si rende necessario bloccare l’erogazione di corrente di quest’ultimo per non riportare sul
carico gli enormi transitori di tensione dello stadio valvolare in accensione. La soluzione più semplice sarebbe quella di inserire
un relè in serie all’uscita dell’amplificatore per disconnettere il carico durante il warm-up. In tutti gli amplificatori della serie
Unico, invece, non volendo avere il contatto del relè in serie al segnale, è sempre stata adottata una differente strategia che
consiste nel bloccare il funzionamento dello stadio finale, cioè la sua capacità di erogare forti correnti, durante il warm-up.
Recentemente, per migliorare l’affidabilità degli amplificatori, la stessa funzione viene attivata anche in condizioni di breve
sovraccarico dell’amplificatore. Se poi la condizione di sovraccarico si prolunga nel tempo, il sistema di controllo dell’Unico 100
riporta l’amplificatore in una condizione di stand-by per salvaguardarne l’integrità. Queste innovazioni non hanno coinvolto
minimamente la struttura dell’amplificatore, che è rimasta assolutamente invariata, ma sfruttano i sistemi di protezione già
presenti. Ad esempio il passaggio allo stato di stand-by viene fatto simulando l’intervento della protezione termica che era già
previsto e che porta esattamente a questo risultato.
5. Quali sono i vantaggi di un potenziometro del volume digitalizzato come quello che avete scelto per l’Unico 100?
I vantaggi dell’adozione di un potenziometro digitale sono ben noti. L’Unico 100 non fa niente di più. Risulta più semplice
reperire componenti che assicurano una precisione del controllo di volume molto buona, soprattutto ai bassi livelli, e con i quali
il livello dei due canali rimane più omogeneo sull’intero intervallo di regolazione. Le specifiche durano a lungo invariate e infine,
da non trascurare, l’indicazione del livello permette un maggiore controllo dell’amplificatore soprattutto se si desidera ripristinare
una precisa condizione di ascolto.
6. Sappiamo che alcuni utenti avrebbero gradito un tasto per disinserire la sezione pre e poter utilizzare l’Unico 100
esclusivamente come finale. Una tale soluzione avrebbe prodotto dei problemi?
http://www.bitaudioworld.it/forum/content.php?r=255-Amplificazioni-ibride-due-pas... 05/04/2012
Bit Audio World - Amplificazioni ibride: due passi in Unison Research (con una prov... Page 8 of 9
In realtà sì. L’Unico 100 non è nato per essere usato senza la sua sezione di preamplificazione, anzi è proprio la combinazione
dei due stadi che, come ho detto prima, ne definisce quelle caratteristiche che si stanno discutendo e apprezzando. Sono
convinto che se si vuole ottenere un “finale” non si deve riciclare un integrato, ma progettare un “finale”. Nel progetto di un
amplificatore integrato si ottimizza anzitutto la “convivenza” di una sezione “pre” e di una sezione “finale” per ottenere il
migliore risultato complessivo con quell’unico collegamento. Invece, per garantire due stadi che consentono un interfacciamento
con una ampia gamma di dispositivi esterni, si devono accettare dei compromessi. Ovviamente si può anche essere di opinione
differente.
7. A nostro avviso l’Unico 100 ha mostrato le sue doti migliori solo dopo un prolungato periodo di ascolto, diciamo 300 ore,
come se fosse molto sensibile al rodaggio. Chi progetta, come fa a sapere quale sarà il risultato finale a rodaggio ultimato? Si
affida all’esperienza o cosa?
L’esperienza è certamente una preziosissima alleata e in Unison questa di sicuro non manca. La strumentazione aiuta il
progettista fino ad un certo punto ma non consente di definire pienamente la qualità del prodotto finale. È come per un buon
vino: non esiste lo strumento che lo qualifichi tale oppure no, va assaggiato. L’esperienza, in entrambi i casi, ci dice che
comunque è bene partire da un ottimo prodotto che poi ... invecchiando migliora.
Battute a parte, da un punto di vista tecnico, riporto una mia ipotesi sull’argomento. Visto che il citato effetto di “rodaggio” dei
circuiti valvolari è riconosciuto da molti e dato che le forze prodotte dal campo elettrico all’interno dei tubi a vuoto provocano
una debole “deformazione” della struttura meccanica (l’effetto opposto è la ben nota microfonicità delle valvole), è certo che un
ascolto prolungato provoca una continua vibrazione delle strutture metalliche che, accompagnata dalla elevata temperatura dei
materiali, produce una sorta di “rilassamento” dei materiali stessi, migliorandone l’elasticità e riducendone le tensioni
meccaniche indotte durante la lavorazione. Questo trattamento produce una linearizzazione della deformabilità della struttura
meccanica eliminando rigidità e comportamenti isteretici dei materiali. Ne consegue una riduzione delle componenti di
distorsione di ordine elevato associate ai dispositivi. Un po’ come avviene nel rodaggio degli altoparlanti.
Non è certamente semplice rilevare tali cambiamenti a livello strumentale e quindi, da un punto di vista pratico, per valutare il
funzionamento dell’amplificatore “a rodaggio ultimato” si possono, e anzi conviene, effettuare test dell’amplificatore utilizzando
sia valvole nuove, sia valvole già rodate.
8. Una breve digressione. La sua esperienza nel digitale ha prodotto un ottimo lettore cd come l’Unison CDE. Anche qui sono
presenti delle valvole, addirittura quattro e tutte sulla sezione di uscita. La maggior parte di lettori cd che utilizzano valvole
sull’uscita hanno un suono eccessivamente ovattato e poco realistico. Cosa distingue il progetto del CDE - che invece suona
molto bene - da quello di tali lettori?
La prima esperienza è stata fatta con l’Unico CD. Ancora una volta si voleva realizzare un circuito nuovo che però, nella
tradizione “Unico”, utilizzasse sia le valvole sia, da non trascurare assolutamente, le corrispondenti “condizioni operative” già
adottate in altri prodotti valvolari Unison di riconosciuta qualità. Ne è nato un primo circuito che utilizza triodi e transistor
bipolari in una configurazione inedita. Dopo svariati test al banco e cicli di ascolto comparativo è nato il primo lettore Unison,
l’Unico CD. Successivamente, sfruttando sempre l’esperienza già acquisita sugli stadi valvolari di preamplificazione, a valle di una
serie di miglioramenti (adozione di un circuito completamente bilanciato), di un sostanziale arricchimento della componentistica
(il raddoppio del numero di triodi) e un nuovo stadio di uscita (puramente valvolare) è stato prodotto l’Unico CDE.
L’Unico CDE quindi è un lettore CD nel quale gli stadi di amplificazione sono progettati con l’esperienza di chi da tanti anni
realizza preamplificatori valvolari.
9. Sappiamo che a breve inizierà la distribuzione di un integrato ibrido denominato Unico 50, un po’ meno potente del 100 ma
con caratteristiche altrettanto intriganti. Per completare l’offerta ibrida di fascia alta, state già lavorando al progetto del nuovo
Unico 200?
Non è compito mio sbilanciarmi sulle politiche commerciali dell’Azienda. Come sempre molto dipende dal mercato …. e da altre
scelte strategiche. Posso però dire che l’Unico 50 è nato nell’ottica di ottenere un amplificatore che, pur con potenza limitata
rispetto al 100, fosse in grado di garantire una erogazione di corrente ampia e affidabile per essere facilmente interfacciato con
una più ampia gamma di diffusori. E’ stato quindi studiato uno stadio di potenza differente che impiega contemporaneamente
Power Mosfet e Transistor Bipolari sempre nell’ottica di estrarre le prestazioni migliori da entrambe le tipologie di dispositivi e
contenere la dissipazione. Per quanto mi riguarda posso dire che ho in “cantiere” una nuova tipologia di stadio di uscita ed un
nuovo circuito driver per i dispositivi finali che, sempre nell’ottica di proseguire nella direzione di un miglioramento della linearità
e di una riduzione della dissipazione di potenza, potrebbero essere adatti ad amplificatori di potenza superiore …come un nuovo
modello 200.
10. Si parla spesso di musica liquida, i cui massimi fruitori sono i giovani. In un futuro che si avvia ad una sempre più spinta
informatizzazione, pensa che ci sarà sempre posto per gli amplificatori ibridi?
Sono convinto di sì. Ci sarà certamente da lavorare sui sistemi di conversione del messaggio musicale da segnale digitale a
segnale analogico visto anche che la qualità della “musica liquida” continua a crescere. È anche possibile prevedere una
integrazione di questi sistemi di conversione all’interno dell’amplificatore di potenza (un ingresso digitale oltre agli ingressi
analogici) per questioni di compattezza. Ma se si vuole ascoltare musica attraverso un buon sistema di diffusori, l’amplificatore di
potenza resta una necessità.
Leopoldo Rossetto
Chiarissimo, grazie!
sir pazu
Categorie: Recensioni Amplificazioni
9 Commenti
Biagio De Simone - 22-01-2012
Rispondi
Complimenti, ottimo articolo, che va nella giusta direzione, questo è il forum che mi piace.
Rudolf - 22-01-2012
Rispondi
Ben tornato Sir. Il tuo articolo mi era stato anticipato e mi fa piacere vederlo.
Auspicherei anche un tuo ritorno attivo sul forum ... adesso abbiamo anche una attiva sezione musicale
dedicata
sir pazu - 22-01-2012
Rispondi
Grazie!
Soprattutto mi fa piacere che sia stato colto lo spirito dell'articolo.
Al di là di ciò che ho scritto io, infatti, la cosa veramente interessante a mio giudizio è l'intervento del
progettista, che risponde a dei quesiti che chiariscono molti aspetti delle amplificazioni ibride e della linea
Unico in particolare.
furio - 22-01-2012
Rispondi
Bell'articolo. Ricco, denso, pieno e con un'interessante intervista.
Io sono pazzamente innamorato degli Unison anche se preferisco i modelli con i tubi al 100% (mio
pregiudizio...)
Vivo con un Triode 20 da molti anni e lo trovo fantastico.
Roberto Vagli - 23-01-2012
Ibrido scelta vincente
gradisco particolarmente
Sono contento che si sia dato spazio ad un marchio Italiano
Rispondi
cosa che
Bellisimo articolo Sir Pazu mi onori con la tua presenza come articolista
Ho aggiunto la valutazione e la visualizzazione visite che Berny mi scorda sempre
http://www.bitaudioworld.it/forum/content.php?r=255-Amplificazioni-ibride-due-pas... 05/04/2012
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s_ribaudo - 30-01-2012
Rispondi
Originariamente inviata da sir pazu
Grazie!
Soprattutto mi fa piacere che sia stato colto lo spirito dell'articolo.
Al di là di ciò che ho scritto io, infatti, la cosa veramente interessante a mio giudizio è
l'intervento del progettista, che risponde a dei quesiti che chiariscono molti aspetti delle
amplificazioni ibride e della linea Unico in particolare.
E già..............
flovato - 30-01-2012
Rispondi
Si legge bene, senza fronzoli, il messaggio arriva pulito... i miei complimenti bella recensione.
Alfredo Di Pietro - 05-02-2012
Rispondi
ECCELLENTE!
Assembler70 - 06-02-2012
Rispondi
Grande articolo!Complimenti.
E che ampli.......!
http://www.bitaudioworld.it/forum/content.php?r=255-Amplificazioni-ibride-due-pas... 05/04/2012

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