Archeologia musicale: l`orizzonte sonoro del mondo antico

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Archeologia musicale: l`orizzonte sonoro del mondo antico
Pubblicazioni
MELINI, Roberto, Archeologia musicale. Per uno studio sull’orizzonte sonoro degli antichi Romani,UNI Service,Trento 2007.
MELINI, Roberto, The volcanic power of music: sounds of
cults and mysteries in the ancient Vesuvian land, in Otium ludens. Stabiae - At the heart of the Roman empire (catalogo
della mostra all’Hermitage Museum di San Pietroburgo),
Longobardi, Castellammare di Stabia 2007, pp. 82-87.
MELINI, Roberto, Suoni sotto la cenere. La musica nell’antica area vesuviana, Flavius, Pompei 2008.
MELINI, Roberto, Dalle Muse ad Iside: archeologia musicale dei
miti e dei misteri,“Notiziario della Soprintendenza per i Beni
Archeologici dellaToscana” 4/2008 (2009), pp. 654-660.
MELINI, Roberto, Osiride, il suono e il sacro, in Il tempio
di Osiride svelato. L’antico Egitto nell’Osireion di Abydos, Firenze 2009, pp. 26-28.
MELINI, Roberto, Possessed by the Great Mother: Music
and Trance in the Ancient Pompeii and in the Popular Religiosity of Southern Italy, in I. Finkel e R. Dumbrill (a cura di),
ICONEA 2008, Proceedings of the International Conference
of Near Eastern Archaeomusicology held at the British Museum, ICONEA, London 2010, pp. 1-9.
MELINI, Roberto, Charles Burney e l’archeologia musicale dell’antica area vesuviana, in E. Rocconi (a cura di), La
musica nell’Impero Romano. Testimonianze teoriche e scoperte
archeologiche: atti del secondo convegno annuale di MOISA,
Pavia University Press, Pavia 2010, pp. 85-108.
MELINI, Roberto, Gevaert archeologo: gli studi sugli strumenti
musicali di Pompei, “Revue belge de musicologie/Belgisch
Tijdschrift voor Muziekwetenschap” 64 (2010), pp. 5-16.
L’Associazione Archeologica Ticinese (AAT), fondata
nel 1986, ha lo scopo di riunire tutti gli interessati
e simpatizzanti di questa affascinante disciplina.
Per incrementare l’interesse, l’AAT organizza quindi
conferenze, corsi di approfondimento, visite a mostre,
musei e siti archeologici in Svizzera e all’estero;
interviene nella scuola ticinese con un programma
didattico sussidiario, assegna borse di studio per ricerche
archeologiche sul Ticino, pubblica un bollettino annuale
e opere di divulgazione scientifica.
L’adesione è aperta a tutti.
La quota sociale è di Fr. 50.– (studenti Fr. 25.–)
Ulteriori informazioni ed iscrizioni
presso il segretariato:
Associazione Archeologica Ticinese
Casella postale 4614
6904 Lugano
tel. 091 976 09 26
fax 091 976 09 27
[email protected]
www.archeologica.ch
MELINI, Roberto, Gli strumenti musicali del museo archeologico di Napoli e la riscoperta scientifica dell’orizzonte sonoro
dell’antichità, “Rivista di Studi Pompeiani” XX (2009),
pp. 57-62 (in corso di pubblicazione).
con il sostegno di
MELINI, Roberto, Sounds under the ash: the music of cults
and mysteries in the ancient Vesuvian land, in Y. Maurey, E.
Seroussi e J. Goodnick Westenholz (a cura di), Sounds
from the Past: Music in the Ancient Near East and Mediterranean Worlds, The Magnes Press, The Hebrew University,
Jerusalem 2010 (in corso di pubblicazione).
Archeologia musicale:
l’orizzonte sonoro
del mondo antico
Conferenza di Roberto Melini
Docente di Archeologia musicale del mondo antico
presso l’Università di Trento
Giovedì 9 dicembre 2010
Ore 20.30
Lugano, Palazzo dei congressi
Sala B
Note biografiche
L’Associazione Archeologica Ticinese e
Archeologia Viva hanno il piacere di invitarla
alla conferenza di Roberto Melini
Archeologia musicale:
l’orizzonte sonoro del mondo antico
Il mondo antico non era avvolto dal silenzio. Questa immagine, errata, potrebbe essere messa in parallelo con
quella che associa l’antichità classica ad un astratto colore
bianco. Ma oggi sappiamo che una tale idealizzazione non
corrisponde a quella che era la realtà (edifici, monumenti
e statue spesso erano coloratissimi), ed allo stesso modo ci
rendiamo conto di come la vita abbia da sempre pulsato
accompagnata da suoni e musica.
L’uomo è inevitabilmente calato in una sfera di suoni:
prodotti dalla natura o dai suoi simili, volontari oppure
involontari, meramente funzionali oppure carichi d’implicazioni semantiche ed artistiche. Studiare lo sviluppo del
“soundscape” - concetto ormai maturato grazie alle significative ricerche degli ultimi decenni - vuol dire indaga-
re su di un arco che, partendo
dalle primordiali esperienze
sonore dei Preistorici (l’acustica
delle grotte, l’utilizzo particolare
d’ecofatti e manufatti), passando
dalla nascita della creatività artistica
e dall’invenzione degli strumenti musicali (le civiltà mesopotamiche, l’Egitto),
arriva a considerare il sapere musicale dei popoli che intorno al Mediterraneo antico sono stati
all’origine della nostra civiltà. Come in uno specchio, nella
ricerca si riflettono testimonianze di aspetti reali e proiezioni nell’immaginario, mentre suoni concreti e prassi del
“far musica” si rivelano essere causa/effetto di speculazioni
teoriche e valenze simboliche. Strumenti musicali recuperati da scavi archeologici, iconografie con soggetti musicali,
strutture pensate con peculiarità sonore, sono evidenze che
vanno contestualizzate nella loro “cultura materiale” e poi,
quando possibile, confrontate con le informazioni desumibili da una lettura avvertita delle fonti scritte (anche “spartiti” non mancano del tutto: è stato possibile decifrarne su
tavolette a scrittura cuneiforme, epigrafi, papiri, codici...).
Ricostruire l’evoluzione dell’orizzonte sonoro antico, a
certe condizioni e con inevitabili limiti, sembra dunque
possibile: l’archeologia musicale - disciplina nata di recente
allo scopo di mettere in relazione approcci metodologicamente diversi - consente di portare avanti questa straordinaria avventura, per capire di più del mondo degli antichi
e per ricollegarci, anche su questo versante, alle radici della
nostra civiltà.
Roberto Melini ha studiato archeologia classica sotto
la guida di Mariette de Vos
Raaijmakers ed ha conseguito la laurea in Archeologia e storia
dell’arte greca e romana presso l’Università di Trento. Si occupa dello studio dell’orizzonte sonoro e della cultura
musicale dei popoli antichi, basandosi sulle
più moderne concezioni della ricerca archeologica ed utilizzando le sue specifiche competenze musicali (è titolare di cattedra in Conservatorio). Nel 2006 ha
istituito il primo corso accademico di Archeologia musicale del mondo antico, materia di cui è attualmente docente
presso la Facoltà di Lettere e filosofia dell’Università di
Trento; contestualmente ha promosso la rassegna L’orizzonte sonoro del mondo antico. Incontri di archeologia musicale,
di cui è coordinatore scientifico.
Ha tenuto conferenze e partecipato a convegni presso
istituzioni prestigiose (British Museum di Londra, Université Sorbonne di Parigi, City University di New York,
Bibliotèque Royale di Bruxelles, Bible Lands Museum
di Gerusalemme, Università di Malta, Museo Archeologico Nazionale di Napoli etc.), pubblicato monografie e
scritto saggi per autorevoli riviste e cataloghi di mostre.
È membro di MOISA, The International Society for the
Study of Greek and Roman Music and its Cultural Heritage,
e nel settembre 2010 è intervenuto al 7° Symposium of
the International Study Group on Music Archaeology che si è
tenuto a Tianjin, in Cina.