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GIOVANNINO GUARESCHI 3
Biografia - Mondoguareschi.com
GIOVANNINO GUARESCHI
1951: Milano e Brescello - inizia l'avventura cinematografica di Mondo piccolo
Guareschi scrive il soggetto, la sceneggiatura e i dialoghi per il film Don Camillo. Il film, prodotto da Peppino
Amato e Angelo Rizzoli, viene quasi completamente girato a Brescello (il resto a
Cinecittà). Il regista è Julien Duvivier; don Camillo e Peppone vengono interpretati
rispettivamente da Fernand Joseph Désiré Contadin (in arte Fernandel) e dall'attore
bolognese Gino Cervi.
10 aprile: nel processo Einaudi ("Nebiolo"), Guareschi viene condannato insieme a Carletto Manzoni, in appello,
a otto mesi con la condizionale per avere offeso a mezzo stampa il Presidente della Repubblica Luigi Einaudi.
Con il Candido rompo le scatole alla gente e continuerò imperterrito anche dopo aver ricevuto una condanna, in
appello, a otto mesi di carcere per non avere trattato con sufficiente rispetto il Presidente
della Repubblica Luigi Einaudi.
1952: ritorno alla Bassa - l' "Incompiuta"
agosto: Guareschi si trasferisce con la famiglia a Roncole (Parma), dove costruisce il suo
piccolo rifugio: l' "Incompiuta" (nessun campanello, ma un batacchio di
bronzo alla porta per avvisare gli inquilini della propria presenza;
un'ampia cucina che funge anche da sala da pranzo, salotto e
soggiorno; una stanzetta e uno "studiolo" riservati all'autore). Nel frattempo continua a
lavorare per Candido (tre giorni alla settimana vive a Milano).
" Giovannino" continua "possiamo avere l'alto onore di sapere come chiameresti questa turbinosa macchina di
mattoni?".
"Chiamiamola l'Incompiuta" rispondo.
"L' Incompiuta è un nome provvisorio che va bene soltanto fino a quando la casa non sarà finita".
"L'Incompiuta è un nome che va bene come definitivo perchè questa casa non sarà mai finita!" replica
perentoriamente Margherita. "Finchè Dio lascerà in terra vostro padre sarà sempre la stessa musica".
1953: Roncole - Giovannino l'agricoltore
Guareschi scrive il soggetto, la sceneggiatura e i dialoghi per il film Il ritorno di don Camillo. Il film, diretto ancora
una volta da Julien Duvivier, tradirà lo spirito dei racconti di Guareschi.
Guareschi pubblica Don Camillo e il suo gregge.
A Roncole l'autore si dedica anima e corpo all'attività agricola. Compra diversi poderi nel
Bussetano e a San Secondo. Si preoccupa di aumentare la produttività dei propri terreni
meccanizzando la propria fattoria; rimoderna e amplia le abitazioni dei mezzadri e degli
affittuari; costruisce stalle moderne, rustici e barchesse.
La nuova politica agraria italiana, però, non tutela adeguatamente le persone che, come Guareschi, hanno
investito denaro nella terra. Dopo pochi anni, l'autore, afflitto dalle imposte fiscali pesanti,
sarà costretto a svendere i suoi terreni.
1954: la vicenda del "Ta-Pum del Cecchino" (il processo De Gasperi)
Il 20 e 27 gennaio 1954 Guareschi pubblica su Candido le fotocopie di due lettere firmate
"De Gasperi": la prima, dattiloscritta, reca la data del 19 gennaio
1944 e invita il comando inglese di Salerno a rifornire di armi i
partigiani e ad effettuare bombardamenti aerei sugli obiettivi militari
della periferia di Roma allo scopo di "infrangere l'ultima resistenza morale" della
popolazione; la seconda, scritta interamente a mano e datata 26 gennaio 1944, avverte
un non meglio identificato capo partigiano che gli aiuti sarebbero giunti presto e che "da Salerno" si attendeva "il
colpo di grazia".
Nei primi giorni di febbraio De Gasperi querela Guareschi. Lo scrittore consegna al Tribunale di Milano le due
lettere che gli erano state fornite da Enrico De Toma, accompagnate da una perizia calligrafica che però non
viene tenuta in considerazione dalle autorità giudiziarie.
Il 15 aprile viene condannato a dodici mesi per diffamazione. Non ricorre in appello e il 26 maggio entra nel
Carcere San Francesco di Parma. Non chiede grazie o agevolazioni; non usufruisce di condoni. Durante la sua
incarcerazione gli viene assommata la pena della precedente condanna (vedi processo Einaudi).
Nel 1953, inciampo contro un pezzo grosso e mi farò, nel carcere San Francesco di Parma, tredici mesi di galera:
e, a onor del vero, riceverò un trattamento che solleticherà molto il mio orgoglio perchè mi vedrò considerato alla
stregua dei più stimati professionisti in rapine, furti con scasso, violenze carnali, omicidi eccetera.
Libertà è dovunque vive un uomo che si sente libero.
dicembre: esce il Corrierino delle famiglie, che racconta le avventure letterarie della famiglia Guareschi
[personaggi principali: Giovannino (l'autore), Margherita (la moglie Ennia), la Pasionaria (la
figlia Carlotta), Albertino (il figlio Alberto)].
Si tratta spesso di lettori del Corrierino delle famiglie: papà e mamme che ritrovano in quelle
cronachette se stessi e i loro ragazzi. Mi dicono che Amleto va bene, che io sono come mi
pensavano ma un po' più piccolo, che Margherita, molte volte, dimostra di avere più spirito
di me. Domandano come sta Albertino e chiedono di conoscere la Pasionaria.
Durante la sua incarcerazione Guareschi riceve la notizia della morte di De Gasperi (9
agosto 1954, Sella di Valsugana, Trento), alla quale risponde con le seguenti parole:
Io son qui, muto e solitario, seduto sulla riva del fiume. Ma non aspetto che passi il cadavere del
mio nemico. Non considero nessuno mio nemico. Nessuno è riuscito a suscitare il mio odio! Io
aspetto solamente che passi il cadavere di un anno di vita perduta. E se, frattanto, passa
qualche altro cadavere, nè mi rallegro nè mi angustio. Non mi riguarda: è Dio che regola queste faccende e Dio
non sbaglia mai. Il mio cuore è sgombro e leggero.