Lotta alla disoccupazione secondo i padroni tv
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Lotta alla disoccupazione secondo i padroni tv
771591 042007 60624 Venerdì 24 giugno 2016 9 DIRETTORE VITTORIO FELTRI ANNO LI NUMERO 173 EURO 1,50* Lotta alla disoccupazione secondo i padroni tv Il carrello dei bolliti Rai Ferrara fa la balia di Buttafuoco Santoro reinventa balle politiche Lerner si butta su Allah per disperazione Ci vorranno due anni perché il referendum abbia effetto di FRANCESCO SPECCHIA C’è qualcosa di nuovo, eppur d’antico tra gli austericorridoi diViale Mazzini, labirinti spettrali dove spesso s’odono le voci disperate di conduttori, dirigenti e anchormen colà abbandonati, negli anni, dalle varie lottizzazioni a stratificazioni geologiche. Eppure, qualcuna di queste anime perdute riappare, riemerge fiera e vendicativa dalle nebbie della memoria (c’è chi usa la metafora del «bollito è servito», chi dei «vecchi leoni più vecchi che leoni», fate voi). E, oggi, pare che gli obliati finiscano dritti dritti nei palinsesti della «nuova Rai» che Antonio Campo Dall’Orto consegnerà al mondo il prossimo 28 giugno. Ho visto i palinsesti, di straforo. Alcuni di loro si stagliano tra le pieghe (...) I nostri portafogli dopo il voto inglese Intanto persino la Turchia ci ripensa: non vuole più entrare nell’Unione Europea Pronti a stropicciarvi gli occhi? Allora: a Granada, nel sud della Spagna, un ragazzo ha mandato un sms alla sua fidanzata con scritto «vaffanculo» (in spagnolo: «vete a la mierda») e dopo la successiva denuncia penale di lei (aspettate a stropicciarveli) è stato arrestato (ecco, primo stropicciamento) e poi portato in manette davanti al Tribunale per la Donna (secondo stropicciamento) sulla base della Legge spagnola contro la violenza di genere (terzo stropicciamento) ed è stato condannato a cinque giorni di arresti di UGO BERTONE BANCAROTTA Yacht fantasma: indagato l’ex capo di BancaEtruria di GIACOMO AMADORI segue a pagina 5 * Con: "GLI ALPINI" € 11,00. Veltroni come Baudo: fa la bella vita APPUNTO di FILIPPO FACCI La legge del taglione domiciliari (quarto stropicciamento e collirio) più il pagamento delle spese processuali. La sentenza è definitiva. La ragazza aveva risposto con un altro sms con scritto «affanculo vacci tu» («a la mierda te vas tu») con tanto di icona escatologica, ma non è stata incriminata perché è risultata par- a pagina 17 Giuseppe Fornasari [Ftg] I più temerari sono entrati in azione alle undici di sera di giovedì, sull’onda dei primi, ma poco affidabili, exit poll non ufficiali che circolavano. O, peggio ancora, dopo l’annuncio del voto a Gibilterra la colonia europea della (...) segue a pagina 3 MANIACI, MOLTENI e PERNA alle pagine 2-3-4 Cambia l’Italicum Ecco il trucco per fermare i cinquestelle di FAUSTO CARIOTI C’è ilmovente:il Movimento Cinque Stelle, grazie ai ballottaggiprevisti dall’Italicum, ha prenotato palazzo Chigi per la prossima legislatura. (...) segue a pagina 6 Avviso ad Alfano te protetta dalla citata Legge contro la violenza di genere. La notizia è stata riportata dal quotidiano online Granada Digital. Fine. Commenti da fare? Io sì. Primo: se in Italia dovessero rimanere in libertà solo gli uomini che non hanno mai espresso un «vaffanculo» alla dolce metà, andrebbero recintati i confini. Secondo: non opporrò resistenza, sono qui. Terzo: calcolando il numero di insulti che ho ricevuto in questi giorni dopo un mio articolo su Napoli, per far arrestare mezza città mi basterebbe evirarmi. Sgambetti in Ncd Il governo va sotto al Senato di FRANCO BECHIS L’incidente è capitato poco dopo le 11 di ieri mattina in Senato. Maggioranza e governo sono andati sotto su un trattato internazionale sulla lotta (...) segue a pagina 7 Prezzo all’estero: CH - Fr 3.70 / MC & F - € 2.50 / SLO - € 2.80 / HR - HRK 21.00 2 PRIMO PIANO __Venerdì 24 giugno 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ il crac dell’Europa STALLO I colloqui sull’adesione si sono arenati, ma i 28 hanno già versato tre miliardi di euro per l’assistenza ai profughi. E ne sborseranno altri sei Anche la Turchia vuole votare contro l’Europa Erdogan punta a sospendere i negoziati con Bruxelles e chiama il popolo alle urne per un referendum: «Non ci vogliono nell’Ue perché siamo musulmani» ::: CATERINA MANIACI ■■■ E dopo la Brexit avre- mo anche una Turchexit? Sarebbe l’idea di Recep Tayyip Erdogan, il presidente turco, che con l’Unione Europea ha un rapporto altalenante. Ma che comunque è piuttosto redditizio, per la Turchia. Se si considerano i tre milioni di euro appena ricevuti per l’emergenza profughi... Ma qual è il fatto in questione? Ispirandosi al referendum nelRegno Unito sulla Brexit, Erdogan ha ipotizzato per la prima volta la convocazione in Turchia di una consultazione analoga anche se di segno opposto, con icittadini chiamati a pronunciarsi sulla prosecuzione o meno delle tormentate trattative con Bruxelles per l’adesione turca all’Unione Europea, un’ennesima tornata delle quali è in programma il 30 giugno prossimo «Possiamo organizzarci e chiedere che cosa ne pensa al popolo, proprio come stanno facendo i britannici», l’ha buttata lì il presidente turco, durante un discorso tenuto a Istanbul.«Chiederemo “Continuiamo i negoziati con l’Unione Europea, o la facciamo finita?”»,ha spiegato. «Se il popolo risponderà “Continuate”, allora andremo avanti», ha concluso. Illeader turco,ultimamen- ::: LA SCHEDA MIGRANTI L’accordo sui migranti tra Europa e Turchia, firmato lo scorso 18 marzo, prevede che i migranti e i profughi sulla rotta balcanica, siriani compresi, saranno rimandati in Turchia se non presenteranno domanda d’asilo presso le autorità greche. VISTI La Turchia chiedeva anche la liberalizzazione dei visti per i cittadini turchi a partire dal 1˚ giugno di quest’anno. L’Unione europea tuttavia chiede ad Ankara di rispettare 72 regole. AIUTI L’Unione europea ha deciso di accelerare il versamento di tre miliardi di euro di aiuti alla Turchia, già approvati nel vertice di novembre, per la gestione dei campi profughi. Inoltre l’Unione vuole mobilitare «fino a un massimo di altri tre miliardi entro fine 2018», ma solo dopo che i primi tre miliardi saranno spesi. ADESIONE L’Ue «si preparerà a decidere l’apertura di nuovi capitoli» sull’adesione della Turchia fermo da tempo, «non appena possibile» te, ha lanciato dure critiche a Bruxelles, con l’accusa di «non mantenere le promesse» e di voler ostacolare l’ingresso di Ankara in Europa ma senza ammetterlo apertamente. Anzi, ha detto rincarando la dose, non ci accettano perché «siamo un Paese musulmano», proprio in relazione al fatto che è stato «stoppato» il processo di liberalizzazione dei visti per i cittadini turchi che vogliano recarsi nell’area Schengen. L’idea di questo referendum, però, assomiglia sempre meno a una boutade di un Erdogan semplicemente infastidito, visto che è stata rilanciata dal ministro turco degli Esteri, Mevlut Cavuso- ■■■ Un viaggio che procura di cer- to cattivo umore al già infastidito Recep Tayyp Erdogan, presidente turco, quello che oggi inizia per papa Francesco e che si concluderà domenica 26 giugno. Il viaggio è quello in Armenia ed è noto quanto sensibile sia, per la Turchia, la questione del genocidio armeno. Francesco, alla vigilia della partenza, in un videomessaggio alla popolazione , invita a non fermarsi «ai ricordi dolorosi», «non permettiamo di impadronirsi del nostro cuore» all’amarezza di questi ricordi, e «anche di fronte ai ripetuti assalti del male, non arrendiamoci». Ma il programma prevede una visita al memoriale del genocidio e l’incotro con i discendenti di vittime dello sterminio.Non potrà essere accantonata facilmente, dunque, quest’ombra immensa che ancora, con il rifiuto di essere riconosciuta, e con le violenze che ne conseguono, continua glu, durante una conferenza stampa ad Ankara. E per rinforzare il concetto di democrazia diretta a cui ci si ispirerebbe «riceviamo il nostro potere dal popolo», ha detto Il presidente turco Erdogan con il presidente della Commissione Ue Juncker [LaPresse] il ministro, «e se i negoziati con l’Ue non avanzano, come ha già detto il presidente Erdogan,potremmo chiedere al popolo se dobbiamo continuare a negoziare». RITORSIONI Ankara si vendica contro i politici tedeschi Ingresso vietato nella base Nato anti-Isis Niente visite di politici tedeschi alla base aerea Nato di Incirlik, nella provincia di Adana, nel sudest della Turchia, da dove decollano gli aerei della coalizione internazionale a guida Usa che colpiscono l’Isis in Siria. Il ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu, commentando le dichiarazioni di un portavoce della Difesa tedesca che mercoledì aveva criticato Ankara perché impedisce la visita a Incirlik del vice ministro Ralf Brauksiepe. In effetti, lo stato dei rapporti tra Ue e Turchia non è dei migliori. E nella giornata di ieri è arrivato anche il monito del Consiglio d'Europa nel rapporto sul funzionamento delle istituzioni democratiche in Turchia votato a larga maggioranza: contro la libertà di stampa violata, lo stato di diritto e i diritti umani «erosi», che costituiscono « una minaccia al funzionamento delle istituzioni del Paese e al rispetto degli obblighi che ha preso verso il Consiglio d'Europa». Niente monitoraggio e «sorveglianza speciale» su Ankara come è stato fino al 2004, e c’è anche chiconsidera blando il tono dell’avvertimento. Comunque c’è stato. Il viaggio pontificio Colpo basso del Papa: va in Armenia e il Sultano si offende ad allungarsi sulla Storia. E l’arcivescovo degli armeni cattolici di rito latino, Raphael Minassian, ha ricordato che «con pura semplicità e senso di giustizia», Papa Francesco non ha esitato il 12 aprile 2015 a denunciare le persecuzioni subite dagli armeni nel 1915, reiterando il pronunciamento del suo predecessore Giovanni Paolo II che nel 2001 le aveva definite «il primo genocidio del ventesimo secolo». Ed è anche ad una missione di pace, articolata in due viaggi - quello di oggi in Armenia e quella di settembre in Azeirbagian e Georgia - che si accinge Papa Francesco. Una missione in una regione «calda», elemento di ulteriore instabilità per il Caucaso, già piuttosto instabile. È dal 1988 - cioè dal crollo dell’Unione Sovietica - che Armenia e Azerbaigjan si contendono la sovranità del NagornoKarabakh, enclave armena cristiana rimasta all’Azerbaigian musulmano. E proprio nello scorso aprile, dopo oltre vent’anni, sono ricominciati gli scontri: 300 i soldati uccisi, mille i feriti. La Turchia appoggia l’Azerbaigian ed Erdogan si dice convinto che che il territorio conteso «un giorno tornerà certamente al suo padrone legittimo,l’Azerbaigian». La Georgia - coinvolta per ragioni geografiche - ha richiesto l’intervento diplomatico della Russia, che - come si sa - vende armi sia all’Armenia sia all’Azerbaigian. Era stato proprio Stalin ad annettere il Nagorno Karabakh all’Azeirbaigjan e crollata l’Urss, la provin- cia decise per la secessione dall’Azerbaigian e l’annessione all’Armenia, scatenando un conflitto continuo tra i due Paesi. Altra questione in primo piano nella visita papale: il dialogo ecumenico fra le chiese cristiane. Il motto della visita, infatti, sarà che la visita papale avverrà nel primo Paese cristiano. Fu grazie all’opera di san Gregorio Illuminatore – vescovo cristiano orientale, fondatore e santo patrono della Chiesa apostolica armena – infatti, che il cristianesimo si radicò in questa terra. La Chiesa apostolica armena è è guidata da un cathólicos che ha la sua sede a Echmiadzin, in Armenia, ed è una della grandi chiese ortodosse orientali.Da una separazione successiva è nata la Chiesa ar- Bisogna ricordare che è stata Ankara a chiedere incessamente di entrare nell’Unione, e che per l’accordo faticosamente assemblato nel marzo scorso per la gestione dell’arrivo dei migranti sulle coste greche, Bruxelles ha deciso di accelerare il versamento di tre miliardi di euro di aiuti alla Turchia, già approvati nel vertice di novembre, per la gestione dei campi profughi. Inoltre l’Unione prevede di mobilitare «fino a un massimo di altri tre miliardi entro fine 2018». Una bella cifretta, se poi si considera che i profughi restano in maggioranza intrappolati in Grecia o se ne vanno a morire in mare. © RIPRODUZIONE RISERVATA meno-cattolica, chiesa patriarcale sui iuris nata nel 1742 dalla Chiesa nazionale armena. Fu riconosciuta da papa Benedetto XIV (1740-58). La sede della Chiesa armeno-cattolica è a Bzoummar, in Libano. Per questa occasione è stato realizzato un logo, un sigillo rotondo diviso a metà dai simboli colorati delle due Chiese: viola per quella apostolica armena, gialla per la chiesa cattolica di Roma, proprio a simboleggiare la complessità della vita religiosa in questo Paese, ma anche la sua ricchiezza e il suo dialogo costante. Attorno alla corona bianca del logo vi è la scritta «Papa Francesco in Armenia, 24-26 giugno 2016. Visita al primo paese cristiano». Fanno da sfondo il monastero di Khor Virap e il monte Ararat, i «luoghi del cuore» per gli armeni di tutto il mondo. C.MA. © RIPRODUZIONE RISERVATA 3 PRIMO PIANO __Venerdì 24 giugno 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ TITOLI DI STATO Se il Regno Unito resta con Bruxelles è probabile un recupero dei Btp italiani, a danno del Bund tedesco. Ma occhio all’aumento dei tassi Usa il crac dell’Europa Come investire dopo il voto di Londra Due scenari: col successo degli europeisti è ipotizzabile un rialzo di titoli bancari, assicurativi, fino a Telecom in Borsa In caso di trionfo degli indipendentisti ci saranno occasioni sull’oro, ma anche per acquisti immobiliari in Inghilterra ::: segue dalla prima UGO BERTONE (...) Regina cui è toccato l’onore di pronunciare il primo verdetto sul referendum britannico pro o contro la Ue. Le grandi case di investimento e la speculazione internazionale hanno attivato i loro cannoni finanziari attorno alle 3 e trenta, quando sono uscitiiprimi responsi attendibili. Un’ora dopo, di fronte ai dati quasi definitivi, la City era in piena attività, al pari di Wall Street che ha fatto le ore piccole o delle altre capitali della finanza globale: nessuno ha voluto mancare l’appuntam ento più rischioso ed affascinante della recente storia finanziaria, un «testa e croce» destinato a riempire (o a svuotare) i portafoglia seconda delle decisioni dei cittadini britannici e, non meno importante, degli umori della grande finanza. la vittoria del remain, anche per motivi psicologici, è stata interpretata come una riscossa degli investimenti di rischio, a tutto vantaggio dei beni ritenuti più fragili: le Borse del Sud Europa, Italia in testa, così come gli investimenti in tutta l’area della sterlina. MEGLIO I BTP Una nota particolare la meritano gli investimenti nei titoli diStato.Il «sì» a Bruxelles potrebbe favorire un recupero dei Btp a danno dei beni rifugio per eccellenza; I Bund tedeschi, soprattutto i decennali che sono stati iper-comprati mandando irendimenti sottozero, e lo yen giapponese. Ma attenzione: da stamane la paura per l'uscita della Gran Bre- tagna dalla sfera di Bruxelles appartiene già al passato. Passata l'euforia, le Borse si concentreranno sulle elezioni spagnole di domenica prossima (altra scadenza a rischio per l'Eurozona dato che Madrid è senza governo da sette AZIONI? YES... Ma adesso? Come muoversi dopo il verdetto storico? La grande finanza ha scommesso forte Un’immensa “Union Jack”, la bandiera del Regno Unito, a Oxford Street, in centro a Londra [Epa] sulla scelta degli inglesi di restare agganciati a Bruxelles. Gli operatori, inoltre, sono convinti che in questi mesi ingenti capitali sono stati parcheggiati in strumenti di liquidità nell'attesa del voto. Di qui un consiglio quasi Con la Brexit due-tre anni per rifare gli accordi. Più poteri a Cameron su immigrati e finanza con i pro Europa scontato: comprare azioni a ::: MIRKO MOLTENI campo diplomatico e commerciale. teranno «cassa» sulle concessioni piene mani, privilegiando i tiLa Gran Bretagna diventerebbe infatti strappate da Cameron il 19 febbraio, toli più bersagliati negli ultimi ■■■ Qualunque risultato emerga dal un soggetto tanto esterno quanto gli dopo una lunga maratona. In soldoni, mesi. Non solo a Londra. Anreferendum in Gran Bretagna, scor- Usa o la Cina, con necessità di accordi lo statuto speciale che assicura a Lonzi. Secondo Morgan Stanley diamoci traumi nell’arco di pochi gior- di scambio specifici. Il nuovo accordo dra una maggiore indipendenza ecola riscossa interesserà le piazni. Le conseguenze geopolitiche del direlazioni GB-UE dovrà passare al va- nomica e in particolare la esenta dal ze più sacrificate in questi mevoto risulteranno spalmate lungo an- glio del Parlamento Europeo, e inoltre contribuire all’eventuale salvataggio si, a partire da Piazza Affari. A ni, cambiando gli assetti dell’Europa, beneficiare del sostegno di almeno il di altri Stati membri, come nel caso trainare il rialzo saranno i titoma con la gradualità burocratica di 72% degli Stati membri e che rappre- della Grecia. La supervisione delle auli bancari, già esplosi ieri al Bruxelles. sentino il 65 % della popolazione del- torità economiche di Bruxelles si limirialzo. Ma a guadagnarci sal’Unione. Se l’iter saltasse o s’incaglias- terà poi alle specifiche regole sul merranno anche i titoli del risparse, vale il termine massimo di due an- cato azionario della City, ma senza mio gestito e quelli assicuratiCON LA BREXIT ni dalla dichiarazione di Brexit come metter becco nel bilancio statale brivi. Nel portafoglio «remain» Se Londra se ne va, verrà applicato, decadenza di tutti gli accordi in vigore tannico. Potenzialmente a vantaggio di Morgan Stanley spiccano per la prima volta,l’articolo 50 del Trat- con lo Stato membro, a meno che anche di altri Stati membri, inoltre, la le blue chips italiane, da Intetato dell’Unione siglato a Lisbona nel l'UE decida di prendersi più tempo, limitazione dei sussidi per gli immigrasa a Telecom Italia. In sintesi, 2007 e in vigore dal 1˚ dicembre 2009. ma in tal caso ci vuole l'unanimità e ti, anche comunitari, nei primi 4 anni Regola l’uscita volontaria di un Paese non si andrebbe oltre maggio 2019, di permanenza nel paese ospite. membro ed è stato aggiunto ai trattati quando decade l'attuale EuroparlaSull’attuazione di questi accordi si perché prima non esisteva. Dopo che mento. Lo stesso Cameron potrebbe inizierà a lavorare dopo che Cameron il governo Cameron avrà comunicato guadagnare tempo, se posticipasse la inoltrerà al Consiglio Europeo la dialConsiglio Europeo la volontà di usci- dichiarazione ufficiale da inoltrare al chiarazione ufficiale che il paese ha re, inizierà fra Gran Bretagna e UE Consiglio UE, che è quella che fa fede. scelto di restare nell'Unione, ma anuna lunga trattativa, che può durare che in tal caso ci vorrebbe tempo, non fino a due anni,per negoziare le modaessendo trattati internazionali autoVINCE IL «REMAIN» lità con cui regolare le future relazioni matici. Se invece gli inglesi resteranno, batbilaterali da paese indipendente, in © RIPRODUZIONE RISERVATA È solo l’inizio... Così cambia il rapporto con la Ue mesi) e sul possibile rialzo dei tassi americani, finora congelato per il rischio di un divorzio di Londra. VAI STERLINA Al contrario, in caso di no alla Ue, è senz'altro destinata a prender velocità la fuga dall' Europa alla tedesca. Nell'immediato pagheranno un prezzo salato i titoli più esposti verso il Regno Unito: Leonardo-Finmeccanica, che controlla gli elicotteri Agusta-Westland e che pagherà più di tutti la frattura tra Londra ed i Paesi del Vecchio Continente.Un brutto colpo anche per Yoox e Falck Renewables, due società italiane che hanno concentrato buona parte della loro attività oltre Manica. I mercati danno per scontato un inevitabile tonfo della sterlina (tra il15 ed il 20%) in caso di successo del no. Ovvero, chi possiede azioni (ma anche un appartamento) nel Regno Unito subirà un forte taglio sul valore dei propri investimenti. Ma, d’altro canto, si potrebbe sfruttare a proprio vantaggio l’imprevisto sconto: è difficile che Londra perda il suo fascino per un referendum. Può invece essere l’occasione per far shopping. E L’ORO? In terminigeneralil'aumento a breve dell'incertezza, sotto la pressione del grande business, si tradurrà in un ottimo affare per chi ha puntato sul bene rifugio per eccellenza: l'oro, destinato non solo a sfondare la barriera dei 1.300 dollari l'oncia, ma a muoversi rapidamente verso quota 1,400. Un traguardo che, per la verità, potrebbe essere raggiunto anche nel caso di yes all'Europa. A favorire la corsa contribuiscono vari fattori, tra cui spicca la fragilità della ripresa economica. © RIPRODUZIONE RISERVATA 4 PRIMO PIANO __Venerdì 24 giugno 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ «IL ROSSO È LA MIA VITA» Nonostante il ruolo istituzionale, è un settario. Per questo ha fatto imbufalire i governi israeliano, polacco e svizzero il crac dell’Europa ::: GIANCARLO PERNA ■■■ Dei beneficati da Silvio Berlu- sconi, il principale è certamente il tedesco Martin Schulz, l’odierno presidente del Parlamento Ue. Ciò che il Cav tocca si trasforma in oro, questo è noto. Se la prescelta è una bella ragazza, quel tocco diventa un c/c bancario e un pied à terre in Via Olgettina. Ma vuoi mettere con ciò che accadde a Schulz il 2 luglio 2003 quando il Berlusca lo definì kapò difronte all’Europa intera? Nell’Aula di Strasburgo erano riuniti i parlamentari per ascoltare il nostro premier che inaugurava il semestre di presidenza italiana. Da Malta a Helsinki, le tv inquadravano la scena.IlBerlusca fece il solito discorso pieno di sorrisi per accattivarsidestra e sinistra.Sedendosi, non dubitava di esserci riuscito. Si alzò invece un tizio massiccio e semi calvo, con la barbetta da quacchero, che si lanciò in un’invettiva. Almeno così pareva dalditino alzato, tipo califfo, e i suoni aspri e gutturali. Ci volle un po’ perché la cerchia dei berlusconiani potesse raccapezzarsi su chi fosse quel tarantolato. Si capì dall’assenza di sfumature che era tedesco e che apparteneva al Pse per la posizione nell’emiciclo. Poi, si seppe che era tale Schulz - «ilsolito Schulz sempre fumantino», suggerì qualcuno-, capogruppo Pse di Berlino. Il Cav prese nota del nome e si mise la cuffia. Cadde dalle nuvole quando sentì che gli rimproverava il conflitto di interessi, la vicinanza a Umberto Bossi cui dava apertamente dell’ebete e che gli augurava - a lui ospite d’onore della giornata - di andare in galera. Ma come, si disse il Cav, io mi faccio in quattro per piacere e questo tizio, mai sentito prima, mi insulta a freddo? Così, quando il bruto finì di parlare, Berlusca era caricato a dovere. «Signor Schulz - disse, occultando la stizza con l’ironia -, so che in Italia c’è un produttore che sta montando un film sui campi di concentramento nazisti: la suggerirò per il ruolo di kapò. Lei è perfetto». Apriti cielo. Tutti nell’Aula a dargli addosso, col vicepresidente del Consiglio italiano, Gianfranco Fini, che voleva coraggiosamente sprofondare. UN COLPO DI FORTUNA La felice definizione di kapò mise le ali e volò per l’Europa. Martin divenne popolare dal Mediterraneo al Polo Nord. Fu un inaspettato colpo di fortuna che lo spinse come un’onda. L’anno dopo (2004), quasi per risarcirlo dell’etichetta nazisteggiante, divenne numero uno del Pse e, per li Schulz tentò il suicidio Fu miracolato dal Cav Da ragazzo il presidente dell’Europarlamento voleva fare il calciatore. Dopo un infortunio cominciò a bere per la delusione. La sua fama grazie a un «kapò» rami, presidente del Parlamento Ue nel 2012, riconfermato nel 2014. Ora che la carica scade a gennaio, aspira alla staffetta, eventualmente anticipata, con Jean-Claude Juncker per la presidenza della Commissione Ue. Oggi ammette di essere «un po’ grato a Berlusconi». Ma aggiunge: «Non ci siamo però riappacificati. Io so essere caparbio». La testonaggine è,infatti, la caratteristica di fondo del Nostro. L’ha ben descritta Beppe Grillo il quale, essendo anti Ue, è indigesto a Schulz che una volta disse di lui: «Mi ricorda Stalin». Al che il comico replicò a distanza: «Berlusconi non aveva tutti i torti a chiamarlo kapò, anche se assomiglia più a un krapò, ossia crapùn, crapa dura che spara cazzate». Faccio notare che gli attacchi di Schulz stridono con la sua carica che è per definizione sopra le parti. Martin però non sa dov’è di casa la neutralità politica. È sanguigno, settario e dice di sé: «Il mio colore è il rosso. Io appartengo ai rossi. Questa è la mia vita». Tanto che Nigel Farage, l’eurodeputato antieuropeista inglese, votandogli contro per la presidenza del Parlamento, lo liquidò così: «Solo una Repubblica delle banane vorrebbe alla guida un presidente così schierato come lo è lei». Avendo, come vedremo, poco di cui compiacersi, Martin ha cosparso la sua biografia di piccole leggende. La più retorica è il collegamento del proprio europeismo con la sua origine nel Dreilaendereck (Angolo dei tre Paesi), dove confinano Germa- nia, Belgio e Olanda. Gli Schulz, racconta Schulz, si erano sparsi tra questi nazioni e nelle guerre, schierati su fronti contrapposti, i fratelli sparavano ai fratelli. Colpito da questa assurdità, il Nostro si innamorò dell’unità europea che prometteva la pace. Martin, oggi sessantenne, è il quinto e ultimo figlio didue Schulz, genitori dall’identico cognome ma non parenti. Albert, poliziotto, di tendenze socialiste e Clara di credo democristiano.La mamma prevalse nell’istru- il graffio Compagno di solitudine «Il Partito democratico deve fare una profonda riflessione al proprio interno: deve discutere in modo pacato e costruttivo prima di affrontare altri tipi di dibattito come ad esempio quello sulle alleanze». Così, ieri, parlando al Velino, il leader di Centro democratico Bruno Tabacci. Secondo lui, «dovrebbe essere scontato che il Pd capisca che da solo non ce la fa». Certo, se l’alternativa allo star da solo è allearsi con Tabacci, per il Pd non cambia moltissimo... zione, mettendo quel suo figliolo crapùn nell’Istituto cattolico del Santo Spirito di Wuerselen, la loro città. Il babbo ebbe la meglio nella politica, poiché a 19 anni il ragazzo era già iscritto alla Spd. A scuola, Martin fu un disastro. Fece i tredici anni degli studi secondari ma fallì all’esame finale e rimase con la sola Licenza media. «QUI VADO A SCATAFASCIO» Intanto, incapricciato del calcio, puntava a diventare professionista nell’Alemannia Aachen ma si ferì a un ginocchio e dovette rinunciare al sogno. Per la delusione, cominciò a bere e tentò il suicidio. Dopo un po’ di questa vita, Martin ebbe una notte dell’Innominato in cui si disse: «O do un taglio radicale o vado a scatafascio». Intervenne il fratello medico e lo spedì a disintossicarsi. Aveva 26 anni. Risanato, si diplomò bibliotecario e aprì una propria libreria a Wuerselen. «I libri sono sempre stati la mia passione», ha spiegato Martin, senza specificare - alla luce dei risultati scolastici - se chiusi o aperti. A 31 anni, nonostante i trascorsi, fu per due lustri sindaco della sua città (38 mila abitanti). «La gente mi ha perdonato glierrori giovanili»,ha detto con umiltà inconsueta. Nel 1994, entrò, per non più lasciarlo, nel Parlamento europeo. Sulla scheda ufficiale, la sua qualifica è bibliotecario. Come i buoni europeisti, Schulz parla correntemente diverse lingue oltre il tedesco: francese, inglese, olandese, italiano. Come molti suoi compatrioti, che a dispetto della loro centralità si sentono provinciali, ama altre culture più della propria. Il suo libro preferito è Il Gattopardo di Tomasi di Lampedusa. Ha un debole per la Francia e canta spesso, sotto la doccia e altrove, le canzoni Anni ’60 di Juliette Greco, Georges Brassens e Charles Aznavour. Il settarismo schulziano è di due tipi: contro la destra e contro l’europerplessità. Considera essenziale mettere i piedi nel piatto e creare casino. Ci riesce in media una volta al trimestre. Due anni fa, invitato in Israele, fece un discorso alla Knesset. Parteggiò per i palestinesi e accusò gli ebrei. Diversi abbandonarono l’Aula, il premier Netanyahu andò in bestia e Uri Orbach, ministro dell’Economia, commentò: «È insopportabile sentire pronunciare delle menzogne alla Knesset e per giunta in tedesco». Sei mesi fa, rimproverò al governo polacco, fresco di elezione, di avere fatto un colpo di Stato per la sua politica di destra. Il primo ministro, Beate Szydlo, una dura, gli ha chiesto le scuse e quello degli Esteri l’ha mandato a quel Paese. Per questo e altro, ci si è posti la domanda se non usi la carica più per fare parlare disé che per proteggere l’Ue dal collasso. INVASATO Schulz appartiene a quella genia di europeisti tedeschi che, invasati del loro primato, finiranno per incendiare in un nuovo Walhalla, la costruzione Ue. È della pasta di Wolfgang Schäuble, il ministro dell’Economia di Berlino che ha ammonito Londra, qualora esca con Brexit, che la strada è senza ritorno. Nessuno l’ha autorizzato ma l’ha detto. Con una spocchia che pare fatta apposta per provocare l’elettore inglese e farlo fuggire dall’Ue. Eguale ottusità è già stata applicata con successo da Martin. Due anni fa, gli svizzeri si apprestavano a votare una limitazione dell’andirivieni di stranieri a casa loro. I dubbi erano molti.Scomparvero però dicolpo,appena l’impiccione renano ebbe il guizzo geniale di dire al più diffuso giornale elvetico che, se la proposta fosse passata,l’Ue «non l’avrebbe presa bene». Seccati per l’ingerenza, gli elettori votarono sì. L’intellighenzia locale, inviperita per un risultato in contrasto con la tradizione svizzera di accoglienza, accusò il libraio di Wuerselen di avventata dissennatezza. Il libraio se n’è impipato e continua a fare il crapùn. © RIPRODUZIONE RISERVATA 5 PRIMO PIANO __Venerdì 24 giugno 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ PALINSESTI SU MISURA Nel menu della prossima stagione ci sono anche la conferma di Augias, gli special di Giletti e il debutto dell’ex Sky Gianluca Semprini il vecchio che avanza Alla Rai servono il carrello dei bolliti Il rinnovamento secondo i padroni della tv pubblica: Santoro piazza le sue fiction politiche, Veltroni ci impartisce delle lezioni sulla bellezza, Lerner per disperazione si butta su Allah e Ferrara si riduce a far da balia a Buttafuoco ::: segue dalla prima RICOLLOCATI A SPESE NOSTRE FRANCESCO SPECCHIA (...) delle prime e seconde serate. Altri non ci sono. Sono in «avanzata trattativa». Ci finiranno, probabilmente, in autunno. Rimane la sensazione del deja vu. Una volta che sali sulcavallo diViale Mazzini, disarcionarti è impresa titanica. Michele Santoro, che aveva definito «bluff» la Rai di Renzi e Campo Dall’Orto è premiato con le sue docu-fiction: sceneggiati su fatti e personaggi. Walter Veltroni, che di Africa parla ma non ci va, firma invece «Le dieci cose più belle» su Rai1. Gad Lerner, di cui in tv si ricordano solamente i clamorosi flop di ascolti, andrà in giro per l’Italia a raccontare l’islam nel programma chiamato, appunto, «Islam, Italia» su Rai3. L’ex direttore del Foglio Giuliano Ferrara, invece, sarà tra gli autori del programma di Pietrangelo Buttafuoco su Rai2 [Oly, LaP] ELEFANTINO DA BALIA Giuliano Ferrara è tra i revenant più illustri. Lo danno non in video, ma come autore e mentore del programma di Pietrangelo Buttafuoco su Raidue (che potrebbe essere, lui sì, la vera sorpresa), voluto fortemente dal «consulente Rai» Francesco Merlo, un tenace doppiolavorista di Repubblica che di tv poco mastica ma che è senz’altro molto autorevole. L’ultima volta che Ferrara impose la sua corpulenza intellettuale fu a Raiuno con Radio Londra, 3mila euro di cachet per 5 minutidiprogramma al giorno, beato lui. Lasciò il servizio pubblico dichiarandosi «mobbizzato» da un oscuro funzionario Rai che pare gli facesse sempre lo scherzetto di sfumarlo e di spegnergli le luci da dietro, mentre era in onda col sigaro spento. tà e Carlo Freccero ora gli hanno fatto sapere. Raidue. SANT’ORO Michele Santoro aveva dichiarato ferocemente: «La Rai di Campo Dall’Orto è un bluff, come l’Italia di Renzi». Infatti, ora la Rai, ringraziandolo, gli assegna (a detta del Corriere della sera) il suo programma della vita. Niente piazze, niente talk, stavolta. Michele si butta sulla sua vecchia ossessione da teatrante salernitano: le docu-fiction, a cominciare dal progetto sulla strage di Portella delle ginestre. Cioè una roba di cui Michele parlava anche nel sonno, progetto leggendario e mai realizzato come Il Viaggio di G.Mastorna di Felllini o il Don Chisciotte di Orson Welles, ma che qualsiasi cronista di spettacoli tra i 30 e i 50 anni, estenuato, conosce a memoria. Le docu-fiction, gli sceneggiati di cronaca realizzati come produttore, Santoro li aveva già proposti. A tutti. Anche all’ex direttore generale Rai Gubitosi, aspirando non si sa se a Cannes o allo stipendio. La risposta era sempre stata un mantra: «Grazie, le faremo sapere...». Grazie ai suoi pregiati sponsor Antonio Marano ora presidente di Rai Pubblici- WALTER IL BUONO Quel che atterrisce forse di più è un’iniezione di veltronismo, glucosio allo stato puro, nel corpaccione già diabetico di Raiuno. Le dieci cose più belle sarà il programma autunnale che l’ex segretario Pd dovrebbe condurre (o dirigere, o entrambe le cose) per la rete ammiraglia. Trattasi di un tripudio di «radici, memoria,racconti, interviste, riflessioni, commozioni», ha anticipato Walter al Fatto Quotidiano. LA PRESUNTA TRAPPOLA AL GIORNALISTA RANUCCI Tosi rinviato a giudizio per calunnia contro Report Il sindaco di Verona, Flavio Tosi, è stato rinviato a giudizio con l’accusa di calunnia e diffamazione nei confronti del giornalista di Report Sigfrido Ranucci. Lo ha deciso il gip del Tribunale di Verona, al termine dell’udienza preliminare. Con Tosi è stato rinviato a giudizio per la stessa vicenda, con l’ipotesi di calunnia, anche un’altra persona, l’ex militante leghistqa Sergio Borsato, che avrebbe cercato di imbastire una “trappola” ai danni di Ranucci, quando si seppe che questi cercava notizie compromettenti su Tosi. Il processo si celebrerà il 23 novembre. La vicenda risale alla puntata di Report trasmessa su Rai3 il 7 aprile 2014. Prima della messa in onda Tosi criticò duramente Ranucci e la trasmissione di Milena Gabanelli, presentando una querela contro Ranucci, che a sua volta denunciò il sindaco. A conclusione dell’inchiesta il pm Labate aveva chiesto l’archiviazione delle denunce, ma il Gip decise l’imputazione coatta per Tosi. «Io dovrò pagare le spese legali», ha spiegato Tosi, «anche se verrò assolto; i magistrati che magari avranno sbagliato non pagheranno nulla e in compenso io ho una querela della stesso magistrato per aver criticato la sua decisione. Viva la giustizia». Una colata di buonismo alla Nicola Di Bari, con un tocco onirico. Qualcuno azzarda che per Walter si tratti di una terapia: è il suo modo di combattere le cattiverie del renzismo e le malvagità del mondo. Un tempo sarebbe andato in Africa, ora si limita a girare film, doppiare cartoni animati (il suo personaggio era «Rino Tacchino» per la Disney)e programmi tv. Queste quattro puntate prodotte da Magnolia lo ricondurrano alla casa del padre Vittorio, grande dirigente della Rai degli albori. Walter potrà far flettere l’Auditel, ma di certo non rischia un calo degli zuccheri. L’ISLAM DI GAD Dell’esoterica rimaterializzazione di Gad Lerner nel format Islam, Italia «sei puntate di reportage e inchieste per parlare di diversità» su Raitre. mi pare in seconda serata di domenica, s’è detto tutto. Ma non è mai abbastanza. Per la sua ex allieva a Milano, Italia (anno 1992) Daria Bignardi, il recupero del vecchio Infedele ha un’eco di nostalgia freudiana. Diciamolo: è un po’ come ammazzare il padre per affermare definitivamente se stessi, la propria realizzazione nelle stanze dei bottoni. Non so se basti. Conoscendo la sensibiltà di Gad verso il soldo, non oso pensare al compenso. Ah, poi, in tutto questo c’è anche Corrado Augias, riproposto a tempo pieno, prezzemolo odoroso sparso nelpalinsesto di Raitre. E gli Speciali informativi in prima serata di Massimo Giletti. L’unica novità? Gianluca Semprini, cronista guerriero da Sky a Raitre. Il classico cavolo a merenda. Auguri, Gianlù... © RIPRODUZIONE RISERVATA EX AZZURRO DI RUGBY Lo Cicero denunciato per aggressione a una troupe di La 7 Andrea Lo Cicero, ex capitano della nazionale di rugby e assessore capitolino in pectore allo Sport della giunta Raggi è di nuovo nell’occhio del ciclone. L’ex atleta è stato accusato da una giornalista della trasmissione de La 7, l’Aria che tira, di aggressione e danni ad una telecamera. «Andrea Lo Cicero ha aggredito una nostra giornalista e il suo operatore», ha raccontato Myrta Merlino, conduttrice di L’Aria che tira, riferendo l’episodio. Stando al racconto, l’ex pilone sinistro della nazionale di rugby avrebbe aggredito la giornalista Elisa Covelli, che era andata a cercarlo nei pressi della sua tenuta a Nepi (Viterbo), per intervistarlo. «Lei è dai carabinieri, sta sporgendo denuncia per violenza privata e danneggiamento perché ha aggredito lei e l’operatore e ha danneggiato la telecamera. Domani faremo vedere le immagini», ha detto la Merlino nel finale della trasmissione. Ma Lo Cicero non ci sta e mostra su Facebook il video a testimonianza «che non c’è stata alcuna aggressione». Secondo Lo Cicero la giornalista, insieme al suo operatore, avrebbe violato la proprietà privata «irrompendo in casa mia senza alcuna autorizzazione del sottoscritto ed invadendo, dunque, la privacy del sottoscritto, della mia famiglia e del mio domicilio». Nel video postato infatti si vede la Covelli al telefono con i carabinieri, mentre racconta di aver subito un’aggressione con l’operatore e di essere «ostaggio» di Lo Cicero che «blocca la mia auto con la sua auto». Un video che, secondo Lo Cicero, «ben riassume la cornice di quanto accaduto: qui potete infatti vedere la giornalista stare tranquillamente al telefono e fingere di essere aggredita da me. Corre da sola e afferma “questo mi sta per menare, devo chiudermi in macchina”, celebrando un vero e proprio siparietto del ridicolo». CH.PEL. © RIPRODUZIONE RISERVATA 6 ITALIA __Venerdì 24 giugno 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ ::: DOPO IL VOTO Con l’accordo di centristi e Fi Il trucchetto del Pd: cambiare l’Italicum per fermare i 5 stelle Con la nuova legge elettorale, i grillini potrebbero vincere al ballottaggio. Ecco perché i renziani sono pronti a riscriverla ::: segue dalla prima FAUSTO CARIOTI (...) C’è anche l’arma: dope le elezioniamministrative, in Parlamento è rispuntata una proposta di legge elettorale che pareva dimenticata, e invece diventa attualissima proprio perché sterilizza il“problema grillino”. Manca ancora una maggioranza che si dichiari pronta a premere il grilletto, ma l’impressione è che tra poco ci sarà la fila. Emanuele Fiano, esponente del Pd, ieri ha rotto l’embargo dei renziani: «Sull’Italicum penso che verrà fatta una riflessione.Sarà Renzi a decidere se affrontare questo tema». La minoranza del Pd porterà la questione alla direzione convocata per oggi, e stavolta troverà orecchie attente anche tra gli uomini legati al segretario, dove Fiano non è l’unico a dichiararsi interessato. Insomma, è scattato l’allarme. Due i dati che lo hanno innescato. Il primo è l’arrivo dei primi sondaggi nazionali che attestano il sorpasso dei grillini sul centrodestra. Quello di Emg per La7, realizzato il 19 giugno, dà il Pd primo col 31,3% dei voti, il M5S secondo a quota 30,9 e il centrodestra unito (cosa niente affatto scontata)al28,3%. Tradotto:se sivotasse con l’Italicum, al ballottaggio andrebbero il partito di Matteo Renzi e il movimento fondato da Beppe Grillo. Una brutta notizia per Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia, ma anche per il Pd. Come confermano i ballottaggi delle amministrative (secondo motivo d’allarme), contro i Cinque Stelle infatti il Pd perde quasi sem- pre. Così chi vuole sbarazzarsi del Movimento deve prima fare fuori l’Italicum, e se possibile ogni ipotesi di ballottaggio. La proposta presentata dalpresidente del gruppo misto della Camera, il centrista Pino Pisicchio, mira proprio a questo. Porta la data dell’8 luglio scorso, ma è stata tirata fuori adesso, per incardinarla il prima possibile nei lavori di Montecitorio. Prevede due novità. La prima riguarda il premio di maggioranza, che andrebbe alla coalizione e non più alla lista. Se ne gioverebbero Pd e centrodestra, che possono allearsi con altri, e ne risulterebbe penalizzato il M5S, che si sna- LA RAVETTO (FI) «Matteo ora rischia di essere sostituito» «Se Renzi non si muove affinché venga riscritto l’Italicum lo faranno un altro premier e un altro governo al posto suo». È la convinzione di Laura Ravetto (Fi). «L’Italicum non piace al M5S e a buona parte del Pd, non piace a me e sono certa a tanti colleghi di Forza Italia, ma soprattutto non piace ai partiti che tengono in piedi il governo Renzi e cioè a Ncd e Scelta Civica. Credo pertanto che, costretto dai numeri, Renzi dovrà assecondare la volontà di chi vuole cambiare la legge elettorale oppure, immagino, verrà cambiato lui». turerebbe se cercasse apparentamenti. La seconda novità stabilisce che il ballottaggio sarà valido solo se votato dal 50 per cento più uno degli elettori; in caso contrario i seggi saranno ripartiti con il proporzionale. Che appare già adesso l’esito più probabile, se si somma la campagna per il non voto di chi non sarà ammesso al ballottaggio alla crescente tendenza degli italiani all’astensione. Ovviamente quello di Pisicchio è solo uno dei tanti modi per affossare una legge che sembrava disegnata da Renzi a proprio uso e consumo e si sta rivelando invece perfetta per le esigenze dei Cinque Stelle. I grillini, che sinora dell’Italicum hanno detto peste e corna, adesso prendono tempo. «Intanto si lavora al referendum, dopo ci rifletteremo», spiega Roberto Fico. Forza Italia è più che favorevole a un cambio in corsa e dentro Ncd uno dei motivi della fronda contro Angelino Alfano è proprio iltimore che Renzi, contrariamente a quanto avrebbe promesso in via riservata agli alleati, non abbia alcuna intenzione di cambiare l’Italicum, condannando così ipartitini all’estinzione. I renziani sembravano tetragoni, ma le sconfitte ai ballottaggi hanno aperto tante crepe nelle loro certezze. Il premier, invece, continua a resistere. Ha buoni motivi per farlo: senza premio di maggioranza l’unico esecutivo possibile sarebbe un governo di coalizione, che segnerebbe il grande ritorno sulla scena dei centristi e dei suoi avversari. © RIPRODUZIONE RISERVATA Resa dei conti in casa Dem La Madia usa la Raggi contro Orfini I ribelli: «Non voteremo più fiducie» ■■■ La tensione in vista della direzione del Pd di oggi escala oltre il livello di guardia e mette a rischio la tenuta stessa del governo. Assorbita la botta dei ballottaggi, la minoranza del partito rialza la testa e scodella l’ultimatum al segretariopremier: «Chiediamo un cambio profondo», attacca l’ex capogruppo alla Camera Roberto Speranza, «non siamo più disponibili a sostenere provvedimenti che aggravano le fratture sociali e non c’è più voto di fiducia che tenga». Tradotto: sui provvedimenti troppo Grillo diventa pro-Europa sul blog, base infuriata Nasce il super-direttorio per controllare i sindaci M5S ::: ROMA ■■■ Affacciata al balcone delCampi- doglio, Virginia Raggi non ce l’ha fatta più a trattenersi. E, fascia tricolore sul petto, dopo il suo insediamento a Palazzo Senatorio, si è abbandonata alla commozione. Sono spuntate le lacrime mentre il neo sindaco di Roma «ma chiamatemi pure Virginia», ha detto lei - salutava una piccola folla accorsa in piazza. Nel giorno in cui Beppe Grillo annuncia la svolta pro Ue del Movimento - «ilM5s è in Europa e non ha nessuna intenzione di abbandonarla» - che provoca la reazione della base - «chi l’ha deciso? Perché nessuno ha potuto votare questo cambio di rotta?» Raggiaggiorna la sua agenda da sinda- co. «La squadra sarà presentata in Consiglio comunale, come prevede il regolamento, durante la sua prima riunione, che penso si terrà il prossimo 7 luglio». Tra le priorità, la riorganizzazione della giungla delle partecipate, in primis Atac e Ama. Raggi, già alle prese con i guai che le sta procurando l’assessore in pectore allo Sport, l’ex rugbista Andrea Lo Cicero, accusato di una presunta aggressione a un giornalista, sta anche pensando di chiedere udienza a Papa Francesco. Proprio sull’uscita del neo sindaco alla Pontificia università Lateranense, c’è stato un botta e risposta tra il M5s e il Pd. Motivo: la presunta, mancata stretta di mano tra la stessa Raggi e il ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi. La ricostruzione di Alessan- dro Di Battista è stata smentita dalrenziano Ernesto Carbone, che ha postato la foto del saluto tra le due donne. Il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri, però, sostiene che alla cerimonia dell’ateneo pontificio Raggi ha preferito lasciare una sedia vuota nelle prime file piuttosto che sedersi accanto a Boschi. «Boschi ha fatto cenno alla Raggi di venire a sedersi lì, per non lasciare una sedia vuota.Il neosindaco di Roma è rimasta dov’era», ha detto Gasparri. Intanto il Movimento tiene a battesimo il super direttorio che dovrà vigilare sui sindaci pentastellati. La nuova struttura, formata da parlamentari e consiglieri regionali, avrà il compito di aiutare i sindaci sparsi sul territorio. La prima riunione si è svolta ieri matti- eterodossi sulle materie care alla sinistra storica,la minoranza non garantisce nemmeno la disciplina di partito. Nel mirino dei ribelli ci sono i decreti attuativi sulla PA. Obiettivo non casuale: la riforma in questione porta la firma del ministro Marianna Madia, cioè di colei che ieri ha attaccato a testa bassa un esponente di primo piano della sinistra interna come Matteo Orfini, che del partito è presidente ma soprattutto commissario straordinario a Roma: «Se il tappo alle nuove ge- nerazionidem nella Capitale è Orfini», ha detto il ministro, «si dimetta da commissario». La sortita della Madia contro Orfini va ad esacerbare un clima dove i motivi di tensione non mancano: dal tagliando alla segreteria agli assetti di maggioranza passando per le modifiche alla legge elettorale, il menu delle divisioni interne al Pd è più che corposo. Naturale che una presa di posizione come quella di Speranza abbia un effetto deflagrante. Effetto la cui portata, nonostante le rassi- Luigi Di Maio, 29 anni, vicepresidente della Camera. È figlio di un ex dirigente del Msi [LaPresse] na a Montecitorio. Assenti, per diversi motivi,Federico Pizzarotti, Chiara Appendino e la stessa Raggi. Ilprimo, sindaco di Parma, non è stato invitato. Quanto al primo cittadino, ha sempre rivendicato un profilo autonomo, mentre la neoinquilina del Campidoglio un minidirettorio che la affianca già ce l’ha (una deputata, una senatrice, un consigliere regionale e un europarlamentare) e ieri è stata comunque alle prese con una girandola di impegni istituzionali (Altare della Patria, Porta San Paolo, Fosse Ardeatine, Tempio maggiore). Il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, responsabile Enti locali, è stato impegnato tutto il giorno con i neosindaci. T.M. © RIPRODUZIONE RISERVATA 7 ITALIA __Venerdì 24 giugno 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ ::: DOPO IL VOTO Al Senato pure Ala vota contro la maggioranza Guerra in Ncd: il governo va sotto Passa un emendamento di Fi al ddl antiterrorismo. Gli anti-Alfano stanno con l’opposizione ::: segue dalla prima FRANCO BECHIS Virginia Raggi ieri si è insediata al Campidoglio. Affacciandosi dalla finestra del suo studio, ha salutato giornalisti e sostenitori presenti, poi si è commossa [Ansa] curazioni circa la non prodromicità dell’indurimento di linea a scissioni o altri eventi traumatici, viene recepita a strettissimo giro dal quartier generale. Al punto che il braccio di destro di Matteo Renzi, Lorenzo Guerini, si vede cosretto ad operare una rampogna dalla rara ruvidezza: «Evocare ipotesi di non votate la fiducia al governo», afferma il vicesegretario, «sarebbe un fatto grave e la negazione del significato stesso di essere un partito». M. G. © RIPRODUZIONE RISERVATA reato di concorso esterno per terrorismo e non ce ne è uno specifico di concorso esterno in associazione mafiosa, tutta la giurisprudenza su questo tema verrebbe annientata: non c’è il reato, che invece c’è per altro. E quindi non potrai più condannare nessuno per concorso esterno in associazione mafiosa. Ne è nato un dibattito serrato in aula fra mafiologi. Quelli del Pd hanno contestato questa tesi. Contrario pure il capogruppo di Ala in commissione Giustizia, Ciro Falanga: messo ai voti l’emendamento è stato bocciato. Come tutti gli altri di Forza Italia, quindi fino a quel momento nessun segnale politico è stato inviato a chicchessia. Restava l’ultimo emendamento, che riguardava ilraddoppio della pena prevista (da 6 a 12 anni) per un terrorista pizzicato a custodire un ordigno nucleare. Anche qui gran dibattito in aula. (...) al terrorismo dove di solito perfino le opposizioni votano sempre con la maggioranza. E invece nonostante il parere negativo del relatore - il Pd Sergio Lo Giudice - e del rappresentante del governo - il sottosegretario agli Esteri Benedetto della Vedova, è stato approvato un emendamento di Forza Italia (primi firmatari due magistrati come Giacomo Caliendo e Francesco Nitto Palma) con i voti decisivi delgruppo Ala diDenis Verdini e di nove senatori Ncd - gruppo Alleanza Popolare. Il caso è diventato subito politico, e si sono moltiplicate le interpretazioni su quelvoto,che per le opposizioni avrebbe avuto il significato di un pizzino inviato da Verdini e Angelino Alfano a Matteo Renzi. In realtà idue sgambettialla maggioranza sembrano avere significati diversi. Non sembra trattarsi di una piccola vendetta di Ala per il trattamento ricevuto dai vertici del Pd dopo il primo deludente turno delle amministrative (avevano scaricato sui verdiniani gran parte della colpa di quanto avvenuto, soprattutto a Napoli). Perché non sia così è piuttosto evidente dalla lettura dello stenografico della seduta. Forza Italia aveva Il ministro dell’Interno, e leader Ncd, Angelino Alfano col premier Matteo Renzi [LaPresse] votato con la maggioranza i primi tre articoli di quel trattato. Al UN VIGNETTISTA AL TIMONE quarto aveva presentato una serie di emendamenti tecnici. Due erano particolarmente rilevanti, e infatti l’aula ha dibattuto a lungo su quei contenuti. Il primo,presentato da Nitto Palma, vole«Mi è stata chiesta la disponibilità a dirigere l'Unità e io l'ho data va abrogare la previsione specifica del con grande entusiasmo, più di pancia che di testa...». A parlare è reato diconcorso esterno in associazioil vignettista dell’Unità, Sergio Staino, il «padre» di Bobo (elettore ne terroristica. E lo faceva con motivadi sinistra, alter ego dello stesso Staino), che sostituirà dunque, zioni che avrebbero dovuto suscitare alla testa del quotidiano fondato da Antonio Gramsci, organo del attenzione soprattutto a sinistra: il reaPartito democratico, l’attuale direttore Erasmo D’Angelis. Staino to di concorso esterno è ben noto per in realtà frena: «Non ho ancora parlato con Renzi e quindi la cosa l’associazione mafiosa. Ma non è stabiè ancora tutta da vedere. Però è vero che mi è stata chiesta la lito da un articolo del codice penale né disponibilità». «L'Unità - aggiunge - è un giornale che ha bisogno dalla legge ordinaria: è la giurisprudendi cuore e anima. E Bobo ne ha». Inoltre, conclude, «dopo oltre za che fin qui gli ha dato fondamento, trent'anni trascorsi al giornale, conosco molto bene la testata e i sentenza dopo sentenza. Secondo Nitsuoi meccanismi». to Palma se si introduce uno specifico ::: GIOVANNI MIELE ■■■ Senatore Miguel Gotor, dopo la sconfitta del PD alle elezioni amministrative chiederete le dimissioni del Premier Renzi dalla segreteria del partito? «Le dimissioni non sono all’ordine del giorno e il doppio incarico è previsto dallo statuto del Pd, però siamo per la separazione deidue ruoli e chiediamo che si faccia un congresso che introduca questa possibilità, perché il partito non può essere soltanto il megafono dell’attività di governo». Ma il doppio incarico non riguarda solo Renzi. «Certo, per quanto riguarda le vicesegreterie sono state fatte scelte politiche che non sono vincolate dallo statuto. Se perdiamo a Trieste e a Pordenone forse sarebbe auspicabile che la governatrice del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani si occupasse di Sarà Staino il direttore dell’«Unità» Intervista a Miguel Gotor (Pd) «La Serracchiani è meglio che si occupi solo del Friuli» più del territorio che deve governare». Renzi cambierà l’Italicum che semAnche a Roma il Pd sembra bra fatto apposta per far vincere i 5 scomparso dalle periferie. Stelle alle politiche? «A Roma veniamo «Certamente occorda 18 mesi di commisre intervenire, prevesariamento ma, in una dendo la possibilità di situazione difficile, i rifare coalizioni, perché sultati sono andati oltre l’esperienza ci dice che lepiù pessimistiche prenella sfida dei ballottagvisioni, per cui come digi il Pd prevale se riesce ce la sempre tempestiad organizzare il camva ministra Madia sapo delcentrosinistra corebbe ora di chiudere me è avvenuto a Milal’esperienza di Matteo no, mentre se va da soOrfini e tornare alla celo viene sconfitto. Ma lebrazione dei congres- Miguel Gotor [LaPresse] soprattutto servirebbe si. Mi meraviglio che se un doppio turno di colne debba parlare». legio che consenta di selezionare dal Ma dopo l’esperienza disastrosa basso i deputati evitando un Parladei ballottaggi a Roma e a Torino, mento che sia un’appendice del go- verno con scarsa rappresentanza». Intanto il primo scoglio sul quale potrebbe infrangersi Renzi in autunno è il referendum costituzionale. Voi come vi muoverete? «Io penso che ilPd, una volta stabilita la linea della maggioranza per il sì, dovrebbe consentire al proprio interno anche la formazione di comitati per il no. Questo consentirebbe di spersonalizzare il referendum, separandolo nettamente dal giudizio sul governo, e eviterebbe di perdere il contatto con tanti elettori del Pd, che vogliono continuare a votarci ma sono contrari alla riforma». Ma a Renzi chiederete un mea culpa sia per la gestione del governo che del partito. «Chiederemo un cambio di rotta e Ma una novità: il verdiniano Falanga ha detto di condividere la modifica. Di più: ha messo la sua firma a nome di Ala sotto l’emendamento. Difficile definire questo un agguato politico, visto che è avvenuto con preavviso e alla luce del sole. Di solito quando si vogliono mandare pizzini si tace, e poi la sorpresa arriva dal voto. Qui sorpresa non c’era. Tanto che - confida a Libero il vicepresidente Pd del Senato, Valeria Fedeli - «in aula mancavano un fracco dei nostri. Ho avvisato il capogruppo Luigi Zanda che rischiavano di finire sotto, pur non immaginando che avrebbe votato contro anche Ncd». Ecco, questo sì che è un caso politico: il Pd che non c’è, e mancava quasi tutta la minoranza. Ma soprattutto i 9 Ncd che hanno votato contro senza prendere prima la parola come ha fatto Falanga, né dare alcun preavviso. Chi lo ha fatto magari condivideva il testo di quell’emendamento, ma non lo ha detto. E secondo le ricostruzioni successive, sembra che quei nove - in gran parte siciliani legati a Renato Schifani e alcuni campani - il pizzino volessero davvero inviarlo. Non tanto a Renzi, quanto al loro leader Alfano con cui sono in frizione dopo i deludentissimi risultatidelle amministrative. Il ventre molle della maggioranza è proprio il gruppo di Ap, percorso da tensioni e anche da progetti divergenti. Non pochi vorrebbero tornare nel centrodestra con questa legge elettorale, e si rendono conto di non poterlo fare restando al governo con Renzi fino al referendum di ottobre. Per questo cercano e cercheranno ancora l’incidente politico. Cosa che ancora di più fa gongolare i verdiniani. Che se la ridono sotto i baffi: «Noi», dicono, «sulla giustizia spesso abbiamo avuto idee divergentidal governo.E coerentemente votiamo. Ma il caso di ieri al Senato dimostra quanto siamo necessari a Renzi. Senza di noi lui non ha più la maggioranza...». © RIPRODUZIONE RISERVATA di stile. Dopo un risultato come quello di domenica è sbagliato commentare il voto facendosi un selfie con uno chefpentastellato. Chiediamo anzitutto minore arroganza e maggiore umiltà. La sconfitta elettorale dimostra che siamo in una nuova fase rispetto airacconti propinati con un ottimismo che non corrisponde al paese reale. Ora dobbiamo intervenire subito su quelle questioni che abbiamo denunciato in passato e per cui siamo stati persino irrisi mentre oggi i fatti ci danno ragione. Penso alla riforma della scuola per cui insegnanti abilitati sono stati costretti a fare una gara di dattilografia. Penso al jobs act che ha portato all’esplosione dei voucher e quindi dellavoro precario con una contrazione dei salari, mentre con la riduzione dei contributi pubblici assistiamo ad una diminuzione delle stabilizzazioni contrattuali». © RIPRODUZIONE RISERVATA 8 ITALIA __Venerdì 24 giugno 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ ::: DOPO IL VOTO Domani a Parma la Leopolda leghista Il Cantiere di Salvini mette fretta a Forza Italia La politica lascia la parola alla società civile per «l’alternativa a Renzi». E un centrodestra a trazione più verde ::: Commento La batosta di Varese non sia vana: meno moderati,più cattivi con la Ue ::: PAOLO BECCHI e CESARE SACCHETTI ■■■ Più di un osservatore ::: TOMMASO MONTESANO ■■■ Qualcuno l’ha già ribattezzata la «Leopolda» della Lega, anche se le bandiere del Carroccio, giurano gli organizzatori, non ci saranno. «E non ci sarà alcun intervento politico: vogliamo solo ascoltare», spiega Massimiliano Fedriga, capogruppo a Montecitorio. Fatto sta che la Lega, a neanche una settimana dal voto amministrativo, brucia sul tempo gli alleati e inizia a costruire un centrodestra a «trazione verde», con Matteo Salvini che anticipa la convocazione del suo «Cantiere». «RIPARTIRE SUBITO» Una manifestazione, domani pomeriggio a Parma, «aperta a tutti» per sentire cos’hanno da dire una dozzina tra imprenditori, economisti e professionisti su fisco, immigrazione, politica estera, famiglia e pensioni. Obiettivo: capire di quale centrodestra c’è bisogno in vista della «costruzione di una coalizione di governo alternativa» al Pd renziano. Tra gli altri, sono in programma gli interventi di Ettore Gotti Tedeschi (demografia e Pil), Stefano Cordero di Montezemolo (credito alle imprese e risparmio), Luciano Barra Caracciolo (trattati internazionali), Maurizio Casasco (imprese) e Valter Maccantelli (famiglia). «Il Cantiere, il Paese che vogliamo», è il titolo dell’appuntamento. Una kermesse all’auditorium Paganini di Parma che Salvini ha deciso di anticipare proprio la notte di ballottaggi, mentre dalle sezioni elettorali affluivano risultati con luci e ombre per ilCarroccio. Un modo per dimostrare che la Lega riparte subito, battendo ancora una volta sul tempo gli alleati, costretti a rincorrere le mosse del Carroccio. La scelta di Parma non è casuale. Lì, il prossimo anno, si voterà e Salvininon fa mistero dipuntare al colpo grosso: la poltrona attualmente occupata da Federico Pizzarotti, il primo sindaco del M5s adesso in rotta con il movimento. La Lega,come dimostrano le dichiarazioni di sostegno ai candidati pentastellatialla vigilia dei ballottaggi, punta a mettersi in scia blandendo l’elettorato grillino in nome della comune opposizione al governo Renzi. Ieri i capigruppo della Lega di Camera e Senato, Massimiliano Fedriga e Gian Marco Centinaio,hanno preso carta e penna e scritto ai loro omologhi di Forza Italia, Renato Brunetta e Paolo Romani, per invitarli alla convention. Invito esteso «a tutti i parlamentari del grup- Matteo Salvini, leader della Lega Nord, domai all’auditorium Paganini di Parma aprirà «Il Cantiere, il Paese che vogliamo» [Ftg] po» forzista. «Si tratta di un’iniziativa non di partito, ma di progetto per il nostro futuro», sostengono i leghisti. L’idea è quella di «gettare le basi, dal basso, per la costruzione di una coalizione alternativa a Matteo Renzi. Vogliamo invertire i piani», sostiene Fedriga, «dando voce a un mondo esterno alla politica che non si riconosce nel presidente del consiglio». GLI INVITATI La risposta di Brunetta e Romaniè stata positiva in nome di «un importante momento di riflessione e approfondimento per la costruzione di un nuovo progetto di centrodestra per il Paese». Un appuntamento, però, puntualizzano i due capigruppo azzurri, «che dovrà OGGI LA DIREZIONE DEL PARTITO La Meloni riunisce Fratelli d’Italia per smaltire la delusione elettorale Le alleanze, che alle elezioni comunali non hanno pagato. Il risultato di Giorgia Meloni a Roma, inferiore alle aspettative. L’inevitabile confronto interno che segue una sconfitta. E la linea da tenere da adesso in poi, anche nei confronti di Lega e Forza Italia. Una linea che comunque appare già tracciata e riassumibile nel motto «meno moderatismo». Per discutere di queste cose si riunisce oggi a porte chiuse la direzione nazionale di Fratelli d’Italia. Sarà pure l’occasione per decidere quanto insistere sulle tematiche anti-Ue. «Mi sono vergognata per l’appello pubblicato a pagamento da Renzi sul Guardian per invitare i britannici a votare no al referendum sull’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea», ha detto intanto ieri la Meloni. essere seguito da altri nell’ambito di un percorso condiviso». Traduzione: anche Forza Italia sta pensando di aprire «un suo cantiere nelle prossime settimane», annuncia Maurizio Gasparri,vicepresidente del Senato. Insomma, benissimo il centrodestra unito, «ma senza sbilanciare su posizioni troppo oltranziste la nostra coalizione. Senza una FI forte e radicata il centrodestra non ha prospettive vincenti». Fedriga non si scompone:«Se Forza Italia aprirà il suo cantiere e sarò invitato, sarò lieto di parteciparvi». LE PAURE AZZURRE Il timore del partito del Cav è che la Lega, anche grazie all’assenza sulla scena di Silvio Berlusconi, possa intensificare il pressing sul «fronte del Nord» forzista, che da sempre punta ad un asse privilegiato con il Carroccio. A mezza bocca, qualcuno evoca addirittura il pericolo di un’Opa soft sui quadri azzurri più sensibili al richiamo leghista. Così Gasparri alza il muro: «Quando in passato la destra aveva qualche risultato negativo, ci si riuniva per ascoltare gli intellettuali, spesso alla ricerca di un seggio. Puntualmente, alla tornata successiva si prendevano meno voti...». Domani ci sarà anche Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria, tra i primi ad aderire, ed è annunciata la presenza di Raffaele Fitto, leader dei Conservatori riformisti.Fratelli d’Italia sarà presente con una sua delegazione, visto che Giorgia Meloni non potrà partecipare. © RIPRODUZIONE RISERVATA ha definito questa tornata delle amministrative una débâcle per la Lega e un arretramento della leadership di Matteo Salvini. È proprio così? Sicuramente la sconfitta nella città storica che ha visto l’ascesa della Lega Nord, quella Varese da dove iniziò la scalata del Carroccio verso i palazzi romani, brucia e parecchio. Ma, a ben vedere, non è tanto una sconfitta della leadership diSalvini, quanto dell’immagine della vecchia Lega Nord di memoria bossiano-maroniana, alla quale molti elettori stessi della Lega hanno voltato le spalle. Non è un caso che il capolista a Varese fosse proprio quel Roberto Maroni che rappresenta l’ala della vecchia guardia, refrattaria alle bizze del “giovanotto” irrequieto Salvini che nonostante tutto è stato però in grado di risollevare le sorti di un partito condannato non da Bossi ma dai suoi circoli magici a percentuali quasi da prefisso telefonico. Laddove invece la Lega ha saputo dare il meglio di sé è stato nelle città di Savona e Cascina, dove nella prima ha presentato Ilaria Caprioglio, un avvocato che non appartiene aiquadri storici del Carroccio e che ha saputo espugnare la città di Pertini, una roccaforte del serpentone Pci-Pds-Pd, e la città ligure dove è nato il M5s, conquistando ivoti dei portuali e degli imprenditori locali; mentre nella seconda città la giovanissima Susanna Ceccardi conquista un altro comune dominato storicamente dal centrosinistra e siafferma come il primo sindaco leghista in Toscana. La lezione che si può trarre è 0 semplice. Quando la Lega si rinnova e si affida a personaggi e nuovi dirigentiappartenenti alterritorio riesce a fare breccia persino nelle zone più rosse d’Italia, tanto da riscuotere successo in quelle fasce sociali storicamente più legate alla sinistra. Quando invece la Lega ripropone l’immagina logora della vecchia dirigenza che ha portato alla completa perdita di credibilità dopo gli scandali del Trota e dei diamanti in Sudafrica, l’elettorato gli volta le spalle e preferisce rivolgersi da qualche altra parte. Per poter diventare partito di respiro nazionale, è necessario il passo successi- vo oltre la Lega Nord e gettare le basi di una Lega d’Italia, che non dovrà essere tanto una pedissequa imitazione delFronte Nazionale in Francia, ma una formazione politica in continuità con l’ ispirazione genuinamente federalista e in grado di valorizzare al meglio le molte e diverse realtà territoriali del Paese, anche in quelle zone dove ad oggi la Lega non riesce ancora a mettere piede, come nel centrosud e nelle isole. Per fare questo salto di qualità, non occorre una nuova alleanza con Fi, bisogna anzi prendere atto delfallimento di quel progetto per andare avanti.Occorre iniziare a costruire una classe dirigente locale e non calata dalle regioni del Nord, o peggio frutto delle transumanze di politici riciclati forzisti che hanno invaso la Lega negliultimi tempi. Da questo nuovo corso occorre ripartire per poter superare una volta per tutte il mantra del moderatismo (che a Milano ha prodotto il risultato ben noto) e dare una rappresentanza a una larga fascia di elettorato che non siriconosce più nei partiti attuali e per questo vota M5s. Per farlo è necessario mettere al centro di questo progetto la battaglia contro l’euro e l’Ue, grazie alla quale Salvini solamente due anni è riuscito a portare la Lega al Parlamento Europeo. Il segretario del Carroccio ha invece preferito virare da un po’ di tempo a questa parte sul tema dell’immigrazione, senza dubbio fondamentale, ma ha così finito per mettere in secondo piano la battaglia “sovranista” che gli aveva fatto guadagnare più consensi all’inizio della sua nomina. Oggi la questione politica decisiva non è più l’indipendenza della Padania ma l’indipedenza dell’Italia, a partire dal recupero della sovranità monetaria. La domanda di sovranità e di indipendenza dall’Unione Europea dell’austerità è molto più alta di quello che si creda, e resta oggi insoddisfatta da tutte le forze politiche, Cinque Stelle compresi. Salvini colmerà questo vuoto? Sabato a Parma proverà a lanciare un chiaro messaggio politico? Non lo sappiamo, sappiamo soltanto che se continua soltanto con le ruspe rischia alla fine di essere lui stesso asfaltato. © RIPRODUZIONE RISERVATA __Venerdì 24 giugno 2016__ 9 10 ESTERI __Venerdì 24 giugno 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ Mistero sull’identità dell’assalitore: «Non diffondiamo il nome, questione di privacy» Un fucile giocattolo terrorizza la Germania Entra in un cinema e prende 50 ostaggi. La polizia fa irruzione e lo uccide: «Non è terrorismo, era solo un folle» ::: DANIEL MOSSERI BERLINO ■■■ Una giornata di sole cocente, un uomo mascherato, un fucile, un cinema multiplex con bambini presenti in sala. La ricetta perfetta per un film dell’orrore o per una giornata di terrore. È quella che ha vissuto Viernheim, una cittadina dell’Assia vicinissima a Mannheim e poco distante da Francoforte. Qua un uomo - la cui identità le forze dell’ordine non vogliono rivelare protette da una legge sulla privacy che in Germania tutela gli stessi criminali per non gettare discredito sui loro famigliari - è entrato in un complesso multisala con il volto coperto da una maschera e con un fucile sottobraccio seminando il panico. Difficile spiegare le ragioni del suo gesto: le forze dell’ordine prima, le autorità politiche poi hanno escluso la pista del terrorismo islamico. A quella puntavano tanto gli investigatori quanto i cittadini tedeschi seguendo una specie di riflesso condizionato dagli eventi che sta ormai plasmando la cronaca in Europa. Basti ricordare che già nelle primissime ore del 2016 alcuni quartieri e due stazioni dei treni a Monaco di Baviera venivano chiusi al pubblico: una brusca fine per i festeggiamentidella notte di Capodanno dopo che l'intelligence tedesca aveva diffuso la notizia dell’arrivo in città di un commando di cinque jihadisti appartenenti alo Stato Islamico in Siria e nel Levante, giunti appositamente per seminare il terrore. Non si può dire se si trattò di un falso allarme o se l’azione preventiva della polizia servì a evitare una strage: l’unico fatto certo è che del gruppo di terroristi non è mai stata trovata traccia. Né si era chiuso meglio il 2015 con la cancellazione all’ultimo minuto dell’amichevole di calcio fra le nazionali tedesca e olandese a causa di quella che lo stesso ministro federale degli Interni, Tho- mas De Maiziere, definì «una minaccia concreta». Al terrore per crescere basta la notizia del terrore: e sangue vero di cittadiniinermi è stato invece versato lo scorso maggio a Grafing, poco lontano da Monaco, quando uno squilibrato ha attaccato dei pendolari ::: CLAUDIA OSMETTI alla locale stazione dei treni al grido di «Allah uhakbar». Neanche in quel caso si trattò di vero terrorismo islamico: l’assassino si rivelerà un malato di mente, senza legami di sorta con al-Qaeda o con l’Isis. Anche giovedì le forze dell’ordine tedesche sarebbero IL BLITZ Alcune immagini dell’operazione che ha portato alla liberazione dei 50 ostaggi all’interno di un cinema di Viernheim, cittadina tedesca di 32mila abitanti situata a ottanta chilometri da Francoforte [Reuters] state tratte inizialmente in inganno. Le indagini dovrebbero confermare che l’assalitore del cinema altri non era che una persona squilibrata. «Ci risulta che l’uomo entrato nelmultiplex fosse molto confuso», ha spiegato in giornata il ministro degli Interni dell’Assia, Peter Beuth. E per quanto spaventosa, l’azione dell’aggressore sarebbe stata del tutto simbolica: all’interno del cinema l’uomo ha infatti esploso quattro colpi, ma nessuno dei presenti è rimasto ferito. Nonostante il riserbo degli inquirenti, sembra confermato che la sua arma fosse poco più di un fucilegiocattolo, adatto solo per sparare a salve. Ciò non toglie che la risposta delle forze dell’ordine sia stata di primissimo livello: mentre la polizia locale accorreva davanti al cinema dove lo squilibrato teneva i presenti in ostaggio, da Francoforte veniva elitrasportato a Viernheim un reparto di teste di cuoio, gli Spezialeinsatzkommando: saranno loro ad abbattere l’uomo in maschera. Una reazione eccessiva? La titolare del multiplex,fra le prime a dare l’allarme, ha riferito alla Bild di aver notato che, oltre al fucile, l’uomo portava a tracolla anche una cartucciera. Poco dopo, assieme ad altri testimoni, la donna ha sentito quattro colpi esplosi in sala. Il resto è cronaca. Compreso l’accavallarsidi notizie - tutte rivelatesifalse - secondo cui i feriti in sala erano almeno una ventina, molti dei quali intossicati dai gas impiegati dalle teste di cuoio per liberare il cinema. L’assalitore è invece stato abbattuto e gli ostaggi liberati senza vittime o feriti. Secondo la Bild, la polizia avrebbe trovato accanto al corpo dell’uomo anche una bomba a mano e una cintura esplosiva,ma la notizia non è confermata.E tuttavia resta la sensazione che anche il sangue freddo dei tedeschi sia messo a dura prova dal susseguirsi di allarmi terrore. © RIPRODUZIONE RISERVATA L’assalto alle coste italiane ■■■ Un’altra giornata di continui Cinquemila clandestini in 24 ore: è record di sbarchi sbarchi, quella di ieri, nel Canale di Sicilia: da mattina a sera, infatti, gli uomini della Guardia costiera col tricolore sul braccio non hanno avuto un attimo di respiro. Anche perché stando a quanto ha dichiarato la Centrale operativa in quelle concitate ore - hanno dovuto far fronte a qualcosa come quaranta operazioni sotto il sole del Mediterraneo, per un totale di poco meno di cinquemila migranti tratti in salvo al largo delle coste sicule. Ma il computo (purtroppo) è di quelli destinati a salire, e anche in fretta: già in serata sono partiti dal mare altri due Sos, al punto che da Roma la stima dei salvataggi è balzata, nell’arco di qualche ora, a 5mila profughi. In neanche un giorno, però: ed è questo che preoccupa.Com- plice il mare calmo e le prime giornate di sole, gli arrivi a singhiozzo dei gommoni della speranza non si sono fatti attendere. E sfortunamente non senza tragedie: su una di quelle barchette della fortuna arrivate in Italia nelle ultime ore, cioè, i militari hanno trovato anche il cadavere di una donna. Tant’è: dopo otto giorni di “tregua forzata” (puntualizzano le autorità), dalla Libia sono arrivati i nuovi flussi di disperati che hanno potuto sfruttare “la prima finestra di tempo utile”. Condizioni meteorologiche incluse, s’intende. Così in neanche una settimana sono tornate in azione le navi della Marina Militare, quelle della Capitaneria di Porto di Palermo nonché altri mezzi targati ::: I NUMERI STIME Secondo le stime del Viminale potrebbero essere 200mila i migranti pronti ad approdare sulle coste italiane nel 2016. IL CONFRONTO Da inizio anno al 30 maggio scorso (ultimo dato disponibile) i migranti sbarcati in Italia sono stati ben 47.740, ossia il 4% in più rispetto allo stesso lasso di tempo del 2015. FLUSSI E CLANDESTINI Stando ai numeri del Viminale, nel 2016 in testa ci sono i flussi dalla Nigeria, seguiti dai migranti provenienti da Gambia e Senegal. Per lo più, quindi, si tratterebbe di semplici clandestini, non di rifugiati provenienti da zone di guerra. (anzi, varati) Mare Sicuro, Eunavfor Med e altre organizzazioni umanitarie come Medici senza frontiere. In totale, raccontano gli addetti ai lavori della sola Marina, sono stati condotti interventi su 31 gommoni e, su questi, viaggiavano 1.800 migranti. Per intenderci: da inizio anno al 30 maggio scorso (ultimo dato disponibile) i migranti sbarcati sulle coste italiane sono stati ben 47.740, ossia il 4% in più rispetto allo stesso lasso di tempo del 2015. Nell'ultima settimana di maggio, tanto per avere un'idea, si è toccato il picco con 7.200 persone arrivate di tutta fretta dalmare.Solamente nell'ultimo mese sono arrivati nello Stivale quasi 20mila profughi, con la conseguenza che i centri di accoglienza, da Lampedusa a Milano, sono pieni e forse anche di più: al momento gli ospiti sono, di fatti, 119.294. Che tradotto in altri termini significa un rialzo di ben 16mila profughi in più rispetto allo stesso periodo del 2015. Che il 2016 sia l'anno dei “record” però non è (ancora) dato sapere: per ora le statistiche dicono che nel 2014 è sbarcata la maggior parte dei profughi sulle spiagge italiane (oltre 170mila persone), mentre l’anno scorso il numero è stato più contenuto (si fa per dire): 153mila. A fare da ago della bilancia è, manco a dirlo, la situazione in Libia che, senza la certezza di una stabilizzazione ancora lontana a venire, rischia davvero di portare sulle coste del nostro Paese un numero sempre più alto di profughi e disperati, con scenari che ipotizzano l’arrivo anche di 200mila persone fino a dicembre. © RIPRODUZIONE RISERVATA __Venerdì 24 giugno 2016__ 11 I punti di forza di Banca Mediolanum sviluppati nel tempo: solidità, innovazione e consulenza finanziaria Solidità, innovazione e un’assistenza continua: sono questi i punti di forza sviluppati nel tempo da Banca Mediolanum, la banca costruita intorno al cliente. Già, perché “Al centro ci sei tu”, come recita lo slogan dell’ultima campagna pubblicitaria, firmata dal premio Oscar Giuseppe Tornatore, in onda in questi giorni, nella quale i protagonisti, accanto all’amministratore delegato, Massimo Doris, sono proprio otto clienti dell’istituto. Clienti che possono ritenersi tranquilli grazie alla consapevolezza di aver affidato i propri risparmi ad uno dei gruppi bancari che ha un indice di solidità tra i più elevati sul mercato italiano. Il parametro più utilizzato per valutare la solidità di una banca è il Common Equity Tier 1 (CET 1) e il Gruppo Bancario Mediolanum registra un 19,7% (al 31 marzo 2016), ben al di sopra del 7% minimo richiesto dalla regolamentazione comunitaria. Oltre alla solidità, Banca Mediolanum offre ai propri clienti servizi innovativi: ad esempio l’app Mediolanum Wallet, disponibile sia per Android che per iOS, un portafoglio virtuale su smartphone grazie al quale si possono fare acquisti, pagare bollette, trasferire denaro in tempo reale tramite Jiffy. Il sistema Fingerprint, inoltre, permette di accedere a Mediolanum Wallet e di autorizzare le Libertà, relazione, consulenza a tutto tondo, personalizzazione. In questi principi risiede la filosofia di Banca Mediolanum: il volersi prendere cura del cliente nella realizzazione dei suoi obiettivi bancari, finanziari, assicurativi e previdenziali. Oggi Banca Mediolanum ha deciso di evolvere questa filosofia con Mediolanum ForYou, l’iniziativa promozionale calibrata sul profilo di ogni cliente per offrigli un modello di banca più aderente alle sue esigenze. In particolare l’iniziativa prevede una classificazione dei clienti in 5 profili: Basic, Smart, Privilege, Elite e disposizioni con l’impronta del dito garantendo la massima semplicità e sicurezza. La centralità del cliente si conferma uno dei principali punti di forza di Banca Mediolanum: ai Family Banker, quasi 4.400 professionisti sul territorio nazionale, che affiancano i clienti nella pianificazione finanziaria, si aggiunge l’assistenza del Banking Center. Un team composto da 550 banking specialist, in potenziamento continuo, che, direttamente dalla sede della Banca, dove sono adeguatamente formati ed aggiornati, offrono telefo n i c a m e n t e informazioni ed assistenza a tutti i clienti, dalle 8 alle 22 dal lunedì al venerdì e dalle 8 alle 18 il sabato. Un servizio efficiente e all’avanguardia che da una ricerca GFK Eurisko è stato giudicato dagli stessi consulenti finanziari della Banca come “il più soddisfacente” tra quelli presenti sul mercato. Messaggio Pubblicitario: Fogli informativi, norme contrattuali e documento promozioni su bancamediolanum.it Indice Common Equity Tier 1 - dato al 31/3/2016 riferito al Gruppo Bancario Mediolanum - relativo all’indice di capitale di “miglior qualità” delle banche richiesto dall’Autorità di Vigilanza. La funzione impronta digitale (Fingerprint) è disponibile per le operazioni previste nell’app Mediolanum Wallet e limitatamente agli smartphone indicati nella sezione Wallet del sito bancamediolanum.it. Per le funzionalità e i pagamenti con smartphone tramite l’app Mediolanum Wallet e i relativi limiti / modalità di utilizzo, si rimanda alla sezione Wallet del sito bancamediolanum.it. «Non chiedetemi come saranno i mercati tra un anno, chiedetemi come saranno i mercati tra dieci anni», così risponde Warren Buffett, uno dei più grandi investitori viventi, a chi gli domanda previsioni di mercato. Oggi, ancora più di ieri, è importante imparare dalla storia e comprendere che, nonostante le inevitabili crisi, il mercato azionario globale, nel lungo periodo, ha offerto grandi opportunità di investimento. Per coglierle però occorre sangue freddo, per affrontare i momenti difficili, quelli di maggior volatilità in cui si è portati a “scappare” dai mercati, vendendo tutto; ma se paura ed emotività non prendono il sopravvento, queste diventano occasioni da sfruttare. Se è vero che nessuno è in grado di prevedere le oscillazioni dei mercati, è altrettanto vero che esiste un me- todo molto efficace: si tratta del Dollar Cost Averaging, una strategia che permette di entrare nei mercati gradualmente a periodi stabiliti e con importi fissi, anziché investire tutto in un’unica soluzione. Con questo metodo si mira dunque a cogliere le opportunità offerte dai momenti di flessione, e mediare nel tempo il prezzo di acquisto. Ed è proprio basandosi su questa strategia che Mediolanum International Funds, società di gestione di diritto irlandese, ha sviluppato un nuovo servizio di investimento che i clienti possono sottoscrivere con il proprio Family Banker di Banca Mediolanum: si tratta di Intelligent Investment Strategy, una conversione programmata, della durata di 36, 48 o 60 mesi a scelta del cliente, che prevede un “serbatoio” di partenza (il comparto obbligazionario Euro Fixed Income) in cui viene versato il capitale iniziale - (minimo di 50.000 Euro) da investire gradualmente in uno o più comparti azionari sempre del fondo di diritto irlandese, Mediolanum Best Brands. Il nuovo servizio Intelligent Investment Strategy è contraddistinto da due meccanismi: uno per l’investimento automatico (“Automatic Step-In”), che entra in gioco nei periodi di flessione dei mercati. Ad esempio, la rata raddoppia in automatico nel caso in cui il comparto azionario registri un decremento tra il 5% e il 10%. L’altro meccanismo funziona invece per il disinvestimento automatico (“Automatic StepOut”) e si attiva nei periodi di rialzo, ad esempio con un incremento del 10%, per consolidare i risultati conseguiti che potranno essere utilizzati per alimentare nuovamente il fondo azionario. Intelligent Investment Strategy permette quindi di adottare una strategia d’investimento con un approccio automatico e graduale, con l’obiettivo di cogliere le opportunità offerte dall’andamento dei mercati in un’ottica di crescita nel lungo termine. Black ai quali corrispondono vantaggi e servizi dedicati. L’assegnazione del profilo avviene principalmente in base alla patrimonialità del cliente. In particolare i profili Black, Elite e Privilege possono beneficiare di una serie di vantaggi e iniziative dedicati, nell’ambito del programma promozionale di Banca Mediolanum, Mediolanum ForYou Club: dal conto corrente a canone zero ad agevolazioni sui canoni delle carte di credito. I clienti Elite e Black inoltre, possono contare su un team di sede dedicato ed hanno a disposizione dei professionisti in grado di assisterli su alcuni temi particolarmente complessi e delicati. Perché Banca Mediolanum ama prendersi cura dei propri clienti. Messaggio pubblicitario con finalità promozionale. Promozione “Mediolanum ForYou” valida fino al 31/12/2017. Per conoscere i termini e tutti i dettagli della promozione, consultare il documento “Promozioni su tassi e condizioni applicate ai Servizi Bancari e d’investimento”, disponibile nella sezione “Promozioni e manifestazioni a premio” e presso i Family Banker®. Per le condizioni economiche e contrattuali relative ai prodotti e servizi offerti da Banca Mediolanum, è necessario fare riferimento ai Fogli Informativi e alle norme contrattuali disponibili nella sezione Trasparenza e presso i Family Banker®. Messaggio Pubblicitario. Prima dell’adesione al Fondo comune di investimento Mediolanum Best Brands di Mediolanum International Funds Ltd, leggere le Informazioni chiave per gli Investitori (KIID) e il Prospetto disponibile presso tutti gli Uffici dei Consulenti Finanziari abilitati all’offerta fuori sede di Banca Mediolanum e consultabile direttamente sul sito Internet della Società di Gestione www. mediolanuminternationalfunds.it o accedendo al sito www.bancamediolanum.it. L’investimento in fondi non dà certezza della restituzione del capitale. Per i rischi connessi all’investimento consultare il Prospetto. Verificare la coerenza dei Comparti scelti con il proprio Profilo di Investitore. Per aderire alla conversione programmata Intelligent Investment Strategy utilizzare l’apposito modulo che contiene anche tutte le informazioni relative al funzionamento. 12 ESTERI __Venerdì 24 giugno 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ Barack programma il futuro lontano dalla politica ::: MAURIZIO STEFANINI ■■■ Spesso i politici falliti so- Dopo il flop alla Casa Bianca Obama si darà al basket no invitati a darsi all’ippica: Obama sista invece per dare al basket. Finita un’annata Nba che gliestimatori già definiscono storica per via dell’epico duello tra Cavs e Golden State, il portavoce Josh Earnest assicura che una volta lasciata la Casa Bianca il presidente degli Stati Unitipotrebbe riconvertirsi in presidente di una franchigia Nba. «Se ci sono le giuste circostanze, è una possibilità», ha detto Earnest. Ha così confermato l’indiscrezione secondo cui che il 54enne presidente avrebbe già discusso questa opzione con alcuni proprietari. Barack Obama, 54 anni, si è sempre dichiarato appassionato di basket, tifoso dei Chiago Bulls «Da giovane più che interessarmi di politica an- avevano lasciati quasi sullastri- vamente giovane dopo un so- Carter Center, che a sua volta davo appresso alle ragazze e al co. Non solo sono rientrati, ma lo mandato; un po’ perché per ha raggiunto il Nobel nel 2002. basket», ha ricordato lo stesso hanno incassato abbastanza la cosa migliore che aveva fat- Motivazione: «Si è impegnato Obama durante il suo ultimo e da lanciare la carriera politica to, gli accordi di Camp David, in risoluzioni tese a prevenire recente viaggio in Vietnam. di Hillary. Uno che si è dato da il Nobel per la Pace l’avevano conflitti in diversi continenti, L’interesse è dunque di vec- fare in tutti i modi possibili è dato ai suoi sodali Begin e Sa- inoltre ha mostrato uno straorchia data, e già lo scorso no- stato Jimmy Carter: un po’ per- dat, e non a lui. Tanto comun- dinario impegno in favore dei vembre Obama siera detto «as- ché l’avevano trombato relati- que si è dato da fare con il suo diritti umani, e svolto attività di solutamente interessato a entrare nella proprietà di una franchigia». È vero che, essendo lui un noto tifoso dei Chicago Bulls, il mercato è iniziato per lui già male,dalmomento che la bandiera Derrick Rose, 27enne playmaker, lascerà la città d’origine per andare ad affiancare Carmelo Anthony nella ricostruzione dei Knicks di New York. Ma, tutto sommato, questi sono problemi di secondo piano rispetto a quelli che ha dovuto affrontare alla Casa Bianca. Molti dicono che ne ha lasciati soprattutto di irrisolti, ma questo è un altro discorso. Qualcuno insinua anche che, poiché negli Stati Uniti è d’uso dei presidenti della repubblica ricevere i presidenti delle squadre vincenti, questo potrebbe essere per Obama un modo di tornare alla Casa Bianca, anche senza dover aspettare che decolli la carriera politica di sua moglie, come è accaduto a Bill Clinton. Ma anche quello è un altro discorso. Certo, il problema di che fare dopo essere stato per quattro o otto anni l’uomo più potente del pianeta è comune a molti inquilini della Casa Bianca. Ronald Reagan andò ad esempio in Germania Orientale a fare comizi per la lista liberale alle prime elezioni democratiche del 1990. Proprio lui che definiva «liberal» una «parolaccia»: ma si riferiva evidentemente alla variante statunitense piuttosto che europea della parola. Bill Clinton assieme a Hillary ha dovuto invece per un po’ dedicarsi a fare soldi con conferenze, perché spese legali legate e note vicende di stagiste di nome Monica li Secondo il suo entourage il presidente in uscita, tifoso dei Chicago Bulls, sarebbe intenzionato ad acquisire quote di una società dell’Nba osservatore in innumerevoli elezioni in tutto il mondo». Al Gore invece presidente non è mai diventato: vice di Clinton, quando ha provato a fare il salto è stato sconfitto da George W. Bush. Per compensare non si è accontentato del Nobel per la Pace del 2007, ma ha anche preso un Premio Principe delle Asturie e perfino due Oscar, per il suo impegno in difesa dell’ambiente. Peccato che pochi giorni dopo l’assegnazione dell’Oscar al suo documentario ecologista “Una scomoda verità”, requisitoria sui pericoli e sulle ripercussioni del riscaldamento globale della Terra, il quotidiano britannico The Guardian abbia rivelato che Gore consumerebbe ogni mese nella sua abitazione 20 volte l’energia elettrica consumata da una famiglia americana media in un anno. Insomma, forse è davvero meglio il basket. Anche perché comunque a Obama il Nobel l’avevano già dato sulla fiducia, prima ancora di incominciare. © RIPRODUZIONE RISERVATA Piano immigrati Usa Stop Corte Suprema Stallo alla Corte Suprema sul piano immigrazione di Obama. I giudici si sono divisi: quattro hanno votato a favore, quattro contro. Un’impasse dovuta alla mancata elezione del nono giudice costituzionale dopo la morte di Antonin Scalia. E rappresenta una significativa sconfitta per il presidente americano, i cui decreti puntavano a regolarizzare milioni di immigrati clandestini. Peraltro, alcune corti di appello avevano già bloccato il piano, sostenendo che il presidente sarebbe andato oltre i poteri esecutivi riconosciutigli dalla Costituzione. La conseguenza è dunque che la riforma del presidente rimane ferma, restando in vigore le decisioni contrarie prese di recente da alcune corti di appello. «L’immigrazione non è un qualcosa di cui bisogna avere paura», ha commentato lo stesso Obama. Parigi, 85 fermati prima del corteo Sono state ben 85 le persone fermate a Parigi ancora prima che avesse inizio l’ennesima manifestazione di protesta contro la riforma del lavoro varata dal governo di Francois Hollande. La Prefettura della capitale francese ha precisato che la maggior parte dei fermati aveva con sé oggetti che «potevano essere utilizzati per essere lanciati». Duemila agenti sono stati mobilitati per garantire il pacifico svolgimento del corteo, e poi controlli all’ingresso, rigida perquisizione di zaini e borse di ogni manifestante. Inoltre, per un centinaio di individui a rischio è scattato il divieto di partecipare alla marcia. Smontati i cartelli, le pensiline nei bus, protetti gli impianti pubblicitari, le forze dell’ordine hanno fatto di tutto per scongiurare la furia dei cosiddetti “casseurs”. Il governo colombiano fa la pace con le Farc La Colombia si prepara a gettare le basi per porre fine a un conflitto che si trascina dai primi anni ’60, quello con le Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc). Una cerimonia ha riunito all’Avana il presidente colombiano Juan Manuel Santos e il comandante delle stesse Farc Rodrigo Londono, per firmare l’accordo di cessate il fuoco bilaterale e definitivo, passo chiave nei negoziati di pace. Presenti il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, il presidente dell’Assemblea Generale Mogens Lykketoft, il presidente del Consiglio di Sicurezza, Francois Delattre, oltre ai presidenti del Cile, Bachelet, e del Venezuela, Maduro. 13 ESTERI __Venerdì 24 giugno 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ Guttuso e Mirò contro Israele La Palestina piange, l’Olp colleziona capolavori Spunta in un museo di Teheran il patrimonio artistico che Arafat abbandonò nel 1982 per fuggire a Tunisi ::: ENRICA VENTURA ■■■ Abbiamo sempre im- maginato il popolo palestinese come un popolo povero, senza una terra, sempre senza pace, un popolo di eterni sfollati (ovviamente sempre per colpa di Israele). E poi abbiamo sempre immaginato i suoi combattenti nelle vesti di uomini armati dediti a compiere stragi con il più alto numero di vittime possibile (infatti li consideriamo terroristi). Invece ora scopriamo che l’Olp, l'Organizzazione per la Liberazione della Palestina, aveva un vero e proprio tesoro, non soltanto il fiume di denaro riversato nel corso di decenni dai dittatori dei paesi arabi fratelli, bensì un tesoro più raffinato, fatto di quadri. E a far conoscere questa incredibile storia, anzi a riportarla alla luce,è proprio un artista palestinese. Nasser Soumi, secondo quanto riferito da AnsaMed, sta recuperando parte delle circa 200 opere donate negli anni ’70 da pittori di una trentina di paesi, che hanno voluto esprimere solidarietà alla causa palestinese. Risulterebbero anche quadri di Guttuso, Mirò, Tapies, Giò Pomodoro, Samonà e Treccani. L'Italia contribuì con il maggior numero di artisti, seguita dalla Francia. Soumi è un nome noto nel mondo dell'arte araba: nato nel 1948 a Silat el Dhahr, attualmente nel territorio della Cisgiordania, dal 1980 vive a Parigi e ha già organizzato diverse mostre. È appena rientrato dall' Iran, dove ha ottenuto dal direttore del Museo di arte contemporanea di Teheran, Majid Molla Norouzi, l’impegno a far tornare a Beirut 37 delle opere, che da oltre trent’anni giacciono nei suoi depositi. Si tratta di quegli stessi depositi in cui è custodita una delle più grandi e preziose collezioni di arte contemporanea e moderna del mondo (Warhol,Picasso, Giacometti, Van Gogh), cioè quella appartenuta allo scià di Persia e poi nascosta dopo la Ri- IL TESORO RITROVATO LA STORIA PACE IN GALILEA Il 6 giugno 1982 le Forze di Difesa Israeliane entrano nel Libano del sud per mettere fine agli attacchi di artiglieria dell'Organizzazione per la Liberazione della Palestina contro la popolazione della Galilea. Dopo aver attaccato l’Olp, i siriani e le forze musulmane libanesi, Israele occupa il Libano meridionale LA FUGA A TUNISI Assediata nel settore Ovest di Beirut sotto pesanti bombardamenti, l’Olp negozia lo sgombero dal Libano sotto protezione internazionale. Il leader dell’Olp, Yasser Arafat, va in esilio in Tunisia fino al 1994, quando, dopo gli accordi di Oslo, torna a insediarsi a Ramallah, in Cisgiordania L’EREDITÀ Alla sua morte, nel 2004, Arafat lascia un’immensa ricchezza, dispersa in conti bancari di tutto il mondo. La maggior parte viene dall’Unione Europea, che negli anni 2000 ha versato in media all'Anp 232 milioni di euro all'anno, e dall’Onu, tramite contributi indiretti Dai caveau sotterranei di un museo di Teheran e da alcune case private di Beirut, in Libano, sono tornati alla luce decine di dipinti del «tesoro» artistico dell'Olp, andato disperso e in parte distrutto nell’invasione e nei bombardamenti israeliani del 1982 in Libano. Da sinistra, «Un uomo in terra rossa» di Renato Fascetti; un’incisione senza titolo di Joan Mirò; «Memorie» di Paolo Ganna [Ansa] voluzione khomeinista, esposta al pubblico dopo decenni soltanto nel dicembre scorso. Si scopre così che il museo di Teheran possiede anche questo secondo tesoro, che però sarebbe diproprietà dell’Olp. La storia risale al 1978. In quell’anno, infatti, alla Beirut Arab University venne organizzata l’International Art Exhibition in Solidarity with Palestine, con i contributi dei maggiori artisti dell'epoca provenienti da tutto il mondo. Organizzata dall'OLP, la mostra viene ancora oggi presentata come un evento, anche se di breve durata, poiché rimase visibile soltanto dal 21 marzo al 5 aprile del 1978. L'iniziativa palestinese si ispirò a quella andata in scena nel 1973 a Parigi, in solidarietà con il presidente cileno Salvador Allende. Dopodiché la collezione presentata a Beirut, come spesso accade, fu divisa e andò itinerante in diversi paesi, tra cui Giappone e Norvegia. Nel 1982 approdò in Iran, ospitata presso il Museo di arte contemporanea di Teheran. Si tratta dello stesso anno del conflitto israelo-libanese, con l'OLP che abbandona il paese dei cedri per riparare in Tunisia, mentre i capolavori restano nella capitale iraniana. Ora Soumi ha deciso di rimettere insieme la collezione, con l’obiettivo di creare il Museo internazionale di solidarietà con la Palestina, creando persino una fondazione a Parigi. Il Museo sarebbe ospitato a Beirut, almeno «finché la Palestina non sarà liberata», ha dichiarato non potendo ri- Allarme dell’intelligence «La Francia rischia la guerra civile fra estrema destra e musulmani» ::: MAURO ZANON PARIGI ■■■ «Siamo sull'orlo della guerra civi- le».Nessuno ai piani altidello Stato aveva mai pronunciato pubblicamente queste parole. Nessuno siera mai spinto a dire ciò che soltanto due giornalisti coraggiosi come Eric Zemmour e Ivan Rioufol del Figaro ripetono incessantemente da due anni. Fino allo scorso maggio, quando Patrick Calvar, capo della Dgsi (i servizi segreti interni francesi) ha affermato davanti ai deputati della commisione d’inchiesta parlamentare sugli attentati dello scorso 13 novembre che la «guerre civile» è dietro l'angolo. Calvar, il 10 maggio, si era espresso in questi termini davanti alla Commissione difesa dell'Assemblea nazionale: «Penso che questo scontro (in particolare tra gli estremisti di destra e gli islamisti, ndr) si verificherà. Ancora uno o due attentati e avrà luogo. Dobbiamo dunque anticipare e bloccare tutti que- sti gruppi che vorrebbero, da un momento all'altro, scatenare degli scontri intercomunitari». La diagnosi allarmante viene dalla persona che più di tutti in Francia ha un’idea chiara del livello delle tensioni sociali e dei rischi legati ad attentati e rivolte violente come quelle che hanno scosso le banlieue parigine nel 2005. Per il ministro dell’Interno, Bernard Cazeneuve, il terrorismo sta provocando nella società francese «fratture irreversibili». Posizione condivisa da Matignon, dove siede il primo ministro Manuel Valls, che assieme a Place Beauvau è il più esposto nella lotta contro la minaccia terroristica e il più sollecitato in questi giorni di disordini di piazza contro la contestata riforma del lavoro. La maggior parte degli osservatori concorda sul fatto che la scintilla che potrebbe far precipitare la situazione è un nuovo attentato islamista, dopo il quale, come scrive Le Figaro, «la fiducia nei corpi speciali verrebbe meno», e «la popolazione passerebbe all'autodi- fesa». Tra gli scenari più temuti dall'intelligence francese, figura in cima alla lista un attacco terroristico contro una scuola e la presa di ostaggi di bambini: uno scenario che potrebbe scatenare in risposta un’ondata di violenza da parte di alcuni gruppi estremisti. Per Alain Bauer, specialista delle questionidi sicurezza,la società francese è in una fase di «ipertensione e isteria».Tre elementi vicontribuiscono: l’emergenza di un «terrorismo di prossimità», di jihad della porta accanto, come accaduto a Magnanville con l’assassinio di due poliziotti al loro domicilio da parte di un islamista; il salafismo che impone la sua visione rigorista dell’islam in diversi quartieri; la perdita delcontrollo di organizzazioni sindacali come la Cgt, il supersindacato rosso guidato da Philippe Martinez, che ha provocato nelle ultime manifestazioni contro il Jobs Act francese danni ingenti per le strade di Parigi. «È una situazione inedita. Non è una guerra, ma una situazione comparabile a quella degli nunciare alla stoccata contro Israele. La sua iniziativa è soprattutto politica, volendo portare questa collezione nel Museo Palestinese, edificio costruito vicino a Ramallah, inaugurato a maggio dal presidente dell’Anp, Abu Mazen, ma che finora non ha ospitato alcuna esposizione. Con questi quadri se ne potrebbe organizzare una, ma come la prenderebbe il popolo palestinese se sapesse del valore di questa collezione nelle mani di quei combattenti che credevano dediti soltanto alla «causa della terra»? © RIPRODUZIONE RISERVATA Per il ministro dell’Interno Bernard Cazeneuve, il terrorismo sta provocando nella società francese «fratture irreversibili» [Epa] anni di piombo in Germania e in Italia», spiega Alain Bauer. Anche alla Drm (i servizi segreti dell' esercito), gli ufficiali manifestano le stesse preoccupazioni della Dgsi. Il «teatro nazionale», come racconta Le Figaro, è ormai una «priorità per l'esercito». Attualmente sono 10mila i soldati dispiegati sul suolo francese nel quadro dell’Operazione Sentinelle: cifre che la Francia non contava nemmeno negli anni della guerra d’Algeria. In seno al ministero della Difesa, numerose voci premono affinché i militari dell’Operazione Sentinelle non si limitino a sorvegliare le strade, ma svolgano anche una missione di «controllo delle zone»: in altre parole, indossino anche i panni di agenti dell’intelligence. Ma resta alto il pericolo che Gilles Kepel professore universitario e tra i massimi esperti di islam in Francia ha riassunto con queste parole: «I jihadisti puntano a far implodere le società europee e a installare il califfato sulle loro rovine». © RIPRODUZIONE RISERVATA 14 ATTUALITÀ __Venerdì 24 giugno 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ Le indagini di procura e finanza sul «Ruggi» di Salerno TRENTO L’ospedale degli assenteisti I truffatori sono quasi 600 «Fu licenziata perché gay» E sarà risarcita Coinvolti medici, infermieri e dipendenti vari: c’è chi si è fatto marcare il cartellino 100 volte Si calcolano 80mila giornate evase. È l’incredibile caso del secondo centro della Campania ::: PEPPE RINALDI ■■■ In principio si pensava fossero circa ottocento: dopo le verifiche, ne sono rimasti poco meno di seicento. Una legione di assenteisti, piccolo corpo d’armata di dipendenti pubblici decisi a scansare la trincea del lavoro in qualsiasi modo. Parliamo di infermieri, medici, sindacalisti, impiegati amministrativi e dei servizi, ausiliari, di livello alto e meno alto, tutti concentrati in un’unica struttura pubblica. Si tratta dell’azienda ospedaliera “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona”, la seconda della Campania, da qualche mese impigliata nella rete della magistratura per le proporzioni dell’italico vizietto: numeri giganteschi, in valore assoluto e relativo. Precisamente,siamo passati da 766 assenteisti scoperti in un sol colpo e indagati dalla procura della repubblica di Salerno, a “soli” 566, verso i quali si confermano quasi tutte le iniziali imputazioni nella richiesta di rinvio a giudizio: truffa in danno dello Stato, cui va ad aggiungersi quella di associazione per delinquere. Non proprio una forzatura giuridica - l’associazione, per la sua intrinseca aleatorietà, è tra i reati più difficili da dimostrare- se si considera che il lavoro degli inquirenti, coordinati dalprocuratore capo Corrado Lembo, ha consentito la scoperta di circa venti gruppi organizzati di dipendenti che si accordavano tra loro per timbrare il proprio badge (il cartellino marcatempo) a seconda delle esigenze. C’è anche il caso di un infermiere che il suo l’ha fatto timbrare ad altri ben cento volte: più di tre mesi di assenze remunerate, impossibili in qualsiasi azienda privata. Ora dovranno affrontare il processo, l’ha chiesto la procura dopo aver fatto ricontrollare al nucleo dei finanzieri una ad una le posizioni dei dipendenti, graziandone due- cento per la tenuità delle contestazioni. Per gli altri nessuno sconto, dovranno vedersela in un’aula di tribunale, sarà un maxi-processo vero e proprio: mafiosi stavolta non ce ne saranno, sono tutti colletti bianchi cosiddetti. Che facevano un po’ come pareva loro secondo le risultanze investigative: chi, dopo aver timbrato, andava in riva al mare nella vicina costiera amalfitana per incontrare amanti o fidanzate, chi andava a farsi i fatti suoi in palestra, al mercato, al centro commerciale, ovunque. Lo scenario è identico, affratella tutti i “popoli” di quest’Italia, seppur qui si sia di molto esagerato. È significativa,infatti,la relazione istruita dalla Commis- ::: LA SCHEDA LA NUOVA LEGGE Il decreto sui licenziamenti dei dipendenti assenteisti della Pubblica Amministrazione prevede la sospensione in 48 ore di chi viene colto in flagrante o ripreso in video. All’impiegato sospeso verrà corrisposto un “assegno alimentare”, una somma che gli permetta di non doversi trovare da un giorno all’altro senza nessuna fonte di reddito e di mantenimento. Questo assegno sarà pari alla metà della retribuzione “tabellare”, senza cioè considerare indennità e premi. Il processo disciplinare sarà di 30 giorni, ma il tempo inizierà a decorrere soltanto dalla notifica dell’atto al dipendente. Dopo il processo disciplinare, se sarà confermato il comportamento illecito, il dipendente pubblico potrà essere licenziato. sione interna per le rilevazioni delle presenze in ospedale, all’indomani del blitz della magistratura, che per alcuni aveva anche chiesto l’arresto senza,però, vederselo autorizzare dal gip: erano state conteggiate 80mila giornate di assenze, precisamente 79mila e 300; 8 mila casi di mancata correzione delle errate e/o omesse timbrature; 1300 casi di presenza nella stessa giornata di timbrature e giustificativo (ferie, permessi, malattie); 70 mila giornate di assenza non giustificata. Circostanze emerse da uno screening sui cartellini del personale dipendente svolto dal primo febbraio 2012 al 28 febbraio 2015. Numeri definiti record già dagli stessi commissari (dopo il blitz, non prima) e che tradotti in soldoni potrebbero prefigurare un danno erariale di diversi milioni di euro. Costi esorbitanti, scaricati sul resto della collettività, ricavati dall’immenso calderone della tassazione indiscriminata che ammorba il resto delle categorie produttive. L’azienda ospedaliera, che per il solo 2014 - ultimo dato rinvenibile sul sito web ufficiale - ha pagato circa 180milioni di euro per 2796 dipendenti complessivi, sconta già un calo dialmeno 700 ricoveriall’indomani dello scandalo, secondo i rilievi di alcuni sindacati: un guaio per un centro che ospita unità d’eccellenza medico-sanitaria. Che,probabilmente, sarebbero ancora più eccellenti se lavorassero tutti. Per quanto riguarda infine le posizioni disciplinari e i relativi licenziamenti degli assenteisti, sono sub iudice in commissioni ad hoc e procedure giudiziarie istituzionali, risentendo dell’operatività della vecchia normativa. Si vedrà. © RIPRODUZIONE RISERVATA LO STRUMENTO DIMENTICATO DAI CHIRURGHI DOPO UN’OPERAZIONE Scordano le pinze nell’addome: muore dopo 2 anni Hanno dimenticato delle pinze lunghe 18 centimetri nell’addome del paziente. Dopo quattro mesi, con una nuova operazione, le hanno tolte, ma proprio questi due interventi, secondo gli avvocati, sono stati l’inizio del calva- rio. Stefano Mianiati, 57 anni, è morto martedì all'ospedale Cisanello di Pisa e ora i legali della famiglia, Roberto Margara e Leonardo Angiolini del foro di Massa, hanno presentato una denuncia per omicidio colposo. ALESSIA PEDRIELLI Abano Terme, sette imprenditori hanno ammesso di aver pagato il pizzo Tangenti sui lavori alle terme, in manette il sindaco appena rieletto ::: ALESSANDRO GONZATO ■■■ Quattro giorni fa era stato ri- confermato sindaco di Abano Terme a capo di una lista civica di centrodestra. Ieri è stato arrestato dalla guardia di finanza di Padova con le accuse di corruzione, concussione, e induzione indebita. Luca Claudio, 45 anni, aveva festeggiato la rielezione in lacrime: «Hanno vinto i buoni contro i cattivi». Gliavversari, in campagna elettorale, non avevano perso occasione per ricordare che la procura da oltre un anno gli contestava i Aveva sporto denuncia poiché rimasta senza lavoro in quanto omosessuale. Ora verrà risarcita con 25mila euro. È la prima volta in Italia che una scuola paritaria cattolica viene condannata per aver discriminato un’insegnante. È successo a Trento: una docente che da anni lavorava, con incarichi più volte rinnovati, all’Istituto Figlie del Sacro Cuore di Gesù, nel luglio 2014, a contratto scaduto, venne convocata dall’allora responsabile dell’istituto. Durante il colloquio, secondo quanto riportato dall’insegnante, la suora le chiese chiarimenti su «alcune voci» che riguardavano la sua vita intima, motivando la domanda con la «presenza nell’istituto di minori da tutelare». Davanti al rifiuto della docente di confermare o smentire, la dirigente concluse che questo «equivaleva ad asserire di essere omosessuale» e invitò la docente a «risolvere il problema». L’insegnante non ottenne il rinnovo del contratto e fece causa. Quando l’istituto fu chiamato a riferire dell’accaduto, prima addusse come motivazione il fatto di non avere più la necessità di ricoprire l'incarico, e in un secondo momento accusò la docente di condotte improprie. Anche per questo il giudice del lavoro di Rovereto ha condannato la scuola per «violazione del principio di parità di trattamento» in ambito lavorativo, tutelato dalla legge del 2003 che vieta qualsiasi discriminazione «per religione, convinzioni personali, handicap, età e orientamento sessuale». Da escludere anche la «clausola di salvaguardia per le organizzazioni di tendenza», che scatta in presenza di una palese incompatibilità: l’orientamento sessuale dell’insegnante, infatti, non è in conflitto con l'orientamento religioso della scuola. reati di concussione e di induzione indebita a dare e promettere utilità dopo che l’ex assessore all’Ambiente di Montegrotto (dove Claudio è stato sindaco dal 2001 al 2011), Ivano Marcolongo, era finito in manette per aver intascato una mazzetta. Di lì si era scatenato un terremoto giudiziario.Neiguai era finito anche il successore di Claudio a Montegrotto, Massimo Bordin. Marcolongo aveva ammesso di aver preso tangenti per i due che, in cambio, avrebbero conferito incarichi ad alcune aziende vivaistiche per curare il verde pubblico. Luca Claudio [Ansa] Ieri l’operazione della guardia di finanza. Secondo le fiamme gialle, Claudio si serviva di società intestate a prestanome per ottenere tangenti sugli appalti. Una volta assegnato l’appalto la ditta vincitrice pagava una somma che variava tra il 10 e il 20 per cento sugli importi dei lavori. Per gli appalti minori ci sarebbe stato uno scambio di contanti. Sette gli imprenditori che hanno ammesso di aver pagato il pizzo: sarebbe stato l'unico modo per poter lavorare, non solo nel verde pubblico ma pure nell’edilizia e nella manutenzione. A Montegrotto, in un caso, per accelerare le pratiche per il cambio di destinazione d’uso di un immobile, l’allora sindaco Claudio avrebbe indotto due imprenditori a cedergli un appartamento a 65 mila euro, la metà del valore di mercato. Il giro d'affariilleciti, negli ultimi otto anni, sarebbe stato di 20 milioni. Oltre a Claudio, che prima di essere portato in carcere si è rivolto ai cronisti parlando di «uno strano tempismo» circa l’operazione della finanza, sono stati arrestati Bordin - l’ex sindaco di Montegrotto - e tre imprenditori, tutti ai domiciliari. Diciotto gli indagati a piede libero. © RIPRODUZIONE RISERVATA 15 ATTUALITÀ __Venerdì 24 giugno 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ La bambina violentata e affogata a Benevento ::: CRISTIANA LODI ■■■ «Il branco. Quanto accaduto alla bambina è opera di più persone», afferma convinto l’avvocato dei genitori di Maria, «questo è senza dubbio un delitto di gruppo, e potrebbe trovare radicinelpassato. Prima o poi le complicità verranno alla luce», aggiunge il legale Giovanni D’Occhio. Se così è, presto si saprà: i carabinieri di Benevento guidati dal colonnello Pasquale Vasaturo e dal pm Isabella Scamarcio, da tre giorni sentono e risentono testimoni. Gli abitanti del paese, i compagni di classe di Maria, le maestre e anche i suoi genitori: Marius e Andrea Ungureano sono stati sentiti per quasi 14 ore l’altra notte. E le loro dichiarazioni sulle ultime di vita della piccola sono state incrociate col racconto di Daniel Ciocan, l’operaio romeno di 21 anni (loro connazionale)indagato a piede libero. Omicidio volontario e violenza sessuale le ipotesidireato, per il giovane che per ultimo ha visto Maria viva. Lui stesso ammette di averla portata a fare una gitain macchina a Telese il tardo pomeriggio di domenica, per poi lasciarla alle otto dellasera davantialla chiesa dell’Assunta, a pochi passi dalla casa di lei. Daniel aggiunge di non averla più incontrata dopo allora. Tutto però si gioca proprio fra le otto e le nove di domenica sera. Maria va a casa, cena in fretta con mamma e papà, poi di nuovo esce per andare alla processione. E’ la festa di Sant’Anselmo, ma la celebrazione viene rinviata perché scoppia il temporale. E’ mezzanotte quando la titolare del pub della piazza, vede il corpo nudo e senza vita galleggiare nella piccola piscina dell’agriturismo di Piazza Pacelli. E’ chiuso, fa freddo e si Su Maria l’ombra del branco «Trucidata da più persone» L’ipotesi avanzata dall’avvocato nominato dai genitori della piccola vittima Ancora interrogati il papà e il ragazzo romeno unico indagato per l’omicidio Terremoto a La Spezia Paura ma niente danni Un terremoto di magnitudo 4.0 si è verificato ieri alle 16.38 in provincia della Spezia, con epicentro a Santo Stefano Magra e profondità di 9 chilometri, come rilevato dall’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia; il sisma è stato seguito da scosse di assestamento di minore entità. Sui social network moltissime le persone che hanno raccontato di avere avvertito la scossa anche nel capoluogo e che sono state fatte allontanare da scuole e uffici. Non si sono registrati danni nè feriti. Sgominata banda che rapinava le ville Una banda specializzata in rapine in villa è stata scoperta dai carabinieri del Comando di Pordenone che, con la collaborazione dei militari di Roma, hanno eseguito 10 arresti. Le indagini sono state avviate nel settembre 2015, in seguito a una rapina compiuta in una villa a Sacile (Pordenone). Coordinate dalla Procura, hanno individuato un gruppo criminale che da Roma partiva per rapinare persone facoltose in Italia e all'estero. SOTTO ACCUSA Nella foto in alto, Andrea e Mario Ungureanu, i genitori della piccola Maria (foto a sinistra), trovata morta in una piscina a San Salvatore Telesino, in provincia di Benevento. A destra, in grande, Daniel Ciocan, il giovane romeno indagato dalla Procura [Ansa] capisce subito che non può essere un incicidente. Maria è stata violentata, prima di annegare. Sulla schiena ha graffi, sul resto del corpo i segni dell’abuso. O degli abusi: nelle prossime ore si saprà se sono recenti, se si tratta di un episodio isolato, oppure se (questo il sospetto) la piccola venisse violentata da tempo. E da chi. Intanto ilpadre operaio della piccola uccisa, grida la sua rabbia nei confronti dell’indagato: «Danielveniva a casa nostra, spesso cenava con noi. Perché, se era un amico, non ha detto nulla mentre noi cer- cavamo Maria domenica sera? Perché ha taciuto il fatto che fosse stata con lui prima che venisse uccisa?». E lancia un appello, Marius Ungeranu: «Chi sa deve parlare». Gli investigatori sanno che c’è una falla, sanno che bisogna rompere il silenzio. E non danno respiro ai tanti attori di questa storia atroce. Vogliono chiudere il cerchio. Adesso. Gli interrogatori proseguono e si contiuna a incrociare le versioni di tutti. Si cercano tracce sul corpo violato della piccola e nel luogo dove è stato trovato. Il resort del delitto e Sparatoria tra nomadi Un morto e un ferito la piscina dov’è annegata Maria,sono ispezionatia intermittenza.Sotto i raggi X l’auto dell’indagato. E anche la casa dei genitori di Maria, in via Belledonne, è stata ispezionata. «Il mio assistito ha precisato alcune cose», dice il difensore Giuseppe Maturo, «la sua posizione non è cambiata dopo l’interrogatorio della scorsa notte. Le indagini sono a un punto cruciale». Stando all’avvocato, l’operaio indagato «ha confermato in toto la sua versione e ha ribadito di essere stato in compagnia di amici dopo avere lasciato la bambi- na davanti alla chiesa». Si aspettano gli esiti degli esami sulle tracce biologiche rimaste su di lei. E il procuratore di Benevento, Giovanni Conzo, ripete il ritornello: «Tutte le piste vengono esplorate». Il sospetto è che la piccola possa avere subito violenza anche in passato. Maria era arrivata dalla Romania a San Salvatore Telesino due anni fa. «Solare e sempre sorridente», dicono le insegnanti. Disegnava cuori e stelle. Possibile potesse nascondere ilterribile segreto di un orco?. O degli orchi?. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il condominio dell’orrore, la donna nega le accuse della procura «L’altro bimbo di Caivano ucciso dalla madre» Antonio morì un anno prima di Fortuna cadendo dal settimo piano: Marianna Fabozzi l’avrebbe gettato volontariamente ■■■ È accusata di omicidio volontario. Anche lei. Marianna Fabozzi, la madre di Antonio Giglio, il bimbo di tre anni morto in circostanze analoghe a quelle diFortuna Loffredo (la bambina di 6 anni deceduta dopo essere stata lanciata nel vuoto dall’ottavo piano del palazzo dove abitava, il 24 giugno del 2014, nel Parco Verde di Caivano, in provincia di Napoli: per l’omicidio è incolpato Raimondo Titò Caputo, convivente di Marianna) avrebbe ammazzato il figlio. Ad accusarla è la Procura della Repubblica di Napoli e a questo punto cambia completamente lo scenario, visto che finora per la donna era stato ipotizzato solo l’omicidio colposo per non aver vigilato sul bimbo: il piccolo Antonio, dunque, quel 27 aprile 2013 non precipitò casualmente A sinistra Marianna Fabozzi, a destra il figlio Antonio Giglio dalla finestra dell’abitazione dei nonni materni, al settimo piano dell’isolato 3 del Parco Verde di Caivano, ma - secondo l’accusa - sarebbe stato scaraventato nel vuoto proprio da lei. Dalla madre. «La tapparella era rotta, alzata a metà, lei l’ha sollevata ancora e ha buttato giù il figlio»: queste le parole - contenute in un file audio mandato in onda da Radio 1 Rai - con cuiAntonella Caputo,sorella diRaimondo Caputo (l’uomo in carcere con l’accusa di avere violentato e ucciso Fortuna) rivolge pesanti accuse alla compagna del fratello e madre di Antonio Giglio. «L’ex marito la ricattava, - dice ancora la donna - non voleva farle vedere la creatura, e allora lei ha detto o con me o con nessuno». Queste testimonianze di Antonella Caputo, secondo quanto riferito ancora da Radio 1 Rai, hanno contribuito a far riaprire l’inchiesta sulla morte del piccolo. La madre di Antonio Giglio respinge però le accuse: «Tutto falso, Antonio è morto per un incidente che ancora oggi non riesco a spiegarmi». La donna, difesa dall’avvocato Salvatore Di Mezza, ieri è stata interrogata nel carcere di Benevento dai magistrati della Procura di Napoli che seguono il caso. Antonio Giglio cadde dalla finestra e morì poco dopo il ricovero Un morto e un ferito in condizioni gravissime. È questo il primo bilancio di una sparatoria tra nomadi, verificatasi in via Liguria, a Thiene (Vicenza), proprio in un campo di sosta. Secondo le prime informazioni, dopo il conflitto a fuoco due uomini sono stati caricati su un furgone e poi scaricati davanti all'ospedale di Santorso. Uno di questi era già deceduto, mentre l'altro, gravemente ferito, è stato trasferito nel reparto di rianimazione. Sono in corso indagini dei carabinieri. all’ospedale Santobono di Napoli. La madre si era separata un anno prima dal marito Gennaro Giglio, padre del bambino, e conviveva con Raimondo Caputo. Il giorno in cui Antonio precipitò, nell’appartamento c’erano la mamma, la nonna Angela Angelino, Titò e la sorella Antonella Caputo. Le prime due dichiararono che il piccolo Antonio era scappato nella camera da letto della nonna ed era salito su uno sgabello per osservare un elicottero alla finestra, ma che si era sporto troppo. Titò ha sempre detto di non aver visto cosa realmente accadde nella camera, ma che all’improvviso Marianna Fabozzi uscì dalla stanza dicendo che il bimbo era caduto giù: «Ce l’aveva la mamma vicino, sopra al davanzale». Nelle prossime ore, intanto, potrebbe arrivare una risposta anche alla richiesta di riesumazione del corpo del piccolo Antonio, sul quale all’epoca dei fatti non fu disposta alcuna autopsia. ADO 16 ATTUALITÀ __Venerdì 24 giugno 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ Un’estate di ripetizioni A NEW YORK DA 9 ANNI IL MICIO-MASCOTTE ACCOGLIE I CLIENTI Bobo, il gatto «guardiano» di un supermercato Bellissimo, ha il pelo color zenzero e si chiama Bobo. È il gatto che da nove ani vive in un supermercato a New York. Da quando è nato trascorre la sua vita tra gli scaffali di verdure, sur- gelati e prodotti per animali del negozio. È la mascotte del quartiere, per i clienti è una sorta di custode dell’edificio. E lui si dedica all’accoglienza. Ha anche un profilo su Instagram. La catena pronta a subentrare a un negozio di articoli sportivi quelliche hanno le tasche più leggere, quando non sfondate. Un tempo, i politici di sinistra avevano anche un nome per identificarli, nome che poi hanno sostituito con disagiati, emarginati, le fasce sociali svantaggiate, ecc. Sono i poveri. McDonald’s è frequeentato anche da poveri. Non è gente che ci va perché ha letto Philip Roth, il quale ha detto (tutto vero) che adora McDonald’s e che fanno le patatine fritte più buone del mondo, no; quello è il motivo per cui ci vado io, e anche per i miei studi antropologici, ma loro ci vanno perché è l’alternativa più lussuosa della Caritas. Anche i poveri hanno il diritto di andare al ristorante, no? E McDonald’s è il ristorante dei poveri, dato che il Savini o la Locanda Cipriani non se li possono permettere, con buona pace dei salvatori delle città, quasi tutti appartenenti alla classe intellettuale, abilissima nello scroccare pranzi, aperitivi e cene a presentazioni di libri, feste editoriali e/o di partito, vernissage, finali di premi, mostre e installazioni e/o performances di artisti foraggiati da magnatidella moda, eccetera. Tutta roba di un certo impegno, sia chiaro, ma dove inevitabilmente ci si abbuffa. Ora, capiamo che il senso estetico di questi raffinati intellettuali possa sentirsi turbato dal contrasto offerto dal dozzinale store di McDonald’s, e la sua clientela prevalentemente illetterata e dunque difficilmente usa a mangiare a scrocco. Però, andiamo, non potete avere tutto, il monopolio culturale e pure quello delle derrate alimentari: qualcosa mollate, lasciate andare al ristorante i poveracci, e lasciate che siano loro a storcere il naso se l’arredo del Mc non è all’altezza delle loro baracche di cartoni. Anzi, cisentiamo di avanzare una proposta nientemeno che a papa Francesco: se il McDonald’s a piazza Duomo dovesse sfumare, Santità, ne faccia aprire uno a piazza San Pietro. Le docce per i poveri sotto il colonnato del Bernini sono state un atto che abbiamo apprezzato, ma non potrebbe eguagliare la gioia di vedere colonne di pellegrini vestiti male,con gli spiccioli delle elemosine contati nelle mani gonfie, affluire nelle porte del primo McDonald’s nella Città del Vaticano, per sfamarsi a prezzi finalmente cristiani. ■■■ Ho letto i suggerimenti dello psicologo «per sopravvivere a un’estate da rimandati ed essere promossi". Noi italiani siamo insuperabili in scienze del nulla e non possiamo certo farci mancare i consigli di uno strizzacervelli per l’inutile cretinata degli esami di riparazione. Evidentemente i prof rinviano a settembre gli asini nella convinzione che si trasformino in aquile in poco più di due mesi a 35-40 gradi. Miracoli della natura da affrontare con l’assistenza di un rigoroso delirio psicologico, ovviamente non allo studente inetto, ma al genitore fesso: «Andate in vacanza, non dite di studiare a vostro figlio, siate accoglienti e fate voi da mangiare». Passata l’estate e alimentato il business progressista delle ripetizioni in nero di maestri e maestrine, i caproni rimarranno tali, perchè il difetto sta nel gregge, pardon nel manico, cioè la scuola: lottizzata e ridotta a bacino elettorale, non insegna nulla, è priva di personale capace e adeguato a preparare il futuro dei nostri figli. L’educazione ivi inclusa quella universitaria non si nega a nessuno per monco precetto costituzionale, ma tale inflazione didattica è nella maggior parte dei casi nelle mani di professorini sindacalizzati con barbetta incolta e camicia lisa che, al minimo accenno di meritocrazia, imbracciano la bandiera con la falce e martello per correre a cazzeggiare in piazza. Nella stessa adunata progressista dove incontreranno lo psicologo fervente di banalità e lo studente che, dopo aver fatto finta di studiare, affoga i manuali in uno spritz. Aboliamo questo circo inutile e costoso. Nulla cambierà, se non che le famiglie saranno più serene e in tempi di crisi risparmieranno qualche soldino estorto: il prof privato estivo del rimandato è guarda caso sempre cugino, zio o stretto amico di quello invernale. Miracoli nazionali che nemmeno il più progressista degli psicologi è in grado di svelare. Un’altra considerazione: in un Paese come l’Italia, dove è antropologicamente assente il concetto stesso della “riparazione”, che mai dovranno rimediare questi malcapitati a ferragosto? I nostri politici hanno devastato un Paese senza mai porsi il men che minimo dubbio se “riparare” alle predazioni compiute. Al massimo gl’italiani saltano da un comico a un altro, cambiando il canovaccio del lazzo scherzoso di cui sono comparse inconsapevoli. Fate così anche voi, cari prof tanto inclini alla sinistra: il ragazzo non capisce niente di matematica? Mandatelo in un liceo più consono. Non hanno capito Euclide d’inverno, figurarsi quando sono interessanti solo i bikini. È fannullone? Bocciatelo. Voi con lui potete. Noi con voi no, perché siete bloccati alla cadrega per Costituzione. Non bastasse l’illicenziabilità, vi godete pure la quattordicesima. Andate a spenderla e non infierite sulle vittime vostre e della scuola italiana. Non c’è più nulla da riparare, perché non c’è più nulla da rompere, nemmeno le scatole di questi ragazzi. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Firenze litiga per gli hamburger Ma McDonald’snon è pattume Sollevazionecontro l’apertura in piazza del Duomo.Eppure il fast food non è fonte di degrado. E costa poco: in una città governata dalla sinistra dovrebbe essere un pregio ::: GIORDANO TEDOLDI ■■■ Ogni tanto nelle città del Bel- paese sorge una vergogna da combattere, un affronto contro cui mobilitarsi, un assalto del neocapitalismo da rintuzzare. Sembra passato un secolo da quando ci si scandalizzava per l’apertura del primo ristorante McDonald’s in Italia, nella prestigiosa piazza di Spagna a Roma. Trent’anni dopo, la città da salvare è Firenze, e in rete già si raccolgono adesioni con l’hashtag maccheronico #saveFirenze. La catena di fast food ha messo gli occhi sui locali attualmente affittati dal negozio di articoli sportivi Universo Sport, che non se la passa troppo bene, a piazza Duomo, e se dovesse rimpiazzarlo allora capirai il de- grado:invece delle scarpe da ginnastica, all’ombra della cupola del Brunelleschi si venderebbero cheeseburger, una cosa inaudita, «una porcata»,come dicono gli oppositori dell’azienda dalla grande M, «fermiamoli». Alcontrario,se i salvatoridiFirenze consentono, vorremmo elencare alcuni argomenti a difesa della eventuale apertura di un ristorante McDonald’s in piazza Duomo, a Firenze. Primo:se piazza Duomo fosse una specie di luogo sacro, di recinto illibato dell’arte e della cultura, davvero non capiamo come McDonald’s andrebbe a sostituire non gli spazi di un museo, o una libreria, o una biblioteca, o una sala da concerti, o un teatro, ma quelli diUniverso Sport (con tutto ilrispet- to per i lavoratori di Universo Sport, sia chiaro). Secondo: lo dicevamo prima, c’è un McDonald’s in una delle piazze più importanti di Roma, e non risulta che la città sia affondata a causa sua. Roma affonda eccome, ma per colpa dei romani (e il sottoscritto è uno di loro), non di McDonald’s. Anche a Milano il McDonald’s nei pressi del Duomo non risulta abbia fatto piangere la madonnina. Terzo: ci capita di frequentare i McDonald’s, e soprattutto quelli nelle piazze storiche. Da apprendisti antropologi, abbiamo osservato la clientela. Molti turisti vestiti abbastanza sciatti, molti ragazzi e, soprattutto la sera, alcuni barboni.Non civuole un antropologo meno apprendista di noi per capire che a McDonald’s ci vanno L’inutile circo degli esami di riparazione ::: MATTEO MION Si può chiedere il rimborso Sul motore di ricerca risultava chiusa «Pericolosi»: Ikea ritira i cancelletti per bimbi La pizzeria che vuole un milione da Google ■■■ A rischio la sicurezza dei più piccoli. Ikea ritira dal mercato il cancelletto “Patrull”, la «struttura» di protezione per evitare che i bambini utilizzino le scale interne degli appartamenti o possano entrare in aree della casa pericolose. Alcune di esse, infatti, hanno ceduto, causando la caduta dei piccoli. E qualcuno è persino finito in ospedale. La multinazionale svedese ritira dal commercio, in media, un prodotto al mese: sei in sei mesi. Secondo un’indagine indipendente condotta a seguito delle segnalazioni «il meccanismo di bloccaggio non è affidabile e rappresenta quindi un ■■■ «Un milione di euro», i danni che una rischio per i bambinipiccoli, sebbene i prodotti siano stati testati e approvati secondo le norme vigenti», scrive Ikea sul suo sito. Chi ha acquistato il prodotto, quindi può restituirlo in uno degli store Ikea ed è previsto un rimborso spese, come per quelli già ritirati dal mercato dall’inizio del 2016. Per il rimborso, sottolinea Ikea, non è richiesto lo scontrino fiscale. E come ha dichiarato il Codacons, la scorsa settimana, «l’azienda dovrebbe prevedere anche un risarcimento del danno, perché se un prodotto ha messo a rischio la mia vita o, ancor peggio, quella dei miei bambini il semplice rimborso non basta». pizzeria napoletana chiederà a Google. Il colosso di Mountain View sarà citato in giudizio «per gravi danni d’immagine e patrimoniali» causati, secondo l’avvocato Angelo Pisani, nei confronti della pizzeria Brandi che sul motore di ricerca risultava definitivamente chiusa. Ad aprile scorso, ricostruisce la vicenda l’avvocato Pisani, il titolare della pizzeria è stato contattato da alcuni albergatori e clienti che gli hanno chiesto quale fosse la causa della «improvvisa chiusura definitiva» dello storico esercizio commerciale. Il titolare ha così appreso che da qualche tempo su Google la Pizzeria Brandi risultava «chiusa definitivamen- te». Una situazione «gravissima, durata almeno dal 25 aprile fino al 5 maggio quando, dopo i numerosi reclami dei gestori, l’errata informazione è stata finalmente cancellata mentre ora resta da spiegare al pubblico la falsa notizia, sfruttata ad arte anche dalla concorrenza». Pisani, presidente di Noi Consumatori, annuncia l’azione legale «a tutela della web reputation del marchio Pizzeria Brandi» e chiede «anche al legislatore di pensare ad una nuova normativa a tutela delle persone che per errore o altro nel veloce mondo di internet possono essere spazzati via e distrutti senza un’idonea difesa e cautele». Borsa Milano-FTSE Mib Gli indici 2 0 0 1 5 0 1 0 0 5 0 0 Borsa Londra-FTSE 100 17.966,17 5 0 4 0 6.338,1 0 0 +3,71% 3 0 0 2 0 0 1 0 Borsa Parigi-CAC 40 4 3 3 2 2 1 1 0 5 0 5 0 5 0 5 0 +1,23% 0 0 Petrolio - al barile 4.465,9 1 0 0 +1,96% 8 0 6 0 4 0 2 0 Euro/Dollaro -1,56% 49,07 $ 4 3 3 2 2 1 1 0 5 0 5 0 5 0 5 1,1389 $ +0,94% Lo scandalo svelato da «Libero» Lo yacht fantasma affonda gli ex Etruria Perquisiti con l’accusa di bancarotta fraudolenta l’ex presidente Fornasari, il vice Guerrini e il dirigente Fumi. Nel mirino i 30 milioni concessi dalla banca alla Privilege per il cantiere navale mai partito, dove lavorava il figlio di uno dei manager ::: GIACOMO AMADORI ■■■ La vicenda del mega yachtannunciato e maicostruito dalla Privilege yard spa di Civitavecchia continua a far discutere. A maggio Libero ha raccontato le indagini suifinanziamentidelle banche alcantiere,soldi in buona parte trasferiti in diversi paradisi fiscali; ora tocca agli inquirenti di Arezzo indagare sul presunto buco lasciato nei conti della Banca popolare dell’Etruria e del Lazio da quegli fidi milionari. Per questo ieri sono stati perquisiti con l’accusa di bancarotta fraudolenta l’ex presidente dell’istituto Giuseppe Fornasari, l’allora vice Natalino Giorgio Guerrini e Paolo Luigi Fumi, ex direttore territoriale della zona di Roma (ha lasciato la banca nel 2011). Il figlio di quest’ultimo, un personal trainer, era un impiegato della Privilege con contratti a termine da 1.400 euro al mese. «Non veniva quasi mai in ufficio e diceva di fare ricerche per la zona benessere della nave» racconta una fonte di Libero. 2009 (…) il finanziamento era deciso e concesso in 7 giorni. (…) Nel corso del 2009, il Comitato crediti assumeva altre 4 delibere, che portavano l’esposizione complessiva a oltre 16 milioni. Alcune di tali delibere sono caratterizzate da tempi di istruttoria solo di pochi giorni. (…) Con delibera del Comitato esecutivo (presenti: Giuseppe Fornasari, Natalino Guerri- ni…) del 12 maggio 2010, con soli 8 giorni di istruttoria, i fidi erano incrementati da 24 milioni a oltre 57 milioni (…)». Dunque Bpel in quei mesi concede alla Privilege finanziamenti a tempi di record senza che il cantiere produca alcunché. Solo il 30 marzo del 2012, quando più di una barca avrebbe dovuto aver preso il largo, la posizione di Privilege viene classificata per la prima volta come deteriorata. Non basta. Alla vigilia di San Silvestro del 2014, il 29 dicembre 2014, «il cda approvava la sua unica delibera sulla posizione, quando ormaiquesta era non più in bonis,peradeguare ifidi agliutilizzie per concedere linee aggiuntive di 18 milioni, mai erogati, in previsione di ulteriori “sal” (stato avanzamento lavori no accantonati come perdite 2.925.322,74. (…) Tra i soci di High Facing risultava il signor Natalino Guerrini, in quanto detentore di una partecipazione pari al 10 per cento del capitale sociale per il tramite della holding di famiglia di cui è socio accomandatario». Il commissario puntualizza che tra il 2008 e il 2011 Guerrini è stato consigliere di amministrazione della medesima società e «ha altresì ricoperto di consigliere di amministrazione di Bpel dal 9 aprile 2003 al 30 gennaio 2013 (essendo stato nominato vicepresidente della stessa dal 27 aprile 2008 sino alle dimissioni del 2013)». LE COMMESSE S.IAC. Santoni nella sua relazione annota anche che High Facing ha ricevuto commesse dalla stessa Privilege. Infatti una delle poche opere realizzate dal cantiere civitavecchiese è stato l’impianto fotovoltaico, per il quale la stessa Bpel e Banca Marche avevano concesso un prestito ad hoc di 5,65 milioni. L’affare deve essersi concluso positivamente visto che la High Facing non risulta tra le aziende che si sono insinuate nel fallimento Privilege. Infine il capitolo Bertone. Il cardinale, come ha raccontato Libero a dicembre, a partire dal 2008, ha personalmente segnalato a Mario la Via diverse «richieste di elargizioni pervenutemi ultimamente da alcune diocesi o istituzioni». Nelle settimane successive La Via ha spedito i dettagli dei bonifici in Vaticano e in un documento acquisito dai magistrati di Civtavecchia (in contatto con i colleghi aretini) sono elencate 14 «erogazioni» spalmate tra il 4 febbraio 2008 e il 2 dicembre 2010, per un totale di 323 mila euro e rotti.Ora imagistrati vogliono capire se quei versamenti fossero il prezzo di un intervento presso Fornasari. Per dovere di cronaca va ricordato che quest’ultimo è stato sottosegretario nell’ultimo governo Andreotti, lo stesso di cuifece parte uno degli indagati eccellenti per il crac del cantiere, l’ex ministro dell’Interno Vincenzo Scotti, già presidente della Privilege fleet (la finanziaria del gruppo) e presidente ad honorem della fallita Privilege yard spa. Ma Scotti a Libero ha assicurato di non aver mai accettato l’incarico onorifico, ma soprattutto di non aver mai interceduto presso Bpel. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA I PANFILI PRIVILEGE RIMASTI A SECCO Le perquisizioni dei finanzieri ai top manager di Banca Etruria riguardano il finanziamento da circa 30 milioni di euro elargito al cantiere Privilege dall’istituto di credito e i soldi concessi alla High facing, un’azienda produttrice di pannelli solari. Nel riquadro, «Libero» dell’11/12/2015 I FINANZIERI La visita dei finanzieri si deve principalmente a due motivi, enunciati nella relazione del commissario liquidatore dell’Etruria, l’avvocato Giuseppe Santoni: il finanziamento da circa 30 milioni di euro elargito al cantiere dall’istituto di credito e i soldi concessi alla High facing, un’azienda produttrice di pannelli solari, finanziata dalla Bpel e ingaggiata dalla stessa Privilege per la costruzione di un impianto fotovoltaico. A quanto risulta a Libero gli inquirenti aretini, alla pari di quellicivitavecchiesi, stanno facendo approfondimenti anche sulle elargizioni che l’ex amministratore delegato della Privilege Mario la Via (indagato a Civitavecchia) ha concesso a onlus segnalate dal cardinale Tarcisio Bertone. Infatti, secondo una pista investigativa, sarebbe stato l’ex segretario di Stato vaticano ad aprire le porte di alcuni istituti bancari ai vertici del cantiere laziale. Un’ipotesi confermata a Libero da alcuni stretti collaboratori di La Via. Ma partiamo dalla relazione di Santoni. A pagina 82 si legge: «La Privilege Yard s.p.a. risultava debitrice nei confronti di Bpel dell’importo di euro 29.940.106,19, di cui erano stati accantonati come perdite euro 25.461.123,37. La prima concessione avveniva nel marzo nda) di fatto mai perfezionati». Appena sei mesi dopo quest’ulteriore prova di fiducia da parte dell’Etruria, la Privilege veniva dichiarata fallita dal Tribunale di Civitavecchia. Santoni fa le pulci anche al credito concesso alla High facing srl,in liquidazione: «La società risultava debitrice nei confronti di Bpel dell’importo di 3.159.311,09 di euro di cui era- Altre avances della Polonia su Pekao (Unicredit) Nuova inchiesta su PopVicenza Direttore accusato di truffa a Padova. E i pm chiedono 3 anni per il presidente di Banca Nuova ■■■ Si allarga l’inchiesta su Pop Vicen- za. Dopo le nuove perquisizioni di martedì scorso e l’iscrizione nel registro degli indagatidella procura diUdine di 4 direttori di filiale, ieri si è appreso che sulle operazionidi finanziamento vincolate all’acquisto di azioni, le cosiddette “baciate”,si stanno muovendo pure i magistrati di Padova. I pm hanno avviato un’inchiesta per truffa a carico di un direttore diuna filiale ad Albignasegno che, secondo l’accusa, alla fine del 2013 avrebbe convinto un cliente ad acquistare titoli (allora valutati 62,5 euro l’uno) in cambio della concessione di un mutuo da 30mila euro. A Palermo, invece,la procura ha chiesto 3 anni e 3 mesi a testa, con l’accusa di usura,per Marino Breganze e Rodolfo Pezzotti, rispettivamente presidente e direttore commerciale di Banca Nuova, istituto del gruppo BpVi. Ieri intanto, in attesa del verdetto dalla Gran Bretagna, sulle banche si è scatena- ta una pioggia di acquisti. Piazza Affari, in linea con le Borse europee, ha chiuso la seduta con un balzo del 3,71%. Nessun titolo è scivolato in territorio negativo, ma a trainare il listino sono stati proprio gli istituti di credito. A partire da Ubi Banca, che ha portato a casa un progresso del 9,58%, seguita a ruota da Banco Popolare (+7,38%), Unicredit (+7,17%) e Bper (+6,93%). Rialzi superiori all’indice anche per Mediobanca (+5,83%) e Intesa Sanpaolo (+4,55%). Forti acquisti anche sugli assicurativi, con Unipol salita del 7,25% e Generali del 4,29%. A movimentare ulteriormente la giornata di Unicredit ci hanno pensato le nuove avances del governo polacco verso la controllata Pekao. «È noto che ci siano colloqui sulla vendita. Le nostre società pubbliche potrebbero prendere parte a questa operazione poiché il livello di ri-nazionalizzazione non è ancora quello che ci soddisfa», ha detto il mini- stero del Tesoro, Dawid Jackiewicz. Unicredit, per ora, non commenta. Anche se solo qualche giorno fa il ceo della divisione polacca, Luigi Lovaglio, ha escluso che l’istituto di Piazza Gae Aulenti possa cedere le proprie quote nelgruppo. Un’ipotesi peraltro bocciata sotto il profilo finanziario dagli analisti di Equita Sim. Nel frattempo, si susseguono le notizie sui papabili per il nuovo ceo. Alla rosa da giorni indicata, con la short list che composta da manager italiani tra i quali Alberto Nagel, Giampiero Maioli e Flavio Valeri, ieri si è aggiunta la novità di Fabio Innocenzi, attuale ad di Ubs Italia. La scelta, comunque, non dovrebbe essere lontana. «Confido che avvenga in tempi molto brevi perché alla banca serve una amministrazione che funzioni», ha incalzato il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco. 18 __Venerdì 24 giugno 2016__ @ commenta su www.liberoquotidiano.it Mps cede crediti Npl per 290 milioni a Kruk Fancel presidente di Banca Generali Leonardo dà il via all’hub di Novosibirsk ■■■ Mps ha sottoscritto un contratto di ■■■ Giancarlo Fancel è ilnuovo presi- ■■■ È stato avviato ilprogetto di Leonar- cessione pro soluto e in blocco di un portafoglio di crediti non performing a Kruk Group. Il portafoglio ceduto è composto da oltre 40.000 posizioni per un valore contabile lordo di circa 290 milioni di euro (circa 350 milioni, includendo gli interessi di mora maturati). dente di Banca Generali. Fancel è chieffinancial officer di Generali Country Italia e di Generali Italia e presidente di Genagricola. Il cda ha inoltre cooptato all’interno del consiglio Azzurra Caltagirone, e Cristina Rustignoli, direttore centrale di Banca Generali. do-Finmeccanica e Russian Post per la realizzazione dell’hub logistico multifunzionale di Novosibirsk. L’accordo è stato firmato nel corso del Forum economico internazionale di San Pietroburgo e si inserisce nell’ambito della cooperazione strategica con Poste Russe. Mercato Azionario AZIONI PREZZO A B CARIGE B CARIGE RSP B DESIO BRIA RNC B DESIO E BRIANZA B IFIS B INTERMOBILIARE B M.PASCHI SIENA B P DI SONDRIO B P EMILIA ROMAGNA B POP ETRURIA E LAZIO B POP MILANO B POP SPOLETO B PROFILO B SANTANDER B SARDEGNA RSP B SISTEMA BANCA GENERALI BANCO POPOLARE BANZAI BASF BASICNET BASTOGI BAYER BB BIOTECH B&C SPEAKERS BCA FINNAT BCA MEDIOLANUM BE BEGHELLI BENI STABILI BEST UNION COMPANY BIALETTI INDUSTRIE BIANCAMANO BIESSE BIOERA BMW BNP PARIBAS BOERO BOLZONI BON FERRARESI BORGOSESIA BORGOSESIA RSP BREMBO BRIOSCHI BRUNELLO CUCINELLI BUZZI UNICEM BUZZI UNICEM RSP «Farmindustria innova ma basta tasse occulte» C Il settore è fuori dalla crisi. Ma chiede al governo una nuova governance e di investire il pay back farmaceutico (1,5 miliardi) in ricerca e sviluppo ::: ANTONIO CASTRO ■■■ «Facciamo un patto tra gentiluomini: l’industria farmaceutica si impegna a investire ancora di più nella ricerca, ma il governo, da parte sua, garantisca che il pay back sia destinato alle imprese per investirlo nei prodotti innovativi». Detta così sembra poca cosa, però per le imprese rappresentate da Farmindustria un impegno del genere vale a spanne «qualcosa come un miliardo e mezzo». Francesco De Santis, vicepresidente di Farmindustria e presidente del gruppo Italfarmaco, riconosce i meriti dell’attuale esecutivo. Lui, come i suoi colleghi industriali del farmaco, rivendicano con orgoglio il ruolo di eccellenza italiana e chiedono per il settore «una più concreta attenzione». Fra qualche settimana, come di tradizione, si comincerà a discutere di manovra, oggi si chiama legge di Stabilità: timori? «Devo ammettere che questo governo, dopo tanti anni, dimostra una particolare attenzione per il sistema industriale. Rivediamo presidente del Consiglio e ministri nelle fabbriche…». Come si faceva negli anni Sessanta… «Sì, e questo è un bene. Però…». Però cosa? «Il comparto della farmaceutica è quello che ha maggior valore aggiunto. I dati di crescita e dell’export, nonché quelli del fatturato dimostrano che il settore ha superato e archiviato la crisi…». Prima e meglio di altri... «Sì, è proprio così. È innegabile che il settore stia accelerando. I primi dati 2016 sono incoraggianti però serve uno scatto in avanti». Ovvero? «L’attuale sistema del pay back (il meccanismo introdotto negli anni passati che impone alle aziende delsetto- IL FARMACO MADE IN ITALY Decollano export e addetti (+20%) Fieramente in controtendenza: se il resto del Paese arranca la farmaceutica è riuscita ad aumentare gli addetti (il 20% in più rispetto ai 5 anni prima, la metà sono under 30). La produzione - ha ricordato il presidente di Farmindustria Massimo Scaccabarozzi - ha superato i 30 miliardi, grazie all’export (22 miliardi, il 73%). Gli investimenti sono stati pari a 2,6 miliardi (1,4 in R&S e 1,2 in produzione), in aumento del 15% in due anni. «Siamo un’industria in salute capace di competere a livello internazionale, ma che ha bisogno di una nuova governance», ha scandito Scaccabarozzi. Sperando che il governo ascolti. re di contribuire al 50% dello sfondamento della spesa farmaceutica ospedaliera, ndr), rappresenta oggi un limite importante». E come si potrebbe uscirne? I quattrini sono pochi e certo non è aria di aumentare la spesa… «No, aumentare magari no, però si potrebbero vincolare queste risorse, senza spremere le aziende, ai prodotti innovativi. Si tratta a spanne di un miliardo e mezzo». Il nostro Paese soffre di un invecchiamento della popolazione impressionante. Invecchiano gli italiani ed è destinata a crescere la spesa pubblica per farmaci e assistenza. Sbaglio o manca una progettazione? «È ovvio che il progressivo invecchiamento demografico della popolazione comporti nuove sfide. Servono concreti e condivisi progetti di governance per il sistema, per assicurarne la sostenibilità». © RIPRODUZIONE RISERVATA Titolo CAD IT CAIRO COMMUNICATION CALEFFI CALTAGIRONE CALTAGIRONE EDITORE CAMPARI CARRARO CARREFOUR CATTOLICA ASSICURAZIONI CEMBRE CEMENTIR HOLDING CENTRALE DEL LATTE TO CERVED INFORMATION SOL CHL CIA CICCOLELLA CIR CLASS EDITORI CNH INDUSTRIAL COFIDE COIMA RES CONAFI PRESTITO’ CR VALTELLINESE CREDEM CREDIT AGRICOLE CSP INTERNATIONAL CTI BIOPHARMA D 0,427 63 1,982 1,81 22,61 1,586 0,5435 2,664 4,632 0,583 0,502 1,794 0,1818 4,19 6,16 2,556 22,38 3,03 3,7 71,65 3,086 1,196 92,85 41,42 6,955 0,345 7,11 0,49 0,3956 0,6235 2,356 0,3114 0,1385 12,02 0,2239 74,15 47,8 18 4,274 18,5 0,2717 0,342 52,5 0,049 17,6 16,96 9,935 2,2 -4,89 5,23 3,1 1,86 3,92 6,39 7,67 5,64 2,02 2,24 0,98 1,43 2,94 6,47 0,05 0,84 -0,77 0,5 0,32 0,85 1,76 2,34 3,72 0,66 -0,08 1,63 -2,81 1,26 2,9 1,3 2,8 -0,51 1,74 -3,54 1,91 2,98 2,79 0,4208 63 1,9807 1,7983 22,1592 1,5748 0,533 2,6385 4,4821 0,5883 0,4963 1,7955 0,1811 4,1405 6,1003 2,5686 22,1988 2,9815 3,6694 71,6476 3,0805 1,1712 93,5519 41,3965 6,8223 0,3487 7,0387 0,4714 0,3937 0,6263 2,342 0,3183 0,1407 12,0106 0,2212 73,6518 47,5335 18 4,2687 18,5365 0,2717 0,342 52,1879 0,0496 17,4844 16,8272 9,7989 -66,16 -24,73 -21,66 -34,61 -21,57 -28,82 -55,88 -35,84 -34,2 -45,49 -32,64 -9,5 -25,47 -34,23 -23,3 -68,12 -16,85 1,06 -36,37 -24,3 -20,64 -23,55 -9,91 -20,18 -2,74 -5,13 -17,22 -10,74 -1,83 -17,62 -50,71 -24,5 -38,91 -24,3 -8,95 -19,28 9,09 -2,32 -6,31 -12,31 17,5 -44,25 7,84 2,17 -2,5 3,74 4,41 1,16 2,01 0,87 8,655 1,219 23,42 6,185 13,59 4,1 2,722 7,755 0,0185 0,1825 0,2413 1,047 0,397 6,865 0,3898 8 0,2525 0,533 6,58 8,805 1,038 0,3612 -0,27 0,23 -0,79 -1,14 2,55 -0,65 0,34 1,81 0,22 4,01 -1,09 -0,19 0,16 2,85 2,48 4,33 3,95 1,27 -0,98 3,7 2,41 2,26 -0,76 -0,61 3,74 4,3843 1,1599 2,0402 0,8688 8,5798 1,207 23,4972 6,1326 13,5579 4,0081 2,7399 7,7588 0,0186 0,1827 0,2416 1,0365 0,393 6,7943 0,3833 8 0,2446 0,5285 6,4989 8,7143 1,0211 0,3667 -9,22 -3,5 16 -14,83 -13 8,19 -36,71 -13,74 -15,74 -2,23 -30,57 -18,21 0,71 -45,27 -20,82 7,94 -42,88 8,28 -6,3 -18,42 -51,15 -4,01 -19,29 -2,26 -68,75 2,296 - 2,2885 6,69 59,55 0,17 59,8836 -23,6 0,9755 -2,35 0,9773 -18,37 0,393 0,38 0,3949 -43,33 17,4 2,35 17,2057 -1,14 13,09 1,24 13,0595 -0,46 63,4 1,44 63,6 0,79 14,28 1,06 14,3314 -12,93 1,13 1,53 1,1218 -12,15 23,01 0,83 22,8552 -16,84 15,48 1,78 15,4505 -31,6 14,75 2,08 14,7618 -11,2 55,25 0,36 55,0169 14,04 6,85 -2,84 7,0714 -7,81 1,175 -3,29 1,2578 -40,95 DADA DAIMLER DAMIANI D’AMICO DANIELI & C DANIELI & C RSP DANONE DATALOGIC DEA CAPITAL DE’LONGHI DEUTSCHE BANK DEUTSCHE TELEKOM DIASORIN DIGITAL BROS DMAIL GROUP E 0,6535 0,105 49,55 13,79 1,85 0,7205 4,002 2,4 14,7 65,7 14,58 9,29 10,34 0,0511 0,817 5,9 0,941 1,388 35,37 0,687 EDISON RSP EEMS EI TOWERS EL EN ELICA EMAK ENEL ENERVIT ENGIE ENGINEERING ENI E.ON ERG ERGYCAPITAL ESPRESSO ESPRINET EUKEDOS EUROTECH EXOR EXPRIVIA F 1,4 19,45 1,81 0,66 1,43 0,56 2,46 -0,27 -0,23 3,26 1,25 0,88 5,14 0,31 1,2 1,18 -0,29 5,87 1,33 Ultima rilev. 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UF. 10,89 -1,18 10,9225 -23,31 6,335 0,08 6,396 -26,04 1,543 0,19 1,5547 -3,56 0,4007 1,44 0,3987 -22,87 1,102 1,1 1,0989 -25,99 4,358 3,91 4,3621 -17,15 8,265 0,43 8,3261 35,49 34,95 1,13 34,95 -19,23 19,71 1,23 19,6362 2,92 2,65 - 2,9214 -12,71 3,468 - 3,468 -4,2 1,63 -1,09 1,6347 -32,08 141 1,29 140,7569 -13,97 0,4 - 0,3931 -11,11 8,65 0,46 8,6164 8,19 5,15 1,58 5,0907 -35,79 10,08 - 10,057 2,13 2,62 - 2,6145 19,96 4,042 2,69 4,0062 -28,01 10,81 0,56 10,7798 -6,41 23,64 3,82 23,332 -3,51 7,585 1,95 7,5254 -14 16,23 0,81 16,085 -8,77 21,25 0,71 21,332 -16,31 19,49 3,29 19,2419 -15,48 1,202 3,71 1,1897 -4,15 ACEA ACOTEL GROUP ACSM-AGAM AEDES AEFFE AEGON AEROPORTO MARCONI BO. AGEAS AHOLD KON ALBA ALCATEL-LUCENT ALERION ALLIANZ AMBIENTHESIS AMPLIFON ANIMA HOLDING ANSALDO STS ASCOPIAVE ASTALDI ASTM ATLANTIA AUTOGRILL AUTOS MERIDIONALI AXA AZIMUT A2A B Il vicepresidente Francesco De Santis VAR% Dati aggiornati al 22/06 365 Titolo 360 365 1 SETT. -0.368 -0.373 3 MESI -0.266 -0.27 2 SETT. -0.363 -0.368 6 MESI -0.159 -0.161 1 MESE -0.358 -0.363 9 MESI -0.094 -0.095 2 MESI -0.306 -0.31 12 MESI -0.029 -0.029 Cambi Titolo Dollaro USA Yen Dollaro Canadese Dollaro Australiano Franco Svizzero Sterlina Corona Svedese Corona Danese Corona Norvegese Corona Ceca Fiorino Ungherese Domanda Offerta 1,1389 120,3800 1,4517 1,5060 1,0876 0,7660 9,3030 7,4396 9,2993 27,0620 314,2800 1,1283 118,0100 1,4399 1,5033 1,0830 0,7679 9,3468 7,4384 9,3555 27,0710 314,4200 PREZZO VAR% PREZZO VAR% PR. UF. CHIUSURA SU PR. RIF.MED. PON. DAL 30/12/15 CHIUSURA SU PR. RIF.MED. PON. DAL 30/12/15 ING GROEP INTEK GROUP INTEK GROUP RSP INTERPUMP INTESA SANPAOLO INTESA SANPAOLO RSP INVEST E SVILUPPO INWIT IRCE IREN ISAGRO ISAGRO AZIONI SVILUPPO IT WAY ITALCEMENTI ITALIAONLINE ITALIAONLINE RSP ITALMOBILIARE ITALMOBILIARE RSP IVS GROUP 10,91 0,2073 0,4244 14,75 2,258 2,12 0,141 4,126 1,677 1,437 1,266 1,009 1,471 10,55 2,4 300 34,07 26,41 8,18 2,35 -0,05 -0,14 2,08 4,93 4,64 3,68 1,18 0,42 -0,94 1,77 -1,28 0,09 -0,66 1,04 0,8 1,36 10,9072 0,2055 0,4064 14,7096 2,2211 2,089 0,1389 4,1177 1,6549 1,4378 1,2742 1,0088 1,4475 10,5421 2,4042 300 34,2623 26,2729 8,1632 -13,28 -34,48 -11,84 3 -26,88 -25,19 -47,97 -18,13 -21,42 -3,56 -15,6 -2,89 -8,63 2,93 -22,58 2,49 -19,07 -11,67 -7,05 0,2588 -0,04 0,2584 -0,46 J JUVENTUS FC K KERING K.R.ENERGY 151,7 -0,07 153,4209 -5,78 0,4728 2,8 0,4622 -29,54 L LA DORIA LANDI RENZO LAZIO S.S. LEONARDO - FINMECCANICA L’OREAL LUXOTTICA GROUP LVENTURE GROUP LVMH 11,89 0,34 11,8933 0,4575 1,44 0,4494 0,475 - 0,4638 10,18 3,35 10,0773 170 1,61 170,6599 46,86 1,47 46,7041 0,556 -0,89 0,5626 144,6 0,77 144,6098 -8,89 -38,55 -7,77 -21,09 7,94 -22,42 -15,73 -2,17 M MAIRE TECNIMONT MARR MASSIMO ZANETTI BEVERAGE M&C MEDIACONTECH MEDIASET MEDIOBANCA MERIDIE MID INDUSTRY CAPITAL MITTEL MOLESKINE MOLMED MONCLER MONDADORI MONDO TV MONRIF MUNICH RE MUTUIONLINE 2,364 1,11 2,3772 -5,82 17,47 2,22 17,42 -8,44 7,395 0,61 7,3316 -22,2 0,1616 0,5 0,1585 20,06 1,301 2,68 1,2893 57,22 3,926 5,54 3,8642 2,45 6,74 6,23 6,6065 -24,14 0,096 - 0,096 -16,59 4,31 4,31 7,75 1,38 1,38 -11,71 2,3 2,86 2,2811 35,14 0,3587 4,61 0,3528 -1,89 15,84 2,66 15,6961 22,6 1,039 -1,89 1,0481 3,82 4,49 3,7819 -36,07 0,1845 0,11 0,1789 -30,14 159,8 0,5 159,5112 -12,49 8,105 0,19 8,0728 1,38 N NICE NOEMALIFE NOKIA CORPORATION NOVA RE 2,202 0,09 2,202 -10,27 7,36 -0,54 7,3407 9,44 5,045 1,59 5,0326 -23,56 0,268 - 0,268 -51,62 O OLIDATA OPENJOBMETIS ORANGE OVS 0,154 7 1,3 14,64 2,23 5,54 -0,81 0,1552 -18,09 6,9714 -4,11 14,7324 -6,15 5,5974 -13,71 P PANARIAGROUP PARMALAT PHILIPS PIAGGIO PIERREL PININFARINA PIQUADRO POLIGRAFICA S.FAUSTINO POLIGRAFICI EDITORIALE POSTE ITALIANE PRELIOS PREMUDA PRIMA INDUSTRIE PRYSMIAN 2,7 2,324 23,32 1,736 0,285 2,104 1,138 4,878 0,1786 6,7 0,082 0,0575 13,1 21,66 -0,15 -0,09 2,54 1,42 1,61 0,62 -0,22 1,13 0,61 -0,86 -1,5 3,24 2,6973 2,3282 23,3178 1,7198 0,2805 2,1041 1,1241 4,878 0,1768 6,6333 0,081 0,0577 13,1597 21,4521 -23,3 -2,76 -2,83 -25,37 -48,09 -43,14 -14,88 -17,74 -29,66 -5,63 -69,56 -69,35 -11,61 6,91 R RAI WAY RATTI RCS MEDIAGROUP RECORDATI RENAULT RENO DE MEDICI REPLY RETELIT RICCHETTI RISANAMENTO ROMA A.S. ROSSS RWE 3,8 -0,68 3,8394 -19,46 2,334 - 2,2705 -1,52 0,7845 1,88 0,778 26,43 26,84 1,55 26,7241 11,42 81,25 2,91 81,25 -13,66 0,3163 3,1 0,3131 -14,03 125 - 125,7906 -0,71 0,6355 0,08 0,6387 4,87 0,167 1,21 0,1658 -29,95 0,0872 - 0,087 -30,57 0,4136 2,76 0,4066 -15,38 0,581 -4,28 0,5835 -38,84 13,63 1,11 13,8372 16,4 S SABAF SAES GETTERS SAES GETTERS RSP SAFILO GROUP SAIPEM SAIPEM RCV SALINI IMPREGILO SALINI IMPREGILO RSP SALVATORE FERRAGAMO SANOFI SAP SARAS SAVE SERVIZI ITALIA SESA SIAS SIEMENS SINTESI SNAI SNAM SOCIETE GENERALE SOGEFI SOL SPACE2 STEFANEL STEFANEL RSP STMICROELECTRONICS 9,5 - 9,4634 -16,3 11,78 - 11,7585 -8,75 8,79 1,8 8,7079 -11,7 7,045 0,86 7,0207 -34,22 0,4047 2,77 0,4003 -57,08 5,7 -1,72 5,7 -2,18 2,922 3,47 2,8619 -27,13 7,16 - 7,0089 -24,71 20,08 1,77 20,0271 -7,68 71,6 -0,07 72,6187 -10,44 70,9 0,28 71,1817 -2,54 1,673 2,64 1,6594 -6,22 13,38 1,67 13,3655 2,92 3,636 0,66 3,6279 -4,32 14,31 0,77 14,129 -8,39 8,295 0,12 8,2495 -15,36 96,9 0,05 97,3191 8,27 0,0213 1,91 0,0206 -39,14 0,7015 0,29 0,6974 -21,4 5,16 1,98 5,143 6,83 36,3 4,82 35,7293 -16,2 1,435 0,56 1,4269 -33,75 8,69 1,64 8,5177 5,21 9,75 0,78 9,75 -1,52 0,1804 -0,17 0,18 -24,39 145 145 5,43 2,94 5,3677 -13,33 T TAMBURI TAS TECHNOGYM TELECOM ITALIA TELECOM ITALIA RSP TELEFONICA TENARIS TERNA TERNIENERGIA TESMEC TISCALI TOD’S TOSCANA AEROPORTI TOTAL TREVI TXT E-SOLUTIONS 3,556 0,45 3,5366 4,96 0,525 -4,2 0,5203 23,82 3,912 0,2 3,887 0,8275 4,75 0,8205 -29,57 0,652 4,82 0,6491 -31,44 9,04 0,5 8,9854 -13,82 13,1 3,97 12,8699 19,74 4,864 1,76 4,833 2,27 0,8175 2,19 0,8107 -48,32 0,515 1,78 0,5135 -20,77 0,0461 0,66 0,046 -20,1 54,35 -1,09 54,8093 -25,6 14,37 - 14,0293 -3,1 43,52 0,51 43,6306 4,67 1,324 2,24 1,3152 -27,65 7,4 2,78 7,3215 -8,98 U UBI BANCA UNICREDIT UNICREDIT RSP UNILEVER UNIPOL UNIPOLSAI 3,258 2,724 6,545 40,68 3,004 1,64 9,92 7,24 1,63 0,47 7,75 4,26 18,4 1,194 9,38 16,64 0,6 0,34 3,25 0,85 0,087 0,0591 0,7645 0,001 0,0069 0,0574 0,571 0,061 0,1189 0,0364 0,0055 6,545 0,3 0,127 0,85 0,08 0,221 0,2612 0,0002 0,995 0,065 1 1,2 0,0001 1,9 0,6405 0,0878 0,3875 0,3989 14,2 -4,71 30 -3,03 -5,44 -7,12 3,1372 2,643 6,5183 40,964 2,897 1,6079 -47,45 -46,95 -19,79 -0,05 -36,94 -30,51 V VALSOIA VIANINI INDUSTRIA VITTORIA ASS VIVENDI 18,4625 -10,36 1,1914 -1,24 9,1992 -6,57 16,6177 -15,58 W WAR AMBROMOBIL 17 WAR CDR ADVANCE CAPITAL 2017 WAR ENERTRONICA 13-18 WAR ERGYCAPIT 16 WAR FIRST CAPITAL 2016 WAR IKF 10-18 WAR NOEMALIFE 12-17 WAR SAFE BAG 13-16 WAR TE WIND 18 WARR AEDES 2015-20 WARR AGRONOMIA 2014-2017 WARR BIO ON 14-17 WARR BRIDGE MGMT 18 WARR CALEFFI 20 WARR CAPFORPROG1 17 WARR CLABO 18 WARR ELETTRA INV 17 WARR ENERGICA M 18 WARR GGP 16 WARR GLENFOOD 20 WARR INNOVATEC 17 WARR ISI 2 21 WARR IWB WARR LUVE WARR SEAT PG 16 WARR SITI-B&T 21 WARR SMRE 19 WARR SPACE2 17 WARR TECH-VALUE 2014-2017 WARR TIP 20 WARR ZEPHYRO 0,1088 0,0595 0,7566 0,0009 0,0069 0,0574 0,571 0,061 0,1189 0,0365 0,0055 6,2571 0,3 0,1275 0,85 0,0787 0,221 0,25 0,001 0,8468 0,065 1 1,008 0,0001 1,9047 0,6405 0,0871 0,3973 0,4295 -51,37 -26,03 -10,01 -84,85 -66,18 14,8 62,17 -49,17 -23,04 -29,59 -62,33 20,19 15,45 -19,05 -40,74 6,76 -99,94 -30,81 -14,24 -75 -28,83 1,04 -5,37 -42,93 Y YOOX NET-A-PORTER GROUP 24,01 2,43 23,8543 -30,51 5,71 0,0202 0,141 2,15 5,6389 -5,85 - 0,0202 -49,75 8,46 0,1372 22,61 Z ZIGNAGO VETRO ZUCCHI ZUCCHI RSP Lavoro mercato, tendenze e offerte Luci e ombre «Garanzia Giovani» funziona Il 44% trova lavoro in 6 mesi Il piano cofinanziato con l’Europa prevede un percorso di formazione in base al titolo di studio. Ma ad avere successo sono soprattutto i laureati con esperienza ::: GIULIA CAZZANIGA ■■■ Centosessantatremila sici- liani e centoventiduemila campani si sono registrati a Garanzia Giovani. Numeri importanti, se confrontati con i dati ad esempio di Veneto e Piemonte, dove si sono iscritti “solo” in 55-60mila. È nel Sud Italia e isole che, scrive l’Isfol nel rapporto che traccia i risultati a due anni dall’inizio del programma, si concentrano i Neet,e cioè i giovani che non studiano né lavorano. Lo studio presentato in questi giorni traccia così l’ennesima linea nello Stivale, dove vivono 1 milione e 723mila giovani inattivi. È questo il bacino potenziale a cui il programma si rivolgeva, più di un miliardo di euro europei e 378 italiani, risorse da spendere entro il 2018. Nella classifica dei Paesi europei che hanno aderito siamo, per cifre, secondi solo alla Spagna “grazie” all’alto tasso di disoccupazione giovanile. Dal primo maggio 2014, data dell’avvio di Garanzia Giovani in Italia, di aggiornamenti in corso d’opera ne sono stati fatti molti. Primo tra tutti, l’estensione del programma fino ai 29 anni, non 24 come chiedeva l’Europa. E il risultato,oggi, è che più della metà (il 57%, e cioè 982mila ragazzi) di chi avrebbe potuto aderire alla Garanzia lo ha fatto. I NUMERI DEGLI OCCUPATI Come è andata? È andata che in 73mila e 300 hanno trovato un’occupazione dipendente, a uno (34%), tre (39,7%), sei mesi dalla conclusione del programma (la maggioranza: il43,8%). Altri 170mila ragazzi hanno poi fatto un tirocinio in azienda: è que- sta la misura che è stata più proposta e più utilizzata. I dati più freschi dicono che su 194mila giovani che a fine marzo hanno concluso il percorso proposto all’interno del programma, 73mila hanno un lavoro, il 37,8%. E tra chi è ancora nel programma, il 21% è già stato assunto. Il numero di occupati sul totale degli iscritti è quasi raddoppiato dal 30 settembre 2015 al 31 marzo 2016. I giovani presi in carico da parte dei servizi per il lavoro superano poi i 630 mila. Ben 265mila giovani sono stati avviati a un intervento di politica attiva: sono il 42,1% dei presi in carico. MEGLIO LA LAUREA Sono soprattutto i profili “forti” deilaureati, ad aver avuto successo. E tra quegli occupati di cui sopra, la maggior parte è di sesso maschile e ha un età compresa tra i 25 e i 29 anni. La percentuale di occupati aumenta infatti con l’aumentare dell’età e con il tito- lo di studio: a un mese dall’uscita dal programma risulta occupato il 28,1% dei giovani con titoli di studio basso e il 39% di chi ha un titolo terziario. Numeri che, tra coloro che hanno concluso il loro percorso da almeno sei mesi, salgono rispettivamente al 31,3% e al 50,6%. C’è una variabile, però, che Isfol invita a considerare: le misure della Garanzia Giovani dedicate alla fascia dei 15-18enni con bassi livelli di istruzione avevano soprattutto lo scopo di reinserimento nei percorsi di istruzione e formazione professionale. In altre parole, i minori tassi di inserimento dei profili più "fragili" potrebbero (ma di certezze non ce ne sono) essere più che compensati dalla quota di giovani recuperati all’interno di percorsi di studio. LA COMUNICAZIONE È il passaparola tra amici, parenti e conoscenti, a spopolare tra i canali attraverso cui i giovani A ROMA E MILANO Autogrill avvia il progetto «Scuola & Lavoro» e avvicina 100 studenti alla pratica aziendale Autogrill ha scelto di sostenere la formazione professionale dei ragazzi provenienti da alcuni Istituti Superiori italiani lanciando, a partire da fine giugno, un programma estivo della durata di circa sei settimane, a cui parteciperanno circa cento studenti frequentanti il terzo e il quarto anno di scuole medie superiori di Milano e Roma. Il Gruppo, attivo nel comparto della ristorazione, è tra le prime aziende del proprio settore a sviluppare questa attività, prevista dal Decreto Legge 107/2015. L’azienda, infatti, intende avvicinare al mondo del lavoro i giovani puntando su una formazione molto pratica e contribuire, così, a dare seguito alle disposizioni previste dal Ddl cosiddetto de “La Buona Scuola”. si sono avvicinati alle opportunità offerte dalla Garanzia: così è stato per il 39% degli iscritti. Un altro 24% ne è venuto a conoscenza attraverso centri per l’impiego, agenzie per il lavoro e centri per l’orientamento e il lavoro, il 20% circa lo ha saputo tramite internet e social network. L’AIUTINO DEGLI INCENTIVI Scrive l’Isfol, che Garanzia Giovani si sta dimostrando «un buono strumento di mobilitazione»: su 10 registrazioni, 5 persone non avevano mai avuto contatti con i servizi per il lavoro. A trainare questi numeri, c’è stato anche il bonus occupazionale: in pratica, le imprese che assumevano un giovane iscritto al programma potevano ottenere un’agevolazione da 1500 a 6mila euro, un premio variabile a seconda della durata dell’esperienza lavorativa e dellivello delgiovane che entrava in azienda. Visto quanto hanno funzionato i tirocini extracurricolari, in attesa che la Ue rifinanzi il programma (ancora non è certo), a marzo il governo ha modificato questo tipo di contratto. In pratica, lo Stato contribuisce con 300 euro (inizialmente ne erano previsti 500): un importo fisso a cui se ne aggiunge uno variabile a carico dell’impresa ospitante. Per far sì che chi porta a termine quello che una volta si chiamava stage venga assunto, poi, è stato previsto il riconoscimento di un super bonus occupazionale al datore che assume il giovane con un contratto di lavoro a tempo indeterminato: un incentivo che va dai 3mila ai 12mila euro. © RIPRODUZIONE RISERVATA email: [email protected] 20 Lavoro __Venerdì 24 giugno 2016__ @ commenta su www.liberoquotidiano.it La formazionegiovanile e il lavoro ::: Commento L’apprendistato fa flop E raggiungere Berlino resta solo un bel sogno ::: ATTILIO BARBIERI ■■■ Le dimensioni del programma euro- peo Garanzia Giovani sono significative. Sul milione abbondante di giovani che si sono registrati sul portale web del ministero, i 712mila abbondanti presi in carico sono comunque un risultato notevole. Fra i motivi che hanno spinto i giovani a farsi avanti spiccano la loro scarsa propensione a frequentare un corso di formazione, appena lo 0,5%,e il dato di quanti si aspettavano di ricevere aiuto nella ricerca di un lavoro: appena il 16,5%. Quelli che hanno declinato la Youth Guarantee come una mera operazione di collocamento sono meno di due su dieci. Interpretare numeri di questo genere è sempre rischioso, ma non mi sentirei di escludere che alla base di questa risposta vi sia soprattutto una buona dose di realismo. Gli under 30 hanno capito quel che molti editorialisti fingono di ignorare: fintanto che non ripartirà davvero l’economia, i contratti di lavoro rischiano di restare un miraggio. I posti non si fabbricano a tavolino, né con il Jobs Act renziano né con la Garanzia Giovani. Certo uno su tre ha dichiarato di essersi registrato per trovare un lavoro o fare un tirocinio qualsiasi e oltre quattro su dieci per trovare lavori o tirocini coerenti con le competenze maturate durante il percorso di studi. Ma nel momento in cui si offre la propria disponibilità per uno stage, ci si pone in una prospettiva diversa rispetto a quella di quanti cercano un’occupazione e si aspettano di essere aiutati a trovarla. Probabilmente tra i nostri ragazzi c’è una consapevolezza diffusa che è finito il tempo del posto sicuro e un tirocinio può funzionare benissimo come percorso per accelerare l’entrata nel mondo del lavoro. Un atteggiamento perfettamente in linea con gli obiettivi di Garanzia Giovani. Purtroppo questa disponibilità degli under 30 ha autorizzato alcune Regioni a trasformare il programma europeo in una fabbrica di tirocini (il tema è sviluppato in altra parte della pagina) trascurando le altre misure previste. A cominciare dall’inserimento lavorativo. Una constatazione che smorza parecchio gli entusiasmi sui risultati raggiunti e dovrebbe indurre il professor Maurizio Del Conte, presidente della neonata Agenzia nazionale delle politiche attive, a intervenire preventivamente proprio su questi ambiti territoriali più problematici. Non a caso sui 280.991 giovani che hanno ricevuto una misura, ben 159.202, circa il 56%, hanno svolto un tirocinio, mentre 46.533, pari al 16,5%, hanno beneficiato di un bonus occupazione. Stupisce il flop inappellabile dell’apprendistato, inferiore all’1% sul totale dei giovani presi in carico. Un insuccesso legato in buona misura al bonus decontribuzione che ha reso più vantaggiosi in assoluto i contratti a tutele crescenti. Ma anche l’ennesima conferma che le imprese italiane vedono negli apprendisti soprattutto l’occasione per pagare meno di stipendio e contributi. Le novità di quest’anno, con la riduzione del bonus assunzioni e la firma del nuovo contratto di lavoro per l’apprendistato, dovrebbero riequilibrare le proporzioni. Ma fintanto che manager e imprenditori dimostreranno questa scarsa fiducia nei contratti d’ingresso coi quali i giovani possano imparare un mestiere, continuerà a mancarci il canale che ha fatto della Germania il paese europeo con la disoccupazione giovanile più bassa. © RIPRODUZIONE RISERVATA L’altra faccia della medaglia I tirocini sono ancora troppi Così si rischia di svilire il piano Nonostante la stretta imposta dal governo, a livello locale si applicano le vecchie regole ::: GIOVANNANGELO ANGELERI ■■■ In chiaroscuro, gli esiti del programma di Garanzia Giovani illustrati dall’ultimo rapporto di monitoraggio dell’Isfol. A fronte di un milione di adesioni di giovani fuori dal sistema di istruzione e formazione e fuori dal mercato del lavoro, 280.991 hanno potuto fruire di almeno una delle 9 misure previste dal programma. Ancora meno quelli che hanno avuto un vero e proprio contratto di lavoro a tempo indeterminato o a tempo determinato superiore a 6 mesi o di apprendistato professionalizzante, con circa 44.000 domande di bonus assunzione erogate dall’Inps. Il rapporto conferma che la misura che ha avuto sicuramente più successo è quella del tirocinio, consentendo ai critici di sostenere che il programma rischi di ridursi a un “tirocinificio” con l’aggravante che molti giovani sono ancora in attesa di percepire il pagamento delle indennità, pur avendo ormaiconcluso il tirocinio da diversi mesi, a causa dei soliti, immancabili, problemi procedurali. Infatti, attraverso la Youth Guarantee sono stati attivati 159.202 tirocini: circa il 53% dei giovani che hanno ricevuto una misura all’interno del programma, hanno attivato un ti- Il ministro del Lavoro Giuliano Poletti [Ansa] rocinio. Si tratta di esiti prevedibili e determinabili già in sede di programmazione delle risorse regionali, in quanto il 29% delle risorse è stato assegnato ai tirocini, oltre il doppio rispetto a alla seconda misura in ordine di stanziamenti, quella che prevede il reinserimento dei giovani nei percorsi formativi con un’allocazione finanziaria del 12% del totale. La tendenza delle diverse regioni a puntare sulrisultato meno ambizioso dei tirocini emerge anche nel raffronto con il bonus cui sono stati destinati in totale poco più di 150 milioni del miliardo e mezzo destinato al finanziamento delle misure del programma, l’11% delle risorse complessive, importo in diversi casi anche decurtato a seguito di riprogrammazioni fi- nanziarie necessarie per coprire altre misure, prima fra tutti il tirocinio. L’unica eccezione è stata la Lombardia che ha destinato al bonus circa 52 milioni, il 35% delle risorse a livello nazionale, già realizzato per il 71%, con 11.385 domande approvate dall’Inps. In ogni caso, il rischio di ridurre il programma ad un tirocinificio era già stato considerato dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali che infatti, dal 1˚marzo 2016, con il lancio della Fase Due ha previsto il super bonus per la trasformazione di tirocini effettuati all’interno del programma in contratti di lavoro a tempo determinato, indeterminato e di apprendistato professionalizzante. Inoltre, sono state introdot- te delle condizionalità nuove per l’attivazione di nuovi tirocini. In particolare,l’indennità dovrà essere composta da un importo pubblico pari a un massimo di 300 euro e un importo variabile a carico dell’impresa ospitante in considerazione della normativa regionale di riferimento. Nel caso in cui l’indennità prevista dalla normativa regionale coincida con l’importo massimo (300 euro), il contributo pubblico dovrà essere riparametrato così da integrare il cofinanziamento privato da parte del datore di lavoro. Però, la nuova disciplina si applicherà agli avvisi Regionali emanati a partire dal 1˚ marzo, mentre per i tirocini attivati sulla base dei precedenti avvisi, continuano ad applicarsi le vecchie regole. Questa situazione rischia di rendere inefficace la stretta sui tirocini in quanto molte regioni hanno attivato un avviso a sportello per cui valgono le vecchie modalità che non prevedevano il cofinanziamento. Col rischio che le nuove disposizioni nazionali non trovino mai applicazione a livello regionale.Inoltre,la stessa indicazione del Ministero rischia di essere intempestiva in quanto molte regioni hanno già esaurito le risorse, anche a seguito delle riprogrammazioni. © RIPRODUZIONE RISERVATA Lavoro __Venerdì 24 giugno 2016__ 21 @ commenta su www.liberoquotidiano.it il punto Se integrato al Jobs Act «Garanzia Giovani» ha già tanti meriti Potrebbe averne altri ::: GIANNI BOCCHIERI ■■■ È davvero encomiabile la pervicacia Cristina Grieco «Un applauso alle Regioni Ora ci vogliono nuovi fondi» L’assessore al Lavoro della Toscana: obiettivi superati ma le risorse si stanno esaurendo ::: GIULIA CAZZANIGA ■■■ «Le criticità ci sono, ha ragione, ma le voglio prima elencare i vantaggidi questo programma, perché superano le prime di gran lunga». Raggiungiamo al telefono Cristina Grieco, assessore all’Istruzione,formazione e lavoro della Toscana, in questi giorni di dibattito sul programma Garanzia Giovani. Di numeri, nelle 133 pagine del rapporto presentato a due anni dall’avvio del programma, ce ne sono parecchi. E lei li ha spulciati uno a uno come rappresentante delCoordinamento delle Regioni. «Ci sono due elementi», ci dice, «su cui forse in pochi avrebbero scommesso e che invece nella sperimentazione di questo programma hanno funzionato. La prima, sono proprio le Regioni. Sud e isole non si discostano granché dal punto di vista quantitativo da quelle del centronord». Agli inizi i numeri dicevano esattamente il contrario… «Hanno recuperato. Sia per prese in carico che per avviamenti al lavoro». Circa la metà delle proposte fatte ai giovani sono però tirocini, non contratti. Cosa ne pensa? «Non è un elemento negativo, a mio parere. Soprattutto perché se si guardano quegli stessi giovani a 3, 6, 12 mesi dal tirocinio, molti di loro li si troverà occupati. In ogni caso, ilprogramma ha dato la possibilità di far loro incontrare per la prima volta il mondo del lavoro. Certo, da oggi in poi cercheremo di Cristina Grieco, assessore all’Istruzione e lavoro della Toscana sfruttare laddove è possibile l’apprendistato di primo e terzo livello, di implementarlo. Ma i tirocini non rientrano per me nelle criticità». Siamo rimaste alla prima “sorpresa”. La seconda? «Il fatto che i centri per l’impiego abbiano lavorato in modo ottimo. Sono il secondo canale attraverso il quale, dopo il passaparola, i giovani hanno conosciuto Garanzia Giovani». Mi vuole dire che è un sistema, quello dei centri pubblici, che funziona così com’è? «Ovviamente va potenziato per tutte le politiche attive. Manca il personale, ad esempio, è vero. Ma ha dimostrato di sapersi prodigare con impegno per i ragazzi». Fino a qui tutti pregi. «E mi lasci aggiungere che il nostro Paese aveva l’obiettivo di raggiungere 540mila giovani, ne ha raggiunti 1 milione, del quale il 70% è stato preso in carico dal sistema. Per le Regioni è stato un banco di prova importante, un modello direlazione con lo Stato in vista della partenza delle politiche attive». Cosa c’è invece da mettere a punto? «In primis, siamo riusciti a raggiungere diplomati e laureati, ma fatichiamo molto con chi ha la terza media come livello di istruzione, e cioè la fascia più fragile. Chi ha familiarità con internet e con altri strumenti è facile da contattare, ma nella Penisola sono molti gli esclusi.È un lavoro che riguarda il territorio, un’urgenza fondamentale. Dobbiamo poi lavorare meglio sul tema del bilancio delle competenze, attraverso canali formali e informali. In questo ci aiuterà la grande banca dati che funzionerà da piattaforma anche per le politiche attive. I dati sono da implementare a mio parere, da dividere per fasce d’età o per distanza dall’ultima esperienza formativa o lavorativa». Crede che il programma sarà rifinanziato da Bruxelles? «Non è scontato. Siamo stati il secondo Paese dopo la Spagna per risorse ottenute, visto l’elevato tasso di disoccupazione giovanile. Se la Spagna non è riuscita a spendere il target intermedio richiesto dalla Ue, noi ce l’abbiamo fatta. E dopo le forti richieste di Renzi e Hollande, i colloqui dei ministri del Lavoro a livello europeo… sono fiduciosa.Entro fine giugno dovremmo sapere». I soldi sono finiti? «Si stanno esaurendo gli impegni che possiamo prendere». Come hanno reagito le imprese? Agli inizi sembravano non volerne nemmeno parlare… «Anche in questo sono stati fatti grandipassiavanti. Grazie anche alla messa a punto di strumenti come l’alternanza scuola-lavoro e l’apprendistato». © RIPRODUZIONE RISERVATA del ministro Poletti nella difesa del Programma Garanzia Giovani, avviato dal suo predecessore e mai sostenuto da Palazzo Chigi, vista l’accoglienza che gli ha riservato la grande stampa generalista. Ancora nell’ultima conferenza stampa di presentazione del rapporto ISFOL a due anni dall’avvio del programma, il ministro non ha perso l’occasione di sottolineare la valenza di una politica di attivazione, che ha coinvolto più di un milione di giovani fuori dal sistema di istruzione e formazione e fuori dal mercato del lavoro. In tutte le occasioni, non rinuncia a chiedere alle istituzioni europee il rifinanziamento del programma, soprattutto dopo il nostro raggiungimento dell’obiettivo intermedio di rendicontazione, a differenza degli altri Paesi europei coinvolti nel programma. In effetti, oltre ad un così massiccio coinvolgimento, Garanzia Giovani ha avuto moltialtri meriti,sebbene meno interessanti per la stessa stampa generalista. Infatti il programma ha costretto tutte le Regioni ad adottare quei sistemi di accreditamento di operatori pubblici e privati, previsti dalla Riforma Biagi agli inizi degli anni 2000 e rimasti spesso inattuati per almeno un decennio, non senza l’immancabile contenzioso avanti alla Corte Costituzionale. Inoltre, il Programma ha promosso la realizzazione di quella cosiddetta cooperazione applicativa tra i diversi sistemi informatici nazionali e regionali, che dovrebbe costituire ilprodromo diquel sistema informativo unico che gli estensori del decreto di riordino dei servizi all’impiego dichiaravano incautamente di realizzare nel giro di qualche mese. A ben vedere, si tratta di componenti essenziali per la costruzione di quelle politiche attive del lavoro, capaci di ridurre i tempi di disoccupazione e di spostare l’asse degliinvestimenti pubblici dalle politiche passive a quelle attive. Infatti, senza un’adeguata rete di servizi all’impiego, mancherebbe quell’attività di continua sollecitazione dei lavoratori privi di occupazione ad accettare occasioni formative per aumentare la loro occupabilità ed a non rifiutare offerte congrue di lavoro, anche attraverso quei meccanismi sanzionatori che possono arrivare fino alla decadenza dalle indennità didisoccupazione. Senza un sistema informativo efficace, ancorché unico o unitario, poi, quegli stessi operatori non potrebbero condividere quelle informazioni indispensabili per garantire uniformemente in tutto il territorio nazionale, l’accesso e la fruizione delle politiche di inserimento o reinserimento nel mercato del lavoro. Oltre a questi due obiettivi raggiunti grazie a Garanzia Giovani, che sembrano sottostimati persino dal ministero del Lavoro, ilprogramma consente anche diindividuare le cause che potranno ulteriormente complicare il già imbarazzante ritardo dell’implementazione delmodello neocentralista di organizzazione del mercato del lavoro, disegnato dal Jobs Act. In particolare, sarebbe proprio utile approfondire l’analisi sulle diverse modalità di attuazione da parte delle Regioni della misura dell’accompagnamento al lavoro, per ricavarne le loro diverse attitudini a pensare a servizi per il lavoro orientati ai risultati occupazionali, anziché alla semplice esecuzione di attività burocratico-amministrative. © RIPRODUZIONE RISERVATA 22 __Venerdì 24 giugno 2016__ @ commenta su www.liberoquotidiano.it A tu per tu di MATTIAS MAINIERO ::: lelettere [email protected] Le lettere via e-mail vanno inviate sottolineando nell’oggetto: “lettere“. Via posta vanno indirizzate a: Libero - viale L. Majno 42 - 20129 Milano, via fax al n. 02.999.66.264. BOLOGNA qualcuno di essere un antirivoluzionario per farlo finire nella lista. E non importava che si trattasse di un adulto o di un ragazzo. Lui non concedeva la grazia a nessuno. E lo sa Sala che il Che ha organizzato il primo campo di concentramento per gay? Se non fosse stato ucciso giovane, probabilmente sarebbe diventato un dittatore al pari di Hitler. Del resto, lo stesso Che ha sempre ammesso di sentirsi assetato di sangue e che uccidere gli piaceva. Vittoria di Pirro Tutti onesti nella Roma della Raggi? È da molto tempo che le mezze stagioni non ci sono. Ora non ci sono più neanche le stagioni. In attesa di diventare un paese sub-sahariano, potremmo dire che le ere geologiche stanno cambiando o che l’inquinamento muti ilclima. Inizialmente parlare di scie chimiche,di metalli pesanti gettati dagli aerei sulle nostre teste mi pareva una stranezza dettata dall’umorismo dei grillini, ora che governano mi viene da pensare che anche l’impossibile è possibile. Alessandro Cammerieri e.mail *** I grillini sulle nostre teste hanno riversato molte sciocchezze, ma in materia non hanno l’esclusiva. Ricorda la funivia metropolitana che Virginia Raggi ha proposto per Roma durante la campagna elettorale? Proposta accolta con sorrisi e non pochi fischi. Bene: l’idea non è dei grillini. Uno dei primi a parlare della funivia metropolitana fu Walter Veltroni. All’epoca niente fischi e pernacchie. Gesù mio, parlava Veltroni. Che c’era di male in quella funivia? Ignoranti, Veltroni sa, Veltroni ha viaggiato. Negli Usa c’è una funivia, la Roosevelt Island Tramway, che collega l’Isola di Roosevelt con l’Upper East Side di Manhattan. E Roma non ne potrebbe avere una tutta sua? Parla la Raggi. Poveretta, è una grillina. Come la storia dei metalli pesanti, che non è un’invenzione dei Cinquestelle e non riguarda gli aerei. Se non ricordo male, la denuncia fu fatta da un consigliere comunale di Terni. Era relativa ai livelli di cromo e nichel e si riferiva all’aerea siderurgica. Recentemente, i grillini hanno parlato di nuovo di metalli pesanti. Zona interessata: Pavia. Sotto accusa, i concimi. Propongo un argomento per attaccare i grillini. A Roma la Raggi ha raccolto più di 770mila voti. I grillini dicono: è la voglia di cambiamento dei romani, la voglia di pulizia, di rompere con il malaffare. È la Roma pulita che reclama pulizia. Ma veramente i grillini pensano che a Roma ci siano 770 mila votanti tutti galantuomini, osservanti della legge, tutti con la fedina penale immacolata? Proprio nessun malfattore? Nessun truffatore? Neanche un piccolo mariuolo? E che cos’è il paradiso terrestre? Cala, Trinchetto, cala. [LaPresse] [email protected] segui la rubrica anche su www. Il rieletto sindaco di Bologna, Valerio Merola, si vanta della sua vittoria alballottaggio. Vittoria quasi di Pirro, se si pensa che la sua avversaria, la consigliera comunale Lucia Borgonzoni, ha avuto pochissima visibilità in televisione. Se avesse dovuto vedersela, invece, con un’altra consigliera comunale della stessa città, Valentina Castaldini, unica rappresentante del Nuovo centrodestra, presente in tutte le trasmissioni televisive, e non si sa per quale motivo,il nostro sindaco avrebbe dovuto cambiare mestiere. Luisa Ricchi e.mail Massimo Albini e.mail ROMA Non solo protesta La Ferilli convertita in quel di Roma alla causa del Movimento Cinquestelle ha affermato che analizzando il voto, quello diprotesta equivarrebbe a quello di cambiamento. Ritengo invece, che ci sia una differenza sostanziale: il voto di protesta può essere “pro tempore” indice di un dissenso nei confronti dei tradizionali attori della politica, senza implicazioni di necessaria affinità dell’elettore con chi ne beneficia, mentre il voto di cambiamento implica aspettative da parte dell’elettore, che nel merito si affida ad un soggetto di cui condivide il carattere innovativo della proposta. Penso che soprattutto a Roma, date le contingenze pregresse di cattiva gestione della cosa pubblica, ilvoto dicambiamento sia stata apertura di credito verso il Movimento Cinquestelle, che verrà chiamato a dar prova della propria capacità gestionale, pena il consistente ridimensionamento alla prossima tornata elettorale. ELEZIONI Il vero vincitore Nel ballottaggio a vincere è stato il partito dell’astensione. Mai s’è verificata una così bassa affluenza alle urne. Pertanto la crescita esponenziale dell’astensionismo è un fenomeno che dovrebbe essere studiato ed interpretato. È come una malattia che colpisce nel cuore la democrazia rappresentativa. La disaffezione e il distacco che esiste fra cittadini e potere è dovuto, a mio avviso, alla eccessiva personalizzazione. L’offerta politica deve incentrarsi su programmi e non su schieramenti, alleanze o leader. Il 2 ottobre siamo chiamati di nuovo al voto,per il referendum confermativo della riforma costituzionale. Sarebbe opportuno e necessario far conoscere agli elettori il testo della nostra Carta costituzionale e le modifiche che verrebbero introdotte con la riforma. Daniele Bagnai e.mail Angelo Ciarlo e.mail SALA Quella maglietta col Che VICE DIRETTORI Massimo de’ Manzoni (vicario) Franco Bechis - Fausto Carioti DIRETTORE GENERALE Stefano Cecchetti REDAZIONE MILANO e AMMINISTRAZIONE Viale L. Majno, 42 - 20129 Telefono: 02.999.666 - Fax: 999.66.264 Finalmente l’Ue dimostra un po’ di considerazione anche per gli italiani e le loro esigenze! Dopo annidi controlli seri, continui e faticosi (chissà quanti esemplari avranno dovuto esaminare), è stato deciso che le nostre vongole, buone ma che hanno per la maggior parte una grandezza di 22 millimetri, si potranno pescare, mentre prima dovevano essere minimo di 25 mm. Sono felice perché adesso, quando preparerò la pasta con le vongole, non dovrò mettermi più a misurarle. Prima fino ai24 mm avreidovuto riportarle in pescheria. Claudio Iona e.mail TRASPORTI/1 Marina alla deriva L’aliscafo distrutto a Stromboli (l’ultimo di una serie) non doveva partire con quello scirocco. Le isole minori non hanno porti riparati dove attraccare, ma pontili ricavati sulle spiagge, dove certo non è facile ormeggiare. A tutto ciò si aggiunga che una volta anche per comandare un aliscafo bisognava aver fatto la trafila di patentino, patente e diciotto mesi su una turbo-nave; oggi un grado non si nega a nessuno: basta fare un anno il meccanico, poi andare in Capitaneria, fare un esame deficiente e diventare Direttore.La Marina mercantile e quella militare sono alla deriva. Raffaella Parricchi e.mail SICILIA Per gli incendi paghino i colpevoli Dopo i numerosi ed estesi incendi che hanno recentemente sfregiato la Sicilia, nella mag- LOTTO Estrazione del 23/06/2016 BARI 17 81 90 68 70 CAGLIARI 65 56 25 17 88 FIRENZE 69 12 35 66 24 GENOVA 17 59 55 28 50 MILANO 57 27 65 15 NAPOLI 20 12 36 50 55 PALERMO 30 68 87 71 42 ROMA 36 86 29 23 47 TORINO 35 23 80 73 89 VENEZIA 75 77 10 72 82 NAZIONALE 44 87 36 50 15 Angelo Catalano e.mail TRASPORTI/2 8 Storie di ordinaria follia 10eLOTTO N. oro 17 12 17 20 23 25 27 30 35 36 56 La combinazione vincente 17 - 18 - 25 - 43 - 66 - 87 Apprendo dai giornali che uno dei padridi questo disastro economico e sociale, dovuto in buona parte a moneta unica più Bce, il professor Romano Prodi discetta su cause e rimedi per l’attuale situazione. Mai che queste persone se ne stiano zitte! DIRETTORE RESPONSABILE Pietro Senaldi Una buona notizia SUPERENALOTTO Prima sbagliano e poi discettano DIRETTORE Vittorio Feltri gior parte dei casi di origine dolosa, dai vertici politici della Trinacria si intende chiedere aiuti economici adducendo lo stato di calamità. Ma tale sostegno può venire solo quando la sciagura è prodotta da agenti naturalinon prevedibili o affrontabili. Siccome la responsabilità di quanto avvenuto è riconducibile all'uomo, siano i colpevoli a pagare in moneta sonante, con le loro proprietà ed il lavoro. 57 59 65 68 69 75 77 81 86 90 EUROPA/1 Ho visto la foto che ritrae Sala che mostra orgoglioso la sua maglietta di Che Guevara. Mi domando se Sala sa che razza di criminale fosse stato il Che. Lo sa Sala che fine faceva fare il Che ai suoi oppositori? Lo sa quanti innocenti ha fatto fucilare il Che? Bastava accusare EUROPA/2 Oscar Fenu e.mail Numero jolly: 1 Numero SuperStar: 57 QUOTE SUPERENALOTTO • Nessun ”6” (jackpot 98.355.327,73) • Nessun ”5+1” • Ai 5 ”5” vanno € 32.758,59 • Ai 559 “4” vanno € 297,23 • Ai 20.081 ”3” vanno € 24,97 • Ai 299.757 ”2” vanno € 5,20. QUOTE SUPERSTAR • Nessun “5 stella” • Ai 2 “4 stella” vanno € 29.723,00 • Ai 90 “3 stella” vanno € 2.497,00 • Ai 1.360 “2 stella” vanno € 100,00 • Ai 9.432 “1 stella” vanno € 10,00 • Ai 19.562 “0 stella” vanno € 5,00. • Montepremi: € 3.899.832,00 Storie di follia collettiva 21 giugno. Partenza da Voghera col treno delle 7.40. A Milano Lambrate incontro una terza persona. Mio figlio e io siamo i primi partiti. Treno ore 9 per Brescia, ore 10.15 stazione Brescia, coda caffè, toilette coda. Voilà, coda due ore per prendere il treno per Sulzano. 12.15 partenza, arrivo 13.30 finalmente, siamo sulle acque. Bellissimo, organizzatissimo, sorvegliatissimo, affollatissimo. Code infinite anche per la fontanella dell’acqua. Tre ore per ammirare la costruzione passeggiando sulle acque, encomiabile. Alle 16.30 in coda per treno ritorno, partenza 19 arrivo a casa alle 23.30. Totale 12 ore di viaggio per 3 di cammino con Christo. Alessandro Gaggianese e.mail REDAZIONE ROMA Via Trinità dei Pellegrini, 12 - 00186 Telefono: 06.999.333 - Fax: 06.999.33.443 EDITORIALE LIBERO S.r.l. SEDE LEGALE: Viale Luigi Majno, 42 - 20129 Milano DISTRIBUTORE PER L’ITALIA E L’ESTERO PRESS-DI Distribuzione Stampa e Multimedia Srl STAMPA LITOSUD SRL - Via Aldo Moro 2- Pessano con Bornago (MI) LITOSUD SRL - Via Carlo Pesenti 130 - Roma L’UNIONE SARDA S.p.A. Centro stampa - Via Omodeo, 5 - 09030 Elmas (CA) S.t.s. S.p.A. - Strada V zona industriale, 35 - Catania CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE PRESIDENTE: Arnaldo Rossi CONSIGLIERI: Claudio Santini - Stefano Cecchetti TESTATA: Opinioni nuove - Libero Quotidiano Contributi diretti legge 7 agosto 1990 n. 250 nº 173 anno LI Registrazione nº 8/64 del 22/12/1964 - Tribunale di Bolzano CERTIFICATO N. 8166 DEL 06/04/2016 ISSN 1591-0423 La tiratura di venerdì 24 giugno 2016 è di 102.408 copie 23 __Venerdì 24 giugno 2016__ @ commenta su www.liberoquotidiano.it Su Vi invitiamo a scrivere lettere brevi. La redazione si riserva il diritto di tagliare o sintetizzare i testi. Posta prioritaria DI MARIO GIORDANO La politica tra facce nuove e facce di bronzo Caro Giordano, dopo il clamoroso successo delle pentastellate, l’avvocato Raggie la dottoressa Appendino, in quel di Roma e Torino, gli esperti di politica si sono affannati a spiegarci i motivi del perché l’elettorato si sia orientato verso le due «grilline». Non pensa anche lei che la carta vincente dei Cinque Stelle sia stata candidare due «gran belle ragazze»? Paolo Vacchini – Milano Pensavo la stessa cosa mentre osservavo ieri il sindaco Virginia Raggi aggirarsi per CALCIO Un ct coraggioso Nonostante tutto, bravo Conte. Il ct, contro l’Irlanda, ha fatto giocare molti calciatori maiscesi in campo. Di conseguenza, la squadra non ha potuto dare il meglio di sé e ha perso. Ma ha fatto bene: ha risparmiato le energie dei titolari. L’importante è andare avanti e vincere le partite decisive, alle quali Conte si presenterà con la squadra migliore e anche più fresca. Giacomo Alberti e.mail INFORMAZIONE Voglia di nazione, cioè di libertà Una battuta circolava su internet: c’è ancora un modo per far sì che, dopo l’omicidio della Cox,le sortidel movimento proBrexit possano essere risollevate: che qualche suo esponente venga fatto fuori da uno psicopatico pro-remain. Una battutaccia.Ma di quelle che contengono una buona dose di verità e di cinico realismo. Il fatto è le strade di Roma avvolta in una fascia tricolore, elegante e affascinante. E anche Chiara Appendino, fin dalle sue prime apparizioni, ha vinto il confronto con Piero Fassino dal punto di vista dell’appeal. Non era difficile, si capisce, ma di certo Osvaldo Napoli (con tutto il rispetto) non era competitivo nemmeno da questo punto di vista. Discorsi futili? Mica tanto. È stato proprio Silvio Berlusconi a insegnare all’Italia che la politica si fa anche con le facce e che avere facce giovani, fresche, pulite vale più che presentare tomi di programmi che, il più delle volte, restano disattesi. Ricordo l’ironia che accompagnò le prime giovani donne ministro, dalla Carfagna alla Meloni, ne cito due che hanno dimostrato con il tempo di essere persone davvero in gamba, capaci di far politica e che allora furono accolte tra risolini e toccate di gomito. Poi è stata la volta di Renzi mostrare il volto pulito del Pd: rottamati i vecchi arnesi, da D’Alema alla Bindi, ha messo in campo un gruppo d’assalto di persone nuove, capaci, preparate, com- che, come osservava su Libero Paolo Becchi, il “sistema” di pensiero unico globale, di cui la strategia europeista è diretta emanazione,ha scelto diesercitare il proprio dominio facendo leva non tanto su argomenti razionali, ma sulle emozioni di massa e sulle svariate paure oggi in circolazione (crollo dei mercati, oscure minacce di ritorsione, ecc.), che vengono così ad aggiungersi, all’interno di quel mostro che è diventato il discorso pubblico dell’Occidente,all’utilizzazione spregiudicata della xenofobia, della stigmatizzazione dei «discorsi ispirati all'odio», ecc. Oggi abbiamo un gran numero di giornali e di mezzi audiovisivi, è vero, ma che ripetono più o meno tutti la stessa cosa.L’azione scientificamente deformante esercitata dai media riproduce questa assordante ridondanza del discorso pubblico. Uno dei motivi di ciò è probabilmente che la maggior parte degli addetti all’informazione fa parte del medesimo ambiente socio-culturale, all’interno del quale informazione, politica e show business scambiano reciprocamen- battive, dalla Simona Malpezzi (la mia preferita) alla Alessia Morani. Ora è la volta dei Cinque Stelle, che superati i primi desperados che credevano nelle scie chimiche e vestivano come tupamaros di provincia, hanno schierato volti assai più piacevoli e credibili, come appunto quelli della Raggi e della Appendino. Non c’è da stupirsi, caro Paolo. Ma nemmeno da emozionarsi troppo. Perché, le dico la verità, mi fa un po’ ridere questo correre entusiasta sul carro dei vincitori a Cinque Stelle, con il coro estasiato di coloro che pure, fino a ieri, sparavano a zero contro il movimento. Il campione della giravolta è Enrico Salza: torinese, già presidente del comitato di gestione Intesa San Paolo, principe del salotto buono al gianduiotto, in campagna elettorale aveva detto: «Se vince la Appendino Torino e il Piemonte sono finiti». Ora s’è corretto e dice: «Con la Appendino Torino e il Piemonte possono rilanciarsi». Che ci vuol fare? In politica ci sono le facce nuove e le facce pulite. Ma purtroppo resistono sempre le solite facce di bronzo. te le proprie funzioni. Per questo vorrei ringraziare Libero e spero continui a esistere questo oramai unico raggio nel regno delle tenebre. Grazie per dar voce a qualcosa che sta maturando nella società, ma che ci si ostina a non voler vedere, quella «voglia di nazione» che è voglia di libertà, come bene traspare dal contributo di Becchi. Emanuele Castrucci Ordinario di Filosofia del Diritto all’Università di Siena FINCANTIERI Il premier a bordo delle navi Siamo stati indirettamente chiamati in causa da un articolo di Franco Bechis del 20 giugno e desideriamo chiarire alcuni particolari. Il presidente delConsiglio viene sempre invitato a presenziare in occasione delle cerimonie a bordo delle nostri navi da crociera, in virtù dell’attenzione che ilgoverno ripone nell’industria cantieristica, comparto all’avanguardia tecnologica, uno dei principali motoridell’export italiano, nonché uno degli ultimi baluardi per rilanciare il manifatturiero europeo e americano e arginare la crescita asiatica. Fincantieri vanta la leadership mondiale nel settore, motivo per cui questa attenzione siè rinnovata anche nell’aprile scorso allorché il ministro deiTrasporti e delle Infrastrutture Graziano Delrio, su delega della presidenza del Consiglio, ha rappresentato l’esecutivo alla cerimonia di consegna di una nostra nave passeggeri a Marghera. Matteo Renzi ci ha onorato della sua presenza a Monfalcone più di due anni fa, mentre ospite d’onore alla recente consegna di Carnival Vista, quella cui si riferisce l’articolista, è stata Debora Serracchiani, presidente della regione che ospita il nostro stabilimento isontino. Queste occasioni non sono passerelle mondane,ma momentidi testimonianza diretta per i nostri clienti, come il gruppo Carnival, che con oltre 30 miliardi finora investiti per acquistare le nostre navi si pone come il maggior investitore americano in Italia. Fincantieri Media Relations e.mail NORD: Bel tempo su tutte le regioni, salvo variabilità diurna sulle Alpi con locali e brevi fenomeni sul comparto centro orientali. Temperature in ulteriore aumento. CENTRO: Si rinnovano condizioni di bel tempo con cieli in prevalenza sereni o poco nuvolosi. Da segnalare isolati fenomeni diurni in sviluppo diurno sulla dorsale centrale. Temperature stabili. SUD: Si rinnovano condizioni di bel tempo con cieli in prevalenza sereni o poco nuvolosi. Da segnalare isolati fenomeni diurni in sviluppo diurno sulla dorsale centrale. NORD: Avvio di giornata soleggiato. Aumenta l'instabilità nel pomeriggio sui rilievi con rovesci e temporali in locale sconfinamento anche sulla Val padana, specie settentrionale. Temperature in lieve calo. CENTRO: Bel tempo ovunque, ad eccezione di rovesci diurni sulla dorsale centrale. Temperature perlopiù stazionarie con clima estivo. Mari calmi o poco mossi. SUD: Tempo a tratti ancora instabile tra Sicilia orientale, Calabria e Metaponto ma con tendenza a rasserenamento entro fine giornata. Temperature stabili o in locale flessione. NORD: Bel tempo prevalente ma con instabilità dal pomeriggio sui monti, occasionalmente anche sulle pianure tra Lombardia, Emilia, Veneto e Friuli entro sera. CENTRO: Bel tempo ovunque, salvo locali annuvolamenti diurni lungo la dorsale ma senza fenomeni degni di nota, se non isolati. Temperature perlopiù stazionarie con clima estivo. SUD: Torna il bel tempo anche al Sud, nonostante ancora qualche isolato fenomeno diurno in sviluppo sulla dorsale. Temperature stabili o in locale rialzo, massime tra 26 e 31°C. Temperature previste oggi PUBBLICITÀ NAZIONALE Direzione Generale: Via Monte Rosa, 91 - 20149 Milano Tel. 02.3022 1/3837/3820 - Fax 02.30223214 e-mail: [email protected] Per le filiali di competenza territoriale: www. system24. ilsole24ore.com PUBBLICITÀ LOCALE Viale Milanofiori Strada 3, Palazzo B10 20090 Assago (Milano) Tel. 02. 57577.605/640 - [email protected] PUBBLICITÀ ONLINE Via Monte Rosa, 91 - 20149 Milano Tel. 02 30223003 - Fax 02 30223058 e-mail: [email protected] www. websystem. ilsole24ore . com Abbonamenti nazionali ● 12 mesi: 7 giorni ● 6 mesi: 7 giorni ● 3 mesi: 7 giorni ● 12 mesi: 6 giorni ● 6 mesi: 6 giorni ● 3 mesi: 6 giorni ● 12 mesi: 5 giorni ● 6 mesi: 5 giorni ● 3 mesi: 5 giorni .....................................€ 330 .....................................€ 175 .....................................€ 95 .....................................€ 290 .....................................€ 155 .....................................€ 85 .....................................€ 250 .....................................€ 130 .....................................€ 70 Il versamento dovrà essere intestato a: Editoriale Libero S.r.l. Viale L. Majno, 42 - 20129 Milano 800984824 MIN MAX Modalità di pagamento: ● versamento su C/C Postale n. 41953050 ● Bonifico banc. Unicredit s.p.a. Largo Angelo Fochetti 16, Roma IBAN: IT43B0200805346000500035665 ANCONA AOSTA BARI BOLOGNA Per l’attivazione si prega di inviare i dati precisi dell’intestatario dell’abbonamento, unitamente alla ricevuta del versamento effettuato, al Fax 02.999.66.279 Ufficio Abbonamenti e arretrati del quotidiano: Tel. 02.999.666 e-mail: [email protected] Orario: 10.00-12.30 (dal lunedì al venerdì) Arretrati del solo quotidiano: disponibili, salvo esaurimento scorte, le copie dell’ultimo anno. € 4,00 cad. con richiesta scritta, accompagnata dall’importo in valori bollati, indirizzata a Libero - Uff. Arretrati Viale L. Majno, 42 20129 Milano CAGLIARI CAMPOBASSO FIRENZE GENOVA L'AQUILA MILANO 22 17 23 21 20 19 19 24 15 24 27 33 28 33 29 30 35 30 31 33 MIN MAX NAPOLI PALERMO PERUGIA POTENZA PRATO ROMA FIUMICINO TORINO TRENTO TRIESTE VENEZIA 21 21 22 18 19 21 20 20 25 22 32 26 32 28 35 34 32 33 31 31 Su Sky Arte HD il documentario su Natalia Ginzburg Il sistema culturale no profit genera 89,7 miliardi di euro Oggi alle 20.30 arriva in prima visione su Sky Arte HD (canale 120 e 400 di Sky) il documentario Natalia Ginzburg - Storia di una voce, dedicato al primo appuntamento con il programma di attività culturali della città di Torino nell'auditorium del Grattacielo Intesa San Paolo. Il programma di reading a cura di Giulia Cogoli ha reso omaggio alla celebre scrittrice nel centenario della nascita.Toni Servillo, Anna Bonaiuto e Lella Costa sono le tre voci narranti. Il sistema produttivo culturale creativo fatto da imprese e non profit genera 89,7 miliardi di euro e attiva altri settori dell’economia arrivando a muovere nell’insieme 249,8 miliardi, equivalenti al 17% del valore aggiunto nazionale. Questi i dati messi in luce dal Rapporto 2016 “Io sono cultura l’Italia della qualità e della bellezza sfida la crisi”, elaborato da Fondazione Symbola di Eremete Realacci e Unioncamere presentato oggi al Mibact, alla presenza del ministro Dario Franceschini. La polemica Quando il populismo era una cosa seria I socialisti prima di Lenin, i «farmer» americani contro i ricchi, la parabola del peronismo Storia di un’idea rispettabile di democrazia trasformata in vizio dalla macchina del fango ::: MARCO GORRA di PAOLO NORI ■■■ Dici populismo e pensi a demagoghi paonazzi, arruffapopolo urlanti, agitatori col megafono. Dici populismo e vedi politicanti da due soldi, tribuni della plebe, ingannatoridelle masse.Dici populismo, insomma, e davvero ti passa davanti dagli occhi la feccia dell’umanità. Poche parole come questa risultano così efficaci nello squalificare in partenza qualsiasi cosa: una persona, un’idea o altro. Potenza della propaganda: a forza di ripeterci che il populismo è lo spauracchio ultimo del tempo presente, sono riusciti ad instillarci il riflesso pavloviano per cui ci basta sentirlo nominare per metterci ad abbaiargli contro. Questa specie di macchina del fango semantica è intervenuta a rovinare la reputazione diuna parola che, per un secolo abbondante, aveva avuto una storia più che rispettabile, risultando addirittura pionieristica rispetto a tanti avanzamenti culturali e politici che scuole di idee più recenti e prestigiose non si sarebbero fatte scrupoli a saccheggiare senza pietà. Tacendo delle suggestioni più radicali (esistono correnti di pensiero secondo cui il primo populista della storia rispondeva al nome di Napoleone Bonaparte, nientemeno), per trovare l’origine del populismo bisogna andare all’inizio degli anni ’70 del XIX secolo in Russia. Dove arretratezza ed immobilismo fanno il miracolo e creano il socialismo prima del socialismo. Al posto degli operai ci sono i contadini e al posto della collettivizzazione a tappe forzate c’è la scoperta di una sorta di socialismo innato e consustanziale al dna della popolazione rurale, ma per il resto siamo lì: sarà il populismo ad incanalare il fiume puro ed incorrotto diun universo popolare e contadino che, una volta liberato dalle angherie zariste ed aristocratiche, potrà finalmente scorrere secondo la propria natura istintivamente tendente al bene. La fine del populismo russo, come noto, non sarà delle migliori. Cooptato alla bell’e meglio nell’armamentario ideologico bolscevico (nonostante le perplessità di Lenin, che anzi ne diffidava vedendoci un riflesso dell’ideologia gret- Come la coda del maiale ■■■ La scorsa settimana, come i lettori di Libero NELLA STORIA Esempi di storici populismi. Sopra, particolare de «Il Primo Console supera le Alpi al Gran San Bernardo» di Jacques-Louis David. A sinistra, un ritratto di Evita Peron, populista ta e reazionaria del piccolo produttore egoista), verrà rimosso una volta preso il potere e riservato ai contadini il trattamento che si sa. Nel frattempo, però, il seme ha trovato il modo di germogliare altrove. A Ottocento ancora da archiviare, infatti, il populismo fa la propria comparsa in Nord America. Il passo avanti è duplice: se quanto ad organizzazione si registra la creazione del Partito populista (peraltro primo tentativo di spezzare il duopolio bipartitista statunitense), è quanto a struttura teorica che si hanno i risultati maggiori: la base di partenza essendo la stessa (agricoltori impoveriti che vogliono farla pagare ai plutocrati di città), l’elaborazione del concetto arriva a comprendere elementi destinatia diventare parte integrante della mentalità politica americana: diffi- denza per immigrazione e multiculturalismo, valorizzazione della piccola comunità locale come atomo della resistenza individuale all’autorità costituita, rifiuto di tariffe, dazi e di qualsiasi altra misura che puzzasse di protezionismo. Perché il populismo sbarchi in Italia bisognerà aspettare più a lungo. È infatti nel primo dopoguerra che gli intellettuali nostrani iniziano a confrontarsicol tema.I risultati sono tutt’altro che lusinghieri: Gobetti prima e soprattutto Gramsci dopo stroncano l’idea stessa di populismo, tacciandolo l’uno di arcaismo e di devianza borghese l’altro. L’operazione di screditamento è destinata al successo, al punto che il regime fascista cui pure le architravi ideologiche del populismo non erano estranee - avrà sempre grande ritegno ad annoverarlo tra le proprie influenze: per iniziare a chiamare le cose col proprio nome sarà infatti necessario aspettare l’intervento della storiografia repubblicana. Intanto, però, il populismo ha cambiato pelle un’altra volta. Rilocatosi con inatteso successo in America Latina, il populismo assume, anche qui con discreto anticipo sui tempi,la propria moderna fisionomia: plebiscitarismo permanente, connessione sentimentale tra le masse ed il capo, policlassismo spinto. Un mix di elementi che in più casi avrebbe avuto effetti collaterali non esattamente gradevoli, ma che ha contribuito a dare la forma attuale ad una filosofia politica che non si può affermare goda oggi di cattiva salute. Nonostante ciò, al populismo si è unilateralmente deciso di negare la cittadinanza nel novero delle idee rispettabili. Per farlo, si è deciso di trasformarlo in una specie di babau della politica. Tattica comodissima e dall’indubbia efficacia, e che però viene con un prezzo più che salato: l’impedirsi da soli di capire la realtà. La realtà di una società che, nonostante sia anni luce avanti rispetto a quello di 150 anni fa che ne era stato nutrice, di populismo non cessa di tenere alta la domanda, chiedendone al massimo l’aggiornamento alle circostanze attuali. Una società che, forse proprio per questo, continua a spaventare. E, da che mondo è mondo, le cose che spaventano non si cercano di capire. Si esorcizzano. sanno benissimo, ci son stati i ballottaggi per l'elezione del sindaco in alcuni comuni italiani e, a Romaha vinto Virginia Raggi del MoVimento 5 stelle. Quasi tutti i rappresentanti del MoVimento 5 stelle hanno commentato la cosa con soddisfazione; uno, Gabriele Folli, assessore all'ambiente del comune di Parma, ha scritto, sulla sua pagina Facebook, ai rappresentati romani del suo movimento: «Fatemi capire, a noi l'avete menata 4 anni per non essere riusciti a spegnere l'inceneritore e poi mettete come assessore all'ambiente una convinta inceneritorista? Ma andate un po' a cagare, va!». Allora, adesso, io un po' son sorpreso per il linguaggio usato da Gabriele Folli, assessore all'ambiente del comune di Parma, e in particolare da quell'Inceneritorista che non avevo mai sentito e che potrebbe essere un neologismo da inceneritore; come camionista è uno che guida il camion, incerneritorista potrebbe essere una che guida l'inceneritore (ma l'incerneritore ha un volante? ha le ruote? non credo). Forse si potrebbe dire inceneritorofila, una a cui piacciono gli inceneritori, e Gabriele Folli potrebbe essere definito un misoinceneritorologo, o qualcosa del genere; ma a parte il lessico, la cosa più stupefacente, della dichiarazione di Folli, è che lui si stupisca del fatto che per quattro anni gliel'hanno "menata per non essere riusciti a spegnere l'inceneritore". Come i lettori di Libero sanno benissimo (e Gabriele Folli, probabilmente, si è dimenticato) alle scorse elezioni comunali di Parma del 2012 la promessa di spegnere l'inceneritore è stato il principale argomento elettorale del futuro sindaco di Parma Federico Pizzarotti (e del suo sodale Gabriele Folli), mentre il rivale di Pizzarotti, Vincenzo Bernazzoli, diceva che spegnere l'inceneritore ormai era impossibile; come ho già scritto in questa rubrica nell'aprile del 2013, una volta diventato sindaco, Federico Pizzarotti, che in campagna elettorale aveva anche detto che non avrebbe più assegnato incarichi nominativi senza concorsi, ha assegnato un incarico nominativo senza concorso a un consulente di sua fiducia, incarico costato ai cittadini di Parma qualche decina di migliaia di euro e che consisteva nel leggere tutta la documentazione e verificare se quel che Pizzarotti e Folli avevano detto in campagna elettorale, che l'inceneritore sipoteva spegnere, era vero oppure no. Sembra che, dopo qualche mese di lavoro, questo consulente abbia fatto una relazione nella quale sembra dicesse che l'inceneritore, ormai, era impossibile spegnerlo, cioè la stessa cosa che Vincenzo Bernazzoli, antagonista di Federico Pizzarotti, in campagna elettorale aveva ripetuto per mesi gratis. Sembra che poi, lì le mie informazioni sono un po' di quarta mano, ma io ho sentito dire che Gianroberto Casaleggio avesse poi detto, qualche mese dopo, quando l'inceneritore è stato effettivamente acceso, che uno che vince le elezioni dicendo che non accende l'inceneritore e che poi invece lo accende è uno che dovrebbe dare le dimissioni, che, non lo so se è vera, questa cosa, ma se fosse vera è una delle pochissime cose dette da Casaleggio che io sarei stato d'accordo con lui, se l'avesse detta davvero. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA 25 CULTURA Un’autobiografia «Alce nero parla» memorie stanche di un capo indiano __Venerdì 24 giugno 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ Negli anni Trenta, Alce Nero, ex sciamano sioux da tempo convertito al cristianesimo (era diventato uno zelante catechista), raccontò la propria vita allo scrittore americano John G. Neihardt. Ne sarebbe venuto fuori (1960) un libro - Alce Nero parla (Adelphi) venerato dalla destra tradizionalista e antiyankee. Adesso la Castelvecchi propone - e gli aficionados potranno far confronti - opere e giorni di un altro pellerossa di rango: Black Hawk (Autobiografia di un capo indiano, pp. 122, euro 13,50). Falco Nero, capo guerriero sauk vissuto tra il 1767 e il 1838, nel 1832 animò la lotta degli indiani contro il governo Usa che aveva ingiunto loro di lasciare la residenza stanziale posta sul Rock River. Fu una resistenza disperata: finì infatti in un bagno di sangue, con donne e bambini massacrati senza pietà. Black Hawk, i suoi familiari e i suoi consiglieri, scampati alla mattanza, furono condotti a Washington, per incontrare il presidente Jack- AVANGUARDIE POP Paolo Troubetzkoy il principe russo zar della scultura ::: VERA AGOSTI ■■■ Dopo due anni e mezzo di chiusura Il noir sardo di Ruju, i gialli milanesi di Max Bunker, i romanzi storici di Manfredi L’inaspettato successo degli sceneggiatori di comics prestati alla «vera» letteratura ::: GIUSEPPE POLLICELLI STORIE DI CARTA Sopra «Hellnoir» opera di Ruju. A destra: Pasquale Ruju, Gianfranco Manfredi, Luciano Secchi/Max Bunker mandato per seguire gli affari della cosca, sarà assai tardiva e avverrà in circostanze drammatiche che Ruju, abile nel tratteggiare le psicologie dei suoi personaggi come nel rendere le numerose scene d’azione, racconta con l’efficacia garantita da un solido mestiere. Quello di Ruju, dicevamo, è però solo l’ultimo caso in una lunga lista di sceneggiatori di fumetti che hanno scelto di praticare la scrittura in prosa. Alcuni, molto noti, sono stranieri, come l’inglese Neil Gaiman o il belga Jean Van Hamme, ma la pattuglia degli italiani è nutrita. Gian Luigi Bonelli, l’inventore di Tex, è stato per esempio autore, negli anni Quaranta, di tre romanzi d’avventura. Renzo Barbieri, principale responsabile, fra gli anni Sessanta e gli Ottanta, del boom del fumetto tascabile per adulti, ha scritto svariati romanzi ambientati nel jet set e divenuti talvolta dei bestseller, come quel Miliardi da cui Carlo Vanzina ha tratto nel 1991 un film con Carol Alt. Luciano Secchi, alias Max Bunker, papà di Alan Ford assieme a Magnus, ha firmato tuttiigialli del detective milanese Riccardo Finzi, a uno dei quali si ispira una pellicola del 1979 con Renato Pozzetto. Tiziano Sclavi, il creatore di Dylan Dog, è uno scrittore notevolissimo, non meno interessante del fumettista, che ha all’attivo MARIO BERNARDI GUARDI La mostra La narrativa ruba gli scrittori alle pagine dei fumetti ■■■ Pasquale Ruju aveva già da tempo dato prova di essere uno scrittore eclettico. Finora, però, lo aveva dimostrato soltanto attraverso i fumetti, di cui in Italia è uno degli sceneggiatori più affermati. Sono davvero tanti,in effetti,igeneri che ha affrontato per conto della Sergio Bonelli Editore, dal western di Tex all’horror di Dylan Dog, dall’archeologia fantastica di Martin Mystère alla fantascienza di Nathan Never, fino al thriller - per venire a collane create direttamente da lui - di riuscite miniserie come Demian (2006), Cassidy (2010) e la più recente Hellnoir (2015). Ora la sua versatilità lo ha indotto a cambiare modalità espressiva, facendolo approdare al romanzo. Ma questo, come vedremo, è un passaggio non infrequente tra gli sceneggiatori di fumetti. Il dato più interessante del debutto narrativo di Ruju (nuorese, classe 1962, trapiantato a Torino) sta nel fatto che, pur muovendosi nei territori del noir, cioè scegliendo di rimanere all’interno di uno dei filoni che meglio conosce e sa gestire,ha optato per un’ambientazione e per dei caratteri insoliti e particolarmente intriganti. I protagonisti di Un caso come gli altri (e/o, pp. 256, euro 16) sono infatti due sposi calabresi, il duro e silenzioso Marcello Nicotra e la giovane e sprovveduta Annamaria, coinvolti, con un differente grado di consapevolezza, in una tragica vicenda di ’ndrangheta. Una storia italiana, dunque, per scrivere la quale Ruju ha verosimilmente trovato ispirazione in efferati fatti di cronaca, come quello che ha al centro Lea Garofalo, testimone di giustizia ammazzata nel 2009 a Milano dal proprio compagno, affiliato a una ’ndrina. La giovane e avvenente Annamaria ha soprattutto una colpa, se così la si può chiamare: la propria ingenuità, alimentata da un romanticismo che la porta a non rendersi conto (e a non voler vedere, attraverso un processo di rimozione talmente inesorabile da non essere forse del tutto innocente) che suo marito è uno spietato boss a capo di una delle più influenti famiglie della costa ionica. La presa di coscienza da parte della ragazza, in qualche modo favorita dal trasferimento della coppia dalla Calabria in Piemonte, dove Marcello viene son, e poi portati in giro ed esibiti come trofei nelle città dell’Est, per soddisfare la curiosità dei bianchi vincitori. Un anno dopo, tornato a casa, Black Hawk, dettò le proprie memorie, con l’aiuto di un interprete che, a sua volta, contattò il giovane giornalista John B. Patterson. Ne seguì un libro di successo, peraltro ampiamente meritato: racconta senza risentimento la storia di un vinto non convinto, che non rinuncia all’identità. una decina di romanzi tra cui spiccano l’orrifico Dellamorte Dellamore e il sofisticato Non è successo niente. Gianfranco Manfredi, colonna della Sergio Bonelli Editore, ogni tre o quattro anni è solito sfornare un nuovo romanzo (l’ultimo è per adesso lo storico-avventuroso La freccia verde,ambientato nell’Inghilterra del XVI secolo). Giuseppe Ferrandino ha appena visto il suo noir Pericle il Nero diventare un film con Riccardo Scamarcio.E lo stesso Hugo Pratt ha rielaborato in prosa più di un suo fumetto, a cominciare da quella Ballata del mare salato che nel 1967 segnò la nascita di Corto Maltese. Ultimamente, poi, la voglia di narrativa sembra essersi fatta tra glisceneggiatori di fumetti particolarmente forte. Fra i colleghi di Ruju che direcente hanno mandato loro romanzi in libreria si possono citare Tito Faraci (La vita in generale, Feltrinelli, pp. 208, euro 15) e Roberto Recchioni, che nel 2015 ha dato alle stampe per Mondadori il primo capitolo di una trilogia fantasy, Ya. La battaglia di Campocarn (pp. 214, euro 18) Non mancano infine le donne:Paola Barbato scrive per la Bonelli ed è autrice di tesissimi thriller come Bilico e Il filo rosso (entrambi usciti da Rizzoli), mentre Barbara Baraldi, fresco acquisto dello staff di Dylan Dog e ideatrice per la Disney della serie a fumetti Real Life, ha da poco proposto in un unico volume edito da Mondadori la sua trilogia gotica dedicata alla sedicenne Scarlett (pp. 860, euro 22). © RIPRODUZIONE RISERVATA per lavori di restauro, riapre il Museo del Paesaggio di Verbania. L'istituzione accoglie i dipinti di paesaggisti come Filippo Carcano, Mosé Bianchi, Achille Tominetti, Vittore Grubicy, Carlo Fornara, ma anche opere di Arturo Martini e Mario Tozzi. Il Museo, inoltre, ospita la gipsoteca di Paolo Troubetzkoy, donata dagli eredi per volontà del maestro nel 1938 e composta da più di 300 modelli in gesso. A questa collezione si aggiungono una terra cruda, 9 plastiline, 6 cere per fusione e 12 marmi. L'artista, nato a Intra e scomparso a Pallanza, di cui quest'anno ricorre il 150˚ anniversario della nascita, è un personaggio imprescindibile per il territorio. Il suo struggente Monumento ai caduti dialoga collungolago di Pallanza, così come il ricordo del cenacolo di intellettuali, artisti, musicisti, letterati che soleva riunire nella sua villa di Ghiffa, frequentata dal bel mondo. Ma chiè Troubetzkoy? Un principe di origini russe. Un suo antenato, appassionato di botanica, era arrivato sul Lago Maggiore, incantato dalla bellezza delpaesaggio e dalla piacevolezza del clima, che consente la crescita di fiori e vegetazione particolari. Il giovane scultore intrese, nel 1884 si trasferisce a Milano,dove conduce ilsuo apprendistato presso Donato Barcaglia e poi Ernesto Bazzaro,conosce molti amiciillustri e partecipa a concorsi per realizzare monumenti. Nel 1898 è a Mosca per tenere un corso di scultura all'Accademia di Belle Arti. Immortala Tolstoj ed esegue il monumento equestre dello zar Alessandro III. Si reca quindi a Parigi, dove vivrà abitualmente, tornando in estate sul Lago Maggiore. Viaggia a Londra e negli Stati Uniti, e si dedica alle star del cinema e alla memoria dei nativi americani. A questo periodo risalgono la serie dei cowboy e dei pellerossa. Il Museo ricorda il maestro con la mostra 150 Troubetzkoy: 1866 - 2016 a Palazzo Viani Dugnani, fino al 30 ottobre. Esposte 150 sculture in gesso, secondo un percorso curato dalla conservatrice Federica Rabai, che si concentra sulla sua formazione, il legame con il lago e le esperienze all'estero, soprattutto in Russia. Scultore e abile disegnatore, l'artista ritrae i suoi familiari - la moglie Elin (Mia moglie, 1911, Elin nuda, 1910-'11) e la figlia Angeline - gli aristocratici, come il Principe Alexandre Mescerskij e la Baronessa De Rothschild e gli amici del mondo della cultura dell'epoca, in particolare Gabriele D'Annunzio, Arturo Toscanini, Giovanni Boldini e Giovanni Segantini. Rappresenta anche nudi femminili eleganti e febbrili. Amante della natura e convinto vegetariano _ celebri i suoi Divoratori di cadaveri- raffigura anche glianimali. Siracconta che possedesse un orso nel suo studio di Mosca e un lupo delle steppe, per il divertimento dei suoi bambini.A metà strada tra Impressionismo e Scapigliatura, i suoi contemporanei non glihanno mai perdonato l'esistenza agiata, tanto da definirlo spregiativamente «un ricco dilettante». L'esposizione si conclude con la parziale ricostruzione, a partire da alcune fotografie storiche, dell'atelier francese di Troubetzkoy e dello studiolo di Suna, andato distrutto in un incendio. © RIPRODUZIONE RISERVATA 26 SPETTACOLI __Venerdì 24 giugno 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ Viale Mazzini corteggia Joe per «Cinquanta modi per uccidere mamma» Bastianich proverà a far fuori sua madre in Rai ::: CLAUDIA CASIRAGHI ■■■ Furti, ruberie o mere coinci- denze.Rai Due, che mai ha mistificato la volontà di rinnovarsi, sembra decisa a seguire la strada intrapresa da Sky. Condividendo, con la televisione di Rupert Murdoch, i suoi volti più noti. Pochi giorni fa, il secondo canale del Servizio Pubblico ha potuto salutare a festa l’arrivo di Mika. L’ex giudice di X Factor, cui il ruo- lo andava stretto, è stato chiamato a condurre un show avveniristico, in cui la musica fa il paio con l’attualità, l’intrattenimento con la riflessione socio-culturale. Di metabolizzare la notizia e, insieme, le nuove vesti che Mika ha voluto per sé non c’è stato, però, alcun tempo. Ieri, in rete, ha preso a circolare una congettura che ha dell’incredibile. Joe Bastianich, ha scritto TvBlog, potrebbe dividersi tra le cucine di Sky Italia e gli studi di viale Mazzini. Il più severo tra i giudici di MasterChef, con quel suo accento ciancicato e lo sguardo di glaciale indifferenza, starebbe passando al vaglio un programma intitolato 50 ways to kill your mother (ossia, Cinquanta modi per uccidere mamma). Il format, adattamento di un omonimo show internazionale, è ordito così da presentarsi come variante dei più tradizionali programmi itineranti. Uno showman, accompa- gnato dalla propria (e non più giovanissima) madre, deve cimentarsi in prove potenzialmente letali. Lanci in paracadute, guide spericolate, corse e prove di resistenza sono affrontate dalla strana coppia, le cui imprese a spasso per il mondo si rivelano viatico di una tenerezza genuina e mai simulata. Bastianich, che si dice essere in trattative con la rete di Ilaria Dallatana, dovrebbe condurre il programma insieme alla madre Lidia Bastianich, ex giudice di Junior MasterChef Italia. © RIPRODUZIONE RISERVATA NUOVE PROFESSIONI Le stelle della rete «vanno a comandare» CLICCATISSIMI Dal disco d’oro di Rovazzi al libro della Viscardi: i giovani idoli di internet invadono le classifiche In alto, la youtuber Sofia Viscardi (18), autrice del romanzo rosa «Succede». Nella foto grande, la web star Fabio Rovazzi (22), disco d’oro con la canzone «Andiamo a comandare» ::: ANTONELLA LUPPOLI ■■■ «Andiamo a comandare». E loro, gli Youtubers, comandano davvero. Checché se ne dica. Stuoli di ragazzine impazzite che li acclamano come fossero Nick Carter o Geri Halliwell ai tempi d’oro. Idoli indiscussi sulla Rete, dove sono seguitissimi e imitati ancor di più. I web addicted sono il simbolo del nostro tempo, modelli per la nuova generazione. Lo ridiciamo, comandano sul serio. Col trattore in tangenziale, e pure senza. Il riferimento è al brano – fresco di disco d’oro – di Fabio Rovazzi che sulla piattaforma fondata da Chad Hurley, Steve Chen e Jawed Karim macina numeri strepitosi (oltre 22 milioni di visualizzazioni in meno di tre mesi). E prima del botto su Youtube, il 22enne di Lambrate era già conosciutissimo su Facebook per una serie di video. Cosiddetti virali. Come siamo arrivati a questo punto? Glielo abbiamo chiesto. «Non per dire la solita cosa ma davvero per me è iniziato tutto per gioco, io non sono un rapper, sono un comico musicale» ci ha risposto sorridendo. Ha aggiunto: «Il mio obiettivo? Far capire che ci si può divertire anche senza strafare». «Non fumo canne e sono pure astemio» recita il suo brano sbanca iTunes. Ma sul futuro è criptico: «Qualcosa bolle in pentola, non posso dire nulla. Se non avessi fatto questo “lavoro” che cosa mi sarebbe piaciuto fare? Non lo so, senza Internet forse non ci sarei stato neppure io (ride, ndr). A 3 anni avevo già in mano la mia telecamerina». Sì, perché lui di professione è un videomaker. Quello di Fedez. Entrato da poco in scuderia Newtopia (casa discografica fondata da Fedez e J-Ax). Ma Rovazzi è la punta di diamante, il numero 10, il fuoriclasse, di una squadra ben fornita. Provate a chiedere ai vostri figli teenager chi sono Sofia Viscardi, Gordon, Greta Menchi,Luca Chikovani, Tess Masazza, i The Show, Michele Bravi (che archiviata la vittoria a X Factor ha deciso di cantare sul web, mica scemo) e chi più ne ha più ne metta. Nativi digitali, appassionati del web. Chiamateli come volete ma questi, conoscitori scafati della finestra sul mondo, sanno bene cosa significhi stupire con la normalità. Ed essere eletti come verie propri trendsetter da seguire, idolatrare e imitare. Attenzione: nel bene e nel male. Pensate che Showreel ha deciso di metterli insieme in uno spettacolo itinerante Creators on the road. La prima data, già sold out s’intende, è fissata per il 1 settembre a Modugno (Bari). Poi saranno ad Afragola (Napoli), Roma, Firenze, San Biagio di Callalta (Treviso), Bologna, Cesena, Torino e infine a Milano. Lo spettacolo è una rivisitazione contemporanea del teatro di rivista. Il segreto per molti di loro è esasperare il grottesco che è parte integrante della quotidianità di ciascuno di noi. Qualcuno lo fa con musica e parole, qualcun altro solo con lunghi monologhi. Gordon per esempio è re indiscusso deipeggiori cliché legati al mondo femminile. Non solo. Con Si sboc- tivi abbastanza»… «Da siciliano non posso che usare i miei strumenti per denunciare questo verme che rovina il Paese. Lo stesso Paese che mi ha dato un calcio in c… proprio a causa della sua chiusura nel modo di trattare i musicisti. Sono andato via perché volevo cercare altrove i mezzi per proseguire il mio percorso.» Per poi ritornare in Italia dopo essere stato selezionato ad X Factor… Ho colto questa possibilità per dare una svolta economica alla mia vita e arrivare al grande pubblico, non lo nascondo. Mi ha cambiato la vita ma non basta. I talent non ti rendono una superstar. Oggi esce il tuo nuovo singolo Cosa vorrei (Macro Beats Records). Cosa vorrebbe Davide adesso? «Che la gente fosse più aperta verso la musica italiana. Bisogna custodirla.» cia poveri, il ragazzone dalla faccia pulita ha raggiunto e superato quota 3 milionidi visualizzazioni su Facebook. Scommettiamo che diventa uno dei tormentoni estivi? Un altro, starete pensando. Perché per i quattordicenni gli Youtubers sono come per iduenni Peppa Pig.Insostituibili. A proposito di tinte rosa, quelle al femminile, Sofia Viscardi (più di 1 milione di follower su Instagram, 550 mila utenti sul canale Youtube, 365 mila su Twitter e 150 mila su Facebook) è sbarcata in libreria. All’attivo, 40 mila copie vendute nel giro di qualche settimana.Succede – questo il titolo del suo romanzo di formazione, edito Mondadori – è in cima alle classifiche dei libri più venduti in Italia. Racconta la storia di Margherita, una ragazzina timida e un po’ goffa che, in piena adolescenza, tenta di trovare la chiave di lettura per stare al mondo e relazionarsi con esso. Per vivere. E sopravvivere. Margherita assomiglia molto a Sofia. E forse anche a tante ragazzine d’oggi, che tra un messaggino su WhatsApp e la condivisione della loro storia su Snapchat,provano a diventare donne. Con la Rete. Sulla Rete. Ormai un pezzo del loro dna. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA «Cosa vorrei», il nuovo singolo del 3˚ classificato a X Factor Shorty: «I talent? Li sconsiglio» «Gli adolescenti dovrebbero fare più gavetta, anche se in Italia non ti aiuta nessuno» ::: FABRIZIA MIRABELLA «I talent sono un’arma a doppio taglio. Talent sì perché hai la possibilità di ■■■ Si definisce una «pallina da flipper far arrivare il tuo messaggio a molti. Taprofessionista». Shorty , Davide Sciorti- lent no perché lo spettatore si innamora no al secolo, dopo aver ricevuto la meda- della tua storia, facendo traslocare in seglia di bronzo alla scorsa condo piano la tua musiedizione di X Factor, rimca. È uno strumento molbalza tra l’Italia - a lavoro to potente, uno shock per su un album da solista - e chi vi partecipa. Infatti lo la sua seconda patria, l’Insconsiglio ai giovanissimi. ghilterra - in uscita in auDovrebbero invece fare tunno il disco con la band tanta gavetta e capire coRetrospective For Love. me esprimersi. Fare musiCom’è salire solo il prica è una responsabilità mo gradino del podio? nei confronti del pubblico «Una gioia, in ogni cae della tradizione italiana. so.Più che come una com- Davide Shorty (27 anni) Ogni cantautore ha il dopetizione, ho visto X vere di nutrirla. Factor come una grande opportunità, Sei impegnato nel sociale, sopratnonostante molto spesso favorisca il“bu- tutto contro la mafia. Hai però affersiness senza pietà” dei discografici…». mato di essere scappato da Palermo, Talent sì, talent no? la tua città natale, perché «non ti sen- 27 SPETTACOLI __Venerdì 24 giugno 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ Complimenti per la trasmissione di FRANCESCO SPECCHIA Quel «Romanzo Siciliano» sull’isola senza redenzione ■■■ La scena è davvero una pagina di Sciascia, l’ammissione d’una resa, una crepa nell’anima dello Stato. C’è il mafioso Buscemi, con la sua bella faccia fresca di chirurgo plastico, che convoca il killer Rizzo nel teatro greco di Siracusa, - il sole picchia, nel frinire dei grilli - e domanda con un sussurro: «Conosci il teatro greco? Noi oggi abbiamo messo in scena una commedia di Aristofane, perché abbiamo dimostrato che lo Stato non conta una minchia... Una volta avevamo con noi fidati uomini diStato, ma poi ci hanno abbandonato, hanno trovato altri posti dove rubare soldi...». Quando si dice che comanda il mercato. Ecco. Sta tutta qua, la parabola di Romanzo Siciliano (Canale5, martedì, prime time) la nuova fiction sulla mafia che io avrei evitato volentieri; perché è dai tempi del Padrino e della Piovra che non apprezzo il genere, vuoi per quelle trame che si complicano e s’avvitano su sè stesse, vuoi per quell’insinuante fa- scino del Male che ne permea il tessuto narrativo. Eppure, vuoi per la bravura degli attori (su tutti Fabrizio Bentivoglio nei panni del tenente colonnello Spada, Claudia Pandolfi in quelli della pm La Torre e Nini Bruschetta che fa il mafioso), vuoi per il realismo, vuoi per un’accorta regia punteggiata da ottimi snodi di scrittura:be’, questo Romanzo Siciliano attizza.La trama è,naturalmente, complicatissima. Spiccano giudici corrotti ad altissimi livelli e pubblici mini- steri che se la fanno con minorenni conosciute in chat; e altre minorenni che saltano in aria a causa di autobombe mafiose piazzate davanti al liceo. Poi avanzano ufficiali dei carabinieri alla ricerca di una madre sconosciuta che ha generato anche un killer di Cosa Nostra - il Rizzo di cui sopra - che lo vuole ricattare. E sinarra di giornalisti barbamente uccisi nell’incauta ricerca della verità (sinota perfino un talk show di denuncia alla Santoro Zona Rossa tv). E si par- la anche di «talpe», di spie senz’onore che scavano gallerie sotto le procure già funestate da lutti continui. Quel che ne esce, finora, è la Sicilia «Repubblica autonoma governata dalla Mafia» che combatte, attraverso pochi arditi, per la propria redenzione. Temi abbondantemente trattati in decine di film e nei libri di Mario Puzo. Per me, il film migliore sull’argomento rimane Il prefetto di ferro di Squitieri sulla vita diCesare Mori. Questa mini fiction a tratti me lo ricorda. Ovviamente aspetto la fine... Contratto prolungato con il Biscione per altri 5 anni La Hbo liquida la serie «Vynil» MARIA PER SEMPRE Da «Amici» alle nuove produzioni: De Filippi regina a Mediaset ::: ALESSANDRA MENZANI di una visione comune per il futuro e per nuovi progetti. Per me Mediaset è la casa di Maria De Filippi, e i suoi programmi su Canale 5 sono la casa degli italiani». La moglie di Maurizio Costanzo ammette di «essere “nata” televisivamente con lui» ed è felice di «pensare a cinque annidilavoro ancora insieme». ■■■ C’è chi va, chi viene e chi invece resta. Se Nicola Porro passerà dalla Rai a Mediaset, Gad Lerner esce dalla naftalina per tornare su Raitre e Discovery è riuscita a convincere Maurizio Crozza a lasciare La7 per il canale Nove (dal 2017) c’è una donna che resta fedele alla sua casa televisiva. LA DECISIONE CORTEGGIAMENTI La tentazione di cedere al caloroso corteggiamento di Discovery (sempre loro) c’era. Alla fine Maria De Filippi ha scelto di restare al Biscione, con un maxi accordo che la vedrà sugli schermi di Canale 5 ancora per cinque anni, con tutti i suoi successi e qualcosa di più. «Le trattative non si fanno sui giornali e sui siti, ma con l’editore», aveva detto la conduttrice e titolare della casa di produzione tv Fascino un mese fa, a notte fonda dopo la finale di Amici. Senza messaggi in codice né ultimatum, si è confrontata con Pier Silvio Berlusconi. Una trattativa che ha portato all’accordo che accontenta entrambi. Dieci giorni prima dell’atteso galà dei palinsesti Mediaset, la tv di Cologno e Ma- Maria De Filippi (54) autrice e conduttrice di punta del gruppo Mediaset ria De Filippi, partner al 50% in Fascino, non si trattengono e comunicano di aver firmato un’intesa quinquennale che prevede, oltre la riconferma dei programmi di Maria, un’estensione del suo impegno anche in altre aree televisive del gruppo. In altre parole, nuovi spazi e programmi sulle generaliste ma non solo. Show non necessariamente condotti da Maria ma di certo prodotti da Fascino, che già realizza il Maurizio Costanzo Show e Temptation Island, oltre all’annunciato The Cube. Torneranno quindi Amici, day time e serale, C’è posta per te, il colosso del sabato sera, e il pomeridiano Uomini e donne, format venduto anche all’estero, che dopo la gloriosa versione «an- © RIPRODUZIONE RISERVATA ziana», da settembre inaugura l’edizione gay, con tronisti e corteggiatori tutti uomini(o tutte donne).Pier Silvio Berlusconi, amministratore delegato Mediaset, non trattiene la soddisfazione. Lui adora la De Filippi, a tutti gli effetti la sua pupilla e la sua icona, non un’eredità del padre Silvio: «Oggi questa partnership con Maria e Fascino si rafforza sulla base Eppure, c’è stato un momento in cui i loro destini sembravano vicini alla separazione, perché la proposta di Discovery - nella persona di Laura Carafoli, responsabile dei programmi - era molto allettante.La De Filippi non ne aveva mai parlato apertamente ma non aveva negato che era un motivo di orgoglio ricevere l’interessamento di un editore così importante ed internazionale. «Abbiamo parlato a lungo ma purtroppo la proposta non si è perfezionata. Il dialogo, però, è stato stimolante», ha detto la Carafoli alcuni giorni fa. Su Discovery Real Time, comunque, resta la striscia quotidiana di Amici. Una consolazione un po’ magra ma meglio di niente. © RIPRODUZIONE RISERVATA Con buona pace di due big della musica e del cinema internazionale, Mick Jagger e Martin Scorsese, che l’avevano ideata, la Hbo ha deciso di chiudere «Vynil». Non si farà quindi la seconda stagione della serie tv, un flop di pubblico e critica costato 100 milioni di dollari. La colpa? Una trama troppo scontata nonostante le altissime aspettative. Debutta «Now», la internet tv di Sky Oggi arriva finalmente in Italia «Now Tv», il nuovo brand della internet tv di Sky. Pensata per gli utenti che preferiscono lo streaming e l’intrattenimento on demand direttamente da smartphone e tablet. Disponibili film, serie tv, programmi di ogni genere, senza rinunciare all’Alta Definizione, nuova arrivata sulla pay tv. Leo torna alla regia con «Che vuoi che sia» Al via le riprese di «Che vuoi che sia», il nuovo film di Edoardo Leo. La trama ruota attorno alla storia d’amore di due aspiranti genitori, che continuano a rimandare il progetto di un figlio in attesa di situazioni economiche più rosee. La loro speranza sembra riposta in un video hard da caricare online. Nel cast anche Anna Foglietta e Marina Massironi. PALINSESTI __Venerdì 24giugno2016__ RAI UNO RAI DUE RAI TRE CANALE 5 ITALIA UNO RETE QUATTRO LA 7 6.00 6.30 8.40 9.25 9.30 8.00 8.00 8.45 9.15 9.45 8.10 8.35 9.00 9.25 10.25 11.25 12.25 8.55 9.45 7.50 7.55 9.45 6.45 10.35 10.35 11.15 13.30 14.00 14.05 15.35 16.30 16.40 18.45 20.00 20.30 21.25 23.10 0.40 Il caffè di Raiuno TG1 - Previsioni sulla viabilità CCISS Viaggiare informati Unomattina Estate. Condotto da Mia Ceran e Alessio Zucchini Rai Player Cedar Cove “Scelta d’amore” con Andie MacDowell Don Matteo 7 “La cattiva strada” “Un’amabile chiacchierata” TG1 TG1 Economia Estate in diretta. Condotto da Arianna Ciampoli Prima tv Legàmi Previsioni sulla viabilità - Che tempo fa TG1 Estate in diretta. Condotto da Eleonora Daniele, Salvo Sottile Reazione a catena. Condotto da Amadeus TG1 Techetecheté 2016... Vorrei rivedere La mafia uccide solo d’estate (Drammatico, 2013) con Cristiana Capotondi, Pif, Ginevra Antona. Regia di Pif. Prima tv Ispettore Jury - Il cigno della morte (Poliziesco, 2013) con Fritz Karl, Götz Schubert, Arndt SchweringSohnrey. Regia di Edzard Onneken. TG1 Notte 9.40 10.25 10.30 11.20 12.10 13.00 13.30 14.00 15.35 16.15 17.50 18.00 18.05 18.20 18.50 19.40 20.30 21.05 21.15 23.00 23.50 0.05 Il nostro amico Kalle Rai Player Rai Parlamento Spaziolibero TG2 Insieme Estate TG2 Flash Summer Voyager Il nostro amico Charly La nostra amica Robbie TG2 Giorno Il caffè degli Europei Prossima fermata: omicidio (Thriller, 2010) con Brigid Brannagh. Regia di John Murlowsky. Elementary Guardia Costiera Rai Parlamento Telegiornale TG2 Flash L.I.S. Rai TG Sport TG2 - Meteo 2 N.C.I.S.: Los Angeles “Il vaccino” N.C.I.S. “A caccia di fantasmi” TG2 - 20.30 Lol;-) con Réal Bossé La carica dei 102 - Un nuovo colpo di coda (Commedia, 2000) con Glenn Close, Gérard Depardieu, Ioan Gruffudd. Regia di Kevin Lima. Prima tv Rai The Good Wife “La demolizione” con Julianna Margulies TG2 Tezz (Azione, 2012) con Anil Kapoor, Kangana Ranaut, Ajay Devgn. Regia di Priyadarshan. 10.00 11.00 11.55 12.00 12.25 12.45 13.10 14.00 14.20 14.50 14.55 15.00 15.05 15.50 16.50 17.50 18.55 19.00 19.30 20.00 20.10 20.35 21.05 23.30 0.25 0.35 0.45 1.20 1.30 Agorà. Condotto da Gerardo Greco Mi manda Raitre. Condotto da Elsa Di Gati Elisir Meteo 3 TG3 TG3 Fuori TG “Il Festival dei Due Mondi di Spoleto” Pane quotidiano “Il mondo poetico di Francesco De Gregori” Il tempo e la storia TG Regione - Meteo TG3 - Meteo 3 TGR Piazza Affari TG3 L.I.S Rai Player La casa nella prateria “L’eredità” Sam e Sally “La collana” Due assi per un turbo Geo Magazine Meteo 3 TG3 TG Regione - Meteo Blob I giorni di Parigi Un posto al sole TG3 Speciale “Brexit” Radici - L’altra faccia dell’immigrazione TG Regione - Meteo 3 Rai Parlamento Telegiornale Rai Cultura Memex La scienza raccontata dai protagonisti Fuori orario. Cose (mai) viste V.o. con sottotitoli La tenda scarlatta (Drammatico, 1953) con Anouk Aimée 10.55 11.00 13.00 13.40 14.10 14.45 15.45 16.45 18.45 19.55 20.00 20.40 21.10 23.30 0.10 0.40 1.25 2.15 TG5 Mattina CentoVetrine CentoVetrine Le tre rose di Eva. Con Anna Safroncik, Roberto Farnesi TG5 - Ore 10 Forum. Condotto da Barbara Palombelli TG5 - Meteo.it Beautiful Una vita Cherry Season - La stagione del cuore Il segreto Un’estate a Marrakech (Commedia, 2010) con Jutta Speidel, Peter Sattmann, Luise Helm. Regia di Gero Weinreuter. TGCom - Meteo.it (all’interno) Caduta libera smile TG5 Prima Pagina TG5 - Meteo.it Paperissima Sprint Estate. Condotto da Maddalena Corvaglia, Vittorio Brumotti e il Gabibbo Caduta Libera Campionissimi “Una serata speciale”. Condotto da Gerry Scotti SuperCinema “Speciale Taormina” X-Style Motori TG5 Notte - Meteo.it Paperissima Sprint Estate. Condotto da Maddalena Corvaglia, Vittorio Brumotti e il Gabibbo (Repl.) TG5 Meteo.it SATELLITI FILM SPORT 19.20 Pongo il cane milionario Con Ivan Massagué SCF 19.25 San Pietro e le Basiliche Papali di Roma 3D Con Adriano Giannini SC1 (voce narrante) 21.00 Chiedimi se sono felice Con Giacomo Poretti SCC 21.00 Alice in Wonderland Con Mia Wasikowska SCF 21.00 The Uninvited Con Emily Browning SCM 21.00 Ritorno al Marigold Hotel SCP Con Judi Dench 21.00 The Fighter Con Mark Wahlberg SCU 21.10 Prima tv Dio esiste e vive a Bruxelles SC1 Con B. Poelvoorde 21.10 Casino Royale SCH Con Daniel Craig 22.35 L’amore bugiardo Gone Girl SCM Con Ben Affleck 22.45 Manuale d’amore Con Carlo Verdone SCC 22.55 Ciak, si canta Con Kiernan Shipka SCF 23.00 Studio 54 Con Ryan Phillippe SCU 23.10 La leggenda di Al, John & Jack SC1 Con Aldo Baglio 23.10 Arsenico e vecchi confetti SCP Con Chris Cooper 23.35 Agente 007 - Al servizio segreto di Sua Maestà Con George Lazenby SCH SCF 0.30 Home - A casa LEGENDA C - CN Cult - Cartoon Network SKM Sky Mondiali HD D Discovery Chan. HD ES Eurosport HD DY Disney Channel 11.30 Golf, PGA European Tour BMW International Open: 2a giornata - 1a SP3 parte (Diretta) 13.00 Tennis, ATP World Tour 250 Series Nottingham: ES semifinali (Diretta) 13.10 Motomondiale GP Olanda: Moto 3 - Moto GP - Moto 2: 2a sess. SP2 prove libere (D) 15.30 Golf, PGA European Tour BMW International Open: 2a giornata - 2a SP3 parte (Diretta) 17.00 Scherma, Europei 2016 ES (Diretta) 19.00 Snooker European Tour Riga: finale (Diretta) ES 20.30 Basket, Serie A2 Brescia - Fortitudo Bologna (Playoff. Finale. Gara SP3 5) (Diretta) SP1 21.00 Paris Nuit Live 21.00 Wrestling, SP2 WWE NXT 21.05 Tennis, ATP World Tour 250 Series 2016 NottinES gham: semifinali HD 15.35 16.05 16.35 17.00 17.55 18.20 18.30 19.25 21.10 23.45 1.15 10.45 11.30 12.00 13.00 14.00 15.30 16.00 18.55 19.35 19.55 20.30 21.15 0.30 0.35 2.40 Cuore Ribelle Carabinieri 3 “Radio Voice” con Alessia Marcuzzi Ricette all’italiana TG4 - Meteo.it Un detective in corsia “Omicidio d’annata” con Dick Van Dyke La signora in giallo con Angela Lansbury Lo sportello di Forum. Condotto da Barbara Palombelli I viaggi di Donnavventura La stangata (Commedia, 1973) con Robert Redford, Robert Shaw, Paul Newman. Regia di George Roy Hill. TGCom - Meteo.it (all’interno) TG4 Dentro la Notizia Meteo.it Tempesta d’amore Dalla vostra parte. Condotto da Paolo Del Debbio Quarto Grado “Giallo di Benevento: la morte della piccola Maria Ungureanu”. Condotto da Gianluigi Nuzzi con Alessandra Viero (Dir.) I bellissimi di R4 Il mistero dell’acqua (Drammatico, 2000) con Catherine McCormack, Sean Penn, Josh Lucas. Regia di Kathrin Bigelow. Vai con la sigla - Ieri e oggi in tv 11.00 13.30 14.00 14.20 16.20 17.15 19.00 20.00 20.35 21.10 23.00 1.15 1.25 2.00 3.00 CANALI FREE DIGITALE TERRESTRE TELEFILM Rai 4 Rai 5 21.00 Prima tv Rosewood “Un FC ragazzo di talento” 21.00 Novità - Prima tv The Grinder “Il principe del F foro” 21.00 I maghi di Waverly DY 21.00 Revenge “Epitaffio” FL 21.10 Sleeper cell “Nuovi acSKA cordi” NCK 21.20 I Thunderman 21.25 Prima tv The Grinder “La giustizia non ha F prezzo” DY 21.25 Raven 21.50 Prima tv Life in Pieces F “Tata cercasi” 21.50 Zack e Cody sul ponte DY di comando FL 21.50 Revenge “Follia” 21.55 Prima tv Rosewood “Vandali e vitamine” FC 22.10 Sleeper cell “Il disceSKA polo” 22.15 Prima tv Life in Pieces “Il mercato messicano” F DY 22.20 Violetta 22.45 Scream Queens “ChaF nel-o-ween” FL 22.45 The Catch 21.10 Blitz (Drammatico, 2011) con Jason Statham. Regia di Elliott Lester. 22.55 Prima tv Ray Donovan “Irish Spring” 23.50 Fargo “The Crocodile’s Dilemma” 19.20 Le nozze di Figaro - Apertura 59a edizione Festival dei Due Mondi (Dir.) 23.20 Terza pagina 23.50 Nick Cave - 20.000 Days On Earth (Doc., 2014) Regia di I. Forsyth, J. Pollard. Rai Storia Cielo 20.45 Il tempo e la storia 21.30 L’Italia della Repubblica 22.30 Donna Guerra e Pace 21.15 Attrazione fatale (Drammatico, 1987) con Michael Douglas. Regia di Adrian Lyne. 23.15 Sex Researchers DOCUMENTARI RAGAZZI 20.55 Prima tv Prigionieri di NGC viaggio D 21.00 Amici per le bielle 21.00 Apocalypse NeanderTHC thal 21.10 Prima tv America’s Next SKU Top Model 21.50 L’impero della NGC droga 21.55 Prima Tv Diesel D Brothers 22.00 Prima tv America’s Next SKU Top Model 18.30 18.50 19.00 19.15 19.40 19.45 20.00 20.25 20.50 21.15 21.40 21.45 F I Simpson The Powerpuff Girls CN F I Simpson Lo straordinario mondo di Gumball CN CN Clarence DY Summer Camp Teen Titans CN CN Teen Titans CN Teen Titans CN Teen Titans Go! CN Teen Titans Go! NCK Spongebob Canale disponibile anche in alta definizione F Fox HD FC-FL Fox Crime HD Fox Life SKA Sky Atlantic MGM Metro Goldwyn Mayer NCK Nickelodeon 13.05 13.45 14.35 15.00 Belle e Sebastien Georgie Sailor Moon Chuck White Collar White Collar Studio Aperto Meteo.it Sport Mediaset I Simpson I Griffin The Big Bang Theory “Il Fattore sorella gemella” My name is Earl “A sud della frontiera prima parte” con Jason Lee Due uomini e mezzo “Superpapà” Suburgatory “A spasso con Dalia” Friends “Un premio per Joey” “Il provino” con Jennifer Aniston Dharma & Greg “Uomo ideale cercasi” Camera Cafè con Luca e Paolo Studio Aperto Meteo.it C.S.I. Miami “L’addio di Alexx” “La morte corre sul filo” con David Caruso Prima tv Blindspot “Per contattare il tuo responsabile”“Troverai l’occorrente” “Nell’ultimo posto dove guarderesti” con Jaimie Alexander Top Dj «Re - Play» Suits “Crisi d’identità” “Imbattuto” con Gabriel Macht NGC National Geo.HD SC1 - SCU Cinema 1 HD - Cult SCC Cinema Comedy HD SCF Cinema Family HD SCH - SCM Cinema Hits HD-Max HD SF1 Sky Formula 1 HD SCP Cinema Passion HD SP1-2-3 Sky Sport 1-2-3 HD SKU Sky Uno THC The History Channel Rai Movie 21.15 Green Card - Matrimonio di convenienza (Commedia, 1990) con Gérard Depardieu. Regia di Peter Weir. 23.10 Merantau (Azione, 2009) con Iko Uwais, Sisca Jessica, Christine Hakim. Regia di Gareth Evans. Iris 21.00 Prima tv Bruc. la Leggenda (Avventura, 2010) con Juan Jose Ballesta. Regia di Daniel Benmayor. 22.55 Il Bounty (Avventura, 1984) con Mel Gibson. Regia di Roger Donaldson. Meteo Omnibus (Dir.) Coffee Break. Condotto da Andrea Pancani (Dir.) L’aria che tira. Condotto da Myrta Merlino (Dir.) TG La7 TG La7 Cronache. Condotto da Bianca Caterina Bizzarri Tagadà. Condotto da Tiziana Panella (Dir.) Sfera Joséphine, ange gardien “Nadia” con Mimie Mathy A cena da me - Come Dine With Me TG La7 Otto e mezzo. Condotto da Lilli Gruber (Dir.) Crozza nel paese delle meraviglie “Best of”. Condotto da Maurizio Crozza Tutti pazzi per Mary (Commedia, 1998) con Cameron Diaz, Matt Dillon, Chris Elliott. Regia di Bobby Farrelly, Peter Farrelly. TG La7 Otto e mezzo. Condotto da Lilli Gruber (Repl.) A cena da me - Come Dine With Me (Repl.) Tutti gli uomini del re (Drammatico, 2006) con Sean Penn, Jude Law, Anthony Hopkins. Regia di Steven Zaillian. CLASS TV Class Cnbc (Canale 507 di Sky) 18.00 Report - Il TG della Finanza 19.00 Gli Speciali di Class CNBC: Partita Doppia Speciale Brexit 20.15 The Edge 22.00 Linea Mercati Notte Class Horse (Canale 221 di Sky) 14.20 Special Class: Fiorente, a cavallo per Firenze 20.35 Furusiyya FEI Nations Cup 2016: Sopot Class TV Moda (Canale 180 di Sky) 18.00 18.15 21.00 22.00 23.30 Fashion Dream Full Fashion Designer Breakout Full Fashion Designer Fashion Dream CANALI PREMIUM DIGITALE TERRESTRE Joi Action Premium Stories 20.20 Due uomini e mezzo “Chi la dura la vince” “Grandi successi” 21.15 Prima tv 2 Broke Girls 21.40 Super Fun Night 22.05 Mom 23.05 The Big Bang Theory “L’esaltazione dei vegetali cruciferi” 23.30 Due uomini e mezzo 19.05 Undercover “Un capo di troppo” “Di nuovo in pista” con Vladimir Penev 21.15 Prima tv Chicago Fire “Kind of a Crazy Idea” “Where the Collapse Started” “Superhero” con Jesse Spencer 23.40 Supergirl “Master Jailer” con Melissa Benoist 20.20 Royal Pains “L’inizio della fine” con Mark Feuerstein 21.15 Prima tv Chicago Med “Scelte” “Chiarezza” con Yaya Dacosta 22.55 The Mysteries of Laura “San Valentino” con Debra Messing 23.50 X-Style Premium Cinema Studio Universal Premium Sport 21.15 La teoria del tutto (Biografico, 2014) con Eddie Redmayne, Felicity Jones, Charlie Cox. Regia di James Marsh. 23.15 Yves Saint Laurent (Biografico, 2014) con Pierre Niney, Guillaume Gallienne, Charlotte Lebon. Regia di Jalil Lespert. 21.15 D.A.R.Y.L. (Fantastico, 1985) con Barret Oliver, Mary Beth Hurt, Michael McKean. Regia di Simon Wincer. 23.00 A scuola con papà (Commedia, 1986) con Rodney Dangerfield, Sally Kellerman, Burt Young. Regia di Alan Metter. 18.30 19.00 19.30 20.05 21.00 Premium Sport News Premium Sport News YouPremium YouPremium Calcio, Premium Calcio Classic Fiorentina - Manchester United 1999/00 22.45 Calcio Mercato 23.20 Calcio Mercato 0.00 Premium Sport News È L’INIZIO DELLA VOSTRA VACANZA O SOLO DELLA TUA? ABBANDONARE UN ANIMALE È UN REATO INFAME E SEMPRE PIÙ INUTILE, PERCHÉ ANDARE IN VACANZA CON LUI È PIÙ FACILE DI QUEL CHE PENSI. VAI SU VACANZEBESTIALI.ORG E SCOPRI UN MONDO PRONTO AD ACCOGLIERVI, INSIEME. Enpa ringrazia per questo spazio. 28 World League, Settebello sbarca ai quarti Moto ad Assen: Bulega rinnova con Sky Wimbledon, forfait della Azarenka Dopo la sconfitta contro la Grecia, riscatto dell’Italia che ha battuto ieri 17-10 il Giappone nella terza partita delle Superfinal di World League, in corso in Cina. Oggi alle 9 italiane gli azzurri giocheranno i quarti di finale contro il Brasile. Il motomondiale arriva in Olanda, ad Assen. Oggi le prime libere (ore 9.55 e 14.05, diretta Sky Sport Moto Gp). Intanto Nicolò Bulega, che corre in Moto 3, ha rinnovato per altri due anni (2017 e 2018) con la scuderia Sky Racing Team VR46. Victoria Azarenka, numero 6 del mondo, ha dato forfait al torneo di Wimbledon, che parte lunedì. La 26enne bielorussa non ha ancora recuperato dall’infortunio al ginocchio che l’aveva costretta al ritiro nel primo turno del Roland Garros. Insigne e nuovo modulo Per stupire le Furie serve lo scugnizzo 22 Il ct azzurro Antonio Conte (46 anni). Dopo gli Europei allenerà il Chelsea giocatori utilizzati da Conte, contro i 17 di Del Bosque ::: CLAUDIO SAVELLI ■■■ È bastato un quarto d’ora di celebrità a © RIPRODUZIONE RISERVATA 337 km percorsi dagli azzurri, spagnoli fermi a 320 6 iberici impegnati per 270’ minuti contro 2 soli italiani ::: FRANCESCO PERUGINI EURO 2016 - FRANCE Lorenzo Insigne per stampare sul palo l’unica cosa giusta di una partita sbagliata. Conte dovrebbe dormirci su in vista dell’ottavo di finale contro la Spagna, e non solo perché nella nostra diffusa bruttezza, il napoletano è un brindisi al calcio. Se in 15’ contro l’Irlanda, Insigne ha generato una piccola scossa, in un’ora e mezza contro gli spagnoli potrebbe provocare un terremoto. Pensiamoci. Anche perché ci sono partite in cui l’azzardo è necessario, e quella di lunedì rientra in questa categoria. Quattro anni fa Prandelli non osò cambiare in finale, nonostante la stanchezza dei titolari fosse evidente e oltre il limite: finì 4-0 per loro, mentre a noi rimase solo il rimorso. Stavolta servirebbe un sussulto, una sorpresa, una variante, perché la Spagna ci aspetta al varco del nostro 3-5-2, ormai studiato e capito.E allora perché non cambiare, affidandosi all’unico per cui vale la pena farlo: Insigne, la pedina alternativa, e quindi finora esclusa. Oltretutto, la nazionale di Del Bosque vista con la Croazia ha evidenziato di nuovo - alcune lacune difensive: Lorenzo è un coltello che va sfilato dalla panchina e infilato nella piaga difensiva spagnola. E poi, la manovra azzurra è stentata, arrugginita a tal punto che la predilezione per il lancio immediato è diventata un’ossessione. In questo contesto, e in relazione alle qualità di palleggio della Spagna, Insigne è l’unico in grado di offrire una valvola di sfogo alternativa al gioco dell’Italia. Contro l’Irlanda, oltre all’occasione creata, Lorenzo si è abbassato per dare una nuova dimensione alla costruzione azzurra, a tratti tendente a zero. Retaggio pericoloso, perché chi rinuncia al gioco contro la Spagna,di fatto alza bandiera bianca, favorendone la colonizzazione della trequarti. Per fare loro la guerra, sono necessari un pressing più aggressivo e un possesso palla consolidato. Meno frenesia e più pensiero, e quindi anche più coraggio: per schierare Insigne, per cambiare modulo, per variare strategia e per recuperare l’atteggiamento che ci ha portato agli ottavi. A Lille le motivazioni hanno fatto la differenza, però paradossalmente l’Irlanda ha fatto l’Italia mentre l’Italia si smarriva. Loro erano feroci nell’assalto e incuranti dei limiti tecnici, noi eravamo pigri, spavaldi e un po’ nervosi perché consci di una superiorità non manifestata. L’Italia ha ancora tre giorni per ritrovarsi, altrimenti la Spagna sarà l’ultima tappa di un illusorio viaggio, finito nell’anonimato esattamente com’era iniziato. ■■■ Grazie, Irlanda. Magari voi«verdi» in questo momento pensate di dover ringraziare gli azzurri per avervi regalato il passaggio del turno, ma non è così. Siamo noi tutti italiani che dobbiamo dirvi thank you!. La nostra gratitudine, infatti, va a voi, Brady e compagni, per lo schiaffone di Lilla. Tre punti non ci sarebbero serviti a niente in classifica, uno 0-0 ci avrebbe illuso di essere imbattibili e imperforabili, mentre era proprio una sconfitta quella che ci voleva per il gruppo di Antonio Conte. Il ct era stato l’unico a paventare i rischi di questa partita, ma in troppi si erano rilassati. I panchinari, prendendo l’occasione come un contentino. Ma anche i possibili titolari, convinti di non doversi giocare una maglia in ogni minuto di questa competizione (vedasi lo stizzito Florenzi almomento della sostituzione). Proprio questo atteggiamento ci è costato un bel bagno d’umiltà, ma in tempo per rimediare. Non basterà rinunciare a giocare per passare il turno con la Spagna lunedì. Non sarà sufficiente trincerarsi in difesa per fermare Iniesta, Morata & Co. Servirà la feroce concentrazione mostrata contro il Belgio. Bisognerà mettere in campo gli attributi «rivendicati» da Giaccherini al termine del match con la Svezia. Avrà anche sbagliato Conte a mettere in campo mercoledì sera Bonucci da diffidato, ma l’esitazione del centrale juventino è un segnale chiaro: non si può mollare un centimetro, non si può guardare avanti prima di aver concluso ogni partita. E questo varrà ancora di più al Sa- Benedetta sconfitta Battuti e ridimensionati: il ko con l’Irlanda aiuterà Conte a risvegliare la «rabbia azzurra» in vista della Spagna Italia con 10 diffidati ma più energie. Del Bosque: «Vi temo» int Denis con dieci azzurri a rischio squalifica per i quarti. A proposito di retroguardie, però, non dimentichiamo che Buffon è ancora imbattuto, mentre De Gea si è attirato molte critiche per le papere contro i croati. La Spagna di Del Bosque («sono moderatamente ottimista. Non vedo l’Italia una squadra difensiva in assoluto nonostante abbia questa fama»,ha raccontato ilctal quotidiano As) sarà più stanca, avendo giocato tre partite con gli stessi uomini - sei uomini in campo per 270’ (più Alba a 261’) contro i soli Barzagli e Bonucci sempre in campo per noi - ma avrà tonnellate di talento in più. A partire da Iniesta, vera stella finora di Francia 2016. La Croa- il graffio Eurotraditori ■■■ Le «teste di serie» degli Europei in corso era- no Francia, Inghilterra, Germania, Spagna, Belgio e Portogallo. Hanno mantenuto il loro status soltanto Francia e Germania, essendo l’Inghilterra, la Spagna e il Belgio arrivate seconde e il Portogallo addirittura tra le migliori terze. Intendiamoci, la scorpacciata di peperonata fredda resta sempre la principale causa degli abbinamenti cervellotici agli ottavi ma quattro Paesi, venendo meno al loro ruolo di leader, ci hanno messo una buona dose ciascuna di coda alla vaccinara senza sedano. SERGIO DE BENEDETTI zia, tuttavia, ha dimostrato che le Furie Rosse si possono battere,e pure senza stelle come Modric e Mandzukic. A questo gruppo mancherà pure un Perisic in stato di grazia, ma abbiamo undicititolarissimi che quando vogliono sanno sputare il sangue. Come Conte seppe sfruttare la dolorosa eliminazione della Juve contro ilGalatasaray per chiudere una stagione record da 102 punti, così il ct dovrà convertire i malumori post-Irlanda nella grinta giusta per spaventare i campioni in carica. Quelli che quattro anni fa ci hanno massacrato in finale, quelli che non battiamo da Usa ’94. Certo, all’epoca avevamo quel fenomeno di Baggio a dipingere, ma pure Tassotti letteralmente a menare. Quell’Italia sfiorò il trionfo iridato, quando ancora il tikitaka era solo un tarlo nella mente di Pep Guardiola. E quel mondiale, per chi se lo fosse dimenticato, ci aveva visto perdere 1-0 contro l’Irlanda. © RIPRODUZIONE RISERVATA 30 SPORT __Venerdì 24 giugno 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ I legali di Alex chiedono di anticipare le controanalisi Malagò tifa Schwazer: «Spero vada a Rio ma è dura» ■■■ La difesa di Alex Schwazer pun- terà molto sul singolare viaggio che è stato fare alla provetta misteriosa tra marzo ed aprile 2016. Uno spostamento dallaboratorio di Colonia a Montreal, sede dell’agenzia mondiale antidoping. «Perchè da Colonia, laboratorio di alto livello, quella provetta è stata portata fino a Montreal e poi è ritornata a Colonia?», si chiede l’entourage dellmarciatore altoatesino trovato po- sitivo da un ri-test effettuato il primo gennaio. In mano ai legali ci sarebbero documenti inconfutabili dove gli organismi internazionali certificano le negatività dei test effettuati. In attesa della memoria difensiva che i suoi legali, Gerhard Brandstaetter e Thomas Tiefenbrunner annunciano essere corposa, il 28 giugno il marciatore altoatesino verrà sospeso. Il 5 luglio sono attese le controanalisi. I suoi legali stanno cercando di anticiparle alla prossima settimana, ma se anche la prova B confermerà la positività al testosterone, Schawazer verrà convocato per l’audizione all’Ufficio di Procura Antidoping del Coni. Intanto, in una nota, la Fidal, conferma non c’è nessun mistero o complotto: «In questa vicenda, le regole hanno sempre rappresentato il punto di riferimento a monte di ogni decisio- Alex Schwazer (31 anni) ha vinto l’oro nella 50 chilometri a Pechino 2008 [LaP] ne. Senza nessun tipo di distinguo». E sulla possibile partecipazione di Schwazer a Rio si è espresso anche il presidente del Coni, Giovanni Malagò: « Io sono uno che la speranza ce l’ha sempre,sono ottimista, ma certo la casistica e la storia lasciano intendere un altro tipo di direzione, salvo che si dimostri qualcosa di diverso». G.D.C. © RIPRODUZIONE RISERVATA OTTAVI INVASI Altro che «no-Euro» En plein britannico Bale stella di un torneo con quattro nazionali del Regno Unito E l’inglese Atkinson dirige il derby tra Galles e Irlanda del Nord ::: DANIELE DELL’ORCO ■■■ Nonostante una formula a dir poco discutibile, la chiusura della prima fase dell’Europeo in Francia ha fornito interessanti segnali sullo stato del calcio continentale. Le gerarchie sono in bilico, le distanze tra piccole e grandi nazioni sono ridotte e ilcalcio anglosassone non è più solo sinonimo di Inghilterra. Proprio mentre si decidono le sorti della permanenza della Gran Bretagna nell’Unione Europea, tutte e 3 le formazioni britanniche si sono qualificate perla fase a eliminazione diretta.E se perl’Inghilterra si trattava di un obiettivo minimo, Galles e Irlanda del Nord hanno compiuto un’impresa sportiva qualificandosi da debuttanti assolute. Il Galles di Bale,peraltro, ha conquistato anche il primo posto nel girone dell’Inghilterra. Un Europeo che parla inglese, insomma (visto che agli ottavi ci sarà pure l’Irlanda), con la suggestione di un arbitro inglese, Atkinson, che dirigerà ilderby britannico Galles-Irlanda del Nord, l’ottavo di finale di domani alle 18. Proprio Bale, il protagonista del trasferimento più caro della storia,rappresenta l’esempio della ricaduta che avrebbe l’uscita del Regno Unito dalla Ue, visto l’impatto che avrebbero i cambiamenti nelle leggi sull’immigrazione sugli equilibri della Premier, e del calcio continentale. A meno di deroghe speciali, Bale nel Real Madrid occuperebbe una ca- sella da extracomunitario e avere giocatori britannici in rosa spingerebbe molti club continentali a dover rivedere i loro piani sul mercato. Per non parlare, poi, dei giocatori provenienti dall’Ue che dovrebbero abbandonare il Regno Unito. Le regole introdotte dalla Foot- FEDELE A RANIERI Vardy-Leicester fino al 2020 Jamie Vardy ha rinnovato con il Leicester di Ranieri per altri 4 anni (2020). Il nuovo accordo prevede un ingaggio da 4.5 milioni di euro l’anno [LaP] ball Association sui visti lavorativiper glisportiviextracomunitari prevedono un permesso di soggiorno per calciatori originari dei primi 50 paesi del ranking mondiale Fifa, e che abbiano giocato almeno il 70% di partite internazionali (con club o nazionali) in cui sono stati convocati negli ultimi due anni (con possibilità di ricorso). Con questi standard solo 23 dei 180 stranieri attualmente nelle prime divisioni avrebbero il permesso di lavoro. Nei principali 5 club gente come Zouma e Azpilicueta (Chelsea), De Gea, Mata, Schneiderlin e Martial (United), Mangala, Navas e Nasri (City), Bellerìn e Coquelin (Arsenal) e il belga Mignolet (Liverpool) sarebbe costretta ad emigrare. Secondo i sostenitori del no, queste regole potrebbero beneficiare il calcio inglese, dal momento che i club dovranno investire nei talenti nazionali. Ma nei primiannila qualità del gioco scenderebbe, che nel calcio di oggi vuol dire soldi. Solo di diritti tv la Premier incassa 7 miliardi di euro, più altri 2 miliardi dalla vendita dei diritti per l’estero. Questo, assieme alla svalutazione della moneta, significherebbe un miliardo di sterline in meno, con ricaduta su quel concetto di mutualità che permette ai club inglesi di ridurre le distanze tra piccole e grandi. La natura stessa della Premier verrebbe così stravolta per sempre. © RIPRODUZIONE RISERVATA Nel Paese dei geyser esulta solo il telecronista Metti una sera in piazza a Reykjavik con gli islandesi che non si sciolgono ::: GIOVANNI RUGGIERO REYKJAVIK ■■■ Un gruppo di signore sulla sessantina sembra averci puntato, siamo tre italiani in piazza Ingólfstorg a Reykjavik e in mezzo a un migliaio di islandesi, forse ci hanno riconosciuto perché sono tutti a mezze maniche mentre noi di togliere il maglioncino non ci pensiamo neanche. La folla per vedere Islanda-Austria era arrivata alla spicciolata già dalla mattina, chissà quanto spinta dall’eccitazione delmomento storico, del calabrone islandese che vola anche se non potrebbe, oppure da quel sole che quasi quasi riscalda. Lui è lassù dalle tre di stanotte, se n’era andato giusto per tre ore, il tramonto qui è un po’ una presa in giro. Quando abbiamo raggiunto la piazza, ci siamo fatti le solite premesse: «Mi raccomando non ci dividiamo, occhio che qua può scattare la bolgia». Magari. Con un po’ di adrenalina autoindotta ci siamo infilati nel mucchio blu, sui lati tanti padri con bambini, verso il centro i più giovani, qualche coppia, ma quel che salta agli occhi sono i gruppetti di lunghi capelli lisci biondi, occhi azzurro oceano, studentesse e giovani donne che hanno scelto la piazza per seguire la partita, magari perché il fidanzato o il marito aveva preferito la Francia, se è vera la teoria che l’8% della popolazione dell’isola è partita per questo Europeo. Sentendo tutta la responsabilità sulle spalle di doverle consolare in caso di insuccesso, arriva il lampo dal maxischermo: Bodvarssor sembra un invasato, controlla il pallone e ammazza il portiere austriaco Almer. La folla della piazza esplode con un urlo, noi pure urliamo e saltelliamo come dementi, tanto, forse troppo, comunque più degli altri che dopo dieci secondi avevano smesso, noi invece ancora ci dimenavamo come scimmiette. Con un po’ di imbarazzo, torniamo a seguire la partita, le biondine ci guardano come fossimo babbei, le sessantenni continuano a fissarci. Decidiamo di gioire dentro. Il primo tempo sta per finire, l’Austria sembra più viva che morta,Skulason pensa bene di ravvivare la situazione afferrando un avversario nella sua area.Rigore giusto, la piazza mugugna. Dragovic smarmella tutto e becca il palo. In noi scatta irrefrenabile il gesto dell’ombrello intorno a noi il silenzio. L’intervallo è l’apoteosi delle birre in lattina: «Oh dai che adesso bevono e si scatenano». Poveri illusi. Le lattine vanno giù a sorsetti che dureranno tutto il secondo tempo, un uomo dai tratti asiatici passa tra la gente con un bustone nero per raccogliere l’immondizia, siamo sbigottiti. Dall’altra partita del girone, Ungheria-Portogallo, arrivano buone notizie perché il pa- 31 SPORT __Venerdì 24 giugno 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ Ancora il Cile (Colombia ko 2-0) tra la Pulce e il primo titolo con l’Argentina Diego Maradona (55 anni) è stato ct dell’Argentina al Mondiale 2010 [LaP] Maradona sfida Messi: «Vinci la Copa o non tornare» ■■■ «È chiaro che domenica vinceremo la finale, ma se non dovesse essere meglio che non tornino», è ilpronostico sull’atto finale della Coppa America di Diego Armando Maradona che vede l’Argentina favorita contro il Cile. Il Pibe de oro ha parlato in occasione di una intervista ad un canale argentino a trenta anni dal gol di mano contro l’Inghilterra nel mondiale del Messico vinto poi dall’Albiceleste, episodio ribattezzato «la mano de Dios». Maradona, in modo colorito, ha interpretato il pensiero di molti sulla sfida che la «sua» Argentina affronterà contro il Cile. Messi, che con il gol agli Usa è diventato il primo marcatore della nazionale con 55 gol,e compagni sono infatti, considerati favoriti contro i campioni in carica della Roja, che un anno fa vinsero la Copa America battendo in finale proprio l’Argenti- na.Le due finaliste si sono già confrontati, nella partita di apertura, del torneo del Centenario. Match vinto 2 a 1 da Higuain e compagni. Con la vittoria del trofeo, che manca nella bacheca argentina dal 1993, la Pulce si aggiudicherebbe così per la prima volta una Copa America. Sarebbe ilprimo trofeo conquistatato dal giocatore con la maglia della nazionale maggiore, dopo la vittoria alle Olimpiadi di Pechino. La finale (diretta ore 2 Sky Sport 1 HD, canale 201 o su Sky Sport Mix,canale 106,nella notte tra domenica e lunedì) si giocherà al MetLife di East Rutherford. Ai biancocelesti mancherà Lavezzi, autore di un gol nella semifinale. Il Pocho ha riportato una frattura al gomito sinistro e oggi sarà operato. G.DEC. © RIPRODUZIONE RISERVATA SVOLTA «AZZURRA» L’Inter cinese parla italiano Accordo con Candreva, possibile scambio Sirigu-Handanovic, ma Squinzi blocca Berardi ::: MICHELE MAZZEO ■■■ Sono giorni di pausa per Tifosi islandesi in piazza a Reykjavik [Foto Pino Ruggiero] reggio agli islandesi torna utilissimo. Chiediamo a un biondino dietro di noi se i nostri calcoli sono giusti, il ragazzino alza le spalle. Ci sente un olandese che vive là, sembra aver capito ilregolamento cervellotico della Uefa, lo assecondiamo passivi finché non ci interrompe bruscamente il pareggio dell’Austria di Schopf.Con l’olandese lanciamo insulti divario genere contro l’austriaco, un ragazzo accanto a me sembra avere una reazione scomposta, ma invece sta prendendo un pacchetto di cioccolatini dallo zaino. Passa una mezz’ora ditribolazione e ansia (per noi), in piazza chiacchierano con le facce rilassate. All’Austria negano un rigore limpido, intorno a noimormorano, noi esultiamo meschini.Gli ultimi dieci minuti è un assalto al forti- no islandese, anche Almer lascia i pali per pressare. Traustason, uno dei pochi professionisti di questa squadra, frega tutti, riparte palla al piede e chiude a un minuto dalla fine. Dai, adesso spaccheranno qualche cestino, qualcuna si spoglierà in nome della libertà morale nordica, macché. Al triplice fischio parte in coro un brano in islandese stile «You never walk alone», poi dal palco un piccoletto col microfono riesce a trascinare tutti in quattro o cinque: «Iceland, Iceland». La musica dalle casse si velocizza, qualcuno accenna a ballare, ma il grosso sta andando via. Le sessantenni però non si sono dimenticate di noi, partono in fila con un trenino e ci vengono ad abbracciare. Delle biondine non c’è più traccia. © RIPRODUZIONE RISERVATA i giocatori impegnati nell’Europeo che sono però molto attivi nelle trattative di mercato. Tra gli azzurri che affronteranno la Spagna agli ottavi il protagonista della pista più calda è Antonio Candreva: l’Inter ha l’accordo con il giocatore (quadriennale da 2.7 milioni a stagione) e sta trattando con Lotito.I nerazzurri offrono 20 milionima la Lazio ne chiede 25.Dopo l’esordio all’Europeo contro l’Irlanda,Salvatore Sirigu,è vicino alla conclusione della sua esperienza con il Psg e al suo rientro in Italia. Ilportiere ex Palermo è seguito dalla Fiorentina e dalla stessa Inter, che pensa ad uno scambio (più conguaglio a favore dei nerazzurri) con Handanovic. A fare gola a tante squadre cisono soprattutto gli attaccanti a disposizione diAntonio Conte. Il nuovo allenatore della Lazio Bielsa vorrebbe portare nella capitale il tandem Pellè e Immobile (che però piace anche al Napoli). Anche la Juventus è alla ricerca di un rinforzo per l’attacco: l’obiettivo è Michy Batshuayi, belga attaccante del Marsiglia finito nel mirino di Marotta & Paratici (che pensano anche ad Alexis Sanchez) dopo l’addio di Morata. Intanto sembra conclusasi la querelle su Domenico Berardi, che negli ultimi giorni ha visto coinvolti l’Inter, la Juve e il Sassuolo. A fare chiarezza il presidente dei neroverdi, Giorgio Squinzi:« l’Inter non ha assolutamente formulato alcuna offerta per il nostro giocatore. Resterà al Sassuolo e andrà alla Juve al termine del prossimo campionato». Non ci sarà dunque nessun trasferimento da Sassuolo a Milano, sponda nerazzurra. E già, perchè anche la trattativa per il prestito di Ra- AL PESCARA 9 MILIONI, OGGI LE VISITE MEDICHE Colpo Milan, preso Lapadula Colpo a sopresa del Milan che chiude l’acquisto di Gianluca Lapadula (foto LaP), bomber del Pescara. Oggi il 26enne calciatore effettuerà le visite mediche con il Milan. Il capocannoniere della Serie B, 30 gol, firmerà con i rossoneri un contratto quinquennale da 1 milione di euro a stagione. Al Pescara andranno invece 9 milioni. Adriano Galliani, ricevuto il consenso del presidente Silvio Berlusconi, ha chiuso con la società abruzzese battendo la concorrenza di Napoli, Sassuolo, Genoa e Juve. La fumata bianca è arrivata dopo un incontro dei vertici rossoneri con il presidente dei pescaresi, Daniele Sebastiani. [M.M.] nocchia agli emiliani ha subito uno stop dopo che l’Inter si è rifiutata di pagare parte dell’ingaggio del difensore. E così il dg Carnevali ha virato su Vlad Chiriches del Napoli. Intanto Iago Falque,ex Genoa, passa in prestito dalla Roma al Torino, che attende anche l’ok di Adem Ljajic. Il Grifone oggi ufficializzerà il nuovo allenatore Juric, dopo l’arrivo di Davide Nicola sulla panchina del Crotone. © RIPRODUZIONE RISERVATA Zlatan cita Sinatra Fuori di testa La Turchia è furiosa «Il biscotto tricolore» ■■■ In Turchia ce l’hanno con l’Italia. Gli azzurri, perdendo contro l’Irlanda, hanno vanificato la qualificazione della nazionale della mezzaluna agli ottavi di finale. Per i turchi è un «biscotto» ai loro danni. Addirittura per qualche giornale l’Italia dovrebbe essere punita dall’Uefa, per aver schierato le riserve. Conte,scrivono, avrebbe violato un fantomatico articolo 5. Situazione paradossale, noi che da un Europeo (2004) siamo stati eliminati proprio a causa di un vero «biscotto». © RIPRODUZIONE RISERVATA L’addio di Ibrahimovic: «Svedese a modo mio» ■■■ «Un ringraziamento enorme agli sve- desi, senza di voi non sarei mai stato in grado di realizzare i miei sognI. Sarete sempre nel mio cuore blu e giallo. I love you». È il saluto di Zlatan Ibrahimovic che mercoledì sera ha giocato il suo ultimo incontro con la maglia della Svezia, sconfitta dal Belgio ed eliminata dagli Europei. «Vengo da un posto che la gente chiama “ghetto di Rosengard”», prosegue l’attaccante sul suo profilo Facebook, «ho conquistato la Svezia e l’ho fatta diventare il mio Paese. A modo mio. Sono svedese». © RIPRODUZIONE RISERVATA 32 __Venerdì 24 giugno 2016__ LA SINDROME HIKIKOMORI Reclusi in casa per non fallire Il male venuto dal Giappone Servizio a pagina 37 IL COMUNE VUOLE VENDERE I NUMERI DI IERI ::: 14 Borseggi ::: 20 Scippi ::: 17 Rapine ::: 21 Truffe ::: 23 Furti in appartamenti e negozi ::: 9 Furti di autovetture ::: 5 Furti a bordo di autovetture ::: 23 Arresti Ferrovie Nord punta agli aerei E vuole le quote Sea di Orio Servizio a pagina 39 Redazione cronaca: viale Majno 42, 20129 Milano; telefono 02.999666; fax 02.99966227; email: [email protected]. Pubblicità: SpeeD Società pubblicità editoriale e Digitale, Viale Milanofiori Strada 3, Palazzo B10 - 20090 Assago (Milano); tel. 02.57577.605/640 ::: Commento PenatitentatodaSala IDemaMilano rottamanoirottamati ::: ALESSANDRO USAI ■■■ A volte ritornano. Titubanti - «ho solo provato a mettere fuori il naso per vedere se avevo la forza di parlare davanti a una platea»,ha detto ieri. Ma non sembrano tanto cambiati. Filippo Penati meno degli altri. Partiamo da una doverosa premessa. Il “Sistema Sesto” non esisteva. Lo hanno stabilito i giudici di Monza. L’ex presidente della Provincia, Filippo Penati, e gli altri dieci imputati sono stati prosciolti nel processo sul presunto giro di mazzette «perché il fatto non sussiste». Le accuse erano, a vario titolo, corruzione e finanziamento illecito dei partiti. Ecco perché adesso Filippo Penati cerca un risarcimento «politico» dopo un percorso che ha certamente danneggiato la sua carriera. Non a caso si è fatto vedere nel comitato di Beppe Sala alla vigilia dell’esito elettorale. Un segnale chiaro soprattutto per i suoi compagni di viaggio. Penati è un pezzo che ancora conta nel centrosinistra e il suo sorriso poco dopo la vittoria di Sala testimoniava anche un suo possibile rientro nella politica che conta.Resta una domanda: con quale ruolo? Difficile ipotizzare una risposta. La pattuglia dei giovani del Pd vuole difendere il lavoro svolto durante gli ultimi anni e soprattutto passare all’incasso al termine di una serratissima campagna elettorale dove ci hanno messo la faccia. E hanno rischiato di andare a casa. Nella testa dei vari Cornelli, Bussolati, Maran ma anche Tajani, Majorino, De Cesaris non c’è spazio per un ritorno al passato. Hanno vinto loro e loro vanno ricompensati. Il nome di Penati fa sobbalzare sulla sedia più il centrosinistra che l’attuale centrodestra che sembra avere all’orizzonte ben altri regolamenti dei conti. Ma come chiudere il cerchio con Penati? La sua linea è stata trasparente dopo la sentenza giudiziaria: «Si è messa fine a una ingiustizia durata quattro anni e mezzo, esce pulita la mia immagine di amministratore ed è stata restituita la mia onorabilità». Condivisibile dal suo punto di vista. Ma la politica è cinica. E questo messaggio sarebbe difficile da far passare. Già la sinistra è dilaniata dopo un forzato raggruppamento per non perdere Palazzo Marino, ci mancava solo Penati a «rasserenare» il clima. Come coniugare l’esigenza di rilancio di Milano con un volto che rappresenta il passato? Un bel problema (...) Peggio degli arancioni La sinistra ci impone la bandiera arcobaleno La zona 2 rifiuta di esporla. Ma Pd e Radicali danno battaglia.Gli avvocati: nessun obbligo FOTOGRAFATO DALLA MOGLIE AL SUPERMERCATO Ecco l’esordio del pensionato Pisapia ■■■ I lavori all’interno delle nuove municipalità meneghine non sono ancora iniziati e già fioccano le polemiche. Nell’occhio del ciclone è finito il neo eletto presidente del municipio 2, il leghista Piscina. La sua colpa? Aver deciso dinon esporre la bandiera arcobaleno nella pride week. MARIANNA BAROLI a pag.35 Buffagni (M5s) «Ecco perché i grillini non hanno votato» ■■■ Il Movimento 5 Stelle in Lombardia, dopo Sedriano, ha conquistato al ballottaggio Vimercate. Ma a Milano non si è avvicinato agli exploit di Roma e Torino. Analizza il voto Stefano Buffagni, consigliere regionale grillino, e leader emergente. È lui a spiegare il mancato apporto dei grillini: «Non controlliamo i voti dei singoli. E loro in maggioranza hanno scelto di non votare nessuno, perché non si fidano». FABIO RUBINI a pag.35 ■■■ L’ex sindaco Pisapia col car- rello della spesa in un supermercato cittadino. Lo ha immortalato così la moglie Cinzia Sasso, ieri mattina, e ha subito postato la foto su Facebook: «Ritorno alla vita normale». A seguire una pioggia di commenti. Molti hanno apprezzato,qualcuno ha storto il naso chiedendosi se sia per questo che Giuliano ha rinunciato alla corsa. Chiacchiere da bar. Certo fotografare ilmarito come un pensionato qualunque non è stato il più amorevole degli omaggi. L’ipotesi di Roberto Tasca in giunta Mr Expo vuole il suo socio al Bilancio ■■■ Il primo imbarazzo per il neosindaco Pd Il miracolo della Statale: «Tagliate le tasse e il numero dei fuoricorso» MASSIMO COSTA a pagina 34 a pagina 37 segue a pagina 34 La passerella chiude la notte Clooney e Pitt pronti a dare buca a Christo ::: MASSIMO DE ANGELIS ■■■ Sulla mediatica passerella “The Floating Piers” sfogliano la margherita. Arriveranno, o no, sul lago d’Iseo i super vip internazionali annunciati da giorni? Al momento nessuno si è visto, anche se sono stati effettuati dei tentativi da parte dei big Clooney e Brad Pitt. Il bel George soggiorna da lunedì nella lussuosa villa Oleandra di Laglio e ha cercato in PARLA IL PRORETTORE Beppe Sala arriva da Roberto Tasca, il docente di Economia degli intermediari finanziari all’università di Bologna che Mr Expo vorrebbe sulla delicata poltrona di assessore al Bilancio. Tasca e Sala condividono tuttora una partecipazione azionaria nel capitale di Kenergy spa, società di fotovoltaico con sede legale a Milano. queste ore di organizzare un viaggio verso Sulzano, dovendo però rinunciare a causa dell’eccessivo caos, mentre il marito della Jolie gira da 48 ore nel nord Italia. Il suo obiettivo è trovare il momento per incontrare Christo. Il troppo affollamento non aiuta, ma qualcuno vocifera di eccezioni notturne per mostrare l’installazione alle star.Le vere certezze sono altre, ovvero la definitiva chiusura notturna del percorso dalla mezzanotte alle 6 delmattino, così da permettere la manutenzione e la pulizia dell’opera. A partire da oggi,verrà rimodulato l’intero sistema dei trasporti. Quindi i treni resteranno in servizio con direzione Sulzano fino alle 20 e di seguito sigarantiranno solo iviaggi di rientro, mentre l’ultima corsa dei bus sarà alle 19. Il battello terminerà il servizio per Monte Isola alle 22. © RIPRODUZIONE RISERVATA 34 CRONACA __Venerdì 24 giugno 2016__ @ commenta su www.liberoquotidiano.it Il sindaco prepara la squadra Il prof in affari con Sala farà l’assessore al Bilancio Tasca e il sindaco condividono le quote della Kenergy, nel 2014 in rosso per 106mila euro IL COMMENTO Penati in campo Tentazione Pd ::: segue dalla prima ALESSANDRO USAI (...) per il sindaco Sala che con Penati ha sempre avuto negli anni un cordiale rapporto. Fu proprio Penati a intravedere per primo in Sala una figura su cui puntare. Ma il tempo passa, «le abitudini cambiano e i ricordi sbiadiscono». Non è Vasco Rossi, ma la realtà. Possibile che il centrosinistra riparta proprio da Penati? Possibile che il rinnovamento politico guardi indietro invece che avanti? Possibile che le lotte intestine nel Pd portino in dote a Milano una figura divisiva? Possibile. Forse probabile. In fondo è «la giunta che conta» come ironizzavano quelli del Terzo segreto di Satira. Ma alla fine è il sindaco che decide. E il suo margine di libertà di azione dipenderà anche dalla gestione dei vecchi nuovi volti. Che a volte ritornano. © RIPRODUZIONE RISERVATA ::: MASSIMO COSTA ■■■ Il primo imbarazzo per il neosindaco Pd Beppe Sala arriva da Roberto Tasca, il docente di Economia degli intermediari finanziari all’università di Bologna che Mr Expo vorrebbe sulla delicata poltrona di assessore al Bilancio. Tasca è uno dei nomi di fiducia che Sala ha in mente per alcuni posti chiave della giunta che verrà presentata lunedì: i due hanno lavorato insieme nel 2007 e 2008 in Medhelan Management & Finance, la società costituita da Sala dopo l’uscita da Telecom. E i due, soprattutto, condividono tuttora una partecipazione azionaria nel capitale di Kenergy spa, società che si occupa di fotovoltaico con sede legale a Milano. In campagna elettorale, si era parlato della Kenergy perché Sala non aveva inserito le sue quote nella società (pari al 20%) nella dichiarazione presentata all’Expo, al pari della casa in Svizzera e dell’investimento immobiliare in Romania. Nella Kenergy il professor Tasca detiene il 3,3% pari a 250mila azioni ordinarie del valore di 132mila euro. Dal 2013 alla fine del 2015, l’assessore al Bilancio in pectore ha svolto il ruolo di consigliere d’amministrazione della Kenergy. L’ultimo bilancio approvato nel 2014 - si legge nella relazione allegata ai conti - è stato chiuso con una perdita di 106mila euro «a fronte dei numerosi provvedimenti che hanno ridotto le tariffe di remunerazione dell’energia prodotta». Kenergy, società con un capitale di 3,9 milioni di euro, si occupa di parchi fotovoltaici in Puglia, ma la coabitazione nel board della società privata e a Palazzo Marino potrebbe creare dei malumori nel centrosinistra (anche se la Kenergy al momento non ha rapporti con il Comune). Qualcuno potrebbe spingere perchè Tasca (o il neosindaco Sala) ceda le quote della società per evitare imbarazzi: la questione, però, non è ancora finita al centro dei vertici di maggioranza. L’ex commissario Expo, che questa mattina farà la sua prima uscita ufficiale da sindaco all’anniversario della Guardia di Finanza in via Melchiorre Gioia, conta di comporre gli ultimi tasselli Manifesti del Pd che celebrano la vittoria elettorale di Beppe Sala [Ftg] della giunta entro lunedì.Oggi è in programma un vertice coi partiti di maggioranza. Il Pd in giunta dovrebbe avere 6 assessori.Il puzzle resta complicato: nel ruolo di vicesindaco salgono le qutazioni di Anna Scavuzzo, profilo renziano che potrebbe ottenere la delega all’Educazione. Sicuri Majorino e Maran, potrebbero entrare anche Onorio Rosati (attuale consigliere regionale, al suo posto entrerebbe al Pirellone il segretario metropolitano Pietro Bussolati) e Roberto Cornelli (ex segretario dem). In lizza per una delega pesante anche Ada Lucia De Cesaris (già vicesindaco di Giuliano Pisapia fino all’anno scorso), mentre resta aperto il nodo degli arancioni. Filippo Del Corno, primo degli eletti nella lista SinistraxMilano, è iscritto al Pd e quindi l’ala sinistra potrebbe dirottarsi su un altro nome. Sala sta anche lavorando alla composizione del suo staff, dove potrebbe entrare come capo di gabinetto Ma- rio Vanni, ex tesoriere Pd e uno dei collaboratori più stretti del nuovo sindaco durante la campagna elettorale. A mostrare irritazione per iprimipassi dell’amministrazione Sala sono invece i radicali, che dopo il primo turno hanno scelto l’apparentamento con Mr Expo pur avendolo criticato aspramente nei mesi scorsi: Emma Bonino avrà, come promesso pochi giorni prima del ballottaggio, un incarico da «ambasciatrice» di Milano, ma non sono previsti posti in giunta per i radicali. Sempre i radicali ieri hanno spalleggiato la Consulta rom chiedendo che di nomadi si occupi il nuovo assessore alla Sicurezza e non il responsabile del Welfare: «La passata giunta ha peggiorato la condizione dei rom a Milano, auspichiamo un incontro col sindaco per avviare un confronto costruttivo sul tema». © RIPRODUZIONE RISERVATA CRONACA __Venerdì 24 giugno 2016__ 35 @ commenta su www.liberoquotidiano.it La prima sfida all’unico fortino del centrodestra Ora impongono la bandiera arcobaleno Guerra di dem e radicali contro il municipio 2 che non espone il simbolo. La Lega: non ci pieghiamo ::: MARIANNA BAROLI Bandiere arcobaleno durante il gay pride dell’anno scorso a Milano. La sinistra e i radicali vorrebbero che fossero esposte fuori da tutti i minucipi insieme alla bandiera italiana ■■■ I lavori all’interno delle nuo- Il Pirellone Accordo Fi-Maroni Oggi la nomina di Gallera alla Sanità ■■■ Potrebbe arrivare già oggi la nomina di Giulio Gallera alla Sanità lombarda. Il governatore Roberto Maroni, che ha tenuto la delega durante l’avvio della riforma, aveva espresso la preferenza di un profilo politico in uno dei ruoli più delicati del Pirellone: l’accordo con Forza Italia si è chiuso sul nome dell’avvocato azzurro, attuale assessore lombardo al Reddito di autonomia ed ex coordinatore cittadino del partito. La giunta non si allargherà quindi a un tecnico esterno, come chiedevano invece a gran voce alcuni consiglieri regionali azzurri. Ieri, alla presenza del capodelegazione in giunta Alessandro Sorte, il gruppo ha provato a prendere tempo e rinviare la nomina a settimana prossima «per trovare la soluzione migliore per completare la riforma». Nella girandola dei vertici ieri è saltato l’incontro di maggioranza (Maroni era a Roma), mentre oggi il capogruppo azzurro Claudio Pedrazzini dovrebbe incontrare il governatore proprio sul tema della riforma sanitaria. Lunedì pomeriggio è fissato un altro vertice di maggioranza. Ma l’intesa tra i vertici di Forza Italia e il governatore regge.Risultato:oggi Gallera potrebbe diventare l’assessore alla Sanità. Tramontano anche le richieste di Fratelli d’Italia, che nei giorni scorsi insistevano sul nome di Viviana Beccalossi, attuale assessore al Territorio. Ieri, intanto, in Tribunale era in programma l’udienza del processo a carico di Roberto Maroni, accusato di turbata libertà di scelta del contraente e induzione indebita: al centro un viaggio (mai fatto) a Tokio per l’Expo tour e un incarico assegnato un’ex collaboratrice. La difesa del governatore ha attaccato duramente la pubblica accusa sollevando la «violazione del diritto di difesa» a riguardo di un «sms trascritto in modo falsato rispetto al testo originale». Duro l’avvocato Domenico Aiello: «Per molto meno altri pm sono stati denunciati». La difesa ha chiesto anche il trasferimento del processo a Roma perché il fatto contestato al governatore sarebbe avvenuto a Roma. M. COS. © RIPRODUZIONE RISERVATA ve municipalità meneghine non sono ancora iniziati ufficialmente e già iniziano a fioccare le prime polemiche. Nell’occhio del ciclone, per primo, è finito il neo eletto presidente del municipio 2, il 26enne leghista Samuele Piscina. La sua colpa? Aver deciso di non esporre a fianco del tricolore la bandiera arcobaleno simbolo dei diritti Lgbt nella settimana - in corso - in cui in città si celebra la pride week. Un affronto grave secondo il popolo arcobaleno meneghino e la sinistra della zona che, nella persona di Yuri Guaiana nella giornata di ieri ha proceduto per vie legali diffidando il presidente Piscina. «Grazie all’avvocato Andrea Bullo, abbiamo diffidato oggi il presidente del municipio 2», ha spiegato Guaiana «se non esporrà la bandiera arcobaleno,come previsto dalla delibera n.57/2014, entro 24 ore, saremo costretti a fare un esposto in procura per ristabilire la legalità». «Una follia» per il presidente Piscina deciso però a continuare nella sua battaglia contro Pd e Radicali per l’esposizione del vessillo arcobaleno nella sede del municipio 2. Dopotutto, come ha sottolineato Piscina «i problemi di Milano sono ben altri». Il municipio 2, che ricomprende zone problematiche come Stazione Centrale e via Padova, ha solo recentemente modificato la sua maggioranza passando, dopo l’ultima tornata elettorale, nelle mani centrodestra. Punto di forza di Giuliano Pisapia che aveva promesso di trasformare proprio via Padova in un laboratorio culturale, dopo le ultime elezioni la zona si è tramutata in una roccaforte del centrodestra con la maggioranza dei voti assegnati alla destra anche al ballottaggio tra Stefano Parisi e Giuseppe Sala dello scorso 19 giugno. La prima seduta del nuovo consiglio di zona è prevista per il prossimo 27 giugno, ma già le differenze tra la nuova gestione di centrodestra e il partito democratico sembrano essere insormontabili. «Io continuerò a non esporre la bandiera arcobaleno», ha spiegato Piscina, «ho chiesto un parere anche all’avvocatura di Palazzo Marino e la mia decisione non incappa in alcuna violazione». «Nessuno discrimina i cittadini omosessuali, ma i cittadini hanno scelto una maggioranza diversa», ha ribadito Piscina che tuttavia potrebbe trovarsi a fare i conti con il settore di zona 2 che, pur sostenendo la decisione del presidente, per evitare di incorrere in lunghe e tortuose battaglie legali avviate da Pd e Radicali, potrebbe decidere di esporre la bandiera nella giornata di oggi. «E' una loro decisione», ha spiegato Piscina che resta fermo sulle sue posizioni, «i problemi da risolvere nella zona sono ben altri, primo tra tutti quello della sicurezza ed è di questo che mi occuperò tempestivamente». A non fermare la sua battaglia per i diritti Lgbt fino a che non verrà esposta la bandiera arcobaleno nella sede del municipio è Yuri Guaiana, ex vicepresidente della zona 2 di centrosinistra, che ha ri- CERIMONIA Un premio al progetto Run For HOPE badito come il problema è il «non aver rispettato una delibera presentata proprio dall'ex consiglio di zona e votata il 3 aprile 2014 secondo cui il municipio si impegnava a esporre la bandiera arcobaleno durante i prossimi Festival Mix di Milano e le prossime Pride Week che si svolgeranno, di regola, la penultima e l'ultima settimana di giugno di ogni anno». «Siamo seri», ha commentato Guaiana, «la semplice circostanza che la tornata elettorale non abbia confermato la maggioranza uscente non è sufficiente a porne nel nulla le deliberazioni consilia- ri». «Finché non interverrà una delibera consiliare che annulli la precedente, il municipio 2 sarà tenuto ad esporre la bandiera arcobaleno», ha concluso il presidente dell’associazione Certi Diritti che oggi chiede anche l’intervento del sindaco Beppe Sala «per far rispettare la legalità nel municipio 2». Contro la decisione del neo eletto presidente si sono scagliati anche alcuni cittadini che prontamente hanno raccolto l'invito delle associazioni Lgbt e dei sentinelli di Milano e hanno esposto sui balconi del quartiere il vessilo arcobaleno. Mercoledì in Piazza della Besana, l’assessore alle Politiche Sociali della Regione Lombardia, Giulio Gallera, si è appassionato al progetto «Run For HOPE» dell’organizzazione no profit HOPE (speranza). Ha premiato i giovani ambasciatori che hanno messo in moto questo progetto. I ragazzi correndo la Milano City Marathon hanno raccolto soldi che hanno finanziato più di 100 ore gratuite di sport ai bambini dell’orfanotrofio di Sephoris, in Israele. La premiazione e stata seguita da un rinfresco in stile libanese... DILETTA MONTAGNI © RIPRODUZIONE RISERVATA Stefano Buffagni (Movimento 5Stelle) «Si illude chi cerca i nostri voti» Il consigliere regionale: non controlliamo gli elettori, pronti a governare la Lombardia ::: FABIO RUBINI ritorio molte istanze sono raccolte da liste civiche». C’è qualche cosa che non ha funzionato? ■■■ Il Movimento 5 Stelle è stato protagonista delle «La grande delusione è stata l’astensione. Dobbiaultime elezioni. In Lombardia, dopo Sedriano, ha mo fare di più per far capire che siamo credibili». conquistato al ballottaggio Vimercate. Ma a Milano Nel 2018 ci sono le Politiche e le Regionali. Conon si è avvicinato agli exploit di Roma e Torino. me vi state preparando? Stefano Buffagni, consigliere regionale grillino, è «Per il governo credo che si voterà già il prossimo uno dei leader emergenti del movimento. anno. Puntiamo a vincere». Cosa ha detto l’ultima tornata elettorale? E per la Lombardia? «Il M5S ha vinto le elezioni. I cittadini hanno capi«Ci stiamo preparando. Continueremo a denunto che la nostra non è solo protesta, ma ciare l’uso disinvolto della sanità,tratche c’è anche una proposta di governo tata come un bancomat. Stiamo scriseria e chiara, che si stacca nettamente vendo un programma partecipato, da centrodestra e centrosinistra». con molti professionisti che senza Siete stati accusati di mancata recinulla in cambio ci aiutano. Lo metteprocità. A Roma e Torino il centroderemo sul sito, i cittadini potranno vostra al ballottaggio ha votato i vostri tarlo e darci ulteriori suggerimenti». candidati, a Milano vi siete defilati… Come pensate di battere Maro«Accuse stupide. Salvini ha provato ni? a mettere il cappello su qualcosa che i «Con contenuti e credibilità. In Resuoi elettori avevano già deciso di fare, gione abbiamo deciso di tagliarci lo cioè votare per noi che rappresentiastipendio e lo abbiamo fatto. Il Pd ha mo il cambiamento. Milano è la prova Stefano Buffagni [Ftg] detto che ci avrebbe seguito, ma i che noi non controlliamo i voti che sosuoi consiglieri prendono lo stipenno dei singoli cittadini. E in maggioranza hanno scel- dio pieno. Il sistema Renzi sta fallendo. Il sistema to di non votare nessuno, perché non si fidano». Maroniha perso a Varese e Salvini a Milano ha portaA Milano siete andati sotto media. Tutta colpa to a casa l’11%. Possiamo farcela». del cambio del candidato in corsa? Nel 2018 tocca a voi come a Roma? «Lo dico con le parole usate dal candidato Gianlu«Ci proveremo. Non sarà facile, ma arriveremo ca Corrado: in 5 anninon siamo stati bravi a comuni- pronti. Più che Roma io preferisco citare il caso di care quello che abbiamo fatto a Palazzo Marino. Det- Chiara Appendino». to questo, Corrado ha fatto un ottimo lavoro». Come mai? Sì ma in Lombardia siete andati peggio che in «A Roma, come a Parma, abbiamo vinto in situaaltre regioni. Come se lo spiega? zioni dove chi c’era prima aveva fatto disastri. A Tori«Non è del tutto vero. Abbiamo vinto a Vimercate, no no. Lì è stato il nostro progetto, serio e chiaro, ad e in generale la percentuale di voti è stata buona. In aver conquistato i cittadini». Lombardia facciamo più fatica, anche perché sul ter© RIPRODUZIONE RISERVATA 36 __Venerdì 24 giugno 2016__ CRONACA __Venerdì 24 giugno 2016__ 37 @ commenta su www.liberoquotidiano.it L’unica onlus che cura i ragazzi con la sindrome di Hikikomori IL FUTURO DELL’AREA Vita da reclusi per non fallire Il male che viene dal Giappone i risultati si vedono: è aumentato il numero degli studenti in corso». Per questo state cambiando il sistema di tassazione, con rate ridotte per tutti e borse di studio per merito, oltre che per reddito? «Esistono borse solo per merito e borse combinate sia per merito sia per reddito. Per esempio, chi alla fine dell’anno accademico ha acquisito il90% dei crediti riceve un bonus di 400 euro, a prescindere dal reddito. E ci sono anche 20 borse di studio da 10mila euro l’una per studenti che si impegnino non solo nello studio ma anche in attività sociali, artistiche o sportive, per far capire che scuola e vita sono cose che convivono. Diamo borse di studio per scrivere la tesi all’estero, in un tempo che va dai due ai sei mesi. Abbiamo investito in questo progetto più di mezzo milione dieuro. All’inizio erano soprattutto gli studenti delle facoltà scientifiche a sfruttare queste borse, ora pure giurisprudenza, lettere, scienze politiche». Avete abbassato la prima rata di quasi 200 euro. Potete permettervelo? «Il bilancio della Statale è molto solido. La spesa per il personale non è sproporzionata come in molti altri atenei e il primo investimento deve essere il diritto allo studio, sulla didattica e sugli studenti e poi sulla ricerca, che di fatto si riversa poi sugli studenti stessi. Investire nella cultura costa nell’immediato, ma paga in futuro. Vogliamo che l’università sia ancora un fattore di crescita della società». La ricerca che si sfida. E senza risparmiarsi colpi, nemmeno con i flash mob. Questa mattina all’Università statale di Milano andrà infatti in scena “Mind the gap”, un convegno che riunisce attorno al tavolo dell’aula magna dell’ateneo meneghino diversi esponenti della comunità scientifica con un unico intento: quello di fare il punto sull’innovazione e sui possibili modelli di finanziamento. Non è una sfida facile, certo: eppure non tutti ci saranno. Già, perché dalle parti dell’Iit di Genova (l’istituto italiano di tecnologia piû famoso dello Stivale, quello che ha creato il primo robot umanoide della storia, tanto per intenderci) non hanno preso molto bene il mancato invito ufficiale al dibattito. Così, armati di pagine facebook e contatti informatici (e come altro avrebbero potuto fare, sennò?), circa un centinaio di persone si sono date appuntamento, proprio per questa mattina, fuori dai cancelli di via Festa del perdono per un Flash mob in piena regola. Alla fine della manifestazione, inoltre, sono previsti interventi di oratori e addetti ai lavori. Sempre sul tema della ricerca scientifica. Come a dire: ci siamo anche noi. Tant’é: sul palco di entrambe le rassegne (quella dentro e quella fuori l’Università di Milano) c’è da presumere che si parlerà della carenza di investimenti nel settore, sempre più cronica, e delle possibili soluzioni per risollevare il sistema italiano che “soffre” (raccontano dalla Statale) «la mancanza di un chiaro processo strategico, di strumenti decisionali, di gestione e di allocazione delle risorse che invece potrebbero garantire efficienza ed efficacia». Non a caso proprio nel corso dell’evento verranno snocciolati i dati e i numeri sulla ricerca in Italia e nel resto dell’Unione Europea. E se sono tanti gli ospiti che interverranno nel corso di “Mind the gap”, (personalità del calibro di Gianluca Vago, della senatrice a vita Elena Cattaneo, di Giorgio Parisi, di Maria Pia Abbracchio e di Luigi Nicolais), c’è da immaginare che nemmeno il flash mob sulla strada adiacente all’ateneo resterà deserto. Sempre nel nome della ricerca, s’intende. © RIPRODUZIONE RISERVATA Cl.Osm. Rifuggonoscuola e impegni.Poi si chiudono in una stanza e si creano un’esistenzasu internet ::: ALESSANDRA PARLA ■■■ Andare al cinema, uscire con gli amici, fare una partita a calcetto o una cena in allegria. A quindici anni, ma anche a venti e a trenta, questa è considerata la normalità. Almeno dalla maggior parte delle persone. Poi c’è chi preferisce rimanere chiuso tra le quattro mura della propria stanza, lontano da tutto e tutti. E non per qualche ora, ma per interi giorni, e perfino anni.No, non si tratta dei soliti “nerd” occhialuti che snobbano la mondanità esaltandosi davanti al display di un computer. Stiamo parlando degli hikikomori, ragazzi che hanno difficoltà a livello relazionale e per questo motivo si rifiutano di avere contatti con il mondo esterno. Quella in cui sono immersi è una dimensione tutta loro, una vita parallela spesa tra il cuscino e la tastiera. È una realtà che rispecchia un fenomeno sociale sempre più diffuso, una sindrome coniata dallo psichiatra giapponese Saito Tamaki che letteralmente significa «stare in disparte, isolarsi». Questo vuol dire che i migliori amici diventano i giochi e internet, la medicina più efficace per fuggire dal senso di frustrazione, di vuoto interiore, di angoscia che cresce dentro. A chiudere le porte al mondo esterno sono «giovani dai 13 ai 30 anni che provano un senso di inadeguatezza e di fallimento», spiega la dottoressa Rita Marianna Subioli, psicologa specializzata sulle nuove dipendenze comportamentali. Quando un adolescente sguscia nottetempo dalla sua camera pur di non incontrare mamma e papà, il perché, il più delle volte, non si trova scritto tra le pagine di un manuale di psicologia, ma è una conseguenza della «percezione da parte del ragazzo di aspettative troppo elevate da parte dei genitori». A volte, infatti, «un iperinvestimento» sulle capacità dei figli può diventare controproducente. Al punto tale da abbandonare le lezioni di chitarra «perché gli altri sono più bravi di me». Sono questi i campanelli di allarme di una dipendenza comportale che non deriva da un’ossessione verso il mondo virtuale, ma «ne diventa una causa». Secondo la psicologa, infatti, «il problema non sono le otto ore trascorse davanti al computer o ai videogame». Se il ragazzo decide di abbandonare pian piano i La stanza di un ragazzo malato della sindrome di Hikikomori banchi di scuola, se ha difficoltà a relazionarsi soprattutto con i coetanei, se preferisce rifugiarsiin una community piuttosto che in un parco giochi, «è perché ritiene di non essere all’altez- za». Per questo motivo decide di chiudersi in se stesso, di affidare le proprie debolezze a un computer che «lo accoglie senza giudicarlo». La punizione non sarà più allora una paghetta che chiede un intervento mirato in termini di prevenzioni e di cura», sostiene la dott. ssa Subioli che, nel 2012, insieme alla presidente Valentina Di Liberto e a un team di psicoterapeuti e sociologi, ha dato vita alla cooperativa sociale onlus Hikikomori. Una realtà milanese che, a oggi, è l’unica in Italia a occuparsi in maniera specifica di questa patologia. Grazie a laboratori creativi di teatro e musicoterapia, sono circa una ventina i ragazzi che stanno cercando di superare le proprie difficoltà, tornando a gioire dopo una passeggiata all’aria aperta in compagnia del «counselor». Tra loro ci sono anche quelliche necessitano di terapie mirate a domicilio e realizzate con la collaborazione dei genitori: si tratta di ragazzi che vivono una forma di «autoreclusione totale». «Non escono di casa da anni - racconta la dottoressa - vivono di notte e hanno un rapporto difficile con i genitori». In questi casi si cercano strategie di confronto, si cerca di non colpevolizzarli. Spesso, infatti, i genitori fanno la voce grossa o minacciano di sequestrare il computer. Quante volte, del resto, l’imperativo «ora basta altrimenti stacco la spina» ha tuonato tra le mura degli adolescenti di questa generazione. Il segreto, invece, è sedersi accanto al ragazzo, ed entrare nel suo mondo. non arriva a inizio del mese, ma «un’autoreclusione sociale» che lo porta a voler tagliare i ponti con il resto del mondo. «Si tratta di un fenomeno in rapida evoluzione che ri- © RIPRODUZIONE RISERVATA Intervista al prorettore alla didattica Miracolo Statale: «Giù tasse e fuoricorso» De Luca: «Abbiamo abbassato la retta di 200 euro e fatto borse per merito e reddito. Puntiamo su ricerca e qualità» ::: ALVISE LOSI percorso lungo, impostato dal rettore, del quale solo adesso si cominciano a racco■■■ Merito, internazionalità e studenti gliere i frutti grazie a un sistema più dinaal centro e non ai margini. Il nuovo corso mico e più aperto e grazie all’arruolamendella Statale inizia a dare i suoi frutti. to di risorse anche internazionali. E ora L’Università degli Studi è ilpiù grande ate- c’è grande attenzione per i progetti euroneo meneghino, una città nella città con i pei». suoi 65mila studenti e 5mila dipendenti, Negli ultimi anni c’è stato un calo getra professori, ricercatori e personale am- neralizzato delle immatricolazioni nelministrativo. Ilche rende il rettore Gianlu- le università italiane: come si può conca Vago, in carica dal 2012, trastarlo? e i suoi collaboratori re«Abbiamo investito in sponsabili di una comunimonitoraggio e tutoraggio tà numerosa quanto una degli studenti. Vogliamo città come Pavia. Con tanti che anche quelli con diffistudenti milanesi certo, ma coltà portino a termine il anche molti altriche arrivacorso distudi, grazie al prono da altre regioni d’Italia o gramma “Non uno di medall’estero. Giuseppe De no”. Stiamo lavorando su Luca,prorettore alla didattimodelliscuola-lavoro e sulca, anticipa così i prossimi l’apprendistato nelle azienpassi dell’università più de, per fare capire sia ai raGiuseppe De Luca grande di Milano. gazzi sia alle imprese che è La classifica Reuters importante stipulare quesulle più innovative università euro- ste forme contrattuali non in nero. E quepee ha appena valutato la Statale il se- sto ha un valore soprattutto culturale e condo ateneo italiano dopo il Politecni- sociale.Tutto ciò non ha un ritorno immeco, la prima tra le università generali- diato, ma forse i nostri figli vedranno un ste. A cosa si deve questo riconosci- mondo migliore». mento? Esiste una ricetta per riuscirci? «È il risultato di una grande spinta che «Dobbiamo passare a un’università doabbiamo effettuato verso il rinnovamen- ve lo studente sia al centro della didattica. to, a partire dalla selezione di nuovi pro- L’università deve essere inclusiva: tutoragfessori di alto livello. Ma non bisogna di- gio, cura degli studenti disabili, lavoro comenticare l’investimento sulla ricerca, in me fattore formativo e di confronto col particolare nelle biotecnologie, nella bio- mondo. Sono investimenti che renderangenetica e nella biochimica. Si tratta di un no sul medio e lungo periodo. Ma già ora IIT- Università Sfida sul post Expo a colpi di flash mob 38 CRONACA __Venerdì 24 giugno 2016__ @ commenta su www.liberoquotidiano.it TuttoMilano ■ MARCO AURELIO - Via M. Aurelio - zona 2 ■ NEERA - Via Neera - zona 5 ■ PAGANO - Largo V Alpini - zona 1 ■ PISTOIA - Via Pistoia - zona 7 ■ STRESA - Via Stresa - zona 2 Mercati Oggi ■ BENACO - Via Benaco - zona 4 ■ BONOLA - Via Cechov - zona 8 ■ CANALETTO - Via Canaletto - zona 3 ■ CATONE - Via Catone - zona 9 ■ CITTADINI-ARSIA - V. Cittadini - zona 8 ■ CREMA - Via Crema - zona 5 ■ CURIEL - Via Curiel - zona 6 ■ DEI GUARNIERI - Via Dei Guarnieri - zona 5 ■ FRATELLI DI DIO - Via F. di Dio - zona 7 ■ GRATOSOGLIO NORD - Via Baroni - zona 5 Domani ■ ARCANGELI - Via Arcangeli - zona 7 ■ ARDISSONE - Via Ardissone - zona 8 ■ ASMARA - Via Asmara - zona 9 ■ BENEDETTO M. - Via Benedetto M. - zona 3 ■ BORDIGHERA - Via Bordighera - zona 5 ■ CICCOTTI - Via Ciccotti - zona 9 ■ DARSENA - Zona Darsena - zona 1 ::: le lettere ■ DELLA RONDINE - Via Rondine - zona 6 ■ FALCK - Via Falck - zona 8 ■ FAUCHE’ - Via Fauchè - zona 8 ■ GARIGLIANO - Piazzale Minniti - zona 9 ■ MARTESANA - Piazzale Martesana - zona 2 ■ OGLIO - Largo Oglio - zona 4 ■ OLMI - Via degli Ulivi - zona 7 ■ OSOPPO - Via Osoppo - zona 7 ■ PAPINIANO - Piazza S. Agostino - zona 1 ■ P. NUOVA - Bastioni di P.ta Nuova - zona 1 ■ ROGOREDO - Via Rogoredo - zona 4 ■ TABACCHI - Via Tabacchi - zona 5 ■ TRASIMENO - Via Trasimeno - zona 2 ■ V. PERONI - Via Pascal - zona 3 Chiusura al traffico: Via Lorenteggio: fra Via Tito Vignoli e Via Leone Tolstoi strada chiusa al traffico causa cantieri in direzione Centro Città - Lavori M4 Termine lavori previsto: 31 dicembre 2016 . Via Niccolini: fra Piazzale Cimitero Monumentale e Via Fioravanti divieto di transito causa lavori dalle 00:00 del 10 agosto 2015 alle 00:00 del 1 agosto 2016. Via Giovanni Battista Niccolini: fra Piazzale Cimitero Monumentale e Via Fioravanti divieto di transito causa lavori fino alle 00:00 del 1 agosto 2016. Corso Plebisciti: strada Vi invitiamo a scrivere lettere brevi. La redazione si riserva il diritto di tagliare o sintetizzare i testi PIAZZA GAE AULENTI Un’estate di fuoco Antonio B. e.mail Commenta anche su Fb e Twitter @liberomilano Conspiracy - La cospirazione The Nice Guys Now You See Me 2 - I maghi del crimine Julieta ANTEO SPAZIOCINEMA VIA MILAZZO, 9 - TEL. 026597732 S is for Stanley La casa delle estati lontane Studio Azzurro - Facce di festa Julieta Un mercoledì di maggio Human La pazza gioia APOLLO SPAZIOCINEMA 13.00 15.00-16.50-18.40-20.30-22.30 13.00 14.50-16.45-18.40-20.35-22.30 13.00-15.30-17.50-20.15-22.30 13.00 15.30-17.50-20.10-22.30 GALL. DE CRISTOFORIS 3 - TEL. 02780390 L’uomo che vide l’infinito La canzone del mare Julieta Porno & Libertà In nome di mia figlia Segreti di famiglia La pazza gioia Laurence Anyways ARCOBALENO FILMCENTER 15.30-17.50-20.10-22.30 15.00-16.50 15.30-18.40-20.35 22.30 15.00-16.50-18.40-20.30-22.30 15.30-17.50-20.10-22.30 17.20-19.30 21.40 VIALE TUNISIA 11 - TEL. 199208002 Kiki & I Segreti del Sesso La pazza gioia Le vacanze di Monsieur Hulot Alice attraverso lo specchio L’uomo che vide l’infinito Pelé 15.30-17.30-19.30-21.30 15.00-17.10-21.30 19.20 15.00 17.10-21.30 19.30 ARIOSTO SPAZIOCINEMA VIA ARIOSTO, 16 - TEL. 0287085730 Fiore Al di là delle montagne 14.50-19.20-21.15 16.50 ARLECCHINO VIA S. PIETRO ALL’ORTO, 9 - TEL. 0276001214-899678903 Chiusura estiva BELTRADE VIA OXILIA, 10 - TEL. 0226820592 Le vacanze di Monsieur Hulot Le franc Un transport en commun (Saint Louis Blues) Gueros Nostalgia della luce CENTRALE MULTISALA 16.50-V.O.SOTT. 18.30 18.30 20.30-V.O.SOTT. 22.40-V.O.SOTT. 14.30-16.30-18.30-20.30-22.30 14.30-16.30-18.30-20.30-22.30 CINETEATRO SAN CARLO - MIMAT. VIA ENRICO MOROZZO DELLA ROCCA, 12 - TEL. 02 48199689 Tutti vogliono qualcosa COLOSSEO 19.00-21.00 V.LE MONTE NERO, 84 - TEL. 0259901361-899678903 La pazza gioia 15.00-17.30-20.00-22.30 Angry Birds - Il Film 15.30-17.50-20.20 The Nice Guys 22.30 Mother’s Day 15.30-17.50-20.15-22.30 Kiki & I Segreti del Sesso 15.30-17.50-20.20-22.30 Julieta 15.30-17.50-20.20 Now You See Me 2 - I maghi del crimine 22.30 DUCALE MULTISALA PIAZZA NAPOLI 27 - TEL. 199208002 La pazza gioia Pelé L’uomo che vide l’infinito Le vacanze di Monsieur Hulot Alice attraverso lo specchio ELISEO MULTISALA VIA TORINO 64 - TEL. 0272008219-899678903 In nome di mia figlia L’uomo che vide l’infinito Segreti di famiglia La pazza gioia GLORIA MULTISALA 15.00-16.50-18.40-20.30-22.30 15.30-17.50-20.20-22.30 15.30-17.50-20.10-22.30 15.15-17.40-20.05-22.30 CORSO VERCELLI 18 - TEL. 0248008908 Angry Birds - Il Film La pazza gioia Mother’s Day MEXICO 15.20-17.30-19.30 21.45 15.15-17.30-20.00-22.15 VIA SAVONA, 57 - TEL. 0248951802 Tra la terra e il cielo ODEON - THE SPACE CINEMA 15.30-17.30-19.30-21.30 VIA SANTA RADEGONDA, 8 - TEL. 892111 The Conjuring - Il caso Enfield 15.15-18.15-21.15 Now You See Me 2 - I maghi del crimine 16.00-19.00-22.00 Alice attraverso lo specchio 14.05-16.35 Conspiracy - La cospirazione 19.10 The Conjuring - Il caso Enfield 22.15 Angry Birds - Il Film 14.00-14.45-16.20-17.05-19.00-21.30 The Nice Guys 17.30-22.10 Warcraft - L’inizio 14.10-16.55-19.25 Tutti vogliono qualcosa 15.00-19.40-22.20 Mother’s Day 14.00-16.35-19.15-21.55 Kiki & I Segreti del Sesso 14.30-17.00-19.25-21.50 Jem e le Holograms 14.05-16.45-19.25-22.05 Conspiracy - La cospirazione 21.00 ORFEO MULTISALA VIALE CONI ZUGNA, 50 - TEL. 0289403039 Mother’s Day 15.15-17.40-20.05-22.30 Angry Birds - Il Film 15.30-17.40-20.10 Warcraft - L’inizio 22.30 Now You See Me 2 - I maghi del crimine 15.00-17.30-20.00-22.30 PALESTRINA VIA PALESTRINA, 7 - TEL. 0287241925 Femmina Folle Perfetti sconosciuti PLINIUS MULTISALA 16.00 18.15-21.00 VIALE ABRUZZI, 28/30 - TEL. 0229531103 VIA TORINO 30/32 - TEL. 02874826 Passo falso Cinque Tequila 19.30 21.40 15.00-21.30 17.25-19.45 15.00-17.10-21.30 19.30 15.00-17.10-21.30 19.20 15.00-17.10 The Conjuring - Il caso Enfield 15.00-18.00-21.00 Julieta 15.30-17.50-20.20-22.30 Now You See Me 2 - I maghi del crimine 15.00-17.30-20.00-22.30 Angry Birds - Il Film 15.30-17.50-20.10 The Nice Guys 22.30 Conspiracy - La cospirazione 15.00-17.30-20.00-22.30 Alice attraverso lo specchio 15.00-17.30 L’uomo che vide l’infinito 20.00-22.30 UCI CINEMAS BICOCCA VIALE SARCA, 336 - TEL. 892960 Friend Request - La morte ha il tuo profilo 22.30 Pelé 14.40-17.10 The Nice Guys 19.50 Angry Birds - Il Film 15.00-17.20-19.55 The Conjuring - Il caso Enfield 22.30 Now You See Me 2 - I maghi del crimine 14.05-16.55-19.45-22.35 Robinson Crusoe 14.25 Warcraft - L’inizio 16.40-19.30-22.20 Alice attraverso lo specchio 14.45-17.25-20.00-22.35 Conspiracy - La cospirazione 14.50-19.50-22.20 The Nice Guys 17.20 Kiki & I Segreti del Sesso 15.00-17.30-19.50-22.10 Mothher’s Day Jem e le Holograms La canzone del mare La pazza gioia Now You See Me 2 - I maghi del crimine L’uomo che vide l’infinito Tutti vogliono qualcosa Friend Request - La morte ha il tuo profilo Ma Ma - Tutto andrà bene Conspiracy - La cospirazione Il Libro della Giungla La pazza gioia Passo falso La canzone del mare X-Men: Apocalisse Passo falso The Conjuring - Il caso Enfield Angry Birds - Il Film Miami Beach The Conjuring - Il caso Enfield UCI CINEMAS CERTOSA 14.30-17.10-19.45-22.30 14.20-17.30-19.40-22.20 17.15 14.45 21.00-23.50 14.20-16.55-19.30 22.00 14.50-17.45-22.30-23.50 20.00 23.50 14.50 19.30 17.30-22.00 14.45 17.40-20.50 14.40 16.30-19.30 15.45-18.05-20.25-22.30 22.45 15.00-18.00-21.00-23.50 VIA STEPHENSON, 29 - TEL. 892960 Mother’s Day Now You See Me 2 - I maghi del crimine Pelé Angry Birds - Il Film The Conjuring - Il caso Enfield Alice attraverso lo specchio Jem e le Holograms The Nice Guys Conspiracy - La cospirazione Warcraft - L’inizio Angry Birds - Il Film Kiki & I Segreti del Sesso Alice attraverso lo specchio Jem e le Holograms Mother’s Day SPAZIO OBERDAN CINETECA ITALIA 19.50-22.35 17.00-19.40-22.35 17.20 17.15 17.00-19.40-22.40 17.10 19.50 22.30 20.00 22.30 20.00-22.20 17.30-20.10-22.35 19.45 17.10-22.30 17.10 VIALE VITTORIO VENETO 2 - TEL. 0277406300 Matador Zero in condotta Parla con lei 17.00 19.15-V.O.SOTT. 21.15 ARIANTEO - CITY LIFE PIAZZA TRE TORRI - TEL. 0243912769 INT. 3 Spectre 21.45 ARIANTEO - PALAZZO REALE PIAZZA DUOMO, 12 - TEL. 02 43912769 INT. 3 Concerto dell’Orchestra dei Pomeriggi Musicali Brooklyn 20.30 21.45 HINTERLAND ASSAGO Turno diurno ■ CENTRO v. Fiori Oscuri, 13; v. Visconti di Modrone, 1; c.so di Porta Ticinese, 50. ■ NORD v. Pascarella, 22; v. Bodoni, 19; v. Candiani, 122; v. P. Lambertenghi, 25; v. Airolo, 36.. ■ SUD v.le Bligny, 47; v. Monte Palombino, 9; v. Meda, 37; v. San Paolino, 18. ■ EST v. Malpighi, 12; p.le Loreto, 7; v. Iglesias, 48; v.le Abruzzi, 23; v. Grossich, 15; c.so Concordia, 16; v. Compagnoni, 24; p.za Insubria, 11, v.le Ungheria, 13. ■ OVEST v.le Coni Zugna, 43; v. Primaticcio, 96; v. delle Forze Armate, 4; v. delle Betulle, 36/c; v. Rasori, 2; p.za Monte Falterona, 3; v. Ugo Betti, 42/b; v. S. Galdino, 11. Turno notturno (dalle ore 21 alle ore 8,30) p.za Clotilde, 1; p.za Cinque Giornate, 6; c.so S. Gottardo, 1; v.le Zara, 38; v. R. Di Lauria, 22. Aperte 24h: Via Boccaccio, 26; V.le Famagosta, 36; Stazione Garibaldi (P.za S, Freud); p.le Stazione Porta Genova 5/3 ang. via Vigevano 45; v.le Lucania, 6; Corso Magenta, 96; v.le Testi, 90 A Lotto i mondiali di pattinaggio EVENTO A giugno brillano le Stelle sotto il cielo di Milano. Il Pavarotti - Milano Restaurant Museum di Piazza Duomo 21, saluta l’arrivo della bella stagione, abbinando il menù degustazione Rigoletto,firmato dallo chef stellato Luca Marchini, alla meravigliosa passeggiata sui tetti della galleria Vittorio Emanuele II. Il tutto al prezzo di solo 49 euro a persona, tutto incluso. Scoprire l’eccellenza della cucina emiliana accompagnati dalla voce del Maestro Luciano Pavarotti è un’esperienza unica. Tuttii giovedì sera inoltre si terrà il concerto gratuito a fine cena con i soprani e i tenori della Fondazione Luciano Pavarotti. Prenotazione obbligatoria scrivendo a [email protected] o chiamando lo 02 45397657. Ogni giovedì Al Pavarotti Restaurant Per tutta la città ci sono parchi dedicati in memoria di qualche celebrità. E con celebrità non parlo di personaggi del mondo dello spettacolo, ma piuttosto di uomini e donne che hanno fatto la storia del nostro paese. E non solo. Qualche giorno fa, avendo letto una delle lettere pubblicate sul vostro quotidiano di cui sono appassionata lettrice, ho conosciuto il giardino dedicato a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Da allora ho l’abitudine, durante i miei spostamenti lavorativi per la città, di far attenzione alle insegne commemorative sparse per Milano. Eccone una in piazza Gae Aulenti, dove è stato intitolato uno spazio verde, proprio ai piedi del palazzo dell’Unicredit, alla giornalista Anna Stepanovna Politkovskaja. Non conoscevo la sua storia. Anna era una giornalista russa, conosciuta per il suo impegno sul fronte dei diritti umani e per il suo reportage sulla Cecenia, oltre che per la sua opposizione al governo. Muore assassinata nel 2006. Milano ha fatto bene a dedicarle un giardinetto. Il mio tour per la città continua. Si scoprono non solo storie nuove, ma anche posti nuovi della nostra città. Alessia F. e.mail MILANO chiusa al traffico causa cantieri - Lavori M4 - Termine previsto: 31 dicembre 2017. Via Brera: fra Via del Carmine e Via Melone strada chiusa al traffico causa cantieri dalle 08:00 del 30 maggio 2016. Via Antegnati: fra Via Amidani e Via Gabussi strada chiusa al traffico causa lavori - Termine: 30 settembre 2016 Traffico difficoltoso in: Via Guido Cavalcanti: lavori - Rallentamenti e deviazioni. Termine lavori previsto: 10 agosto 2016. Viale Eginardo: lavori in entrambe le direzioni Lavori Teleriscaldamento Termine: luglio 2016. Pavarotti sotto le stelle I giardini commemorativi Sembra che ormai tra palazzi esplosi e tetti in fiamme Milano stia prendendo fuoco. Ogni giorno leggiamo o di esplosione per fughe di monossido di carbonio o di incendidivampati in centro città. Inseriamoci pure qualche allarme bomba un giorno sì e l’altro pure, ed ecco la nuova estate milanese. Verrebbe quasi da rifugiarsi altrove. Mi verrebbe da chiedere come questi rischi possano essere evitati. Ogni appartamento dovrebbe regolarmente effettuare dei controlli. Che sia un obbligo. Poi se esplosioni ed incendi hanno una matrice dolosa, allora questa è tutta un’altra storia. (dalle ore 8,30 alle ore 21,00) ::: appuntamenti Le lettere via e-mail vanno inviate a: [email protected] Via posta vanno indirizzate a: LiberoMilano - viale L. Majno 42, 20129 Milano. PERICOLO Farmacie UCI CINEMAS MILANOFIORI VIALE MILANOFIORI - TEL. 892960 Alice attraverso lo specchio Conspiracy - La cospirazione Warcraft - L’inizio Mother’s Day Pelé The Nice Guys Tutti vogliono qualcosa Angry Birds - Il Film The Conjuring - Il caso Enfield Angry Birds - Il Film The Conjuring - Il caso Enfield Friend Request - La morte ha il tuo profilo 17.35 20.10-22.35 17.10-19.50-22.35 17.25-20.00-22.35 17.30 22.35 20.00 17.35 19.50-22.40 19.50 17.00-22.05 22.45 L’arte del “mistero” per Sguaitamatti SPORT Milano, da ieri 23 giugno e fino a domenica 26 giugno, ospita i campionati mondiale open di pattinaggio artistico in linea, che si svolgono presso il centro sportivo lido di piazzale Lotto. L’evento sportivo,giunto alla sua sesta edizione, prevede la partecipazione di oltre 300 atleti provenienti da 15 nazioni. Le gare saranno organizzate in tre circuiti in base alle difficoltà tecniche presentate.Per ognilivello dicampionato saranno presenti le seguenti categorie del pattinaggio difigura:artistico singolo maschile e femminile, artistico coppia, danza singola maschile e femminile, danza in coppia, sincronizzato e gruppi spettacolo. Per partecipare è richiesta una prenotazione scrivendo a [email protected]. Da oggi e fino il 26/06 Ingresso libero Now You See Me 2 - I maghhi del crimine Jem e le Holograms Kiki & I Segreti del Sesso Angry Birds - Il Film La pazza gioia Now You See Me 2 - I maghi del crimine 17.10-20.00 17.25-20.00-22.35 17.30-20.05-22.30 17.05 19.50 22.35 BELLINZAGO LOMBARDO C.C. LA CORTE LOMBARDA - TEL. 02954164445 ARCADIA Alice attraverso lo specchio 17.40 L’uomo che vide l’infinito 19.45 Angry Birds - Il Film 17.00-18.00-20.10-22.30 La pazza gioia 21.00 Now You See Me 2 - I maghi del crimine 17.15-20.00-22.50 Pelé 17.20 X-Men: Apocalisse 16.50 La canzone del mare 17.35 The Nice Guys 22.20 Porno & Libertà 22.15 Conspiracy - La cospirazione 19.55 Warcraft - L’inizio 20.05-22.45 The Conjuring - Il caso Enfield 17.10-19.50-21.10-22.40 Kiki & I Segreti del Sesso 17.30-20.15-22.35 Mother’s Day 17.05-19.40-22.20 INCONTRO Al Museo Diocesano di corso di Porta Ticinese 95, oggi 24 giugno alle 18,si tiene l’ultimo incontro di approfondimento dei temi trattati dalla mostra Design behind Design in corso fino all’11 settembre. Protagonista sarà mons. Domenico Sguaitamatti,dell’ufficio beni culturali dell’Arcidiocesi di Milano, che parlerà di come l’arte contemporanea annuncia il mistero: Il “caso” del nuovo Evangeliario ambrosiano. L’accesso all’incontro è gratuito a tutti i possessori del biglietto della XXI Esposizione Internazionale della Triennale di Milano o pagando l’ingresso ridotto (5 euro) alla mostra del Museo Diocesano Design behind Design. Oggi, ore 18 Costo ingresso: 8 euro PIOLTELLO UCI CINEMAS PIOLTELLO VIA SAN FRANCESCO, 33 - TEL. 892960 Conspiracy - La cospirazione 20.00-22.40 Pelé 17.20 Jem e le Holograms 16.50-19.45-22.35 La pazza gioia 19.45 The Nice Guys 17.00-22.20 Alice attraverso lo specchio | Imax (3D) 17.00 Warcraft - L’inizio | Imax (3D) 19.45-22.30 Now You See Me 2 - I maghi del crimine 16.45-19.40-22.35 Alice attraverso lo specchio 17.10-19.50 Warcraft - L’inizio 22.45 The Conjuring - Il caso Enfield 16.45-17.00-19.45-22.15-22.45 Tutti vogliono qualcosa 22.35 Miami Beach 20.00 Passo falso 17.30-19.45-22.00 Mother’s Day 17.00-19.45-22.35 Kiki & I Segreti del Sesso 17.15-20.00-22.30 Angry Birds - Il Film 17.00-17.30-19.30-20.00-22.30 Friend Request - La morte ha il tuo profilo 22.40 L’uomo che vide l’infinito 20.00 Warcraft - L’inizio 17.00 ROZZANO THE SPACE CINEMA ROZZANO CERRO MAGGIORE THE SPACE CERRO MAGGIORE C.SO PERTINI, 20 - TEL. 892111 Now You See Me 2 - I maghi del crimine 16.00-19.05-22.10 Passo falso 17.00-19.15-21.30-23.45 The Nice Guys 16.15 Conspiracy - La cospirazione 19.15-21.55-0.30 Jem e le Holograms 16.20-19.10-22.00 Angry Birds - Il Film 16.40 L’uomo che vide l’infinito 19.05 The Conjuring - Il caso Enfield 21.40 The Conjuring - Il caso Enfield 16.00-19.00-22.05 Angry Birds - Il Film 16.00-18.30-21.00-23.30 Kiki & I Segreti del Sesso 16.30-19.05-21.50-0.25 Mother’s Day 16.30-19.30-22.20 Alice attraverso lo specchio 17.00 The Nice Guys 19.45 Friend Request - La morte ha il tuo profilo 22.30 Warcraft - L’inizio 16.05-19.05-22.05 Now You See Me 2 - I maghi del crimine 15.00-18.15-21.30 Angry Birds - Il Film 17.00-19.30-22.00 Mother’s Day 16.50-19.35-22.25 Conspiracy - La cospirazione 19.10-21.45 Passo falso 16.10-18.10-20.25-22.30 Kiki & I Segreti del Sesso 17.20-19.50-22.20 The Conjuring - Il caso Enfield 16.00-19.00-22.10 Alice attraverso lo specchio 15.20-18.05 The Nice Guys 21.00 Angry Birds - Il Film 15.30 The Nice Guys 17.55 Friend Request - La morte ha il tuo profilo 16.45-20.40 X-Men: Apocalisse 15.10 Angry Birds - Il Film (3D) 18.20 Now You See Me 2 - I maghi del crimine 20.45 Jem e le Holograms 15.30-18.20-21.10 Warcraft - L’inizio 15.45-18.40-21.40 The Conjuring - Il caso Enfield 15.05-18.10-21.15 VIA TURATI, 62 - TEL. 892111 MELZO ARCADIA MULTIPLEX VIA MARTIRI DELLA LIBERTA` - TEL. 0295416444 Conspiracy - La cospirazione Now You See Me 2 - I maghi del crimine Warcraft - L’inizio Angry Birds - Il Film The Conjuring - Il caso Enfield | Atmos The Conjuring - Il caso Enfield PADERNO DUGNANO VIA BRASILE, 4 - TEL. 0291084250 21.00 19.55-22.30 22.20 20.00 21.10 19.50-22.35 LE GIRAFFE Alice attraverso lo specchio 17.40-20.20 Tutti vogliono qualcosa 22.40 Conspiracy - La cospirazione 17.20-19.30-21.40 The Nice Guys 18.00-20.30-22.50 Warcraft - L’inizio 16.20-18.50-21.20 The Conjuring - Il caso Enfield 16.20-19.00-21.40 Angry Birds - Il Film 17.10-19.15 X-Men: Apocalisse 21.20 Angry Birds - Il Film 16.40-18.40-20.40-22.45 Now You See Me 2 - I maghi del crimine 17.40-20.15-22.50 La canzone del mare 17.00 Pelé 19.00-21.15 L’uomo che vide l’infinito 16.20-18.40-21.00 The Conjuring - Il caso Enfield 17.50-20.40 Jem e le Holograms 17.40-20.20-22.45 Now You See Me 2 - I maghi del crimine 16.20-19.00-21.40 SAN GIULIANO MILANESE MOVIE PLANET The Conjuring - Il caso Enfield Angry Birds - Il Film La canzone del mare L’uomo che vide l’infinito Now You See Me 2 - I maghi del crimine Alice attraverso lo specchio Warcraft - L’inizio 16,30-19,25-22,15 17,15-19,50-22,15 17,10 19,40-22,15 16,50-19,30-22,15 17,10-19,40 22,15 S.S. 9 VIA EMILIA, ANGOLO VIA TOLSTOJ - TEL. 899 552578 (PREN.) SESTO SAN GIOVANNI SKYLINE MULTIPLEX Jem e le Holograms La pazza gioia La canzone del mare Conspiracy - La cospirazione Angry Birds - Il Film Il Libro della Giungla The Conjuring - Il caso Enfield V.O. Now You See Me 2 - I maghi del crimine Warcraft - L’inizio Alice attraverso lo specchio The Nice Guys Kiki & I Segreti del Sesso Mother’s Day Warcraft - L’inizio | Imax (3D) 15.10-17.35-20.00-22.25 15.00-20.05-22.30 15.20-17.40 20.05-22.20 15.15-17.45-20.20-22.30 17.35 15.00-17.25-19.45-22.20 15.00-17.30-20.00-22.35 15.05 17.45-20.00 22.20 15.10-17.40-20.05-22.20 15.10-17.35-20.00-22.30 21.30 C/O CENTRO SARCA - TEL. 0224860547 CRONACA __Venerdì 24 giugno 2016__ 39 @ commenta su www.liberoquotidiano.it La Corte dei Conti Nella foto l’aeroporto di Orio al Serio a Bergamo Tangenti sulle dentiere Danni per quattro milioni Sequestrati immobili e beni ::: GIUSEPPE SPATOLA ■■■ Sul futuro di Sea, la holding degli aeroporti di Linate e Malpensa controllata dal Comune di Milano, è appeso alle decisioni del neo sindaco Giuseppe Sala. In campagna elettorale l’ex patron di Expo aveva puntato il dito sulle controllate facendo capire che un «alleggerimento» della presenza pubblica non solo era auspicabile ma da mettere in cantiere immediatamente. In questo senso nelle ultime ore è spuntato un nuovo dossier tenuto per mesi nel cassetto da Giuliano Pisapia. Secondo le più accreditate indiscrezioni di Palazzo Marino, infatti,Ferrovie Nord di Milano (Fnm), partecipata dalla Regione Lombardia, avrebbe un piano per rilevare le quote che Sea detiene in Sacbo, la società aeroportuale di Orio al Serio (Bergamo).Un colpo importante se si considera che le azioni rappresentano il 30% dello scalo specializzato in voli low cost che risulta essere in continua crescita sia a livello di bilanci che di passeggeri annui. Ma l’operazione Ferrovie Nord Sacbo sarebbe solo la prima mossa di un progetto sostenuto sia da Palazzo Marino che dall’attuale presidente di Sea Pietro Modiano. L’idea è di costituire un’unica società aeroportuale milanese-bergamasca. In questo dedalo finanziario Fnm andrebbe ad acquisire le quote di Sea in Sacbo e successivamente Sea e Sacbo andrebbero a fondersi con il loro nuovo azionariato. Tutto per un costo per Fnm di circa 77 milioni,da reperire rivolgendosi al credito bancario. Gli interessi del presti- ■■■ Il danno patrimoniale alla sanità pub- Possibile asse con Sala intenzionato a ridurre la parte pubblica Ferrovie Nord punta agli aerei e vuole le quote Sea di Orio La partecipata regionale interessata alla percentuale in Sacbo, che gestisce il Caravaggo to? Si auto-finanzieranno grazie ai dividendi dello scalo bergamasco che risulta essere in positivo da diversi esercizi. Del resto il mercato non lascerebbe dubbi sulla bontà dell’affare con il valore complessivo di Sacbo fermo tra i 214 e i 293 milioni e quello di Sea tra 1,07 e 1,66 miliardi. In questo contesto il ruolo di Fnm (che sarebbe socio di maggioranza relativa del sistema aeroportuale bergamasco) diventerebbe sicuramente centrale, promuovendo la fusione tra i due colossi dell’aria lombarda. Un piano messo nero su bianco il 17 novem- bre 2015 in una lettera di «manifestazione di interesse all’acquisto della partecipazione» inviata da Fnm a Sea e tenuta riservata. A distanza di sette mesi, con Sala diventato sindaco di Milano, Fnm ha pigiato il piede sull’acceleratore. Tutto dipende dal Comune di Milano (che ha il 54,8% di Sea) e dal fondo diinvestimenti F2i (44,3%). L’orientamento di Sala sarebbe sovrapponibile al piano di fusione e integrazione con Ferrovie Nord. Il nuovo sindaco,infatti,aspira all’integrazione degli aeroporti puntando a diminuire la presenza del pubblico fino a una quota del 30% circa. Lo stesso presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, il 17 maggio scorso aveva confermato l’interesse nell’operazione. «Nelle infrastrutture aeroportuali non siamo presenti - aveva sottolineato Maroni -. Siamo interessati a entrare in SeaSacbo per svolgere un ruolo di regia assieme alle istituzioni locali. È ovvio - ha aggiunto - che, per acquisire le quote di Sea, non essendo quotata in Borsa, occorre che gli azionisti decidano di venderle». L’ultima parola a Sala. © RIPRODUZIONE RISERVATA blica è di circa quattro milioni di euro. Lo sostiene la Procura della Corte deiConti della Regione in merito all’inchiesta “Smile” del febbraio scorso che aveva svelato una violazione delle normative negli appalti pubblici che affidavano a cliniche private il servizio di odontoiatria. A fare da perno a tale irregolarità si è scoperto essere un giro di tangenti tra le cliniche odontoiatriche degli ospedali, cliniche che eranno affidate alla gestione di Maria Paola Canegrati. Ma non è tutto. Dall’inchiesta, coordinata dalla pm di Monza Manuela Massenz, è emerso che i medici scoraggiavano i pazienti a farsi curare dalla sanità pubblica, obbligandoli, in caso contrario, a liste d’attesa interminabili. Così facendo, i pazienti si convincevano ad affettuare interventi e impianti dentari a pagamento. Spesso però si sono rivelate spese inutili, considerando le diagnosi volontariamente sbagnate. Le indagini, seguite anche dal procuratore regionale Antonio Caruso e dai sostituti procuratori Alessandro Napoli e Luigi D’Angelo, a distanza di mesi procedono. La Procura, con l’ausilio del nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Monza, ha eseguito, a tutela dell’Erario, numerosi sequestri su beni immobili, conti correnti e altri crediti nei confronti dipubblici funzionari di aziende sanitarie lombarde. L’inchiesta vede Fabio Rizzi, l’ex consigliere regionale leghista ed estensore della riforma della sanità accusato di aver pilotato una serie di gare d’appalto nel settore dell’odontoiatria. Il leghista, braccio destro del presidente Maroni, era finito in manette insieme ad altre sette persone. La Regione, nelle ultime ore, ha deciso di costituirsi parte civile contro l’ex consigliere. A scendere nelle aule di tribunale in difesa della Regione è stato scelto il legale dello stesso governatore Domenico Aiello. G. VEN. __Venerdì 24 giugno 2016__