Osservatorio Europeo degli Intermediari Assicurativi
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Osservatorio Europeo degli Intermediari Assicurativi
II° OSSERVATORIO EUROPEO DEGLI INTERMEDIARI ASSICURATIVI Un confronto tra Italia e resto d’Europa alla luce dei cambiamenti del modello di distribuzione Milano, 29 giugno 2015 Contenuti Osservatorio 2015 1. L’Europa nel mondo e l’Italia in Europa 2. La situazione degli intermediari professionali in Europa e in Italia 3. Le nuove forme di collaborazione tra intermediari: i broker grossisti 4. Le modifiche normative e le conseguenze: il caso RDR in Gran Bretagna 5. Considerazioni finali 2 1. L’Europa nel mondo e l’Italia in Europa L’Europa è ancora il primo continente al mondo per quanto riguarda l’industria assicurativa. America e Asia si avvicinano In Europa, il rapporto dei premi sul PIL è dell’7,7% e in Italia del 7,3%, in progressiva convergenza con gli standard Europei I primi 5 paesi in Europa concentrano l’80% del mercato, ma i Paesi dell’Est sono in forte crescita in particolare nel comparto Danni Negli ultimi anni l’Italia è tra i Paesi che crescono di più nel comparto Vita e tra quelli che diminuiscono di più nel comparto Danni 3 Distribuzione dei premi diretti Vita nel panorama assicurativo mondiale - 2013 Mondo : 2 546 Md$ Oceania 1,9% Africa 1,9% 0,0% Asia 33,7% Europa 36,7% Altre Americhe 2,9% America del Nord 23,0% UE 27 34,4% Altra Europa 2,3% Europa 36,7% Fonte : Sygma 4 Distribuzione dei premi diretti Danni nel panorama assicurativo mondiale - 2013 Oceania Africa 2,1% 1,1% Altre Americhe 5,0% Mondo : 2 055 Md$ Asia 19,2% UE 27 29,4% Europa 33,4% America del Nord 39,2% Altra Europa 4,0% 0,0% Fonte : Sygma 5 Contributo dell’assicurazione al PIL per paese nel 2013 (in percentuale) 11,7% 11,7% 10,8% 9,6% 8,9% 7,7%7,7% 7,3% 7,0% 6,5%6,5%6,7% 5,2%5,3%5,4% 4,6% 4,2% 3,9% 3,4%3,5% 3,0% 2,7% 2,7% 2,1%2,1% 1,7% 1,3%1,3% RO LV EE GR BG HU HR SK CZ PL MT CY LU Vita AT ES Danni SI IE SE DE BE IT PT UE FR DK FI UK NL Totale Fonte : Insurance Europe, associazioni professionali L'alto livello di contribuzione nei Paesi Bassi è dovuto principalmente alla privatizzazione dell’ assistenza sanitaria dal 2006 6 Concentrazione del settore assicurativo europeo nel 2013 (in Mds €) Concentrazione del settore assicurativo europeo nel 2013 (in Mld €) Total des affaires UK 237 UK 172 Vie FR 119 UK 64 Non vie 0% 10% DE 187 FR 188 DE 91 FR 70 20% DE 96 30% 40% 50% NL 75 IT 119 ES 55 SE ES 25 20 IT 66 Altri 181 Altri 136 IT 34 NL 57 ES 29 60% 70% 80% Altri 64 90% 100% Fonte : Insurance Europe, associazioni professionali 7 Evoluzione* dei premi diretti Vita per mercato nel 2013 33,5% 21,6% 22,1% 18,5% 3,1% 0,3% -3,8% -7,6% -2,4% -2,8% -0,3% 1,4% 3,2% 4,0% 8,5% 5,8% 4,8% 7,2% 9,4% 8,5% 10,4% 13,7% 11,6% 9,7% -13,3% -14,1% -10,6% -22,9% BE PL GR CY SI NL ES UK AT CZ DK HR UE DE FR SK IE RO HU EE SE FI LV MT LU BG IT PT Fonte : Insurance Europe, associazioni professionali * evoluzione nominale, ma a tassi di cambio costanti 8 Evoluzione* dei premi diretti Danni per mercato nel 2013 20,6% 13,5% 11,8% 6,1% 1,8% 2,1% 2,4% 0,3% -2,6% -4,4% -6,4% -2,0% -2,1% -3,2% 1,1% 2,0% 2,3% 2,8% 2,6% 3,5% 5,8% 6,9% 8,6% 6,7% 3,3% -0,6% -4,9% -11,8% GR CY IT UK PT SI ES DK HR UE PL NL FR MT HU DE CZ BE LU AT IE EE BG FI SK LV RO SE Fonte : Insurance Europe, associazioni professionali * evoluzione nominale, ma a tassi di cambio costanti 9 Premi per abitante nel 2013 5000 4500 4000 3500 3000 2500 2000 1500 1000 500 0 RO BG LV EE HU HR GR PL SK CZ MT CY SI ES PT AT IT UE DE IE BE FR SE UK LU FI DK NL Fonte : Insurance Europe, associazioni professionali L’alto livello di densità nei Paesi Bassi è dovuto principalmente alla privatizzazione dell’assistenza sanitaria dal 2006 10 2. La situazione degli intermediari professionali in Europa e in Italia Gli intermediari professionali di assicurazione dominano la distribuzione danni, con una quota del 65%, mentre sono meno presenti nel comparto vita, con una quota del 52% comunque significativa, ma che corretta del caso della Gran Bretagna diminuisce al 37% Gli agenti sono diminuiti di 32.000 unità, mentre il numero di broker è in crescita. Il caso del Belgio è significativo La diversa densità delle reti nei vari Paesi è frutto della loro storia assicurativa e regolamentare. In Italia la presenza degli intermediari professionali nei Danni è la maggiore in Europa mentre la situazione è capovolta nel comparto Vita con una quota solo del 15%. Nel Vita, la bancassicurazione deve la sua dominanza ai prodotti di natura finanziaria, che godono dei vantaggi fiscali legati alla loro “veste” assicurativa In Italia la densità di intermediari professionali e dei loro collaboratori è tra le più elevate. Gli agenti e i broker sono particolarmente numerosi in Germania 11 Quota di mercato degli intermediari in Europa Evoluzione della quota di mercato degli intermediari all'interno dell'UE * 100% 95% 90% 80% 85% 75% 67% 70% 67% 67% 66% 68% 66% 65% 52% 52% 60% 60% 55% 50% 51% 49% 40% 30% 1990 2000 2007 2008 2009 2010 2011 2012 *Media stimata dei 18 mercati per i quali i dati sono disponibili Fonte: Insurance Europe Vita Danni 12 Distribuzione dei premi Danni (2012/2013) IT* DE LU* BG PL RO PT* BE* SI MT SK UE18 UK IE ES* FR* AT NL HR 88,4% 85,0% 82,9% 80,4% 80,4% 74,7% 74,1% 72,6% 67,0% 66,4% 65,0% 65,0% 59,9% 59,1% 58,0% 52,0% 51,2% 40,0% 23,5% 0% 10% 20% 30% Intermediari 40% 50% Sportelli bancari 60% Vendita diretta** 70% 80% 90% 100% Altri * 2013 ; **Intermediari assenti Fonte : Insurance Europe, associazioni professionali 13 Distribuzione dei premi Vita (2012/2013) SI UK BG RO DE NL LU* MT UE18 IE BE* SK HR PL AT ES* PT* FR* IT* 86,1% 83,1% 81,3% 75,8% 75,6% 74,0% 67,6% 56,5% 51,9% 49,1% 43,0% 35,6% 34,4% 25,6% 23,8% 23,6% 18,6% 18,0% 15,3% 0% 10% 20% 30% Intermediari 40% 50% Sportelli bancari 60% Vendita diretta** 70% 80% 90% 100% Altri * 2013 ; **Intermediari assenti Fonte : Insurance Europe, associazioni professionali 14 Numero di persone attive nel settore dell’intermediazione assicurativa ogni 100.000 abitanti fonte BIPAR* 6 Finlandia Danimarca Svezia Malta Estonia Francia Gran-Bretagna Paese-Bassi Lussempburgo Irlanda Bulgaria Belgio Spagna Grecia Portogallo Austria Lituania Slovacchia Germania Polonia Repubblica Ceca Romania Italia Ungheria 0 21 40 71 75 100 * Il BIPAR ha raccolto presso i suoi membri le persone che lavorano nel settore dell’intermediazione assicurativa. Sono inclusi gli agenti, i brokers ed i loro collaboratori. 128 157 179 186 198 202 224 237 200 268 286 300 359 365 370 400 415 433 475 499 508 500 649 600 700 15 Il mercato della Gran Bretagna * I dati a disposizione sul mercato assicurativo della Gran Bretagna comprendono tutte le persone fisiche e le società che hanno dichiarato di esercitare l’attività di brokeraggio, inclusi i loro collaboratori. FSA 2009 – Retail Distribution Rewiew 16 Distribuzione degli intermerdiari IE PL IE 13,3% 86,7% 17,9% 0,6% 81,5% 13,3% 86,7% LU BE 0,0% 93,0% 17,6% FR 3,3%3,8% 48,4% 22,9% 34,1% 41,6% ES 35,6% 96,6% PT 56,5% DE IT 0,0% 3,4% 0,0% 0,4% 79,8% 43,1% 18,9% 13,3% 1,4% 86,7% Agenti Brokers Altri Fonte: registri nazionali 17 Evoluzione della media del numero degli intermediari assicurativi (in 8 mercati*) 5,30% 4,80% Brokers 3,3% 3,00% Agenti 3,10% 1,70% Media ponderale 0,5% 0,90% 0,0% 0,10% -0,40% -1,2% -0,1% -0,20% -1,50% 2009 2010 2011 2012 2013 18 Evoluzione della densità media degli intermediari assicurativi (8 mercati*) 180 161 161 160 158 155 160 Media 151 140 136 136 135 131 Agenti 128 124 120 100 80 60 40 Brokers 23,6 24,9 26 26,9 27,2 27,4 20 0 2008 2009 2010 2011 2012 2013 *Numero degli intermediari ogni 100.000 abitanti 19 3. I brokers grossisti francesi 1. Un esempio di successo: 2,5 miliardi di premi, 6.000 dipendenti, 5 milioni di clienti per 30 brokers grossisti 2. Nascono per contrastare la chiusura dei rapporti di collaborazione da parte delle compagnie e offrono prodotti di nicchia come la RC della caccia, la polizza sanitaria integrativa, le CPI o i rischi « non graditi » in RC Auto. April, Solly Azar e Alptis sono i broker di maggior successo 3. I brokers grossisti sono graditi agli agenti e ai broker retail in quanto hanno una sensibilità da intermediari: • sono orientati al marketing e scelgono dei target specifici di clientela • investono in modo massiccio nelle nuove tecnologie per industralizzare i processi e ridurre i costi • cercano di offrire prodotti utili ai clienti e non seguono la moda dei prodotti « da banco » 4. Se, come pensiamo, gli intermediari di domani dovranno essere in rete per rispondere alla rivoluzione digitale e soddisfare gli obblighi regolamentari crescenti, allora i «grossisti» potranno rappresentare un’interessante opportunità per le reti. 4. L’esempio della Retail Distribution Review Il 1 gennaio 2013 è entrata in vigore nel Regno Unito la riforma denominata « Retail Distribution Review » per il settore Vita, che richiedeva all’intermediario di giustificare la propria qualificazione professionale, di scegliere lo status o di «indipendente» o di «limitato» (monomandatario) e prevedeva la soppressione delle provvigioni A distanza di due anni, questa riforma ha avuto degli effetti positivi sulla professionalità degli intermediari. Sorprendentemente la redditività degli intermediari non ha sofferto per l’abolizione delle commissioni, grazie agli onorari pagati dai clienti più abbienti (oltre 160.000 Euro) e alla parallela riduzione dei costi. Il 61% degli intermediari ha visto i propri redditi aumentare. 4. L’esempio della Retail Distribution Review Purtroppo la scelta di eliminare le provvigioni ha però comportato alcuni effetti perversi: • molti piccoli intermediari sono usciti dal mercato • i clienti meno abbienti (fino a 160.000 Euro di investimenti), che prima beneficiavano della consulenza pagando provvigioni limitate, non hanno potuto permettersi gli onorari richiesti e hanno perso il servizio di consulenza • i servizi degli operatori via Internet hanno guadagnato quota di mercato in quanto hanno offerto un supporto e un’assistenza ai clienti rimasti senza consulenza, ma offrono solo prodotti standardizzati I sistemi provvigionali sono positivi perchè permettono una maggiore copertura della clientela e un accesso più ampio alla consulenza, mutualizzando i costi per il cliente. Nel futuro sarà sempre maggiore la trasparenza delle condizioni applicate. In generale, la formazione professionale e la competenza sono la migliore « polizza assicurativa » per gli intermediari che vogliono prosperare nel nuovo contesto competitivo. 5. Considerazioni finali Attualmente il cambiamento nelle reti di distribuzione è frutto delle evoluzioni regolamentari e tecnologiche. Lo sviluppo normativo dà rilevanza alla professione di intermediario professionale. Sicuramente richiederà maggiore impegno nella crescita professionale e nella trasparenza nei confronti dei clienti. Riteniamo che le provvigioni rimarranno in quanto utile strumento per mutualizzare i costi della consulenza assicurativa e renderla disponibile ad ampie fasce di clientela. Lo sviluppo tecnologico rappresenta una sfida a cui non ci si può sottrarre sia per gli intermediari che per le compagnie. Pretendere di affrontarla da soli significa accettare rischi importanti. I gruppi agenti e le associazioni professionali, i grossisti e le compagnie sono utili compagni di viaggio per affrontare al meglio la trasformazione digitale. La professione dell’intermediario professionale è e rimarrà forte. Prospereranno coloro che prima degli altri e con maggiore determinazione accetteranno le nuove situazioni. 23 GRAZIE PER L’ATTENZIONE!! 24