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COMUNICATO STAMPA L’ARANCIA, IL PORTALE DEL NOTARIATO AL SERVIZIO DEI GIOVANI, CRESCE E SI RINNOVA NUOVE FORME SOCIETARIE: COSTITUITE PIU’ DI 15MILA IMPRESE IN NOVE MESI APRIRE UNA STARTUP IN DIECI MOSSE SU L’ARANCIA.ORG Roma, 10 giugno 2013 - Non ci sono solo imprese che chiudono: in Italia nascono piccoli e piccolissimi imprenditori a una velocità sempre maggiore. Per queste realtà districarsi tra procedure, normative o business plan non è semplice. I numeri delle nuove forme societarie introdotte dal legislatore nel 2012, negli ultimi nove mesi sono state create in Italia oltre 15mila nuove imprese così rappresentate: 830 start-up innovative (dato 6 giugno 2013 - InfoCamere), 9.522 s.r.l. semplificate e 4.666 s.r.l. a capitale ridotto (dato 15 maggio 2013: InfoCamere). Le piccole imprese sono il motore di rilancio dell’economia italiana, ma come si diventa imprenditori? Districarsi tra procedure, normative, business plan non è semplice. L’Arancia.org, il portale realizzato dal Consiglio Nazionale del Notariato, si rifà il look grafico con nuovi contenuti per venire in soccorso a tutti gli aspiranti imprenditori. In 10 mosse Polihub, Startup District & Incubator del Politecnico di Milano, nuovo partner dell’arancia.org, spiega la tabella di marcia per la messa in opera di una start up: lo sviluppo del prototipo, e poi la tutela della proprietà intellettuale, la scelta della squadra di lavoro. Ci sono poi da redigere il business plan, il business model e il piano di marketing. Insomma strumenti fondamentali affinché la startup diventi un’impresa stabile. L’arancia dunque riparte con nuovi servizi, ma l’obiettivo rimane lo stesso: vuole essere un punto di riferimento per tutti coloro che vorrebbero aprire la loro attività e non sanno da che parte iniziare, come muoversi nella giungla legislativa e come cogliere opportunità di finanziamenti e agevolazioni per mettere su la propria startup. E poi una fonte costante di informazioni da condividere su concorsi, storie di successo, ragazzi che ce l’hanno fatta. Non necessariamente per trovare il Mark Zuckerberg italiano, ma per avere ogni giorno un’occhiata di insieme sull’economia reale e sulle sue possibilità. A sei mesi dal primo lancio, con circa 1000 visitatori al giorno, 5000 like su Facebook, 100.000 pagine visualizzate e numerosissime domande a cui i notai hanno dato risposta diretta, L’arancia si rinnova con una veste grafica curata dal giovane illustratore Matteo Riva su progetto di VICE Italia. Per rendere più fruibili i contenuti del blog, ogni argomento è indicizzato secondo le categorie: commercio, cultura e tempo libero, eco e agricoltura, tech, leggi, bandi e concorsi. Inoltre, sono state aggiunte due rubriche settimanali: “Le Storie”, curata dal direttore editoriale Michele Masneri, in cui vengono sviscerate le novità in ambito economico, come il social lending o il crowdfunding, e “La settimana”, una rassegna stampa pubblicata ogni sabato per approfondire le notizie riguardanti lavoro, novità legislative e finanza. È in preparazione un documentario itinerante che analizzerà i settori più forti in alcune regioni d’Italia: quali sono i punti di forza, le debolezze, e cosa possono fare i giovani che vogliono aprire un’attività in proprio. Ma le novità non sono finite. Nuovi partner dopo la Luiss Guido Carli entrano a far parte della squadra de l’Arancia.org: Polihub del Politecnico di Milano e della Fondazione Politecnico di Milano e il Consiglio Nazionale dei Consulenti del Lavoro. Polihub esordisce con il decalogo per aprire una startup, consigli rapidi che permettono ai ragazzi di avere le prime informazioni necessarie per mettersi in proprio in un settore in rapida espansione in Italia. I consulenti del lavoro entrano invece nella squadra di esperti per dare risposte dirette ai futuri giovani imprenditori su temi fiscali e di contabilità aziendale. Per ulteriori informazioni: Ufficio Relazioni con i Media - Consiglio Nazionale del Notariato: [email protected] Tel: 06/36209244 - 06/36209289 – 06/30209251 STARTUP IN 10 MOSSE (www.larancia.org) 1. Idea VS Execution Come nascono le idee migliori? E come si traducono in imprese? Le innovazioni sono il frutto di grandi idee, ma il passaggio dalla visione all’esecuzione non è così immediato. Anche nella Silicon Valley non è stata risolta la diatriba: da una parte ci sono infatti i sostenitori delle idee, i quali affermano “Ideas matter, great execution of a bad idea = failure”, dall’altra quelli dell’execution, sostenendo che “It’s not the Idea. It’s the Execution”. Un’impresa di successo deve possedere entrambe le componenti per emergere e ha bisogno di persone abili nel rivedere sia le idee che i piani esecutivi sulla base del confronto continuo con il mercato reale. Ma le buone idee come nascono? Da un mix di creatività e intuizione, e anche da un pizzico di fortuna. Tra l’idea e l’impresa c’è un cammino spesso lungo e complesso, durante il quale si affrontano ostacoli imprevisti, ma con impegno e passione empatica si può affrontare questo percorso con successo. 2. Proof of Concept e il MVP (Minimum Viable Product) Elaborata la business idea e investigato il mercato potenziale, il passo successivo da compiere è quello dello sviluppo del prototipo, che può essere considerato una versione tridimensionale, in ogni caso tangibile e reale, della propria idea con lo scopo di testarne alcune caratteristiche. L’adozione del Minimum Viable Product consente di ridurre i costi e verificare la fattibilità di un prodotto, partendo da un prototipo senza troppi fronzoli utile a capire cosa funziona e cosa no ed evolvendosi sulla base delle caratteristiche previste e degli aspetti emersi nel corso dello sviluppo. 3. La tutela delle idee e della proprietà intellettuale La tutela della proprietà intellettuale rappresenta per una startup un fattore da cui non è possibile prescindere per entrare in alcuni mercati dove sono presenti concorrenti agguerriti e con maggiori risorse. Le modalità per proteggere la proprietà intellettuale sono diverse e dipendono dalla natura dell’opera creativa e dalla strategia che si vuole adottare. Il brevetto, la registrazione del marchio o del design e il diritto d’autore sono gli strumenti a disposizione dell’autore o ideatore per salvaguardare i diritti in termini personali ed economici. Cosa occorre considerare per proteggere le propria idea? - Munirsi di un accordo di riservatezza quando ancora non si dispone ancora di alcuna tutela - Affidarsi ad un consulente in proprietà industriale 4. La costruzione del team e le competenze Il team di lavoro è la base portante su cui viene costruita l’idea imprenditoriale e il suo valore è considerato un bene essenziale, al punto che esso viene esaminato dagli investitori allo stesso livello degli altri asset per valutare il potenziale successo di una startup. Nel gruppo devono integrarsi competenze complementari e ruoli ben definiti, per poter raggiungere gli obiettivi prefissati. È importante che le abilità tecniche si bilancino con la capacità di reagire in tempi rapidi agli stimoli e ai feedback del mercato, e che all’interno del gruppo si instauri un clima di stima e fiducia reciproca. 5. Il business plan Il business plan è un documento fondamentale per qualsiasi azienda, in particolare per una startup, essendo uno strumento di lavoro in continua evoluzione e utile a definire e affinare la propria azione imprenditoriale. Spesso chi crea una startup non ha le conoscenze necessarie a redigere in modo adeguato un business plan. In rete è possibile trovare numerose guide e template, con tagli di approfondimento diversi, ma va ricordato che si tratta di un documento specifico al singolo business e va costruito in modo personalizzato perché possa poi essere presentato nel modo corretto. Il business plan comprende l’intero piano strategico di sviluppo del progetto imprenditoriale, il mercato a cui ci si rivolge, il piano operativo, le azioni di marketing, la struttura organizzativa, il piano economico finanziario. Quest’ultimo deve avere un orizzonte temporale di 3/5 anni e mostrare dei numeri ragionevoli, sia in termini di costi che di ricavi, con il piano presentato e le tendenze del mercato. 6. Il business model Non è del tutto insolito che si faccia confusione tra business plan e business model; mentre il primo raccoglie tutte le ipotesi sul proprio business (vendite, dimensioni mercato, clienti), il secondo si riferisce all’interconnessione tra tutte le parti del business plan. In particolare, come questa relazione crea, distribuisce e raggiunge un valore. Alexander Osterwalder, autore di Business Model Generation, ha ideato il Business Model Canvas, uno strumento utile per dare forma al proprio modello di business. All’interno del framework sono rappresentati, sotto forma di blocchi, i nove elementi costitutivi di un’azienda: - Customers, i segmenti di clienti ai quali l’azienda si rivolge - Value Proposition, la proposta di valore contenente i prodotti / servizi che l’azienda vuole offrire - Channels, i canali di distribuzione e contatto con i clienti - Customer Relationships, le relazioni che si instaurano con i clienti - Revenue Streams, il flusso di incassi generato dalla vendita dei prodotti / servizi - Key Resources, le risorse necessarie perché l’azienda funzioni - Key Activities, le attività che servono per rendere funzionante il modello di business aziendale - Key Partnerships, i partner con cui l’impresa dovrà stringere alleanze - Costs, i costi di struttura che l’azienda dovrà sostenere 7. Il piano di marketing e comunicazione Il percorso per realizzare il proprio sogno imprenditoriale passa da una comunicazione fatta con determinazione, chiarezza e credibilità: conoscere le procedure e le tecniche ideative, gestionali e produttive (pubblicità, relazioni pubbliche, comunicazione pubblica e politica) risulta fondamentale per una startup. È necessario quindi possedere strumenti teorici ed empirici per agire in maniera corretta ed efficace nel proprio settore, comunicando al target di riferimento e ai propri stakeholder, e strumenti atti a interpretare e valutare le prestazioni e il posizionamento di mercato. Gli strumenti di comunicazione per una startup: - Identità visiva (il primo passo da compiere è creare un logo. L’elemento grafico deve essere utilizzato in tutte le comunicazioni, interne ed esterne, per rendere riconoscibile la startup) - Sito internet - Flyer, brochure, profilo - Social network - Conferenze e workshop - Materiali audio-video - Foto e grafica - Creazione di una newsletter - Gestione database contatti (network, stakeholder, media) 8. Presentare la propria idea: il pitch Il pitch è rivolto a un pubblico di potenziali investitori, ma la presentazione della propria idea imprenditoriale può avvenire anche nell’ambito di una competizione per startup o davanti a una commissione per essere ammessi a un programma di incubazione. Ecco alcuni consigli sulla realizzazione di un pitch efficace (tenendo presente che ogni presentazione dovrà essere personalizzata in base agli ascoltatori): - Essere brevi e sintetici - Gestire il tempo di esposizione - Presentare se stesso e il team - Esporre il problema e la soluzione - Mostrare le dimensioni del mercato per il prodotto / servizio - Differenziarsi dalla concorrenza - Evidenziare il modello di business - Essere autentici 9. Il finanziamento di una startup Trovare i capitali e convincere gli investitori della bontà del proprio progetto è un’operazione difficoltosa. Le opportunità offerte dall’ecosistema pubblico per agevolare la nascita e la crescita delle imprese sono diverse, ma il primo finanziatore di un progetto è l’imprenditore stesso, che assume il rischio d’impresa con capitale proprio. Quando questa forma di finanziamento si esaurisce, normalmente nel primo periodo di vita dell’impresa, è necessario cercare all’esterno fonti di finanziamento. A questo punto entra in gioco il capitale di rischio, fornito da soggetti esterni disposti a investire nel progetto d’impresa in cambio di una partecipazione alla proprietà (società finanziarie, venture capital, aziende, business angel). 10. Il lavoro in una startup Le startup lavorano in un contesto in continua evoluzione e la realtà che si trovano ad affrontare è spesso diversa da quella pianificata nei business plan. È quindi importante che il team – non solo i fondatori – possieda una combinazione di qualità e competenze in grado di elaborare nuove strategie e affrontare le crisi. Oggi, decidere di lavorare per una startup significa seguire una strada non convenzionale nella propria carriera,si tratta di una scelta coraggiosa, almeno quanto quella di creare una nuova impresa. I giovani vivono un periodo di incertezza e hanno difficoltà nel trovare un lavoro, quella di collaborare per una startup può diventare un’importante opportunità per: - Accrescere le conoscenze e apprenderne delle nuove, data la varietà nelle attività da svolgere - Sviluppare competenze sociali e senso di appartenenza, grazie a un rapporto più diretto con i colleghi - Avere una maggiore influenza nelle scelte dell’azienda - Ottenere una migliore prospettiva di successo Testo a cura di Fonte: www.larancia.org incubatore del Politecnico, gestito da Fondazione Politecnico