capitolo 2 - ARTA - Assessorato Territorio ed Ambiente
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capitolo 2 - ARTA - Assessorato Territorio ed Ambiente
2 L’INVENTARIO DELLE EMISSIONI 2.1 Metodologia Un inventario delle emissioni è una raccolta coerente di dati sulle emissioni dei singoli inquinanti raggruppati per: • attività economica, • intervallo temporale (anno, mese, giorno, ecc.), • unità territoriale (regione, provincia, comune, maglie quadrate di 1 km2, ecc.) • combustibile (per i soli processi di combustione). Le quantità di inquinanti emesse dalle diverse sorgenti della zona in esame si possono ottenere: • tramite misure dirette, campionarie o continue; • tramite stima. La misura diretta delle emissioni può essere effettuata, ove è possibile, solo per alcuni impianti industriali, di solito schematizzati come sorgenti puntuali. Tra questi, solo per alcuni è attuata la misura in continua. Per tutte le altre sorgenti, denominate sorgenti diffuse (piccole industrie, impianti di riscaldamento, sorgenti mobili, ecc.), si deve ricorrere a stime. Le emissioni sono stimate a partire da dati quantitativi sull’attività presa in considerazione e da opportuni fattori di emissione. Si ottiene: E=AxF dove: E sono le emissioni; A è l’attività (per esempio per gli impianti termici i consumi di combustibili); F è il fattore di emissione per unità di attività espresso in grammi per unità di attività (ad esempio nel caso dei consumi di combustibili in grammi per gigajoule). Tale approccio del tutto generale è applicato, a seconda delle attività prese in considerazione, esplicitando le metodologie per la determinazione dell’attività e la scelta degli opportuni fattori di emissione. Questi ultimi possono essere semplici fattori moltiplicativi o tenere conto, in forma funzionale, dei differenti parametri costruttivi ed operativi degli impianti, dei macchinari e dei processi. 2.1.1 Dimensione Spaziale Per quanto riguarda la dimensione spaziale, le emissioni delle principali sorgenti industriali e civili e delle principali linee e nodi di comunicazione sono state stimate singolarmente e singolarmente georeferenziate mediante le rispettive coordinate geografiche; le altre sorgenti sono state stimate su base comunale e disaggregate su un reticolo composto da maglie quadrate di lato 1km. 2.1.2 Dimensione temporale L’intervallo temporale preso in considerazione per la stima delle emissioni è l’anno solare. Luglio 2008 Inventario regionale delle emissioni in aria ambiente della Regione Siciliana Pagina 7 di 205 Per quanto riguarda la disaggregazione temporale delle emissioni, in conseguenza della necessità di ottenere emissioni rilevanti su scala locale, la stima è stata disaggregata su base oraria, dei differenti giorni della settimana, mensile. 2.1.3 Inquinanti Sono stati presi in considerazione i seguenti principali inquinanti dell’aria: • ossidi di zolfo (SO2+SO3); • ossidi di azoto (NO+NO2); • composti organici volatili, con l'esclusione del metano, (COVNM); • monossido di carbonio (CO); • particelle sospese con diametro inferiore a 10 micron (PM10) • particelle sospese con diametro inferiore a 2,5 micron (PM2,5) • ammoniaca (NH3 ) • benzene (C 6 H6 ) • principali idrocarburi policiclici aromatici (PAHs): • benzo[b]fluorantene (BBF) • benzo[k]fluorantene (BKF) • benzo[a]pirene (BAP) • indeno[123cd]pirene (INP) • metalli pesanti: • Arsenico, • Cadmio, • Nichel, • Piombo, • Cromo, • Mercurio, • Rame, • Selenio, • Zinco; • gas serra: • anidride carbonica • metano • protossido di azoto. Sono state inoltre registrate le emissioni di eventuali altri inquinanti documentati dalle aziende nell’ambito degli adempimenti al D.P.R. 203/88. 2.1.4 Nomenclatura delle attività e dei combustibili La nomenclatura delle attività rilevanti per la valutazione delle emissioni di inquinanti dell’aria prescelta ha preso come punto di partenza la classificazione delle attività per l’inventario delle emissioni atmosferiche, di cui all’Appendice A dell’Allegato tecnico al Decreto del Ministero dell’Ambiente 20 maggio 1991, concernente i criteri per l’elaborazione dei piani regionali per il risanamento e la tutela della qualità dell’aria. Tale originale classificazione è stata ampliata ed integrata al fine di adattarla alla realizzazione di inventari su scala locale e tenere conto di alcune specificità del territorio della Regione siciliana. La Luglio 2008 Inventario regionale delle emissioni in aria ambiente della Regione Siciliana Pagina 8 di 205 classificazione è riportata in Appendice I ed è integrata dalla classificazione dei combustibili riportata in Appendice II. 2.1.5 Classificazione delle sorgenti di inquinamento Per la realizzazione dell’inventario è stata introdotta la suddivisione delle sorgenti di emissione in sorgenti localizzate, sorgenti puntuali, sorgenti lineari/nodali e sorgenti distribuite. Per sorgenti localizzate si intendono tutte quelle sorgenti di emissione che sia possibile ed utile localizzare direttamente, tramite le loro coordinate geografiche, sul territorio. In linea di principio, una volta escluse le attività mobili e quelle attività che per definizione o caratteristica intrinseca sono casualmente distribuite sul territorio (ad esempio l’utilizzo di prodotti domestici), tutte le altre attività possono essere caratterizzate localizzando precisamente le sorgenti di emissione. In questo senso è localizzabile, ad esempio, ogni singolo impianto per riscaldamento domestico o ogni stazione di servizio. Tuttavia la loro effettiva localizzazione, e la conseguente quantificazione delle rispettive emissioni per singola sorgente, risponde a criteri di completezza dell’inventario e di economicità nella sua realizzazione e deve tenere conto dell’impatto locale (in termini di qualità dell’aria e sanitari) delle emissioni. Va notato, inoltre, come in alcuni casi possa essere utile localizzare (all’interno di una stessa attività) soltanto le sorgenti principali e considerare come distribuite le altre; tale procedimento che può essere adoperato, ad esempio, per la combustione nel settore terziario, all’interno della quale è utile localizzare soltanto i principali impianti e trattare gli altri in modo aggregato. Una volta introdotto il concetto di sorgente localizzata subentra il problema di selezionare, fra le sorgenti localizzate stesse, un insieme di sorgenti di particolare importanza per le quali è necessaria una maggiore caratterizzazione in termini di parametri utili per lo studio dei fenomeni di trasporto e diffusione degli inquinanti. A tali sorgenti viene dato il nome di sorgenti puntuali. In questo quadro sono prese in considerazione le sorgenti per le quali, oltre la quantità emessa e la coordinata del luogo di emissione, sono di interesse l’altezza del punto di emissione e le caratteristiche dinamiche dell’emissione (portata dei fumi, velocità di efflusso, temperatura dei fumi). La soglia (quantità minima di inquinante emessa in un certo periodo di tempo) utilizzata per la caratterizzazione delle sorgenti come puntuali è, relativamente all’anidride carbonica di 5.000 t/anno, relativamente al monossido di carbonio di 50 t/anno, relativamente ai metalli pesanti di 50 kg/anno e relativamente agli altri inquinanti di 5 t/anno. Come sorgente lineare/nodale vengono indicate le principali arterie (strade, linee fluviali, linee ferroviarie) e nodi di comunicazione (porti ed aeroporti). Per tali arterie e nodi la stima delle emissioni viene effettuata singolarmente e localizzandole precisamente sul territorio tramite le loro coordinate metriche Gauss-Boaga conformi alla CTR. Ove utile alla caratterizzazione delle emissioni, le arterie sono suddivise in tratti. Le arterie minori vengono invece trattate in modo distribuito. Luglio 2008 Inventario regionale delle emissioni in aria ambiente della Regione Siciliana Pagina 9 di 205 Infine, per sorgenti diffuse si intendono tutte quelle sorgenti non incluse nelle classi precedenti e che necessitano per la stima delle emissioni di un trattamento statistico. In particolare rientrano in questa classe sia le emissioni di origine puntiforme che, per livello dell’emissione, non rientrano nelle sorgenti puntuali, sia le emissioni effettivamente di tipo areale (ad esempio le foreste) o ubique (ad esempio traffico diffuso, uso di solventi domestici, ecc.). 2.1.6 Procedura per la stima delle emissioni delle differenti sorgenti In Figura 1 è riportata una sintesi della procedura seguita per la stima delle emissioni delle differenti sorge nti. Sorgenti Puntuali Stima sorgente per sorgente Stima mediante indagine diretta (questionario, contatti visite, ecc.) Sorgenti Lineari/nodali Stima sorgente per sorgente Stima mediante indagine diretta (questionario, contatti visite, ecc.) Sorgenti diffuse Stima su base comunale Stima mediante dati statistici ed indagine diretta (questionario) Disaggreg azione su reticolo 1km x 1km Figura 1 - Schema operativo per la stima delle emissioni 2.2 Metodologia di stima delle emissioni da sorgenti puntuali Con riferimento alle sorgenti puntuali viene seguita la seguente procedura: • selezio ne delle sorgenti mediante raccolta ed analisi dei dati esistenti e stima preliminare delle emissioni, • indagine diretta presso i gestori degli stabilimenti produttivi tramite questionario, verifiche e visite dirette. L'attività è stata svolta secondo lo schema temporale di Figura 2. L‘indagine è rivolta a quegli stabilimenti che potenzialmente rientrano tra le sorgenti puntuali con riferimento alle soglie per i differenti inquinanti fissate al paragrafo 2.1.5. Luglio 2008 Inventario regionale delle emissioni in aria ambiente della Regione Siciliana Pagina 10 di 205 Definizione del questionario Invio del questionario, solleciti, visite Raccolta dei questionari elaborati Inserimento dati nel sistema informativo Validazione dati Figura 2 - Schema operativo per l’indagine diretta tramite questionario (sorgenti puntuali) Gli stabilimenti sono stati censiti tramite invio di un questionario completo (scheda riportata nell’Appendice III – Scheda censimento sorgenti puntuali) a tutte le aziende considerate come sorgenti puntuali. Il questionario completo è composto da 8 schede nelle quali si richiedono: nella Scheda 1 le generalità dell’azienda, nella Scheda 2 le generalità dello stabilimento produttivo, nella Scheda 3 una descrizione sintetica del processo produttivo, nella Scheda 4 un riepilogo delle sezioni o linee produttive (unità) di cui si compone lo stabilimento, nella Scheda 5 la descrizione dei punti di emissione (camini), nella Scheda 6 le caratteristiche degli effluenti dai punti di emissione e delle tecniche di abbattimento, nella Scheda 7 con riferimento a ciascuna unità, le emissioni di inquinanti e tutti gli altri elementi che la caratterizzano (attività, capacità produttiva, materie prime utilizzate, consumi di combustibile ecc.), nella Scheda 8 infine i dati relativi alla distribuzione oraria, giornaliera e mensile della produzione. In Figura 3 è riportato lo schema operativo per l’analisi dello stabilimento ai fini della suddivisione dello stabilimento in unità. Con riferimento a tale suddivisione va notato che questa è finalizzata esclusivamente ai fini dell’inventario delle emissioni e si basa sulla classificazione delle attività riportata nell’Appendice 1 al questionario. In questo senso è considerata come unità ogni singolo impianto, o singola linea o, eventualmente, intero stabilimento che svolge separatamente una attività riportata in Appendice 1. Luglio 2008 Inventario regionale delle emissioni in aria ambiente della Regione Siciliana Pagina 11 di 205 SORGENTE PUNTUALE seleziona la prima attività presente nello stabilimento seleziona la prima unità che svolge l’attività seleziona attività successiva seleziona unità successiva compila scheda per l’unità e l’attività selezionata esistono altre unità per l’attività selezionata SI SI esistono altre attività NO FINE Figura 3 - Schema operativo per la schematizzazione dello stabilimento in unità 2.3 Metodologia di stima delle emissioni da sorgenti diffuse e lineari/nodali Per quanto riguarda le attività diffuse le emissioni, nei casi più semplici, sono state stimate a partire da indicatori statistici dell’attività e da opportuni fattori di emissione. Si ottiene: Eijk = Aij x Fjk dove: • Eijk sono le emissioni dell’inquinante k dalla attività j nel comune i; • Aij è l’attività j nel comune i (per esempio, per gli impianti termici, i consumi di combustibili); • Fjk è il fattore di emissione dell’inquinante k dalla attività j, per unità di attività espresso in grammi per unità di attività (ad esempio nel caso dei consumi di combustibili in grammi per gigajoule). Nei casi più complessi si è fatto ricorso ai modelli di stima di cui al paragrafo 2.4.1 per il traffico su strada, al paragrafo 2.4.1.11 per gli aeromobili, al paragrafo 2.4.3 per i porti e la navigazione interna, al paragrafo 2.4.4 per la vegetazione e al paragrafo 2.4.5 per gli incendi boschivi. Luglio 2008 Inventario regionale delle emissioni in aria ambiente della Regione Siciliana Pagina 12 di 205 2.3.1 Indicatore di attività Le emissioni sono dunque stimate su base comunale. Dove il dato non è disponibile su tale scala ma si è reperito solo un dato provinciale si è provveduto a stimare il dato comunale mediante l’utilizzo della metodologia delle variabili proxy o surrogati. L'utilizzo dei surrogati è inteso a fornire una stima di una attività ad un certo livello di disaggregazione territoriale quando sia nota per unità territoriali più grandi. In questo caso si attribuisce alla attività la stessa distribuzione territoriale di un'altra grandezza (detto surrogato), nota a livello inferiore (comunale), e che si valuta sia ben correlata all’attività sconosciuta a livello di comune ma nota a livello di provincia. In questo caso, indicato con i il comune, con t il valore provinciale, con A la attività di interesse e con S la variabile proxy si ottiene il valore della attività nel comune i come: Ai = At Si /St Per alcune attività, come specificato di seguito, sono stati utilizzati i dati forniti, attraverso i questionari, dalle presunte sorgenti puntuali, che invece non sono risultate tali. Per altre attività, tali dati sono stati utilizzati per controllo e/o integrazione delle stime effettuate attraverso gli indicatori. Infine, alcune attività esercitate da queste aziende, non sono state considerate nemmeno in ambito diffuso in quanto ritenute poco significative. 2.3.2 Fattori di Emissione Per quanto riguarda i fattori di emissione si è fatto riferimento alla base dati dei fattori di emissione sviluppata dalla società TECHNE in ambiente CORINAIR, Convenzione ENEL/CNR, Inventari Provinciali di Firenze, Venezia, L’Aquila, Roma, Cagliari, Livorno, Lucca e Piani di Risanamento Qua lità dell’Aria di Trento, Bolzano, Toscana, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Umbria, Basilicata, Campania, Abruzzo che comprende oltre 100.000 fattori per 27 inquinanti e circa 1800 attività (di cui alcune con i rispettivi combustibili). I fattori di emissione utilizzati, relativi agli inquinanti presi in considerazione ed a ciascuna attività sono tratti in parte dall’handbook dei fattori di emissione elaborati dal gruppo di esperti del Progetto CORINAIR e sono stati validati per la realtà nazionale nelle svariate applicazioni effettuate. Per quanto riguarda il PM10 , spesso non disponibile in letteratura, è stato necessario stimarlo a partire dal particolato totale in base a valutazioni sul processo e/o al confronto con attività similari. Per quanto riguarda i metalli pesanti, vengono considerati prevalentemente i fattori di emissione del TNO per arsenico, cadmio, cromo, rame, mercurio, nickel, piombo, selenio, zinco. I fattori di emissioni di quasi tutti gli inquinanti in atmosfera da trasporto stradale sono quelli della metodologia europea sviluppata nell’ambito del progetto MEET, come già descritto nel paragrafo 2.4.1. I fattori di emissione per il PM10 da veicoli a benzina e quelli del tipo “non exhaust”, ovvero da freni, gomme e abrasione della strada risultano da un’indagine bibliografica sui più recenti ed affidabili studi in materia. Luglio 2008 Inventario regionale delle emissioni in aria ambiente della Regione Siciliana Pagina 13 di 205 2.4 Modelli per la stima delle emissioni 2.4.1 Emissioni da traffico stradale Per la stima delle emissioni da traffico stradale è stato utilizzato il modello SETS di cui si richiameranno brevemente le caratteristiche generali. In generale le emissioni da traffico stradale, possono essere suddivise in quattro tipologie di emissioni: • “a caldo” (emissioni da veicoli i cui motori hanno raggiunto la loro temperatura di esercizio) calcolate per tutti i tipi di veicoli, • “a freddo” (emissioni durante il riscaldamento del veicolo; convenzionalmente, sono le emissioni che si verificano quando la temperatura dell'acqua di raffreddamento è inferiore a 70°C) calcolate, per mancanza di conoscenze più approfondite, per i soli veicoli leggeri (automobili, motocicli, ciclomotori e veicoli commerciali con peso a pieno carico inferiore a 3,5 tonnellate), • “evaporative” (per i soli Composti Organici Volatili escluso il Metano) rilevanti per i soli veicoli alimentati a benzina, • “da abrasione” (per lesole Particelle sospese con diametro inferiore a 10 micron) calcolate per tutti i tipi di veicoli. Le emissioni totali possono dunque esprimersi come: E = Ehot + Ecold + Eevap + Eabr dove Ehot sono le emissioni a caldo, Ecold le emissioni a freddo, Eevap le emissioni evaporative ed Eabr le emissioni da abrasione. Le emissioni a caldo e quelle da abrasione sono stimate per tutte le tipologie di veicoli, le emissioni a freddo per i veicoli leggeri, quelle evaporative sono rilevanti per i soli veicoli a benzina. La metodologia standardizzata utilizzata in ambito europeo per la stima delle emissioni da traffico stradale è stata messa a punto originariamente nell'ambito del progetto CORINAIR 85 ma ha subito notevoli modifiche nell'ambito del progetto CORINAIR 90 e successivamente nell’ambito del progetto MEET (Methodology for Estimate Air Pollutant Emissions from Transport), finanziato dalla Commissione Europea nell'ambito del programma Trasporti del 4° Programma quadro di ricerca, sviluppo tecnologico e dimostrazione e del progetto COST (European co-operation in the field od scientific research) nell’azione COST 319. La metodologia è stata inglobata nel modello COPERT attualmente utilizzato a livello europeo per le stime su scala nazionale. Recentemente nuove metodologie sono state sviluppate relativamente all’emissioni delle particele sospese con diametro inferiore a 10 micron da veicoli a benzina e da abrasione ed alle emissioni di benzene. In conclusione gli inquinanti presi in considerazione sono; • Inquinanti principali o Ossidi di Azoto o Ossidi di Zolfo o Particelle Sospese con diametro inferiore a 10 micron o Particelle Sospese con diametro inferiore a 2,5 micron o Monossido di Carbonio o Composti Organici Volatili o Ammoniaca Luglio 2008 Inventario regionale delle emissioni in aria ambiente della Regione Siciliana Pagina 14 di 205 • • o Benzene Metalli pesanti o Arsenico o Cadmio o Cromo o Rame o Mercurio o Nichel o Piombo o Selenio o Zinco Gas serra o Anidride Carbonica o Protossido di Azoto o Metano Le pubblicazioni attuali di riferimento sono relative: • all’UNEC E/EMEP Task Force on Emissions Inventories and Projections EMEP/CORINAIR Emission Inventory Guidebook – 2005 Technical report No 30, Published by: EEA (European Environment Agency), Publish date: 2005/12/31 • al progetto MEET Methodology for Calculating Transport Emissions and Energy Consumption, Edited by A J Hickman with contributions from: A J Hickman, A Jol, N Kyriakis, Z Samaras, M AndrJ, A E Andrias, M Aslanoglou, R Coffey, U Hammarstr`m, D Hass, R Joumard, L Ntziachristos, I Reynaud, R C Rijkeboer, E SJri, P J Stur, F J Weber, T Zachariadis, B H Bek, M W ? rrgensen, S C Sorenson, C Trozzi, R Vaccaro, P Fitzgerald, M T Kalivoda, M Kudrna, P Davison, C A Lewis Transport Research Laboratory, Project Report SE/491/98, Deliverable 22 for the project MEET. • al progetto COST Methods of Estimation of Atmospheric Emissions from Transport, European scientist network and scientific state-of-the-art, Edited by R. Joumard with contributions from: M André, R Coffey, P Davison, V Favrel, B Gilson, U Hammarström, D Hassel, W Hecq, J Hickman, R Joumard, M T. Kalivoda, M Keller, O H. Koskinen, N Kyriakis, E Negrenti, L Ntziachristos, R C. Rijkeboer, Z Samaras, E Sérié, S C. Sorenson, P Sturm, C Trozzi, R Vaccaro, F Weber action COST 319 final report, LTE 9901 report, March 1999 • al modello COPERT COPERT III Computer programme to calculate emissions from road transport. Methodology and emission factors [Version 2.1] L. Ntziachristos and Z. Samaras, with contributions from: S. Eggleston, N. Gorißen, D. Hassel, A.-J. Hickman, R. Joumard, R.Rijkeboer, L. White and K.-H. Zierock, European Environment Agency Technical report No 49, November 2000. • alle emissioni di particelle sospese con diametro inferiore a 10 micron da motocicli a benzina (per i motocicli a 2 tempi ed a 4 tempi post 2000) ANCMA - Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori Moped Emission Factors: Non Regulated Pollutants-Particulate Matter Luglio 2008 Inventario regionale delle emissioni in aria ambiente della Regione Siciliana Pagina 15 di 205 • • • • alle emissioni di particele sospese con diametro inferiore a 10 micron da veicoli a benzina (per i motocicli a 4 tempi ante 2000) CEPMEIP Database - Emission Factors CEPMEIP Co-ordinated European Programme on Particulate Matter Emission Inventories, Projections and Guidance, 2002 alle emissioni di benzene The influence of gasoline benzene and aromatics content on benzene exhaust emissions from non-catalyst and catalyst equipped cars. A study of european data CONCAWE (December 1995). alle emissioni da abrasione delle gomme Technical Support Document to the Public Meeting To Consider Approval of Revisions to the Stat e’s On-Road Motor Vehicle Emissions Inventory, Section 4.12 Total Particulate Matter Emission Factors California Environmental Protection Agency, Air Resources Board, May 2000 alle emissioni da abrasione dei freni Massnahmen zur Reduktion von PM10-Emissionnen Schlussbericht. BUWAL (Bundesamt für Umwelt, Wald und Landschaft) Abteilung Luftreinhaltung und NIS, 2001. 2.4.1.1 La classificazione dei veicoli Il modello SETS permette di stimare delle emissioni da traffico stradale seguendo la metodologia MEET integrata relativamente alle emissioni da abrasione ed al benzene e personalizzata per tenere conto delle peculiarità a livello locale. Questa metodologia prende in considerazione cinque tipologie di veicoli come evidenziate in Tabella 1 dove sono altresì riportate le corrispondenze con la classificazione del codice della strada. Tabella 1 - Tipologie di veicoli considerati in SETS e loro corrispondenza con le definizioni del d.lgs. 30 Aprile 1992 n° 285. Classificazione SETS Automobili (portata minore di 2.5 t) Veicoli commerciali Autobus Motocicli Classificazione d.lgs. 285/1992 M1 N1, N2, N3 M2, M3 L1, L3, L4, L5 La categoria delle automobili a benzina è ulteriormente scomposta, in base alla cilindrata (cc), in tre classi: • cc < 1400 • 1400 < cc < 2000 • cc > 2000 e quindi in base all’applicazione delle normative delle Comunità Europea sulle caratteristiche dei motori ai fini della tutela dell’aria: • PRE ECE (prima di ogni regolamento comunitario), fino al 1973 • ECE 15/00-01 (70/220/CEE & 74/290/CEE) 1973-1978 • ECE 15/02 (77/102/CEE) 1978-1981 • ECE 15/03 (78/665/CEE) 1978-1984 • ECE 15/04 (83/351/CEE) 1978-1992 Luglio 2008 Inventario regionale delle emissioni in aria ambiente della Regione Siciliana Pagina 16 di 205 • • • • EURO I (91/441/CEE) 1993-1996 EURO II (94/12/CEE) 1996-2000 EURO III (98/69/CE – Stage 2000) dal 2001 EURO IV (98/69/CE – Stage 2005) dal 2005. Per le automobili a gasolio e a gpl la suddivisione in base alla cilindrata è diversa, essendo i veicoli passeggeri suddivisi tra: • cc < 2000 • cc > 2000, e diverse sono le classi in base alle normative della Comunità Europea: • PRE EURO (prima di ogni regolamento) fino al 1992 • EURO I (91/441/CEE) 1992-1996 • EURO II (94/12/CEE) 1997(iniezione diretta) e 1996 (iniezione indiretta)-2000 • EURO III (98/69/CEE Stage 2000) dal 2001 • EURO IV (98/69/CEE Stage 2005) dal 2006. I veicoli commerciali a benzina essi sono suddivisi in due classi di portata (P): • P<3.5t • P>3.5t mentre, per i veicoli commerciali a gasolio le classi di portata (P) sono cinque: • P<3.5t • 3.5t<P<7.5t • 7.5t<P<16t • 16t<P<32t • P>32t. I veicoli commerciali a benzina e gasolio con portata maggiore di 3.5t (“veicoli commerciali pesanti”) sono ulteriormente suddivisi in base all’applicazione delle normative delle Comunità Europea in materia di abbattimento delle emissioni da trasporto stradale: • PRE EURO (ECE R49 e normative precedenti) fino al 30 settembre 1990 se non ad iniezione diretta, altrimenti sino al 1° ottobre 1996), • EURO I (91/542/CEE Stage I: decorrenza per l’obbligo di omologazione dal 1° luglio 1993), • EURO II (91/542/CEE Stage II: decorrenza per l’obbligo di omologazione dal 1° ottobre 1995), • EURO III (1999/96/EC) dal 2000, • EURO IV (COM (1998) 776) dal 2005, mentre, per i veicoli commerciali con portata inferiore a 3.5t la stessa suddivisione in base alla applicazione delle normative CE prevede le classi: • PRE EURO • EURO I (93/59/EEC) dal 1993 • EURO II (96/69/EC) dal 1997 • EURO III (98/69/EC Stage 2000) dal 2000/2001 • EURO IV (98/69/EC Stage 2005) dal 2006. I motocicli sono suddivisi in quattro classi di cilindrata (cc): • cc<50 Luglio 2008 Inventario regionale delle emissioni in aria ambiente della Regione Siciliana Pagina 17 di 205 • • • 50<cc<250 250<cc<750 cc>750 A loro volta i motocicli di cilindrata inferiore a 50 cm3 (ciclomotori) sono suddivisi in tre classi in base all’applicazione delle normative delle Comunità Europea: • PRE EURO • EURO I (97/24/CEE - Stage I) con decorrenza dell’omologazione dal 17 giugno 1999 • EURO II (97/24/CEE - Stage II) con decorrenza dell’omologazione dal 17 giugno 2000, mentre i motocicli di cilindrata superiore a 50 cm3 sono suddivisi in due classi: • PRE EURO • EURO I (97/24/CEE - Stage I) con decorrenza dell’omologazione dal 17 giugno 1999 Il programma SETS, al fine di definire in modo più dettagliato i reali modi di impiego dei mezzi, prevede la suddivisione delle percorrenze totali in tredici classi di velocità (10÷20, 20÷30, …, 120÷130). Infine il programma permette la correzione delle emissioni per tenere conto degli effetti della pendenza della strada e, nel caso dei soli veicoli pesanti, del carico. 2.4.1.2 Valutazione delle percorrenze La percorrenza mjkl può essere ottenuta come: mjkl = hjl . vjl . qjkl dove: mjkl sono le percorrenze per classe di velocità o più correttamente i veicoli chilometro per anno (quantità complessiva di chilometri percorsi dalla totalità dei veicoli di categoria j alimentati con il combustibile l in un anno nella classe di velocità k), hjl è il numero di veicoli di categoria j alimentati con il combustibile l, vjl è la percorrenza media dei veicoli di categoria j alimentati con il combustibile l, qjkl è la quota della percorrenza del veicolo di categoria j alimentato con il combustibile l effettuata nella classe di velocità k. Qui e nelle formule che seguono con categoria di veicolo si intende la combinazione di tipologia di veicolo, cilindrata/portata e normativa. 2.4.1.3 Stima dei consumi a caldo Le formule di base per la stima dei consumi a caldo è la seguente: Chot jkl = Uhot jkl mjkl dove: j indica la tipologia di veicolo, k la classe di velocità, l il combustibile, Chot sono i consumi espressi in grammi, Uhot sono i consumi unitari espressi in grammi per chilometro, Chot sono i consumi espressi in grammi, m sono le percorrenze totali o più correttamente i veicoli chilometro per anno (quantità complessiva di chilometri percorsi dalla totalità dei veicoli in un anno). La stima dei consumi è necessaria alla stima delle emissioni per una serie di inquinanti le cui le emissioni dipendono dal consumo di combustibile (ad esempio ossidi di zolfo e piombo). Inoltre la stima è utilizzata per calibrare il modello e dedurre le percorrenze medie per tipo classe e categoria di veicolo. Luglio 2008 Inventario regionale delle emissioni in aria ambiente della Regione Siciliana Pagina 18 di 205 La somma dei consumi per combustibile stimati dal modello deve essere uguale al valore dei consumi rilevati statisticamente. Le fonti dei dati per i consumi di combustibili nel trasporto stradale sono: • Bilancio energetico nazionale del Ministero delle Attività Produttive, per le stime a livello nazionale; • Bollettino petrolifero del Ministero delle Attività Produttive, per le stime a livello locale. 2.4.1.4 Stima delle emissioni a caldo Le emissioni di ossidi di azoto, monossido di carbonio, composti organici volatili, particelle sospese con diametro inferiore a 10 micron, metano, protossido di azoto ed ammoniaca sono stimate a partire dalle percorrenze e da opportuni fattori di emissione. La formula di base per la stima delle emissioni a caldo a partire dalle percorrenze è la seguente: Ehot ijkl = Fhot,m ijkl mjkl dove: i indica l’inquinante, j la categoria di veicolo, k la classe di velocità, l il combustibile, Ehot sono le emissioni espresse in grammi, Fhot,m sono i fattori di emissione espressi in grammi per chilometro, m sono le percorrenze totali o più correttamente i veicoli chilometro per anno (quantità complessiva di chilometri percorsi dalla totalità dei veicoli in un anno). Una volta stimate le percorrenze per classe di velocità è sufficiente applicare il fattore di emissione (contenuti nel modello ed estratti dal progetto MEET e per il PM10 da veicoli a benzina dal progetto CEPMEIP e dallo studio del ANCMA) per stimare le emissioni a caldo. Le emissioni di metalli pesanti (cadmio, cromo, rame, nickel, selenio e zinco) sono direttamente correlate ai consumi di combustibili e sono trattate a parte rispetto alla metodologia delineata nel paragrafo precedente. In questo caso le emissioni sono stimate dai consumi di combustibile valutati dal modello e da opportuni fattori di emissione per quantità di combustibile consumato (contenuti nel modello ed estratti dal progetto MEET): Ehot ijkl = Fhot,cijkl Chot jkl dove: i indica l’inquinante, j la categoria di veicolo, k la classe di velocità, l il combustibile, Ehot sono le emissioni espresse in grammi, Chot sono i consumi espressi in grammi, Fhot,c sono i fattori di emissione espressi in grammi per grammo di combustibile consumato. Una volta stimato il consumo totale a caldo è dunque sufficiente utilizzare i fattori di emissione basati sui consumi (contenuti nel modello ed estratti dal progetto MEET) per stimare le emissioni a caldo. Con riferimento agli ossidi di zolfo le emissioni sono calcolate come: Ehot (SOx)jkl = 2 sl Chot jkl dove sl è il tenore di zolfo del combustibile j. Con riferimento al piombo le emissioni, dai soli veicoli a benzina, sono calcolate come: Ehot (Pb) (benzina)jk = [(1-QNPb) TPb + QNPb TNPb] Chot(benzina)jk Luglio 2008 Inventario regionale delle emissioni in aria ambiente della Regione Siciliana Pagina 19 di 205 dove QNPb è la quota di benzina senza piombo consumata TPb è il tenore di piombo nella benzina con piombo e TNPb è il tenore di piombo nella benzina senza piombo (che, nonostante il nome, contiene ancora una percentuale residua di piombo). Tenori di zolfo dei combustibili e tenori di piombo nella benzina sono contenuti, anno per anno, nel modello. Le emissioni di carbonio totale sono calcolate come: Ehot (C)jkl = Chot jkl /(12,011+1,0008*rl) dove rl è il rapporto tra gli atomi di idrogeno e quelli di carbonio nel combustibile. Le emissioni di anidride carbonica sono calcolate a partire dalle emissioni di carbonio sottraendo le quote di carbonio emesse come altri inquinanti e rapportando il totale all’anidride carbonica. In particolare: Ehot (CO2 )jkl = (Ehot(C)jkl - Ehot (CO)jkl/28,011- Ehot (COV)jkl/13,85- Ehot(PM10 )jkl/12,011)*44,011 2.4.1.5 Valutazione dell’effetto della pendenza della strada sui consumi e sulle emissioni a caldo La pendenza della strada ha l’effetto di aumentare o diminuire la resistenza di un veicolo alla trazione ed in conseguenza ad aumentare consumi ed emissioni. Relativamente ai differenti veicoli e, rispettivamente, ai consumi, alle emissioni degli inquinanti calcolate sulla base dei consumi ed alle emissioni calcolate sulla base delle percorrenze, valgono le seguenti funzioni: Cijklp = qjp Cijkl fcjklp Eijklp = qjp Eijkl fijklp i: ossidi di azoto, monossido di carbonio, composti organici volatili, particelle sospese con diametro inferiore a 10 micron Eijklp = qjp Eijkl fcjklp i: ossidi di zolfo, piombo, carbonio totale, anidride carbonica, metalli pesanti (cadmio, cromo, rame, nickel, selenio e zinco). dove: p classe di pendenza della strada; qjp quota delle percorrenze del veicolo di categoria j alle pendenze di classe p (dato in ingresso al modello), Eijklp emissioni dell’inquinante i (g/km) del veicolo di categoria j alimentato dal combustile l alla classe di velocità k in pendenza p%; Eijkl emissioni dell’inquinante i (g/km) del veicolo di categoria j alimentato dal combustile l alla classe di velocità k in pianura; fcjklp fattore di correzione per i consumi alla pendenza p del veicolo di categoria j alimentato dal combustile l alla classe di velocità k (contenuti nel modello ed estratti dal progetto MEET); fijklp fattore di correzione per le emissioni dell’inquinante i alla pendenza p del veicolo di categoria j alimentato dal combustile l alla classe di velocità k (contenuti nel modello ed estratti dal progetto MEET); valido per ossidi di azoto, monossido di carbonio, composti organici volatili, particelle sospese con diametro inferiore a 10 micron. La correzione non viene calcolata per metano, protossido di azoto ed ammoniaca. Luglio 2008 Inventario regionale delle emissioni in aria ambiente della Regione Siciliana Pagina 20 di 205 2.4.1.6 Valutazione dell’effetto del carico sulle emissioni a caldo I fattori di emissione dei paragrafi precedenti sono validi per un carico medio pari a circa il 50% della massima portata. Relativamente ai differenti veicoli e, rispettivamente, ai consumi, alle emissioni degli inquinanti calcolate sulla base dei consumi ed alle emissioni calcolate sulla base delle percorrenze, valgono le seguenti funzioni: Cijklp = qjc Cijkl gcjklpc Eijklp = qjc Eijkl gijklpc i: ossidi di azoto, monossido di carbonio, composti organici volatili, particelle sospese con diametro inferiore a 10 micron Eijklp = Eijkl gcjklpc i: ossidi di zolfo, piombo, carbonio totale, anidride carbonica, metalli pesanti (cadmio, cromo, rame, nickel, selenio e zinco). dove: c classe di carico qjc quota delle percorrenze del veicolo di categoria j al carico di classe c (dato in ingresso al modello), Eijklc emissioni dell’inquinante i (g/km) del veicolo di categoria j alimentato dal combustile l alla classe di velocità k a pieno carico; Eijkl emissioni dell’inquinante i (g/km) del veicolo di categoria j alimentato dal combustile l alla classe di velocità k a vuoto; gcjklpc fattore di correzione per i consumi a pieno carico del veicolo di categoria j alimentato dal combustile l alla classe di velocità k su strade con pendenza p (contenuti nel modello ed estratti dal progetto MEET); gijklpc fattore di correzione per l’inquinante i a pieno carico del veicolo di categoria j alimentato dal combustile l alla classe di velocità k su strade con pendenza p (contenuti nel modello ed estratti dal progetto MEET); valido per ossidi di azoto, monossido di carbonio, composti organici volatili, particelle sospese con diametro inferiore a 10 micron. La correzione non viene calcolata per metano, protossido di azoto ed ammoniaca. 2.4.1.7 Stima dei consumi e delle emissioni a freddo Durante il funzionamento a freddo del veicolo si verifica da un lato un extra-consumo di combustibile e dall'altro una differente modalità di combustione; entrambi i fenomeni portano ad un aumento delle emissioni. L'aumento delle emissioni è presente in tutti i tipi di veicoli, tuttavia per mancanza di conoscenze più approfondite è preso in considerazione solo per i veicoli leggeri. Le emissioni dovute al funzionamento a freddo sono ottenute stimando la quota extra di emissioni da aggiungere alle emissioni a caldo per ottenere le emissioni totali. La quantità extra di emissioni è stimata a partire dalla quota parte della percorrenza degli autoveicoli espletata con i motori a freddo. La quantità extra di consumi dipende dalla temperatura ambiente e dalla velocità media ed è stimata come somma dei consumi mensili a partire dalla: Ccoldjk = Σ jkmhnt Ccoldjkmhnt Luglio 2008 Inventario regionale delle emissioni in aria ambiente della Regione Siciliana Pagina 21 di 205 dove j indica la tipologia di veicolo, k la classe di velocità, m il mese dell'anno, h la classe di velocità a freddo, n la classe di temperatura di avvio del motore, t la classe di lunghezza del viaggi. La quantità extra di emissioni dipende dalla temperatura ambiente e dalla velocità media ed è stimata come somma delle emissioni mensili a partire dalla: Ecoldijk = Σ jkmhnt Ecoldijkmhnt dove i indica l’inquinante, j la tipologia di veicolo, k la classe di velocità, m il mese dell'anno, h la classe di velocità a freddo, n la classe di temperatura di avvio del motore, t la classe di lunghezza del viaggi, e la classe di temperatura media diurna nel mese m. I consumi, in tonnellate, nel generico mese m della classe di velocità a freddo h e classe di temperatura di avvio del motore n sono date dalla: Ccoldjklmhnt = mjkl qjm pjmk ωcj qahkm qbne qchtm (fcjlh + gcjln - 1) hcjlth / (106 dt ) le emissioni, in tonnellate, nel generico mese m della classe di velocità a freddo h e classe di temperatura di avvio del motore n sono date dalla: Ecoldijklmhnt = mjkl qjm pjmk ωijl qahkm qbne qchtm (fijlh + gijln - 1) hijlth / (106 dt ) dove: qjm quota delle percorrenze del veicolo di categoria j nel mese m (dato in ingresso al modello), pjmk quota delle percorrenze del veicolo di categoria j nel mese m con classe di velocità k percorse a freddo; c ω jl consumi a freddo del combustibile l del veicolo di categoria j calcolati a 20°C e 20 km/h per un viaggio di lunghezza sufficiente a raggiungere compiutamente la temperatura di esercizio; ωijl emissioni a freddo dell’inquinante i dal combustibile l e dal veicolo di categoria j calcolate a 20°C e 20 km/h per un viaggio di lunghezza sufficiente a raggiungere compiutamente la temperatura di esercizio; qahkm quota dei viaggi eseguiti a classe di velocità a freddo h in corrispondenza della classe di velocità media k e mese m; b q nem quota dei viaggi eseguiti a temperatura di avvio del motore n in corrispondenza della classe di temperatura diurna e nel mese m; qchtm quota dei viaggi di classe di lunghezza t in corrispondenza della classe di velocità a freddo h nel mese m; dt distanza media compiuta a freddo per classe di lunghezza t del viaggio (le lunghezze medie corrispondono al centro intervallo delle classi con l’eccezione della prima classe che ha lunghezza media 0,214 km e dell’ultima classe, >12, che ha lunghezza media 35 km); fcjlh coefficiente di correzione dei consumi del combustibile l del veicolo di categoria j per classe di velocità a freddo h; fijlh coefficiente di correzione per inquinante i, veicolo di categoria j, combustibile l e classe di velocità a freddo h; c g jln coefficiente di correzione dei consumi del combustibile l del veicolo di categoria j per classe di temperatura di avvio del motore n; gijln coefficiente di correzione per inquinante i, veicolo di categoria j, combustibile l e classe di temperatura di avvio del motore n; c h jlth coefficiente di correzione dei consumi del combustibile l del veicolo di categoria, per classe di lunghezza t del viaggio e classe di velocità a freddo h. hijlth coefficiente di correzione per inquinante i, veicolo di categoria j, combustibile l, classe di lunghezza t del viaggio e classe di velocità a freddo h. Luglio 2008 Inventario regionale delle emissioni in aria ambiente della Regione Siciliana Pagina 22 di 205 I differenti parametri e coefficienti necessari alla stima sono contenuti nel modello ed estratti dal progetto MEET. La correzione non viene calcolata per metano, protossido di azoto ed ammoniaca. 2.4.1.8 Stima delle emissioni evaporative Le emissioni di COV da evaporazione nei veicoli a benzina si aggiungono alle emissioni di COV da combustione. Le emissioni evaporative sono suddivise in tre parti: • perdite in movimento; • perdite diurne; • emissioni "hot soak". Le perdite in movimento sono perdite evaporative che avvengono quando il veicolo è in uso. Le perdite sono dovute al riscaldamento del serbatoio provocato dai condotti di scarico dei gas, all'aria calda proveniente dal comparto motore che fluisce sotto il veicolo e riscalda il serbatoio, al combustibile di ritorno del comparto motore, e al calore irradiato dalla pavimentazione della strada. Le perdite diurne sono causate dal riscaldamento e raffreddamento del serbatoio dovuti all'escursione termica giornaliera dell'ambiente. Temperature più basse causano la contrazione della miscela aria- vapore nel serbatoio, ogni seguente aumento della temperatura causa l'espansione della miscela aria-vapore e la fuoriuscita di vapore dal serbatoio. Le emissioni "hot soak" sono generate dal riscaldamento del sistema di alimentazione del combustibile dovuto al calore disperso dal motore e dai condotti di scarico dei gas quando il veicolo viene spento. Il calore proveniente dal motore può causare l'aumento della temperatura del combustibile nel carburatore ad un valore di circa 70° causando l'evaporazione dalla benzina della sua frazione più leggera. Le emissioni "hot soak" sono tipicamente più basse per i veicoli ad iniezione poiché il sistema di alimentazione del combustibile è chiuso ed i vapori non possono disperdersi durante una "hot soak". Per i veicoli ad iniezione le emissioni "hot soak" sono dovute al riscaldamento del serbatoio da parte dei condotti di scarico dei gas e del combustibile di ritorno dal sistema ad iniezione. Nell'ambito della metodologia le emissioni evaporative sono stimate per i soli veicoli leggeri a benzina (automobili, veicoli commerciali con peso a pieno carico < 3,5 t e motocicli) e per la loro stima i parametri critici sono la frazione di veicoli a benzina ad iniezione, il numero di viaggi giornalieri e la ripartizione di tali viaggi tra quelli terminati a motore caldo e quelli (più brevi) terminati a motore freddo o tiepido. Le emissioni nella metodologia sono stimate distinte fra le differenti cilindrate ed i fattori di emissione sono modulati in funzione della cilindrata. Le emissioni, in tonnellate, delle autovetture leggere a benzina sono stimate a partire dalla formula seguente (in cui j indica la tipologia del veicolo espressa dalla cilindrata e dalla normativa ECE che rispetta): Eevajm = Sjm + Djm + Rjm con: Sjm = 365 . hj. (Scjm + Sfijm ) Luglio 2008 Inventario regionale delle emissioni in aria ambiente della Regione Siciliana Pagina 23 di 205 dove, sempre con riferimento alle autovetture leggere a benzina di cilindrata j: Eevajm emissioni evaporative Sj emissioni "hot soak" Dj perdite diurne Rj perdite in movimento con: Scj = (1 - qj) . xj . [ (1 - wj) es,hot j + wj . es,warmj] Sfij = qj . xj . efij Dj = 365 . hj . edj R = mjm . (pjm . er,hot jm + wjm . er,warmjm ) dove: hj numero di autovetture mj è la percorrenza del veicolo di categoria nel mese m, eduj fattore di emissione medio per le perdite diurne (contenuto nel modello ed estratti dal progetto MEET) senza controllo edcj fattore di emissione medio per le perdite diurne (contenuto nel modello ed estratti dal proge tto MEET) con dispositivo di abbattimento dei vapori di benzina [carbon canister] d ej fattore di emissione medio per le perdite diurne: uguale a edcj per veicoli a partire da EURO I, altrimenti uguale a eduj qj frazione dei veicoli a benzina ad iniezione xj numero medio di viaggi per veicolo e giorno wjm frazione dei viaggi conclusi con motori freddi o tiepidi nel mese m pjm frazione dei viaggi conclusi con motori caldi nel mese m es,hotujm fattore di emissione medio per emissioni "hot soak" con motori caldi dei veicoli a carburatore nel mese m (dipendente dalla volatilità del carburante RVP) senza controllo es,hotcjm fattore di emissione medio per emissioni "hot soak" con motori caldi dei veicoli a carburatore nel mese m (dipendente dalla volatilità del carburante RVP) con dispositivo di abbattimento dei vapori di benzina [carbon canister] s,hot e jm fattore di emissione medio per emissioni "hot soak" con motori caldi dei veicoli a carburatore nel mese m (dipendente dalla volatilità del carburante RVP): uguale a es,hotcjm per veicoli a partire da EURO I, altrimenti uguale a es,hotujm es,warmujm fattore di emissione medio per emissioni "hot soak" con motori freddi o tiepidi dei veicoli a carburatore nel mese m (dipendente dalla volatilità del carburante RVP e dalla temperatura media dell’ambiente esterno Te) senza controllo s,warmc e jm fattore di emissione medio per emissioni "hot soak" con motori freddi o tiepidi dei veicoli a carburatore nel mese m (dipendente dalla volatilità del carburante RVP e dalla temperatura media dell’ambiente esterno Te) con dispositivo di abbattimento dei vapori di benzina [carbon canister] es,warmjm fattore di emissione medio per emissioni "hot soak" con motori freddi o tiepidi dei veicoli a carburatore nel mese m (dipendente dalla volatilità del carburante RVP e dalla temperatura media dell’ambiente esterno Te): uguale a es,warmcjm per veicoli a partire da EURO I, altrimenti uguale a es,warmujm efuij fattore di emissione medio per emissioni "hot soak" dei veicoli ad iniezione senza controllo efcij fattore di emissione medio per emissioni "hot soak" dei veicoli ad iniezione con dispositivo di abbattimento dei vapori di benzina [carbon canister] Luglio 2008 Inventario regionale delle emissioni in aria ambiente della Regione Siciliana Pagina 24 di 205 efij fattore di emissione medio per emissioni "hot soak" dei veicoli ad iniezione: uguale a efcij per veicoli a partire da EURO I, altrimenti uguale a efuij r,hotu e fattore di emissione medio per perdite in movimento con motori caldi nel mese m jm senza controllo er,hotcjm fattore di emissione medio per perdite in movimento con motori caldi nel mese m con dispositivo di abbattimento dei vapori di benzina [carbon canister] er,hot jm fattore di emissione medio per perdite in movimento con motori caldi nel mese m: uguale a er,hotcjm per veicoli a partire da EURO I, altrimenti uguale a er,hotujm er,warmujm fattore di emissione medio per le perdite in movimento con motori freddi o tiepidi nel mese m senza controllo r,warmc e jm fattore di emissione medio per le perdite in movimento con motori freddi o tiepidi nel mese m con dispositivo di abbattimento dei vapori di benzina [carbon canister] r,warm e fattore di emissione medio per le perdite in movimento con motori freddi o tiepidi jm nel mese m: uguale a er,warmcjm per veicoli a partire da EURO I, altrimenti uguale a er,warmujm . I fattori di emissione e gli altri parametri necessari alla stima delle emissioni sono contenuti nel modello. 2.4.1.9 Stima delle emissioni da abrasione All’interno del modello SETS è stata implementata una specifica metodologia per la valutazione delle emissioni di particelle sospese con diametro inferiore a 10 micron da abrasione dei freni, delle gomme e della superficie stradale. La stima in questi settori è ancora molto incerta e dunque va considerata come una valutazione preliminare del contributo di questi settori alle emissioni da trasporto su strada. Le emissioni sono stimate a partire dalle percorrenze e da opportuni fattori di emissione. La formula di base per la stima delle emissioni a partire dalle percorrenze è la seguente: Eag(PM10 )jkl = Fag(PM10 )jkl mjkl Eaf(PM10 )jkl = Faf(PM10 )jkl mjkl Eas(PM10 )jkl = Fas(PM10 )jkl mjkl dove: j indica la categoria di veicolo, k la classe di velocità, l il combustibile, Eag, Eaf, Eas sono le emissioni da abrasione gomme, freni e strada espresse in grammi, Fag, Faf, Fas sono i fattori di emissione da abrasione gomme, freni e strada espressi in grammi per chilometro, m sono le percorrenze totali o più correttamente i veicoli chilometro per anno (quantità complessiva di chilometri percorsi dalla totalità dei veicoli in un anno). Una volta stimate le percorrenze per classe di velocità è sufficiente applicare il fattore di emissione (contenuti nel modello ed estratti dalla letteratura) per stimare le emissioni. Con riferimento alla abrasione della strada, in assenza di fattori di emissione di dettaglio viene applicata la relazione empirica: Fas(PM10 )jkl = α Fag(PM10 ) che mette in relazione le emissioni da abrasione con le emissioni da usura della gomme. Tale relazione è stata introdotta in differenti inventari europei, una prima valutazione del parametro è contenuta nel modello. Luglio 2008 Inventario regionale delle emissioni in aria ambiente della Regione Siciliana Pagina 25 di 205 2.4.1.10 Stima delle emissioni di benzene Per la stima delle emissioni “a caldo” ed “a freddo” di benzene è stata utilizzata la metodologia sviluppata per il CONCAWE (l’organizzazione delle compagnie petrolifere europee per l’ambiente la salute e la sicurezza) dall’ “Automotive Emissions Mana gement Group”. Le funzioni per calcolare le emissioni di benzene come frazione delle emissioni totali di Composti Organici Volatili si trovano nella pubblicazione CONCAWE “The influence of gasoline benzene and aromatics content on benzene exhaust emissions from non-catalyst and catalyst equipped cars. A study of european data” (December 1995). Le emissioni dell’inquinante in esame sono espresse in funzione del contenuto di benzene nella benzina (p b) e degli aromatici totali escluso il benzene (pa). Per i veicoli catalizzati le emissioni allo scarico sono date dalla seguente espressione: Escarico C6H6 = EscaricoCOV (α c + β c . pb + γc . pa)/100. Per i veicoli non catalizzati le emissioni allo scarico sono date dall’espressione: Escarico C6H6 = EscaricoCOV (α nc + βnc . pb + γnc . pa)/100. I parametri α c, β c, γc, α nc, βnc, γnc necessari alla stima sono contenuti nel modello. Le emissioni evaporative sono calcolate tenendo conto della sola percentuale di benzene nella benzina, ipotizzando che il tenore di benzene nei COV emessi dipenda esclusivamente dal tenore di benzene nella benzina. 2.4.1.11 Stima delle emissioni di IPA Le emissioni da IPA sono calcolate mediante i fattori di emissione tratti dall’UNECE/EMEP Task Force on Emissions Inventories and Projections, EMEP/CORINAIR Emission Inventory Guidebook e sono relative alle sole emissioni a caldo. Le emissioni sono calcolate sulla base delle percorrenze, in analogia ad altri inquinanti come nel paragrafo 2.4.1.4, e non sono applicate correzioni per il carico o la pendenza. 2.4.2 Emissioni da decollo ed atterraggio aeromobili Il modello fornisce la stima delle emissioni dei principali inquinanti dell’aria prodotte dal movimento degli aerei negli aeroporti. La stima non prende in considerazione le emissioni determinate da altre attività aeroportuali quali, ad esempio, le caldaie, i gruppi elettrogeni, i veicoli a terra ecc. Tali emissioni sono trattate come parte delle emissioni da combustione nel terziario e da traffico. Gli inquinanti dell’aria presi in considerazione sono: Monossido di Carbonio (CO), Composti Organici Volatili (COV), Anidride Carbonica (CO2 ), Ossidi di Azoto (NOx ). L’emissione di ogni singolo inquinante è calcolata in base alla: Ei = Σ k Eik = Σk 10-3 Fik LTOk dove: i inquinante, Luglio 2008 Inventario regionale delle emissioni in aria ambiente della Regione Siciliana Pagina 26 di 205 k modello di aereo, Ei emissioni totali in tonnellate dell’inquinante i, Eik emissioni dell’inquinante i da parte del modello di aereo k, Fik fattore di emissione in chilogrammi per ciclo LTO dell’inq uinante i da parte del modello di aereo k, LTO k numero di cicli LTO (Landing- Takeoff) effettuati da parte del modello di aereo k. Per ciclo LTO si intendono tutte le operazioni effettuate dagli aerei in volo e a terra. Quindi sono presi in considerazione: discesa e approccio da un’altezza di circa 3000 piedi (915 m) dal livello del suolo, contatto con il terreno, rullaggio in arrivo, sosta con i motori al minimo e arresto, accensione e sosta con i motori al minimo, rullaggio in partenza, decollo e salita fino a circa 3000 piedi dal livello del suolo. Ai fini della stima delle emissioni, le operazioni sopra elencate possono essere raggruppate in 4 fasi: approccio, rullaggio e sosta in arrivo e partenza, decollo e salita. Per ciascuna di queste fasi ogni classe di aereo è caratterizzata da tempi medi caratteristici di operazione. Nel modello di calcolo sono state individuate le seguenti classi di aereo: • Aviogetti giganti (“Jumbo jet”) • Aviogetti a lungo raggio • Aviogetti a medio raggio • Aviogetti uso “business” • Aviogetti a turboelica commerciali • Aviogetti a turboelica uso “business” • Aerei a Pistoni • Elicotteri • Aerei Militari Per ognuna di queste classi e per le quattro fasi sopra definite l’utente deve definire i tempi tipici di operazione. I fattori di emissione per ciclo LTO sono calcolati nel modello in base alla: Fik = Σ l Fikl Tlm / 60 dove: l fasi operative in cui è suddiviso il ciclo LTO, m classe di aerei, Fikl? fattore di emissione orario dell’inquinante i da parte del modello di aereo k nella fase operativa l, Tlm il tempo caratteristico speso nella fase l dalla classe di aerei m cui appartiene il modello di aereo k. I fattori di emissione e gli altri parametri necessari alla stima delle emissioni sono contenuti nel modello. 2.4.3 Emissioni da navi Luglio 2008 Inventario regionale delle emissioni in aria ambiente della Regione Siciliana Pagina 27 di 205 Per la stima delle emissioni dalla navigazione nei porti e nelle linee di navigazione con le isole appartenenti alla regione, è stato utilizzato il modello Air Ships. Il modello segue la metodologia sviluppata nell’ambito del progetto MEET (Methodology for Estimate Air Pollutant Emissions from Transport), finanziato dalla Commissione Europea nell'ambito del programma Trasporti del 4° Programma quadro di ricerca, sviluppo tecnologico e dimostrazione, e recentemente concluso. Gli inquinanti dell’aria presi in considerazione sono: Monossido di Carbonio (CO), Composti Organici Volatili (COV), Anidride Carbonica (CO2 ), Ossidi di Azoto (NOx ), Particelle Sospese Totali con diametro inferiore a 10 micron (PM10 ), Ossidi di Zolfo (SOx ), Ammoniaca (NH3 ), Protossido di Azoto ed i principali metalli pesanti (As, Cd, Cr, Cu, Hg, Ni, Se, Zn). Con riferimento alle attività delle navi è consuetudine distinguere tra le seguenti fasi: (a) approccio e ormeggio nei porti; (b) stazionamento in porto; (c) partenza dal porto e (d) navigazione. In particolare la fase (a) inizia quando la nave inizia a decelerare e finisce quando ormeggia, mentre la fase (c) inizia quando la nave libera gli ormeggi e finisce quando ha raggiunto la velocità di crociera. Dopo il suo arrivo in porto la nave continua le sue emissioni in banchina (in fase di staziona mento). Infatti deve essere prodotta energia per i servizi ausiliari (l'illuminazione, il riscaldamento od il condizionamento, le pompe, la refrigerazione, ecc.). Per soddisfare tale richiesta di energia, usualmente sono utilizzate una o più caldaie a vapore, operanti a potenza, e conseguentemente consumi, ridotti. Tuttavia, alcune navi a vapore utilizzano motori diesel ausiliari per fornire energia ai servizi ausiliari. Dal punto di vista dei consumi e delle emissioni possono essere individuate due fasi di manovra (a e c), una fase di stazionamento (b) ed una fase di crociera (d). Per l'applicazione della metodologia sono necessarie una stima del numero di giorni spesi nelle differenti fasi di navigazione: • Crociera • Manovra • Stazionamento • Carico e scarico serbatoi per ogni classe di navi: • Trasporto solidi alla rinfusa • Trasporto liquidi alla rinfusa • Carico generica • Porta container • Passeggeri/Ro-Ro/carico • Passeggeri • Traghetti veloci • Carico in navigazione interna • Vela • Rimorchiatore • Pesca Luglio 2008 Inventario regionale delle emissioni in aria ambiente della Regione Siciliana Pagina 28 di 205 • Altri equipaggiate con i seguenti propulsori: • Caldaie a vapore • Motori ad alta velocità • Motori a media velocità • Motori a bassa velocità • Turbine a gas • Motori entrobordo per barche turistiche • Motori fuoribordo • Motori per carico e scarico dei serbatoi ed utilizzanti i seguenti combustibili • Olio combustibile • Olio distillato • Diesel • Benzina. Le emissioni sono ottenute come: Ei = Σ jklm Eijklm con Eijklm = Sjkm(T) . tjklm . Fijlm dove: i j k l inquinante combustibile classe di nave tipo di propulsore m fase di navigazione Ei Eijklm emissioni totali dell'inquinante i emissioni dell'inquinante i dall'uso del combustibile j, su navi di classe k, con propulsori di tipo l, nella fase di navigazione m Sjkm (T) consumi giornalieri di combustibile j, in navi di classe k, nella fase di navigazione m, in funzione del tonnellaggio lordo tjklm giorni in navigazione delle navi di classe k, nella fase di navigazione m, con propulsori di tipo l, che usano il combustibile j Fijlm fattore di emissione dell'inquinante i, dall'uso del combustibile j, in propulsori di tipo l, nella fase di navigazione m (per SOx , tenendo conto del contenuto medio di zolfo nel combustibile). I fattori di emissione e gli altri parametri necessari alla stima delle emissioni sono contenuti nel modello. 2.4.4 Emissioni da vegetazione Per la stima delle emissioni da vegetazione è stato utilizzato il modello AIR FOREST. Luglio 2008 Inventario regionale delle emissioni in aria ambiente della Regione Siciliana Pagina 29 di 205 Il modello fornisce la stima della emissioni dei composti organici volatili prodotte dalla vegetazione suddivise per classe secondo la nomenclatura delle attività CORINAIR, e fascia altimetrica secondo la classificazione ISTAT (pianura, collina, montagna). L’emissione, in tonnellate, di Composti Organici Volatili è calcolata in base alla: Ecov = Σ ij Ecov ij = Σk ∈i(EIkj+EMkj+EAkj) = = 10-8 Σk Bk Skj[FI,30k Σm(FiI,T g mj FiI,L mj tgm)δkm + FM,30 kΣ m(FiM,T + FA,30k Σm(FiA,T dove: i j k m Ecov EI EM EA Bk Skj FI,30k FM,30k FA,30k FiI,T g mj FiI,Lmj FiM,T FiM,T FiA,T FiA,T g mj n mj g mj n mj g mj tg m + FiA,T n g mj tg m + FiM,T n mj tn ) δ ] m km mj tn ) δ ] m km classe CORINAIR, fascia altimetrica (pianura, collina, montagna), specie vegetale (appartenente alla classe i), mese, emissioni totali di composti organici volatili, emissioni di isoprene, emissioni di monoterpeni, emissioni di altri composti, fattore di biomassa in g biomassa/m2 relativo alla specie k, superficie in ettari coperta dalla specie k nella fascia altimetrica j, fattore di emissione di isoprene della specie k a 30°C in µg/h per g biomassa, fattore di emissione di monoterpeni della specie k a 30°C in µg/h per g biomassa, fattore di emissione di altri composti della specie k a 30°C in µg/h per g biomassa, fattore di correzione per la temperatura dell’isoprene (in funzione della temperatura efficace giornaliera nella fascia altimetrica j, Tg mj) emesso dalla classe i, fattore di correzione per la radiazione solare (in funzione della radiazione solare fotosinteticamente attiva Lj, , pari al 45-50% della radiazione solare totale, nella fascia altimetrica j) emesso dalla classe i, fattore di correzione per la temperatura di monoterpeni (in funzione della temperatura efficace giornaliera nella fascia altimetrica j, Tg mj) emessi dalla classe i, fattore di correzione per la temperatura di monoterpeni (in funzione della temperatura efficace notturna nella fascia altimetrica j, Tn mj) emessi dalla classe i, fattore di correzione per la temperatura di altri composti (in funzione della temperatura efficace giornaliera nella fascia altimetrica j, Tgmj) emessi dalla classe i, fattore di correzione per la temperatura degli altri composti (in funzione della temperatura efficace notturna nella fascia altimetrica j, Tn mj) emessi dalla classe i, tgm il numero di ore di giorno del mese m, tn m il numero di ore di notte del mese m. δ km è uguale ad 1 per le conifere, per l’altra vegetazione e, nel caso delle decidue, per m da aprile a settembre e zero altrimenti; tale fattore tiene conto che, per quanto riguarda le specie decidue le emissioni sono presenti, ovviamente, solo durante il periodo di vegetazione (aprile - settembre); le emissioni di isoprene sono assunte inoltre nulle durante la notte. Le temperature efficaci Tgmj e Tn mj sono ottenute dalle medie mensili delle temperature giornaliere minime Tmmj, massime TMmj, e medie Tamj come: Luglio 2008 Inventario regionale delle emissioni in aria ambiente della Regione Siciliana Pagina 30 di 205 Tgmj = (TMmj+ Tamj)/2 = (3TMmj+ Tmmj)/4 Tn mj = (Tmmj+ Tamj)/2 = (3Tmmj+ TMmj)/4 Le emissioni sono stimate per le seguenti specie vegetali: • Conifere • Fustaie di resinose • Abete bianco • Abete rosso • Larice • Pini • Altre resinose • Miste • Decidue emettitrici di isoprene • Fustaie di latifoglie • Sughere • Rovere • Cerro • Altre querce • Decidue non emettitrici di isoprene • Fustaie di latifoglie • Castagno • Faggio • Pioppi • Altre • Miste • Fustaie di latifoglie e resinose consociate • Cedui semplici • Cedui composti • Altra vegetazione • Macchia mediterranea I fattori di emissione e gli altri parametri necessari alla stima delle emissioni sono contenuti nel modello. Un apposito algoritmo permette l’assegnazione delle emissioni alle specie vegetali definite nella classificazione dell’inventario. 2.4.5 Incendi forestali Per la stima delle emissioni da incendi forestali è stato utilizzato il modello AIR FIRE. Il modello fornisce la stima delle emissioni da incendi forestali. Gli inquinanti dell’aria presi in considerazione sono: Monossido di Carbonio (CO), Anidride Carbonica (CO2 ), Metano (CH4 ), Ossidi di Azoto (NOx ), Protossido di azoto (N 2 O), Particelle Sospese con diametro inferiore a 10 micron (PM10 ). Il calcolo delle emissioni segue la metodologia sviluppata in ambito Internation Panel on Climate Change nel 1991 integrata con la metodologia dell’US-EPA con riferimento al PM10 . Per quest’ultimo inquinante è stata introdotta una procedura coerente con le precedenti al fine Luglio 2008 Inventario regionale delle emissioni in aria ambiente della Regione Siciliana Pagina 31 di 205 di fornire un'unica metodologia di calcolo. Nel modello sono prese in considerazione le differenti colture come definite dal Corpo Forestale dello Stato nell’apposito foglio notizie incendi: • Resinose alto fusto • Latifoglie alto fusto • Miste alto fusto • Ceduo semplice • Ceduo composto • Macchia mediterranea In particolare per il calcolo vanno seguiti i seguenti passi: • valutazione della quantità di biomassa bruciata: M = α Σ i Ai Bi dove: i tipologia di vegetazione, Ai area (in ettari) della superficie incendiata coperta dalla coltura i, Bi quantità media a secco di biomassa (in tonnellate per ettaro) emersa dal terreno nella coltura i, α efficienza dell’incendio ovvero frazione di biomassa distrutta definitivamente (in caso di incendio completo deve essere posta uguale ad 1 mentre in caso di incendio parziale dovrà esprimere la valutazione della quantità di biomassa effettivamente bruciata). • valutazione della quantità di carbonio emesso (in tonnellate) data da: C =β M dove β è la quantità di carbonio contenuta nella biomassa; la quantità restante di biomassa è costituita principalmente da idrogeno ed ossigeno; • valutazione della quantità di azoto emesso (in tonnellate) data da: N = γ’C = γ M dove γ’ è la proporzione tra carbonio ed azoto emesso e β è la quantità di azoto contenuta nella biomassa. • valutazione della quantità di materiale particolato totale emesso (in tonnellate) data da: P=δM dove δ è la quantità di particolato emesso per unità di biomassa in (g di particolato emesso per g di biomassa bruciata). • calcolo delle emissioni dei composti del carbonio (Monossido di Carbonio, Anidride Carbonica, Metano) come: Ej = ε j δ j C dove j è il composto, ε j è la frazione di carbonio totale emesso come composto j, δ j è il fattore di passaggio dalle emissioni in tonnellate di Carbonio alle emissioni in tonnellate dello specifico inquinante. • calcolo delle emissioni dei composti dell’azoto (Ossidi di Azoto, Protossido di azoto) come: Ej = ε j δ j N Luglio 2008 Inventario regionale delle emissioni in aria ambiente della Regione Siciliana Pagina 32 di 205 dove j è il composto, ε j è la frazione di azoto totale emesso come composto j, δ j è il fattore di passaggio dalle emissioni in tonnellate di Azoto alle emissioni in tonnellate dello specifico inquinante; • calcolo delle emissioni di Particelle Sospese con diametro inferiore a 10 micron, per coerenza con i casi precedenti, le emissioni come: Ej = ε j N dove j è la parte con diametro inferiore a 10 micron, ε j è la frazione di particolato totale emesso come frazione j. I fattori di emissione e gli altri parametri necessari alla stima delle emissioni sono contenuti nel modello. 2.4.6 Applicazione di Pesticidi La procedura di stima delle emissioni dovute all’applicazione di pesticidi è derivata da quella in uso negli USA presso l'EPA. Le emissioni possono essere separate nella quota dovuta al principio attivo contenuto nel preparato e nella quota dovuta al solvente eventualmente contenuto nella frazione inerte del preparato stesso: Etot = Epa + Es dove Epa sono le emissioni dovute al principio attivo e Es le emissioni dovute ai solventi. Le emissioni dovute al principio attivo sono valutabili a partire dalla quantità di principio attivo Qpao (escluso inorganici a base di zolfo e rame, insetticidi e acaricidi inorganici) organico totale e valutando la frazione di principio attivo che evaporizza Fe : Epa = Qpao x Fe La quota di principio attivo nel prodotto è riportata dall’ISTAT. La quota di prodotto che evaporizza è essenzialmente legata alla tensione di vapore del principio attivo. Per tensioni di vapore inferiori a 1 x 10-4 mm Hg (valutati in un intervallo di temperatura 20-25 °C) la quota di prodotto evaporato è stimata nel 35%, per tensioni superiori nel 58%. Data la difficile valutazione basata sulla tensione di vapore di ogni singolo principio, si può valutare un intervallo ottenuto assegnando le due quote di evaporazione introdotte in precedenza ed assumere in media il 47% di evaporazione. Le emissioni dovute ai solventi sono valutabili in base al contenuto di solventi per tipologia di formulazione riportato in Tabella 2. Le emissioni dovute alla parte inerte sono valutabili a partire dalla quantità totale di pesticidi Qfs sottratta della quantità di principio attivo Qpa totale e valutando la frazione di COV nella parte inerte F is : Es = (Q fs - Qpa) x Fis L'utilizzo prevalente in Italia è quello di polveri solubili (contenuto in Fis 12%) o liquidi solubili pronti all'uso (contenuto in F is 20%) con una media pari al 16%. Luglio 2008 Inventario regionale delle emissioni in aria ambiente della Regione Siciliana Pagina 33 di 205 Definendo come livello di attività Qfs otteniamo il fattore di emissione medio regionale: FE = Etot / Qfs Tabella 2- Contenuto medio di composti organici volatili nella componente inerte dei pesticidi Tipologia formulazione Olio Soluzione liquida pronta all'uso Concentrato emulsionabile Concentrato acquoso Gel, pasta, crema Gas pressurizzato Microincapsulato Liquido pressurizzato/spray/nebbie Polvere solubile Materiale impregnato Palline/tavolette/pani/mattonelle Polvere bagnabile Polvere Granuli/fiocchi Sospensione Vernice Contenuto medio (% in peso) di COV della porzione inerte 66 20 56 21 40 29 23 39 12 38 27 25 21 25 15 64 2.5 Disaggregazione delle emissioni su reticolo Una volta noto il valore comunale sorge l’esigenza, ai fini dell’applicazione di modellistica per la dispersione e trasformazione degli inquinanti in atmosfera, di attribuire il valore comunale sulle maglie di un reticolo quadrato di dimensioni appropriate. In questo contesto si può suddividere il problema nei seguenti casi particolari: • il dato da distribuire è una variabile estensiva ovvero dipende da una variabile proporzionale al grado di copertura di ogni singola maglia (ad esempio le foreste, le emissioni dal domestico, ecc.); in questo caso si utilizza il grado di copertura della variabile su ogni singola maglia e si rapporta il valore comunale a tale grado di copertura; • il dato da distribuire è una variabile intensiva ovvero dipende dalla presenza o meno dell’attività stimata a livello comunale sulla singola maglia; in questo caso si utilizza il peso della maglia sul totale comunale ottenuto dalla conoscenza della variabile proxy; Il secondo caso è simile a quello precedente ed è basato sulla esatta conoscenza della attività sulla singola maglia. Nel primo caso, invece, si fa ricorso alle mappe sull’uso del suolo, ad esempio alle mappe sviluppate da tutte le regioni e le province autonome nell’ambito del progetto comunitario CORINE Land Cover. A partire dalle mappe è possibile, per ogni attività della classificazione CORINE Land Cover, calcolare la copertura su ogni singola maglia. Una volta effettuato il calcolo, le emissioni dall’attività i sulla maglia k si ottengono come: Eik = Σ j (Eij Qkj Pkl / Σ kPkl) Luglio 2008 Inventario regionale delle emissioni in aria ambiente della Regione Siciliana Pagina 34 di 205 dove i l’attività le cui emissioni si vuole distribuire sulle maglie, j il comune, k la maglia, l la variabile proxy assegnata all’attività i, Eij l’emissione totale dell’attività i nel comune j, Qkj la porzione della maglia k ricadente nel comune j, Pkl la copertura della proxy (o tematismo) l sulla maglia k. 2.6 Disaggregazione temporale delle emissioni Le emissioni annue sono le prime informazioni che caratterizzano gli inventari. Una volta effettuata la stima delle emissioni su base annuale è tuttavia necessario fornire una ulteriore stima della loro distribuzione temporale soprattutto per l'utilizzo di modelli matematici per lo studio della dispersione su breve periodo. Dal punto di vista della modalità di funzionamento, infatti, bisogna distinguere in primo luogo tra sorgenti continue e discontinue, identificando e caratterizzando i periodi di attività e quelli di inattività. Sono sorgenti continue quelle sorgenti le cui emissioni sono caratterizzabili in termini di regolarità (piccole variazioni di quantità emesse da un periodo all'altro), e continuità (es. centrali termoelettriche di base) ovvero periodicità (es. riscaldamento domestico) nelle emissioni. Sono sorgenti discontinue tutte le sorgenti che emettono in maniera intermittente e non regolare, e comunque per piccoli periodi (es. qualche ora al giorno). In conseguenza, dal punto di vista della disaggregazione temporale dell'inventario devono essere prese in considerazione: • la disaggregazione oraria (nel corso delle ventiquattro ore); • la disaggregazione stagionale (nei differenti mesi); • la disaggregazione fra giorni festivi, prefestivi e feriali. Tale variazione è in generale legata a parametri dipendenti dalla temperatura e a parametri di tipo comportamentale o sociale quali l'orario lavorativo, i tassi di produzione, la richiesta di energia elettrica, ecc. Una volta individuato un gruppo di variabili di tipo socio-economico che descrivono la variazione e rilevata la temperatura, è necessario correlare le emissioni ottenute su base annua con tali variabili per ottenere la voluta disaggregazione temporale. Tale distribuzione può essere stimata direttamente per le maggiori sorgenti puntuali mediante indagini presso i gestori degli impianti. Per tutte le sorgenti di minore entità la suddivisione deve essere ottenuta mediante l'utilizzo di fattori correttivi che giocano un ruolo simile alle variabili surrogate nel caso della distribuzione spaziale. La quantità di inquinante i emesso nella maglia k a causa dell'attività j nell'ora h del giorno della settimana g del mese m è data da: Eijkmgh = Eijk . fm . fg . fh / 8760 dove: Eijk è la quantità annuale di inquinante i emesso nella maglia k a causa dell'attività j fm è il fattore di distribuzione per i differenti mesi fg è il fattore di distribuzione per i differenti giorni della settimana fh è il fattore di distribuzione per le differenti ore del giorno. Luglio 2008 Inventario regionale delle emissioni in aria ambiente della Regione Siciliana Pagina 35 di 205 I fattori fm, fg, fh sono tali che: Σ mΣ gΣ h fm . fg . fh = 8760 Per la distribuzione temporale delle emissioni è necessario fornire i fattori suddetti per ogni attività della classificazione prescelta. In generale i fattori fm, fg, fh si ottengono a partire dalla distribuzione di variabili surrogate. Il fattore fm per la distribuzione mensile si ottiene come: fm = (Vm / V) . 12 dove Vm è il fattore della variabile surrogata nel mese m e V è il totale annuale della variabile stessa. Il fattore per la distribuzione giornaliera si ottiene come: fg = (V g / V) . 365 dove Vg è il valore della variabile surrogata nel giorno g e V è il valore annuale. Per quanto riguarda i fattori fg si è soliti ricorrere alla suddivisione in giorni feriali, festivi e prefestivi. In generale sono dunque sufficienti tre fattori. Il fattore per la distribuzione oraria si ottiene infine come: fh = (V h / V) . 24 dove Vh è il valore della variabile surrogata nell'ora h e V è il valore giornaliero. Nella applicazione della metodologia alla regione, sono definite le percentuali delle emissioni in un'ora sul totale giornaliero P h, in un giorno sul totale settimanale P g, in un mese sul totale mensile P m tali che: Pm = (V m / V) . 100 Pg = (Vg / V) . (365/7) . 100 Ph = (Vh / Vg) . 100 In conseguenza si ottiene: fm = (P m / 100) . 12 fh = (P h / 100) . 24 fg = (P g / 100) . 7 da cui, in definitiva, detta Em l'emissione totale mensile, Eg l'emissione totale "tipo" giornaliera e Eh l'emissione totale "tipo" oraria: Em = (P m / 100) . E = (fm / 12) . E Eg = (P g / 100) . (7/365) . E = fg / 365 . E Eh = (P h / 100) . E/365 = fg / (24 .365) . E Emgh = P m . P g . Ph .84/365000000 Luglio 2008 Inventario regionale delle emissioni in aria ambiente della Regione Siciliana Pagina 36 di 205 2.7 Metodologia per l’assegnazione dell’incertezza Nell’inventario l’incertezza nei dati di emissione è valutata adottando la metodologia Data Attribute Rating System (DARS) dell’EPA, l’Agenzia americana preposta alla tutela dell’ambiente. Il metodo descritto da Beck nel 1994 era stato inizialmente ideato come strumento di valutazione degli inventari di emissione. In seguito nell’ambito del programma Emission Inventory Improvement Program (EIIP) sono state effettuate modifiche alla struttura originaria. I criteri di valutazione, inizialmente formulati per le metodologie relative alle sorgenti di emissione di tipo areale, sono stati estesi alla valutazione delle sorgenti puntuali e mobili. Inoltre è stata conseguita una maggiore specificità soprattutto attraverso lo spazio dedicato alle peculiarità regionali, in termini di metodologie, tipologie di sorgenti e inventari territoriali particolari. Il metodo DARS nella versione EIIP, ai fini della determinazione dell’incertezza nei dati di emissione, prevede l’assegnazione di quattro punteggi differenti sia ai dati di attività che ai fattori di emissione, secondo i seguenti criteri: • Misurazione, • Specificità della fonte , • Congruità spaziale, • Congruità temporale. Originariamente il DARS prevedeva cinque attributi, successivamente ridotti attraverso la combinazione dell’attributo “specificità dell’inquinante” all’interno del criterio “misurazione”. L’assunzione di base è che i quattro criteri siano “ortogonali”, nel senso che debbano essere considerati, come i rispettivi punteggi, indipendenti l’uno dall’altro. D’altro canto, con riferimento al singolo criterio, i punteggi relativi al fattore di emissione e al dato di attività non possono essere considerati indipendenti perché la scelta dell’uno implica la scelta dell’altro. I punteggi assoluti inizialmente assegnati variano da 1 a 10; vengono poi ottenuti punteggi relativi dividendo ogni punteggio assoluto per il massimo. Il punteggio maggiore viene assegnato ai dati che si ritiene siano caratterizzati da un’incertezza minore. Il punteggio finale viene quindi elaborato calcolando, per l’insieme dei criteri, la media dei prodotti tra punteggio relativo al fattore di emissione e punteggio relativo al dato di attività (Tabella 3). Prima di calcolare la media, ciascun prodotto viene moltiplicato per 10 in modo da ottenere un punteggio finale compreso tra 1 e 10. Un caso particolare rispetto ai precedent i è rappresentato da quelle situazioni, prevalentemente relative alle sorgenti puntuali, in cui le emissioni sono direttamente misurate alla specifica sorgente (in continua o tramite campagne di misurazione periodica). In questo caso l’incertezza è assegnata direttamente all’emissione. Anche in questo caso può essere assegnata una incertezza ai livelli di attività, ma quest’ultima non è rilevante ai fini del calcolo dell’incertezza sulle emissioni. Luglio 2008 Inventario regionale delle emissioni in aria ambiente della Regione Siciliana Pagina 37 di 205 Tabella 3 - Metodo di assegnazione dei punteggi Criterio Misurazione / Metodo Specificità della fonte Congruità spaziale Congruità temporale Fattore di emissione e1 e2 e3 e4 Dato di attività Dato di emissione a1 e1 * a1 a2 e2 * a2 a3 e3 * a3 a4 e4 * a4 Punteggio composto 2.7.1 Σ 4 i=1 (ei * ai )/4 Emissioni direttamente misurate alle sorgenti puntuali Nei casi in cui il dato sulla quantità di inquinante emesso in atmosfera viene fornito a seguito di analisi effettuate sui fumi in uscita dai camini, il punteggio di ciascuno dei quattro criteri viene assegnato subito al prodotto finale, quindi senza dover calcolare quest’ultimo tramite la moltiplicazione del punteggio dell’indicatore di attività con il punteggio del fattore di emissione. Specificatamente, nel caso di misurazioni effettuate tramite monitoraggio in continuo delle emissioni, i punteggi assegnati sono 10 per il criterio misurazione, 10 per la specificità della fonte, 10 per la congruità spaziale e 10 per la congruità temporale (a meno che le analisi facciano riferimento ad un anno differente da quello preso in considerazione; il tal caso il punteggio assegnato sarà minore, in linea con quanto riportato di seguito in relazione alla congruità temporale). Nel caso in cui le emissioni siano calcolate mediante misurazioni effettuate periodicamente, i punteggi assegnati sono 8 per il criterio misurazione, 10 per la specificità della fonte, 10 per la congruità spaziale e 10 per la congruità temporale (sempre che l’anno di riferimento delle analisi sia quello in considerazione). 2.7.2 Fattori di emissione L’assegnazione del punteggio di incertezza relativamente ai fattori di emissione è analogo sia che questi siano stati utilizzati per la stima delle emissioni da sorgenti diffuse che per la stima delle emissioni da sorgenti puntua li. 2.7.2.1 Criterio di misurazione I punteggi per il criterio di misurazione sono assegnati in base alle valutazioni riportate dalla fonte di provenienza del fattore stesso. Solitamente al fattore di emissione è associato un codice (da A ad E) che fornisce un’idea dell’alta o bassa precisione del dato, come previsto per i fattori di emissioni contenuti in “Compilation of Air Pollutant Emission Factors” dell’US EPA (AP-42). Nel capitolo Good Practice Guidance for CLRTAP Emission Inventories" dell’Atmospheric Emission Inventory Guidebook (ETC/ACC, 2001) è fornita una vera e propria metodologia per rappresentare la qualità generale del fattore di emissione. La stima della qualità del dato viene assegnata in accordo con le seguenti definizioni: A. Una stima basata su un largo numero di misurazioni fatte su un largo numero di impianti che rappresentano completamente il settore; Luglio 2008 Inventario regionale delle emissioni in aria ambiente della Regione Siciliana Pagina 38 di 205 B. Una stima basata su un largo numero di misurazioni fatte su un largo numero di impianti che rappresentano una buona parte del settore; C. Una stima basata su un numero di misurazioni fatta su un numero piccolo di impianti rappresentativi o basata su valutazioni ingegneristiche; D. Una stima basata su una singola misura o su un calcolo ingegneristico derivante da un numero di fatti rilevanti e alcune assunzioni; E. Una stima basata su calcoli ingegneristici derivanti soltanto da assunzioni. È inoltre possibile associare ad ogni punteggio delle percentuali che forniscono un intervallo di possibili valori di incertezza del fattore di emissione (Tabella 4). Tabella 4 - Intervallo di errore del fattore di emissione Stima A B C D E Tipico intervallo di errore +/- 10-30% +/- 20-60% +/- 50-150% +/- 100-300% +/- ordine di grandezza La metodologia DARS prevede l’attribuzione di punteggi numerici per ognuno dei codici assegnati ai fattori di emissione degli inquinanti principali. I valori di conversione elaborati nella metodologia DARS sono riportati nella Tabella 5. Tabella 5 – Codici AP-42 e punteggi DARS corrispondenti A B C D E NOx 6 6 5 5 4 SOx 6 6 5 5 4 CO 6 6 5 5 4 COV 5 5 4 4 3 PSF 5 5 4 4 3 2.7.2.2 Specificità della fonte Relativamente alla specificità della fonte l’assegnazione dei punteggi dei fattori di emissione segue la procedura riportata in Tabella 6. Tabella 6 - Criterio di specificità della fonte per il fattore di emissione Fattore di emissione Punteggio Fattore sviluppato specificatamente per la sorgente dell’emissione 10 Fattore sviluppato per un sottoinsieme o sovrainsieme dell’attività relativa alla sorgente dell’emissione. Bassa variabilità attesa (<10%) 9 Fattore sviluppato per una categoria similare con bassa variabilità attesa (<10%) 8 Fattore sviluppato per una categoria similare, un sottoinsieme o sovrainsieme dell’attività relativa alla 7 sorgente dell’emissione. Variabilità attesa da bassa a moderata (10% -100%) Fattore sviluppato per una categoria similare, un sottoinsieme o sovrainsieme dell’attività relativa alla sorgente dell’emissione. Variabilità attesa da moderata ad alta (100%-1000%) 6 Fattore sviluppato per una categoria similare, un sottoinsieme o sovrainsieme dell’attività relativa alla sorgente dell’emissione. Alta variabilità attesa (>1000%) 5 Fattore sviluppato per una categoria surrogata con informazioni limitate 3 Fattore sviluppato per una categoria surrogata e applicato tramite giudizio di esperti 1 Luglio 2008 Inventario regionale delle emissioni in aria ambiente della Regione Siciliana Pagina 39 di 205 2.7.2.3 Congruità spaziale I punteggi sulla congruità spaziale del fattore di emissione sono assegnati in base alla procedura riportata in Tabella 7. Tabella 7 – Congruità spaziale per il fa ttore di emissione Fattore di emissione Punteggio Fattore sviluppato specificatamente per la scala spaziale considerata 10 Fattore sviluppato per un ambito territoriale maggiore o minore di quello per il quale viene applicato o per un ambito territoriale diverso ma di estensione simile. Variabilità attesa bassa (<10%) 8 Fattore sviluppato per un ambito territoriale maggiore o minore di quello per il quale viene applicato o per un ambito territoriale diverso ma di estensione simile. Variabilità attesa mo derata (10% -100%) 7 Fattore sviluppato per un ambito territoriale maggiore o minore di quello per il quale viene applicato o per un ambito territoriale diverso ma di estensione simile. Variabilità attesa da moderata ad alta (100% 1000%) 5 Fattore sviluppato per un ambito territoriale maggiore o minore di quello per il quale viene applicato o 3 per un ambito territoriale diverso ma di estensione simile. Variabilità attesa alta (>1000%) Fattore sviluppato per una scala spaziale sconosciuta 1 2.7.2.4 Congruità temporale La congruità temporale del fattore di emissione viene considerata tramite l’assegnazione dei punteggi riportati in Tabella 8. Tabella 8 – Congruità temporale per il fattore di emissione Fattore di emissione Punteggio Fattore sviluppato e applicabile alla stessa scala temporale 10 Fattore derivante da periodi di misurazioni ripetute per la stessa scala temporale 9 Fattore derivante da un periodo più lungo o più corto, o per un anno differente. Variabilità attesa bassa (<10%) 8 Fattore derivante da un periodo più lungo o più corto, o per un anno differente. Variabilità attesa da bassa a moderata (10% -100%) 7 Fattore derivante da un periodo più lungo o più corto, o per un anno differente. Variabilità attesa da 5 moderata ad alta (100%-1000%) Fattore derivante da un periodo più lungo o più corto, o per un anno differente. Variabilità attesa alta (>1000%) 3 Fattore di cui è difficile stabilire la variabilità temporale per mancanza di dati 1 2.7.3 Livelli di attività diffuse e lineari La metodologia DARS è stata personalizzata ai fini di una maggiore rispondenza alla realtà territoriale che l’inventario in oggetto vuole rappresentare. Si riportano nel seguito i criteri scelti per l’assegnazione dei punteggi. 2.7.3.1 Criterio di misurazione Relativamente al criterio di misurazione i punteggi utilizzati sono riportati in Tabella 9. Tabella 9 - Criterio di misurazione per le attività diffuse e lineari Indicatore di Attività Punteggio Dati di produzione o di consumo dichiarati dalle aziende Dati di superficie tratta da CORINE Land Cover (“11050100 Paludi non drenate e salmastre”, “11060100 Laghi” e “11060500 Fiumi”) Dati di attività relativi a sorgenti lineari provenienti da conteggi in continua dei flussi o dei 10 Luglio 2008 Inventario regionale delle emissioni in aria ambiente della Regione Siciliana 10 10 Pagina 40 di 205 Tabella 9 - Criterio di misurazione per le attività diffuse e lineari Indicatore di Attività Punteggio movimenti dettagliati per le attività dell’inventario Dati di attività relativi a sorgenti lineari provenienti da conteggi in continua dei flussi o dei movimenti per classi di attività superiori a quelle dell'inventario 8 Dati di attività stimati statisticamente 8 Dati di attività stimati sulla base dei dati di capacità 8 Dati di attività stimati attraverso modelli 6 Dati di attività relativi a sorgenti lineari provenienti da modelli di assegnazione dei flussi per classi 6 di attività superiori a quelle dell'inventario Dati di attività relativi a sorgenti lineari provenienti da stime di massima basate su misure saltuarie 4 2.7.3.2 Specificità della fonte In Tabella 10 sono illustrati i punteggi utilizzati per il criterio di specificità della fonte. Tabella 10 - Criterio di specificità della fonte per le attività diffuse e lineari Indicatore di Attività Punteggio Dati di attività che rappresentano esattamente il processo di emissione 10 Dati di attività relativi a sorgenti lineari 10 Dati non attinenti alle attività cui vengono assegnati (ad es. numero di veicoli immatricolati nell’anno per “06040900 deparaffinazione di veicoli”) 7 2.7.3.3 Congruità temporale I punteggi utilizzati per il criterio temporale sono infine illustrati in Tabella 11. Tabella 11 - Criterio di congruità temporale per le attività diffuse e lineari Indicatore di Attività Punteggio Dati di attività relativi al periodo temporale rappresentato dall'inventario 10 Dati di attività rappresentativi di un anno diverso da quello rappresentato dall'inventario affetti da 8 una variabilità temporale bassa Dati di attività rappresentativi di un anno diverso da quello rappresentato dall'inventario affetti da una variabilità temporale da bassa a moderata 7 2.7.3.4 Congruità spaziale Il criterio spaziale viene applicato all’inventario in oggetto assegnando i punteggi riportati in Tabella 12. Tabella 12 - Criterio di congruità spaziale per le attività diffuse e lineari Indicatore di Attività Punteggio Dati di attività dis ponibili a livello comunale 10 Dati di attività relativi a sorgenti lineari 10 Dati di attività disponibili solo a livello provinciale con disponibilità di proxy a livello comunale 9 (con forte correlazione con l’attività) Dati di attività disponibili solo a livello regionale con disponibilità di proxy a livello provinciale e comunale (con forte correlazione con l’attività) 8 Dati di attività disponibili solo a livello provinciale con disponibilità di proxy a livello comunale (con debole correlazione con l’attività) 7 Dati di attività disponibili solo a livello regionale con disponibilità di proxy unicamente a livello 7 comunale (con forte correlazione con l’attività) Dati di attività disponibili solo a livello regionale con disponibilità di proxy a livello provinciale e 6 Luglio 2008 Inventario regionale delle emissioni in aria ambiente della Regione Siciliana Pagina 41 di 205 comunale (con debole correlazione con l’attività) Dati di attività disponibili solo a livello regionale con disponibilità di proxy unicamente a livello comunale (con debole correlazione con l’attività) Dati di attività regionali non noti stimati sulla base del totale nazionale con disponibilità di proxy a livello provinciale e comunale Dati di attività regionali non noti stimati sulla base del totale nazionale con disponibilità di proxy unicamente a livello comunale 2.7.4 5 4 3 Livelli di attività puntuali Per l’assegnazione di un valore di qualità delle emissioni associate ad una sorgente puntuale, la metodologia DARS è stata personalizzata in modo da poter essere applicata anche in caso di emissioni dichiarate direttamente dall’azienda durante il censimento tramite risposta all’apposito questionario. In questo caso si procede come per le sorgenti diffuse integrando l’incertezza dei livelli di attività dichiarati dall’azienda con l’incertezza dei fattori di emissione. Per l’incertezza sui fattori di emissione si rimanda a quanto detto nel paragrafo 2.7.1. Per quel che concerne l’indicatore di attività per le sorgenti puntuali, i criteri cui viene assegnato un punteggio sono gli stessi considerati per le attività diffuse e sono riprotati nel seguito. 2.7.4.1 Criterio di misurazione per i livelli di attività Per il criterio misurazione i punteggi utilizzati sono riportati in Tabella 13. Tabella 13 - Criterio di misurazione per le attività puntuali Indicatore di Attività Punteggio Dati di produzione o di consumo dichiarati dalle aziende 10 Dati di produzione o di consumo dichiarati dalle aziende. Variabilità attesa bassa (<10%) 9 Dati di produzione o di consumo dichiarati dalle aziende. Variabilità attesa da bassa a moderata (10%-100%) 7 Dati derivati da misurazioni di attività associate a quella considerata 6 Dati di attività stimati tramite principi ingegneristici o fisici 3 Dati di attività stimati attraverso giudizi di esperti 1 2.7.4.2 Criterio di specificità della fonte per i livelli di attività In relazione alla specificità della fonte, i punteggi attribuiti all’indicatore di attività seguono quanto riportato in Tabella 14. Tabella 14 - Criterio di specificità della fonte per le attività puntuali Indicatore di Attività Dati di attività rappresentanti con precisione il processo di emissione Attività strettamente correlata con l’attività di emissione Dati di attività per un processo similare e con elevata correlazione alla categ. o al proc. considerati Dati di attività in qualche maniera correlati alla categoria o al processo considerati Dati di attività provenienti da categorie surrogate, con informazioni limitate Dati di attività provenienti da categorie surrogate ed applicati tramite giudizi di esperti Punteggio 10 9 7 5 3 1 2.7.4.3 Criterio di congruità spaziale per i livelli di attività Il punteggio assegnato ai livelli di attività per quanto riguarda la congruità spaziale è 10 in quanto il dato fa sempre riferimento all’attività o all’impianto da cui proviene l’emissione di Luglio 2008 Inventario regionale delle emissioni in aria ambiente della Regione Siciliana Pagina 42 di 205 inquinanti in atmosfera. Eventuali casi in cui questa supposizione non sia verificata possono essere considerati in maniera adeguata con l’assegnazione di un punteggio inferiore. 2.7.4.4 Criterio di congruità temporale per i livelli di attività Il criterio ci congruità temporale prevede l’assegnazione di un punteggio per il livello di attività di impianti puntuali come riportato in Tabella 15. Tabella 15 - Criterio di congruità temporale per le attività puntuali Indicatore di Attività Punteggio Dati di attività riferiti specificatamente al periodo considerato nell’inventario 10 Dati derivati da misurazioni periodiche nello stesso periodo di tempo considerato 9 Dati di attività riferiti a periodo più lungo corto, o anno differente. Variab. attesa bassa (<10%) 8 Dati di attività riferiti ad un periodo più lungo o più corto, o ad un anno differente. Variabilità 7 attesa da bassa a moderata (10%-100%) Dati di attività riferiti ad un periodo più lungo o più corto, o ad un anno differente. Variabilità attesa da moderata ad alta (100%-1000%) 5 Dati di attività riferiti a periodo più lungo corto, o anno differente. Variab. attesa alta (>1000%) 3 Dati di attività relativi a periodo temp. diverso o con difficoltà di stima della variabilità temp. 1 Luglio 2008 Inventario regionale delle emissioni in aria ambiente della Regione Siciliana Pagina 43 di 205