Il figliol prodigo - Parrocchia Biccari
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Il figliol prodigo - Parrocchia Biccari
-4- • • • o Ha il coraggio di perdonare, rischiando di essere strumentalizzato dal minore e frainteso dal maggiore o Ha il coraggio di ri-generare il figlio minore o Ha il coraggio di affrontare l’ira del maggiore perché si scopra anche lui figlio e fratello ed entri alla festa Figlio maggiore o Ha paura del Padre percepito come padrone da servire o Ha paura di chiedere un capretto per far festa o E’ trattenuto in casa più dalla paura di perdere l’usufrutto dei beni che non dal suo essere figlio Per i coniugi cristiani: anche questa attualizzazione è facilmente trasferibile all’interno della coppia. Che cos è infatti la gelosia, rovina di tanti matrimoni, se non la paura di non essere veramente amato dall’altro? Ci vuole pertanto il coraggio: o Per amare l’altro per quello che è, più che per quello che fa o Per esprimere, ogni giorno, con gesti di tenerezza, il nostro amore per l’altro o Per dare fiducia all’altro, sempre, anche quando non fosse all’altezza o, addirittura, sbagliasse. o Per smontare l’ira dell’altro, non con l’arroganza ma con la pazienza e la benevolenza GRUPPI FAMIGLIE: 4a domenica di Quaresima/C DAL VANGELO SECONDO LUCA (15,1-3. 11-32) In quel tempo, 1si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. 2I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: “costui accoglie i peccatori e mangia con loro”. 3Ed egli disse loro questa parabola: 11“Un uomo aveva due figli. 12Il più giovane dei due disse al padre: “Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta”. Ed egli divise tra loro le sue sostanze. 13Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto. 14Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. 15 Allora andò a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci. 16Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla. 17Allora ritornò in sé e disse: “Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! 18Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; 19non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati”. 20Si alzò e tornò da suo padre. Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. 21Il figlio gli disse: “Padre, ho peccato verso il cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. 22Ma il padre disse ai servi: “Presto, portate qui il vestito più bello 23e fateglielo indossare, mettetegli l’anello al dito e i sandali ai piedi. Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, 24perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato. E cominciarono a far festa. 25 Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; 26chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa fosse tutto questo. 27Quello gli rispose: “Tuo fratello è qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo”. 28Egli si indignò, e non voleva entrare. Suo padre allora uscì a supplicarlo. 29Ma egli rispose a suo padre: “Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai dato mai un capretto per far festa con i miei amici. -2- -3- Ma ora che è tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasso”. 31 Gli rispose il padre: “Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; 32ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”. PAROLA DEL SIGNORE B- FUGA INTROVERSA: figlio maggiore a. Dal padre-padrone e dal fratello b. Per far festa con gli amici (desiderio represso) c. Peccato: escludere Dio dalla propria vita (Babele) d. Conversione impossibile: non voleva entrare e. Terapia: riscoprire la gioia della gratuità 30 • • • PER I CONIUGI CRISTIANI Questa parabola del perdono gratuito è anche l’itinerario della vera conversione, che consiste nel cambiamento dell’immagine di Dio che, giusto e peccatore, devono fare. Convertirsi significa scoprire il suo volto di tenerezza che Gesù ci rivela. Radice del peccato è la cattiva opinione del Padre, comune sia al maggiore che al minore. Dio ci ama perché è nostro Padre. • FIGLIO MINORE: Il padre divide i beni (BIOS = vita) tra i due figli. o Il figlio minore la spreca da “non salvato” (asotòs).Infatti va in un paese lontano (=pagano) e sperperò il suo patrimonio. o Trovatosi nel bisogno, iniziò un cammino di conversione. • FIGLIO MAGGIORE: o E’ una persona piena di ira (cfr. Giona) o Nello sfogo del maggiore c’è tutta la frustrazione dello schiavo che non ha saputo e voluto essere figlio e fratello. A- FUGA ESTROVERSA: a. del coniuge che abbandona l’altro b. Motivazione: si sogna chissà quale “amore ideale”. Si cerca altrove la propria attuazione affettiva. c. Conversione: possibile quando si riconosce la propria parte di torto B- FUGA INTROVERSA a. Dei coniugi che, praticamente, vivono come “separati in casa” b. Motivazione: si è banalizzato il “quotidiano” che richiede l’attuazione della sacramentalità del matrimonio. Anche qui si cerca altrove la propria attuazione affettiva. c. Conversione: possibile quando si è disposti a riaccogliere l’altro come dono di Dio (perdono = iper-dono) CORAGGIO E PAURE NELLA PARABOLA LE FUGHE: A- FUGA ESTROVERSA: figlio minore a. Dal Padre, per un paese lontano b. Per i soldi, per la bella vita c. Peccato: voltare le spalle a Dio (Eden) d. Conversione possibile: rientrò in se stesso e. Terapia: farsi prossimo (Gesù) • • Figlio minore: o Ha il coraggio di sbagliare gestendo in proprio la sua vita o Ha il coraggio di convertirsi, di ritornare in se stesso e dal Padre Il Padre: o Ha il coraggio di lasciar crescere i figli anche attraverso gli errori o Ha il coraggio di mostrarsi commosso, rischiando di “perdere la faccia”