Scarica l`articolo in formato PDF

Transcript

Scarica l`articolo in formato PDF
Cagliaripad
Largo Carlo Felice, 18 - 09124 Cagliari
P.IVA 03382400921
www.cagliaripad.it
Quirra, giallo sul decesso sub: già morto quando morso
da squalo
23 Luglio 2015 ore 11:36
Autore: Ansa News.
Categoria:
Notizie / Cronaca
URL della pagina:
http://www.cagliaripad.it/news.php?page_id=20213&l=2
Data scaricamento: 15 Marzo 2017 ore 13:36
Non è stato l'attacco di uno squalo a uccidere Eugenio Masala, il sub di 43 anni trovato morto il 3 aprile scorso nelle acque tra Quirra e Capo San Lorenzo. Tra le
cause indidivuate i difetti nell’attrezzatura
Non è stato l'attacco di uno squalo a uccidere Eugenio Masala, il sub di 43 anni trovato morto il 3 aprile
scorso nelle acque tra Quirra e Capo San Lorenzo a 70 metri di profondità. E' quanto contenuto secondo quanto riporta oggi L'Unione Sarda - nella consulenza del brigadiere Gianfranco Simonini,
l'esperto del Nucleo sommozzatori dei carabinieri, a cui il sostituto procuratore Enrico Lussu aveva
chiesto di indagare sulle ragioni del decesso del sub, scomparso il 29 marzo mentre era impegnato in
alcune bonifiche subacquee e ritrovato qualche giorno dopo a poca distanza dal poligono con due
profonde ferite al fianco e alla spalla: morsi di squalo larghi venti centimetri e profondi quattordici, come
accertato poi dal medico legale Roberto Demontis. Ma il pescecane - avrebbe chiarito la consulenza
consegnata in queste ore al pubblico ministero - non avrebbe assalito Masala durante l'immersione, ma
quando il suo corpo non aveva più segni di vitali. L'esperto nominato dalla Procura avrebbe invece
individuato nell'attrezzatura predisposta per la discesa in profondità alcune anomalie che potrebbero
aver causato la crisi mortale. La muta, ad esempio, non sarebbe stata dello spessore adatto a
sopportare il freddo presente a settanta metri in quella stagione. Non solo, ma l'aria inserita nelle
bombole non sarebbe stata adatta a lavorare a quelle profondità. Ci sarebbe stato infine un difetto al
respiratore d'emergenza che gli avrebbe impedito di funzionare correttamente in caso di guasto
dell'erogatore principale. Un quadro che renderebbe così compatibile l'ipotesi di una crisi improvvisa
avvenuta quando il sub era a quota -70 metri e che ne avrebbe causato il decesso.
La perizia avrebbe chiarito che solo quando ormai il sommozzatore era senza vita lo squalo ne avrebbe
dilaniato il corpo mordendolo al fianco e alla spalla e provocando le profonde ferite riscontrate durante
l'autopsia. Ora gli atti della consulenza sono al vaglio del magistrato che, alla luce delle novità, dovrà
decidere se archiviare l'inchiesta o procedere con ulteriori accertamenti. Pagina 1 di 1