Consiglio Regionale del Lazio
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RESOCONTO STENOGRAFICO IX LEGISLATURA Consiglio Regionale del Lazio Seduta n. 12 di Mercoledì 1 Dicembre 2010 Servizio Aula, Commissioni - Area Resocontazione IX LEGISLATURA - RESOCONTO STENOGRAFICO - SEDUTA DEL 1 DICEMBRE 2010 CONSIGLIO REGIONALE DEL LAZIO 12. SEDUTA DI MERCOLEDI’ 1 DICEMBRE 2010 PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ABBRUZZESE INDI DEL VICEPRESIDENTE D’AMBROSIO (ore 14,10) INDI DEL PRESIDENTE ABBRUZZESE (ore 16,26) ********** Ufficio di Presidenza Presidente: Mario Abbruzzese Vicepresidenti: Raffaele D’Ambrosio; Bruno Astorre Consiglieri Segretari: Isabella Rauti; Gianfranco Gatti; Claudio Bucci Gruppi consiliari Il Popolo della libertà: Pdl; Lista Renata Polverini: LRP; Partito democratico: Pd; Unione di centro: Udc; Italia dei valori: Idv; Federazione della sinistra: Fds; La Destra: LaD; Lista Bonino-Pannella Federalisti europei: LBP-Fe; Sinistra ecologia libertà con Vendola: Sel-V; Futuro e libertà per l’Italia: Fli; Lista civica cittadini/e: Lcc/c; Movimento per le autonomie: MpA; Verdi: Verdi; Partito Socialista Italiano: Psi; Gruppo Misto: Misto. Giunta regionale Presidente: Renata Polverini; Vicepresidente: Luciano Ciocchetti Assessori: Politiche del Territorio e dell’Urbanistica: Luciano Ciocchetti; Enti Locali e Politiche per la sicurezza: Giuseppe Cangemi; Bilancio, Program. economico-finanziaria e partecipazione: Stefano Cetica; Lavoro e Formazione: Mariella Zezza; Turismo e Marketing del ‘Made in Lazio’: Stefano Zappalà; Ambiente e Sviluppo sostenibile: Marco Mattei; Istruzione e politiche giovanili: Gabriella Sentinelli; Cultura, Arte e Sport: Fabiana Santini; Salute (ad interim): Renata Polverini; Attività produttive e Politiche dei rifiuti: Pietro Di Paolantonio detto Di Paolo; Infrastrutture e Lavori Pubblici: Luca Malcotti; Politiche agricole e valorizzazione dei prodotti locali: Angela Birindelli; Politiche della Mobilità e del Trasporto Pubblico Locale: Francesco Lollobrigida; Politiche Sociali e Famiglia: Aldo Forte; Risorse Umane, Demanio e Patrimonio: Fabio Armeni; Politiche per la Casa, 3° Settore, Serv. Civile e Tutela dei Consumatori: Teodoro Buontempo. INDICE PRESIDENTE…………………………………..7 Comunicazioni del Presidente PRESIDENTE…………………………………..7 Approvazione processi verbali PRESIDENTE…………………………………..8 Interrogazioni a risposta immediata n. 19 del giorno 05 luglio 2010, posta dal consigliere Bonelli, concernente: “Preoccupante situazione di inquinamento elettromagnetico delle palazzine di Largo Valerio Bacigalupo, 32/33 Roma”. PRESIDENTE…………………………………..8 BONELLI (Verdi)……………………………8,11 MATTEI Assessore……………………………..9 Commemorazione Mario Monicelli per la morte del regista Seduta precedente n. 11 di mercoledì 24 novembre 2010 IX LEGISLATURA - RESOCONTO STENOGRAFICO - SEDUTA DEL 1 DICEMBRE 2010 PRESIDENTE…………………………………12 Saluto del Presidente agli alunni e docenti della scuola media Principe Amedeo di Gaeta PRESIDENTE…………………………………12 Interrogazioni a risposta immediata n. 37 del giorno 06 ottobre 2010, posta dai consiglieri Berardo, Rossodivita, concernente: “Realizzazione dell’Istituto di custodia attenuata per madri detenute di Roma (ICAM)”. n. 40 del giorno 15 ottobre 2010, posta dal consigliere Rauti, concernente: “Emergenza detenzione in carcere dei bambini minori di tre anni affidati alle madri in stato di reclusione. Creazione nella Regione Lazio di un istituto di custodia attenuata per le madri detenute”. Mozione n. 68 del giorno 31 agosto 2010, proposta dai consiglieri D'Ambrosio, Irmici, Carducci Artenisio, Carlino, concernente: Interventi in favore della cittadina iraniana Sakineh Mohammadi Ashtiani, condannata a morte mediante lapidazione. Mozione n. 109 del giorno 03 novembre 2010, proposta dai consiglieri Rauti, De Romanis, Nobili, Irmici, Miele G., Miele A., Battistoni, Cetrone, Pasquali, Colosimo, Storace, Gatti, Saponaro, Vicari, Perazzolo, Tarzia,Mandarelli, Abate, Bernaudo, Melpignano, Palmieri, Fiorito, Casciani, concernente: Condanna a morte di Sakineh Mohammadi Ashtiani Discussione generale PRESIDENTE……………………….12,13,16,17 BERARDO (LBP-Fe)………………………….13 RAUTI (Pdl)………………………………..13,16 CANGEMI, Assessore…………………………14 ROSSODIVITA (LBP-Fe)…………………….15 NIERI (Sel-V)………………………………….16 STORACE (LaD)……………………………...16 GIGLI (Udc)…………………………………...17 BUCCI (Idv)…………………………………...17 PRESIDENTE……………………….21,23,24,31 D’AMBROSIO (Udc)………………………….21 RAUTI (Pdl)…………………………………...23 NIERI (Sel-V)………………………………….24 RODANO (Idv)………………………………..25 NOBILI (Pdl)…………………………………..26 PEDUZZI (Fds)………………………………..27 BONELLI (Verdi)……………………………...28 TEDESCHI (Idv)………………………………29 BERNAUDO (LRP)…………………………...30 TARZIA (LRP)………………………………...31 Inversione dell’ordine del giorno Votazioni PRESIDENTE…………………………………17 PRESIDENTE…………………………………31 Mozione n. 91 del giorno 6 ottobre 2010, proposta dai consiglieri Berardo, Rossodivita, concernente: Realizzazione dell’istituto di custodia attenuata per madri detenute di Roma (ICAM) Votazione Mozione n. 107 del giorno 27 ottobre.2010, proposta dai consiglieri Rossodivita,Berardo, Bonelli, Montino, Nieri, Carducci Artenisio, Romanzi, Brozzi, Fiorito, Maruccio, Peduzzi, Nobile, Celli, concernente: richiesta di intervento al Governo italiano affinché venga scongiurata pena di morte per Tarek Aziz. PRESIDENTE…………………………………17 Discussione generale Sui lavori del Consiglio PRESIDENTE……………………………...31,34 ROSSODIVITA (LBP-Fe)…………………32,34 DE ROMANIS (Pdl)…………………………..33 RODANO (Idv)………………………………..35 NIERI (Sel-V)………………………………….35 PRESIDENTE…………………………..18,19,20 STORACE (LaD)…………………………..18,19 GIGLI (Udc)…………………………………...18 TARZIA (LRP)………………………………...19 PEDUZZI (Fds)………………………………..19 BONELLI (Verdi)……………………………...20 Votazioni PRESIDENTE…………………………………38 Discussione unificata: IX LEGISLATURA - RESOCONTO STENOGRAFICO - SEDUTA DEL 1 DICEMBRE 2010 BROZZI (LRP)………………………………...49 RODANO (Idv)………………………………..49 Mozione n. 31 del giorno 7 luglio 2010, proposta dal consigliere Irmici, concernente: “liberazione del caporale dell'esercito israeliano Galit Shalit” Votazione Discussione generale PRESIDENTE…………………………………49 PRESIDENTE……………………………...38,44 NOBILE (Fds)……………………………...38,40 IRMICI (Pdl)…………………………………..38 STORACE (LaD)……………………………...40 DE ROMANIS (Pdl)…………………………..41 NIERI (Sel-V)………………………………….42 NOBILI (Pdl)…………………………………..43 BONELLI (Verdi)……………………………...44 PEDUZZI (Fds)………………………………..45 MIELE A. (LRP)………………………………45 Mozione n. 120 proposta dai consiglieri Tarzia, Miele G., Miele A., Galetto, Nieri, Peduzzi, Nobile, Tedeschi, Berardo, D’Ambrosio, Bonelli, Cetrone, Perilli, Parroncini, Palmieri, Rauti, Bernaudo, D’Aguanno, Melpignano, Vicari, Paris, D’Annibale, Montino, Saponaro, Pascucci, Perazzolo, Ponzo, concernente: “Condanna a morte di Asia Bibi” Iscrizione all’ordine del giorno, discussione e votazione Votazione PRESIDENTE…………………………………46 Mozione n. 11 del giorno 3 giugno 2010, proposta dai consiglieri Nieri, Zaratti, Maruccio, Bucci, Tedeschi, Peduzzi, Nobile, Rodano, Celli, Romanzi, Moscardelli, Di Carlo, Mei, Bonelli, concernente: richiesta di interventi in relazione all’attacco israeliano alla Freedom flottiglia PRESIDENTE…………………………………49 TARZIA (LRP)………………………………...49 RODANO (Idv)………………………………..50 RAUTI (Pdl)…………………………………...51 Votazione PRESIDENTE…………………………………51 Sui lavori del Consiglio PRESIDENTE……………………………........46 FORTE, Assessore……………………………..46 PRESIDENTE……………………………........52 BONELLI (Verdi)……………………………...52 Discussione generale Proposta di deliberazione consiliare n. 14 del giorno 5 novembre 2010, di iniziativa del Consigliere Abbruzzese, nella qualità di Presidente del Consiglio regionale, concernente: “Verifica della regolarità formale (ex art. 9 l.r. 63/1980). Proposta di legge regionale in data 18 giugno 2010, di iniziativa del Consiglio provinciale di Frosinone, concernente: “modifiche ed integrazioni alla legge regionale n. 21 dell’11 agosto 2009 (misure straordinarie per il settore edilizio ed interventi per l’edilizia residenziale sociale)”” PRESIDENTE……………………………........46 NIERI (Sel-V)………………………………….47 FIORITO (Pdl)………………………………...47 Rinvio PRESIDENTE…………………………………48 Mozione n. 13 del giorno 3 giugno 2010, proposta dai consiglieri Nieri, Rodano, Moscardelli, Peduzzi, Zaratti, Bucci, Berardo, concernente: pericolo di chiusura dell’Istituto di Stato per la cinematografia e la televisione “Roberto Rossellini” Discussione generale PRESIDENTE…………………………………48 NIERI (Sel-V)………………………………….48 SENTINELLI, Assessore………………………48 Votazione PRESIDENTE…………………………………52 Proposta di deliberazione consiliare n. 15 del giorno 5 novembre 2010, di iniziativa del Consigliere Abbruzzese, nella qualità di Presidente del Consiglio regionale, concernente: verifica della regolarità formale IX LEGISLATURA - RESOCONTO STENOGRAFICO - SEDUTA DEL 1 DICEMBRE 2010 (ex art. 9 l.r. 63/1980) - Proposta di legge regionale in data 21 settembre 2010, di iniziativa del Consiglio provinciale di Frosinone, concernente: modifiche ed integrazioni alla legge regionale n. 13 del 6 agosto 2007 (organizzazione del sistema turistico laziale) Votazione PRESIDENTE…………………………………53 Inversione dell’ordine del giorno PRESIDENTE…………………………………53 Proposta di deliberazione consiliare n. 18 del giorno 5 novembre 2010, di iniziativa del Consigliere Abbruzzese, nella qualità di Presidente del Consiglio regionale, concernente: verifica della regolarità formale (ex art. 9 l.r. 63/1980) - Proposta di legge regionale di iniziativa popolare in data 23 dicembre 2009, concernente: proposta di modifica della legge regionale Lazio 9 luglio 1998, n. 27 "disciplina regionale della gestione dei rifiuti" Rinvio dei consiglieri Berardo e Rossodivita, concernente: “Realizzazione dell’Istituto di custodia attenuata per madri detenute di Roma (ICAM)” e n. 40 de consigliere Rauti, concernente: “Emergenza detenzione in carcere dei bambini minori di tre anni affidati alle madri in stato di reclusione. Creazione nella regione Lazio di un Istituto di custodia attenuata per le madri detenute (ICAM)”……………………….97 n. 4 - Mozione n. 91 del giorno 6 ottobre 2010, proposta dai consiglieri Berardo, Rossodivita, concernente: Realizzazione dell’istituto di custodia attenuata per madri detenute di Roma (ICAM)………………………………………..100 n. 5 - Mozione n. 68 del giorno 31 agosto 2010, proposta dai consiglieri D'Ambrosio, Irmici, Carducci Artenisio, Carlino, concernente: “Interventi in favore della cittadina iraniana Sakineh Mohammadi Ashtiani, condannata a morte mediante lapidazione” e mozione n. 109 del giorno 03 novembre 2010, proposta dai consiglieri Rauti, De Romanis, Nobili, Irmici, Miele G., Miele A., Battistoni, Cetrone, Pasquali, Colosimo, Storace, Gatti, Saponaro, Vicari, Perazzolo, Tarzia,Mandarelli, Abate, Bernaudo, Melpignano, Palmieri, Fiorito, Casciani, concernente: “Condanna a morte di Sakineh Mohammadi Ashtiani”………………………..102 PRESIDENTE…………………………………53 Mozione n. 11 del giorno 3 giugno 2010, proposta dai consiglieri Nieri, Zaratti, Maruccio, Bucci, Tedeschi, Peduzzi, Nobile, Rodano, Celli, Romanzi, Moscardelli, Di Carlo, Mei, Bonelli, concernente: richiesta di interventi in relazione all’attacco israeliano alla Freedom flottiglia Votazione PRESIDENTE…………………………………53 Allegati n. 1 - Interrogazioni e mozioni annunziate……55 n. 2 - Interrogazione a risposta immediata n. 19 del giorno 05 luglio 2010, posta dal consigliere Bonelli, concernente: Preoccupante situazione di inquinamento elettromagnetico delle palazzine di Largo Valerio Bacigalupo, 32/33 Roma……….95 n. 3 - Interrogazioni a risposta immediata n. 37 n. 6 - Mozione n. 107 del giorno 27 ottobre.2010, proposta dai consiglieri Rossodivita,Berardo, Bonelli, Montino, Nieri, Carducci Artenisio, Romanzi, Brozzi, Fiorito, Maruccio, Peduzzi, Nobile, Celli,concernente: “richiesta di intervento al Governo italiano affinché venga scongiurata pena di morte per Tarek Aziz”….104 n. 7 - Mozione n. 31 del giorno 7 luglio 2010, proposta dal consigliere Irmici, concernente: “liberazione del caporale dell'esercito israeliano Galit Shalit”………………………………….106 n. 8 - Mozione n. 11 del giorno 3 giugno 2010, proposta dai consiglieri Nieri, Zaratti, Maruccio, Bucci, Tedeschi, Peduzzi, Nobile, Rodano, Celli, Romanzi, Moscardelli, Di Carlo, Mei, Bonelli, concernente: “richiesta di interventi in relazione all’attacco israeliano alla Freedom flottiglia”……………………………………..107 n. 9 - Mozione n. 13 del giorno 3 giugno 2010, proposta dai consiglieri Nieri, Rodano, Moscardelli, Peduzzi, Zaratti, Bucci, Berardo, IX LEGISLATURA - RESOCONTO STENOGRAFICO - SEDUTA DEL 1 DICEMBRE 2010 concernente: “pericolo di chiusura dell’Istituto di Stato per la cinematografia e la televisione “Roberto Rossellini”…………………………108 n. 10 - Mozione n. 120 proposta dai consiglieri Tarzia, Miele G., Miele A., Galetto, Nieri, Peduzzi, Nobile, Tedeschi, Berardo, D’Ambrosio, Bonelli, Cetrone, Perilli, Parroncini, Palmieri, Rauti, Bernaudo, D’Aguanno, Melpignano, Vicari, Paris, D’Annibale, Montino, Saponaro, Pascucci, Perazzolo, Ponzo, concernente: “Condanna a morte di Asia Bibi”……………109 n. 11 - Proposta di deliberazione consiliare n. 14 del giorno 5 novembre 2010, di iniziativa del Consigliere Abbruzzese, nella qualità di Presidente del Consiglio regionale…………..110 n. 12 - Proposta di deliberazione consiliare n. 15 del giorno 5 novembre 2010, di iniziativa del Consigliere Abbruzzese, nella qualità di Presidente del Consiglio regionale…………..111 n. 13 - Proposta di deliberazione consiliare n. 18 del giorno 5 novembre 2010, di iniziativa del Consigliere Abbruzzese, nella qualità di Presidente del Consiglio regionale…………..112 Atti consiliari 7 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 La seduta inizia alle ore 11,16 PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ABBRUZZESE PRESIDENTE. La seduta è aperta. Comunicazioni del Presidente PRESIDENTE. Comunico, ai sensi dell'articolo 55 del Regolamento del Consiglio regionale, che sono state presentate le seguenti proposte di legge e di deliberazione: Proposta di legge n. 107 del 19 novembre 2010 adottata dalla Giunta con deliberazione n. 505 dell’11 novembre 2010 concernente: “Disposizioni per il sostegno dei sistemi di qualità e tracciabilità dei prodotti agricoli ed agroalimentari. Modifica alla legge regionale 10 gennaio 1995, n. 2 (Istituzione dell’Agenzia regionale per lo sviluppo e l’innovazione dell’agricoltura del Lazio Arsial) e successive modifiche”; Proposta di legge n. 108 del 19 novembre 2010 adottata dalla Giunta con deliberazione n. 517 dell’11 novembre 2010 concernente: “Istituzione dell’Elenco regionale made in Lazio - prodotto nel Lazio”; Proposta di legge n. 109 del 22 novembre 2010 di iniziativa dei consiglieri Perilli, Montino, Dalia, D’Annibale, Di Stefano, Foschi, Ponzo, Lucherini, Mancini, Di Carlo, Parroncini concernente: “Interventi per il sostegno dei sistemi di qualità e tracciabilità dei prodotti agricoli ed agroalimentari. Modifica alla legge regionale 10 gennaio 1995, n. 2 (Istituzione dell’Agenzia per lo sviluppo e l’innovazione dell’agricoltura del Lazio – Arsial) e successive modifiche”; Proposta di legge n. 110 del 22 novembre 2010 di iniziativa dei consiglieri Pasquali, Di Giorgi concernente: “Norme in materia di educazione all’ambiente, alle politiche energetiche, alla mobilità e allo sviluppo sostenibili”; Proposta di legge n. 111 del 22 novembre 2010 di iniziativa del consigliere Paris concernente: “Disposizioni in materia di sorveglianza, prevenzione e informazione delle situazioni da rischio amianto e interventi regionali ad esso correlati e riconoscimento dei risarcimenti contributivi per i lavoratori esposti e vittime dell’amianto e la costituzione di “Fondo regionale vittime amianto”. Proposta di legge n. 112 del 26 novembre 2010 di iniziativa dei consiglieri Abate, Tarzia concernente: “Iniziative a tutela della sicurezza domestica”: Proposta di legge n. 113 del 26 novembre 2010 di iniziativa dei consiglieri Berardo, Nieri, Zaratti concernente: “Modalità di erogazione dei farmaci e delle preparazioni galeniche a base di cannabinoidi per finalità terapeutiche”; Proposta di legge n. 114 del 26 novembre 2010 di iniziativa dei consiglieri Peduzzi, Nobile concernente: “Norme in materia di delocalizzazioni, incentivi alle imprese, contratti di responsabilità sociale e sviluppo dell’auto-imprenditorialità collettiva”; Proposta di legge n. 115 del 26 novembre 2010 di iniziativa del consigliere Foschi concernente: “Disposizioni in materia di medicine complementari esercitate da medici, odontoiatri, veterinari e farmacisti”; Proposta di legge n. 116 del 26 novembre 2010 adottata dalla giunta con deliberazione n. 524 del 19 novembre 2010 concernente: “Modifica all’articolo 4 della legge regionale 11 marzo 2003, n. 7 (Istituzione di un Fondo di solidarietà in favore delle famiglie di cittadini del Lazio appartenenti alle strutture operative di protezione civile, deceduti nell’ambito di operazioni di soccorso)”; Proposta di legge n. 117 del 30 novembre 2010 adottata dalla Giunta con deliberazione n. 539 del 26 novembre 2010 concernente: “Rendiconto generale della Regione Lazio Atti consiliari 8 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 per l’esercizio finanziario 2009”; Proposta di deliberazione n. 19 del 25 novembre 2010 adottata dall’Ufficio di Presidenza con deliberazione n. 94 del 19 ottobre 2010 concernente: “Approvazione conto consuntivo esercizio finanziario 2009 Consiglio regionale”. Comunico che sono stati presentati e distribuiti in copia ai consiglieri, i seguenti atti: interrogazioni a risposta scritta dal n. 231 al n. 252; interrogazioni a risposta immediata dal n.52 al n. 59; mozioni dal n. 110 al n. 122; (Allegato n. 1) Tali atti saranno iscritti all’ordine del giorno secondo i termini stabiliti dal Regolamento a meno che il Consiglio, limitatamente alle mozioni, non decida di anticiparne la discussione. Se non vi sono obiezioni, così resta stabilito. (Così resta stabilito) Comunico inoltre che sono pervenute risposte scritte alle interrogazioni numero: 21, 38, 45, 49, 52, 54, 67, 69, 88, 99, 134, 183. Comunico altresì che in data 24 novembre c.a. il consigliere Francesco Pasquali ha costituito, assumendone la presidenza, il gruppo consiliare denominato “Futuro e libertà per l’Italia”. Comunico inoltre che il Comune di Arce, provincia di Frosinone, ha trasmesso la delibera del Consiglio comunale del 30.9.2010 avente per oggetto: mozione del consigliere Marzilli Marcello avente per oggetto: “Petizione e voti al Consiglio regionale del Lazio per la riduzione dei costi della politica e per interventi di solidarietà dei lavoratori”. Comunico infine che il consigliere Mario Mei sarà assente nella seduta odierna, perché impegnato in attività istituzionali ed ai sensi dell’articolo 34, comma 5 del Regolamento del Consiglio regionale sarà computato come presente ai fini della fissazione del numero legale. ***** Approvazione processi verbali PRESIDENTE. Sono stati distribuiti per l’approvazione da parte del Consiglio i verbali relativi alle sedute n. 10 del 10 e 17 novembre 2010 e n. 11 del 24 novembre 2010. Se non vi sono obiezioni i verbali si intendono approvati. (Sono approvati) ***** Interrogazioni a risposta immediata n. 19 del giorno 05 luglio 2010, posta dal consigliere Bonelli, concernente: Preoccupante situazione di inquinamento elettromagnetico delle palazzine di Largo Valerio Bacigalupo, 32/33 Roma (Allegato n. 2) PRESIDENTE. Interrogazione a risposta immediata n. 19 del giorno 05 luglio 2010, posta dal consigliere Bonelli, concernente: Preoccupante situazione di inquinamento elettromagnetico delle palazzine di Largo Valerio Bacigalupo, 32/33 Roma. L’assessore Mattei è disponibile a rispondere. Ha chiesto di parlare il consigliere Bonelli per l’illustrazione dell’interrogazione. Ne ha facoltà. BONELLI (Verdi). Grazie, Presidente. Nell’interrogazione che ho rivolto all’assessore all’Ambiente chiedo all’assessorato ed alla Giunta quali iniziative intende intraprendere circa l’inquinamento elettromagnetico o presunto tale, fin quando Atti consiliari 9 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 non saranno fatti i rilievi dovuti, per quanto riguarda la situazione delle palazzine di Largo Valerio Bacigalupo a Roma. In questa realtà persistono diversi impianti di trasmissione di telecomunicazioni, Telecom, Albacom, H3G, e vi è una persistente forte preoccupazione da parte della popolazione anche in relazione al fatto che diverse sollecitazioni relative ad avviare rilevazioni ed anche per verificare il livello di inquinamento non sono state adeguatamente fatte. Chiedo quindi all’assessore in questa introduzione dell’interrogazione se intende procedere in tempi rapidissimi all’individuazione dei siti di trasmissione degli impianti per la telefonia mobile ai sensi del comma 1 dell’articolo 8 della legge 22 febbraio 2001, n. 36 al fine di delocalizzare in tali siti gli impianti attualmente installati nelle vicinanze di obiettivi sensibili, ed in particolare del condominio di Largo Valerio Bacigalupo; se intende poi avviare una indagine epidemiologica tra i residenti ed i confinanti del condominio di Largo Valerio Bacigalupo e se intende attivarsi presso il Comune di Roma affinché sia discussa in tempi brevi la proposta di delibera di iniziativa popolare che prevede, cosa del resto adottata in molti paesi d’Europa, anche in Italia, di dotare la Capitale di un piano regolatore degli impianti di telefonia mobile. In ultimo, se l’assessore vorrà rispondermi, ma penso assolutamente di sì, se la Giunta intende proporre una legge che normi ed individui gli obiettivi di qualità per quanto riguarda l’inquinamento elettromagnetico nella nostra Regione. Grazie. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l’assessore Mattei per la risposta. Ne ha facoltà. MATTEI, Assessore. Presidente, consiglieri, l’interrogazione del consigliere Bonelli fa riferimento ad una situazione puntuale, come da lui descritta, per via Valerio Bacigalupo e poi si sviluppa sulla tematica generale della prevenzione del rischio da inquinamento elettromagnetico sul territorio della nostra Regione che fa parte di un più ampio quadro, sia nazionale che internazionale, sul tema. Per quanto riguarda Largo Valerio Bacigalupo credo che il consigliere abbia ricevuto o stia ricevendo comunque la risposta scritta da parte mia, che ovviamente fa fede rispetto a quanto comunicatomi dagli uffici, che tempestivamente, rispetto alla sua interrogazione, l’Arpa Lazio si è recata in loco per una misurazione puntuale dei livelli di inquinamento elettromagnetico non rilevando valori fuori dal limite previsto dalla norma. Questo però significa poco rispetto alla interrogazione presentata dal consigliere Bonelli perché in realtà non è semplicemente una misurazione, seppure fatta tempestivamente, di questo dobbiamo dare atto ai nostri competenti uffici dell’Agenzia e quindi ai tecnici, il problema è più vasto perché investe una situazione che la letteratura scientifica internazionale non ha ancora chiarito da un punto di vista pratico, circa un’esposizione ai livelli consentiti dalla legge. Tengo a ricordare questo fatto come fatto generale, perché noi sappiamo che molti inquinanti sono tollerati in misura ridotta, se vogliamo dire modesta, ma in realtà il termine esatto è il parametro che la normativa vigente consente. Se questo parametro, come tutti i parametri degli inquinanti, ha una dinamicità nella rilevazione, sappiamo bene che il parametro che oggi secondo la letteratura internazionale è ammissibile potrebbe variare a fronte di studi approfonditi, soprattutto su cause di inquinamento quali quelle elettromagnetiche dove la letteratura internazionale non ha la possibilità di avere studi di lunga data, essendo un inquinamento rispetto al quale, comunque sia - malgrado sia passato qualche decennio - l’esposizione al rischio non è univocamente trattata, noi ci dobbiamo basare in questo momento su quella che è la normativa. Per quanto riguarda quindi la normativa noi sappiamo che rientrando in quei limiti previsti l’esposizione non comporta un rischio. Cosa diversa è se per maggior prudenza, ed in questo condivido l’approccio Atti consiliari 10 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 del consigliere Bonelli, questo Consiglio regionale debba affrontare il tema con serenità ma anche con estrema precisione. So che è stata depositata già dal 2006 una proposta di normativa che mi vede d’accordo sulle linee generali, nel senso che è opportuno che la Regione Lazio intervenga per normare in maniera più puntuale queste questioni e magari all’interno del dibattito ed all’interno anche della redazione della proposta di legge si possano acquisire dati di letteratura scientifica internazionale più aggiornati e più approfonditi perché il problema nasce sempre dalla evolutività. L’abbiamo visto anche con vicende quali l’arsenico nelle acque, dove il limite del parametro che dieci anni fa, undici anni fa, era assolutamente tollerabile riguardo alla normativa che allora vigeva, che era 50 microgrammi/litro, con l’evoluzione delle conoscenze da un punto di vista scientifico, quindi anche sotto il profilo della salute, soprattutto sotto il profilo della salute, si è ritenuto di dover abbattere, come indirizzo generale, questo limite a 10 microgrammi/litro. Addirittura, nell’ultimo periodo la Commissione europea, basando il proprio pensiero su alcuni studi recentissimi sulla tollerabilità di tali livelli, ha indicato una strada diversa rispetto anche alle deroghe, quindi questo parametro che era all’interno della normativa dieci anni fa oggi si ritrova ad essere non solo fuori soglia, ma vede parametri anche inferiori come causa di malattie. Questo, ripeto, è stato segnalato dalla Commissione scientifica alla Commissione europea. L’Istituto superiore di sanità che è il nostro riferimento ed anche il riferimento nazionale per la redazione delle normative, anche per l’inquinamento elettromagnetico prevede delle soglie ben precise. I nostri tecnici dell’Arpa Lazio, facendo riferimento a quelle soglie, vanno a fare delle rilevazioni chiamate “puntuali”. E’evidente che uno studio epidemiologico e un monitoraggio in continuo sarebbe ingeneroso limitarli al territorio di Largo Valerio Bacigalupo, con tutto il rispetto per la situazione complessa che viene a trovarsi in quella zona. E’ un fatto che noi dovremmo cercare di mettere a sistema, cioè un monitoraggio di qualsiasi inquinante in continuo, visto che oggi l’informatica ci dà la possibilità di farlo in maniera tecnologicamente appropriata. Fare un monitoraggio in continuo, questo è l’obiettivo di questo Assessorato, di questa Giunta, cioè arrivare a monitorare gli inquinanti in continuo ed avere dei valori di parametro sempre più restrittivi rispetto a quello che la letteratura internazionale ci dice. Ho visto che il consigliere Bonelli ha anche citato alcune ipotesi di ricercatori chiamati “indipendenti”, forse intendendo “indipendenti” rispetto ai parametri scelti dalla letteratura scientifica, quindi dalla comunità scientifica internazionale canonica, se vogliamo chiamarla in questo modo, il fatto che il consigliere Bonelli li abbia appellati come “indipendenti” forse sta a significare che cercano di spostare più in là il limite della ricerca e questo non è male se inquadrato in un sistema appunto aperto qual è la ricerca scientifica. Chiaramente è intenzione di questa Giunta valutare quello che accade in Largo Valerio Bacigalupo con la massima attenzione. E’ chiaro che l’immediata attivazione dell’Arpa Lazio ci ha dato un dato puntuale per quella segnalazione. Continueremo ad attivarci per fare valutazioni più approfondite e, attraverso le varie convenzioni che abbiamo anche attraverso l’Osservatorio epidemiologico regionale che sta facendo un ottimo lavoro in molti campi, vedremo se è possibile intanto attivare uno studio retrospettivo e impostare, poi ne daremo comunicazione all’Aula, uno studio prospettico che poi è quello che realmente ci serve, perché guardare nel passato è importante e guardare soprattutto sui dati già in nostro possesso è importante per fare uno studio epidemiologico retrospettivo, ma quello che forse è opportuno è monitorare il rischio per la salute in senso prospettico. Io mi riprometto di valutare la bozza di proposta già presentata ed eventualmente in Commissione, se sarà necessario, apportare Atti consiliari 11 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 dei correttivi, quindi proposti direttamente dalla Giunta, ma credo che poi sia l’Aula a dover decidere cosa fare e come applicare una normativa che potrà diventare un quadro di riferimento per i Comuni. Ricordo che ad oggi sono i Comuni che fanno valutazioni specifiche e in alcun casi - lo dico come opinione personale e non come valutazione complessiva - sono investiti di un dovere di controllo e di monitoraggio che spesso non riescono a portare avanti perché non hanno gli strumenti adatti, soprattutto parlo dei piccoli comuni. L’aiuto che la Regione può dare è quello di rendere disponibili, all’interno di un quadro di rapporti istituzionali di rispetto delle prerogative, le proprie strutture. Quindi, rispetto alla richiesta di attivarsi presso il Comune di Roma, personalmente ho valutato questa ipotesi ed ho parlato con l’assessore di riferimento, ma credo che dovremmo fare congiuntamente un lavoro perché anche il Comune di Roma comunque dovrà avvalersi dei nostri tecnici per fare questi studi. Sullo studio epidemiologico, ripeto, sempre attraverso l’Osservatorio epidemiologico regionale, vedremo se e come attivare questo studio retrospettivo, però continuo, e chiudo il mio intervento, a sostenere che in realtà la seconda parte dell’interrogazione del consigliere Bonelli è la più importante, cioè la Regione deve dare un quadro di riferimento entro il quale muoversi. Se sarà utile aggiorneremo qualche parametro e lo segnaleremo magari all’Istituto superiore o a chi a livello nazionale deve normare, se è il caso di dare parametri più restrittivi per tale materia. Questo sempre con un approccio laico che ci contraddistingue. Quindi, la cosa più importante in un approccio che vuole essere aperto ai contributi, il controllo, l’osservazione ed il monitoraggio diventano indispensabili perché laddove la normativa lascia liberi gli operatori di fare, spetta agli enti pubblici di controllare e controllare in maniera, diciamo, incisiva tutto l’operato di chi utilizza fonti che sono ritenute inquinanti ad alti livelli, ma che la normativa stabilisce che a livelli, come dicevo prima, che rientrano nei parametri di legge non sono ritenuti dannosi per la salute. Questo è il quadro. Evito di ripetere le normative che ho citato nella risposta scritta perché anche il collega Bonelli le ha citate, quelle relative ai rispettivi doveri tra Comune e Regione, però non mancherò di attivarmi ulteriormente per cercare di arrivare ad una definizione sia per l’area di Largo Valerio Bacigalupo, sia per tutte le altre aree dove il rischio inquinamento, sia elettromagnetico che di altra natura, può essere motivo di allarme. PRESIDENTE. Grazie, assessore. Ha chiesto di parlare, per la replica, il consigliere Bonelli. Ne ha facoltà. BONELLI (Verdi). Grazie, Presidente. Assessore, definisco la sua risposta una risposta interlocutoria perché, per quanto riguarda il primo punto io mi permetto di osservare che le misurazioni puntuali sono misurazioni che non verificano - del resto l’ha detto anche lei - la situazione reale dell’inquinamento. Però questo sta nella facoltà dell’Assessorato all’ambiente e quindi anche dell’Arpa, di poter avviare quelle misurazioni in continuo che consentano di verificare il livello di inquinamento in quell’area. Quindi il sollecito che io mi sento di farle adesso è quello di verificare la possibilità di realizzare una misurazione in continuo. Per quanto riguarda il resto, prendo atto che da parte della Giunta c’è la volontà di presentare una proposta di legge. Devo dire che la precedente Giunta - lo dico con grande onestà intellettuale - ha perso un’occasione nel non affrontare il grande tema dell’inquinamento elettromagnetico, un tema che va affrontato, sono d’accordo, con laicità, senza forzature ideologiche o estremismi di varia natura, ma c’è un problema serio, che la deregulation totale con la quale oggi si determina l’installazione di impianti di telefonia mobile crea un allarme sociale perché, di fronte ad una assenza di iniziative che determinino dei controlli, c’è un problema, un problema che è molto serio che Atti consiliari 12 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 deve essere affrontato in maniera oggettiva. Penso si sia persa una grande occasione! Vedremo questa proposta di legge. Prendo anche atto della necessità, che mi pare lei abbia citato, sia pure in maniera generica, senza prendere alcun impegno, ma io la invito a prendere impegni in questa direzione, che è quella di utilizzare l’Osservatorio epidemiologico in questi studi. L’Osservatorio epidemiologico del Lazio, che sta nella Asl Rm/E, ha fatto iniziative molto importanti in questo settore. Voglio ricordare l’indagine epidemiologica nella zona di Cesano dove insistono molti ripetitori tra cui anche Radio Vaticana, e non solo Radio Vaticana, dove l’incidenza di leucemia… Presidente, la prego… impegno, oltre al fatto di farmi avere la risposta all’interrogazione che ovviamente non ho ancora ricevuto. ***** Commemorazione per la morte del regista Mario Monicelli PRESIDENTE. Ora che sono presenti più consiglieri, prima di procedere vorrei invitare l’Aula a osservare un minuto di raccoglimento per commemorare il regista Monicelli. (L’Aula osserva un minuto di raccoglimento) ***** PRESIDENTE. Per cortesia, consiglieri, un po’ di silenzio. Grazie. BONELLI (Verdi). E’ una questione di stile, se vogliamo dare un senso a quest’Aula! Quindi l’indagine epidemiologica ha rilevato che l’incidenza della leucemia è di 0,06 volte maggiore rispetto alla media nazionale. C’è quindi un problema serio che riguarda l’inquinamento elettromagnetico, sia di alta che di bassa frequenza. La Regione ha una funzione importante, ovviamente non può modificare la legge quadro nazionale, ma può intervenire negli obiettivi di qualità. Mi auguro che questa possa essere un’occasione per questa Giunta, se intenderà avviarla noi daremo il nostro contributo per fare questa legge. Noi abbiamo presentato una proposta di legge in Commissione che ricalca tra l’altro la vecchia proposta di legge approvata dalla Giunta nel 2006, come lei citava, penso però che un sollecito, e qui mi fermo, da parte della Regione, per la delibera di iniziativa popolare sulla definizione e realizzazione di un piano regolatore della telefonia mobile nella città di Roma possa essere un sollecito in grado innanzitutto di fermare la deregulation, comunque sia dare dei criteri alla deregulation che oggi ha creato un grande allarme sociale. Questi sono i punti su cui le chiederei un Saluto del Presidente agli alunni e docenti della scuola media Principe Amedeo di Gaeta PRESIDENTE. Vedo tra il pubblico gli alunni e i docenti della scuola media Principe Amedeo di Gaeta, classi IIA, IIB, IIC, a cui rivolgo un saluto da parte del Presidente del Consiglio regionale e di tutti i consiglieri. ***** Interrogazioni a risposta immediata n. 37 dei consiglieri Berardo e Rossodivita, concernente: “Realizzazione dell’Istituto di custodia attenuata per madri detenute di Roma (ICAM)” n. 40 del consigliere Rauti, concernente: “Emergenza detenzione in carcere dei bambini minori di tre anni affidati alle madri in stato di reclusione. Creazione nella regione Lazio di un Istituto di custodia attenuata per le madri detenute (ICAM)” (Allegato n. 3) PRESIDENTE. L’assessore ai rapporti con gli Enti locali e politiche per la sicurezza, Cangemi, è disponibile a rispondere alle interrogazioni n. 37 e n. 40. Atti consiliari 13 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 Ha chiesto di parlare il consigliere Berardo per illustrare l’interrogazione n. 37. Ne ha facoltà. BERARDO (LBP-Fe). Signor Presidente, ringrazio l’assessore per la disponibilità a dare risposta a questa nostra interrogazione che viene dopo le visite che ci sono state a Ferragosto da parte dei radicali italiani e di tanti parlamentari e consiglieri regionali, è stato riscontrato che presso le carceri, in particolar modo romane, c’è il più alto numero di detenute madri d’Italia. Questo è un problema molto importante perché il supplemento di pena che viene dato a queste detenute viene trasferito sui loro figli che sono nel momento più delicato della loro crescita, quello della tenera età, soprattutto per le detenute madri che hanno figli sotto i tre anni. Ora, noi abbiamo posto questa questione perché sappiamo che il Consiglio regionale aveva già preso un impegno nella scorsa Legislatura. In particolare aveva affrontato questa questione nella Commissione sicurezza e lotta alla criminalità della Regione Lazio, sotto la guida della Presidente Laurelli, e c’era un pieno accordo allora. Oggi crediamo che quel lavoro non debba essere disperso e con la collega Isabella Rauti, che ha seguito questa vicenda e che interverrà dopo di me, magari illustrando quello che lei ha visto rispetto alle soluzioni possibili, chiediamo che questa Giunta prenda nella dovuta considerazione tutte le soluzioni che sono state poste in essere, che sono illustrate nella nostra interrogazione e successivamente anche in una mozione che è messa nel calendario dell’ordine dei lavori. Quindi, la domanda è se non si ritenga opportuno realizzare velocemente questi Icam che consentirebbero ad alcune madri detenute di poter essere nelle condizioni di detenzione migliori far crescere i loro figli in un ambiente diverso da quello delle carceri che conosciamo. Grazie. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la consigliera Rauti per illustrare la mozione n. 40. Ne ha facoltà. RAUTI (Pdl). Signor Presidente, voglio anticipare che l’assessore Cangemi ha già fornito una risposta scritta alla mia prima interrogazione cui poi è seguita anche un’interrogazione verbale. Ritorno a quanto è stato già anticipato dal collega Berardo sulla situazione, la grave situazione… Io vorrei che l’Aula fosse in silenzio non soltanto quando facciamo le commemorazioni, perché credo che anche i lavori d’Aula abbiano una dignità tale da meritare di essere seguiti! Sarò brevissima, però voglio sottolineare due aspetti… Chiedo scusa… PRESIDENTE. Per cortesia, colleghi. RAUTI (Pdl). E’ stata già evidenziata ed è a tutti nota la condizione critica di sovraffollamento delle carceri. E’ stato anche credo evidenziato come in particolare il carcere di Rebibbia vanti un concentrato eccezionale di numero di detenute e, di conseguenza e di riflesso, anche un numero straordinario di bambini che definirei “bambini detenuti” e naturalmente in modo ingiusto. Sono state effettuate alcune visite nel carcere di Rebibbia, in particolare appunto nella struttura che ospita i bambini dell’asilo nido e tali visite hanno purtroppo confermato la situazione di sovraffollamento. Anzi rispetto alla prima interrogazione presentata il numero dei bambini tra luglio e ottobre è addirittura aumentato tanto da richiedere lo spostamento di alcuni bambini ed alcune mamme per la notte nel reparto infermeria e per il giorno nella struttura ospitante l’asilo nido. Questo credo che dia l’evidenza anche plastica di una situazione insostenibile. Io non voglio entrare nel merito delle dichiarazioni internazionali, le quali tutte difendono i diritti dei bambini, credo anche che le forme di detenzione rappresentino una violazione concreta e inaccettabile mascherata da esigenze assolutamente fragili e superficiali che vanno appunto a mascherare quella che di fondo è una violazione dei diritti fondamentali dell’infanzia. 14 Atti consiliari Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 Io credo che sia necessario da parte di questo Ente locale porre in essere un’iniziativa concreta che ha un valore non solo simbolico, ma credo anche di immediata ricaduta e di risoluzione di una criticità. Credo che questa Regione dovrebbe dotarsi di un istituto di custodia attenuata per detenute madri. L’unico modello di riferimento in questo momento è quello offerto appunto dall’Icam di Milano che abbiamo visitato - lo abbiamo fatto nel mese di settembre -, che è concepito secondo un modello di casa famiglia e che ospita le detenute e i loro bambini, consente ai bambini di usufruire sul territorio dei servizi messi a disposizione dal territorio, naturalmente si avvale per queste uscite esterne del ruolo dei volontari e il regime all’interno dell’istituto di custodia attenuata è un regime naturalmente di sorveglianza, ma secondo misure di convivenza che consentono ai bambini una sorta di normalità della loro infanzia. Allora io chiedo a questo Consiglio e chiedo all’assessore un impegno preciso che già so da parte sua essere assunto, assessore, la sua sensibilità è già dimostrata nella risposta, ma vorrei che il Consiglio tutto assumesse in questo una responsabilità condivisa e assolutamente bipartisan per consentire a questa Regione di essere la seconda in Italia ad ospitare un istituto di custodia attenuata per detenute madri e soprattutto di consentire a questa Regione di rappresentare anche un modello esportabile e replicabile sugli altri territori regionali, ma soprattutto sarebbe bello che questa Regione veramente in termini concreti e simbolici una volta tanto forma e sostanza che si identificano - andasse a risolvere e ad affrontare una criticità nel nome e nel rispetto dei diritti dei bambini, dei diritti umani fondamentali e inalienabili e soprattutto per restituire a questi bambini la loro infanzia. Grazie. PRESIDENTE. Ha chiesto di l’assessore Cangemi. Ne ha facoltà. parlare CANGEMI, Assessore. Grazie, Presidente. Volevo rispondere a questa interrogazione che è stata sollecitata da alcuni consiglieri, ma voglio ricordare l’interessamento anche della consigliera Colosimo su questa problematica, sono arrivate tantissime richieste di informazione per quanto riguarda le problematiche relative al mondo dei detenuti e sostanzialmente sulla situazione che vivono in talune criticità i detenuti nel Lazio. Nello specifico, noi ci siamo occupati da subito della problematica relativa alle donne, alle giovani donne recluse con i loro figli negli istituti di pena. Una cosa che chiaramente è vergognosa, perché bambini di tre anni vivono in situazioni disastrose che veramente ci fanno vergognare. Addirittura alcuni bambini sono nelle infermerie con le mamme recluse, quindi è veramente un’emergenza che ci deve attivare immediatamente, ed è quello che abbiamo fatto, proprio perché dobbiamo dare una risposta e dobbiamo anche darci un metodo, nel senso che dobbiamo anche cominciare a programmare e darci delle scadenze su quello che vogliamo fare, specie quando parliamo di criticità e di emergenze come questa. Quindi, noi abbiamo subito recuperato un vecchio protocollo che era stato dimenticato forse, abbiamo recuperato la vecchia intenzione - che poi, ripeto, si è fermata - a seguito di un sopralluogo che abbiamo fatto presso il Parco regionale di Aguzzano, dove abbiamo individuato un casale che praticamente è già ristrutturato, che già possiamo definire anche disponibile per essere impiegato, un casale che ha bisogno ancora di alcune opere di ristrutturazione, sostanzialmente per perimetrare l’area, ma che comunque già può essere una prima risposta a una buona parte di donne detenute con i propri figli in carcere. Parliamo più o meno di risolvere il problema dalle dodici alle sedici mamme con i rispettivi figli in una struttura che tra l’altro sta anche a ridosso dell’istituto di Rebibbia, quindi anche vicino, non creerebbe neanche troppi svantaggi, in un posto che potrebbe essere riqualificato con la presenza di queste donne che stanno scontando la propria pena Atti consiliari 15 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 con i loro figli. Quindi una possibilità e una risposta seria potrebbe essere già applicabile per il 2011, per cui noi ci dobbiamo dare un tempo. Io nella previsione di bilancio ho chiesto di stabilire nella spesa in conto capitale una quota da destinare agli interventi che in via definitiva possono consegnare al DAP le chiavi di questo casale. Abbiamo convocato quindi, alla presenza della Direzione regionale tutela e sicurezza, il Dipartimento di amministrazione penitenziaria, il Provveditorato regionale del Lazio, il Comune di Roma, il Municipio V, con il suo Presidente, il Garante dei detenuti regionali del Lazio e l’Ente regionale RomaNatura. Il problema però qual è? Che c’è una criticità per quanto riguarda la destinazione. Io ho mandato una nota, già da qualche settimana, all’assessore Mattei, perché rientra nella competenza dei parchi regionali, perché questa proprietà sta all’interno del Parco regionale, e stiamo aspettando la risposta dall’assessore. So che l’Assessorato all’ambiente già sta lavorando per la risoluzione di questo problema. Altrimenti, chiederemo un impegno dell’Aula, qualora ce ne fosse bisogno, perché nel momento in cui non riusciamo come Giunta a superare questa difficoltà, non riusciamo come Giunta a dare una risposta a questa “virgola” che impedisce oggi la realizzazione di questo Icam, a quel punto chiederemo un atto di responsabilità all’Aula, e qui vedremo poi se c’è veramente convergenza e volontà a risolvere un problema serio, di modifica, per poi risolvere questa problematica. Perché noi possiamo essere in grado da subito, quindi nell’arco di cinque, sei mesi, di far uscire dal carcere dalle dodici alle sedici donne con i propri figli. Sono tutti d’accordo, lo dico al consigliere Nieri che conosce la materia meglio di me, quindi dal Municipio, al DAP, al Provveditorato, adesso aspettiamo la risposta dell’Assessorato all’ambiente e, a seguito di questo, se ci sono delle difficoltà per risolverlo con la Giunta, chiederemo al Consiglio di intervenire, perché non possiamo limitare questa struttura che rischia di essere occupata per pigrizia o per qualche altra cosa! Non voglio dire altro, però qui serve veramente un atto di responsabilità. Io credo quindi che il lavoro iniziato possa portare subito ad un risultato, perché, ripeto, è emergenza. Quindi io credo che con la volontà politica questa Giunta abbia già dato disponibilità a risolvere il problema, lo stesso una buona parte del Consiglio, a livello trasversale, ha dato disponibilità, quindi aspettiamo la risposta dell’Assessorato all’ambiente, dopodiché nelle varie commissioni attiveremo le procedure per rendere funzionale questo Icam che sarà sicuramente il fiore all’occhiello non di questa maggioranza ma dell’intero Consiglio. Grazie. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Rossodivita. Ne ha facoltà. ROSSODIVITA (LBP-Fe). Grazie Presidente, grazie assessore, noi ci dichiariamo soddisfatti di questa risposta dell’assessore, è un tema assolutamente prioritario. Io ricordo a me stesso che l’8 aprile del 2009 ho scritto su questo tema un articolo sul Riformista dopo una visita in carcere, dove avevo visto i bambini, che mi aveva assolutamente lasciato scioccato ed esterrefatto. Ora da consigliere regionale apprezzo molto questa risposta dell’assessore e colgo l’occasione per sottoporre questo tipo di istanza al Presidente, visto che è presente una mozione che è indicata all’ordine del giorno al punto 19. Io chiedo che venga invertito l’ordine dei lavori per consentire all’Aula, vista la disponibilità della Giunta, della maggioranza, di votare ora una mozione che impegna appunto la Giunta regionale a procedere nel senso rispetto al quale già l’assessore ha dato risposta positiva con riferimento all’interrogazione, penso che sia un atto assolutamente doveroso, non è più tollerabile nel 2010 a Roma una situazione nella quale oggi, in questo momento, ieri, domani, tutti i giorni ci sono dei bambini con meno di tre Atti consiliari 16 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 anni che vivono dietro le sbarre. E’ una vergogna che questa Regione deve assolutamente cancellare. Grazie. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la consigliera Rauti. Ne ha facoltà. RAUTI (Pdl). Grazie, Presidente. Anche noi ci riteniamo soddisfatti dell’intervento dell’assessore, ma anche del lavoro che precede questo intervento e della sua dimostrata sensibilità e attenzione alla questione. Apprezziamo anche in particolare, nella sua risposta, quel riferimento non ideologico e soprattutto il passaggio in cui dice che la realizzazione dell’istituto di custodia attenuata per le detenute madri, che comincia quindi a diventare più che un’ipotesi concreta, non sarebbe il fiore all’occhiello di questa Giunta, ma sarebbe evidentemente un servizio che tutto il Consiglio mette a disposizione della Regione, in particolare di questi bambini da 0 a 3 anni detenuti con le loro madri in carcere. Io ho effettuato anche una visita alla struttura che è tra quelle possibili e che è stata citata anche nella risposta dell’assessore, che è una struttura che ha a mio avviso tutti i requisiti per diventare la sede che ospita l’Istituto di custodia attenuata per detenute madri, mi auguro che gli ostacoli che ci sono stati elencati vengano superati, mi sembra che siano superabili, credo che sia necessaria una volontà politica e soprattutto uno spirito di collaborazione e di concretezza che sono sicura non mancherà agli assessorati coinvolti di immediato e diretto riferimento e non mancherà all’intera Giunta, ma soprattutto sono convinta non mancherà a questo Consiglio, e in questo senso mi sento anche di condividere - questo lo dico a titolo personale - l’intervento del collega Rossodivita. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Nieri, a che titolo? (Interruzione del consigliere Nieri: “Per fatto personale”) Per fatto personale si parla alla fine… (Interruzione del consigliere Nieri: “Per dare un contributo”) Va bene. Ne ha facoltà. NIERI (Sel-V). Se lei, Presidente, permette e se l’assessore è d’accordo, vorrei sollevare solamente un punto, dato che l’argomento ci sta particolarmente a cuore, e lei lo sa, l’unica cosa - lo dico anche alla collega Rauti con cui avevo già parlato e anche ai colleghi radicali -, assessore va bene, lei ha scelto una strada, siccome già questa strada l’abbiamo seguita e poi siamo arrivati contro il muro del carcere, allora le dico nel frattempo, assessore, segua questa strada, va bene, ma proviamo anche a seguire una strada alternativa, perché la vicenda arriverà ad un certo punto e si complicherà. Siccome tutti siamo d’accordo a voler fare uscire le mamme e i bambini dal carcere, allora stiamo attenti poi a non trovarci incastrati su aspetti procedurali che non ci fanno ottenere il risultato che tutti vogliamo. Infine, sulla richiesta del collega Rossodivita, se fosse possibile, se si sceglie di accorpare la mozione così come presentata e io sono d’accordo, chiedo di ripescare anche la nostra mozione sul carcere. Visto che c’è l’assessore, mi pare un’ottima occasione. PRESIDENTE. Che numero è la mozione? C’è una proposta del consigliere Rossodivita per l’anticipazione della mozione n. 91 concernente: “Realizzazione dell’istituto di custodia attenuata per madri detenute di Roma (ICAM)”. Ha chiesto di parlare il consigliere Storace. Ne ha facoltà. STORACE (LaD). Signor Presidente, ho ascoltato la motivazione della proposta, però noi abbiamo un ordine del giorno. Ci sono mozioni che sono da mesi ferme, le prossime, quelle che devono arrivare. Io credo, Presidente, che si debbano pure rispettare i colleghi consiglieri che stanno aspettando che Atti consiliari 17 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 il Consiglio esaurisca positivamente o negativamente in merito alla loro proposta. Io non credo che sia giusto invertire l’ordine del giorno, soprattutto non c’è stata neanche una consultazione, niente! Così, ci alziamo la mattina e decidiamo. Credo che su queste cose bisognerebbe agire anche un po’ sentendosi tra i gruppi. PRESIDENTE. Consigliere Storace, è nella facoltà dei consiglieri proporre all’Aula l’inversione dell’ordine del giorno, poi è l’Aula a decidere. C’è una proposta del consigliere Rossodivita. Uno a favore, uno contrario e votiamo questa inversione. Ha chiesto di parlare il consigliere Gigli. Ne ha facoltà. GIGLI (Udc). Signor Presidente, intervengo sempre sull’ordine dei lavori. Siccome si parla dell’anticipazione di alcuni punti all’ordine del giorno relativi ad alcune mozioni, vorrei ricordare che ce n’è una, presentata proprio dal Presidente Storace, che riguarda l’inquinamento delle acque del lago di Vico. Le mozioni di cui stiamo discutendo sono tutte importanti e interessanti, non v’è dubbio, ma questa in particolare, vorrei ricordare a lei, signor Presidente, e ai colleghi, che è una mozione che riguarda la salute di decine di migliaia di cittadini della provincia di Viterbo. E’ una mozione che è stata presentata dal mese di giugno, se non vado errato, e quindi, da alcuni mesi. Credo che sia giunto il momento che il Consiglio discuta di questi argomenti, anche alla luce di fatti sopravvenuti, non perché non si conoscessero, che hanno messo in evidenza, in queste ultime settimane, un problema di inquinamento delle acque a causa della presenza di quantità di arsenico - non è cosa da poco - molto pericoloso per la salute, che riguarda centinaia di migliaia di persone della Provincia di Viterbo e aggiungo non solo della Provincia di Viterbo. Credo che sarebbe opportuno che questo argomento potesse essere finalmente discusso da questa Assemblea. PRESIDENTE. Grazie, consigliere Gigli. Però l’ordine del giorno si fa di concerto con la Conferenza dei capigruppo. Quindi quando ci sarà la Conferenza dei capigruppo… (Interruzione del consigliere Gigli: “Lei ha giustamente ricordato…”) No, le sto rispondendo sul perché non è all’ordine del giorno di oggi. Colleghi può intervenire un consigliere a favore e uno contro, dopodiché si vota l’inversione. Ha chiesto di parlare il consigliere Bucci. Ne ha facoltà. BUCCI (Idv). Sul problema dell’arsenico… PRESIDENTE. Collega, dopo c’è la proposta del collega Gigli e parlerà sulla sua proposta. Adesso c’è una proposta del collega Rossodivita di anticipare il punto 19. Dopodiché c’è la proposta del consigliere Gigli, quindi parlerà dopo, non ci sono problemi. ***** Inversione dell’ordine del giorno PRESIDENTE. Pongo in votazione la proposta di inversione dell’ordine del giorno per la discussione anticipata del punto 19. (Il Consiglio approva) La mozione è anticipata. ***** Mozione n. 91 del giorno 6 ottobre 2010, proposta dai consiglieri Berardo, Rossodivita, concernente: Realizzazione dell’istituto di custodia attenuata per madri detenute di Roma (ICAM) (Allegato n. 4) Votazione PRESIDENTE. L’ordine del giorno, al punto 18 Atti consiliari Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 19, reca: Mozione n. 91 del giorno 6 ottobre 2010, proposta dai consiglieri Berardo, Rossodivita, concernente: “Realizzazione dell’istituto di custodia attenuata per madri detenute di Roma (ICAM)”. Credo che la discussione su questa mozione ci sia già stata. Pongo in votazione la mozione. (Il Consiglio approva a maggioranza) ***** piccole maggioranze d’Aula che portano grandi consensi ribaltando l’ordine dei lavori, nessuno di noi è più in condizioni di dire ai colleghi che cosa succederà in Consiglio regionale! Stiamo parlando di mozioni, non di proposte di legge. Allora io prego tutti, almeno per quello che riguarda le mozioni che portano la mia poco stimabile firma, di non fare furbate, perché questa cosa non va bene. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Gigli. Ne ha facoltà. Sui lavori del Consiglio PRESIDENTE. E’ stata avanzata dal consigliere Gigli la proposta di anticipazione del punto 12 dell’ordine del giorno: Mozione n. 21 del giorno 17 giugno 2010, proposta dal consigliere Storace, concernente: “Inquinamento acque del Lago di Vico”. Ha chiesto di parlare il consigliere Storace. Ne ha facoltà. STORACE (LaD). Signor Presidente, in una delle ultime sedute consiliari siamo stati costretti a sospendere il Consiglio regionale, riunire la Giunta del Regolamento e stabilire, sia pure in via eccezionale, che senza il consenso del presentatore su certe questioni è bene non procedere. Io ringrazio il Presidente Gigli, questa è una delle mozioni che noi abbiamo ritenuto prioritaria e ne abbiamo chiesto l’inserimento all’ordine dei lavori dell’Aula, però io voglio essere rispettoso dei colleghi i cui capigruppo hanno indicato anche altre priorità. Sarebbe una beffa da parte mia invertire l’ordine dei lavori su questa questione, tra l’altro non vedo l’assessore Mattei che penso sia andato via. Vorrei, collega Gigli, che lei si astenesse dal fare questa proposta perché io credo di dover essere rispettoso della Conferenza dei capigruppo. Se in Conferenza dei capigruppo abbiamo stabilito delle priorità, io credo che l’Aula, per la piccola parte, per il settantesimo che rappresento, debba procedere secondo le indicazioni della Capigruppo, perché con le mozioni ci facciamo male! Perché se ogni volta si creano GIGLI (Udc). Sarei tentato di chiedere la parola per fatto personale, Presidente, ma lungi da me l’idea di aprire una garbata e più o meno simpatica polemica con il collega Storace. Io credo di non aver fatto nessuna “furbata”; è una questione che mi interessa anche personalmente, perché io vivo a Viterbo, in provincia di Viterbo, e ho detto non a caso che la discussione su questa mozione apre un problema di dimensioni molto più vaste che riguarda l’inquinamento da arsenico delle acque dell’intera, o quasi, provincia di Viterbo. Allora, sono grato al collega Storace per aver posto questo argomento attraverso la presentazione di una mozione. Ho atteso per mesi, e mi meraviglio che, nonostante sia stata presentata a giugno, nessuno, nemmeno il collega Storace, abbia ritenuto di sollecitare la Conferenza dei capigruppo e il Presidente ad iscrivere l’argomento all’ordine del giorno in tempi più tempestivi. Non volevo fare nessuna scortesia, semmai il contrario, al collega Storace! Io non voglio farne un problema, signor Presidente, quindi se è questo che disturba il collega Storace, possiamo discutere l’argomento al prossimo Consiglio, ma chiedo che questo argomento sia posto ai primi punti dell’ordine del giorno del prossimo Consiglio. Non è un problema di lana caprina o una cosa che riguarda non so bene quale parte di questo mondo; riguarda una parte importante di questa Regione e riguarda, ripeto, decine di migliaia o Atti consiliari 19 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 centinaia di migliaia di cittadini di questa Regione. PRESIDENTE. Quindi, la proposta si intende ritirata, almeno per la discussione di oggi. Solo per oggi, mi riferisco all’anticipazione. Ha chiesto di parlare il consigliere Storace. Ne ha facoltà. STORACE (LaD). Signor Presidente, siccome siamo in tema di ordine dei lavori, apprezzo la responsabile posizione del collega Gigli, non è detto che oggi non si discuta, perché sta, contrariamente a quello che ho ascoltato, all’ordine del giorno, se si perdesse meno tempo su questioni procedurali probabilmente faremmo in tempo ad approvare tutte le mozioni. Perché apprezzo anche la sensibilità rispetto al tema, fatto sta che sul tema la mozione l’abbiamo scritta per un verso io e per un verso il collega Bonelli. Quindi, se si è sensibili si può fare anche un documento da abbinare. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la consigliera Tarzia. Ne ha facoltà. TARZIA (LRP). Signor Presidente, sull’ordine dei lavori, per chiedere di anticipare la mozione n. 120, riguardante la condanna a morte di Asia Bibi, già condivisa da colleghi di maggioranza e di opposizione, al punto della discussione unificata delle altre mozioni inerenti proprio i diritti umanitari, visto che il tema è lo stesso, per sveltire i lavori e anche per l’urgenza che riguarda il caso di questa donna. PRESIDENTE. Siccome mi sembra di aver capito che la mozione riguarda una condanna a morte, potrebbe essere abbinata al punto n. 1 dell’ordine del giorno. Quindi, su questa proposta, uno a favore, uno contro e si vota. Dopodiché, c’è la proposta del consigliere Peduzzi. Andiamo per ordine. (Interruzione di vari consiglieri) Al primo punto, cioè sulla discussione di Sakineh, quindi viene abbinata questa proposta. Ha chiesto di parlare il consigliere Peduzzi. Ne ha facoltà. PEDUZZI (Fds). Grazie, Presidente. Per chiudere questa parentesi relativa alla proposta del collega Gigli e alla risposta che ha dato il consigliere Storace, che da un lato si attiene ad una metodologia che io posso anche condividere, prevedendo comunque sempre l’eccezione e il diritto dei consiglieri ad avanzare proposte in Aula, l’altro aspetto, che mi sembra non sia soltanto di metodo ma di merito, è che mentre sulla proposta precedente il collega Storace aveva votato contro l’anticipazione, quando l’Aula ha votato la messa in discussione il collega Storace ha votato anche contro il merito della mozione, quindi chiaramente abbinava a una critica di metodo anche un suo dissenso dal merito di una mozione che invece l’Aula fortunatamente ha approvato. Ritengo lo spunto e la motivazione del collega Gigli lacunosi per il fatto che la mozione stessa, che fa riferimento, a giugno, ad una vicenda che investiva il Lago di Vico, è andata ben oltre e oggi le questioni drammatiche che riguardano l’intera provincia, ma non solo - abbiamo ormai segnalazioni da Velletri, da tutta la zona dei Castelli, da Anzio, Nettuno, Aprilia -, quindi abbiamo un dato di emergenza sulla salute dei cittadini in tutta la nostra Regione, e mi giungono notizie anche da molte altre parti del nostro Paese, io penso che su questa vicenda noi dovremmo chiedere all’assessore competente in Aula quanto la Giunta regionale sta procedendo ad avviare, perché ci giungono appunto notizie giornalistiche su alcuni milioni di euro investiti, ci sembra che si stiano realizzando incontri e tavoli provinciali per quanto riguarda… PRESIDENTE. Consigliere dovrebbe fare una proposta… Peduzzi, PEDUZZI (Fds). Ecco, la mia proposta è che l’Aula inviti l’assessore competente su questa vicenda a presentare una relazione sulla gestione delle operazioni in corso, per Atti consiliari 20 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 rassicurare i consiglieri, appunto, non soltanto permetterci di votare una mozione che spesso e volentieri rimane sulla carta e non applicata. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Bonelli. Ne ha facoltà. BONELLI (Verdi). Signor Presidente, io ho evitato di intervenire, però penso che la questione del Lago di Vico non vada confusa con la vicenda dell’arsenico, che attiene l’approvvigionamento delle risorse idriche. La questione è molto più seria, non perché la questione dell’arsenico non sia seria, ma la questione del Lago di Vico riguarda l’inquinamento della chimica, il ruolo che i militari hanno avuto in quel luogo, un disastro ambientale ed ecologico che si è perpetrato nel corso degli anni. Ora, io penso che, se vogliamo essere seri e se vogliamo fare un servizio alla comunità viterbese, è bene che si discuta questa mozione alla presenza dell’assessore, perché la Giunta si deve prendere un impegno. Io penso - Storace è il presentatore, noi abbiamo anche presentato un’interrogazione in questo senso e non abbiamo ancora avuto risposta dalla Giunta - che la questione dell’inquinamento riguardi la chimica, tutti sappiamo che l’arsenico deriva da un problema di origine vulcanica, quindi il mio invito - e qui mi fermo - è di fare in modo che la discussione nel prossimo Consiglio ci sia alla presenza dell’assessore, perché il Governo regionale deve prendere impegni forti, venire qui preparato e dare delle indicazioni su cosa si deve fare su quel territorio rispetto al grande tema dell’inquinamento del Lago di Vico. PRESIDENTE. Per quanto riguarda l’inserimento all’ordine del giorno della proposta della consigliera Tarzia, non è possibile perché il comma 7 dell’articolo 25 recita che: “Ciò è possibile solo con la presenza di tutti i consiglieri assegnati e con voto favorevole dei tre quarti dei consiglieri stessi”, quindi può andare al prossimo Consiglio regionale… (Interruzione di alcuni consiglieri) Voglio dire, allora rispettiamo il Regolamento, se siamo tutti d’accordo per me va benissimo, però dobbiamo essere tutti d’accordo e votare all’unanimità questa proposta. Quindi pongo in votazione questa proposta come inserimento e come anticipazione… (Interruzione del consigliere Fiorito: “A che punto?”) Abbinata al punto 1… (Interruzione del consigliere Fiorito: “ Mi scusi, abbiamo Sakineh, Shalit…”) Un’unica discussione, una discussione unificata al punto 1, collega. L’ho messa ai voti. Quindi, se siamo… (Interruzione del consigliere Fiorito) Infatti, è abbinata al punto 1. La abbiniamo e facciamo un’unica discussione… (Interruzione di un consigliere) Certo, viene dopo, con una votazione a parte. Pongo in votazione l’inserimento della mozione. (Il Consiglio approva a maggioranza) Pongo in votazione l’abbinamento… (Interruzione di un consigliere) Avete ragione. Quindi questo argomento non può essere inserito all’ordine del giorno, ci vuole l’unanimità. ***** Discussione unificata: Mozione n. 68 del giorno 31 agosto 2010, proposta dai consiglieri D'Ambrosio, Irmici, Carducci Artenisio, Carlino, Atti consiliari 21 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 concernente: Interventi in favore della cittadina iraniana Sakineh Mohammadi Ashtiani, condannata a morte mediante lapidazione. Mozione n. 109 del giorno 03 novembre 2010, proposta dai consiglieri Rauti, De Romanis, Nobili, Irmici, Miele G., Miele A., Battistoni, Cetrone, Pasquali, Colosimo, Storace, Gatti, Saponaro, Vicari, Perazzolo, Tarzia,Mandarelli, Abate, Bernaudo, Melpignano, Palmieri, Fiorito, Casciani,concernente: Condanna a morte di Sakineh Mohammadi Ashtiani (Allegato n. 5) Discussione generale PRESIDENTE. L’ordine del giorno, al punto 1, reca: Discussione unificata: Mozione n. 68 del giorno 31 agosto 2010, proposta dai consiglieri D'Ambrosio, Irmici, Carducci Artenisio, Carlino, concernente: Interventi in favore della cittadina iraniana Sakineh Mohammadi - Ashtiani, condannata a morte mediante lapidazione. Mozione n. 109 del giorno 03 novembre 2010, proposta dai consiglieri Rauti, De Romanis, Nobili, Irmici, Miele G., Miele A., Battistoni, Cetrone, Pasquali, Colosimo, Storace, Gatti, Saponaro, Vicari, Perazzolo, Tarzia,Mandarelli, Abate, Bernaudo, Melpignano, Palmieri, Fiorito, Casciani,concernente: Condanna a morte di Sakineh Mohammadi Ashtiani”. Ha chiesto di parlare il consigliere D’Ambrosio per illustrare la mozione n. 68. Ne ha facoltà. D’AMBROSIO (Udc). Signor Presidente, su iniziativa della Presidente Polverini si è cominciato un percorso che vede la Regione Lazio unita nella campagna internazionale a difesa della vita di Sakineh Mohammadi Ashtiani, donna e madre condannata a morte per lapidazione. La mia estrazione culturale e politica che appartiene all’umanesimo cattolico, ma anche il mio grande e profondo rispetto e condivisione dei principi dell’umanesimo laico mi pongono in una posizione di grande preoccupazione per la particolare situazione di una donna che viene ad essere condannata a morte. Ci sono due aspetti, quello umano e quello in quanto donna. Non vorrei entrare nella retorica. Sarebbe terribile parlare di opportunità o pari opportunità su discorsi così forti, ma certo l’evoluzione della cultura occidentale si è verificata nel tempo, Presidente, sul rapporto che la cultura e la filosofia occidentale stessa aveva con il concetto del rispetto della persona umana e dei suoi diritti. Il primo diritto della persona umana è quello alla vita. Vorrei ricordare che anche nel Seicento e Settecento, di cui si parla come di tempi di astrattismo filosofico e politico, di filosofia politica, Cesare Beccaria, italiano, nel volume “Dei delitti e delle pene”, richiamava un’Europa, quando gli italiani avevano voce e testa, come ce l’hanno tutt’ora, che aveva un assolutismo e si avviava verso un assolutismo illuminato. Dico assolutismo illuminato perché il periodo dei lumi, dell’illuminismo aveva contaminato di già il famoso ministro Colbert, che era ministro, guarda caso, del Re Sole. Colbert diceva al Re Sole “riduciamo il gallicanismo religioso e anche i privilegi dei nobili” rivolgendosi al sovrano, intendendo di già che ci si avviava verso una fase di cambiamento del rapporto del sistema feudale. Bonnet, che è stato ispiratore del pensiero di Gian Domenico Romagnosi che fa parte della cultura laica, uomo di Salsomaggiore, nato nel 1780, che da destinato abate persegue l’iniziativa, il principio, gli studi di Bonnet naturalista ginevrino. Dico questo perché la filosofia politica che sembra aria fritta e la politica stessa nel Settecento e nell’Ottocento hanno buttato le basi attraverso il Risorgimento con tutti quegli autori minori, Gioberti, forti come Mazzini, pensiero ed azione, hanno gettato le basi della nostra democrazia e della Costituzione. Sono infatti queste le basi della nostra Repubblica che si è realizzata poi con la Costituzione italiana che è impregnata del pensiero umanistico, cattolico e laico, in cui Atti consiliari 22 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 la difesa della vita è prioritaria. Lo dico in un periodo storico in cui l’albero della Repubblica sembra perdere foglie e sfrondarsi. Quest’albero ha radici antiche. Sono quelle dell’etica, del pensiero laico e cattolico, di uomini che hanno lottato nell’ambito socialista, nell’ambito culturale anche di una destra italiana che ha sempre trovato con difficoltà la forza di riunirsi. Allora la mozione su Sakine non è soltanto la difesa o lo spot. La mozione di Sakine ci deve far pensare in generale al rispetto della dignità della persona umana, perché non è degno che i giovani non abbiano lavoro, non è degno che gli anziani abbiano paura di invecchiare per mancanza di assistenza. Questi sono problemi che dobbiamo risolvere noi. Comunque è estremamente indegno che una persona nel XXI secolo sia condannata a morte per lapidazione. Se si parla di globalizzazione si deve parlare anche di globalizzazione politica e culturale. Allora non è soltanto un gioco degli opposti, un gioco delle destre e delle sinistre, è in gioco l’umanità che deve trovare una terza via che superi gli eccessi della speculazione del liberismo finanziario, che contenga le sue pulsioni, di una parte del mondo occidentale che crede che morto l’est può vivere soltanto sul valore “danaro”. Noi siamo qui perché abbiamo dei principi e questi principi e questi valori sono ratificati nei diritti dell’uomo del 1948, che è dichiarazione dei diritti dell’uomo. Con i patti civili e politici per la difesa della dignità umana del 1966 e quelli del 1976, mi piace ricordare per paradosso che circa 200 anni fa Caterina di Russia scriveva un approfondito trattato sulla tortura. Vi invito a leggerlo perché è molto interessante. E allora, questa… (Interruzione di un consigliere) Era assolutista illuminata. Allora, questa mozione è stata fatta con lo spirito di ribadire concetti precisi, che la Regione Lazio è contro la pena di morte in tutto il mondo. E noi diamo alla Presidente Polverini questa occasione, siamo infatti intorno alla Presidente Polverini convinti che anche con una mozione di un Consiglio regionale compatto si possano raggiungere grandi obiettivi, perché le grandi cose nascono sempre dalle piccole iniziative. Quindi la mozione per Sakineh vorrei dire con forza che non è soltanto in difesa della donna in quanto donna, cosa che ritengo fondamentale, ma anche cogliere l’occasione per un richiamo comune alla cultura occidentale che deve difendere, difendendo Sakineh, i suoi valori e i suoi principi, che mi sembra siano sempre più tralasciati e dimenticati. E’ necessario rivendicare con forza il valore dell’etica. Io non gioco, caro collega Peduzzi, tra Israele e Palestina, muoiono tanti giovani da entrambe le parti. Questa è un’Aula in cui la politica deve essere, come oggi, sempre più viva, perché siamo eletti. Quelle regionali come la nostra sono le uniche assemblee legislative elettive esistenti, ricordando che alcune Regioni hanno le elezioni dei loro consigli con le liste bloccate, come avviene in Parlamento Allora Sakineh significa per me, e questo è lo spirito, l’impegno della Regione Lazio a tenere alto il concetto dell’impegno non solo per Sakineh, ma dappertutto, di essere molto attenti e di alzare l’indice contro chi non capisce che la pena di morte nel mondo deve essere abolita, perché è il primo esempio della difesa dei diritti della persona. Sarà l’Iran, saranno altri Paesi, chiunque fa questo! E ricordi, Presidente, che mentre nell’Ottocento noi andavamo in nome della filosofia occidentale ad occupare e colonizzare il mondo, molti regni avevano la pena di morte. E ricordo che anche nell’ultima guerra, lo dico così, en passant, finita la guerra c’è stata una guerra civile - lo voglio ricordare per memoria storica e ci deve servire in un momento difficile - tra il ‘43 e il ‘45 un periodo dove c’è stata la pena di morte per tanti, da una parte e dall’altra. Noi dobbiamo superare questo concetto e dobbiamo andare avanti senza retorica verso la politica che è l’arte e la scienza di governare il presente e progettare il futuro. E la politica si occupa della vita, la politica non vuole la morte, perché vuole progettare, Atti consiliari 23 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 ognuno per il suo verso, per il bene comune, e il primo bene è la persona umana. Grazie, Presidente. (Applausi di tutto il Consiglio, maggioranza e opposizione) PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la consigliera Rauti per illustrare la mozione n. 109. Ne ha facoltà. RAUTI (Pdl). Signor Presidente, dopo il dotto intervento del mio collega D’Ambrosio prendo la parola con un certo imbarazzo, ma vorrei aggiungere e rafforzare quanto è stato detto perché poi i principi ispiratori sono i medesimi. Vedete, cari colleghi, questa mozione, la n. 109, è slittata più volte nella discussione del Consiglio, ciononostante resta di attualità, e lo dico evidentemente con tristezza, perché la questione di Sakineh Mohammadi Ashtiani resta irrisolta. La sua è una storia tormentata che è circondata da molte ombre e da pochissime luci ed è una storia per noi che è paradigma e metafora. Vedete, questa mozione, che ha avuto un largo consenso di miei colleghi, in realtà utilizza, lo dico senza interessi negativi, questa vicenda per attirare però l’attenzione su una questione più grande, che è una questione di diritti e, come diceva il mio collega D’Ambrosio, è una questione che evoca immediatamente un’altra questione, che è quella delle pene corporali a chi è detenuto, e quella della pena di morte. Ma voglio tornare al merito della mozione. C’è stata, rispetto al caso di Sakineh, una mobilitazione internazionale, una mobilitazione non ideologica ma direi rivelatrice di grande sensibilità. Forse è la prima volta che rispetto ad un caso simile o assimilabile c’è stata una tale mobilitazione, e questo lo dobbiamo guardare con favore, come c’è stato un impegno del Governo italiano nell’ambito della diplomazia internazionale, come c’è stato un impegno da parte della Regione. La Regione ha fatto la sua parte, però io ritengo che tutto questo sia una condizione necessaria ma non sufficiente e che si debba e si possa fare di più. Non basta, io credo anche, come dicevo prima, che il caso di Sakineh, che non è, lo voglio dire, una questione di omicidio nel merito della quale entriamo, è piuttosto una questione di condanna dell’adulterio nel merito della quale invece vogliamo entrare, io penso che Sakineh sia la metafora, il paradigma, dicevo, della condizione di moltissime donne detenute in Iran, ma anche in altri Paesi, e soprattutto che sia la metafora e il paradigma della condizione femminile in alcune latitudini geografiche, insomma una metafora di disuguaglianze, una metafora di non accesso ai diritti, una metafora di contraddizione, negazione dei diritti umani fondamentali. Le donne in Iran vivono una condizione oggettiva di disuguaglianza giuridica, una disuguaglianza sancita per diritto, ma soprattutto una diseguaglianza che trova la sua massima articolazione nel diritto consuetudinario, che è sicuramente più forte di qualsiasi diritto scritto. E non è un caso, rispetto al diritto scritto ma anche evidentemente a quello consuetudinario che vive alle spalle di quello scritto, non è un caso che il Parlamento europeo sia intervenuto in termini espliciti e specifici già nel 2008, con una risoluzione sui diritti umani e sui diritti delle donne iraniane, che ha fatto seguito tra l’altro ad una campagna di raccolta di firme dedicata proprio al raggiungimento dell’uguaglianza delle donne iraniane, uguaglianza di diritti, uguaglianza di accesso, uguaglianza di condizione. Naturalmente non penso di poter aprire qui, nei pochi minuti a disposizione, la grande questione che evidentemente questa mozione sottende, ovvero la condizione femminile nei regimi islamici, voglio soltanto dire però che sono tornata dall’Afghanistan da dieci giorni, e sono stata in quella parte occidentale dell’Afghanistan che confina con l’Iran e che risente molto dell’influenza iraniana. Ne risente nelle figure di quelle donne che sono chiamate le “auto immolate” che si danno fuoco per morire o solo per protestare e attirare l’attenzione dei mariti e delle famiglie, ed è un fenomeno crescente, è un Atti consiliari 24 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 fenomeno che nasce in Iran e arriva in Afghanistan e che ha un solo nome, la disperazione femminile e l’incapacità di trovare riscontro, di trovare riferimento. Ecco, vedete, rispetto a questi fenomeni, fenomeni che in realtà sembrano quasi ingigantirsi a dispetto di quanto il modo in senso globale ha dichiarato e di quanto ha conseguito, io penso che anche un’amministrazione come la nostra, anche un ente locale, che è vero che, sì, ha il compito di legiferare e amministrare per i cittadini della Regione Lazio, ma non può chiudersi ad un contesto internazionale, tantomeno può chiudersi rispetto ad un contesto globale. Perché abbiamo visto globalizzare i mercati, abbiamo visto globalizzare i prodotti e abbiamo visto, con i mass media, globalizzare le vite di tutti. Be’, rispetto a questo però c’è ancora molto da fare invece nella globalizzazione dei diritti e dei diritti umani fondamentali. Quindi io penso che noi si possa fare la nostra parte, io penso che queste sono questioni che possono solo unire e non devono mai dividere, io penso che questo Consiglio si possa caratterizzare anche da questo punto di vista, un punto di vista che significa guardare al mondo, significa assumere queste questioni come una responsabilità diretta e condivisa, significa oggi impegnare questa Giunta, ma da oggi stesso e da domani sentirci tutti impegnati a titolo individuale e istituzionale per intraprendere ogni iniziativa utile, in termini anche di sostegno all’azione diplomatica del nostro Governo, ma comunque ogni iniziativa utile per sensibilizzare le autorità iraniane che devono, a nostro avviso, revocare la condanna a morte, ma significa soprattutto, per ognuno di noi, per tutti assumersi una responsabilità che è quella di impegnare la politica nel rispetto dei diritti umani e insistere perché i diritti umani trovino centralità nelle agende politiche. Grazie. (Applausi) PRESIDENTE. Rammento che gli interventi dovranno riguardare entrambe le mozioni poiché la loro discussione è unificata. Ha chiesto di parlare il consigliere Nieri. Ne ha facoltà. NIERI (Sel-V). Grazie, Presidente. Poche cose vorrei aggiungere perché mi pare un dibattito di grande importanza e per certi versi, per come è strutturato oggi l’ordine del giorno, avremo occasione di intervenire più volte su questo tema, sembra quasi una sessione sui diritti umani. Per questo le avevo chiesto, ma insomma lo faremo la prossima volta, di inserire anche la mozione sul sovraffollamento nelle carceri. Mi pare che entrava proprio nella prima parte della discussione. Ho detto al collega D’Ambrosio, che ha fatto un ottimo intervento, che secondo me quell’intervento così bello poi bisogna cercare di attualizzarlo perché il rischio di scivolare, che i paesi possano scivolare sul tema dei diritti umani sta sempre dietro l’angolo. E poi farò alcuni esempi anche intervenendo sulle prossime mozioni, perché io credo che per le cose che hai detto, collega D’Ambrosio, il tema dell’abolizione della pena di morte è stato di fatto nel nostro Paese tolto dalla sfera del “decidibile” - usando proprio le parole di Luigi Ferraioli -, il “decidibile”, da parte della politica e da parte dei media, proprio perché viviamo in una democrazia costituzionale, per cui quello sta all’interno di quei valori, di quei temi che devono essere addirittura sottratti alle maggioranze parlamentari di turno. Però abbiamo sicuramente messo definitivamente fuori questo grande rischio e cioè siamo sicuri che nessuno per un carattere speculativo può riportare il tema della pena di morte dentro la discussione politica. Io penso che su questo noi dobbiamo riflettere bene e lo dico proprio nel momento in cui stiamo discutendo una mozione così importante su un fatto che ha scosso l’opinione pubblica. E siamo tutti, chi è che non è d’accordo nello schierarsi con la povera Sakineh per quello che sta subendo, per quello che è il grande rischio. Però questo lo voglio dire, per certi versi è una battaglia Atti consiliari 25 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 facile, scontata, che ci vede ovviamente tutti unanimemente indignati contro una follia di una legge penale, maschilista, teocratica, ingiusta, però oggi quello a cui noi dobbiamo stare veramente attenti è che tutto quello che abbiamo fatto uscire dalla porta principale non possa rientrare dalla finestra. Per cui la finestra va chiusa energicamente proprio grazie a un grande sforzo collettivo. Io penso che una delle questioni principali su cui noi dobbiamo fare grande attenzione sia proprio il tema della comunicazione televisiva, del ruolo dei mass media, in questo senso dicevo “attualizzare”. Alcune regole proprio di pedagogia etica dovrebbero essere messe al centro soprattutto proprio del ruolo della televisione che entra dentro le case delle persone. Per esempio io credo che alcune cose andrebbero fatte, dovrebbe esserci una sorta di codice a cui si dovrebbero attenere tutti gli editori pubblici e privati. Per esempio non si dovrebbe mai intervistare nell’immediatezza di un crimine un parente della vittima stessa! Non si dovrebbero fare servizi superficiali chiedendo alle persone per strada che sanzione darebbero loro a un presunto reale assassino! Sono tutte cose facili, che vediamo sempre, le lunghe serate televisive! Penso a qualche talk show televisivo dove praticamente si cerca proprio di dare voce a chi lancia proclami sulla pena di morte! Penso proprio che non si dovrebbero più dedicare pomeriggi o serate intere a fatti di cronaca nera. In questo senso penso che noi dobbiamo cogliere anche l’occasione di un fatto così drammatico, traumatico, per non perdere mai di vista quali sono i rischi su un tema così delicato. Molte volte penso anche ad alcuni proclami che alcune persone, anche con grandi responsabilità politiche e istituzionali, fanno in occasioni come queste. Bisogna essere attenti, si parla di temi delicatissimi, per questo io credo che noi facciamo bene a votare questa mozione così come voteremo le altre, contestualizzandole in quel quadro etico, morale che ci ha dato Raffaele D’Ambrosio. Grazie. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la consigliera Rodano. Ne ha facoltà. RODANO (Idv). Grazie, Presidente. Anch’io per annunciare il voto favorevole alle mozioni e per associarmi, diciamo, a questa azione di riflessione che sta avvenendo nel Consiglio regionale, che mi sembra stia assumendo un contorno su cui credo sia utile per tutti riflettere. La vicenda di Sakineh, che purtroppo o per fortuna, dipende dai punti di vista, è ancora in piedi ed è ancora aperta, ci richiama a tanti elementi di riflessione. L’elemento di riflessione sulla follia sempre della pena di morte, sulla possibilità sempre che uno Stato decida della vita di uno dei suoi cittadini, anzi si vendichi attraverso la pena di morte contro uno dei suoi cittadini anche fosse, e non è questo il caso, il peggiore dei criminali, dopo ci sarà la mozione sulla condanna a morte di Tarek Aziz, anche in quel caso c’è un elemento di vendetta, addirittura di vendetta dei vincitori nei confronti anche, insisto, del peggiore criminale! E poi c’è una riflessione, consentitemi, la faceva la collega Rauti e credo sia giusto farla, qui siamo di fronte ad una condanna alla lapidazione di una donna e non è, lo dico, scusate il termine, una pena di morte normale, perché è una pena di morte segnata da un’idea, la stessa che costringe al burqa, la stessa che costringe al velo, la stessa che fa delle donne un elemento di contraddizione nei paesi autoritari oggi. Se voi pensate a chi è che anima nei paesi autoritari una battaglia di libertà, quante volte sono le donne per il loro modo di vivere, per la loro essenza? Qui si tratta di una madre che, se non ricordo male, ha cinque figli, che ha quarant’anni e cinque figli, ed è in carcere per una presunta blasfemia e per un presunto omicidio! E ci racconta una cosa, cioè ci dice che nessuno Stato può pensare di imporre il modo di vivere! Uno stato può aiutare a vivere laicamente, può aiutare a compiere delle scelte, ma non può imporre un modo di vivere. Noi abbiamo tolto il reato di adulterio, che era un reato solo femminile, anche nel nostro Atti consiliari 26 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 Paese, credo quarant’anni fa, adesso chiedo ad Isabella un aiuto, ma insomma non tantissimi anni fa, il delitto d’onore e addirittura il reato di adulterio… (Interruzione della consigliera Rauti) …appunto, quarant’anni fa, il delitto di adulterio che era un delitto solo femminile! Quindi abbiamo tutti passato questo processo, in cui le donne hanno dentro l’affermazione della laicità dello stato cominciato a costruire la propria libertà, le proprie scelte. Questo io credo sia un elemento importante su cui è bene che un Consiglio regionale, che ha eletto poche donne, che vede poche donne nella sua compagine, in un Paese che tende a non riconoscere, lo vediamo sulle pagine dei giornali, in televisione, la dignità femminile, debba riflettere. Ogni volta che si colpisce la libertà, la laicità dello stato, si rischia di mettere le donne in grande difficoltà. Naturalmente più lo stato è teocratico più, non a caso, le donne sono al centro della repressione. Questo vale per i talebani, vale per l’Iran, vale per tante altre situazioni, non per l’Islam, ma vale per tanti regimi islamici, non per l’Islam in sé. Come credo sia giusta la riflessione che sollecitava il collega Nieri, ed io penso che noi dobbiamo anche tenerne conto, è di questa mattina l’allarme gettato sulla sorte di tanti rifugiati che scappano dalla Libia, arrivano in Etiopia e in Somalia e lì vengono uccisi perché non sono in grado di pagare il riscatto, e penso che anche noi dobbiamo riflettere a volte su una pena di morte che comminiamo senza neanche saperlo. Credo che sia particolarmente importante attorno a queste questioni riflettere, ha ragione il collega Nieri, non facendo rientrare dalla finestra le cose che abbiamo fatto uscire dalla porta, ma insieme cercare di comprendere che ci sono alcuni valori, la vita, la laicità dello stato, la democrazia, il rispetto della dignità, il rispetto della dignità di tutte le religioni, di tutte le ispirazioni, il grande tema della libertà religiosa, uno dei fondamenti, come è noto, della libertà, il grande tema della libertà religiosa che vale per noi come vale per i regimi islamici. Ecco, credo che riflettere su questo ci faccia crescere e faccia anche riconoscere la politica che troppo spesso, molte volte anche giustamente, viene ormai disprezzata dai nostri concittadini. Grazie. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la consigliera Nobili. Ne ha facoltà. NOBILI (Pdl). Grazie, Presidente. Colleghi consiglieri, io brevemente voglio aggiungere delle veloci riflessioni a quanto in maniera egregia è stato detto finora da chi mi ha preceduto, ma volevo anche un po’ allargare il discorso, perché indubbiamente la pena di morte ed il tipo di pena di morte per Sakineh ci ha scosso tutti, ci ha turbato e ha mobilitato l’opinione internazionale e l’opinione sia italiana che occidentale. E’ chiaro che tutti quanti noi siamo d’accordo sullo stigmatizzare una violenza contro la vita, quindi dopo che in maniera unanime e concorde si è alzata la voce anche dai consiglieri che mi hanno preceduto per la difesa della vita in qualsiasi forma, la difesa della dignità umana, soprattutto la difesa e la tutela della diversità fra i generi, diciamo che fondamentalmente siamo d’accordo sulle condizioni delle donne che però sono lontane dall’Italia ed io volevo un attimo riportare l’attenzione, se mi consentite, anche un po’ contro correte. A volte per noi è facile difendere chi è lontano da noi, le donne dell’Iran, dell’Afganistan, dell’Africa, è molto meno facile difendere le donne che stanno vicino a noi, anche le donne che stanno in quest’Aula, perché diciamo che sulle problematiche lontane siamo d’accordo, sulla difesa delle donne, sulla parità delle donne, sulla emancipazione delle donne nella società, nella politica ad ogni livello diventa molto più complicato. Allora io vorrei prendere lo spunto dal dramma chiaramente di Sakineh per una riflessione più ampia. Perché, vedete, la situazione delle donne in Italia, la violenza contro le donne in Italia sta crescendo e probabilmente noi siamo abituati Atti consiliari 27 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 a questo clima, lo diceva bene il collega Nieri, la violenza fisica in Italia sta diventando spettacolo, lo stiamo vedendo, e invece di sanzionare una serie di manifestazioni pubbliche e televisive, la sera ci abbeveriamo allo spettacolo della violenza! Allora, la riflessione che dobbiamo fare noi è sicuramente di chiedere in maniera unanime oggi il ritiro della pena di morte ma l’impegno che da questa occasione si possa fare qualcosa perché al di là della violenza fisica, rispetto alla quale, colleghi, è molto più facile intervenire, perché è chiaro che proviamo raccapriccio per la pena di morte ma anche per le ferite inferte ad un bambino o ad una donna, ma probabilmente dobbiamo intervenire anche sulle violenze psicologiche, le violenze morali, le violenze sociali, quelle violenze che vengono esperite all’interno delle mura domestiche. Lo sappiamo, le conosciamo, ma probabilmente stiamo facendo troppo poco per prevenire questo problema. Allora io volevo sottolineare insieme a voi, ma so che condividete le mie opinioni, perché fanno parte della nostra cultura occidentale, due punti di vista: uno, stigmatizzare la violenza in tutte le sue forme, anche in Italia; l’altro, se volete poi possiamo fare un dibattito a parte, una riflessione sulla condizione delle donne musulmane in Italia, a Roma. Io ho scoperto, con raccapriccio ma anche con meraviglia, qualche anno fa la vita delle donne musulmane nella nostra Capitale, nel Lazio, quindi parliamo di casa nostra. Io mi ero illusa che le donne musulmane che vivono a Roma avessero trovato un eden, un paradiso terrestre, in cui finalmente potessero vivere in un paese civile e libero. Ebbene purtroppo mi sono dovuta ricredere, così non è. Paradossalmente le donne musulmane che vivono a Roma, e parlo di Roma perché chiaramente c’è una realtà più numerosa di donne musulmane, sono molto più confinate a casa rispetto al loro paese per due o tre motivi che possiamo intuire benissimo: non conoscono la lingua ed i mariti o i genitori evitano, se possibile, di fare imparare loro l’italiano; non hanno alcun diritto, non hanno neppure un passaporto perché fanno parte del passaporto familiare. Quindi Presidente, e concludo, credo che oggi stiamo scrivendo una pagina di cultura e di civiltà. Facciamo insieme questa battaglia, facciamola per le donne lontane, iraniane, afgane, ma facciamola anche per le donne italiane, per le donne che vivono a Roma, che vivono tra noi. Grazie. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Peduzzi. Ne ha facoltà. PEDUZZI (Fds). Molo brevemente, Presidente e colleghi, perché ovviamente annunciamo il nostro voto favorevole non tanto e non solo per il dibattito che si sta svolgendo e che affronta temi e spunti che condividiamo e che vorremmo anche approfondire, ma soprattutto per il merito della mozione. Mi attengo alle premesse importantissime della mozione del collega D’Ambrosio ed agli impegni che delegheremo alla Presidente della Giunta in relazione a quanto la mozione propone. Ho letto molto attentamente, ho ascoltato molto attentamente anche le motivazioni di coloro i quali hanno presentato la seconda mozione. Mi sembra che allarghino e approfondiscano un aspetto particolare su una condanna a morte che riguarda una donna in un Paese, come in tanti altri Paesi, in cui si è cercato di portare democrazia e civiltà con le bombe, massacrando tanti e tanti civili, evidentemente andrebbe affrontato in termini diversi. Ecco, lo diceva anche la collega prima, abbiamo una condizione della donna specifica qui, anche in casa, a Roma che riguarda non solo una cultura, richiamando l’attenzione sulle condanne a morte private che tante donne subiscono dai loro amanti traditi, dai loro fidanzati lasciati, da padri, madri, nonni e zii. La violenza sulla donna è ancora un dato non di razza, di popolo o di culture, ma di una condizione che rispetto alla donna ancora vive in tutte le culture! Io dicevo prima scherzando, rispetto ad una questione che stava sollevando il collega Atti consiliari 28 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 D’Ambrosio, che il primo palestinese che ha detto di non gettare pietre, in una condizione in cui lapidare una persona era normale, è stato un uomo che si chiamava Gesù Cristo e che ha apprezzato, in quelle considerazioni che innovavano in quella cultura, una volontà diversa da quanto esprimeva il contesto sociale. Ricordava la collega Rodano quanto poco tempo è trascorso da leggi incivili che in questa nostra Repubblica governavano il rapporto con l’omicidio per onore o gli aspetti che riguardavano la condizione dello stato dei diritti di famiglia che sono stati via via corretti e costruiti con una battaglia che a mio parere è culturale, importante e non relegabile ad una lotta che usa gli stessi strumenti che invece si vorrebbero abolire. Ritengo che gli impegni che noi assegniamo alla Giunta siano importanti, profondi, soprattutto per generalizzare una campagna che intorno ad episodi e persone specifiche ribadisce il nostro no alla pena di morte, e condivido che questo nostro ribadirlo segna una necessità di difesa continua rispetto ad una domanda, ad un rischio di involuzione culturale che intorno alle questioni che diceva il collega Nieri possono ancora essere per noi un pericolo che va combattuto continuamente e credo che queste due mozioni aiutino a combattere anche un rischio di prospettiva in cui ritorni in mente a qualcuno che forse la legge “dell’occhio per occhio dente per dente” è quella che bisogna applicare. Ancora sentiamo presenti nella nostra società questi impulsi, pensiamo che queste due mozioni aiutino a rispondere da parte di una istituzione importante come il Consiglio regionale manifestando anche un’opposizione a questo rischio. Grazie PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Bonelli. Ne ha facoltà. BONELLI (Verdi). Signor Presidente, io vorrei chiedere all’Aula, fermo restando il rispetto per i voti che sono espressi, che sono voti, come dire, “sacri” - tra virgolette - dal punto di vista politico, di recuperare l’altra mozione. Anche perché abbiamo la consapevolezza tutti noi che mozioni di questo tipo lancino più che altro messaggi politici ma non è che possano condizionare in maniera puntuale la politica internazionale che dovrebbe fare il nostro Governo. Io chiedo quindi all’Aula di poter recuperare l’altra mozione, la mozione che vede la condanna a morte della donna Asia. Penso che riguardi un po’ più un voto che attiene alle coscienze e “tenere fuori” - tra virgolette -, ove mai ci fosse stata, la disputa politica su un elemento, cioè si faccia uno sforzo che da un lato salvaguardi il Regolamento e dall’altro però eviti di fare una cosa che francamente a me, dal punto di vista della coscienza, sembra molto stridente. Quindi questo ovviamente può essere fatto con il consenso unanime dell’Aula, io spero che questo ci sia perché non vedo motivo, di fronte ad una persona che è condannata a morte, con le premesse che ho fatto, che si possa dire no o che si possa rinviare al prossimo Consiglio come se si trattasse di discutere chissà quale altro tipo di argomento. Pertanto l’invito è di recuperare questa mozione e di votarla tutti insieme, e quindi in particolar modo mi appello alla maggioranza di farsi carico di questo appello, di questo invito. Detto questo, Presidente e colleghi, il tema che stiamo discutendo è un tema che rappresenta di fatto l’orrore del nostro pianeta, l’uso, lo strumento della pena di morte da un lato per determinare un controllo sulla società, dall’altro per determinare un controllo politico. In sintesi il problema gravissimo è la grande questione della pena di morte e del rispetto dei diritti umani. Come gruppo dei Verdi voterò le mozioni unificate, ma non posso non fare un ragionamento complessivo e cioè che sulla questione della pena di morte e dei diritti umani, in particolar modo dei diritti umani, non possono esserci valutazioni di tipo politico. Quando io scendevo in piazza e dicevo che ero e sono contro la guerra “senza se e senza Atti consiliari 29 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 ma”, è perché sono per i diritti umani, per il rispetto dei diritti umani “senza se e senza ma”, ovunque questi diritti umani siano violati, in qualunque posto. Quindi l’onestà intellettuale complessivamente di tutti noi, se veramente vogliamo fare una grande battaglia di civiltà in questo pianeta, ci deve portare a dire con grande forza che i diritti umani vanno rispettati in qualunque posto. Ecco perché c’è la questione dell’Iran, dove tra l’altro il nostro Governo fa anche grandi affari economici! C’è un detto latino “pecunia non olet”, il denaro non puzza, perché mentre da una lato la diplomazia internazionale dice e interviene, dall’altro invece quella più sotterranea continua a fare affari. Questo vale per l’Iran ma vale anche per la Cina, dove i più grandi investimenti oggi del mondo occidentale si riversano in quel luogo, dove la pena di morte è uno strumento per determinare un controllo sociale e politico su quella popolazione. Mi riferisco alla Cina che è una delle più grandi contraddizioni. E’ un Paese dove c’è un capitalismo che è il più avanzato del pianeta, ma dove non c’è democrazia perché c’è uno pseudo socialismo e dove le libertà più elementari sono negate. Ma questo vale anche per paesi più avanzati come ad esempio gli Stati Uniti d’America, dove la pena di morte ancora oggi viene utilizzata e dove c’è, ad esempio, una vicenda che riguarda una società italiana farmaceutica, che si chiama Hospira, la quale in questi giorni e nelle prossime settimane produrrà un farmaco che si chiama Sodium thiopental che verrà utilizzato in America per determinare le condanne a morte. Siccome è l’unica società nel mondo che riesce a fabbricare questo farmaco, perché le altre hanno chiuso, dal nostro punto di vista in violazione forte degli articoli 26 e 27 della Costituzione che prevedono ovviamente la contrarietà alla pena di morte - ma anche il rispetto dei trattati internazionali riguardo all’uso e quindi la non estradizione - ma anche all’uso di sostanze, di farmaci che possono determinare la morte, anche il nostro Paese indirettamente contribuisce in questa direzione. E mi riferisco anche alla questione dei diritti umani. Vedere dissidenti politici a Cuba fare lo sciopero della fame, morire, morire per le idee, pone un problema molto grande riguardo alla questione di come oggi si affronta il tema dei diritti umani, al di fuori del condizionamento ideologico, perché prima di tutto c’è l’elemento della persona, della sua dignità, dei trattati internazionali. Quindi ecco perché dico che la grande battaglia di civiltà planetaria sulla questione dei diritti umani deve essere eliminata dal condizionamento ideologico, riguarda anche tanti altri aspetti in altri Paesi, riguarda quello che qualcuno qui ha già detto oggi, ad esempio, che - il “pecunia non olet” di cui parlavo prima - mentre si libera il Mar di Sicilia dalle navi, si libera, poi non è che si libera perché quando c’è la disperazione non esistono muri che possano fermare la disperazione di persone che scappano dai conflitti, dalla fame e dal disastro, legata ad esempio a questa nuova categoria che c’è oggi, dei rifugiati climatici, gente che scappa dalle carestie perché tutto è desertificato e non sanno più come coltivare le terre, perché quelle terre non producono più cibo, scappano e fuggono, c’è un problema che riguarda anche i trattati che noi abbiamo fatto ad esempio con la Libia, che riporta immigrati, è notizia di ieri, che è oggi sui giornali, uccisi da trafficanti di corpi in territorio libico perché non si pone la questione della persona con tutti i valori e con la grande portata che questo termine può avere. Quindi, nel concludere il mio intervento, rivolgo nuovamente l’appello a fare in modo di recuperare, attraverso un voto unanime, la mozione su Asia, condannata a morte, perché francamente, dal punto di vista della mia coscienza, sarebbe inaccettabile che non si potesse votare insieme alle altre. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la consigliera Tedeschi. Ne ha facoltà. TEDESCHI (Idv). Innanzitutto mi unisco all’appello rivolto dal collega Bonelli, e ringrazio anche il Presidente Abbruzzese per Atti consiliari 30 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 quanto riguarda l’opportunità che ha dato di derogare al Regolamento. Devo raccogliere con molto dispiacere invece la mancata unanimità di quest’Aula in tal senso. Ciò detto, voglio evidenziare che purtroppo la condizione femminile ha trovato, sia pure ancora con qualche riserva, piena dignità nel nostro Paese solo da pochi decenni. Ricordiamoci che le donne hanno avuto diritto di voto solo dopo la seconda guerra mondiale, quindi il percorso è stato molto, ma molto lungo, diciamo millenni e ancora c’è molto da fare perché? Perché nonostante i trattati internazionali, nonostante le leggi, la realtà anche del nostro Paese, e non dobbiamo nasconderci, non dobbiamo avere vergogna di nascondercelo, la realtà del nostro Paese ancora osteggia una pari dignità della condizione femminile rispetto a quella maschile. Questo allora vuol dire che c’è un problema di fondo. Il caso Sakineh è un caso che ci porta lontano, è un caso che ci porta nel mondo islamico e tutti ovviamente siamo d’accordo, immagino, in quest’Aula nel condannare quella condizione, la condizione femminile nei regimi islamici. Ma colgo questa occasione per denunciare anche qui in Italia, nel mondo occidentale, una condizione di mancata pari dignità. Perché allora, dobbiamo chiederci, c’è questa resistenza? Perché ancora tanta resistenza e ancora tanta sottaciuta avversione nei confronti di questo percorso che le leggi invece dovrebbero avere ormai quasi del tutto sancito? Perché forse probabilmente siamo ancora - “siamo” in senso dico molto lato e generico - legati ad una visione antropologica della nostra condizione. Non voglio fare trattati di antropologia, ma purtroppo è questa secondo me la vera causa che ancora osteggia questa pari dignità. Quando parlo di antropologia parlo di una condizione che ci riporta indietro nei millenni, quando non eravamo ancora probabilmente esseri umani. Se ancora la nostra dignità di esseri umani non è pienamente riconosciuta, accettata e condivisa è logico che si manifestino casi aberranti come quelli che si verificano anche nel nostro Paese. Non dimentichiamo quante sono le donne che sono vittime di tragedie all’interno della loro stessa famiglia anche nel nostro Paese, quindi vuol dire che ancora il percorso è lungo. Il caso di Sakineh ci riporta però anche ad una visione internazionale e nell’ambito di una visione internazionale quello che invece può essere di aiuto è la comunicazione, come prima si diceva, anche il collega Nieri, i mezzi di comunicazione che debbono essere veramente impegnati, ma perché spronati dai governi non perché debbano farlo solamente per scelta commerciale, perché la scelta commerciale non paga in questo senso, spinti dai governi, i governi che dovrebbero, attraverso un’attività internazionale, favorire questo sviluppo della dignità anche attraverso i trattati commerciali, attraverso le politiche economiche globali. E’ da qui che passa un vero processo di globalizzazione dei diritti umani, come sta con tanta, tanta fatica avvedendo per quanto riguarda i rapporti con la Cina. Sono i rapporti commerciali che in qualche modo stanno mettendo a nudo la condizione della donna in quel Paese. E forse questa è l’unica occasione che abbiamo, ma se dietro i trattati commerciali si nascondono solamente interessi di lobby, di multinazionali senza che a questo si accompagni un vero progresso della condizione umana, be’ allora forse la visione antropologica avrà la meglio, ma visione antropologica è quella che ci riporta al regno animale e quindi ci riporta indietro di millenni. Potremmo avere, sì, tanti confort, tanti benefici, potremmo avere tanti prodotti anche a costi più accessibili, ma ritorneremmo indietro di millenni, e penso invece che la nostra strada sia verso il pieno sviluppo della dignità umana in tutto il mondo. Grazie. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Bernaudo. Ne ha facoltà. BERNAUDO (LRP). Signor Presidente, Sakineh nel 2006 ha avuto una prima condanna per relazione illecita ed è stata appunto condannata a 99 frustrate. Successivamente è stata condannata per Atti consiliari 31 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 adulterio e quindi alla lapidazione. Di nuovo poi è stata coinvolta nell’omicidio del marito ed è stata quindi condannata per omicidio, quindi ad impiccagione. E’ stata fatta una campagna internazionale che ci vede oggi qui protagonisti e che ha coinvolto anche gli Stati Uniti d’America con Hillary Clinton. Ma non sorprende che oggi il Consiglio regionale del Lazio, seppur con i suoi limitati poteri in politica estera, si occupi di un caso così importante, perché i primi ad abolire la pena di morte nel mondo siamo stati noi. E’ stato il Granducato di Toscana ad abolirla nel 1786. Non sorprende nemmeno che dall’Italia, grazie all’associazione “Nessuno tocchi Caino” sia partita una grande campagna internazionale per la moratoria contro la pena di morte. Però oggi qui noi dobbiamo avere il coraggio di dire anche ai nostri amici americani - e io da liberale, da occidentale lo faccio con molta fermezza - che non è possibile fare campagne internazionali sacrosante per la condanna di Sakineh e avere ancora nel proprio Paese la pena di morte. Quindi per quanto mi riguarda il mio voto - e parlo ovviamente a titolo personale - a favore di questa mozione riguarda una visione più complessiva della pena di morte nel mondo e un richiamo importante anche agli Stati Uniti d’America. augurarmi che questo Consiglio possa avere la possibilità di essere vicino e di esprimere la propria voce anche nei confronti di un’altra donna pachistana, anch’essa condannata a morte per il semplice fatto di essere cristiana. E’ chiusa ancora nelle carceri e sottoposta a violenze dai suoi aguzzini. Ovviamente nel rispetto delle regole di questo Consiglio, Presidente, noi siamo i primi che dobbiamo rispettare il Regolamento, ma sono certa che sia talmente importante e talmente urgente una voce da parte di questo Consiglio regionale in favore dei diritti umani che troveremo una soluzione per poterci esprimere anche su questo. PRESIDENTE. discussione. Dichiaro chiusa la votazione la Votazioni PRESIDENTE. mozione n. 68. Pongo in (Il Consiglio approva all’unanimità) Pongo in votazione la mozione n. 109. (Il Consiglio approva all’unanimità) ***** PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la consigliera Tarzia. Ne ha facoltà. TARZIA (LRP). Signor Presidente, non voglio ripetere le cose molto importanti dette in questa Aula oggi. Nel caso della mozione Sakineh stiamo affrontando temi quali i diritti umani che ovviamente non devono avere e non hanno nessun tipo di appartenenza religiosa, né politica, appartengono all’uomo e alla dignità umana, e una realtà come la nostra, come il Consiglio regionale del Lazio, credo che, richiamando tutti ad un’attenzione su questo caso, abbia un peso importante nella scena nazionale e internazionale e si possa unire a quel coro che da tutte le parti, da tutte le culture e da tutte le democrazie sta facendo sentire la sua voce. Colgo l’occasione naturalmente anche per Mozione n. 107 del giorno 27 ottobre.2010, proposta dai consiglieri Rossodivita,Berardo, Bonelli, Montino, Nieri, Carducci Artenisio, Romanzi, Brozzi, Fiorito, Maruccio, Peduzzi, Nobile, Celli,concernente: “richiesta di intervento al Governo italiano affinché venga scongiurata pena di morte per Tarek Aziz”. (Allegato n. 6) Discussione generale PRESIDENTE. L’ordine del giorno, al punto 2, reca: Mozione n. 107 del giorno 27 ottobre 2010, proposta dai consiglieri Rossodivita, Berardo, Bonelli, Montino, Nieri, Carducci Artenisio, Romanzi, Brozzi, Fiorito, Atti consiliari 32 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 Maruccio, Peduzzi, Nobile, Celli, concernente: “Richiesta di intervento al Governo italiano affinché venga scongiurata pena di morte per Tarek Aziz”. Ha chiesto di parlare il consigliere Rossodivita per illustrare la mozione. Ne ha facoltà. ROSSODIVITA (LBP-Fe). Signor Presidente, questa mozione evidentemente si inserisce nel filone di discussione che stiamo affrontando in questo inizio di seduta del Consiglio regionale, ed è la mozione che si occupa, appunto, della condanna a morte di Tarek Aziz. E’ una mozione che è stata sottoscritta da tutti i capogruppo del Consiglio regionale e che quindi vede già l’adesione di tutti i gruppi, ad eccezione del gruppo La Destra, con il capogruppo Storace, per il resto, anche le altre formazioni della maggioranza hanno ritenuto di dover aderire a questa mozione. Sappiamo che contro la condanna a morte di Tarek Aziz - in questo caso possiamo evidentemente parlare di “Nessuno tocchi Caino” -, contro questa condanna a morte già si è mosso il Governo italiano, già si è mossa l’Unione europea, si è mosso anche il Vaticano e Marco Pannella che dal 2 ottobre di quest’anno ha condotto un lunghissimo sciopero della fame, con uno sciopero della sete che è arrivato al sesto giorno e che ha prodotto l’impegno del Ministro Frattini di recarsi in Iraq insieme a Marco Pannella per scongiurare l’esecuzione di Tarek Aziz. Tutto questo movimento nazionale ed internazionale ha prodotto peraltro anche una dichiarazione del Presidente iracheno Talabani che, da socialista, ha ritenuto di dover affermare - e tra l’altro non si tratta del Presidente uscente, poiché è stato riconfermato - anche la sospensione della pena di morte nei confronti del cristiano Tarek Aziz. Quindi questa mozione chiama la Regione Lazio, e quindi esprime un intento per il quale anche la Regione Lazio dovrebbe, ove venisse approvata, come evidentemente auspichiamo, chiedere al Governo italiano di non terminare i propri sforzi affinché Tarek Aziz non sia ucciso. Vorrei aggiungere altre due parole. Ritengo, con riferimento al precedente intervento fatto dal collega Nieri riguardo alla precedente mozione, sia molto importante il tema della informazione, ecco io penso che queste mozioni che stiamo approvando - quella su Sakineh è stata approvata - debbano dare anche un segno ai media rispetto alla necessità di trattare questi temi e non di popolare di cronaca nera “truculenta” le serate degli italiani in televisione. Vorrei anche in questa sede lasciare agli atti - non è la sede propria, è già stato fatto anche nelle sedi più appropriate l’inadempienza della concessionaria del servizio pubblico Rai-Tv che nel contratto di servizio 2007/2009 aveva l’obbligo di realizzare, proprio nel senso auspicato dal collega Nieri, un format sui diritti umani, quindi un programma televisivo dedicato, in orari di buon ascolto, alla violazione dei diritti umani nel mondo per contribuire a far crescere la coscienza dei cittadini italiani su questi temi, e la Rai purtroppo ancora una volta è stata inadempiente. Vorrei rassicurare anche il collega Bernaudo rispetto a ciò che ha detto con riferimento alla posizione degli USA. La battaglia contro la pena di morte va fatta “senza se e senza ma” nei confronti di tutti quanti i Paesi che la applicano. Ci sono situazioni, come quella irachena, che hanno prodotto sicuramente un processo penale, un processo giuridico “farsa” che ha portato alla condanna a morte di Tarek Aziz senza un minimo di garanzia di standard processuali relativi ai diritti della difesa e ci sono condanne a morte che vengono emesse anche in Paesi considerati, diciamo, più civili ed avanzati in termini di garanzie dei diritti umani, ma condanne a morte che sono ugualmente da combattere, sbagliate, e c’è qui il collega Bonelli, faccio presente, appunto, come già è stato fatto presente, che anche in Italia noi abbiamo una situazione per la quale un’azienda italiana rischia di concorrere con i governatori degli Stati Uniti a praticare la pena di morte fornendo un Atti consiliari 33 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 farmaco utilizzato nei protocolli statunitensi, in particolare il Pentotal, che non è più trovabile negli Stati Uniti, poiché l’azienda, la casa madre che produceva questo farmaco negli Stati Uniti è stata chiusa, e la linea di produzione è stata trasferita in Italia, a Milano, non nella nostra Regione, altrimenti avremmo già fatto qualcosa in questa Regione, e pare appunto che l’approvvigionamento di Pentotal per procurare la morte a delle persone parta dalla nostra Italia. Allora per scongiurare questo e per scongiurare la pena di morte di Tarek Aziz vi invito a votare questa mozione. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere De Romanis. Ne ha facoltà. DE ROMANIS (Pdl). Signor Presidente, anche su questo punto all’ordine del giorno siamo sul tema dei diritti umani, nonostante Tarek Aziz sia stato leader di un sanguinoso regime, noi vogliamo anche in questo caso rispettare i diritti umani perché il valore della dignità della persona, la dignità umana è un valore che ci è stato tramandato dai tempi, è un valore del cristianesimo, ma è un valore consolidato anche nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea. Anche per Tarek Aziz il mio gruppo politico è ovviamente a favore di una mozione che scongiuri, che possa aiutare ad intervenire presso le autorità irachene per scongiurare questa condanna a morte. Oggi, parlando di diritti umani, ho apprezzato anche alcuni interventi dell’opposizione, fra cui quello dai banchi di Italia dei valori, dove si parlava di sete di vendetta dei vincitori. Siamo tutti contro il giacobinismo, quindi anche in questo caso ho apprezzato chi parlava di Gesù Cristo come del primo palestinese, quindi il primo ebreo che aveva chiesto di non lapidare, sennonché su questa mozione, che risale al 27 ottobre, c’è una richiesta di intervento al Governo italiano, il Governo italiano, come avete già detto nei vostri interventi in Aula, è già intervenuto, è intervenuto, a dire la verità, per bocca del Ministro Frattini già il giorno prima della presentazione della mozione, perché la prima dichiarazione è del 26 ottobre, il Ministro Frattini era in Cina in missione istituzionale con il Presidente Napolitano e insieme, congiuntamente, hanno comunicato la loro richiesta di stop all’esecuzione, richiesta arrivata subito dopo, o nello stesso tempo, anche dal Vaticano per bocca di Padre Lombardi e da parte dell’Unione europea tramite l’alto rappresentante per la politica estera, Catherine Ashton. Quindi c’è stata subito una mobilitazione a livello internazionale, anche il Governo italiano si è subito mosso. La vicenda è proseguita con lo sciopero della sete di Marco Pannella che il Ministro Frattini non ha sottovalutato, ha chiesto insistentemente a Marco Pannella di interrompere lo sciopero della sete promettendogli di proseguire nell’intervento, Marco Pannella ha apprezzato l’impegno del Ministro Frattini di andare a Baghdad quanto prima per proseguire questo intervento cominciato con le dichiarazioni alla stampa. Marco Pannella ha apprezzato la posizione del ministro Frattini, quindi del Governo italiano tanto da interrompere lo sciopero della sete e il Ministro Frattini - lo posso annunciare, non so se è già sulle agenzie di stampa - ha annunciato questa visita a Baghdad che fa parte di una missione in più paesi entro la fine di questa settimana. Per cui noi sappiamo che il Governo italiano si sta impegnando, nelle parole dell’intervento dei radicali c’era appunto l’indicazione che con questa mozione si sarebbe chiesto o impegnavamo la Presidente Polverini a chiedere al Governo italiano di non terminare i propri sforzi. Sulla carta però c’è la richiesta di intervento, non di non terminare i propri sforzi, forse perché la mozione è stata superata dagli eventi, ma proporrei di riformulare un attimo la richiesta perché se noi approviamo questa mozione, alla quale abbiamo aderito come gruppo, e ne siamo fieri, per le premesse che ho fatto sul rispetto della dignità umana, però se impegniamo la Presidente della Regione a chiedere al Governo italiano di intervenire con urgenza, è una cosa già avvenuta, più che Atti consiliari 34 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 altro noi potremmo esprimere un apprezzamento per l’intervento che il Governo italiano sta attuando, magari impegnando la Presidente della Giunta regionale, come abbiamo già espresso nelle mozioni precedenti, come per la condanna a morte per Sakineh, a trasmettere alle autorità irachene questa mozione e comunque impegnarsi anche direttamente nei confronti delle autorità irachene. Nei confronti del Governo italiano la Giunta e la Presidente della Regione non possono chiedere con urgenza di intervenire quando il Governo italiano è intervenuto d’urgenza, sta proseguendo già, possiamo soltanto apprezzare questo intervento urgente e apprezzare che il Governo, come dimostrato dalla visita del ministro Frattini a Baghdad, sta proseguendo su questo. Oltretutto ricordo, come ci ha ricordato il ministro Frattini, che un intervento ufficiale nei confronti delle autorità irachene non può essere fatto finché il processo giudiziario non porta alla condanna a morte. In realtà siamo soltanto all’inizio del giudizio di appello, poi ci sarà la Corte suprema. Fino a quel momento formalmente il Governo italiano non può chiedere alle autorità irachene nulla. Può solamente in questo momento, quindi durante il processo, sensibilizzare il Governo iracheno e questo lo sta facendo. Questo noi lo chiediamo, quindi apprezziamo che il Governo italiano si stia muovendo in questo modo e chiediamo magari anche alla Presidente alla Giunta Polverini direttamente, come abbiamo fatto per Sakineh, di sensibilizzare le autorità irachene sulla situazione di Tarek Aziz al quale dobbiamo dare la stessa dignità umana che diamo a Sakineh. So che c’è all’ordine del giorno anche la vicenda del comandante Shalit. Quindi chiedo ai presentatori della mozione se possiamo attualizzarla. Ovviamente siamo favorevoli alla posizione attualizzata di questa mozione. Grazie. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Rossodivita. Ne ha facoltà. ROSSODIVITA (LBP-Fe). Signor Presidente, noi siamo assolutamente disponibili a fare ciò che è stato auspicato dal collega. Faccio presente peraltro che sulla mozione di Sakineh, appena approvata, c’è l’impegno della Presidente della Regione Lazio a sollecitare il Governo ad assumere ogni iniziativa. Stiamo parlando chiaramente di politica e non di impegni giuridicamente vincolanti, diritto o altro. E’ chiaro che c’è l’autonomia dello Stato estero, è chiaro che il Governo italiano può agire per vie diplomatiche, è chiaro che la Regione Lazio non può coartare il ministro degli esteri a fare alcunché. Stiamo parlando di politica, la stessa di cui abbiamo parlato e che abbiamo approvato con la mozione di Sakineh. Detto questo, proprio perché questa mozione reca una data successiva alle prese di posizione del Ministro Frattini - in particolar modo faccio riferimento alla presa di posizione in cui il Ministro si è impegnato a recarsi in Iraq, che è stata determinante per far cessare lo sciopero della sete di Marco Pannella -, siamo d’accordo a riformulare in questo senso: “Tutto ciò premesso e considerato, il Consiglio regionale impegna la Presidente della Regione a sostenere il Governo italiano…” PRESIDENTE. Formalizzate la proposta, per cortesia. Sentitevi con De Romanis… ROSSODIVITA (LBP-Fe). rendiamo pubblica. Intanto la PRESIDENTE. La rendiamo pubblica dopo. ROSSODIVITA (LBP-Fe). Conoscibile a chi deve votare. PRESIDENTE. Così continuiamo il dibattito. ROSSODIVITA (LBP-Fe). Ma se continuiamo il dibattito su una proposta che noi siamo disposti a modificare… PRESIDENTE. Gli altri consiglieri hanno ascoltato sia l’intervento di De Romanis sia Atti consiliari 35 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 la disponibilità di Rossodivita. ROSSODIVITA (LBP-Fe). Presidente, io formalizzo la modifica, però vorrei che il dibattito continuasse sul dispositivo che è stato proposto dal collega come modificato. Noi intenderemmo modificare questo dispositivo e quindi il dibattito può proseguire su questo dispositivo se siamo d’accordo. Continuo la lettura: “ […] a sostenere il Governo italiano, affinché prosegua con urgenza nell’intervento nei confronti delle autorità irachene perché sia evitata l’esecuzione di Tarek Aziz”. Formalizziamo la proposta. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la consigliera Rodano. Ne ha facoltà. RODANO (Idv). Signor Presidente, per dichiarare il voto favorevole alla mozione che stiamo discutendo così come adesso modificata dal consigliere Rossodivita, e per sottolineare soltanto un punto, che qui stiamo proprio a “nessuno tocchi Caino”, nel senso che questo è il classico caso di una persona responsabile - parlare di “colpevole” sarebbe cosa più complessa - di eventi drammatici, catastrofici in Iraq. Io ero contraria alla guerra in Iraq, noi in questo caso ci rivolgiamo ad un governo che non è il Governo iraniano, è il Governo iracheno successivo ad una guerra che l’Occidente ha combattuto e che ha combattuto anche il nostro Paese con delle vittime, con dei nostri compatrioti che sono caduti in quella guerra. E, diciamo, abbiamo in una qualche misura una responsabilità e forse anche un diritto maggiore di poter chiedere a questo Governo iracheno che nasce dall’impegno delle forze occidentali, costruito, come si diceva, per portare la democrazia in questo Paese, che questa democrazia si espliciti. Conosciamo tutti la situazione irachena, non voglio fare adesso propaganda, non è questo il punto, ma un atto nei confronti dell’Occidente, che si è impegnato, insisto, anche con sacrificio di sangue da parte dei nostri compatrioti, che apra uno spiraglio effettivo ad una costruzione democratica, ad una convivenza tra etnie, tra componenti religiose diverse, credo che sarebbe particolarmente rilevante. Come credo che sia rilevante anche in questo caso un impegno unanime, proprio nell’auspicio di poter superare una delle grandi tragedie dell’ultimo ventennio, qual è effettivamente la vicenda irachena, in cui l’uccisione, anzi l’esecuzione per la precisione, di Tarek Aziz sarebbe un ulteriore drammatico suggello. Quindi credo che sia molto importante che questo Consiglio si pronunci unanimemente, sapendo che in una qualche misura teoricamente noi ci rivolgiamo ad un Paese “amico”, e quindi credo che con questa consapevolezza noi dovremmo insistere fortemente. Bene ha fatto Pannella, che tra l’altro con lo sciopero della fame e della sete tendeva a sottolineare anche la possibilità di una diversa conclusione, di un diverso andamento della vicenda irachena. Sappiamo che questa è una vicenda dolorosa degli ultimi decenni della storia europea e della storia dell’Occidente, credo che chiedere questa cosa significhi anche cercare di suggerire all’Iraq un’uscita in avanti da un periodo veramente tragico. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Nieri. Ne ha facoltà. NIERI (Sel-V). Signor Presidente, poche cose. Certo ha ragione la collega Rodano, in questi giorni poi questo è ritornato tra i fatti di cronaca che stanno coinvolgendo l’intero pianeta. Se noi pensassimo solamente, per noi che siamo scesi in piazza con il mondo pacifista, alle argomentazioni su cui si è costruita quella guerra, se noi pensiamo, adesso che stiamo votando questa mozione per chiedere di evitare la pena di morte per Tarek Aziz, in realtà che tutto quello era impostato sul fatto che con la guerra si portava la democrazia in quel Paese, be’, però io, siccome su questo condivido veramente tutto quello che è stato detto, vorrei fare un passettino indietro Atti consiliari 36 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 rispetto al dibattito alto che sta facendo l’Aula. Siccome parliamo sempre della pena di morte di un altro Paese dove noi abbiamo contribuito a portare la democrazia, vorrei invece dire qualcosa un po’ controcorrente, usare questo per dire qualcosa che riguarda noi. L’ho detto prima rispetto a Sakineh, è facile, ci troviamo tutti d’accordo quando parliamo di fatti del genere, però io vorrei leggere una lista, la vorrei leggere a me stesso, perché ogni volta che la leggo mi vengono i brividi dietro la schiena e mi vergogno, mi vergogno di quello che sta succedendo in questo Paese: Pierpaolo Ciullo, 39 anni, si è suicidato nel carcere di Altamura a Bari il 2 gennaio del 2010; Celeste Frau, 62 anni, anche lui il 5 gennaio suicidato a Cagliari; Giacomo Attolini, 49 anni, il 7 gennaio si suicida a Verona; Antonio Tammaro, 28 anni, il 7 gennaio si suicida a Sulmona; Addine Abellativ, 27 anni, suicidato il 13 gennaio 2010 a Massa Carrara; Mohamed El Aboubj, suicidato a San Vittore il 15 gennaio del 2010; Ivano Volpi, 29 anni, il 19 gennaio suicidio a Spoleto; Antonio Fondelli, 52 anni, il 9 febbraio malattia a Regina Coeli, qui a Roma; Adel Ben Massoud, 57 anni, il 12 febbraio del 2010 si è suicidato a Livorno; Giuseppe Nardella, 45 anni, il 13 febbraio 2010 morte da accertare a Lecce; un detenuto tunisino, non sappiamo neanche il nome, di 26 anni, il 22 febbraio del 2010 si è suicidato a Brescia; Walid Aloui, 28 anni, il 23 febbraio suicidio a Padova, reclusione; Vincenzo Balsamo, 40 anni, il 23 febbraio si è suicidato a Fermo; Alessandro Furulli, 42 anni, il 24 febbraio, suicidio a Vibo Valentia; Roberto Giuliani, 47 anni, il 25 febbraio 2010, suicidio qui a Roma, Rebibbia; Abibes Onuzi, 30 anni, il 3 marzo 2010, anche lui da accertare a Livorno; Giuseppe Sorrentino, 35 anni, il 7 marzo 2010, suicida a Padova, reclusione; Angelo Russo, 31 anni il 10 marzo del 2010 si è suicidato a Poggioreale; un altro detenuto italiano, non sappiamo il nome, 29 anni, il 18 marzo 2010 è morto per malattia a Secondigliano, a Napoli; Marcantonio De Angelis, 29 anni, il 19 marzo 2010 è morto per malattia a Catania, piazza Lanza; Agostino G., 35 anni, il 20 marzo 2010 è morto per malattia a Viterbo, nella nostra Regione; Francesco Iannuzzi, 40 anni il 24 marzo 2010 è deceduto per morte da accertare ad Alba; Angelo Musolino, 50 anni, il 25 marzo 2010 è morto per malattia a Bergamo; un altro detenuto italiano, 47 anni, il 28 marzo 2010, suicida a Reggio Emilia; Emanuele Carbone, 71 anni - 71 anni! - il 31 marzo 2010 è morto per malattia a Lecce; Luca Antonion, 41 anni, il 1° primo aprile del 2010 è morto, da accertare, a Padova; Romano Iaria, 54 anni, il 3 aprile 2010 si è suicidato a Sulmona; Carmine B., 39 anni, il 7 aprile del 2010 si è suicidato a Benevento: Domenico Cardarelli 39 anni è deceduto per morte da accertare l’8 aprile 2010, sempre nel carcere di Sulmona; un altro detenuto italiano, 40 anni, l’11 aprile si è suicidato a Santa Maria Capua Vetere; Daniele Bellante, 31 anni, il 13 aprile 2010 si è suicidato a Rebibbia; Carmine Verderame, 50 anni, il 14 aprile 2010 è morto per malattia a Secondigliano; Antonio Zingaro, 40 anni, il 14 aprile 2010 è morto per morte da accertare, sempre a Secondigliano; Giuseppe Palumbo, 34 anni, il 23 aprile 2010 si è suicidato a Firenze; Gianluca Protino, 34 anni, il 27 aprile 2010 si è suicidato a Teramo; Eraldo De Magro, 57 anni, il 6 maggio del 2010 si è suicidato a Como; Valesine Ivanov Chirilov, 33 anni - 33 anni! l’8 maggio del 2010 si è suicidato a San Vittore; Domenico Franzese, 45 anni, il 15 maggio del 2010 si è suicidato a Siracusa; Aldo Caselli, 44 anni, il 19 maggio del 2010 si è suicidato a Reggio Emilia; Fabrizio S., 32 anni, il 20 maggio del 2010, per malattia è morto nel carcere di Frosinone; Giuseppe Bonafè, 44 anni, il 25 maggio del 2010 è morto per malattia a Sanremo; un altro detenuto italiano di 40 anni, il 27 maggio del 2010 è morto per malattia a Cagliari; c’è poi un altro detenuto straniero di cui non si sa il nome, 30 anni, il 28 maggio del 2010 si è suicidato a Lecce; così si è suicidato Alessandro Lamagna, di 34 anni, a Salerno; Francesco Caneo, 44 anni, il 12 giugno del 2010 si è suicidato a Opera, Milano; Luigi Atti consiliari 37 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 Coluccello, 34 anni, il 12 giugno del 2010 si è suicidato a Lecce; Antonio Di Magro, 43 anni, il 15 giugno del 2010 si è suicidato a Catania, alla Bicocca; Thomas Goler, 43 anni, il 21 giugno del 2010 si è suicidato a Bolzano; Ialin Afthani, 22 anni, il 27 giugno del 2010 si è suicidato ad Agrigento, Marcello Mento, 37 anni, il 28 giugno si è suicidato a Giarre; Santino Madice, 25 anni, il 30 giugno del 2010 si è suicidato a Padova; Ugo Cidale, 47 anni, il 3 luglio è morto per malattia a Rebibbia, qui a Roma; Alessandro Fossi, 40 anni, il 9 luglio per overdose a Sollicciano; Antimo Spada, 35 anni, si è suicidato il 14 luglio 2010 a Torino; Shabit Autisi, 39 anni, morte da accertare, il 17 luglio a Padova; Italo Saba, 53 anni, il 18 luglio si è suicidato a Sassari; Rocco Manfrè, 65 anni, il 18 luglio si è suicidato a Caltanissetta; Andrea Corallo, 39 anni, il 23 luglio si è suicidato a Catania; Corrado Liotta, 44 anni, il 27 luglio si è suicidato a Siracusa; Stefano Crocetti, 42 anni, il 4 agosto, morte da accertare ad Aversa; Hamed Adapi 43 anni, il 5 agosto si è suicidato a Brindisi; Mauro M., 32 anni, il 6 agosto è morto per malattia a Frosinone; Riccardo Greco, 50 anni, si è suicidato l’11 agosto sempre qui a Roma, a Rebibbia, Dino Naso, 41 anni, il 16 agosto è morto per malattia a Palermo, all’Ucciardone; Massimo Calersi, 43 anni, il 20 agosto, morte da accertare a Castelfranco… (Interruzione del consigliere Storace) Siamo al tema e adesso lo dirò perché siamo al tema. Sergio Scotti, 32 anni, 24 agosto, morte da accertare a Napoli, a Poggioreale; Raffaele Panariello, 43 anni, 25 agosto a Sulmona, morte da accertare; detenuto algerino, 27 anni, suicida il 28 agosto a Siracusa; Pietro Folgeni, 44 anni, il 31 agosto è morto per malattia a Bologna; Moeze Aiadi, 33 anni, il 5 agosto è morto per malattia a Pisa; Giuseppe Coppola, 60 anni, il 5 settembre è morto per malattia a Poggioreale; Francesco Consolo, 32 anni, l’8 settembre si è suicidato a Napoli, a Poggioreale; Ivan Maggi, 22 anni, l’8 settembre per suicidio è morto a La Spezia; Rodolfo Gottardo, 50 anni, il 14 settembre si è suicidato a Torino; un altro detenuto italiano senza nome di 40 anni il 15 settembre per morte da accertare a Prato; Placido Gaia, 64 anni, il 16 settembre è morto per malattia a Torino; un detenuto italiano di 48 anni il 17 settembre è morto per malattia a Lecce; un detenuto marocchino di 22 anni, il 22 settembre si è suicidato a Venezia; Massimo Orientale, 25 anni, il 25 settembre è morto a Prato per malattia; Aiube Gaze, 26 anni, il 25 settembre si è suicidato ad Ancona; Mirco Sacchette, 27 anni, il 27 settembre si è suicidato a Belluno; Antonio Granata, 35 anni il 4 ottobre 2010 si è suicidato a Poggioreale; un detenuto colombiano di 27 anni, l’8 ottobre si è suicidato a Siracusa; Carmine Di Bartolo, 42 anni, il 12 ottobre si è suicidato a Ravenna; Simone L. un italiano, 35 anni, il 14 ottobre si è suicidato a Pistoia; Alberto Grandi, 22 anni, il 22 ottobre si è suicidato ad Ancona. Giancarlo Pergola, 55 anni, il 28 ottobre si è suicidato a Foggia… PRESIDENTE. La invito a concludere. NIERI (Sel-V). Ho finito, per fortuna ce ne sono solo altri tre! …32 anni si è suicidato a Bologna; Ferrantino Raffaele, 41 anni, il 18 novembre 2010 si è suicidato a Foggia; Gaetano Antonio, 46 anni, il 19 novembre 2010 si è suicidato a Palmi; D’Angelo Rocco, 53 anni, si è suicidato il 28 novembre del 2010 a Carinola, Caserta. Non vedo più il collega Storace! In realtà purtroppo questo elenco ci riporta a un fatto drammatico, e qui chiudo, che ci troviamo sempre ovviamente d’accordo a parlare della pena di morte, di fatti drammatici come quelli che abbiamo discusso oggi, il problema è che forse dovremmo prendere atto che lo stato di sovraffollamento nelle carceri italiane produce questo e io penso che chi sta nelle istituzioni, chi sta in un’Aula come questa si debba sentire fino in fondo coinvolto da un elenco di morte come questo. Mi auguro che discuteremo presto la mozione sul carcere perché anche questi non 38 Atti consiliari Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 è che sono morti per caso, anche questo ci deve far riflettere se nel nostro Paese veramente, rispetto a quelle cose che ha detto, rifacendosi al Beccaria, Raffaele D'Ambrosio, fino in fondo noi abbiano cacciato dalla porta la pena di morte. Grazie. visto all’interno dell’ordine del giorno, che riguarda lo stesso argomento, ovviamente da un punto di vista diverso… PRESIDENTE. Dovrebbe l’anticipazione della mozione discussione unificata. chiedere per una Votazioni PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discussione. Ho ricevuto un emendamento a firma di Berardo, Rossodivita e De Romanis, lo leggo testualmente. La prima riga è così sostituita: “A sostenere il Governo italiano affinché prosegua l’intervento con urgenza nei confronti delle autorità irachene”. Pongo in votazione l’emendamento Rossodivita, De Romanis, Berardo. (Il Consiglio approva a maggioranza) Pongo in votazione la mozione così come emendata. NOBILE (Fds). Abbiamo chiesto sia nella scorsa riunione del Consiglio che in questa di inserirla all’ordine del giorno. Non c'è. Crediamo che sia utile anticipare la mozione n. 41 per discuterla assieme alla mozione n. 31 che riguarda lo stesso argomento, ovviamente da un punto di vista diverso. Crediamo comunque che sia importante ascoltare e discutere anche questa mozione… (Interruzione di un consigliere) PRESIDENTE. Ha chiesto un’anticipazione, che può essere richiesta da un capogruppo o da tre consiglieri regionali… (Interruzione di un consigliere) (Il Consiglio approva a maggioranza) ***** Mozione n. 31 del giorno 7 luglio 2010, proposta dal consigliere Irmici, concernente:liberazione del caporale dell'esercito israeliano Galit Shalit (Allegato n. 7) Discussione generale PRESIDENTE. L’ordine del giorno al punto 3, reca: Mozione n. 31 del giorno 7 luglio 2010, proposta dal consigliere Irmici, concernente: “Liberazione del caporale dell'esercito israeliano Galit Shalit”… (Interruzione del consigliere Nobile) Ha chiesto di parlare il consigliere Nobile. Ne ha facoltà. NOBILE (Fds). Chiedo di poter discutere in forma unificata la mozione n. 41 che non ho E’ al punto 40 dell’ordine del giorno. Ha chiesto di parlare il consigliere Irmici. Ne ha facoltà. IRMICI (Pdl). Signor Presidente, assessori, colleghi e colleghe, che oggi si discuta questa mozione insieme ad altre che hanno tutte a che fare con i diritti umani è molto importante, ed è importante anche perché la discussione di questa mozione può sgombrare i dubbi di un serpeggiare, anche in quest’Aula, di sentimenti antisemiti. E’ molto importante visto che c'è un ritorno, in Europa e nel mondo, di un antisemitismo che abbiamo visto più volte esprimersi colpendo sinagoghe, cittadini israeliani, concittadini di religione ebraica. La vicenda di Ghilat Shalit è una vicenda sconcertante e nello stesso tempo emblematica, evidenzia la drammatica situazione in cui versa la tutela dei diritti umani e delle libertà individuali in Medio Oriente, tutela che è già di per sé difficile in una situazione di guerra, ma che è certamente Atti consiliari 39 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 ancora più resa complicata in una zona dove opera un gruppo terrorista, foraggiato dall’Iran di Ahmadinejad, quale è appunto Hamas. Ghilat Shalit è stato rapito il 25 giugno del 2006, aveva da poco finito gli esami di maturità e da appena undici mesi era in servizio militare. Vale la pena sottolineare che da allora sono passati oltre quattro anni e si deve tenere presente che non è stato rapito fuori dal territorio israeliano, non è stato rapito in un’operazione di combattimento o in un’operazione di polizia, ma è stato rapito nel territorio israeliano mentre svolgeva una semplice e ordinaria operazione di pattugliamento. Quindi si tratta di un rapimento premeditato da un’organizzazione terrorista che con quell’atto intendeva compromettere e minare un processo di distensione che in quel momento si stava avviando tra Israele e Al Fatah. Non dimentichiamo che il rapimento di Shalit è avvenuto appena pochi giorni dopo lo sgombero dell’esercito israeliano dalla striscia di Gaza per scelta unilaterale del Governo israeliano, proprio per favorire il processo di pace. Dobbiamo anche ricordare che per minare il processo di pace un gruppo affratellato ad Hamas, al nord, al confine con il Libano, Hezbollah, diciassette giorni dopo ha rapito due soldati israeliani. Questi due soldati israeliani sono stati rapiti in circostanze del tutto analoghe, sempre in territorio israeliano, mentre svolgevano un normale servizio di pattugliamento. Quei due soldati non sono più tornati vivi in Patria, sono stati restituiti ai familiari cadaveri. Voglio ricordare che il girovagare dei genitori di Shalit di Paese in Paese per cercare la solidarietà al fine di riavere il proprio figlio e poterlo riabbracciare, ha avuto una risposta da Hamas, hanno fatto circolare un osceno cartone animato dove si vedono il padre e la madre di Shalit che girano in tutto il mondo per chiedere solidarietà ai vari Capi di Stato e alla fine di questo cartone si vedono il padre e la madre di Shalit che tornano a casa, aprono la porta e trovano il cadavere del figlio. Ciò va sottolineato per dire quanto questo gruppo terroristico giochi sugli aspetti più macabri e più ripugnanti di fronte a una vicenda umana e dolorosa. Quindi, dicevo che invece Ghilat è prigioniero, ma ancora vivo. Tuttavia, e questo è l’altro aspetto inquietante, da 55 mesi nessuno ha potuto fare visita a Shalit, almeno per poter avere notizie sulla salute. Nulla. Non il padre, non la madre, non la Croce Rossa. Alla Croce Rossa è stato anche impedito di fare arrivare a Shalit la corrispondenza che parenti, amici, conoscenti gli hanno inviato. Come si vede, è una vicenda che si inquadra pienamente nella questione dei diritti umani. Siamo di fronte ad una situazione dove sono state violate tutte le norme sancite dal diritto internazionale, ignorate le convenzioni che devono salvaguardare anche nel pieno della guerra l’inviolabilità della persona, ignorate tutte le garanzie poste in atto in favore della vita e della dignità di un prigioniero. E’ quindi una situazione dolorosa, a cui si deve dare una risposta forte. E l’Italia sta dando una risposta forte. Molti Paesi si sono mobilitati, l’Italia forse più degli altri. Ricordiamo che il Comune di Roma, il Sindaco Alemanno, il Consiglio comunale si sono fortemente impegnati, e hanno dato a Shalit la cittadinanza romana, quindi parliamo di un nostro concittadino. Anche la Presidente Polverini si è impegnata su questa questione prendendo già diverse ed encomiabili iniziative. Ora però bisogna fare di più, perché si continua a vivere in una situazione di grande incertezza, di Shalit non si sa ancora pressoché nulla e questa è una situazione assolutamente inaccettabile. Aggiungo che un successo su questo terreno, cioè la liberazione di Shalit, potrebbe essere un fatto molto importante, anche per poter aiutare la parte più ragionevole dei palestinesi, Al Fatah, a portare avanti con il Governo israeliano il processo di pace in quella terra martoriata. Quindi la mozione che io ho presentato vuole impegnare la Regione Lazio su un terreno che d’altra parte l’ha sempre contraddistinta. Io ricordo che nella Atti consiliari 40 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 Legislatura in cui era Presidente il collega Storace abbiamo visto tutta una serie di iniziative positive verso Israele e verso quell’area, al fine di costruire un clima di distensione, e dobbiamo continuare su questa linea. Quindi la Regione Lazio è giusto che continui a fare la sua parte e prenda iniziative nella direzione di questa mozione per la liberazione di Ghilat Shalit. Grazie. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Storace. Ne ha facoltà. STORACE (LaD). Grazie Presidente, per manifestare il sostegno all’iniziativa del collega Irmici per quanto riguarda l’argomento che ha portato all’attenzione del Consiglio regionale. Mentre il presentatore della mozione parlava, io sono andato a leggere nella nostra raccolta di agenzie quante notizie siano state date nell’ultimo anno su Shalit, praticamente poche. Cioè noi abbiamo discusso fino a poco fa, Presidente, di mozioni su questioni importanti, Tarek Aziz, Sakineh e quello che si è discusso in quest’Aula, cose che comunque sono al centro del dibattito dell’opinione pubblica mondiale, su questa vicenda a me sembra che sia calata un po’ l’attenzione. Lo dico perché forse è bene che il Consiglio regionale, quando parla di politica internazionale, impari anche a discutere soprattutto delle cose di cui non discutono altri, perché altrimenti rischiamo di fare un Parlamento senza competenze, che si limita ad esprimere opinioni, importanti, autorevoli, che però non offrono all’opinione pubblica un punto di vista altro rispetto alla discussione globale. Sulla vicenda del caporale Shalit io credo che la cosa più sbagliata, e ho apprezzato anche i toni usati dal collega Irmici da questo punto di vista, sarebbe uscire da quella sorta di equidistanza che è necessaria per affrontare queste missioni. E’ evidente che equidistanza non può significare parteggiare per Hamas, occorre capire chi rappresenta chi, e su quella frontiera posizionarsi per tentare di fare ogni sforzo per la pace. Questi sono i giorni, Presidente, delle rivelazioni di WikiLeaks. Nessuna nota è uscita di preoccupazione da nessuna ambasciata, da nessun esponente diplomatico su questa storia che da quattro anni dovrebbe preoccupare il mondo. Arriva anche oggi la voce del Consiglio regionale del Lazio per tenere alta l’attenzione su questa vicenda, per dire “liberatelo”, per esprimere solidarietà a una famiglia che da quattro anni chiede di vedere semplicemente il proprio congiunto. Penso che la voce di condanna di questa Istituzione in questo caso sia più che appropriata e mi associo volentieri ad essa. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Nobile. Ne ha facoltà. NOBILE (Fds). Grazie, Presidente. Inizio questo mio intervento con una nota di rammarico per non aver potuto discutere assieme queste mozioni, la mozione che abbiamo presentato come Gruppo e la mozione di cui stiamo discutendo, perché credo che il Consiglio regionale quando affronta un tema delicato come la questione mediorientale debba provare a svolgere una funzione politica per aiutare un processo di pace difficile, complicato, un processo di pace che mi sembra e ci sembra molto lontano. Da questo punto di vista credo che la mozione presentata dalla maggioranza non vada in questa direzione e lo dico con molta serenità. Dal nostro punto di vista affrontavamo anche la questione del soldato Shalit, ma abbiamo provato e vogliamo provare a fare un ragionamento di contestualizzazione all’interno del quale avviene quel rapimento e in qualche modo si svolge la disputa mediorientale. Bisogna dire con chiarezza che attualmente lo Stato di Israele occupa illegalmente e non secondo noi, ma secondo la Risoluzione n. 242 delle Nazioni Unite, Gaza, la Cisgiordania e Gerusalemme est; che lo Stato di Israele ha subìto una condanna internazionale da parte del Tribunale dell’Aja per la costruzione del muro che cinge d’assedio le città della Cisgiordania; che esiste ormai da molti anni un embargo formidabile, illegale, gravissimo verso la Atti consiliari 41 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 Striscia di Gaza; che oggi - questo è un po’ il punto sul quale noi volevamo svolgere un confronto - all’interno delle carceri israeliane ci sono 8000, sottolineo “8000”, prigionieri politici palestinesi, fra cui Marwan Barghouti che è stato uno dei leader della rivolta del popolo palestinese, di questi 8000, circa 250 sono minorenni secondo i dati non nostri, ma ad esempio di Palestine Monitor e di molte altre associazioni che in quei territori conoscono e hanno una capacità di presenza su un terreno che permette di avere questi dati, che questi prigionieri spesso in larga parte subiscono torture e maltrattamenti; che sarebbero, sempre secondo Palestine Monitor, 6700 i minori palestinesi arrestati e detenuti nelle carceri israeliane tra il 2000 e il 2008; che contrariamente a quanto stabilito dalla Convenzione Onu dei diritti dell’infanzia i palestinesi vengono considerati adulti all’interno di questo contesto; che circa 1500 di questi detenuti non hanno cure mediche; che da quasi quattro anni, in questo senso credo anch’io che ci sia il diritto dei prigionieri, non ricevono visite da parte dei familiari. PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE D’AMBROSIO Ebbene, da quattro anni le forze di occupazione impongono - e le chiamo così, perché così vanno chiamate - l’impossibilità di visita dei familiari a questi prigionieri. Detto questo, noi crediamo che vada fatto ogni sforzo perché ovviamente il soldato Galit Shalit torni alla sua famiglia, ma crediamo che vada fatto uno sforzo, se veramente si vogliono costruire le condizioni di un processo di pace, perché anche quegli 8000 prigionieri palestinesi abbiano una risposta sulle condizioni in cui sono detenuti. Da questo punto di vista crediamo che questa non sia un’opera di propaganda o ideologica, stiamo dando dei dati. Abbiamo parlato fino ad adesso e siamo stati contenti che l’Aula abbia fatto un confronto alto rispetto ai diritti umani, ebbene, dobbiamo sapere che i diritti umani del popolo palestinese in primo luogo in questo momento nella striscia di Gaza non esistono, come non esistono nei campi profughi, come non esistono nei diritti fondamentali che in qualche modo sono determinati all’interno di questo nostro pianeta, che sono i diritti ad avere una terra, ad avere uno stato e avere, in questo senso, una autodeterminazione. Allora noi crediamo che una discussione su un argomento delicato come la questione del soldato Shalit non possa essere affrontata, come se si discutesse di un contesto come un giardino dell’Eden nel quale c'è qualche cattivo che fa un’operazione criminale. Si deve affrontare seriamente in quest’Aula questa questione e noi abbiamo provato a farlo anche all’indomani di quello che è successo, ed erano presenti cittadini italiani all’interno della Freedom flottiglia che è stata aggredita dalle forze di sicurezza di Israele, abbiamo provato ad aprire una discussione su quello che accadeva per il tentativo di varie associazioni in realtà, a livello mondiale, di portare aiuti umanitari all’interno dei territori ridotti nel modo in cui dicevo prima. Quindi riteniamo di non poter dare un voto favorevole, pertanto daremo un voto contrario a questa mozione perché la riteniamo esplicitamente unidirezionale e non capace di dare una lettura ed una indicazione veramente per aiutare il processo di pace e poi ovviamente perché non tiene assolutamente conto del contesto nel quale migliaia milioni di palestinesi oggi sono in questa condizione ed il loro diritto da questo punto di vista, e noi questo lo diciamo con molta chiarezza, anche a resistere sotto l’occupazione crediamo sia un elemento che vada riconosciuto. Se si deve parlare di pace bisogna mettere nelle condizioni tutti di potersi confrontare in quella direzione. Grazie. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere De Romanis. Ne ha facoltà. DE ROMANIS (Pdl). Signor Presidente, dopo il consigliere Nobile sono io ad esprimere rammarico per avere ascoltato certe parole. Atti consiliari 42 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 L’intervento di Nobile è stato sulla sua mozione che non è stata posta all’ordine del giorno, che non era già da prima all’ordine del giorno e che effettivamente non c’entra nulla con la mozione presentata dal collega Irmici. Se vogliamo invece forzare, come vorrebbe il consigliere Nobile, nel paragonare le due mozioni, allora rabbrividisco, rabbrividisco perché stiamo ponendo sul piano dei prigionieri, probabilmente molti dei quali terroristi, un soldato che stava svolgendo il suo mestiere e sembra, ponendo i casi sullo stesso piano, come di volere trattare dei prigionieri con altri prigionieri, oltre tutto parliamo di carcerati per dei motivi, ci saranno poi dei processi nei confronti di questi carcerati. Le fonti non ci sono, qui nella mozione di Nobile, sulle torture ed i maltrattamenti, sembrano solamente delle opinioni personali di un consigliere o di un’unica fonte, Palestine Monitor, che non possiamo ritenere una fonte attendibile, ma più che altro stiamo mettendo il discorso sul piano di dire: “Vi diamo indietro un prigioniero israeliano rapito da organizzazioni terroristiche in cambio di 8000 prigionieri evidentemente imprigionati per motivi di legalità e di sicurezza da parte di uno stato riconosciuto”. Mi sembra come legittimare l’azione delle organizzazioni terroristiche che rapiscono dei militari. Mi sembra di avere sentito una legittimazione di quella azione. Anche esprimere parere negativo sulla mozione di Irmici è come dire: “No, quel comandante, il comandante Shalit, deve rimanere in carcere finché Israele non libera gli 8000 palestinesi”! Questi sono ragionamenti che fanno solamente le organizzazioni terroristiche. Io per questo rabbrividisco! L’intervento del consigliere Nobile è stato soltanto su quella mozione e non su quella di Shalit per cui quando sarà all’ordine del giorno ne discuteremo. Per quanto riguarda la liberazione del comandante Shalit siamo assolutamente a favore della mozione del collega Irmici e ci auguriamo che anche l’intervento della nostra Regione con la mozione, insieme all’intervento della Comunità nella lotta contro il terrorismo in Medio Oriente e non contribuire alla liberazione coetaneo comandante Shalit. internazionale internazionale solo, possa del giovane PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Nieri. Ne ha facoltà. NIERI (Sel-V). Grazie, Presidente. Avevo intenzione di partire diversamente, però adesso ho sentito l’intervento del collega De Romanis, oggettivamente credo che, forse gli è sfuggito, ma ha detto una cosa che non condivido fino in fondo, però dire che le argomentazioni, che io ho ascoltato con attenzione e che debbo dire mi sembra siano state anche molto moderate, del collega Nobile, sono equiparate alle questioni che vengono sostenute dai terroristi mi sembra un po’ forte, se ho capito bene. Intanto mi sento di solidarizzare e dire tranquillamente che io invece la tesi sostenuta da Nobile la condivido, per cui non so se siamo tutti qui terroristi, e rispetto a questa mozione dico subito che il mio gruppo voterà contro per una ragione precisa, proprio perché io credo che il modo con cui ha affrontato la vicenda il collega De Romanis sia proprio un modo per non aiutare il conflitto medio orientale e, non me ne voglia collega Irmici, secondo me la mozione poteva essere impostata veramente in modo diverso e secondo me avrebbe trovato l’unanimità del Consiglio così come le precedenti mozioni, che ovviamente affrontano un tema diverso, non mi nascondo dietro un dito. Però siccome Nobile ha fatto un ragionamento che io condivido, sposo l’argomento di Nobile e dirò solo alcune cose per cercare di vedere se invece almeno, Fabio, riusciamo a farci capire sulla impostazione che riteniamo sbagliata, proprio partendo da un dato su cui tutti quanti noi siamo d’accordo, perché su una vicenda così delicata, affrontata in un’Aula come questa, ovviamente è chiaro che a tutti per prima cosa viene spontaneo dire che da parte palestinese si proceda alla liberazione del soldato israeliano. Ma ci mancherebbe! Atti consiliari 43 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 Solidarizziamo tutti con la famiglia! Però questa vicenda medio orientale è troppo seria e complessa per essere affrontata con prese di posizione così tranchan proprio di questo tipo, ed io penso che la mozione sia proprio un modo di schierarsi in modo acritico, anche fazioso con una sola delle parti in conflitto e questo è sbagliato, perché questo non ci aiuta, non aiuta il processo di pace e soprattutto, permettetemi, non aiuta neanche ad affrontare la liberazione del soldato israeliano, perché in realtà la partita è molto complessa, perché ha ragione Fabio Nobile e noi dobbiamo essere, ed è qui il punto che io vi contesto, noi dobbiamo essere per la liberazione di tutti i prigionieri politici palestinesi e del soldato israeliano. E’ più semplice, è più naturale! E dobbiamo dire questo come dobbiamo oltre tutto batterci perché siano rispettate le convenzioni internazionali sul diritto umanitario. Per cui c’è un modo per affrontare in un’Aula importante come l’Aula del Consiglio regionale una vicenda così complessa come questa, altrimenti ovviamente noi cerchiamo solamente di schierarci con una parte del conflitto e questo non ci aiuta. Un’ultima sottolineatura rispetto alla mozione, secondo me, collega, e penso ci sia anche una inesattezza storica, è sbagliato il riferimento che è contenuto nella mozione che sostiene più o meno che l’Italia è stata sempre amica dello Stato d’Israele. Lo è stata quando doveva esserlo! Secondo me è un’affermazione anche un po’ priva di fondamenti storici perché la nostra storia repubblicana riporta numerosi casi di governi amici del popolo palestinese, governi a guida socialista e a guida democristiana. Altrimenti anche questa sottolineatura è un po’ un modo revisionista e fazioso di interpretare la storia, i conflitti e le vicende umane. Per cui credo che la mozione poteva essere impostata in modo completamente diverso, credo che sia stato un errore da parte della Presidenza non accorpare anche la mozione presentata dal collega Nobile perché forse quello ci avrebbe potuto permettere di arrivare ad una mozione condivisa che credo avrebbe fatto sicuramente bene alla nostra Regione ed anche alla causa, cioè all’aspetto della pace, del come riportare la pace in quel territorio martoriato. Grazie PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la consigliera Nobili. Ne ha facoltà. NOBILI (Pdl). Grazie Presidente. Io prendo la parola per cercare, ambiziosamente se mi consentite, di ricreare quel clima di serenità e di collaborazione che ha caratterizzato quest’Aula finora. Abbiamo premesso che oggi è una giornata dedicata alla difesa dei diritti umani e mi pare che questa mozione non si discosti molto rispetto alle precedenti che abbiamo discusso. E’ chiaro che nessuno di noi - magari potessimo avere la possibilità e gli strumenti - ha la pretesa adesso di risolvere il conflitto israelo-palestinese, non è questo purtroppo il nostro ruolo, stiamo parlando di una mozione che tratta della liberazione del caporale Shalit. Collega Nobile, posso anche essere d’accordo con lei sul fatto che forse era più opportuna l’unificazione, ma così non è stato, e proprio perché stiamo discutendo di due mozioni simili ma diverse, non vorrei che nella sovrapposizione di queste due situazioni poi in realtà si facesse uno scivolone. Io ho apprezzato la sottolineatura che ha fatto il consigliere Nieri - o forse il consigliere Nobile, non ricordo - ribadendo un detto storico che è l’autodeterminazione dei popoli. L’ha detto Cavour forse per primo, quando abbiamo provato a creare l’unità d’Italia, allora qui è chiaro che il problema è il conflitto, il problema come sempre è la guerra, la iattura è che due popoli sono stati, forse al di là della loro volontà, forzatamente messi vicini, ma oggi non stiamo parlando di questo, quindi non vorrei che dei concetti o anche dei preconcetti che vengono dalle nostre formazioni diverse, dalle nostre culture a volte diverse, possano abbassare quel clima di civiltà e di alto livello che finora si era creato. Quindi l’invito anche ai colleghi della Atti consiliari 44 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 minoranza è di votare per la liberazione del caporale perché, nel momento in cui ci sarà un’altra mozione, in quel momento vedremo cosa fare. Grazie PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Bonelli. Ne ha facoltà. BONELLI (Verdi). Consigliere Irmici, se lei fosse ministro degli esteri della Repubblica italiana, con questo documento, molto intriso di politica, e premetto che io ero inizialmente intenzionato a votare a favore, avrebbe già determinato un incidente diplomatico molto molto grande. Per quale ragione? Perché la situazione che si trova in quel contesto è una situazione complicata, molto complicata, di un conflitto che tutte le diplomazie internazionali da anni stanno cercando di dirimere. Per esempio io sono critico nella stessa misura che lei ha espresso su Hamas e su come Hamas ha messo in disparte l’ala rappresentativa di Abu Mazen in Palestina e su cui i palestinesi devono ragionare, ma non si possono non considerare le decine e decine di risoluzioni dell’Onu che condannano lo Stato di Israele per l’uso di armi non utilizzabili in base alla diplomazia - sono le bombe al fosforo, sono le centinaia di migliaia di persone rimaste uccise in quel contesto -, vede, allora se veramente vogliamo fare un’operazione giusta nei presupposti che penso che lei si è posto, dovrebbe fare alcune modifiche quando parla di “sentimento incrollabile di amicizia”. Noi non dobbiamo essere religiosi nella politica estera perché se c’è qualcosa di incrollabile, allora vuol dire che c’è il dogma della religione, c’è l’integralismo! Capisce, consigliere Irmici? Vuol dire che c’è un integralismo! Di incrollabile in politica, e nella politica estera, non ci può essere nessuno, perché se c’è qualcuno che usa le bombe al fosforo e c’è una questione che riguarda Sabra e Shatila, tutto ciò che è accaduto in questi anni - e non dimentico Hamas perché sono d’accordo con lei - allora però lei dovrebbe dire, in cuor suo, se oggi vuole fare un’operazione politica oppure si pone l’obiettivo di raggiungere l’unanimità nel dire “Hamas liberi il soldato Shalit”. Perché di incrollabile non c’è nulla, gli Stati sbagliano e in questo caso non lo diciamo noi, lo dicono le risoluzioni dell’Onu che Israele ha sbagliato. Qual è allora il punto? E’ che evidentemente non è molto equilibrata la sua mozione. Io non voterò mai contro perché nel momento in cui si chiede la liberazione di una persona per me prevale quello, vale la libertà della persona, però il punto che sottopongo alla sua coscienza è se lei vuol far prevalere la questione della libertà della persona oppure il dato politico di un giudizio che è incrollabile, incontestabile e acritico. Guardi che nemmeno il Dipartimento di Stato americano ha una posizione acritica nei confronti dell’atteggiamento di Israele, ad esempio nell’ultimo conflitto dove sono state utilizzate le bombe al fosforo. Allora se lei facesse l’atto, giusto, di eliminare quella parte e di chiuderla all’interno di un quadro, per quanto mi riguarda anche con la condanna del movimento di Hamas e l’uso, per me inaccettabile, delle persone kamikaze, penso che lei farebbe cosa buona e giusta. Se invece intende proseguire, è chiaro che io non mi sento di votare contro, ma non mi sento nemmeno di partecipare al voto di una mozione che è una mozione prettamente politica che non affronta il tema vero della liberazione di questi soldati. PRESIDENTE. Mi scusi, consigliere Bonelli. Prego i colleghi di fare silenzio e di stare seduti. Prego. BONELLI (Verdi). Per concludere, l’invito che faccio al consigliere Irmici è questo, penso di essere stato chiaro. Non mi sento di votare contro una mozione che chiede la liberazione di una persona, è chiaro che non parteciperò al voto e uscirò dall’Aula, però francamente, consigliere, ci pensi un attimo perché impostare una mozione in questa maniera non va bene. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Peduzzi. Ne ha facoltà. Atti consiliari 45 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 PEDUZZI (Fds). Soltanto una brevissima dichiarazione di voto, per sottolineare il fatto che a fronte di una intenzione di questa mozione, per come è posta, per come la si è scritta, per come impegna soprattutto al rinnovo incrollabile sui sentimenti di amicizia di uno stato in conflitto con un popolo, io penso che rischia di essere controproducente. Quindi non mi sento di poter votare a favore di questa mozione, anche perché nella sostanza non aiuterà neanche l’obiettivo che si era prefissata, quello della liberazione del soldato. Grazie. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Miele. Ne ha facoltà. MIELE A. (LRP). Grazie, Presidente. Io intervengo a titolo personale su una questione rispetto alla quale voglio ringraziare il collega Irmici per aver presentato una mozione che si rivolge, credo essenzialmente, all’auspicio di liberare una persona prigioniera di Hamas. Poi però lui colloca questa sua posizione, questo suo auspicio nell’ambito di un conflitto israeliano-palestinese che è ovviamente ben più complesso della vicenda del soldato israeliano. Noi qui, e Irmici, siamo all’interno del Consiglio regionale, che in precedenza si è caratterizzato per attività di grande solidarietà con i popoli israeliano e palestinese. Il Presidente Storace qualche anno fa fu protagonista di un viaggio in occasione dell’ultima intifada, nel 2001, recandosi a Betlemme anche per porgere al Sindaco di Betlemme l’iniziativa del gemellaggio della nostra Regione Lazio con quella città palestinese dove è nato Gesù Bambino. Noi da quel momento in poi, da dieci anni, teniamo un’iniziativa di solidarietà e di pace, il Concerto per la Vita e per la Pace che anche quest’anno svolgeremo nella Chiesa della Natività, in quel di Gerusalemme, in omaggio agli amici israeliani. Però qui noi non possiamo sottacere che il problema della pace in Israele e in Palestina si può e si deve risolvere dopo aver risolto i problemi che sono sotto gli occhi del mondo, che sono la realizzazione di un muro che è il muro della vergogna e poi quello dell’insediamento dei villaggi, che sono intere città, sulle colline del territorio palestinese. Questo problema va risolto e denunciato all’opinione pubblica internazionale da un Consiglio regionale come è il nostro, se noi vogliamo essere veramente uomini di pace, perché si porta avanti la pace solo nel momento in cui si dice la verità, e la verità è che il popolo palestinese non può continuare a subire presenze di muri e di insediamenti abusivi sul proprio territorio. Questa è una rivendicazione persino delle settimane scorse, allorquando i due popoli, i due rappresentanti di questi Paesi, gli israeliani e i palestinesi, per iniziativa del Presidente degli Stati Uniti Obama si sono riuniti e hanno dovuto interrompere i colloqui perché nel mentre si discuteva della possibilità di collocare questi due Paesi finalmente in uno scenario di pace continuavano imperterrite le occupazioni dei territori palestinesi con gli insediamenti. Noi abbiamo visionato e visto anno dopo anno quali sono state le sofferenze di un popolo e di interi paesi resi prigionieri dal muro! Non si possono rendere prigioniere intere città. Per cui anche la istanza a liberare un soldato israeliano si inserisce in un clima che bisogna vivere andando in Palestina e in Israele. E si può comprendere perfettamente che un’istanza estremamente giusta e che noi dobbiamo rendere fortissima non può, invece, collocarsi in un contesto di un conflitto ben più ampio rispetto a quello che noi rappresentiamo con la semplice mozione che ha presentato il collega Irmici, che naturalmente io voterò. Però con grande franchezza il collega Irmici deve riconoscere - dovremo un giorno dire in questo Consiglio regionale la verità - che un popolo non si può rendere prigioniero con un muro, con gli insediamenti e con le angherie degli israeliani nei confronti di un popolo inerme come quello palestinese. Questa è la verità che io posso portare qui a testimonianza dopo dieci anni ininterrotti di viaggi fatti di solidarietà e di pace, con 46 Atti consiliari Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 protagonista anche la Regione Lazio con interventi numerosissimi, che però non ci esime dal dire le cose che io sto dicendo, perché questa è la verità purtroppo. Se noi vogliamo continuare a essere amici, come lo siamo, degli israeliani queste cose gliele dobbiamo dire chiare e forti. Solo così noi possiamo contribuire a rendere la pace qualche cosa di concreto. Sottacere queste cose significa far perpetuare questo stato di cose per tanti anni ancora, con tante vittime, tra cui anche il prigioniero israeliano del quale invece noi auspichiamo la liberazione. Votazione PRESIDENTE. Grazie, collega Miele. Se non ci sono altri interventi dichiaro chiusa la discussione La pongo in votazione la mozione n. 31. ha facoltà. FORTE, Assessore. Come consigliere assessore. Grazie Presidente. Volevo solo dire, siccome ho sentito che è stata chiesta, addirittura come argomento prioritario, la discussione della mozione n. 20: “Contrarietà all’innalzamento della soglia dell’handicap all’85 per cento”… PRESIDENTE. Collega Forte, è un punto successivo. Quando ci arriviamo ne parliamo. FORTE, Assessore. Scusi Presidente, sono qui da stamattina. Volevo sottolineare una questione. Ho sentito che si voleva porre come prioritaria, nell’ambito della discussione, una mozione di cui chiedo il ritiro, perché stiamo parlando della contrarietà all’innalzamento della soglia dell’handicap. (Il Consiglio approva a maggioranza) (Interruzione del consigliere Nieri) (Applausi) ***** Mozione n. 11 del giorno 3 giugno 2010, proposta dai consiglieri Nieri, Zaratti, Maruccio, Bucci, Tedeschi, Peduzzi, Nobile, Rodano, Celli, Romanzi, Moscardelli, Di Carlo, Mei, Bonelli, concernente: “richiesta di interventi in relazione all’attacco israeliano alla Freedom flottiglia” (Allegato n. 8) PRESIDENTE. L’ordine del giorno, al punto 4, reca: Mozione n. 11 del giorno 3 giugno 2010, proposta dai consiglieri Nieri, Zaratti, Maruccio, Bucci, Tedeschi, Peduzzi, Nobile, Rodano, Celli, Romanzi, Moscardelli, Di Carlo, Mei, Bonelli, concernente: “Richiesta di interventi in relazione all’attacco israeliano alla Freedom Flottiglia”. E’ aperta la discussione… C’è una mozione, consigliere Nieri, che si chiama mozione n. 20, di cui è stata chiesta una discussione prioritaria… (Interruzione di un consigliere) PRESIDENTE. Collega Forte, per favore! FORTE, Assessore. Volevo soltanto dire che questa questione si riferisce ad un dibattito che c’è stato questa estate, e che poi il Governo non ha fatto più l’innalzamento all’85 per cento. Siccome si trova tra gli argomenti prioritari, volevo chiedere ai presentatori il ritiro. Tutto qua, Presidente, una cosa normalissima! PRESIDENTE. Ringraziamo l’assessore Forte. Quando arriveremo al punto 17 i colleghi prenderanno in considerazione la sua richiesta. Discussione generale (Interruzione dell’assessore Forte) Ha chiesto di parlare l’assessore Forte. Ne PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Nieri per illustrare la mozione.. Atti consiliari 47 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 Ne ha facoltà. NIERI (Sel-V). Signor Presidente, vogliamo fare una discussione molto veloce, dirò poche cose. Mi dispiace non vedere più il collega presentatore della mozione precedente. Chiedo al consigliere Miele di vedere come queste due cose sono strettamente legate. Dobbiamo cercare di capire come fare per non far passare troppo tempo, perché poi perde l’attualità non della storia, ma della cronaca, perché parliamo del fatto che è avvenuto il 30 maggio. Però questa è un’occasione, in considerazione di come è andato il dibattito della mozione precedente, per fare una votazione unanime, nel senso che in precedenza qualcuno di noi ha votato contrario perché abbiamo visto una dimensione troppo di parte della mozione precedente. In questo caso, invece, stiamo parlando di un’azione che ha un carattere di pace, ci riferiamo all’intervento umanitario che è stato fermato bruscamente anche con morti e feriti. La flottiglia era formata da un cargo di cinque imbarcazioni, all’interno di queste imbarcazioni c’erano 10.000 tonnellate di aiuti umanitari, centinaia di attivisti per i diritti umani di varie nazionalità, tra cui anche italiani, diciassette eurodeputati e un superstite dell’olocausto, per cui stiamo parlando indubbiamente di una azione di pace, la mozione che ho presentato insieme a Filiberto Zaratti è evidente che sta fuori tempo massimo, ma questo non dipende da noi, noi abbiamo provato a farla nel modo più equilibrato possibile, nel senso che riteniamo che il fatto sia stato di una gravità che a questo punto voglio solamente leggere un passaggio e chiudo qui: “Siamo stati aggrediti in acque internazionali, sono stato sequestrato due volte e picchiato. Quando ho chiesto di parlare con un avvocato non ci hanno dato da bere. La testimonianza di un’infermiera australiana mi ha informato che diversi cadaveri sono stati trovati nei bagni con un colpo alla nuca. Mi meraviglio che l’Italia non abbia condannato l’azione israeliana”. Sono le parole non di un famoso estremista di sinistra, oppure per dire qualcosa ancora di peggio, come è stato chiamato prima il collega Fabio Nobile, ma sono le parole di Manolo Luppichini, regista e autore di diverse inchieste televisive che il 30 maggio si trovava appunto su una imbarcazione della Freedom Flottiglia mentre questa si stava dirigendo verso la Striscia di Gaza per portare aiuti umanitari. Per cui è una mozione che, anche se fuori tempo massimo, ha un carattere completamente umanitario e impegna la Giunta soprattutto a inviare, di fatto, e qui siamo ancora nei tempi, rimostranze formali al Governo israeliano ovviamente attraverso il nostro Governo nazionale. L’invito, anche in considerazione del precedente voto, con alcune sofferenze che sono state anche annunciate qui in Consiglio, è che credo sarebbe importante un voto favorevole a questa mozione. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Fiorito. Ne ha facoltà. FIORITO (Pdl). Non volevo intervenire in controtendenza con il collega Nieri che ha aperto un argomento che io avrei cercato di posporre. Possiamo pure regolarci sposando la discussione che è stata fatta ovviamente sulla questione israeliana palestinese, millenaria, e quindi io non vorrei oggi, in un clima come questo, trovare motivi di contrasto piuttosto che quelli di unione che abbiamo trovato. In realtà in Consiglio si era raggiunta anche una certa capacità di riproporre quella votazione che abbiamo fatto precedentemente per l’inserimento della questione di Asia Bibi all’ordine del giorno e, credo anche con i colleghi dell’opposizione, di cercare di anticipare e discutere almeno queste due subito, questa e quella sull’Istituto Rossellini sulla quale credo anche l’assessore abbia un parere favorevole. Quindi scusandomi con il consigliere Nieri dico che la nostra proposta è di discutere quelle due mozioni, che penso possano essere approvate, anche quelle, unanimemente e poi magari posporre una discussione che potrebbe essere più complessa immediatamente dopo. 48 Atti consiliari Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 Rinvio PRESIDENTE. Grazie, collega Fiorito. Non ci sono altri interventi. Pongo in votazione la proposta del collega Fiorito di posporre la discussione. (Il Consiglio approva) Per cui credo che sarebbe un errore grave perdere una particolarità di questa natura e oltretutto si sottrarrebbe a tanti giovani la possibilità di intraprendere un’attività su un settore di punta della nostra Regione e anche del nostro Paese. Grazie. PRESIDENTE. Ha chiesto di l’assessore Sentinelli. Ne ha facoltà. parlare Grazie collega Fiorito, grazie collega Nieri. ***** Mozione n. 13 del giorno 3 giugno 2010, proposta dai consiglieri Nieri, Rodano, Moscardelli, Peduzzi, Zaratti, Bucci, Berardo, concernente: pericolo di chiusura dell’Istituto di Stato per la cinematografia e la televisione “Roberto Rossellini” (Allegato n. 9) Discussione generale PRESIDENTE. L’ordine del giorno, al punto 5, reca: Mozione n. 13 del giorno 3 giugno 2010, proposta dai consiglieri Nieri, Rodano, Moscardelli, Peduzzi, Zaratti, Bucci, Berardo, concernente: “Pericolo di chiusura dell’Istituto di Stato per la cinematografia e la televisione “Roberto Rossellini””. Ha chiesto di parlare il consigliere Nieri per illustrare la mozione. Ne ha facoltà. NIERI (Sel-V). Signor Presidente, abbiamo già parlato anche con l’assessore. Stiamo parlando dell’Istituto di Stato per cinematografia e televisione “Roberto Rossellini”. E’ ovvia l’importanza di questo Istituto, tenendo conto che ha una specificità particolare, unica oltretutto, non solo nella nostra Regione ma credo proprio in gran parte del nostro Paese. L’industria cinematografica italiana rappresenta una delle realtà produttive più innovative qui nel Lazio e la preoccupazione da parte dell’Istituto è che possa perdere questa particolare specificità che da quarant’anni - così come recita la mozione forma tecnici impiegati con ottimi risultati in tutti i settori della filiera audiovisiva. SENTINELLI, Assessore. Signor Presidente, signori consiglieri, la mozione del 3 giugno del 2010 riguarda l’Istituto Rossellini che, dopo la legge della Gelmini, si è trasformato. L’Istituto Rossellini era un Istituto professionale di Stato per la cinematografia e la televisione, a seguito della nuova legge l’Istituto Rossellini risulta Istituto professionale settore industria e artigianato, Istituto professionale settore industria e artigianato per le produzioni industriali e Istituto professionale settore servizi. Non ha disperso la tipologia dei propri insegnamenti, ma chiede, coerentemente con gli indirizzi preesistenti, con una nota che è stata inviata sia alla Provincia che alla Regione che all’Ufficio scolastico regionale, la trasformazione in liceo. L’Istituto Rossellini risponde per la Regione ai parametri di 799 alunni, quindi sopra i limiti minimi e sotto i limiti massimi della legge Gelmini. Per quanto riguarda l’iter è già iniziato, non è ancora terminato, la Regione ha espresso un parere positivo perché ha visualizzato, andando proprio sul posto, come questo Istituto sia dotato di spazi, di attrezzature, oltre ad avere una storia particolare alle spalle, infatti è l’unico istituto cinematografico nella Regione Lazio, ha anche una serie di strutture che altrimenti andrebbero perse. La trasformazione in liceo per la cinematografia darebbe un’importanza a questo Istituto, seguitando, sempre lo stesso, a produrre. E’ l’unico istituto del Lazio che produce cineasti, tecnici per la televisione e tecnici per la cinematografia. Il percorso però non è ancora finito perché la sottoscritta non è ancora in possesso della delibera della Provincia di Roma che doveva Atti consiliari 49 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 autorizzare questo passaggio, delibera che è in ritardo rispetto alle altre Province, senza la quale non è possibile attivare questa procedura. Il successivo passaggio sarà l’Ufficio scolastico regionale che darà l’input definitivo a questa trasformazione dal prossimo anno. Penso di essere stata abbastanza esauriente. Grazie. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Brozzi. Ne ha facoltà. BROZZI (LRP). Signor Presidente, colleghi, ringrazio a nome personale, e quindi della Lista Polverini, la sensibilità dimostrata dai capigruppo Fiorito e Storace con questo gesto di umanità e quindi non soltanto sulla situazione irachena ma anche su questa cristiana, quindi della nostra religione e della nostra tradizione. Grazie a tutti. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la consigliera Rodano. Ne ha facoltà. RODANO (Idv). Molto rapidamente, penso che le parole dell’assessore siano rassicuranti, quindi volevo esprimere un apprezzamento anche per l’interesse dell’assessore che si è recato sul posto. Lì c’è un problema, assessore, che io sottolineo alla sua attenzione e che è anche sottolineato dalla mozione, cioè che nell’ambito della riorganizzazione non vengano persi alcuni profili, alcune competenze che questi ragazzini ottengono attraverso gli studi dentro l’Istituto Rossellini, e che dovrebbero cercare - e sarebbe interesse, io credo, anche nostro, del territorio - di rimanere anche all’interno della trasformazione in liceo, perché la preoccupazione era che la trasformazione in liceo non li costringa soltanto ai profili nazionali e che quindi debbano perdere una serie di professionalità e di possibilità di sbocchi occupazionali anche che l’Istituto Rossellini ha, perché è uno degli istituti che sforna non disoccupati e che sarebbe quindi utile mantenere. Questo è il senso della mozione, sollecitavo la sua attenzione attorno a questo tema. Grazie. Votazione PRESIDENTE. mozione n. 13. Pongo in votazione la (Il Consiglio approva all’unanimità) ***** Mozione n. 120 proposta dai consiglieri Tarzia, Miele G., Miele A., Galetto, Nieri, Peduzzi, Nobile, Tedeschi, Berardo, D’Ambrosio, Bonelli, Cetrone, Perilli, Parroncini, Palmieri, Rauti, Bernaudo, D’Aguanno, Melpignano, Vicari, Paris, D’Annibale, Montino, Saponaro, Pascucci, Perazzolo, Ponzo, concernente: “Condanna a morte di Asia Bibi” (Allegato n. 10) Iscrizione all’ordine del giorno, discussione e votazione PRESIDENTE. Come richiesto dal collega Fiorito pongo in votazione l’inserimento e la contestuale anticipazione della discussione della mozione su Asia Bibi. (Il Consiglio approva) E’ aperta la discussione sulla mozione n. 120. Ha chiesto di parlare la consigliera Tarzia per illustrare la mozione. Ne ha facoltà. TARZIA (LRP). Grazie, Presidente. Voglio ringraziare il Presidente, i Capigruppo e tutto il Consiglio per aver dimostrato sensibilità e intelligenza nel cogliere come ci sono tematiche importanti che devono essere accolte trovando una soluzione anche quando ci possono essere problemi tecnici di regolamento. Quest’Aula ha dato un grande segnale di attenzione, sicuramente, a problematiche così ampie, così estese, così coinvolgenti per tutto il panorama nazionale quale la questione inerente la pena di morte. Già in questa mattinata sono stati affrontati altri casi in cui la vita umana è minacciata, la Atti consiliari 50 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 questione che riguarda la mozione da me presentata, ma sottoscritta da molti colleghi di maggioranza e opposizione, va in questa direzione, vogliamo affiancarci al grido di allarme che si leva un po’ da tutte le parti del mondo nei confronti della difesa della vita, della dignità umana e dei diritti umani, che per nessun motivo possono essere calpestati, per nessun motivo possono essere passati in secondo piano rispetto a tante esigenze pur reali, concrete e pregnanti, come possono essere quelle della vita politica di ogni Paese. Quando si fa una politica per il bene comune si fa una politica per ogni singolo cittadino, di qualsiasi religione sia, a qualsiasi etnia appartenga, qualunque siano i suoi convincimenti e le sue radici antropologiche, culturali e religiose. Questo è il segnale che vuole dare questo Consiglio regionale, quando si mette la persona al centro si vogliono garantire i diritti umani, si garantisce nel contempo la democrazia, perché una democrazia veramente laica poggia le sue radici nei diritti umani proprio come fondamento stesso della democrazia. In questo il nostro Paese è avvantaggiato, è un Paese che ha tante volte dato segnali importanti, veramente di avanguardia rispetto a un concetto di umanità vera, che sono stati poi seguiti da altri Paesi. Ebbene, la mobilitazione che c’è nel nostro Paese a livello nazionale su questa questione della pena di morte noi vogliamo riportarla in quest’Aula proprio perché sappiamo il valore e il peso che può avere una decisione di un Consiglio regionale qual è quello del Lazio. Asia Bibi è una donna pachistana cristiana attualmente detenuta in attesa di esecuzione in una prigione in Pakistan. Le ragioni dell’arresto e della condanna in realtà oggi non risultano completamente chiare. La donna sembra essere stata condannata a morte fondamentalmente perché cristiana. Pronunce che non si sa nemmeno se sono mai avvenute, e mi riferisco a frasi pronunciate nei confronti di Maometto in tono irrispettoso, non possono giustificare in alcun modo comunque una condanna a morte da parte di uno Stato sovrano. Sappiamo che l’Italia si sta muovendo attraverso il nostro Ministro degli affari esteri, ma anche in Pakistan ci sono diversi gruppi che non condividono questa condanna di Asia. Asia è prigioniera e la grazia che era stata richiesta per il momento è stata congelata, quindi non c’è stata una risposta per giungere ad una assoluzione piena e immediata. Ricordiamo che è in carcere da un anno e mezzo. Si apriranno nuove indagini e nuovi processi, ma questo è quello che potrà darle veramente una possibilità alla fine. E noi siamo favorevoli al processo proprio perché vogliamo che Asia sia dichiarata innocente una volta per tutte, senza alcuna macchia e senza ambiguità. Questo anche per disinnescare delle polemiche sollevate da estremisti islamici che non sono condivise da larghi settori della società civile, inclusi molti musulmani. Quindi è un cammino che si sta facendo per il dialogo e la giustizia, un cammino nel quale la nostra Regione vuole farsi sentire, vuole dare la voce ad Asia Bibi. Sicuramente, come Sakineh, è una donna tra tante che non ha voce se non quella delle persone, della società, delle istituzioni che possono darle voce. Dunque la mozione richiede che si intraprenda ogni utile iniziativa per sensibilizzare l’Ambasciata del Pakistan in Italia al fine di scongiurare la condanna a morte di Asia Bibi e di sostenere il Governo italiano, in particolare il Ministro Frattini, nell’azione diplomatica intrapresa ad annullare detta condanna a morte. Voglio ringraziarvi ancora davvero. Credo si sia scritta una bella pagina oggi in questo Consiglio regionale, dove siamo stati capaci come uomini e donne di cuore e di mente di superare un ostacolo tecnico per arrivare a una decisione importante e condivisa. Grazie, Presidente. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la consigliera Rodano. Ne ha facoltà. RODANO (Idv). Presidente, rapidamente soltanto per esprimere il voto favorevole a questa mozione, tenendo conto di un punto oltre naturalmente al tema del tentativo di Atti consiliari 51 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 salvare la vita ad una donna che è incarcerata non si sa bene come, che si dice abbia subìto violenza - che riguarda un tema molto rilevante su cui bisognerebbe che noi riflettessimo, e cioè quello del reato di blasfemia. C’è una campagna nel mondo per chiedere l’abolizione ovunque del reato di blasfemia, che sembrerebbe essere la causa della sua prigionia, in quanto lei essendo cristiana sarebbe blasfema nei confronti dell’Islam. E questo in Pakistan, non stiamo in Afghanistan, cioè stiamo teoricamente in un Paese, diciamo, “alleato”. Quindi vale come per l’Iraq l’attenzione che noi dobbiamo porre a tutte le questioni che riguardano libertà, laicità, laicità dello Stato, libertà religiosa, libertà di opinione, perché queste sono questioni che sembrano riguardare altri ma poi spesso finiscono per riguardare anche noi, i nostri comportamenti, il modo in cui noi ci comportiamo, il tipo di dibattito che conduciamo, anche il tipo, spesso, di pubblicistica con cui si va sui giornali. Quindi il riferimento che si fa nella mozione all’abolizione del reato di blasfemia, su cui c’è una campagna in tutto il mondo - credo che sia sostenuta anche da “Nessuno tocchi Caino” questa questione - credo che sia particolarmente rilevante e quindi volevo segnalare il mio voto favorevole. Grazie. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la consigliera Rauti. Ne ha facoltà. RAUTI (Pdl). Signor Presidente, intanto sono contenta del fatto che si sia ritrovato su questa questione, che non è un argomento, ma è una questione, una unità di intenti e una comune sensibilità. Voglio dire che, senza strategie precise, ma casualmente - ma talvolta la causalità è più sincera, più gentile -, questo alla fine è diventato un Consiglio sui diritti umani. Per fortuna abbiamo trovato intese trasversali, che è qualcosa di più delle intese semplicemente bipartisan, sono quindi particolarmente contenta del clima e dell’operato dell’assemblea di oggi e volevo sottolinearlo. Per quanto riguarda l’oggetto in discussione, è evidente che noi andiamo ad affrontare, sia pure sotto un’altra angolatura geografica e anche contestuale, però, in un certo senso, una questione molto simile, quella che attiene sempre - quindi ritorna - la condizione femminile. Nel caso di Asia Bibi - per il quale ci siamo già spesi, almeno in termini di comunicati, di dichiarazioni, in qualche modo di assunzione di responsabilità e di intenti - la situazione è probabilmente più favorevole rispetto a quella di Sakineh, ma questo nulla toglie alla nostra obbligatoria e doverosa attenzione, nulla toglie a quello che come Consiglio possiamo fare e chiedere anche alla Giunta di intraprendere in termini di iniziative. Io non entro nel merito della questione strettamente religiosa, perché questo attiene più alla coscienza individuale, però voglio porre questa nostra riflessione sul piano più alto, che è quello appunto delle libertà fondamentali, dei diritti fondamentali, dei diritti umani e aggiungerei anche delle libertà femminili. Vedere in televisione le immagini di una donna costretta a dire “non ho bestemmiato” o “sono fedele al profeta” con parole disperate, talune strappate probabilmente, è qualcosa comunque che credo, a prescindere dal proprio credo religioso, anzi sono convinta non possa lasciare indifferenti. Non lascerà indifferente questa maggioranza, non lascerà evidentemente indifferente questo Consiglio, non lascia indifferente, per quello che conta, la mia persona, io mi auguro che questa nostra - a questo punto voglio dire “nostra”, tra l’altro sono tra i firmatari - mozione trovi in questa Aula il dovuto consenso. Grazie Votazione PRESIDENTE. Pongo mozione n. 120. in votazione (Il Consiglio approva all’unanimità) ***** Sui lavori del Consiglio la Atti consiliari 52 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Bonelli. Ne ha facoltà. BONELLI (Verdi). Signor Presidente, la Conferenza dei capigruppo ieri ha deciso all’unanimità di rinviare il punto relativo alla delibera di iniziativa popolare sui rifiuti perché c’è un approfondimento dal punto di vista giuridico che doveva essere fatto. Si era preso questo impegno e penso che i colleghi qui ne siano testimoni, io vorrei evitare che questa delibera fosse portata avanti perché c’è un tempo statutario previsto dei sei mesi entro i quali affrontare la discussione in Aula di questa delibera. Adesso non voglio entrare nel merito, però siccome riteniamo che la raccolta delle firme, anzi non riteniamo, dal punto di vista giuridico si sia svolta nel rispetto della legislazione nazionale - non voglio aprire questo punto che è stato già abbondantemente discusso -, per consentire agli uffici di rientrare nel merito della questione e fare in modo che la prossima settimana possa arrivare la delibera con una valutazione più compiuta e coerente con il quadro della legislazione nazionale in materia di raccolta delle firme di iniziativa popolare, chiedo, come del resto deciso nella Conferenza dei capigruppo, che questa delibera sia ritirata dall’ordine del giorno per arrivare ad un nuovo approfondimento e quindi a una nuova valutazione e quindi, nella prossima settimana, al nuovo inserimento di questa delibera all’ordine del giorno. PRESIDENTE. Collega Bonelli, poiché sono arrivate delle opinioni non convergenti su questa sua proposta, sospendo il Consiglio per un’ora. Riprenderemo i lavori alle ore 16,15. La seduta è sospesa. (La seduta è sospesa alle ore 15,15 e riprende alle ore 16,25) PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ABBRUZZESE PRESIDENTE. La seduta riprende. Proposta di deliberazione consiliare n. 14 del giorno 5 novembre 2010, di iniziativa del Consigliere Abbruzzese, nella qualità di Presidente del Consiglio regionale, concernente: “Verifica della regolarità formale (ex art. 9 l.r. 63/1980). Proposta di legge regionale in data 18 giugno 2010, di iniziativa del Consiglio provinciale di Frosinone, concernente: “modifiche ed integrazioni alla legge regionale n. 21 dell’11 agosto 2009 (misure straordinarie per il settore edilizio ed interventi per l’edilizia residenziale sociale)”” (Allegato n. 11) Votazione PRESIDENTE. L’ordine del giorno, al punto 6, reca: Proposta di deliberazione consiliare n. 14 del giorno 5 novembre 2010, di iniziativa del Consigliere Abbruzzese, nella qualità di Presidente del Consiglio regionale, concernente: “Verifica della regolarità formale (ex art. 9 l.r. 63/1980). Proposta di legge regionale in data 18 giugno 2010, di iniziativa del Consiglio provinciale di Frosinone, concernente: “modifiche ed integrazioni alla legge regionale n. 21 dell’11 agosto 2009 (misure straordinarie per il settore edilizio ed interventi per l’edilizia residenziale sociale)”. Su questa delibera c’è il parere positivo dei nostri Uffici e dell’Ufficio di Presidenza. Pongo in votazione la regolarità formale. (Il Consiglio approva all’unanimità) ***** Proposta di deliberazione consiliare n. 15 del giorno 5 novembre 2010, di iniziativa del Consigliere Abbruzzese, nella qualità di Presidente del Consiglio regionale, concernente: “verifica della regolarità formale (ex art. 9 l.r. 63/1980) - Proposta di legge regionale in data 21 settembre 2010, di iniziativa del Consiglio provinciale di Frosinone, concernente: “modifiche ed 53 Atti consiliari Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 integrazioni alla legge regionale n. 13 del 6 agosto 2007 (organizzazione del sistema turistico laziale)”” (Allegato n. 12) Votazione PRESIDENTE. L’ordine del giorno, al punto 7, reca: Proposta di deliberazione consiliare n. 15 del giorno 5 novembre 2010, di iniziativa del Consigliere Abbruzzese, nella qualità di Presidente del Consiglio regionale, concernente: “verifica della regolarità formale (ex art. 9 l.r. 63/1980) - Proposta di legge regionale in data 21 settembre 2010, di iniziativa del Consiglio provinciale di Frosinone, concernente: “modifiche ed integrazioni alla legge regionale n. 13 del 6 agosto 2007 (organizzazione del sistema turistico laziale)””. Pongo in votazione la regolarità formale. Rinvio PRESIDENTE. L’ordine del giorno, al punto 10, reca: Proposta di deliberazione consiliare n. 18 del giorno 5 novembre 2010, di iniziativa del Consigliere Abbruzzese, nella qualità di Presidente del Consiglio regionale, concernente: “Verifica della regolarità formale (ex art. 9 l.r. 63/1980) - Proposta di legge regionale di iniziativa popolare in data 23 dicembre 2009, concernente: proposta di modifica della legge regionale Lazio 9 luglio 1998, n. 27 "disciplina regionale della gestione dei rifiuti". Su questo argomento la Conferenza dei capigruppo, diciamo quasi all’unanimità, ha chiesto la sospensione dell’esame della proposta per rinviarla agli Uffici. Quindi prima l’inversione e poi l’approvazione del rinvio. Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene? (Il Consiglio approva all’unanimità) (Il Consiglio approva all’unanimità) ***** Inversione dell’ordine del giorno PRESIDENTE. Propongo a questo punto l’inversione dell’ordine del giorno per quanto riguarda il punto n. 10. La pongo in votazione. (Il Consiglio approva all’unanimità) ***** Proposta di deliberazione consiliare n. 18 del giorno 5 novembre 2010, di iniziativa del Consigliere Abbruzzese, nella qualità di Presidente del Consiglio regionale, concernente: verifica della regolarità formale (ex art. 9 l.r. 63/1980) - Proposta di legge regionale di iniziativa popolare in data 23 dicembre 2009, concernente: proposta di modifica della legge regionale Lazio 9 luglio 1998, n. 27 "disciplina regionale della gestione dei rifiuti" (Allegato n. 13) Propongo la sospensione della proposta e il rinvio agli Uffici. (Il Consiglio approva all’unanimità) ***** Mozione n. 11 del giorno 3 giugno 2010, proposta dai consiglieri Nieri, Zaratti, Maruccio, Bucci, Tedeschi, Peduzzi, Nobile, Rodano, Celli, Romanzi, Moscardelli, Di Carlo, Mei, Bonelli, concernente: richiesta di interventi in relazione all’attacco israeliano alla Freedom flottiglia (Allegato n. 8) Votazione PRESIDENTE. Vi ricordo che era rimasto in sospeso il punto 4, concernente: Mozione n. 11 del giorno 3 giugno 2010, proposta dai consiglieri Nieri, Zaratti, Maruccio, Bucci, Tedeschi, Peduzzi, Nobile, Rodano, Celli, Romanzi, Moscardelli, Di Carlo, Mei, Atti consiliari 54 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 Bonelli, concernente: “richiesta di interventi in relazione all'attacco israeliano alla Freedom flottiglia”. Pongo in votazione la mozione. (Il Consiglio approva) Colleghi consiglieri, il Consiglio sarà convocato a domicilio. La seduta è tolta. La seduta termina alle ore 16,30 ************************************ Resocontisti interni Gabriella Mostarda Emilia Di Meo Assistente Antonio D’Acunzo Revisore Stefano Mostarda Responsabile Sezione Resocontazione Stefano Mostarda Direttore Servizio Aula, Commissioni dr. Onoratino Orticello 55 Atti consiliari Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 Allegato n. 1 Interrogazioni a risposta scritta n. 231 del 15 novembre 2010 Oggetto: Collegamento Castellana - Viterbo. ferroviario Civita potenziamento del collegamento in oggetto; - quali sono i motivi per cui il bando di gara relativo al raddoppio della linea ferroviaria fino a Pian Paradiso, finanziato con fondi POR, è stato bloccato dall'attuale giunta regionale. Parroncini Premesso che: n. 232 del 15 novembre 2010 - gli incidenti ferroviari avvenuti il 20/05/2009 presso il piazzale Acqua Acetosa (Roma) e il 20 l O412010 presso la stazione " a Celsa" (Roma) hanno comportato una riduzione del parco treni disponibile che risulterebbe a tre unità; - risulterebbe che nessun treno incidentato sia stato recuperato; Considerato che: - con nota diffusa alla stampa locale i sindacati territoriali dei trasporti ( Filt CGIL e Fit CISL) denunciano l'ipotetico avvio di smantellamento della tratta ferroviaria Civita Castellana - Viterbo di concessione regionale e gestita dalla società Atac spa; - che nella stesso nota si evidenzia la soppressione di alcuni treni CCVT2-VC1-806-707-808 e VC3; - e stato soppresso il collegamento da Viterbo a Civita Castellana delle ore 13,08 con il conseguente sovraffollamento del collegamento delle ore 13,45 lasciando scoperto un importante bacino di utenza. Oggetto: Riduzione collegamenti COTRAL SPA. in Provincia di Viterbo. Premesso che: - da diversi giorni alcuni collegamenti effettuati da COTRAL spa, tra vari comuni della provincia di Viterbo, sono stati soppressi provocando forti disagi a studenti e pendolari; - la soppressione riguarderebbe in particolar modo la tratta Montalto di Castro-Tarquinia-Viterbo ed altre linee. Considerato che: - come appreso dalla stampa locale questo forte disagio sarebbe anche dovuto all'applicazione di un regolamento europeo che disciplina i periodi di guida, interruzioni e periodi di riposo per i conducenti che effettuano il trasporto di persone e di merci su strada. Tutto ciò premesso e considerato: Tutto ciò premesso e considerato: Interroga Interroga I1 presidente della Regione Lazio e l'Assessore alle Politiche della Mobilità e del Trasporto Pubblico Locale per conoscere: - la situazione operativa dell'officina di "Catalano"; - il parco treni attualmente a disposizione della tratta Civita Castellana - Viterbo; - se corrisponde al vero lo smantellamento della tratta in questione come denunciato dalla nota sindacale; - se siano state attivate ed eventualmente da chi gestite eventuali servizi di autobus sostitutivi; - quali programmi regionali si intendono attivare per la manutenzione della linea ferroviaria ed il I1 Presidente della Regione Lazio e l'Assessore alle Politiche della Mobilità e del Trasporto Pubblico Locale per conoscere: - se vi sia correlazione tra il regolamento approvato dal parlamento Europeo e la riduzione dei collegamenti effettuati da COTRA1 spa in Provincia di Viterbo; - se vi sia correlazione tra la riduzione di collegamenti e la riduzione dei trasferimenti avvenuti con l'assestamento di bilancio 20 10; -se la riduzione dei collegamenti è avvenuta anche in altre zone della Regione Lazio; - quali iniziative si intendono intraprendere per il ripristino di tali collegamenti ed eventualmente per trasferire a COTRAL spa le necessarie ed 56 Atti consiliari Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 adeguate risorse economiche. -se sia stato rispettato il contratto di servizio tra la Regione Lazio e COTRAL spa. Parroncini n. 233 del 15 novembre 2010 Oggetto: Proposta N. 2 del P.R.U. N. 4 "AciliaDragona". Il sottoscritto Angelo Bonelli, Capogruppo dei Verdi Premesso che: - Nel Marzo 2001, ad opera del Comune di Roma, é stato pubblicato il Programma Definitivo di Recupero Urbano n. 4 denominato Acilia Dragona, redatto ai sensi dell'Art. 11 L. 493193 dal Dipartimento VI Politiche della Programmazione e Pianificazione del Territorio, con iter procedurale durato fino alla pubblicazione del Programma Approvato del 21 Dicembre 2004; - In data 03/03/2003 il Comitato di Quartiere Amici della Madonnetta presentava osservazioni avverso P.R.U. N. 4 Acilia - Dragona, ed in particolare alle proposte private n. 2 e n. 12 del suddetto piano al Comune di Roma Dip. VI, III° U.O. ed alla Regione Lazio, Assessorato Urbanistica; - In data 02/02/2004 veniva presentata dal Gruppo Consiliare Verdi nella persona del Presidente Angelo Bonelli nota alla Regione Lazio, Dipartimento Territorio, Direzione Regionale Territorio e Urbanistica relativa alla proposta privata n. 2 del P.R.U. N. 4 dove si chiedevano chiarimenti riguardo agli Standard Urbanistici obbligatori all'interno del Piano di Zona "Palocco"; - In data 06/02/2004 il Dirigente dell’Area 2B.5 del Dipartimento del Territorio Arch. Paolo Ravaldini rispondeva alla nota del Gruppo Consiliare dei Verdi, di cui sopra, che all'interno del Piano di Zona "Palocco" vi erano ben 23.001 mq di aree da destinare a Standard in esubero e che quindi andavano a soddisfare gli Standard di Legge sia per la Proposta N. 2 del P.R.U. N. 4, sia per altri abitanti insediati con nuove costruzioni sempre all'interno del P.D.Z. "Palocco" con concessioni rilasciate dai Commissari ad acta; - In data 25/03/2004 il Capogruppo Angelo Bonelli del Gruppo Consiliare Verdi presentava nota per chiedere ulteriori chiarimenti riguardo la risposta del Dirigente Arch. Paolo Ravaldini di cui sopra; - Con Deliberazione del Consiglio del Comune di Roma N. 308 del 21/12/2004 venivano pubblicate le contro-deduzioni in risposta alle osservazioni/opposizioni dei cittadini, dove veniva parzialmente accolta l'osservazione del Comitato di Quartiere Amici della Madonnetta solo per l'altezza dei fabbricati; - In data 07/04/2004 prot. 54657 veniva data risposta alla ulteriore richiesta di chiarimenti, da parte del Dirigente arch. Paolo Ravaldini per mezzo di relazione degli Uffici competenti, dove si indicavano le aree prese in considerazione per il calcolo degli standard urbanistici, con allegato rilievo aereo fotogrammetrico; le stesse, come da Deliberazione Consiglio Comunale n. 52 del 31 maggio 2010 (avente quale oggetto la 30" Proposta Dec. G.C. del 31 marzo 2010 n. 20 "Transazione in merito alla retrocessione, in favore del signor Bevilacqua Vincenzo dell'immobile sito in Roma, zona Casal Palocco, compreso tra Via Padre Perilli e Via Padre Massaruti, distinto al C.T. fg. 1075 part. 1514 di mq. 17.885 a definizione del contenzioso in essere") non risultano essere più utilizzabili per tale scopo in quanto non più di proprietà del Comune di Roma, ad esclusione del Parco "Massimo Di Somma" già realizzato con estensione di mq 12.135 non certo sufficienti a soddisfare gli standard minimi di legge secondo le prescrizioni del D.M. 1444168; Considerato che: - In merito alla posizione, nella gerarchia delle fonti, del D.M. 144411968 è stato precisato che le disposizioni di tale decreto assumono il grado di fonte primaria e sono, pertanto, inderogabili dalle fonti secondarie e dagli atti di pianificazione generale ed attuativa, (cfr. Cass. Civ., sez. 11, 7 giugno 1993 nr. 6360; - Corte Costituzionale, sentenza 16 giugno 2005, n. 232; - T.A.R. Liguria, Sez. 1, 19 dicembre 2006, n. 171 1); - Sono in via di attuazione ulteriori proposte private di edificazione, soggette ad altre procedure derivanti dalle cosiddette "compensazioni", nel quartiere AXA, come l'intervento denominato "Piccola Palocco" di 57 Atti consiliari Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 complessivi 200.000 mc, adiacente alla proposta privata n. 12 del P.R.U. e le "intensificazioni" delle cubature previste per il Piano di Zona B57 Acilia Madonnetta, sito sempre nel quartiere Madonnetta; Considerato che risulta allo scrivente: - Che in virtù di quanto sopra non risulterebbero esserci le aree minime per soddisfar esigenze pubbliche (Standard minimi DM 1444 del 1968) per l'attuazione degli interventi sopra descritti; Tutto ciò premesso si interroga il Presidente della Giunta Regionale per sapere: se non ritenga opportuno attivarsi in virtù dei poteri di surroga attribuiti alla Regione Lazio in materia di urbanistica, intervenendo presso il Comune di Roma per la sospensione dell'intervento n° 2 oggetto della presente interrogazione ed inoltre considerata la carenza di standard urbanistici di cui alle premesse ed alle considerazioni se non ritenga necessario la conseguente verifica del progetto al fine di adeguarlo alla Normativa Vigente. • I1 20 luglio 2009 gli operatori della Squadra Mobile della Questura di Rieti individuavano, nei giardini prospicienti alla stazione un giovane che, in evidente stato di agitazione e con una ferita sanguinante alla mano, veniva arrestato dopo aver infranto la vetrina del bar interno alla stazione e tentava di fuggire con la refurtiva; • I1 24 ottobre 2009 la Squadra mobile della Questura di Rieti provvedeva all'arresto di un giovane, a seguito di una lite, per resistenza a pubblico ufficiale e porto abusivo di arma da taglio; • A Febbraio 2010 la Squadra Mobile della Questura di Rieti ha denunciato alla locale Autorità Giudiziaria un individuo responsabile di tentata violenza sessuale nei confronti di una diciottenne verificatosi nei pressi della stazione ferroviaria; • Continuano a pervenire da parte dei cittadini e dei pendolari segnalazioni di microcriminalità e violenze all'interno ed ai margini della stazione; Bonelli n. 234 del 15 novembre 2010 • I servizi igienici, di costruzione risalente a molti anni, vertono in una condizione di sporcizia e necessitano di una doverosa ristrutturazione al fine di servire un numero di pendolari cospicuo che ogni giorno si appresta a prendere il treno; Oggetto: Gravi disagi per pendolari e cittadini a seguito dello stato di abbandono, di degrado e di insicurezza riscontrati nella stazione ferroviaria del comune di Rieti. • Alcune strutture nei locali bagno presentato evidenti danni causati dall'azione di qualche sconsiderato che ha infranto vetrate, divelto porte e deturpato i sanitari; PREMESSO CHE • I1 deposito (ex-magazzino merci) è in grave stato di abbandono ed è divenuto meta per vagabondi ed extracomunitari che, spesso in preda all'effetto dell'alcool, vi si rifugiano per trascorrere la notte; • La stazione di "Rieti" situata nel centro storico del capoluogo rappresenta una delle più importanti della linea Temi - Sulmona; • Questo snodo ferroviario, pur non avendo collegamento diretto con la Capitale, che il capoluogo sabino garantisce con servizio su gomma gestito da COTRAL, è punto di partenza e di arrivo per numerosi pendolari dalla conca reatina, da Terni e dall'aquilano; • Nelle adiacenze di questa zona si ravvisa un'area a cielo aperto divenuta ad uso latrina dalle persone che transitano nella stazione, nella quale si è generata la formazione di virus e batteri con conseguente diffusione di odori nauseabondi; • La struttura presenta delle dimensioni di tutto rispetto, e al suo interno è presente una biglietteria ed un bar; • A questi episodi di grave disagio si aggiunga che i pendolari devono sopperire all'inattività della biglietteria di Trenitalia chiusa senza sufficienti motivazioni da alcuni mesi la cui riapertura era prevista per settembre; CONSIDERATO CHE 58 Atti consiliari Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 • Alla Questura di Rieti continuano a registrasi denunce di furti, di deturpazione delle aree, degli impianti anti-incendio, che si verificano il più delle volte durante le ore serali e notturne in considerazione del fatto dell'assenza di un'adeguata illuminazione, nonché di video telecamere di sorveglianza; recentissima sentenza del Consiglio di Stato, la n. 3405 del 28 maggio 2010, che conferma la precedente giurisprudenza anche contabile, secondo la quale la scelta dei legali de ve necessariamente essere attivata solo a seguito di selezione pubblica e con criterio della rotazione: criteri assolutamente non rispettati dalla regione Lazio"; RITENUTO CHE • E' necessario evitare che detti episodi possano trasformarsi in tragedia al fine di tutelare l'incolumità di cittadini e pendolari affinché non si verifichi ciò che accadde nella stazione di Tor di Quinto di Roma in riferimento all'omicidio Reggiani. SI INTERROGA IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE Se non ritiene opportuno sollecitare Trenitalia a provvedere tempestivamente al superamento delle carenze, dei disservizi e delle inadeguatezze denunciate; a predisporre interventi volti alla messa in sicurezza della stazione con l'adeguamento di un sistema di illuminazione efficace, nonché con l'istallazione di apposite telecamere di video sorveglianza atte a scoraggiare i malintenzionati a persistere nella stazione e nelle aree limitrofe. Storace n. 235 del 18 novembre 2010 Oggetto: Affidamento incarichi e consulenze. Premesso che: - in data 29 settembre 2010 veniva protocollato presso la Procura regionale della Corte dei Conti un esposto delle sigle sindacali CIDA e DIRER in merito all'affidamento di incarichi dirigenziali e di consulenza a soggetti esterni l'organizzazione regionale in cui emergerebbe "(...)chiara violazione delle norme e dei criteri consolida ti dalla giurisprudenza contabile - senza effettuare una reale ricognizione delle professionalità interne alla propria organizzazione nella sua completezza - ivi compresi eventualmente, gli enti dipendenti - idonee allo svolgimento degli incarichi' e con particolare riferimento alle consulenze legali: "si richiama I'attenzione su una - in data 12 ottobre 2010 la sigla sindacale DIRER - DIRL segnalava alla Procura regionale della Corte dei Conti, alla Guardia di Finanza, all'ordine degli avvocati di Roma, al Ministero Economia e Finanza, al Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione che nella Regione Lazio "l'area società della rete e centrale acquisti, della Direzione economia e finanze, del Dipartimento Economico, ha affidato, in appena 40 giorni incarichi e generiche consulenze legali di supporto alle attività della propria struttura in totale dispregio delle norme vigenti in materia (...) si prende atto che all’interno della Regione Lazio non sono presenti delle specifiche figure professionali con competenze ed esperienza qualificate atte a svolgere detti compiti?; CONSIDERATO CHE - in data 3 novembre 2010 la Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ispettorato per la funzione pubblica inviava una nota al Direttore del Dipartimento economico e occupazionale della Direzione Regionale del Bilancio, Ragioneria, Finanza e Tributi ai sensi dell'art. 60 comma 6 del d.lgs 30 marzo 2001 n. 165 in merito alla mancata pubblicazione sul sito della Regione Lazio del conferimento degli incarichi in oggetto, adempimento che risulta essere stato ottemperato di recente, ed il nominativo del responsabile del procedimento afferente detta pubblicazione. INTERROGANO La Presidente della Giunta della Regione Lazio, On. Renata Polverini, l'Assessore al Bilancio, Program. economico-finanziaria e partecipazione, On. Stefano Cetica, per conoscere: - se risulta vero che il beneficiario di uno degli incarichi dell'area società della rete e centrale acquisti, della Direzione economia e finanze, del Dipartimento Economico risulta attualmente incardinato presso la struttura "collegio degli esperti" del Segretariato Generale con compiti di 59 Atti consiliari Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 supporto per la funzione di indirizzo politico e programmatorio della Giunta, con un corrispettivo annuo di euro 85.000 che, sommato al compenso di 62.000 euro previsto nella determinazione indicata comporta un erogazione complessiva annuale di 147.000 euro; - in data 13 gennaio 2005 veniva approvata la Legge Regionale n.1, norme in materia di polizia locale, fortemente voluta dalla Giunta Storace e dopo 15 anni dalla prima legge regionale sulla polizia locale, ma attualmente ancora mancante del regolamento di attuazione; - se rispetto alle consulenze legali la scelta sia stata attivata a seguito di selezione pubblica e con criterio della rotazione; - in fase di assestamento del Bilancio regionale vengono tagliati fondi per due milioni e cinquecentomila euro per la sicurezza e la polizia locale, oltre ad essere stati proposti tagli riguardanti la ristrutturazione di alcuni locali della Casa Circondariale di Latina adibiti a nucleo traduzione e piantonamento. - se a tutte le consulenze esterne è stata data la necessaria pubblicità sul sito internet ai sensi dell'art. 3, comma 18 della L. 244/2007, compreso l'oggetto dell'incarico ed il testo delle delibere con cui sono stati affidati; - il nominativo del responsabile del procedimento per la trasparenza e dell'immissione sul sito della Regione Lazio delle informazioni dovute; - se sia stata effettuata una reale ricognizione delle professionalità idonee allo svolgimento degli incarichi in oggetto interne a codesta organizzazione regionale nella sua completezza, compresi gli enti dipendenti. Rossodivita,Berardo INTERROGANO La Presidente della Giunta della Regione Lazio, On. Renata Polverini, per conoscere: - se è intenzione della Giunta di presentare un regolamento di attuazione idoneo alla reale entrata in vigore della L.R. n.0112005, quali i tempi che prevede necessari; - quali provvedimenti intenda assumere per rendere più efficiente la sanità penitenziaria nel Lazio. Rossodivita,Berardo n. 236 del 18 novembre 2010 Oggetto: Sicurezza nel Lazio n. 237 del 18 novembre 2010 PREMESSO CHE: Oggetto: Clinica San Giuseppe. - in data 16 novembre 2010 il Corriere della Sera, in cronaca di Roma, riporta la notizia della missione istituzionale a New York della Presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, accompagnata dall'assessore alla Sicurezza ed enti locali, Giuseppe Cangemi con questo titolo: “E da New York, lezioni alla Municipale, i dirigenti dell’accademia di polizia americana insegneranno strategie e metodologie ai nostri pizzardoni (..)” riportando le parole della Presidente in visita al carcere sotterraneo della Court Hall: “avevo visitato molti istituti penitenziari in Italia, ma niente a che vedere con questo, Ho avuto davvero paura: corridoi bassi, tutto bianco, massima pulizia, detenuti vestiti tutti con tute marroni, un’area medica attrezzatissima e neanche l'ombra del sovraffollamento, come purtroppo avviene da noi”. Visto - quanto riportato il 1211 112010 dal quotidiano Corriere della Sera secondo il quale ci sono otto pazienti in stato vegetativo o in stato di minima coscienza per malattie o incidenti stradali, abbandonati al loro destino in una clinica al Trionfale (clinica San Giuseppe). considerato che - i pazienti dovrebbero ricevere cure adeguate alla riabilitazione e programmi assistenziali personalizzati - nel decreto del 13 ottobre 2009. firmato dall'allora Presidente Marrazzo, si prevedeva la cessazione del reparto di "neuro riabilitazione di alta specialità", reparto nel quale sono ancora ricoverati gli otto pazienti di cui sopra, senza prevederne lo spostamento. CONSIDERATO CHE: I sottoscritti Consiglieri Regionali 60 Atti consiliari Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 INTERROGANO il Presidente della Giunta regionale del Lazio per sapere - quanti pazienti si trovano in questa condizione alla Clinica San Giuseppe e se vi siano altre situazioni simili in altre strutture della Regione. - cosa intende fare nell'immediato per superare questa condizione. Berardo,Rossodivita n. 238 del 19 novembre 2010 Oggetto: Responsabilità Servizio Infermieristica A.S.L. Roma B. Assistenza RILEVATO che, la Direzione della A.S.L. Roma B non ha ancora provveduto ad individuare le procedure di sostituzione della Dirigente del medesimo Servizio; PRESO ATTO che tale silenzio preoccupa i dipendenti della A.S.L., i quali temono che il Servizio dedicato ad assicurare la globalità degli interventi ai cittadini - di preminente e strategica essenzialità nell'erogazione delle risposte ai bisogni di cura degli utenti - possa essere significativo della mancata volontà di garantire la sopravvivenza e la continuità del Servizio P.S.A.I.0; INTERROGA I L PRESIDENTE DELLA REGIONE LAZIO CONSIDERATO che da circa due mesi, la Dirigente in carica all1U.O.D.C. Professioni Sanitarie Assistenza Infermieristica ed Ostetrica (P.S.A.I.O.) della A.S.L. Roma B ha formalmente comunicato alla Direzione della medesima A.S.L. la non disponibilità al rinnovo dell'incarico di Responsabile del Servizio stesso per sopravvenute esigenze personali; per sapere: RILEVATO che la A.S.L. Roma B è tra le più estese ed importanti della città di Roma ed insistono, sul territorio di propria competenza, un Ospedale - il "Sandro Pertini" - sede di D.E.A. di I° livello, oltre a numerosi servizi territoriali disseminati in quartieri ad alta densità abitativa e posti alla periferia della città che sono punto di riferimento per molti cittadini del quadrante e, per effetto del D.P.C.M. del 1/4/2008, il Polo di Rebibbia; - quali provvedimenti intenda assumere nei confronti della Direzione Generale della A.S.L. Roma B rispetto alla vacanza del posto di Dirigente del Servizio Professioni Sanitarie Assistenza Infermieristica ed Ostetrica (P.S.A.I.O.) allo scopo di garantirne la continuità d'esercizio delle indispensabili attività prestate. - quale posizione abbia nei confronti dei Servizi dell’Assistenza Infermieristica presenti nelle A.S.L. e A.O. della Regione Lazio al fine di garantirne e salvaguardarne le attività a tutela delle prestazioni assistenziali erogate alla cittadinanza; Foschi n. 239 del 22 novembre 2010 VISTO che il personale del Comparto Sanità di tutta la A.S.L. consta di circa 1.400 unità e che il Servizio in questione dirige 900 unità di personale suddiviso tra Infermieri, O.T.A., O.S.S., Ostetriche ed Ausiliari, e risponde dell'attività del personale della Cooperativa presente nella A.S.L. e nel predetto Polo, che svolge delicate attività assistenziali a pazienti detenuti anche con gravi patologie; PRESO ATTO che, per tali motivi, l'assenza del Dirigente di tale Servizio rischia di compromettere seriamente l'organizzazione delle succitate attività, non essendo assicurata la gestione del personale sopra citato tutto addetto nei reparti e nelle strutture cliniche e sanitarie dell'intera A.S.L.; Oggetto: Edificazione del porto turistico di Fiumicino. Il sottoscritto Consigliere Regionale del Lazio Premesso che: • il DPR 2 dicembre 1997 n. 509 (in materia di concessioni di beni del demanio marittimo per la realizzazione di strutture dedicate alla nautica da diporto) individua le procedure per la realizzazione di strutture da dedicarsi alla nautica da diporto; • il 4 agosto 1998 il Sindaco di Fiumicino ha convocato la Conferenza dei Servizi finalizzata a selezionare, fra quelli presentati, redatti ai sensi 61 Atti consiliari Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 dell'articolo 16 della legge 11 febbraio 1994 n. 109, il Progetto del Porto; • la Conferenza, attraverso una complessa procedura ai sensi dell'art. 6 del citato DPR 509/97, sviluppata nel corso di diverse sedute a partire dal 1998 ha esaminato il suddetto Progetto sia sotto il profilo della consistenza e della qualità architettonica dell'insediamento, sia sotto il profilo del suo inserimento in un ambito territoriale caratterizzato da un lato da delicati equilibri ambientali e di sicurezza, dall'altro da uno sviluppo urbano già consolidato lungo tutta la costa fra le due foci del fiume Tevere; • la Conferenza, in data 17 ottobre 2003, ha definitivamente ammesso alla fase di approvazione del Progetto Definitivo il Progetto di IP ed in ultimo nella riunione dell'11 marzo 2008 ha provveduto ad approvarlo unitamente ai connessi interventi sulle infrastrutture stradali finalizzati al collegamento del Porto alla viabilità principale ed al miglioramento dell'accessibilità di Isola Sacra, fra i quali in particolare gli svincoli lungo la via Trincea delle Frasche; • nella riunione dell'11 marzo 2008, la Conferenza ha stabilito la chiusura dei lavori, fermi restando i pareri espressi anche successivamente dagli Enti/Amministrazioni partecipanti, ed ha approvato il Progetto Definitivo della IP proprio nel rispetto delle prescrizioni e raccomandazioni espresse nei pareri; • il Comune di Fiumicino ha infine definitivamente collazionato tutta la documentazione di progetto approvata dalla Conferenza in data 11 marzo 2008, nonché i pareri degli Enti/Amministrazioni partecipanti espressi sia in sede di riunioni o per iscritto, sia precedentemente che successivamente all'11 marzo 2008, con o senza prescrizioni e/o raccomandazioni, nonché infine gli elaborati di adeguamento del Progetto predisposti da IP e da questa ultima inviati alla Conferenza o agli Enti/Amministrazioni interessati; • il giorno 13 gennaio 2010 c'è stata l'Approvazione dell'Accordo di Programma ai sensi dell'art. 34 D.lgs. 18/8/2000 n. 267 tra la Regione Lazio, Ministero Infrastrutture e Trasporti ed il Comune di Fiumicino, per l'approvazione e la realizzazione dell'intervento denominato: Realizzazione del Porto Turistico di Fiumicino in località Isola Sacra in variante al vigente P.R.G. Considerato che • all'interno dell'accordo di programma del 13 gennaio 2010, il comune di Fiumicino richiedeva la somma di 500.000 euro da una parte degli oneri concessori per costruire il nuovo ponte sulla fossa traianea; • nell'accordo di programma era previsto per la realizzazione del porto turistico un sistema viario compatibile con la struttura portuale da realizzarsi contestualmente all'inizio dei lavori del porto; • il comune di Fiumicino subisce gravi ripercussioni legate all'immensa mole di camion che transitano attraverso il territorio per raggiungere il porto. Interroga Il Presidente della Giunta Regionale del Lazio Renata Polverini, l'Assessore all1Urbanistica della Regione Lazio Luciano Ciocchetti per conoscere: • Le ragioni per le quali la costruzione del porto è ampiamente in stato avanzato, mentre la realizzazione della viabilità accessoria, ancora oggi a fine novembre 2010, non è nemmeno iniziata. • Se non sia necessario intervenire attraverso uno stop immediato dei lavori di costruzione del porto, se non si andranno a rispettare gli accordi dell'accordo di programma, che prevedevano la costruzione del nuovo ponte sulla fossa traianea e il sistema viario compatibile con la struttura portuale. Maruccio n. 240 del 22 novembre 2010 Oggetto: P.D.L. "Arcionia" nel comune di Guidonia Montecelio. I sottoscritti Consiglieri Regionali del Lazio PREMESSO CHE il Comune di Guidonia Montecelio ha registrato negli ultimi decenni un fortissimo incremento della popolazione, tanto che con i suoi oltre 87.000 abitanti residenti (effettivi 95.000), risulta essere il terzo comune del Lazio e il secondo della provincia di Roma, dopo Roma; per la sua posizione strategica avrebbe tutte le potenzialità per raggiungere un elevato livello di Atti consiliari 62 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 sviluppo della qualità della vita e di benessere per i suoi cittadini; negli ultimi anni è in corso nella città un grande scontro politico e mediatico sulle scelte della pianificazione urbanistica locale che ha portato più volte alla crisi di diverse amministrazioni comunali; sono stati moltissimi negli ultimi anni gli scandali che hanno interessato il settore urbanistica del Comune di Guidonia M., e che hanno portato oltre che a un'indagine penale in corso da parte della Procura della Repubblica di Tivoli, al sequestro degli immobili e di numerosi atti amministrativi legati a condoni edilizi falsi per complessi residenziali, che con solo 3 richieste svincolavano oltre 70 alloggi; negli ultimi anni si sono rilasciati permessi a costruire, su aree destinate a verde pubblico negli strumenti urbanistici esecutivi, cosa che è anche a conoscenza dell'Assessorato Regionale all'urbanistica; CONSIDERATO CHE il Consiglio Comunale di Guidonia Montecelio (RM) ha approvato in data 27.07.2010 la deliberazione n.73 recante il seguente oggetto "ADEGUAMENTO AL D.M. LL.PP. N. 1444/1968 DEL P.D.L.C. 'ARCIONIA' IN ESECUZIONE DELLA SENTENZA DEL CONSIGLIO DI STATO N.767184. APPROVAZIONE DEL NUOVO SCHEMA DI CONVENZIONE ED AUTORIZZAZIONE AL DIRIGENTE ALLA SOTTOSCRIZIONE DELLA STESSA Al SENSI DELL'ART.107 DEL DLGS N. 267/2000."; la citata deliberazione è stata assunta ai sensi della L.R. 36/87 in esecuzione della sentenza del Consiglio di Stato numero 767184, e non a seguito di una strumentazione urbanistica definitiva di PRG; in merito alla lottizzazione occorre evidenziare che la sentenza del Consiglio di Stato n.767184 ha accolto il ricorso della Curatela in quanto ha ritenuto che dall'epoca della formazione del PRG(1976) la lottizzazione "Arcionia" avesse una piena vigenza ai sensi dell'art. 28 della legge urbanistica, e che quindi in sede di formazione di PRG se ne doveva tener conto, anche esprimendo una eventuale volontà di cancellarla, ma adducendone delle motivazioni; nella formazione del PRG (1976) del Comune di Guidonia M., non si è tenuto conto dell'esistenza della lottizzazione, e non sono state addotte motivazioni nella proposizione di zona agricola, pertanto la sentenza annulla il PRG per le aree di cui trattasi; ad oggi alla luce della normativa vigente, vincolistica, di equilibrio territoriale, va valutato cosa fare per sostituire il buco derivato nel PRG dall'annullamento, quindi sempre e comunque con un atto pianificatori0 di livello generale (PRG), ovvero con una variante urbanistica; nella prima istruttoria del Dirigente (protempore) all'urbanistica del Comune di Guidonia M. prot. n.43283 del 04/06/2009 si dichiara che, non sono reperibili gli elaborati e la documentazione amministrativa relativa all'originaria "lottizzazione", che da lettura dei dati riportati risulterebbe che la superficie del "nuovo PdL" è di 493.415 mq e quindi non coincidente graficamente con quella dell'originaria convenzione pari a 450.000 mq; nella seconda istruttoria dell'attuale Dirigente all'urbanistica del Comune di Guidonia M., avente prot. n. 95570 del 11/12/2009 si dichiara che, l'allegato grafico è presumibilmente riconducibile alla D.C.C. 81/66, che l'area in esso rappresentata copre una superficie maggiore di quella indicata nel testo della delibera originaria, che ciò probabilmente costituisce un errore materiale, che dagli allegati grafici si desume infatti una superficie territoriale di circa 573.187 mq; per i motivi sopraccitati, la deliberazione di cui sopra, approvata dal Consiglio Comunale di Guidonia Montecelio è del tutto illegittima, e quel che si sta commettendo è un vero e proprio abuso d'ufficio; si tratta di una deliberazione in esecuzione di una sentenza su di un piano di lottizzazione antelegge n.765167, con una trasposizione sia per quanto attiene le cubature, che per le destinazioni d'uso e con dati metrici che non corrispondono alla vecchia lottizzazione; l'area è stata assimilata alla destinazione residenziale C2 ai sensi delle norme tecniche di PRG(1976); 63 Atti consiliari Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 la volumetria complessiva del P.D.L.C. Arcionia è pari a 480.608 metri cubi, articolata in 384.486 mc di edilizia residenziale (80%) e 96.122 mc di edilizia non residenziale (20%); questa trasposizione è del tutto illegittima, e soprattutto alla luce della pianificazione, anche Provinciale (PTPG) occorreva procedere alla variante della destinazione urbanistica nel rispetto delle norme vigenti e solo successivamente all'approvazione del P.D.L.; lo stato dei servizi pubblici è del tutto carente per strade, verde, scuole etc, e che il si configura sempre più come un' area dormitorio con scarsa occupazione e qualità della vita; trattandosi di un intervento edificatorio, che riguarda circa 5.000 abitanti in un territorio fortemente compromesso, e che con i suoi 95.000 abitanti è cresciuto a dismisura senza servizi e qualità della vita, ed assunto in violazione delle norme vigenti, impedendo così, alla Provincia di Roma, alla Regione Lazio ed ai diversi soggetti interessati di intervenire nel provvedimento; supporto alla Regione ed agli Enti Locali; • L'ARPA Lazio è un ente pubblico istituito con legge regionale n. 45 del 06.10.1998, attivo dal settembre 1999 ed operativo dall'aprile 2000; • Con interrogazione n.80 del 21/07 u.s., a firma dei consiglieri Storace e Buonasorte venivano chiesti opportuni chiarimenti in merito alla conduzione dell'Arpa da parte del Commissario Straordinario Avv. Corrado Carrubba, nominato con Decreto del Presidente n. 186 del 18/05/2006 e n. 94 del 15/02/2007 , ai sensi dell' art. 43 della L.R. 28 aprile 2006 fino alla nomina degli organi così come saranno individuati dalla legge di riforma prevista dal succitato art. 43,; • Con interrogazione n. 121 del 03/09/ U.S. sempre a firma dei consiglieri Storace e Buonasorte venivano chiesti opportuni chiarimenti in riferimento a contratti, consulenze e concorsi banditi durante la sua gestione del Commissario Straordinario ricadente sia con la precedente che con l'attuale Amministrazione; CONSIDERAT0 CHE INTERROGA Il Presidente della Giunta Regionale del Lazio Renata Polverini, l'Assessore all'urbanistica della Regione Lazio Luciano Ciocchetti: se si ritenga opportuno non concedere il nullaosta in merito al P.D.L. "Arcionia"; se non si ritenga opportuno rinviare gli atti al Comune di Guidonia Montecelio, richiedendo una variante urbanistica nel rispetto della legislazione vigente Nazionale e Regionale. Maruccio,Rodano,Colagrossi Bucci,Tedeschi n. 241 del 24 novembre 2010 Oggetto: Chiarimenti sulle gravi carenze di risorse umane nella pianta organica di ARPA LAZIO. PREMESSO CHE • L'ARPA Lazio, Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale del Lazio, svolge attività di monitoraggio delle matrici ambientali quali attività fondamentali ai fini della prevenzione primaria, ed attività tecnico - scientifica di • L'ARPA Lazio verte in una grave crisi interna che riguarda la parte occupazionale; l'organico conta 530 unità. Di queste circa 70 usufruiranno degli scivoli per il prepensionamento riducendo di fatto il personale operante sul territorio. A ciò si aggiunga che non si è arrivati ad un completo processo di stabilizzazione. Malgrado la carenza di risorse umane ci si ostina ancora a non stabilizzare 20 - 30 unità che forniscono prestazioni occasionali o interinali; • La pianta organica, che prevede 789 dipendenti è già al di sotto di piante organiche di altre regioni virtuose che hanno strutture tra le 1000/1200 unità arrivando a coprire il 90% dell'occupazione prevista per questi enti; • In data 26/10 U.S. si è tenuta presso la V commissione permanente - Ambiente e cooperazione tra i popoli - l'audizione dei sindacati dell'agenzia - la Rsu, Cigl, Cisl, Uil e Fials - che hanno evidenziato la necessità di far fronte nel giro di due o tre mesi alle carenze di personale. Le sigle hanno convenuto sul fatto che tra prepensionamenti, dipendenti precari e blocco del turn over il 2011 potrebbe essere un anno “fatale" per l'ARPA Lazio; 64 Atti consiliari Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 • L'ARPA LAZIO ha nelle sue finalità quella di perseguire in termini di efficacia il rispetto della tutela ambientale per i cittadini e, al fine di garantire un'attività di controllo omogenea nelle cinque province laziali, necessita di una riorganizzazione del proprio management e l'incremento delle risorse umane; allo scorrimento delle graduatorie e di fornire le linee guida che conducano ad una riforma dell’ente e del suo management. • A tal proposito sarebbe doveroso, quanto opportuno, stabilizzare i precari risultati idonei ai concorsi già effettuati scorrendo le graduatorie ed evitando, come richiamato nella precedente interrogazione n.121, il verificarsi di situazioni controverse che hanno determinato l'assunzione di personale con requisiti inferiori a quelli richiesti nei suddetti bandi; Oggetto: Inadempienze della Regione Lazio nell'autorizzare i centri di Procreazione Medicalmente Assistita. • La revoca di questi bandi ha privato ingiustamente i vincitori di trovare una collocazione all'interno dell'ente e ha privato l'ente stesso della possibilità di mettere a frutto l'esperienza e le competenze derivanti dai profili tecnici dei candidati risultati vincitori con conseguente ripercussione sull'attività di controllo a garanzia dei territori e dei cittadini; RITENUTO CHE • L'Arpa deve recuperare personale tecnico specializzato competente attraverso un progetto che preveda un nuovo assetto istituzionale. Questa deve essere la priorità, soprattutto alla luce del fatto che il Commissario Straordinario avrebbe completato il suo mandato già con la trasmissione della proposta di riforma e di riordino dell'ARPA Lazio 2008. SI INTERROGANO IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE E L'ASSESSORE ALL'AMBIENTE E SVILUPPO SOSTENIBILE Se non intendano riferire con urgenza sulle motivazioni che hanno portato alla revoca di alcuni concorsi indetti da ARPA Lazio in quanto le risorse umane dell'ente risultano in chiaro sottorganico e di riferire con quali criteri sono avvenute le assunzioni durante la gestione del Commissario Straordinario, Avv. Corrado Carrubba; di procedere, inoltre, alla stabilizzazione dei precari risultati idonei ai concorsi provvedendo Storace,Buonasorte n. 242 del 24 novembre 2010 PREMESSO CHE: il capo V della legge n. 40 del 2004, prevede la regolamentazione delle strutture autorizzate all'applicazione di tecniche di procreazione medicalmente assistita; la legge 40 del 2004 all'art. 10 rubricato Strutture autorizzate dispone testualmente che "gli interventi di procreazione medicalmente assistita sono realizzati nelle strutture pubbliche e private autorizzate dalle regioni e iscritte al registro di cui all'articolo I l . Le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano definiscono con proprio atto, entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge: I) i requisiti tecnico-scientifici e organizzativi delle strutture; 2) le caratteristiche del personale delle strutture; 3) i criteri per la determinazione della durata delle autorizzazioni e dei casi di revoca delle stesse; 4) i criteri per lo svolgimento dei controlli sul rispetto delle disposizioni della presente legge e sul permanere dei requisiti tecnico-scientifici e organizzativi delle strutture"; la legge 40 del 2004 all'art 11, primo comma testualmente recita "È istituito il Registro nazionale delle strutture autorizzate all'applicazione delle tecniche di procreazione medicalmente assistita, degli embrioni formati dei nati a seguito del!'applicazione delle tecniche medesime". Al comma 2 è stabilito che"L'iscrizione al registro di cui al comma I è obbligatoria"; la legge 40 del 2004 all'art. 12, comma 5 prevede che "Chiunque a qualsiasi titolo applica tecniche di procreazione medicalmente assistita in strutture diverse da quelle di cui all'articolo 10 è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da 100.000 a 300.000 euro ". I1 Comma 9 prevede che sia "disposta la sospensione da uno a tre anni dall'esercizio Atti consiliari 65 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 professionale nei confronti dell'esercente una professione sanitaria condannato per uno degli illeciti di cui al presente articolo, salvo quanto previsto dal comma 7"; assistita venissero sanzionati questi potranno rivalersi sulla Regione per inadempimento della Giunta non avendo ancora emanato l'autorizzazione dei centri per l'applicazione di tecniche di procreazione medicalmente assistita; CONSIDERATO CHE: i sottoscritti consiglieri regionali tutte le Regioni italiane hanno ottemperato alle prescrizioni della L.40104 di cui all'art. 10, in breve tempo, mentre la Regione Lazio, ha emanato le linee guida Regionali con delibera n.66 de11'8 febbraio 2008, pubblicata sul BURL n. 10 del 14 marzo 2008, quindi con un ritardo di 4anni. A oggi nessun atto amministrativo autorizzativo è seguito alle linee guida Regione Lazio; di fatto la regione Lazio non ha ottemperato nell'autorizzare 54 centri di procreazione medicalmente assistita né per i centri pubblici e neppure per le strutture private e che attualmente tali strutture, per poter operare nel rispetto delle norme in vigore in materia sanitaria, sono in possesso solo delle necessarie autorizzazioni sindacali e delle asl competenti; nonostante i centri della regione Lazio abbiano ottemperato all'iscrizione nel registro nazionale come previsto dalla Legge 40 art. 11 comma 1, nessun centro di procreazione assistita nel Lazio è autorizzato all'esercizio ai sensi della Legge n.40104 art. 10 C. l ; per poter prescrivere i farmaci per i trattamenti di procreazione medicalmente assistita, bisogna essere un centro autorizzato iscritto nel registro regionale dei centri prescrittori come da nota 74 AIFA. Tale elenco non viene aggiornato dal 29 febbraio del 2000, quindi chi ha aperto un centro di pma di recente benché sia autorizzato come struttura medica con autorizzazione sindacale e verifiche ASL di fatto non è inserito negli elenchi dei centri prescrittori e non può prescrivere i farmaci necessari per i trattamenti di PMA, tale situazione permane per inadempimento della regione; i Centri di PMA del Lazio sono passibili ai sensi dell'art. 12 comma 5 della legge 4012004 a sanzione amministrativa pecuniaria da 100.000 a 300.000 euro e gli operatori alla sospensione dall'esercizio della professionale da uno a tre anni (comma 9. art. 12); qualora i centri di procreazione medicalmente INTERROGANO il Presidente della Giunta regionale del Lazio per sapere: quali sono le ragioni della mancata autorizzazione regionale dei centri di Procreazione medicalmente assistita ai sensi dell'art. 10 L.40104; quale sia l'ammontare della spesa sostenuta dalla Regione Lazio per il rimborso dei trattamenti di PMA per i residenti nel Lazio che si rivolgono a strutture di PMA in altre regioni; quali siano i tempi previsti affinché la Regione Lazio adempia alle prescrizioni di Legge e eserciti la propria attività autorizzativa nei confronti dei centri di Procreazione medicalmente assistita pubblici e privati della Regione Lazio, come previsto dalla Legge 40 del 2004 art. 10; quali sono i tempi previsti per l'aggiornamento degli elenchi dei centri prescrittori secondo nota 74 per la prescrizione di farmaci per la stimolazione ormonale. Berardo,Rossodivita n. 243 del 24 novembre 2010 Oggetto: Hospice Reatino. PREMESSO CHE: nel marzo 2010 la ASL di Rieti inaugurava una struttura di Hospice di 10 posti letto, completata grazie al finanziamento complessivo regionale di 3.189.933,84 euro; 1'Hospice occupa il V padiglione dell'ex Ospedale Psichiatrico di Rieti, in posizione centrale, ma panoramica ed immersa nella natura; la struttura non è entrata in funzione per mancanza di un finanziamento del servizio, il cui onere veniva indicato dai vertici aziendali Atti consiliari 66 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 nell'ambito della proposta di bilancio preventivo 2010; inaugurata presso l'ex Ospedale Psichiatrico di Rieti. il 13 marzo la ASL ha trasmesso alla Regione Lazio la deliberazione n. 318/DG avente come oggetto l'approvazione della dotazione organica dell'hospice e richiesta di deroghe per assunzione di personale; Rossodivita,Berardo n. 244 del 24 novembre 2010 attualmente è in funzione, presso l'ospedale San Camillo De Lellis, un servizio di cure palliative residenziali dotato di soli 4 posti letto. PREMESSO CHE: CONSIDERATO CHE: La struttura è adeguata agli standard e alle raccomandazioni degli organismi nazionali e regionali; la localizzazione presenta tutti i requisiti di tranquillità e di salubrità necessari per la migliore accoglienza degli ospiti; il piano di riqualificazione/riconversione presentato afferma che il servizio presso l'ospedale San Camillo De Lellis "è da regolarizzare e potenziare nel numero di posti letto residenziali': altre strutture di hospice non sono state previste ad Amatrice o Magliano in Sabina, perché presenti a Rieti questi 4 posti letto da potenziare; l'esigenza di un hospice, specie di elevata funzionalità e pregevole localizzazione come quello reatino, può considerarsi attrattiva anche per esigenze extra provinciali, extra macroarea o extra regionali; secondo la Federazione Cure Palliative, che raccoglie 65 organizzazioni no profit, i posti letto di hospice in strutture pubbliche nel Lazio risultano essere 22, pari a solo un decimo dei posti letto complessivi. INTERROGANO La Presidente della Giunta della Regione Lazio, On. Renata Polverini, per conoscere: se è intenzione dell'attuale amministrazione regionale potenziare l'offerta di posti letto di hospice, e in che modo; se ritiene di rendere operativa la struttura Oggetto: Riserva dei Laghi Lungo e Ripasottile, accordo per la cattura dei cinghiali tramite gabbie. la Riserva dei Laghi Lungo e Ripasottile è sotto gestione commissariale; nel aprile 2010, l'allora commissario, Roberto Lorenzetti, dichiarava: "il problema dei danni da fauna selvatica all’interno dell’area protetta si è andato progressivamente normalizzando. Grazie alle misure che abbiamo studiato e messo in campo, i danni si sono ridotti del 92% rispetto al picco del 2007”. Le misure consistevano in 30km di recinzioni elettrificate e con un bando si rendevano disponibili, in comodato d'uso, ulteriori 25km; il 12 agosto veniva nominato dalla Presidente della Regione un nuovo commissario, nella persona di Guido Zappavigna; il 21 settembre gli organi di stampa locali annunciavano che "con un accordo importante per il futuro della riserva, i cinghiali verranno catturati con gabbie metalliche e poi ritirati dall’Azienda faunistica Agrincontri. Il commissario ha stabilito che il parco non percepirà nessun compenso, a patto però che il 40% degli animali soppressi, debitamente nettato e confezionato a carico della Società, venga donato alla Caritas Diocesana di Rieti. Il restante 60% dei cinghiali catturati resterà all’Agrincontri'; Il 10 ottobre il commissario ribadiva "l’impegno a risolvere i danni causati da cinghiali con la messa a disposizione delle reti elettrificate e alla cattura con gabbie". CONSIDERATO CHE: La legge istitutiva della Riserva statuisce che "è consentito catturare specie animali selvatiche solo a scopo di ricerca scientifica”e solo a determinate condizioni; Atti consiliari 67 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 viceversa l'Azienda Agrincontri risulta offrire a pagamento, come risulta dal sito: cacciaitalia.com battute di caccia al cinghiale in una propria riserva; nel marzo scorso il sistema di cattura con gabbie nell'Amatriciano (all'interno del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga) è stato oggetto di un sequestro richiesto dalla Procura della Repubblica di Rieti dopo appena due settimane di utilizzo; viceversa, il Parco dei Monti Lucretili si è dotato nella primavera del 2010 di reti di recinzione, ed ha rinnovato il bando adducendo "il successo riscontrato in altre aree protette dalle recinzioni elettrificate nella mitigazione dei danni da fauna selvatica" ; il 12 ottobre il Consiglio direttivo dell'Ambito Territoriale di Caccia Rieti 2 comunicava di intendere attivare le procedure giudiziarie "per constatare la legittimità dell’operato del Commissario della Riserva dei Laghi Lungo e Ripasottile intese a regalare un patrimonio della collettività ad attività commerciali ed enti religiosi; il sito internet della Riserva: riservalaghi.org fornisce come unica informazione in merito i comunicati stampa del presidente, né dà conto delle obiezioni sollevate sulla stampa dall'Associazione Sabina Radicale e dal suddetto ATC-RI2 ma solo della risposta, alla prima, proveniente dal partito politico di riferimento del commissario (La Destra); il sito suddetto non fornisce alcuna informazione su struttura, bilancio, delibere, bandi dell'Ente, diversamente da altre Riserve, come ad esempio quella dei Monti Lucretili. INTERROGANO La Presidente della Giunta della Regione Lazio, On. Renata Polverini, di attivarsi presso il Commissario della Riserva dei Laghi Lungo e Ripasottile, Guido Zappavigna, al fine di conoscere: quali dati, diversi da quelli del precedente commissario Lorenzetti, abbiano indotto il commissario Zappavigna a non proseguire la politica di dissuasione tramite i soli recinti elettrificati; se la legge istitutiva della Riserva dei Laghi Lungo e Ripasottile sia stata emendata o si ritenga non applicabile e per quali ragioni; se si ritengano superabili nella Riserva dei Laghi Lungo e Ripasottile gli argomenti che hanno causato il sequestro delle gabbie nell’Amatriciano; se esista un contratto da parte della Riserva dei Laghi Lungo e Ripasottile con la società Agrincontri, ed i suoi estremi; se l'eventuale contratto sia stato fatto a seguito di un bando pubblico, i requisiti richiesti, i criteri di valutazione e quali società abbiano partecipato; se la donazione del 40% dei proventi dell'operazione rientri nelle facoltà dell'Ente, con quale motivazione sia stata scelta una organizzazione assistenziale e non ambientale, ed in base a quali criteri tra le organizzazioni assistenziali sia stata scelta la Caritas; se non si ritenga opportuno che il sito della Riserva dei Laghi Lungo e Ripasottile si doti dei minimali strumenti di trasparenza amministrativa. Rossodivita,Berardo n. 245 del 29 novembre 2010 Oggetto: Gara comunitaria centralizzata a procedura aperta finalizzata all'acquisizione del servizio di pulizia e sanificazione occorrente alle aziende sanitarie della regione lazio. Premesso che: La Regione Lazio, in qualità di centrale acquisti ha bandito una gara per l'affidamento del servizio di cui all'oggetto per tutte le ASL e le Aziende Ospedaliere Universitarie della Regione Lazio per un importo a base di gara di 220 Milioni di Euro in tre anni suddiviso in nove lotti. Visto che Le strutture ospedaliere citate nell'appalto, attualmente sono oggetto di 17 contratti di servizi di pulizia aggiudicati a diverse realtà operanti nel settore con fatturati diversi economicamente rilevanti. Visto che 68 Atti consiliari Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 La gara per I'aggiudicazione del servizio di pulizia in oggetto prevede invece I'accorpamento in nove lotti e il requisito economico per la partecipazione è la dimostrazione di aver conseguito un fatturato nell'ultimo triennio pari a 330 Milioni di Euro. Preso atto Che la gara così come strutturata contrae il libero mercato del settore dal momento che permette la partecipazione soltanto a gruppi di interesse enormi con la possibilità di aggiudicazione addirittura ad un unico contraente. scongiurare quanto esposto in premessa. 2. Se nella stesura del Capitolato della gara in oggetto si è tenuto conto delle preoccupazioni rappresentate e in particolare delle specifiche in riferimento a: - Il costo appropriato del servizio svolto tenendo conto di quanto previsto nel contratto di categoria - Il mantenimento dei livelli occupazionali 3. Se la qualità del servizio reso nei singoli "impianti" 'accorpati in lotti corrisponda a criteri di efficienza ed efficacia. Romanzi n. 246 del 29 novembre 2010 Visto La difficoltà di reperire un centro d'interesse economico nella Regione Lazio capace di avere i requisiti previsti, e che successivamente I'aggiudicazione della gara la gran parte delle aziende di interesse regionale operanti nel settore vedano una drastica riduzione di fatturato con conseguente perdita di posti di lavoro nel breve periodo ed ogni preclusione nel futuro di poter partecipare a gare del settore specifico a causa della perdita di requisiti. Considerato che La scelta operata, "forse in base a criteri economici" potrebbe incidere negativamente sul settore occupazionale,portando ad una contrazione degli oneri aziendali del personale attraverso ricorso ad ammortizzatori sociali ,licenziamenti, riduzioni orario di lavoro , lavoro in nero, penalizzando gli operatori del settore che ad oggi già godono di un trattamento economico tra i più bassi dei diversi settori produttivi a discapito dell'efficienza e efficacia del servizio reso. INTERROGA Il Presidente della Regione Lazio La Giunta L'Assessore al Lavoro L'Assessore alle attività Produttive Per Sapere 1. Quali iniziative si intendano intraprendere per Oggetto: Comune di Sabaudia - Accordo di programma delle Delocalizzazioni. Il sottoscritto Consigliere Regionale del Lazio Premesso che: • in riferimento alle affermazioni apparse sulla stampa locale "La Provincia", il Ministro all’Ambiente Prestigiacomo afferma che il Presidente della Regione Lazio Renata Polverini è pronta a ratificare l'accordo di programma deliberato dalla Giunta Marrazzo, noto come "Accordo di Programma delle Delocalizzazioni" relativamente al territorio del Comune di Sabaudia nel Parco Nazionale del Circeo; • i capogruppo dei partiti politici PdL Udc Forza Sabaudia e Popolari Liberali hanno manifestato disaccordo sull'orientamento della Giunta Marrazzo; • con delibera regionale n. 41 del 2007 la Regione Lazio ha sospeso l'approvazione del P.T.P.R del Comune di Sabaudia in attesa delle osservazioni da parte del Ministero dell’Ambiente, in riferimento ai dispositivi della legge 394/91 relativamente al Regolamento e al Piano Parco; • la Regione Lazio, nella delibera n. 41 del 2007 recita che spetta alla Regione stessa la competenza per I'approvazione del P.T.P.R.; • con atto n. 83 del 27.11.2009 e n. 33 del 06.05.2010 del Consiglio Comunale di Sabaudia è stato manifestato disaccordo su tale orientamento della Giunta Marrazzo. 69 Atti consiliari Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 Considerato che: • a tutt'oggi non si hanno avuto notizie relative al provvedimento di cui sopra; • è ormai rappresentata da tutte le forze politiche e istituzionali l'urgenza per la risoluzione della problematica riguardante il territorio di Sabaudia e che il perdurare del mancato rispetto dei termini ha portato ad un congelamento dell'economia e dello sviluppo programmatico della città di Sabaudia. Tutto ciò premesso e considerato, studio di fattibilità della Federlazio di Roma, e con lo stesso atto approvava lo schema di convenzione che regola i rapporti con il Consorzio stesso; 4. che in data 16/06/2010 (tre mesi dopo l'affidamento) veniva stipulato, con atto Notaio Marco Forcella in Roma, l'atto costitutivo del Consorzio suddetto; 5. che in data 07/06/2010 (prima della costituzione del Consorzio) veniva presentata la progettazione delle opere di urbanizzazione delle aree artigianali e semindustriali; SI RISCONTRA QUANTO SEGUE: INTERROGA Il Presidente della Giunta Renata Polverini e l'Assessore competente all'Ambiente Per conoscere: 1) quali provvedimenti urgenti si stiano attuando per la soluzione della suddetta situazione nel territorio di Sabaudia; 2) quando sarà possibile promuovere un incontro tra l'Amministrazione Comunale di Sabaudia ed il Presidente della Giunta Regionale; Di Giorgi n. 247 del 29 novembre 2010 Oggetto: Comune di Cerveteri approvazione del Piano Artigianale - Progetto Attuativo. 1. I1 Consorzio, non ancora costituito, presenta richiesta di Permesso a Costruire in data 07/06/2010; il Dirigente dell'Area Tecnica del Comune di Cerveteri rilascia in via provvisoria il P. Costruire a condizione che il Permesso definitivo verrà rilasciato ad avvenuta approvazione del Piano Attuativo, (non risulta che le norme urbanistiche prevedano il Permesso a Costruire in via provvisoria); 2. in data 27/10/2010 viene convocato il Consiglio Comunale per l'approvazione del Piano Attuativo; il punto all'ordine del Giorno viene ritirato in quanto il piano attuativo prevedeva un indice di 0.30 mq/mq contro 0.25 mq/mq previsti dal piano approvato dal C.T.R. 3. in data 1011 112010 veniva convocato il C.C. per l'approvazione del piano attuativo con le correzioni dell'indice di copertura; PREMESSO: 1. che il Comitato Tecnico Regionale per il Territorio, con voto n. 173/2 in data 03/12/2009, ha approvato il piano per le zone artigianali e semindustriali; 2. che con deliberazione n. 2 del 27/10/2010, il Consiglio Comunale di Cerveteri ha approvato senza riserve le modifiche apportate con il citato voto del CTR il piano per le zone artigianali; 3. che con deliberazione del C.C. n. 16 del 25/03/2010, l'Amministrazione Comunale affidava al costituendo Consorzio denominato "Attività Produttive Cerveteri" la realizzazione, anche per stralci funzionali, del progetto delle zona artigianali e semindustriali, secondo lo 4. allegata alla proposta di Deliberazione, la relazione del Responsabile dell'Area Tecnica, riscontra l'approssimazione delle procedure, precisamente: a) che dovevano essere attuate le procedure di esproprio, b) che il Consorzio doveva dimostrare la disponibilità di tutte le aree oggetto di intervento, c) che il Consorzio doveva ottenere tutte le autorizzazioni preliminari all'approvazione del piano: • Soprintendenza Archeologica • Regione Lazio Area Territorio Rurale Servizi Usi Civici • Regione Lazio Area Difesa del Suolo • Regione lazio Settore Area VIA - verifica di 70 Atti consiliari Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 assoggettabilità a VAS e VIA (in quanto trattasi di variante urbanistica) destinata a consumo umano è stata associata anche al cancro del fegato e del colon; Inoltre si fa presente che, contrariamente a quanto prescritto nella relazione del C.T.R. il progetto attuativo manca dello studio della viabilità di accesso alle aree; il C.T.R. cita testualmente: “di accessi diretti al1 'area ne sono previsti due, uno sulla S.S. Aurelia, l 'altro su Via Fontana Morella, entrambi con intersezione a raso, dovranno essere oggetto di studio più approfondito” e ancora “Al riguardo è vincolante per l'Amministrazione Comunale definire la sistemazione delle infrastrutture stradali, prima dell'adozione del Piano Attuativo delle zone produttive di iniziativa pubblica o privata, attuando, se ritenuta del caso, la procedura prevista dall'art. 19 del D.P.R. 327/01, previa a acquisizione dei pareri delle Autorità competenti”. l'assunzione cronica di Arsenico è indicata da numerosissimi studi scientifici anche quale responsabile di patologie cardiovascolari, neurologiche e neuro comportamentali, il diabete di tipo 2, lesioni cutanee, disturbi respiratori, disturbi della sfera riproduttiva e malattie ematologiche. SI CHIEDE ALL'URBANISTICA ALL'ASSESSORE Se ritenga opportuno verificare la correttezza delle procedure e la regolarità negli atti amministrativi, e ove occorresse, di sospendere in via precauzionale le procedure di approvazione. Colosimo n. 248 del 29 novembre 2010 Oggetto: richiesta informazioni relative agli interventi eseguiti e agli obiettivi raggiunti per il rientro del parametro Arsenico nei limiti stabiliti dal Decreto legislativo n. 31 del 2 febbraio 2001. PREMESSO CHE: il 22 novembre 2010 perveniva dal coordinamento dell'Alto Lazio del’Isde, Associazione italiana medici per l'ambiente, una richiesta urgente di informazioni in merito alla presenza di Arsenico nell'acqua per il consumo umano; 1'Agenzia internazionale di ricerca sul cancro (I.A.R.C.) classifica l'Arsenico come elemento cancerogeno e lo pone in diretta correlazione con molte patologie oncologiche e in particolare con il tumore del polmone, della vescica, del rene e della cute; l'esposizione ad Arsenico attraverso l'acqua CONSIDERATO CHE: il Decreto legislativo n. 31 del 2 febbraio 2001, modificato e integrato con successivo D.Lgs. 27/02, che disciplina la qualità delle acque potabili destinate al consumo umano garantendone la salubrità e la pulizia, in recepimento della Direttiva europea 98/83/CE, dal dicembre 2003, ha abbassato il limite previsto per l'Arsenico nelle acque potabili da 50 a 10 mg/l (microgrammi/litro), proprio in considerazione della sua cancerogenicità e dell'evidente rischio per la salute umana; la Regione Lazio fin dal 2003 ha continuamente fatto ricorso all'istituto della deroga, che ha innalzato il limite previsto dal D. Lgs. 3112001 da 10 a 50 microgrammi/litro per l'Arsenico ( ma anche i limiti per altri elementi quali il Fluoro, il Vanadio, il Selenio) e di fatto ha reso potabili per deroga acque che in realtà non lo sono; i periodi di deroga come disposto dal succitato decreto legislativo avrebbero dovuto però avere la durata più breve possibile, e comunque non superiore ad un periodo di tre anni nei quali si sarebbero dovuti presentare ed attuare piani di rientro mediante idonee tecnologie di trattamento delle acque captate e/o attraverso l'individuazione di nuove risorse idriche sostitutive, in modo da assicurare acque salubri e pulite agli abitanti della regione Lazio. INTERROGANO La Presidente della Giunta della Regione Lazio, On. Renata Polverini, per conoscere: quali sono gli interventi realizzati e gli obiettivi raggiunti, dal 2003 a tutt'oggi, per riportare i valori di Arsenico entro i 10 microgrammi/litro nelle acque destinate a consumo umano così da garantire una efficace tutela della salute ai residenti della regione Lazio; 71 Atti consiliari Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 se nell'Alto Lazio e in tutti i comuni facenti parte dell'ATO-l Lazio, ovvero tutti i comuni della Provincia di Viterbo ed il Comune di Bracciano, di Mazzano e Magliano, appartenenti alla Provincia di Roma siano in procinto di essere realizzati interventi efficaci e definitivi, oltre quelli emergenziali annunciati sulla stampa, e i tempi di realizzazione per garantire il consumo di acque con valori di Arsenico entro i 10 microgrammi/litro, anche in considerazione e a giustificazione dei ripetuti periodi di deroga finora concessi. Rossodivita,Berardo n. 249 del 29 novembre 2010 dell'infrazione, la diffida ad eliminare le irregolarità entro un termine stabilito, la sospensione dell'autorizzazione o la revoca dell'autorizzazione. Ai sensi dell'art.45 comma 7 del D.Lvo n. 152/99 l'autorizzazione deve essere rinnovata ogni 4 anni e l'istanza di rinnovo deve essere presentata un anno prima della scadenza" (punto 23). Considerato che: I. La Società ESI 2000 s.r.l é subentrata nella proprietà degli impianti siti nel comune di Montopoli Sabino alla ditta S.I.R.M. srl e quindi avrebbe dovuto chiedere nuovamente autorizzazione allo scarico ma non risulterebbe averlo fatto; Oggetto: scarichi inquinanti nel fiume Farfa. Il sottoscritto cons. Filiberto Zaratti Premesso che: 1. con determinazione n. 473 del 19.09.2005 il settore VI Tutela e Valorizzazione del territorio della provincia di Rieti autorizzava la ditta S.I.R.M. srl allo scarico delle acque reflue industriali in località Ponte Sfondato provenienti dall'impianto di lavaggio inerti sito nel Comune di Montopoli Sabino (Ri), dopo adeguato trattamento; 2. nella stessa determinazione tra gli obblighi e prescrizioni il titolare dello scarico è vincolato a: a) " non attivare nuovi scarichi se non autorizzati dall'Amministrazione Provinciale di Rieti" (punto 13); b) "richiedere nuova Autorizzazione allo scarico per A) (omissis) B) ampliamento o ristrutturazione dello stesso C) trasferimento della gestione della proprietà o della ragione sociale (punto 18); c) "rimettere ogni 6 mesi , a partire dalla data del rilascio del presente provvedimento, certificazione analitica in originale di un laboratorio autorizzato (...) delle acque di ingresso e di uscita ... e successive indicazioni" (punto 19); d) "comunicare annualmente, con dichiarazione sottoscritta dal titolare dello scarico, il volume delle acque scaricate nell'anno precedente" (punto 21); e) "la mancata osservanza degli obblighi di legge e delle prescrizioni di cui al presente atto comporta l'applicazione delle sanzioni previste dal D.Lvo n.152199 e, secondo la gravità II. la stessa società ha ampliato gli impianti già menzionati in assenza di permesso a costruire come risulta dall'ordinanza n. 3 / UT del 10.05.2007 del Comune di Montopoli Sabino con la quale il responsabile del Settore IV - servizi tecnici ed ausiliari, ordinava la immediata sospensione dei lavori ed il ripristino dello stato dei luoghi entro 90 giorni, sospensione e ripristino mai attuati dalla ESI 2000 s.r.1.; III. sarebbe stato aperto un nuovo scarico abusivo, sempre lungo il corso del fiume Farfa, in località Ponte Sfondato in corrispondenza degli Impianti già menzionati; IV. non risulterebbero rispettate le già citate prescrizioni di cui alla determinazione n° 473/2005 della Provincia di Rieti come su richiamate; V. lungo il fiume Farfa, in prossimità degli impianti di lavaggio inerti, opera anche la società IRCOP produttrice di materiali bituminosi che vengono accumulati e stoccati sul piazzale antistante gli impianti a pochi metri dal corso del fiume Farfa; VI. esistono numerose e ripetute segnalazioni che inducono a considerare inefficace l'azione di controllo e contrasto di tali manifeste situazioni di diffusa illegalità da parte delle amministrazioni comunali di Montopoli sabino e Fara in Sabina Tenuto conto che: - i due impianti citati sorgono a pochi metri dal corso del fiume Farfa in dispregio delle normative 72 Atti consiliari Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 vigenti e segnatamente da quanto previsto dal D. Lgs. 4212004; - Il corso del fiume Farfa è parte del sito lT6020018 e del sito lT6030012 della Rete natura 2000. INTERROGA IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE ASSESSORE ALL'AMBIENTE Per sapere: quali azioni intendano intraprendere per garantire il rispetto delle disposizioni vigenti in materia, a tutela del corso del Fiume Farfa, anche avvalendosi dei poteri sostitutivi previsti dalla normativa vigente in caso di manifesta inerzia delle amministrazioni competenti. Zaratti n. 250 del 29 novembre 2010 Oggetto: Smaltimento di rifiuti presso la discarica di rifiuti sita in Località Roncigliano nel Comune di Albano Laziale(RM). Il sottoscritto consigliere regionale PREMESSO CHE: 1. in data 23/09/2010 il Nucleo Operativo Ecologico di Roma del Comando Carabinieri per la Tutela dell’Ambiente e l'ARPA Lazio hanno provveduto ad effettuare un controllo nella discarica di rifiuti sita il Località Roncigliano nel comune di Albano Laziale (RM), gestita dalla Pontina Ambiente srl; 2. detto controllo era finalizzato a rilevare la corrispondenza delle quote di progetto approvate per il IV -V-e VI invaso della discarica di rifiuti non pericolosi in relazione alla delega d'indagine nr. 1244/09 mod. 45 a firma del Sostituto Procuratore di Velletri dr. Giuseppe Travaglini; 3. come risulta dal verbale di controllo e dalla comunicazione redatta dai tecnici di Arpa Lazio, non esistono elementi per poter giustificare l'attuale abbancamento dei rifiuti sul VI invaso, in quanto le quote di riferimento progettuali approvate sembrano siano state raggiunte già alla fine del 2009; 4. in merito agli invasi IV e V una verifica indiretta finalizzata a stimare i rifiuti conferiti nel periodo compreso dalla data di emissione dell'ultima autorizzazione, di cui alla Determinazione regionale n. 62576/2009, alla data di fine febbraio 2010, indicata dalla Pontina Ambiente come termine ultimo di abbancamento dei rifiuti nei suddetti invasi, porta a stimare una volumetria abbancata di circa 90.000 mc, oltre il doppio del limite di 40.000 mc autorizzati; 5. le conclusioni dei controlli effettuati pongono in evidenza come alla fine del 2009 le quote a suo tempo a vario titolo autorizzate, relativamente al VI lotto, erano già state raggiunte e pertanto non si giustificano gli ulteriori attuali abbancamenti di rifiuti; CONSIDERATO CHE: a) La società Pontina Ambiente con lettera del 21 ottobre 2010 indirizzata Al Presidente della Giunta Regionale, all'assessore Regionale alle Attività Produttive e Politiche dei Rifiuti, all'assessore Regionale all'Ambiente e Sviluppo Sostenibile, Al Presidente della Provincia di Roma, al Sindaco di Roma e ai Sindaci del Comprensorio servito dalla discarica ha posto in evidenza come: 1. nell'ultimo quinquennio dei 234.828 t di CDR prodotto dal limitrofo impianto di TMB solo 98.102t sono state conferite e accettate dagli impianti di termovalorizzazione di Colleferro e che le restanti 136.726t hanno dovuto necessariamente trovare smaltimento nella discarica adiacente; 2. circa 152.000 mc di capacità dell'invaso della discarica sarebbero stati occupati dal CDR non accettato a Colleferro, sottraendo di fatto volumetria alla disponibilità dei residui di lavorazione dell'impianto. b) con successiva lettera del 25 ottobre 2010 indirizzata agli stessi soggetti, la Pontina Ambiente rappresenta l'esigenza improcrastinabile di acquisire il preannunciato provvedimento straordinario (Ordinanza del Presidente della Giunta Regionale) che consenta di proseguire lo smaltimento dei residui in oggetto nella discarica di servizio dell'impianto TMB, in assenza della quale si paventa la sospensione del ritiro dei rifiuti urbani indifferenziati, provenienti dai Comuni del comprensorio servito a far data dalle ore 06.00 di Sabato 30 ottobre; 3. con lettera del 17 novembre 2010 indirizzata ai medesimi soggetti il Commissario Straordinario del Consorzio Gaia S.p.A. affermava che a far data dall'ammissione del Gruppo Gaia 73 Atti consiliari Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 all'Amministrazione straordinaria (agosto 2007) i conferimenti di CDR da Pontina Ambiente ai termovalorizzatori di Colleferro avvengono regolarmente, sulla base dei contratti sottoscritti da tale Società con Mobilservice Srl e con EP Sistemi SpA, secondo le quantità ivi previste e che non vi è mai stato nessun conferimento di Pontina Ambiente "non accettato'', né risulta che la stessa Società abbia richiesto di incrementa* le quantità di CDR conferito, ne in sede di Tavolo di confronto regionale, né quando il Consorzio gaia lamentava carenza di CDR per gli impianti di valorizzazione. TENUTO CONTO CHE: con Ordinanza 20009 del 28/10/2010 del Presidente della Giunta Regionale assunta ai sensi dell'art.191 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. è stato disposto: l. di smaltire i rifiuti provenienti dal limitrofo impianto di TMB, negli invasi di discarica denominati IV e V, fino alla realizzazione e formale presa d'atto delle opere di collaudo del "sub-lotto funzionale" relativo al VI1 invaso e, comunque, non oltre 6 (sei) mesi dall'adozione della presente ordinanza, atteso che in nessun caso, entro tale data, si possano superare le quote per le quali B stata fornita perizia asseverata di stabilità degli stessi rifiuti; 2. di avviare le procedure di chiusura del invasi IV, V e VI, in ottemperanza a quanto previsto dalla Determinazione n. 82576/2009, all'avvenuta realizzazione e messa in esercizio del "sub-lotto" funzionale" citato in premessa; 3. di ricalcolare, a consuntivo, le tariffe relative all'accesso in discarica secondo quanto previsto dalla DGR 516/2008 e s.m.i., tenendo conto delle quantità di rifiuti abbancati sul IV e V invaso, ivi incluse quelle eccedenti le quantità autorizzate con determinazione n.B2576/2009, e di presentare relativa istanza alla Regione Lazio. INTERROGA Il Presidente della Giunta l'Assessore alle Attività Produttive e Politiche dei Rifiuti I'Assessore all'Ambiente e Sviluppo Sostenibile PER SAPERE: I. se le volumetrie dei rifiuti abbancati nei lotti IV, V e VI della discarica dei RSU di Roncigliano abbiano determinato il superamento delle quote di progetto approvato e autorizzato e la ragione per la quale il progetto di "capping" e recupero ambientale degli invasi IV e V, di cui alla Determinazione B2576/2009, non sarebbe stato attuato dal gestore della discarica; II. quali ragioni hanno determinato il mancato conferimento da parte della Pontina Ambiente delle quantità di CDR prodotte dall'impianto TMB, ai termovalorizzatori di Colleferro; III. se sia lecito ricalcolare, a consuntivo, le tariffe relative all'accesso in discarica tenendo conto anche delle quantità di rifiuti eccedenti abbancati sul IV e V invaso, evidentemente non autorizzate dalla Determinazione B2576/2009; IV. se ai sensi del comma 3 dell'art.191 del D.Lgs 152/2006 l'ordinanza Z0009 del 28/10/2010 sia stata adottata su parere degli organi tecnici o tecnico-sanitari locali, che debbono esprimersi con specifico riferimento alle conseguenze ambientali. Zaratti n. 251 del 29 novembre 2010 Oggetto: "Cancellazione dei fondi stanziati per la Casa della Memoria, via Tiburtina 163". Il sottoscritto Consigliere Regionale del Lazio Premesso che: • I lavori per la realizzazione della Casa della Memoria, in via Tiburtina 163, ebbero inizio nel 2004; • La Casa della Memoria era pensata per ospitare una serie di spazi polifunzionali, tra cui laboratori, sale di incisione, sala conferenze e uno spazio espositivo; • I lavori ebbero presto una battuta d'arresto; • Il 19 dicembre 2009 nella Biblioteca di Villa Mercede si annunciava che i lavori per la realizzazione per la Casa della Memoria sarebbero ripresi. Ad oggi però i lavori sono ancora fermi; Considerato che: • La Giunta Regionale del Lazio, con Deliberazione n. 107 del 19/02/2010, dava seguito alla Legge regionale 11 agosto 2009, n, 22, "Assestamento del bilancio annuale e pluriennale 2009-2011 della Regione Lazio" art. 1 commi 50 e 51 recante "Approvazione Programma 74 Atti consiliari Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 straordinario regionale di investimenti di cui alla DGR n. 761 del 2 ottobre 2009", stanziando per "integrazione con sala polivalente del centro culturale Casa della Memoria, sito in via Tiburtina 163", 450.000,00 (Euro); • Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti Dipartimento per le infrastrutture, gli affari generali e il personale Direzione Generale per la regolazione e i contratti pubblici, all'interno del Programma triennale delle opere pubbliche 2009/2011 dell'amministrazione Comune di Roma, stanziava 138.449,00 di euro per la Casa della Memoria; • Il 10 Agosto 2010 la Giunta del III Municipio di Roma, sulla base dei predetti stanziamenti, dava il via libera al progetto definitivo ed incaricava gli uffici per predisporre le gare d'appalto, a seguito dell'approvazione del bilancio del Comune di Roma avvenuto il 5 agosto 2010; • Nell'ottobre 2010 il Municipio ha dovuto bloccare il procedimento per il citato taglio dei fondi. Visto che: • Con L.R. 3 del 10 Agosto 2010, "Assestamento del bilancio annuale e pluriennale 2010-2012 della Regione Lazio" si provvedeva ad abrogare i commi 50 e 51 della L.R. n. 22 dell'11 Agosto 2009. INTERROGANO Il Presidente Renata Polverini in qualità di Presidente della Regione Lazio e I' Assessore al Bilancio, Programmazione EconomicoFinanziaria e Partecipazione della Regione Lazio per far luce sul perché siano stati cancellati fondi già stanziati, motivando tale atto e verificando la correttezza formale del procedimento. Bucci,Peduzzi sulla sedia olandese, e quindi secondo metodi e tecniche naturali e non medicalizzati; VISTO che, nel caso in cui insorgessero problemi nelle partorienti, queste possono essere rapidamente trasportate nella Sala Parto dell’Ospedale Grassi distante circa 100 metri, in tutta sicurezza; PRESO ATTO che, quindi, le attività della struttura sono fondamentali per le donne e i nascituri, e le prestazioni fornite sono di vera eccellenza, rappresentando un patrimonio per l'intero Servizio Sanitario Regionale; RILEVATO inoltre che, le attività della struttura sono state autorizzate in via sperimentale fino al giorno 29 gennaio 2011 e che, al momento, non vi sono notizie circa il rinnovo dell'autorizzazione ne del funzionamento a regime; CONSIDERATO che tale silenzio preoccupa i dipendenti della Casa di Maternità e le utenti, che temono possa essere significativo della mancata volontà di garantire la sopravvivenza e la continuità della medesima, individuata come servizio di qualità per le donne; INTERROGA IL PRESIDENTE DELLA REGIONE LAZIO per sapere: - quale posizione abbia nei confronti della sempre maggior auspicata de medicalizzazione del parto, con particolare riferimento all'abuso nel ricorso dei tagli cesarei che si verifica in generale e, in particolare, nella regione Lazio; - quali provvedimenti intenda assumere rispetto alle problematiche autorizzative irrisolte e che rischiano di interrompere le fondamentali attività della Casa di Maternità Acqualuce entro poche settimane. n. 252 del 29 novembre 2010 Oggetto: Casa di Maternità Acqualuce. CONSIDERATO che la Casa di Maternità Acqualuce, situata nella pineta che circonda l'ospedale G.B. Grassi di Ostia, è stata inaugurata 1'8 marzo 2009 e da11'8 giugno, giorno del primo parto, sono nati al suo interno ben 43 bambini; RILEVATO che, in detta struttura, il parto viene assistito dalle ostetriche in vasca, per terra, a letto, Foschi *********************************** Interrogazioni a risposta immediata n. 52 del 15 novembre 2010 Oggetto: Piano regolatore generale consortile del Consorzio per lo Sviluppo Industriale della Provincia di Rieti, Nuovo Agglomerato Atti consiliari 75 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 Industriale di Passo Corese (Comune di Fara in Sabina - Ri), contrasto con le misure di salvaguardia del PTPR. Richiesta blocco immediato lavori.. (recante "Pianificazione paesistica e tutela dei beni e delle aree sottoposti a vincolo paesistico"). Applicazione dell'articolo 36 quater, comma 1 ter, della legge regionale 24/1998. I1 sottoscritto Angelo Bonelli Capogruppo dei Verdi Premesso che: I1 21 aprile 2009 nel Supplemento Ordinario n. 61 "Bollettino Ufficiale" n. 15 del 21 aprile 2009 è stata pubblicata: La Deliberazione del Consiglio regionale 13 marzo 2008, n. 62. Consorzio per lo Sviluppo Industriale della Provincia di Rieti. Variante al piano regolatore generale consortile adottata dall'assemblea generale del Consorzio in data 28 aprile 2005; Premesso che: I1 14 febbraio 2008 nel Supplemento Ordinario n. 14 "Bollettino Ufficiale" n. 6 del 14 febbraio 2008 sono state pubblicate: La Deliberazione della Giunta Regionale 25 luglio 2007, n. 556, Adozione del Piano Territoriale Paesistico Regionale PTPR, ai sensi degli articoli 21, 22 e 23 della legge regionale 6 luglio 1998, n. 24 (recante "Pianificazione paesistica e tutela dei beni e delle aree sottoposti a vincolo paesistico"), ed in ottemperanza agli articoli 135, 143, e 156 del decreto legislativo 22 gennaio 2004 n. 42 (Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell'articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137) e successive modificazioni in coerenza con quanto indicato nell'art. 36 quater, comma 1 quater, della legge regionale 2411 998; La Deliberazione della Giunta Regionale 21 dicembre 2007, n. 1025, Modificazione, integrazione e rettifica della deliberazione Giunta regionale n. 556 del 25 luglio 2007 inerente: Adozione del Piano Territoriale Paesistico Regionale PTPR, ai sensi degli articoli 21, 22 e 23 della legge regionale 6 luglio 1998, n. 24 (recante "Pianificazione paesistica e tutela dei beni e delle aree sottoposti a vincolo paesistico"), ed in ottemperanza agli articoli 135, 143 e 156 del decreto legislativo 22 gennaio 2004 n. 42 (Codici dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell'articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137) e successive modificazioni in coerenza con quanto indicato nell'art. 36 quater, comma 1 quater, della legge regionale 2411998. Premesso che: I1 14 febbraio 2008 nel Supplemento Ordinario n. 15 "Bollettino Ufficiale" n. 6 del 14 febbraio 2008 è stata pubblicata: La Deliberazione del Consiglio Regionale 31 luglio 2007, n. 41, Adeguamento dei PTP vigenti alla luce delle proposte comunali di modifica delle classificazioni per zona dei vincoli paesistici presentate, nell'ambito del procedimento di formazione del Piano Territoriale Paesistico Regionale PTPR, ai sensi dell'articolo 23 comma 1 della legge regionale 6 luglio 1998, n. 24 Considerato che: Dal resoconto stenografico VIII Legislatura Consiglio Regionale del Lazio, seduta n. 126 di mercoledì I I marzo 2009, nonché dal dettaglio delle Proposte di deliberazioni consiliari concernente: P.d.C n. 72 del 1 ottobre 2008, "Consorzio per la sviluppo industriale della provincia di Rieti. Variante al P.R.G.: consortile adottata dall'assemblea generale del Consorzio in data 28/04/2005. Approvazione", si evince inequivocabilmente che l'approvazione della suddetta delibera numero 62 è avvenuta il 13 marzo 2009, e non il 13 marzo 2008 come riportato sul BURL di cui sopra; Considerato che: 1. I1 Piano Territoriale Paesistico Regionale PTPR nella Tavola A 20 (Paesaggio agrario di rilevante valore) ha individuato l'area sulla quale insiste il Piano Regolatore Consortile come area agricolo di rilevante valore perché costituita da comprensori a naturale vocazione agricola che conservano i caratteri propri del paesaggio agrario tradizionale. Si tratta di territori caratterizzati da produzione agricola, estensiva o specializzata, che hanno rilevante valore paesistico per la qualità estetico percettiva anche in relazione alla morfologia, al rilevante interesse archeologico e alle sue evoluzioni storiche ed antropiche. La tutela (art. 24 Norme, art. 21, 22,23, e 36 quater C. l quater L.R. 241989; art. 135, 143 e 156 D.lvo 42/04) è volta alla salvaguardia della continuità del paesaggio mediante il mantenimento di forme di uso agricolo del suolo e vieta espressamente: la costruzione di manufatti fuori terra o interrati, la realizzazione di nuove strutture commerciali o terziarie, nuove strutture produttive industriali, installazioni di manufatti leggeri anche prefabbricati, nuove strutture per deposito merci o Atti consiliari 76 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 materiali. 2. I1 Piano Territoriale Paesistico Regionale PTPR nella Tavola B 20 (Beni paesaggistici) ha censito sull'area del Piano Regolatore Consortile 129 (centoventinove) siti archeologici evidenziati nella leggenda della carta come "beni puntuali diffusi" e ogni sito ha una fascia di rispetto di 100 metri. È il tipico paesaggio dell'insediamento storico diffuso costituito da porzioni di territorio caratterizzate dal maggiore valore di testimonianza storico archeologica anche quando interessati da rilevante grado di naturalità e10 dal modo d'uso agricolo. Si tratta di ambiti che comprendono elementi puntuali, lineari o areali di interesse storico-archeologico. La tutela (art. 31 Norme, art. 21, 22,23, e 36 quater C. I quater L.R. 24/989; art. 135, 143 e 156 D.lvo 42/04) è volta alla valorizzazione e alla conservazione dei beni anche mediante l'inibizione di iniziative di trasformazione territoriale pregiudizievoli alla salvaguardia dei beni o che ne alterino la percezione d'insieme, e vieta espressamente: la costruzione di manufatti fuori terra o interrati, la realizzazione di nuove strutture commerciali o terziarie, la realizzazione di nuovi servizi pubblici generali, la realizzazione di nuovi insediamenti turistici o alberghieri, nuovi campeggi, e impianti sportivi, nuove strutture produttive industriali, installazioni di manufatti leggeri anche prefabbricati, nuove strutture per deposito merci o materiali. Considerato che: I1 Consiglio Regionale del Lazio ha approvato la Deliberazione n. 62 concernente: "Consorzio per lo Sviluppo Industriale della Provincia di Rieti. Variante al piano regolatore generale consortile adottata dall'assemblea generale del Consorzio in data 28 aprile 2005" il 13 marzo 2009, dopo la pubblicazione sul BURL del Piano Territoriale Paesistico Regionale avvenuta il 14 febbraio 2008; Considerato che: ai sensi dell'Articolo 23 bis (Misure di salvaguardia in pendenza dell'approvazione del PTPR) della L.R. 2411 998, dalla data di pubblicazione del PTPR ai sensi dell'articolo 23, comma 2, fino alla data di pubblicazione di cui al citato articolo 23, comma 6 e comunque non oltre cinque anni dalla data di pubblicazione del piano adottato dalla Giunta regionale ai sensi dell'articolo 23, comma 2, è sospesa ogni determinazione in ordine alle autorizzazioni di cui all'articolo 15 1 del decreto legislativo 29 ottobre 1999, n. 490, che siano in contrasto con le previsioni del PTPR adottato. Considerato che: I1 Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n.42 "Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell'articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 1372", all'Articolo 145 (Coordinamento della pianificazione paesaggistica con altri strumenti di pianificazione) prevede che le previsioni dei piani paesaggistici di cui agli articoli non sono derogabili da parte di piani, programmi e progetti nazionali o regionali di sviluppo economico e sono cogenti per gli strumenti urbanistici dei comuni, delle città metropolitane e delle province, sono immediatamente prevalenti sulle disposizioni difformi eventualmente contenute negli strumenti urbanistici stabiliscono norme di salvaguardia applicabili in attesa dell'adeguamento degli strumenti urbanistici e sono altresì vincolanti per gli interventi settoriali. Per quanto attiene alla tutela del paesaggio, le disposizioni dei piani paesaggistici sono comunque prevalenti sulle disposizioni contenute negli atti di pianificazione ad incidenza territoriale previsti dalle normative di settore, ivi compresi quelli degli enti gestori delle aree naturali protette. Tutto ciò premesso: visto il pesantissimo intervento di trasformazione del territorio per la realizzazione del Polo della logistica - Nuovo Agglomerato Industriale di Passo Corese, in contrasto con le misure di salvaguardia del Piano Territoriale Paesistico Regionale PTPR, Interroga il Presidente della Giunta regionale e l'Assessore all'urbanistica Per sapere: come intendano attivarsi per bloccare immediatamente i lavori in oggetto, al fine di garantire la corretta applicazione delle misure di salvaguardia contenute nel PTPR e in particolare per tutelare le aree classificate dallo stesso come Paesaggio agrario di rilevante valore, e paesaggio dell'insediamento storico diffuso. Bonelli n. 53 del 18 novembre 2010 Oggetto: Rinnovo convenzione Regione Lazio Filas. 77 Atti consiliari Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 PREMESSO CHE la Convenzione tra la Regione Lazio e la Filas del 10 novembre 2009, prevista dal comma 3 della legge regionale n. 2 del 1985 "Costituzione di un fondo speciale regionale a favore delle imprese del Lazio che versano in particolare stato di crisi", regola la gestione delle modalità d'intervento del fondo di rotazione per dare copertura finanziaria al cofinanziamento di opere cinematografiche ed audiovisive realizzate dalle piccole e medie imprese del Lazio; tra la Regione Lazio e la Filas, di imminente scadenza, che alla luce di quanto esposto si configura come strumento di fondamentale importanza per le piccole e medie imprese anche del comparto cinematografico ed audiovisivo della Regione Lazio. Rodano n. 54 del 23 novembre 2010 Oggetto: abbattimento abeti di grandi dimensioni commissionato dal Comune di Roma. VISTO CHE detta Convenzione è stata registrata il 29 dicembre 2009 al Reg. cron. n. 12282 e che, pertanto, andrà a scadenza alla fine del presente anno; CONSIDERATO Che la scadenza della convenzione mette a rischio I'operatività di Filas, con grave danno non solo alle imprese, ma anche alla finanza pubblica; Che il Nucleo di Valutazione istituito presso Filas e previsto dall'art. 3 della legge regionale n. 2 del 1985, al quale devono essere sottoposti i progetti di opere cinematografiche realizzate dalle piccole e medie imprese del Lazio non è ancora stato ricostituito e che quindi non si riunisce ormai da oltre sei mesi; I1 sottoscritto Angelo Bonelli Capogruppo dei Verdi Premesso che: - da notizie pervenuteci risulterebbe che il Comune di Roma si sarebbe attivato presso il Corpo Forestale dello Stato per poter ricevere, si suppone a titolo gratuito, diverse decine di abeti di grandi dimensioni (alti almeno 25 metri), provenienti da Riserve Naturali dello Stato. Considerato che: - gli alberi, di grande valore ambientale e paesistico, scelti tra i più importanti dal punto di vista monumentale, sarebbero tagliati all'interno di Riserve Naturali dello Stato, che godono del massimo livello di tutela. sono state già valutate ed è già stata svolta l'attività istruttoria da Filas di ben 29 opere cinematografiche che, sono in attesa della decisione da parte del Nucleo di valutazione non ancora ricostituito; Tenuto conto che: - un simile intervento comporterebbe un notevole danno ambientale a causa della necessità di realizzare, all'interno della foresta, piste per il trasporto intorno all'albero da tagliare; - l'intera operazione comporterebbe notevoli costi, in particolare legati al trasporto degli alberi da località molto distanti a Roma. CONSIDERATO ALTRESI' Interroga il Presidente della Giunta regionale la sensibile riduzione del Fondo Unico dello Spettacolo e la assoluta incertezza del rinnovo degli strumenti fiscali (tax credit e tax shelter) a favore dell'audiovisivo; Per sapere se intende attivarsi immediatamente presso le autorità competenti affinché: VISTO CHE la sottoscritta consigliere regionale INTERROGA I1 Presidente della Giunta Per sapere quando verrà rinnovata la convenzione si verifichi, presso l'amministrazione comunale di Roma ed il Corpo Forestale dello Stato, la veridicità di quanto sopra riportato e si eviti tale intervento, al fine di scongiurare un rilevante danno ambientale e spreco di denaro pubblico, destinando le risorse necessarie ad iniziative di tutela dell'ambiente naturale. 78 Atti consiliari Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 Bonelli n. 55 del 23 novembre 2010 Oggetto: Grave inquinamento da Arsenico delle acque destinate al consumo umano. I1 sottoscritto Angelo Bonelli Capogruppo dei Verdi Premesso che: La Direttiva 98183lCE relativa alla qualità delle acque destinate al consumo umano, recepita dal Decreto Legislativo 2 febbraio 2001 n. 3 1 e succ. integr. ha abbassato il limite previsto per l'Arsenico nelle acque potabili da 50 a 10 mg/l (microgrammi/litro), in considerazione della cancerogenicità di tale elemento e quindi della elevatissima pericolosità per la salute umana. La Regione Lazio dal 2003 ha ripetutamente utilizzato l'istituto della deroga, ed ha innalzato il limite previsto dal D.Lgs. 31 del 2001 da 10 a 50 microgrammi11itro per l'Arsenico e per altri elementi quali: il Fluoro, il Vanadio, il Selenio, e con tale procedura ha di fatto reso potabili mediante deroga acque non utilizzabili per il consumo umano. Molti Comuni della Provincia di Roma in particolare dei Castelli Romani, Civitavecchia, Bracciano, Mazzano e Magliano e molti Comuni del Viterbese, (in tutto i Comuni del Lazio investiti dal problema Arsenico sono 91 come riporta il quotidiano Terra nell'articolo "Arsenico sotto silenzio" di Rossella Anitoli del 2311 112010) sono soggetti ad alti tassi di metalli pesanti nell'acqua distribuita per uso umano. In particolare esiste un superamento dei valori di legge per l'Arsenico, il Vanadio e il Fluoro. L'intossicazione cronica ovvero l'assunzione anche a minime dosi per lunghi periodi di tempo dell’Arsenico è una delle più conosciute cause di diversi tumori. Attualmente il limite di legge è di 10 microgrammi litro, ma 1'Oms e l'Unione europea stanno valutando la riduzione ulteriore di questo limite, portandolo a cifre vicine allo zero. Si tratta di un principio precauzionale adottato assolutamente condivisibile. Premesso che: La situazione nel Comune di Velletri è particolarmente grave visto che la contaminazione da arsenico deriva dall'utilizzo a Velletri di pozzi locali, che attingono l'acqua da falde di origine vulcanica. L'unica acqua che arriva al Comune di Velletri priva di contaminanti è quella fornita dall'acquedotto del Simbrivio, il cui flusso, però, è assolutamente insufficiente. Si stima che solo il 30% dell'acqua potabile provenga dall'acquedotto, soprattutto a causa della fatiscenza della rete idrica, che comporta importanti perdite. La presenza di Arsenico nelle acque nel 2010, in molti casi, rispetto al 2009, è peggiorata. Ad esempio: Piazza Mazzini: lo scorso anno la media della presenza di Arsenico era di 7,l microgrammi/litro, nel 201 0 la media è salita a 22,6 microgrammi litro; Piazza Trento e Trieste la media è passata da 5,l a 13,6 microgrammi litro; Viale Marconi, nel 2009 avevamo 8,4 microgrammi/litro di arsenico, valore che ha raggiunto i 22,6 nel 2010; Rioli la miscela dei pozzi dopo il trattamento conteneva in media 9,4 microgrammi/litro di arsenico, valore che sale a 25,3 nei primi mesi del 2010; Zona 167 (case popolari) nel 2008 aveva avuto un valore di 52,l microgrammi/litro di arsenico, sceso poi a 39,2 nel 2009, e per il 2010 la concentrazione di metalli non viene riportata. Considerato che: Ci troviamo di fronte ad una vera emergenza ambientale e sanitaria per il Comune di Velletri, che mostra con chiarezza come la politica delle deroghe non serve a risolvere il problema. I dati mostrano poi una evidente inadempienza da parte di Acea rispetto al programma di interventi che aveva presentato alla Regione nel 2008, quando ha chiesto ed ottenuto il decreto di deroga ai limiti di legge. Nel documento il programma di interventi prevedeva di risolvere il problema del17arsenico in buona parte entro il 2009. L'unico intervento previsto per il 2010 riguarda il pozzo di San Pietro. Il potabilizzatore per la 167, ad esempio, doveva essere terminato sei mesi fa; la potabilizzazione dei pozzi di colle dei Marmi e gli interventi sul pozzo Poggidoro e sulla rete Vascucce dovevano - secondo il piano di Acea essere consegnati alla fine dello scorso anno. Delle due una: o gli interventi indicati sono stati realizzati e questo significa che non risolveranno il problema dell'arsenico, oppure le promesse sono rimaste sulla carta. Considerato che: La scadenza dell'ultima deroga è stata spostata da Atti consiliari 79 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 un decreto del Presidente della Regione Lazio al 30 dicembre 2009. La legge 3112001 non prevede lo slittamento della scadenza delle deroghe. Come riportato dal quotidiano Terra nell'articolo di Rossella Anitoli del 2311 112010: "Arsenico sotto silenzio" la Commissione europea il 12 novembre 2010 ha comunicato al Ministero de117Ambiente che le deroghe verranno concesse esclusivamente alle Regioni che le avevano richieste per valori fino a 20 microgrammi /litro e con tassative prescrizioni da rispettare, come il divieto per uso alimentare per i bambini al di sotto dei tre anni; La Commissione europea ha inoltre precisato che per le Regioni che avevano richiesto deroghe fino a 50 microgrammi /litro scatterà dal 1 gennaio 201 1 il divieto di potabilità, e fra queste c'è anche la Regione Lazio; se intendano pubblicare in tempo reale sul sito della Regione o dell'ARPA, i dati relativi ai campionamenti dell’Arsenico e degli altri inquinanti rilevati nei Comuni in premessa. Bonelli n. 56 del 29 novembre 2010 Oggetto: Nomina del Direttore Generale dell’Azienda Unità Sanitaria Locale ROMA C. PREMESSO CHE Con decreto del Presidente della Regione Lazio n. T0534 del 19.11.2010 è stato nominato direttore generale della ASL RMC il dott. Antonio Paone; VISTO CHE Considerato che: Secondo quanto previsto dal comma 1 1 del17articolo 13 del D.Lgs. 3 1 del 2001 : "La Regione o Provincia autonoma che si avvale delle deroghe di cui al presente articolo provvede affinché la popolazione interessata sia tempestivamente e adeguatamente informata delle deroghe applicate e delle condizioni che le disciplinano. Ove occorra, la regione o provincia autonoma provvede inoltre a fornire raccomandazioni a gruppi specifici di popolazione per i quali la deroga possa costituire un rischio particolare. Le informazioni e raccomandazioni fornite alla popolazione fanno parte integrante del provvedimento di deroga. Gli obblighi di cui al presente comma sono osservati anche nei casi di cui al comma 9, qualora la Regione o la Provincia autonoma lo ritenga opportuno". Preso atto che: Dal 1 gennaio 201 1 scatterà il divieto di potabilità delle acque per i Comuni dove la concentrazione di Arsenico supera la soglia limite, Interroga il Presidente della Giunta regionale e l'Assessore all’Ambiente Per sapere: quali iniziative urgenti intendano adottare al fine di garantire la potabilità delle acque destinate al consumo umano nei Comuni dove la concentrazione di Arsenico e degli altri inquinanti in premessa supera il limite di legge; Il dott. Antonio Paone, già direttore sanitario nella stessa Asl, in conseguenza dell'indagine relativa all'appalto per I'informatizzazione della stessa, è stato, a suo tempo, sollevato dall'incarico; CONSIDERATO CHE Contro tale provvedimento, il dottor Paone ha adito al Tar che si è espresso con decisione a lui favorevole ma, a causa della resistenza della Regione Lazio, lo stesso ha chiesto un risarcimento di euro 500.000 alla ASL RMC, configurando danni all'immagine e di salute; VISTO CHE A seguito della nomina a direttore generale della ASL RMC, per il dottor Antonio Paone, si configura la singolare posizione di parte lesa e parte resistente; la sottoscritta consigliere regionale INTERROGA la Presidente della Giunta Per sapere se, alla luce di quanto sopra esposto, ritenga opportuno confermare per tale incarico, per di più nell'attuale momento di estrema difficoltà in cui versa la sanità del Lazio, il dottor Antonio Paone che, già coinvolto in una indagine giudiziaria ha un contenzioso aperto con la stessa Azienda sanitaria che è stato chiamato a dirigere, anche in considerazione dell'elenco degli 80 Atti consiliari Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 aspiranti, composto di ben 780 nominativi. Rodano selezionatrice e se quindi non ritenga di dover dare un segnale di trasparenza e di rigore revocando la nomina della Dott.ssa Maria Sabia. Rodano n. 57 del 29 novembre 2010 Oggetto: Nomina Direttore Generale ASL RM E. n. 58 del 29 novembre 2010 Oggetto: Accreditamento Casa di Cura San Giuseppe. PREMESSO CHE con Decreto del Presidente della Giunta n. T0536 del 19.1 1.2010 è stata disposta la nomina della Dott.ssa Maria Sabia a Direttore Generale della ASL RM E; la Dott.ssa Maria Sabia è già stata titolare della posizione di Direttore Amministrativo presso la stessa struttura nel periodo dal 2000 al 2005; lo scorso maggio la Corte dei Conti l'ha condannata, con sentenza n 13251201, insieme ad altri, a risarcire la Asl stessa per un importo di oltre 229 mila euro, con la motivazione di negligenza per omissione di vigilanza e mancata richiesta di danni ad una azienda appaltatrice inadempiente. VISTO CHE con D.G.R. n. 449 del 15.10.2010 si formula, tra l'altro, un unico elenco degli idonei, contraddistinto con la lettera "D" e facente parte integrante della predetta deliberazione, denominato "Elenco generale di idoneità all'incarico di direttore generale di aziende sanitarie della Regione Lazio e dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Regioni Lazio e Toscana" composto da n. 754 candidati idonei; PREMESSO Che la Casa di Cura San Giuseppe di Roma aveva un reparto di Riabilitazione in Assistenza Intensiva (RAI) con 20 posti letto; Che questo speciale tipo di assistenza viene fornita a quei pazienti che nella fase successiva al coma - generalmente determinato da traumi o accidenti vascolari - necessitano di riabilitazione intensiva; Che per effetto del Decreto n. 64 del 1311012009 la struttura è stata riconvertita interamente in R.S.A. e che per garantire il mantenimento dei 10 posti letto di Riabilitazione in Assistenza Intensiva riceve da marzo 201 0 delle autorizzazioni dalla regione con scadenza trimestrale; Che la prossima scadenza dell'accreditamento sarebbe fissata al 31 dicembre 2010; Che la Regione avrebbe indicato all'azienda sanitaria di competenza ASL RM/E alcuni possibili istituti alternativi presso i quali trasferire i pazienti, ma che tali strutture non avrebbero fino ad oggi acconsentito a riceverli; la sottoscritta consigliera regionale INTERROGA I1 Presidente conoscere: della Giunta regionale per se ritenga opportuno aver scelto per tale delicato ed importante incarico, per di più in contesto di grave crisi finanziaria in cui versa la sanità del Lazio, che impone enormi disagi ed oneri economici ai cittadini, una persona che ha già dato discutibile prova di se proprio nella gestione finanziaria, soprattutto ove si pensi che tale scelta è stata operata tra un rilevantissimo elenco di idonei individuati dall'apposita Commissione Che tale situazione - di difficoltà per operatori della ASL e della Casa di Cura, per i pazienti ed i loro familiari - potrebbe essere risolta ai sensi del Decreto del Commissario ad Acta n. 90 del 10/11/2010, Allegato 1 pagina 2 15 mediante un riconoscimento del modulo R1 Tutto ciò premesso il sottoscritto consigliere regionale INTERROGA Il Presidente della Giunta Se la Regione non intenda riconoscere il modulo 81 Atti consiliari Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 - attraverso notizie fornite dal1a “Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca” si apprende della penosa e grave situazione del signor Claudio Gabriele, residente a Guidonia Montecelio, ammalato di sclerosi laterale amiotrofica; - i primi sintomi della malattia risalgono al 2002, quando il signor Gabriele ha riscontrato difficoltà crescenti alla deglutizione, anche se la malattia è stata diagnosticata solo nel 2004, dal dottor Mario Sabatelli del Policlinico Gemelli di Roma; - dal 2006, anche in seguito a un grave incidente, il signor Gabriele è praticamente costretto in un letto ortopedico nella sua abitazione di Guidonia, assistito dalla moglie, signora Tommasa Sciscione e dalla loro figlia; - la figlia, dai primi di novembre 2010 è ricoverata con frattura di un braccio in seguito a un incidente; - il 14 gennaio 2010, l'assessore alle politiche sociali Ernelio Cipriani del comune di Guidonia, comunicava alla signora Mina Welby il programma di assistenza a 10 ore/settimanali, consapevole che non era sufficiente per assicurare il necessario sostegno al malato e alla famiglia; ciò nonostante, al momento l'assistenza domiciliare è assicurata solo due volte alla settimana; - nel febbraio 2010 è stata presentata la domanda al Centro per l'autonomia, accreditato per le valutazioni degli ausili di Roma, per un sopralluogo, visita effettuata dall'assistente sociale dottoressa Aurora Passi e dal terapista occupazionale, dottor Stefano Bravi; sono così stati valutati i presidi più urgenti e necessari al signor Gabriele per migliorare la sua qualità di vita: un materasso speciale per i malati di SLA e un letto ortopedico a comando digitale, perché alla signora Tommasa è stato riscontrato un danno alla spalla per la difficoltosa manovra della manovella del letto. A tutt'oggi i presidi richiesti e necessari non sono stati concessi. La Asl, infatti, si rifiuta di fornire sia un letto nuovo che il materasso specifico antidecubito. Visto che INTERROGANO - la prolungata degenza ha procurato al signor Gabriele un decubito da pressione, che viene medicato ogni sera da un infermiere. Data la situazione il signor Gabriele avrebbe necessità di essere aiutato più spesso a cambiare posizione, ed è necessario con urgenza un intervento di assistenza domiciliare; - nell'estate del 2009 una equipe del servizio sociale ha visitato la famiglia Gabriele, riscontrando la situazione che, a tutt'oggi, non è mutata; - nel frattempo dalla locale Asl veniva negata la fisioterapia, e questo nonostante il signor Gabriele abbia urgente necessità di fisioterapia passiva; La Presidente della Giunta Regionale R1 alla R.S.A. San Giuseppe di Roma onde risolvere la situazione sopra descritta. Rodano n. 59 del 29 novembre 2010 Oggetto: Ammalato di amiotrofica di Guidonia. sclerosi laterale Premesso che - quali iniziative di competenza intenda assumere per garantire adeguata assistenza domiciliare al Sig. Gabriele e la fornitura immediata dei presidi medici essenziali così come individuati dal Centro per l'autonomia, ingiustificatamente rifiutati dai funzionari della Asl, esponendo così l'Azienda Sanitaria tutta all'azione legale da parte del Sig. Gabriele, leso nel diritto fondamentale ad avere una assistenza adeguata dignitosa. Berardo *********************************** Considerato che Mozioni - il 9 novembre 2009 il responsabile del servizio sociale ha comunicato alla signora Mina Welby, esponente dell'«Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca», che ((non ci sono risorse e si mantiene l'assistenza di due ore settimanali da parte di una assistente del volontariato e un infermiere per 1 ora al giorno,); n. 110 del 9 novembre 2010 Oggetto: Violenza dell'esercito marocchino nei confronti della popolazione saharawi. Il CONSIGLIO REGIONALE 82 Atti consiliari Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 PREMESSO CHE nell'accampamento saharawi vicino a Laayaoune; Il Trattato di Berlino del 1884 sancisce i confini del Sahara Occidentale, colonia spagnola abitata dal popolo Saharawi; ATTESO CHE la risoluzione 1514 (XV) del 14 dicembre 1960 costituisce il testo di riferimento delle Nazioni Unite in materia di decolonizzazione, prevedendo che il processo di emancipazione possa sfociare non solo nell'indipendenza, ma anche nell'associazione o integrazione ad uno Stato già esistente; in conformità alla risoluzione 1754 del Consiglio di sicurezza dell'Onu, i saharawi e la comunità internazionale attendono da anni l'istituzione di un referendum per l'autodeterminazione, mentre il governo marocchino, che ha occupato il territorio del Sahara occidentale fra il 1975 e il 1979, è disposto a concedere solo un'autonomia di tipo politico e amministrativo; RITENUTO CHE la Commissione delle Nazioni Unite, che dal 1963 esamina regolarmente il dossier saharawi, riconosce l'applicabilità del principio di autodeterminazione in qualsiasi forma decisa da questo popolo attraverso un referendum, appoggiato anche dalla Corte Internazionale di Giustizia; l'applicazione integrale del Piano di pace dell'ONU, che contempla lo svolgimento di un referendum di autodeterminazione, continua ad essere la giusta via per raggiungere la pace in questo territorio TUTTO CIO' PREMESSO nell'ottobre del '74 il rapporto della missione O.N.U rileva che "10 quasi unanimità (della popolazione n.d.r.) si pronuncia a favore dell'indipendenza e contro le rivendicazioni di Marocco e Mauritania. 11 Fronte Polisario 011'arrivo della missione si è manifestato come lo forza politica predominante nel territorio"; nel 1975 gli attacchi aerei dell'esercito marocchino e l'occupazione (Marcia Verde) di quei territori, costringono parte dei saharawi a cercare rifugio nel deserto algerino (oasi di Tindouf). Proprio nei pressi dei campi profughi creati in quei luoghi, il 27 febbraio 1976, il Fronte Polisario proclama la Repubblica Araba Saharawi Democratica; CONSTATATO CHE l'esercito marocchino ancora oggi compie atti di guerra nei confronti della popolazione saharawi; un giovane di 14 anni è stato ucciso ed altre sette persone sono rimaste ferite nella notte tra il 24 e il 25 ottobre 2010 nel campo di esilio della città di El Aaiun, a causa del mitragliamento dell'automezzo su cui viaggiavano per rifornire il campo di acqua, cibo e medicinali; centinaia di civili saharawi sono rimasti feriti e almeno una decina (da una prima stima) sono morti durante lo sgombero compiuto la mattina dell'8 novembre 2010 dall'esercito marocchino IMPEGNA IL PRESIDENTE DELLA REGIONE LAZIO a intraprendere una campagna di sensibilizzazione a favore della popolazione saharawi nonché a sollecitare, nelle sedi opportune, le idonee iniziative volte alla immediata cessazione delle azioni militari marocchine e alla piena salvaguardia dei diritti umani nei territori del Sahara occidentale. Colosimo,Miele G.,Rauti n. 111 del 10 novembre 2010 OGGETTO: targa commemorativa a ricordo di Gabriele Sandri presso tratti viari di Autostrade S.p.A.. IL CONSIGLIO REGIONALE • Considerata l'importanza sociale della propria funzione. • Considerato fondamentale il dovere di ricordare avvenimenti che hanno scosso l'opinione pubblica. • Considerato che il dovere della memoria aiuta a mantenere vivo il rapporto di prossimità tra le Istituzioni ed i cittadini. TUTTO CIO' PREMESSO 83 Atti consiliari Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 IL CONSIGLIO REGIONALE IMPEGNA IL PRESIDENTE DELLA REGIONE A perseverare nell'intento di attivare tutti i contatti con la Società Autostrade S.p.A. per la dedica di una targa alla memoria di Gabriele Sandri, venuto a mancare nella stazione di servizio di Badia al Pino, lungo l'Autostrada Al, l' 11 novembre 2007. A tre anni di distanza dal tragico evento rinnoviamo la solidarietà dell'intero Consiglio Regionale ai familiari volendo promuovere questo atto di grande civiltà. Galetto,Fiorito,Rauti n. 112 del 17 novembre 2010 Oggetto: Esenzione per le spese di trasporto pubblico per cittadini disagiati con reddito ISEE fino a 10.000 euro ed i loro familiari a carico; i disoccupati iscritti agli elenchi anagrafici dei centri per l'impiego. CONSIDERATO: • La grave crisi economica che sta attraversando il Paese con conseguente difficoltà delle imprese e delle Istituzioni a fronteggiare l'emergenza occupazionale; • I crescenti disagi delle famiglie, già enormemente sottoposte a sacrifici, per poter fronteggiare il gravoso stato sociale ed economico determinatesi; VISTO: • Che nel 2009 le famiglie in cui nessun componente lavorava erano 2,5 milioni, pari al 15 della popolazione di riferimento, con 750mila ragazzi minorenni a carico; • Che l'analisi tendenziale della cassa integrazione guadagni del Lazio, realizzata dal Centro Studi di Confindustria ha rilevato da ultimo: - un incremento della CIG totale del + 33.2; - un aumento della CIG in deroga, pari a 436.3 / superiore all'incremento dei dati nazionali; - un accrescimento della cassa integrazione straordinaria del 35.4; • Che i fondi nazionali per le politiche della famiglia saranno dimezzati in un solo anno da 100 milioni di euro a circa 53 milioni per il 2011; • Che la spesa sociale del Lazio è pari a circa 134 euro per cittadino contro i 262 euro della Valle d'Aosta; i 210 euro del Friuli Venezia Giulia; 1167 euro dell'Emilia Romagna ed i 139 euro del Piemonte; • Che la situazione sopra indicata contribuisce ad accrescere notevolmente la sfiducia dei cittadini verso le Istituzioni; IL CONSIGLIO REGIONALE DEL LAZIO Ritenendo utile e necessario proporre iniziative a sostegno dei cittadini disagiati ed al fine di contrastare le nuove povertà emergenti nella società. IMPEGNA LA GIUNTA REGIONALE • Ad intraprendere le iniziative necessario volte ad inserire nel Bilancio di previsione per l'anno 2011, la copertura finanziaria che consenta l'eduzione del pagamento delle spese di trasporto pubblico, dal luogo di residenza alla sede di lavoro per i cittadini con reddito ISEE fino a 10.000 euro, così come già predisposto per i giovani "UNDER 25", nonché la gratuità del servizio urbano nel Comune di residenza per i cittadini disoccupati. Romanzi n. 113 del 19 novembre 2010 Oggetto: Sostegno a favore dei produttori di castagne e marroni per la stagione 2010. IL CONSIGLIO REGIONALE DEL LAZIO Riconosciuto come essenziale l'apporto della produzione di castagne e marroni per l'economia locale delle aree ad intensa coltivazione castanicola; Valutato che la produzione castanicola è risultata ben al disotto della media degli ultimi dieci anni, causando alle aziende ed ai produttori agricoli minori entrate valutabili al 90% ed in alcuni casi addirittura al 100%; Considerato 84 Atti consiliari Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 che per molte famiglie delle comunità residenti nelle suddette aree la produzione di castagne e di marroni le uniche risorse economiche per il loro sostentamento e comunque una parte preponderante del loro reddito annuale; Tenuto conto della particolarità della situazione venutasi a determinare a causa della conclamata infestazione del cinipide del castagno, cui si è aggiunta anche una non favorevole stagione metereologica, infestazione destinata a protrarre i suoi effetti negativi proprio per il danno strutturale agli impianti di produzione, prefigurando una perdita di risorse con effetti prolungati negli anni e il rischio di abbandono degli impianti e delle attività agricole connesse; Preso atto delle deliberazioni a sostegno dei castanicoltori assunte dai Consigli Comunali dei Comuni nei cui territori si è manifestata la mancata produzione agricola e conseguentemente di reddito, per il riconoscimento della calamità naturale così come prevede il D.L.vo n. 102/2004; Impegna - la Presidente della Regione Lazio e l'Assessore alle Politiche agricole e valorizzazione dei prodotti locali a deliberare un intervento a sostegno dei produttori di castagne e marroni al fine di alleviare lo stato di disagio economico subito nella stagione 2010; - ad esaminare le seguenti richieste rappresentate dalle istituzioni locali (Comuni e Comunità Montane) a tutela della castanicoltura: a) istituzione di un fondo per l'indennizzo del disagio economico da riconoscere alle aziende e alle famiglie occupate nel settore della castanicoltura, secondo parametri e metodi che l'Assessorato alle Politiche Agricole della Regione Lazio provvederà ad emanare; b) istituzione di un centro di produzione, a livello regionale, del Torymus Sinensis, insetto antagonista idoneo alla lotta al cinipide del castagno ed alla ricostituzione dell'equilibrio ambientale nelle zone infestate; c) emanazione di una direttiva regionale per la regolamentazione dei trattamenti fitosanitari in base alla quale i Comuni possano predisporre ordinanze di sospensione di trattamenti con prodotti fitosanitari, che, ancorché certificati per l'uso su castagno, possano vanificare, danneggiare o ritardare il programma di riequilibrio dell'ecosistema già approvato e finanziato dalla Regione Lazio con il lancio del Torymus Sinensis; d) intensificazione dei controlli, da parte degli organi preposti, affinché le direttive regionali e le ordinanze sindacali siano rispettate e affrancate da forme di raggiro o da surrettizie tipologie di trattamenti alternativi. Battistoni,Cetrone,D’Ambrosio Colosimo,Miele G., Cappellaro n. 114 del 22 novembre 2010 Oggetto: Interventi a sostegno del contrasto alla pedofilia e alla pornografia minorile ed introduzione del trattamento farmacologico (c.d. castrazione chimica) per l'inibizione dei soggetti recidivi che hanno compiuto reati a sfondo sessuale nei confronti di minori. Consigliere Proponente: Pino Palmieri PREMESSO CHE - La pedofilia è un fenomeno imponente, preoccupante ed insidioso da combattere con ogni possibile strumento sia in termini di prevenzione che di contrasto. - Nonostante la grande attenzione prestata al riguardo, il fenomeno degli abusi sessuali su minori è in costante aumento, anche per la diffusione della pedopornografia on Une e del turismo pedofilo. - I dati raccolti da Telefono Azzurro e pubblicati nel 10° Rapporto nazionale sulla condizione dell'infanzia e dell'adolescenza, evidenziano che il numero dei minori vittime di abusi sessuali risulta essere più basso in Italia rispetto ad altri paesi europei, come Francia ed Inghilterra, in quanto in Italia le situazioni di abuso sui minori spesso non vengono denunciate. (Cfr. "Pedofilia, l'abuso è in famiglia 6 volte su 10", Rai News 24. 5 maggio 2009. li RL consultato il 5 marzo 2010). - Il dott. Prof. Gene G. Abel. ordinario di psichiatria alla Facoltà di Medicina dell'Università di Emory in Georgia e direttore della Clinica per i disturbi sessuali di Manhattan, ha realizzato per il National Institute of Mental Health (Istituto Nazionale di Igiene Mentale degli Stati Uniti) il più grande studio al mondo sul fenomeno pedofilia (The Abel and Harlow child Atti consiliari 85 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 molestation prevention study). i cui risultati sono stati pubblicati sulle più importanti riviste di psichiatria e nel volume The stop Children molestation Book. - Tra i dati più significativi risultanti dalle ricerche condotte, emerge che una rilevante percentuale dei condannati per pedofilia ha a sua volta subito abusi durante l'infanzia. Freud affermò che i traumi infantili sono inguaribili e lasciano ferite che non rimarginano più e che provocano, negli adulti con una storia di abusi nella loro infanzia, una molteplicità di fenomeni a carico della sfera emotiva, relazionale, sociale, comportamentale di varia profondità. - Nell'ordinamento italiano. tino al 1996 il reato di abuso sessuale ai danni di un minore. punito ai sensi del comma 2° dell'art. 519 del codice penale, era inserito tra i reati contro la moralità pubblica ed il buon costume; - Una accresciuta consapevolezza dei temi relativi alla libertà sessuale promossi dal movimento femminista e la prioritaria preoccupazione della tutela dell' infanzia, anche in adeguamento alle convenzioni internazionali, hanno ispirato il legislatore che ha promosso la legge di riforma n. 66 del 15 febbraio 1996 (recante "Norme contro la violenza sessuale"), che eleva il reato di violenza sessuale a reato contro la persona. Con la legge n. 6611996 si è disposta l'abrogazione integrale della disciplina previgente (titolo IX. libro Il. c.p.) e si è delineata una fattispecie ad hoc rubricata "Atti sessuali con minorenne" -per distinguere i casi in cui il minore abbia prestato il suo consenso da quelli in cui vi è stata vera e propria costrizione aggiungendo al codice penale gli artt. dal 609bis al 609decies (atti sessuali con minorenne, corruzione di minorenne. ignoranza dell'età della persona offesa). - Successivamente è stata emanata la legge n. 269 approvata dal Parlamento il 3 agosto 1998 ("Norme contro lo sfruttamento della prostituzione, della pornografia, del turismo sessuale in danno di minori, quali nuove forme di riduzione in schiavitù ") - che ha introdotto nel c.p. gli artt. dal 600bis al 600quinquies (prostituzione minorile, pornografia minori le, detenzione di materiale pornografico, iniziative turistiche volte allo sfruttamento della prostituzione minorile). La legge n. 269/1998 mira a tutelare “l’integrità fisica e psicologica del minore" e si ispira alla spinta innovatrice della Convenzione Mondiale dei diritti del fanciullo del 20 novembre 1989, ratificata in Italia con la legge n. 176 del 1991, e della Conferenza mondiale di Stoccolma, svoltasi alla fine di agosto del 1996. - La legge n. 269/1998 è stata recentemente aggiornata dalla legge n. 38 del 2 marzo 2006 ("Disposizioni in materia di lotta contro lo sfruttamento sessuale dei bambini e la pedopornografìa anche a mezzo internet ") che modifica la precedente normativa, in particolare adeguandola ai recenti accordi internazionali e alla decisione quadro 2004/68/GAI del Consiglio d'Europa del 22 dicembre 2003. prevedendo un inasprimento delle pene, l'ampliamento della nozione di pornografia minorile e del suo ambito, la modifica dell'art. 600bis C.p. in tema di prostituzione minorile, l'introduzione del reato di pornografia minorile virtuale consistente nella produzione e nella diffusione di immagini virtuali realizzate ritoccando foto di minori con tecniche di elaborazione grafica la cui qualità di rappresentazione fa apparire come vere situazioni non reali -, l'introduzione tra le pene accessorie dell'interdizione perpetua da qualsiasi incarico nelle strutture frequentate prevalentemente da minori. - Allo stato, è all'esame della Camera. dopo l'approvazione del testo con emendamenti da parte del Senato. il disegno di legge di ratifica della Convenzione di Lanzarote del 25 ottobre 2007 -concernente la protezione dei minori contro lo sfruttamento e l'abuso sessuale -che stabilisce norme di adeguamento dell'ordinamento interno introducendo per la prima volta nel nostro ordinamento giuridico e nel codice penale la parola pedofilia sino ad oggi non menzionata. Il disegno di legge. oltre a rendere più severe le pene per gli abusi sui minori, introduce i nuovi reati di pedofilia e pedopornografia culturale (art. 414bis c.p.) e di adescamento di minorenni mediante ['utilizzo della rete internet. - La legislazione in tema di abuso su minori prevede. quanto alle sanzioni applicabili al reo, le pene detentiva e pecuniaria. - In proposito, un progetto di ricerca e scambio transnazionale sul trattamento dei condannati per reati di sfruttamento sessuale di minori denominato WOLF (Working On Lessening Fear Lavorare per diminuire la paura) presentato nel 1998 dal Dipartimento de Il ' Amministrazione penitenziaria del nostro Ministero della Giustizia, ha dimostrato che la condanna a pena detentiva degli autori di reato di abuso sessuale nei confronti dei minori non è una soluzione risolutiva a favore della diminuzione del fenomeno in quanto "la ripetizione degli atti (la recidiva) rappresenta purtroppo la regola". - In diversi Paesi del mondo. spesso in 86 Atti consiliari Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 combinazione con misure di sospensione condizionale della pena, viene applicata, come parte della pena relativa a reati a sfondo sessuale, la castrazione chimica quale programma terapeutico che mira a dissuadere il pedofilo da recidive eliminando la libido connessa all’atto violento. - Il trattamento farmacologico per coloro che commettono reati a sfondo sessuale è già una realtà legislativa in molti degli Stati Uniti ed in Europa -dal 1973 in Danimarca (dove ha sostituito la castrazione chirurgica), dal 1969 in Germania (se il soggetto ha superato i 25 anni), dal 1993 in Svezia (se il soggetto è suscettibile di divenire recidivo), dal 1997 in Francia, dal 2004 in Norvegia, dal 2008 in Inghilterra -. Nella maggior parte dei casi la terapia medica è prevista per gli individui recidivi che scelgono la cura in alternativa al carcere e che si sottopongono al trattamento finché questo è ritenuto necessario dall'autorità giudiziaria e medica; alcune leggi. poi, prevedono il consenso informato del reo e spesso è previsto l'abbinamento a terapie psicologiche. - Nel corso del 2005, l'allora Ministro delle riforme On. Roberto Calderoli ne propose l'utilizzo in Italia. CONSIDERATO CHE - La percentuale di recupero dei pedofili tentata sia in Europa che nel mondo, rispetto all'espansione del fenomeno, è bassissima ed è pari al 3-5%. - La castrazione chimica, in abbinamento all'intervento psicoterapeutico, risulta essere deterrente e riabilitativa per gli individui affetti da parafilie. - Gli effetti del trattamento farmacologico sono temporanei e reversibili e l'accettazione di questa pratica può rappresentare la premessa di una libertà condizionale per il reo, posto che, requisito per l'applicazione del trattamento resta l'acquisizione del suo consenso - al sensi dell'art. 32, comma 2°, della Costituzione, infatti, "Nessuno può essere obbligato a sottoporsi ad un determinato trattamento sanitario se non per disposizioni di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana". RITENUTO CHE La castrazione chimica non è una misura eccessiva, sproporzionata e non necessaria, per i seguenti motivi: a) potrebbe essere considerata eccessiva se consistesse nell'imposizione di bisogni e scopi apportatori di dolore e sofferenza: la castrazione chimica non impone scopi e bisogni che producono dolore ed riduce i livelli di recidività dei parafiliaci; b) potrebbe essere considerata sproporzionata se fosse maggiore rispetto alla severità del crimine commesso: questo trattamento non è sproporzionato rispetto alle offese compiute dai molestatori su piccole vittime indifese; c) potrebbe essere considerata non necessaria se fosse sostituibile con altra misura altrettanto efficace: la terapia farmacologia è meno restrittiva della detenzione in quanto non priva l'individuo della libertà personale anzi consente al reo di tornare a vivere in società. IL CONSIGLIO REGIONALE IMPEGNA la Presidente della Regione, la Giunta Regionale e l'Assessore competente in materia di Politiche sociali e famiglia - a sostenere la lotta alla pedofilia mediante campagne informative e di sensibilizzazione della cultura dell'infanzia attraverso i canali della scuola e della famiglia, oltre che con i media convenzionali anche attraverso strumenti diversi. come. per esempio, i cartoni animati, destinati ai più piccoli; - ad attuare tutti gli strumenti utili al fine di prevenire e contrastare tali fenomeni, potenziando la rete esistente sul territorio di tutela dei minori vittime di violenza sessuale, anche attraverso la stipula di accordi con le strutture sanitarie regionali. al fine di creare un sistema di supporto psicologico e legale; - ad attivarsi presso il Governo italiano affinché venga messa allo studio una legge dello Stato che preveda e regolamenti il trattamento farmacologico (c.d. castrazione chimica) per l'inibizione dei soggetti recidivi che hanno compiuto reati a sfondo sessuale nei confronti di minori. Palmieri n. 115 del 23 novembre 2010 Oggetto: "Riconversione della centrale termoelettrica a carbone di Torre Valdaliga 87 Atti consiliari Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 Nord". I sottoscritti Consiglieri Regionali del Lazio Premesso che: • A seguito di decreto VIA n. 680 del 04 novembre 2003 emesso dal Ministero dell'Ambiente unitamente al Ministero dei Beni ed Attività Culturali (con il quale veniva espresso parere favorevole circa la compatibilità ambientale del progetto di riconversione della centrale termoelettrica a carbone di Torre Valdaliga Nordt il Ministero delle Sviluppo Economico, allora con denominazione "delle Attività Produttive", con decreto n. 55/2003, si è autorizzata la riconversione a carbone della centrale di Torre Valdaliga nord; • Nelle premesse del citato decreto 680/2003 viene stabilito un intervento compensativo da parte dell'ENEL, ovvero la realizzazione di un grande parco verso l'entroterra (il Parco dei Serbatoi), nell'area liberata dalla demolizione dei serbatoi, con l'integrazione di elementi a bosco. L'intervento intende creare, con interventi divisi in almeno tre fasi di impianto, un'area a parco caratterizzata dalla presenza di ampie radure intervallate da fitti insiemi boschivi, caratteristici del paesaggio costiero circostante. Dal punto di vista formale gli spazi esterni saranno caratterizzati da strade secondarie, ottenute dall'intersecabilità della viabilità esistente, viali alberati che conducono ad aree boschive ritagliate nei punti d'interseco e aree cespugliate a "macchia mediterranea". Di tale parco ENEL ha presentato un'idea progetto e alcuni dettagli di progettazione preliminare; • Nel dispositivo finale dello stesso decreto veniva stabilita la Realizzazione del "Parco dei serbatoi", della pista ciclabile e del porticciolo da diporto; • Tali progetti da trasmettere anche al Ministero per i Beni e le Attività Culturali, individuano le modalità atte ad anticipare almeno parte della loro realizzazione prima della chiusura del cantiere della centrale; • Tali disposizioni prescrittive sono quindi indispensabili per il perfezionamento dell'autorizzazione rilasciata dal Ministero dello Sviluppo Economico; inoltre, qualora si intendessero apportare variazioni alle prescrizioni del Decreto VIA, queste variazioni dovrebbero essere riportate all'attenzione della Commissione VIA costituita presso il Ministero dell'Ambiente, variando le condizioni compensative o mitigative dell'intervento che non viene quindi ad avere le stesse condizioni di quello per il quale inizialmente era stato espresso giudizio di compatibilità ambientale. Considerato che: • Si sarebbero evidenziate due palesi discordanze tra le prescrizioni sopra impartite e l'effettiva realizzazione da parte dell'ENEL; • In particolare: a) con riferimento al cosiddetto Parco Serbatoi con messa a verde dell'area dismessa, nel documento prodotto da ENEL è indicato che l'intervento è sospeso con possibile riduzione del preventivo, mentre non solo doveva essere realizzato l'intervento ma addirittura anticipato rispetto alla chiusura del cantiere; b) con riferimento alla realizzazione del porticciolo turistico, il documento prodotto da ENEL evidenzierebbe l'assenza di indicazioni e, di conseguenza, la mancata ottemperanza alle prescrizioni impartite; • Come motivazione di entrambe le "sospensioni" sono state presentate le seguenti: a) per il Parco Serbatoi, una lettera del Sindaco del Comune di Civitavecchia, prot. n.49383 del 21/09/,09, che in maniera autonoma (peraltro in totale difformità da quanto è stato espresso dal Consiglio Comunale con la delibera n.33/'03 con la quale ha dato l'assenso alla riconversione della centrale di Torre Valdaliga nord, esprimendo consenso a patto di precise prescrizioni come organo competente) chiede che l'area ex serbatoi venga utilizzata per fini industriali e che gli interventi a verde vengano spostati in altre aree. Si fa presente che questa richiesta oltre ad essere illegittima per incompetenza dell'organo comunale, è difforme alle valutazioni della Commissione della V.I.A. e soprattutto inattuabile, perché i presunti terreni ove spostare gli interventi al verde non sono di proprietà né ENEL né comunali; b) per il porticciolo la motivazione addotta è un parere dell'Autorità Portuale circa la conformità o meno del porticciolo al Piano Regolatore Portuale, che peraltro nulla ha variato rispetto alla 88 Atti consiliari Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 destinazione delle aree fronti stanti l'ENEL; c) si fa altresì presente che il Comune di Civitavecchia ha sempre beneficiato di risorse finanzia rie derivanti da convenzioni con Enel S.p.A. per il disagio dei lavori relativi ad interventi che hanno riguardato questa centrale dalla sua costruzione (anni '80), alla sua ambientalizzazione (anni '90), cui è seguita nel 2003 la riconversione. Tali risorse hanno sempre riguardato il finanziamento di OO.PP.. Le risorse provenienti dagli ultimi atti che, hanno preso il nome di Accordi, (r Accordo 30 aprile 2003 €. 27,S milioni, Accordo integrativo 15 novembre 2007 €.10 milioni, 14 aprile 2008 €.40 milioni) sono state impiegate principalmente a coprire la "spesa corrente". Il Presidente Renata Polverini in qualità di Presidente della Regione Lazio e l'Assessore all'Ambiente e Sviluppo sostenibile perché intervenga presso le competenti autorità al fine di fare chiarezza sulla vicenda affinché il progetto, comprensivo delle varianti, venga sottoposto a nuovo iter autorizzativo da parte del Ministero in considerazione del fatto che, da quanto premesso, sembrerebbero stravolte le condizioni di fattibilità ambientale legate al progetto originario di riconversione della centrale a carbone, ponendoci di fatto di fronte ad un progetto nuovo, con ricadute di portata notevolmente diversa sull'ambiente rispetto al precedente, sulla cui portata occorrerebbe avviare una nuova valutazione. Bucci,Rodano,Maruccio,Colagrossi,Tedeschi Visto che: n. 116 del 24 novembre 2010 • Da quanto si apprende, si evidenzierebbe il mancato rispetto delle prescrizioni di cui al Decreto VIA 680/,03; • Nel processo di concessione della V.I.A è stata sentita anche la Regione Lazio in conferenza servizi; • Il 29 ottobre 2010 veniva inviata una lettera da parte del Consigliere comunale di Civitavecchia Vittorio Petrelli al Ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare -Direzione generale per la salvaguardia ambientale Divisione III V.I.A., al Ministero dello Sviluppo Dipartimento per l'energia - Struttura DIP-EN, e al Presidente della Repubblica italiana, al fine di denunciare le presunte irregolarità citate. Considerato inoltre che: • Corre l'obbligo di informare la cittadinanza che al momento è invece impegnata in una Petizione popolare promossa da due associazioni ambientaliste proprio sulla realizzazione di un bosco; • Il progetto di riconversione che si vuole realizzare, derogando alle disposizioni ministeriali, pone serie questioni circa la sua compatibilità ambientale, con possibili ripercussione sullo stato di salute dei cittadini e del territorio. IMPEGNANO Oggetto: Interventi in materia di localizzazione dei siti nucleari nella Regione Lazio a tutela dei cittadini da inquinamento e rincari energetici. PREMESSO CHE: l) La legge costituzionale 18 ottobre 2001 n.3 recante "Modifiche al titolo V della parte seconda della Costituzione" ha individuato ruoli e competenze legislative, regolamentari ed amministrative dello Stato, delle Regioni, Province ed Enti locali 2) La produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell'energia è materia di legislazione concorrente per la quale spetta alle Regioni la potestà legislativa, salvo che per la detenni nazione dei principi fondamentali, riservata alla legislazione dello Stato 3) La Corte Costituzionale ha recentemente respinto le leggi regionali che miravano a impedire l'istallazione di nuove centrali nucleari sul territorio CONSIDERATO CHE: a) Il Governo nazionale, con decreto legislativo J 5 febbraio 20 l O n.31 ha disciplinato la localizzazione, la realizzazione e l'esercizio nel territorio nazionale di impianti di produzione elettronucleare, di impianti di fabbricazione del combustibile nucleare e di sistemi di stoccaggio del combustibile irraggiato e dei rifiuti radioattivi, 89 Atti consiliari Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 omettendo di acquisire il parere della Conferenza Stato-Regioni. b) In data 29/09/2009 la Regione Lazio ha presentato ricorso alla corte Costituzionale contro il Presidente del Consiglio dei Ministri p.t. per la dichiarazione di illegittimità costituzionale degli artt. 3, 25, 26 e 27 della L 23.7.2009, n.99, pubblicata in G.U. 31.07.2009, n.176 S.O. n.136/L. dal titolo "Disposizioni per lo Sviluppo e l'internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia", per contrasto con gli artt. 76,97,1 17,1 18 e 120 della Costituzione e che la Corte Costituzionale con Sentenza n. 278/2010 ha dichiarato inammissibili o infondate tutte le questioni sollevate. Il Consiglio Regionale del Lazio Impegna Il Presidente e la Giunta Regionale 1 - A dichiarare la disponibilità della Regione Lazio ad ospitare sul proprio territorio impianti nucleari per la produzione di energia elettrica, impianti per la fabbricazione di combustibile nucleare e sistemi di stoccaggio del combustibile irraggiato e dei rifiuti radioattivi. 2 - A non confermare l'opera di opposizione al Governo Nazionale iniziata dalla precedente Giunta con il ricorso alla Corte Costituzionale del 29/09/09. 3 - Ad assumere ogni detenni nazione utile per contribuire all'attuazione del decreto legislativo numero 31 del 15 febbraio 2010 recante norme di "Disciplina della localizzazione, della realizzazione e dell'esercizio nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia elettrica nucleare, di impianti di fabbricazione del combustibile nucleare, dei sistemi di stoccaggio del combustibile irraggiato e dei rifiuti radioattivi. nonché misure compensative e campagne informative al pubblico, a norma dell'articolo 25 della legge 23 luglio 2009, n. 99". Pasquali n. 117 del 24 novembre 2010 Oggetto: Indisponibilità del territorio della Regione per l'insediamento di impianti di produzione di energia elettrica nucleare, di fabbricazione del combustibile nucleare, di stoccaggio del combustibile irraggiato e dei rifiuti radioattivi, nonché di depositi di materiali e rifiuti radioattivi. Premesso che: Quasi un milione di persone in tutto il mondo sono morte a causa dell'esposizione alle radiazioni liberate dal disastro nucleare di Chernobyl del 1986. Lo rivela un nuovo libro della New York Academy of Sciences, pubblicato nel corso del 24° anniversario dell'incidente. Il libro, "Chernobyl: conseguenze della catastrofe su persone ed ambiente", è stato redatto da autori come Alexey Yablokov del Centro per la politica ambientale russa di Mosca e Vasily e Alexey Nesterenko dell'Istituto di Radioprotezione di Minsk, Bielorussia. Gli autori hanno esaminato più di 5.000 articoli e studi pubblicati per la maggior parte in lingue slave e mai prima di ora disponibili in lingua inglese. Yablokov ed i suoi co-autori ritengono che le emissioni radioattive del reattore di Chernobyl, una volta ritenute di 50 milioni di curie, potrebbero essere dell'ordine di l0 miliardi di curie, circa 200 volte superiori alla stima iniziale e centinaia di volte più grandi rispetto al fallout delle bombe atomiche sganciate su Hiroshima e Nagasaki. Nazioni, al di fuori dell'ex Urss, hanno ricevuto anch'esse dosi elevate di fallout radioattivo, in particolare Norvegia, Svezia, Finlandia, Jugoslavia, Bulgaria, Austria, Romania, Grecia e parti del Regno Unito e Germania. Circa 550 milioni di europei e 150-230 milioni di abitanti dell'emisfero settentrionale sono stati coinvolti dalla contaminazione radioattiva. Il fallout raggiunse gli Stati Uniti ed il Canada, nove giorni dopo il disastro. La percentuale di bambini considerati sani da genitori in Belarus, Ucraina e Russia europea è scesa al 20% dal 1986. Visto che: Aumento dei costi di costruzione. I risultati economici del nucleare dipendono strettamente dai costi di costruzione, e i ritardi nella costruzione hanno un avuto un impatto significativo sui costi del nucleare. r costi totali e i costi di costruzione sono a loro volta strettamente collegati: un aumento nel tempo di costruzione porta a un incremento dei costi, poiché aumentano gli interessi totali sul capitale prestato per costruire l'impianto. Questi problemi si verificano in differenti regioni del mondo. Paese dopo paese Atti consiliari 90 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 i programmi di costruzione nucleare sono stati considerati fuori budget. Negli Stati Uniti una valutazione effettuata su 75 reattori nucleari stimava i costi previsti sui 45 miliardi di dollari (34 miliardi di euro), ma i costì effettivi dei 75 reattori sono stati 145 miliardi di dollari (110 miliardi di euro). Secondo un rapporto del M.I.T. (Massachusetts Istitute of Technology) del 2009 dal 2003 i costi di costruzione per tutti i tipi di progetti di ingegneria a grande scala sono cresciuti enormemente. l costi stimati per la costruzione di un impianto nucleare sono cresciuti al tasso del 15% al\'anno. sino all'attuale crisi economica. Questo significa che il costo di un impianto nucleare negli ultimi 5 anni è raddoppiato. Il M.I.T. ammette che per le altre fonti, come il gas. il trend di crescita è stato inferiore. In India, il paese con l'esperienza più recente in costruzione, i costi completi degli ultimi dieci reattori sono aumentati del 300% rispetto al budget previsto all' inizio. Aumento dei tempi di costruzione. Uno studio condotto dal Consiglio Mondiale dell'Energia (WEC) ha mostrato che in tutto il mondo i tempi di costruzione per i reattori nucleari sono aumentati dai 66 mesi a 116 mesi tra il 1995 e il 2000. L'aumento dei tempi di costruzione è sintomatico di una serie di problemi, tra i quali la gestione della costruzione dì reattori sempre più complessi. Questi enormi ritardi. che sono un elemento fondamentale delle difficoltà dell'industria nucleare. dimostrano che il nucleare non può essere una risposta tempestiva per i cambiamenti climatici. Tecnologie non provate. L'industria nucleare sta promuovendo una nuova generazione di reattori (Generazione III e III+ ) nella speranza che arriverà un'ondata di ordinativi nei prossimi anni. Tuttavia questi reattori non sono stati ancora testati né provati. La storia e l'esperienza del reattore in costruzione in Finlandia hanno già dimostrato che andranno incontro a enormi ritardi e aumenti dei prezzi di costruzione e che potranno dare ben poco contributo alla riduzione degli impatti sul riscaldamento globale. Reattori di generazione III: l'unico reattore di questo genere attualmente in uso è l'ABWR prodotto in Giappone. Alla fine del 2006, 4 reattori del genere erano in servizio e due in costruzione a Taiwan. I costi totali di costruzione per le prime due unità sono state ben superiori a quelle previste Ulteriori problemi sono sorti con la scoperta di una crepa nelle pale delle turbine dei due impianti. Reattori di generazione III+ : non ne è stato completato ancora nessuno e solo uno è in costruzione. I modelli più proposti degli ultimi progetti sono la nuova generazione di reattori ad acqua pressurizzata, in particolare l'EPR, il Reattore Europeo ad acqua pressurizzata di Areva e lo statunitense AP1000 della Westinghouse. Sono stati sviluppati altri progetti tra cui il canadese ACR-IOOO Advanced Candu e i reattori a gas ad alta temperatura. Il più sviluppato della serie è una versione sud-africana del PBMR. Reattori di Generazione IV: ancora più costosi sono i progetti ancora sulla carta per ì Reattori di IV generazione al plutonio. Durante le messa in pratica di diversi progetti sono sorte delle complicazioni tecniche che hanno fatto sì che i reattori non saranno pronti per almeno due decadi, mentre i costi del ritrattamento del combustibile non sono ancora chiari. Il mercato è sfavorevole al nucleare. I costi dell'energia nucleare sono sempre stati discutibili. Il fatto che i consumatori e i governi abbiano spesso coperto i rischi di investimento in impianti nucleari (con tasse e sussidi di vario tipo) ha portato le aziende ad essere separate da questi rischi e ad essere in grado di avere soldi a tassi di interesse che riflettono un rischio minore di quello reale. Tuttavia, a seguito della liberalizzazione dei mercati dell' elettricità in molti Paesi, il rischio che gli impianti potessero costare molto più del previsto è stato trasferito a chi sviluppa i progetti industriali, che è vincolato al parere di banche, azionisti e agenzie di credito. Queste organizzazioni finanziarie vedono gli investimenti in ogni tipo di impianto energetico come un rischio, facendo aumentare il costo del capitale a livelli a cui il nucleare non può più competere. Di conseguenza, quando i consumatori non coprono più il rischio economico di un nuovo impianto, l'energia nucleare, che unisce prezzi alti e non competitivi con poca affidabilità e seri rischi di aumento dei costi, non ha possibilità in Paesi che hanno un mercato liberalizzato. Per esempio, il progetto del reattore a Olkiluoto è in costruzione come parte di un contratto a condizioni fisse, per ridurre il rischio del compratore. I dettagli su come il progetto sia stato finanziato non sono stati pubblicati e sono attualmente oggetto di investigazione per aver trasgredito i regolamenti europei sugli aiuti di stato con particolare riferimento agli oltre 610 Atti consiliari 91 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 milioni di euro di sussidi che il progetto ha ricevuto dal governo francese. Considerato che: La Regione ha definito gli interventi strategici necessari alla politica energetica adottando la D.G.R. n. 484 del 4 luglio 2008 il Piano Energetico Regionale con relativo Piano di Azione. Dal suddetto Piano si evince che il sistema elettrico regionale è in grado di coprire la richiesta di energia elettrica prevista al 2020 e di assicurare un esubero di circa il 13%, mediante l'incremento della produzione da fonti rinnovabili, dai risparmi nei settori finali di consumo e dall'ammodernamento con tecnologia ecocompatibile degli impianti in esercizio. Considerato inoltre che: La candidata alla presidenza della Regione Lazio Renata Polverini nell'intervista rilasciata durante la campagna elettorale su : "Lo spazio della Politica" del 19 marzo 20 l O a cura di Floriana Buffon dichiarava: «Dal punto di vista energetico la nostra regione diventerà autosufficiente in tempi brevissimi e in pochi anni produrrà addirittura più elettricità di quanto ne consumiamo. E' in fase di completamento la riconversione a carbone pulito della centrale di Torrevaldaliga Nord ed occorre completare la centrale di Montalto di Castro. Tra poco tempo saremo in grado di esportare energia senza aggiungere nulla. Pertanto nel Lazio non c'è alcun bisogno di installare nuove centrali nucleari'», aggiungeva inoltre: «Il decreto approvato dal Consiglio dei Ministri dice chiaramente che nessuna decisione sarà presa senza il consenso delle Regioni». n. 118 del 24 novembre 2010 Oggetto: Competenze in materia di localizzazione dei siti nucleari nella Regione Lazio. (Ritirata) Bernaudo,Brozzi,De Romanis n. 119 del 24 novembre 2010 Oggetto: Competenze in materia di localizzazione dei siti nucleari nella Regione Lazio. PREMESSO CHE: - Il dibattito sull’energia nucleare è ancora del tutto aperto, non solo in Italia, ma nel mondo, circa l’opportunità strategica di proseguire la ricerca in materia nucleare. CONSIDERATO CHE: - La Corte Costituzionale in questi giorni ha respinto le leggi regionali che miravano ad impedire l’installazione di nuove centrali nucleari sul proprio territorio. Il Consiglio regionale del Lazio Impegna Il Presidente e la Giunta regionale a procedere al più presto ad un nuovo piano energetico strategico regionale, che tenga conto dei risultati più recenti sul nucleare pulito e sui vantaggi per l’ambiente connessi all’utilizzo di tutte le energie rinnovabili con particolare attenzione a Montalto di Castro. Bernaudo,De Romanis,Colosimo Brozzi,Miele G.,Rauti,Battistoni IL CONSIGLIO REGIONALE n. 120 del 24 novembre 2010 Impegna il Presidente della Giunta regionale Oggetto: Condanna a morte di Asia Bibi. a dichiarare l'indisponibilità del territorio della Regione per l'insediamento di impianti di produzione di energia elettrica nucleare, di fabbricazione del combustibile nucleare, di stoccaggio del combustibile irraggiato e dei rifiuti radioattivi, nonché di depositi di materiali e rifiuti radioattivi, a partire dal sito di Montalto di Castro dove il Governo prevede la realizzazione della nuova centrale termonucleare. Bonelli,Parroncini,Montino,Moscardelli Perilli,Nieri,Zaratti,Rossodivita,Peduzzi Berardo,Foschi,Celli,Romanzi Premesso che: Asia Bibi è attualmente detenuta in attesa di esecuzione nel1a prigione distrettuale di Sheikhupura in Pakistan; Le ragioni dell'arresto e del1a condanna risultano a oggi non completamente chiare; Considerato che: La donna sembra essere stata condannata a morte Atti consiliari 92 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 fondamentalmente perché cristiana; La mera pronuncia delle frasi ad essa attribuite, pur ammesso che sia mai avvenuta e che dette frasi possano avere avuto effettivamente un tono irrispettoso nei confronti del1a figura storica di Maometto, non può in alcun modo giustificare una condanna a morte da parte di uno Stato Sovrano; L'Italia, in particolare nella persona del ministro degli Affari Esteri On. Franco Frattini, e la Comunità Internazionale hanno espresso ferma e reiterata contrarietà alla condanna; In Pakistan vige una dura legge contro la blasfemia che viene usata molto spesso con scopi punitivi nei confronti delle minoranze in particolar modo di quelle cristiane; Una larga fetta della popolazione pakistana, pure di fede islamica, non condivide queste espressioni feroci e repressive da parte dell'amministrazione statale e prova ne è la testimonianza di Shahbaz Bhatti, ministro delle Minoranze, che si sta battendo in queste ore perché sia salvata la vita della signora Bibi; TUTTO CIÒ PREMESSO E CONSIDERATO IL CONSIGLIO REGIONALE DEL LAZIO IMPEGNA LA GIUNTA REGIONALE A: Intraprendere ogni utile iniziativa per sensibilizzare l'Ambasciata del Pakistan in Italia al fine di scongiurare la condanna a morte di Asia Bibi; sostenere il Governo italiano e in particolare il ministro Frattini nell'azione diplomatica intrapresa per annullare detta condanna a morte. cittadini di ogni parte della città e pagandosi dei corsi di formazione che permettessero ad un gruppo di detenuti ed ex detenuti di imparare le basi della catalogazione con il sistema Sebina SBN, quello maggiormente utilizzato nei più importanti Sistemi Bibliotecari del Paese; PREMESSO che nel settembre del 2005 il Comune di Roma ha assegnato all'Associazione Culturale Papillon - Rebibbia Onlus un piccolo casale nel nuovo quartiere periferico denominato Nuova Ponte di Nona, come sede degli uffici dell'Associazione e per svolgervi iniziative di carattere socio/culturale rivolte prevalentemente alle fasce socialmente disagiate e in particolare agli ex detenuti e ai detenuti in misura alternativa; CONSIDERATO che nel giugno del 2006 l'Associazione Papillon ha deciso di creare ed aprire al pubblico, "sacrificando" i locali del piano terra del proprio casale, una vera e propria Biblioteca, che per le sue caratteristiche professionali è stata inserita nel Polo Bibliotecario della Sapienza di Roma e che svolge una rilevante funzione socio/culturale e persino ludica per il quartiere Nuova Ponte di Nona e per tutti quelli limitrofi (avendo per anni inserito a sue spese un piccolo parco giochi e delle piscine esterne, di cui i cittadini usufruiscono gratuitamente); CONSIDERATO che tanti autorevoli esponenti del mondo Istituzionale (dagli On. Augello, Malcotti, Di Cosimo e altri esponenti di centro destra, fino agli On. Gasbarra, Bertinotti, Minelli e altri di centro sinistra) hanno conosciuto da vicino questa esperienza, riconoscendone il valore culturale e sociale, essendo essa un reale servizio quotidiano per i liberi cittadini e un ponte tra le persone che pagano o hanno pagato il loro debito con la Giustizia e la realtà sociale esterna al carcere; n. 121 del 25 novembre 2010 Oggetto: Sostegno all'attività della "Biblioteca del Casale Ponte di Nona", l'unica in Europa che sia stata creata e gestita, fuori dalle carceri, da un gruppo di detenuti ed ex detenuti. PREMESSO che negli anni 2004 e 2005, l'Associazione Culturale Papillon - Rebibbia ha sapientemente utilizzato una parte di due piccoli ma significativi finanziamenti ottenuti dalla Regione Lazio per allestire ed organizzare una vera e propria Biblioteca in una zona periferica di Roma, raccogliendo migliaia di libri da tanti CONSIDERATO che lo stesso Presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, lo scorso 17 aprile, pochi giorni dopo il suo insediamento ufficiale, intervenendo durante uno spettacolo della tradizione romanesca organizzato dalla Papillon nel suo grande giardino, ha avuto modo di visitare la Biblioteca e di apprezzare il lavoro socio/culturale svolto a Nuova Ponte di Nona dall'associazione Papillon Rebibbia, (con iniziative letterarie e di musica, cinema e teatro all'aperto). Un lavoro quotidiano che tra l'altro contribuisce a creare quello "spirito di comunità" che nei quartieri completamente nuovi è per forza 93 Atti consiliari Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 di cose molto labile; CONSIDERATO che in questa esperienza si intrecciano i valori costituzionali del re inserimento sociale con i valori della diffusione quotidiana di ogni forma di cultura anche nelle periferie urbane, compresi quei quartieri moderni ma estremamente periferici della cintura romana che vivono la contraddizione tra vecchi problemi e nuove opportunità di crescita, là dove tanti cittadini, in maggioranza giovani coppie con figli piccoli o piccolissimi, hanno deciso di investire sul loro futuro; CONSIDERATO che ancora il 25 giugno 2010, il Presidente Renata Polverini, durante l'inaugurazione della casa dello studente situata nel quartiere, ha riconfermato pubblicamente la sua volontà di sostenere lo sviluppo socio/culturale di Nuova Ponte di Nona ("Questo quartiere, composto per lo più di giovani, che ha certo bisogno di strade, ferrovie e servizi, ma ha anche bisogno di strutture dove usufruire gratuitamente della Cultura e dove poter socializzare" ); CONSIDERATO che tutta l'attività svolta dalla Papillon a Nuova Ponte di Nona in questi ultimi cinque anni, compresa la cura e la gestione de Il'area verde di sua competenza, è finalizzata a prestare un vero e proprio servizio culturale, sociale e ludico ai Cittadini di ogni età che abitano in questo grande quadrante della periferia romana, e che negli ultimi cinque anni essa non ha mai goduto di nessun sostegno economico da parte della Regione Lazio; CONSIDERATO che il pur lodevole impegno dell'attuale Assessore alla Cultura della Regione Lazio si sostanzia nell'idea di partecipazione ad un bando della Regione riguardante grandi iniziative di carattere teatrale e cinematografico che verrà pubblicato all'inizio della prossima primavera, e quindi, anche nella favorevole ipotesi di affermazione di un progetto presentato in quella occasione dalla Papillon - Rebibbia, i primi benefici economici non potrebbe vedersi prima della prossima estate, ossia quando già il funerale di questa valida esperienza di Ponte di Nona sarà stato bello che celebrato; IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE E L'ASSESSORE AL BILANCIO ad intervenire urgentemente per evitare la morte per "disinteresse istituzionale" della Biblioteca del Casale Ponte di Nona. Peduzzi,Maruccio,Rodano Nobile,Berardo,Rossodivita n. 122 del 29 novembre 2010 Oggetto: Adesione Regione Lazio ad iniziative Federculture in contrasto ai provvedimenti della Legge n. 122/2010 contro il mondo della cultura. PREMESSO Che la legge nazionale per la stabilità n. 122/2010 contiene nonne che arrecano un danno molto significativo al mondo cultura, sul quale invece sarebbe necessario investire per rilanciare il nostro paese che detiene oltre il 70% dei beni culturali del pianeta; Che Federculture insieme ad ANCI, FAI e UPI ha indetto una serie di iniziative volte a contrastare queste gravi nonne contenute dalla finanziaria, ed in particolare per venerdì 12 novembre u.s. ha organizzato una giornata di mobilitazione chiamata "Porte chiuse - luci accese sulla cultura"; Che in occasione di questa giornata -in cui la Provincia di Roma ha confermato la chiusura delle Domus romane di Palazzo Valentini -molti enti locali del territorio hanno per protesta tenuto chiusi i loro servizi culturali nel tentativo di ottenere la modifica delle nonne riguardanti la riduzione dell'80% delle spese sostenute dagli enti locali per mostre ed eventi culturali, il divieto di investimento di capitale privato nelle aziende culturali che non potranno più accogliere i privati nei consigli di amministrazione, il divieto per i piccoli comuni di dotarsi di strumenti di gestione dei servizi culturali come società e consorzi e la riduzione al 50% della spesa sostenuta dagli enti locali per attività di formazione. CONSIDERATO IL CONSIGLIO REGIONALE DEL LAZIO IMPEGNA Che la Regione Lazio non ha partecipato a questa iniziativa, né finora dato adesione alla mobilitazione promossa da Federculture; 94 Atti consiliari Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 IL CONSIGLIO REGIONALE IMPEGNA LA GIUNTA La Giunta regionale ad aderire alle future iniziative di Federculture, ANCI, FAI e UPI sui tagli alla cultura e a sollecitare la partecipazione anche di tutti i Comuni membri delle reti regionali di Musei Biblioteche e Archivi. Rodano,Maruccio,Bucci,Tedeschi Montino,Foschi,Peduzzi *********************************** 95 Atti consiliari Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 Allegato n. 2 Interrogazione a risposta immediata n. 19 del giorno 05 luglio 2010, posta dal consigliere Bonelli Oggetto: Preoccupante situazione di inquinamento elettromagnetico delle palazzine di Largo Valerio Bacigalupo, 32/33 Roma. II. sottoscritto Angelo Bonelli Capogruppo dei Verdi Premesso che: • Il condominio di largo Valerio Bacigalupo. 32./33 (Roma) composto da 11 palazzine è sottoposto ad una esposizione continua di campi elettromagnetici generati da ben quattro stazioni radio base (localizzale a distanza molto ravvicinata), delle società: TELECOM, ALBACOM e H3G, ed un'altra e stata installata sull'ex Banca di Roma sempre nelle immediate vicinanze delle abitazioni; • Nel 2003, la società H3G, ignorando la presenza delle altre antenne circostanti, installava sulla palazzina della Cooperativa Acli Grottaperfetta la sua antenna di telefonia mobile. Considerato che: i condomini di {argo Valerio Bacigalupo, 32/33, • visto il proliferare delle antenne nelle vicinanze delle abitazioni, preoccupati per la propria salute, hanno interessato immediatamente le autorità competenti: Sindaco. Asl, Circoscrizione senza avere mai un cenno di riscontro; • denunciano che in questi ultimi due anni si sono verificati circa ventisei casi di tumore con sei decessi, (sono stati colpiti anche alcuni animali: cani e pappagalli). Considerato che: • In base all'articolo 168 del Trattato sul funzionamento dell'Unione Europea, nella definizione e nell'attuazione di tutte le politiche ed attività dell'Unione è garantito un livello elevato di protezione della salute umana; • La Regione ai sensi dell'articolo 11 dello Statuto assicura l’attuazione dell’ordinamento comunitario. Considerato che: • l'art.32 della Costituzione tutela la salute come diritto fondamentale del'individuo, inviolabile e prioritario rispetto alla soddisfazione di qualsiasi altro interesse, sia esso pubblico o privato; • a legge 22 febbraio 2001. n. 36 Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici all'articolo 1 assicura la tutela della salute dei lavoratori, delle lavoratrici e della popolazione dagli effetti dell'esposizione a determinati livelli di campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici ai sensi e nel rispetto dell'articolo 32 della Costituzione. Considerato che: • Legge 22 febbraio 2001, n. 36 all'art. 8 comma 1 dispone: 1. Sono di competenza delle regioni, nel rispetto dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità nonché dei criteri e delle modalità fissati dallo Stato, fatte salve le competenze dello Stato e delle autorità indipendenti: a) l'esercizio delle funzioni relative all'individuazione dei sili di trasmissione e degli impianti per telefonia mobile, degli impianti radioelettrici e degli impianti per radiodiffusione, ai sensi della legge 31 luglio 1997, n. 249; Legge 22 febbraio 2001, n. 36 all'art. 8 comma 6 dispone; I comuni possono adottare un regolamento per assicurare il corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti e minimizzare l'esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici. Visto che: • il Comune di Roma non si e dotato di regolamento per l'installazione delle antenne di telefonia mobile, dopo che il TAR Lazio con sentenza n. 7020 del giugno 2001 ha annullato la deliberazione del Consiglio Comunale di Roma n. 211 dell'11 dicembre 2000, concernente la procedura per il rilascio di autorizzazioni e/o concessioni edilizie relative all'installazione degli impianti per reti di telefonia radiomobile; • il Consiglio Comunale di Roma risulta inadempiente, per non aver discusso ed approvalo la Proposta di Delibera di iniziativa Popolare n° 14804/2005, presentata e sottoscritta nel 2005 da 23 mila cittadini, con cui si chiede, fra l'altro, di dotare la Capitale di. un Piano Regolatore degli impianti di telefonia mobile. Atti consiliari 96 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 Visto che: • la Regione non ha individuato i siti di trasmissione degli impianti per la telefonia mobile, lasciando ai gestori della telefonia la possibilità di localizzare le antenne anche in prossimità di abitazioni o luoghi lavoro, o peggio in prossimità di luoghi sensibili come: scuole ed asili nido. ospedali, case di cura e di riposo, parchi pubblici, parchi gioco, aree verdi attrezzate ed impianti sportivi. Considerato che: • per l'intenso sviluppo della telefonia cellulare e di altre applicazioni connesse, si riscontra un aumento esponenziale di impianti di telefonia mobile localizzati in ambito urbano, come nel caso dei condominio di largo Valerio Bacigalupo. 32/33; • tutto ciò comporta un. progressivo e preoccuparne aumento dei livelli d'inquinamento elettromagnetico a cui la popolazione è esposta. Constatato che: • numerosi e qualificati studi internazionali di scienziati e ricercatori indipendenti documentano un. aumento statisticamente significativo (più del raddoppio) del rischio di tumori maligni al cervello (astrocitomi), di tumori benigni ai nervi cranici (neurinomi del nervo acustico) e di tumori benigni e maligni alle ghiandole salivari (soprattutto a!!a parotide) in soggetti che hanno usato i telefoni mobili per almeno 20 minuti al giorno e da almeno 10 anni (dato certificato già nel 2007 dall’Associazione Italiana degli Oncologi Medici); Interroga il Presidente della Giunta regionale e l'Assessore all'Ambiente e alla Sanità Per sapere: se intendano procedere in tempi rapidissimi all'individuazione dei siti di trasmissione degli impianti per la telefonia mobile ai sensi del comma 1 dell’art. 8 della Legge 22 febbraio 2001, n. 36, al fine di delocalizzare in tali siti gli impianti attualmente installati nelle "vicinanze di obiettivi sensibili, ed in particolare del condominio di largo Valerio Bacigalupo. 32/33 Roma. se intendano avviare una indagine epidemiologica tra i residenti ed i confinanti dei condominio di largo Valerio Bacigalupo, 32/33 Roma. Se intendano attivarsi presso il Comune di Roma affinchè sia discussa in tempi brevi la Proposta di Delibera di iniziativa Popolare n° 14804/2005, presentata e sottoscritta da 23 mila cittadini, con cui si chiede, di dotare la Capitale di un Piano Regolatore degli impianti di telefonia mobile. *********************************** 97 Atti consiliari Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 Allegato n. 3 Interrogazioni a risposta immediata n. 37 del giorno 06 ottobre 2010, posta dai consiglieri Berardo, Rossodivita trovano reclusi e poi in molti casi inviati in un istituto, passando cosi dall'istituzione totale del carcere a quella dell'istituto, senza la madre; VISTO CHE Oggetto; Realizzazione dell’Istituto di custodia attenuata per madri detenute di Roma (ICAM). PREMESSO CHE: - in occasione delle visite che i! soggetto politico "Radicati italiani" ha organizzato il giorno di ferragosto in alcuni Istituti Penitenziari del Paese, si è potuto verificare e confermare il dato storico della presenza nelle carceri romane del più alto numero di detenute madri d'Italia; - la legge "Misure alternative alla detenzione a tutela dei rapporto tra detenute e figli minori" 40/2001, voluta dall’allora ministro per le Pari Opportunità, Anna Fìnocchiaro, prospetta una serie di misure volte a evitare la pena detentiva all'interno delle strutture carcerarie alle donne con figli minori di 10 anni (e di conseguenza ai propri bambini sotto i tre anni); - tutte le detenute possono oggi usufruire del provvedimento, anche se hanno compiuto reati gravi. ad alcune condizioni: principalmente che abbiano scontato un terzo della pena e che, nei casi di ergastolo, abbiano scontato almeno 15 anni; - le condizioni di ammissione alle misure, in particolare, vi è la non sussistenza di un concreto pericolo di commissione di ulteriori delitti, condizione questa che mal si adatta ad un tipo di reati come quelli connessi all'uso di sostanze stupefacenti e alla prostituzione, che tipicamente presentano un alto tasso di recidiva e di cui sono incriminate la maggior parte delle detenute-madri; in generale purtroppo la normativa è stata largamente disapplicata e presenta dei limiti nell'accesso ai benefici soprattutto per chi è in attesa di giudizio; in particolare, le mamme straniere, non avendo spesso un'abitazione dove scontare gli arresti domiciliari, sono costrette a tenere i bambini nelle strutture di detenzione fino al compimento del terzo anno di età, poi soffrire di un ulteriore trauma che e' quello della separazione. Bambini innocenti che prima si - i bambini che attualmente vivono con le loro madri all’interno delle strutture carcerarie italiane, figli spesso di donne extracomunitarie, più volte condannate per lo più per reati di non particolare gravita sociale, sono innocenti che scontano la pena inflitta alle loro madri; - l'abitazione da parte di bambini fino ai 3 anni di età dei luoghi di persa e qualcosa che, travalicando qualsivoglia ragionamento giuridico o posizione ideologica, rappresenta solo un'aberrazione da cancellare nel più breve tempo possibile; - in particolare, è consolidalo in letteratura l'orientamento che per un adeguato sviluppo psicologico del bambino, il rapporto madre-figlio sia di primaria importanza. Privare un bambino della figura materna, in quanto figlio di una detenuta, costituisce una violenza che contraddice espressamente i contenuti della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell'infanzia; - nel corso della XV legislatura la II Commissione Giustizia della Camera dei Deputati, in sede referente, aveva concluso l'esame della proposta di legge recante "Tutela del rapporto tra detenute madri e figli minori". La proposta muoveva dalla considerazione del contesto sociale da cui provengono le "detenute tipo", donne che spesso vivono in contesti sociali degradati ed hanno riportato più di una condanna penale. La proposta tendeva ad attuare un regime che, seppur restrittivo della libertà personale di una madre, sia connotato da una maggiore "clemenza". prevedendo di realizzare case-famiglia protette; CONSIDERATO CHE - il Consiglio ragionale del Lazio aveva affrontalo la questione nella Commissione "Sicurezza e lotta a!la criminalità della Regione Lazio", e sotto la muda della sua presidente Cons. Luisa Laurelli, con il pieno accordo della maggioranza ed opposizione si era promossa la realizzazione dell'Istituto di custodia attenuata per madri 98 Atti consiliari Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 detenute (ICAM) di Roma. - in quella sede si era riusciti ad ottenere la condivisione del progetto da parte dell'intero Consiglio regionale, degli Assessorati alla Sicurezza, all'Ambiente, dell'Ente Parco, del Garante dei detenuti. del Comune di Roma oltre che ovviamente del Dipartimento per l’amministrazione penitenziaria (DAR) e degli uffici interessati del Ministero di Giustizia; - che si era proceduto a carico del capitolato dei fondi dell'Assessorato regionale alla Sicurezza nell'anno 2009 allo stanziamento di 450 milioni di euro necessari per la ristrutturazione e la messa in sicurezza di un casale individuato dall'Assessorato alle politiche sociali del Comune di Roma e dal V Municipio nel parco di Aguzzano; - nel casale si potrebbe ospitare 12 detenute con bambini che potranno vivere in una normale casa senza celle, con un giardino a loro riservato, con personale del Ministero in tenuta "borghese" consentendo quindi ai piccoli una permanenza meno traumatica; La Presidente della giunta regionale e l’Assessore ai Rapporti con gli Enti Locali e Politiche per la sicurezza se non si ritenga opportuno procedere senza soluzione di continuità e con la dovuta priorità e certezza nei tempi, con quanto realizzato nella precedente legislatura dalla Commissione "Sicurezza e lotta alla criminalità della Regione Lazio", agli atti necessari alla effettiva realizzazione dell’istituto di custodia attenuata per madri detenute di Roma. ***** n. 40 del giorno 15 ottobre 2010, posta dal consigliere Rauti Oggetto: Emergenza detenzione in carcere dei bambini minori di tre anni affidati alle madri in stato di reclusione. Creazione nella Regione Lazio di un Istituto di custodia attenuata per le madri detenute (ICAM). Premesso che - che la bontà e validità del progetto è testimoniata dagli esiti positivi avuti da una struttura analoga realizzata in Lombardia nella città di Milano, frutto di un protocollo d'intesa tra gli Enti locali, Regione, Provincia e Comune ed il Dipartimento di Polizia Penitenziaria, in funzione da ormai tre anni la cui apertura ha portato alla contestuale chiusura del dell'asilo-nido presente nel carcere di San Vittore ed il trasferimento delle detenute nella struttura di custodia attenuata; - La detenzione di donne madri in carcere determina la reclusione insieme ad esse dei figli a loro affidati minori di tre anni. Nonostante l'impegno delle amministrazioni penitenziarie per garantire loro un ambiente familiare e consono, i bambini sono costretti a vivere in condizioni di estremo disagio psico-fisico, in ambienti sovraffollati e con gravissime ripercussioni sulla loro salute fisica e mentale, che spesso compromettono irrimediabilmente la loro crescita e il loro sviluppo cognitivo, con evidente ricaduta negativa nella costruzione della personalità. - che i riscontri e gli apprezzamenti sul funzionamento e sugli, esiti trattamentali sulla salute psicofisica dei minori e della rieducazione e reinserimento sociale delle madri della struttura di custodia attenuata per madri detenute di Milano sono da ultimo testimoniate dalle dichiarazioni fatte nel corso di una visita conoscitiva, effettuata il 2 settembre 2010, del Consigliere Isabella Rauti ritenendola una esperienza all'avanguardia ed un modello esportabile e replicabile in altre realtà territoriali; - La condizione di "bambino detenuto" è assolutamente inaccettabile in una società civile e in uno Stato di diritto come il nostro, in cui la tutela dell'infanzia è espressamente sancita dalla Costituzione (art. 3 1) ed è reiteratamente affermata dalle convenzioni internazionali cui ha aderito l'Italia e, in particolare, dalla Convenzione ONU sui Diritti dell'infanzia del 1989, ratificata con la legge del 27 maggio 199 1, n. 176. Visto che TUTTO CIÒ PREMESSO E CONSIDERATO i consiglieri regionali scritti in calce INTERROGANO - I1 Lazio presenta il più alto numero di madri detenute con bambini; nella "sezione-nido" del carcere di Rebibbia femminile, dotata di una capacità massima di accoglienza di 15 donne e 15 Atti consiliari 99 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 bambini, nel luglio 2010, come è stato personalmente riscontrato, si contavano 2 1 madri detenute insieme ai propri figli, in una evidente situazione di sovraffollamento e di estrema difficoltà. - Le "stanze" che ospitano le detenute non soddisfano i requisiti minimi previsti dalla giurisprudenza della Corte Europea dei Diritti dell'uomo che richiedono una spazio minimo di 7 metri quadrati per persona, e comunque lo spazio a disposizione è oggettivamente non idoneo allo sviluppo motori0 dei bambini. professionale specializzato in campo educativo, pedagogico e psicologico. - È stato già avviato da parte della Regione Lazio l'esame per la realizzazione di un ICAM, anche attraverso la predisposizione di Protocolli di intesa tra la Regione, il Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria, il Comune di Roma, il Garante detenuti ed altri soggetti istituzionali coinvolti. Si interroga il Presidente della Regione Lazio e l'Assessore ai Rapporti con gli Enti Locali e Politiche per la sicurezza Considerato che per conoscere: - I1 drammatico fenomeno della detenzione infantile richiede di essere affrontato e risolto con la massima urgenza, al fine di garantire la prioritaria difesa dei diritti dei bambini con madri recluse, oltre che il diritto delle donne detenute di esercitare adeguatamente il proprio ruolo di madre. - Tra le misure atte a salvaguardare tali diritti, contemperandoli con il mantenimento della sicurezza del regime detentivo, è stata sperimentata con successo in altre parti d'Italia la creazione di un Istituto di custodia attenuata per le madri detenute (ICAM) che costituisce una alternativa alla reclusione in grado di agevolare la tutela dei bambini e attenuare il grave disagio a cui sono sottoposti. L'ICAM di Milano, che ho personalmente visitato, rappresenta infatti una buona prassi, una esperienza all'avanguardia a livello europeo ed un modello esportabile e replicabile. - L'ICAM è concepito come una casa famiglia che rende meno traumatico l'aspetto detentivo per il bambino, responsabilizzando la madre al suo ruolo genitoriale e, al tempo stesso, facilitando una relazione con il proprio figlio che possa restituire autorevolezza alla propria figura materna ed una dimensione di normalità dell’infanzia. - Ciò può essere realizzato privilegiando i fattori educativi e formativi, attraverso attività scolastiche, educative e culturali in un coerente percorso psico-sociale in grado di favorire la crescita equilibrata del bambino. Questo percorso di crescita è favorito dalla presenza di spazi comuni, atti a consentire relazioni anche tra i bambini, e dal contributo offerto da personale se la Regione, al fine di risolvere il problema della detenzione in carcere dei bambini affidati alle madri in stato di reclusione, intenda concretamente procedere alla realizzazione di un Istituto di custodia attenuata per le madri detenute (ICAM) nel territorio della Regione Lazio e secondo quali modalità, tempi e risorse finanziarie. *********************************** 100 Atti consiliari Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 Allegato n. 4 Mozione n. 91 del giorno 6 ottobre 2010, proposta dai consiglieri Berardo, Rossodivita istituto, passando così dall'istituzione totale del carcere a quella dell'istituto, senza la madre; Oggetto: Realizzazione dell'Istituto di custodia attenuata per madri detenute di Roma (ICAM). VISTO CHE PREMESSO CHE - in occasione delle visite che il soggetto politico "Radicali Italiani" ha organizzato il giorno di ferragosto in alcuni Istituti Penitenziari del Paese, si è potuto verificare e confermare il dato storico della presenza nelle carceri romane del più alto numero di detenute madri d'Italia; - la legge "Misure alternative alla detenzione a tutela del rapporto tra detenute e figli minori" 40/2001, voluta dall'allora ministro per le Pari Opportunità, Anna Finocchiaro, prospetta una serie di misure volte a evitare la pena detentiva all'interno delle strutture carcerarie alle donne con figli minori di l0 anni (e di conseguenza ai propri bambini sotto i tre anni); - tutte le detenute possono oggi usufruire del provvedimento, anche se hanno compiuto reati gravi, ad alcune condizioni: principalmente che abbiano scontato un terzo della pena e che, nei casi di ergastolo, abbiano scontato almeno 15 anni; - le condizioni di ammissione alle misure, in particolare, vi è la non sussistenza di un concreto pericolo di commissione di ulteriori delitti, condizione questa che mal si adatta ad un tipo di reati come quelli connessi all'uso di sostanze stupefacenti e alla prostituzione, che tipicamente presentano un alto tasso di recidiva e di cui sono incriminate la maggior parte delle detenute-madri; - in generale purtroppo la normativa è stata largamente disapplicata e presenta dei limiti nell'accesso ai benefici soprattutto per chi è in attesa di giudizio; in particolare, le mamme straniere, non avendo spesso un'abitazione dove scontare gli arresti domiciliari, sono costrette a tenere i bambini nelle strutture di detenzione fino al compimento del terzo anno di età, poi soffrire di un ulteriore trauma che e' quello della separazione. Bambini innocenti che prima si trovano reclusi e poi in molti casi inviati in un - i bambini che attualmente vivono con le loro madri all'interno delle strutture carcerarie italiane, figli spesso di donne extracomunitarie, più volte condannate per lo più per reati di non particolare gravità sociale, sono innocenti che scontano la pena inflitta alle loro madri; - l'abitazione da parte di bambini fino ai 3 anni di età dei luoghi di pena è qualcosa che, travalicando qualsivoglia ragionamento giuridico o posizone ideologica, rappresenta solo un'aberrazione da cancellare nel più breve tempo possibile; - in particolare, è consolidato in letteratura l'orientamento che per un adeguato sviluppo psicologico del bambino, il rapporto madre-figlio sia di primaria importanza. Privare un bambino della figura materna, in quanto figlio di una detenuta, costituisce una violenza che contraddice espressamente i contenuti della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell'infanzia; - nel corso della XV legislatura la II Commissione Giustizia della Camera dei Deputati, in sede referente, aveva concluso l'esame della proposta di legge recante "Tutela del rapporto tra detenute madri e figli minori". La proposta muoveva dalla considerazione del contesto sociale da cui provengono le "detenute tipo", donne che spesso vivono in contesti sociali degradati ed hanno riportato più di una condanna penale. La proposta tendeva ad attuare un regime che, seppur restrittivo della libertà personale di una madre, sia connotato da una maggiore "clemenza", prevedendo di realizzare case-famiglia protette; CONSIDERATO CHE - il Consiglio regionale del Lazio aveva affrontato la questione nella Commissione "Sicurezza e lotta alla criminalità della Regione Lazio", e sotto la guida della sua presidente Cons. Luisa Laurelli, con il pieno accordo della maggioranza ed opposizione si era promossa la realizzazione dell'Istituto di custodia attenuata per madri detenute (ICAM) di Roma. 101 Atti consiliari Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 - in quella sede si era riusciti ad ottenere la condivisione del progetto da parte dell'intero Consiglio regionale, degli Assessorati alla Sicurezza, all'Ambiente, dell'Ente Parco, del Garante dei detenuti, del Comune di Roma oltre che ovviamente del Dipartimento per l'amministrazione penitenziaria (DAP) e degli uffici interessati del Ministero di Giustizia; - che si era proceduto a carico del capitolato dei fondi dell'Assessorato regionale alla Sicurezza nell'anno 2009 allo stanziamento di 450 milioni di euro necessari per la ristrutturazione e la messa in sicurezza di un casale individuato dall'Assessorato alle politiche sociali del Comune di Roma e dal va Municipio nel parco di Aguzzano; - nel casale si potrebbe ospitare 12 detenute con bambini che potranno vivere in una normale casa senza celle, con un giardino a loro riservato, con personale del Ministero in tenuta "borghese" consentendo quindi ai piccoli una permanenza meno traumatica; - che la bontà e validità del progetto è testimoniata dagli esiti positivi avuti da una struttura analoga realizzata in Lombardia nella città di Milano, frutto di un protocollo d'Intesa fra gli enti Locali Regione, Provincia e Comune ed il Dipartimento di Polizia Penitenziaria, in funzione da ormai tre anni la cui apertura ha portato alla contestuale chiusura del dell'asilo-nido presente nel carcere di San Vittore ed il trasferimento delle detenute nella struttura di custodia attenuata; - che i riscontri e gli apprezzamenti sul funzionamento e sugli esiti trattamentali sulla salute psicofisica dei minori e della rieducazione e reinserimento sociale delle madri della struttura di custodia attenuata per madri detenute di Milano sono da ultimo testimoniate dalle dichiarazione fatte nel corso di una visita conoscitiva, effettuata il 2 settembre 20 l O, del Consigliere Isabella Rauti ritenendo la una esperienza all'avanguardia ed un modello esportabile e replicabile in altre realtà territoriali; TUTTO CIÒ PREMESSO E CONSIDERATO IL CONSIGLIO REGIONALE IMPEGNA La Presidente della giunta regionale e l'Assessore ai Rapporti con gli Enti Locali e Politiche per la sicurezza a procedere senza soluzione di continuità e con la dovuta priorità e comunque entro 3 mesi dalla approvazione della presente mozione, con quanto realizzato nella precedente legislatura dalla Commissione consiliare "Sicurezza e lotta alla criminalità della Regione Lazio", agli atti necessari alla effettiva realizzazione dell'istituto di custodia attenuata per madri detenute di Roma. *********************************** 102 Atti consiliari Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 Allegato n. 5 figli a titolo di esempio a 99 colpi di frusta e attualmente è in costante pericolo di vita; Mozioni n. 68 del giorno 31 agosto 2010, proposta dai consiglieri D'Ambrosio, Irmici, Carducci Artenisio, Carlino Oggetto: Interventi in favore della cittadina iraniana Sakineh Mohammadi-Ashtiani, condannata a morte mediante lapidazione. MOZIONE Il Consiglio Regionale del Lazio Considerato che: - un intervento in favore di Sakineh MohammadiAshtiani non significherebbe solo salvare una donna dall’esecuzione, ma anche confermare i principi contenuti nella risoluzione della Commissione per i Diritti Umani dell'ONU per una moratoria universale delle esecuzioni capitali e rispondere all'appello rivolto alla comunità internazione e quindi alla Repubblica Islamica dell'Iran; Premesso che: - la Presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, ha lanciato una iniziativa finalizzata ad unire la Regione Lazio alla campagna internazionale in difesa di Sakineh MohammadiAshtiani, madre di due figli, condannata a morte mediante lapidazione; - tali punizioni rappresentano una violazione degli strumenti internazionali sui diritti umani, tra cui la convenzione contro la tortura e il Patto internazionale sui diritti civili e politici. IMPEGNA Il Presidente della Regione Lazio a: - l'abolizione della pena di morte nel mondo è il presupposto affinché in tutti i paesi si affermi il valore universale della vita umana così come sancito dalla "Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo" del 1948, come sancito dal "Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici" firmato a New York nel 1966 ed entrata in vigore il 23 maggio 1976, e previsto dalle Convenzioni Regionali sui diritti umani; - l'Italia forte della Carta dei Diritti Fondamentali sancita dall'Unione Europea sulla tutela del diritto alla vita ed il rifiuto della pena di morte e delle specifiche risoluzioni dell' Assemblea Parlamentare del Consiglio d'Europa; - la Regione Lazio conferma la sua più netta opposizione alla pratica della pena di morte in quanto violazione del diritto alla vita; - Trasmettere questa mozione all'Ambasciata della Repubblica Islamica dell'Iran in Italia; - Sollecitare il Governo ad assumere ogni iniziativa utile a ottenere che l'esecuzione della condanna non sia eseguita e Sakineh Mohammadi-Ashtiani possa tornare libera all'affetto dei suoi figli; - Proporre e sostenere, in tutte le sedi comunitarie ed internazionali di cui l'Italia fa parte, azioni, anche attraverso campagne pubblicitarie di sensibilizzazione, perché la pratica della pena di morte venga abbandonata in tutti i Paesi del mondo; - Chiedere infine al Governo di porre la questione della tutela e della promozione dei diritti umani come uno dei cardini delle relazioni internazionali dell'Italia. ***** - esprimiamo forte preoccupazione nei confronti del Governo iraniano che ha inteso adottare la Sharia che prevede la pena di morte per reati quali l'adulterio e istituisce pene crudeli, inumane e degradanti come le frustate, le amputazioni per i ladri e la lapidazione per le adultere; - Sakineh Mohammadi-Ashtiani, madre di due figli, è stata sottoposta, in presenza di uno dei due n. 109 del giorno 03 novembre 2010, proposta dai consiglieri Rauti, De Romanis, Nobili, Irmici, Miele G., Miele A., Battistoni, Cetrone, Pasquali, Colosimo, Storace, Gatti, Saponaro, Vicari, Perazzolo, Tarzia,Mandarelli, Abate, Bernaudo, Melpignano, Palmieri, Fiorito, Casciani Oggetto: Condanna a morte di Sakineh 103 Atti consiliari Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 Mohammadi Ashtiani. Premesso che: Sakineh Mohammadi Ashtiani è stata condannata dalle autorità iraniane alla pena di morte per adulterio e concorso in omicidio tramite lapidazione o impiccagione; Mohammadi Ashtiani; sostenere il Governo italiano nell'efficace azione diplomatica, finora intrapresa, per annullare la sentenza di morte della donna iraniana, il cui tragico epilogo rappresenterebbe una violazione dei diritti umani. *********************************** Le ragioni e le modalità della condanna nonché i tempi dell' esecuzione rimangono tuttora oscuri. Considerato che: L'Italia e la Comunità internazionale hanno espresso ferma e reiterata contrarietà alla condanna; A seguito di tale mobilitazione di contrarietà l'esecuzione è stata più volte rimandata, ma non annullata; Una autorevole Organizzazione internazionale non governativa ha annunciato l'imminente esecuzione di Sakineh attraverso la brutale forma della lapidazione; La condanna a morte di Sakineh, tramite lapidazione, costituisce un paradigma della disuguaglianza giuridica fra uomini e donne in Iran; L'esecuzione della donna iraniana è la metafora estrema della condizione di inferiorità delle donne in Iran, che non hanno pari diritti nel matrimonio, nel divorzio, nella custodia dei figli, nell'eredità; L'Iran per affermarsi e aprirsi al mondo non può vedere globalizzati solo i mercati, ma deve globalizzare i diritti umani fondamentali, quale requisito essenziale di accettazione di una partecipazione riconosciuta nel villaggio globale. TUTTO CIO' PREMESSO E CONSIDERATO IL CONSIGLIO REGIONALE DEL LAZIO IMPEGNA la Giunta Regionale a: intraprendere ogni utile iniziativa per sensibilizzare l'Ambasciata della Repubblica Islamica dell'Iran in Italia al fine di scongiurare l'esecuzione capitale nei confronti di Sakineh 104 Atti consiliari Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 Allegato n. 6 Mozione n. 107 del giorno 27 ottobre.2010, proposta dai consiglieri Rossodivita, Berardo, Bonelli, Montino, Nieri, Carducci Artenisio, Romanzi, Brozzi, Fiorito, Maruccio, Peduzzi, Nobile, Celli Oggetto: richiesta di intervento al Governo italiano affinchè venga scongiurata pena di morte per Tarek Aziz. Premesso che: il 26 ottobre 2010, l'ex vice presidente iracheno Tareq Aziz - insieme all'ex ministro dell'Interno, Saadun Shaker, e all'ex segretario personale di Saddam Hussein, Abdel Hamid Hamud - è stato condannato a morte dall'Alta corte penale dì Baghdad mediante impiccagione. La sentenza riguarda uno dei sette processi nei quali Tareq Aziz è imputato, quello relativo alla campagna avviata dal regime di Saddam Hussein negli anni Ottanta contro i partiti politici sciiti filo-iraniani, che in quegli anni vide eseguire una serie di arresti e di condanne a morte nei confronti dei principali esponenti sciiti. Considerato che: non può esservi impunità per i crimini compiuti dal deposto regime iracheno e che i crimini di cui Tarek Aziz è imputato insieme ad altri rappresentano gravi e sistematiche violazioni dei diritti umani e del diritto umanitario internazionale; ciò nonostante il sistema penale iracheno nel suo insieme non può non tener conto degli standard di giustizia internazionali e, in particolare, dei principi fissati per i tribunali e le corti penali internazionali, i quali escludono il ricorso alla pena di morte per crimini di guerra, genocidio e crimini contro l'umanità; il processo nei confronti di Tarek Aziz e gli altri suoi coimputati non pare esser stato condotto nel pieno rispetto di tutte le garanzie internazionalmente riconosciute di imparzialità e equità, apparendo invece l'azione giudiziaria più come la giustizia dei vincitori sui vinti o la vendetta delle vittime nei confronti del loro carnefice; nel luglio 2008, proprio contro la paventata condanna a morte di Tarek Aziz, centinaia di Parlamentari di tutti gli schieramenti politici, Premi Nobel e personalità di tutto il mondo, avevano sottoscritto l'Appello internazionale "Moratoria Universale sulla pena di morte, anche per Tareq Aziz" promosso da "Nessuno Tocchi Caino" e dal Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito per chiedere la difesa del diritto e della verità, della legalità e della giustizia in Iraq; nel succitato appello internazionale veniva esplicitamente sottolineato che "evitare la condanna a morte e l'esecuzione di Tareq Aziz, che rischiano di avvenire senza che vi sia stato un processo degno di questo nome, potrebbe segnare una evidente soluzione di continuità rispetto a metodi e pratiche in voga ai tempi di Saddam, oltre che assicurare verità e giustizia a tutte le vittime del suo regime, non solo quelle per cui Aziz è oggi sotto processo"; per aiutare nella ricostruzione della verità storica sulle responsabilità del regime e sugli accadimenti che hanno caratterizzato la storia irachena fino alla guerra appare di fondamentale importanza garantire la vita a un testimone chiave quale 1'ex vice presidente iracheno; impiccando un altro testimone eccellente, l'Iraq rischierebbe di ripetere il tragico errore già commesso con Saddam Hussein, impedendo l'accertamento della verità, che costituisce un diritto fondamentale e un interesse inalienabile della collettività umana, diritto tanto più prezioso se sì considera l'elevato prezzo pagato in termini di vite umane e sofferenze in Iraq; su questi obiettivi, dal 2 ottobre 2010, Marco Pannella ha ripreso il suo Satyagraha con uno sciopero della fame che, il 26 ottobre, alla notizia della condanna a morte di Tarek Aziz, è passato anche a quello della sete perché non si passi alla sua esecuzione. Tutto ciò premesso e considerato il Consiglio Regionale impegna la Presidente della Regione a chiedere al Governo italiano di intervenire con urgenza nei confronti delle autorità irachene perché sia evitata l'esecuzione di Tarek Aziz e dei suoi coimputati, coerentemente con la straordinaria iniziativa nonviolenta, parlamentare, istituzionale e di opinione pubblica che il 18 dicembre 2007 ha portato allo storico risultato dell'approvazione della "Moratoria Universale della pena di morte" da parte dell'Assemblea Generale dell'ONU; farsi promotore presso i Atti consiliari 105 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 partner europei di una formale richiesta alle autorità irachene di reintrodurre la moratoria sulla pena di morte stabilita in Iraq dopo la caduta di Saddam Hussein, al fine di rafforzare il completamento della transizione democratica dell'Iraq secondo i principi di uno stato di diritto che rispetta i più alti standard delle giustizia internazionale. *********************************** 106 Atti consiliari Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 Allegato n. 7 Mozione n. 31 del giorno 7 luglio 2010, proposta dal consigliere Irmici restituito all'affetto della sua famiglia. *********************************** Oggetto: Liberazione del caporale dell'esercito israeliano Galit Shalit. Premesso che - il giovane Gilad Shalid, caporale dell'esercito israeliano e cittadino onorario di Roma, è stato rapito nel 2006 dal movimento terrorista denominato Hamas; - Gilad Shalid è nelle mani di Hamas da quattro anni e, nonostante gli appelli e le pressioni della comunità internazionale, non è stato finora possibile ottenere né risultati concreti per la sua liberazione né avere notizie certe sulle sue condizioni di salute e sul trattamento che gli è stato riservato, perché dal giorno della sua cattura non ha potuto ricevere nessuna visita, nemmeno quella della Croce Rossa; Considerato che - si tratta di un atto efferato, odioso ed inaccettabile, che contrasta con qualsiasi convenzione internazionale in materia di diritti umani e trattamento dei prigionieri; - la liberazione di Gilad Shalid rappresenterebbe un momento assai significativo per la ripresa del processo di pace interrotto e per riattivare il riconoscimento dei diritti del popolo israeliano e di quello palestinese a vivere in un contesto di sicurezza reciproca. TUTTO CIO' PREMESSO E CONSIDERATO IL CONSIGLIO REGIONALE IMPEGNA IL PRESIDENTE DELLA REGIONE - ad esprimere vicinanza e piena solidarietà alla famiglia di Gilad Shalid; - a rinnovare allo Stato d'Israele gli antichi ed incrollabili sentimenti di amicizia; -ad attivarsi per promuovere la più ferma condanna del movimento terrorista Hamas; -a prendere ogni utile iniziativa affinché Gilad Shalid possa essere rapidamente liberato e 107 Atti consiliari Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 Allegato n. 8 Mozione n. 11 del giorno 3 giugno 2010, proposta dai consiglieri Nieri, Zaratti, Maruccio, Bucci, Tedeschi, Peduzzi, Nobile, Rodano, Celli, Romanzi, Moscardelli, Di Carlo, Mei, Bonelli Oggetto: Richiesta di interventi in relazione all'attacco israeliano alla Freedom flottiglia. Premesso che disarmo e delle attività ed iniziative che mirano alla convivenza pacifica tra i popoli; b) favorisce i processi di riconversione delle imprese operanti nel settore della produzione di materiali di armamento verso attività di beni e servizi di uso civile, con particolare attenzione per le tecnologie ambientali, assumendo, come obiettivo prioritario, il mantenimento e lo sviluppo delle risorse umane e tecnologiche presenti nel settore; • Alle 15 di domenica 30 maggio una flottiglia, formata da un cargo e 5 imbarcazioni passeggeri, organizzata da diverse Organizzazioni non Governative internazionali ed italiane per portare viveri alimentari e medicine nella striscia di Gaza ha lasciato le acque di Cipro alla volta di Gaza. • nell'ambito del programma operativo regionale (Por) è stato esplicitamente previsto che non vadano finanziate con fondi europei imprese che investono in armamenti. • Le imbarcazioni portavano 10.000 tonnellate di aiuti umanitari e centinaia di attivisti per i diritti umani di varie nazionalità, anche italiani, fra cui 17 eurodeputati e un superstite dell'Olocausto. 1) a dare piena attuazione all’articolo 1 della legge regionale n. 25 del 24 dicembre 2008; 2) a non finanziare direttamente o indirettamente imprese italiane o straniere che producono armi; 3) a inserire in ogni rapporto commerciale con i Paesi esteri una clausola di salvaguardia dei diritti umani; 4) a inviare le rimostranze formali al Governo di Israele circa i fatti gravissimi descritti in premessa. • Nella notte tra domenica 30 maggio e lunedì 31 maggio unità navali dell'esercito israeliano hanno attaccato, in acque internazionali, una imbarcazione facente parte della "Freedom flottiglia", causando almeno 15 morti. • L'azione militare israeliana viola le norme di diritto internazionale e quelle di diritto umani tari o • La pace è un diritto individuale e collettivo inalienabile, indivisibile, non comprimibile. Considerato che • La legge n. 25 del 24 Dicembre 2008, "Promozione ed attuazione delle iniziative per favorire i processi di disarmo e la cultura della pace" all'articolo l prevede che: la Regione Lazio, nell'ambito delle proprie competenze e in coerenza con i principi di pace, di coesistenza pacifica, di giustizia, di ripudio della guerra quale strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e quale mezzo di risoluzione delle controversie internazionali, sanciti dal proprio Statuto, dallo Statuto delle Nazioni Unite e dalla Costituzione della Repubblica italiana: a) promuove la realizzazione di iniziative volte alla conoscenza degli orrori della guerra e alla diffusione della cultura della pace, dei progetti di Impegna la Giunta Regionale *********************************** 108 Atti consiliari Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 Allegato n. 9 Mozione n. 13 del giorno 3 giugno 2010, proposta dai consiglieri Nieri, Rodano, Moscardelli, Peduzzi, Zaratti, Bucci, Berardo Oggetto: Pericolo chiusura dell'Istituto di Stato per la Cinematografia e la Televisione "Roberto Rossellini". Il Consiglio regionale del Lazio PREMESSO CHE: - La riforma Gelmini, intesa come insieme di tutti i provvedimenti scolastici voluti dal Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca (rif. legge 133/2008 e legge 169/2008) il cui scopo principale è quello di riformare il sistema scolastico italiano, è entrata in vigore il 10 settembre 2009 per la scuola primaria e secondaria di primo grado, e per la scuola secondaria di secondo grado entrerà in vigore a settembre 2010; - Nelle scorse settimane nella sede dell'Istituto di Stato per la Cinematografia e la Televisione "Roberto Rossellini" ha avuto luogo una giornata di mobilitazione per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla perdita di identità cui va incontro la scuola se il progetto di riforma scolastica relativo alla scuola secondaria di secondo grado entrerà effettivamente in vigore a partire dal prossimo anno scolastico, rischiando di snaturare l'unico istituto statale di questo genere esistente in Italia, stravolgendone l'impianto curricolare, cancellando materie e discipline indispensabili. - Nel Lazio è attiva la prima industria audiovisiva del Paese. IMPEGNA il Presidente della Giunta regionale del Lazio - A sostenere presso tutte le sedi opportune la battaglia contro la chiusura e lo snaturamento di un Istituto atipico e unico nel suo genere, con un suo percorso caratterizzato e specialistico, che da oltre 40 anni prepara e forma i tecnici impiegati con ottimi risultati in tutti i settori della filiera audiovisiva, in quello della fotografia e in quello della grafica pubblicitaria. *********************************** 109 Atti consiliari Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 Allegato n. 10 Mozione n. 120 proposta dai consiglieri Tarzia, Miele G., Miele A., Galetto, Nieri, Peduzzi, Nobile, Tedeschi, Berardo, D’Ambrosio, Bonelli, Cetrone, Perilli, Parroncini, Palmieri, Rauti, Bernaudo, D’Aguanno, Melpignano, Vicari, Paris, D’Annibale, Montino, Saponaro, Pascucci, Perazzolo, Ponzo Intraprendere ogni utile iniziativa per sensibilizzare l'Ambasciata del Pakistan in Italia al fine di scongiurare la condanna a morte di Asia Bibi; Sostenere il Governo italiano e in particolare il ministro Frattini nell'azione diplomatica intrapresa per annullare detta condanna a morte. Oggetto: Condanna a morte di Asia Bibi. *********************************** Premesso che: Asia Bibi è attualmente detenuta in attesa di esecuzione nella prigione distrettuale di Sheikhupura in Pakistan; Le ragioni dell'arresto e della condanna risultano a oggi non completamente chiare; Considerato che: La donna sembra essere stata condannata a morte fondamentalmente perché cristiana; La mera pronuncia delle frasi ad essa attribuite, pur ammesso che sia mai avvenuta e che dette frasi possano avere avuto effettivamente un tono irrispettoso nei confronti della figura storica di Maometto, non può in alcun modo giustificare una condanna a morte da parte di uno Stato Sovrano; L'Italia, in particolare nella persona del ministro degli Affari Esteri On. Franco Frattini, e la Comunità Internazionale hanno espresso ferma e reiterata contrarietà alla condanna; In Pakistan vige una dura legge contro la blasfemia che viene usata molto spesso con scopi punitivi nei confronti delle minoranze in particolar modo di quelle cristiane; Una larga fetta della popolazione pakistana, pure di fede islamica, non condivide queste espressioni feroci e repressive da parte dell'amministrazione statale e prova ne è la testimonianza di Shahbaz Bhatti, ministro delle Minoranze, che si sta battendo in queste ore perché sia salvata la vita della signora Bibi; TUTTO CIÒ PREMESSO E CONSIDERATO IL CONSIGLIO REGIONALE DEL LAZIO IMPEGNA LA GIUNTA REGIONALE A: 110 Atti consiliari Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 Allegato n. 11 Proposta di deliberazione consiliare n. 14 del giorno 5 novembre 2010, di iniziativa del Consigliere Abbruzzese, nella qualità di Presidente del Consiglio regionale Oggetto: Verifica della regolarità formale (ex art. 9 L.R. 63/1980) – Proposta di legge regionale in data 14 giugno 2010, di iniziativa del Consiglio provinciale di Frosinone, concernente: "Modifiche ed integrazioni alla legge regionale n. 21 dell'11 agosto 2009 (Misure straordinarie per il settore edilizio ed interventi per l'edilizia residenziale sociale)" Il Consiglio regionale Visto il verbale redatto dal Segretario generale del Consiglio regionale in data 14 giugno 2010 con il quale è stata depositata la deliberazione del Consiglio provinciale di Frosinone 18 marzo 2010 n. 4 "Approvazione di proposta di legge regionale di iniziativa del Consiglio provinciale di Frosinone, ai sensi dell'ari. 37 del vigente Statuto della Regione Lazio, recante ad oggetto: "Modifiche ed integrazioni alla legge regionale n. 21 dell'11 agosto 2009" ; Visto l'articolo 37 del Nuovo Statuto della Regione Lazio approvato con legge statutaria 11 novembre 2004, n. 1 di seguito denominato Statuto che indica tra i soggetti titolari di iniziativa legislativa, tra gli altri, i singoli consigli provinciali della Regione; Vista la legge regionale 17 giugno 1980, n. 63 "Disciplina del diritto di iniziativa popolare e degli enti locali per la formazione di leggi, regolamenti e provvedimenti amministrativi regionali" ed in particolare il capo recante disposizioni in materia di iniziativa dei consigli comunali e provinciali; Visto l'articolo 110 del Regolamento dei lavori del Consiglio regionale approvato con deliberazione del Consiglio regionale 4 luglio 2001, n. 62 e successive modifiche di seguito denominato Regolamento; Preso atto che la citata deliberazione 4/2010 è stata approvata dal Consiglio provinciale con 21 (ventuno) voti favorevoli su 31 (trentuno) consiglieri assegnati e pertanto è stata assunta nel rispetto della previsione dell'articolo 37 comma 2 dello Statuto; Visti gli articoli 53 e 54 del Regolamento che disciplinano le forme e le modalità di presentazione delle proposte di legge; Preso atto che la proposta di legge è stata redatta in conformità con le suddette normative; Considerato che ai sensi dell'articolo 9 della 1. r. 63/1980 e del comma 3 dell'articolo 110 del Regolamento la verifica della regolarità formale delle proposte di iniziativa popolare e degli enti locali spetta al Consiglio regionale; Preso atto delle risultanze relative all'istruttoria svolta dalle competenti strutture del servizio Aula, Commissioni dalle quali si evince che la proposta di legge in esame è stata presentata nelle forme e con le modalità previste dall'articolo 37 del Statuto, dalla l.r. 63/1980 e dal Regolamento; Vista la deliberazione dell'Ufficio di presidenza 19 ottobre 2010 n. 96 concernente: "Iniziativa legislativa provinciale ai sensi dell'articolo 37 dello Nuovo Statuto della Regione Lazio e della legge regionale 17 giugno 1980, n. 63. Adempimenti ai sensi dell'articolo 110 del Regolamento dei lavori del Consiglio regionale". Ritenuto di procedere agli adempimenti di cui all'articolo 9 della l.r. 63/1980 ed all'articolo 110 del Regolamento, sussistendo tutti i requisiti previsti dalla normativa vigente per il riconoscimento della regolarità formale della proposta di legge in esame; Delibera 1. di riconoscere la regolarità formale della proposta di legge regionale di iniziativa del Consiglio provinciale di Frosinone concernente: "Modifiche ed integrazioni alla legge regionale n. 21 dell'11 agosto 2009 (Misure straordinarie per il settore edilizio ed interventi per l'edilizia residenziale sociale)"; 2. di trasmettere la presente deliberazione alla competente Commissione consiliare per i conseguenti adempimenti. *********************************** 111 Atti consiliari Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 Allegato n. 12 Proposta di deliberazione consiliare n. 15 del giorno 5 novembre 2010, di iniziativa del Consigliere Abbruzzese, nella qualità di Presidente del Consiglio regionale Oggetto: Verifica della regolarità formale (ex art. 9 L.R. 63/1980) - Proposta di legge regionale in data 27 settembre 2010, di iniziativa del Consiglio provinciale di Frosinone, concernente: "Modifiche ed integrazioni alla Legge Regionale n. 13 del 6 agosto 2007 (Organizzazione del sistema turistico laziale)". Il Consiglio regionale Visto il verbale redatto dal Segretario generale del Consiglio regionale in data 21 settembre 2010 con il quale è stata depositata la deliberazione del Consiglio provinciale di Frosinone 2 agosto 2010 n. 18 "Approvazione di proposta di legge regionale di iniziativa del Consiglio provinciale di Frosinone, ai sensi dell'ari. 37 del vigente Statuto della Regione Lazio/ recante ad oggetto: "Modifiche ed integrazioni alla legge regionale n. 13 del 6 agosto 2007 Organizzazione del sistema turistico laziale"; Visto l'articolo 37 del Nuovo Statuto della Regione Lazio approvato con legge statutaria 11 novembre 2004, n. 1 di seguito denominato Statuto che indica tra i soggetti titolari di iniziativa legislativa/ tra gli altri, i singoli consigli provinciali della Regione; Vista la legge regionale 17 giugno 1980, n. 63 "Disciplina del diritto di iniziativa popolare e degli enti locali per la formazione di leggi/ regolamenti e provvedimenti amministrativi regionali" ed in particolare il capo recante disposizioni in materia di iniziativa dei consigli comunali e provinciali; Visto l'articolo 110 del Regolamento dei lavori del Consiglio regionale approvato con deliberazione del Consiglio regionale 4 luglio 2001, n. 62 e successive modifiche di seguito denominato Regolamento; Preso atto che la citata deliberazione 18/2010 è stata approvata dal Consiglio provinciale con 16 (sedici) voti favorevoli su 31 (trentuno) consiglieri assegnati e pertanto è stata assunta nel rispetto della previsione dell'articolo 37 comma 2 dello Statuto; Visti gli articoli 53 e 54 del Regolamento che disciplinano le forme e le modalità di presentazione delle proposte di legge; Preso atto che la proposta di legge è stata redatta in conformità con le suddette normative; Considerato che ai sensi dell'articolo 9 della 1. r. 63/1980 e del comma 3 dell'articolo 110 del Regolamento la verifica della regolarità formale delle proposte di iniziativa popolare e degli enti locali spetta al Consiglio regionale; Preso atto delle risultanze relative all'istruttoria svolta dalle competenti strutture del servizio Aula, Commissioni dalle quali si evince che la proposta di legge in esame è stata presentata nelle forme e con le modalità previste dall'articolo 37 del Statuto/ dalla l.r. 63/1980 e dal Regolamento; Vista la deliberazione dell'Ufficio di presidenza 3 novembre 2010, n. 121 concernente: Iniziativa legislativa del Consiglio provinciale di Frosinone, ai sensi dell'articolo 37 del Nuovo Statuto della Regione Lazio e della legge regionale 17 giugno 1980, n. 63, concernente: "Modifiche ed integrazioni alla Legge regionale n. 13 del 6 agosto 2007 (Organizzazione del sistema turistico laziale)"; Ritenuto di procedere agli adempimenti di cui all'articolo 9 della l.r. 63/1980 ed all'articolo 110 del Regolamento, sussistendo tutti i requisiti previsti dalla normativa vigente per il riconoscimento della regolarità formale della proposta di legge in esame; Delibera 1. di riconoscere la regolarità formale della proposta di legge regionale di iniziativa del Consiglio provinciale di Frosinone concernente: "Modifiche ed integrazioni alla Legge regionale n. 13 del 6 agosto 2007 (Organizzazione del sistema turistico laziale)"; 2. di trasmettere la presente deliberazione alla competente Commissione consiliare per i conseguenti adempimenti. *********************************** 112 Atti consiliari Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010 Allegato n. 13 Proposta di deliberazione consiliare n. 18 del giorno 5 novembre 2010, di iniziativa del Consigliere Abbruzzese, nella qualità di Presidente del Consiglio regionale Oggetto: Verifica della regolarità formale (ex art. 9 L.R. 63/1980) - Proposta di legge regionale di iniziativa popolare in data 23 dicembre 2009, concernente: "Proposta di modifica della legge regionale Lazio 9 luglio 1998, n. 27 (Disciplina regionale della gestione dei rifiuti)". Il Consiglio regionale della l.r. 63/1980: a) n. 393 fogli di raccolta delle firme vidimati da soggetto diverso da quello previsto; mancanze di elementi essenziali alla certificazione di vidimazione (data, sottoscrizione del soggetto competente, eco...); b) mancanza di sottoscrizione del soggetto competente alla certificazione di autenticazione delle firme; correzioni eseguite impropriamente; differenze tra le sottoscrizioni certificate e il loro numero effettivamente presente sul foglio; mancata o errata certificazione della iscrizione nelle liste elettorali; Visto il verbale redatto dal Segretario generale del Consiglio regionale in data 19 gennaio 2010 concernente il deposito, avvenuto in data 23 dicembre 2009, della documentazione relativa alla proposta di legge di iniziativa popolare "Proposta di modifica della legge regionale Lazio 9 luglio 1998, n. 27 (Disciplina regionale della gestione dei rifiuti)"; Preso atto inoltre che il numero delle sottoscrizioni validamente apposte e di 4.383, inferiore a quello stabilito dall'articolo 37 dello Statuto regionale; Visto l'articolo 37 del Nuovo Statuto della Regione Lazio approvato con legge statutaria 11 novembre 2004, n. 1 che indica tra i soggetti titolari di iniziativa legislativa, gli elettori della Regione in numero non inferiore a diecimila; Vista la deliberazione dell'Ufficio di presidenza 3 novembre 2010, n. 124 concernente: Iniziativa legislativa popolare, ai sensi dell'articolo 37 del Nuoro Statuto della Regioni Lazio e della legge regionale 17 giugno 1980, n. 63, concernente: “Proposta di modifica della legge regionale L/?.:/o 9 luglio 1998, n. 27 (Disciplina regionale della gestione dei rifiuti)"; Vista la legge regionale 17 giugno 1980, n. 63 "Disciplina del diritto di iniziativa popolare e degli enti locali per la formazione di leggi, regolamenti e provvedimenti amministrativi regionali"; Visto l'articolo 110 del Regolamento dei lavori del Consiglio regionale approvato con deliberazione del Consiglio regionale 4 luglio 2001, n. 62 e successive modifiche di seguito denominato Regolamento; Considerato che ai sensi dell'articolo 9 della I. r. 63/1980 e del comma 3 dell'articolo 110 del Regolamento la verifica della regolarità formale delle proposte di iniziativa popolare e degli enti locali spetta al Consiglio regionale; Preso atto delle risultanze relative all'istruttoria svolta dal servizio Aula, Commissioni dalle quali si evince la presenza di sottoscrizioni apposte più volte dallo stesso elettore nonché le seguenti difformità dalle previsioni di cui agli articoli 6 e 7 Ritenuto, pertanto, che la proposta di legge in esame non e rispondente alla disposizione statutaria; Ritenuto di procedere agli adempimenti di cui all'articolo 9 della l.r. 63/1980 ed all'articolo 110 del Regolamento; Delibera 1. di non riconoscere la regolarità formale della proposta di legge regionale di iniziativa popolare concernente: "Proposta di modifica della legge regionale Lazio 9 luglio 1998, n. 27 (Disciplina regionale della gestione dei rifiuti)”. ***********************************