Consiglio Regionale del Lazio

Transcript

Consiglio Regionale del Lazio
RESOCONTO STENOGRAFICO
IX LEGISLATURA
Consiglio Regionale del Lazio
Seduta n. 12
di
Mercoledì 1 Dicembre 2010
Servizio Aula, Commissioni - Area Resocontazione
IX LEGISLATURA - RESOCONTO STENOGRAFICO - SEDUTA DEL 1 DICEMBRE 2010
CONSIGLIO REGIONALE DEL LAZIO
12.
SEDUTA DI
MERCOLEDI’ 1 DICEMBRE 2010
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ABBRUZZESE
INDI
DEL VICEPRESIDENTE D’AMBROSIO (ore 14,10)
INDI
DEL PRESIDENTE ABBRUZZESE (ore 16,26)
**********
Ufficio di Presidenza
Presidente: Mario Abbruzzese
Vicepresidenti: Raffaele D’Ambrosio; Bruno Astorre
Consiglieri Segretari: Isabella Rauti; Gianfranco Gatti; Claudio Bucci
Gruppi consiliari
Il Popolo della libertà: Pdl; Lista Renata Polverini: LRP; Partito democratico: Pd; Unione di centro: Udc;
Italia dei valori: Idv; Federazione della sinistra: Fds; La Destra: LaD; Lista Bonino-Pannella Federalisti
europei: LBP-Fe; Sinistra ecologia libertà con Vendola: Sel-V; Futuro e libertà per l’Italia: Fli; Lista civica
cittadini/e: Lcc/c; Movimento per le autonomie: MpA; Verdi: Verdi; Partito Socialista Italiano: Psi; Gruppo
Misto: Misto.
Giunta regionale
Presidente: Renata Polverini; Vicepresidente: Luciano Ciocchetti
Assessori: Politiche del Territorio e dell’Urbanistica: Luciano Ciocchetti; Enti Locali e Politiche per la
sicurezza: Giuseppe Cangemi; Bilancio, Program. economico-finanziaria e partecipazione: Stefano Cetica;
Lavoro e Formazione: Mariella Zezza; Turismo e Marketing del ‘Made in Lazio’: Stefano Zappalà;
Ambiente e Sviluppo sostenibile: Marco Mattei; Istruzione e politiche giovanili: Gabriella Sentinelli;
Cultura, Arte e Sport: Fabiana Santini; Salute (ad interim): Renata Polverini; Attività produttive e Politiche
dei rifiuti: Pietro Di Paolantonio detto Di Paolo; Infrastrutture e Lavori Pubblici: Luca Malcotti; Politiche
agricole e valorizzazione dei prodotti locali: Angela Birindelli; Politiche della Mobilità e del Trasporto
Pubblico Locale: Francesco Lollobrigida; Politiche Sociali e Famiglia: Aldo Forte; Risorse Umane,
Demanio e Patrimonio: Fabio Armeni; Politiche per la Casa, 3° Settore, Serv. Civile e Tutela dei
Consumatori: Teodoro Buontempo.
INDICE
PRESIDENTE…………………………………..7
Comunicazioni del Presidente
PRESIDENTE…………………………………..7
Approvazione processi verbali
PRESIDENTE…………………………………..8
Interrogazioni a risposta immediata
n. 19 del giorno 05 luglio 2010, posta dal
consigliere Bonelli, concernente: “Preoccupante
situazione di inquinamento elettromagnetico delle
palazzine di Largo Valerio Bacigalupo, 32/33
Roma”.
PRESIDENTE…………………………………..8
BONELLI (Verdi)……………………………8,11
MATTEI Assessore……………………………..9
Commemorazione
Mario Monicelli
per la morte del regista
Seduta precedente n. 11 di mercoledì 24 novembre 2010
IX LEGISLATURA - RESOCONTO STENOGRAFICO - SEDUTA DEL 1 DICEMBRE 2010
PRESIDENTE…………………………………12
Saluto del Presidente agli alunni e docenti della
scuola media Principe Amedeo di Gaeta
PRESIDENTE…………………………………12
Interrogazioni a risposta immediata
n. 37 del giorno 06 ottobre 2010, posta dai
consiglieri Berardo, Rossodivita, concernente:
“Realizzazione dell’Istituto di custodia attenuata
per madri detenute di Roma (ICAM)”.
n. 40 del giorno 15 ottobre 2010, posta dal
consigliere Rauti, concernente: “Emergenza
detenzione in carcere dei bambini minori di tre
anni affidati alle madri in stato di reclusione.
Creazione nella Regione Lazio di un istituto di
custodia attenuata per le madri detenute”.
Mozione n. 68 del giorno 31 agosto 2010,
proposta dai consiglieri D'Ambrosio, Irmici,
Carducci Artenisio, Carlino, concernente:
Interventi in favore della cittadina iraniana
Sakineh Mohammadi Ashtiani, condannata a
morte
mediante
lapidazione.
Mozione n. 109 del giorno 03 novembre 2010,
proposta dai consiglieri Rauti, De Romanis,
Nobili, Irmici, Miele G., Miele A., Battistoni,
Cetrone, Pasquali, Colosimo, Storace, Gatti,
Saponaro,
Vicari,
Perazzolo,
Tarzia,Mandarelli,
Abate,
Bernaudo,
Melpignano, Palmieri, Fiorito, Casciani,
concernente: Condanna a morte di Sakineh
Mohammadi Ashtiani
Discussione generale
PRESIDENTE……………………….12,13,16,17
BERARDO (LBP-Fe)………………………….13
RAUTI (Pdl)………………………………..13,16
CANGEMI, Assessore…………………………14
ROSSODIVITA (LBP-Fe)…………………….15
NIERI (Sel-V)………………………………….16
STORACE (LaD)……………………………...16
GIGLI (Udc)…………………………………...17
BUCCI (Idv)…………………………………...17
PRESIDENTE……………………….21,23,24,31
D’AMBROSIO (Udc)………………………….21
RAUTI (Pdl)…………………………………...23
NIERI (Sel-V)………………………………….24
RODANO (Idv)………………………………..25
NOBILI (Pdl)…………………………………..26
PEDUZZI (Fds)………………………………..27
BONELLI (Verdi)……………………………...28
TEDESCHI (Idv)………………………………29
BERNAUDO (LRP)…………………………...30
TARZIA (LRP)………………………………...31
Inversione dell’ordine del giorno
Votazioni
PRESIDENTE…………………………………17
PRESIDENTE…………………………………31
Mozione n. 91 del giorno 6 ottobre 2010,
proposta dai consiglieri Berardo, Rossodivita,
concernente: Realizzazione dell’istituto di
custodia attenuata per madri detenute di
Roma (ICAM)
Votazione
Mozione n. 107 del giorno 27 ottobre.2010,
proposta dai consiglieri Rossodivita,Berardo,
Bonelli, Montino, Nieri, Carducci Artenisio,
Romanzi, Brozzi, Fiorito, Maruccio, Peduzzi,
Nobile, Celli, concernente: richiesta di
intervento al Governo italiano affinché venga
scongiurata pena di morte per Tarek Aziz.
PRESIDENTE…………………………………17
Discussione generale
Sui lavori del Consiglio
PRESIDENTE……………………………...31,34
ROSSODIVITA (LBP-Fe)…………………32,34
DE ROMANIS (Pdl)…………………………..33
RODANO (Idv)………………………………..35
NIERI (Sel-V)………………………………….35
PRESIDENTE…………………………..18,19,20
STORACE (LaD)…………………………..18,19
GIGLI (Udc)…………………………………...18
TARZIA (LRP)………………………………...19
PEDUZZI (Fds)………………………………..19
BONELLI (Verdi)……………………………...20
Votazioni
PRESIDENTE…………………………………38
Discussione unificata:
IX LEGISLATURA - RESOCONTO STENOGRAFICO - SEDUTA DEL 1 DICEMBRE 2010
BROZZI (LRP)………………………………...49
RODANO (Idv)………………………………..49
Mozione n. 31 del giorno 7 luglio 2010,
proposta dal consigliere Irmici, concernente:
“liberazione
del
caporale
dell'esercito
israeliano Galit Shalit”
Votazione
Discussione generale
PRESIDENTE…………………………………49
PRESIDENTE……………………………...38,44
NOBILE (Fds)……………………………...38,40
IRMICI (Pdl)…………………………………..38
STORACE (LaD)……………………………...40
DE ROMANIS (Pdl)…………………………..41
NIERI (Sel-V)………………………………….42
NOBILI (Pdl)…………………………………..43
BONELLI (Verdi)……………………………...44
PEDUZZI (Fds)………………………………..45
MIELE A. (LRP)………………………………45
Mozione n. 120 proposta dai consiglieri Tarzia,
Miele G., Miele A., Galetto, Nieri, Peduzzi,
Nobile, Tedeschi, Berardo, D’Ambrosio,
Bonelli, Cetrone, Perilli, Parroncini, Palmieri,
Rauti, Bernaudo, D’Aguanno, Melpignano,
Vicari, Paris, D’Annibale, Montino, Saponaro,
Pascucci, Perazzolo, Ponzo, concernente:
“Condanna a morte di Asia Bibi”
Iscrizione all’ordine del giorno, discussione e
votazione
Votazione
PRESIDENTE…………………………………46
Mozione n. 11 del giorno 3 giugno 2010,
proposta dai consiglieri Nieri, Zaratti,
Maruccio, Bucci, Tedeschi, Peduzzi, Nobile,
Rodano, Celli, Romanzi, Moscardelli, Di Carlo,
Mei, Bonelli, concernente: richiesta di
interventi in relazione all’attacco israeliano
alla Freedom flottiglia
PRESIDENTE…………………………………49
TARZIA (LRP)………………………………...49
RODANO (Idv)………………………………..50
RAUTI (Pdl)…………………………………...51
Votazione
PRESIDENTE…………………………………51
Sui lavori del Consiglio
PRESIDENTE……………………………........46
FORTE, Assessore……………………………..46
PRESIDENTE……………………………........52
BONELLI (Verdi)……………………………...52
Discussione generale
Proposta di deliberazione consiliare n. 14 del
giorno 5 novembre 2010, di iniziativa del
Consigliere Abbruzzese, nella qualità di
Presidente
del
Consiglio
regionale,
concernente: “Verifica della regolarità formale
(ex art. 9 l.r. 63/1980). Proposta di legge
regionale in data 18 giugno 2010, di iniziativa
del Consiglio provinciale di Frosinone,
concernente: “modifiche ed integrazioni alla
legge regionale n. 21 dell’11 agosto 2009
(misure straordinarie per il settore edilizio ed
interventi per l’edilizia residenziale sociale)””
PRESIDENTE……………………………........46
NIERI (Sel-V)………………………………….47
FIORITO (Pdl)………………………………...47
Rinvio
PRESIDENTE…………………………………48
Mozione n. 13 del giorno 3 giugno 2010,
proposta dai consiglieri Nieri, Rodano,
Moscardelli, Peduzzi, Zaratti, Bucci, Berardo,
concernente: pericolo di chiusura dell’Istituto
di Stato per la cinematografia e la televisione
“Roberto Rossellini”
Discussione generale
PRESIDENTE…………………………………48
NIERI (Sel-V)………………………………….48
SENTINELLI, Assessore………………………48
Votazione
PRESIDENTE…………………………………52
Proposta di deliberazione consiliare n. 15 del
giorno 5 novembre 2010, di iniziativa del
Consigliere Abbruzzese, nella qualità di
Presidente
del
Consiglio
regionale,
concernente: verifica della regolarità formale
IX LEGISLATURA - RESOCONTO STENOGRAFICO - SEDUTA DEL 1 DICEMBRE 2010
(ex art. 9 l.r. 63/1980) - Proposta di legge
regionale in data 21 settembre 2010, di
iniziativa del Consiglio provinciale di
Frosinone,
concernente:
modifiche
ed
integrazioni alla legge regionale n. 13 del 6
agosto 2007 (organizzazione del sistema
turistico laziale)
Votazione
PRESIDENTE…………………………………53
Inversione dell’ordine del giorno
PRESIDENTE…………………………………53
Proposta di deliberazione consiliare n. 18 del
giorno 5 novembre 2010, di iniziativa del
Consigliere Abbruzzese, nella qualità di
Presidente
del
Consiglio
regionale,
concernente: verifica della regolarità formale
(ex art. 9 l.r. 63/1980) - Proposta di legge
regionale di iniziativa popolare in data 23
dicembre 2009, concernente: proposta di
modifica della legge regionale Lazio 9 luglio
1998, n. 27 "disciplina regionale della gestione
dei rifiuti"
Rinvio
dei consiglieri Berardo e Rossodivita,
concernente: “Realizzazione dell’Istituto di
custodia attenuata per madri detenute di Roma
(ICAM)” e n. 40 de consigliere Rauti,
concernente: “Emergenza detenzione in carcere
dei bambini minori di tre anni affidati alle madri
in stato di reclusione. Creazione nella regione
Lazio di un Istituto di custodia attenuata per le
madri detenute (ICAM)”……………………….97
n. 4 - Mozione n. 91 del giorno 6 ottobre 2010,
proposta dai consiglieri Berardo, Rossodivita,
concernente: Realizzazione dell’istituto di
custodia attenuata per madri detenute di Roma
(ICAM)………………………………………..100
n. 5 - Mozione n. 68 del giorno 31 agosto 2010,
proposta dai consiglieri D'Ambrosio, Irmici,
Carducci Artenisio, Carlino, concernente:
“Interventi in favore della cittadina iraniana
Sakineh Mohammadi Ashtiani, condannata a
morte mediante lapidazione” e mozione n. 109
del giorno 03 novembre 2010, proposta dai
consiglieri Rauti, De Romanis, Nobili, Irmici,
Miele G., Miele A., Battistoni, Cetrone, Pasquali,
Colosimo, Storace, Gatti, Saponaro, Vicari,
Perazzolo, Tarzia,Mandarelli, Abate, Bernaudo,
Melpignano, Palmieri, Fiorito, Casciani,
concernente: “Condanna a morte di Sakineh
Mohammadi Ashtiani”………………………..102
PRESIDENTE…………………………………53
Mozione n. 11 del giorno 3 giugno 2010,
proposta dai consiglieri Nieri, Zaratti,
Maruccio, Bucci, Tedeschi, Peduzzi, Nobile,
Rodano, Celli, Romanzi, Moscardelli, Di Carlo,
Mei, Bonelli, concernente: richiesta di
interventi in relazione all’attacco israeliano
alla Freedom flottiglia
Votazione
PRESIDENTE…………………………………53
Allegati
n. 1 - Interrogazioni e mozioni annunziate……55
n. 2 - Interrogazione a risposta immediata n. 19
del giorno 05 luglio 2010, posta dal consigliere
Bonelli, concernente: Preoccupante situazione di
inquinamento elettromagnetico delle palazzine di
Largo Valerio Bacigalupo, 32/33 Roma……….95
n. 3 - Interrogazioni a risposta immediata n. 37
n. 6 - Mozione n. 107 del giorno 27 ottobre.2010,
proposta dai consiglieri Rossodivita,Berardo,
Bonelli, Montino, Nieri, Carducci Artenisio,
Romanzi, Brozzi, Fiorito, Maruccio, Peduzzi,
Nobile,
Celli,concernente:
“richiesta
di
intervento al Governo italiano affinché venga
scongiurata pena di morte per Tarek Aziz”….104
n. 7 - Mozione n. 31 del giorno 7 luglio 2010,
proposta dal consigliere Irmici, concernente:
“liberazione del caporale dell'esercito israeliano
Galit Shalit”………………………………….106
n. 8 - Mozione n. 11 del giorno 3 giugno 2010,
proposta dai consiglieri Nieri, Zaratti, Maruccio,
Bucci, Tedeschi, Peduzzi, Nobile, Rodano, Celli,
Romanzi, Moscardelli, Di Carlo, Mei, Bonelli,
concernente: “richiesta di interventi in relazione
all’attacco
israeliano
alla
Freedom
flottiglia”……………………………………..107
n. 9 - Mozione n. 13 del giorno 3 giugno 2010,
proposta dai consiglieri Nieri, Rodano,
Moscardelli, Peduzzi, Zaratti, Bucci, Berardo,
IX LEGISLATURA - RESOCONTO STENOGRAFICO - SEDUTA DEL 1 DICEMBRE 2010
concernente: “pericolo di chiusura dell’Istituto di
Stato per la cinematografia e la televisione
“Roberto Rossellini”…………………………108
n. 10 - Mozione n. 120 proposta dai consiglieri
Tarzia, Miele G., Miele A., Galetto, Nieri,
Peduzzi, Nobile, Tedeschi, Berardo, D’Ambrosio,
Bonelli, Cetrone, Perilli, Parroncini, Palmieri,
Rauti, Bernaudo, D’Aguanno, Melpignano,
Vicari, Paris, D’Annibale, Montino, Saponaro,
Pascucci, Perazzolo, Ponzo, concernente:
“Condanna a morte di Asia Bibi”……………109
n. 11 - Proposta di deliberazione consiliare n. 14
del giorno 5 novembre 2010, di iniziativa del
Consigliere Abbruzzese, nella qualità di
Presidente del Consiglio regionale…………..110
n. 12 - Proposta di deliberazione consiliare n. 15
del giorno 5 novembre 2010, di iniziativa del
Consigliere Abbruzzese, nella qualità di
Presidente del Consiglio regionale…………..111
n. 13 - Proposta di deliberazione consiliare n. 18
del giorno 5 novembre 2010, di iniziativa del
Consigliere Abbruzzese, nella qualità di
Presidente del Consiglio regionale…………..112
Atti consiliari
7
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
La seduta inizia alle ore 11,16
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
ABBRUZZESE
PRESIDENTE. La seduta è aperta.
Comunicazioni del Presidente
PRESIDENTE.
Comunico,
ai
sensi
dell'articolo 55 del Regolamento del
Consiglio regionale, che sono state presentate
le seguenti proposte di legge e di
deliberazione:
Proposta di legge n. 107 del 19 novembre
2010 adottata dalla Giunta con deliberazione
n. 505 dell’11 novembre 2010 concernente:
“Disposizioni per il sostegno dei sistemi di
qualità e tracciabilità dei prodotti agricoli ed
agroalimentari. Modifica alla legge regionale
10 gennaio 1995, n. 2 (Istituzione
dell’Agenzia regionale per lo sviluppo e
l’innovazione dell’agricoltura del Lazio Arsial) e successive modifiche”;
Proposta di legge n. 108 del 19 novembre
2010 adottata dalla Giunta con deliberazione
n. 517 dell’11 novembre 2010 concernente:
“Istituzione dell’Elenco regionale made in
Lazio - prodotto nel Lazio”;
Proposta di legge n. 109 del 22 novembre
2010 di iniziativa dei consiglieri Perilli,
Montino, Dalia, D’Annibale, Di Stefano,
Foschi, Ponzo, Lucherini, Mancini, Di Carlo,
Parroncini concernente: “Interventi per il
sostegno dei sistemi di qualità e tracciabilità
dei prodotti agricoli ed agroalimentari.
Modifica alla legge regionale 10 gennaio
1995, n. 2 (Istituzione dell’Agenzia per lo
sviluppo e l’innovazione dell’agricoltura del
Lazio – Arsial) e successive modifiche”;
Proposta di legge n. 110 del 22 novembre
2010 di iniziativa dei consiglieri Pasquali, Di
Giorgi concernente: “Norme in materia di
educazione all’ambiente, alle politiche
energetiche, alla mobilità e allo sviluppo
sostenibili”;
Proposta di legge n. 111 del 22 novembre
2010 di iniziativa del consigliere Paris
concernente: “Disposizioni in materia di
sorveglianza, prevenzione e informazione
delle situazioni da rischio amianto e
interventi regionali ad esso correlati e
riconoscimento dei risarcimenti contributivi
per i lavoratori esposti e vittime dell’amianto
e la costituzione di “Fondo regionale vittime
amianto”.
Proposta di legge n. 112 del 26 novembre
2010 di iniziativa dei consiglieri Abate,
Tarzia concernente: “Iniziative a tutela della
sicurezza domestica”:
Proposta di legge n. 113 del 26 novembre
2010 di iniziativa dei consiglieri Berardo,
Nieri, Zaratti concernente: “Modalità di
erogazione dei farmaci e delle preparazioni
galeniche a base di cannabinoidi per finalità
terapeutiche”;
Proposta di legge n. 114 del 26 novembre
2010 di iniziativa dei consiglieri Peduzzi,
Nobile concernente: “Norme in materia di
delocalizzazioni, incentivi alle imprese,
contratti di responsabilità sociale e sviluppo
dell’auto-imprenditorialità collettiva”;
Proposta di legge n. 115 del 26 novembre
2010 di iniziativa del consigliere Foschi
concernente: “Disposizioni in materia di
medicine complementari esercitate da medici,
odontoiatri, veterinari e farmacisti”;
Proposta di legge n. 116 del 26 novembre
2010 adottata dalla giunta con deliberazione
n. 524 del 19 novembre 2010 concernente:
“Modifica all’articolo 4 della legge regionale
11 marzo 2003, n. 7 (Istituzione di un Fondo
di solidarietà in favore delle famiglie di
cittadini del Lazio appartenenti alle strutture
operative di protezione civile, deceduti
nell’ambito di operazioni di soccorso)”;
Proposta di legge n. 117 del 30 novembre
2010 adottata dalla Giunta con deliberazione
n. 539 del 26 novembre 2010 concernente:
“Rendiconto generale della Regione Lazio
Atti consiliari
8
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
per l’esercizio finanziario 2009”;
Proposta di deliberazione n. 19 del 25
novembre 2010 adottata dall’Ufficio di
Presidenza con deliberazione n. 94 del 19
ottobre 2010 concernente: “Approvazione
conto consuntivo esercizio finanziario 2009 Consiglio regionale”.
Comunico che sono stati presentati e
distribuiti in copia ai consiglieri, i seguenti
atti:
interrogazioni a risposta scritta dal n. 231 al
n. 252;
interrogazioni a risposta immediata dal
n.52 al n. 59;
mozioni dal n. 110 al n. 122;
(Allegato n. 1)
Tali atti saranno iscritti all’ordine del
giorno secondo i termini stabiliti dal
Regolamento a meno che il Consiglio,
limitatamente alle mozioni, non decida di
anticiparne la discussione.
Se non vi sono obiezioni, così resta
stabilito.
(Così resta stabilito)
Comunico inoltre che sono pervenute
risposte scritte alle interrogazioni numero:
21, 38, 45, 49, 52, 54, 67, 69, 88, 99, 134,
183.
Comunico altresì che in data 24 novembre
c.a. il consigliere Francesco Pasquali ha
costituito, assumendone la presidenza, il
gruppo consiliare denominato “Futuro e
libertà per l’Italia”.
Comunico inoltre che il Comune di Arce,
provincia di Frosinone, ha trasmesso la
delibera del Consiglio comunale del
30.9.2010 avente per oggetto: mozione del
consigliere Marzilli Marcello avente per
oggetto: “Petizione e voti al Consiglio
regionale del Lazio per la riduzione dei costi
della politica e per interventi di solidarietà
dei lavoratori”.
Comunico infine che il consigliere Mario
Mei sarà assente nella seduta odierna, perché
impegnato in attività istituzionali ed ai sensi
dell’articolo 34, comma 5 del Regolamento
del Consiglio regionale sarà computato come
presente ai fini della fissazione del numero
legale.
*****
Approvazione processi verbali
PRESIDENTE. Sono stati distribuiti per
l’approvazione da parte del Consiglio i
verbali relativi alle sedute n. 10 del 10 e 17
novembre 2010 e n. 11 del 24 novembre
2010.
Se non vi sono obiezioni i verbali si
intendono approvati.
(Sono approvati)
*****
Interrogazioni a risposta immediata
n. 19 del giorno 05 luglio 2010, posta dal
consigliere
Bonelli,
concernente:
Preoccupante situazione di inquinamento
elettromagnetico delle palazzine di Largo
Valerio Bacigalupo, 32/33 Roma
(Allegato n. 2)
PRESIDENTE. Interrogazione a risposta
immediata n. 19 del giorno 05 luglio 2010,
posta dal consigliere Bonelli, concernente:
Preoccupante situazione di inquinamento
elettromagnetico delle palazzine di Largo
Valerio Bacigalupo, 32/33 Roma.
L’assessore Mattei è disponibile a
rispondere.
Ha chiesto di parlare il consigliere Bonelli
per l’illustrazione dell’interrogazione. Ne ha
facoltà.
BONELLI (Verdi). Grazie, Presidente.
Nell’interrogazione
che
ho
rivolto
all’assessore
all’Ambiente
chiedo
all’assessorato ed alla Giunta quali iniziative
intende intraprendere circa l’inquinamento
elettromagnetico o presunto tale, fin quando
Atti consiliari
9
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
non saranno fatti i rilievi dovuti, per quanto
riguarda la situazione delle palazzine di
Largo Valerio Bacigalupo a Roma. In questa
realtà persistono diversi impianti di
trasmissione di telecomunicazioni, Telecom,
Albacom, H3G, e vi è una persistente forte
preoccupazione da parte della popolazione
anche in relazione al fatto che diverse
sollecitazioni relative ad avviare rilevazioni
ed anche per verificare il livello di
inquinamento non sono state adeguatamente
fatte.
Chiedo quindi all’assessore in questa
introduzione dell’interrogazione se intende
procedere
in
tempi
rapidissimi
all’individuazione dei siti di trasmissione
degli impianti per la telefonia mobile ai sensi
del comma 1 dell’articolo 8 della legge 22
febbraio 2001, n. 36 al fine di delocalizzare
in tali siti gli impianti attualmente installati
nelle vicinanze di obiettivi sensibili, ed in
particolare del condominio di Largo Valerio
Bacigalupo; se intende poi avviare una
indagine epidemiologica tra i residenti ed i
confinanti del condominio di Largo Valerio
Bacigalupo e se intende attivarsi presso il
Comune di Roma affinché sia discussa in
tempi brevi la proposta di delibera di
iniziativa popolare che prevede, cosa del
resto adottata in molti paesi d’Europa, anche
in Italia, di dotare la Capitale di un piano
regolatore degli impianti di telefonia mobile.
In ultimo, se l’assessore vorrà rispondermi,
ma penso assolutamente di sì, se la Giunta
intende proporre una legge che normi ed
individui gli obiettivi di qualità per quanto
riguarda l’inquinamento elettromagnetico
nella nostra Regione. Grazie.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare
l’assessore Mattei per la risposta. Ne ha
facoltà.
MATTEI, Assessore. Presidente, consiglieri,
l’interrogazione del consigliere Bonelli fa
riferimento ad una situazione puntuale, come
da lui descritta, per via Valerio Bacigalupo e
poi si sviluppa sulla tematica generale della
prevenzione del rischio da inquinamento
elettromagnetico sul territorio della nostra
Regione che fa parte di un più ampio quadro,
sia nazionale che internazionale, sul tema.
Per quanto riguarda Largo Valerio
Bacigalupo credo che il consigliere abbia
ricevuto o stia ricevendo comunque la
risposta scritta da parte mia, che ovviamente
fa fede rispetto a quanto comunicatomi dagli
uffici, che tempestivamente, rispetto alla sua
interrogazione, l’Arpa Lazio si è recata in
loco per una misurazione puntuale dei livelli
di inquinamento elettromagnetico non
rilevando valori fuori dal limite previsto dalla
norma.
Questo però significa poco rispetto alla
interrogazione presentata dal consigliere
Bonelli perché in realtà non è semplicemente
una
misurazione,
seppure
fatta
tempestivamente, di questo dobbiamo dare
atto ai nostri competenti uffici dell’Agenzia e
quindi ai tecnici, il problema è più vasto
perché investe una situazione che la
letteratura scientifica internazionale non ha
ancora chiarito da un punto di vista pratico,
circa un’esposizione ai livelli consentiti dalla
legge. Tengo a ricordare questo fatto come
fatto generale, perché noi sappiamo che molti
inquinanti sono tollerati in misura ridotta, se
vogliamo dire modesta, ma in realtà il
termine esatto è il parametro che la normativa
vigente consente. Se questo parametro, come
tutti i parametri degli inquinanti, ha una
dinamicità nella rilevazione, sappiamo bene
che il parametro che oggi secondo la
letteratura internazionale è ammissibile
potrebbe variare a fronte di studi
approfonditi, soprattutto su cause di
inquinamento quali quelle elettromagnetiche
dove la letteratura internazionale non ha la
possibilità di avere studi di lunga data,
essendo un inquinamento rispetto al quale,
comunque sia - malgrado sia passato qualche
decennio - l’esposizione al rischio non è
univocamente trattata, noi ci dobbiamo
basare in questo momento su quella che è la
normativa.
Per quanto riguarda quindi la normativa noi
sappiamo che rientrando in quei limiti
previsti l’esposizione non comporta un
rischio. Cosa diversa è se per maggior
prudenza, ed in questo condivido l’approccio
Atti consiliari
10
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
del consigliere Bonelli, questo Consiglio
regionale debba affrontare il tema con
serenità ma anche con estrema precisione.
So che è stata depositata già dal 2006 una
proposta di normativa che mi vede d’accordo
sulle linee generali, nel senso che è
opportuno che la Regione Lazio intervenga
per normare in maniera più puntuale queste
questioni e magari all’interno del dibattito ed
all’interno anche della redazione della
proposta di legge si possano acquisire dati di
letteratura scientifica internazionale più
aggiornati e più approfonditi perché il
problema nasce sempre dalla evolutività.
L’abbiamo visto anche con vicende quali
l’arsenico nelle acque, dove il limite del
parametro che dieci anni fa, undici anni fa,
era assolutamente tollerabile riguardo alla
normativa che allora vigeva, che era 50
microgrammi/litro, con l’evoluzione delle
conoscenze da un punto di vista scientifico,
quindi anche sotto il profilo della salute,
soprattutto sotto il profilo della salute, si è
ritenuto di dover abbattere, come indirizzo
generale,
questo
limite
a
10
microgrammi/litro. Addirittura, nell’ultimo
periodo la Commissione europea, basando il
proprio pensiero su alcuni studi recentissimi
sulla tollerabilità di tali livelli, ha indicato
una strada diversa rispetto anche alle
deroghe, quindi questo parametro che era
all’interno della normativa dieci anni fa oggi
si ritrova ad essere non solo fuori soglia, ma
vede parametri anche inferiori come causa di
malattie. Questo, ripeto, è stato segnalato
dalla
Commissione
scientifica
alla
Commissione europea.
L’Istituto superiore di sanità che è il nostro
riferimento ed anche il riferimento nazionale
per la redazione delle normative, anche per
l’inquinamento elettromagnetico prevede
delle soglie ben precise. I nostri tecnici
dell’Arpa Lazio, facendo riferimento a quelle
soglie, vanno a fare delle rilevazioni
chiamate “puntuali”.
E’evidente che uno studio epidemiologico e
un monitoraggio in continuo sarebbe
ingeneroso limitarli al territorio di Largo
Valerio Bacigalupo, con tutto il rispetto per
la situazione complessa che viene a trovarsi
in quella zona. E’ un fatto che noi dovremmo
cercare di mettere a sistema, cioè un
monitoraggio di qualsiasi inquinante in
continuo, visto che oggi l’informatica ci dà la
possibilità
di
farlo
in
maniera
tecnologicamente appropriata.
Fare un monitoraggio in continuo, questo è
l’obiettivo di questo Assessorato, di questa
Giunta, cioè arrivare a monitorare gli
inquinanti in continuo ed avere dei valori di
parametro sempre più restrittivi rispetto a
quello che la letteratura internazionale ci
dice.
Ho visto che il consigliere Bonelli ha anche
citato alcune ipotesi di ricercatori chiamati
“indipendenti”,
forse
intendendo
“indipendenti” rispetto ai parametri scelti
dalla letteratura scientifica, quindi dalla
comunità scientifica internazionale canonica,
se vogliamo chiamarla in questo modo, il
fatto che il consigliere Bonelli li abbia
appellati come “indipendenti” forse sta a
significare che cercano di spostare più in là il
limite della ricerca e questo non è male se
inquadrato in un sistema appunto aperto qual
è la ricerca scientifica.
Chiaramente è intenzione di questa Giunta
valutare quello che accade in Largo Valerio
Bacigalupo con la massima attenzione. E’
chiaro che l’immediata attivazione dell’Arpa
Lazio ci ha dato un dato puntuale per quella
segnalazione. Continueremo ad attivarci per
fare valutazioni più approfondite e, attraverso
le varie convenzioni che abbiamo anche
attraverso l’Osservatorio epidemiologico
regionale che sta facendo un ottimo lavoro in
molti campi, vedremo se è possibile intanto
attivare uno studio retrospettivo e impostare,
poi ne daremo comunicazione all’Aula, uno
studio prospettico che poi è quello che
realmente ci serve, perché guardare nel
passato è importante e guardare soprattutto
sui dati già in nostro possesso è importante
per fare uno studio epidemiologico
retrospettivo,
ma quello che forse è
opportuno è monitorare il rischio per la salute
in senso prospettico.
Io mi riprometto di valutare la bozza di
proposta già presentata ed eventualmente in
Commissione, se sarà necessario, apportare
Atti consiliari
11
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
dei correttivi, quindi proposti direttamente
dalla Giunta, ma credo che poi sia l’Aula a
dover decidere cosa fare e come applicare
una normativa che potrà diventare un quadro
di riferimento per i Comuni. Ricordo che ad
oggi sono i Comuni che fanno valutazioni
specifiche e in alcun casi - lo dico come
opinione personale e non come valutazione
complessiva - sono investiti di un dovere di
controllo e di monitoraggio che spesso non
riescono a portare avanti perché non hanno
gli strumenti adatti, soprattutto parlo dei
piccoli comuni. L’aiuto che la Regione può
dare è quello di rendere disponibili,
all’interno di un quadro di rapporti
istituzionali di rispetto delle prerogative, le
proprie strutture.
Quindi, rispetto alla richiesta di attivarsi
presso il Comune di Roma, personalmente ho
valutato questa ipotesi ed ho parlato con
l’assessore di riferimento, ma credo che
dovremmo fare congiuntamente un lavoro
perché anche il Comune di Roma comunque
dovrà avvalersi dei nostri tecnici per fare
questi studi.
Sullo studio epidemiologico, ripeto, sempre
attraverso l’Osservatorio epidemiologico
regionale, vedremo se e come attivare questo
studio retrospettivo, però continuo, e chiudo
il mio intervento, a sostenere che in realtà la
seconda parte dell’interrogazione del
consigliere Bonelli è la più importante, cioè
la Regione deve dare un quadro di
riferimento entro il quale muoversi. Se sarà
utile aggiorneremo qualche parametro e lo
segnaleremo magari all’Istituto superiore o a
chi a livello nazionale deve normare, se è il
caso di dare parametri più restrittivi per tale
materia. Questo sempre con un approccio
laico che ci contraddistingue.
Quindi, la cosa più importante in un
approccio che vuole essere aperto ai
contributi, il controllo, l’osservazione ed il
monitoraggio diventano indispensabili perché
laddove la normativa lascia liberi gli
operatori di fare, spetta agli enti pubblici di
controllare e controllare in maniera, diciamo,
incisiva tutto l’operato di chi utilizza fonti
che sono ritenute inquinanti ad alti livelli, ma
che la normativa stabilisce che a livelli, come
dicevo prima, che rientrano nei parametri di
legge non sono ritenuti dannosi per la salute.
Questo è il quadro. Evito di ripetere le
normative che ho citato nella risposta scritta
perché anche il collega Bonelli le ha citate,
quelle relative ai rispettivi doveri tra Comune
e Regione, però non mancherò di attivarmi
ulteriormente per cercare di arrivare ad una
definizione sia per l’area di Largo Valerio
Bacigalupo, sia per tutte le altre aree dove il
rischio inquinamento, sia elettromagnetico
che di altra natura, può essere motivo di
allarme.
PRESIDENTE. Grazie, assessore.
Ha chiesto di parlare, per la replica, il
consigliere Bonelli. Ne ha facoltà.
BONELLI (Verdi). Grazie, Presidente.
Assessore, definisco la sua risposta una
risposta interlocutoria perché, per quanto
riguarda il primo punto io mi permetto di
osservare che le misurazioni puntuali sono
misurazioni che non verificano - del resto
l’ha detto anche lei - la situazione reale
dell’inquinamento. Però questo sta nella
facoltà dell’Assessorato all’ambiente e quindi
anche dell’Arpa, di poter avviare quelle
misurazioni in continuo che consentano di
verificare il livello di inquinamento in
quell’area.
Quindi il sollecito che io mi sento di farle
adesso è quello di verificare la possibilità di
realizzare una misurazione in continuo.
Per quanto riguarda il resto, prendo atto che
da parte della Giunta c’è la volontà di
presentare una proposta di legge. Devo dire
che la precedente Giunta - lo dico con grande
onestà intellettuale - ha perso un’occasione
nel non affrontare il grande tema
dell’inquinamento elettromagnetico, un tema
che va affrontato, sono d’accordo, con laicità,
senza forzature ideologiche o estremismi di
varia natura, ma c’è un problema serio, che la
deregulation totale con la quale oggi si
determina l’installazione di impianti di
telefonia mobile crea un allarme sociale
perché, di fronte ad una assenza di iniziative
che determinino dei controlli, c’è un
problema, un problema che è molto serio che
Atti consiliari
12
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
deve essere affrontato in maniera oggettiva.
Penso si sia persa una grande occasione!
Vedremo questa proposta di legge.
Prendo anche atto della necessità, che mi
pare lei abbia citato, sia pure in maniera
generica, senza prendere alcun impegno, ma
io la invito a prendere impegni in questa
direzione, che è quella di utilizzare
l’Osservatorio epidemiologico in questi studi.
L’Osservatorio epidemiologico del Lazio,
che sta nella Asl Rm/E, ha fatto iniziative
molto importanti in questo settore. Voglio
ricordare l’indagine epidemiologica nella
zona di Cesano dove insistono molti ripetitori
tra cui anche Radio Vaticana, e non solo
Radio Vaticana, dove l’incidenza di
leucemia… Presidente, la prego…
impegno, oltre al fatto di farmi avere la
risposta all’interrogazione che ovviamente
non ho ancora ricevuto.
*****
Commemorazione per la morte del regista
Mario Monicelli
PRESIDENTE. Ora che sono presenti più
consiglieri, prima di procedere vorrei invitare
l’Aula a osservare un minuto di
raccoglimento per commemorare il regista
Monicelli.
(L’Aula osserva un minuto di raccoglimento)
*****
PRESIDENTE. Per cortesia, consiglieri, un
po’ di silenzio. Grazie.
BONELLI (Verdi). E’ una questione di stile,
se vogliamo dare un senso a quest’Aula!
Quindi l’indagine epidemiologica ha
rilevato che l’incidenza della leucemia è di
0,06 volte maggiore rispetto alla media
nazionale. C’è quindi un problema serio che
riguarda l’inquinamento elettromagnetico, sia
di alta che di bassa frequenza.
La Regione ha una funzione importante,
ovviamente non può modificare la legge
quadro nazionale, ma può intervenire negli
obiettivi di qualità.
Mi auguro che questa possa essere
un’occasione per questa Giunta, se intenderà
avviarla noi daremo il nostro contributo per
fare questa legge. Noi abbiamo presentato
una proposta di legge in Commissione che
ricalca tra l’altro la vecchia proposta di legge
approvata dalla Giunta nel 2006, come lei
citava, penso però che un sollecito, e qui mi
fermo, da parte della Regione, per la delibera
di iniziativa popolare sulla definizione e
realizzazione di un piano regolatore della
telefonia mobile nella città di Roma possa
essere un sollecito in grado innanzitutto di
fermare la deregulation, comunque sia dare
dei criteri alla deregulation che oggi ha
creato un grande allarme sociale.
Questi sono i punti su cui le chiederei un
Saluto del Presidente agli alunni e docenti
della scuola media Principe Amedeo di
Gaeta
PRESIDENTE. Vedo tra il pubblico gli
alunni e i docenti della scuola media Principe
Amedeo di Gaeta, classi IIA, IIB, IIC, a cui
rivolgo un saluto da parte del Presidente del
Consiglio regionale e di tutti i consiglieri.
*****
Interrogazioni a risposta immediata
n. 37 dei consiglieri Berardo e Rossodivita,
concernente: “Realizzazione dell’Istituto di
custodia attenuata per madri detenute di
Roma (ICAM)”
n. 40 del consigliere Rauti, concernente:
“Emergenza detenzione in carcere dei
bambini minori di tre anni affidati alle madri
in stato di reclusione. Creazione nella
regione Lazio di un Istituto di custodia
attenuata per le madri detenute (ICAM)”
(Allegato n. 3)
PRESIDENTE. L’assessore ai rapporti con
gli Enti locali e politiche per la sicurezza,
Cangemi, è disponibile a rispondere alle
interrogazioni n. 37 e n. 40.
Atti consiliari
13
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
Ha chiesto di parlare il consigliere Berardo
per illustrare l’interrogazione n. 37. Ne ha
facoltà.
BERARDO (LBP-Fe). Signor Presidente,
ringrazio l’assessore per la disponibilità a
dare risposta a questa nostra interrogazione
che viene dopo le visite che ci sono state a
Ferragosto da parte dei radicali italiani e di
tanti parlamentari e consiglieri regionali, è
stato riscontrato che presso le carceri, in
particolar modo romane, c’è il più alto
numero di detenute madri d’Italia.
Questo è un problema molto importante
perché il supplemento di pena che viene dato
a queste detenute viene trasferito sui loro figli
che sono nel momento più delicato della loro
crescita, quello della tenera età, soprattutto
per le detenute madri che hanno figli sotto i
tre anni.
Ora, noi abbiamo posto questa questione
perché sappiamo che il Consiglio regionale
aveva già preso un impegno nella scorsa
Legislatura. In particolare aveva affrontato
questa
questione
nella
Commissione
sicurezza e lotta alla criminalità della
Regione Lazio, sotto la guida della Presidente
Laurelli, e c’era un pieno accordo allora.
Oggi crediamo che quel lavoro non debba
essere disperso e con la collega Isabella
Rauti, che ha seguito questa vicenda e che
interverrà dopo di me, magari illustrando
quello che lei ha visto rispetto alle soluzioni
possibili, chiediamo che questa Giunta
prenda nella dovuta considerazione tutte le
soluzioni che sono state poste in essere, che
sono illustrate nella nostra interrogazione e
successivamente anche in una mozione che è
messa nel calendario dell’ordine dei lavori.
Quindi, la domanda è se non si ritenga
opportuno realizzare velocemente questi
Icam che consentirebbero ad alcune madri
detenute di poter essere nelle condizioni di
detenzione migliori far crescere i loro figli in
un ambiente diverso da quello delle carceri
che conosciamo. Grazie.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la
consigliera Rauti per illustrare la mozione n.
40. Ne ha facoltà.
RAUTI (Pdl). Signor Presidente, voglio
anticipare che l’assessore Cangemi ha già
fornito una risposta scritta alla mia prima
interrogazione cui poi è seguita anche
un’interrogazione verbale.
Ritorno a quanto è stato già anticipato dal
collega Berardo sulla situazione, la grave
situazione… Io vorrei che l’Aula fosse in
silenzio non soltanto quando facciamo le
commemorazioni, perché credo che anche i
lavori d’Aula abbiano una dignità tale da
meritare di essere seguiti!
Sarò brevissima, però voglio sottolineare
due aspetti… Chiedo scusa…
PRESIDENTE. Per cortesia, colleghi.
RAUTI (Pdl). E’ stata già evidenziata ed è a
tutti nota la condizione critica di
sovraffollamento delle carceri. E’ stato anche
credo evidenziato come in particolare il
carcere di Rebibbia vanti un concentrato
eccezionale di numero di detenute e, di
conseguenza e di riflesso, anche un numero
straordinario di bambini che definirei
“bambini detenuti” e naturalmente in modo
ingiusto. Sono state effettuate alcune visite
nel carcere di Rebibbia, in particolare
appunto nella struttura che ospita i bambini
dell’asilo nido e tali visite hanno purtroppo
confermato la situazione di sovraffollamento.
Anzi rispetto alla prima interrogazione
presentata il numero dei bambini tra luglio e
ottobre è addirittura aumentato tanto da
richiedere lo spostamento di alcuni bambini
ed alcune mamme per la notte nel reparto
infermeria e per il giorno nella struttura
ospitante l’asilo nido. Questo credo che dia
l’evidenza anche plastica di una situazione
insostenibile.
Io non voglio entrare nel merito delle
dichiarazioni internazionali, le quali tutte
difendono i diritti dei bambini, credo anche
che le forme di detenzione rappresentino una
violazione
concreta
e
inaccettabile
mascherata da esigenze assolutamente fragili
e superficiali che vanno appunto a
mascherare quella che di fondo è una
violazione
dei
diritti
fondamentali
dell’infanzia.
14
Atti consiliari
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
Io credo che sia necessario da parte di
questo Ente locale porre in essere
un’iniziativa concreta che ha un valore non
solo simbolico, ma credo anche di immediata
ricaduta e di risoluzione di una criticità.
Credo che questa Regione dovrebbe dotarsi
di un istituto di custodia attenuata per
detenute madri.
L’unico modello di riferimento in questo
momento è quello offerto appunto dall’Icam
di Milano che abbiamo visitato - lo abbiamo
fatto nel mese di settembre -, che è concepito
secondo un modello di casa famiglia e che
ospita le detenute e i loro bambini, consente
ai bambini di usufruire sul territorio dei
servizi messi a disposizione dal territorio,
naturalmente si avvale per queste uscite
esterne del ruolo dei volontari e il regime
all’interno dell’istituto di custodia attenuata è
un regime naturalmente di sorveglianza, ma
secondo misure di convivenza che
consentono ai bambini una sorta di normalità
della loro infanzia.
Allora io chiedo a questo Consiglio e
chiedo all’assessore un impegno preciso che
già so da parte sua essere assunto, assessore,
la sua sensibilità è già dimostrata nella
risposta, ma vorrei che il Consiglio tutto
assumesse in questo una responsabilità
condivisa e assolutamente bipartisan per
consentire a questa Regione di essere la
seconda in Italia ad ospitare un istituto di
custodia attenuata per detenute madri e
soprattutto di consentire a questa Regione di
rappresentare anche un modello esportabile e
replicabile sugli altri territori regionali, ma
soprattutto sarebbe bello che questa Regione
veramente in termini concreti e simbolici una volta tanto forma e sostanza che si
identificano - andasse a risolvere e ad
affrontare una criticità nel nome e nel rispetto
dei diritti dei bambini, dei diritti umani
fondamentali e inalienabili e soprattutto per
restituire a questi bambini la loro infanzia.
Grazie.
PRESIDENTE. Ha chiesto di
l’assessore Cangemi. Ne ha facoltà.
parlare
CANGEMI, Assessore. Grazie, Presidente.
Volevo rispondere a questa interrogazione
che è stata sollecitata da alcuni consiglieri,
ma voglio ricordare l’interessamento anche
della consigliera Colosimo su questa
problematica, sono arrivate tantissime
richieste di informazione per quanto riguarda
le problematiche relative al mondo dei
detenuti e sostanzialmente sulla situazione
che vivono in talune criticità i detenuti nel
Lazio.
Nello specifico, noi ci siamo occupati da
subito della problematica relativa alle donne,
alle giovani donne recluse con i loro figli
negli istituti di pena. Una cosa che
chiaramente è vergognosa, perché bambini di
tre anni vivono in situazioni disastrose che
veramente ci fanno vergognare. Addirittura
alcuni bambini sono nelle infermerie con le
mamme recluse, quindi è veramente
un’emergenza che ci deve attivare
immediatamente, ed è quello che abbiamo
fatto, proprio perché dobbiamo dare una
risposta e dobbiamo anche darci un metodo,
nel senso che dobbiamo anche cominciare a
programmare e darci delle scadenze su quello
che vogliamo fare, specie quando parliamo di
criticità e di emergenze come questa.
Quindi, noi abbiamo subito recuperato un
vecchio protocollo che era stato dimenticato
forse, abbiamo recuperato la vecchia
intenzione - che poi, ripeto, si è fermata - a
seguito di un sopralluogo che abbiamo fatto
presso il Parco regionale di Aguzzano, dove
abbiamo individuato un casale che
praticamente è già ristrutturato, che già
possiamo definire anche disponibile per
essere impiegato, un casale che ha bisogno
ancora di alcune opere di ristrutturazione,
sostanzialmente per perimetrare l’area, ma
che comunque già può essere una prima
risposta a una buona parte di donne detenute
con i propri figli in carcere.
Parliamo più o meno di risolvere il
problema dalle dodici alle sedici mamme con
i rispettivi figli in una struttura che tra l’altro
sta anche a ridosso dell’istituto di Rebibbia,
quindi anche vicino, non creerebbe neanche
troppi svantaggi, in un posto che potrebbe
essere riqualificato con la presenza di queste
donne che stanno scontando la propria pena
Atti consiliari
15
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
con i loro figli.
Quindi una possibilità e una risposta seria
potrebbe essere già applicabile per il 2011,
per cui noi ci dobbiamo dare un tempo.
Io nella previsione di bilancio ho chiesto di
stabilire nella spesa in conto capitale una
quota da destinare agli interventi che in via
definitiva possono consegnare al DAP le
chiavi di questo casale. Abbiamo convocato
quindi, alla presenza della Direzione
regionale tutela e sicurezza, il Dipartimento
di
amministrazione
penitenziaria,
il
Provveditorato regionale del Lazio, il
Comune di Roma, il Municipio V, con il suo
Presidente, il Garante dei detenuti regionali
del Lazio e l’Ente regionale RomaNatura. Il
problema però qual è? Che c’è una criticità
per quanto riguarda la destinazione. Io ho
mandato una nota, già da qualche settimana,
all’assessore Mattei, perché rientra nella
competenza dei parchi regionali, perché
questa proprietà sta all’interno del Parco
regionale, e stiamo aspettando la risposta
dall’assessore.
So
che
l’Assessorato
all’ambiente già sta lavorando per la
risoluzione di questo problema. Altrimenti,
chiederemo un impegno dell’Aula, qualora ce
ne fosse bisogno, perché nel momento in cui
non riusciamo come Giunta a superare questa
difficoltà, non riusciamo come Giunta a dare
una risposta a questa “virgola” che impedisce
oggi la realizzazione di questo Icam, a quel
punto chiederemo un atto di responsabilità
all’Aula, e qui vedremo poi se c’è veramente
convergenza e volontà a risolvere un
problema serio, di modifica, per poi risolvere
questa problematica. Perché noi possiamo
essere in grado da subito, quindi nell’arco di
cinque, sei mesi, di far uscire dal carcere
dalle dodici alle sedici donne con i propri
figli.
Sono tutti d’accordo, lo dico al consigliere
Nieri che conosce la materia meglio di me,
quindi dal Municipio, al DAP, al
Provveditorato, adesso aspettiamo la risposta
dell’Assessorato all’ambiente e, a seguito di
questo, se ci sono delle difficoltà per
risolverlo con la Giunta, chiederemo al
Consiglio di intervenire, perché non
possiamo limitare questa struttura che rischia
di essere occupata per pigrizia o per qualche
altra cosa!
Non voglio dire altro, però qui serve
veramente un atto di responsabilità. Io credo
quindi che il lavoro iniziato possa portare
subito ad un risultato, perché, ripeto, è
emergenza. Quindi io credo che con la
volontà politica questa Giunta abbia già dato
disponibilità a risolvere il problema, lo stesso
una buona parte del Consiglio, a livello
trasversale, ha dato disponibilità, quindi
aspettiamo la risposta dell’Assessorato
all’ambiente,
dopodiché
nelle
varie
commissioni attiveremo le procedure per
rendere funzionale questo Icam che sarà
sicuramente il fiore all’occhiello non di
questa maggioranza ma dell’intero Consiglio.
Grazie.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Rossodivita. Ne ha facoltà.
ROSSODIVITA
(LBP-Fe).
Grazie
Presidente, grazie assessore, noi ci
dichiariamo soddisfatti di questa risposta
dell’assessore, è un tema assolutamente
prioritario.
Io ricordo a me stesso che l’8 aprile del
2009 ho scritto su questo tema un articolo sul
Riformista dopo una visita in carcere, dove
avevo visto i bambini, che mi aveva
assolutamente
lasciato
scioccato
ed
esterrefatto. Ora da consigliere regionale
apprezzo molto questa risposta dell’assessore
e colgo l’occasione per sottoporre questo tipo
di istanza al Presidente, visto che è presente
una mozione che è indicata all’ordine del
giorno al punto 19.
Io chiedo che venga invertito l’ordine dei
lavori per consentire all’Aula, vista la
disponibilità della Giunta, della maggioranza,
di votare ora una mozione che impegna
appunto la Giunta regionale a procedere nel
senso rispetto al quale già l’assessore ha dato
risposta
positiva
con
riferimento
all’interrogazione, penso che sia un atto
assolutamente doveroso, non è più tollerabile
nel 2010 a Roma una situazione nella quale
oggi, in questo momento, ieri, domani, tutti i
giorni ci sono dei bambini con meno di tre
Atti consiliari
16
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
anni che vivono dietro le sbarre. E’ una
vergogna che questa Regione deve
assolutamente cancellare. Grazie.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la
consigliera Rauti. Ne ha facoltà.
RAUTI (Pdl). Grazie, Presidente.
Anche noi ci riteniamo soddisfatti
dell’intervento dell’assessore, ma anche del
lavoro che precede questo intervento e della
sua dimostrata sensibilità e attenzione alla
questione. Apprezziamo anche in particolare,
nella sua risposta, quel riferimento non
ideologico e soprattutto il passaggio in cui
dice che la realizzazione dell’istituto di
custodia attenuata per le detenute madri, che
comincia quindi a diventare più che
un’ipotesi concreta, non sarebbe il fiore
all’occhiello di questa Giunta, ma sarebbe
evidentemente un servizio che tutto il
Consiglio mette a disposizione della Regione,
in particolare di questi bambini da 0 a 3 anni
detenuti con le loro madri in carcere. Io ho
effettuato anche una visita alla struttura che è
tra quelle possibili e che è stata citata anche
nella risposta dell’assessore, che è una
struttura che ha a mio avviso tutti i requisiti
per diventare la sede che ospita l’Istituto di
custodia attenuata per detenute madri, mi
auguro che gli ostacoli che ci sono stati
elencati vengano superati, mi sembra che
siano superabili, credo che sia necessaria una
volontà politica e soprattutto uno spirito di
collaborazione e di concretezza che sono
sicura non mancherà agli assessorati coinvolti
di immediato e diretto riferimento e non
mancherà all’intera Giunta, ma soprattutto
sono convinta non mancherà a questo
Consiglio, e in questo senso mi sento anche
di condividere - questo lo dico a titolo
personale - l’intervento del collega
Rossodivita.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Nieri, a che titolo?
(Interruzione del consigliere Nieri: “Per
fatto personale”)
Per fatto personale si parla alla fine…
(Interruzione del consigliere Nieri: “Per
dare un contributo”)
Va bene. Ne ha facoltà.
NIERI (Sel-V). Se lei, Presidente, permette e
se l’assessore è d’accordo, vorrei sollevare
solamente un punto, dato che l’argomento ci
sta particolarmente a cuore, e lei lo sa,
l’unica cosa - lo dico anche alla collega Rauti
con cui avevo già parlato e anche ai colleghi
radicali -, assessore va bene, lei ha scelto una
strada, siccome già questa strada l’abbiamo
seguita e poi siamo arrivati contro il muro del
carcere, allora le dico nel frattempo,
assessore, segua questa strada, va bene, ma
proviamo anche a seguire una strada
alternativa, perché la vicenda arriverà ad un
certo punto e si complicherà. Siccome tutti
siamo d’accordo a voler fare uscire le
mamme e i bambini dal carcere, allora stiamo
attenti poi a non trovarci incastrati su aspetti
procedurali che non ci fanno ottenere il
risultato che tutti vogliamo.
Infine, sulla richiesta del collega
Rossodivita, se fosse possibile, se si sceglie
di accorpare la mozione così come presentata
e io sono d’accordo, chiedo di ripescare
anche la nostra mozione sul carcere. Visto
che c’è l’assessore, mi pare un’ottima
occasione.
PRESIDENTE. Che numero è la mozione?
C’è una proposta del consigliere
Rossodivita per l’anticipazione della mozione
n.
91
concernente:
“Realizzazione
dell’istituto di custodia attenuata per madri
detenute di Roma (ICAM)”.
Ha chiesto di parlare il consigliere Storace.
Ne ha facoltà.
STORACE (LaD). Signor Presidente, ho
ascoltato la motivazione della proposta, però
noi abbiamo un ordine del giorno. Ci sono
mozioni che sono da mesi ferme, le prossime,
quelle che devono arrivare. Io credo,
Presidente, che si debbano pure rispettare i
colleghi consiglieri che stanno aspettando che
Atti consiliari
17
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
il Consiglio esaurisca positivamente o
negativamente in merito alla loro proposta. Io
non credo che sia giusto invertire l’ordine del
giorno, soprattutto non c’è stata neanche una
consultazione, niente! Così, ci alziamo la
mattina e decidiamo. Credo che su queste
cose bisognerebbe agire anche un po’
sentendosi tra i gruppi.
PRESIDENTE. Consigliere Storace, è nella
facoltà dei consiglieri proporre all’Aula
l’inversione dell’ordine del giorno, poi è
l’Aula a decidere.
C’è una proposta del consigliere
Rossodivita. Uno a favore, uno contrario e
votiamo questa inversione.
Ha chiesto di parlare il consigliere Gigli.
Ne ha facoltà.
GIGLI (Udc). Signor Presidente, intervengo
sempre sull’ordine dei lavori.
Siccome si parla dell’anticipazione di
alcuni punti all’ordine del giorno relativi ad
alcune mozioni, vorrei ricordare che ce n’è
una, presentata proprio dal Presidente
Storace, che riguarda l’inquinamento delle
acque del lago di Vico.
Le mozioni di cui stiamo discutendo sono
tutte importanti e interessanti, non v’è
dubbio, ma questa in particolare, vorrei
ricordare a lei, signor Presidente, e ai
colleghi, che è una mozione che riguarda la
salute di decine di migliaia di cittadini della
provincia di Viterbo. E’ una mozione che è
stata presentata dal mese di giugno, se non
vado errato, e quindi, da alcuni mesi. Credo
che sia giunto il momento che il Consiglio
discuta di questi argomenti, anche alla luce di
fatti sopravvenuti, non perché non si
conoscessero, che hanno messo in evidenza,
in queste ultime settimane, un problema di
inquinamento delle acque a causa della
presenza di quantità di arsenico - non è cosa
da poco - molto pericoloso per la salute, che
riguarda centinaia di migliaia di persone della
Provincia di Viterbo e aggiungo non solo
della Provincia di Viterbo.
Credo che sarebbe opportuno che questo
argomento potesse essere finalmente discusso
da questa Assemblea.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere Gigli.
Però l’ordine del giorno si fa di concerto con
la Conferenza dei capigruppo. Quindi quando
ci sarà la Conferenza dei capigruppo…
(Interruzione del consigliere Gigli: “Lei ha
giustamente ricordato…”)
No, le sto rispondendo sul perché non è
all’ordine del giorno di oggi.
Colleghi può intervenire un consigliere a
favore e uno contro, dopodiché si vota
l’inversione.
Ha chiesto di parlare il consigliere Bucci.
Ne ha facoltà.
BUCCI (Idv). Sul problema dell’arsenico…
PRESIDENTE. Collega, dopo c’è la proposta
del collega Gigli e parlerà sulla sua proposta.
Adesso c’è una proposta del collega
Rossodivita di anticipare il punto 19.
Dopodiché c’è la proposta del consigliere
Gigli, quindi parlerà dopo, non ci sono
problemi.
*****
Inversione dell’ordine del giorno
PRESIDENTE. Pongo in votazione la
proposta di inversione dell’ordine del giorno
per la discussione anticipata del punto 19.
(Il Consiglio approva)
La mozione è anticipata.
*****
Mozione n. 91 del giorno 6 ottobre 2010,
proposta
dai
consiglieri
Berardo,
Rossodivita, concernente: Realizzazione
dell’istituto di custodia attenuata per
madri detenute di Roma (ICAM)
(Allegato n. 4)
Votazione
PRESIDENTE. L’ordine del giorno, al punto
18
Atti consiliari
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
19, reca: Mozione n. 91 del giorno 6 ottobre
2010, proposta dai consiglieri Berardo,
Rossodivita, concernente: “Realizzazione
dell’istituto di custodia attenuata per madri
detenute di Roma (ICAM)”.
Credo che la discussione su questa mozione
ci sia già stata.
Pongo in votazione la mozione.
(Il Consiglio approva a maggioranza)
*****
piccole maggioranze d’Aula che portano
grandi consensi ribaltando l’ordine dei lavori,
nessuno di noi è più in condizioni di dire ai
colleghi che cosa succederà in Consiglio
regionale! Stiamo parlando di mozioni, non
di proposte di legge.
Allora io prego tutti, almeno per quello che
riguarda le mozioni che portano la mia poco
stimabile firma, di non fare furbate, perché
questa cosa non va bene.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Gigli. Ne ha facoltà.
Sui lavori del Consiglio
PRESIDENTE. E’ stata avanzata dal
consigliere Gigli la proposta di anticipazione
del punto 12 dell’ordine del giorno: Mozione
n. 21 del giorno 17 giugno 2010, proposta dal
consigliere
Storace,
concernente:
“Inquinamento acque del Lago di Vico”.
Ha chiesto di parlare il consigliere Storace.
Ne ha facoltà.
STORACE (LaD). Signor Presidente, in una
delle ultime sedute consiliari siamo stati
costretti a sospendere il Consiglio regionale,
riunire la Giunta del Regolamento e stabilire,
sia pure in via eccezionale, che senza il
consenso del presentatore su certe questioni è
bene non procedere. Io ringrazio il Presidente
Gigli, questa è una delle mozioni che noi
abbiamo ritenuto prioritaria e ne abbiamo
chiesto l’inserimento all’ordine dei lavori
dell’Aula, però io voglio essere rispettoso dei
colleghi i cui capigruppo hanno indicato
anche altre priorità. Sarebbe una beffa da
parte mia invertire l’ordine dei lavori su
questa questione, tra l’altro non vedo
l’assessore Mattei che penso sia andato via.
Vorrei, collega Gigli, che lei si astenesse dal
fare questa proposta perché io credo di dover
essere rispettoso della Conferenza dei
capigruppo. Se in Conferenza dei capigruppo
abbiamo stabilito delle priorità, io credo che
l’Aula, per la piccola parte, per il
settantesimo
che
rappresento,
debba
procedere secondo le indicazioni della
Capigruppo, perché con le mozioni ci
facciamo male! Perché se ogni volta si creano
GIGLI (Udc). Sarei tentato di chiedere la
parola per fatto personale, Presidente, ma
lungi da me l’idea di aprire una garbata e più
o meno simpatica polemica con il collega
Storace.
Io credo di non aver fatto nessuna
“furbata”; è una questione che mi interessa
anche personalmente, perché io vivo a
Viterbo, in provincia di Viterbo, e ho detto
non a caso che la discussione su questa
mozione apre un problema di dimensioni
molto più vaste che riguarda l’inquinamento
da arsenico delle acque dell’intera, o quasi,
provincia di Viterbo.
Allora, sono grato al collega Storace per
aver posto questo argomento attraverso la
presentazione di una mozione. Ho atteso per
mesi, e mi meraviglio che, nonostante sia
stata presentata a giugno, nessuno, nemmeno
il collega Storace, abbia ritenuto di sollecitare
la Conferenza dei capigruppo e il Presidente
ad iscrivere l’argomento all’ordine del giorno
in tempi più tempestivi. Non volevo fare
nessuna scortesia, semmai il contrario, al
collega Storace!
Io non voglio farne un problema, signor
Presidente, quindi se è questo che disturba il
collega
Storace,
possiamo
discutere
l’argomento al prossimo Consiglio, ma
chiedo che questo argomento sia posto ai
primi punti dell’ordine del giorno del
prossimo Consiglio. Non è un problema di
lana caprina o una cosa che riguarda non so
bene quale parte di questo mondo; riguarda
una parte importante di questa Regione e
riguarda, ripeto, decine di migliaia o
Atti consiliari
19
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
centinaia di migliaia di cittadini di questa
Regione.
PRESIDENTE. Quindi, la proposta si intende
ritirata, almeno per la discussione di oggi.
Solo per oggi, mi riferisco all’anticipazione.
Ha chiesto di parlare il consigliere Storace.
Ne ha facoltà.
STORACE (LaD). Signor Presidente,
siccome siamo in tema di ordine dei lavori,
apprezzo la responsabile posizione del
collega Gigli, non è detto che oggi non si
discuta, perché sta, contrariamente a quello
che ho ascoltato, all’ordine del giorno, se si
perdesse meno tempo su questioni
procedurali probabilmente faremmo in tempo
ad approvare tutte le mozioni. Perché
apprezzo anche la sensibilità rispetto al tema,
fatto sta che sul tema la mozione l’abbiamo
scritta per un verso io e per un verso il
collega Bonelli. Quindi, se si è sensibili si
può fare anche un documento da abbinare.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la
consigliera Tarzia. Ne ha facoltà.
TARZIA
(LRP).
Signor
Presidente,
sull’ordine dei lavori, per chiedere di
anticipare la mozione n. 120, riguardante la
condanna a morte di Asia Bibi, già condivisa
da colleghi di maggioranza e di opposizione,
al punto della discussione unificata delle altre
mozioni inerenti proprio i diritti umanitari,
visto che il tema è lo stesso, per sveltire i
lavori e anche per l’urgenza che riguarda il
caso di questa donna.
PRESIDENTE. Siccome mi sembra di aver
capito che la mozione riguarda una condanna
a morte, potrebbe essere abbinata al punto n.
1 dell’ordine del giorno. Quindi, su questa
proposta, uno a favore, uno contro e si vota.
Dopodiché, c’è la proposta del consigliere
Peduzzi. Andiamo per ordine.
(Interruzione di vari consiglieri)
Al primo punto, cioè sulla discussione di
Sakineh, quindi viene abbinata questa
proposta.
Ha chiesto di parlare il consigliere Peduzzi.
Ne ha facoltà.
PEDUZZI (Fds). Grazie, Presidente.
Per chiudere questa parentesi relativa alla
proposta del collega Gigli e alla risposta che
ha dato il consigliere Storace, che da un lato
si attiene ad una metodologia che io posso
anche condividere, prevedendo comunque
sempre l’eccezione e il diritto dei consiglieri
ad avanzare proposte in Aula, l’altro aspetto,
che mi sembra non sia soltanto di metodo ma
di merito, è che mentre sulla proposta
precedente il collega Storace aveva votato
contro l’anticipazione, quando l’Aula ha
votato la messa in discussione il collega
Storace ha votato anche contro il merito della
mozione, quindi chiaramente abbinava a una
critica di metodo anche un suo dissenso dal
merito di una mozione che invece l’Aula
fortunatamente ha approvato.
Ritengo lo spunto e la motivazione del
collega Gigli lacunosi per il fatto che la
mozione stessa, che fa riferimento, a giugno,
ad una vicenda che investiva il Lago di Vico,
è andata ben oltre e oggi le questioni
drammatiche
che
riguardano
l’intera
provincia, ma non solo - abbiamo ormai
segnalazioni da Velletri, da tutta la zona dei
Castelli, da Anzio, Nettuno, Aprilia -, quindi
abbiamo un dato di emergenza sulla salute
dei cittadini in tutta la nostra Regione, e mi
giungono notizie anche da molte altre parti
del nostro Paese, io penso che su questa
vicenda noi dovremmo chiedere all’assessore
competente in Aula quanto la Giunta
regionale sta procedendo ad avviare, perché
ci giungono appunto notizie giornalistiche su
alcuni milioni di euro investiti, ci sembra che
si stiano realizzando incontri e tavoli
provinciali per quanto riguarda…
PRESIDENTE.
Consigliere
dovrebbe fare una proposta…
Peduzzi,
PEDUZZI (Fds). Ecco, la mia proposta è che
l’Aula inviti l’assessore competente su questa
vicenda a presentare una relazione sulla
gestione delle operazioni in corso, per
Atti consiliari
20
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
rassicurare i consiglieri, appunto, non
soltanto permetterci di votare una mozione
che spesso e volentieri rimane sulla carta e
non applicata.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Bonelli. Ne ha facoltà.
BONELLI (Verdi). Signor Presidente, io ho
evitato di intervenire, però penso che la
questione del Lago di Vico non vada confusa
con la vicenda dell’arsenico, che attiene
l’approvvigionamento delle risorse idriche.
La questione è molto più seria, non perché
la questione dell’arsenico non sia seria, ma la
questione del Lago di Vico riguarda
l’inquinamento della chimica, il ruolo che i
militari hanno avuto in quel luogo, un
disastro ambientale ed ecologico che si è
perpetrato nel corso degli anni.
Ora, io penso che, se vogliamo essere seri e
se vogliamo fare un servizio alla comunità
viterbese, è bene che si discuta questa
mozione alla presenza dell’assessore, perché
la Giunta si deve prendere un impegno. Io
penso - Storace è il presentatore, noi abbiamo
anche presentato un’interrogazione in questo
senso e non abbiamo ancora avuto risposta
dalla Giunta - che la questione
dell’inquinamento riguardi la chimica, tutti
sappiamo che l’arsenico deriva da un
problema di origine vulcanica, quindi il mio
invito - e qui mi fermo - è di fare in modo
che la discussione nel prossimo Consiglio ci
sia alla presenza dell’assessore, perché il
Governo regionale deve prendere impegni
forti, venire qui preparato e dare delle
indicazioni su cosa si deve fare su quel
territorio
rispetto
al
grande
tema
dell’inquinamento del Lago di Vico.
PRESIDENTE.
Per
quanto
riguarda
l’inserimento all’ordine del giorno della
proposta della consigliera Tarzia, non è
possibile perché il comma 7 dell’articolo 25
recita che: “Ciò è possibile solo con la
presenza di tutti i consiglieri assegnati e con
voto favorevole dei tre quarti dei consiglieri
stessi”, quindi può andare al prossimo
Consiglio regionale…
(Interruzione di alcuni consiglieri)
Voglio dire, allora rispettiamo il
Regolamento, se siamo tutti d’accordo per
me va benissimo, però dobbiamo essere tutti
d’accordo e votare all’unanimità questa
proposta.
Quindi pongo in votazione questa proposta
come inserimento e come anticipazione…
(Interruzione del consigliere Fiorito: “A che
punto?”)
Abbinata al punto 1…
(Interruzione del consigliere Fiorito: “ Mi
scusi, abbiamo Sakineh, Shalit…”)
Un’unica discussione, una discussione
unificata al punto 1, collega.
L’ho messa ai voti. Quindi, se siamo…
(Interruzione del consigliere Fiorito)
Infatti, è abbinata al punto 1. La abbiniamo
e facciamo un’unica discussione…
(Interruzione di un consigliere)
Certo, viene dopo, con una votazione a
parte.
Pongo in votazione l’inserimento della
mozione.
(Il Consiglio approva a maggioranza)
Pongo in votazione l’abbinamento…
(Interruzione di un consigliere)
Avete ragione. Quindi questo argomento
non può essere inserito all’ordine del giorno,
ci vuole l’unanimità.
*****
Discussione unificata:
Mozione n. 68 del giorno 31 agosto 2010,
proposta dai consiglieri D'Ambrosio,
Irmici, Carducci Artenisio, Carlino,
Atti consiliari
21
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
concernente: Interventi in favore della
cittadina iraniana Sakineh Mohammadi Ashtiani, condannata a morte mediante
lapidazione.
Mozione n. 109 del giorno 03 novembre
2010, proposta dai consiglieri Rauti, De
Romanis, Nobili, Irmici, Miele G., Miele
A.,
Battistoni,
Cetrone,
Pasquali,
Colosimo, Storace, Gatti, Saponaro,
Vicari, Perazzolo, Tarzia,Mandarelli,
Abate, Bernaudo, Melpignano, Palmieri,
Fiorito, Casciani,concernente: Condanna a
morte di Sakineh Mohammadi Ashtiani
(Allegato n. 5)
Discussione generale
PRESIDENTE. L’ordine del giorno, al punto
1, reca:
Discussione unificata:
Mozione n. 68 del giorno 31 agosto 2010,
proposta dai consiglieri D'Ambrosio, Irmici,
Carducci Artenisio, Carlino, concernente:
Interventi in favore della cittadina iraniana
Sakineh Mohammadi - Ashtiani, condannata
a
morte
mediante
lapidazione.
Mozione n. 109 del giorno 03 novembre
2010, proposta dai consiglieri Rauti, De
Romanis, Nobili, Irmici, Miele G., Miele A.,
Battistoni, Cetrone, Pasquali, Colosimo,
Storace, Gatti, Saponaro, Vicari, Perazzolo,
Tarzia,Mandarelli,
Abate,
Bernaudo,
Melpignano,
Palmieri,
Fiorito,
Casciani,concernente: Condanna a morte di
Sakineh Mohammadi Ashtiani”.
Ha chiesto di parlare il consigliere
D’Ambrosio per illustrare la mozione n. 68.
Ne ha facoltà.
D’AMBROSIO (Udc). Signor Presidente, su
iniziativa della Presidente Polverini si è
cominciato un percorso che vede la Regione
Lazio unita nella campagna internazionale a
difesa della vita di Sakineh Mohammadi
Ashtiani, donna e madre condannata a morte
per lapidazione.
La mia estrazione culturale e politica che
appartiene all’umanesimo cattolico, ma anche
il mio grande e profondo rispetto e
condivisione dei principi dell’umanesimo
laico mi pongono in una posizione di grande
preoccupazione per la particolare situazione
di una donna che viene ad essere condannata
a morte. Ci sono due aspetti, quello umano e
quello in quanto donna. Non vorrei entrare
nella retorica. Sarebbe terribile parlare di
opportunità o pari opportunità su discorsi
così forti, ma certo l’evoluzione della cultura
occidentale si è verificata nel tempo,
Presidente, sul rapporto che la cultura e la
filosofia occidentale stessa aveva con il
concetto del rispetto della persona umana e
dei suoi diritti. Il primo diritto della persona
umana è quello alla vita.
Vorrei ricordare che anche nel Seicento e
Settecento, di cui si parla come di tempi di
astrattismo filosofico e politico, di filosofia
politica, Cesare Beccaria, italiano, nel
volume “Dei delitti e delle pene”, richiamava
un’Europa, quando gli italiani avevano voce
e testa, come ce l’hanno tutt’ora, che aveva
un assolutismo e si avviava verso un
assolutismo illuminato. Dico assolutismo
illuminato perché il periodo dei lumi,
dell’illuminismo aveva contaminato di già il
famoso ministro Colbert, che era ministro,
guarda caso, del Re Sole. Colbert diceva al
Re Sole “riduciamo il gallicanismo religioso
e anche i privilegi dei nobili” rivolgendosi al
sovrano, intendendo di già che ci si avviava
verso una fase di cambiamento del rapporto
del sistema feudale. Bonnet, che è stato
ispiratore del pensiero di Gian Domenico
Romagnosi che fa parte della cultura laica,
uomo di Salsomaggiore, nato nel 1780, che
da destinato abate persegue l’iniziativa, il
principio, gli studi di Bonnet naturalista
ginevrino. Dico questo perché la filosofia
politica che sembra aria fritta e la politica
stessa nel Settecento e nell’Ottocento hanno
buttato le basi attraverso il Risorgimento con
tutti quegli autori minori, Gioberti, forti come
Mazzini, pensiero ed azione, hanno gettato le
basi della nostra democrazia e della
Costituzione. Sono infatti queste le basi della
nostra Repubblica che si è realizzata poi con
la Costituzione italiana che è impregnata del
pensiero umanistico, cattolico e laico, in cui
Atti consiliari
22
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
la difesa della vita è prioritaria. Lo dico in un
periodo storico in cui l’albero della
Repubblica sembra perdere foglie e
sfrondarsi. Quest’albero ha radici antiche.
Sono quelle dell’etica, del pensiero laico e
cattolico, di uomini che hanno lottato
nell’ambito socialista, nell’ambito culturale
anche di una destra italiana che ha sempre
trovato con difficoltà la forza di riunirsi.
Allora la mozione su Sakine non è soltanto la
difesa o lo spot. La mozione di Sakine ci
deve far pensare in generale al rispetto della
dignità della persona umana, perché non è
degno che i giovani non abbiano lavoro, non
è degno che gli anziani abbiano paura di
invecchiare per mancanza di assistenza.
Questi sono problemi che dobbiamo risolvere
noi. Comunque è estremamente indegno che
una persona nel XXI secolo sia condannata a
morte per lapidazione. Se si parla di
globalizzazione si deve parlare anche di
globalizzazione politica e culturale. Allora
non è soltanto un gioco degli opposti, un
gioco delle destre e delle sinistre, è in gioco
l’umanità che deve trovare una terza via che
superi gli eccessi della speculazione del
liberismo finanziario, che contenga le sue
pulsioni, di una parte del mondo occidentale
che crede che morto l’est può vivere soltanto
sul valore “danaro”. Noi siamo qui perché
abbiamo dei principi e questi principi e questi
valori sono ratificati nei diritti dell’uomo del
1948, che è dichiarazione dei diritti
dell’uomo. Con i patti civili e politici per la
difesa della dignità umana del 1966 e quelli
del 1976, mi piace ricordare per paradosso
che circa 200 anni fa Caterina di Russia
scriveva un approfondito trattato sulla
tortura. Vi invito a leggerlo perché è molto
interessante.
E allora, questa…
(Interruzione di un consigliere)
Era assolutista illuminata. Allora, questa
mozione è stata fatta con lo spirito di ribadire
concetti precisi, che la Regione Lazio è
contro la pena di morte in tutto il mondo. E
noi diamo alla Presidente Polverini questa
occasione, siamo infatti intorno alla
Presidente Polverini convinti che anche con
una mozione di un Consiglio regionale
compatto si possano raggiungere grandi
obiettivi, perché le grandi cose nascono
sempre dalle piccole iniziative. Quindi la
mozione per Sakineh vorrei dire con forza
che non è soltanto in difesa della donna in
quanto donna, cosa che ritengo fondamentale,
ma anche cogliere l’occasione per un
richiamo comune alla cultura occidentale che
deve difendere, difendendo Sakineh, i suoi
valori e i suoi principi, che mi sembra siano
sempre più tralasciati e dimenticati.
E’ necessario rivendicare con forza il
valore dell’etica. Io non gioco, caro collega
Peduzzi, tra Israele e Palestina, muoiono tanti
giovani da entrambe le parti. Questa è
un’Aula in cui la politica deve essere, come
oggi, sempre più viva, perché siamo eletti.
Quelle regionali come la nostra sono le
uniche assemblee legislative elettive esistenti,
ricordando che alcune Regioni hanno le
elezioni dei loro consigli con le liste bloccate,
come avviene in Parlamento
Allora Sakineh significa per me, e questo è
lo spirito, l’impegno della Regione Lazio a
tenere alto il concetto dell’impegno non solo
per Sakineh, ma dappertutto, di essere molto
attenti e di alzare l’indice contro chi non
capisce che la pena di morte nel mondo deve
essere abolita, perché è il primo esempio
della difesa dei diritti della persona. Sarà
l’Iran, saranno altri Paesi, chiunque fa
questo! E ricordi, Presidente, che mentre
nell’Ottocento noi andavamo in nome della
filosofia occidentale ad occupare e
colonizzare il mondo, molti regni avevano la
pena di morte. E ricordo che anche
nell’ultima guerra, lo dico così, en passant,
finita la guerra c’è stata una guerra civile - lo
voglio ricordare per memoria storica e ci
deve servire in un momento difficile - tra il
‘43 e il ‘45 un periodo dove c’è stata la pena
di morte per tanti, da una parte e dall’altra.
Noi dobbiamo superare questo concetto e
dobbiamo andare avanti senza retorica verso
la politica che è l’arte e la scienza di
governare il presente e progettare il futuro. E
la politica si occupa della vita, la politica non
vuole la morte, perché vuole progettare,
Atti consiliari
23
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
ognuno per il suo verso, per il bene comune,
e il primo bene è la persona umana. Grazie,
Presidente.
(Applausi di tutto il Consiglio, maggioranza
e opposizione)
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la
consigliera Rauti per illustrare la mozione n.
109. Ne ha facoltà.
RAUTI (Pdl). Signor Presidente, dopo il
dotto intervento del mio collega D’Ambrosio
prendo la parola con un certo imbarazzo, ma
vorrei aggiungere e rafforzare quanto è stato
detto perché poi i principi ispiratori sono i
medesimi.
Vedete, cari colleghi, questa mozione, la n.
109, è slittata più volte nella discussione del
Consiglio, ciononostante resta di attualità, e
lo dico evidentemente con tristezza, perché la
questione di Sakineh Mohammadi Ashtiani
resta irrisolta. La sua è una storia tormentata
che è circondata da molte ombre e da
pochissime luci ed è una storia per noi che è
paradigma e metafora.
Vedete, questa mozione, che ha avuto un
largo consenso di miei colleghi, in realtà
utilizza, lo dico senza interessi negativi,
questa vicenda per attirare però l’attenzione
su una questione più grande, che è una
questione di diritti e, come diceva il mio
collega D’Ambrosio, è una questione che
evoca immediatamente un’altra questione,
che è quella delle pene corporali a chi è
detenuto, e quella della pena di morte.
Ma voglio tornare al merito della mozione.
C’è stata, rispetto al caso di Sakineh, una
mobilitazione
internazionale,
una
mobilitazione non ideologica ma direi
rivelatrice di grande sensibilità. Forse è la
prima volta che rispetto ad un caso simile o
assimilabile c’è stata una tale mobilitazione,
e questo lo dobbiamo guardare con favore,
come c’è stato un impegno del Governo
italiano nell’ambito della diplomazia
internazionale, come c’è stato un impegno da
parte della Regione. La Regione ha fatto la
sua parte, però io ritengo che tutto questo sia
una condizione necessaria ma non sufficiente
e che si debba e si possa fare di più.
Non basta, io credo anche, come dicevo
prima, che il caso di Sakineh, che non è, lo
voglio dire, una questione di omicidio nel
merito della quale entriamo, è piuttosto una
questione di condanna dell’adulterio nel
merito della quale invece vogliamo entrare,
io penso che Sakineh sia la metafora, il
paradigma, dicevo, della condizione di
moltissime donne detenute in Iran, ma anche
in altri Paesi, e soprattutto che sia la metafora
e il paradigma della condizione femminile in
alcune latitudini geografiche, insomma una
metafora di disuguaglianze, una metafora di
non accesso ai diritti, una metafora di
contraddizione, negazione dei diritti umani
fondamentali.
Le donne in Iran vivono una condizione
oggettiva di disuguaglianza giuridica, una
disuguaglianza sancita per diritto, ma
soprattutto una diseguaglianza che trova la
sua massima articolazione nel diritto
consuetudinario, che è sicuramente più forte
di qualsiasi diritto scritto. E non è un caso,
rispetto al diritto scritto ma anche
evidentemente a quello consuetudinario che
vive alle spalle di quello scritto, non è un
caso che il Parlamento europeo sia
intervenuto in termini espliciti e specifici già
nel 2008, con una risoluzione sui diritti
umani e sui diritti delle donne iraniane, che
ha fatto seguito tra l’altro ad una campagna
di raccolta di firme dedicata proprio al
raggiungimento dell’uguaglianza delle donne
iraniane, uguaglianza di diritti, uguaglianza
di accesso, uguaglianza di condizione.
Naturalmente non penso di poter aprire qui,
nei pochi minuti a disposizione, la grande
questione che evidentemente questa mozione
sottende, ovvero la condizione femminile nei
regimi islamici, voglio soltanto dire però che
sono tornata dall’Afghanistan da dieci giorni,
e sono stata in quella parte occidentale
dell’Afghanistan che confina con l’Iran e che
risente molto dell’influenza iraniana. Ne
risente nelle figure di quelle donne che sono
chiamate le “auto immolate” che si danno
fuoco per morire o solo per protestare e
attirare l’attenzione dei mariti e delle
famiglie, ed è un fenomeno crescente, è un
Atti consiliari
24
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
fenomeno che nasce in Iran e arriva in
Afghanistan e che ha un solo nome, la
disperazione femminile e l’incapacità di
trovare riscontro, di trovare riferimento.
Ecco, vedete, rispetto a questi fenomeni,
fenomeni che in realtà sembrano quasi
ingigantirsi a dispetto di quanto il modo in
senso globale ha dichiarato e di quanto ha
conseguito,
io
penso
che
anche
un’amministrazione come la nostra, anche un
ente locale, che è vero che, sì, ha il compito
di legiferare e amministrare per i cittadini
della Regione Lazio, ma non può chiudersi
ad un contesto internazionale, tantomeno può
chiudersi rispetto ad un contesto globale.
Perché abbiamo visto globalizzare i mercati,
abbiamo visto globalizzare i prodotti e
abbiamo visto, con i mass media,
globalizzare le vite di tutti. Be’, rispetto a
questo però c’è ancora molto da fare invece
nella globalizzazione dei diritti e dei diritti
umani fondamentali.
Quindi io penso che noi si possa fare la
nostra parte, io penso che queste sono
questioni che possono solo unire e non
devono mai dividere, io penso che questo
Consiglio si possa caratterizzare anche da
questo punto di vista, un punto di vista che
significa guardare al mondo, significa
assumere queste questioni come una
responsabilità diretta e condivisa, significa
oggi impegnare questa Giunta, ma da oggi
stesso e da domani sentirci tutti impegnati a
titolo individuale e istituzionale per
intraprendere ogni iniziativa utile, in termini
anche di sostegno all’azione diplomatica del
nostro Governo, ma comunque ogni
iniziativa utile per sensibilizzare le autorità
iraniane che devono, a nostro avviso,
revocare la condanna a morte, ma significa
soprattutto, per ognuno di noi, per tutti
assumersi una responsabilità che è quella di
impegnare la politica nel rispetto dei diritti
umani e insistere perché i diritti umani
trovino centralità nelle agende politiche.
Grazie.
(Applausi)
PRESIDENTE. Rammento che gli interventi
dovranno riguardare entrambe le mozioni
poiché la loro discussione è unificata.
Ha chiesto di parlare il consigliere Nieri. Ne
ha facoltà.
NIERI (Sel-V). Grazie, Presidente.
Poche cose vorrei aggiungere perché mi
pare un dibattito di grande importanza e per
certi versi, per come è strutturato oggi
l’ordine del giorno, avremo occasione di
intervenire più volte su questo tema, sembra
quasi una sessione sui diritti umani. Per
questo le avevo chiesto, ma insomma lo
faremo la prossima volta, di inserire anche la
mozione sul sovraffollamento nelle carceri.
Mi pare che entrava proprio nella prima parte
della discussione.
Ho detto al collega D’Ambrosio, che ha
fatto un ottimo intervento, che secondo me
quell’intervento così bello poi bisogna
cercare di attualizzarlo perché il rischio di
scivolare, che i paesi possano scivolare sul
tema dei diritti umani sta sempre dietro
l’angolo. E poi farò alcuni esempi anche
intervenendo sulle prossime mozioni, perché
io credo che per le cose che hai detto, collega
D’Ambrosio, il tema dell’abolizione della
pena di morte è stato di fatto nel nostro Paese
tolto dalla sfera del “decidibile” - usando
proprio le parole di Luigi Ferraioli -, il
“decidibile”, da parte della politica e da parte
dei media, proprio perché viviamo in una
democrazia costituzionale, per cui quello sta
all’interno di quei valori, di quei temi che
devono essere addirittura sottratti alle
maggioranze parlamentari di turno. Però
abbiamo sicuramente messo definitivamente
fuori questo grande rischio e cioè siamo
sicuri che nessuno per un carattere
speculativo può riportare il tema della pena di
morte dentro la discussione politica.
Io penso che su questo noi dobbiamo
riflettere bene e lo dico proprio nel momento
in cui stiamo discutendo una mozione così
importante su un fatto che ha scosso
l’opinione pubblica. E siamo tutti, chi è che
non è d’accordo nello schierarsi con la
povera Sakineh per quello che sta subendo,
per quello che è il grande rischio. Però questo
lo voglio dire, per certi versi è una battaglia
Atti consiliari
25
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
facile, scontata, che ci vede ovviamente tutti
unanimemente indignati contro una follia di
una legge penale, maschilista, teocratica,
ingiusta, però oggi quello a cui noi dobbiamo
stare veramente attenti è che tutto quello che
abbiamo fatto uscire dalla porta principale
non possa rientrare dalla finestra. Per cui la
finestra va chiusa energicamente proprio
grazie a un grande sforzo collettivo.
Io penso che una delle questioni principali
su cui noi dobbiamo fare grande attenzione
sia proprio il tema della comunicazione
televisiva, del ruolo dei mass media, in
questo senso dicevo “attualizzare”.
Alcune regole proprio di pedagogia etica
dovrebbero essere messe al centro soprattutto
proprio del ruolo della televisione che entra
dentro le case delle persone. Per esempio io
credo che alcune cose andrebbero fatte,
dovrebbe esserci una sorta di codice a cui si
dovrebbero attenere tutti gli editori pubblici e
privati. Per esempio non si dovrebbe mai
intervistare nell’immediatezza di un crimine
un parente della vittima stessa! Non si
dovrebbero
fare
servizi
superficiali
chiedendo alle persone per strada che
sanzione darebbero loro a un presunto reale
assassino! Sono tutte cose facili, che vediamo
sempre, le lunghe serate televisive! Penso a
qualche talk show televisivo dove
praticamente si cerca proprio di dare voce a
chi lancia proclami sulla pena di morte!
Penso proprio che non si dovrebbero più
dedicare pomeriggi o serate intere a fatti di
cronaca nera.
In questo senso penso che noi dobbiamo
cogliere anche l’occasione di un fatto così
drammatico, traumatico, per non perdere mai
di vista quali sono i rischi su un tema così
delicato. Molte volte penso anche ad alcuni
proclami che alcune persone, anche con
grandi responsabilità politiche e istituzionali,
fanno in occasioni come queste. Bisogna
essere attenti, si parla di temi delicatissimi,
per questo io credo che noi facciamo bene a
votare questa mozione così come voteremo le
altre, contestualizzandole in quel quadro
etico, morale che ci ha dato Raffaele
D’Ambrosio. Grazie.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la
consigliera Rodano. Ne ha facoltà.
RODANO (Idv). Grazie, Presidente.
Anch’io per annunciare il voto favorevole
alle mozioni e per associarmi, diciamo, a
questa azione di riflessione che sta
avvenendo nel Consiglio regionale, che mi
sembra stia assumendo un contorno su cui
credo sia utile per tutti riflettere.
La vicenda di Sakineh, che purtroppo o per
fortuna, dipende dai punti di vista, è ancora
in piedi ed è ancora aperta, ci richiama a tanti
elementi di riflessione. L’elemento di
riflessione sulla follia sempre della pena di
morte, sulla possibilità sempre che uno Stato
decida della vita di uno dei suoi cittadini,
anzi si vendichi attraverso la pena di morte
contro uno dei suoi cittadini anche fosse, e
non è questo il caso, il peggiore dei criminali,
dopo ci sarà la mozione sulla condanna a
morte di Tarek Aziz, anche in quel caso c’è
un elemento di vendetta, addirittura di
vendetta dei vincitori nei confronti anche,
insisto, del peggiore criminale!
E poi c’è una riflessione, consentitemi, la
faceva la collega Rauti e credo sia giusto
farla, qui siamo di fronte ad una condanna
alla lapidazione di una donna e non è, lo dico,
scusate il termine, una pena di morte
normale, perché è una pena di morte segnata
da un’idea, la stessa che costringe al burqa,
la stessa che costringe al velo, la stessa che fa
delle donne un elemento di contraddizione
nei paesi autoritari oggi. Se voi pensate a chi
è che anima nei paesi autoritari una battaglia
di libertà, quante volte sono le donne per il
loro modo di vivere, per la loro essenza? Qui
si tratta di una madre che, se non ricordo
male, ha cinque figli, che ha quarant’anni e
cinque figli, ed è in carcere per una presunta
blasfemia e per un presunto omicidio! E ci
racconta una cosa, cioè ci dice che nessuno
Stato può pensare di imporre il modo di
vivere! Uno stato può aiutare a vivere
laicamente, può aiutare a compiere delle
scelte, ma non può imporre un modo di
vivere.
Noi abbiamo tolto il reato di adulterio, che
era un reato solo femminile, anche nel nostro
Atti consiliari
26
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
Paese, credo quarant’anni fa, adesso chiedo
ad Isabella un aiuto, ma insomma non
tantissimi anni fa, il delitto d’onore e
addirittura il reato di adulterio…
(Interruzione della consigliera Rauti)
…appunto, quarant’anni fa, il delitto di
adulterio che era un delitto solo femminile!
Quindi abbiamo tutti passato questo
processo, in cui le donne hanno dentro
l’affermazione della laicità dello stato
cominciato a costruire la propria libertà, le
proprie scelte. Questo io credo sia un
elemento importante su cui è bene che un
Consiglio regionale, che ha eletto poche
donne, che vede poche donne nella sua
compagine, in un Paese che tende a non
riconoscere, lo vediamo sulle pagine dei
giornali, in televisione, la dignità femminile,
debba riflettere. Ogni volta che si colpisce la
libertà, la laicità dello stato, si rischia di
mettere le donne in grande difficoltà.
Naturalmente più lo stato è teocratico più,
non a caso, le donne sono al centro della
repressione. Questo vale per i talebani, vale
per l’Iran, vale per tante altre situazioni, non
per l’Islam, ma vale per tanti regimi islamici,
non per l’Islam in sé.
Come credo sia giusta la riflessione che
sollecitava il collega Nieri, ed io penso che
noi dobbiamo anche tenerne conto, è di
questa mattina l’allarme gettato sulla sorte di
tanti rifugiati che scappano dalla Libia,
arrivano in Etiopia e in Somalia e lì vengono
uccisi perché non sono in grado di pagare il
riscatto, e penso che anche noi dobbiamo
riflettere a volte su una pena di morte che
comminiamo senza neanche saperlo.
Credo che sia particolarmente importante
attorno a queste questioni riflettere, ha
ragione il collega Nieri, non facendo rientrare
dalla finestra le cose che abbiamo fatto uscire
dalla porta, ma insieme cercare di
comprendere che ci sono alcuni valori, la
vita, la laicità dello stato, la democrazia, il
rispetto della dignità, il rispetto della dignità
di tutte le religioni, di tutte le ispirazioni, il
grande tema della libertà religiosa, uno dei
fondamenti, come è noto, della libertà, il
grande tema della libertà religiosa che vale
per noi come vale per i regimi islamici. Ecco,
credo che riflettere su questo ci faccia
crescere e faccia anche riconoscere la politica
che troppo spesso, molte volte anche
giustamente, viene ormai disprezzata dai
nostri concittadini. Grazie.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la
consigliera Nobili. Ne ha facoltà.
NOBILI (Pdl). Grazie, Presidente.
Colleghi consiglieri, io brevemente voglio
aggiungere delle veloci riflessioni a quanto in
maniera egregia è stato detto finora da chi mi
ha preceduto, ma volevo anche un po’
allargare il discorso, perché indubbiamente la
pena di morte ed il tipo di pena di morte per
Sakineh ci ha scosso tutti, ci ha turbato e ha
mobilitato l’opinione internazionale e
l’opinione sia italiana che occidentale. E’
chiaro che tutti quanti noi siamo d’accordo
sullo stigmatizzare una violenza contro la
vita, quindi dopo che in maniera unanime e
concorde si è alzata la voce anche dai
consiglieri che mi hanno preceduto per la
difesa della vita in qualsiasi forma, la difesa
della dignità umana, soprattutto la difesa e la
tutela della diversità fra i generi, diciamo che
fondamentalmente siamo d’accordo sulle
condizioni delle donne che però sono lontane
dall’Italia ed io volevo un attimo riportare
l’attenzione, se mi consentite, anche un po’
contro correte. A volte per noi è facile
difendere chi è lontano da noi, le donne
dell’Iran, dell’Afganistan, dell’Africa, è
molto meno facile difendere le donne che
stanno vicino a noi, anche le donne che
stanno in quest’Aula, perché diciamo che
sulle
problematiche
lontane
siamo
d’accordo, sulla difesa delle donne, sulla
parità delle donne, sulla emancipazione delle
donne nella società, nella politica ad ogni
livello diventa molto più complicato. Allora
io vorrei prendere lo spunto dal dramma
chiaramente di Sakineh per una riflessione
più ampia.
Perché, vedete, la situazione delle donne in
Italia, la violenza contro le donne in Italia sta
crescendo e probabilmente noi siamo abituati
Atti consiliari
27
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
a questo clima, lo diceva bene il collega
Nieri, la violenza fisica in Italia sta
diventando spettacolo, lo stiamo vedendo, e
invece di sanzionare una serie di
manifestazioni pubbliche e televisive, la sera
ci abbeveriamo
allo spettacolo della
violenza! Allora, la riflessione che dobbiamo
fare noi è sicuramente di chiedere in maniera
unanime oggi il ritiro della pena di morte ma
l’impegno che da questa occasione si possa
fare qualcosa perché al di là della violenza
fisica, rispetto alla quale, colleghi, è molto
più facile intervenire, perché è chiaro che
proviamo raccapriccio per la pena di morte
ma anche per le ferite inferte ad un bambino
o ad una donna, ma probabilmente dobbiamo
intervenire anche sulle violenze psicologiche,
le violenze morali, le violenze sociali, quelle
violenze che vengono esperite all’interno
delle mura domestiche. Lo sappiamo, le
conosciamo, ma probabilmente stiamo
facendo troppo poco per prevenire questo
problema.
Allora io volevo sottolineare insieme a voi,
ma so che condividete le mie opinioni,
perché fanno parte della nostra cultura
occidentale,
due punti di vista: uno,
stigmatizzare la violenza in tutte le sue
forme, anche in Italia; l’altro, se volete poi
possiamo fare un dibattito a parte, una
riflessione sulla condizione delle donne
musulmane in Italia, a Roma.
Io ho scoperto, con raccapriccio ma anche
con meraviglia, qualche anno fa la vita delle
donne musulmane nella nostra Capitale, nel
Lazio, quindi parliamo di casa nostra. Io mi
ero illusa che le donne musulmane che
vivono a Roma avessero trovato un eden, un
paradiso terrestre, in cui finalmente potessero
vivere in un paese civile e libero. Ebbene
purtroppo mi sono dovuta ricredere, così non
è. Paradossalmente le donne musulmane che
vivono a Roma, e parlo di Roma perché
chiaramente c’è una realtà più numerosa di
donne musulmane, sono molto più confinate
a casa rispetto al loro paese per due o tre
motivi che possiamo intuire benissimo: non
conoscono la lingua ed i mariti o i genitori
evitano, se possibile, di fare imparare loro
l’italiano; non hanno alcun diritto, non hanno
neppure un passaporto perché fanno parte del
passaporto familiare.
Quindi Presidente, e concludo, credo che
oggi stiamo scrivendo una pagina di cultura e
di civiltà. Facciamo insieme questa battaglia,
facciamola per le donne lontane, iraniane,
afgane, ma facciamola anche per le donne
italiane, per le donne che vivono a Roma, che
vivono tra noi. Grazie.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Peduzzi. Ne ha facoltà.
PEDUZZI
(Fds).
Molo
brevemente,
Presidente e colleghi, perché ovviamente
annunciamo il nostro voto favorevole non
tanto e non solo per il dibattito che si sta
svolgendo e che affronta temi e spunti che
condividiamo e che vorremmo anche
approfondire, ma soprattutto per il merito
della mozione.
Mi attengo alle premesse importantissime
della mozione del collega D’Ambrosio ed
agli impegni che delegheremo alla Presidente
della Giunta in relazione a quanto la mozione
propone.
Ho letto molto attentamente, ho ascoltato
molto attentamente anche le motivazioni di
coloro i quali hanno presentato la seconda
mozione. Mi sembra che allarghino e
approfondiscano un aspetto particolare su una
condanna a morte che riguarda una donna in
un Paese, come in tanti altri Paesi, in cui si è
cercato di portare democrazia e civiltà con le
bombe, massacrando tanti e tanti civili,
evidentemente andrebbe affrontato in termini
diversi.
Ecco, lo diceva anche la collega prima,
abbiamo una condizione della donna
specifica qui, anche in casa, a Roma che
riguarda non solo una cultura, richiamando
l’attenzione sulle condanne a morte private
che tante donne subiscono dai loro amanti
traditi, dai loro fidanzati lasciati, da padri,
madri, nonni e zii. La violenza sulla donna è
ancora un dato non di razza, di popolo o di
culture, ma di una condizione che rispetto
alla donna ancora vive in tutte le culture!
Io dicevo prima scherzando, rispetto ad una
questione che stava sollevando il collega
Atti consiliari
28
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
D’Ambrosio, che il primo palestinese che ha
detto di non gettare pietre, in una condizione
in cui lapidare una persona era normale, è
stato un uomo che si chiamava Gesù Cristo e
che ha apprezzato, in quelle considerazioni
che innovavano in quella cultura, una volontà
diversa da quanto esprimeva il contesto
sociale.
Ricordava la collega Rodano quanto poco
tempo è trascorso da leggi incivili che in
questa nostra Repubblica governavano il
rapporto con l’omicidio per onore o gli
aspetti che riguardavano la condizione dello
stato dei diritti di famiglia che sono stati via
via corretti e costruiti con una battaglia che a
mio parere è culturale, importante e non
relegabile ad una lotta che usa gli stessi
strumenti che invece si vorrebbero abolire.
Ritengo che gli impegni che noi
assegniamo alla Giunta siano importanti,
profondi, soprattutto per generalizzare una
campagna che intorno ad episodi e persone
specifiche ribadisce il nostro no alla pena di
morte, e condivido che questo nostro
ribadirlo segna una necessità di difesa
continua rispetto ad una domanda, ad un
rischio di involuzione culturale che intorno
alle questioni che diceva il collega Nieri
possono ancora essere per noi un pericolo che
va combattuto continuamente e credo che
queste due mozioni aiutino a combattere
anche un rischio di prospettiva in cui ritorni
in mente a qualcuno che forse la legge
“dell’occhio per occhio dente per dente” è
quella che bisogna applicare.
Ancora sentiamo presenti nella nostra
società questi impulsi, pensiamo che queste
due mozioni aiutino a rispondere da parte di
una istituzione importante come il Consiglio
regionale manifestando anche un’opposizione
a questo rischio. Grazie
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Bonelli. Ne ha facoltà.
BONELLI (Verdi). Signor Presidente, io
vorrei chiedere all’Aula, fermo restando il
rispetto per i voti che sono espressi, che sono
voti, come dire, “sacri” - tra virgolette - dal
punto di vista politico, di recuperare l’altra
mozione.
Anche perché abbiamo la consapevolezza
tutti noi che mozioni di questo tipo lancino
più che altro messaggi politici ma non è che
possano condizionare in maniera puntuale la
politica internazionale che dovrebbe fare il
nostro Governo.
Io chiedo quindi all’Aula di poter
recuperare l’altra mozione, la mozione che
vede la condanna a morte della donna Asia.
Penso che riguardi un po’ più un voto che
attiene alle coscienze e “tenere fuori” - tra
virgolette -, ove mai ci fosse stata, la disputa
politica su un elemento, cioè si faccia uno
sforzo che da un lato salvaguardi il
Regolamento e dall’altro però eviti di fare
una cosa che francamente a me, dal punto di
vista della coscienza, sembra molto
stridente. Quindi questo ovviamente può
essere fatto con il consenso unanime
dell’Aula, io spero che questo ci sia perché
non vedo motivo, di fronte ad una persona
che è condannata a morte, con le premesse
che ho fatto, che si possa dire no o che si
possa rinviare al prossimo Consiglio come se
si trattasse di discutere chissà quale altro tipo
di argomento.
Pertanto l’invito è di recuperare questa
mozione e di votarla tutti insieme, e quindi in
particolar modo mi appello alla maggioranza
di farsi carico di questo appello, di questo
invito.
Detto questo, Presidente e colleghi, il tema
che stiamo discutendo è un tema che
rappresenta di fatto l’orrore del nostro
pianeta, l’uso, lo strumento della pena di
morte da un lato per determinare un controllo
sulla società, dall’altro per determinare un
controllo politico. In sintesi il problema
gravissimo è la grande questione della pena
di morte e del rispetto dei diritti umani.
Come gruppo dei Verdi voterò le mozioni
unificate, ma non posso non fare un
ragionamento complessivo e cioè che sulla
questione della pena di morte e dei diritti
umani, in particolar modo dei diritti umani,
non possono esserci valutazioni di tipo
politico.
Quando io scendevo in piazza e dicevo che
ero e sono contro la guerra “senza se e senza
Atti consiliari
29
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
ma”, è perché sono per i diritti umani, per il
rispetto dei diritti umani “senza se e senza
ma”, ovunque questi diritti umani siano
violati, in qualunque posto. Quindi l’onestà
intellettuale complessivamente di tutti noi, se
veramente vogliamo fare una grande battaglia
di civiltà in questo pianeta, ci deve portare a
dire con grande forza che i diritti umani
vanno rispettati in qualunque posto. Ecco
perché c’è la questione dell’Iran, dove tra
l’altro il nostro Governo fa anche grandi
affari economici! C’è un detto latino
“pecunia non olet”, il denaro non puzza,
perché mentre da una lato la diplomazia
internazionale dice e interviene, dall’altro
invece quella più sotterranea continua a fare
affari. Questo vale per l’Iran ma vale anche
per la Cina, dove i più grandi investimenti
oggi del mondo occidentale si riversano in
quel luogo, dove la pena di morte è uno
strumento per determinare un controllo
sociale e politico su quella popolazione. Mi
riferisco alla Cina che è una delle più grandi
contraddizioni. E’ un Paese dove c’è un
capitalismo che è il più avanzato del pianeta,
ma dove non c’è democrazia perché c’è uno
pseudo socialismo e dove le libertà più
elementari sono negate. Ma questo vale
anche per paesi più avanzati come ad
esempio gli Stati Uniti d’America, dove la
pena di morte ancora oggi viene utilizzata e
dove c’è, ad esempio, una vicenda che
riguarda una società italiana farmaceutica,
che si chiama Hospira, la quale in questi
giorni e nelle prossime settimane produrrà un
farmaco che si chiama Sodium thiopental
che verrà utilizzato in America per
determinare le condanne a morte. Siccome è
l’unica società nel mondo che riesce a
fabbricare questo farmaco, perché le altre
hanno chiuso, dal nostro punto di vista in
violazione forte degli articoli 26 e 27 della
Costituzione che prevedono ovviamente la
contrarietà alla pena di morte - ma anche il
rispetto dei trattati internazionali riguardo
all’uso e quindi la non estradizione - ma
anche all’uso di sostanze, di farmaci che
possono determinare la morte, anche il nostro
Paese indirettamente contribuisce in questa
direzione.
E mi riferisco anche alla questione dei
diritti umani. Vedere dissidenti politici a
Cuba fare lo sciopero della fame, morire,
morire per le idee, pone un problema molto
grande riguardo alla questione di come oggi
si affronta il tema dei diritti umani, al di fuori
del condizionamento ideologico, perché
prima di tutto c’è l’elemento della persona,
della sua dignità, dei trattati internazionali.
Quindi ecco perché dico che la grande
battaglia di civiltà planetaria sulla questione
dei diritti umani deve essere eliminata dal
condizionamento ideologico, riguarda anche
tanti altri aspetti in altri Paesi, riguarda quello
che qualcuno qui ha già detto oggi, ad
esempio, che - il “pecunia non olet” di cui
parlavo prima - mentre si libera il Mar di
Sicilia dalle navi, si libera, poi non è che si
libera perché quando c’è la disperazione non
esistono muri che possano fermare la
disperazione di persone che scappano dai
conflitti, dalla fame e dal disastro, legata ad
esempio a questa nuova categoria che c’è
oggi, dei rifugiati climatici, gente che scappa
dalle carestie perché tutto è desertificato e
non sanno più come coltivare le terre, perché
quelle terre non producono più cibo,
scappano e fuggono, c’è un problema che
riguarda anche i trattati che noi abbiamo fatto
ad esempio con la Libia, che riporta
immigrati, è notizia di ieri, che è oggi sui
giornali, uccisi da trafficanti di corpi in
territorio libico perché non si pone la
questione della persona con tutti i valori e
con la grande portata che questo termine può
avere.
Quindi, nel concludere il mio intervento,
rivolgo nuovamente l’appello a fare in modo
di recuperare, attraverso un voto unanime, la
mozione su Asia, condannata a morte, perché
francamente, dal punto di vista della mia
coscienza, sarebbe inaccettabile che non si
potesse votare insieme alle altre.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la
consigliera Tedeschi. Ne ha facoltà.
TEDESCHI (Idv). Innanzitutto mi unisco
all’appello rivolto dal collega Bonelli, e
ringrazio anche il Presidente Abbruzzese per
Atti consiliari
30
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
quanto riguarda l’opportunità che ha dato di
derogare al Regolamento. Devo raccogliere
con molto dispiacere invece la mancata
unanimità di quest’Aula in tal senso.
Ciò detto, voglio evidenziare che purtroppo
la condizione femminile ha trovato, sia pure
ancora con qualche riserva, piena dignità nel
nostro Paese solo da pochi decenni.
Ricordiamoci che le donne hanno avuto
diritto di voto solo dopo la seconda guerra
mondiale, quindi il percorso è stato molto,
ma molto lungo, diciamo millenni e ancora
c’è molto da fare perché? Perché nonostante i
trattati internazionali, nonostante le leggi, la
realtà anche del nostro Paese, e non
dobbiamo nasconderci, non dobbiamo avere
vergogna di nascondercelo, la realtà del
nostro Paese ancora osteggia una pari dignità
della condizione femminile rispetto a quella
maschile. Questo allora vuol dire che c’è un
problema di fondo. Il caso Sakineh è un caso
che ci porta lontano, è un caso che ci porta
nel mondo islamico e tutti ovviamente siamo
d’accordo, immagino, in quest’Aula nel
condannare quella condizione, la condizione
femminile nei regimi islamici. Ma colgo
questa occasione per denunciare anche qui in
Italia, nel mondo occidentale, una condizione
di mancata pari dignità. Perché allora,
dobbiamo chiederci, c’è questa resistenza?
Perché ancora tanta resistenza e ancora tanta
sottaciuta avversione nei confronti di questo
percorso che le leggi invece dovrebbero
avere ormai quasi del tutto sancito? Perché
forse probabilmente siamo ancora - “siamo”
in senso dico molto lato e generico - legati ad
una visione antropologica della nostra
condizione.
Non voglio fare trattati di antropologia, ma
purtroppo è questa secondo me la vera causa
che ancora osteggia questa pari dignità.
Quando parlo di antropologia parlo di una
condizione che ci riporta indietro nei
millenni, quando non eravamo ancora
probabilmente esseri umani. Se ancora la
nostra dignità di esseri umani non è
pienamente
riconosciuta,
accettata
e
condivisa è logico che si manifestino casi
aberranti come quelli che si verificano anche
nel nostro Paese. Non dimentichiamo quante
sono le donne che sono vittime di tragedie
all’interno della loro stessa famiglia anche
nel nostro Paese, quindi vuol dire che ancora
il percorso è lungo.
Il caso di Sakineh ci riporta però anche ad
una visione internazionale e nell’ambito di
una visione internazionale quello che invece
può essere di aiuto è la comunicazione, come
prima si diceva, anche il collega Nieri, i
mezzi di comunicazione che debbono essere
veramente impegnati, ma perché spronati dai
governi non perché debbano farlo solamente
per scelta commerciale, perché la scelta
commerciale non paga in questo senso, spinti
dai governi, i governi che dovrebbero,
attraverso un’attività internazionale, favorire
questo sviluppo della dignità anche attraverso
i trattati commerciali, attraverso le politiche
economiche globali. E’ da qui che passa un
vero processo di globalizzazione dei diritti
umani, come sta con tanta, tanta fatica
avvedendo per quanto riguarda i rapporti con
la Cina. Sono i rapporti commerciali che in
qualche modo stanno mettendo a nudo la
condizione della donna in quel Paese. E forse
questa è l’unica occasione che abbiamo, ma
se dietro i trattati commerciali si nascondono
solamente
interessi
di
lobby,
di
multinazionali senza che a questo si
accompagni un vero progresso della
condizione umana, be’ allora forse la visione
antropologica avrà la meglio, ma visione
antropologica è quella che ci riporta al regno
animale e quindi ci riporta indietro di
millenni. Potremmo avere, sì, tanti confort,
tanti benefici, potremmo avere tanti prodotti
anche a costi più accessibili, ma
ritorneremmo indietro di millenni, e penso
invece che la nostra strada sia verso il pieno
sviluppo della dignità umana in tutto il
mondo. Grazie.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Bernaudo. Ne ha facoltà.
BERNAUDO (LRP). Signor Presidente,
Sakineh nel 2006 ha avuto una prima
condanna per relazione illecita ed è stata
appunto condannata a 99 frustrate.
Successivamente è stata condannata per
Atti consiliari
31
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
adulterio e quindi alla lapidazione. Di nuovo
poi è stata coinvolta nell’omicidio del marito
ed è stata quindi condannata per omicidio,
quindi ad impiccagione.
E’ stata fatta una campagna internazionale
che ci vede oggi qui protagonisti e che ha
coinvolto anche gli Stati Uniti d’America con
Hillary Clinton. Ma non sorprende che oggi il
Consiglio regionale del Lazio, seppur con i
suoi limitati poteri in politica estera, si occupi
di un caso così importante, perché i primi ad
abolire la pena di morte nel mondo siamo
stati noi. E’ stato il Granducato di Toscana ad
abolirla nel 1786. Non sorprende nemmeno
che dall’Italia, grazie all’associazione
“Nessuno tocchi Caino” sia partita una
grande campagna internazionale per la
moratoria contro la pena di morte. Però oggi
qui noi dobbiamo avere il coraggio di dire
anche ai nostri amici americani - e io da
liberale, da occidentale lo faccio con molta
fermezza - che non è possibile fare campagne
internazionali sacrosante per la condanna di
Sakineh e avere ancora nel proprio Paese la
pena di morte. Quindi per quanto mi riguarda
il mio voto - e parlo ovviamente a titolo
personale - a favore di questa mozione
riguarda una visione più complessiva della
pena di morte nel mondo e un richiamo
importante anche agli Stati Uniti d’America.
augurarmi che questo Consiglio possa avere
la possibilità di essere vicino e di esprimere
la propria voce anche nei confronti di un’altra
donna pachistana, anch’essa condannata a
morte per il semplice fatto di essere cristiana.
E’ chiusa ancora nelle carceri e sottoposta a
violenze dai suoi aguzzini. Ovviamente nel
rispetto delle regole di questo Consiglio,
Presidente, noi siamo i primi che dobbiamo
rispettare il Regolamento, ma sono certa che
sia talmente importante e talmente urgente
una voce da parte di questo Consiglio
regionale in favore dei diritti umani che
troveremo una soluzione per poterci
esprimere anche su questo.
PRESIDENTE.
discussione.
Dichiaro
chiusa
la
votazione
la
Votazioni
PRESIDENTE.
mozione n. 68.
Pongo
in
(Il Consiglio approva all’unanimità)
Pongo in votazione la mozione n. 109.
(Il Consiglio approva all’unanimità)
*****
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la
consigliera Tarzia. Ne ha facoltà.
TARZIA (LRP). Signor Presidente, non
voglio ripetere le cose molto importanti dette
in questa Aula oggi. Nel caso della mozione
Sakineh stiamo affrontando temi quali i diritti
umani che ovviamente non devono avere e
non hanno nessun tipo di appartenenza
religiosa, né politica, appartengono all’uomo
e alla dignità umana, e una realtà come la
nostra, come il Consiglio regionale del Lazio,
credo che, richiamando tutti ad un’attenzione
su questo caso, abbia un peso importante
nella scena nazionale e internazionale e si
possa unire a quel coro che da tutte le parti,
da tutte le culture e da tutte le democrazie sta
facendo sentire la sua voce.
Colgo l’occasione naturalmente anche per
Mozione n. 107 del giorno 27 ottobre.2010,
proposta
dai
consiglieri
Rossodivita,Berardo, Bonelli, Montino,
Nieri, Carducci Artenisio, Romanzi,
Brozzi, Fiorito, Maruccio, Peduzzi, Nobile,
Celli,concernente: “richiesta di intervento
al Governo italiano affinché venga
scongiurata pena di morte per Tarek
Aziz”.
(Allegato n. 6)
Discussione generale
PRESIDENTE. L’ordine del giorno, al punto
2, reca: Mozione n. 107 del giorno 27 ottobre
2010, proposta dai consiglieri Rossodivita,
Berardo, Bonelli, Montino, Nieri, Carducci
Artenisio,
Romanzi,
Brozzi,
Fiorito,
Atti consiliari
32
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
Maruccio,
Peduzzi,
Nobile,
Celli,
concernente: “Richiesta di intervento al
Governo italiano affinché venga scongiurata
pena di morte per Tarek Aziz”.
Ha chiesto di parlare il consigliere
Rossodivita per illustrare la mozione. Ne ha
facoltà.
ROSSODIVITA
(LBP-Fe).
Signor
Presidente, questa mozione evidentemente si
inserisce nel filone di discussione che stiamo
affrontando in questo inizio di seduta del
Consiglio regionale, ed è la mozione che si
occupa, appunto, della condanna a morte di
Tarek Aziz. E’ una mozione che è stata
sottoscritta da tutti i capogruppo del
Consiglio regionale e che quindi vede già
l’adesione di tutti i gruppi, ad eccezione del
gruppo La Destra, con il capogruppo Storace,
per il resto, anche le altre formazioni della
maggioranza hanno ritenuto di dover aderire
a questa mozione.
Sappiamo che contro la condanna a morte
di Tarek Aziz - in questo caso possiamo
evidentemente parlare di “Nessuno tocchi
Caino” -, contro questa condanna a morte già
si è mosso il Governo italiano, già si è mossa
l’Unione europea, si è mosso anche il
Vaticano e Marco Pannella che dal 2 ottobre
di quest’anno ha condotto un lunghissimo
sciopero della fame, con uno sciopero della
sete che è arrivato al sesto giorno e che ha
prodotto l’impegno del Ministro Frattini di
recarsi in Iraq insieme a Marco Pannella per
scongiurare l’esecuzione di Tarek Aziz.
Tutto questo movimento nazionale ed
internazionale ha prodotto peraltro anche una
dichiarazione del Presidente iracheno
Talabani che, da socialista, ha ritenuto di
dover affermare - e tra l’altro non si tratta del
Presidente uscente, poiché è stato
riconfermato - anche la sospensione della
pena di morte nei confronti del cristiano
Tarek Aziz.
Quindi questa mozione chiama la Regione
Lazio, e quindi esprime un intento per il
quale anche la Regione Lazio dovrebbe, ove
venisse approvata, come evidentemente
auspichiamo, chiedere al Governo italiano di
non terminare i propri sforzi affinché Tarek
Aziz non sia ucciso.
Vorrei aggiungere altre due parole.
Ritengo, con riferimento al precedente
intervento fatto dal collega Nieri riguardo
alla precedente mozione, sia molto
importante il tema della informazione, ecco
io penso che queste mozioni che stiamo
approvando - quella su Sakineh è stata
approvata - debbano dare anche un segno ai
media rispetto alla necessità di trattare questi
temi e non di popolare di cronaca nera
“truculenta” le serate degli italiani in
televisione.
Vorrei anche in questa sede lasciare agli
atti - non è la sede propria, è già stato fatto
anche nelle sedi più appropriate l’inadempienza della concessionaria del
servizio pubblico Rai-Tv che nel contratto di
servizio 2007/2009 aveva l’obbligo di
realizzare, proprio nel senso auspicato dal
collega Nieri, un format sui diritti umani,
quindi un programma televisivo dedicato, in
orari di buon ascolto, alla violazione dei
diritti umani nel mondo per contribuire a far
crescere la coscienza dei cittadini italiani su
questi temi, e la Rai purtroppo ancora una
volta è stata inadempiente.
Vorrei rassicurare anche il collega
Bernaudo rispetto a ciò che ha detto con
riferimento alla posizione degli USA. La
battaglia contro la pena di morte va fatta
“senza se e senza ma” nei confronti di tutti
quanti i Paesi che la applicano. Ci sono
situazioni, come quella irachena, che hanno
prodotto sicuramente un processo penale, un
processo giuridico “farsa” che ha portato alla
condanna a morte di Tarek Aziz senza un
minimo di garanzia di standard processuali
relativi ai diritti della difesa e ci sono
condanne a morte che vengono emesse anche
in Paesi considerati, diciamo, più civili ed
avanzati in termini di garanzie dei diritti
umani, ma condanne a morte che sono
ugualmente da combattere, sbagliate, e c’è
qui il collega Bonelli, faccio presente,
appunto, come già è stato fatto presente, che
anche in Italia noi abbiamo una situazione
per la quale un’azienda italiana rischia di
concorrere con i governatori degli Stati Uniti
a praticare la pena di morte fornendo un
Atti consiliari
33
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
farmaco utilizzato nei protocolli statunitensi,
in particolare il Pentotal, che non è più
trovabile negli Stati Uniti, poiché l’azienda,
la casa madre che produceva questo farmaco
negli Stati Uniti è stata chiusa, e la linea di
produzione è stata trasferita in Italia, a
Milano, non nella nostra Regione, altrimenti
avremmo già fatto qualcosa in questa
Regione,
e
pare
appunto
che
l’approvvigionamento di Pentotal per
procurare la morte a delle persone parta dalla
nostra Italia.
Allora per scongiurare questo e per
scongiurare la pena di morte di Tarek Aziz vi
invito a votare questa mozione.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere De Romanis. Ne ha facoltà.
DE ROMANIS (Pdl). Signor Presidente,
anche su questo punto all’ordine del giorno
siamo sul tema dei diritti umani, nonostante
Tarek Aziz sia stato leader di un sanguinoso
regime, noi vogliamo anche in questo caso
rispettare i diritti umani perché il valore della
dignità della persona, la dignità umana è un
valore che ci è stato tramandato dai tempi, è
un valore del cristianesimo, ma è un valore
consolidato anche nella Carta dei diritti
fondamentali dell’Unione europea.
Anche per Tarek Aziz il mio gruppo
politico è ovviamente a favore di una
mozione che scongiuri, che possa aiutare ad
intervenire presso le autorità irachene per
scongiurare questa condanna a morte. Oggi,
parlando di diritti umani, ho apprezzato
anche alcuni interventi dell’opposizione, fra
cui quello dai banchi di Italia dei valori, dove
si parlava di sete di vendetta dei vincitori.
Siamo tutti contro il giacobinismo, quindi
anche in questo caso ho apprezzato chi
parlava di Gesù Cristo come del primo
palestinese, quindi il primo ebreo che aveva
chiesto di non lapidare, sennonché su questa
mozione, che risale al 27 ottobre, c’è una
richiesta di intervento al Governo italiano, il
Governo italiano, come avete già detto nei
vostri interventi in Aula, è già intervenuto, è
intervenuto, a dire la verità, per bocca del
Ministro Frattini già il giorno prima della
presentazione della mozione, perché la prima
dichiarazione è del 26 ottobre, il Ministro
Frattini era in Cina in missione istituzionale
con il Presidente Napolitano e insieme,
congiuntamente, hanno comunicato la loro
richiesta di stop all’esecuzione, richiesta
arrivata subito dopo, o nello stesso tempo,
anche dal Vaticano per bocca di Padre
Lombardi e da parte dell’Unione europea
tramite l’alto rappresentante per la politica
estera, Catherine Ashton.
Quindi c’è stata subito una mobilitazione a
livello internazionale, anche il Governo
italiano si è subito mosso. La vicenda è
proseguita con lo sciopero della sete di
Marco Pannella che il Ministro Frattini non
ha sottovalutato, ha chiesto insistentemente a
Marco Pannella di interrompere lo sciopero
della sete promettendogli di proseguire
nell’intervento,
Marco
Pannella
ha
apprezzato l’impegno del Ministro Frattini di
andare a Baghdad quanto prima per
proseguire questo intervento cominciato con
le dichiarazioni alla stampa. Marco Pannella
ha apprezzato la posizione del ministro
Frattini, quindi del Governo italiano tanto da
interrompere lo sciopero della sete e il
Ministro Frattini - lo posso annunciare, non
so se è già sulle agenzie di stampa - ha
annunciato questa visita a Baghdad che fa
parte di una missione in più paesi entro la
fine di questa settimana.
Per cui noi sappiamo che il Governo
italiano si sta impegnando, nelle parole
dell’intervento dei radicali c’era appunto
l’indicazione che con questa mozione si
sarebbe chiesto o impegnavamo la Presidente
Polverini a chiedere al Governo italiano di
non terminare i propri sforzi. Sulla carta però
c’è la richiesta di intervento, non di non
terminare i propri sforzi, forse perché la
mozione è stata superata dagli eventi, ma
proporrei di riformulare un attimo la richiesta
perché se noi approviamo questa mozione,
alla quale abbiamo aderito come gruppo, e ne
siamo fieri, per le premesse che ho fatto sul
rispetto della dignità umana, però se
impegniamo la Presidente della Regione a
chiedere al Governo italiano di intervenire
con urgenza, è una cosa già avvenuta, più che
Atti consiliari
34
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
altro
noi
potremmo
esprimere
un
apprezzamento per l’intervento che il
Governo italiano sta attuando, magari
impegnando la Presidente della Giunta
regionale, come abbiamo già espresso nelle
mozioni precedenti, come per la condanna a
morte per Sakineh, a trasmettere alle autorità
irachene questa mozione e comunque
impegnarsi anche direttamente nei confronti
delle autorità irachene. Nei confronti del
Governo italiano la Giunta e la Presidente
della Regione non possono chiedere con
urgenza di intervenire quando il Governo
italiano è intervenuto d’urgenza, sta
proseguendo
già,
possiamo
soltanto
apprezzare questo intervento urgente e
apprezzare che il Governo, come dimostrato
dalla visita del ministro Frattini a Baghdad,
sta proseguendo su questo.
Oltretutto ricordo, come ci ha ricordato il
ministro Frattini, che un intervento ufficiale
nei confronti delle autorità irachene non può
essere fatto finché il processo giudiziario non
porta alla condanna a morte. In realtà siamo
soltanto all’inizio del giudizio di appello, poi
ci sarà la Corte suprema. Fino a quel
momento formalmente il Governo italiano
non può chiedere alle autorità irachene nulla.
Può solamente in questo momento, quindi
durante il processo, sensibilizzare il Governo
iracheno e questo lo sta facendo. Questo noi
lo chiediamo, quindi apprezziamo che il
Governo italiano si stia muovendo in questo
modo e chiediamo magari anche alla
Presidente alla Giunta Polverini direttamente,
come abbiamo fatto per Sakineh, di
sensibilizzare le autorità irachene sulla
situazione di Tarek Aziz al quale dobbiamo
dare la stessa dignità umana che diamo a
Sakineh.
So che c’è all’ordine del giorno anche la
vicenda del comandante Shalit. Quindi
chiedo ai presentatori della mozione se
possiamo attualizzarla. Ovviamente siamo
favorevoli alla posizione attualizzata di
questa mozione. Grazie.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Rossodivita. Ne ha facoltà.
ROSSODIVITA
(LBP-Fe).
Signor
Presidente,
noi
siamo
assolutamente
disponibili a fare ciò che è stato auspicato dal
collega. Faccio presente peraltro che sulla
mozione di Sakineh, appena approvata, c’è
l’impegno della Presidente della Regione
Lazio a sollecitare il Governo ad assumere
ogni iniziativa.
Stiamo parlando chiaramente di politica e
non di impegni giuridicamente vincolanti,
diritto o altro. E’ chiaro che c’è l’autonomia
dello Stato estero, è chiaro che il Governo
italiano può agire per vie diplomatiche, è
chiaro che la Regione Lazio non può coartare
il ministro degli esteri a fare alcunché.
Stiamo parlando di politica, la stessa di cui
abbiamo parlato e che abbiamo approvato
con la mozione di Sakineh.
Detto questo, proprio perché questa
mozione reca una data successiva alle prese
di posizione del Ministro Frattini - in
particolar modo faccio riferimento alla presa
di posizione in cui il Ministro si è impegnato
a recarsi in Iraq, che è stata determinante per
far cessare lo sciopero della sete di Marco
Pannella -, siamo d’accordo a riformulare in
questo senso: “Tutto ciò premesso e
considerato, il Consiglio regionale impegna
la Presidente della Regione a sostenere il
Governo italiano…”
PRESIDENTE. Formalizzate la proposta, per
cortesia. Sentitevi con De Romanis…
ROSSODIVITA (LBP-Fe).
rendiamo pubblica.
Intanto
la
PRESIDENTE. La rendiamo pubblica dopo.
ROSSODIVITA (LBP-Fe). Conoscibile a chi
deve votare.
PRESIDENTE. Così continuiamo il dibattito.
ROSSODIVITA
(LBP-Fe).
Ma
se
continuiamo il dibattito su una proposta che
noi siamo disposti a modificare…
PRESIDENTE. Gli altri consiglieri hanno
ascoltato sia l’intervento di De Romanis sia
Atti consiliari
35
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
la disponibilità di Rossodivita.
ROSSODIVITA (LBP-Fe). Presidente, io
formalizzo la modifica, però vorrei che il
dibattito continuasse sul dispositivo che è
stato proposto dal collega come modificato.
Noi intenderemmo modificare questo
dispositivo e quindi il dibattito può
proseguire su questo dispositivo se siamo
d’accordo.
Continuo la lettura: “ […] a sostenere il
Governo italiano, affinché prosegua con
urgenza nell’intervento nei confronti delle
autorità irachene perché sia evitata
l’esecuzione di Tarek Aziz”.
Formalizziamo la proposta.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la
consigliera Rodano. Ne ha facoltà.
RODANO (Idv). Signor Presidente, per
dichiarare il voto favorevole alla mozione
che stiamo discutendo così come adesso
modificata dal consigliere Rossodivita, e per
sottolineare soltanto un punto, che qui stiamo
proprio a “nessuno tocchi Caino”, nel senso
che questo è il classico caso di una persona
responsabile - parlare di “colpevole” sarebbe
cosa più complessa - di eventi drammatici,
catastrofici in Iraq.
Io ero contraria alla guerra in Iraq, noi in
questo caso ci rivolgiamo ad un governo che
non è il Governo iraniano, è il Governo
iracheno successivo ad una guerra che
l’Occidente ha combattuto e che ha
combattuto anche il nostro Paese con delle
vittime, con dei nostri compatrioti che sono
caduti in quella guerra. E, diciamo, abbiamo
in una qualche misura una responsabilità e
forse anche un diritto maggiore di poter
chiedere a questo Governo iracheno che
nasce dall’impegno delle forze occidentali,
costruito, come si diceva, per portare la
democrazia in questo Paese, che questa
democrazia si espliciti. Conosciamo tutti la
situazione irachena, non voglio fare adesso
propaganda, non è questo il punto, ma un atto
nei confronti dell’Occidente, che si è
impegnato, insisto, anche con sacrificio di
sangue da parte dei nostri compatrioti, che
apra uno spiraglio effettivo ad una
costruzione democratica, ad una convivenza
tra etnie, tra componenti religiose diverse,
credo che sarebbe particolarmente rilevante.
Come credo che sia rilevante anche in
questo caso un impegno unanime, proprio
nell’auspicio di poter superare una delle
grandi tragedie dell’ultimo ventennio, qual è
effettivamente la vicenda irachena, in cui
l’uccisione, anzi l’esecuzione per la
precisione, di Tarek Aziz sarebbe un ulteriore
drammatico suggello.
Quindi credo che sia molto importante che
questo Consiglio si pronunci unanimemente,
sapendo che in una qualche misura
teoricamente noi ci rivolgiamo ad un Paese
“amico”, e quindi credo che con questa
consapevolezza noi dovremmo insistere
fortemente.
Bene ha fatto Pannella, che tra l’altro con
lo sciopero della fame e della sete tendeva a
sottolineare anche la possibilità di una
diversa conclusione, di un diverso andamento
della vicenda irachena. Sappiamo che questa
è una vicenda dolorosa degli ultimi decenni
della storia europea e della storia
dell’Occidente, credo che chiedere questa
cosa significhi anche cercare di suggerire
all’Iraq un’uscita in avanti da un periodo
veramente tragico.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Nieri. Ne ha facoltà.
NIERI (Sel-V). Signor Presidente, poche
cose. Certo ha ragione la collega Rodano, in
questi giorni poi questo è ritornato tra i fatti
di cronaca che stanno coinvolgendo l’intero
pianeta.
Se noi pensassimo solamente, per noi che
siamo scesi in piazza con il mondo pacifista,
alle argomentazioni su cui si è costruita
quella guerra, se noi pensiamo, adesso che
stiamo votando questa mozione per chiedere
di evitare la pena di morte per Tarek Aziz, in
realtà che tutto quello era impostato sul fatto
che con la guerra si portava la democrazia in
quel Paese, be’, però io, siccome su questo
condivido veramente tutto quello che è stato
detto, vorrei fare un passettino indietro
Atti consiliari
36
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
rispetto al dibattito alto che sta facendo
l’Aula.
Siccome parliamo sempre della pena di
morte di un altro Paese dove noi abbiamo
contribuito a portare la democrazia, vorrei
invece dire qualcosa un po’ controcorrente,
usare questo per dire qualcosa che riguarda
noi. L’ho detto prima rispetto a Sakineh, è
facile, ci troviamo tutti d’accordo quando
parliamo di fatti del genere, però io vorrei
leggere una lista, la vorrei leggere a me
stesso, perché ogni volta che la leggo mi
vengono i brividi dietro la schiena e mi
vergogno, mi vergogno di quello che sta
succedendo in questo Paese: Pierpaolo
Ciullo, 39 anni, si è suicidato nel carcere di
Altamura a Bari il 2 gennaio del 2010;
Celeste Frau, 62 anni, anche lui il 5 gennaio
suicidato a Cagliari; Giacomo Attolini, 49
anni, il 7 gennaio si suicida a Verona;
Antonio Tammaro, 28 anni, il 7 gennaio si
suicida a Sulmona; Addine Abellativ, 27
anni, suicidato il 13 gennaio 2010 a Massa
Carrara; Mohamed El Aboubj, suicidato a
San Vittore il 15 gennaio del 2010; Ivano
Volpi, 29 anni, il 19 gennaio suicidio a
Spoleto; Antonio Fondelli, 52 anni, il 9
febbraio malattia a Regina Coeli, qui a
Roma; Adel Ben Massoud, 57 anni, il 12
febbraio del 2010 si è suicidato a Livorno;
Giuseppe Nardella, 45 anni, il 13 febbraio
2010 morte da accertare a Lecce; un detenuto
tunisino, non sappiamo neanche il nome, di
26 anni, il 22 febbraio del 2010 si è suicidato
a Brescia; Walid Aloui, 28 anni, il 23
febbraio suicidio a Padova, reclusione;
Vincenzo Balsamo, 40 anni, il 23 febbraio si
è suicidato a Fermo; Alessandro Furulli, 42
anni, il 24 febbraio, suicidio a Vibo Valentia;
Roberto Giuliani, 47 anni, il 25 febbraio
2010, suicidio qui a Roma, Rebibbia; Abibes
Onuzi, 30 anni, il 3 marzo 2010, anche lui da
accertare a Livorno; Giuseppe Sorrentino, 35
anni, il 7 marzo 2010, suicida a Padova,
reclusione; Angelo Russo, 31 anni il 10
marzo del 2010 si è suicidato a Poggioreale;
un altro detenuto italiano, non sappiamo il
nome, 29 anni, il 18 marzo 2010 è morto per
malattia a Secondigliano, a Napoli;
Marcantonio De Angelis, 29 anni, il 19
marzo 2010 è morto per malattia a Catania,
piazza Lanza; Agostino G., 35 anni, il 20
marzo 2010 è morto per malattia a Viterbo,
nella nostra Regione; Francesco Iannuzzi, 40
anni il 24 marzo 2010 è deceduto per morte
da accertare ad Alba; Angelo Musolino, 50
anni, il 25 marzo 2010 è morto per malattia a
Bergamo; un altro detenuto italiano, 47 anni,
il 28 marzo 2010, suicida a Reggio Emilia;
Emanuele Carbone, 71 anni - 71 anni! - il 31
marzo 2010 è morto per malattia a Lecce;
Luca Antonion, 41 anni, il 1° primo aprile del
2010 è morto, da accertare, a Padova;
Romano Iaria, 54 anni, il 3 aprile 2010 si è
suicidato a Sulmona; Carmine B., 39 anni, il
7 aprile del 2010 si è suicidato a Benevento:
Domenico Cardarelli 39 anni è deceduto per
morte da accertare l’8 aprile 2010, sempre
nel carcere di Sulmona; un altro detenuto
italiano, 40 anni, l’11 aprile si è suicidato a
Santa Maria Capua Vetere; Daniele Bellante,
31 anni, il 13 aprile 2010 si è suicidato a
Rebibbia; Carmine Verderame, 50 anni, il 14
aprile 2010 è morto per malattia a
Secondigliano; Antonio Zingaro, 40 anni, il
14 aprile 2010 è morto per morte da
accertare, sempre a Secondigliano; Giuseppe
Palumbo, 34 anni, il 23 aprile 2010 si è
suicidato a Firenze; Gianluca Protino, 34
anni, il 27 aprile 2010 si è suicidato a
Teramo; Eraldo De Magro, 57 anni, il 6
maggio del 2010 si è suicidato a Como;
Valesine Ivanov Chirilov, 33 anni - 33 anni! l’8 maggio del 2010 si è suicidato a San
Vittore; Domenico Franzese, 45 anni, il 15
maggio del 2010 si è suicidato a Siracusa;
Aldo Caselli, 44 anni, il 19 maggio del 2010
si è suicidato a Reggio Emilia; Fabrizio S.,
32 anni, il 20 maggio del 2010, per malattia è
morto nel carcere di Frosinone; Giuseppe
Bonafè, 44 anni, il 25 maggio del 2010 è
morto per malattia a Sanremo; un altro
detenuto italiano di 40 anni, il 27 maggio del
2010 è morto per malattia a Cagliari; c’è poi
un altro detenuto straniero di cui non si sa il
nome, 30 anni, il 28 maggio del 2010 si è
suicidato a Lecce; così si è suicidato
Alessandro Lamagna, di 34 anni, a Salerno;
Francesco Caneo, 44 anni, il 12 giugno del
2010 si è suicidato a Opera, Milano; Luigi
Atti consiliari
37
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
Coluccello, 34 anni, il 12 giugno del 2010 si
è suicidato a Lecce; Antonio Di Magro, 43
anni, il 15 giugno del 2010 si è suicidato a
Catania, alla Bicocca; Thomas Goler, 43
anni, il 21 giugno del 2010 si è suicidato a
Bolzano; Ialin Afthani, 22 anni, il 27 giugno
del 2010 si è suicidato ad Agrigento,
Marcello Mento, 37 anni, il 28 giugno si è
suicidato a Giarre; Santino Madice, 25 anni,
il 30 giugno del 2010 si è suicidato a Padova;
Ugo Cidale, 47 anni, il 3 luglio è morto per
malattia a Rebibbia, qui a Roma; Alessandro
Fossi, 40 anni, il 9 luglio per overdose a
Sollicciano; Antimo Spada, 35 anni, si è
suicidato il 14 luglio 2010 a Torino; Shabit
Autisi, 39 anni, morte da accertare, il 17
luglio a Padova; Italo Saba, 53 anni, il 18
luglio si è suicidato a Sassari; Rocco Manfrè,
65 anni, il 18 luglio si è suicidato a
Caltanissetta; Andrea Corallo, 39 anni, il 23
luglio si è suicidato a Catania; Corrado
Liotta, 44 anni, il 27 luglio si è suicidato a
Siracusa; Stefano Crocetti, 42 anni, il 4
agosto, morte da accertare ad Aversa; Hamed
Adapi 43 anni, il 5 agosto si è suicidato a
Brindisi; Mauro M., 32 anni, il 6 agosto è
morto per malattia a Frosinone; Riccardo
Greco, 50 anni, si è suicidato l’11 agosto
sempre qui a Roma, a Rebibbia, Dino Naso,
41 anni, il 16 agosto è morto per malattia a
Palermo, all’Ucciardone; Massimo Calersi,
43 anni, il 20 agosto, morte da accertare a
Castelfranco…
(Interruzione del consigliere Storace)
Siamo al tema e adesso lo dirò perché
siamo al tema.
Sergio Scotti, 32 anni, 24 agosto, morte da
accertare a Napoli, a Poggioreale; Raffaele
Panariello, 43 anni, 25 agosto a Sulmona,
morte da accertare; detenuto algerino, 27
anni, suicida il 28 agosto a Siracusa; Pietro
Folgeni, 44 anni, il 31 agosto è morto per
malattia a Bologna; Moeze Aiadi, 33 anni, il
5 agosto è morto per malattia a Pisa;
Giuseppe Coppola, 60 anni, il 5 settembre è
morto per malattia a Poggioreale; Francesco
Consolo, 32 anni, l’8 settembre si è suicidato
a Napoli, a Poggioreale; Ivan Maggi, 22 anni,
l’8 settembre per suicidio è morto a La
Spezia; Rodolfo Gottardo, 50 anni, il 14
settembre si è suicidato a Torino; un altro
detenuto italiano senza nome di 40 anni il 15
settembre per morte da accertare a Prato;
Placido Gaia, 64 anni, il 16 settembre è
morto per malattia a Torino; un detenuto
italiano di 48 anni il 17 settembre è morto per
malattia a Lecce; un detenuto marocchino di
22 anni, il 22 settembre si è suicidato a
Venezia; Massimo Orientale, 25 anni, il 25
settembre è morto a Prato per malattia; Aiube
Gaze, 26 anni, il 25 settembre si è suicidato
ad Ancona; Mirco Sacchette, 27 anni, il 27
settembre si è suicidato a Belluno; Antonio
Granata, 35 anni il 4 ottobre 2010 si è
suicidato a Poggioreale; un detenuto
colombiano di 27 anni, l’8 ottobre si è
suicidato a Siracusa; Carmine Di Bartolo, 42
anni, il 12 ottobre si è suicidato a Ravenna;
Simone L. un italiano, 35 anni, il 14 ottobre
si è suicidato a Pistoia; Alberto Grandi, 22
anni, il 22 ottobre si è suicidato ad Ancona.
Giancarlo Pergola, 55 anni, il 28 ottobre si è
suicidato a Foggia…
PRESIDENTE. La invito a concludere.
NIERI (Sel-V). Ho finito, per fortuna ce ne
sono solo altri tre! …32 anni si è suicidato a
Bologna; Ferrantino Raffaele, 41 anni, il 18
novembre 2010 si è suicidato a Foggia;
Gaetano Antonio, 46 anni, il 19 novembre
2010 si è suicidato a Palmi; D’Angelo Rocco,
53 anni, si è suicidato il 28 novembre del
2010 a Carinola, Caserta.
Non vedo più il collega Storace! In realtà
purtroppo questo elenco ci riporta a un fatto
drammatico, e qui chiudo, che ci troviamo
sempre ovviamente d’accordo a parlare della
pena di morte, di fatti drammatici come
quelli che abbiamo discusso oggi, il problema
è che forse dovremmo prendere atto che lo
stato di sovraffollamento nelle carceri italiane
produce questo e io penso che chi sta nelle
istituzioni, chi sta in un’Aula come questa si
debba sentire fino in fondo coinvolto da un
elenco di morte come questo.
Mi auguro che discuteremo presto la
mozione sul carcere perché anche questi non
38
Atti consiliari
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
è che sono morti per caso, anche questo ci
deve far riflettere se nel nostro Paese
veramente, rispetto a quelle cose che ha
detto, rifacendosi al Beccaria, Raffaele
D'Ambrosio, fino in fondo noi abbiano
cacciato dalla porta la pena di morte. Grazie.
visto all’interno dell’ordine del giorno, che
riguarda lo stesso argomento, ovviamente da
un punto di vista diverso…
PRESIDENTE.
Dovrebbe
l’anticipazione della mozione
discussione unificata.
chiedere
per una
Votazioni
PRESIDENTE.
Dichiaro
chiusa
la
discussione.
Ho ricevuto un emendamento a firma di
Berardo, Rossodivita e De Romanis, lo leggo
testualmente. La prima riga è così sostituita:
“A sostenere il Governo italiano affinché
prosegua l’intervento con urgenza nei
confronti delle autorità irachene”.
Pongo in votazione l’emendamento
Rossodivita, De Romanis, Berardo.
(Il Consiglio approva a maggioranza)
Pongo in votazione la mozione così come
emendata.
NOBILE (Fds). Abbiamo chiesto sia nella
scorsa riunione del Consiglio che in questa di
inserirla all’ordine del giorno. Non c'è.
Crediamo che sia utile anticipare la mozione
n. 41 per discuterla assieme alla mozione n.
31 che riguarda lo stesso argomento,
ovviamente da un punto di vista diverso.
Crediamo comunque che sia importante
ascoltare e discutere anche questa mozione…
(Interruzione di un consigliere)
PRESIDENTE. Ha chiesto un’anticipazione,
che può essere richiesta da un capogruppo o
da tre consiglieri regionali…
(Interruzione di un consigliere)
(Il Consiglio approva a maggioranza)
*****
Mozione n. 31 del giorno 7 luglio 2010,
proposta
dal
consigliere
Irmici,
concernente:liberazione
del
caporale
dell'esercito israeliano Galit Shalit
(Allegato n. 7)
Discussione generale
PRESIDENTE. L’ordine del giorno al punto
3, reca: Mozione n. 31 del giorno 7 luglio
2010, proposta dal consigliere Irmici,
concernente: “Liberazione del caporale
dell'esercito israeliano Galit Shalit”…
(Interruzione del consigliere Nobile)
Ha chiesto di parlare il consigliere Nobile.
Ne ha facoltà.
NOBILE (Fds). Chiedo di poter discutere in
forma unificata la mozione n. 41 che non ho
E’ al punto 40 dell’ordine del giorno.
Ha chiesto di parlare il consigliere Irmici.
Ne ha facoltà.
IRMICI (Pdl). Signor Presidente, assessori,
colleghi e colleghe, che oggi si discuta questa
mozione insieme ad altre che hanno tutte a
che fare con i diritti umani è molto
importante, ed è importante anche perché la
discussione di questa mozione può sgombrare
i dubbi di un serpeggiare, anche in
quest’Aula, di sentimenti antisemiti.
E’ molto importante visto che c'è un
ritorno, in Europa e nel mondo, di un
antisemitismo che abbiamo visto più volte
esprimersi colpendo sinagoghe, cittadini
israeliani, concittadini di religione ebraica.
La vicenda di Ghilat Shalit è una vicenda
sconcertante
e
nello
stesso
tempo
emblematica, evidenzia la drammatica
situazione in cui versa la tutela dei diritti
umani e delle libertà individuali in Medio
Oriente, tutela che è già di per sé difficile in
una situazione di guerra, ma che è certamente
Atti consiliari
39
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
ancora più resa complicata in una zona dove
opera un gruppo terrorista, foraggiato
dall’Iran di Ahmadinejad, quale è appunto
Hamas.
Ghilat Shalit è stato rapito il 25 giugno del
2006, aveva da poco finito gli esami di
maturità e da appena undici mesi era in
servizio militare. Vale la pena sottolineare
che da allora sono passati oltre quattro anni e
si deve tenere presente che non è stato rapito
fuori dal territorio israeliano, non è stato
rapito in un’operazione di combattimento o
in un’operazione di polizia, ma è stato rapito
nel territorio israeliano mentre svolgeva una
semplice e ordinaria operazione di
pattugliamento. Quindi si tratta di un
rapimento premeditato da un’organizzazione
terrorista che con quell’atto intendeva
compromettere e minare un processo di
distensione che in quel momento si stava
avviando tra Israele e Al Fatah.
Non dimentichiamo che il rapimento di
Shalit è avvenuto appena pochi giorni dopo
lo sgombero dell’esercito israeliano dalla
striscia di Gaza per scelta unilaterale del
Governo israeliano, proprio per favorire il
processo di pace. Dobbiamo anche ricordare
che per minare il processo di pace un gruppo
affratellato ad Hamas, al nord, al confine con
il Libano, Hezbollah, diciassette giorni dopo
ha rapito due soldati israeliani. Questi due
soldati israeliani sono stati rapiti in
circostanze del tutto analoghe, sempre in
territorio israeliano, mentre svolgevano un
normale servizio di pattugliamento. Quei due
soldati non sono più tornati vivi in Patria,
sono stati restituiti ai familiari cadaveri.
Voglio ricordare che il girovagare dei
genitori di Shalit di Paese in Paese per
cercare la solidarietà al fine di riavere il
proprio figlio e poterlo riabbracciare, ha
avuto una risposta da Hamas, hanno fatto
circolare un osceno cartone animato dove si
vedono il padre e la madre di Shalit che
girano in tutto il mondo per chiedere
solidarietà ai vari Capi di Stato e alla fine di
questo cartone si vedono il padre e la madre
di Shalit che tornano a casa, aprono la porta e
trovano il cadavere del figlio. Ciò va
sottolineato per dire quanto questo gruppo
terroristico giochi sugli aspetti più macabri e
più ripugnanti di fronte a una vicenda umana
e dolorosa.
Quindi, dicevo che invece Ghilat è
prigioniero, ma ancora vivo. Tuttavia, e
questo è l’altro aspetto inquietante, da 55
mesi nessuno ha potuto fare visita a Shalit,
almeno per poter avere notizie sulla salute.
Nulla. Non il padre, non la madre, non la
Croce Rossa. Alla Croce Rossa è stato anche
impedito di fare arrivare a Shalit la
corrispondenza che parenti, amici, conoscenti
gli hanno inviato.
Come si vede, è una vicenda che si
inquadra pienamente nella questione dei
diritti umani. Siamo di fronte ad una
situazione dove sono state violate tutte le
norme sancite dal diritto internazionale,
ignorate le convenzioni che devono
salvaguardare anche nel pieno della guerra
l’inviolabilità della persona, ignorate tutte le
garanzie poste in atto in favore della vita e
della dignità di un prigioniero.
E’ quindi una situazione dolorosa, a cui si
deve dare una risposta forte. E l’Italia sta
dando una risposta forte. Molti Paesi si sono
mobilitati, l’Italia forse più degli altri.
Ricordiamo che il Comune di Roma, il
Sindaco Alemanno, il Consiglio comunale si
sono fortemente impegnati, e hanno dato a
Shalit la cittadinanza romana, quindi
parliamo di un nostro concittadino. Anche la
Presidente Polverini si è impegnata su questa
questione prendendo già diverse ed
encomiabili iniziative. Ora però bisogna fare
di più, perché si continua a vivere in una
situazione di grande incertezza, di Shalit non
si sa ancora pressoché nulla e questa è una
situazione
assolutamente
inaccettabile.
Aggiungo che un successo su questo terreno,
cioè la liberazione di Shalit, potrebbe essere
un fatto molto importante, anche per poter
aiutare la parte più ragionevole dei
palestinesi, Al Fatah, a portare avanti con il
Governo israeliano il processo di pace in
quella terra martoriata.
Quindi la mozione che io ho presentato
vuole impegnare la Regione Lazio su un
terreno che d’altra parte l’ha sempre
contraddistinta. Io ricordo che nella
Atti consiliari
40
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
Legislatura in cui era Presidente il collega
Storace abbiamo visto tutta una serie di
iniziative positive verso Israele e verso
quell’area, al fine di costruire un clima di
distensione, e dobbiamo continuare su questa
linea. Quindi la Regione Lazio è giusto che
continui a fare la sua parte e prenda iniziative
nella direzione di questa mozione per la
liberazione di Ghilat Shalit. Grazie.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Storace. Ne ha facoltà.
STORACE (LaD). Grazie Presidente, per
manifestare il sostegno all’iniziativa del
collega Irmici per quanto riguarda
l’argomento che ha portato all’attenzione del
Consiglio regionale. Mentre il presentatore
della mozione parlava, io sono andato a
leggere nella nostra raccolta di agenzie
quante notizie siano state date nell’ultimo
anno su Shalit, praticamente poche. Cioè noi
abbiamo discusso fino a poco fa, Presidente,
di mozioni su questioni importanti, Tarek
Aziz, Sakineh e quello che si è discusso in
quest’Aula, cose che comunque sono al
centro del dibattito dell’opinione pubblica
mondiale, su questa vicenda a me sembra che
sia calata un po’ l’attenzione. Lo dico perché
forse è bene che il Consiglio regionale,
quando parla di politica internazionale,
impari anche a discutere soprattutto delle
cose di cui non discutono altri, perché
altrimenti rischiamo di fare un Parlamento
senza competenze, che si limita ad esprimere
opinioni, importanti, autorevoli, che però non
offrono all’opinione pubblica un punto di
vista altro rispetto alla discussione globale.
Sulla vicenda del caporale Shalit io credo
che la cosa più sbagliata, e ho apprezzato
anche i toni usati dal collega Irmici da questo
punto di vista, sarebbe uscire da quella sorta
di equidistanza che è necessaria per
affrontare queste missioni. E’ evidente che
equidistanza non può significare parteggiare
per Hamas, occorre capire chi rappresenta
chi, e su quella frontiera posizionarsi per
tentare di fare ogni sforzo per la pace.
Questi sono i giorni, Presidente, delle
rivelazioni di WikiLeaks. Nessuna nota è
uscita di preoccupazione da nessuna
ambasciata, da nessun esponente diplomatico
su questa storia che da quattro anni dovrebbe
preoccupare il mondo. Arriva anche oggi la
voce del Consiglio regionale del Lazio per
tenere alta l’attenzione su questa vicenda, per
dire “liberatelo”, per esprimere solidarietà a
una famiglia che da quattro anni chiede di
vedere semplicemente il proprio congiunto.
Penso che la voce di condanna di questa
Istituzione in questo caso sia più che
appropriata e mi associo volentieri ad essa.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Nobile. Ne ha facoltà.
NOBILE (Fds). Grazie, Presidente.
Inizio questo mio intervento con una nota
di rammarico per non aver potuto discutere
assieme queste mozioni, la mozione che
abbiamo presentato come Gruppo e la
mozione di cui stiamo discutendo, perché
credo che il Consiglio regionale quando
affronta un tema delicato come la questione
mediorientale debba provare a svolgere una
funzione politica per aiutare un processo di
pace difficile, complicato, un processo di
pace che mi sembra e ci sembra molto
lontano.
Da questo punto di vista credo che la
mozione presentata dalla maggioranza non
vada in questa direzione e lo dico con molta
serenità. Dal nostro punto di vista
affrontavamo anche la questione del soldato
Shalit, ma abbiamo provato e vogliamo
provare a fare un ragionamento di
contestualizzazione all’interno del quale
avviene quel rapimento e in qualche modo si
svolge la disputa mediorientale.
Bisogna dire con chiarezza che attualmente
lo Stato di Israele occupa illegalmente e non
secondo noi, ma secondo la Risoluzione n.
242 delle Nazioni Unite, Gaza, la
Cisgiordania e Gerusalemme est; che lo Stato
di Israele ha subìto una condanna
internazionale da parte del Tribunale dell’Aja
per la costruzione del muro che cinge
d’assedio le città della Cisgiordania; che
esiste ormai da molti anni un embargo
formidabile, illegale, gravissimo verso la
Atti consiliari
41
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
Striscia di Gaza; che oggi - questo è un po’ il
punto sul quale noi volevamo svolgere un
confronto - all’interno delle carceri israeliane
ci sono 8000, sottolineo “8000”, prigionieri
politici palestinesi, fra cui Marwan Barghouti
che è stato uno dei leader della rivolta del
popolo palestinese, di questi 8000, circa 250
sono minorenni secondo i dati non nostri, ma
ad esempio di Palestine Monitor e di molte
altre associazioni che in quei territori
conoscono e hanno una capacità di presenza
su un terreno che permette di avere questi
dati, che questi prigionieri spesso in larga
parte subiscono torture e maltrattamenti; che
sarebbero, sempre secondo Palestine
Monitor, 6700 i minori palestinesi arrestati e
detenuti nelle carceri israeliane tra il 2000 e il
2008; che contrariamente a quanto stabilito
dalla Convenzione Onu dei diritti
dell’infanzia
i
palestinesi
vengono
considerati adulti all’interno di questo
contesto; che circa 1500 di questi detenuti
non hanno cure mediche; che da quasi quattro
anni, in questo senso credo anch’io che ci sia
il diritto dei prigionieri, non ricevono visite
da parte dei familiari.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE
D’AMBROSIO
Ebbene, da quattro anni le forze di
occupazione impongono - e le chiamo così,
perché così vanno chiamate - l’impossibilità
di visita dei familiari a questi prigionieri.
Detto questo, noi crediamo che vada fatto
ogni sforzo perché ovviamente il soldato
Galit Shalit torni alla sua famiglia, ma
crediamo che vada fatto uno sforzo, se
veramente si vogliono costruire le condizioni
di un processo di pace, perché anche quegli
8000 prigionieri palestinesi abbiano una
risposta sulle condizioni in cui sono detenuti.
Da questo punto di vista crediamo che
questa non sia un’opera di propaganda o
ideologica, stiamo dando dei dati. Abbiamo
parlato fino ad adesso e siamo stati contenti
che l’Aula abbia fatto un confronto alto
rispetto ai diritti umani, ebbene, dobbiamo
sapere che i diritti umani del popolo
palestinese in primo luogo in questo
momento nella striscia di Gaza non esistono,
come non esistono nei campi profughi, come
non esistono nei diritti fondamentali che in
qualche modo sono determinati all’interno di
questo nostro pianeta, che sono i diritti ad
avere una terra, ad avere uno stato e avere, in
questo senso, una autodeterminazione.
Allora noi crediamo che una discussione su
un argomento delicato come la questione del
soldato Shalit non possa essere affrontata,
come se si discutesse di un contesto come un
giardino dell’Eden nel quale c'è qualche
cattivo che fa un’operazione criminale. Si
deve affrontare seriamente in quest’Aula
questa questione e noi abbiamo provato a
farlo anche all’indomani di quello che è
successo, ed erano presenti cittadini italiani
all’interno della Freedom flottiglia che è
stata aggredita dalle forze di sicurezza di
Israele, abbiamo provato ad aprire una
discussione su quello che accadeva per il
tentativo di varie associazioni in realtà, a
livello mondiale, di portare aiuti umanitari
all’interno dei territori ridotti nel modo in cui
dicevo prima.
Quindi riteniamo di non poter dare un voto
favorevole, pertanto daremo un voto
contrario a questa mozione perché la
riteniamo esplicitamente unidirezionale e non
capace di dare una lettura ed una indicazione
veramente per aiutare il processo di pace e
poi
ovviamente
perché
non
tiene
assolutamente conto del contesto nel quale
migliaia milioni di palestinesi oggi sono in
questa condizione ed il loro diritto da questo
punto di vista, e noi questo lo diciamo con
molta chiarezza, anche a resistere sotto
l’occupazione crediamo sia un elemento che
vada riconosciuto.
Se si deve parlare di pace bisogna mettere
nelle condizioni tutti di potersi confrontare in
quella direzione. Grazie.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere De Romanis. Ne ha facoltà.
DE ROMANIS (Pdl). Signor Presidente,
dopo il consigliere Nobile sono io ad
esprimere rammarico per avere ascoltato
certe parole.
Atti consiliari
42
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
L’intervento di Nobile è stato sulla sua
mozione che non è stata posta all’ordine del
giorno, che non era già da prima all’ordine
del giorno e che effettivamente non c’entra
nulla con la mozione presentata dal collega
Irmici.
Se vogliamo invece forzare, come vorrebbe
il consigliere Nobile, nel paragonare le due
mozioni, allora rabbrividisco, rabbrividisco
perché stiamo ponendo sul piano dei
prigionieri, probabilmente molti dei quali
terroristi, un soldato che stava svolgendo il
suo mestiere e sembra, ponendo i casi sullo
stesso piano, come di volere trattare dei
prigionieri con altri prigionieri, oltre tutto
parliamo di carcerati per dei motivi, ci
saranno poi dei processi nei confronti di
questi carcerati. Le fonti non ci sono, qui
nella mozione di Nobile, sulle torture ed i
maltrattamenti, sembrano solamente delle
opinioni personali di un consigliere o di
un’unica fonte, Palestine Monitor, che non
possiamo ritenere una fonte attendibile, ma
più che altro stiamo mettendo il discorso sul
piano di dire: “Vi diamo indietro un
prigioniero
israeliano
rapito
da
organizzazioni terroristiche in cambio di
8000 prigionieri evidentemente imprigionati
per motivi di legalità e di sicurezza da parte
di uno stato riconosciuto”.
Mi sembra come legittimare l’azione delle
organizzazioni terroristiche che rapiscono dei
militari. Mi sembra di avere sentito una
legittimazione di quella azione. Anche
esprimere parere negativo sulla mozione di
Irmici è come dire: “No, quel comandante, il
comandante Shalit, deve rimanere in carcere
finché Israele non libera gli 8000
palestinesi”! Questi sono ragionamenti che
fanno
solamente
le
organizzazioni
terroristiche. Io per questo rabbrividisco!
L’intervento del consigliere Nobile è stato
soltanto su quella mozione e non su quella di
Shalit per cui quando sarà all’ordine del
giorno ne discuteremo.
Per quanto riguarda la liberazione del
comandante Shalit siamo assolutamente a
favore della mozione del collega Irmici e ci
auguriamo che anche l’intervento della nostra
Regione
con
la
mozione,
insieme
all’intervento della Comunità
nella lotta contro il terrorismo
in Medio Oriente e non
contribuire alla liberazione
coetaneo comandante Shalit.
internazionale
internazionale
solo, possa
del giovane
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Nieri. Ne ha facoltà.
NIERI (Sel-V). Grazie, Presidente.
Avevo intenzione di partire diversamente,
però adesso ho sentito l’intervento del
collega De Romanis, oggettivamente credo
che, forse gli è sfuggito, ma ha detto una cosa
che non condivido fino in fondo, però dire
che le argomentazioni, che io ho ascoltato
con attenzione e che debbo dire mi sembra
siano state anche molto moderate, del collega
Nobile, sono equiparate alle questioni che
vengono sostenute dai terroristi mi sembra un
po’ forte, se ho capito bene.
Intanto mi sento di solidarizzare e dire
tranquillamente che io invece la tesi
sostenuta da Nobile la condivido, per cui non
so se siamo tutti qui terroristi, e rispetto a
questa mozione dico subito che il mio gruppo
voterà contro per una ragione precisa, proprio
perché io credo che il modo con cui ha
affrontato la vicenda il collega De Romanis
sia proprio un modo per non aiutare il
conflitto medio orientale e, non me ne voglia
collega Irmici, secondo me la mozione
poteva essere impostata veramente in modo
diverso e secondo me avrebbe trovato
l’unanimità del Consiglio così come le
precedenti
mozioni,
che
ovviamente
affrontano un tema diverso, non mi nascondo
dietro un dito. Però siccome Nobile ha fatto
un ragionamento che io condivido, sposo
l’argomento di Nobile e dirò solo alcune cose
per cercare di vedere se invece almeno,
Fabio, riusciamo a farci capire sulla
impostazione che riteniamo sbagliata, proprio
partendo da un dato su cui tutti quanti noi
siamo d’accordo, perché su una vicenda così
delicata, affrontata in un’Aula come questa,
ovviamente è chiaro che a tutti per prima
cosa viene spontaneo dire che da parte
palestinese si proceda alla liberazione del
soldato israeliano. Ma ci mancherebbe!
Atti consiliari
43
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
Solidarizziamo tutti con la famiglia! Però
questa vicenda medio orientale è troppo seria
e complessa per essere affrontata con prese di
posizione così tranchan proprio di questo
tipo, ed io penso che la mozione sia proprio
un modo di schierarsi in modo acritico, anche
fazioso con una sola delle parti in conflitto e
questo è sbagliato, perché questo non ci aiuta,
non aiuta il processo di pace e soprattutto,
permettetemi, non aiuta neanche ad
affrontare la liberazione
del soldato
israeliano, perché in realtà la partita è molto
complessa, perché ha ragione Fabio Nobile e
noi dobbiamo essere, ed è qui il punto che io
vi contesto, noi dobbiamo essere per la
liberazione di tutti i prigionieri politici
palestinesi e del soldato israeliano. E’ più
semplice, è più naturale!
E dobbiamo dire questo come dobbiamo
oltre tutto batterci perché siano rispettate le
convenzioni internazionali sul diritto
umanitario.
Per cui c’è un modo per affrontare in
un’Aula importante come l’Aula del
Consiglio regionale una vicenda così
complessa
come
questa,
altrimenti
ovviamente noi cerchiamo solamente di
schierarci con una parte del conflitto e questo
non ci aiuta.
Un’ultima sottolineatura rispetto alla
mozione, secondo me, collega, e penso ci sia
anche una inesattezza storica, è sbagliato il
riferimento che è contenuto nella mozione
che sostiene più o meno che l’Italia è stata
sempre amica dello Stato d’Israele. Lo è stata
quando doveva esserlo! Secondo me è
un’affermazione anche un po’ priva di
fondamenti storici perché la nostra storia
repubblicana riporta numerosi casi di governi
amici del popolo palestinese, governi a guida
socialista e a guida democristiana. Altrimenti
anche questa sottolineatura è un po’ un modo
revisionista e fazioso di interpretare la storia,
i conflitti e le vicende umane.
Per cui credo che la mozione poteva essere
impostata in modo completamente diverso,
credo che sia stato un errore da parte della
Presidenza non accorpare anche la mozione
presentata dal collega Nobile perché forse
quello ci avrebbe potuto permettere di
arrivare ad una mozione condivisa che credo
avrebbe fatto sicuramente bene alla nostra
Regione ed anche alla causa, cioè all’aspetto
della pace, del come riportare la pace in quel
territorio martoriato. Grazie
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la
consigliera Nobili. Ne ha facoltà.
NOBILI (Pdl). Grazie Presidente.
Io prendo la parola per cercare,
ambiziosamente se mi consentite, di ricreare
quel clima di serenità e di collaborazione che
ha caratterizzato quest’Aula finora.
Abbiamo premesso che oggi è una giornata
dedicata alla difesa dei diritti umani e mi pare
che questa mozione non si discosti molto
rispetto alle precedenti che abbiamo discusso.
E’ chiaro che nessuno di noi - magari
potessimo avere la possibilità e gli strumenti
- ha la pretesa adesso di risolvere il conflitto
israelo-palestinese, non è questo purtroppo il
nostro ruolo, stiamo parlando di una mozione
che tratta della liberazione del caporale
Shalit.
Collega Nobile, posso anche essere
d’accordo con lei sul fatto che forse era più
opportuna l’unificazione, ma così non è stato,
e proprio perché stiamo discutendo di due
mozioni simili ma diverse, non vorrei che
nella sovrapposizione di queste due situazioni
poi in realtà si facesse uno scivolone.
Io ho apprezzato la sottolineatura che ha
fatto il consigliere Nieri - o forse il
consigliere Nobile, non ricordo - ribadendo
un detto storico che è l’autodeterminazione
dei popoli. L’ha detto Cavour forse per
primo, quando abbiamo provato a creare
l’unità d’Italia, allora qui è chiaro che il
problema è il conflitto, il problema come
sempre è la guerra, la iattura è che due popoli
sono stati, forse al di là della loro volontà,
forzatamente messi vicini, ma oggi non
stiamo parlando di questo, quindi non vorrei
che dei concetti o anche dei preconcetti che
vengono dalle nostre formazioni diverse,
dalle nostre culture a volte diverse, possano
abbassare quel clima di civiltà e di alto
livello che finora si era creato.
Quindi l’invito anche ai colleghi della
Atti consiliari
44
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
minoranza è di votare per la liberazione del
caporale perché, nel momento in cui ci sarà
un’altra mozione, in quel momento vedremo
cosa fare. Grazie
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Bonelli. Ne ha facoltà.
BONELLI (Verdi). Consigliere Irmici, se lei
fosse ministro degli esteri della Repubblica
italiana, con questo documento, molto intriso
di politica, e premetto che io ero inizialmente
intenzionato a votare a favore, avrebbe già
determinato un incidente diplomatico molto
molto grande. Per quale ragione? Perché la
situazione che si trova in quel contesto è una
situazione complicata, molto complicata, di
un conflitto che tutte le diplomazie
internazionali da anni stanno cercando di
dirimere.
Per esempio io sono critico nella stessa
misura che lei ha espresso su Hamas e su
come Hamas ha messo in disparte l’ala
rappresentativa di Abu Mazen in Palestina e
su cui i palestinesi devono ragionare, ma non
si possono non considerare le decine e decine
di risoluzioni dell’Onu che condannano lo
Stato di Israele per l’uso di armi non
utilizzabili in base alla diplomazia - sono le
bombe al fosforo, sono le centinaia di
migliaia di persone rimaste uccise in quel
contesto -, vede, allora se veramente
vogliamo fare un’operazione giusta nei
presupposti che penso che lei si è posto,
dovrebbe fare alcune modifiche quando parla
di “sentimento incrollabile di amicizia”.
Noi non dobbiamo essere religiosi nella
politica estera perché se c’è qualcosa di
incrollabile, allora vuol dire che c’è il dogma
della religione, c’è l’integralismo! Capisce,
consigliere Irmici? Vuol dire che c’è un
integralismo! Di incrollabile in politica, e
nella politica estera, non ci può essere
nessuno, perché se c’è qualcuno che usa le
bombe al fosforo e c’è una questione che
riguarda Sabra e Shatila, tutto ciò che è
accaduto in questi anni - e non dimentico
Hamas perché sono d’accordo con lei - allora
però lei dovrebbe dire, in cuor suo, se oggi
vuole fare un’operazione politica oppure si
pone l’obiettivo di raggiungere l’unanimità
nel dire “Hamas liberi il soldato Shalit”.
Perché di incrollabile non c’è nulla, gli
Stati sbagliano e in questo caso non lo
diciamo noi, lo dicono le risoluzioni dell’Onu
che Israele ha sbagliato. Qual è allora il
punto? E’ che evidentemente non è molto
equilibrata la sua mozione.
Io non voterò mai contro perché nel
momento in cui si chiede la liberazione di
una persona per me prevale quello, vale la
libertà della persona, però il punto che
sottopongo alla sua coscienza è se lei vuol far
prevalere la questione della libertà della
persona oppure il dato politico di un giudizio
che è incrollabile, incontestabile e acritico.
Guardi che nemmeno il Dipartimento di
Stato americano ha una posizione acritica nei
confronti dell’atteggiamento di Israele, ad
esempio nell’ultimo conflitto dove sono state
utilizzate le bombe al fosforo. Allora se lei
facesse l’atto, giusto, di eliminare quella
parte e di chiuderla all’interno di un quadro,
per quanto mi riguarda anche con la
condanna del movimento di Hamas e l’uso,
per me inaccettabile, delle persone kamikaze,
penso che lei farebbe cosa buona e giusta. Se
invece intende proseguire, è chiaro che io
non mi sento di votare contro, ma non mi
sento nemmeno di partecipare al voto di una
mozione che è una mozione prettamente
politica che non affronta il tema vero della
liberazione di questi soldati.
PRESIDENTE. Mi scusi, consigliere Bonelli.
Prego i colleghi di fare silenzio e di stare
seduti. Prego.
BONELLI (Verdi). Per concludere, l’invito
che faccio al consigliere Irmici è questo,
penso di essere stato chiaro. Non mi sento di
votare contro una mozione che chiede la
liberazione di una persona, è chiaro che non
parteciperò al voto e uscirò dall’Aula, però
francamente, consigliere, ci pensi un attimo
perché impostare una mozione in questa
maniera non va bene.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Peduzzi. Ne ha facoltà.
Atti consiliari
45
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
PEDUZZI (Fds). Soltanto una brevissima
dichiarazione di voto, per sottolineare il fatto
che a fronte di una intenzione di questa
mozione, per come è posta, per come la si è
scritta, per come impegna soprattutto al
rinnovo incrollabile sui sentimenti di
amicizia di uno stato in conflitto con un
popolo, io penso che rischia di essere
controproducente. Quindi non mi sento di
poter votare a favore di questa mozione,
anche perché nella sostanza non aiuterà
neanche l’obiettivo che si era prefissata,
quello della liberazione del soldato. Grazie.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Miele. Ne ha facoltà.
MIELE A. (LRP). Grazie, Presidente.
Io intervengo a titolo personale su una
questione rispetto alla quale voglio
ringraziare il collega Irmici per aver
presentato una mozione che si rivolge, credo
essenzialmente, all’auspicio di liberare una
persona prigioniera di Hamas.
Poi però lui colloca questa sua posizione,
questo suo auspicio nell’ambito di un
conflitto
israeliano-palestinese
che
è
ovviamente ben più complesso della vicenda
del soldato israeliano. Noi qui, e Irmici,
siamo all’interno del Consiglio regionale, che
in precedenza si è caratterizzato per attività di
grande solidarietà con i popoli israeliano e
palestinese. Il Presidente Storace qualche
anno fa fu protagonista di un viaggio in
occasione dell’ultima intifada, nel 2001,
recandosi a Betlemme anche per porgere al
Sindaco di Betlemme l’iniziativa del
gemellaggio della nostra Regione Lazio con
quella città palestinese dove è nato Gesù
Bambino.
Noi da quel momento in poi, da dieci anni,
teniamo un’iniziativa di solidarietà e di pace,
il Concerto per la Vita e per la Pace che
anche quest’anno svolgeremo nella Chiesa
della Natività, in quel di Gerusalemme, in
omaggio agli amici israeliani.
Però qui noi non possiamo sottacere che il
problema della pace in Israele e in Palestina
si può e si deve risolvere dopo aver risolto i
problemi che sono sotto gli occhi del mondo,
che sono la realizzazione di un muro che è il
muro della vergogna e poi quello
dell’insediamento dei villaggi, che sono
intere città, sulle colline del territorio
palestinese. Questo problema va risolto e
denunciato
all’opinione
pubblica
internazionale da un Consiglio regionale
come è il nostro, se noi vogliamo essere
veramente uomini di pace, perché si porta
avanti la pace solo nel momento in cui si dice
la verità, e la verità è che il popolo
palestinese non può continuare a subire
presenze di muri e di insediamenti abusivi sul
proprio territorio.
Questa è una rivendicazione persino delle
settimane scorse, allorquando i due popoli, i
due rappresentanti di questi Paesi, gli
israeliani e i palestinesi, per iniziativa del
Presidente degli Stati Uniti Obama si sono
riuniti e hanno dovuto interrompere i colloqui
perché nel mentre si discuteva della
possibilità di collocare questi due Paesi
finalmente in uno scenario di pace
continuavano imperterrite le occupazioni dei
territori palestinesi con gli insediamenti.
Noi abbiamo visionato e visto anno dopo
anno quali sono state le sofferenze di un
popolo e di interi paesi resi prigionieri dal
muro! Non si possono rendere prigioniere
intere città. Per cui anche la istanza a liberare
un soldato israeliano si inserisce in un clima
che bisogna vivere andando in Palestina e in
Israele. E si può comprendere perfettamente
che un’istanza estremamente giusta e che noi
dobbiamo rendere fortissima non può, invece,
collocarsi in un contesto di un conflitto ben
più ampio rispetto a quello che noi
rappresentiamo con la semplice mozione che
ha presentato il collega Irmici, che
naturalmente io voterò. Però con grande
franchezza il collega Irmici deve riconoscere
- dovremo un giorno dire in questo Consiglio
regionale la verità - che un popolo non si può
rendere prigioniero con un muro, con gli
insediamenti e con le angherie degli israeliani
nei confronti di un popolo inerme come
quello palestinese.
Questa è la verità che io posso portare qui a
testimonianza dopo dieci anni ininterrotti di
viaggi fatti di solidarietà e di pace, con
46
Atti consiliari
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
protagonista anche la Regione Lazio con
interventi numerosissimi, che però non ci
esime dal dire le cose che io sto dicendo,
perché questa è la verità purtroppo.
Se noi vogliamo continuare a essere amici,
come lo siamo, degli israeliani queste cose
gliele dobbiamo dire chiare e forti. Solo così
noi possiamo contribuire a rendere la pace
qualche cosa di concreto. Sottacere queste
cose significa far perpetuare questo stato di
cose per tanti anni ancora, con tante vittime,
tra cui anche il prigioniero israeliano del
quale invece noi auspichiamo la liberazione.
Votazione
PRESIDENTE. Grazie, collega Miele. Se
non ci sono altri interventi dichiaro chiusa la
discussione
La pongo in votazione la mozione n. 31.
ha facoltà.
FORTE, Assessore. Come consigliere
assessore. Grazie Presidente.
Volevo solo dire, siccome ho sentito che è
stata chiesta, addirittura come argomento
prioritario, la discussione della mozione n.
20:
“Contrarietà all’innalzamento della
soglia dell’handicap all’85 per cento”…
PRESIDENTE. Collega Forte, è un punto
successivo. Quando ci arriviamo ne parliamo.
FORTE, Assessore. Scusi Presidente, sono
qui da stamattina. Volevo sottolineare una
questione. Ho sentito che si voleva porre
come
prioritaria,
nell’ambito
della
discussione, una mozione di cui chiedo il
ritiro, perché stiamo parlando della
contrarietà all’innalzamento della soglia
dell’handicap.
(Il Consiglio approva a maggioranza)
(Interruzione del consigliere Nieri)
(Applausi)
*****
Mozione n. 11 del giorno 3 giugno 2010,
proposta dai consiglieri Nieri, Zaratti,
Maruccio, Bucci, Tedeschi, Peduzzi,
Nobile,
Rodano,
Celli,
Romanzi,
Moscardelli, Di Carlo, Mei, Bonelli,
concernente: “richiesta di interventi in
relazione all’attacco israeliano alla
Freedom flottiglia”
(Allegato n. 8)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno, al punto
4, reca: Mozione n. 11 del giorno 3 giugno
2010, proposta dai consiglieri Nieri, Zaratti,
Maruccio, Bucci, Tedeschi, Peduzzi, Nobile,
Rodano, Celli, Romanzi, Moscardelli, Di
Carlo, Mei, Bonelli, concernente: “Richiesta
di interventi in relazione all’attacco israeliano
alla Freedom Flottiglia”.
E’ aperta la discussione…
C’è una mozione, consigliere Nieri, che si
chiama mozione n. 20, di cui è stata chiesta
una discussione prioritaria…
(Interruzione di un consigliere)
PRESIDENTE. Collega Forte, per favore!
FORTE, Assessore. Volevo soltanto dire che
questa questione si riferisce ad un dibattito
che c’è stato questa estate, e che poi il
Governo non ha fatto più l’innalzamento
all’85 per cento. Siccome si trova tra gli
argomenti prioritari, volevo chiedere ai
presentatori il ritiro. Tutto qua, Presidente,
una cosa normalissima!
PRESIDENTE. Ringraziamo l’assessore
Forte. Quando arriveremo al punto 17 i
colleghi prenderanno in considerazione la sua
richiesta.
Discussione generale
(Interruzione dell’assessore Forte)
Ha chiesto di parlare l’assessore Forte. Ne
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Nieri per illustrare la mozione..
Atti consiliari
47
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
Ne ha facoltà.
NIERI (Sel-V). Signor Presidente, vogliamo
fare una discussione molto veloce, dirò poche
cose. Mi dispiace non vedere più il collega
presentatore della mozione precedente.
Chiedo al consigliere Miele di vedere come
queste due cose sono strettamente legate.
Dobbiamo cercare di capire come fare per
non far passare troppo tempo, perché poi
perde l’attualità non della storia, ma della
cronaca, perché parliamo del fatto che è
avvenuto il 30 maggio. Però questa è
un’occasione, in considerazione di come è
andato il dibattito della mozione precedente,
per fare una votazione unanime, nel senso
che in precedenza qualcuno di noi ha votato
contrario perché abbiamo visto una
dimensione troppo di parte della mozione
precedente. In questo caso, invece, stiamo
parlando di un’azione che ha un carattere di
pace, ci riferiamo all’intervento umanitario
che è stato fermato bruscamente anche con
morti e feriti.
La flottiglia era formata da un cargo di
cinque imbarcazioni, all’interno di queste
imbarcazioni c’erano 10.000 tonnellate di
aiuti umanitari, centinaia di attivisti per i
diritti umani di varie nazionalità, tra cui
anche italiani, diciassette eurodeputati e un
superstite dell’olocausto, per cui stiamo
parlando indubbiamente di una azione di
pace, la mozione che ho presentato insieme a
Filiberto Zaratti è evidente che sta fuori
tempo massimo, ma questo non dipende da
noi, noi abbiamo provato a farla nel modo più
equilibrato possibile, nel senso che riteniamo
che il fatto sia stato di una gravità che a
questo punto voglio solamente leggere un
passaggio e chiudo qui: “Siamo stati
aggrediti in acque internazionali, sono stato
sequestrato due volte e picchiato. Quando ho
chiesto di parlare con un avvocato non ci
hanno dato da bere. La testimonianza di
un’infermiera australiana mi ha informato
che diversi cadaveri sono stati trovati nei
bagni con un colpo alla nuca. Mi meraviglio
che l’Italia non abbia condannato l’azione
israeliana”. Sono le parole non di un famoso
estremista di sinistra, oppure per dire
qualcosa ancora di peggio, come è stato
chiamato prima il collega Fabio Nobile, ma
sono le parole di Manolo Luppichini, regista
e autore di diverse inchieste televisive che il
30 maggio si trovava appunto su una
imbarcazione della Freedom Flottiglia
mentre questa si stava dirigendo verso la
Striscia di Gaza per portare aiuti umanitari.
Per cui è una mozione che, anche se fuori
tempo
massimo,
ha
un
carattere
completamente umanitario e impegna la
Giunta soprattutto a inviare, di fatto, e qui
siamo ancora nei tempi, rimostranze formali
al Governo israeliano ovviamente attraverso
il nostro Governo nazionale. L’invito, anche
in considerazione del precedente voto, con
alcune sofferenze che sono state anche
annunciate qui in Consiglio, è che credo
sarebbe importante un voto favorevole a
questa mozione.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Fiorito. Ne ha facoltà.
FIORITO (Pdl). Non volevo intervenire in
controtendenza con il collega Nieri che ha
aperto un argomento che io avrei cercato di
posporre. Possiamo pure regolarci sposando
la discussione che è stata fatta ovviamente
sulla questione israeliana palestinese,
millenaria, e quindi io non vorrei oggi, in un
clima come questo, trovare motivi di
contrasto piuttosto che quelli di unione che
abbiamo trovato. In realtà in Consiglio si era
raggiunta anche una certa capacità di
riproporre quella votazione che abbiamo fatto
precedentemente per l’inserimento della
questione di Asia Bibi all’ordine del giorno e,
credo anche con i colleghi dell’opposizione,
di cercare di anticipare e discutere almeno
queste due subito, questa e quella sull’Istituto
Rossellini sulla quale credo anche l’assessore
abbia un parere favorevole.
Quindi scusandomi con il consigliere Nieri
dico che la nostra proposta è di discutere
quelle due mozioni, che penso possano essere
approvate, anche quelle, unanimemente e poi
magari posporre una discussione che
potrebbe
essere
più
complessa
immediatamente dopo.
48
Atti consiliari
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
Rinvio
PRESIDENTE. Grazie, collega Fiorito. Non
ci sono altri interventi.
Pongo in votazione la proposta del collega
Fiorito di posporre la discussione.
(Il Consiglio approva)
Per cui credo che sarebbe un errore grave
perdere una particolarità di questa natura e
oltretutto si sottrarrebbe a tanti giovani la
possibilità di intraprendere un’attività su un
settore di punta della nostra Regione e anche
del nostro Paese. Grazie.
PRESIDENTE. Ha chiesto di
l’assessore Sentinelli. Ne ha facoltà.
parlare
Grazie collega Fiorito, grazie collega Nieri.
*****
Mozione n. 13 del giorno 3 giugno 2010,
proposta dai consiglieri Nieri, Rodano,
Moscardelli, Peduzzi, Zaratti, Bucci,
Berardo, concernente: pericolo di chiusura
dell’Istituto di Stato per la cinematografia
e la televisione “Roberto Rossellini”
(Allegato n. 9)
Discussione generale
PRESIDENTE. L’ordine del giorno, al punto
5, reca: Mozione n. 13 del giorno 3 giugno
2010, proposta dai consiglieri Nieri, Rodano,
Moscardelli, Peduzzi, Zaratti, Bucci,
Berardo, concernente: “Pericolo di chiusura
dell’Istituto di Stato per la cinematografia e
la televisione “Roberto Rossellini””.
Ha chiesto di parlare il consigliere Nieri per
illustrare la mozione. Ne ha facoltà.
NIERI (Sel-V). Signor Presidente, abbiamo
già parlato anche con l’assessore.
Stiamo parlando dell’Istituto di Stato per
cinematografia e televisione “Roberto
Rossellini”. E’ ovvia l’importanza di questo
Istituto, tenendo conto che ha una specificità
particolare, unica oltretutto, non solo nella
nostra Regione ma credo proprio in gran
parte del nostro Paese.
L’industria
cinematografica
italiana
rappresenta una delle realtà produttive più
innovative qui nel Lazio e la preoccupazione
da parte dell’Istituto è che possa perdere
questa particolare specificità che da
quarant’anni - così come recita la mozione forma tecnici impiegati con ottimi risultati in
tutti i settori della filiera audiovisiva.
SENTINELLI, Assessore. Signor Presidente,
signori consiglieri, la mozione del 3 giugno
del 2010 riguarda l’Istituto Rossellini che,
dopo la legge della Gelmini, si è trasformato.
L’Istituto Rossellini era un Istituto
professionale di Stato per la cinematografia e
la televisione, a seguito della nuova legge
l’Istituto
Rossellini
risulta
Istituto
professionale settore industria e artigianato,
Istituto professionale settore industria e
artigianato per le produzioni industriali e
Istituto professionale settore servizi. Non ha
disperso la tipologia dei propri insegnamenti,
ma chiede, coerentemente con gli indirizzi
preesistenti, con una nota che è stata inviata
sia alla Provincia che alla Regione che
all’Ufficio
scolastico
regionale,
la
trasformazione in liceo.
L’Istituto Rossellini risponde per la
Regione ai parametri di 799 alunni, quindi
sopra i limiti minimi e sotto i limiti massimi
della legge Gelmini. Per quanto riguarda
l’iter è già iniziato, non è ancora terminato, la
Regione ha espresso un parere positivo
perché ha visualizzato, andando proprio sul
posto, come questo Istituto sia dotato di
spazi, di attrezzature, oltre ad avere una storia
particolare alle spalle, infatti è l’unico istituto
cinematografico nella Regione Lazio, ha
anche una serie di strutture che altrimenti
andrebbero perse.
La trasformazione in liceo per la
cinematografia darebbe un’importanza a
questo Istituto, seguitando, sempre lo stesso,
a produrre. E’ l’unico istituto del Lazio che
produce cineasti, tecnici per la televisione e
tecnici per la cinematografia.
Il percorso però non è ancora finito perché
la sottoscritta non è ancora in possesso della
delibera della Provincia di Roma che doveva
Atti consiliari
49
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
autorizzare questo passaggio, delibera che è
in ritardo rispetto alle altre Province, senza la
quale non è possibile attivare questa
procedura. Il successivo passaggio sarà
l’Ufficio scolastico regionale che darà l’input
definitivo a questa trasformazione dal
prossimo anno.
Penso di essere stata abbastanza esauriente.
Grazie.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Brozzi. Ne ha facoltà.
BROZZI (LRP). Signor Presidente, colleghi,
ringrazio a nome personale, e quindi della
Lista Polverini, la sensibilità dimostrata dai
capigruppo Fiorito e Storace con questo gesto
di umanità e quindi non soltanto sulla
situazione irachena ma anche su questa
cristiana, quindi della nostra religione e della
nostra tradizione. Grazie a tutti.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la
consigliera Rodano. Ne ha facoltà.
RODANO (Idv). Molto rapidamente, penso
che
le
parole
dell’assessore
siano
rassicuranti, quindi volevo esprimere un
apprezzamento
anche
per
l’interesse
dell’assessore che si è recato sul posto. Lì c’è
un problema, assessore, che io sottolineo alla
sua attenzione e che è anche sottolineato
dalla mozione, cioè che nell’ambito della
riorganizzazione non vengano persi alcuni
profili, alcune competenze che questi
ragazzini ottengono attraverso gli studi
dentro l’Istituto Rossellini, e che dovrebbero
cercare - e sarebbe interesse, io credo, anche
nostro, del territorio - di rimanere anche
all’interno della trasformazione in liceo,
perché la preoccupazione era che la
trasformazione in liceo non li costringa
soltanto ai profili nazionali e che quindi
debbano perdere una serie di professionalità e
di possibilità di sbocchi occupazionali anche
che l’Istituto Rossellini ha, perché è uno
degli istituti che sforna non disoccupati e che
sarebbe quindi utile mantenere. Questo è il
senso della mozione, sollecitavo la sua
attenzione attorno a questo tema. Grazie.
Votazione
PRESIDENTE.
mozione n. 13.
Pongo
in
votazione
la
(Il Consiglio approva all’unanimità)
*****
Mozione n. 120 proposta dai consiglieri
Tarzia, Miele G., Miele A., Galetto, Nieri,
Peduzzi, Nobile, Tedeschi, Berardo,
D’Ambrosio, Bonelli, Cetrone, Perilli,
Parroncini, Palmieri, Rauti, Bernaudo,
D’Aguanno, Melpignano, Vicari, Paris,
D’Annibale, Montino, Saponaro, Pascucci,
Perazzolo,
Ponzo,
concernente:
“Condanna a morte di Asia Bibi”
(Allegato n. 10)
Iscrizione all’ordine del giorno, discussione
e votazione
PRESIDENTE. Come richiesto dal collega
Fiorito pongo in votazione l’inserimento e la
contestuale anticipazione della discussione
della mozione su Asia Bibi.
(Il Consiglio approva)
E’ aperta la discussione sulla mozione n.
120.
Ha chiesto di parlare la consigliera Tarzia
per illustrare la mozione. Ne ha facoltà.
TARZIA (LRP). Grazie, Presidente.
Voglio ringraziare il Presidente, i
Capigruppo e tutto il Consiglio per aver
dimostrato sensibilità e intelligenza nel
cogliere come ci sono tematiche importanti
che devono essere accolte trovando una
soluzione anche quando ci possono essere
problemi tecnici di regolamento. Quest’Aula
ha dato un grande segnale di attenzione,
sicuramente, a problematiche così ampie,
così estese, così coinvolgenti per tutto il
panorama nazionale quale la questione
inerente la pena di morte.
Già in questa mattinata sono stati affrontati
altri casi in cui la vita umana è minacciata, la
Atti consiliari
50
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
questione che riguarda la mozione da me
presentata, ma sottoscritta da molti colleghi
di maggioranza e opposizione, va in questa
direzione, vogliamo affiancarci al grido di
allarme che si leva un po’ da tutte le parti del
mondo nei confronti della difesa della vita,
della dignità umana e dei diritti umani, che
per nessun motivo possono essere calpestati,
per nessun motivo possono essere passati in
secondo piano rispetto a tante esigenze pur
reali, concrete e pregnanti, come possono
essere quelle della vita politica di ogni Paese.
Quando si fa una politica per il bene
comune si fa una politica per ogni singolo
cittadino, di qualsiasi religione sia, a
qualsiasi etnia appartenga, qualunque siano i
suoi convincimenti e le sue radici
antropologiche, culturali e religiose. Questo è
il segnale che vuole dare questo Consiglio
regionale, quando si mette la persona al
centro si vogliono garantire i diritti umani, si
garantisce nel contempo la democrazia,
perché una democrazia veramente laica
poggia le sue radici nei diritti umani proprio
come fondamento stesso della democrazia. In
questo il nostro Paese è avvantaggiato, è un
Paese che ha tante volte dato segnali
importanti, veramente di avanguardia rispetto
a un concetto di umanità vera, che sono stati
poi seguiti da altri Paesi. Ebbene, la
mobilitazione che c’è nel nostro Paese a
livello nazionale su questa questione della
pena di morte noi vogliamo riportarla in
quest’Aula proprio perché sappiamo il valore
e il peso che può avere una decisione di un
Consiglio regionale qual è quello del Lazio.
Asia Bibi è una donna pachistana cristiana
attualmente detenuta in attesa di esecuzione
in una prigione in Pakistan. Le ragioni
dell’arresto e della condanna in realtà oggi
non risultano completamente chiare. La
donna sembra essere stata condannata a
morte fondamentalmente perché cristiana.
Pronunce che non si sa nemmeno se sono mai
avvenute, e mi riferisco a frasi pronunciate
nei confronti di Maometto in tono
irrispettoso, non possono giustificare in alcun
modo comunque una condanna a morte da
parte di uno Stato sovrano.
Sappiamo che l’Italia si sta muovendo
attraverso il nostro Ministro degli affari
esteri, ma anche in Pakistan ci sono diversi
gruppi che non condividono questa condanna
di Asia.
Asia è prigioniera e la grazia che era stata
richiesta per il momento è stata congelata,
quindi non c’è stata una risposta per giungere
ad una assoluzione piena e immediata.
Ricordiamo che è in carcere da un anno e
mezzo. Si apriranno nuove indagini e nuovi
processi, ma questo è quello che potrà darle
veramente una possibilità alla fine. E noi
siamo favorevoli al processo proprio perché
vogliamo che Asia sia dichiarata innocente
una volta per tutte, senza alcuna macchia e
senza ambiguità. Questo anche per
disinnescare delle polemiche sollevate da
estremisti islamici che non sono condivise da
larghi settori della società civile, inclusi molti
musulmani.
Quindi è un cammino che si sta facendo per
il dialogo e la giustizia, un cammino nel
quale la nostra Regione vuole farsi sentire,
vuole dare la voce ad Asia Bibi. Sicuramente,
come Sakineh, è una donna tra tante che non
ha voce se non quella delle persone, della
società, delle istituzioni che possono darle
voce. Dunque la mozione richiede che si
intraprenda ogni utile iniziativa per
sensibilizzare l’Ambasciata del Pakistan in
Italia al fine di scongiurare la condanna a
morte di Asia Bibi e di sostenere il Governo
italiano, in particolare il Ministro Frattini,
nell’azione diplomatica intrapresa ad
annullare detta condanna a morte.
Voglio ringraziarvi ancora davvero. Credo
si sia scritta una bella pagina oggi in questo
Consiglio regionale, dove siamo stati capaci
come uomini e donne di cuore e di mente di
superare un ostacolo tecnico per arrivare a
una decisione importante e condivisa.
Grazie, Presidente.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la
consigliera Rodano. Ne ha facoltà.
RODANO (Idv). Presidente, rapidamente
soltanto per esprimere il voto favorevole a
questa mozione, tenendo conto di un punto oltre naturalmente al tema del tentativo di
Atti consiliari
51
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
salvare la vita ad una donna che è incarcerata
non si sa bene come, che si dice abbia subìto
violenza - che riguarda un tema molto
rilevante su cui bisognerebbe che noi
riflettessimo, e cioè quello del reato di
blasfemia.
C’è una campagna nel mondo per chiedere
l’abolizione ovunque del reato di blasfemia,
che sembrerebbe essere la causa della sua
prigionia, in quanto lei essendo cristiana
sarebbe blasfema nei confronti dell’Islam. E
questo in Pakistan, non stiamo in
Afghanistan, cioè stiamo teoricamente in un
Paese, diciamo, “alleato”. Quindi vale come
per l’Iraq l’attenzione che noi dobbiamo
porre a tutte le questioni che riguardano
libertà, laicità, laicità dello Stato, libertà
religiosa, libertà di opinione, perché queste
sono questioni che sembrano riguardare altri
ma poi spesso finiscono per riguardare anche
noi, i nostri comportamenti, il modo in cui
noi ci comportiamo, il tipo di dibattito che
conduciamo, anche il tipo, spesso, di
pubblicistica con cui si va sui giornali.
Quindi il riferimento che si fa nella mozione
all’abolizione del reato di blasfemia, su cui
c’è una campagna in tutto il mondo - credo
che sia sostenuta anche da “Nessuno tocchi
Caino” questa questione - credo che sia
particolarmente rilevante e quindi volevo
segnalare il mio voto favorevole. Grazie.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la
consigliera Rauti. Ne ha facoltà.
RAUTI (Pdl). Signor Presidente, intanto sono
contenta del fatto che si sia ritrovato su
questa questione, che non è un argomento,
ma è una questione, una unità di intenti e una
comune sensibilità.
Voglio dire che, senza strategie precise, ma
casualmente - ma talvolta la causalità è più
sincera, più gentile -, questo alla fine è
diventato un Consiglio sui diritti umani. Per
fortuna abbiamo trovato intese trasversali,
che è qualcosa di più delle intese
semplicemente bipartisan, sono quindi
particolarmente contenta del clima e
dell’operato dell’assemblea di oggi e volevo
sottolinearlo.
Per quanto riguarda l’oggetto in
discussione, è evidente che noi andiamo ad
affrontare, sia pure sotto un’altra angolatura
geografica e anche contestuale, però, in un
certo senso, una questione molto simile,
quella che attiene sempre - quindi ritorna - la
condizione femminile.
Nel caso di Asia Bibi - per il quale ci siamo
già spesi, almeno in termini di comunicati, di
dichiarazioni, in qualche modo di assunzione
di responsabilità e di intenti - la situazione è
probabilmente più favorevole rispetto a
quella di Sakineh, ma questo nulla toglie alla
nostra obbligatoria e doverosa attenzione,
nulla toglie a quello che come Consiglio
possiamo fare e chiedere anche alla Giunta di
intraprendere in termini di iniziative.
Io non entro nel merito della questione
strettamente religiosa, perché questo attiene
più alla coscienza individuale, però voglio
porre questa nostra riflessione sul piano più
alto, che è quello appunto delle libertà
fondamentali, dei diritti fondamentali, dei
diritti umani e aggiungerei anche delle libertà
femminili. Vedere in televisione le immagini
di una donna costretta a dire “non ho
bestemmiato” o “sono fedele al profeta” con
parole
disperate,
talune
strappate
probabilmente, è qualcosa comunque che
credo, a prescindere dal proprio credo
religioso, anzi sono convinta non possa
lasciare indifferenti. Non lascerà indifferente
questa
maggioranza,
non
lascerà
evidentemente indifferente questo Consiglio,
non lascia indifferente, per quello che conta,
la mia persona, io mi auguro che questa
nostra - a questo punto voglio dire “nostra”,
tra l’altro sono tra i firmatari - mozione trovi
in questa Aula il dovuto consenso. Grazie
Votazione
PRESIDENTE. Pongo
mozione n. 120.
in
votazione
(Il Consiglio approva all’unanimità)
*****
Sui lavori del Consiglio
la
Atti consiliari
52
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Bonelli. Ne ha facoltà.
BONELLI (Verdi). Signor Presidente, la
Conferenza dei capigruppo ieri ha deciso
all’unanimità di rinviare il punto relativo alla
delibera di iniziativa popolare sui rifiuti
perché c’è un approfondimento dal punto di
vista giuridico che doveva essere fatto. Si era
preso questo impegno e penso che i colleghi
qui ne siano testimoni, io vorrei evitare che
questa delibera fosse portata avanti perché
c’è un tempo statutario previsto dei sei mesi
entro i quali affrontare la discussione in Aula
di questa delibera.
Adesso non voglio entrare nel merito, però
siccome riteniamo che la raccolta delle firme,
anzi non riteniamo, dal punto di vista
giuridico si sia svolta nel rispetto della
legislazione nazionale - non voglio aprire
questo
punto
che
è
stato
già
abbondantemente discusso -, per consentire
agli uffici di rientrare nel merito della
questione e fare in modo che la prossima
settimana possa arrivare la delibera con una
valutazione più compiuta e coerente con il
quadro della legislazione nazionale in materia
di raccolta delle firme di iniziativa popolare,
chiedo, come del resto deciso nella
Conferenza dei capigruppo, che questa
delibera sia ritirata dall’ordine del giorno per
arrivare ad un nuovo approfondimento e
quindi a una nuova valutazione e quindi,
nella prossima settimana, al nuovo
inserimento di questa delibera all’ordine del
giorno.
PRESIDENTE. Collega Bonelli, poiché sono
arrivate delle opinioni non convergenti su
questa sua proposta, sospendo il Consiglio
per un’ora. Riprenderemo i lavori alle ore
16,15.
La seduta è sospesa.
(La seduta è sospesa alle ore 15,15 e
riprende alle ore 16,25)
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
ABBRUZZESE
PRESIDENTE. La seduta riprende.
Proposta di deliberazione consiliare n. 14
del giorno 5 novembre 2010, di iniziativa
del Consigliere Abbruzzese, nella qualità
di Presidente del Consiglio regionale,
concernente: “Verifica della regolarità
formale (ex art. 9 l.r. 63/1980). Proposta di
legge regionale in data 18 giugno 2010, di
iniziativa del Consiglio provinciale di
Frosinone, concernente: “modifiche ed
integrazioni alla legge regionale n. 21
dell’11 agosto 2009 (misure straordinarie
per il settore edilizio ed interventi per
l’edilizia residenziale sociale)””
(Allegato n. 11)
Votazione
PRESIDENTE. L’ordine del giorno, al punto
6, reca: Proposta di deliberazione consiliare
n. 14 del giorno 5 novembre 2010, di
iniziativa del Consigliere Abbruzzese, nella
qualità di Presidente del Consiglio regionale,
concernente: “Verifica della regolarità
formale (ex art. 9 l.r. 63/1980). Proposta di
legge regionale in data 18 giugno 2010, di
iniziativa del Consiglio provinciale di
Frosinone, concernente: “modifiche ed
integrazioni alla legge regionale n. 21 dell’11
agosto 2009 (misure straordinarie per il
settore edilizio ed interventi per l’edilizia
residenziale sociale)”.
Su questa delibera c’è il parere positivo dei
nostri Uffici e dell’Ufficio di Presidenza.
Pongo in votazione la regolarità formale.
(Il Consiglio approva all’unanimità)
*****
Proposta di deliberazione consiliare n. 15
del giorno 5 novembre 2010, di iniziativa
del Consigliere Abbruzzese, nella qualità
di Presidente del Consiglio regionale,
concernente: “verifica della regolarità
formale (ex art. 9 l.r. 63/1980) - Proposta
di legge regionale in data 21 settembre
2010, di iniziativa del Consiglio provinciale
di Frosinone, concernente: “modifiche ed
53
Atti consiliari
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
integrazioni alla legge regionale n. 13 del 6
agosto 2007 (organizzazione del sistema
turistico laziale)””
(Allegato n. 12)
Votazione
PRESIDENTE. L’ordine del giorno, al punto
7, reca: Proposta di deliberazione consiliare
n. 15 del giorno 5 novembre 2010, di
iniziativa del Consigliere Abbruzzese, nella
qualità di Presidente del Consiglio regionale,
concernente: “verifica della regolarità
formale (ex art. 9 l.r. 63/1980) - Proposta di
legge regionale in data 21 settembre 2010, di
iniziativa del Consiglio provinciale di
Frosinone, concernente: “modifiche ed
integrazioni alla legge regionale n. 13 del 6
agosto 2007 (organizzazione del sistema
turistico laziale)””.
Pongo in votazione la regolarità formale.
Rinvio
PRESIDENTE. L’ordine del giorno, al punto
10, reca: Proposta di deliberazione consiliare
n. 18 del giorno 5 novembre 2010, di
iniziativa del Consigliere Abbruzzese, nella
qualità di Presidente del Consiglio regionale,
concernente: “Verifica della regolarità
formale (ex art. 9 l.r. 63/1980) - Proposta di
legge regionale di iniziativa popolare in data
23 dicembre 2009, concernente: proposta di
modifica della legge regionale Lazio 9 luglio
1998, n. 27 "disciplina regionale della
gestione dei rifiuti".
Su questo argomento la Conferenza dei
capigruppo, diciamo quasi all’unanimità, ha
chiesto la sospensione dell’esame della
proposta per rinviarla agli Uffici. Quindi
prima l’inversione e poi l’approvazione del
rinvio.
Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si
astiene?
(Il Consiglio approva all’unanimità)
(Il Consiglio approva all’unanimità)
*****
Inversione dell’ordine del giorno
PRESIDENTE. Propongo a questo punto
l’inversione dell’ordine del giorno per quanto
riguarda il punto n. 10.
La pongo in votazione.
(Il Consiglio approva all’unanimità)
*****
Proposta di deliberazione consiliare n. 18
del giorno 5 novembre 2010, di iniziativa
del Consigliere Abbruzzese, nella qualità
di Presidente del Consiglio regionale,
concernente: verifica della regolarità
formale (ex art. 9 l.r. 63/1980) - Proposta
di legge regionale di iniziativa popolare in
data 23 dicembre 2009, concernente:
proposta di modifica della legge regionale
Lazio 9 luglio 1998, n. 27 "disciplina
regionale della gestione dei rifiuti"
(Allegato n. 13)
Propongo la sospensione della proposta e il
rinvio agli Uffici.
(Il Consiglio approva all’unanimità)
*****
Mozione n. 11 del giorno 3 giugno 2010,
proposta dai consiglieri Nieri, Zaratti,
Maruccio, Bucci, Tedeschi, Peduzzi,
Nobile,
Rodano,
Celli,
Romanzi,
Moscardelli, Di Carlo, Mei, Bonelli,
concernente: richiesta di interventi in
relazione all’attacco israeliano alla
Freedom flottiglia
(Allegato n. 8)
Votazione
PRESIDENTE. Vi ricordo che era rimasto in
sospeso il punto 4, concernente: Mozione n.
11 del giorno 3 giugno 2010, proposta dai
consiglieri Nieri, Zaratti, Maruccio, Bucci,
Tedeschi, Peduzzi, Nobile, Rodano, Celli,
Romanzi, Moscardelli, Di Carlo, Mei,
Atti consiliari
54
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
Bonelli, concernente: “richiesta di interventi
in relazione all'attacco israeliano alla
Freedom flottiglia”.
Pongo in votazione la mozione.
(Il Consiglio approva)
Colleghi consiglieri, il Consiglio sarà
convocato a domicilio.
La seduta è tolta.
La seduta termina alle ore 16,30
************************************
Resocontisti interni
Gabriella Mostarda
Emilia Di Meo
Assistente
Antonio D’Acunzo
Revisore
Stefano Mostarda
Responsabile
Sezione Resocontazione
Stefano Mostarda
Direttore
Servizio Aula, Commissioni
dr. Onoratino Orticello
55
Atti consiliari
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
Allegato n. 1
Interrogazioni a risposta scritta
n. 231 del 15 novembre 2010
Oggetto: Collegamento
Castellana - Viterbo.
ferroviario
Civita
potenziamento del collegamento in oggetto;
- quali sono i motivi per cui il bando di gara
relativo al raddoppio della linea ferroviaria fino a
Pian Paradiso, finanziato con fondi POR, è stato
bloccato dall'attuale giunta regionale.
Parroncini
Premesso che:
n. 232 del 15 novembre 2010
- gli incidenti ferroviari avvenuti il 20/05/2009
presso il piazzale Acqua Acetosa (Roma) e il 20 l
O412010 presso la stazione " a Celsa" (Roma)
hanno comportato una riduzione del parco treni
disponibile che risulterebbe a tre unità;
- risulterebbe che nessun treno incidentato sia
stato recuperato;
Considerato che:
- con nota diffusa alla stampa locale i sindacati
territoriali dei trasporti ( Filt CGIL e Fit CISL)
denunciano l'ipotetico avvio di smantellamento
della tratta ferroviaria Civita Castellana - Viterbo
di concessione regionale e gestita dalla società
Atac spa;
- che nella stesso nota si evidenzia la soppressione
di alcuni treni CCVT2-VC1-806-707-808 e VC3;
- e stato soppresso il collegamento da Viterbo a
Civita Castellana delle ore 13,08 con il
conseguente sovraffollamento del collegamento
delle ore 13,45 lasciando scoperto un importante
bacino di utenza.
Oggetto: Riduzione collegamenti COTRAL SPA.
in Provincia di Viterbo.
Premesso che:
- da diversi giorni alcuni collegamenti effettuati
da COTRAL spa, tra vari comuni della provincia
di Viterbo, sono stati soppressi provocando forti
disagi a studenti e pendolari;
- la soppressione riguarderebbe in particolar modo
la tratta Montalto di Castro-Tarquinia-Viterbo ed
altre linee.
Considerato che:
- come appreso dalla stampa locale questo forte
disagio sarebbe anche dovuto all'applicazione di
un regolamento europeo che disciplina i periodi di
guida, interruzioni e periodi di riposo per i
conducenti che effettuano il trasporto di persone e
di merci su strada.
Tutto ciò premesso e considerato:
Tutto ciò premesso e considerato:
Interroga
Interroga
I1 presidente della Regione Lazio e l'Assessore
alle Politiche della Mobilità e del Trasporto
Pubblico Locale per conoscere:
- la situazione operativa dell'officina di
"Catalano";
- il parco treni attualmente a disposizione della
tratta Civita Castellana - Viterbo;
- se corrisponde al vero lo smantellamento della
tratta in questione come denunciato dalla nota
sindacale;
- se siano state attivate ed eventualmente da chi
gestite eventuali servizi di autobus sostitutivi;
- quali programmi regionali si intendono attivare
per la manutenzione della linea ferroviaria ed il
I1 Presidente della Regione Lazio e l'Assessore
alle Politiche della Mobilità e del Trasporto
Pubblico Locale per conoscere:
- se vi sia correlazione tra il regolamento
approvato dal parlamento Europeo e la riduzione
dei collegamenti effettuati da COTRA1 spa in
Provincia di Viterbo;
- se vi sia correlazione tra la riduzione di
collegamenti e la riduzione dei trasferimenti
avvenuti con l'assestamento di bilancio 20 10;
-se la riduzione dei collegamenti è avvenuta anche
in altre zone della Regione Lazio;
- quali iniziative si intendono intraprendere per il
ripristino di tali collegamenti ed eventualmente
per trasferire a COTRAL spa le necessarie ed
56
Atti consiliari
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
adeguate risorse economiche.
-se sia stato rispettato il contratto di servizio tra la
Regione Lazio e COTRAL spa.
Parroncini
n. 233 del 15 novembre 2010
Oggetto: Proposta N. 2 del P.R.U. N. 4 "AciliaDragona".
Il sottoscritto Angelo Bonelli, Capogruppo dei
Verdi
Premesso che:
- Nel Marzo 2001, ad opera del Comune di Roma,
é stato pubblicato il Programma Definitivo di
Recupero Urbano n. 4 denominato Acilia Dragona, redatto ai sensi dell'Art. 11 L. 493193
dal
Dipartimento
VI
Politiche
della
Programmazione e Pianificazione del Territorio,
con iter procedurale durato fino alla
pubblicazione del Programma Approvato del 21
Dicembre 2004;
- In data 03/03/2003 il Comitato di Quartiere
Amici della Madonnetta presentava osservazioni
avverso P.R.U. N. 4 Acilia - Dragona, ed in
particolare alle proposte private n. 2 e n. 12 del
suddetto piano al Comune di Roma Dip. VI, III°
U.O. ed alla Regione Lazio, Assessorato
Urbanistica;
- In data 02/02/2004 veniva presentata dal Gruppo
Consiliare Verdi nella persona del Presidente
Angelo Bonelli nota alla Regione Lazio,
Dipartimento Territorio, Direzione Regionale
Territorio e Urbanistica relativa alla proposta
privata n. 2 del P.R.U. N. 4 dove si chiedevano
chiarimenti riguardo agli Standard Urbanistici
obbligatori all'interno del Piano di Zona
"Palocco";
- In data 06/02/2004 il Dirigente dell’Area 2B.5
del Dipartimento del Territorio Arch. Paolo
Ravaldini rispondeva alla nota del Gruppo
Consiliare dei Verdi, di cui sopra, che all'interno
del Piano di Zona "Palocco" vi erano ben 23.001
mq di aree da destinare a Standard in esubero e
che quindi andavano a soddisfare gli Standard di
Legge sia per la Proposta N. 2 del P.R.U. N. 4, sia
per altri abitanti insediati con nuove costruzioni
sempre all'interno del P.D.Z. "Palocco" con
concessioni rilasciate dai Commissari ad acta;
- In data 25/03/2004 il Capogruppo Angelo
Bonelli del Gruppo Consiliare Verdi presentava
nota per chiedere ulteriori chiarimenti riguardo la
risposta del Dirigente Arch. Paolo Ravaldini di
cui sopra;
- Con Deliberazione del Consiglio del Comune di
Roma N. 308 del 21/12/2004 venivano pubblicate
le
contro-deduzioni
in
risposta
alle
osservazioni/opposizioni dei cittadini, dove
veniva parzialmente accolta l'osservazione del
Comitato di Quartiere Amici della Madonnetta
solo per l'altezza dei fabbricati;
- In data 07/04/2004 prot. 54657 veniva data
risposta alla ulteriore richiesta di chiarimenti, da
parte del Dirigente arch. Paolo Ravaldini per
mezzo di relazione degli Uffici competenti, dove
si indicavano le aree prese in considerazione per il
calcolo degli standard urbanistici, con allegato
rilievo aereo fotogrammetrico; le stesse, come da
Deliberazione Consiglio Comunale n. 52 del 31
maggio 2010 (avente quale oggetto la 30"
Proposta Dec. G.C. del 31 marzo 2010 n. 20
"Transazione in merito alla retrocessione, in
favore del signor Bevilacqua Vincenzo
dell'immobile sito in Roma, zona Casal Palocco,
compreso tra Via Padre Perilli e Via Padre
Massaruti, distinto al C.T. fg. 1075 part. 1514 di
mq. 17.885 a definizione del contenzioso in
essere") non risultano essere più utilizzabili per
tale scopo in quanto non più di proprietà del
Comune di Roma, ad esclusione del Parco
"Massimo Di Somma" già realizzato con
estensione di mq 12.135 non certo sufficienti a
soddisfare gli standard minimi di legge secondo le
prescrizioni del D.M. 1444168;
Considerato che:
- In merito alla posizione, nella gerarchia delle
fonti, del D.M. 144411968 è stato precisato che le
disposizioni di tale decreto assumono il grado di
fonte primaria e sono, pertanto, inderogabili dalle
fonti secondarie e dagli atti di pianificazione
generale ed attuativa, (cfr. Cass. Civ., sez. 11, 7
giugno 1993 nr. 6360; - Corte Costituzionale,
sentenza 16 giugno 2005, n. 232; - T.A.R.
Liguria, Sez. 1, 19 dicembre 2006, n. 171 1);
- Sono in via di attuazione ulteriori proposte
private di edificazione, soggette ad altre
procedure
derivanti
dalle
cosiddette
"compensazioni", nel quartiere AXA, come
l'intervento denominato "Piccola Palocco" di
57
Atti consiliari
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
complessivi 200.000 mc, adiacente alla proposta
privata n. 12 del P.R.U. e le "intensificazioni"
delle cubature previste per il Piano di Zona B57
Acilia Madonnetta, sito sempre nel quartiere
Madonnetta;
Considerato che risulta allo scrivente:
- Che in virtù di quanto sopra non risulterebbero
esserci le aree minime per soddisfar esigenze
pubbliche (Standard minimi DM 1444 del 1968)
per l'attuazione degli interventi sopra descritti;
Tutto ciò premesso si interroga il Presidente
della Giunta Regionale per sapere:
se non ritenga opportuno attivarsi in virtù dei
poteri di surroga attribuiti alla Regione Lazio in
materia di urbanistica, intervenendo presso il
Comune di Roma per la sospensione
dell'intervento n° 2 oggetto della presente
interrogazione ed inoltre considerata la carenza di
standard urbanistici di cui alle premesse ed alle
considerazioni se non ritenga necessario la
conseguente verifica del progetto al fine di
adeguarlo alla Normativa Vigente.
• I1 20 luglio 2009 gli operatori della Squadra
Mobile della Questura di Rieti individuavano, nei
giardini prospicienti alla stazione un giovane che,
in evidente stato di agitazione e con una ferita
sanguinante alla mano, veniva arrestato dopo aver
infranto la vetrina del bar interno alla stazione e
tentava di fuggire con la refurtiva;
• I1 24 ottobre 2009 la Squadra mobile della
Questura di Rieti provvedeva all'arresto di un
giovane, a seguito di una lite, per resistenza a
pubblico ufficiale e porto abusivo di arma da
taglio;
• A Febbraio 2010 la Squadra Mobile della
Questura di Rieti ha denunciato alla locale
Autorità Giudiziaria un individuo responsabile di
tentata violenza sessuale nei confronti di una
diciottenne verificatosi nei pressi della stazione
ferroviaria;
• Continuano a pervenire da parte dei cittadini e
dei pendolari segnalazioni di microcriminalità e
violenze all'interno ed ai margini della stazione;
Bonelli
n. 234 del 15 novembre 2010
• I servizi igienici, di costruzione risalente a molti
anni, vertono in una condizione di sporcizia e
necessitano di una doverosa ristrutturazione al
fine di servire un numero di pendolari cospicuo
che ogni giorno si appresta a prendere il treno;
Oggetto: Gravi disagi per pendolari e cittadini a
seguito dello stato di abbandono, di degrado e di
insicurezza riscontrati nella stazione ferroviaria
del comune di Rieti.
• Alcune strutture nei locali bagno presentato
evidenti danni causati dall'azione di qualche
sconsiderato che ha infranto vetrate, divelto porte
e deturpato i sanitari;
PREMESSO CHE
• I1 deposito (ex-magazzino merci) è in grave
stato di abbandono ed è divenuto meta per
vagabondi ed extracomunitari che, spesso in preda
all'effetto dell'alcool, vi si rifugiano per
trascorrere la notte;
• La stazione di "Rieti" situata nel centro storico
del capoluogo rappresenta una delle più
importanti della linea Temi - Sulmona;
• Questo snodo ferroviario, pur non avendo
collegamento diretto con la Capitale, che il
capoluogo sabino garantisce con servizio su
gomma gestito da COTRAL, è punto di partenza e
di arrivo per numerosi pendolari dalla conca
reatina, da Terni e dall'aquilano;
• Nelle adiacenze di questa zona si ravvisa
un'area a cielo aperto divenuta ad uso latrina dalle
persone che transitano nella stazione, nella quale
si è generata la formazione di virus e batteri con
conseguente diffusione di odori nauseabondi;
• La struttura presenta delle dimensioni di tutto
rispetto, e al suo interno è presente una biglietteria
ed un bar;
• A questi episodi di grave disagio si aggiunga
che i pendolari devono sopperire all'inattività
della biglietteria di Trenitalia chiusa senza
sufficienti motivazioni da alcuni mesi la cui
riapertura era prevista per settembre;
CONSIDERATO CHE
58
Atti consiliari
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
• Alla Questura di Rieti continuano a registrasi
denunce di furti, di deturpazione delle aree, degli
impianti anti-incendio, che si verificano il più
delle volte durante le ore serali e notturne in
considerazione del fatto dell'assenza di
un'adeguata illuminazione, nonché di video
telecamere di sorveglianza;
recentissima sentenza del Consiglio di Stato, la n.
3405 del 28 maggio 2010, che conferma la
precedente giurisprudenza anche contabile,
secondo la quale la scelta dei legali de ve
necessariamente essere attivata solo a seguito di
selezione pubblica e con criterio della rotazione:
criteri assolutamente non rispettati dalla regione
Lazio";
RITENUTO CHE
• E' necessario evitare che detti episodi possano
trasformarsi in tragedia al fine di tutelare
l'incolumità di cittadini e pendolari affinché non
si verifichi ciò che accadde nella stazione di Tor
di Quinto di Roma in riferimento all'omicidio
Reggiani.
SI INTERROGA
IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA
REGIONALE
Se non ritiene opportuno sollecitare Trenitalia a
provvedere tempestivamente al superamento delle
carenze, dei disservizi e delle inadeguatezze
denunciate;
a predisporre interventi volti alla messa in
sicurezza della stazione con l'adeguamento di un
sistema di illuminazione efficace, nonché con
l'istallazione di apposite telecamere di video
sorveglianza atte a scoraggiare i malintenzionati a
persistere nella stazione e nelle aree limitrofe.
Storace
n. 235 del 18 novembre 2010
Oggetto: Affidamento incarichi e consulenze.
Premesso che:
- in data 29 settembre 2010 veniva protocollato
presso la Procura regionale della Corte dei Conti
un esposto delle sigle sindacali CIDA e DIRER in
merito all'affidamento di incarichi dirigenziali e di
consulenza a soggetti esterni l'organizzazione
regionale in cui emergerebbe "(...)chiara
violazione delle norme e dei criteri consolida ti
dalla giurisprudenza contabile - senza effettuare
una reale ricognizione delle professionalità
interne alla propria organizzazione nella sua
completezza - ivi compresi eventualmente, gli enti
dipendenti - idonee allo svolgimento degli
incarichi' e con particolare riferimento alle
consulenze legali: "si richiama I'attenzione su una
- in data 12 ottobre 2010 la sigla sindacale DIRER
- DIRL segnalava alla Procura regionale della
Corte dei Conti, alla Guardia di Finanza,
all'ordine degli avvocati di Roma, al Ministero
Economia e Finanza, al Ministro per la pubblica
amministrazione e l'innovazione che nella
Regione Lazio "l'area società della rete e
centrale acquisti, della Direzione economia e
finanze, del Dipartimento Economico, ha affidato,
in appena 40 giorni incarichi e generiche
consulenze legali di supporto alle attività della
propria struttura in totale dispregio delle norme
vigenti in materia (...) si prende atto che
all’interno della Regione Lazio non sono presenti
delle specifiche figure professionali con
competenze ed esperienza qualificate atte a
svolgere detti compiti?;
CONSIDERATO CHE
- in data 3 novembre 2010 la Presidenza del
Consiglio dei Ministri, Ispettorato per la funzione
pubblica inviava una nota al Direttore del
Dipartimento economico e occupazionale della
Direzione Regionale del Bilancio, Ragioneria,
Finanza e Tributi ai sensi dell'art. 60 comma 6 del
d.lgs 30 marzo 2001 n. 165 in merito alla mancata
pubblicazione sul sito della Regione Lazio del
conferimento degli incarichi in oggetto,
adempimento che risulta essere stato ottemperato
di recente, ed il nominativo del responsabile del
procedimento afferente detta pubblicazione.
INTERROGANO
La Presidente della Giunta della Regione Lazio,
On. Renata Polverini, l'Assessore al Bilancio,
Program. economico-finanziaria e partecipazione,
On. Stefano Cetica, per conoscere:
- se risulta vero che il beneficiario di uno degli
incarichi dell'area società della rete e centrale
acquisti, della Direzione economia e finanze, del
Dipartimento Economico risulta attualmente
incardinato presso la struttura "collegio degli
esperti" del Segretariato Generale con compiti di
59
Atti consiliari
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
supporto per la funzione di indirizzo politico e
programmatorio della Giunta, con un corrispettivo
annuo di euro 85.000 che, sommato al compenso
di 62.000 euro previsto nella determinazione
indicata comporta un erogazione complessiva
annuale di 147.000 euro;
- in data 13 gennaio 2005 veniva approvata la
Legge Regionale n.1, norme in materia di polizia
locale, fortemente voluta dalla Giunta Storace e
dopo 15 anni dalla prima legge regionale sulla
polizia locale, ma attualmente ancora mancante
del regolamento di attuazione;
- se rispetto alle consulenze legali la scelta sia
stata attivata a seguito di selezione pubblica e con
criterio della rotazione;
- in fase di assestamento del Bilancio regionale
vengono tagliati fondi per due milioni e
cinquecentomila euro per la sicurezza e la polizia
locale, oltre ad essere stati proposti tagli
riguardanti la ristrutturazione di alcuni locali della
Casa Circondariale di Latina adibiti a nucleo
traduzione e piantonamento.
- se a tutte le consulenze esterne è stata data la
necessaria pubblicità sul sito internet ai sensi
dell'art. 3, comma 18 della L. 244/2007, compreso
l'oggetto dell'incarico ed il testo delle delibere con
cui sono stati affidati;
- il nominativo del responsabile del procedimento
per la trasparenza e dell'immissione sul sito della
Regione Lazio delle informazioni dovute;
- se sia stata effettuata una reale ricognizione
delle professionalità idonee allo svolgimento degli
incarichi in oggetto interne a codesta
organizzazione regionale nella sua completezza,
compresi gli enti dipendenti.
Rossodivita,Berardo
INTERROGANO
La Presidente della Giunta della Regione Lazio,
On. Renata Polverini, per conoscere:
- se è intenzione della Giunta di presentare un
regolamento di attuazione idoneo alla reale
entrata in vigore della L.R. n.0112005, quali i
tempi che prevede necessari;
- quali provvedimenti intenda assumere per
rendere più efficiente la sanità penitenziaria nel
Lazio.
Rossodivita,Berardo
n. 236 del 18 novembre 2010
Oggetto: Sicurezza nel Lazio
n. 237 del 18 novembre 2010
PREMESSO CHE:
Oggetto: Clinica San Giuseppe.
- in data 16 novembre 2010 il Corriere della Sera,
in cronaca di Roma, riporta la notizia della
missione istituzionale a New York della
Presidente della Regione Lazio, Renata Polverini,
accompagnata dall'assessore alla Sicurezza ed enti
locali, Giuseppe Cangemi con questo titolo: “E
da New York, lezioni alla Municipale, i dirigenti
dell’accademia
di
polizia
americana
insegneranno strategie e metodologie ai nostri
pizzardoni (..)” riportando le parole della
Presidente in visita al carcere sotterraneo della
Court Hall: “avevo visitato molti istituti
penitenziari in Italia, ma niente a che vedere con
questo, Ho avuto davvero paura: corridoi bassi,
tutto bianco, massima pulizia, detenuti vestiti tutti
con tute marroni, un’area medica attrezzatissima
e neanche l'ombra del sovraffollamento, come
purtroppo avviene da noi”.
Visto
- quanto riportato il 1211 112010 dal quotidiano
Corriere della Sera secondo il quale ci sono otto
pazienti in stato vegetativo o in stato di minima
coscienza per malattie o incidenti stradali,
abbandonati al loro destino in una clinica al
Trionfale (clinica San Giuseppe).
considerato che
- i pazienti dovrebbero ricevere cure adeguate alla
riabilitazione
e
programmi
assistenziali
personalizzati
- nel decreto del 13 ottobre 2009. firmato
dall'allora Presidente Marrazzo, si prevedeva la
cessazione del reparto di "neuro riabilitazione di
alta specialità", reparto nel quale sono ancora
ricoverati gli otto pazienti di cui sopra, senza
prevederne lo spostamento.
CONSIDERATO CHE:
I sottoscritti Consiglieri Regionali
60
Atti consiliari
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
INTERROGANO
il Presidente della Giunta regionale del Lazio
per sapere
- quanti pazienti si trovano in questa condizione
alla Clinica San Giuseppe e se vi siano altre
situazioni simili in altre strutture della Regione.
- cosa intende fare nell'immediato per superare
questa condizione.
Berardo,Rossodivita
n. 238 del 19 novembre 2010
Oggetto: Responsabilità Servizio
Infermieristica A.S.L. Roma B.
Assistenza
RILEVATO che, la Direzione della A.S.L. Roma
B non ha ancora provveduto ad individuare le
procedure di sostituzione della Dirigente del
medesimo Servizio;
PRESO ATTO che tale silenzio preoccupa i
dipendenti della A.S.L., i quali temono che il
Servizio dedicato ad assicurare la globalità degli
interventi ai cittadini - di preminente e strategica
essenzialità nell'erogazione delle risposte ai
bisogni di cura degli utenti - possa essere
significativo della mancata volontà di garantire la
sopravvivenza e la continuità del Servizio
P.S.A.I.0;
INTERROGA
I L PRESIDENTE DELLA REGIONE LAZIO
CONSIDERATO che da circa due mesi, la
Dirigente in carica all1U.O.D.C. Professioni
Sanitarie Assistenza Infermieristica ed Ostetrica
(P.S.A.I.O.) della A.S.L. Roma B ha formalmente
comunicato alla Direzione della medesima A.S.L.
la non disponibilità al rinnovo dell'incarico di
Responsabile del Servizio stesso per sopravvenute
esigenze personali;
per sapere:
RILEVATO che la A.S.L. Roma B è tra le più
estese ed importanti della città di Roma ed
insistono, sul territorio di propria competenza, un
Ospedale - il "Sandro Pertini" - sede di D.E.A. di
I° livello, oltre a numerosi servizi territoriali
disseminati in quartieri ad alta densità abitativa e
posti alla periferia della città che sono punto di
riferimento per molti cittadini del quadrante e, per
effetto del D.P.C.M. del 1/4/2008, il Polo di
Rebibbia;
- quali provvedimenti intenda assumere nei
confronti della Direzione Generale della A.S.L.
Roma B rispetto alla vacanza del posto di
Dirigente del Servizio Professioni Sanitarie
Assistenza
Infermieristica
ed
Ostetrica
(P.S.A.I.O.) allo scopo di garantirne la continuità
d'esercizio delle indispensabili attività prestate.
- quale posizione abbia nei confronti dei Servizi
dell’Assistenza Infermieristica presenti nelle
A.S.L. e A.O. della Regione Lazio al fine di
garantirne e salvaguardarne le attività a tutela
delle prestazioni assistenziali erogate alla
cittadinanza;
Foschi
n. 239 del 22 novembre 2010
VISTO che il personale del Comparto Sanità di
tutta la A.S.L. consta di circa 1.400 unità e che il
Servizio in questione dirige 900 unità di personale
suddiviso tra Infermieri, O.T.A., O.S.S.,
Ostetriche ed Ausiliari, e risponde dell'attività del
personale della Cooperativa presente nella A.S.L.
e nel predetto Polo, che svolge delicate attività
assistenziali a pazienti detenuti anche con gravi
patologie;
PRESO ATTO che, per tali motivi, l'assenza del
Dirigente di tale Servizio rischia di
compromettere seriamente l'organizzazione delle
succitate attività, non essendo assicurata la
gestione del personale sopra citato tutto addetto
nei reparti e nelle strutture cliniche e sanitarie
dell'intera A.S.L.;
Oggetto: Edificazione del porto turistico di
Fiumicino.
Il sottoscritto Consigliere Regionale del Lazio
Premesso che:
• il DPR 2 dicembre 1997 n. 509 (in materia di
concessioni di beni del demanio marittimo per la
realizzazione di strutture dedicate alla nautica da
diporto) individua le procedure per la
realizzazione di strutture da dedicarsi alla nautica
da diporto;
• il 4 agosto 1998 il Sindaco di Fiumicino ha
convocato la Conferenza dei Servizi finalizzata a
selezionare, fra quelli presentati, redatti ai sensi
61
Atti consiliari
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
dell'articolo 16 della legge 11 febbraio 1994 n.
109, il Progetto del Porto;
• la Conferenza, attraverso una complessa
procedura ai sensi dell'art. 6 del citato DPR
509/97, sviluppata nel corso di diverse sedute a
partire dal 1998 ha esaminato il suddetto Progetto
sia sotto il profilo della consistenza e della qualità
architettonica dell'insediamento, sia sotto il
profilo del suo inserimento in un ambito
territoriale caratterizzato da un lato da delicati
equilibri ambientali e di sicurezza, dall'altro da
uno sviluppo urbano già consolidato lungo tutta la
costa fra le due foci del fiume Tevere;
• la Conferenza, in data 17 ottobre 2003, ha
definitivamente
ammesso
alla
fase
di
approvazione del Progetto Definitivo il Progetto
di IP ed in ultimo nella riunione dell'11 marzo
2008 ha provveduto ad approvarlo unitamente ai
connessi interventi sulle infrastrutture stradali
finalizzati al collegamento del Porto alla viabilità
principale ed al miglioramento dell'accessibilità di
Isola Sacra, fra i quali in particolare gli svincoli
lungo la via Trincea delle Frasche;
• nella riunione dell'11 marzo 2008, la
Conferenza ha stabilito la chiusura dei lavori,
fermi restando i pareri espressi anche
successivamente dagli Enti/Amministrazioni
partecipanti, ed ha approvato il Progetto
Definitivo della IP proprio nel rispetto delle
prescrizioni e raccomandazioni espresse nei
pareri;
• il Comune di Fiumicino ha infine
definitivamente
collazionato
tutta
la
documentazione di progetto approvata dalla
Conferenza in data 11 marzo 2008, nonché i
pareri degli Enti/Amministrazioni partecipanti
espressi sia in sede di riunioni o per iscritto, sia
precedentemente che successivamente all'11
marzo 2008, con o senza prescrizioni e/o
raccomandazioni, nonché infine gli elaborati di
adeguamento del Progetto predisposti da IP e da
questa ultima inviati alla Conferenza o agli
Enti/Amministrazioni interessati;
• il giorno 13 gennaio 2010 c'è stata
l'Approvazione dell'Accordo di Programma ai
sensi dell'art. 34 D.lgs. 18/8/2000 n. 267 tra la
Regione Lazio, Ministero Infrastrutture e
Trasporti ed il Comune di Fiumicino, per
l'approvazione e la realizzazione dell'intervento
denominato: Realizzazione del Porto Turistico di
Fiumicino in località Isola Sacra in variante al
vigente P.R.G.
Considerato che
• all'interno dell'accordo di programma del 13
gennaio 2010, il comune di Fiumicino richiedeva
la somma di 500.000 euro da una parte degli oneri
concessori per costruire il nuovo ponte sulla fossa
traianea;
• nell'accordo di programma era previsto per la
realizzazione del porto turistico un sistema viario
compatibile con la struttura portuale da realizzarsi
contestualmente all'inizio dei lavori del porto;
• il comune di Fiumicino subisce gravi
ripercussioni legate all'immensa mole di camion
che transitano attraverso il territorio per
raggiungere il porto.
Interroga
Il Presidente della Giunta Regionale del Lazio
Renata Polverini, l'Assessore all1Urbanistica
della Regione Lazio Luciano Ciocchetti per
conoscere:
• Le ragioni per le quali la costruzione del porto è
ampiamente in stato avanzato, mentre la
realizzazione della viabilità accessoria, ancora
oggi a fine novembre 2010, non è nemmeno
iniziata.
• Se non sia necessario intervenire attraverso uno
stop immediato dei lavori di costruzione del
porto, se non si andranno a rispettare gli accordi
dell'accordo di programma, che prevedevano la
costruzione del nuovo ponte sulla fossa traianea e
il sistema viario compatibile con la struttura
portuale.
Maruccio
n. 240 del 22 novembre 2010
Oggetto: P.D.L. "Arcionia" nel comune di
Guidonia Montecelio.
I sottoscritti Consiglieri Regionali del Lazio
PREMESSO CHE
il Comune di Guidonia Montecelio ha registrato
negli ultimi decenni un fortissimo incremento
della popolazione, tanto che con i suoi oltre
87.000 abitanti residenti (effettivi 95.000), risulta
essere il terzo comune del Lazio e il secondo della
provincia di Roma, dopo Roma;
per la sua posizione strategica avrebbe tutte le
potenzialità per raggiungere un elevato livello di
Atti consiliari
62
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
sviluppo della qualità della vita e di benessere per
i suoi cittadini;
negli ultimi anni è in corso nella città un grande
scontro politico e mediatico sulle scelte della
pianificazione urbanistica locale che ha portato
più volte alla crisi di diverse amministrazioni
comunali;
sono stati moltissimi negli ultimi anni gli
scandali che hanno interessato il settore
urbanistica del Comune di Guidonia M., e che
hanno portato oltre che a un'indagine penale in
corso da parte della Procura della Repubblica di
Tivoli, al sequestro degli immobili e di numerosi
atti amministrativi legati a condoni edilizi falsi
per complessi residenziali, che con solo 3
richieste svincolavano oltre 70 alloggi;
negli ultimi anni si sono rilasciati permessi a
costruire, su aree destinate a verde pubblico negli
strumenti urbanistici esecutivi, cosa che è anche a
conoscenza
dell'Assessorato
Regionale
all'urbanistica;
CONSIDERATO CHE
il Consiglio Comunale di Guidonia Montecelio
(RM) ha approvato in data 27.07.2010 la
deliberazione n.73 recante il seguente oggetto
"ADEGUAMENTO AL D.M. LL.PP. N.
1444/1968 DEL P.D.L.C. 'ARCIONIA' IN
ESECUZIONE DELLA SENTENZA DEL
CONSIGLIO
DI
STATO
N.767184.
APPROVAZIONE DEL NUOVO SCHEMA DI
CONVENZIONE ED AUTORIZZAZIONE AL
DIRIGENTE
ALLA
SOTTOSCRIZIONE
DELLA STESSA Al SENSI DELL'ART.107
DEL DLGS N. 267/2000.";
la citata deliberazione è stata assunta ai sensi
della L.R. 36/87 in esecuzione della sentenza del
Consiglio di Stato numero 767184, e non a
seguito di una strumentazione urbanistica
definitiva di PRG;
in merito alla lottizzazione occorre evidenziare
che la sentenza del Consiglio di Stato n.767184 ha
accolto il ricorso della Curatela in quanto ha
ritenuto che dall'epoca della formazione del
PRG(1976) la lottizzazione "Arcionia" avesse una
piena vigenza ai sensi dell'art. 28 della legge
urbanistica, e che quindi in sede di formazione di
PRG se ne doveva tener conto, anche esprimendo
una eventuale volontà di cancellarla, ma
adducendone delle motivazioni;
nella formazione del PRG (1976) del Comune
di Guidonia M., non si è tenuto conto
dell'esistenza della lottizzazione, e non sono state
addotte motivazioni nella proposizione di zona
agricola, pertanto la sentenza annulla il PRG per
le aree di cui trattasi;
ad oggi alla luce della normativa vigente,
vincolistica, di equilibrio territoriale, va valutato
cosa fare per sostituire il buco derivato nel PRG
dall'annullamento, quindi sempre e comunque con
un atto pianificatori0 di livello generale (PRG),
ovvero con una variante urbanistica;
nella prima istruttoria del Dirigente (protempore) all'urbanistica del Comune di Guidonia
M. prot. n.43283 del 04/06/2009 si dichiara che,
non sono reperibili gli elaborati e la
documentazione
amministrativa
relativa
all'originaria "lottizzazione", che da lettura dei
dati riportati risulterebbe che la superficie del
"nuovo PdL" è di 493.415 mq e quindi non
coincidente
graficamente
con
quella
dell'originaria convenzione pari a 450.000 mq;
nella seconda istruttoria dell'attuale Dirigente
all'urbanistica del Comune di Guidonia M., avente
prot. n. 95570 del 11/12/2009 si dichiara che,
l'allegato grafico è presumibilmente riconducibile
alla D.C.C. 81/66, che l'area in esso rappresentata
copre una superficie maggiore di quella indicata
nel testo della delibera originaria, che ciò
probabilmente costituisce un errore materiale, che
dagli allegati grafici si desume infatti una
superficie territoriale di circa 573.187 mq;
per i motivi sopraccitati, la deliberazione di cui
sopra, approvata dal Consiglio Comunale di
Guidonia Montecelio è del tutto illegittima, e quel
che si sta commettendo è un vero e proprio abuso
d'ufficio;
si tratta di una deliberazione in esecuzione di
una sentenza su di un piano di lottizzazione
antelegge n.765167, con una trasposizione sia per
quanto attiene le cubature, che per le destinazioni
d'uso e con dati metrici che non corrispondono
alla vecchia lottizzazione;
l'area è stata assimilata alla destinazione
residenziale C2 ai sensi delle norme tecniche di
PRG(1976);
63
Atti consiliari
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
la volumetria complessiva del P.D.L.C. Arcionia
è pari a 480.608 metri cubi, articolata in 384.486
mc di edilizia residenziale (80%) e 96.122 mc di
edilizia non residenziale (20%);
questa trasposizione è del tutto illegittima, e
soprattutto alla luce della pianificazione, anche
Provinciale (PTPG) occorreva procedere alla
variante della destinazione urbanistica nel rispetto
delle norme vigenti e solo successivamente
all'approvazione del P.D.L.;
lo stato dei servizi pubblici è del tutto carente
per strade, verde, scuole etc, e che il si configura
sempre più come un' area dormitorio con scarsa
occupazione e qualità della vita;
trattandosi di un intervento edificatorio, che
riguarda circa 5.000 abitanti in un territorio
fortemente compromesso, e che con i suoi 95.000
abitanti è cresciuto a dismisura senza servizi e
qualità della vita, ed assunto in violazione delle
norme vigenti, impedendo così, alla Provincia di
Roma, alla Regione Lazio ed ai diversi soggetti
interessati di intervenire nel provvedimento;
supporto alla Regione ed agli Enti Locali;
• L'ARPA Lazio è un ente pubblico istituito con
legge regionale n. 45 del 06.10.1998, attivo dal
settembre 1999 ed operativo dall'aprile 2000;
• Con interrogazione n.80 del 21/07 u.s., a firma
dei consiglieri Storace e Buonasorte venivano
chiesti opportuni chiarimenti in merito alla
conduzione dell'Arpa da parte del Commissario
Straordinario Avv. Corrado Carrubba, nominato
con Decreto del Presidente n. 186 del 18/05/2006
e n. 94 del 15/02/2007 , ai sensi dell' art. 43 della
L.R. 28 aprile 2006 fino alla nomina degli organi
così come saranno individuati dalla legge di
riforma prevista dal succitato art. 43,;
• Con interrogazione n. 121 del 03/09/ U.S.
sempre a firma dei consiglieri Storace e
Buonasorte
venivano
chiesti
opportuni
chiarimenti in riferimento a contratti, consulenze
e concorsi banditi durante la sua gestione del
Commissario Straordinario ricadente sia con la
precedente che con l'attuale Amministrazione;
CONSIDERAT0 CHE
INTERROGA
Il Presidente della Giunta Regionale del Lazio
Renata Polverini, l'Assessore all'urbanistica della
Regione Lazio Luciano Ciocchetti:
se si ritenga opportuno non concedere il nullaosta in merito al P.D.L. "Arcionia";
se non si ritenga opportuno rinviare gli atti al
Comune di Guidonia Montecelio, richiedendo una
variante urbanistica nel rispetto della legislazione
vigente Nazionale e Regionale.
Maruccio,Rodano,Colagrossi
Bucci,Tedeschi
n. 241 del 24 novembre 2010
Oggetto: Chiarimenti sulle gravi carenze di
risorse umane nella pianta organica di ARPA
LAZIO.
PREMESSO CHE
• L'ARPA Lazio, Agenzia Regionale per la
Protezione Ambientale del Lazio, svolge attività
di monitoraggio delle matrici ambientali quali
attività fondamentali ai fini della prevenzione
primaria, ed attività tecnico - scientifica di
• L'ARPA Lazio verte in una grave crisi interna
che riguarda la parte occupazionale; l'organico
conta 530 unità. Di queste circa 70 usufruiranno
degli scivoli per il prepensionamento riducendo di
fatto il personale operante sul territorio. A ciò si
aggiunga che non si è arrivati ad un completo
processo di stabilizzazione. Malgrado la carenza
di risorse umane ci si ostina ancora a non
stabilizzare 20 - 30 unità che forniscono
prestazioni occasionali o interinali;
• La pianta organica, che prevede 789 dipendenti
è già al di sotto di piante organiche di altre regioni
virtuose che hanno strutture tra le 1000/1200 unità
arrivando a coprire il 90% dell'occupazione
prevista per questi enti;
• In data 26/10 U.S. si è tenuta presso la V
commissione permanente - Ambiente e
cooperazione tra i popoli - l'audizione dei
sindacati dell'agenzia - la Rsu, Cigl, Cisl, Uil e
Fials - che hanno evidenziato la necessità di far
fronte nel giro di due o tre mesi alle carenze di
personale. Le sigle hanno convenuto sul fatto che
tra prepensionamenti, dipendenti precari e blocco
del turn over il 2011 potrebbe essere un anno
“fatale" per l'ARPA Lazio;
64
Atti consiliari
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
• L'ARPA LAZIO ha nelle sue finalità quella di
perseguire in termini di efficacia il rispetto della
tutela ambientale per i cittadini e, al fine di
garantire un'attività di controllo omogenea nelle
cinque province laziali, necessita di una
riorganizzazione del proprio management e
l'incremento delle risorse umane;
allo scorrimento delle graduatorie e di fornire le
linee guida che conducano ad una riforma
dell’ente e del suo management.
• A tal proposito sarebbe doveroso, quanto
opportuno, stabilizzare i precari risultati idonei ai
concorsi già effettuati scorrendo le graduatorie ed
evitando, come richiamato nella precedente
interrogazione n.121, il verificarsi di situazioni
controverse che hanno determinato l'assunzione di
personale con requisiti inferiori a quelli richiesti
nei suddetti bandi;
Oggetto: Inadempienze della Regione Lazio
nell'autorizzare i centri di Procreazione
Medicalmente Assistita.
• La revoca di questi bandi ha privato
ingiustamente i vincitori di trovare una
collocazione all'interno dell'ente e ha privato
l'ente stesso della possibilità di mettere a frutto
l'esperienza e le competenze derivanti dai profili
tecnici dei candidati risultati vincitori con
conseguente ripercussione sull'attività di controllo
a garanzia dei territori e dei cittadini;
RITENUTO CHE
• L'Arpa deve recuperare personale tecnico
specializzato competente attraverso un progetto
che preveda un nuovo assetto istituzionale. Questa
deve essere la priorità, soprattutto alla luce del
fatto che il Commissario Straordinario avrebbe
completato il suo mandato già con la trasmissione
della proposta di riforma e di riordino dell'ARPA
Lazio 2008.
SI INTERROGANO
IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA
REGIONALE
E
L'ASSESSORE ALL'AMBIENTE E
SVILUPPO SOSTENIBILE
Se non intendano riferire con urgenza sulle
motivazioni che hanno portato alla revoca di
alcuni concorsi indetti da ARPA Lazio in quanto
le risorse umane dell'ente risultano in chiaro
sottorganico e di riferire con quali criteri sono
avvenute le assunzioni durante la gestione del
Commissario Straordinario, Avv. Corrado
Carrubba;
di procedere, inoltre, alla stabilizzazione dei
precari risultati idonei ai concorsi provvedendo
Storace,Buonasorte
n. 242 del 24 novembre 2010
PREMESSO CHE:
il capo V della legge n. 40 del 2004, prevede la
regolamentazione delle strutture autorizzate
all'applicazione di tecniche di procreazione
medicalmente assistita;
la legge 40 del 2004 all'art. 10 rubricato
Strutture autorizzate dispone testualmente che
"gli interventi di procreazione medicalmente
assistita sono realizzati nelle strutture pubbliche e
private autorizzate dalle regioni e iscritte al
registro di cui all'articolo I l . Le regioni e le
province autonome di Trento e di Bolzano
definiscono con proprio atto, entro tre mesi dalla
data di entrata in vigore della presente legge: I) i
requisiti tecnico-scientifici e organizzativi delle
strutture; 2) le caratteristiche del personale delle
strutture; 3) i criteri per la determinazione della
durata delle autorizzazioni e dei casi di revoca
delle stesse; 4) i criteri per lo svolgimento dei
controlli sul rispetto delle disposizioni della
presente legge e sul permanere dei requisiti
tecnico-scientifici e organizzativi delle strutture";
la legge 40 del 2004 all'art 11, primo comma
testualmente recita "È istituito il Registro
nazionale
delle
strutture
autorizzate
all'applicazione delle tecniche di procreazione
medicalmente assistita, degli embrioni formati dei
nati a seguito del!'applicazione delle tecniche
medesime". Al comma 2 è stabilito
che"L'iscrizione al registro di cui al comma I è
obbligatoria";
la legge 40 del 2004 all'art. 12, comma 5
prevede che "Chiunque a qualsiasi titolo applica
tecniche di procreazione medicalmente assistita
in strutture diverse da quelle di cui all'articolo 10
è punito con la sanzione amministrativa
pecuniaria da 100.000 a 300.000 euro ". I1
Comma 9 prevede che sia "disposta la
sospensione da uno a tre anni dall'esercizio
Atti consiliari
65
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
professionale nei confronti dell'esercente una
professione sanitaria condannato per uno degli
illeciti di cui al presente articolo, salvo quanto
previsto dal comma 7";
assistita venissero sanzionati questi potranno
rivalersi sulla Regione per inadempimento della
Giunta
non
avendo
ancora
emanato
l'autorizzazione dei centri per l'applicazione di
tecniche di procreazione medicalmente assistita;
CONSIDERATO CHE:
i sottoscritti consiglieri regionali
tutte le Regioni italiane hanno ottemperato alle
prescrizioni della L.40104 di cui all'art. 10, in
breve tempo, mentre la Regione Lazio, ha
emanato le linee guida Regionali con delibera
n.66 de11'8 febbraio 2008, pubblicata sul BURL
n. 10 del 14 marzo 2008, quindi con un ritardo di
4anni. A oggi nessun atto amministrativo
autorizzativo è seguito alle linee guida Regione
Lazio;
di fatto la regione Lazio non ha ottemperato
nell'autorizzare 54 centri di procreazione
medicalmente assistita né per i centri pubblici e
neppure per le strutture private e che attualmente
tali strutture, per poter operare nel rispetto delle
norme in vigore in materia sanitaria, sono in
possesso solo delle necessarie autorizzazioni
sindacali e delle asl competenti;
nonostante i centri della regione Lazio abbiano
ottemperato all'iscrizione nel registro nazionale
come previsto dalla Legge 40 art. 11 comma 1,
nessun centro di procreazione assistita nel Lazio è
autorizzato all'esercizio ai sensi della Legge
n.40104 art. 10 C. l ;
per poter prescrivere i farmaci per i trattamenti
di procreazione medicalmente assistita, bisogna
essere un centro autorizzato iscritto nel registro
regionale dei centri prescrittori come da nota 74
AIFA. Tale elenco non viene aggiornato dal 29
febbraio del 2000, quindi chi ha aperto un centro
di pma di recente benché sia autorizzato come
struttura medica con autorizzazione sindacale e
verifiche ASL di fatto non è inserito negli elenchi
dei centri prescrittori e non può prescrivere i
farmaci necessari per i trattamenti di PMA, tale
situazione permane per inadempimento della
regione;
i Centri di PMA del Lazio sono passibili ai
sensi dell'art. 12 comma 5 della legge 4012004 a
sanzione amministrativa pecuniaria da 100.000 a
300.000 euro e gli operatori alla sospensione
dall'esercizio della professionale da uno a tre anni
(comma 9. art. 12);
qualora i centri di procreazione medicalmente
INTERROGANO
il Presidente della Giunta regionale del Lazio
per sapere:
quali sono le ragioni della mancata
autorizzazione
regionale
dei
centri
di
Procreazione medicalmente assistita ai sensi
dell'art. 10 L.40104;
quale sia l'ammontare della spesa sostenuta
dalla Regione Lazio per il rimborso dei
trattamenti di PMA per i residenti nel Lazio che si
rivolgono a strutture di PMA in altre regioni;
quali siano i tempi previsti affinché la Regione
Lazio adempia alle prescrizioni di Legge e eserciti
la propria attività autorizzativa nei confronti dei
centri di Procreazione medicalmente assistita
pubblici e privati della Regione Lazio, come
previsto dalla Legge 40 del 2004 art. 10;
quali sono i tempi previsti per l'aggiornamento
degli elenchi dei centri prescrittori secondo nota
74 per la prescrizione di farmaci per la
stimolazione ormonale.
Berardo,Rossodivita
n. 243 del 24 novembre 2010
Oggetto: Hospice Reatino.
PREMESSO CHE:
nel marzo 2010 la ASL di Rieti inaugurava una
struttura di Hospice di 10 posti letto, completata
grazie al finanziamento complessivo regionale di
3.189.933,84 euro;
1'Hospice occupa il V padiglione dell'ex Ospedale
Psichiatrico di Rieti, in posizione centrale, ma
panoramica ed immersa nella natura;
la struttura non è entrata in funzione per
mancanza di un finanziamento del servizio, il cui
onere veniva indicato dai vertici aziendali
Atti consiliari
66
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
nell'ambito della proposta di bilancio preventivo
2010;
inaugurata presso l'ex Ospedale Psichiatrico di
Rieti.
il 13 marzo la ASL ha trasmesso alla Regione
Lazio la deliberazione n. 318/DG avente come
oggetto l'approvazione della dotazione organica
dell'hospice e richiesta di deroghe per assunzione
di personale;
Rossodivita,Berardo
n. 244 del 24 novembre 2010
attualmente è in funzione, presso l'ospedale San
Camillo De Lellis, un servizio di cure palliative
residenziali dotato di soli 4 posti letto.
PREMESSO CHE:
CONSIDERATO CHE:
La struttura è adeguata agli standard e alle
raccomandazioni degli organismi nazionali e
regionali;
la localizzazione presenta tutti i requisiti di
tranquillità e di salubrità necessari per la migliore
accoglienza degli ospiti;
il
piano
di
riqualificazione/riconversione
presentato afferma che il servizio presso
l'ospedale San Camillo De Lellis "è da
regolarizzare e potenziare nel numero di posti
letto residenziali':
altre strutture di hospice non sono state previste
ad Amatrice o Magliano in Sabina, perché
presenti a Rieti questi 4 posti letto da potenziare;
l'esigenza di un hospice, specie di elevata
funzionalità e pregevole localizzazione come
quello reatino, può considerarsi attrattiva anche
per esigenze extra provinciali, extra macroarea o
extra regionali;
secondo la Federazione Cure Palliative, che
raccoglie 65 organizzazioni no profit, i posti letto
di hospice in strutture pubbliche nel Lazio
risultano essere 22, pari a solo un decimo dei
posti letto complessivi.
INTERROGANO
La Presidente della Giunta della Regione Lazio,
On. Renata Polverini, per conoscere:
se è intenzione dell'attuale amministrazione
regionale potenziare l'offerta di posti letto di
hospice, e in che modo;
se ritiene di rendere operativa la struttura
Oggetto: Riserva dei Laghi Lungo e Ripasottile,
accordo per la cattura dei cinghiali tramite gabbie.
la Riserva dei Laghi Lungo e Ripasottile è sotto
gestione commissariale;
nel aprile 2010, l'allora commissario, Roberto
Lorenzetti, dichiarava: "il problema dei danni da
fauna selvatica all’interno dell’area protetta si è
andato progressivamente normalizzando. Grazie
alle misure che abbiamo studiato e messo in
campo, i danni si sono ridotti del 92% rispetto al
picco del 2007”. Le misure consistevano in 30km
di recinzioni elettrificate e con un bando si
rendevano disponibili, in comodato d'uso,
ulteriori 25km;
il 12 agosto veniva nominato dalla Presidente
della Regione un nuovo commissario, nella
persona di Guido Zappavigna;
il 21 settembre gli organi di stampa locali
annunciavano che "con un accordo importante
per il futuro della riserva, i cinghiali verranno
catturati con gabbie metalliche e poi ritirati
dall’Azienda
faunistica
Agrincontri.
Il
commissario ha stabilito che il parco non
percepirà nessun compenso, a patto però che il
40% degli animali soppressi, debitamente nettato
e confezionato a carico della Società, venga
donato alla Caritas Diocesana di Rieti. Il restante
60%
dei
cinghiali
catturati
resterà
all’Agrincontri';
Il 10 ottobre il commissario ribadiva "l’impegno a
risolvere i danni causati da cinghiali con la
messa a disposizione delle reti elettrificate e alla
cattura con gabbie".
CONSIDERATO CHE:
La legge istitutiva della Riserva statuisce che "è
consentito catturare specie animali selvatiche
solo a scopo di ricerca scientifica”e solo a
determinate condizioni;
Atti consiliari
67
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
viceversa l'Azienda Agrincontri risulta offrire a
pagamento, come risulta dal sito: cacciaitalia.com
battute di caccia al cinghiale in una propria
riserva;
nel marzo scorso il sistema di cattura con gabbie
nell'Amatriciano (all'interno del Parco Nazionale
del Gran Sasso e Monti della Laga) è stato
oggetto di un sequestro richiesto dalla Procura
della Repubblica di Rieti dopo appena due
settimane di utilizzo;
viceversa, il Parco dei Monti Lucretili si è dotato
nella primavera del 2010 di reti di recinzione, ed
ha rinnovato il bando adducendo "il successo
riscontrato in altre aree protette dalle recinzioni
elettrificate nella mitigazione dei danni da fauna
selvatica" ;
il 12 ottobre il Consiglio direttivo dell'Ambito
Territoriale di Caccia Rieti 2 comunicava di
intendere attivare le procedure giudiziarie "per
constatare la legittimità dell’operato del
Commissario della Riserva dei Laghi Lungo e
Ripasottile intese a regalare un patrimonio della
collettività ad attività commerciali ed enti
religiosi;
il sito internet della Riserva: riservalaghi.org
fornisce come unica informazione in merito i
comunicati stampa del presidente, né dà conto
delle
obiezioni
sollevate
sulla
stampa
dall'Associazione Sabina Radicale e dal suddetto
ATC-RI2 ma solo della risposta, alla prima,
proveniente dal partito politico di riferimento del
commissario (La Destra);
il sito suddetto non fornisce alcuna informazione
su struttura, bilancio, delibere, bandi dell'Ente,
diversamente da altre Riserve, come ad esempio
quella dei Monti Lucretili.
INTERROGANO
La Presidente della Giunta della Regione Lazio,
On. Renata Polverini, di attivarsi presso il
Commissario della Riserva dei Laghi Lungo e
Ripasottile, Guido Zappavigna, al fine di
conoscere:
quali dati, diversi da quelli del precedente
commissario Lorenzetti, abbiano indotto il
commissario Zappavigna a non proseguire la
politica di dissuasione tramite i soli recinti
elettrificati;
se la legge istitutiva della Riserva dei Laghi
Lungo e Ripasottile sia stata emendata o si ritenga
non applicabile e per quali ragioni;
se si ritengano superabili nella Riserva dei Laghi
Lungo e Ripasottile gli argomenti che hanno
causato
il
sequestro
delle
gabbie
nell’Amatriciano;
se esista un contratto da parte della Riserva dei
Laghi Lungo e Ripasottile con la società
Agrincontri, ed i suoi estremi;
se l'eventuale contratto sia stato fatto a seguito di
un bando pubblico, i requisiti richiesti, i criteri di
valutazione e quali società abbiano partecipato;
se la donazione del 40% dei proventi
dell'operazione rientri nelle facoltà dell'Ente, con
quale motivazione sia stata scelta una
organizzazione assistenziale e non ambientale, ed
in base a quali criteri tra le organizzazioni
assistenziali sia stata scelta la Caritas;
se non si ritenga opportuno che il sito della
Riserva dei Laghi Lungo e Ripasottile si doti dei
minimali strumenti di trasparenza amministrativa.
Rossodivita,Berardo
n. 245 del 29 novembre 2010
Oggetto: Gara comunitaria centralizzata a
procedura aperta finalizzata all'acquisizione del
servizio di pulizia e sanificazione occorrente alle
aziende sanitarie della regione lazio.
Premesso che:
La Regione Lazio, in qualità di centrale acquisti
ha bandito una gara per l'affidamento del servizio
di cui all'oggetto per tutte le ASL e le Aziende
Ospedaliere Universitarie della Regione Lazio per
un importo a base di gara di 220 Milioni di Euro
in tre anni suddiviso in nove lotti.
Visto che
Le strutture ospedaliere citate nell'appalto,
attualmente sono oggetto di 17 contratti di servizi
di pulizia aggiudicati a diverse realtà operanti nel
settore con fatturati diversi economicamente
rilevanti.
Visto che
68
Atti consiliari
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
La gara per I'aggiudicazione del servizio di
pulizia in oggetto prevede invece I'accorpamento
in nove lotti e il requisito economico per la
partecipazione è la dimostrazione di aver
conseguito un fatturato nell'ultimo triennio pari a
330 Milioni di Euro.
Preso atto
Che la gara così come strutturata contrae il libero
mercato del settore dal momento che permette la
partecipazione soltanto a gruppi di interesse
enormi con la possibilità di aggiudicazione
addirittura ad un unico contraente.
scongiurare quanto esposto in premessa.
2. Se nella stesura del Capitolato della gara in
oggetto si è tenuto conto delle preoccupazioni
rappresentate e in particolare delle specifiche in
riferimento a:
- Il costo appropriato del servizio svolto tenendo
conto di quanto previsto nel contratto di categoria
- Il mantenimento dei livelli occupazionali
3. Se la qualità del servizio reso nei singoli
"impianti" 'accorpati in lotti corrisponda a criteri
di efficienza ed efficacia.
Romanzi
n. 246 del 29 novembre 2010
Visto
La difficoltà di reperire un centro d'interesse
economico nella Regione Lazio capace di avere i
requisiti previsti, e che successivamente
I'aggiudicazione della gara la gran parte delle
aziende di interesse regionale operanti nel settore
vedano una drastica riduzione di fatturato con
conseguente perdita di posti di lavoro nel breve
periodo ed ogni preclusione nel futuro di poter
partecipare a gare del settore specifico a causa
della perdita di requisiti.
Considerato che
La scelta operata, "forse in base a criteri
economici" potrebbe incidere negativamente sul
settore
occupazionale,portando
ad
una
contrazione degli oneri aziendali del personale
attraverso ricorso ad ammortizzatori sociali
,licenziamenti, riduzioni orario di lavoro , lavoro
in nero, penalizzando gli operatori del settore che
ad oggi già godono di un trattamento economico
tra i più bassi dei diversi settori produttivi a
discapito dell'efficienza e efficacia del servizio
reso.
INTERROGA
Il Presidente della Regione Lazio
La Giunta
L'Assessore al Lavoro
L'Assessore alle attività Produttive
Per Sapere
1. Quali iniziative si intendano intraprendere per
Oggetto: Comune di Sabaudia - Accordo di
programma delle Delocalizzazioni.
Il sottoscritto Consigliere Regionale del Lazio
Premesso che:
• in riferimento alle affermazioni apparse sulla
stampa locale "La Provincia", il Ministro
all’Ambiente Prestigiacomo afferma che il
Presidente della Regione Lazio Renata Polverini è
pronta a ratificare l'accordo di programma
deliberato dalla Giunta Marrazzo, noto come
"Accordo di Programma delle Delocalizzazioni"
relativamente al territorio del Comune di
Sabaudia nel Parco Nazionale del Circeo;
• i capogruppo dei partiti politici PdL Udc Forza
Sabaudia e Popolari Liberali hanno manifestato
disaccordo sull'orientamento della Giunta
Marrazzo;
• con delibera regionale n. 41 del 2007 la
Regione Lazio ha sospeso l'approvazione del
P.T.P.R del Comune di Sabaudia in attesa delle
osservazioni
da
parte
del
Ministero
dell’Ambiente, in riferimento ai dispositivi della
legge 394/91 relativamente al Regolamento e al
Piano Parco;
• la Regione Lazio, nella delibera n. 41 del 2007
recita che spetta alla Regione stessa la
competenza per I'approvazione del P.T.P.R.;
• con atto n. 83 del 27.11.2009 e n. 33 del
06.05.2010 del Consiglio Comunale di Sabaudia è
stato manifestato disaccordo su tale orientamento
della Giunta Marrazzo.
69
Atti consiliari
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
Considerato che:
• a tutt'oggi non si hanno avuto notizie relative al
provvedimento di cui sopra;
• è ormai rappresentata da tutte le forze politiche
e istituzionali l'urgenza per la risoluzione della
problematica riguardante il territorio di Sabaudia
e che il perdurare del mancato rispetto dei termini
ha portato ad un congelamento dell'economia e
dello sviluppo programmatico della città di
Sabaudia.
Tutto ciò premesso e considerato,
studio di fattibilità della Federlazio di Roma, e
con lo stesso atto approvava lo schema di
convenzione che regola i rapporti con il
Consorzio stesso;
4. che in data 16/06/2010 (tre mesi dopo
l'affidamento) veniva stipulato, con atto Notaio
Marco Forcella in Roma, l'atto costitutivo del
Consorzio suddetto;
5. che in data 07/06/2010 (prima della
costituzione del Consorzio) veniva presentata la
progettazione delle opere di urbanizzazione delle
aree artigianali e semindustriali;
SI RISCONTRA QUANTO SEGUE:
INTERROGA
Il Presidente della Giunta Renata Polverini e
l'Assessore competente all'Ambiente
Per conoscere:
1) quali provvedimenti urgenti si stiano attuando
per la soluzione della suddetta situazione nel
territorio di Sabaudia;
2) quando sarà possibile promuovere un incontro
tra l'Amministrazione Comunale di Sabaudia ed il
Presidente della Giunta Regionale;
Di Giorgi
n. 247 del 29 novembre 2010
Oggetto: Comune di Cerveteri approvazione del
Piano Artigianale - Progetto Attuativo.
1. I1 Consorzio, non ancora costituito, presenta
richiesta di Permesso a Costruire in data
07/06/2010; il Dirigente dell'Area Tecnica del
Comune di Cerveteri rilascia in via provvisoria il
P. Costruire a condizione che il Permesso
definitivo
verrà
rilasciato
ad
avvenuta
approvazione del Piano Attuativo, (non risulta che
le norme urbanistiche prevedano il Permesso a
Costruire in via provvisoria);
2. in data 27/10/2010 viene convocato il
Consiglio Comunale per l'approvazione del Piano
Attuativo; il punto all'ordine del Giorno viene
ritirato in quanto il piano attuativo prevedeva un
indice di 0.30 mq/mq contro 0.25 mq/mq previsti
dal piano approvato dal C.T.R.
3. in data 1011 112010 veniva convocato il C.C.
per l'approvazione del piano attuativo con le
correzioni dell'indice di copertura;
PREMESSO:
1. che il Comitato Tecnico Regionale per il
Territorio, con voto n. 173/2 in data 03/12/2009,
ha approvato il piano per le zone artigianali e
semindustriali;
2. che con deliberazione n. 2 del 27/10/2010, il
Consiglio Comunale di Cerveteri ha approvato
senza riserve le modifiche apportate con il citato
voto del CTR il piano per le zone artigianali;
3. che con deliberazione del C.C. n. 16 del
25/03/2010,
l'Amministrazione
Comunale
affidava al costituendo Consorzio denominato
"Attività Produttive Cerveteri" la realizzazione,
anche per stralci funzionali, del progetto delle
zona artigianali e semindustriali, secondo lo
4. allegata alla proposta di Deliberazione, la
relazione del Responsabile dell'Area Tecnica,
riscontra l'approssimazione delle procedure,
precisamente:
a) che dovevano essere attuate le procedure di
esproprio,
b) che il Consorzio doveva dimostrare la
disponibilità di tutte le aree oggetto di intervento,
c) che il Consorzio doveva ottenere tutte le
autorizzazioni preliminari all'approvazione del
piano:
• Soprintendenza Archeologica
• Regione Lazio Area Territorio Rurale Servizi
Usi Civici
• Regione Lazio Area Difesa del Suolo
• Regione lazio Settore Area VIA - verifica di
70
Atti consiliari
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
assoggettabilità a VAS e VIA (in quanto trattasi
di variante urbanistica)
destinata a consumo umano è stata associata
anche al cancro del fegato e del colon;
Inoltre si fa presente che, contrariamente a quanto
prescritto nella relazione del C.T.R. il progetto
attuativo manca dello studio della viabilità di
accesso alle aree; il C.T.R. cita testualmente: “di
accessi diretti al1 'area ne sono previsti due, uno
sulla S.S. Aurelia, l 'altro su Via Fontana
Morella, entrambi con intersezione a raso,
dovranno essere oggetto di studio più
approfondito” e ancora “Al riguardo è vincolante
per l'Amministrazione Comunale definire la
sistemazione delle infrastrutture stradali, prima
dell'adozione del Piano Attuativo delle zone
produttive di iniziativa pubblica o privata,
attuando, se ritenuta del caso, la procedura
prevista dall'art. 19 del D.P.R. 327/01, previa a
acquisizione
dei
pareri
delle
Autorità
competenti”.
l'assunzione cronica di Arsenico è indicata da
numerosissimi studi scientifici anche quale
responsabile di patologie cardiovascolari,
neurologiche e neuro comportamentali, il diabete
di tipo 2, lesioni cutanee, disturbi respiratori,
disturbi della sfera riproduttiva e malattie
ematologiche.
SI
CHIEDE
ALL'URBANISTICA
ALL'ASSESSORE
Se ritenga opportuno verificare la correttezza
delle procedure e la regolarità negli atti
amministrativi, e ove occorresse, di sospendere in
via precauzionale le procedure di approvazione.
Colosimo
n. 248 del 29 novembre 2010
Oggetto: richiesta informazioni relative agli
interventi eseguiti e agli obiettivi raggiunti per il
rientro del parametro Arsenico nei limiti stabiliti
dal Decreto legislativo n. 31 del 2 febbraio 2001.
PREMESSO CHE:
il 22 novembre 2010 perveniva dal
coordinamento
dell'Alto
Lazio
del’Isde,
Associazione italiana medici per l'ambiente, una
richiesta urgente di informazioni in merito alla
presenza di Arsenico nell'acqua per il consumo
umano;
1'Agenzia internazionale di ricerca sul cancro
(I.A.R.C.) classifica l'Arsenico come elemento
cancerogeno e lo pone in diretta correlazione con
molte patologie oncologiche e in particolare con il
tumore del polmone, della vescica, del rene e
della cute;
l'esposizione ad Arsenico attraverso l'acqua
CONSIDERATO CHE:
il Decreto legislativo n. 31 del 2 febbraio 2001,
modificato e integrato con successivo D.Lgs.
27/02, che disciplina la qualità delle acque
potabili
destinate
al
consumo
umano
garantendone la salubrità e la pulizia, in
recepimento della Direttiva europea 98/83/CE, dal
dicembre 2003, ha abbassato il limite previsto per
l'Arsenico nelle acque potabili da 50 a 10 mg/l
(microgrammi/litro), proprio in considerazione
della sua cancerogenicità e dell'evidente rischio
per la salute umana;
la Regione Lazio fin dal 2003 ha continuamente
fatto ricorso all'istituto della deroga, che ha
innalzato il limite previsto dal D. Lgs. 3112001 da
10 a 50 microgrammi/litro per l'Arsenico ( ma
anche i limiti per altri elementi quali il Fluoro, il
Vanadio, il Selenio) e di fatto ha reso potabili per
deroga acque che in realtà non lo sono;
i periodi di deroga come disposto dal succitato
decreto legislativo avrebbero dovuto però avere la
durata più breve possibile, e comunque non
superiore ad un periodo di tre anni nei quali si
sarebbero dovuti presentare ed attuare piani di
rientro mediante idonee tecnologie di trattamento
delle acque captate e/o attraverso l'individuazione
di nuove risorse idriche sostitutive, in modo da
assicurare acque salubri e pulite agli abitanti della
regione Lazio.
INTERROGANO
La Presidente della Giunta della Regione Lazio,
On. Renata Polverini, per conoscere:
quali sono gli interventi realizzati e gli obiettivi
raggiunti, dal 2003 a tutt'oggi, per riportare i
valori di Arsenico entro i 10 microgrammi/litro
nelle acque destinate a consumo umano così da
garantire una efficace tutela della salute ai
residenti della regione Lazio;
71
Atti consiliari
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
se nell'Alto Lazio e in tutti i comuni facenti parte
dell'ATO-l Lazio, ovvero tutti i comuni della
Provincia di Viterbo ed il Comune di Bracciano,
di Mazzano e Magliano, appartenenti alla
Provincia di Roma siano in procinto di essere
realizzati interventi efficaci e definitivi, oltre
quelli emergenziali annunciati sulla stampa, e i
tempi di realizzazione per garantire il consumo di
acque con valori di Arsenico entro i 10
microgrammi/litro, anche in considerazione e a
giustificazione dei ripetuti periodi di deroga
finora concessi.
Rossodivita,Berardo
n. 249 del 29 novembre 2010
dell'infrazione, la diffida ad eliminare le
irregolarità entro un termine stabilito, la
sospensione dell'autorizzazione o la revoca
dell'autorizzazione. Ai sensi dell'art.45 comma 7
del D.Lvo n. 152/99 l'autorizzazione deve essere
rinnovata ogni 4 anni e l'istanza di rinnovo deve
essere presentata un anno prima della scadenza"
(punto 23).
Considerato che:
I. La Società ESI 2000 s.r.l é subentrata nella
proprietà degli impianti siti nel comune di
Montopoli Sabino alla ditta S.I.R.M. srl e quindi
avrebbe
dovuto
chiedere
nuovamente
autorizzazione allo scarico ma non risulterebbe
averlo fatto;
Oggetto: scarichi inquinanti nel fiume Farfa.
Il sottoscritto cons. Filiberto Zaratti
Premesso che:
1. con determinazione n. 473 del 19.09.2005 il
settore VI Tutela e Valorizzazione del territorio
della provincia di Rieti autorizzava la ditta
S.I.R.M. srl allo scarico delle acque reflue
industriali in località Ponte Sfondato provenienti
dall'impianto di lavaggio inerti sito nel Comune di
Montopoli Sabino (Ri), dopo adeguato
trattamento;
2. nella stessa determinazione tra gli obblighi e
prescrizioni il titolare dello scarico è vincolato a:
a) " non attivare nuovi scarichi se non autorizzati
dall'Amministrazione Provinciale di Rieti" (punto
13);
b) "richiedere nuova Autorizzazione allo scarico
per A) (omissis) B) ampliamento o
ristrutturazione dello stesso C) trasferimento della
gestione della proprietà o della ragione sociale
(punto 18);
c) "rimettere ogni 6 mesi , a partire dalla data del
rilascio
del
presente
provvedimento,
certificazione analitica in originale di un
laboratorio autorizzato (...) delle acque di ingresso
e di uscita ... e successive indicazioni" (punto 19);
d) "comunicare annualmente, con dichiarazione
sottoscritta dal titolare dello scarico, il volume
delle acque scaricate nell'anno precedente" (punto
21);
e) "la mancata osservanza degli obblighi di legge
e delle prescrizioni di cui al presente atto
comporta l'applicazione delle sanzioni previste
dal D.Lvo n.152199 e, secondo la gravità
II. la stessa società ha ampliato gli impianti già
menzionati in assenza di permesso a costruire
come risulta dall'ordinanza n. 3 / UT del
10.05.2007 del Comune di Montopoli Sabino con
la quale il responsabile del Settore IV - servizi
tecnici ed ausiliari, ordinava la immediata
sospensione dei lavori ed il ripristino dello stato
dei luoghi entro 90 giorni, sospensione e ripristino
mai attuati dalla ESI 2000 s.r.1.;
III. sarebbe stato aperto un nuovo scarico abusivo,
sempre lungo il corso del fiume Farfa, in località
Ponte Sfondato in corrispondenza degli Impianti
già menzionati;
IV. non risulterebbero rispettate le già citate
prescrizioni di cui alla determinazione n°
473/2005 della Provincia di Rieti come su
richiamate;
V. lungo il fiume Farfa, in prossimità degli
impianti di lavaggio inerti, opera anche la società
IRCOP produttrice di materiali bituminosi che
vengono accumulati e stoccati sul piazzale
antistante gli impianti a pochi metri dal corso del
fiume Farfa;
VI. esistono numerose e ripetute segnalazioni che
inducono a considerare inefficace l'azione di
controllo e contrasto di tali manifeste situazioni di
diffusa illegalità da parte delle amministrazioni
comunali di Montopoli sabino e Fara in Sabina
Tenuto conto che:
- i due impianti citati sorgono a pochi metri dal
corso del fiume Farfa in dispregio delle normative
72
Atti consiliari
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
vigenti e segnatamente da quanto previsto dal D.
Lgs. 4212004;
- Il corso del fiume Farfa è parte del sito
lT6020018 e del sito lT6030012 della Rete natura
2000.
INTERROGA
IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA
REGIONALE
ASSESSORE ALL'AMBIENTE
Per sapere:
quali azioni intendano intraprendere per garantire
il rispetto delle disposizioni vigenti in materia, a
tutela del corso del Fiume Farfa, anche
avvalendosi dei poteri sostitutivi previsti dalla
normativa vigente in caso di manifesta inerzia
delle amministrazioni competenti.
Zaratti
n. 250 del 29 novembre 2010
Oggetto: Smaltimento di rifiuti presso la discarica
di rifiuti sita in Località Roncigliano nel Comune
di Albano Laziale(RM).
Il sottoscritto consigliere regionale
PREMESSO CHE:
1. in data 23/09/2010 il Nucleo Operativo
Ecologico di Roma del Comando Carabinieri per
la Tutela dell’Ambiente e l'ARPA Lazio hanno
provveduto ad effettuare un controllo nella
discarica di rifiuti sita il Località Roncigliano nel
comune di Albano Laziale (RM), gestita dalla
Pontina Ambiente srl;
2. detto controllo era finalizzato a rilevare la
corrispondenza delle quote di progetto approvate
per il IV -V-e VI invaso della discarica di rifiuti
non pericolosi in relazione alla delega d'indagine
nr. 1244/09 mod. 45 a firma del Sostituto
Procuratore di Velletri dr. Giuseppe Travaglini;
3. come risulta dal verbale di controllo e dalla
comunicazione redatta dai tecnici di Arpa Lazio,
non esistono elementi per poter giustificare
l'attuale abbancamento dei rifiuti sul VI invaso, in
quanto le quote di riferimento progettuali
approvate sembrano siano state raggiunte già alla
fine del 2009;
4. in merito agli invasi IV e V una verifica
indiretta finalizzata a stimare i rifiuti conferiti nel
periodo compreso dalla data di emissione
dell'ultima
autorizzazione,
di
cui
alla
Determinazione regionale n. 62576/2009, alla
data di fine febbraio 2010, indicata dalla Pontina
Ambiente come termine ultimo di abbancamento
dei rifiuti nei suddetti invasi, porta a stimare una
volumetria abbancata di circa 90.000 mc, oltre il
doppio del limite di 40.000 mc autorizzati;
5. le conclusioni dei controlli effettuati pongono
in evidenza come alla fine del 2009 le quote a suo
tempo a vario titolo autorizzate, relativamente al
VI lotto, erano già state raggiunte e pertanto non
si giustificano gli ulteriori attuali abbancamenti di
rifiuti;
CONSIDERATO CHE:
a) La società Pontina Ambiente con lettera del 21
ottobre 2010 indirizzata Al Presidente della
Giunta Regionale, all'assessore Regionale alle
Attività Produttive e Politiche dei Rifiuti,
all'assessore Regionale all'Ambiente e Sviluppo
Sostenibile, Al Presidente della Provincia di
Roma, al Sindaco di Roma e ai Sindaci del
Comprensorio servito dalla discarica ha posto in
evidenza come:
1. nell'ultimo quinquennio dei 234.828 t di CDR
prodotto dal limitrofo impianto di TMB solo
98.102t sono state conferite e accettate dagli
impianti di termovalorizzazione di Colleferro e
che le restanti 136.726t hanno dovuto
necessariamente trovare smaltimento nella
discarica adiacente;
2. circa 152.000 mc di capacità dell'invaso della
discarica sarebbero stati occupati dal CDR non
accettato a Colleferro, sottraendo di fatto
volumetria alla disponibilità dei residui di
lavorazione dell'impianto.
b) con successiva lettera del 25 ottobre 2010
indirizzata agli stessi soggetti, la Pontina
Ambiente
rappresenta
l'esigenza
improcrastinabile di acquisire il preannunciato
provvedimento straordinario (Ordinanza del
Presidente della Giunta Regionale) che consenta
di proseguire lo smaltimento dei residui in oggetto
nella discarica di servizio dell'impianto TMB, in
assenza della quale si paventa la sospensione del
ritiro dei rifiuti urbani indifferenziati, provenienti
dai Comuni del comprensorio servito a far data
dalle ore 06.00 di Sabato 30 ottobre;
3. con lettera del 17 novembre 2010 indirizzata ai
medesimi soggetti il Commissario Straordinario
del Consorzio Gaia S.p.A. affermava che a far
data dall'ammissione del Gruppo Gaia
73
Atti consiliari
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
all'Amministrazione straordinaria (agosto 2007) i
conferimenti di CDR da Pontina Ambiente ai
termovalorizzatori di Colleferro avvengono
regolarmente, sulla base dei contratti sottoscritti
da tale Società con Mobilservice Srl e con EP
Sistemi SpA, secondo le quantità ivi previste e
che non vi è mai stato nessun conferimento di
Pontina Ambiente "non accettato'', né risulta che
la stessa Società abbia richiesto di incrementa* le
quantità di CDR conferito, ne in sede di Tavolo di
confronto regionale, né quando il Consorzio gaia
lamentava carenza di CDR per gli impianti di
valorizzazione.
TENUTO CONTO CHE:
con Ordinanza 20009 del 28/10/2010 del
Presidente della Giunta Regionale assunta ai sensi
dell'art.191 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. è stato
disposto:
l. di smaltire i rifiuti provenienti dal limitrofo
impianto di TMB, negli invasi di discarica
denominati IV e V, fino alla realizzazione e
formale presa d'atto delle opere di collaudo del
"sub-lotto funzionale" relativo al VI1 invaso e,
comunque, non oltre 6 (sei) mesi dall'adozione
della presente ordinanza, atteso che in nessun
caso, entro tale data, si possano superare le quote
per le quali B stata fornita perizia asseverata di
stabilità degli stessi rifiuti;
2. di avviare le procedure di chiusura del invasi
IV, V e VI, in ottemperanza a quanto previsto
dalla Determinazione n. 82576/2009, all'avvenuta
realizzazione e messa in esercizio del "sub-lotto"
funzionale" citato in premessa;
3. di ricalcolare, a consuntivo, le tariffe relative
all'accesso in discarica secondo quanto previsto
dalla DGR 516/2008 e s.m.i., tenendo conto delle
quantità di rifiuti abbancati sul IV e V invaso, ivi
incluse quelle eccedenti le quantità autorizzate
con determinazione n.B2576/2009, e di presentare
relativa istanza alla Regione Lazio.
INTERROGA
Il Presidente della Giunta
l'Assessore alle Attività Produttive e Politiche
dei Rifiuti
I'Assessore all'Ambiente e Sviluppo Sostenibile
PER SAPERE:
I. se le volumetrie dei rifiuti abbancati nei lotti IV,
V e VI della discarica dei RSU di Roncigliano
abbiano determinato il superamento delle quote di
progetto approvato e autorizzato e la ragione per
la quale il progetto di "capping" e recupero
ambientale degli invasi IV e V, di cui alla
Determinazione B2576/2009, non sarebbe stato
attuato dal gestore della discarica;
II. quali ragioni hanno determinato il mancato
conferimento da parte della Pontina Ambiente
delle quantità di CDR prodotte dall'impianto
TMB, ai termovalorizzatori di Colleferro;
III. se sia lecito ricalcolare, a consuntivo, le tariffe
relative all'accesso in discarica tenendo conto
anche delle quantità di rifiuti eccedenti abbancati
sul IV e V invaso, evidentemente non autorizzate
dalla Determinazione B2576/2009;
IV. se ai sensi del comma 3 dell'art.191 del D.Lgs
152/2006 l'ordinanza Z0009 del 28/10/2010 sia
stata adottata su parere degli organi tecnici o
tecnico-sanitari locali, che debbono esprimersi
con specifico riferimento alle conseguenze
ambientali.
Zaratti
n. 251 del 29 novembre 2010
Oggetto: "Cancellazione dei fondi stanziati per la
Casa della Memoria, via Tiburtina 163".
Il sottoscritto Consigliere Regionale del Lazio
Premesso che:
• I lavori per la realizzazione della Casa della
Memoria, in via Tiburtina 163, ebbero inizio nel
2004;
• La Casa della Memoria era pensata per ospitare
una serie di spazi polifunzionali, tra cui laboratori,
sale di incisione, sala conferenze e uno spazio
espositivo;
• I lavori ebbero presto una battuta d'arresto;
• Il 19 dicembre 2009 nella Biblioteca di Villa
Mercede si annunciava che i lavori per la
realizzazione per la Casa della Memoria
sarebbero ripresi. Ad oggi però i lavori sono
ancora fermi;
Considerato che:
• La Giunta Regionale del Lazio, con
Deliberazione n. 107 del 19/02/2010, dava seguito
alla Legge regionale 11 agosto 2009, n, 22,
"Assestamento del bilancio annuale e pluriennale
2009-2011 della Regione Lazio" art. 1 commi 50
e 51 recante "Approvazione Programma
74
Atti consiliari
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
straordinario regionale di investimenti di cui alla
DGR n. 761 del 2 ottobre 2009", stanziando per
"integrazione con sala polivalente del centro
culturale Casa della Memoria, sito in via
Tiburtina 163", 450.000,00 (Euro);
• Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti Dipartimento per le infrastrutture, gli affari
generali e il personale Direzione Generale per la
regolazione e i contratti pubblici, all'interno del
Programma triennale delle opere pubbliche
2009/2011 dell'amministrazione Comune di
Roma, stanziava 138.449,00 di euro per la Casa
della Memoria;
• Il 10 Agosto 2010 la Giunta del III Municipio
di Roma, sulla base dei predetti stanziamenti,
dava il via libera al progetto definitivo ed
incaricava gli uffici per predisporre le gare
d'appalto, a seguito dell'approvazione del bilancio
del Comune di Roma avvenuto il 5 agosto 2010;
• Nell'ottobre 2010 il Municipio ha dovuto
bloccare il procedimento per il citato taglio dei
fondi.
Visto che:
• Con L.R. 3 del 10 Agosto 2010, "Assestamento
del bilancio annuale e pluriennale 2010-2012
della Regione Lazio" si provvedeva ad abrogare i
commi 50 e 51 della L.R. n. 22 dell'11 Agosto
2009.
INTERROGANO
Il Presidente Renata Polverini in qualità di
Presidente della Regione Lazio e I' Assessore al
Bilancio,
Programmazione
EconomicoFinanziaria e Partecipazione della Regione Lazio
per far luce sul perché siano stati cancellati fondi
già stanziati, motivando tale atto e verificando la
correttezza formale del procedimento.
Bucci,Peduzzi
sulla sedia olandese, e quindi secondo metodi e
tecniche naturali e non medicalizzati;
VISTO che, nel caso in cui insorgessero problemi
nelle partorienti, queste possono essere
rapidamente trasportate nella Sala Parto
dell’Ospedale Grassi distante circa 100 metri, in
tutta sicurezza;
PRESO ATTO che, quindi, le attività della
struttura sono fondamentali per le donne e i
nascituri, e le prestazioni fornite sono di vera
eccellenza, rappresentando un patrimonio per
l'intero Servizio Sanitario Regionale;
RILEVATO inoltre che, le attività della struttura
sono state autorizzate in via sperimentale fino al
giorno 29 gennaio 2011 e che, al momento, non vi
sono notizie circa il rinnovo dell'autorizzazione ne
del funzionamento a regime;
CONSIDERATO che tale silenzio preoccupa i
dipendenti della Casa di Maternità e le utenti, che
temono possa essere significativo della mancata
volontà di garantire la sopravvivenza e la
continuità della medesima, individuata come
servizio di qualità per le donne;
INTERROGA
IL PRESIDENTE DELLA REGIONE LAZIO
per sapere:
- quale posizione abbia nei confronti della sempre
maggior auspicata de medicalizzazione del parto,
con particolare riferimento all'abuso nel ricorso
dei tagli cesarei che si verifica in generale e, in
particolare, nella regione Lazio;
- quali provvedimenti intenda assumere rispetto
alle problematiche autorizzative irrisolte e che
rischiano di interrompere le fondamentali attività
della Casa di Maternità Acqualuce entro poche
settimane.
n. 252 del 29 novembre 2010
Oggetto: Casa di Maternità Acqualuce.
CONSIDERATO che la Casa di Maternità
Acqualuce, situata nella pineta che circonda
l'ospedale G.B. Grassi di Ostia, è stata inaugurata
1'8 marzo 2009 e da11'8 giugno, giorno del primo
parto, sono nati al suo interno ben 43 bambini;
RILEVATO che, in detta struttura, il parto viene
assistito dalle ostetriche in vasca, per terra, a letto,
Foschi
***********************************
Interrogazioni a risposta immediata
n. 52 del 15 novembre 2010
Oggetto: Piano regolatore generale consortile del
Consorzio per lo Sviluppo Industriale della
Provincia di Rieti, Nuovo Agglomerato
Atti consiliari
75
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
Industriale di Passo Corese (Comune di Fara in
Sabina - Ri), contrasto con le misure di
salvaguardia del PTPR. Richiesta blocco
immediato lavori..
(recante "Pianificazione paesistica e tutela dei
beni e delle aree sottoposti a vincolo paesistico").
Applicazione dell'articolo 36 quater, comma 1 ter,
della legge regionale 24/1998.
I1 sottoscritto Angelo Bonelli Capogruppo dei
Verdi
Premesso che:
I1 21 aprile 2009 nel Supplemento Ordinario n.
61 "Bollettino Ufficiale" n. 15 del 21 aprile
2009 è stata pubblicata:
La Deliberazione del Consiglio regionale 13
marzo 2008, n. 62.
Consorzio per lo Sviluppo Industriale della
Provincia di Rieti. Variante al piano regolatore
generale consortile adottata dall'assemblea
generale del Consorzio in data 28 aprile 2005;
Premesso che:
I1 14 febbraio 2008 nel Supplemento
Ordinario n. 14 "Bollettino Ufficiale" n. 6 del
14 febbraio 2008 sono state pubblicate:
La Deliberazione della Giunta Regionale 25
luglio 2007, n. 556, Adozione del Piano
Territoriale Paesistico Regionale PTPR, ai sensi
degli articoli 21, 22 e 23 della legge regionale 6
luglio 1998, n. 24 (recante "Pianificazione
paesistica e tutela dei beni e delle aree sottoposti a
vincolo paesistico"), ed in ottemperanza agli
articoli 135, 143, e 156 del decreto legislativo 22
gennaio 2004 n. 42 (Codice dei beni culturali e
del paesaggio, ai sensi dell'articolo 10 della legge
6 luglio 2002, n. 137) e successive modificazioni
in coerenza con quanto indicato nell'art. 36
quater, comma 1 quater, della legge regionale
2411 998;
La Deliberazione della Giunta Regionale 21
dicembre 2007, n. 1025, Modificazione,
integrazione e rettifica della deliberazione Giunta
regionale n. 556 del 25 luglio 2007 inerente:
Adozione del Piano Territoriale Paesistico
Regionale PTPR, ai sensi degli articoli 21, 22 e 23
della legge regionale 6 luglio 1998, n. 24 (recante
"Pianificazione paesistica e tutela dei beni e delle
aree sottoposti a vincolo paesistico"), ed in
ottemperanza agli articoli 135, 143 e 156 del
decreto legislativo 22 gennaio 2004 n. 42 (Codici
dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi
dell'articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137)
e successive modificazioni in coerenza con
quanto indicato nell'art. 36 quater, comma 1
quater, della legge regionale 2411998.
Premesso che:
I1 14 febbraio 2008 nel Supplemento Ordinario n.
15 "Bollettino Ufficiale" n. 6 del 14 febbraio 2008
è stata pubblicata:
La Deliberazione del Consiglio Regionale 31
luglio 2007, n. 41, Adeguamento dei PTP vigenti
alla luce delle proposte comunali di modifica
delle classificazioni per zona dei vincoli paesistici
presentate, nell'ambito del procedimento di
formazione del Piano Territoriale Paesistico
Regionale PTPR, ai sensi dell'articolo 23 comma
1 della legge regionale 6 luglio 1998, n. 24
Considerato che:
Dal resoconto stenografico VIII Legislatura
Consiglio Regionale del Lazio, seduta n. 126 di
mercoledì I I marzo 2009, nonché dal dettaglio
delle Proposte di deliberazioni consiliari
concernente: P.d.C n. 72 del 1 ottobre 2008,
"Consorzio per la sviluppo industriale della
provincia di Rieti. Variante al P.R.G.: consortile
adottata dall'assemblea generale del Consorzio in
data 28/04/2005. Approvazione", si evince
inequivocabilmente che l'approvazione della
suddetta delibera numero 62 è avvenuta il 13
marzo 2009, e non il 13 marzo 2008 come
riportato sul BURL di cui sopra;
Considerato che:
1. I1 Piano Territoriale Paesistico Regionale
PTPR nella Tavola A 20 (Paesaggio agrario di
rilevante valore) ha individuato l'area sulla quale
insiste il Piano Regolatore Consortile come area
agricolo di rilevante valore perché costituita da
comprensori a naturale vocazione agricola che
conservano i caratteri propri del paesaggio agrario
tradizionale. Si tratta di territori caratterizzati da
produzione agricola, estensiva o specializzata, che
hanno rilevante valore paesistico per la qualità
estetico percettiva anche in relazione alla
morfologia, al rilevante interesse archeologico e
alle sue evoluzioni storiche ed antropiche. La
tutela (art. 24 Norme, art. 21, 22,23, e 36 quater
C. l quater L.R. 241989; art. 135, 143 e 156 D.lvo
42/04) è volta alla salvaguardia della continuità
del paesaggio mediante il mantenimento di forme
di uso agricolo del suolo e vieta espressamente: la
costruzione di manufatti fuori terra o interrati, la
realizzazione di nuove strutture commerciali o
terziarie, nuove strutture produttive industriali,
installazioni di manufatti leggeri anche
prefabbricati, nuove strutture per deposito merci o
Atti consiliari
76
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
materiali.
2. I1 Piano Territoriale Paesistico Regionale
PTPR nella Tavola B 20 (Beni paesaggistici) ha
censito sull'area del Piano Regolatore Consortile
129 (centoventinove) siti archeologici evidenziati
nella leggenda della carta come "beni puntuali
diffusi" e ogni sito ha una fascia di rispetto di 100
metri. È il tipico paesaggio dell'insediamento
storico diffuso costituito da porzioni di territorio
caratterizzate
dal
maggiore
valore
di
testimonianza storico archeologica anche quando
interessati da rilevante grado di naturalità e10 dal
modo d'uso agricolo. Si tratta di ambiti che
comprendono elementi puntuali, lineari o areali di
interesse storico-archeologico. La tutela (art. 31
Norme, art. 21, 22,23, e 36 quater C. I quater L.R.
24/989; art. 135, 143 e 156 D.lvo 42/04) è volta
alla valorizzazione e alla conservazione dei beni
anche mediante l'inibizione di iniziative di
trasformazione territoriale pregiudizievoli alla
salvaguardia dei beni o che ne alterino la
percezione d'insieme, e vieta espressamente: la
costruzione di manufatti fuori terra o interrati, la
realizzazione di nuove strutture commerciali o
terziarie, la realizzazione di nuovi servizi pubblici
generali, la realizzazione di nuovi insediamenti
turistici o alberghieri, nuovi campeggi, e impianti
sportivi, nuove strutture produttive industriali,
installazioni di manufatti leggeri anche
prefabbricati, nuove strutture per deposito merci o
materiali.
Considerato che:
I1 Consiglio Regionale del Lazio ha approvato la
Deliberazione n. 62 concernente: "Consorzio per
lo Sviluppo Industriale della Provincia di Rieti.
Variante al piano regolatore generale consortile
adottata dall'assemblea generale del Consorzio in
data 28 aprile 2005" il 13 marzo 2009, dopo la
pubblicazione sul BURL del Piano Territoriale
Paesistico Regionale avvenuta il 14 febbraio
2008;
Considerato che:
ai sensi dell'Articolo 23 bis (Misure di
salvaguardia in pendenza dell'approvazione del
PTPR) della L.R. 2411 998, dalla data di
pubblicazione del PTPR ai sensi dell'articolo 23,
comma 2, fino alla data di pubblicazione di cui al
citato articolo 23, comma 6 e comunque non oltre
cinque anni dalla data di pubblicazione del piano
adottato dalla Giunta regionale ai sensi
dell'articolo 23, comma 2, è sospesa ogni
determinazione in ordine alle autorizzazioni di cui
all'articolo 15 1 del decreto legislativo 29 ottobre
1999, n. 490, che siano in contrasto con le
previsioni del PTPR adottato.
Considerato che:
I1 Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n.42
"Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi
dell'articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n.
1372", all'Articolo 145 (Coordinamento della
pianificazione paesaggistica con altri strumenti di
pianificazione) prevede che le previsioni dei piani
paesaggistici di cui agli articoli non sono
derogabili da parte di piani, programmi e progetti
nazionali o regionali di sviluppo economico e
sono cogenti per gli strumenti urbanistici dei
comuni, delle città metropolitane e delle province,
sono
immediatamente
prevalenti
sulle
disposizioni difformi eventualmente contenute
negli strumenti urbanistici stabiliscono norme di
salvaguardia
applicabili
in
attesa
dell'adeguamento degli strumenti urbanistici e
sono altresì vincolanti per gli interventi settoriali.
Per quanto attiene alla tutela del paesaggio, le
disposizioni dei piani paesaggistici sono
comunque prevalenti sulle disposizioni contenute
negli atti di pianificazione ad incidenza
territoriale previsti dalle normative di settore, ivi
compresi quelli degli enti gestori delle aree
naturali protette.
Tutto ciò premesso:
visto il pesantissimo intervento di trasformazione
del territorio per la realizzazione del Polo della
logistica - Nuovo Agglomerato Industriale di
Passo Corese, in contrasto con le misure di
salvaguardia del Piano Territoriale Paesistico
Regionale PTPR,
Interroga il Presidente della Giunta regionale e
l'Assessore all'urbanistica
Per sapere:
come
intendano
attivarsi
per
bloccare
immediatamente i lavori in oggetto, al fine di
garantire la corretta applicazione delle misure di
salvaguardia contenute nel PTPR e in particolare
per tutelare le aree classificate dallo stesso come
Paesaggio agrario di rilevante valore, e paesaggio
dell'insediamento storico diffuso.
Bonelli
n. 53 del 18 novembre 2010
Oggetto: Rinnovo convenzione Regione Lazio Filas.
77
Atti consiliari
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
PREMESSO CHE
la Convenzione tra la Regione Lazio e la Filas del
10 novembre 2009, prevista dal comma 3 della
legge regionale n. 2 del 1985 "Costituzione di un
fondo speciale regionale a favore delle imprese
del Lazio che versano in particolare stato di crisi",
regola la gestione delle modalità d'intervento del
fondo di rotazione per dare copertura finanziaria
al cofinanziamento di opere cinematografiche ed
audiovisive realizzate dalle piccole e medie
imprese del Lazio;
tra la Regione Lazio e la Filas, di imminente
scadenza, che alla luce di quanto esposto si
configura come strumento di fondamentale
importanza per le piccole e medie imprese anche
del comparto cinematografico ed audiovisivo
della Regione Lazio.
Rodano
n. 54 del 23 novembre 2010
Oggetto: abbattimento abeti di grandi dimensioni
commissionato dal Comune di Roma.
VISTO CHE
detta Convenzione è stata registrata il 29
dicembre 2009 al Reg. cron. n. 12282 e che,
pertanto, andrà a scadenza alla fine del presente
anno;
CONSIDERATO
Che la scadenza della convenzione mette a rischio
I'operatività di Filas, con grave danno non solo
alle imprese, ma anche alla finanza pubblica;
Che il Nucleo di Valutazione istituito presso Filas
e previsto dall'art. 3 della legge regionale n. 2 del
1985, al quale devono essere sottoposti i progetti
di opere cinematografiche realizzate dalle piccole
e medie imprese del Lazio non è ancora stato
ricostituito e che quindi non si riunisce ormai da
oltre sei mesi;
I1 sottoscritto Angelo Bonelli Capogruppo dei
Verdi
Premesso che:
- da notizie pervenuteci risulterebbe che il
Comune di Roma si sarebbe attivato presso il
Corpo Forestale dello Stato per poter ricevere, si
suppone a titolo gratuito, diverse decine di abeti
di grandi dimensioni (alti almeno 25 metri),
provenienti da Riserve Naturali dello Stato.
Considerato che:
- gli alberi, di grande valore ambientale e
paesistico, scelti tra i più importanti dal punto di
vista monumentale, sarebbero tagliati all'interno
di Riserve Naturali dello Stato, che godono del
massimo livello di tutela.
sono state già valutate ed è già stata svolta
l'attività istruttoria da Filas di ben 29 opere
cinematografiche che, sono in attesa della
decisione da parte del Nucleo di valutazione non
ancora ricostituito;
Tenuto conto che:
- un simile intervento comporterebbe un notevole
danno ambientale a causa della necessità di
realizzare, all'interno della foresta, piste per il
trasporto intorno all'albero da tagliare;
- l'intera operazione comporterebbe notevoli costi,
in particolare legati al trasporto degli alberi da
località molto distanti a Roma.
CONSIDERATO ALTRESI'
Interroga il Presidente della Giunta regionale
la sensibile riduzione del Fondo Unico dello
Spettacolo e la assoluta incertezza del rinnovo
degli strumenti fiscali (tax credit e tax shelter) a
favore dell'audiovisivo;
Per
sapere
se
intende
attivarsi
immediatamente presso le autorità competenti
affinché:
VISTO CHE
la sottoscritta consigliere regionale
INTERROGA
I1 Presidente della Giunta
Per sapere quando verrà rinnovata la convenzione
si verifichi, presso l'amministrazione comunale di
Roma ed il Corpo Forestale dello Stato, la
veridicità di quanto sopra riportato e si eviti tale
intervento, al fine di scongiurare un rilevante
danno ambientale e spreco di denaro pubblico,
destinando le risorse necessarie ad iniziative di
tutela dell'ambiente naturale.
78
Atti consiliari
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
Bonelli
n. 55 del 23 novembre 2010
Oggetto: Grave inquinamento da Arsenico delle
acque destinate al consumo umano.
I1 sottoscritto Angelo Bonelli Capogruppo dei
Verdi
Premesso che:
La Direttiva 98183lCE relativa alla qualità delle
acque destinate al consumo umano, recepita dal
Decreto Legislativo 2 febbraio 2001 n. 3 1 e succ.
integr. ha abbassato il limite previsto per
l'Arsenico nelle acque potabili da 50 a 10 mg/l
(microgrammi/litro), in considerazione della
cancerogenicità di tale elemento e quindi della
elevatissima pericolosità per la salute umana.
La Regione Lazio dal 2003 ha ripetutamente
utilizzato l'istituto della deroga, ed ha innalzato il
limite previsto dal D.Lgs. 31 del 2001 da 10 a 50
microgrammi11itro per l'Arsenico e per altri
elementi quali: il Fluoro, il Vanadio, il Selenio, e
con tale procedura ha di fatto reso potabili
mediante deroga acque non utilizzabili per il
consumo umano.
Molti Comuni della Provincia di Roma in
particolare dei Castelli Romani, Civitavecchia,
Bracciano, Mazzano e Magliano e molti Comuni
del Viterbese, (in tutto i Comuni del Lazio
investiti dal problema Arsenico sono 91 come
riporta il quotidiano Terra nell'articolo "Arsenico
sotto silenzio" di Rossella Anitoli del 2311
112010) sono soggetti ad alti tassi di metalli
pesanti nell'acqua distribuita per uso umano. In
particolare esiste un superamento dei valori di
legge per l'Arsenico, il Vanadio e il Fluoro.
L'intossicazione cronica ovvero l'assunzione
anche a minime dosi per lunghi periodi di tempo
dell’Arsenico è una delle più conosciute cause di
diversi tumori.
Attualmente il limite di legge è di 10
microgrammi litro, ma 1'Oms e l'Unione europea
stanno valutando la riduzione ulteriore di questo
limite, portandolo a cifre vicine allo zero.
Si tratta di un principio precauzionale adottato
assolutamente condivisibile.
Premesso che:
La situazione nel Comune di Velletri è
particolarmente grave visto che la contaminazione
da arsenico deriva dall'utilizzo a Velletri di pozzi
locali, che attingono l'acqua da falde di origine
vulcanica.
L'unica acqua che arriva al Comune di Velletri
priva di contaminanti è quella fornita
dall'acquedotto del Simbrivio, il cui flusso, però, è
assolutamente insufficiente. Si stima che solo il
30% dell'acqua potabile provenga dall'acquedotto,
soprattutto a causa della fatiscenza della rete
idrica, che comporta importanti perdite.
La presenza di Arsenico nelle acque nel 2010, in
molti casi, rispetto al 2009, è peggiorata.
Ad esempio:
Piazza Mazzini: lo scorso anno la media della
presenza di Arsenico era di 7,l microgrammi/litro,
nel 201 0 la media è salita a 22,6 microgrammi
litro;
Piazza Trento e Trieste la media è passata da 5,l
a 13,6 microgrammi litro;
Viale Marconi, nel 2009 avevamo 8,4
microgrammi/litro di arsenico, valore che ha
raggiunto i 22,6 nel 2010;
Rioli la miscela dei pozzi dopo il trattamento
conteneva in media 9,4 microgrammi/litro di
arsenico, valore che sale a 25,3 nei primi mesi del
2010;
Zona 167 (case popolari) nel 2008 aveva avuto
un valore di 52,l microgrammi/litro di arsenico,
sceso poi a 39,2 nel 2009, e per il 2010 la
concentrazione di metalli non viene riportata.
Considerato che:
Ci troviamo di fronte ad una vera emergenza
ambientale e sanitaria per il Comune di Velletri,
che mostra con chiarezza come la politica delle
deroghe non serve a risolvere il problema. I dati
mostrano poi una evidente inadempienza da parte
di Acea rispetto al programma di interventi che
aveva presentato alla Regione nel 2008, quando
ha chiesto ed ottenuto il decreto di deroga ai limiti
di legge. Nel documento il programma di
interventi prevedeva di risolvere il problema
del17arsenico in buona parte entro il 2009.
L'unico intervento previsto per il 2010 riguarda il
pozzo di San Pietro. Il potabilizzatore per la 167,
ad esempio, doveva essere terminato sei mesi fa;
la potabilizzazione dei pozzi di colle dei Marmi e
gli interventi sul pozzo Poggidoro e sulla rete
Vascucce dovevano - secondo il piano di Acea essere consegnati alla fine dello scorso anno.
Delle due una: o gli interventi indicati sono stati
realizzati e questo significa che non risolveranno
il problema dell'arsenico, oppure le promesse
sono rimaste sulla carta.
Considerato che:
La scadenza dell'ultima deroga è stata spostata da
Atti consiliari
79
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
un decreto del Presidente della Regione Lazio al
30 dicembre 2009. La legge 3112001 non prevede
lo slittamento della scadenza delle deroghe.
Come riportato dal quotidiano Terra nell'articolo
di Rossella Anitoli del 2311 112010:
"Arsenico sotto silenzio" la Commissione europea
il 12 novembre 2010 ha comunicato al Ministero
de117Ambiente che le deroghe verranno concesse
esclusivamente alle Regioni che le avevano
richieste per valori fino a 20 microgrammi /litro e
con tassative prescrizioni da rispettare, come il
divieto per uso alimentare per i bambini al di sotto
dei tre anni;
La Commissione europea ha inoltre precisato che
per le Regioni che avevano richiesto deroghe fino
a 50 microgrammi /litro scatterà dal 1 gennaio
201 1 il divieto di potabilità, e fra queste c'è anche
la Regione Lazio;
se intendano pubblicare in tempo reale sul sito
della Regione o dell'ARPA, i dati relativi ai
campionamenti dell’Arsenico e degli altri
inquinanti rilevati nei Comuni in premessa.
Bonelli
n. 56 del 29 novembre 2010
Oggetto: Nomina del Direttore Generale
dell’Azienda Unità Sanitaria Locale ROMA C.
PREMESSO CHE
Con decreto del Presidente della Regione Lazio n.
T0534 del 19.11.2010 è stato nominato direttore
generale della ASL RMC il dott. Antonio Paone;
VISTO CHE
Considerato che:
Secondo quanto previsto dal comma 1 1
del17articolo 13 del D.Lgs. 3 1 del 2001 : "La
Regione o Provincia autonoma che si avvale delle
deroghe di cui al presente articolo provvede
affinché la popolazione interessata sia
tempestivamente e adeguatamente informata delle
deroghe applicate e delle condizioni che le
disciplinano. Ove occorra, la regione o provincia
autonoma
provvede
inoltre
a
fornire
raccomandazioni a gruppi specifici di
popolazione per i quali la deroga possa costituire
un rischio particolare. Le informazioni e
raccomandazioni fornite alla popolazione fanno
parte integrante del provvedimento di deroga. Gli
obblighi di cui al presente comma sono osservati
anche nei casi di cui al comma 9, qualora la
Regione o la Provincia autonoma lo ritenga
opportuno".
Preso atto che:
Dal 1 gennaio 201 1 scatterà il divieto di
potabilità delle acque per i Comuni dove la
concentrazione di Arsenico supera la soglia
limite,
Interroga il Presidente della Giunta regionale e
l'Assessore all’Ambiente
Per sapere:
quali iniziative urgenti intendano adottare al fine
di garantire la potabilità delle acque destinate al
consumo umano nei Comuni dove la
concentrazione di Arsenico e degli altri inquinanti
in premessa supera il limite di legge;
Il dott. Antonio Paone, già direttore sanitario nella
stessa Asl, in conseguenza dell'indagine relativa
all'appalto per I'informatizzazione della stessa, è
stato, a suo tempo, sollevato dall'incarico;
CONSIDERATO CHE
Contro tale provvedimento, il dottor Paone ha
adito al Tar che si è espresso con decisione a lui
favorevole ma, a causa della resistenza della
Regione Lazio, lo stesso ha chiesto un
risarcimento di euro 500.000 alla ASL RMC,
configurando danni all'immagine e di salute;
VISTO CHE
A seguito della nomina a direttore generale della
ASL RMC, per il dottor Antonio Paone, si
configura la singolare posizione di parte lesa e
parte resistente;
la sottoscritta consigliere regionale
INTERROGA
la Presidente della Giunta
Per sapere se, alla luce di quanto sopra esposto,
ritenga opportuno confermare per tale incarico,
per di più nell'attuale momento di estrema
difficoltà in cui versa la sanità del Lazio, il dottor
Antonio Paone che, già coinvolto in una indagine
giudiziaria ha un contenzioso aperto con la stessa
Azienda sanitaria che è stato chiamato a dirigere,
anche in considerazione dell'elenco degli
80
Atti consiliari
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
aspiranti, composto di ben 780 nominativi.
Rodano
selezionatrice e se quindi non ritenga di dover
dare un segnale di trasparenza e di rigore
revocando la nomina della Dott.ssa Maria Sabia.
Rodano
n. 57 del 29 novembre 2010
Oggetto: Nomina Direttore Generale ASL RM E.
n. 58 del 29 novembre 2010
Oggetto: Accreditamento Casa di Cura San
Giuseppe.
PREMESSO CHE
con Decreto del Presidente della Giunta n. T0536
del 19.1 1.2010 è stata disposta la nomina della
Dott.ssa Maria Sabia a Direttore Generale della
ASL RM E;
la Dott.ssa Maria Sabia è già stata titolare della
posizione di Direttore Amministrativo presso la
stessa struttura nel periodo dal 2000 al 2005;
lo scorso maggio la Corte dei Conti l'ha
condannata, con sentenza n 13251201, insieme ad
altri, a risarcire la Asl stessa per un importo di
oltre 229 mila euro, con la motivazione di
negligenza per omissione di vigilanza e mancata
richiesta di danni ad una azienda appaltatrice
inadempiente.
VISTO CHE
con D.G.R. n. 449 del 15.10.2010 si formula, tra
l'altro, un unico elenco degli idonei,
contraddistinto con la lettera "D" e facente parte
integrante
della
predetta
deliberazione,
denominato "Elenco generale di idoneità
all'incarico di direttore generale di aziende
sanitarie della Regione Lazio e dell'Istituto
Zooprofilattico Sperimentale delle Regioni Lazio
e Toscana" composto da n. 754 candidati idonei;
PREMESSO
Che la Casa di Cura San Giuseppe di Roma aveva
un reparto di Riabilitazione in Assistenza
Intensiva (RAI) con 20 posti letto;
Che questo speciale tipo di assistenza viene
fornita a quei pazienti che nella fase successiva al
coma - generalmente determinato da traumi o
accidenti vascolari - necessitano di riabilitazione
intensiva;
Che per effetto del Decreto n. 64 del 1311012009
la struttura è stata riconvertita interamente in
R.S.A. e che per garantire il mantenimento dei 10
posti letto di Riabilitazione in Assistenza
Intensiva riceve da marzo 201 0 delle
autorizzazioni dalla regione con scadenza
trimestrale;
Che la prossima scadenza dell'accreditamento
sarebbe fissata al 31 dicembre 2010;
Che la Regione avrebbe indicato all'azienda
sanitaria di competenza ASL RM/E alcuni
possibili istituti alternativi presso i quali trasferire
i pazienti, ma che tali strutture non avrebbero fino
ad oggi acconsentito a riceverli;
la sottoscritta consigliera regionale
INTERROGA
I1 Presidente
conoscere:
della
Giunta
regionale
per
se ritenga opportuno aver scelto per tale delicato
ed importante incarico, per di più in contesto di
grave crisi finanziaria in cui versa la sanità del
Lazio, che impone enormi disagi ed oneri
economici ai cittadini, una persona che ha già
dato discutibile prova di se proprio nella gestione
finanziaria, soprattutto ove si pensi che tale scelta
è stata operata tra un rilevantissimo elenco di
idonei individuati dall'apposita Commissione
Che tale situazione - di difficoltà per operatori
della ASL e della Casa di Cura, per i pazienti ed i
loro familiari - potrebbe essere risolta ai sensi del
Decreto del Commissario ad Acta n. 90 del
10/11/2010, Allegato 1 pagina 2 15 mediante un
riconoscimento del modulo R1
Tutto ciò premesso il sottoscritto consigliere
regionale
INTERROGA
Il Presidente della Giunta
Se la Regione non intenda riconoscere il modulo
81
Atti consiliari
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
- attraverso notizie fornite dal1a “Associazione
Luca Coscioni per la libertà di ricerca” si
apprende della penosa e grave situazione del
signor Claudio Gabriele, residente a Guidonia
Montecelio, ammalato di sclerosi laterale
amiotrofica;
- i primi sintomi della malattia risalgono al 2002,
quando il signor Gabriele ha riscontrato difficoltà
crescenti alla deglutizione, anche se la malattia è
stata diagnosticata solo nel 2004, dal dottor Mario
Sabatelli del Policlinico Gemelli di Roma;
- dal 2006, anche in seguito a un grave incidente,
il signor Gabriele è praticamente costretto in un
letto ortopedico nella sua abitazione di Guidonia,
assistito dalla moglie, signora Tommasa Sciscione
e dalla loro figlia;
- la figlia, dai primi di novembre 2010 è
ricoverata con frattura di un braccio in seguito a
un incidente;
- il 14 gennaio 2010, l'assessore alle politiche
sociali Ernelio Cipriani del comune di Guidonia,
comunicava alla signora Mina Welby il
programma di assistenza a 10 ore/settimanali,
consapevole che non era sufficiente per assicurare
il necessario sostegno al malato e alla famiglia;
ciò nonostante, al momento l'assistenza
domiciliare è assicurata solo due volte alla
settimana;
- nel febbraio 2010 è stata presentata la domanda
al Centro per l'autonomia, accreditato per le
valutazioni degli ausili di Roma, per un
sopralluogo, visita effettuata dall'assistente
sociale dottoressa Aurora Passi e dal terapista
occupazionale, dottor Stefano Bravi; sono così
stati valutati i presidi più urgenti e necessari al
signor Gabriele per migliorare la sua qualità di
vita: un materasso speciale per i malati di SLA e
un letto ortopedico a comando digitale, perché
alla signora Tommasa è stato riscontrato un danno
alla spalla per la difficoltosa manovra della
manovella del letto. A tutt'oggi i presidi richiesti e
necessari non sono stati concessi. La Asl, infatti,
si rifiuta di fornire sia un letto nuovo che il
materasso specifico antidecubito.
Visto che
INTERROGANO
- la prolungata degenza ha procurato al signor
Gabriele un decubito da pressione, che viene
medicato ogni sera da un infermiere. Data la
situazione il signor Gabriele avrebbe necessità di
essere aiutato più spesso a cambiare posizione, ed
è necessario con urgenza un intervento di
assistenza domiciliare;
- nell'estate del 2009 una equipe del servizio
sociale ha visitato la famiglia Gabriele,
riscontrando la situazione che, a tutt'oggi, non è
mutata;
- nel frattempo dalla locale Asl veniva negata la
fisioterapia, e questo nonostante il signor Gabriele
abbia urgente necessità di fisioterapia passiva;
La Presidente della Giunta Regionale
R1 alla R.S.A. San Giuseppe di Roma onde
risolvere la situazione sopra descritta.
Rodano
n. 59 del 29 novembre 2010
Oggetto: Ammalato di
amiotrofica di Guidonia.
sclerosi
laterale
Premesso che
- quali iniziative di competenza intenda assumere
per garantire adeguata assistenza domiciliare al
Sig. Gabriele e la fornitura immediata dei presidi
medici essenziali così come individuati dal Centro
per l'autonomia, ingiustificatamente rifiutati dai
funzionari della Asl, esponendo così l'Azienda
Sanitaria tutta all'azione legale da parte del Sig.
Gabriele, leso nel diritto fondamentale ad avere
una assistenza adeguata dignitosa.
Berardo
***********************************
Considerato che
Mozioni
- il 9 novembre 2009 il responsabile del servizio
sociale ha comunicato alla signora Mina Welby,
esponente dell'«Associazione Luca Coscioni per
la libertà di ricerca», che ((non ci sono risorse e si
mantiene l'assistenza di due ore settimanali da
parte di una assistente del volontariato e un
infermiere per 1 ora al giorno,);
n. 110 del 9 novembre 2010
Oggetto: Violenza dell'esercito marocchino nei
confronti della popolazione saharawi.
Il CONSIGLIO REGIONALE
82
Atti consiliari
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
PREMESSO CHE
nell'accampamento saharawi vicino a Laayaoune;
Il Trattato di Berlino del 1884 sancisce i confini
del Sahara Occidentale, colonia spagnola abitata
dal popolo Saharawi;
ATTESO CHE
la risoluzione 1514 (XV) del 14 dicembre 1960
costituisce il testo di riferimento delle Nazioni
Unite in materia di decolonizzazione, prevedendo
che il processo di emancipazione possa sfociare
non
solo
nell'indipendenza,
ma
anche
nell'associazione o integrazione ad uno Stato già
esistente;
in conformità alla risoluzione 1754 del Consiglio
di sicurezza dell'Onu, i saharawi e la comunità
internazionale attendono da anni l'istituzione di un
referendum per l'autodeterminazione, mentre il
governo marocchino, che ha occupato il territorio
del Sahara occidentale fra il 1975 e il 1979, è
disposto a concedere solo un'autonomia di tipo
politico e amministrativo;
RITENUTO CHE
la Commissione delle Nazioni Unite, che dal 1963
esamina regolarmente il dossier saharawi,
riconosce l'applicabilità del principio di
autodeterminazione in qualsiasi forma decisa da
questo popolo attraverso un referendum,
appoggiato anche dalla Corte Internazionale di
Giustizia;
l'applicazione integrale del Piano di pace
dell'ONU, che contempla lo svolgimento di un
referendum di autodeterminazione, continua ad
essere la giusta via per raggiungere la pace in
questo territorio
TUTTO CIO' PREMESSO
nell'ottobre del '74 il rapporto della missione
O.N.U rileva che "10 quasi unanimità (della
popolazione n.d.r.) si pronuncia a favore
dell'indipendenza e contro le rivendicazioni di
Marocco e Mauritania. 11 Fronte Polisario
011'arrivo della missione si è manifestato come lo
forza politica predominante nel territorio";
nel 1975 gli attacchi aerei dell'esercito
marocchino e l'occupazione (Marcia Verde) di
quei territori, costringono parte dei saharawi a
cercare rifugio nel deserto algerino (oasi di
Tindouf). Proprio nei pressi dei campi profughi
creati in quei luoghi, il 27 febbraio 1976, il Fronte
Polisario proclama la Repubblica Araba Saharawi
Democratica;
CONSTATATO CHE
l'esercito marocchino ancora oggi compie atti di
guerra nei confronti della popolazione saharawi;
un giovane di 14 anni è stato ucciso ed altre sette
persone sono rimaste ferite nella notte tra il 24 e il
25 ottobre 2010 nel campo di esilio della città di
El Aaiun, a causa del mitragliamento
dell'automezzo su cui viaggiavano per rifornire il
campo di acqua, cibo e medicinali;
centinaia di civili saharawi sono rimasti feriti e
almeno una decina (da una prima stima) sono
morti durante lo sgombero compiuto la mattina
dell'8 novembre 2010 dall'esercito marocchino
IMPEGNA IL PRESIDENTE DELLA REGIONE
LAZIO
a intraprendere una campagna di sensibilizzazione
a favore della popolazione saharawi nonché a
sollecitare, nelle sedi opportune, le idonee
iniziative volte alla immediata cessazione delle
azioni militari marocchine e alla piena
salvaguardia dei diritti umani nei territori del
Sahara occidentale.
Colosimo,Miele G.,Rauti
n. 111 del 10 novembre 2010
OGGETTO: targa commemorativa a ricordo di
Gabriele Sandri presso tratti viari di Autostrade
S.p.A..
IL CONSIGLIO REGIONALE
• Considerata l'importanza sociale della propria
funzione.
• Considerato fondamentale il dovere di ricordare
avvenimenti che hanno scosso l'opinione
pubblica.
• Considerato che il dovere della memoria aiuta a
mantenere vivo il rapporto di prossimità tra le
Istituzioni ed i cittadini.
TUTTO CIO' PREMESSO
83
Atti consiliari
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
IL CONSIGLIO REGIONALE IMPEGNA IL
PRESIDENTE DELLA REGIONE
A perseverare nell'intento di attivare tutti i
contatti con la Società Autostrade S.p.A. per la
dedica di una targa alla memoria di Gabriele
Sandri, venuto a mancare nella stazione di
servizio di Badia al Pino, lungo l'Autostrada Al, l'
11 novembre 2007.
A tre anni di distanza dal tragico evento
rinnoviamo la solidarietà dell'intero Consiglio
Regionale ai familiari volendo promuovere questo
atto di grande civiltà.
Galetto,Fiorito,Rauti
n. 112 del 17 novembre 2010
Oggetto: Esenzione per le spese di trasporto
pubblico per cittadini disagiati con reddito ISEE
fino a 10.000 euro ed i loro familiari a carico; i
disoccupati iscritti agli elenchi anagrafici dei
centri per l'impiego.
CONSIDERATO:
• La grave crisi economica che sta attraversando
il Paese con conseguente difficoltà delle imprese e
delle Istituzioni a fronteggiare l'emergenza
occupazionale;
• I crescenti disagi delle famiglie, già
enormemente sottoposte a sacrifici, per poter
fronteggiare il gravoso stato sociale ed economico
determinatesi;
VISTO:
• Che nel 2009 le famiglie in cui nessun
componente lavorava erano 2,5 milioni, pari al 15
della popolazione di riferimento, con 750mila
ragazzi minorenni a carico;
• Che
l'analisi
tendenziale
della
cassa
integrazione guadagni del Lazio, realizzata dal
Centro Studi di Confindustria ha rilevato da
ultimo:
- un incremento della CIG totale del + 33.2;
- un aumento della CIG in deroga, pari a 436.3 /
superiore all'incremento dei
dati nazionali;
- un accrescimento della cassa integrazione
straordinaria del 35.4;
• Che i fondi nazionali per le politiche della
famiglia saranno dimezzati in un solo anno da 100
milioni di euro a circa 53 milioni per il 2011;
• Che la spesa sociale del Lazio è pari a circa 134
euro per cittadino contro i 262 euro della Valle
d'Aosta; i 210 euro del Friuli Venezia Giulia;
1167 euro dell'Emilia Romagna ed i 139 euro del
Piemonte;
• Che la situazione sopra indicata contribuisce ad
accrescere notevolmente la sfiducia dei cittadini
verso le Istituzioni;
IL CONSIGLIO REGIONALE DEL LAZIO
Ritenendo utile e necessario proporre iniziative a
sostegno dei cittadini disagiati ed al fine di
contrastare le nuove povertà emergenti nella
società.
IMPEGNA
LA GIUNTA REGIONALE
• Ad intraprendere le iniziative necessario volte
ad inserire nel Bilancio di previsione per l'anno
2011, la copertura finanziaria che consenta
l'eduzione del pagamento delle spese di trasporto
pubblico, dal luogo di residenza alla sede di
lavoro per i cittadini con reddito ISEE fino a
10.000 euro, così come già predisposto per i
giovani "UNDER 25", nonché la gratuità del
servizio urbano nel Comune di residenza per i
cittadini disoccupati.
Romanzi
n. 113 del 19 novembre 2010
Oggetto: Sostegno a favore dei produttori di
castagne e marroni per la stagione 2010.
IL CONSIGLIO REGIONALE DEL LAZIO
Riconosciuto
come essenziale l'apporto della produzione di
castagne e marroni per l'economia locale delle
aree ad intensa coltivazione castanicola;
Valutato
che la produzione castanicola è risultata ben al
disotto della media degli ultimi dieci anni,
causando alle aziende ed ai produttori agricoli
minori entrate valutabili al 90% ed in alcuni casi
addirittura al 100%;
Considerato
84
Atti consiliari
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
che per molte famiglie delle comunità residenti
nelle suddette aree la produzione di castagne e di
marroni le uniche risorse economiche per il loro
sostentamento
e
comunque
una
parte
preponderante del loro reddito annuale;
Tenuto conto
della particolarità della situazione venutasi a
determinare a causa della conclamata infestazione
del cinipide del castagno, cui si è aggiunta anche
una non favorevole stagione metereologica,
infestazione destinata a protrarre i suoi effetti
negativi proprio per il danno strutturale agli
impianti di produzione, prefigurando una perdita
di risorse con effetti prolungati negli anni e il
rischio di abbandono degli impianti e delle attività
agricole connesse;
Preso atto
delle deliberazioni a sostegno dei castanicoltori
assunte dai Consigli Comunali dei Comuni nei cui
territori si è manifestata la mancata produzione
agricola e conseguentemente di reddito, per il
riconoscimento della calamità naturale così come
prevede il D.L.vo n. 102/2004;
Impegna
- la Presidente della Regione Lazio e l'Assessore
alle Politiche agricole e valorizzazione dei
prodotti locali a deliberare un intervento a
sostegno dei produttori di castagne e marroni al
fine di alleviare lo stato di disagio economico
subito nella stagione 2010;
- ad esaminare le seguenti richieste rappresentate
dalle istituzioni locali (Comuni e Comunità
Montane) a tutela della castanicoltura:
a) istituzione di un fondo per l'indennizzo del
disagio economico da riconoscere alle aziende e
alle famiglie occupate nel settore della
castanicoltura, secondo parametri e metodi che
l'Assessorato alle Politiche Agricole della
Regione Lazio provvederà ad emanare;
b) istituzione di un centro di produzione, a livello
regionale, del Torymus Sinensis, insetto
antagonista idoneo alla lotta al cinipide del
castagno ed alla ricostituzione dell'equilibrio
ambientale nelle zone infestate;
c) emanazione di una direttiva regionale per la
regolamentazione dei trattamenti fitosanitari in
base alla quale i Comuni possano predisporre
ordinanze di sospensione di trattamenti con
prodotti fitosanitari, che, ancorché certificati per
l'uso su castagno, possano vanificare, danneggiare
o ritardare il programma di riequilibrio
dell'ecosistema già approvato e finanziato dalla
Regione Lazio con il lancio del Torymus Sinensis;
d) intensificazione dei controlli, da parte degli
organi preposti, affinché le direttive regionali e le
ordinanze sindacali siano rispettate e affrancate da
forme di raggiro o da surrettizie tipologie di
trattamenti alternativi.
Battistoni,Cetrone,D’Ambrosio
Colosimo,Miele G., Cappellaro
n. 114 del 22 novembre 2010
Oggetto: Interventi a sostegno del contrasto alla
pedofilia e alla pornografia minorile ed
introduzione del trattamento farmacologico (c.d.
castrazione chimica) per l'inibizione dei soggetti
recidivi che hanno compiuto reati a sfondo
sessuale nei confronti di minori.
Consigliere Proponente: Pino Palmieri
PREMESSO CHE
- La pedofilia è un fenomeno imponente,
preoccupante ed insidioso da combattere con ogni
possibile strumento sia in termini di prevenzione
che di contrasto.
- Nonostante la grande attenzione prestata al
riguardo, il fenomeno degli abusi sessuali su
minori è in costante aumento, anche per la
diffusione della pedopornografia on Une e del
turismo pedofilo.
- I dati raccolti da Telefono Azzurro e pubblicati
nel 10° Rapporto nazionale sulla condizione
dell'infanzia e dell'adolescenza, evidenziano che
il numero dei minori vittime di abusi sessuali
risulta essere più basso in Italia rispetto ad altri
paesi europei, come Francia ed Inghilterra, in
quanto in Italia le situazioni di abuso sui minori
spesso non vengono denunciate.
(Cfr. "Pedofilia, l'abuso è in famiglia 6 volte su
10", Rai News 24. 5 maggio 2009. li RL
consultato il 5 marzo 2010).
- Il dott. Prof. Gene G. Abel. ordinario di
psichiatria
alla
Facoltà
di
Medicina
dell'Università di Emory in Georgia e direttore
della Clinica per i disturbi sessuali di Manhattan,
ha realizzato per il National Institute of Mental
Health (Istituto Nazionale di Igiene Mentale degli
Stati Uniti) il più grande studio al mondo sul
fenomeno pedofilia (The Abel and Harlow child
Atti consiliari
85
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
molestation prevention study). i cui risultati sono
stati pubblicati sulle più importanti riviste di
psichiatria e nel volume The stop Children
molestation Book.
- Tra i dati più significativi risultanti dalle
ricerche condotte, emerge che una rilevante
percentuale dei condannati per pedofilia ha a sua
volta subito abusi durante l'infanzia. Freud
affermò che i traumi infantili sono inguaribili e
lasciano ferite che non rimarginano più e che
provocano, negli adulti con una storia di abusi
nella loro infanzia, una molteplicità di fenomeni a
carico della sfera emotiva, relazionale, sociale,
comportamentale di varia profondità.
- Nell'ordinamento italiano. tino al 1996 il reato di
abuso sessuale ai danni di un minore. punito ai
sensi del comma 2° dell'art. 519 del codice
penale, era inserito tra i reati contro la moralità
pubblica ed il buon costume;
- Una accresciuta consapevolezza dei temi relativi
alla libertà sessuale promossi dal movimento
femminista e la prioritaria preoccupazione della
tutela dell' infanzia, anche in adeguamento alle
convenzioni internazionali, hanno ispirato il
legislatore che ha promosso la legge di riforma n.
66 del 15 febbraio 1996 (recante "Norme contro
la violenza sessuale"), che eleva il reato di
violenza sessuale a reato contro la persona. Con la
legge n. 6611996 si è disposta l'abrogazione
integrale della disciplina previgente (titolo IX.
libro Il. c.p.) e si è delineata una fattispecie ad hoc
rubricata "Atti sessuali con minorenne" -per
distinguere i casi in cui il minore abbia prestato il
suo consenso da quelli in cui vi è stata vera e
propria costrizione aggiungendo al codice penale
gli artt. dal 609bis al 609decies (atti sessuali con
minorenne, corruzione di minorenne. ignoranza
dell'età della persona offesa).
- Successivamente è stata emanata la legge n. 269
approvata dal Parlamento il 3 agosto 1998
("Norme
contro
lo
sfruttamento
della
prostituzione, della pornografia, del turismo
sessuale in danno di minori, quali nuove forme di
riduzione in schiavitù ") - che ha introdotto nel
c.p. gli artt. dal 600bis al 600quinquies
(prostituzione minorile, pornografia minori le,
detenzione di materiale pornografico, iniziative
turistiche volte allo sfruttamento della
prostituzione minorile).
La legge n. 269/1998 mira a tutelare “l’integrità
fisica e psicologica del minore" e si ispira alla
spinta innovatrice della Convenzione Mondiale
dei diritti del fanciullo del 20 novembre 1989,
ratificata in Italia con la legge n. 176 del 1991, e
della Conferenza mondiale di Stoccolma, svoltasi
alla fine di agosto del 1996.
- La legge n. 269/1998 è stata recentemente
aggiornata dalla legge n. 38 del 2 marzo 2006
("Disposizioni in materia di lotta contro lo
sfruttamento sessuale dei bambini e la
pedopornografìa anche a mezzo internet ") che
modifica la precedente normativa, in particolare
adeguandola ai recenti accordi internazionali e
alla decisione quadro 2004/68/GAI del Consiglio
d'Europa del 22 dicembre 2003. prevedendo un
inasprimento delle pene, l'ampliamento della
nozione di pornografia minorile e del suo ambito,
la modifica dell'art. 600bis C.p. in tema di
prostituzione minorile, l'introduzione del reato di
pornografia minorile virtuale consistente nella
produzione e nella diffusione di immagini virtuali
realizzate ritoccando foto di minori con tecniche
di elaborazione grafica la cui qualità di
rappresentazione fa apparire come vere situazioni
non reali -, l'introduzione tra le pene accessorie
dell'interdizione perpetua da qualsiasi incarico
nelle strutture frequentate prevalentemente da
minori.
- Allo stato, è all'esame della Camera. dopo
l'approvazione del testo con emendamenti da
parte del Senato. il disegno di legge di ratifica
della Convenzione di Lanzarote del 25 ottobre
2007 -concernente la protezione dei minori contro
lo sfruttamento e l'abuso sessuale -che stabilisce
norme di adeguamento dell'ordinamento interno
introducendo per la prima volta nel nostro
ordinamento giuridico e nel codice penale la
parola pedofilia sino ad oggi non menzionata. Il
disegno di legge. oltre a rendere più severe le
pene per gli abusi sui minori, introduce i nuovi
reati di pedofilia e pedopornografia culturale (art.
414bis c.p.) e di adescamento di minorenni
mediante ['utilizzo della rete internet.
- La legislazione in tema di abuso su minori
prevede. quanto alle sanzioni applicabili al reo, le
pene detentiva e pecuniaria.
- In proposito, un progetto di ricerca e scambio
transnazionale sul trattamento dei condannati per
reati di sfruttamento sessuale di minori
denominato WOLF (Working On Lessening Fear
Lavorare per diminuire la paura) presentato nel
1998 dal Dipartimento de Il ' Amministrazione
penitenziaria del nostro Ministero della Giustizia,
ha dimostrato che la condanna a pena detentiva
degli autori di reato di abuso sessuale nei
confronti dei minori non è una soluzione
risolutiva a favore della diminuzione del
fenomeno in quanto "la ripetizione degli atti (la
recidiva) rappresenta purtroppo la regola".
- In diversi Paesi del mondo. spesso in
86
Atti consiliari
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
combinazione con misure di sospensione
condizionale della pena, viene applicata, come
parte della pena relativa a reati a sfondo sessuale,
la castrazione chimica quale programma
terapeutico che mira a dissuadere il pedofilo da
recidive eliminando la libido connessa all’atto
violento.
- Il trattamento farmacologico per coloro che
commettono reati a sfondo sessuale è già una
realtà legislativa in molti degli Stati Uniti ed in
Europa -dal 1973 in Danimarca (dove ha
sostituito la castrazione chirurgica), dal 1969 in
Germania (se il soggetto ha superato i 25 anni),
dal 1993 in Svezia (se il soggetto è suscettibile di
divenire recidivo), dal 1997 in Francia, dal 2004
in Norvegia, dal 2008 in Inghilterra -. Nella
maggior parte dei casi la terapia medica è prevista
per gli individui recidivi che scelgono la cura in
alternativa al carcere e che si sottopongono al
trattamento finché questo è ritenuto necessario
dall'autorità giudiziaria e medica; alcune leggi.
poi, prevedono il consenso informato del reo e
spesso è previsto l'abbinamento a terapie
psicologiche.
- Nel corso del 2005, l'allora Ministro delle
riforme On. Roberto Calderoli ne propose
l'utilizzo in Italia.
CONSIDERATO CHE
- La percentuale di recupero dei pedofili tentata
sia in Europa che nel mondo, rispetto
all'espansione del fenomeno, è bassissima ed è
pari al 3-5%.
- La castrazione chimica, in abbinamento
all'intervento psicoterapeutico, risulta essere
deterrente e riabilitativa per gli individui affetti da
parafilie.
- Gli effetti del trattamento farmacologico sono
temporanei e reversibili e l'accettazione di questa
pratica può rappresentare la premessa di una
libertà condizionale per il reo, posto che, requisito
per l'applicazione del trattamento resta
l'acquisizione del suo consenso - al sensi dell'art.
32, comma 2°, della Costituzione, infatti,
"Nessuno può essere obbligato a sottoporsi ad un
determinato trattamento sanitario se non per
disposizioni di legge. La legge non può in nessun
caso violare i limiti imposti dal rispetto della
persona umana".
RITENUTO CHE
La castrazione chimica non è una misura
eccessiva, sproporzionata e non necessaria, per i
seguenti motivi:
a) potrebbe essere considerata eccessiva se
consistesse nell'imposizione di bisogni e scopi
apportatori di dolore e sofferenza: la castrazione
chimica non impone scopi
e bisogni che
producono dolore ed riduce i livelli di recidività
dei parafiliaci;
b) potrebbe essere considerata sproporzionata se
fosse maggiore rispetto alla severità del crimine
commesso:
questo
trattamento
non
è
sproporzionato rispetto alle offese compiute dai
molestatori su piccole vittime indifese;
c) potrebbe essere considerata non necessaria se
fosse sostituibile con altra misura altrettanto
efficace: la terapia farmacologia è meno restrittiva
della detenzione in quanto non priva l'individuo
della libertà personale anzi consente al reo di
tornare a vivere in società.
IL CONSIGLIO REGIONALE
IMPEGNA
la Presidente della Regione, la Giunta
Regionale e l'Assessore competente in materia
di Politiche sociali e famiglia
- a sostenere la lotta alla pedofilia mediante
campagne informative e di sensibilizzazione
della cultura dell'infanzia attraverso i canali della
scuola e della famiglia, oltre che con i media
convenzionali anche attraverso strumenti diversi.
come. per esempio, i cartoni animati, destinati ai
più piccoli;
- ad attuare tutti gli strumenti utili al fine di
prevenire e contrastare tali fenomeni, potenziando
la rete esistente sul territorio di tutela dei minori
vittime di violenza sessuale, anche attraverso la
stipula di accordi con le strutture sanitarie
regionali. al fine di creare un sistema di supporto
psicologico e legale;
- ad attivarsi presso il Governo italiano affinché
venga messa allo studio una legge dello Stato che
preveda
e
regolamenti
il
trattamento
farmacologico (c.d. castrazione chimica)
per l'inibizione dei soggetti recidivi che hanno
compiuto reati a sfondo sessuale nei confronti di
minori.
Palmieri
n. 115 del 23 novembre 2010
Oggetto:
"Riconversione
della
centrale
termoelettrica a carbone di Torre Valdaliga
87
Atti consiliari
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
Nord".
I sottoscritti Consiglieri Regionali del Lazio
Premesso che:
• A seguito di decreto VIA n. 680 del 04
novembre
2003
emesso
dal
Ministero
dell'Ambiente unitamente al Ministero dei Beni
ed Attività Culturali (con il quale veniva espresso
parere favorevole circa la compatibilità
ambientale del progetto di riconversione della
centrale termoelettrica a carbone di Torre
Valdaliga Nordt il Ministero delle Sviluppo
Economico, allora con denominazione "delle
Attività Produttive", con decreto n. 55/2003, si è
autorizzata la riconversione a carbone della
centrale di Torre Valdaliga nord;
• Nelle premesse del citato decreto 680/2003
viene stabilito un intervento compensativo da
parte dell'ENEL, ovvero la realizzazione di un
grande parco verso l'entroterra (il Parco dei
Serbatoi), nell'area liberata dalla demolizione dei
serbatoi, con l'integrazione di elementi a bosco.
L'intervento intende creare, con interventi divisi
in almeno tre fasi di impianto, un'area a parco
caratterizzata dalla presenza di ampie radure
intervallate da fitti insiemi boschivi, caratteristici
del paesaggio costiero circostante. Dal punto di
vista formale gli spazi esterni saranno
caratterizzati da strade secondarie, ottenute
dall'intersecabilità della viabilità esistente, viali
alberati che conducono ad aree boschive ritagliate
nei punti d'interseco e aree cespugliate a "macchia
mediterranea". Di tale parco ENEL ha presentato
un'idea progetto e alcuni dettagli di progettazione
preliminare;
• Nel dispositivo finale dello stesso decreto
veniva stabilita la Realizzazione del "Parco dei
serbatoi", della pista ciclabile e del porticciolo da
diporto;
• Tali progetti da trasmettere anche al Ministero
per i Beni e le Attività Culturali, individuano le
modalità atte ad anticipare almeno parte della loro
realizzazione prima della chiusura del cantiere
della centrale;
• Tali disposizioni prescrittive sono quindi
indispensabili
per
il
perfezionamento
dell'autorizzazione rilasciata dal Ministero dello
Sviluppo Economico; inoltre, qualora si
intendessero apportare variazioni alle prescrizioni
del Decreto VIA, queste variazioni dovrebbero
essere riportate all'attenzione della Commissione
VIA costituita presso il Ministero dell'Ambiente,
variando le condizioni compensative o mitigative
dell'intervento che non viene quindi ad avere le
stesse condizioni di quello per il quale
inizialmente era stato espresso giudizio di
compatibilità ambientale.
Considerato che:
• Si sarebbero evidenziate due palesi discordanze
tra le prescrizioni sopra impartite e l'effettiva
realizzazione da parte dell'ENEL;
• In particolare:
a) con riferimento al cosiddetto Parco Serbatoi
con messa a verde dell'area dismessa, nel
documento prodotto da ENEL è indicato che
l'intervento è sospeso con possibile riduzione del
preventivo, mentre non solo doveva essere
realizzato l'intervento ma addirittura anticipato
rispetto alla chiusura del cantiere;
b) con riferimento alla realizzazione del
porticciolo turistico, il documento prodotto da
ENEL evidenzierebbe l'assenza di indicazioni e,
di conseguenza, la mancata ottemperanza alle
prescrizioni impartite;
• Come motivazione di entrambe le "sospensioni"
sono state presentate le seguenti:
a) per il Parco Serbatoi, una lettera del Sindaco
del Comune di Civitavecchia, prot. n.49383 del
21/09/,09, che in maniera autonoma (peraltro in
totale difformità da quanto è stato espresso dal
Consiglio Comunale con la delibera n.33/'03 con
la quale ha dato l'assenso alla riconversione della
centrale di Torre Valdaliga nord, esprimendo
consenso a patto di precise prescrizioni come
organo competente) chiede che l'area ex serbatoi
venga utilizzata per fini industriali e che gli
interventi a verde vengano spostati in altre aree.
Si fa presente che questa richiesta oltre ad essere
illegittima
per
incompetenza
dell'organo
comunale, è difforme alle valutazioni della
Commissione della V.I.A. e soprattutto
inattuabile, perché i presunti terreni ove spostare
gli interventi al verde non sono di proprietà né
ENEL né comunali;
b) per il porticciolo la motivazione addotta è un
parere dell'Autorità Portuale circa la conformità o
meno del porticciolo al Piano Regolatore
Portuale, che peraltro nulla ha variato rispetto alla
88
Atti consiliari
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
destinazione delle aree fronti stanti l'ENEL;
c) si fa altresì presente che il Comune di
Civitavecchia ha sempre beneficiato di risorse
finanzia rie derivanti da convenzioni con Enel
S.p.A. per il disagio dei lavori relativi ad
interventi che hanno riguardato questa centrale
dalla sua costruzione (anni '80), alla sua
ambientalizzazione (anni '90), cui è seguita nel
2003 la riconversione. Tali risorse hanno sempre
riguardato il finanziamento di OO.PP.. Le risorse
provenienti dagli ultimi atti che, hanno preso il
nome di Accordi, (r Accordo 30 aprile 2003 €.
27,S milioni, Accordo integrativo 15 novembre
2007 €.10 milioni, 14 aprile 2008 €.40 milioni)
sono state impiegate principalmente a coprire la
"spesa corrente".
Il Presidente Renata Polverini in qualità di
Presidente della Regione Lazio e l'Assessore
all'Ambiente e Sviluppo sostenibile perché
intervenga presso le competenti autorità al fine di
fare chiarezza sulla vicenda affinché il progetto,
comprensivo delle varianti, venga sottoposto a
nuovo iter autorizzativo da parte del Ministero in
considerazione del fatto che, da quanto premesso,
sembrerebbero stravolte le condizioni di fattibilità
ambientale legate al progetto originario di
riconversione della centrale a carbone, ponendoci
di fatto di fronte ad un progetto nuovo, con
ricadute di portata notevolmente diversa
sull'ambiente rispetto al precedente, sulla cui
portata occorrerebbe avviare una nuova
valutazione.
Bucci,Rodano,Maruccio,Colagrossi,Tedeschi
Visto che:
n. 116 del 24 novembre 2010
• Da quanto si apprende, si evidenzierebbe il
mancato rispetto delle prescrizioni di cui al
Decreto VIA 680/,03;
• Nel processo di concessione della V.I.A è stata
sentita anche la Regione Lazio in conferenza
servizi;
• Il 29 ottobre 2010 veniva inviata una lettera da
parte del Consigliere comunale di Civitavecchia
Vittorio Petrelli al Ministero dell'Ambiente e della
tutela del territorio e del mare -Direzione generale
per la salvaguardia ambientale Divisione III V.I.A., al Ministero dello Sviluppo Dipartimento
per l'energia - Struttura DIP-EN, e al Presidente
della Repubblica italiana, al fine di denunciare le
presunte irregolarità citate.
Considerato inoltre che:
• Corre l'obbligo di informare la cittadinanza che
al momento è invece impegnata in una Petizione
popolare promossa da due associazioni
ambientaliste proprio sulla realizzazione di un
bosco;
• Il progetto di riconversione che si vuole
realizzare,
derogando
alle
disposizioni
ministeriali, pone serie questioni circa la sua
compatibilità
ambientale,
con
possibili
ripercussione sullo stato di salute dei cittadini e
del territorio.
IMPEGNANO
Oggetto: Interventi in materia di localizzazione
dei siti nucleari nella Regione Lazio a tutela dei
cittadini da inquinamento e rincari energetici.
PREMESSO CHE:
l) La legge costituzionale 18 ottobre 2001 n.3
recante "Modifiche al titolo V della parte seconda
della Costituzione" ha individuato ruoli e
competenze
legislative,
regolamentari
ed
amministrative dello Stato, delle Regioni,
Province ed Enti locali
2) La produzione, trasporto e distribuzione
nazionale dell'energia è materia di legislazione
concorrente per la quale spetta alle Regioni la
potestà legislativa, salvo che per la detenni
nazione dei principi fondamentali, riservata alla
legislazione dello Stato
3) La Corte Costituzionale ha recentemente
respinto le leggi regionali che miravano a
impedire l'istallazione di nuove centrali nucleari
sul territorio
CONSIDERATO CHE:
a) Il Governo nazionale, con decreto legislativo J
5 febbraio 20 l O n.31 ha disciplinato la
localizzazione, la realizzazione e l'esercizio nel
territorio nazionale di impianti di produzione
elettronucleare, di impianti di fabbricazione del
combustibile nucleare e di sistemi di stoccaggio
del combustibile irraggiato e dei rifiuti radioattivi,
89
Atti consiliari
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
omettendo di acquisire il parere della Conferenza
Stato-Regioni.
b) In data 29/09/2009 la Regione Lazio ha
presentato ricorso alla corte Costituzionale contro
il Presidente del Consiglio dei Ministri p.t. per la
dichiarazione di illegittimità costituzionale degli
artt. 3, 25, 26 e 27 della L 23.7.2009, n.99,
pubblicata in G.U. 31.07.2009, n.176 S.O.
n.136/L. dal titolo "Disposizioni per lo Sviluppo e
l'internazionalizzazione delle imprese, nonché in
materia di energia", per contrasto con gli artt.
76,97,1 17,1 18 e 120 della Costituzione e che la
Corte Costituzionale con Sentenza n. 278/2010 ha
dichiarato inammissibili o infondate tutte le
questioni sollevate.
Il Consiglio Regionale del Lazio
Impegna
Il Presidente e la Giunta Regionale
1 - A dichiarare la disponibilità della Regione
Lazio ad ospitare sul proprio territorio impianti
nucleari per la produzione di energia elettrica,
impianti per la fabbricazione di combustibile
nucleare e sistemi di stoccaggio del combustibile
irraggiato e dei rifiuti radioattivi.
2 - A non confermare l'opera di opposizione al
Governo Nazionale iniziata dalla precedente
Giunta con il ricorso alla Corte Costituzionale del
29/09/09.
3 - Ad assumere ogni detenni nazione utile per
contribuire all'attuazione del decreto legislativo
numero 31 del 15 febbraio 2010 recante norme di
"Disciplina
della
localizzazione,
della
realizzazione e dell'esercizio nel territorio
nazionale di impianti di produzione di energia
elettrica nucleare, di impianti di fabbricazione del
combustibile nucleare, dei sistemi di stoccaggio
del combustibile irraggiato e dei rifiuti radioattivi.
nonché misure compensative e campagne
informative al pubblico, a norma dell'articolo 25
della legge 23 luglio 2009, n. 99".
Pasquali
n. 117 del 24 novembre 2010
Oggetto: Indisponibilità del territorio della
Regione per l'insediamento di impianti di
produzione di energia elettrica nucleare, di
fabbricazione del combustibile nucleare, di
stoccaggio del combustibile irraggiato e dei rifiuti
radioattivi, nonché di depositi di materiali e rifiuti
radioattivi.
Premesso che:
Quasi un milione di persone in tutto il mondo
sono morte a causa dell'esposizione alle radiazioni
liberate dal disastro nucleare di Chernobyl del
1986. Lo rivela un nuovo libro della New York
Academy of Sciences, pubblicato nel corso del
24° anniversario dell'incidente. Il libro,
"Chernobyl: conseguenze della catastrofe su
persone ed ambiente", è stato redatto da autori
come Alexey Yablokov del Centro per la politica
ambientale russa di Mosca e Vasily e Alexey
Nesterenko dell'Istituto di Radioprotezione di
Minsk, Bielorussia.
Gli autori hanno esaminato più di 5.000 articoli e
studi pubblicati per la maggior parte in lingue
slave e mai prima di ora disponibili in lingua
inglese.
Yablokov ed i suoi co-autori ritengono che le
emissioni radioattive del reattore di Chernobyl,
una volta ritenute di 50 milioni di curie,
potrebbero essere dell'ordine di l0 miliardi di
curie, circa 200 volte superiori alla stima iniziale
e centinaia di volte più grandi rispetto al fallout
delle bombe atomiche sganciate su Hiroshima e
Nagasaki.
Nazioni, al di fuori dell'ex Urss, hanno ricevuto
anch'esse dosi elevate di fallout radioattivo, in
particolare
Norvegia,
Svezia,
Finlandia,
Jugoslavia, Bulgaria, Austria, Romania, Grecia e
parti del Regno Unito e Germania.
Circa 550 milioni di europei e 150-230 milioni di
abitanti dell'emisfero settentrionale sono stati
coinvolti dalla contaminazione radioattiva. Il
fallout raggiunse gli Stati Uniti ed il Canada, nove
giorni dopo il disastro.
La percentuale di bambini considerati sani da
genitori in Belarus, Ucraina e Russia europea è
scesa al 20% dal 1986.
Visto che:
Aumento dei costi di costruzione.
I risultati economici del nucleare dipendono
strettamente dai costi di costruzione, e i ritardi
nella costruzione hanno un avuto un impatto
significativo sui costi del nucleare. r costi totali e i
costi di costruzione sono a loro volta strettamente
collegati: un aumento nel tempo di costruzione
porta a un incremento dei costi, poiché aumentano
gli interessi totali sul capitale prestato per
costruire l'impianto. Questi problemi si verificano
in differenti regioni del mondo. Paese dopo paese
Atti consiliari
90
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
i programmi di costruzione nucleare sono stati
considerati fuori budget. Negli Stati Uniti una
valutazione effettuata su 75 reattori nucleari
stimava i costi previsti sui 45 miliardi di dollari
(34 miliardi di euro), ma i costì effettivi dei 75
reattori sono stati 145 miliardi di dollari (110
miliardi di euro).
Secondo un rapporto del M.I.T. (Massachusetts
Istitute of Technology) del 2009 dal 2003 i costi
di costruzione per tutti i tipi di progetti di
ingegneria a grande scala sono cresciuti
enormemente. l costi stimati per la costruzione di
un impianto nucleare sono cresciuti al tasso del
15% al\'anno. sino all'attuale crisi economica.
Questo significa che il costo di un impianto
nucleare negli ultimi 5 anni è raddoppiato. Il
M.I.T. ammette che per le altre fonti, come il gas.
il trend di crescita è stato inferiore.
In India, il paese con l'esperienza più recente in
costruzione, i costi completi degli ultimi dieci
reattori sono aumentati del 300% rispetto al
budget previsto all' inizio.
Aumento dei tempi di costruzione.
Uno studio condotto dal Consiglio Mondiale
dell'Energia (WEC) ha mostrato che in tutto il
mondo i tempi di costruzione per i reattori
nucleari sono aumentati dai 66 mesi a 116 mesi
tra il 1995 e il 2000. L'aumento dei tempi di
costruzione è sintomatico di una serie di
problemi, tra i quali la gestione della costruzione
dì reattori sempre più complessi. Questi enormi
ritardi. che sono un elemento fondamentale delle
difficoltà dell'industria nucleare. dimostrano che il
nucleare non può essere una risposta tempestiva
per i cambiamenti climatici.
Tecnologie non provate.
L'industria nucleare sta promuovendo una nuova
generazione di reattori (Generazione III e III+ )
nella speranza che arriverà un'ondata di ordinativi
nei prossimi anni. Tuttavia questi reattori non
sono stati ancora testati né provati. La storia e
l'esperienza del reattore in costruzione in
Finlandia hanno già dimostrato che andranno
incontro a enormi ritardi e aumenti dei prezzi di
costruzione e che potranno dare ben poco
contributo alla riduzione degli impatti sul
riscaldamento globale. Reattori di generazione III:
l'unico reattore di questo genere attualmente in
uso è l'ABWR prodotto in Giappone. Alla fine del
2006, 4 reattori del genere erano in servizio e due
in costruzione a Taiwan. I costi totali di
costruzione per le prime due unità sono state ben
superiori a quelle previste Ulteriori problemi sono
sorti con la scoperta di una crepa nelle pale delle
turbine dei due impianti. Reattori di generazione
III+ : non ne è stato completato ancora nessuno e
solo uno è in costruzione. I modelli più proposti
degli ultimi progetti sono la nuova generazione di
reattori ad acqua pressurizzata, in particolare
l'EPR, il Reattore Europeo ad acqua pressurizzata
di Areva e lo statunitense AP1000 della
Westinghouse.
Sono stati sviluppati altri progetti tra cui il
canadese ACR-IOOO Advanced Candu e i
reattori a gas ad alta temperatura. Il più sviluppato
della serie è una versione sud-africana del PBMR.
Reattori di Generazione IV: ancora più costosi
sono i progetti ancora sulla carta per ì Reattori di
IV generazione al plutonio. Durante le messa in
pratica di diversi progetti sono sorte delle
complicazioni tecniche che hanno fatto sì che i
reattori non saranno pronti per almeno due decadi,
mentre i costi del ritrattamento del combustibile
non sono ancora chiari.
Il mercato è sfavorevole al nucleare.
I costi dell'energia nucleare sono sempre stati
discutibili. Il fatto che i consumatori e i governi
abbiano spesso coperto i rischi di investimento in
impianti nucleari (con tasse e sussidi di vario tipo)
ha portato le aziende ad essere separate da questi
rischi e ad essere in grado di avere soldi a tassi di
interesse che riflettono un rischio minore di quello
reale.
Tuttavia, a seguito della liberalizzazione dei
mercati dell' elettricità in molti Paesi, il rischio
che gli impianti potessero costare molto più del
previsto è stato trasferito a chi sviluppa i progetti
industriali, che è vincolato al parere di banche,
azionisti e agenzie di credito. Queste
organizzazioni finanziarie vedono gli investimenti
in ogni tipo di impianto energetico come un
rischio, facendo aumentare il costo del capitale a
livelli a cui il nucleare non può più competere.
Di conseguenza, quando i consumatori non
coprono più il rischio economico di un nuovo
impianto, l'energia nucleare, che unisce prezzi alti
e non competitivi con poca affidabilità e seri
rischi di aumento dei costi, non ha possibilità in
Paesi che hanno un mercato liberalizzato. Per
esempio, il progetto del reattore a Olkiluoto è in
costruzione come parte di un contratto a
condizioni fisse, per ridurre il rischio del
compratore. I dettagli su come il progetto sia stato
finanziato non sono stati pubblicati e sono
attualmente oggetto di investigazione per aver
trasgredito i regolamenti europei sugli aiuti di
stato con particolare riferimento agli oltre 610
Atti consiliari
91
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
milioni di euro di sussidi che il progetto ha
ricevuto dal governo francese.
Considerato che:
La Regione ha definito gli interventi strategici
necessari alla politica energetica adottando la
D.G.R. n. 484 del 4 luglio 2008 il Piano
Energetico Regionale con relativo Piano di
Azione. Dal suddetto Piano si evince che il
sistema elettrico regionale è in grado di coprire la
richiesta di energia elettrica prevista al 2020 e di
assicurare un esubero di circa il 13%, mediante
l'incremento della produzione da fonti rinnovabili,
dai risparmi nei settori finali di consumo e
dall'ammodernamento con tecnologia ecocompatibile degli impianti in esercizio.
Considerato inoltre che:
La candidata alla presidenza della Regione Lazio
Renata Polverini nell'intervista rilasciata durante
la campagna elettorale su : "Lo spazio della
Politica" del 19 marzo 20 l O a cura di Floriana
Buffon dichiarava: «Dal punto di vista energetico
la nostra regione diventerà autosufficiente in
tempi brevissimi e in pochi anni produrrà
addirittura più elettricità di quanto ne
consumiamo. E' in fase di completamento la
riconversione a carbone pulito della centrale di
Torrevaldaliga Nord ed occorre completare la
centrale di Montalto di Castro. Tra poco tempo
saremo in grado di esportare energia senza
aggiungere nulla. Pertanto nel Lazio non c'è
alcun bisogno di installare nuove centrali
nucleari'», aggiungeva inoltre: «Il decreto
approvato dal Consiglio dei Ministri dice
chiaramente che nessuna decisione sarà presa
senza il consenso delle Regioni».
n. 118 del 24 novembre 2010
Oggetto: Competenze in materia di localizzazione
dei siti nucleari nella Regione Lazio.
(Ritirata)
Bernaudo,Brozzi,De Romanis
n. 119 del 24 novembre 2010
Oggetto: Competenze in materia di localizzazione
dei siti nucleari nella Regione Lazio.
PREMESSO CHE:
- Il dibattito sull’energia nucleare è ancora del
tutto aperto, non solo in Italia, ma nel mondo,
circa l’opportunità strategica di proseguire la
ricerca in materia nucleare.
CONSIDERATO CHE:
- La Corte Costituzionale in questi giorni ha
respinto le leggi regionali che miravano ad
impedire l’installazione di nuove centrali nucleari
sul proprio territorio.
Il Consiglio regionale del Lazio
Impegna
Il Presidente e la Giunta regionale a procedere al
più presto ad un nuovo piano energetico strategico
regionale, che tenga conto dei risultati più recenti
sul nucleare pulito e sui vantaggi per l’ambiente
connessi all’utilizzo di tutte le energie rinnovabili
con particolare attenzione a Montalto di Castro.
Bernaudo,De Romanis,Colosimo
Brozzi,Miele G.,Rauti,Battistoni
IL CONSIGLIO REGIONALE
n. 120 del 24 novembre 2010
Impegna il Presidente della Giunta regionale
Oggetto: Condanna a morte di Asia Bibi.
a dichiarare l'indisponibilità del territorio della
Regione per l'insediamento di impianti di
produzione di energia elettrica nucleare, di
fabbricazione del combustibile nucleare, di
stoccaggio del combustibile irraggiato e dei rifiuti
radioattivi, nonché di depositi di materiali e rifiuti
radioattivi, a partire dal sito di Montalto di Castro
dove il Governo prevede la realizzazione della
nuova centrale termonucleare.
Bonelli,Parroncini,Montino,Moscardelli
Perilli,Nieri,Zaratti,Rossodivita,Peduzzi
Berardo,Foschi,Celli,Romanzi
Premesso che:
Asia Bibi è attualmente detenuta in attesa di
esecuzione nel1a prigione distrettuale di
Sheikhupura in Pakistan;
Le ragioni dell'arresto e del1a condanna risultano
a oggi non completamente chiare;
Considerato che:
La donna sembra essere stata condannata a morte
Atti consiliari
92
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
fondamentalmente perché cristiana; La mera
pronuncia delle frasi ad essa attribuite, pur
ammesso che sia mai avvenuta e che dette frasi
possano avere avuto effettivamente un tono
irrispettoso nei confronti del1a figura storica di
Maometto, non può in alcun modo giustificare
una condanna a morte da parte di uno Stato
Sovrano;
L'Italia, in particolare nella persona del ministro
degli Affari Esteri On. Franco Frattini, e la
Comunità Internazionale hanno espresso ferma e
reiterata contrarietà alla condanna;
In Pakistan vige una dura legge contro la
blasfemia che viene usata molto spesso con scopi
punitivi nei confronti delle minoranze in
particolar modo di quelle cristiane;
Una larga fetta della popolazione pakistana, pure
di fede islamica, non condivide queste espressioni
feroci e repressive da parte dell'amministrazione
statale e prova ne è la testimonianza di Shahbaz
Bhatti, ministro delle Minoranze, che si sta
battendo in queste ore perché sia salvata la vita
della signora Bibi;
TUTTO CIÒ PREMESSO E CONSIDERATO
IL CONSIGLIO REGIONALE DEL LAZIO
IMPEGNA LA GIUNTA REGIONALE A:
Intraprendere
ogni
utile
iniziativa
per
sensibilizzare l'Ambasciata del Pakistan in Italia
al fine di scongiurare la condanna a morte di Asia
Bibi;
sostenere il Governo italiano e in particolare il
ministro
Frattini
nell'azione
diplomatica
intrapresa per annullare detta condanna a morte.
cittadini di ogni parte della città e pagandosi dei
corsi di formazione che permettessero ad un
gruppo di detenuti ed ex detenuti di imparare le
basi della catalogazione con il sistema Sebina
SBN, quello maggiormente utilizzato nei più
importanti Sistemi Bibliotecari del Paese;
PREMESSO che nel settembre del 2005 il
Comune di Roma ha assegnato all'Associazione
Culturale Papillon - Rebibbia Onlus un piccolo
casale nel nuovo quartiere periferico denominato
Nuova Ponte di Nona, come sede degli uffici
dell'Associazione e per svolgervi iniziative di
carattere socio/culturale rivolte prevalentemente
alle fasce socialmente disagiate e in particolare
agli ex detenuti e ai detenuti in misura alternativa;
CONSIDERATO che nel giugno del 2006
l'Associazione Papillon ha deciso di creare ed
aprire al pubblico, "sacrificando" i locali del
piano terra del proprio casale, una vera e propria
Biblioteca, che per le sue caratteristiche
professionali è stata inserita nel Polo Bibliotecario
della Sapienza di Roma e che svolge una rilevante
funzione socio/culturale e persino ludica per il
quartiere Nuova Ponte di Nona e per tutti quelli
limitrofi (avendo per anni inserito a sue spese un
piccolo parco giochi e delle piscine esterne, di cui
i cittadini usufruiscono gratuitamente);
CONSIDERATO che tanti autorevoli esponenti
del mondo Istituzionale (dagli On. Augello,
Malcotti, Di Cosimo e altri esponenti di centro
destra, fino agli On. Gasbarra, Bertinotti, Minelli
e altri di centro sinistra) hanno conosciuto da
vicino questa esperienza, riconoscendone il valore
culturale e sociale, essendo essa un reale servizio
quotidiano per i liberi cittadini e un ponte tra le
persone che pagano o hanno pagato il loro debito
con la Giustizia e la realtà sociale esterna al
carcere;
n. 121 del 25 novembre 2010
Oggetto: Sostegno all'attività della "Biblioteca del
Casale Ponte di Nona", l'unica in Europa che sia
stata creata e gestita, fuori dalle carceri, da un
gruppo di detenuti ed ex detenuti.
PREMESSO che negli anni 2004 e 2005,
l'Associazione Culturale Papillon - Rebibbia ha
sapientemente utilizzato una parte di due piccoli
ma significativi finanziamenti ottenuti dalla
Regione Lazio per allestire ed organizzare una
vera e propria Biblioteca in una zona periferica di
Roma, raccogliendo migliaia di libri da tanti
CONSIDERATO che lo stesso Presidente della
Regione Lazio, Renata Polverini, lo scorso 17
aprile, pochi giorni dopo il suo insediamento
ufficiale, intervenendo durante uno spettacolo
della tradizione romanesca organizzato dalla
Papillon nel suo grande giardino, ha avuto modo
di visitare la Biblioteca e di apprezzare il lavoro
socio/culturale svolto a Nuova Ponte di Nona
dall'associazione Papillon Rebibbia, (con
iniziative letterarie e di musica, cinema e teatro
all'aperto). Un lavoro quotidiano che tra l'altro
contribuisce a creare quello "spirito di comunità"
che nei quartieri completamente nuovi è per forza
93
Atti consiliari
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
di cose molto labile;
CONSIDERATO che in questa esperienza si
intrecciano i valori costituzionali del re
inserimento sociale con i valori della diffusione
quotidiana di ogni forma di cultura anche nelle
periferie urbane, compresi quei quartieri moderni
ma estremamente periferici della cintura romana
che vivono la contraddizione tra vecchi problemi
e nuove opportunità di crescita, là dove tanti
cittadini, in maggioranza giovani coppie con figli
piccoli o piccolissimi, hanno deciso di investire
sul loro futuro;
CONSIDERATO che ancora il 25 giugno 2010, il
Presidente
Renata
Polverini,
durante
l'inaugurazione della casa dello studente situata
nel quartiere, ha riconfermato pubblicamente la
sua volontà di sostenere lo sviluppo
socio/culturale di Nuova Ponte di Nona ("Questo
quartiere, composto per lo più di giovani, che ha
certo bisogno di strade, ferrovie e servizi, ma ha
anche bisogno di strutture dove usufruire
gratuitamente della Cultura e dove poter
socializzare" );
CONSIDERATO che tutta l'attività svolta dalla
Papillon a Nuova Ponte di Nona in questi ultimi
cinque anni, compresa la cura e la gestione de
Il'area verde di sua competenza, è finalizzata a
prestare un vero e proprio servizio culturale,
sociale e ludico ai Cittadini di ogni età che
abitano in questo grande quadrante della periferia
romana, e che negli ultimi cinque anni essa non
ha mai goduto di nessun sostegno economico da
parte della Regione Lazio;
CONSIDERATO che il pur lodevole impegno
dell'attuale Assessore alla Cultura della Regione
Lazio si sostanzia nell'idea di partecipazione ad
un bando della Regione riguardante grandi
iniziative di carattere teatrale e cinematografico
che verrà pubblicato all'inizio della prossima
primavera, e quindi, anche nella favorevole
ipotesi di affermazione di un progetto presentato
in quella occasione dalla Papillon - Rebibbia, i
primi benefici economici non potrebbe vedersi
prima della prossima estate, ossia quando già il
funerale di questa valida esperienza di Ponte di
Nona sarà stato bello che celebrato;
IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA
REGIONALE E L'ASSESSORE AL
BILANCIO
ad intervenire urgentemente per evitare la morte
per "disinteresse istituzionale" della Biblioteca del
Casale Ponte di Nona.
Peduzzi,Maruccio,Rodano
Nobile,Berardo,Rossodivita
n. 122 del 29 novembre 2010
Oggetto: Adesione Regione Lazio ad iniziative
Federculture in contrasto ai provvedimenti della
Legge n. 122/2010 contro il mondo della cultura.
PREMESSO
Che la legge nazionale per la stabilità n. 122/2010
contiene nonne che arrecano un danno molto
significativo al mondo cultura, sul quale invece
sarebbe necessario investire per rilanciare il
nostro paese che detiene oltre il 70% dei beni
culturali del pianeta;
Che Federculture insieme ad ANCI, FAI e UPI ha
indetto una serie di iniziative volte a contrastare
queste gravi nonne contenute dalla finanziaria, ed
in particolare per venerdì 12 novembre u.s. ha
organizzato una giornata di mobilitazione
chiamata "Porte chiuse - luci accese sulla
cultura";
Che in occasione di questa giornata -in cui la
Provincia di Roma ha confermato la chiusura
delle Domus romane di Palazzo Valentini -molti
enti locali del territorio hanno per protesta tenuto
chiusi i loro servizi culturali nel tentativo di
ottenere la modifica delle nonne riguardanti la
riduzione dell'80% delle spese sostenute dagli enti
locali per mostre ed eventi culturali, il divieto di
investimento di capitale privato nelle aziende
culturali che non potranno più accogliere i privati
nei consigli di amministrazione, il divieto per i
piccoli comuni di dotarsi di strumenti di gestione
dei servizi culturali come società e consorzi e la
riduzione al 50% della spesa sostenuta dagli enti
locali per attività di formazione.
CONSIDERATO
IL CONSIGLIO REGIONALE DEL LAZIO
IMPEGNA
Che la Regione Lazio non ha partecipato a questa
iniziativa, né finora dato adesione alla
mobilitazione promossa da Federculture;
94
Atti consiliari
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
IL CONSIGLIO REGIONALE IMPEGNA LA
GIUNTA
La Giunta regionale ad aderire alle future
iniziative di Federculture, ANCI, FAI e UPI sui
tagli alla cultura e a sollecitare la partecipazione
anche di tutti i Comuni membri delle reti regionali
di Musei Biblioteche e Archivi.
Rodano,Maruccio,Bucci,Tedeschi
Montino,Foschi,Peduzzi
***********************************
95
Atti consiliari
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
Allegato n. 2
Interrogazione a risposta immediata
n. 19 del giorno 05 luglio 2010, posta dal
consigliere Bonelli
Oggetto:
Preoccupante
situazione
di
inquinamento elettromagnetico delle palazzine di
Largo Valerio Bacigalupo, 32/33 Roma.
II. sottoscritto Angelo Bonelli Capogruppo dei
Verdi
Premesso che:
• Il condominio di largo Valerio Bacigalupo.
32./33 (Roma) composto da 11 palazzine è
sottoposto ad una esposizione continua di campi
elettromagnetici generati da ben quattro stazioni
radio base (localizzale a distanza molto
ravvicinata),
delle
società:
TELECOM,
ALBACOM e H3G, ed un'altra e stata installata
sull'ex Banca di Roma sempre nelle immediate
vicinanze delle abitazioni;
• Nel 2003, la società H3G, ignorando la
presenza delle altre antenne circostanti, installava
sulla palazzina della Cooperativa Acli
Grottaperfetta la sua antenna di telefonia mobile.
Considerato che: i condomini di {argo Valerio
Bacigalupo, 32/33,
• visto il proliferare delle antenne nelle vicinanze
delle abitazioni, preoccupati per la propria salute,
hanno interessato immediatamente le autorità
competenti: Sindaco. Asl, Circoscrizione senza
avere mai un cenno di riscontro;
• denunciano che in questi ultimi due anni si sono
verificati circa ventisei casi di tumore con sei
decessi, (sono stati colpiti anche alcuni animali:
cani e pappagalli).
Considerato che:
• In base all'articolo 168 del Trattato sul
funzionamento dell'Unione Europea, nella
definizione e nell'attuazione di tutte le politiche
ed attività dell'Unione è garantito un livello
elevato di protezione della salute umana;
• La Regione ai sensi dell'articolo 11 dello
Statuto assicura l’attuazione dell’ordinamento
comunitario.
Considerato che:
• l'art.32 della Costituzione tutela la salute come
diritto fondamentale del'individuo, inviolabile e
prioritario rispetto alla soddisfazione di qualsiasi
altro interesse, sia esso pubblico o privato;
• a legge 22 febbraio 2001. n. 36 Legge quadro
sulla protezione dalle esposizioni a campi
elettrici, magnetici ed elettromagnetici all'articolo
1 assicura la tutela della salute dei lavoratori,
delle lavoratrici e della popolazione dagli effetti
dell'esposizione a determinati livelli di campi
elettrici, magnetici ed elettromagnetici ai sensi e
nel rispetto dell'articolo 32 della Costituzione.
Considerato che:
• Legge 22 febbraio 2001, n. 36 all'art. 8 comma
1 dispone:
1. Sono di competenza delle regioni, nel rispetto
dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e
degli obiettivi di qualità nonché dei criteri e delle
modalità fissati dallo Stato, fatte salve le
competenze dello Stato e delle autorità
indipendenti:
a)
l'esercizio
delle
funzioni
relative
all'individuazione dei sili di trasmissione e degli
impianti per telefonia mobile, degli impianti
radioelettrici e degli impianti per radiodiffusione,
ai sensi della legge 31 luglio 1997, n. 249;
Legge 22 febbraio 2001, n. 36 all'art. 8 comma 6
dispone;
I comuni possono adottare un regolamento per
assicurare il corretto insediamento urbanistico e
territoriale degli impianti e minimizzare
l'esposizione della popolazione ai
campi elettromagnetici.
Visto che:
• il Comune di Roma non si e dotato di
regolamento per l'installazione delle antenne di
telefonia mobile, dopo che il TAR Lazio con
sentenza n. 7020 del giugno 2001 ha annullato la
deliberazione del Consiglio Comunale di Roma n.
211 dell'11 dicembre 2000, concernente la
procedura per il rilascio di autorizzazioni e/o
concessioni edilizie relative all'installazione degli
impianti per reti di telefonia radiomobile;
• il Consiglio Comunale di Roma risulta
inadempiente, per non aver discusso ed approvalo
la Proposta di Delibera di iniziativa Popolare n°
14804/2005, presentata e sottoscritta nel 2005 da
23 mila cittadini, con cui si chiede, fra l'altro, di
dotare la Capitale di. un Piano Regolatore degli
impianti di telefonia mobile.
Atti consiliari
96
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
Visto che:
• la Regione non ha individuato i siti di
trasmissione degli impianti per la telefonia
mobile, lasciando ai gestori della telefonia la
possibilità di localizzare le antenne anche in
prossimità di abitazioni o luoghi lavoro, o peggio
in prossimità di luoghi sensibili come: scuole ed
asili nido. ospedali, case di cura e di riposo,
parchi pubblici, parchi gioco, aree verdi attrezzate
ed impianti sportivi.
Considerato che:
• per l'intenso sviluppo della telefonia cellulare e
di altre applicazioni connesse, si riscontra un
aumento esponenziale di impianti di telefonia
mobile localizzati in ambito urbano, come nel
caso dei condominio di largo Valerio Bacigalupo.
32/33;
• tutto ciò comporta un. progressivo e
preoccuparne aumento dei livelli d'inquinamento
elettromagnetico a cui la popolazione è esposta.
Constatato che:
• numerosi e qualificati studi internazionali di
scienziati e ricercatori indipendenti documentano
un. aumento statisticamente significativo (più del
raddoppio) del rischio di tumori maligni al
cervello (astrocitomi), di tumori benigni ai nervi
cranici (neurinomi del nervo acustico) e di tumori
benigni e maligni alle ghiandole salivari
(soprattutto a!!a parotide) in soggetti che hanno
usato i telefoni mobili per almeno 20 minuti al
giorno e da almeno 10 anni (dato certificato già
nel 2007 dall’Associazione Italiana degli
Oncologi Medici);
Interroga il Presidente della Giunta regionale e
l'Assessore all'Ambiente e alla Sanità
Per sapere:
se intendano procedere in tempi rapidissimi
all'individuazione dei siti di trasmissione degli
impianti per la telefonia mobile ai sensi del
comma 1 dell’art. 8 della Legge 22 febbraio 2001,
n. 36, al fine di delocalizzare in tali siti gli
impianti attualmente installati nelle "vicinanze di
obiettivi sensibili, ed in particolare del
condominio di largo Valerio Bacigalupo. 32/33
Roma.
se intendano avviare una indagine epidemiologica
tra i residenti ed i confinanti dei condominio di
largo Valerio Bacigalupo, 32/33 Roma.
Se intendano attivarsi presso il Comune di Roma
affinchè sia discussa in tempi brevi la Proposta di
Delibera di iniziativa Popolare n° 14804/2005,
presentata e sottoscritta da 23 mila cittadini, con
cui si chiede, di dotare la Capitale di un Piano
Regolatore degli impianti di telefonia mobile.
***********************************
97
Atti consiliari
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
Allegato n. 3
Interrogazioni a risposta immediata
n. 37 del giorno 06 ottobre 2010, posta dai
consiglieri Berardo, Rossodivita
trovano reclusi e poi in molti casi inviati in un
istituto, passando cosi dall'istituzione totale del
carcere a quella dell'istituto, senza la madre;
VISTO CHE
Oggetto; Realizzazione dell’Istituto di custodia
attenuata per madri detenute di Roma (ICAM).
PREMESSO CHE:
- in occasione delle visite che i! soggetto politico
"Radicati italiani" ha organizzato il giorno di
ferragosto in alcuni Istituti Penitenziari del Paese,
si è potuto verificare e confermare il dato storico
della presenza nelle carceri romane del più alto
numero di detenute madri d'Italia;
- la legge "Misure alternative alla detenzione a
tutela dei rapporto tra detenute e figli minori"
40/2001, voluta dall’allora ministro per le Pari
Opportunità, Anna Fìnocchiaro, prospetta una
serie di misure volte a evitare la pena detentiva
all'interno delle strutture carcerarie alle donne con
figli minori di 10 anni (e di conseguenza ai propri
bambini sotto i tre anni);
- tutte le detenute possono oggi usufruire del
provvedimento, anche se hanno compiuto reati
gravi. ad alcune condizioni: principalmente che
abbiano scontato un terzo della pena e che, nei
casi di ergastolo, abbiano scontato almeno 15
anni;
- le condizioni di ammissione alle misure, in
particolare, vi è la non sussistenza di un concreto
pericolo di commissione di ulteriori delitti,
condizione questa che mal si adatta ad un tipo di
reati come quelli connessi all'uso di sostanze
stupefacenti e alla prostituzione, che tipicamente
presentano un alto tasso di recidiva e di cui sono
incriminate la maggior parte delle detenute-madri;
in generale purtroppo la normativa è stata
largamente disapplicata e presenta dei limiti
nell'accesso ai benefici soprattutto per chi è in
attesa di giudizio; in particolare, le mamme
straniere, non avendo spesso un'abitazione dove
scontare gli arresti domiciliari, sono costrette a
tenere i bambini nelle strutture di detenzione fino
al compimento del terzo anno di età, poi soffrire
di un ulteriore trauma che e' quello della
separazione. Bambini innocenti che prima si
- i bambini che attualmente vivono con le loro
madri all’interno delle strutture carcerarie italiane,
figli spesso di donne extracomunitarie, più volte
condannate per lo più per reati di non particolare
gravita sociale, sono innocenti che scontano la
pena inflitta alle loro madri;
- l'abitazione da parte di bambini fino ai 3 anni di
età dei luoghi di persa e qualcosa che,
travalicando qualsivoglia ragionamento giuridico
o posizione ideologica, rappresenta solo
un'aberrazione da cancellare nel più breve tempo
possibile;
- in particolare, è consolidalo in letteratura
l'orientamento che per un adeguato sviluppo
psicologico del bambino, il rapporto madre-figlio
sia di primaria importanza. Privare un bambino
della figura materna, in quanto figlio di una
detenuta, costituisce una violenza che contraddice
espressamente i contenuti della Convenzione delle
Nazioni Unite sui diritti dell'infanzia;
- nel corso della XV legislatura la II Commissione
Giustizia della Camera dei Deputati, in sede
referente, aveva concluso l'esame della proposta
di legge recante "Tutela del rapporto tra detenute
madri e figli minori". La proposta muoveva dalla
considerazione del contesto sociale da cui
provengono le "detenute tipo", donne che spesso
vivono in contesti sociali degradati ed hanno
riportato più di una condanna penale. La proposta
tendeva ad attuare un regime che, seppur
restrittivo della libertà personale di una madre, sia
connotato da una maggiore "clemenza".
prevedendo di realizzare case-famiglia protette;
CONSIDERATO CHE
- il Consiglio ragionale del Lazio aveva affrontalo
la questione nella Commissione "Sicurezza e lotta
a!la criminalità della Regione Lazio", e sotto la
muda della sua presidente Cons. Luisa Laurelli,
con il pieno accordo della maggioranza ed
opposizione si era promossa la realizzazione
dell'Istituto di custodia attenuata per madri
98
Atti consiliari
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
detenute (ICAM) di Roma.
- in quella sede si era riusciti ad ottenere la
condivisione del progetto da parte dell'intero
Consiglio regionale, degli Assessorati alla
Sicurezza, all'Ambiente, dell'Ente Parco, del
Garante dei detenuti. del Comune di Roma oltre
che
ovviamente
del
Dipartimento
per
l’amministrazione penitenziaria (DAR) e degli
uffici interessati del Ministero di Giustizia;
- che si era proceduto a carico del capitolato dei
fondi dell'Assessorato regionale alla Sicurezza
nell'anno 2009 allo stanziamento di 450 milioni di
euro necessari per la ristrutturazione e la messa in
sicurezza
di
un
casale
individuato
dall'Assessorato alle politiche sociali del Comune
di Roma e dal V Municipio nel parco di
Aguzzano;
- nel casale si potrebbe ospitare 12 detenute con
bambini che potranno vivere in una normale casa
senza celle, con un giardino a loro riservato, con
personale del Ministero in tenuta "borghese"
consentendo quindi ai piccoli una permanenza
meno traumatica;
La Presidente della giunta regionale e
l’Assessore ai Rapporti con gli Enti Locali e
Politiche per la sicurezza
se non si ritenga opportuno procedere senza
soluzione di continuità e con la dovuta priorità e
certezza nei tempi, con quanto realizzato nella
precedente legislatura dalla Commissione
"Sicurezza e lotta alla criminalità della Regione
Lazio", agli atti necessari alla effettiva
realizzazione dell’istituto di custodia attenuata per
madri detenute di Roma.
*****
n. 40 del giorno 15 ottobre 2010, posta dal
consigliere Rauti
Oggetto: Emergenza detenzione in carcere dei
bambini minori di tre anni affidati alle madri in
stato di reclusione. Creazione nella Regione Lazio
di un Istituto di custodia attenuata per le madri
detenute (ICAM).
Premesso che
- che la bontà e validità del progetto è
testimoniata dagli esiti positivi avuti da una
struttura analoga realizzata in Lombardia nella
città di Milano, frutto di un protocollo d'intesa tra
gli Enti locali, Regione, Provincia e Comune ed il
Dipartimento di Polizia Penitenziaria, in funzione
da ormai tre anni la cui apertura ha portato alla
contestuale chiusura del dell'asilo-nido presente
nel carcere di San Vittore ed il trasferimento delle
detenute nella struttura di custodia attenuata;
- La detenzione di donne madri in carcere
determina la reclusione insieme ad esse dei figli a
loro affidati minori di tre anni. Nonostante
l'impegno delle amministrazioni penitenziarie per
garantire loro un ambiente familiare e consono, i
bambini sono costretti a vivere in condizioni di
estremo disagio psico-fisico, in ambienti
sovraffollati e con gravissime ripercussioni sulla
loro salute fisica e mentale, che spesso
compromettono irrimediabilmente la loro crescita
e il loro sviluppo cognitivo, con evidente ricaduta
negativa nella costruzione della personalità.
- che i riscontri e gli apprezzamenti sul
funzionamento e sugli, esiti trattamentali sulla
salute psicofisica dei minori e della rieducazione e
reinserimento sociale delle madri della struttura di
custodia attenuata per madri detenute di Milano
sono da ultimo testimoniate dalle dichiarazioni
fatte nel corso di una visita conoscitiva, effettuata
il 2 settembre 2010, del Consigliere Isabella Rauti
ritenendola una esperienza all'avanguardia ed un
modello esportabile e replicabile in altre realtà
territoriali;
- La condizione di "bambino detenuto" è
assolutamente inaccettabile in una società civile e
in uno Stato di diritto come il nostro, in cui la
tutela dell'infanzia è espressamente sancita dalla
Costituzione (art. 3 1) ed è reiteratamente
affermata dalle convenzioni internazionali cui ha
aderito l'Italia e, in particolare, dalla Convenzione
ONU sui Diritti dell'infanzia del 1989, ratificata
con la legge del 27 maggio 199 1, n. 176.
Visto che
TUTTO CIÒ PREMESSO E CONSIDERATO
i consiglieri regionali scritti in calce
INTERROGANO
- I1 Lazio presenta il più alto numero di madri
detenute con bambini; nella "sezione-nido" del
carcere di Rebibbia femminile, dotata di una
capacità massima di accoglienza di 15 donne e 15
Atti consiliari
99
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
bambini, nel luglio 2010, come è stato
personalmente riscontrato, si contavano 2 1 madri
detenute insieme ai propri figli, in una evidente
situazione di sovraffollamento e di estrema
difficoltà.
- Le "stanze" che ospitano le detenute non
soddisfano i requisiti minimi previsti dalla
giurisprudenza della Corte Europea dei Diritti
dell'uomo che richiedono una spazio minimo di 7
metri quadrati per persona, e comunque lo spazio
a disposizione è oggettivamente non idoneo allo
sviluppo motori0 dei bambini.
professionale specializzato in campo educativo,
pedagogico e psicologico.
- È stato già avviato da parte della Regione Lazio
l'esame per la realizzazione di un ICAM, anche
attraverso la predisposizione di Protocolli di
intesa tra la Regione, il Dipartimento
dell'Amministrazione Penitenziaria, il Comune di
Roma, il Garante detenuti ed altri soggetti
istituzionali coinvolti.
Si interroga il Presidente della Regione Lazio e
l'Assessore ai Rapporti con gli Enti Locali e
Politiche per la sicurezza
Considerato che
per conoscere:
- I1 drammatico fenomeno della detenzione
infantile richiede di essere affrontato e risolto con
la massima urgenza, al fine di garantire la
prioritaria difesa dei diritti dei bambini con madri
recluse, oltre che il diritto delle donne detenute di
esercitare adeguatamente il proprio ruolo di
madre.
- Tra le misure atte a salvaguardare tali diritti,
contemperandoli con il mantenimento della
sicurezza del regime detentivo, è stata
sperimentata con successo in altre parti d'Italia la
creazione di un Istituto di custodia attenuata per le
madri detenute (ICAM) che costituisce una
alternativa alla reclusione in grado di agevolare la
tutela dei bambini e attenuare il grave disagio a
cui sono sottoposti. L'ICAM di Milano, che ho
personalmente visitato, rappresenta infatti una
buona prassi, una esperienza all'avanguardia a
livello europeo ed un modello esportabile e
replicabile.
- L'ICAM è concepito come una casa famiglia che
rende meno traumatico l'aspetto detentivo per il
bambino, responsabilizzando la madre al suo
ruolo genitoriale e, al tempo stesso, facilitando
una relazione con il proprio figlio che possa
restituire autorevolezza alla propria figura
materna ed una dimensione di normalità
dell’infanzia.
- Ciò può essere realizzato privilegiando i fattori
educativi e formativi, attraverso attività
scolastiche, educative e culturali in un coerente
percorso psico-sociale in grado di favorire la
crescita equilibrata del bambino. Questo percorso
di crescita è favorito dalla presenza di spazi
comuni, atti a consentire relazioni anche tra i
bambini, e dal contributo offerto da personale
se la Regione, al fine di risolvere il problema
della detenzione in carcere dei bambini affidati
alle madri in stato di reclusione, intenda
concretamente procedere alla realizzazione di un
Istituto di custodia attenuata per le madri detenute
(ICAM) nel territorio della Regione Lazio e
secondo quali modalità, tempi e risorse
finanziarie.
***********************************
100
Atti consiliari
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
Allegato n. 4
Mozione n. 91 del giorno 6 ottobre 2010,
proposta dai consiglieri Berardo, Rossodivita
istituto, passando così dall'istituzione totale del
carcere a quella dell'istituto, senza la madre;
Oggetto: Realizzazione dell'Istituto di custodia
attenuata per madri detenute di Roma (ICAM).
VISTO CHE
PREMESSO CHE
- in occasione delle visite che il soggetto politico
"Radicali Italiani" ha organizzato il giorno di
ferragosto in alcuni Istituti Penitenziari del Paese,
si è potuto verificare e confermare il dato storico
della presenza nelle carceri romane del più alto
numero di detenute madri d'Italia;
- la legge "Misure alternative alla detenzione a
tutela del rapporto tra detenute e figli minori"
40/2001, voluta dall'allora ministro per le Pari
Opportunità, Anna Finocchiaro, prospetta una
serie di misure volte a evitare la pena detentiva
all'interno delle strutture carcerarie alle donne con
figli minori di l0 anni (e di conseguenza ai propri
bambini sotto i tre anni);
- tutte le detenute possono oggi usufruire del
provvedimento, anche se hanno compiuto reati
gravi, ad alcune condizioni: principalmente che
abbiano scontato un terzo della pena e che, nei
casi di ergastolo, abbiano scontato almeno 15
anni;
- le condizioni di ammissione alle misure, in
particolare, vi è la non sussistenza di un concreto
pericolo di commissione di ulteriori delitti,
condizione questa che mal si adatta ad un tipo di
reati come quelli connessi all'uso di sostanze
stupefacenti e alla prostituzione, che tipicamente
presentano un alto tasso di recidiva e di cui sono
incriminate la maggior parte delle detenute-madri;
- in generale purtroppo la normativa è stata
largamente disapplicata e presenta dei limiti
nell'accesso ai benefici soprattutto per chi è in
attesa di giudizio; in particolare, le mamme
straniere, non avendo spesso un'abitazione dove
scontare gli arresti domiciliari, sono costrette a
tenere i bambini nelle strutture di detenzione fino
al compimento del terzo anno di età, poi soffrire
di un ulteriore trauma che e' quello della
separazione. Bambini innocenti che prima si
trovano reclusi e poi in molti casi inviati in un
- i bambini che attualmente vivono con le loro
madri all'interno delle strutture carcerarie italiane,
figli spesso di donne extracomunitarie, più volte
condannate per lo più per reati di non particolare
gravità sociale, sono innocenti che scontano la
pena inflitta alle loro madri;
- l'abitazione da parte di bambini fino ai 3 anni di
età dei luoghi di pena è qualcosa che, travalicando
qualsivoglia ragionamento giuridico o posizone
ideologica, rappresenta solo un'aberrazione da
cancellare nel più breve tempo possibile;
- in particolare, è consolidato in letteratura
l'orientamento che per un adeguato sviluppo
psicologico del bambino, il rapporto madre-figlio
sia di primaria importanza. Privare un bambino
della figura materna, in quanto figlio di una
detenuta, costituisce una violenza che contraddice
espressamente i contenuti della Convenzione delle
Nazioni Unite sui diritti dell'infanzia;
- nel corso della XV legislatura la II Commissione
Giustizia della Camera dei Deputati, in sede
referente, aveva concluso l'esame della proposta
di legge recante "Tutela del rapporto tra detenute
madri e figli minori". La proposta muoveva dalla
considerazione del contesto sociale da cui
provengono le "detenute tipo", donne che spesso
vivono in contesti sociali degradati ed hanno
riportato più di una condanna penale. La proposta
tendeva ad attuare un regime che, seppur
restrittivo della libertà personale di una madre, sia
connotato da una maggiore "clemenza",
prevedendo di realizzare case-famiglia protette;
CONSIDERATO CHE
- il Consiglio regionale del Lazio aveva affrontato
la questione nella Commissione "Sicurezza e lotta
alla criminalità della Regione Lazio", e sotto la
guida della sua presidente Cons. Luisa Laurelli,
con il pieno accordo della maggioranza ed
opposizione si era promossa la realizzazione
dell'Istituto di custodia attenuata per madri
detenute (ICAM) di Roma.
101
Atti consiliari
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
- in quella sede si era riusciti ad ottenere la
condivisione del progetto da parte dell'intero
Consiglio regionale, degli Assessorati alla
Sicurezza, all'Ambiente, dell'Ente Parco, del
Garante dei detenuti, del Comune di Roma oltre
che
ovviamente
del
Dipartimento
per
l'amministrazione penitenziaria (DAP) e degli
uffici interessati del Ministero di Giustizia;
- che si era proceduto a carico del capitolato dei
fondi dell'Assessorato regionale alla Sicurezza
nell'anno 2009 allo stanziamento di 450 milioni di
euro necessari per la ristrutturazione e la messa in
sicurezza
di
un
casale
individuato
dall'Assessorato alle politiche sociali del Comune
di Roma e dal va Municipio nel parco di
Aguzzano;
- nel casale si potrebbe ospitare 12 detenute con
bambini che potranno vivere in una normale casa
senza celle, con un giardino a loro riservato, con
personale del Ministero in tenuta "borghese"
consentendo quindi ai piccoli una permanenza
meno traumatica;
- che la bontà e validità del progetto è
testimoniata dagli esiti positivi avuti da una
struttura analoga realizzata in Lombardia nella
città di Milano, frutto di un protocollo d'Intesa fra
gli enti Locali Regione, Provincia e Comune ed il
Dipartimento di Polizia Penitenziaria, in funzione
da ormai tre anni la cui apertura ha portato alla
contestuale chiusura del dell'asilo-nido presente
nel carcere di San Vittore ed il trasferimento delle
detenute nella struttura di custodia attenuata;
- che i riscontri e gli apprezzamenti sul
funzionamento e sugli esiti trattamentali sulla
salute psicofisica dei minori e della rieducazione e
reinserimento sociale delle madri della struttura di
custodia attenuata per madri detenute di Milano
sono da ultimo testimoniate dalle dichiarazione
fatte nel corso di una visita conoscitiva, effettuata
il 2 settembre 20 l O, del Consigliere Isabella
Rauti ritenendo la una esperienza all'avanguardia
ed un modello esportabile e replicabile in altre
realtà territoriali;
TUTTO CIÒ PREMESSO E CONSIDERATO IL
CONSIGLIO REGIONALE
IMPEGNA
La Presidente della giunta regionale e
l'Assessore ai Rapporti con gli Enti Locali e
Politiche per la sicurezza
a procedere senza soluzione di continuità e con la
dovuta priorità e comunque entro 3 mesi dalla
approvazione della presente mozione, con quanto
realizzato nella precedente legislatura dalla
Commissione consiliare "Sicurezza e lotta alla
criminalità della Regione Lazio", agli atti
necessari alla effettiva realizzazione dell'istituto
di custodia attenuata per madri detenute di Roma.
***********************************
102
Atti consiliari
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
Allegato n. 5
figli a titolo di esempio a 99 colpi di frusta e
attualmente è in costante pericolo di vita;
Mozioni
n. 68 del giorno 31 agosto 2010, proposta dai
consiglieri D'Ambrosio, Irmici, Carducci
Artenisio, Carlino
Oggetto: Interventi in favore della cittadina
iraniana
Sakineh
Mohammadi-Ashtiani,
condannata a morte mediante lapidazione.
MOZIONE
Il Consiglio Regionale del Lazio
Considerato che:
- un intervento in favore di Sakineh MohammadiAshtiani non significherebbe solo salvare una
donna dall’esecuzione, ma anche confermare i
principi contenuti nella risoluzione della
Commissione per i Diritti Umani dell'ONU per
una moratoria universale delle esecuzioni capitali
e rispondere all'appello rivolto alla comunità
internazione e quindi alla Repubblica Islamica
dell'Iran;
Premesso che:
- la Presidente della Regione Lazio, Renata
Polverini, ha lanciato una iniziativa finalizzata ad
unire la Regione Lazio alla campagna
internazionale in difesa di Sakineh MohammadiAshtiani, madre di due figli, condannata a morte
mediante lapidazione;
- tali punizioni rappresentano una violazione degli
strumenti internazionali sui diritti umani, tra cui la
convenzione contro la tortura e il Patto
internazionale sui diritti civili e politici.
IMPEGNA
Il Presidente della Regione Lazio a:
- l'abolizione della pena di morte nel mondo è il
presupposto affinché in tutti i paesi si affermi il
valore universale della vita umana così come
sancito dalla "Dichiarazione dei Diritti
dell'Uomo" del 1948, come sancito dal "Patto
Internazionale sui Diritti Civili e Politici" firmato
a New York nel 1966 ed entrata in vigore il 23
maggio 1976, e previsto dalle Convenzioni
Regionali sui diritti umani;
- l'Italia forte della Carta dei Diritti Fondamentali
sancita dall'Unione Europea sulla tutela del diritto
alla vita ed il rifiuto della pena di morte e delle
specifiche
risoluzioni
dell'
Assemblea
Parlamentare del Consiglio d'Europa;
- la Regione Lazio conferma la sua più netta
opposizione alla pratica della pena di morte in
quanto violazione del diritto alla vita;
- Trasmettere questa mozione all'Ambasciata
della Repubblica Islamica dell'Iran in Italia;
- Sollecitare il Governo ad assumere ogni
iniziativa utile a ottenere che l'esecuzione della
condanna non sia eseguita e Sakineh
Mohammadi-Ashtiani possa tornare libera
all'affetto dei suoi figli;
- Proporre e sostenere, in tutte le sedi comunitarie
ed internazionali di cui l'Italia fa parte, azioni,
anche attraverso campagne pubblicitarie di
sensibilizzazione, perché la pratica della pena di
morte venga abbandonata in tutti i Paesi del
mondo;
- Chiedere infine al Governo di porre la
questione della tutela e della promozione dei
diritti umani come uno dei cardini delle relazioni
internazionali dell'Italia.
*****
- esprimiamo forte preoccupazione nei confronti
del Governo iraniano che ha inteso adottare la
Sharia che prevede la pena di morte per reati quali
l'adulterio e istituisce pene crudeli, inumane e
degradanti come le frustate, le amputazioni per i
ladri e la lapidazione per le adultere;
- Sakineh Mohammadi-Ashtiani, madre di due
figli, è stata sottoposta, in presenza di uno dei due
n. 109 del giorno 03 novembre 2010, proposta dai
consiglieri Rauti, De Romanis, Nobili, Irmici,
Miele G., Miele A., Battistoni, Cetrone, Pasquali,
Colosimo, Storace, Gatti, Saponaro, Vicari,
Perazzolo, Tarzia,Mandarelli, Abate, Bernaudo,
Melpignano, Palmieri, Fiorito, Casciani
Oggetto:
Condanna
a
morte
di
Sakineh
103
Atti consiliari
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
Mohammadi Ashtiani.
Premesso che:
Sakineh Mohammadi Ashtiani è stata condannata
dalle autorità iraniane alla pena di morte per
adulterio e concorso in omicidio tramite
lapidazione o impiccagione;
Mohammadi Ashtiani;
sostenere il Governo italiano nell'efficace azione
diplomatica, finora intrapresa, per annullare la
sentenza di morte della donna iraniana, il cui
tragico epilogo rappresenterebbe una violazione
dei diritti umani.
***********************************
Le ragioni e le modalità della condanna nonché i
tempi dell' esecuzione rimangono tuttora oscuri.
Considerato che:
L'Italia e la Comunità internazionale hanno
espresso ferma e reiterata contrarietà alla
condanna;
A seguito di tale mobilitazione di contrarietà
l'esecuzione è stata più volte rimandata, ma non
annullata;
Una autorevole Organizzazione internazionale
non governativa ha annunciato l'imminente
esecuzione di Sakineh attraverso la brutale forma
della lapidazione;
La condanna a morte di Sakineh, tramite
lapidazione, costituisce un paradigma della
disuguaglianza giuridica fra uomini e donne in
Iran;
L'esecuzione della donna iraniana è la metafora
estrema della condizione di inferiorità delle donne
in Iran, che non hanno pari diritti nel matrimonio,
nel divorzio, nella custodia dei figli, nell'eredità;
L'Iran per affermarsi e aprirsi al mondo non può
vedere globalizzati solo i mercati, ma deve
globalizzare i diritti umani fondamentali, quale
requisito essenziale di accettazione di una
partecipazione riconosciuta nel villaggio globale.
TUTTO CIO' PREMESSO E CONSIDERATO IL
CONSIGLIO REGIONALE DEL LAZIO
IMPEGNA
la Giunta Regionale a:
intraprendere
ogni
utile
iniziativa
per
sensibilizzare l'Ambasciata della Repubblica
Islamica dell'Iran in Italia al fine di scongiurare
l'esecuzione capitale nei confronti di Sakineh
104
Atti consiliari
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
Allegato n. 6
Mozione n. 107 del giorno 27 ottobre.2010,
proposta dai consiglieri Rossodivita, Berardo,
Bonelli, Montino, Nieri, Carducci Artenisio,
Romanzi, Brozzi, Fiorito, Maruccio, Peduzzi,
Nobile, Celli
Oggetto: richiesta di intervento al Governo
italiano affinchè venga scongiurata pena di morte
per Tarek Aziz.
Premesso che:
il 26 ottobre 2010, l'ex vice presidente iracheno
Tareq Aziz - insieme all'ex ministro dell'Interno,
Saadun Shaker, e all'ex segretario personale di
Saddam Hussein, Abdel Hamid Hamud - è stato
condannato a morte dall'Alta corte penale dì
Baghdad mediante impiccagione.
La sentenza riguarda uno dei sette processi nei
quali Tareq Aziz è imputato, quello relativo alla
campagna avviata dal regime di Saddam Hussein
negli anni Ottanta contro i partiti politici sciiti
filo-iraniani, che in quegli anni vide eseguire una
serie di arresti e di condanne a morte nei confronti
dei principali esponenti sciiti.
Considerato che:
non può esservi impunità per i crimini compiuti
dal deposto regime iracheno e che i crimini di cui
Tarek Aziz è imputato insieme ad altri
rappresentano gravi e sistematiche violazioni dei
diritti umani e del diritto umanitario
internazionale;
ciò nonostante il sistema penale iracheno nel
suo insieme non può non tener conto degli
standard di giustizia internazionali e, in
particolare, dei principi fissati per i tribunali e le
corti penali internazionali, i quali escludono il
ricorso alla pena di morte per crimini di guerra,
genocidio e crimini contro l'umanità;
il processo nei confronti di Tarek Aziz e gli altri
suoi coimputati non pare esser stato condotto nel
pieno
rispetto
di
tutte
le
garanzie
internazionalmente riconosciute di imparzialità e
equità, apparendo invece l'azione giudiziaria più
come la giustizia dei vincitori sui vinti o la
vendetta delle vittime nei confronti del loro
carnefice;
nel luglio 2008, proprio contro la paventata
condanna a morte di Tarek Aziz, centinaia di
Parlamentari di tutti gli schieramenti politici,
Premi Nobel e personalità di tutto il mondo,
avevano sottoscritto l'Appello internazionale
"Moratoria Universale sulla pena di morte, anche
per Tareq Aziz" promosso da "Nessuno Tocchi
Caino" e dal Partito Radicale Nonviolento,
Transnazionale e Transpartito per chiedere la
difesa del diritto e della verità, della legalità e
della giustizia in Iraq;
nel succitato appello internazionale veniva
esplicitamente sottolineato che "evitare la
condanna a morte e l'esecuzione di Tareq Aziz,
che rischiano di avvenire senza che vi sia stato un
processo degno di questo nome, potrebbe segnare
una evidente soluzione di continuità rispetto a
metodi e pratiche in voga ai tempi di Saddam,
oltre che assicurare verità e giustizia a tutte le
vittime del suo regime, non solo quelle per cui
Aziz è oggi sotto processo";
per aiutare nella ricostruzione della verità
storica sulle responsabilità del regime e sugli
accadimenti che hanno caratterizzato la storia
irachena fino alla guerra appare di fondamentale
importanza garantire la vita a un testimone chiave
quale 1'ex vice presidente iracheno;
impiccando un altro testimone eccellente, l'Iraq
rischierebbe di ripetere il tragico errore già
commesso con Saddam Hussein, impedendo
l'accertamento della verità, che costituisce un
diritto fondamentale e un interesse inalienabile
della collettività umana, diritto tanto più prezioso
se sì considera l'elevato prezzo pagato in termini
di vite umane e sofferenze in Iraq;
su questi obiettivi, dal 2 ottobre 2010, Marco
Pannella ha ripreso il suo Satyagraha con uno
sciopero della fame che, il 26 ottobre, alla notizia
della condanna a morte di Tarek Aziz, è passato
anche a quello della sete perché non si passi alla
sua esecuzione.
Tutto ciò premesso e considerato il Consiglio
Regionale impegna la Presidente della Regione
a chiedere al Governo italiano di intervenire con
urgenza nei confronti delle autorità irachene
perché sia evitata l'esecuzione di Tarek Aziz e dei
suoi coimputati, coerentemente con
la
straordinaria iniziativa nonviolenta, parlamentare,
istituzionale e di opinione pubblica che il 18
dicembre 2007 ha portato allo storico risultato
dell'approvazione della "Moratoria Universale
della pena di morte" da parte dell'Assemblea
Generale dell'ONU; farsi promotore presso i
Atti consiliari
105
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
partner europei di una formale richiesta alle
autorità irachene di reintrodurre la moratoria sulla
pena di morte stabilita in Iraq dopo la caduta di
Saddam Hussein, al fine di rafforzare il
completamento della transizione democratica
dell'Iraq secondo i principi di uno stato di diritto
che rispetta i più alti standard delle giustizia
internazionale.
***********************************
106
Atti consiliari
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
Allegato n. 7
Mozione n. 31 del giorno 7 luglio 2010, proposta
dal consigliere Irmici
restituito all'affetto della sua famiglia.
***********************************
Oggetto: Liberazione del caporale dell'esercito
israeliano Galit Shalit.
Premesso che
- il giovane Gilad Shalid, caporale dell'esercito
israeliano e cittadino onorario di Roma, è stato
rapito nel 2006 dal movimento terrorista
denominato Hamas;
- Gilad Shalid è nelle mani di Hamas da quattro
anni e, nonostante gli appelli e le pressioni della
comunità internazionale, non è stato finora
possibile ottenere né risultati concreti per la sua
liberazione né avere notizie certe sulle sue
condizioni di salute e sul trattamento che gli è
stato riservato, perché dal giorno della sua cattura
non ha potuto ricevere nessuna visita, nemmeno
quella della Croce Rossa;
Considerato che
- si tratta di un atto efferato, odioso ed
inaccettabile, che contrasta con qualsiasi
convenzione internazionale in materia di diritti
umani e trattamento dei prigionieri;
- la liberazione di Gilad Shalid rappresenterebbe
un momento assai significativo per la ripresa del
processo di pace interrotto e per riattivare il
riconoscimento dei diritti del popolo israeliano e
di quello palestinese a vivere in un contesto di
sicurezza reciproca.
TUTTO CIO' PREMESSO E CONSIDERATO
IL CONSIGLIO REGIONALE
IMPEGNA IL PRESIDENTE DELLA REGIONE
- ad esprimere vicinanza e piena solidarietà alla
famiglia di Gilad Shalid;
- a rinnovare allo Stato d'Israele gli antichi ed
incrollabili sentimenti di amicizia;
-ad attivarsi per promuovere la più ferma
condanna del movimento terrorista Hamas;
-a prendere ogni utile iniziativa affinché Gilad
Shalid possa essere rapidamente liberato e
107
Atti consiliari
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
Allegato n. 8
Mozione n. 11 del giorno 3 giugno 2010,
proposta dai consiglieri Nieri, Zaratti, Maruccio,
Bucci, Tedeschi, Peduzzi, Nobile, Rodano, Celli,
Romanzi, Moscardelli, Di Carlo, Mei, Bonelli
Oggetto: Richiesta di interventi in relazione
all'attacco israeliano alla Freedom flottiglia.
Premesso che
disarmo e delle attività ed iniziative che mirano
alla convivenza pacifica tra i popoli; b) favorisce
i processi di riconversione delle imprese operanti
nel settore della produzione di materiali di
armamento verso attività di beni e servizi di uso
civile, con particolare attenzione per le tecnologie
ambientali,
assumendo,
come
obiettivo
prioritario, il mantenimento e lo sviluppo delle
risorse umane e tecnologiche presenti nel settore;
• Alle 15 di domenica 30 maggio una flottiglia,
formata da un cargo e 5 imbarcazioni passeggeri,
organizzata da diverse Organizzazioni non
Governative internazionali ed italiane per portare
viveri alimentari e medicine nella striscia di Gaza
ha lasciato le acque di Cipro alla volta di Gaza.
• nell'ambito del programma operativo regionale
(Por) è stato esplicitamente previsto che non
vadano finanziate con fondi europei imprese che
investono in armamenti.
• Le imbarcazioni portavano 10.000 tonnellate di
aiuti umanitari e centinaia di attivisti per i diritti
umani di varie nazionalità, anche italiani, fra cui
17 eurodeputati e un superstite dell'Olocausto.
1) a dare piena attuazione all’articolo 1 della
legge regionale n. 25 del 24 dicembre 2008;
2) a non finanziare direttamente o indirettamente
imprese italiane o straniere che producono armi;
3) a inserire in ogni rapporto commerciale con i
Paesi esteri una clausola di salvaguardia dei diritti
umani;
4) a inviare le rimostranze formali al Governo di
Israele circa i fatti gravissimi descritti in
premessa.
• Nella notte tra domenica 30 maggio e lunedì 31
maggio unità navali dell'esercito israeliano hanno
attaccato,
in
acque
internazionali,
una
imbarcazione facente parte della "Freedom
flottiglia", causando almeno 15 morti.
• L'azione militare israeliana viola le norme di
diritto internazionale e quelle di diritto umani tari
o
• La pace è un diritto individuale e collettivo
inalienabile, indivisibile, non comprimibile.
Considerato che
• La legge n. 25 del 24 Dicembre 2008,
"Promozione ed attuazione delle iniziative per
favorire i processi di disarmo e la cultura della
pace" all'articolo l prevede che: la Regione Lazio,
nell'ambito delle proprie competenze e in
coerenza con i principi di pace, di coesistenza
pacifica, di giustizia, di ripudio della guerra
quale strumento di offesa alla libertà degli altri
popoli e quale mezzo di risoluzione delle
controversie internazionali, sanciti dal proprio
Statuto, dallo Statuto delle Nazioni Unite e dalla
Costituzione della Repubblica italiana: a)
promuove la realizzazione di iniziative volte alla
conoscenza degli orrori della guerra e alla
diffusione della cultura della pace, dei progetti di
Impegna la Giunta Regionale
***********************************
108
Atti consiliari
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
Allegato n. 9
Mozione n. 13 del giorno 3 giugno 2010,
proposta dai consiglieri Nieri, Rodano,
Moscardelli, Peduzzi, Zaratti, Bucci, Berardo
Oggetto: Pericolo chiusura dell'Istituto di Stato
per la Cinematografia e la Televisione "Roberto
Rossellini".
Il Consiglio regionale del Lazio
PREMESSO CHE:
- La riforma Gelmini, intesa come insieme di tutti
i provvedimenti scolastici voluti dal Ministro
dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca (rif.
legge 133/2008 e legge 169/2008) il cui scopo
principale è quello di riformare il sistema
scolastico italiano, è entrata in vigore il 10
settembre 2009 per la scuola primaria e
secondaria di primo grado, e per la scuola
secondaria di secondo grado entrerà in vigore a
settembre 2010;
- Nelle scorse settimane nella sede dell'Istituto di
Stato per la Cinematografia e la Televisione
"Roberto Rossellini" ha avuto luogo una giornata
di mobilitazione per sensibilizzare l'opinione
pubblica sulla perdita di identità cui va incontro la
scuola se il progetto di riforma scolastica relativo
alla scuola secondaria di secondo grado entrerà
effettivamente in vigore a partire dal prossimo
anno scolastico, rischiando di snaturare l'unico
istituto statale di questo genere esistente in Italia,
stravolgendone
l'impianto
curricolare,
cancellando materie e discipline indispensabili.
- Nel Lazio è attiva la prima industria audiovisiva
del Paese.
IMPEGNA
il Presidente della Giunta regionale del Lazio
- A sostenere presso tutte le sedi opportune la
battaglia contro la chiusura e lo snaturamento di
un Istituto atipico e unico nel suo genere, con un
suo percorso caratterizzato e specialistico, che da
oltre 40 anni prepara e forma i tecnici impiegati
con ottimi risultati in tutti i settori della filiera
audiovisiva, in quello della fotografia e in quello
della grafica pubblicitaria.
***********************************
109
Atti consiliari
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
Allegato n. 10
Mozione n. 120 proposta dai consiglieri Tarzia,
Miele G., Miele A., Galetto, Nieri, Peduzzi,
Nobile, Tedeschi, Berardo, D’Ambrosio, Bonelli,
Cetrone, Perilli, Parroncini, Palmieri, Rauti,
Bernaudo, D’Aguanno, Melpignano, Vicari,
Paris, D’Annibale, Montino, Saponaro,
Pascucci, Perazzolo, Ponzo
Intraprendere
ogni
utile
iniziativa
per
sensibilizzare l'Ambasciata del Pakistan in Italia
al fine di scongiurare la condanna a morte di Asia
Bibi;
Sostenere il Governo italiano e in particolare il
ministro
Frattini
nell'azione
diplomatica
intrapresa per annullare detta condanna a morte.
Oggetto: Condanna a morte di Asia Bibi.
***********************************
Premesso che:
Asia Bibi è attualmente detenuta in attesa di
esecuzione nella prigione distrettuale di
Sheikhupura in Pakistan;
Le ragioni dell'arresto e della condanna risultano
a oggi non completamente chiare;
Considerato che:
La donna sembra essere stata condannata a morte
fondamentalmente perché cristiana; La mera
pronuncia delle frasi ad essa attribuite, pur
ammesso che sia mai avvenuta e che dette frasi
possano avere avuto effettivamente un tono
irrispettoso nei confronti della figura storica di
Maometto, non può in alcun modo giustificare
una condanna a morte da parte di uno Stato
Sovrano;
L'Italia, in particolare nella persona del ministro
degli Affari Esteri On. Franco Frattini, e la
Comunità Internazionale hanno espresso ferma e
reiterata contrarietà alla condanna;
In Pakistan vige una dura legge contro la
blasfemia che viene usata molto spesso con scopi
punitivi nei confronti delle minoranze in
particolar modo di quelle cristiane;
Una larga fetta della popolazione pakistana, pure
di fede islamica, non condivide queste espressioni
feroci e repressive da parte dell'amministrazione
statale e prova ne è la testimonianza di Shahbaz
Bhatti, ministro delle Minoranze, che si sta
battendo in queste ore perché sia salvata la vita
della signora Bibi;
TUTTO CIÒ PREMESSO E CONSIDERATO
IL CONSIGLIO REGIONALE DEL LAZIO
IMPEGNA LA GIUNTA REGIONALE A:
110
Atti consiliari
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
Allegato n. 11
Proposta di deliberazione consiliare n. 14 del
giorno 5 novembre 2010, di iniziativa del
Consigliere Abbruzzese, nella qualità di
Presidente del Consiglio regionale
Oggetto: Verifica della regolarità formale (ex art.
9 L.R. 63/1980) – Proposta di legge regionale in
data 14 giugno 2010, di iniziativa del Consiglio
provinciale
di
Frosinone,
concernente:
"Modifiche ed integrazioni alla legge regionale n.
21 dell'11 agosto 2009 (Misure straordinarie per il
settore edilizio ed interventi per l'edilizia
residenziale sociale)"
Il Consiglio regionale
Visto il verbale redatto dal Segretario generale del
Consiglio regionale in data 14 giugno 2010 con il
quale è stata depositata la deliberazione del
Consiglio provinciale di Frosinone 18 marzo 2010
n. 4 "Approvazione di proposta di legge regionale
di iniziativa del Consiglio provinciale di
Frosinone, ai sensi dell'ari. 37 del vigente Statuto
della Regione Lazio, recante ad oggetto:
"Modifiche ed integrazioni alla legge regionale n.
21 dell'11 agosto 2009" ;
Visto l'articolo 37 del Nuovo Statuto della
Regione Lazio approvato con legge statutaria 11
novembre 2004, n. 1 di seguito denominato
Statuto che indica tra i soggetti titolari di
iniziativa legislativa, tra gli altri, i singoli consigli
provinciali della Regione;
Vista la legge regionale 17 giugno 1980, n. 63
"Disciplina del diritto di iniziativa popolare e
degli enti locali per la formazione di leggi,
regolamenti e provvedimenti amministrativi
regionali" ed in particolare il capo recante
disposizioni in materia di iniziativa dei consigli
comunali e provinciali;
Visto l'articolo 110 del Regolamento dei lavori
del Consiglio regionale approvato con
deliberazione del Consiglio regionale 4 luglio
2001, n. 62 e successive modifiche di seguito
denominato Regolamento;
Preso atto che la citata deliberazione 4/2010 è
stata approvata dal Consiglio provinciale con 21
(ventuno) voti favorevoli su 31 (trentuno)
consiglieri assegnati e pertanto è stata assunta nel
rispetto della previsione dell'articolo 37 comma 2
dello Statuto;
Visti gli articoli 53 e 54 del Regolamento che
disciplinano le forme e le modalità di
presentazione delle proposte di legge;
Preso atto che la proposta di legge è stata redatta
in conformità con le suddette normative;
Considerato che ai sensi dell'articolo 9 della 1. r.
63/1980 e del comma 3 dell'articolo 110 del
Regolamento la verifica della regolarità formale
delle proposte di iniziativa popolare e degli enti
locali spetta al Consiglio regionale;
Preso atto delle risultanze relative all'istruttoria
svolta dalle competenti strutture del servizio Aula,
Commissioni dalle quali si evince che la proposta
di legge in esame è stata presentata nelle forme e
con le modalità previste dall'articolo 37 del
Statuto, dalla l.r. 63/1980 e dal Regolamento;
Vista la deliberazione dell'Ufficio di presidenza
19 ottobre 2010 n. 96 concernente: "Iniziativa
legislativa provinciale ai sensi dell'articolo 37
dello Nuovo Statuto della Regione Lazio e della
legge regionale 17 giugno 1980, n. 63.
Adempimenti ai sensi dell'articolo 110 del
Regolamento dei lavori del Consiglio regionale".
Ritenuto di procedere agli adempimenti di cui
all'articolo 9 della l.r. 63/1980 ed all'articolo 110
del Regolamento, sussistendo tutti i requisiti
previsti dalla normativa vigente per il
riconoscimento della regolarità formale della
proposta di legge in esame;
Delibera
1. di riconoscere la regolarità formale della
proposta di legge regionale di iniziativa del
Consiglio provinciale di Frosinone concernente:
"Modifiche ed integrazioni alla legge regionale n.
21 dell'11 agosto 2009 (Misure straordinarie per il
settore edilizio ed interventi per l'edilizia
residenziale sociale)";
2. di trasmettere la presente deliberazione alla
competente Commissione consiliare per i
conseguenti adempimenti.
***********************************
111
Atti consiliari
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
Allegato n. 12
Proposta di deliberazione consiliare n. 15 del
giorno 5 novembre 2010, di iniziativa del
Consigliere Abbruzzese, nella qualità di
Presidente del Consiglio regionale
Oggetto: Verifica della regolarità formale (ex art.
9 L.R. 63/1980) - Proposta di legge regionale in
data 27 settembre 2010, di iniziativa del Consiglio
provinciale
di
Frosinone,
concernente:
"Modifiche ed integrazioni alla Legge Regionale
n. 13 del 6 agosto 2007 (Organizzazione del
sistema turistico laziale)".
Il Consiglio regionale
Visto il verbale redatto dal Segretario generale del
Consiglio regionale in data 21 settembre 2010 con
il quale è stata depositata la deliberazione del
Consiglio provinciale di Frosinone 2 agosto 2010
n. 18 "Approvazione di proposta di legge
regionale di iniziativa del Consiglio provinciale di
Frosinone, ai sensi dell'ari. 37 del vigente Statuto
della Regione Lazio/ recante ad oggetto:
"Modifiche ed integrazioni alla legge regionale n.
13 del 6 agosto 2007 Organizzazione del sistema
turistico laziale";
Visto l'articolo 37 del Nuovo Statuto della
Regione Lazio approvato con legge statutaria 11
novembre 2004, n. 1 di seguito denominato
Statuto che indica tra i soggetti titolari di
iniziativa legislativa/ tra gli altri, i singoli consigli
provinciali della Regione;
Vista la legge regionale 17 giugno 1980, n. 63
"Disciplina del diritto di iniziativa popolare e
degli enti locali per la formazione di leggi/
regolamenti e provvedimenti amministrativi
regionali" ed in particolare il capo recante
disposizioni in materia di iniziativa dei consigli
comunali e provinciali;
Visto l'articolo 110 del Regolamento dei lavori
del Consiglio regionale approvato con
deliberazione del Consiglio regionale 4 luglio
2001, n. 62 e successive modifiche di seguito
denominato Regolamento;
Preso atto che la citata deliberazione 18/2010 è
stata approvata dal Consiglio provinciale con 16
(sedici) voti favorevoli su 31 (trentuno)
consiglieri assegnati e pertanto è stata assunta nel
rispetto della previsione dell'articolo 37 comma 2
dello Statuto;
Visti gli articoli 53 e 54 del Regolamento che
disciplinano le forme e le modalità di
presentazione delle proposte di legge;
Preso atto che la proposta di legge è stata redatta
in conformità con le suddette normative;
Considerato che ai sensi dell'articolo 9 della 1. r.
63/1980 e del comma 3 dell'articolo 110 del
Regolamento la verifica della regolarità formale
delle proposte di iniziativa popolare e degli enti
locali spetta al Consiglio regionale;
Preso atto delle risultanze relative all'istruttoria
svolta dalle competenti strutture del servizio Aula,
Commissioni dalle quali si evince che la proposta
di legge in esame è stata presentata nelle forme e
con le modalità previste dall'articolo 37 del
Statuto/ dalla l.r. 63/1980 e dal Regolamento;
Vista la deliberazione dell'Ufficio di presidenza 3
novembre 2010, n. 121 concernente: Iniziativa
legislativa del Consiglio provinciale di Frosinone,
ai sensi dell'articolo 37 del Nuovo Statuto della
Regione Lazio e della legge regionale 17 giugno
1980, n. 63, concernente: "Modifiche ed
integrazioni alla Legge regionale n. 13 del 6
agosto 2007 (Organizzazione del sistema turistico
laziale)";
Ritenuto di procedere agli adempimenti di cui
all'articolo 9 della l.r. 63/1980 ed all'articolo 110
del Regolamento, sussistendo tutti i requisiti
previsti dalla normativa vigente per il
riconoscimento della regolarità formale della
proposta di legge in esame;
Delibera
1. di riconoscere la regolarità formale della
proposta di legge regionale di iniziativa del
Consiglio provinciale di Frosinone concernente:
"Modifiche ed integrazioni alla Legge regionale
n. 13 del 6 agosto 2007 (Organizzazione del
sistema turistico laziale)";
2. di trasmettere la presente deliberazione alla
competente Commissione consiliare per i
conseguenti adempimenti.
***********************************
112
Atti consiliari
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 12 DEL 1 DICEMBRE 2010
Allegato n. 13
Proposta di deliberazione consiliare n. 18 del
giorno 5 novembre 2010, di iniziativa del
Consigliere Abbruzzese, nella qualità di
Presidente del Consiglio regionale
Oggetto: Verifica della regolarità formale (ex art.
9 L.R. 63/1980) - Proposta di legge regionale di
iniziativa popolare in data 23 dicembre 2009,
concernente: "Proposta di modifica della legge
regionale Lazio 9 luglio 1998, n. 27 (Disciplina
regionale della gestione dei rifiuti)".
Il Consiglio regionale
della l.r. 63/1980:
a) n. 393 fogli di raccolta delle firme vidimati
da soggetto diverso da quello previsto; mancanze
di elementi essenziali alla certificazione di
vidimazione (data, sottoscrizione del soggetto
competente, eco...);
b) mancanza di sottoscrizione del soggetto
competente alla certificazione di autenticazione
delle firme; correzioni eseguite impropriamente;
differenze tra le sottoscrizioni certificate e il loro
numero effettivamente presente sul foglio;
mancata o errata certificazione della iscrizione
nelle liste elettorali;
Visto il verbale redatto dal Segretario generale del
Consiglio regionale in data 19 gennaio 2010
concernente il deposito, avvenuto in data 23
dicembre 2009, della documentazione relativa alla
proposta di legge di iniziativa popolare "Proposta
di modifica della legge regionale Lazio 9 luglio
1998, n. 27 (Disciplina regionale della gestione
dei rifiuti)";
Preso atto inoltre che il numero delle
sottoscrizioni validamente apposte e di 4.383,
inferiore a quello stabilito dall'articolo 37 dello
Statuto regionale;
Visto l'articolo 37 del Nuovo Statuto della
Regione Lazio approvato con legge statutaria 11
novembre 2004, n. 1 che indica tra i soggetti
titolari di iniziativa legislativa, gli elettori della
Regione in numero non inferiore a diecimila;
Vista la deliberazione dell'Ufficio di presidenza 3
novembre 2010, n. 124 concernente: Iniziativa
legislativa popolare, ai sensi dell'articolo 37 del
Nuoro Statuto della Regioni Lazio e della legge
regionale 17 giugno 1980, n. 63, concernente:
“Proposta di modifica della legge regionale
L/?.:/o 9 luglio 1998, n. 27 (Disciplina regionale
della gestione dei rifiuti)";
Vista la legge regionale 17 giugno 1980, n. 63
"Disciplina del diritto di iniziativa popolare e
degli enti locali per la formazione di leggi,
regolamenti e provvedimenti amministrativi
regionali";
Visto l'articolo 110 del Regolamento dei lavori
del Consiglio regionale approvato con
deliberazione del Consiglio regionale 4 luglio
2001, n. 62 e successive modifiche di seguito
denominato Regolamento;
Considerato che ai sensi dell'articolo 9 della I. r.
63/1980 e del comma 3 dell'articolo 110 del
Regolamento la verifica della regolarità formale
delle proposte di iniziativa popolare e degli enti
locali spetta al Consiglio regionale;
Preso atto delle risultanze relative all'istruttoria
svolta dal servizio Aula, Commissioni dalle quali
si evince la presenza di sottoscrizioni apposte più
volte dallo stesso elettore nonché le seguenti
difformità dalle previsioni di cui agli articoli 6 e 7
Ritenuto, pertanto, che la proposta di legge in
esame non e rispondente alla disposizione
statutaria;
Ritenuto di procedere agli adempimenti di cui
all'articolo 9 della l.r. 63/1980 ed all'articolo 110
del Regolamento;
Delibera
1. di non riconoscere la regolarità formale della
proposta di legge regionale di iniziativa popolare
concernente: "Proposta di modifica della legge
regionale Lazio 9 luglio 1998, n. 27 (Disciplina
regionale della gestione dei rifiuti)”.
***********************************