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-] IJT\IVERSITA DEGLT STUDI DI PenoVA ScuorA Dr SpgcHLTZZAZTINE rN MEptcrNA Der LavoRo Dmarronn: Prof. Giovanni Battista Bartolucci TESI DI SPECIALIZZAZIONE STUDIO CLINICO "BEFORE-AND.AF'TER'' IN LAVORATORT COI\{ LOMBALGIA CROI\ICA PERSISTEI\TE PER VALUTARE L'EFFICACIA DI UI\ TRATTAMENTO FISIOTERAPICO INI\OVATIVO Relatore: Prof. Giuseppe Mastrangelo Anno Accademico 20 I I -20 I 2 UxTvnRSITA DEGLr Srunr nr PanovA Scuora ot SpgcrALrzzAZroNE tN MprrcINA Dpt- L,tvono DtnzTTokE. Prof. Giovanni Battista B artolucci TESI DI SPECIALTZZAZIONE STUDIO CLil\IC O'OBEFORE.A1\D-AFTER'' IN LAVORATORT CON LOMBALGIA CRONICA PERSISTEI\TE PER VALUTARE L'EFFICACIA DI UN TRATTAMENTO FISIOTERAPIC O INNOVATIVO Relatore: Prof. Giuseppe Mastrangelo 3 Y/\^uf"'*'-$* Specializzanda: Dr.s Anno Accademico 20I I-20I2 INDICE II{TRODIJZIOi\E I.Lombalgia cronica La lombalgia è uno dei maggiori problemi di salute pubblica oltre che di carattere socioeconomico nei paesi occidentali fAndersson 19971 e che attualmente sembra che si stia estendendo alla popolazione mondiale [El-Sayed 201 0]. E' una condizione molto comune che colpisce almeno una volta nella vita una percentuale compresa trail670/o el'84Yo degli abitanti dei paesi industrializzati llarvik 2005; Walker 20001.i1 tasso di prevalenza aumenta dall'infanzia all'adolescenza e raggiunge il picco tra i 35 ed i 55 anni di età (nel periodo di un anno la prevalenza è attsrno al l5-45Yo)[Surton 2005]. La lombalgia cronica è la più comune causa di disabiiità nei soggetti di età inferiore ai 45 anni mentre rappresenta la seconda causa di disabilità dopo l'artrite nella fascia di età compresa tra i 45 ed i 65 anni.. È responsabile di disabilità in circa 1'1% della popolazione e di alti costi economici per le cure sanitarie, per i giorni di assenza dal lavoro [Van Tulder 1995] In questi ultimi anni il costo economico della lombalgia cronica per la società è aumentato rapidamente, sia per I'ingresso nel mercato di strumenti diagnostici sempre più sofisticati, sia per f introduzione di tecniche terapeutiche innovative. I1 carico economico di una malattia riconosce I costi diretti riguardano f intero percorso diagnostico-terapeutico ma anche il trasporto da e verso i luoghi di cura, gli adeguamenti strutturali delle abitazioni alla condizione di disabilità e cosi via. I costi indiretti, più complessi da quantificare in termini sia costi diretti ed indiretti. economici rispetto occupazionale ar diretti, invece comunemente riguardano soprathrtto la redditività in quanto riflettono sia i giorni di temporanea assenza dal lavoro che la ridotta effrcienza e quindi il calo di produttività nell'attività lavorativa a causa delia disabilità [Goetzel 2003]. La perdita di produttività potrebbe essere stimata intervistando il lavoratore, chiedendogli di valutare la riduzione della capacità lavorativa in relazione al proprio stato di salute, oppure interpellando, ad esempio il caporeparto e domandandogli se la perdita di produttività è relazionabile alle non ottimali condizioni di salute del lavoratore. Negli USA è stata attribuita al mal di schiena, in termini di costi diretti ed indiretti, una spesa annua [Foumey 2011]. di. circa 90 milioni di dollari Tabella II z Costi del mal di schiena in Inghilterra, Svezia ed Olanda (Van Tulderi 2002) Costi in Costi milioni di dollari Costi pro Olanda Svezia Inghilterra capite Costi in milioni Costi pro capite di dollarr %o del totale 24 213 (8) Costi in milioni di dollari pro capite del totale 368 (7.4) 24 Costi Costi diretti del totale 385 (11.5) Costi indiretti 2948 (88.5) 113 2262 (e2) 266 4600 (e2.6) 299 costi totali 3333 (100) r20 247s (100) 290 4968 (100) 323 La tabelia I mostra circa il i costi totali del mal di schiena in Inghilterra, Svezia e Olanda. È evidente che 90o/o dei costi per il mal di schiena lavoro e disabilità, riflettendo sono costi indiretti dovuti alle assenza dal luogo di il fatto che il mal di schiena colpisce soprattutto la popolazione lavorativa [Van Tulder 2002). Uno studio condotto in Svizzera sull'impatto economico del mal di schiena nel Paese afferma che la perdita di produttività dovuta aLlaridotta capacità di lavorare a causa della lombalgia cronica è circa due volte maggiore rispetto a quella causata dall'assenza dal lavoro per lombalgia. Cio dovrebbe spingere i datori di lavori a migliorare le condizioni di lavoro dei propri dipendenti con mal di schiena per tentare di ridurre al minimo questa perdita di produttività [Wieser 2011]. Circa iI in malattia a causa del mal di schiena riprendono l'attività un mese dall'esordio della sintomatologia e tale percentuale arriva al90% entro i 67% dei soggetti a casa lavorativa entro due mesi. Ad ogni modo più è lungo il periodo di assenza dal lavoro piu difficile sarà che il soggetto riprenda la propria attività lavorativa. Meno della metà di pazienti con mal di schiena è ritornato a lavorare dopo sei mesi di assenza e questo valore arriva a zero se I'assenza si è prolungata fino a due anni Quindi la lombalgia oltre ad avere importanti conseguenze pq i pazienti comporta gravi disagi anche per le loro famiglie, datori di lavoro e la società [Waddel, 1998]. 2. Definizione, classificazione ed eziologia della lombalgia cronica La lombalgia viene attualmente definita come dolore localizzato in regione dorso-lombare, tÍa l'angolo inferiore della scapola e le natiche, associato o meno dolore alle gambe (in questo caso lombosciatalgia) [Burton 2005]. La lombalgia cronica è classificata in - Lombalgia cronica specifica - Lombalgia cronica aspecifica La lombalgia specifica che, rappresenta circa il 10% del totale dei casi, riconosce un preciso meccanismo fisiopatologico alla base della sintomatologia stessa come I'ernia discale, dei processi infettivi o infiammatori, l'osteoporosi, I'artrite reumatoide, fratture o neoplasie [Van Tulder 2002]. In particolare, nel 90oA dei casi di lombalgia specifica il dolore è di origine meccanica ed è secondario a traumatismi o deformità di una precisa struttura anatomica ed è spesso esacerbato n dall'attività fisica. dolore potrebbe quindi avere origine da altre strutture anatomiche appartenenti alla colonna vertebrale, tra cui longitudinale posteriore, il il legamento longitudinale anteriore, il legamento legamento sopraspinoso, l'articolazione zigo-apofisaria, le faccette articolari, il periosto, la muscolatura dorsale e lombare, i vasi sanguigni, I'anello fibroso e le radici nervose. La causa più comune di questo tipo di dolore lombare è l'osteoartrosi del lombosacrale secondaria alla degenerazione delle strutlure ossee, articolari' e rachide legamentose [Borenstein, 2004]. Quando I'osteoartrosi vertebrale e la secondaria ipertrofia dei tessuti molli causano una compressione nervosa provocata dal restringimento del canale spinale, il risultato è la stenosi del canale vertebrale. Comunque, in molti casi non è possibile individuare l'esatta natura della causa della sintomatologia. Le indagini radiologiche spesso mostrano una degenerazione della colonn a vertebrale, anche se non è chiara la diretta associazione causale tra I'evidenza delle immagini radiologiche ed i sintomi. A partire dai 50 anni di età, il 91o/o delle persone ha una degenerazione discale dimostrata all'esame autoptico, ma non tutti hanno avuto mal di schiena nel corso della loro vita. Le alterazioni anatomiche sono comuni a livello della colonna vertebrale lombare anche in situazioni non sintomatiche, perciò non tutte le osteoartrosi evidenti radiologicamente sono causa di una condizione dolorosa. Si stima infatti che la percentuale di soggetti asintomatici è pari a: 25-50% dei casi di erniazione del disco lombare; 25-70% dei casi di degenerazione del disco lombare; l0oA dei casi di alteruzioni dei piatti vertebrali; 14-33 oA dei casi di fissurazione dell'anello fibroso intervertebrale [Carragee 200s1. Il restante l}Yo dei casi di lombalgia specifica è dovuto a malattie sistemiche che possono interessare la colonna vertebrale tra cui si ricordano le neoplasie, le osteomieliti, diverse forme di 1 artrite, .la spondilite anchilosante, alcuni processi infiammatori e alcune delle patologie degli organi addominali fDeyo, 2001]. Non è possibile invece riconoscere alcun meccanismo fisiopatologico alla base della sintomatologia in caso di lombalgia idiopatica (o aspecifica) e questa rappresenta la maggior parte dei casi di mal di schiena. Attualmente i sintomi, ed i segni radiologici sono scarsamente correlati per quanto riguarda la lombalgia aspecifica [Burton 2005]. I sintomi più importanti di lombalgia aspecifica sono dolore lombare e disabilità. Rigidità, fotza e ridotta motilità correlano molto poco con il dolore lombare aspecifico. Esiste invece forte evidenza che i fattori psicosociali giocano un ruolo molto importante nella lombalgia cronica aspecifica. Generalmente la lombalgia aspecifica è classificata in base alla durata nel tempo della sintomatolo gia descritta dal pazietfe stesso. La lombalgia è classifrcatain base alla durata degli episodi: - Acuta: durata del dolore inferiore a 6 settimane; - Subacuta: durata del dolore compreso tra 6 settimane e 12 settimane; - Cronica: durata del dolore superiore alle 12 settimane- La classificazione del mal di schiena in acuto e cronico, pur conveniente dal punto di vista clinico, non riflette a pieno la modalità di presentazione del mal di schiena nella popolazione. Un recente studio mostra che il mal di schiena si manifesta come un disordinato alternarsi di periodi sintomatici con periodi meno fastidiosi (sebbene per alcuni individui i sintomi e I'associata invalidità possano diventare persistenti) [Burton 2005]. La sintomatologia è diversa anche in rapporto all'età. Fino ai 30 anni gli attacchi sono improwisi e di breve durata, dai 30 ai 40 anni il dolore è spesso più localizzato da un lato o dall'altro e tra i i 40 ed i 50 anni il dolore è spesso irradiato alle natiche, cosce fino ad arrivare ai piedi, dopo i 50 anni il dolore diviene più costante ma anche meno severo, probabilmente perché subentra un processo artrosico che va a diminuire la vari episodi permane un certo grado di dolenzia,tra possibilità di movimento delle vertebre (artrodesi parafi siologica). Sebbene la lombalgia sia un sintomo, le sue caratteristiche hanno tutte le manifestazioni di una malattia ed è caratt erizzatadal dolore e dalla disabilità. Anche se nella maggior parte dei soggetti, la lombalgia non è invalidante ed è limitata nel tempo, ad alcuni può cambiare completamente la | qualità della vita a causa dell'alto grado di inabilità cui può condurre. Molti non ricorrono alle cure mediche, recuperando spontaneamente entro un tempo abbastanza breve [Carey i996]. Nella maggior parte dei pazienti invece che ricorrono alle cure mediche, la prognosi è molto buona; il dolore e la disabilità diminuiscono rapidamente entro il primo mese, permettendo la ripresa dell'attività lavorativa [Pengel 20A3]. La lombalgia rappresenta una delle cause principali di astensione dall'attività lavorativa e la principale causa di disabilità nei soggetti di età inferiorc ai 45 anni [Andersson,1999]. Circa ll90% dei soggetti con dolore lombare interrompe le cure presso Circa i il proprio fisioterapista entro tre mesi. 213 delle persone colpite hanno una elevata probabilità di avere un altro attacco di dolore entro circa 12 mesi [Hestbaek 20031. Questo fatto comporta difficoltà d'interpretazione quando si considera il problema della prevenzione [Vet 2A02]. Tenendo conto dell'epidemiologia del mal di schiena, la prevenzione primaria (del primo attacco) e la prevenzione secondaria (diagnosi precoce) è di fatto impraticabile. L'unica possibile è la in grado di prevenire la ricorrenza degli attacchi e l"invalidità lavorativa, e migliorare la qualità della vita. È fondamentale quindi che questo prevenzione terziarta. cioè un trattamento trattamento sia effi cace. 3.Fattori di rischio per Io sviluppo di lombalgia cronica Nonostante esistano molti studi , ancora oggi I'eziologia della lombalgia non è chiara. Molti hanno f o calizzato l' aftenzione su spe c ifi che c ate go rie Il oc cup azi NIOSH ha concluso nel 1997 la stesura della II o nali. edizione del documento "Muscoloskeletal disorders and workplace factors" [Bernard 1997]. Questo lavoro analizza numerosi studi pubblicati e fornisce I'evidenza di una associazione positiva tra i disturbi del rachide lombare e il lavoro fisico pesante evidenziando in ben 42 articoli la relazione tra i disturbi del rachide lombare e 5 fattori di rischio lavorativi di tipo fisico (lavoro fisico pesante, movimenti di sollevamento o con impegno di forza, posture incongrue, posture lavorative fisse). Per disordini alla schiena legati ai fattori di rischio identificati è stata dimostrata I'evidenza se almeno 40 studi la confermavano. Una forte evidenza è stata trovata per il sollevamento e la movimenfazione dei carichi, mentre l'evidenza è insufficiente per le posture statiche. Per quanto concerne i lavori che necessitano sia del sollevamento manuale di carichi che di impiego di îorua durante la movimentazione è emersa una elevata associazione con i disturbi del rachide lombare [Bernard, 19971. possiamo comgnque distinguere fattori di rischio individuali e costituzionali, fattori occupazionali, fattori legati allo stile di vita e fattori psico-sociali che possono influenzare sia f insorgerúa che la persistenza della lombalgia cronica (Tab.I) Tabetla l: Fattori di rischio per l'insorgenza Fattori individuali legati allo stile di vita Fattori psicosociali Fattori occupazionali 3. e e la cronicizzazione della lombalgía. Insorgenza Cronicizzazione - età - esercizio fisico ed attività ricreative - livello di scolarità basso - alto grado di disabilità importante - forzadei muscoli dorsali e addominali e dolore -familiarità - sedentarietà - fumo - obesità - stress - ansia - stato d'animo - funzioni cognitive - angoscia - depressione - somatizzazione - movimentazione manuale di carichi - flessioni e torsioni del tronco - vibrazioni a corpo intero - insoddisfazione lavorativa - lavoro monotono - relazioni lavorative/ sostegno sociale - insoddisfazione lavorativa - relazioni lavorative/ sostegno sociale - lavoro monotono 1 F altori costituzionuli: - Età: è uno dei più comuni fattori di rischio ed alcuni studi asseriscono che f incidenza della sintomatologia è piu alta nella terua decade [Kopec, 2004] e la prevalenza aumenta con 1'età fino ai 60-65 anni per poi gradualmente decrescere [Loney 1999].Da uno studio su 600 dischi intervertebrali del tratto lombare provenienti da 273 cadaveri è risultato evidente come la percentuale dei soggetti che presentano degenerazioni del disco intervertebrale aumenti con f invecchiamento [Miller et al., 1938]. Altri studi [Waddell 199g] invece hanno notato che la prevalenza di LBP aumenta a partire dai giovani adulti fino a circa a 50 aruri per poi rimanere costante. - Sesso: molti non hanno trovato differenze significative della prevalerua della lombalgia tra i sessi, mentre Hoy e colleghi t2010] hanno evidenziato che la media e la mediana della prevalenza della lombalgia ò più alta nelle donne. È stata rilevata una tra le donne più anziane confrontata con uomini della stessa età' più alta prevalenza Familiarità: l'ereditarietà gioca un ruolo nella degenerazione del disco lombare [Battie, Iee5l. 3.2 Fattori tegati ullo stite di vifa: - Fumo: la nicotina ha un effetto vaso costrittore, cioè rende più diffrcile la normale circolazione del sangue a livello dei capillari. Di conseguenza si hanno degli irrigidimenti muscolari, dei dolori che predispongono a malattie muscolo-scheletriche e quindi anche a carico della colonna vertebrale; in particolare, in molti studi epidemiologici, il fumo è stato riconosciuto fattore di rischio per lo sviluppo della lombalgia cronica fDeyo 1989], anche se esistono diversi fattori di confondimento associati al fumo, come la depressione ed un non sano stile di vita che non pennettono di chiarire tale correlazione. Sedentarietà. Alcune attività ricreative (particolarmente se effettuate in flessione, come il giardinaggio o il bricolage). Alcune attività sportive che sottopongono la colonna a microtraumi ripetuti come contraccolpi (equitazione, motocross), rotazioni forzate (tennis, golf), flessioni ed estensioni ripetute (ginnastica artistica, nuoto a delf,rno, ecc.). Sovrappeso: l'eccesso ponderale provoca un aumento significativo delf incidenza delle lombalgie in quanto aumenta la pressione sui dischi intervertebrali. Un body mass index (BMI) maggiore di 30 sembra essere associato d un aumento delf incidenza d.elIa lombalgia fWebb 2003], soprattutto nelle donne piuttosto che negli uomini [Croft 19991. 3.3 Fattori psico-sociali: Nella genesi del dolore cronico, alcuni fattori psico-sociali, connessi al disagio personale o professionale rivestono una notevole importanza. L'insufficiente supporto sociale, lo stress psicologico, le frequenti paure e tensioni, l'ansia e l'insoddisfazione sul luogo di lavoro sono fattori di rischio per la lombalgia. La depressione, in particolare, è stata per lungo tempo associata a varie sindromi dolorose croniche, e diversi studi hanno riportato la sua relazione con la lornbalgia cronica in particolare [Epping-Jordan 1998]. Esiste anche una certa evidenza che i fattori psicosociali sono significativamente associati con la aroricizzazione della sintomatologia [Currie 2005]. Anche giocano un ruolo i fattori psicosociali lavorativi e importante nell'insorgenza della sintomatologia soprattutto l'insoddisfazione sul lavoro, compiti monotoni, relazioni lavorative scarse, maîcatlza di un supporto sociale nei luoghi di lavoro [Linton 2001]. L'insoddisfazione sul lavoro è anche associata alla cronicuzazione del dolore [Van Tulder 2002] I fattori psicologici hanno un ruolo molto centrale nel persistere della lombalgia cronica. Infatti difficoltà sul luogo di lavoro come ad esempio nei rapporti con i colleghi, un licenziamento oppure monotonia del lavoro sono molti importanti sia per I'insorgenza che per la persistenza della lombalgia [Hadler 1999]. Anche un basso livello di scolarità è associato ad un aumento della prevaleruadella lombalgia,e questa associazione è uno dei più forti predittori della durata degli episodi [Dionne 2001]. 3.4 Fultori di rischio occupazíonuli: - Lavoro fisico pesante: dagli studi epidemiologici di Burdof e Sorock si può notare come i fattori di rischio legati all'occupazione siano le cause più evidenti di algie vertebrali quando si effettuano lavori fisicamente pesanti con ripetitive flessioni e torsioni della colonna, o quando il corpo è sottoposto a vibrazioni. In molti casi l'età sembra ininfluente sulf insorgere dei disturbi muscolo-scheletrici alla schiena; tuttavia f invecchiamento, per circa la metà dei casi, è da considerarsi un fattore di rischio rilevante in quanto comporta, associato alle continue ed eccessive sollecitazioni del rachide, la degenerazione discale.[Burdof e Sorock 1997]. - Movimentazione dei carichi: i lavoratori, impegnati nel sollevamento di carichi, sono affetti da LBP molto frequentemente. Ciò è dimostrato da Snook (Snook 1978) che ha rilevato come le richieste di indennizzo per LBP dovuto al sollevamento di carichi rappresentavarìo Ll 49% del totale delle richieste rispetto agli altri movimenti effettuati in ambito lavorativo. grado Il solo chinarsi, senza sollevare carichi, è un problema: maggiore è di flessione a cui la colonna è sottoposta, maggiore è il rischio disordini del rachide, in particolare per movimenti di flessione - Vibrazioni. d'insorgenza di e torsione e se hanno una buona condizione di forma generale (Punnett et a1., 1998). il i soggetti non - Postura: può avere un suo ruolo: infatti un atteggiamento scorretto che porta ad un vizio posturale ha conseguenze ascendenti o discendenti lungo tutta la colonna vertebrale, provocando ripercussioni a catena sia a livello muscolo-scheletrico che organico. Il dolore dovuto al mantenimento di posizioni incongrue è provocato dalla perdita di elasticità del disco intervertebraie il dopo essersi spostato che impedisce al nucleo polposo di riposizionarsi correttamente in avanti o indietro a seguito di movimenti di flesso-estensione, questo può determinare uno spostamento persistente (protrusione o ernia). La postura può essere fattore di rischio per attività dinamiche, non è evidente che 1o sia anche nel lavoro statico [Bernard et al., 1991]. lI Evidenza epidemiologica di associazione causale tra fattori di rischio occupazionali lombalgia cronica. Bernard e collaboratori ft9971 Tabella Forte evidenza Evidenza di Insufficiente di associazione associazione evidenza Fattori di rischio X Sollevamento/ Movimenti energici Posture incongrue X Lavoro fisico pesante X X Vibrazioni corpo intero X Posture statiche lavorative Ancora oggi documentato. il e problema del "rischio" è scarsamente compreso ed insufficientemente In un campione di circa 5000 lavoratori della Regione Veneto, 909 soggetti riferivano mal di schiena, una prevalenza di 17.8% e la prevalenza se si considerano determinate classi di lavoratori quali, infermieri, operai dell'industria pesante, bancari, agricoltori, camionisti, e altri. In questo campione, i determinanti del mal di schiena erano: le posture lavorative stancanti o dolorose e ia movimentazione manuale dei carichi per >25yo del tempo di lavoro (rischio attribuibile:48.7%o);1o stress e I'ansia lavoro-correlata (rischio attribuibile32.3%); altri aspetti sfavorevoli del lavoro (rischio attribuibile 4. Strategie terapeutiche per : l4.7Yo) fMastrangelo 2008]. il trzttamento della lombalgia cronica Nella maggior parte dei casi di lombalgia cronica è impossibile individuare l'esatta natura del dolore e per i medici il trattamento della sintomatologia è piuttosto diffrcile. pazienti è causa di disabilità nelle attività quotidiane ed anche i Il dolore in questi fattori psicosociali possono giocare un importante ruolo nella persistenza della sintomatologia. E quindi molto importante definire una strategia di trattamento globale che preveda L'ntilizzo sia delle terapie farmacologiche 9 che fisiatriche e riabilitative (esercizi, back school, TENS, laserterapia, manipolazione mobilizzazione vertebrale, massaggi) ma anche controllare supporto psicologico, affinché sia possibile il dolore ed ottenere il recupero della funzionalità 4. 1 Teruoía Il di e della colonna vertebrale. furmacolosica trattamento farmacologico per la lombalgia cronica comprende f impiego di diverse classi di farmaci (antiinfiammatori, miorilassanti, antidepressivi, analgesici ed oppioidi). I farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) sono i più comunemente utilizzati anche per il loro effetto sia analgesico. In una recente review del 2008, in cui sono stati rivalutati 65 studi clinici controllati randomizzati, I'evideîza srggerisce che i FANS sono efficaci nel trattamento a breve termine sia delle forme acute che croniche di lombalgia non associate a sciatalgia anche se gti effetti sono molto modesti. Non sembrano esserci significative differenze nelf impiego di differenti classi di FANS, sebbene sia stato accertato che gli inibitori selettivi della COX-2 provocano meno effetti collaterali rispetto ad altri farmaci appartenenti alle altre classi più comunemente uttlizzati, sono invece associati ad un maggior rischio di eventi cardiovascolari [Roelofs,2008]. I farmaci miorilassanti sono stati studiati soprattutto per il loro impiego nelle forme acute. Tuttavia alcuni studi hanno dimostrato un miglioramento della sintomatologia anche nelle forme croniche di lombalgia, ma solo nel controllo a breve termine del dolore [Van Tulder 2005]. Anche la somministnzione di benzodiazepine riduce signifrcativamente due settimane [Van Tulder 2005], tuttavia il rischio il dolore anche se solo per una o di dipendenza e i noti effetti collaterali controindicano il loro impiego nel trattamento a lungo termine. Diversi studi mostrano come gli antidepressivi triciclici e tetraciclici riducano cronico e il loro effetto è indipendente dal fatto che il soggetto soffra di il dolore lombare depressione o meno. in due diversi studi escludendo i pazienti depressi harrro dimostrato una moderata riduzione del dolore dopo somministrazione di nortriptilina o Atkinson e colleghi [1998, 19991 maprotilina. Sembra che questi effetti siano limitati agli antidepressivi triciclici e tetraciclici e non si possano estendere anche agli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina. Non tutti gli studi hanno misurato gli stessi benefici ed inoltre piu del 20o/o dei pazienti ha riportato effetti collaterali (secchezza delle fauci, costipazione, ritenzione urinaria, ipotensione ortostatica, insonnia o sonnolenza). 1_0 Esistono opinioni contrastanti circa I'rtilizzo dei farmaci analgesici oppiacei soprattutto per il rischio di dipendenza, abuso e sonnolenza che il loro impiego comporta e che supera i benefici fMahowald2A05l, nonostante alcuni studi riportano un significativo miglioramento del dolore non accompagnato da effetti indesiderati fJamison 1998]. Iniezioni di farmaci anestetici o corticosteroidei nello spazio epidurale, faccette articolari o altri punti non riduce il dolore né migliora Ia f,nzionalità in caso di lombalgia cronica [Nelemans 200s1. 4. 2 Terapie fîsiche e riabilitative Per il trattamento della lombalgia esistono diversi tipi di terapie fisiche praticate da differenti figure professionali (fisioterapisti, chiropratici ed osteopati). Oltre al trattamento fisioterapico molto importante informare i pazienti e spiegare loro le possibili cause del mal di schiena è e soprattutto come gestirlo e consigliare di adottare uno stile di vita sano oltre che praticare una maggior attività fisica [Sluijs 1991] 4.2.1 Esercizífisici Gli esercizi fisici associati o meno ad altre terapie sono il trattamento più diffirso per il mal di schiena. Esistono vari tipi di esercizi fisici che possono essere diretti ad un singolo muscolo o ad un gruppo muscolare e possono differire in intensità, frequenza e durata. Attualmente esiste un basso livello di evidenza di efficacia per questo tipo di trattamento sia in caso di confronto con gruppi di controllo non kattati che con gruppi di controllo sottoposti ad altri tipi di trattamento [Van Middelkoop 2010]. 4.2.2.Back School L'originale "swedish back School" fu introdotta nel 1969 daZachrisson-Forsell con f intento di ridurre il dolore e le recidive di mal di schiena. Si organizzavaîo 4 sedute di gruppo della durata di círca 45 minuti ciascuna distribuite in 15 giorni e si davano ai pazíenti delle informazioni riguardo I'anatomia della colonna vertebrale, la biomeccanica, le posture corrette, 1'ergonomia e gli esercizi da eseguire per la schiena. Oggi sia i contenuti che la durata della Back School sono molto cambiati dal 1969 e ciò ha migliorato l'efficacia di questa terapia. Una review deI2004 condotta da Heymans e colleghi su 19 studi clinici randomizzati ha provato che esiste una moderata evrdenza che la Back School sia eff,rcace nei pazienti con lombalgia cronica ed anche in caso di recidiva rispetto ad altri trattamenti anche se molti degli studi inclusi nella revisione erano deboli dal punto di vista metodologico. II 4. 2. 3. TEN S (tr ans cut ane ous el e ctr ic al nerv e s timul at i on) La TE-NS terupia è una tecnica non invasiva che stimola i nervi periferici attraverso elettrodi cutanei superficiali e si basa sulla teoria del Gate Control di Melzack and Wall. La stimolazione di fibre nervose di grosso diametro (A-beta), le afferenze primarie sensoriali, attiva gli interneuroni inibitori della sost anza gelatinosa del como dorsale del midollo spinale ed attenua cosi la trasmissione dei segnali nocicettori delle fibre A-delta e fibre C provocando cosi una riduzione della percezione del dolore. Esistono diversi tipi di TENS terapia utllizzate nella pratica clinica che differiscono per frequetza, arrtpiezza ed intensità dell'impulso. Una revisione sistematica del 2005 sui benefici dalla TENS terapia nella lombalgia cronica ha concluso che l'eviderua di riduzione del dolore e di miglioramento della disabilità è inconsistente [Khadilkar 2005]. Tale dato è stato confermato da una successiva review del 2011 confrontando la TENS terapia con altri trattamenti riabilitativi [Van Middelkoop 201 1]4.2.4 Termoterapia e crioterapia Esistono diverse controversie circa l'uttlízzo di queste terapie per Sono comunque raccomandata per alleviare temporaneamente il trattamento della lombalgia. la sintomatologia [Bigos 1994]. L'evidenza di efficacia di entrambi nel trattamento della lombalgia cronica e molti degli studi condotti ad oggi sono deboli metodologicamente fFrench 2006]. 4.2.5 Laserterapia La Laserterapia a basso livello energetico (Low Level Laser Therapy) consiste nell'emissione di un fascio di luce di una unica ltnghezza d'onda (compresa tra sorgente luminosa. Tale fascio i 632 nm ai 904 nm) da una di luce possiede la capacità di stimolare selettivamente la membrana delle cellule, facilitando la produzione di energia da parte delle cellule stesse, sotto forma di una particolare molecola (ATP). L' aumento di ATP si traduce pertanto in una maggiore capacità di sviluppare ossigeno e dar vita a processi hsiologici di nparczione e guarigione di tutti i tessuti. Sembra che la laserterapia a basso livello energetico stimoli l'attività dei fibroblasti, accelerando i processi antiinfiammatorio ed di nparazione è quindi del tessuto connettivo e che agisca come uttlizzata da numerosi fisioterapisti per lombalgia cronica. Tuttavia esistono dati il agente trattamento della di letteratura insufficienti sia per approvare che non l'eff,rcacia di questa terapia nel trattamento della lombalgia cronica rispetto ad altre terapie (come gli esercizi), mentre sembra essere più efficace nelle forme acute e subacute. Sarebbe anche utile definire sia la durata del trattamento, la dose e la tecnica d'applicazione per una corretta 12 standardizzazíone del metodo e quindi per poter studiarne i reale benefici in termini di riduzione del dolore e miglioramento della disabilità fYousefi-Nooraie 2008]. 4.2.6 Educazione individuale del pazíente con lombalgia Fornire informazioni al paziente, aumentando la comprensione del problema e dare consigli per la è il focus delf intervento educativo con 1o scopo di prevenire comportamenti e atteggiamenti che influenzano negativamente il modo in cui egli vive la propria condizione con I'intento quindi di ridurre il rischio di disturbi lombari ricorrenti o cronici. Una revisione gestione, sistematica dí 24 studi clinici randomizzati ha concluso che nella lombalgia cronica efficacia sembra essere minore rispetto ad approcci terapeutici più intensivi sebbene queste conclusioni siano ancora incerte fEngers 2008]. 4.2.7 Massaggi E la più antica metodica utilizzata dall'uomo per alleviare il dolore [Lee, 1990]. Nel massaggio sono utilizzate varie tecniche manuali per applicare la pressione e la trazione e per marripolare tessuto molle del corpo. 11 il massaggio può essere applicato a qualsiasi parte del corpo o alla sola regione lombare. Negli ultimi anni sempre un piu alto numero di persone con lombalgia cronica si sottopone a tale tecnica essendo un modo abbastanza semplice per ridurre tempo provocare una sensazione di benessere e rilassamento il dolore ed allo stesso in chi lo riceve e con un rischio minimo di eventi awersi. Controindicazioti al massaggio sono le infiammazioni acute, le infezioni della pelle, le frathre non consolidate, le ustioni, ia trombosi venosa profonda e le neoplasie [Vickers 1999]; dovrebbero essere prese delle precauzioni nei pazienti in terapia anticoagulante orale e negli affetti da emofilia e miosite ossificante lRachlin 2002]Nel trattamento della lombalgia cronica il massaggio può essere I'unico intervento o può essere considerato in aggiunta ad altri interventi ed essere applicato a tutto il corpo o alla sola regione lombare vtilizzando una combinazione di tecniche. La manipolazione dei muscoli interessati e delle loro fasce può produrre dei cambiamenti biochimici che modulano il flusso sanguigno locale e quindi l'ossigenazione dello stesso muscolo. Questi effetti locali possono influenzare l'attività neuronale a livello del midollo spinale e potrebbero modulare l'attività dei neuroni sottocorticali che influenzano l'umore elapercezione del dolore [Sagar 2007].Il massaggio può aumentare la soglia del dolore attraverso il rilascio di endorfine e seronina e stimolare le fibre neryose di grosso diametro che danno un segnale inibitore ai neuroni gangliari che sono le prime cellule del midollo spinale che proiettano gli stimoli al sistema nervoso centrale e questa inibizione porta ad una riduzione della percezione del dolore [Melzack 1,996]. Aumentando il flusso sanguigno muscolare L3 migliora la flessibilità muscolare, intensifica connettivale [Lee 1990]. Tuttavia, i il drenaggio linfatico, e riduce 1'aderenza del tessuto meccanismi precisi con cui il massaggio esercita molteplici effetti terapeutici sulla lombalgia cronica non sono ancora noti. C'è forte evidenza che il massaggio è efficace come trattamento della lombalgia cronica aspecifica nel migliorare il dolore e ridurre la disabilità, per un tempo úbastarna lungo (circa un anno dal termine del trattamento), soprattutto se combinato con degli esercizi e praticato da personale qualificato, mentre non esistono sufficienti dati per definire, tra i diversi metodi di massaggio esistenti, uno di migliore efficacia rispetto agli altri [Imamura 2008]. 4. 2. 8 Ter apia La terapia c o gnitiv o-c omport amental e cognitivo-comportamentale, è comunemente usata nel trattamento della lombalgia cronica essenzialmente con lo scopo di ridune la,disabilità modificando i comportamenti e le convinzioni dei pazienti relative alla possibilità o meno di poter svolgere una regolare attività fisica. Confrontando I'efficacia della terapia comportamentale rispetto ad altri trattamenti, c'è una bassa evidenza che questa migliori sia il dolore che la disabilità sia nel breve che nel lungo periodo [Van Middelkoop 2011]. 4.2.9 Supporti lombari I supporti lombari, comunemente chiamati corsetti, sono utilizzafi sia nella prevenzione che nel trattamento del mal di schiena. I risultati di diversi studi condotti per valutarne l'effrcacia rispetto ad altri trattamenti non sono stati incoraggianti, sebbene la maggior parte di questi studi sono deboli metodologicamente [Van Duijvenbode 2008]. 4. 2. 1 0 Trazioni vertebralí La trazione vertebrale è utllizzata spesso in combinazíone con altre terapie per la cura della lombalgia. Esistono diversi tipi di frazioni vertebrali, sia manuali che meccaniche, continue oppure intermittenti. Attualmente non c'è evidenza che la trazione vertebrale'da sola sia più efhcace nel trattamento della lombalgia rispetto ad altre terapie [Clarke 200]). 4. 2. 1 1 Riabilitazione multidisciplinarì La riabilitazione multidisciplinare biopsicosociale considera la lombalgia cronica come il risultato dell'integrazione di fattori fisici, psicologici, sociali ed occupazionali. Per questo tipo di trattamento esiste una moderata eviderua di maggior efficacia rispetto ad altri tipi di trattamenti attivi sulf intensità del dolore a breve termine mentre i benefici a lungo termine non sono supportati da risultati statisticamente significativi [Van Middelkoop 2011]. t4 4.2. 1 2 Manipolazione e mobilizzazione vertebrale Si crede che la manipolazione vertebrale fosse praticata già in Cina già nel 2700 a.C. [V/iese, 2005]. Ippocrate nel suo libro "De Articularis" fu il primo a dare una definizione formale della manipolazione vertebrale [Bronfort 200 8] . Esistono numerose tecniche di manipolazione vertebrale che vengono utrlizzate e modificate secondo le necessità del singolo paziente. La piu comune tecnica di manipolazione vertebrale consiste nell'applicazione manuale di un "thrust" ad alta velocità ed a bassa ampiezza per distrarre le articolazioni zigoapofisarie leggermente oltre il loro raggio di movimento parafisiologico [Haldeman 1991]. Questo tipo manipolazione a leva corta, in quanto articolare passivo al di 1à dello spazio di manipolazione vertebrale ò chiamata anche ii "thtust"' è applicato direttamente alla colonna vertebraie, per distinguerla dalla manipolazione a leva lunga, in cui la forza non si applica direttamente alla colonna, ma attraverso la rotazione dell'arto inferiore del paziente. La mobilizzazione postero-anteriore, con il pazíente steso in posizione prona, invece prevede l'applícazione di una forza manuale alle articolazioni vertebrali all'interno del raggio del movimento articolare e non prevede il thrust (Fig.1). Figura La l: Mobilizzazione postero-anteriore. manip olazione postero-anteriore può essere quantificata sulla base della forza applicata, dell'ampiezza delle oscillazioni, ed della frequenza 15 di queste oscillazioni. Scarse sono le conoscenze sugli effetti meccanici di questi fattori sulla colonna vertebrale lombare, quindi non esiste waforza,una ampiezzaeduna frequenza di oscillazione ideale da applicare. Prima di procedere con il trattamento vero e proprio viene praticato un accurato esame clinico che include la palpazione della colonna lombo-sacrale per individuare le aree di infiammazione e dolore per selezionare i punti su cui applicare la terapia. Dato che nella maggior parte dei casi non si riesce ad individuare la vera natura della lombalgia cronica, sono necessarie delle indagini diagnostiche prima di procedere alla manipolazione vertebrale per poter escludere delle controindicazioni alla terapia tra cui la presenza di neoplasie, infezioni, spondiloartriti, osteoporosi di grado severo o problemi neurologici. È stato postulato che la mobilizzazione postero-anteriore provoca 1o scivolamento di una vertebra sull'altra [Maitland 200 1 ]. Esistono delle ipotesi circa il meccanismo d'azione con cui agiscono sia la manipolazione vertebrale che la mobTlizzazione e quindi sulle conseguenze immediate della applicazione di una pressione esterna sulla colonna vertebrale. Si ipotizza che se i tessuti bersaglio sono abbasianzarigidi, la pressione e quindi Laîorza applicata potrebbe dislocarli dalla abituale sede, mentre se di rigidità, la forza tessuto bersaglio non possiede un certo gtado gli effetti e posizione di struthffe anatomiche, il applicata potrebbe deformarlo. Diversi autori hanno esaminato immediati sui tessuti come rilassamento il il di strutture, il cambiamento di orientamento rilasciamento di strutfure intrappolate, e la distruzione di adesioni. [Evans 20021. gli effetti di queste tecniche sulla colonna di queste teorie è che i cambiamenti nella normale struttura Sono state proposte numerose teorie per spiegare vertebrale. Una caratteristica comune anatomica, fisiologica e biomeccanica tra vertebre contigue possano influire negativamente le funzioni del sistema nervoso e che sia la manipolazione vertebrale che la mobilizzazione posteroanteriore possano ripristinare i normali rapporti biomeccanici tra i corpi vertebrali. Potrebbero esserci anche delle cons egrterv;e neurofisiologiche, poiché I'impulso meccanico potrebbe ridurre l'impulso nervoso da parte dei nocicettori dalle terminazioni nervose provenienti dai tessuti paraspinali, in accordo con il fatto che se eseguita correttamente, la manipolazione spinale non provocherebbe dolore [Pickar 2002). Inoltre non tutti i pazienti con lombalgia cronica rispondono allo stesso modo ai vari trattamenti fisioterapici, alcuni ne beneficiano più di altri [Bronfort 2008], ed una possibile ragione di ciò L6 potrebbe essere dovuta alla differente risposta fisiologica dei tessuti agli stimoli. In uno studio clinico del 2010 è stato dimostrata un'immediatariduzione del dolore in un gruppo di soggetti con lombalgia cronica sottoposti ad una seduta di mobilizzazione postero-anteriore a carico di tutte le vertebre lombari seguita da una serie di esercizi secondo il metodo McKenzie. A ciò è stato anche un aumento della diffusione di acqua nel nucleo polposo del disco intervertebrale registrata attraverso I'esecuzione di una RMN lombare prima ed immediatamente dopo il associato trattamento. L'aumento della diffusione di acqua nel nucleo polposo non è stato registrato in quei soggetti che non hanno dichiarato un riduzione dell'intensità del dolore pari o maggiore di 2/10 su una scala graduata utllizzata per la valutazione delf intensità del dolore. Questo potrebbe spiegare il meccanismo attraverso cui agisce la mobilizzaziane posteroanteriore che potrebbe avere un effetto immediato nella riduzione deldolore fBeattie 20 1 0]. In un precedente studio, gli apparente stessi Autori avevano osservato che il coefficiente di diffusione (ADC) del disco intervertebrale L5-S1, parametro fisico che quantifica il grado di mobilità molecolare casuale dell'acqua, aumentava significativamente dopo 10 minuti di applicazione di mobihzzazione postero-anteriore a livello lombare in pazienti con lombalgia cronica fBeattie 2008]. Maitland e colleghi sostengono un approccio direttamente a carico delle vertebre interessate dalla limitazione funzionale con delle mobilizzazionipassive postero-anteriori, mentre McKenzie e May promuovono soprattutto gli esercizi flessori per tentare di ridune il dolore ed incrementare la motilità vertebrale. Spesso nei soggetti con lombalgia c'è una riduzione della mobilità della colonna vertebrale, soprattutto nei movimenti di estensione piuttosto che di flessione. Questa limitazione funzionale potrebbe essere una conseguenza del dolore stesso oppure della rigidità della colonna vertebrale ed essere a carico di tutti i corpi vertebrali lombari o solo di una parte di essi. La mobllizzazione vertebrale postero-anteriore ed una serie fisioterapisti nel tentativo di migliorare i di esercizi posturali sono spesso prescritti dai movimenti di estensione lombare e di ridurre quindi il dolore. Da una review della letteratura è emerso che solo due studi hanno riportato gli effetti della mobilizzazione postero-anteriore sul dolore e sull'estensione della colonna lombare in pazienti con mal di schiena. t7 Chiradejnant e colleghi (2002) hanno trattato 120 soggetti con lombalgia cronica con mobllizzazione postero-anteriore. Hanno diviso i soggetti in due gruppi ed il primo gruppo è stato sottoposto a mobilizzazione sintomatologia mentre il postero-anteriore diretta secondo gruppo ai segmenti vertebrali interessati dalla è stato sempre trattato con mobilizzazione postero- anteriore ma applicata a carico di segmenti vertebrali scelti in maniera random. I risultati del loro studio indicano che la mobiLizzazione postero-anteriore migliora immediatamente la mobilità della colonna durante la flessione nel primo il dolore e anche gruPPo, probabilmente perche I,applicazione della forza direttamente a livello dei corpi vertebrali sintomatici potrebbe produrre un effetto meccanico maggiore. Il miglioramento immediato del dolore potrebbe essere spiegato dalla teoria proposta da Vincenzino e colleghi (1998) secondo cui la manipolazione vertebrale in generale produrrebbe un'immediata ipoalgesia causata dall'aftivazione dei sistemi inibitori del dolore presenti nell'area grigia periacqueduttale dorsale del midollo allungato. I loro risultati sono supportati anche da uno studio di Goodsell e colleghi (2000) che hanno invece indagato gli effetti a breve termine in un gruppo di pazienti con dolore lombare sottoposti a la risposta meccanica della colonna vertebrale, la nei movimenti, confrontandoli con un gruppo di controllo. I mobTlizzazione postero-anteriore valutando riduzione del dolore ed il recupero risultati del loro studio hanno provato completa scomparsa del dolore a livello del rachide lombare durante i movimenti della colonna vertebrale ma non un miglioramento della mobilità vertebrale e quindi della rigidità. Powers e colleghi (2008) hanno studiato gli effetti immediati sul dolore e sulla mobilità della colonna in un gruppo di 30 soggetti con dolore lombare cronico aspecifico suddivisi in due gruppi trattati con una singola seduta di mobilizzazione postero-anteriore oppure con degli esercizi di flessione della colonna vertebrale. Gli autori hanno riscontrato riduzione della sintomatologia dolorosa del 41o/o dopo mobilizzazione e del 30% dopo gli esercizi ed anche un miglioramento dell'estensione, a differenza degli studi precedentemente citati, pari al 17.8% in caso di mobTlizzazione e dell'1 l.7oA dopo gli esercizi. Precedentemente già, McCollan and Benson (1993) in uno studio clinico rcndomizzato controllato in doppio cieco hanno dimostrato un incremento significativo (p<0.05) dell'estensione della colonna lombare dell'l.|Yo dopo una totale di 9 minuti di mobilizzazione posteroanteriore di IV' Grado sui processi spinosi di L3, L4 edl.5 confrontato con lo 0.1% del gruppo di controllo. Spesso purtroppo negli studi clinici non viene definita a quale tra manipolazione vertebrale mobtlizzazione passiva vengano sottoposti i pazienti 18 e talvolta i e due termini vengono utilizzati in maniera intercambiabile, cosi che i risultati di questi trial clinici interpretazione. Una standardizzazione dei termini manipolazione necessaria per stabilire chiaramente appaiono di dubbia e mobilizzaziote sarebbe la reale efficacia di ogmrna delle due tecniche manuali e prowedere cosi fomire delle corrette linee guida ai medici fisiatri [Kotoulas 2002]. La mobiliz zazionevertebrale passiva postero-anteriore è una delle tecniche manuali più utilizzate. Il fisioterapista esercita una pressione a carico della colonna vertebrale ttTlizzarrdo o il palmo della mano o i pollici. Laforza è applicata con un movimento oscillatorio a bassa velocità della durata di circa 30 secondi, cosi che la forza sia abbastanza controllata e si ripete la stessa manovra 3o4 volte sulla ogni singolo corpo vertebrale o articolazione. I fisioterapisti distinguono diversi gradi di mobilizzazione che sono influenzati dal livello di forza applicata a seconda dello scopo del trattamento (Tab Tabella lY: IV) [Maitland 2001]. Gradi di mobilizzazíone come descrìtti da Maitland e collaboratori [2001] Grado di mobilizzazione I Grado II Defìnizione Grado Piccola ampiezza di movimento all'inizio del movimento senza resistenza. Grado III Grande ampiezza di movimento all'interno del range di movimento prima della resistenza. Grande ampiezza di movimento all'inizio del movimento con resistenza. Grado IV Piccola ampiezza di movimento al interno del range di movimento con resistenza. n grado di forza applicata durante la mobilizzazione può influenzare l'effetto stesso del trattamento. L'intensità della forza applicata dall'operatore potrebbe essere troppo bassa per produrre l'effetto desiderato oppure essere troppo alta e provocare delle alterazioni delle strutture anatomiche. È stata segnalata infatti la comparsa di nausea e vertigini dopo mobllizzazione delle vertebre cervicali [Magarey 2004). Numerose review sull'efficacia della marnpolazione vertebrale e mobilizzazione postero-anteriore nel trattamento del mal di schiena sono state pubblicate a partire dagli anni '80 e la maggior parte di queste hanno concluso che queste due terapie manuali sono efficaci, restringendo però per il campo divalutazione alla lombalgia acuta e non alia forma cronica fBronfort 2008]. Tuttavia I'efficacia della mobllizzazione postero-anteriore nel trattamento della lombalgia è stata indagata molto meno rispetto a quella della manipolazione vertebrale è molto studiata in associazione ad altri trattamenti. 19 spesso è stata Nel 1982 Farrel and Twomey hanno trovato che la combinazione di manipolazione vertebrale mobTlizzazione postero-anteriore dà una e più rapida risoluzione del dolore lombare acuto se confrontata ad un gruppo di controllo trattato con altri trattamenti (diatermia a microonde, esercizi addominali, consigli di natura ergonomica) [Goodsell 2000]. Ciò è in accordo con quanto affermato da Koes e colleghi (1gg2), che in due differenti studi in un gruppo di pazienti affetti da dolore lombare interventi: un trattamento combinato di subacuto e cronico hanno confrontato 4 tipi di mobTlizzazione e manipolaziorrc, altri trattamenti fisioterapici (esercizi, massaggi ed elettroterapia), terapia farmacologica combinata raccomandazioni, ed infine una terapia placebo (diatermia ad onde corte a delle e microonde non adeguata), dimostrando miglioramento della sintomatologia nei primi due gruppi rispetto agli altri. Hadler e colleghi invece hanno invece confrontato direttamente la manipolazione vertebrale con la mobllizzazione postero-anteriore in pazienti con lombalgia acuta ed hanno dimostrato un rapido miglioramento sia del dolore che della mobilità in entrambi i gruppi di pazienti, maggiore nel guppo sottoposto a manipolazione vertebrale. Inoitre la tecnica di mobllizzazione postero- anteriore a cui erano stati sottoposti ipazienti non era quella comunemente impiegatama di piu breve durata fGoodsell 2000]. Nwuga invece ha indagato l'effetto della mob ilizzazrone passiva sul recupero della mobilità vertebrale in pazienti con lombosciatalgia acuta con ernia discale, provando un recupero sia nei movimenti di flesso-estensione che di inclinazione laterale e rotazione confrontando questi risultati con quelli ottenuti in pazienti sottoposti a diatermia ad onde corte, esercizi e raccomandazioni tl9821. Risultati analoghi a quelli di Nwuga si ritrovano negli studi condotti da Beattie AJ (1991) e McCollan & Benson(1993). È stato infatti studiato che movimenti oscillatori postero-anteriori provocano un progressivo aumento dello spostamento intervertebrale , fenomeno conosciuto come "precondizionamento ". E' stato suggerito che ciò potrebbe spiegare I'incremento del range fisiologico di movimenti della colonna lombare in seguito a delle Durante la manovre di spinta della manovre di mobilizzazione in pazienti con mal di schiena. mobllízzazione postero-anteriore sui processi spinosi delle prime quattro vertebre lombari c'è un dislocamento maggiore nei segmenti caudali che in quelli craniali; a livello del processo spinoso di L3, per esempio, diL3-L4 piuttosto che di L2-L3. 20 il dislocamento sarà maggiore a livello In una più recente review pubblicata da Rubinstein e coll. (2011) sono stati selezionati 26 studi clinici randomizzati che hanno valutato l'efficacia della manipolazione o mobllizzazione in aduiti con lombalgia cronica. Gli Autori hanno concluso il loro lavoro affermando che non esistono differenza clinicamente significative tra la manipolazione vertebrale ed altri interventi terapeutici per la riduzione del dolore ed il miglioramento della disabilità. manipolazione vertebrale, rispetto agli altri In particolare però la tipi di interventi, sembra che provochi un miglioramento statisticamente significativo, ma non clinicamente rilevante sia nel ridurre lieve il dolore per un breve arco di tempo che nel migliorare la disabilità. 5. Valutazione tramite questionari dell' efficacia di un trattamento nella lombalgia cronica La decisione di raccogliere sull'ambiente sperimentale, informazioni con questionari richiede lo scopo del loro vtilizzo e questionari possono essere usati i un profonda riflessione vincoli della loro applicazione. I in una grande varietà di circostanze per aiutare a capire una grande varietà di problemi. L'uso di questionario assume la sua validità nelle seguenti circostanze: definizione di una relazione dose-risposta, confronto fra gruppi per la presenza di malattia, valutazione dell'effrcacia di un intervento, descrizione della qualità della vita. Tradizionalmente per valutare l'efficacia sempre state utilizzate misure come muscolare e di i di un trattamento della lombalgia cronica sono gradi di movimento della alcune funzioni neurologiche. Tuttavia, debolmente associate con i colonna vertebrale, la state forza in molti casi queste misure sono solo risultati che sono più rilevanti per il pazierfte e la società, come il miglioramento della sintomatologia, la ripresa delle attività quotidiane e dell'attività lavorativa (Deyo 1988). Negli ultimi anni, si è cercato di creare una serie di questionari che valutino questi outcome che sembrano essere più rilevanti. Purtroppo, ancore non esiste una standar dizzazione dell'uso di questi strumenti per cui riuscire a confrontare i risultati dei diversi studi clinici di medesimi trattamenti è quasi impossibile. Anche quando degli studi concordano nell'affermare benefici di un trattamento, i differenti i outcome possono rendere difficile affermare che la terapia studiata sia stata realmente efficace. Attualmente si raccomanda l'utilizzo del Roland Morris Questionairre o dell'Oswestry Disability Questionairre per la valutazione dello svolgimento delle normali attività quotidiane e quanto queste siano limitate dalla lombalgia e I'impiego dello Short- Form 36 (SF-36) Questionnaire per lavabúazione della qualità della vita. 21 6. Studio Before and After Uno studio "before-and-after" è uno studio quasi-sperimentale che misura una o diverse variabili (outcome) di una popolazione o di un gruppo di individui prima dell'inizio di un intervento o di un gli stessi outcome dopo I'intervento o il trattamento. L'effetto .con deif intervento o del trattamento può essere dedotto comparando il cambiamento nella variabile di trattamento e le confronta outcome prima e dopo. Lo studio "before-and-after" è molto diffuso tra gli studi clinici per valutare I'impatto di un trattamento in un gruppo di pazienti, soprattutto per i costi contenuti e la semplicità nella gestione. In questo disegno di studio non è previsto un gruppo di controllo, perché in uno studio "beforeand-after" ogni individuo è controllo di se stesso e questo rappresenta lo svantaggio maggiore perché |a mancanza dt un gruppo di controllo rende difficile stabilire con un certo grado di certezzala relazione tra i risultati e l'effetto dell'intervento o del trattamento. 11 disegno "before-and-after" è più utile nella dimostrazione degli effetti immediati di un programma a breve termine. È meno utile per lavabnazione di interventi a lungo termine perché durante un periodo di tempo più lungo possono presentarsi svariate circostanze (threats) che minacciano la nostra capacità di capire se I'intervento ha avuto o meno l'effetto desiderato. Le minacce a1la validità intema (threats) sono spiegazioni alternative possibili ai risultati della valutazione osservati, e più numerose sono le minacce alla validità interna, meno siamo sicuri che i risultati siano realmente dovuti alf intervento (Tab.V). 22 Tabella Yz Minacce alla validità interna in uno studio "before and after". Minacce alla validità interna Descrizione (threats) Storia qualsiasi evento che interferisce durante I'esperimento La validità dei metodi di misura può variare nel corso dell'esperimento. Strumentazione Regressione verso la media Nelle prove ripetute sugli stessi soggetti e sulla stessa variabile, i punteggi tendono a convergere verso la media. Testing Influenza dell'applicazione di uno stesso strumento di misura piir volte. Placebo Effetto sugli outcome aspecifico non determinato dall'esperimento. Effetto Il Hawthorne Frocessl dl soggetto, per il fatto di essere osservato modifica il proprio comportamento. maturazlone Mortalità Cambiamenti sistematici, biologici o psicologici che possono influenzare gli out come. Alcuni soggetti dopo la prima misura abbandonano lo studio. (abbandono durante la ricerca) Esistono diverse strategie per eliminare I'effetto di alcune di queste minacce alla validità intema degli studi "before-and-after" che sono: . ' . Strategia 1: Aggiungere un gruppo di controllo Strategia 2: Prendere più misure prima e dopo l'implementazione dell'intervento Strategia 3: Sfasare l'introduzione delf intervento tra i gruppi . Strategia : Aggiungere una fase di rimozione dell'intervento . Strategia 5: Usare misure di outcome addizionali Nei disegni sperimentali i partecipanti sono assegnati a caso ai due o più (randomizzaziote); nei disegni quasi-sperimentali I'assegnazione è determinata gruppi spesso dall'organizzazione del lavoro. Aggiungere un gruppo di controllo non-randomizzato al semplice disegno "before-and-after" ridurrebbe automaticamente alcune delle minacce alla validità intema (threats) dello studio. In particolare si ridunebbe "history threats",. owero I'interferenza da circostanze esterne, perché quest'ultimo effetto si verificherà sia nel gruppo di controllo che nel gruppo di intervento e ciò renderebbe possibile separare I'effetto dell'intervento da quello dovuto ad altre circostanze. 23 Sarebbe anche utile effettuare più misure sia prima che dopo cosi che il disegno o'before-and-after" il trattamento in entrambi i gruppi e diventerebbe un disegno "time series" che differirebbe dal primo perche si effettuerebbero delle misurazioni multiple prima e dopo I'intervento. Si stabilirebbe cosi un "baseline time trend" ottenendo svariate misure dei risultati prima di effettuare I'intervento e dopo I'intervento si rifanno delle misurazíoni multiple per stabilire un "second time trend" (Fig 2). Figura 2: Confronto tra un disegno "before and after Disegno "before and after" e un disegno "time series" Disegno time-series ftntervento flntervento Tempo Tempo Tempo L'efficacia dell'intervento sarebbe dimostrata da una differenzatra 1e misure dei risultati nei due trend temporali. Questo porterebbe all'eliminazione di alcune minacce contro la validità interna (threats) che limitano la "forza" del disegno before-and-after, che rappresenta valutazione di efficacia di un intervento. Ed in "testing threats" perché seguito. Ed ancora i il piu semplice disegno di particolare della "regression-to-the-mean" o risultati sono ripetutamente elevati prima e ripetutamente bassi in dell' "history threats" perché le misure più numerose rendono un coincidente improbabile. 24 evento SCOPO DELLATESI A luglio 2009 si era deciso. di condurre uno studio clinico randomizzato per valutare I'efficacia di in 124 lavoratori con lombalgia cronica persistente e si del Comitato Etico per la sperimentazione clinica della un trattamento fisioterapico innovativo richiedeva quindi l'autorizzazione Provincia di Padova. Il protocollo di studio è riportato in allegato (Allegato A). 11 Comitato Etico in data i ottobre 2009 dopo aver discusso in riunione 1o studio, richiedeva delle integrazioni e chiarimenti allo sperimentatore. In una successiva riunione, il 3 dicembre 2009, considerate le informazioni pervenute, non completamente esaustive si decideva di convocare sia lo sperimentatore che il fisioterapista ad una nuova riunione svoltasi iI4 febbraio 2010. Al termine della discussione ed alla presenza quindi dello sperimentatore e del fisioterapista, riconoscendo che 1o studio risultava insufficiente nei supporti teorici e/o sperimentali e non essendoci supporti in letteratura che dessero evidenza di effettiva probabilità di efficacia e del grado di eventuale rischio nell'esecuzione della tecnica oggetto di studio, il parere del Comitato Etico era non favorevole. Pertanto si consigliava di írriziare il processo di validazione del trattamento con uno studio pilota ben descritto e con adeguato follow up, su un numero molto limitato informati e consenzienti, omogenei per età, sesso, attività, patologia e terapie di pazienti (4-6) ben concomitanti. L'obiettivo del presente studio "before-and-after" è di verificare che il trattamento fisioterapico innovativo a cui sono stati sottoposti dei lavoratori affetti da lombalgia persistente migliori la disabilità a tre, sei e nove mesi dal trattamento. Questo studio non pennette tuttavia di concludere sull'efficacia del metodo, ma potrebbe essere propedeutico ad uno studio di comparazione con metodiche standard utilizzandolo per ll razionale, per I'ipotesi da verificare. 25 il calcolo della numerosità campionaria e per SOGGETTI E METODI L'arruolamento dei soggetti sottoposti al trattamento fisioterapico è awenuto tra lavoratori, eleggibili secondo dei precisi criteri di selezione, che prestano la propria opera presso alcune aziende del Veneto. Queste aziende sono state informate sulle finalità e le modalità di conduzione deilo studio, e sono state invitate a collaborare e a fomire un esplicito consenso. I1 reclutamento dei pazienti con lombalgia cronica è stato effettuato dal medico competente dell'azienda durante le visite di sorvegliu:r;a saritaria. Ai soggetti eleggibili è stato consegnato un documento contenente delle informazioni sullo studio (Allegato B) ed è stato richiesto il consenso informato di adesione allo studio clinico (Allegato C). ed al trattamento dei dati personali (Allegato D). Le misure sono state condotte all'inizio dello studio (al momento del trattamento), a tre, sei e nove mesi dal trattamento, inviando al domicilio dei soggetti i questionari postali in busta la busta indírizzata e affrancata, con due spedizioni ai non-rispondenti, e infine con sollecito telefonico in caso di non risposta. I questionari somministrati ai pazierúi sono stati: - Roland Morris Questionnaire (Allegato E); - Oswestry Disability Questionnaire (Allegato F); - SF-36 Health Survey Questionnaire (Allegato G); - The Chronic Pain Grade Questionnaire (Allegato H). I questionari sono tutti in lingua Italiana nella forma validata tradotta. Criteri di selezione dei pazienti Per la selezione dei lavoratori con lombalgia persistente reclutati in occasione delle visite di sorveglianza sanitaria sono stati applicati i seguenti criteri di inclusione ed esclusione. Criteri di inclusione - un'anamnesi di mal di schiena da più di tre mesi (per escludere gli eventi acuti); - un livello (al momento della sorveglianza sanitaria) di inabilità pari o superiore a 4 del "Roland Disability Index"; - presenza di lombalgia (al momento della sorvegliarna sanitaria) settimane (per escludere le recidive di breve durata); 26 comparsa da tre o più - recente RMN lombosacrale (circa 1 anno). Criteri di esclusione - essere già stati sottoposti precedentemente al trattamento fisioterapico, oggetto dello studio; - età inferiore a 18 e superiore a 65 anni (che potrebbero soffrire di mal di schiena dovuto verosimilmente a gravi malattie della colonna vertebrale); - segni clinici di grave malattia della colonna vertebrale (fratture, malattie infettive, neoplasie); - controversie legali e medico-legali in corso per - anartnesi di psicosi o di abuso alcolico il distwbo in esame; di notevole grado (conseguente difficoltà neiia compilazione dei questionari); - gravidanza. Outcome di Risposta Primaria "Roland Morris fndex' La misura di risposta primaria è il grado di inabilità, che sarà misurato usando il Roland Disabiiity Questionaine (RDQ) nella versione italiana validata [Padua 2002]. È un questionario progettato per essere autocompilato dai pazienti con mal di schiena ed ha una buona validità [Beurskens 19961. La versione italiana validata del RDQ mostra livelli di validità ed affidabilità confrontabili con le versioni in Inglese e Tedesco con un valore di alfa di Cronbach pari a0.82 (consistenza interna alta) [Padua, 2002]. È spesso utilizzatoper determinarne il grado di inabilità puo essere impiegato per il monitoraggio nel tempo nella pratica clinica per valutare ad esempio l'efficacia di un trattamento fisioterapico o di altro tipo. Il RDQ deriva dal Sickness Impact Profile (SIP), un questionario costituito da 136 domande che misura lo stato di salute percepito dal paziente integrando sia le condizioni fisiche che psichiche. Ventiquattro domande sono state estratte dal SIP dagli autori stessi, relative ad alcune attività fisiche o funzioni quotidiane che possono essere limitate dal mal di schiena. G1i Autori si sono focalizzati su un numero limitato di attività tra le quali camminare piu lentamente del normale, uscire di casa meno spesso, chinarsi, sedersi, sdraiarsi, vestirsi etc, che sono fondamentali per tutti i pazienti con mal di schiena e solo una domanda invece riguarda I'umore. 27 Ciò è sia una forza che una debole zza dellavalidità del RDQ perché il questionario copre solo un limitato dei problemi a cui un paziente con mal di schiena è esposto quotidianamente ed in numero particolare non vengono affrontate le problematiche psicosociali che invece sono molto rilevanti e quindi andrebbero valutate. pertanto il RDQ dovrebbe essere abbinato a delle misure specifiche di queste tematiche Tuttavia, il numero limitato di attività coperto dal RDQ è anche unaforza,poiché rende i punteggi facili da comprendere ed interpretare' la Ad ogni domanda è stata aggiunta la dicitura "per il mio mal di schiena" per poter distinguere pazierfti disabilità dovuta alla lombalgia da quella dovuta ad altre cause, una distinzione che i quindi dovrebbero essere cosi capaci di fare serza difficoltà. Accanto ad ognuna delle 24 domande il paziente dovrebbe segnare la capacitàr o meno (Si o No) di eseguire questi compiti nella giomata in cui compila il questionario. Il punteggio (Roland Disability Index) del questionario è calcolato ed è compreso tra 0 sommando tutte le risposte affermative segnate ed i valori non sono ponderati compilato su (nessuna disabilità) e 24 (massima disabilità). Sebbene sia stato progettato per essere validità. carta può anche essere compilato al telefono oppure al computer ed ha una buona ..Back pain Working Group" del Medical Research Council ha definito come cambiamento clinicamente importante una riduzione di 2.5 punti sulla scala di inabilità del questionario Roland Il Morris. Tale risultato si ottiene con un trattamento intenso che combina I'esercizio fisico con I'applicazione di parecchie manipolazioni della colonna vertebrale IUK BEAM Trial Team 2004; Brearley 2003]. Nel contesto di interventi meno intensivi (poche manipolazioni) si assume un come clinicamente rilevante un cambiamento di l-5-2.5 punti. Spesso i questionari sono pubblicati in lingua inglese, e quindi è necessario tradurli ed adattarli ai differenti ambienti culturali in cui vengono úllizzat| Outcome di Risposta Secondaria "The Chronic Pnin Gracle Questionndire" Von Korff e colieghi (Igg2) hanno proposto di misurare la severità del dolore cronico in tre dimensioni: persistenza (durata), intensità e disabilità compilando un semplice questionario e dimostrandone la validità in USA dopo averlo somministrato ad un certo numero di pazienti affetti da dolore cronico in diverse sedi e di diversa natura compresa la lombalgia. È costituito da 7 domande che permette di classificare i pazienti affetti da lombalgiain 4 categorie di disabilità sulia base della severità della sintomatologia dolorosa o dei disturbi ad essa associati ed include 3 score differenti che sono I'intensità del dolore (pain scale), il punteggio di disabilità (disabilty score) ed i 28 punti di disabilità (disability point) che si ottengono combinando tra loro domande. L'utilizzo di questo questionario permette di classificare i risultati delle i pazienti in base alla severità del dolore o nel modo in cui esso interferisce nelle ioro attività quotidiane carafrerizzato da un valore alfa di sette Il questionario è Cronbach pari a 0.91 (consistenza intema alta) ed è stato dimostrato che è che può essere auto compilato dai pazienti anche a domicilio. Esiste anche una buona correlazione con i risultati del "Short- Form 36 (SF-36) Questionnaire", quando entrambi vengono somministrati agli stessi pazienti nello stesso studio clinico fSmith 1997). "Oswestry Disability Indexu (ODD L'Oswestry Disability Questionnaire è un questionario utilizzato per misurare I'incidenza del doiore sulle attività quotidiane; il paziente sceglie Le affermazioni che più rappresentano la sua situazione rispetto all'intensità del dolore, alla capacità di gestire la propria igiene personale, di sollevare pesi, di camminare, di mantenere la posizione seduta ed in piedi, e rispetto alf influenza del dolore sul sonno, sulla vita sociale e sugli spostamenti . L'ODI insieme al Roland -Morris Index è i1 più comune indice di disabilità per le patologie a carico delia coionna vertebrale. Anche questo questionario, come iI RDQ è focalizzato sull'attività fisica e non sulle conseguenza fisiologiche del doiore acuto o cronico. Mostra un'accettabile valore di consistenza intema con un valore di alfa di Cronbach pari a 0J6 [Fisher e Johnson, r9e7). Lo score finale è un numero percentuale che indica momento in cui compila grado di disabilità del soggetto riferito al il questionario. Il grado di disabilità, è classificato come segue: - - - 8l%-100oó :Disabilità completa 0%-20% il Disabilità minima 2l%-40% :Disabilità modesta 41%-60% :Disabilità severa 61%-80% :Disabilità grave "Short- Form 36 (SF-36) Qaestionndire" E' stato sviluppato a partire dagli arrni 80 negli Stati Uniti d'America come questionario generico e rappresenta 1o strumento di misura della Qualità della vita correlata alla salute più conosciuto ed vtllizzato nella letteratura intemazion ale grazie alla sua alta validità ed affidabilità, facile comprensibilità,e brevità. Non contiene solo scale di misura dello "star male" ma anche misure di salute positiva. Si chiama Short Form perché le 36 domande, che lo compongono sono state scelte da una versione estesa di 149 domande che componevano il questionario originario del Medical Outcome Study (MOS). È stato tradotto e validato in Italiano nel1997 da Apolone e Mosconi. Le 36 domante che lo compongono permettono di assemblare 8 differenti scale e si riferiscono concetlualmente a 8 domini di salute: Il questionario SF-36 è utilizzato. Include 8 sottoscale: - Physical activity (Attività Fisica) - i0 domande - Physical limitation (Ruolo e Stato Fisico) - 4 domande - Physical Pain (Dolore Fisico) - 2 domande - General Health (Salute Generale) - 1 domanda - Vitality (Vitalità) - 4 domande - Social Activity (Attività Sociali) - 2 domande - Emotionm (Stato Emotivo) - 3 domande - Mental Health (Salute Mentale) - 5 domande Le prime quattro si riferiscono alla salute fisica, le aitre quattro alia salute mentale. I quesiti e le sottoscale de11'SF-36 sono organizzati in modo tale che tanto più elevato è il punteggio che comprende valori da 0 a 100, tanto migliore è 1o stato di salute del soggetto. I1 questionario SF-36 può essere autocompilato, o essere oggetto di una intervista sia telefonica sia faccia-a-faccia. Descrizione del trattamento fisioterapico La terapia riabilitativa proposta prevede l'utilizzo di una sequenza di mobllizzaziom vertebrali al fine di ripristinare una condizione fisiologica e funzionale del rachide. Tale tipologia di intervento, mirando al raggiungimento di una condizione di assialità della struttura scheletrica, può essere utilizzato in tutti quei casi clinici ove, a causa delle attività quotidiane o per f instaurarsi di paramorfismi o dimorfismi, venga meno questa condizione. In particolare, questo protocollo riabilitativo si è rilevato molto utile, già nel trattamento di scoliosi e, soprattutto di emie discali mediali e paramediali . In quest'ultimo caso infatti è sufficiente che il pazierúe si sottoponga a due sedute affinché scompaia sia la sintomatologia dolorosa, locale ed 30 irradiata, sia il formicolio nell'area innervata dal nervo corrispondente alla radice neryosa interessata dal processo erniario. Sono previste al massimo due sedute per paziente, della durata di circa 30 minuti ciascuna., distanziate circa 4-5 giorni, in modo tale da permettere all'organismo di adattarsi alla nuova condizione posturale, eliminando eventuali contratture muscolari o infiammazioni. La strumentazione necessaria consiste in un lettino da chiropratico, snodato a livello lombare, dorsale e cervicale che consente di lavorare in modo indipendente sui diversi tratti della colonna vertebrale (Fig.3). Figura 3: Lettino da chiropratíco utilizzato durante la seduta. A differenza delle altre tecniche manipolative, riscontrabili in letterature, è da sottolineare che in questa tipologia di intervento il paziente non viene mai invitato a spogliarsi, al fine di rispettare la sua privacy e di metterlo in una condizione psicologica di tranquillità. La seduta si compone di due parti: nella prima parte, attraverso l'utilizzo di una serie di test, si indaga la posfura del paziente, steso in posizione prona sul lettino, ed in particolare il posizionamento del bacino e delle singole vertebre mentre nella seconda parte, sulla base delle informazioni ottenute, il fisioterapista esegue delle mobilizzazioni al fine di ripristinare un corretto allineamento delle vertebre stesse. In particolare, attraverso uno specifico test, che comporta la flessione delle gambe sulle cosce si valuta l'atleggiamento del bacino, che nella maggior parte dei casi si rileva asimmetrico e ruotato (Fig.a). 31 Figura 4z Test per indagare la postura del bacino e la posizione delle sÌngole vertebre A tale alterazione consegue una asimmetria degli arti inferiori, con conseguente alterazione sia dell'appoggio plantare sia della distribuzione del carico lungo tutta la colorrna vertebrale. Questa condizione dismorfica può essere trattata attraverso I'utilizzo di questa metodica di lavoro, che attraverso una specifica manowa, è in grado di ripristinare una condizione fisiologica della struttura anatomica considerata (Fig.5). 32 Figura 5: Manovra per la correzione della postura del bacino di una serie di test, specifici per ogni vertebra che rivelano in senso cranio-caudale la posizione delle singole vertebre. Il fisioterapista, mentre il Successivamente è prevista I'esecuzione paziente esegue assume determinate posizioni con gli arti superiori in posizione distesa prona sul lettino, flettendo le gambe sulle cosce indaga la posizione delle singole vertebre può apprezzare Ia presenza di eventuali dismetrie degli arti inferiori provocate da una scorretta posizione dei corpi vertebrali (Tab VI) Tabella Yl: . Test specifici per indagare la posizione di ogni vertebra lombare. Vertebra lombare Posizione corrispondente L1 Braccio destro davanti al capo L2 Entrambe le braccia dietro la schiena L3 Rotazione passiva del bacino L4 Braccio sinistro dietro la schiena L5 Braccio destro dietro la schiena Quindi attraverso questa serie di test è possibile dedurre le posizioni, ed eventuali traslazioni o rotazioni delle singole vertebre ed il rapporto reciproco esistente tra due vertebre contigue e si possono acquisire maggiori informazioni relative alla morfologia ed all'eventuale patologia a carico dei dischi intervertebrali, come ad esempio protrusioni ed ernie. Sulla base 33 di queste *, informazioni è possibile agire attraverso adeguate manovre a livello dei singoli corpi vertebrali pef ripristinare il corretto allineamento vertebrale (Fig. 6)- Figura 6z Manovra per ripristinare il corcetto allíneamento delle singole vertebre L'ultima manovra proposta da questo metodo manipolativo consiste in una tecnica articolatoria volta al ripristino della normale mobilità dell'articolazione sacroiliaca (Fig.7). Figura 7z Manovra per il ripristino della normale mobilità dell'articolazione sacroiliaca 34 l Il soggetto tra una fase e I'altra delle varie manovre viene inviato a deambulare al fine di favorire il riassestamento delle strutlure vertebrali e viene invitato il paziente ad eseguire degli esercizi di flesso estensione della colonna vertebrale atti all'allungamento della colonna e a favorire una più corretta distribuzione del carico su una strutlura essenzialmente diversa dallaprecedente. La seconda seduta manipolativa, di controllo, identica alla precedente, viene svolta al fine di intervenire nel caso in cui si verifichino degli spostamenti vertebrali conseguenti ad un compenso muscolare, dovuto al precedente intervento. Analisi Statistica Nel nostro studio gli outcome sia di risposta primaria che di risposta secondaria raccolti in ciascuna delle quattro rilevazioni effettuate non erano indipendenti da quelli raccolti nella precedente o successiva nlevazione dato che I'essenza stessa del database era di un insieme di misure ripetute negli stessi soggetti. Pertanto per operare dei confronti sull'insieme dei dati in nostro possesso si è utilizzata l'analisi della vanar;a per misure ripetute. L'analisi della varianza per misure ripetute consente di scomporre la variabilità (o vntanza) totale in due blocchi, vaÍra1ga tra soggetti (between) e vaÍlanza entro-soggetti (whitin) (Fig 8). Figura 8z Partizione della varianza totale Varianza totale arianzalra Varianza entro soggetti soggetti Yarianza dovuta al trend temporale In un esperimento causa spesso Varianza residua gli elementi costituenti la popolazione statistica sono individui ed a di grandi differenze tra loro, la risposta individuale allo stesso trattamento può mostrare una grande variabilità. Nella maggior parte dei casi, questa variabilità è dovuta a delle differenze tra i soggetti, già presenti prima dell'esperimento. Se si riesce a separare questa variabilità dall'effetto del trattamento e dall'errore sperimentale, allora la sensibilità dell'esperimento potrebbe aumentare. Se invece ciò non è possibile questa variabilità sarà automaticamente parte dell'errore sperimentale. Uno dei presupposti primari di un esperimento in cui ogni soggetto è osservato ad esempio dopo ogni diverso trattamento è di prowedere al controllo delle differenzetrai soggetti. 35 In questo tipo di esperimento, gli effetti del trattamento osservate a tre, sei e nove mesi nei 6 soggetti sono misurati in relazione alla media delle risposte dei soggetti i in ciascuna osservazione. di se stesso e le risposte individuali dei soggetti nei diversi tempi di osservazione sono misurati come deviazione dalla media delle risposte di tutti In questo modo ogni soggetto è controllo soggetti a ciascun trattamento. Quindi la variabilità dovuta alie differenze nella risposta media dei so ggetti è eliminata dall' errore sperimentale. termine misure ripetute descrive quei disegni di studio in cui gli stessi individui sono sottoposti ad un trattamento che richiede un certo numero di osservazioni per ogni soggetto. Dato che le 11 caratteristiche proprie dei singoli soggetti restano costanti nel tempo, coppie di osservazioni sugli stessi tenderanno ad essere positivamente correlate, quindi in generale, le nostre osservazioni saranno dipendenti piuttosto che indipendenti. La differenza tra due osservaziori, nello stesso soggetto, dipende in parte dalla differenza dell'effetto del tratta:nento ed in parte da una variabilità residua non controllabile. La vatianza entro soggetti è suddivisa a sua volta in vartanza dovuta al trend temporale (time) e in vatrar:v;a residua. È chiaramente dimostrato che la vartarv;a dovuta al trend temporale (SSr*.) e la varianza residua (SSr.r) sono statisticamente indipendenti- e che: SS*.p.opl, : SSo.ut+ 55r", Per la rappresentazione grafica dei dati è stato ttilizzato tipo di grafico in cui due variabili di un set ii grafico di dispersione (scatter plot ), un di dati sono riportate su uno spazio cartesiano ed i dati sono visualizzatítramite una collezione di punti. Un grafico di dispersione è spesso usato quando una delle variabili è sotto controllo dello sperimentatore. La variabile misurata (o dipendente),che nel nostro caso erano i singoli indicatori sono stati posti sull'asse verticale mentre sull'asse onzzontale sono stati posti i mesi di osservazione (variabile indipendente). dispersione può essere utile per visualizzare il Ii grafico di grado di correlazione (cioè di dipendenza lineare) tra le due variabili. Un grafico a dispersione può suggerire vari tipi di correlazione tra variabili con un certo intervallo di confidenza. Le correlazioni possono essere positive, negative o nulle. Se modello di punti sul grafico scende dall'alto a sinistra verso correlazione negativa. 36 il basso a destra, suggerisce il una Utilizzando poi una funzione implementata in "Excel "è stata poi adattata una linea di andamento (o linea di trend) per studiare un eventuale correl azione tra le variabili in esame nel tempo di osservazione. 37 RISULTATT prima osservazione erc 42.8 Sono stati esaminati 6 soggetti, tutti uomini. L'età media era alla (+7.8) anni. del trattamento era La media aritmetica del RDI @oland Disabilify Index) dei pazienti all'inizio ed a9 mesi pari a 4'2 (*3'6) (tab 10.5 (+4.5), a tre mesi pari a 4.7(*3.5), a 6 mesi pari a 5.s (+5.3) vD. yll: Media aritmetica daltrattamento' Tabella e deviazione standard (DS) del RDI all'inízio, a 3, 6 ed a 9 mesi t=0mesi t=3mesi t=6mesi t=9mesi Media RDI DS 10.5 4.7 5.8 4.2 4.5 3.5 5.3 3.6 Dall,analisi della vananzaper misure ripetute (ANOVA) per il confronto di tutte le medie degli efFetto statisticamente outcome misgrati, sia di risposta primaria che di risposta secondaria, I'unico di risposta primaria RDI. Quindi l'analisi della varianza per significativo riguarda I'outcome mis're ripetute per il confronto delle medie del RDI, dimostra una differenza significativa, F ed (3,15):11.35, p<0.005 (Tab.VIIf. La linea di tendenza applicata al grafico di dispersione della adattata alle medie di RDI verso i mesi di ossewazione mostra un andamento decrescente media dell'outcome di risposta primaria RDI (Figura 9)' 38 Risttltati dell'analisi della varianza per misure ripetute (ANOYA) per I'outcome di risposta primaria RDI F df MS Source ofvariation SS Tabella VIII: Between 384.2 5 Whitin 276.1 18 time 150.4 J s0.1 res 66.3 15 4.4 1 1.3s p<0.005 Figura 9: Rappresentazione grafica delle medie dell'indicatore "RDI" verso i mesi di osservazione e della linea dí tendenza adattata ai punti. Roland Disability lndex (media di 6 soggetti): prima dell'intervento e dopo 3, 6, e 9 mesi 11.0 c I 9.0 & 7-o c 5.0 3.0 o 0369 I1 confronto delle medie attraverso Mesi I'analisi della varianza per misure ripetute (ANOVA) di tutti gli altri outcome di risposta secondaria considerati non ha prodotto Di seguito sono riportate tutte le tabelle ed i grafici di dispersione nessun risultato significativo. per ognuno di questi out come di risposta secondaria. In tabella IX sono riportati i risultati del'analisi della varianzaper I'outcome di risposta secondaria ,'Disability score" del "Chronic Pain Grade Questionnaire" non statisticamente significativi. Mentre la linea di tendenza applicata al grafico di dispersione ed adattata alle medie del' outcome mostra un andamento decrescente della media (Figura 10). Risultati dett'analisi della varianza per misure ripetute (ANOVA) per I'outcome di risposta secondaria " Disability s core ". Tabella lX; df MS Sdurce ofvariation SS Between 3947.1 5 Whitin 2009.4 18 time t29.3 J 43.1 res 1880.1 l5 t25.3 F 0.34 Figura L0: Rappresentazione graficadelle medie dell'indicatore "Disability score" verco i mesi di osservazione e della linea di tendenza adattata ai punti. Disability Score (media di 6 soggetti): prima dell'intervento e dopo 3, 6, e 9 mesi 60.0 o o o 55.0 a o È so.o -ct o (ú a i5 \.? 45.0 40.0 0369 Mesi 40 In tabella X sono riportati i risultati del'analisi della varianza per I'outcome di risposta secondaria "Disability point" del "Chronic Pain Grade Questionnaire" non statisticamente significativi. Mentre anche in questo caso la linea di tendenza applicata al grafico di dispersione ed adattata alle medie del' out come mostra un andamento decrescente della media (Fig. 11). Tabella X: Risultati dell'analisi della varíanza per misure ripetute (ANOVA) per I'outcome di risposta secondaria " Disability point ". Source ofvariation Between df SS MS 23 5 Whitin 17.5 1B time 4.8 3 1.6 res 12.7 15 0.8 F 1.91 Figura !1: RappresentazÌone grafica delle medie dell'indicatore "Disability point" verso i di osservazíone e della linea di tendenza adattata ai puntí- Disability Points (media di 6 soggetti): prima dell'intervento e dopo 3, 6, e 9 mesi 4-0 c 3.0 2.0 o o 1.0 0369 Mesi 41 mesi In tabella XI sono riportati i risultati del'analisi della varianzapff i'outcome di risposta secondaria "Disability point" del "Chronic Pain Grade Questionnaire" non statisticamente significativi. Mente anche in questo caso la linea di tendenza applicata al grafico di dispersione ed adattata alle medie del' out come mostra un andamento decrescente deila media (Fig. 12). Tabella XI: Risulnti delt'analisi della varianza per misure ripetute (ANOVA) per l'outcome dí risposta secondaria "Pain Scale". df SS Between 4330.8 5 Whitin 2662.9 18 194.1 3 64.7 2468.8 15 164.5 time res F MS Source ofvariation 0.39 Figura 12: Rappresentazíone grafica delle medie dell'indicatore "Pain Scale" verso i mesí di osservazione e della linea di tendenza adattata ai punti. Pain Scale (media di 6 soggetti): prima dell'intervento e dopo 3, 6, e 9 mesi 75.0 70.0 t C' (ú o C) o 6s.o .F fL 60.0 c o 55.0 03 69 Mesi 42 In tabella XII sono riportati i risultati del'analisi della varianza p$ I'outcome di risposta secondaria dell'Oswestry Disability Index non statisticamente significativi. La linea di tendenza applicata al grafico di dispersione ed adatlata alle medie del' out non mostra un andamento decrescente della media (Fig. 13). Tabella XII: Rrsultati dell'analisi della varianza per misure ripetute (ANOVA) per l'outcome di risposta secondaria " Oswestry Disability Index". Source ofvariation SS df Between t415.3 5 Whitin 328 l8 time 96.7 res 23r.3 MS F J 32.2 2.09 l5 t5.4 Figura !32 Rappresentazione grafica delle medie dell'indicatore "Oswestry Disability Index" verso i mesi di osservazione e della linea di tendenza adattata ai punti. OSWESTRY DISABILITY INDEX (media di 6 soggetti): prima dell'intervento e dopo 3,6, e 9 mesi 25.0 20.0 G c 6 o o 15.0 e 10.0 0369 Mesi 43 risultati del'analisi della varianza per l'outcome di risposta di tendenza applicata al secondaria physical activity non statisticamente significativi. La linea grafico di dispersione ed adattata alle medie del' out non mostra un andamento decrescente della In tabella XIII sono riportati i media (Fig. 1a). Risultati dell'analisi della varianza per misure ripetute (ANOVA) per I'outcome di risposta secondaria " Physical activity" ' Tabella XIII: Source ofvariation SS df Between 1921.9 5 Whitin 28t8.7 i8 time 428.1 J t42.7 res 2390.6 l5 159.4 MS F 0.90 "Physical 14: Rappresentazione grafica delle medie dell'indicatore di osservazione e della linea di tendenza adattata ai punti. Figura Physical activity (media di 6 soggetti): prima dell'intervento e dopo 3, 6, e 9 mesi 150.0 140.0 .: o fú -(ú .9 o 4en n I Jv'v fL 120.0 110.0 44 activity" verso i mesi In tabella XIV sono riportati i risultati del'analisi della varrar:za per l'outcome di risposta secondaria Physical Limitation non statisticamente significativi. La linea di tendenza applicata al grafico di dispersione ed adattata alle medie del' out mostra invece un andamento crescente della media (Fig. 15). Tabella XIV: Rtszltati dell'analisì della varianza per misure ripetute (ANOVA) per l'outcome di risposta s econdaria " Physical limitation ". Source ofvariation SS df Between 18880.2 5 Whitin 4218.7 18 time I res 2890.6 328.1 MS F' 3 442.7 2.30 15 192.7 Figura l5z Rappresentazione grafica delle medie dell'indicatore "Physical limitation" yerso i mesi di osservazione e della linea di tendenza adattata ai punti. Physical Limitation (media di 6 soggetti): prima dell'intervento e dopo 3, 6, e 9 mesi 65.0 60.0 o o È ss.o .= E f so.o - (ú ./v'- .9 o s>45.0 fL 40.0 I 35.0 0369 Mesi 45 In tabella XV sono riportati i risultati del'analisi della varianza per I'outcome di risposta secondaria Physical Pain non statisticamente significativi. La linea di tendenza applicata al grafico di dispersione ed adaftata alle medie del' out mostra invece un andamento crescente della media (Fie. 13). Tabella XY: Risuitati detl'analisì della varianza per misure ripetute (ANOVA) per I'outcome di risposta s econdaria " Physical P ain ". Source ofvariation SS df Between 6500.2 5 Whitin 4699.7 18 time 1501.4 res 3198.3 MS F' 3 500.5 2.35 t5 213.2 grafica delle medie dell'indícatore "Physical pain" verso i mesi di osservazione e della linea di tendenza adattata ai punti. Figura 16z Rappresentazione Physical Pain (media di 6 soggetti): prima dell'intervento e dopo 3,6, e 9 mesi 65.0 60.0 q o c '6 ,/o 55.0 fL !'6 so.o fL 45.0 40.0 ! 35.0 0369 Mesi 46 In tabella XVI sono riportati i risultati del'analisi della varianza per l'outcome di risposta secondaria Generai Health non statisticamente significativi. La linea di tendenza applicata al grafico di dispersione ed adattata alle medie del' out non mostra un andamento crescente della media (Fig. 17). Tabella XVI: Rlsz ttatf dett'analisi della varianza per misure ripetute (ANOVA) per l'outcome di risposta secondaria " General Health". Source ofvariation SS df Between 3373.2 5 Whitin 1526.7 18 time 277.1 J 92.4 res t249.6 l5 83.3 17z Rappresentazione grafica osservazione e della linea di tendenza X'igura MS 70.0 o g (6 o I 6 60.0 3 o L o o o 1.11 delle medie dell'indicatore "Physical pain" verso i mesi di adattata ai punti. General Health (media di 6 soggetti): prima dell'intervento e dopo 3, 6, e 9 mesi 65.0 F' e 55.0 50.0 0369 Mesi 47 In tabella XVII sono riportati i risultati del'analisi della varianza per I'outcome di risposta secondaria Vitality non statisticamente significativi. La linea di tendenza applicata al grafico di dispersione ed adattata alle medie del' out mostra invece un andamento crescente della media (Fig. 1 5). Tabella XVII: Risultati dell'analisi della varianza per misure ripetute (ANOVA) per l'outcome di risposta s ec ondaria " VÌtality ". Source ofvariation ss df Between 2108.3 5 Whitin 2287.5 18 time 270.8 res 2016.7 MS F 3 90.3 0,67 15 L34A Figura l8z Rappresentazione grafica delle medie dell'indîcatore "Vitality" verso t mesí di osservazione e della linea di tendenza adattata ai punti. Vitality (media di 6 soggetti): prima dell'intervento e dopo 3, 6, e 9 mesi 1 10.0 o 105.0 o fr .= roo.o o 95.0 I 90.0 0369 Mesi 48 In tabella XVIII sono riportati i risultati del'analisi della vaflanza per l'outcome di risposta secondaria Social activity non statisticamente significativí. La linea di tendenza applicata al grafico di dispersione ed adattala alle medie del' out non mostra un andamento crescente della media (Fig. 1a). Tabella XVIII: Risultati dell'analisi della varianza per misure ripetute (ANOVA) per l'outcome di risposta secondaria "Social activity". Source ofvariation SS df Between 4294.7 5 Whitin 2212.2 18 time 229.4 res 1982.8 MS F' a J 76.5 0,58 15 132.2 Figura l9z Rappresentazione grafica delle medie dell'indícatore "Social Activity" verso i mesi di osservazione e della linea di tendenz'a adattata aí punti. Social Activity (media di 6 soggetti): prima dell'intervento e dopo 3, 6, e 9 mesi 130.0 o o p tzo.o I o 3o 3 - rro.o 100.0 0369 Mesi 49 In tabella XIX sono riportati i risultati del'analisi della varianza per l'outcome di risposta secondaria Emotion non statisticamente significativi. La linea di tendenza applicata al grafico di dispersione ed adattata alle medie del' out mostra invece un andamento decrescente della media (Fig.20). Tabella XIX: Rlszltati dell'analisi della varianza per misure ripetute (ANOVA) per l'outcome di risposta se condaria " Emotion". Source ofvariation SS df Between 18230.9 5 Whitin t1462.7 18 time 1632.4 res 9830.3 MS F J 544.1 0.83 15 6s5.3 Figura 20: Rappresentazione grafica delle medie dell'indicatore "Emotion" verso osservazione e della linea di tendenza adattata ai punti. Emotion (media di 6 soggetti): prima dell'intervento e dopo 3, 6, e 9 mesi 150.0 o 140.0 30.0 o o I tr ul 1 20.0 O 110.0 o 100.0 0369 Mesi 50 i mesí di In tabella XX sono riportati i risultati del'analisi della varianza per I'outcome di risposta secondaria Mental health non statisticamente significativi. La linea di tendenza applicata al grafico di dispersione ed adattata alle medie del' out come non mostra invece un andamento crescente della media (Fig.21). Tabella XX:. Risultati dell'analisi della varianza per misure ripetute (ANOVA) per I'outcome dí risposta secondaria " Mental He alth ". Source of variation SS df Between $6A 5 Whitin t212 18 time 165.3 res t106.7 MS F' 3 55.1 0.75 l5 73.8 Figura 2l: Rappresentazione grafica delle medie dell'indicatore "Mental Health" verso í mesi di osservazione e della linea di tendenza adattata ai puntì. Mental Health (media di 6 soggetti): prima dell'intervento e dopo 3,6, e 9 mesi 120.O a 115.0 =oo J. - (ú 110.0 t a o = 105.0 c 100.0 0369 Mesi 51" DISCUSSIOI\E E CONCLUSIONI I risultati del nostro studio hanno confermato una riduzione delle medie statisticamente significativa del Roland Disability Index (RDI) a distanza di 9 mesi dall'intervento che rappresenta I' indi catore della ri spo sta primaria. Tutti gli indicatori della risposta secondaria non sono risultati invece statisticamente significativi. Tuttavia nella rappresentazione grafica sia del Disability Point che del Disability Score indicatori del Questionario CPG, la linea di tendenza nel tempo di questi indicatori adallata ai 4 punti corrispondenti alle nostre osservazioni ha mostrato un miglioramento della disabilità- Si potrebbe ipotizzarc che se il campione avesse avuto una numerosità maggiore probabilmente entrambi questi indicatori awebbero prodotto dei dati statisticamente significativi. L'analisi dell' Oswestry Disability Index invece non è risultato statisticamente significativo così come la rappresentazione grafica della linea di tendenza non ha aggiunto informazioni. Nel nostro studio la media iniziale del RDI nei sei soggetti era 10.5, mentre quella dell'ODI era corrispondente ad una disabilità minima. GDa) I9Yo Gli Autori sia del Roland Disability Questioinairre che del Oswestry Disability Index (ODI) raccomandano I'impiego del'ODI in pazienti con una disabilità severa mentre la valutazione del RDQ è raccomandata in quei soggetti la cui disabilità è minore (Roland e Fairbank 2000). Per quanto riguarda il "dolore fisico", una delle 8 sottoscale del questionario SF36, la linea di tendenza mostra un riduzione del dolore. Tuttavia anche in questo caso dall'analisi della vattanza non sono emersi dati statisticamente significativi. Perciò il miglioramento della disabilità analizzato con il RDI non può essere imputato unicamente alla riduzione del dolore. Diversi studi sono stati condotli per valutare gli effetti delia mobilizzazione sulla riduzione del dolore e la mobilità della colonna vertebrale e c'è discordanza per quanto riguarda gli effetti sulla mobilità mentre c'è accordo sulla riduzione del dolore. Sia Powers e colleghi (2003) che precedentemente McCollan e Benson (1993) studiando i movimenti di flesso-estensione della colorrna lombare dopo manipolazione postero-anteriore hanno trovato un aumento dei gradi significativo. Nel nostro studio il di estensione della colonna vertebrale statisticamente recupero della disabilità oltre che dalla riduzione del dolore potrebbe essere stata condizionata dal miglioramento nei movimenti colonna vertebrale e ciò avrebbe teso possibile il 52 di flesso-estensione della recupero delle normali attività quotidiane che sono state indagate attraverso la compilazione del RDQ. Ciò trova conferma anche nell'andarnento della linea di tendenza dell'indicatore "Ruolo e Stato fisico", sempre appafenente al Questionario SF36 che indica la capacità o meno di svolgere le normali attività quotidiane come camminare, salire le scale oppure la movirnentazione dei carichi. Gli studi condotti finora hanno indagato sopratlutto f impiego della mob ilizzazione postero- anteriore in pazienti con lombalgia acuta e i benefici in un breve arco di tempo. Nel nostro studio i soggefti invece sono stati osservati ripetutamente abbastanza lungo, periodo in un arco di tempo di tempo in cui non sono stati sottoposti ad altri tipi di terapia, perciò non è possibile un confronto con i dati presenti in letteratura ed anche perché in molti studi clinici la mobilizzazione postero-anteriore è stata quasi sempre associata ad altre terapie riabilitative e quasi mai distinta dalla manipolazione vertebrale. lnoltre i risultati non statisticamente significativi degli indicatori di risposta secondaria potrebbero riflettere un altro problema correlato al "recall bias", che in questa situazione riguarda la limitata capacità di riportare alla memoria e quindi quantificare settimane precedenti. Infatti tutti e tre Health Survey Questionnaire e il i il grado di lombalgia e di disabilità delle questionari (Oswestry Disability Questionnaire, SF-36 Chronic Pain Grade Questionnaire) relativi agli indicatori di risposta secondaria indagano un periodo di tempo precedente di 4 settimane per cui i soggetti potrebbero risposto in maniera non del tutto corrispondente al vero. In futuro, nel caso di un ulteriore studio sarebbe utile quantificare la possibiiità di movirnenti del rachide lombare (flesso-estensione, rotazione ed inclinazione laterale) prima della seduta fisioterapica e anche dopo per poter apprezzare w eventuale miglioramento di questi movimenti e poi valutare il mantenimento dei risultati nel tempo. In questo modo si potrebbe comprendere se il miglioramento della disabilità può essere imputabile ad una diminuzione della rigidità lornbare ai movimenti oltre che ad una riduzione della sintomatologia dolorosa. Si dovrebbero inoltre includere nel1o studio anche delle lavoratrici per poter valutare gli effetti e I'eventuali differenze nei due sessi oltre che aumentare la numerosità campionaria. Dowebbe essere inoltre modificato il un disegno sperimentale, disegno dello studio, inserendo un gruppo di controllo quindi come in vi sarebbe almeno un gruppo che sarebbe sottoposto (gruppo di intervento) ed un gruppo che non 1o riceverebbe (gruppo di controllo). 53 al trattamento Si può quindi concludere che la tecnica tútlizzata nel nostro studio a cui sono stati sottoposti i 6 soggetti è risultata utile nel migliorarne la condizione di disabilità e quindi ha permesso loro di poter continuare le loro normali attività quotidiane ed anche l'attività lavorativa- quei casi di lombalgia cronica sia euesto intervento fisioterapìco potrebbe essere impiegato in aspecifica cosi come in caso di interessamento dei dischi intervertebrali, in modo tale da contenere la sintomatologia dolorosa e con un'immediata riduzione del dolore e quindi la possibilità di una rapida ripresa delle proprie attività, compresa quella lavorativa. Inoltre a differenza delle altre terapie fisiche riabilitative caratterrzzale da tempi molto più lunghi di somministrazione e quindi anche molto spesso di assenza dal luogo di lavoro, la tecnica proposta nel nostro studio grazie alla breve durata (2 sedute a distanza di 4-5 giorni) ed alla non invasività dowebbe essere cnafrenzzata un alta compliance dei pazienti che non dovrebbe ridursi nel tempo come ar.viene invece per molte altre terapie caratterizzate da numerose sedute che spesso vengono abbandonate dai pazienti oltre che a catisa degli alti costi. Il trattamento proposto potrebbe quindi essere non solo più efficace ma anche più effrciente delle terapie oggi disponibili. Pertanto, I'applicazione di questa tecnica potrebbe consentire una consistente riduzione delle assenze dallavoro e dei costi sociali del mal di schiena. pertanto in uno studio clinico futuro per la validazione del metodo, si potrebbe misurare !, anpiezza dei movimenti di flesso-estensione dei rachide lombare prima e dopo oltre alla raccolta delle misure tramite questionari 54 il trattamento BIBLIOGRAFIA Andersson GB. The epidemiology of spinal disorders. In Frymoyer J'W (ed) The Adult Spine: Principles and Practic e, pp93-I41. Philadelphia: Lippincott-Raven, 7997 . Andersson GB. Epidemiological features of chronic low-back pain . Lancet 1999;354:581-5. 'Williams Atkinson JH, Slater MA, RA et al. A placebo-controlled randomized clinical trial of nortriptyline for chronic low back pain. Pain 1998; I6: 287 -296. Atkinson JH, Slater MA, Wahlgren DR et al. Effects of noradrenergic and serotonergic antidepressants on chronic low back pain intensity. Pain 1999;83:137-145. 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Si stima infatti che che la percentuale di soggetti Il mal di schiena asintomatici è pari a:25-50Yo dei casi di erniazione del disco lombare; 25-70% dei casi di degenerazione del disco lombare; 10% dei casi di alterazioni dei piatti vertebrali; 14-33 % dei casi di fissurazione dell'anello fibroso intervertebrale [Canagee 2005]. D'altra parte, il dolore potrebbe avere origine da altre strutture anatomiche appartenenti alla colonna vertebrale, quali: corpo vertebrale, ligamento longitudinale anteriore, ligamento longitudinale posteriore, ligamento sopraspinoso, articolazione zigo-apofisaria e, infine, muscolatura dorsale e lombare. In circa l'85yo dei pazienti, il dolore potrebbe non essere atkibuibile ad una patologia o ad un danno neurologico [Burton 2005]. Il mal di schiena è un problema che colpisce tutte le età e tutte le classi sociali. Nei paesi industrializzati, la prevalenzanel corso della vita è stimata intorno al60-7ÙVo, aumentando dall'infanzia all'adolescenza fBalague 1999] e con picchi tra i 35 ed i 55 anni di eta (nel periodo di un anno la prevalenza è attorno al 1545%) fAndersson 1997]. Il mal di schiena è una frequente affezione trattata a livello di cure primarie e una delle più comuni cause di inabilità nelle società occidentali [Waddell 2002; Andersson 1999]. Il problema del "rischio" è scarsamente compreso ed insufFrcientemente documentato. Il più forte indicatore di rischio per un nuovo episodio di mal di schiena è l'avere avuto un attacco in precedenza. Oltre a questo, i fattori di rischio più frequentemente riportati sono: lo sforzo fisico pesante, la torsione del tronco, piegarsi spesso, sollevar pesi frequentemente, trascinare e spingere, i lavori ripetitivi, le posture statiche e le vibrazioni. Importanti sono inoltre gli indicatori di rischio di tipo "psicosociale" quali la depressione, le convinzioni personali, f insoddisfazione per il proprio lavoro e lo stress lavorativo. Ad esempio, nel campione di 5000 lavoratori veneti, i determinanti del mal di schiena erano: le posture lavorative stancanti o dolorose e la movimentazione manuale dei carichi per >25Yo del tempo di lavoro (rischio attribuibile : 48.7oA\ lo stress e l'ansia lavoro-correlata (rischio attribuibile 32.3%); alhi aspetti sfavorevoli del lavoro (rischio attribuibile : I4.7Yo). La classificazione del mal di schiena in acuto e cronico, pur conveniente dal punto di vista clinico, non riflette a pieno la modalità di presentazione del mal di schiena nella popolazione. Un recente studio mostra che il mal di schiena si manifesta come un disordinato alternarsi di periodi sintomatici con periodi meno fastidiosi (sebbene per alcuni individui i sintomi e l'associata invalidità possano diventare persistenti) [Burton 2005]. Circa i 2/3 delle persone colpite hanno una elevata probabilità di avere un altro attacco di dolore entro circa 12 mesi [Hestbaek 2003]. Questo fatto comporta difficoltà d'interpretazione quando si considera il problema della prevenzione [Vet 2402). 63 Tenendo conto dell'epidemiologia del mal di schiena, la prevenzione primaria (del primo attacco) e la prevenzione secondaria (diagnosi precoce) è di fatto impraticabile. L'unica possibile è la prevenzione terziaria, cioè un trattamento in grado di prevenire la ricorrenza degli attacchi e I'invalidità lavorativa, e migliorare la qualità della vita. È fondamentale quindi che questo trattamento sia efficace. Varie rassegne di letteratura condotte da Cochrane Collaboration, pubblicate da Burton [2005], hanno mostrato che: o . l'esercizio fisico è raccomandato per prevenire il mal di schiena. Inoltre, può essere utile per evitare che il mal di schiena si cronicizzi e per prevenire, quindi, il ripetersi di assenze iavorative; gli interventi tradizionali di informazionelformazione (sui biomeccanismi, sulle tecniche per sollevare, sulle posture ottimali, ecc.) non sono raccomandati per la prevenzione de1 mal di schiena Tuttavia, questi messaggi dovrebbero essere integrati all'interno di un intervento più ampio; cinture/sostegni lombari non sono raccomandati per le prevenzione del mal di schiena; né suolette né scarpe ortopediche sono consigliate per ia prevenzione del mal di schiena; non ci sono prove sufficientemente coerenti sul fatto che interventi ergonomici di tipo tecnico, da soli, riescano a diminuire laprevalenzaola gravità del mal di schiena. C'è qualche prova sul fatto che un programma di questo tipo sia efficace in presenza di interventi di tipo orgatizzativo con il coinvolgimento dei lavoratori; . non ci sono prove suffrcientemente coerenti sui fatto che interventi ergonomici di tipo orgatizzatívo riescano a prevenire il mal di schiena, sebbene tali intewenti potrebbero, in linea di principio, aumentare l'efficacia di interventi ergonomici di tipo tecnico; c interventi multi-disciplinari e multi-modali (alcuni dei quali includevano una componente di ergonomia fisica) possono avere un effetto positivo per alcuni (non tutti) aspetti del mal di schiena. Tuttavia, non vi è effetto positivo con progrÍunmi non intensivi (meno di 100 ore). Anche se un intervento multi-dimensionale può essere raccomandato per ridurre alcuni aspetti del mal di schiena, non è possibile raccomandare né le modalità di trattamento né il peso reciproco delle stesse. L'entità dell'effetto può essere modesto; . è raccomandabile una temporanea modifica delle mansioni lavorative (incluso adattamenti ergonomici del posto di lavoro), per ridurre la durata di assenza dal lavoro nei soggetti con mal di schiena. Più recenti rassegne condotte da Cochrane Collaboration hanno indicato che: r o . . . . la terapia manipolativa della colonna vertebrale non è più efficace del trattamento standard nei pazienti con dolore lombo-sacrale acuto o cronico [Assendelft 2004]; il massaggio può migliorare il dolore lombo-sacrale aspecifico sub-acuto e cronico, particolarmente se associato all'esercizio fisico e alf informazione. L'agopuntura-rnassaggio è più efficace del massaggio classico, ma questa evidenza ha bisogno di conferme [Furlan 2008]; i risultati degli studi disponibili in gruppi misti di pazíenti (acuti, sub-acuti e cronici con mal di schiena con e senza sciatica) indicano costantemente che la trazione della colonna vertebrale continua o discontinuaz come singolo trattamento per il mal di schiena non è efFrcace [Clarke 20071. Razionale e quesito scientifico La tecnica fìsioterapia P. Barial è diversa dalla manipolazione fAssendelft 20041, dalla back school [Heymans 20047, e dalla fisioterapia tradizionale [Meade 1992). La pratica e la teoria di questa tecnica, 64 assieme ai risultati preliminari di riferito miglioramenti in pazienti con mal di schiena acuto subacuto e cronico, trattati senza beneficio con altre tecniche, supporta I'ipotesi che questa tecnica potrebbe essere superiore alle tecniche convenzionali nel ridurre il numero di giorni con dolore e il grado di inabilità dovuto al mal da schiena. Non ci sono, tuttavia, dati sul miglioramento del mal di schiena nel lungo periodo. Rilevanza clinica del quesito In un campione di circa 5000 lavoratori della Regione Veneto, 909 soggetti riferivano mal di schiena, una prevalenza di 11 .8% [Mastrangelo 2008]. La prevalenza ditale malattia è ancora pitr alta tra infermieri, operai dell'industria pesante, bancari, agricoltori, camionisti, e altri. Il trattamento P. Barial è di breve durata, con risposta rapida, poco costoso, non invasivo e potrebbe essere non solo più effrcace ma anche più efficiente delle terapie oggi disponibili. Pertanto, l'applicazione di questa tecnica potrebbe consentire una consistente riduzione delle assenze dal lavoro e dei costi sociali del mal di schiena. OBIETTIVI L'obiettivo dello studio è di verificare che ii trattamento "P. Barial" dei pazienti affetti da mal di schiena migliora la disabilità a tre e a 12 mesi dal traffamento rispetto ai risultati conseguibili con un trattamento standard. Variabili di risposta sperimentale La prima misura di risposta primaria è il grado di inabilità, che sarà misurato usando il questionario di Roland Moris nella versione italiana validata fPadua 20A2].Il questionario richiede ai pazienti di indicare il numero di specifiche attività o funzioni limitate dal mal di schiena [Deyo 1997;Patick 1995], (per esempio, uscire di casa meno spesso, camminare più lentamente del normale, non fare gli usuali lavori domestici). Ii questionario è progettato per essere auto compilato ed ha una buona validità fBeurskens 19961; nella versione italiana il valore di alfa di cronbach è pari a 0.82 [Padua 20021. La seconda misura di risposta primaria è il numero di giorni con dolore nel1e precedenti quattro settimane [Von Korff 1992] (gli eventi di un periodo di quattro settimane sono facilmente richiamate alla memoria), senza riferimento all'intensità del dolore o al grado di inabilità coesistente [Von Korff 1992;YonKorff 19931. Le prima misura di risposta secondaria è la qualità della vita che sarà misurata con "questionario ridotto SF36" [Ware 1996]. Altre misure di risposta secondaria saranno dolore ed inabilità usando la scala di Von Korff [Von Korff 1992] e la scala "Oswestry Disability Index" [Ware 1996]; DISEGI\O DELLO STUDIO Tipo di studio Sperimentale : trial clinico rundomizzato contro llato. Tipo di confronto Confronto di superiorità della terapia innovativa rispetto allo standard. 65 Criteri di random izzazione L'arruolamento dei soggetti awerrà tra i soggetti eleggibili (vedi criteri di selezione dei pazienti) che lavorano presso alcune aziende del Veneto. Queste azìende saranno informate sulle finalità e le modalità. di conduzione dello studio, saranno invitate a collaborare e a fornire un esplicito consenso- Il reclutamento dei pazienti con mal di schiena cronico sarà efFetluato dal medico competente dell'azienda durante Ie visite di sorveglianza sanitaria, fino a raggiungere un numero di 124 soggetti. Ai soggetti eleggibili verrà richiesto il consenso informato di adesione al trial clinico. I soggetti che accettano di entrare nello studio verranno assegnati al gruppo di trattamento o al gruppo di controllo mediante metodi casuali (randomizzazione). L'assegnazione verrà comunicata per telefono al medico del lavoro. Grado di mascheramento tipo di trattamento non permette di svolgere un mascheramento del paziente e del fisioterapista, tuttavia verrà garantito il mascheramento del ricercatore addetto all'analisi statistica cui sarà fornito un file con un codice per il tipo di trattamento. Si esclude un possibile "obseryer bias" per il fatto che I'efficacia della terapia verrà valutata attraverso questionari compilati dagli stessi pazienti. 11 Descrizione della terapia La metodologia proposta da Pierre Barial prevede I'utilizzo di una sequenza di manipolazioni vertebrali al fine di ripristinare una condizione fisiologica e funzionale del rachide. Tale intervento, mirando al raggiungimento di una condizione di assialità della struttura scheletric4 può essere utilizzata in hrtti quei casi clinici ove, a causa delle attività quotidiane o per I'instaurarsi di paramorf,rsmi e dimorfisrni, venga meno questa stessa condizione. In particolare questo protocollo riabilitativo si è rilevato molto indicato nel trattamento di scoliosi e, soprattutto, di ernie discali mediali e paramediali. In quest'ultimo caso, infatti, è sufficiente che il paziente si sottoponga a due sedute affinché scompaia sia la sintomatologia dolorosa, locale ed irradiata, sia il formicolio riferito dal soggetto nell'area innervata dal nervo corrispondente alla radice nervosa offesa dall'ernia. È da evidenziare che questo metodo, diversamente dai protocolli normalmente previsti per queste disfunzioni, ha ottenuto un'elevata percentuale di successo, una rapidità d'azione senza sottoporre il paziente a percezioni dolorose, essendo questo metodo non invasivo. In caso, invece, di ernie foraminali, intraforaminali, extaforaminali o preforaminali la tecnica manipolativa ha dimostrato una minor percentuale di successo. Il protocollo P. Barial prevede un massimo di due sedute manipolative per paziente, della durata di circa 30 minuti I'una. I due incontri sono distanziati di 3-4 giorni, in modo tale da permettere all'organismo di adattarsi alla nuova condizione posturale, eliminando eventuali contratture muscolari o infiammazioni. La strumentazione necessaria all'adempimento della tecnica consiste in un lettino da chiropratico, snodato a livello lombare, dorsale e cervicale; tale tipologia di supporto consente di lavorare in modo indipendente sui diversi tratti della colonna vertebrale. A differenza delle alhe metodiche manipolative, riscontrabili in letteratura, è da sottolineare che in questa tipologia di intervento il paziente non viene mai invitato a spogliarsi, al fine di rispettare la sua privacy e di mettere lo stesso in una condizione psicologica di tranquillità. La seduta si compone di due parti: nella prima parte, attraverso I'utilizzo di test, si indaga la postura del paziente, ed in particolare il posizionamento del bacino e delle singole vertebre, mentre nella secondaparte, 66 in base ai dati ottenutì, vengono eseguite delle manipolazioni al f:ne di ripristinare un corretto allineamento delle vertebre stesse. In primis, attraverso uno specifico test, viene valutato I'atteggiamento del bacino, che nella maggior parte dei casi si rivela asimmekico, ruotato in modo omolaterale. A tale alterazione consegue una dissimmetria degli arti inferiori, con conseguente alterazione sia dell'appoggio plantare sia e della possibilità di carico. Questa prima condizione diSmorfica può essere facilmente trattata atkaverso I'utilizzo di questa metodica di lavoro, che attraverso una specifica manovra, è in grado di ripristinare una condizione fisiologica della struttura anatomica considerata. Successivamente la metodica P. Barial prevede I'esecuzione di una serie di test, specifici per ogni vertebta, che rivelano in senso caudo-craniale la postura vertebrale. Attraverso questa indagine si possono dedume le posizioni, le traslazioni, le rotazioni delle singole vertebre ed il rapporto reciproco esistente tra due segmenti ossei. Conoscendo la disposizione di ogni singolo metamero si è in grado di acquisire informazioni relative alla morfologia e I'eventuale situazione patologica a carico del disco intervertebrale, come ad esempio situazioni di protrusioni, ernie o schiacciamenti. Sulla base delle informazioni ottenute si è in grado di agire attraverso adeguate manovre per ripristinare il corretto allineamento vertebrale. L'ultima manovra proposta da questo metodo manipolativo consiste in una tecnica artieolatoria volta al ripristino della normale mobilità dell'articolazione sacro iliaca. Il soggetto tra una fase e l'altra della manipolazione viene invitato a deambulare al fine di favorire il riassestamento della struttura. Vengono, inoltre, fatti eseguire al paziente sia degli esercizi atti all'allungamento di tutta la catena cinematica posteriore, sia atti a favorire la capacità di carico su una struttura essenzialmente diversa dalla precedente. La seconda seduta manipolativa, di conhollo, viene svolta al fine di intervenire nel caso in cui si verifichino degli spostamenti vertebrali conseguenti ad un compenso muscolare, dovuto al precedente intervento. I quadri clinici in cui è controindicato I'utilizzo di questo protocollo di lavoro sono: gravi casi di osteoporosi, stati di gravidanza oltre il quarto mese, tumori ossei. Terapia gruppo di controllo I soggetti assegnati al gruppo di controllo saranno inviati ad uno stesso Medico Fisiatra che prescriverà lale terapia/e standard contro il mal di schiena. Trattamenti concomitanti ammessi La terapia concomitante consentita sarà I'utilizzo di antiinfiammatori non steroidei. Tasso atteso di reclutamento Si prevede di reclutare circa 5 pazientiper settimana. Durata attesa reclutamento La finestra temporale entro cui verrà fatto il reclutamento è di tre mesi. Tempi di osservazione Le misure saranno condotte all'inizio dello studio (al momento del reclutamento); a tre mesi, ed un anno dal trattamento, inviando al domicilio dei soggetti questionari postali, con due spedizioni ai nonrispondenti, e infine con sollecito telefonico in caso di non risposta. 67 Procedure di rilevazione delle misure di efficacia e sicurezzz domicilio i questionari con la busta inditizzatae affrancata. Sono previsti due solleciti postali e un sollecito telefonico. I soggetti saranno contattati a3 e L2 mesi inviando a CRITERI DI SELE,ZIONE DEI PAZ.IEI{TI I pazienti con mal di schiena cronico o recidivante saranno reclutati in occasione delle visite di sorveglianza sanitaria dei lavoratori provenienti dalle fabbriche. Nella selezione dei pazienti saranno usati i seguenti criteri di inclusione ed esclusione (vedi sotto). Criteri di inclusione Al momento della sorveglianza sanitaria, i pazienti dovrebbero avere: . o . . o un'anamnesi di mal di schiena da più di tre mesi (per escludere i primi episodi); un livello attuaie (al momento della sorveglianza sanitada) di inabilità pari o superiore a 4 secondo "Roland disability scale"; mal di schiena attuale (al momento della sorveglianza sanitaria) comparso da tre o più settimane (per escludere le recidive di breve durata); modalità di diagnosi (seif-reported, o diagnosi medica); recente studio di immagini (circa 1 anno) della coionna lombare e sacrale. Criteri di esclusione Pazienti con: . o o o o . precedente esperienza della tecnica "P. Barial"; età inferiore a 18 e superiore a 65 anni (che potrebbero soffrire di mal di schiena dovuto verosimilmente a gravi malattie della colonna vertebrale); segni clinici di grave malattia della colonna vertebrale (fratture, malattie infettive, tumori); controversie iegali e medico-legali in corso; anarnnesi di psicosi o di abuso alcolico di notevole grado (conseguente difficoltà nella compilazione dei questionari) gravidanza. DIMEI\SIONE, DEL CAMPIONE La misura di risposta primaria su cui viene calcolata la numerosità campionaria è il grado di inabilità, misurato usando il questionario di Roland Morris. Pain Working Group" del Medical Research Council ha def,rnito come cambiamento clinicamente importante una riduzione di2.5 punti sulla scala di inabilità del questionario Roland Morris. Tale risultato si ottiene con un trattamento intenso che combina I'esercizio fisico con I'applicazione di parecchie Il "Back manipolazioni della colonna vertebrale IUK BEAM Trial Team 2004; Brearley 2003]. Nel contesto di interventi meno intensivi (poche manipolazioni) si assume un come clinicamente rilevante un cambiamento di 1.5-2.5 punti. Pertanto, assumendo che: 6g . . . la terapia standard riduca di 1 punto l'inabilità sulla scala di Roland Morris [Little 2008] mentre la nuova terapia "P. Barial" la ricluca di 3 punti; la deviazione standard è pari a 4 come in un precedente studio [UK BEAM Trial Team 2A04; Klaber-Moffatt 19941; l'errore di primo tipo sia pari o,:0.01 e la potenza dello studio pari a80oA [Day 19S9]; allora vengono richiesti 46pazierúi in ogni gruppo (vedi formule sottostanti). n: t (z.ste(r +- 0.84 r) >4 t' =46 lnoltre, supponendo che la perdita dei soggetti al follow-up sia del syo, il numero di soggetti da reclutare sarà di 49 in ogni gruppo. Tenendo conto della "fabbrica" come effetto cluster, si introduce un fattore di inflazione pari a 1.20 che porta la numerosità a 59 pazienti in ogni gruppo. lnfine, ipotizzando I'utilizzo del test di Mann Whitney (test non parametrico adatto ad una variabile ordinale), che ha una potenza del95% rispetto ad un test parametrico, si recluteranno 62 pazienti per gruppo. Ai\ALISI STATISTICA Sarà calcolata la differenze dei punteggi dell'inabilità secondo Roland Morris prima e dopo il trattamento gruppo sia nel di controllo (Ap") che nel gruppo di intervento (A pn).Verrà usato il test statistico a due code per verificare l'ipotesi altemativa (H1) Ap"lA p, rispetto all'ipotesi nulla (H6) AF":A p1. Allo stesso modo verrà verificata l'uguaglianza tra le differenze del numero di giorni con dolore nelle precedenti quattro settimane a tre mesi e a 12 mesi dal trattamento, sempre con un test t a due code. Altre verifiche di ipotesi verranno applicate per analizzare gli outcome secondari: qualità della vita misurata con questionario ridotto SF36; dolore ed inabilità usando la scala di Von Korff; e la scala Oswestry Disability Index. Poiché si utilizzeranno confronti multipli per più verifiche di ipotesi si potrebbe incorre all' "inflazione dell'errore alfa" . Si è quindi deciso quindi diutllizzare la correzione di Bonferroni accettando per ogni confronto un livello di probabilità di errore alfa pari a: p= 0,05 n"confronti ' 0.0s :0.01. 5 L'analisi verrà effettuata secondo intention to treat. CONSEI\SO INFORMATO Le modalità previste per invitare il paziente a partecipare allo studio prevedono un valido consenso : informato. E prevista una scheda di informazione per il medico curante. Viene riportata la definizione degli 69 eventi awersi attesi. È espressa-ente previsto che si dia un tempo adeguato per valutare da parte del paziente se partecipare o no allo studio. Le informazioni fornite nella scheda di consenso sono espresse in termini accessibili. paziente potrà fare riferimento per chiarimenti in tutto il corso dello studio è: Dott. Mariagrazia Diana (riferimento telefonico 328 - 40 -36 404), del Dipartimento di Medicina Ambientale Il medico cui il - e Sanità Pubblìca, Università di Padova. Le informazioni contenute nella scheda per il paziente riguardano: o . . . o . o "o obiettivi delio studio; benefici attesi per il paziente e/o per altri soggetti; rischi e disagi a breve e lungo termine che si possono ragionevolmente prevedere; disegno dello studio con l'indicazione dell'eventuale trattamento di confronto; cure altemative disponibili; impegni assunti dalpaziente in termini di accertamenti durante il follow-up; durata prevista della partecipazione allo studio; modalità relative alla riservatezza dei dali; procedure di risarcimento in caso di danni derivanti dalla partecipazione allo studio. Tutti i pazienfi arruolati nello studio svolgono un'attività lavorativa; si assume pertanto che siano soggetti in grado di fornire un valido consenso. AIjTRIASPETTI Viene allegata la scheda raccolta dati (Case Report Form) Vengono specificati i finanziamenti necessari per la copertura delle spese relative al completamento dello studio Viene indicata una copertura assicurativa adeguata BIBLIOGRAFIA Andersson G. Epidemiological features of chronic low-back pain. Lancet1999;354:581-5. Andersson GBJ. The Epidemiology of Spinal Disorders.In Frymoyer JW (ed.) The Adult Spine: Principles and Practice. Philadelphia: Lippincott-Raven, 1997, pp. 93-1 4l . Assendelft W, Morton S, Yu E, Suttorp M, Shekelle PG. Spinal manipulative therapy for low-back pain. Cochrane Database Syst Rev 2 004 ; ( 1 ) : CD000447. Balague F, Troussier B, Salminen JJ. Non-specific low back pain in children and adolescents: risk factors. Eur Spine I 1999;8: 429438 Beurskens A, deVet H, Koke A. 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La tecnica praticata dal fisioterapista Pierre Barial è diversa dalla fisioterapia tradizionale. Risultati preliminari hanno mostrato che questa tecnica potrebbe essere superiore alle tecniche tradizionali nel ridurre il dolore e il grado di inabilità dovuto al mal da schiena. Non ci sono, tuttavia, dati sul miglioramento del mal di schiena nel lungo periodo. È necessario, quindi, verificare che il trattamento praticato da Piene Barial è superiore al trattamento tradizionale nel migliorare la disabilità a 3,6, e 9 mesi dall'inizio del trattamento. Chiediamo il Suo consenso a partecipare allo studio. A distanza di 3, 6 e 9 mesi dal kattamento, saranno inviati al Suo domicilio dei questionari per conoscere le condizioni cliniche riguardo al mal di schiena e alla qualità della vita. Le chiediamo di compilare i questionari e di rispedirli usando la busta già indirizzata e affrancata, che sarà inviata unitamente ai questionari.La durata prevista dello studio è di 9 mesi. Per ogni problema si potrà rivolgere al Prof. Giuseppe Mastrangelo, Laboratorio di Epidemiologia Occupazionale, Dipartimento di Medicina Ambientale e Sanità Pubblica, Università di Padova, telefono: 049 -B2l 2543. Non si possono ragionevolmente prevedere dei rischi e disagi a breve o lungo termine. Tuttavia è stata stipulata una assicurazione con un Istituto Assicuratore per il risarcimento di danni attribuibili al trattamento innovativo. Le garantiamo che il Suo nome e cognome non compariranno in nessun documento e che saranno trattati con la risewatezzaprevista dalla attuale normativa. Laringrazio per la cortese attenzione. Cordiali saluti, Prof. Giuseppe Mastrangelo Dipartimento di Medicina Ambientale e Sanità Pubblica, Università di Padova 73 i suoi dati Allegato C Informativa ex aÉ. 13 del D.Lgs. 19612003 e manifestazione del consenso al trattamento dei dati personali nell'ambito della sperimentazione clinica Titolari del trattamento e relative linalità Il Centro di sperimentazione (Laboratorio di Epidemiologia Occupazionale, Dipartimento di Medicina Ambientale e Sanità Pubblica, Sezione di Medicina del Lavoro, Università di Padova) che ha organizzato 1o studio che Le è stato descritto, in accordo alle responsabilità previste dalle norme della buona pratica clinica (D.Lgs. 21112003), tratteranno i Suoi dati personali, in particolare quelli sulla salute e altri dati relativi ai Suoi stili di vita, soltanto nella misura in cui sono indispensabili in relazione all'obiettivo dello studio. A tal fine i Suoi dati personali sopra elencati saranno raccolti dal Centro di sperimentazione e non saranno trasmessi ad altre persone o società esteme, garantendo un adeguato livello di protezione dei dati personali raccolti. Natura dei dati Soltanto il medico sperimentatore e i soggetti autonzzali conosceranno riguardano raccolti nel corso dello studio. il Suo nominativo e i dati che La Modalità del trattamento I dati, trattati mediante strumenti anche elethonici, saranno diffusi solo in forma rigorosamente'anonima, ad esempio attraverso pubblicazioni scientifiche, statistiche e convegni scientifici. Soltanto il Cornitato etico della provincia di Padova e le autorità sanitarie italiane potranno conoscere i dati che La riguardano, contenuti anche nella Sua documentazione clinica originale, con modalità tali da garantire la riservatezza della Sua identità. Esercizio dei diritti La informiamo, inoltre, che Lei pohà, in ogni momento, esercitare i diritti di cui all'art. 7 del D.Lgs. - quali ad esempio: accedere ai Suoi dati personali, integrarli, aggiornarli, rettif,rcarli, opporsi al loro trattamento per motivi legittimi, ecc. - rivolgendosi direttamente al Centro di sperimentazione (Prof. Giuseppe Mastangelo, Tel-: 049-821 2543). 196/2003 In ogni momento, inoltre, potrà interrompere, senza fornire alcuna giustificazione, la Sua partecipazione allo studio. In tal caso, non saranno raccolti ulteriori dati personali che La riguardano, ferrna restando l'utilizzazione di quelli eventualmente già raccolti per deterrninare, senza alterarli, i risultati della ricerca. Consenso Io sottoscritta/o (nome e cognome in stampatello) acconsento al trattamento dei miei dati personali per gli scopi della ricerca, nei limiti e con le modalità indicate nell'informativa sopra riportata, fornitami ai sensi dell'art. 13 del D.Lgs. 19612003 Data Firma leggibiie dell'interessato 74 Allegato D . STUDIO BACKPAIN/09 Nome Cognome Data di Nascita Dichiaro di aver letto e compreso il documento informativo relativo al summenzionato studio. Ho ricel'uto spiegazioni in merito allo studio, ho avuto l'opportunità di chiedere informazioni e tempo sufficiente per decidere se accettare di partecipare. Mi è stato indicato a chi rivolgermi in caso di ulteriori domande. Acconsento a partecipare allo studio clinico "before and after" in lavoratori con mal di schiena cronico persistente per valutare l'efflrcacia di un trattamento fisioterapico SIn NOn Firma del paziente Data Ho fornito al paziente informazioni esaustive su tutti gli aspetti dello studio Firma del Medico Data 75 Allegato E Italian version of the Roland Disability Questionnaire SI NO 2. Cambio frequentemente posizione per trovare e mantenere una posizione comoda per la mia schiena SI NO 3. Per il mio dolore alla schiena io cammino più lentamente che al solito SI NO SI NO SI NO SI NO SI NO SI NO SI NO SI NO I l. Per il mio dolore alla schiena evito di piegarmi o di inginocchiarsi SI NO 12.Per il mio dolore alla schiena trovo difficoltà nell'alzarmi da una sedia SI NO 13. Ho dolore alla schiena quasi sempre SI NO 14. Ho difiicoltà nel girarmi nel letto SI NO 1. Per 4. Per il mio dolore alla mia schiena rimango la maggior parte del tempo a casa il mio dolore alla schiena io non faccio alcun lavoro che normalmente facevo per la casa 5. Per il mio dolore alla schiena io uso 6. Per il corrimano per salire le scale il mio dolore alla schiena io mi stendo per riposare più spesso 7. Per il mio dolore alla schiena <ievo appoggiarmi a qualcosa per alzwmi da una poltrona 8. Per il mio dolore alla schiena io cerco di far fare le cose ad altri per me 9. Io mi vesto più lentamente per il dolore alla schiena 10. Per il mio dolore alla schiena riesco a stare in piedi solo per breve tempo 15. Per il mio dolore alla schiena ho uno scarso appetito SI NO 16. Per il mio dolore alla schiena faccio fatica a mettere le calze SI NO 17. Per il mio dolore alla schiena posso percorrere a piedi solo brevi distanze SI NO 18. Per il mio dolore alla schiena dormo meno SI NO 19. Per il mio dolore alla schiena posso vestirmi solo con I'aiuto di qualcuno SI NO SI NO SI NO SI NO 23.Per il mio dolore alla schiena salgo le scale più lentamente del normale SI NO 24.Per il mio dolore alla schiena rimango a letto quasi tutto il tempo SI NO 20. Per il mio dolore alla schiena resto seduto per gran parte della giornata 21 . Per il mio dolore alla schiena sono costretto ad evitare lavori domestici pesanti 22.Per il mio dolore alla schiena sono più irritabile e di cattivo umore del normale 76 Allegato F Oswestry Disability Index (ODI) Versione 2.0 Nome e Cognome............. Residenza. Data di compilazione Età....... Per favore, Le chiediamo di con'tpilare questo questionario, messo a punto per fornire informazioni su quanto íl Suo male alla schiena e/o alle gambe influisce sulla sua abilità nelle attività di tutti i giorni. Risponda ad ogni segione, scegliendo per ciascuna sezione una sola voce, quella che meglio risponde alla Sua situazione aÍluale. 1 n n n n n - Intensità del dolore Io non ho dolore in questo momento Il dolore è molto leggero in questo momento Il dolore è di media intensità in questo momento Il dolore è piuttosto forte in questo momento Il dolore è molto forte in questo momento 2 - Cara della persona (lavarsi, vestirsi, ecc.) n Posso prendermi cura della mia persona normalmente, senza che questo faccia aumentare il dolore I Posso prendermi cura della mia persona normalmente, ma questo è molto doloroso n La cura della mia persona mi provoca dolore e perciò la eseguo lentamente e con cautela n Ho bisogno di aiuto, ma riesco ad eseguire da solo la maggior parte delle cure della mia persona n Ho bisogno di aiuto tutti i giomi per la maggior parte delle cure delle mia persona n Non riesco a vestirmi da solo, mi lavo con difficoltà e sono obbligato a letto 3 - Sollevamenti n Posso sollevare oggetti pesanti senza che questo faccia aumentare il dolore n Posso sollevare oggetti pesanti, ma questo fa aumentare il dolore n Il dolore mi impedisce di sollevare oggetti pesanti dal pavimento, ma posso maneggiarli se essi sono in posizione favorevole (ad es. su un tavolo) I Il dolore mi impedisce di sollevare oggetti pesanti dal pavimento, ma posso maneggiare oggetti di medio peso se essi sono in posizione favorevole (ad es. su un tavolo) a Posso sollevare solo oggetti molto leggeri n Non posso sollevare o trasportare nulla 4 - Cammino n Il dolore non mi limita n Il dolore mi impedisce n I1 dolore mi impedisce n Il dolore mi impedisce r I nel camminare per qualsiasi distanza di camminare per più di 1.5 km circa di camminare per più di qualche centinaio di metri di camminare per più di 100 m circa Posso camminare solo con bastone, stampelle o altri appoggi (ad es. canadesi) Sono a letto per la maggior parte del tempo e devo appoggiarmi per raggiungere il bagno 5 - Posizione seduta n Posso star seduto su ogni tipo di sedia per tutto il tempo che desidero, senza limitazioni n Posso star seduto solo sulla mia sedia "preferita" per tutto il tempo che desidero , senza limitazioni n Il dolore mi impedisce di stare seduto per più di 1 ora n Il dolore mi impedisce di stare seduto per più di 112 ora n Il dolore mi impedisce di stare seduto per più di 10 minuti r Il dolore mi impedisce completamente di stare seduto 77 6 - Stare in piedi n Posso stare in piedi per tutto il tempo che voglio senza che questo faccia aumentare il dolore n Posso stare in piedi per tutto il tempo che voglio ma questo fa aumentare il dolore r Il dolore mi impedisce di stare in piedi per più di 1 ora n Il dolore mi impedisce di stare in piedi per più di 7/2 orc n Il dolore mi impedisce di stare in piedi per più di 10 minuti r Il dolore mi impedisce completamente di stare in piedi 7 - Dormire n Il mio sonno non è mai disturbato dal dolore n Il mio sonno è occasionalmente disturbato dal dolore n A causa del dolore dormo meno di 6 ore n A causa del dolore dormo meno di 4 ore n A causa del dolore dormo meno di 2 ore n Il dolore mi impedisce completamente di dormire 8 - Attività sessuale (se applicabile) n La mia attività sessuale è normale ed il mio dolore non aumenta in seguito ai rapporti n La mia attività sessuale è normale ma il mio dolore aumenta in seguito ai rapporti n La mia attività sessuale è pressoché normale ma i rapporti mi procurano molto dolore n La mia attività sessuale è molto limitata dal dolore n A causa del dolore la mia attività sessuale è praticamente assente n I1 dolore mi impedisce ogni attività sessuale 9 - Vita sociale I La mia vita sociale è normale ed il mio dolore non aumenta in seguito ad essa aLamiavita sociale è normale ma il mio dolore aumenta in seguito ad essa I Il dolore mi impedisce di partecipare alle attività sociali più faticose (ad es. fare sport, ballare) n Il dolore mi impedisce di uscire molto spesso r A causa del dolore la mia vita sociale si svolge solo in casa n A causa del dolore non ho più vita sociale 10 - Viaggiare n Posso viaggiare ovunque senza che questo faccia aumentare il dolore u Posso viaggiare ovunque ma questo fa aumentare il dolore n Il dolore è forte e limita la durata dei viaggi ad un massimo di 2 ore n Il dolore limita la durata dei viaggi a meno di 1 ora n Il dolore mi limita a viaggi brevi e indispensabili, di meno di 30 minuti n Il dolore mi impedisce di viaggiare, eccetto che per ricevere cure sanitarie 11 - Impiego / Lavori di casa n Le normali attività lavorative o di casa non aumentano il dolore u Le normali attività lavorative o di casa aumentano il dolore, ma io posso eseguirle tutte senza limitazioni n Posso eseguire la maggior parte delle attività lavorative o di casa, ma il dolore mi impedisce di eseguire quelle fisicamente più impegnative (ad es. sollevamenti, passare 1'aspirapolvere) n Il dolore mi permette di fare soltanto lavori leggeri n Il dolore mi impedisce di fare anche lavori leggeri n Il dolore mi impedisce di fare qualsiasi tipo di attività lavorativa o di casa Commenti Punteggio 78 Allegato G SF 36 questionario sulla qualità della vita Nome e cognome 1.In generale, diretrbe che la sua salute Eccellente n Molto buona è: (indichi una casella) Buona Passabile n I n Scadente n 2. Come giudicherebbe, ora la sua salute in generale? Decisamente migliore adesso rispetto ad un anno Un po'migliore adesso rispetto ad un anno Più o meno uguale rispetto ad un anno Un po'peggiore adesso rispetto ad un anno Decisamente peggiore adesso rispetto ad un anno fa fa fa (indichi una casella) tr tr tr fa tr fa n 3. Le seguenti domande riguardano alcune attività' che potrebbe svolgere nel corso di una qualsiasi giornata. La Sua salute La limita attualmente nello svolgimento di queste attività? Se SI, fino a che punto? indichi domanda il numero 1,2.3) Si, mi limita Si, mi limita No, non mi parecchio parzialmente limita per nulla a.Attività' f,rsicamente impegnative, come correre, sollevare oggetti pesanti, praticare sport faticosi b. Attività' di moderato impegno fisico, come spostare un tavolo, usare I'aspirapolvere, giocare a bqcce o fare un giretto in bicicletta. c. Sollevare o portare le borse della spesa d. Salire qualche piano di scale. e. Salire un piano di scale f. Piegarsi, inginocchiarsi o chinarsi. g. Camminare per un chilometro. h. Camminare per qualche centinaia di metri. i. Camminare per circa cento metri. j. Farsi il bagno o vestirsi da soli. 79 1 2 3 1 2 3 I 2 3 2 2 2 2 2 2 2 3 1 1 1 1 1 1 1 3 3 3 3 3 3 4. Nelte ultime 4 settimane, ha riscontrato i seguenti problemi sul lavoro o nelle altre quotidiane a causa della Sua salute fisica? Risponda SI o NO a ciascuna domanda. attività' anda il rl numero indrchr per ognl Comanda a.Haridotto il tempo dedicato al lavoro o ad altre attività' b. Ha reso meno di quanto avrebbe voluto c. Ha dovuto limitare alcuni tipi di lavoro o di altre attività' d. Ha avuto difficoltà' nell'eseguire il lavoro o altre attività' (ad esempio ha fatto piu fatica) I o2 Si No I 2 2 2 2 1 1 1 5. Nelle ultime 4 settimane, ha riscontrato i seguenti problemi sul lavoro o nelle altre quotidiane, a causa del Suo stato emotivo (quale sentirsi depresso o ansioso) ? Risponda SI o NO a ciascuna domanda. attività (indichi per ogni clomanda il nut nerolo2 No Si 2 1 a.Ha ridotto il tempo dedicato al lavoro o ad altre attività' 2 1 b.Ha reso meno di quanto avrebbe voluto 2 1 c.Ha avuto un calo di concentrazione sul lavoro o in altre attività in che misura la Sua salute fisica o il Suo stato emotivo hanno interferito con le normali attività sociali con la famiglia, gli amici, i vicini di casa, i gruppi di cui fa parte ? 6. Nelle ultime 4 settimane Per nulla n Leggermente n Un po' n (indichi una casella) Moltissimo u Molto n 7. Quanto dolore fisico ha provato nelle ultime 4 settimane? Per nulla n Molto lieve n Lieve n Moderato n (indichi una casella) Forte n Molto forte n 8. Nelle ultime 4 settimane in che misura iI dolore I'ha ostacolata nel lavoro che svolge abitualmente (sia in casa sia fuori casa)? Per nulla n Molto poco E Un po' 80 n (indichi una casella) Molto n Moltissimo n 9. Le seguenti domande si riferiscono a come si è sentito nelle ultime 4 settimane. Risponda a ciascuna domanda scegliendo la risposta che più si awicina al Suo caso. Per quanto tempo nelle ultime 4 settimane... indichi un numero per ogni domanda Sempre Molto Una parte Mai Quasi Quasi sempre tempo del mai tempo 2 4 a. Vivace brillante? 1 3 5 6 b. Molto asitato? 1 2 4 3 5 b c. Cosi giù di morale che 2 1 niente avrebbe potuto 3 4 5 6 tirarla su? d. Calmo e sereno? e. Pieno di enereie? f. Scoraesiato e triste? e. Sfinito? 1 2 3 1 2 3 2 2 2 2 3 1 I h. Felice? i. Stanco? 1 1 4 4 4 4 4 4 3 3 3 5 6 5 6 6 6 6 6 5 5 5 5 10. Nelle ultime 4 settimane, per quanto tempo la Sua salute fisica o il Suo stato emotivo hanno interferito nelle Sue attività sociali, in famiglia, con gli amici? Sempre n Quasi sempre (indichi una casella) tr Una parte del tempo n Quasi mai n Mai n 11. Scelga la risposta che meglio descrive quanto siano VBRE o FALSE le seguenti affermazioni. a. Mi pare di inditchr un numero per osni atfbrmazione Non so In gran parte Certamente falso Falso Certamente Vero ln gran parte 1 2 3 I 2 a 1 2 1 2 vero 4 5 J 4 5 a-t 4 5 4 5 ammalarmi un po'più' facilmente degli altri b. La mia salute e' come quella desli altri c. Mi aspetto che la mia salute andrà pessiorando d. Godo di ottima salute a J 81 Allegato H Italian version of the Chronic Pain Grade (CPG) questionnaire Data Nome e Cognome... ... Intensità del dolore 1) Indichi con una crocetta sulla scala graduata rappresentata di seguito (dove "0" corrisponde all'assenza di dolore e "10" al più forte dolore immaginabile), I'intensità del dolore che Lei awerte in questo momento. I 0 2 a J 4 5 6 7 8 9 10 9 l0 2) Nel corso degli ultimi 3 mesi quale è stata l'intensità del Suo peggior dolore? 0 1 2 a J 4 5 6 7 8 3) Indichi con una crocetta sulla scala graduata rappresentata di seguito (dove "0" corrisponde all'assenza di dolore e "10" al piu forte dolore immaginabile), f intensità del dolore che ha awertito, in media, nel corso degli ultimi 3 mesi. 0 1 2 J 4 5 6 7 9 8 10 4) Indichi nella casella sottostante, il numero di giorni nel corso degli ultimi 3 mesi nei quali dolore Le ha impedito di svolgere le sue abituali attività (scuola, lavoro retribuito, lavori domestici) 7-14 giomi 0-6 giorni 15-30 giorni il 31 o più giorni Disabilità 5) Indichi con una crocetta in che misura, nel corso degli ultimi 3 mesi, lo svolgimento delle sue attività quotidiane 0 I 2 a J 4 5 82 6 1 il dolore 8 ha interferito con 9 l0 6) Indichi con una crocetta in che misura, nel corso degli ultimi 3 mesi, il dolore ha interferito con le sue attività sociali, con la famiglia, gli amici, i vicini di casa, i gruppi di cui fa parte 0 I 2 J 4 6 5 1 7) Indichi con una crocetta in che miswa, nel corso degli ultimi 3 mesi, le sua cap4cità di lavorare (lavoro retribuito o lavori domestici) 0 1 2 3 4 6 5 B3 7 8 il 9 10 dolore ha interferito con I 9 10