Il programma dei due concerti in formato pdf
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Il programma dei due concerti in formato pdf
O T T O I G R O NOTE D’INVERNO IN GHETTO ORCHESTRA GIOTTO C H E S T Partecipa al concerto la Prof.ssa Silvia Grigolato al flauto traverso degli allievi del Corso ad Indirizzo Musicale d e l P r i m o I s t i t u t o C o m p re n s i v o Francesco Petrarca di Padova A Docenti: Gianpaolo Capuzzo, clarinetto Antonella Gozzi, violino Grazia Toscano, pianoforte Roberto Vigliotti, chitarra NOTE D’INVERNO IN GHETTO CONCERTO R Presso la sede “Giotto” del Primo Istituto Comprensivo “Francesco Petrarca” è attivo sin dal 1988 il Corso ad Indirizzo Musicale. Gli strumenti presenti nel corso sono: violino, clarinetto, chitarra e pianoforte. Nel percorso di apprendimento strumentale la musica d’insieme ha un ruolo fondamentale, e proprio in ragione della sua peculiarità formativa viene dato grande spazio alle esperienze musicali che coinvolgono gli alunni in formazioni che vanno dal piccolo ensemble cameristico alla “grande orchestra”. I ragazzi hanno così l’opportunità di cimentarsi con partiture di ogni epoca e di ogni genere, affrontando un vasto e variatissimo repertorio che abbraccia gli ultimi cinque secoli di storia della musica. G i o v e d ì 15 D i c e m b re 2 0 16 ex Sinagoga tedesca M u s e o d e l l a Pa d o v a E b r a i c a via delle Piazze 26 O re 16 - O re 17 BRANI A SOLO E ENSEMBLE P.D.Paradisi W. A. Mozart Presto Traditionale ebraico Shalom pianoforte Francesco Meroi Traditionale ebraico Gam Gam Traditionale ebraico Ose Shalom G.Bizet Farandole L. Anderson Sleigh Ride J.Williams S.Cianci Jingle Bells Around the World AAVV Christmas Potpourri Allegro dalla Sonata K19d pianoforte a quattro mani Benedetta Baldan e Sara Michelini E. Presley Blue Moon ensemble di chitarre AAVV Dance! Dance! Dance of Delight ensemble di violini pianoforte Benedetta Baldan Tradizionale BRANI PER ORCHESTRA When the Saints Go Marching In ensemble di clarinetti Il Museo della Padova ebraica nasce per volontà della Comunità ebraica cittadina e intende offrire ai suoi visitatori un panorama storico e culturale della presenza millenaria degli ebrei in città. Il museo, che gode del patrocinio della Fondazione per i Beni culturali ebraici in Italia, si rivolge in particolare a studenti e insegnanti, agli studiosi della storia ebraica e ai turisti che già scelgono il Ghetto cittadino come parte di un percorso di visite alla città. E'collocato nel centro storico di Padova, nella zona del “ghetto”, dove sorge l’edificio dell’ex Sinagoga Tedesca/Scuola Grande (in via delle Piazze 26), sorta nel 1682 come edificio centrale per il culto della comunità ebraica Ashkenazita, presente a Padova già dalla metà del XIV secolo. Nel 1892 la Scuola Grande divenne l’unica sinagoga funzionante a Padova e adottò il rito italiano. Nel 1926 si registrò un primo tentativo di incendio ad opera delle squadre fasciste che volevano in questo modo vendicarsi per l’attentato subito da Mussolini. Nel maggio del 1943, un secondo tentativo purtroppo andò a segno e l’edificio fu quasi completamente distrutto. A metà degli anni ’90 la Comunità ebraica di Padova decise di restaurare (completamente a sue spese) l’edificio, che venne inaugurato nel 1998 e da allora fu utilizzato come esposizione d’arte e come sala di conferenze. Dopo diversi tentativi di attribuire alla costruzione un utilizzo continuativo, nell’autunno del 2014 la Comunità decide di dare il via al progetto di fare dello spazio la sede del nuovo Museo della Padova Ebraica, che sarà inaugurato nel giugno 2015. Nel museo sono raccolto oggetti della tradizione ebraica provenienti dalla collezione della Comunità padovana e di donatori privati. La videoinstallazione “Generazione che va, generazione che viene” è l’elemento centrale del Museo e della sua fruizione, e rappresenta il suo punto di forza e innovazione; è proiettata su schermi all’altezza dei matronei oggi chiusi. Le dieci grandi figure rappresentative della storia della comunità ebraica padovana protagoniste del video diventano parte attiva del museo e “prendono vita” di fronte al pubblico, rinascendo assieme alla storia e ai luoghi della vita ebraica della città. L’opera è del regista Denis Brotto, che ha basato il proprio lavoro sulla sceneggiatura elaborata insieme ai curatori. Si è così realizzata una multivisione fondata sulla narrazione di dieci quadri biografici. Il Museo della Padova ebraica nasce per volontà della Comunità ebraica cittadina e intende offrire ai suoi visitatori un panorama storico e culturale della presenza millenaria degli ebrei in città. Il museo, che gode del patrocinio della Fondazione per i Beni culturali ebraici in Italia, si rivolge in particolare a studenti e insegnanti, agli studiosi della storia ebraica e ai turisti che già scelgono il Ghetto cittadino come parte di un percorso di visite alla città. E'collocato nel centro storico di Padova, nella zona del “ghetto”, dove sorge l’edificio dell’ex Sinagoga Tedesca/Scuola Grande (in via delle Piazze 26), sorta nel 1682 come edificio centrale per il culto della comunità ebraica Ashkenazita, presente a Padova già dalla metà del XIV secolo. Nel 1892 la Scuola Grande divenne l’unica sinagoga funzionante a Padova e adottò il rito italiano. Nel 1926 si registrò un primo tentativo di incendio ad opera delle squadre fasciste che volevano in questo modo vendicarsi per l’attentato subito da Mussolini. Nel maggio del 1943, un secondo tentativo purtroppo andò a segno e l’edificio fu quasi completamente distrutto. A metà degli anni ’90 la Comunità ebraica di Padova decise di restaurare (completamente a sue spese) l’edificio, che venne inaugurato nel 1998 e da allora fu utilizzato come esposizione d’arte e come sala di conferenze. Dopo diversi tentativi di attribuire alla costruzione un utilizzo continuativo, nell’autunno del 2014 la Comunità decide di dare il via al progetto di fare dello spazio la sede del nuovo Museo della Padova Ebraica, che sarà inaugurato nel giugno 2015. Nel museo sono raccolto oggetti della tradizione ebraica provenienti dalla collezione della Comunità padovana e di donatori privati. La videoinstallazione “Generazione che va, generazione che viene” è l’elemento centrale del Museo e della sua fruizione, e rappresenta il suo punto di forza e innovazione; è proiettata su schermi all’altezza dei matronei oggi chiusi. Le dieci grandi figure rappresentative della storia della comunità ebraica padovana protagoniste del video diventano parte attiva del museo e “prendono vita” di fronte al pubblico, rinascendo assieme alla storia e ai luoghi della vita ebraica della città. L’opera è del regista Denis Brotto, che ha basato il proprio lavoro sulla sceneggiatura elaborata insieme ai curatori. Si è così realizzata una multivisione fondata sulla narrazione di dieci quadri biografici.