VADO A SCUOLA pdf - Lo Spettacolo del Veneto

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VADO A SCUOLA pdf - Lo Spettacolo del Veneto
Federazione
[email protected]
Italiana
Cinema
d’Essai
INTERPRETI: Jackson
Saikong, Salome
Saikong, Samuel J.
Esther, Gabriel J.
Esther, Emmanuel J.
Esther, Zahira Badi,
Noura Azaggagh, Zineb
Elkabli, Carlito Janez,
Micaela Janez
SCENEGGIATURA:
Marie-Claire Javoy,
Pascal Plisson
FOTOGRAFIA:
Simon Watel
MUSICHE:
Laurent Ferlet
MONTAGGIO:
Sarah Anderson, Sylvie
Lager
DISTRIBUZIONE:
Academy2
NAZIONALITA’:
Francia, 2013
DURATA: 75 min.
[email protected]
wwww.spettacoloveneto.it
Associazione
Generale
Italiana
dello Spettacolo
di Pascal Plisson
PRESENTAZIONE E CRITICA
VADO A SCUOLA narra la toccante storia di quattro bambini,
provenienti da angoli del pianeta differenti, ma uniti dalla stessa
sete di conoscenza. Dalle savane pericolose del Kenya, ai
sentieri tortuosi delle montagne dell'Atlante in Marocco, dal caldo
soffocante del sud dell'India, ai vertiginosi altopiani della
Patagonia, questi bambini sono uniti dalla stessa ricerca, dallo
stesso sogno. Quasi istintivamente sanno che il loro benessere,
anzi la loro sopravvivenza, dipenderà dalla conoscenza e
dall'istruzione scolastica. Jackson, Zahira, Samuel e Carlito sono
gli eroi di VADO A SCUOLA, un film che intreccia la storia di
quattro alunni costretti ad affrontare innumerevoli ostacoli,
spesso pericolosi - distanze enormi da attraversare, serpenti,
elefanti, ma anche banditi - per raggiungere la scuola. Se
l'accesso all'istruzione è solo una formalità nel mondo occidentale, altrove può
trasformarsi in un vero e proprio viaggio che richiede sforzi e sacrifici... Quattro destini che
si intrecciano, quattro storie piene di speranza, accomunate da una incrollabile fiducia sul
futuro e da una contagiosa joie de vivre.
(www.filmup.leonardo.it)
Dalla savana del Kenia ai sentieri che solcano la catena dell'Atlante in Marocco;
dall'altopiano della Patagonia al calore dell'India meridionale seguiamo Jackson, Zahira,
Carlito e Samuel , quattro bambini con il desiderio di imparare. Per soddisfare questo
desiderio (e come milioni di loro coetanei nel mondo) affrontano, nella maggioranza dei
casi quotidianamente, percorsi lunghissimi e spesso pericolosi. Ognuno di loro ha un
sogno di emancipazione che nessun ostacolo può frenare. Jackson 10 anni, percorre,
mattina e sera con la sorellina, quindici chilometri in mezzo alla savana e agli animali
selvaggi; Zahira 11 anni, che percorre una giornata di faticoso cammino per raggiungere la
scuola in cui resterà per la settimana, con le sue due amiche. Samuel, 11 anni, ogni giorno
viaggia in India per otto chilometri, anche se non ha l'uso delle gambe, spinto nella sua
carrozzina dai due fratelli minori e Carlito, 11 anni, attraversa le pianure della Patagonia
per oltre venticinque chilometri, portando con sé la sua sorellina.
Potrebbero essere sufficienti le informazioni di cui sopra per fare emergere l'interesse che
un documentario come questo dovrebbe suscitare in chi ha a cuore la crescita dei nostri
giovani. Perché non c'è nulla di meglio che vedere le difficoltà che questi bambini e
bambine debbono superare per andare a ricevere un'istruzione per far comprendere
quanto sia sbagliato l'atteggiamento non tanto di rifiuto nei confronti di questo o
quell'elemento della scuola (tutti abbiamo trovato l'insegnante o la materia che non
amavamo) quanto piuttosto quello dell'annoiata indifferenza. (…)
(www.mymovies.it)
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di Pascal Plisson
(…) VADO A SCUOLA di Pascal Plisson, documentarista francese che con il rispetto,
l'immediatezza e il meravigliato stupore di chi filma gli animali della savana, ha osservato e
narrato il lungo e periglioso cammino verso l'istruzione di quattro bambini provenienti da
diversi angoli del mondo.
Soffermandosi sulle dinamiche del viaggio più che sull'arrivo, il regista ha servito
nobilmente il suo scopo di trasformare l'ordinario in straordinario: con pochi tocchi ha
saputo rendere il keniota Jackson, la marocchina Zahira, l'argentino Carlito e l'indiano
Samuel veri e propri eroi, impavidi condottieri che, come moderni Ulisse, perseguono la
conoscenza animati non da una forma di ybris, ma dalla consapevolezza che l'unico modo
per migliorarsi e sopravvivere alla povertà è saper leggere e scrivere.
Plisson questi bambini ha imparato a conoscerli, prima di cominciare a girare, e a
guadagnare la loro fiducia, con il risultato che tutti quanti hanno facilmente dimenticato la
macchina da presa per diventare ora i cowboy a cavallo di un western di John Ford, ora i
personaggi di un road-movie, ora le protagoniste di un film sull'emancipazione femminile.
A ognuno una sua avventura, insomma, e una sua lotta contro una natura matrigna pronta
a ostacolarli con terreni accidentati, elefanti rabbiosi, caldo, acque limacciose.
Suscettibili di identificazione anche se fossero nati dalla penna di uno scrittore, in quanto
realmente esistenti questi personaggi risvegliano in chi li osserva un'accorata
partecipazione, complice un montaggio che non si risolve mai nella matematica alternanza
delle varie vicende e uno stile che nella sua oggettività non carica il film di pomposi
insegnamenti.
(www.comingsoon.it)
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