Esperienza di Pastorale Battesimale nella diocesi di Vittorio Veneto

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Esperienza di Pastorale Battesimale nella diocesi di Vittorio Veneto
Diocesi di Vittorio Veneto Percorso per genitori che chiedono il Battesimo dei loro figli Motivazioni e breve storia ‐ Il triennio di piani pastorali sul Battesimo (2008‐2011) e la verifica di quanto si vive nella preparazione al Battesimo e nella celebrazione. ‐ Le radici che pescano nel Direttorio diocesano per l’Iniziazione Cristiana, pubblicato dal vescovo Eugenio Ravignani nel 1987. ‐ Dai gruppi di lavoro foraniali la richiesta di avviare un percorso “allo scopo di mettere a fuoco un rinnovato approccio con i genitori che richiedono la vita cristiana per i loro figli”. ‐ Le indicazioni raccolte sono diventate oggetto di lavoro da parte di un gruppo diocesano appositamente voluto dal vescovo. ‐ L’attivazione dei percorsi formativi per questa ministerialità a partire da giugno 2010, a livello di foranie. La formazione è ad opera di un gruppo che fa capo all’UCD e al vicario per la pastorale. ‐ L’accompagnamento delle équipe che incontrano i genitori e i padrini. Le scelte di fondo Primo annuncio La prospettiva entro la quale ci poniamo è quella del primo annuncio. Non diamo per scontato che i genitori e i padrini che si accostano alla Chiesa in occasione del Battesimo del loro figlio abbiano bisogno solo o soprattutto di catechesi sul Battesimo o di spiegazione sul rito. Mettersi in questa prospettiva fa nascere alcuni atteggiamenti. Fondamentale diventa la vera accoglienza e il non giudizio nei confronti dei genitori e dei padrini. Vogliamo credere e testimoniare che ogni persona è degna del Vangelo, di una buona notizia da parte di Dio, la sola in grado di suscitare un ripensamento sul senso e sull’orientamento della propria vita. L’incontro con i genitori e padrini che chiedono il Battesimo del loro figlio è un’occasione privilegiata di primo annuncio. La nascita di un figlio, infatti, rappresenta spesso una originale soglia di accesso alla fede. La Parola A guidarci nel percorso è soprattutto la Parola di Dio. Siamo infatti convinti che ‐ la Parola è realtà sacramentale, cioè è in grado di “operare” e “rendere presente” quanto racconta; ‐ l’accostamento alla Parola facilita la dimensione narrativa della fede: come fa Gesù, che non “spiega” Dio, ma lo racconta, mostrandolo nella vita; ‐ l’incontro fatto attraverso la Parola è più facilmente gestibile da parte degli accompagnatori, in quanto l’aspetto teologico (che tuttavia non manca) è mediato dal racconto biblico. Adulti con adulti Vogliamo sforzarci di accostare genitori e padrini come adulti. Questo implica il saper adottare modalità formative adatte al loro mondo e al loro modo d’essere. Un cammino che inizia Ciò che viene proposto è un percorso e non tanto una serie di incontri: è un cammino che inizia senza necessariamente concludersi e che vorrebbe lasciare il gusto di voler proseguire (magari con delle proposte per quando i figli avranno da 0 a 6 anni). Vogliamo discostarci dalla esperienza abbastanza comune nelle nostre parrocchie di incontri che si limitano a spiegare il Battesimo e il suo rito, per suggerire invece un percorso che presenta e fa sperimentare “la vita cristiana” che con il Battesimo inizia. Per questo, la preoccupazione principale è non tanto di “dire” (spiegare, approfondire), quanto di far intuire, sperimentare e gustare. Un noi di Chiesa Per i genitori e i padrini, si è scelto di privilegiare il cammino di gruppo nella convinzione che: ‐ già l’incontrarsi in gruppo è una esperienza di Chiesa, che rende visibile la realtà relazionale del Battesimo; ‐ la diversità dei cammini dei partecipanti rappresenta una risorsa; Per chi accompagna i genitori e i padrini si ritiene importante che ci sia una piccola équipe (parroco, coppia, catechista, religioso/a, ...), già segno della comunità. Il percorso proposto La logica del percorso Non è una progressione lineare di temi sul Battesimo, ma diverse porte d’entrata per vivere/comprendere il Battesimo nella vita che produce in noi. I testi biblici dei primi due incontri hanno un chiaro taglio battesimale (la samaritana, il brano dalla lettera ai Romani); il brano biblico del terzo incontro, oltre a contenere la simbolica dell’“acqua” (lavanda dei piedi), permette un aggancio alla vita che nasce dal Battesimo. La lettura dei testi biblici viene “orientata” dalla prospettiva con la quale si vuol parlare del Battesimo. È previsto un incontro sul rito del Battesimo, che potrà essere realizzato o prima o dopo il Battesimo. I passaggi 1° Il parroco visita la famiglia che chiede il Battesimo per il figlio. 2° Battesimo: un dono per tutti. Incontro del gruppo dei genitori sul brano della Samaritana (Gv 4,1‐15). Messaggio: partendo dall’esperienza della samaritana, scoprire che Gesù si fa incontro e ci accoglie lì dove siamo. Gesù è colui che ha qualcosa da offrirci, un’acqua che disseta. 3° Battesimo: morire e risorgere con Cristo. Incontro del gruppo sul brano di Rom 6,3‐11. Messaggio: la Pasqua, un dono incommensurabile. Immersi dentro la morte e sepoltura di Gesù: morti al peccato... viventi per Dio in Gesù Cristo. La vita da risorti che inizia con il Battesimo e che continua giorno per giorno. 4° Battesimo: inizio di una vita segnata dall’amore. Le coppie di accompagnatori visitano le singole famiglie. Ci si presenterà come rappresentanti della comunità e si metterà al centro dell’incontro il brano della lavanda dei piedi (Gv 13,3‐17), come icona di vera vita cristiana: servizio dei fratelli e di tutti gli uomini. 5° Battesimo: i segni che danno forma alla vita. Incontro di gruppo sui segni del Battesimo (da fare o prima o dopo la celebrazione del Battesimo stesso). Il percorso prevede incontri con i genitori della durata di un’ora/un’ora e un quarto. Una proposta eventualmente adattabile I genitori e i padrini Il percorso è proposto ai genitori che chiedono il Battesimo per il loro figlio e, possibilmente, ai padrini. È necessario che si formi un gruppo di genitori e padrini sufficientemente consistente, perché ci possa essere uno scambio. Il percorso va gestito non da un singolo, ma da una équipe di accompagnatori. È impensabile, soprattutto dove ci sono realtà piccole, che una singola parrocchia lo faccia da sola. Il Battesimo sarà comunque celebrato nella propria parrocchia, quando lo si riterrà più opportuno. La formazione degli accompagnatori La proposta di formazione prevede di far sperimentare il percorso agli accompagnatori, così come poi loro stessi potranno proporlo ai genitori e padrini. L’esperienza dice che la modalità con cui si è formati è quella attraverso la quale formiamo gli altri: poiché la formazione per i genitori è di tipo narrativo ed esperienziale, lo deve essere anche quella dei futuri formatori. In ogni incontro per loro, della durata di due ore e mezza, oltre alla simulata dell’attività con i genitori si aprirà anche una finestra teologica (sui contenuti teologici oggetto dell’incontro) e una metodologica (su cosa vuol dire accompagnare/educare gli adulti). A un anno e mezzo dall’avvio della formazione ‐ La sensatezza della proposta per gli accompagnatori e per i genitori nei luoghi dove il percorso è stato attivato ‐ La varietà di persone che si incontrano trova comunque possibilità di “stare” nel percorso: ognuno porta a casa qualcosa di buono, chi più sul piano antropologico (la soglia di vita della nascita di un figlio), chi più sul piano kerigmatico. ‐ La valorizzazione del ruolo dei laici soprattutto nella visita alle famiglie. ‐ Il lavoro in équipe con le diverse competenze. ‐ La proposta è stata accolta e attuata a macchia di leopardo... Zelarino 29 gennaio 2012 2