Neil Pryde RS-X

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Neil Pryde RS-X
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Articolo pubblicato sulla rivista SoloVela
Giri di boa
Neil Pryde RS-X
A lato, la vela è
trattata con il
processo “Vacuum
Metalization” che
la rende
metallescente e
insensibile ai
raggi U.V.
periore), pesa appena tredici chili.
Le dimensioni contenute aiuteranno gli atleti a governare il surf con
rapidità ed efficacia anche con le arie leggere mentre la linea particolarmente allungata, i poggiapiedi molto larghi, la forma della scassa di deriva e una pinna di circa settanta centimetri, dovrebbero garantire un ottimo angolo di risalita del vento.
Per garantire alla RS-X una rapida entrata in planata, Bouldoires
e il suo staff hanno lavorato moltissimo sul profilo della parte inferiore del surf, smussando i bordi poppieri e piegando sensibilmente la prua all’insù.
Particolarmente interessante sarà vedere come i surfisti utilizzeranno la rotaia che permette di spostare longitudinalmente la base dell’albero: un impiego accorto di questa importante regolazione regalerà al nuovo surf olimpico maggior velocità e un miglior angolo.
Sopra, la stecca
con regolazione a
vite. Sotto, il
paranco a piede
d’albero
LA VELA E L’ALBERO
L’ ISAF ha introdotto un
innovativo windsurf olimpico.
Tecnologico, tecnico e
velocissimo. Eccolo nei dettagli
ficialmente l’uscita dai Giochi olimpici a vantaggio della RS-X, tavola sicuramente interessante ma che, oltre a essere priva di un
associazione di classe (verrà creata dall’Executive Comitee dell’ISAF, per poi essere lasciata libera di gestirsi in un secondo momento) e di una flotta navigante, è talmente innovativa da non
essere ancora prodotta in serie.
di Mauro Melandri
GLI OBIETTIVI
assemblea annuale dell’ISAF svoltasi a Copenaghen lo
scorso novembre ha sancito l’inizio di una nuova era per il
windsurf olimpico.
Con ventisei voti favorevoli e dodici contrari, il Council ha sostituito il Mistral One Design, tavola diffusa e versatile - forte di un
associazione di classe ben organizzata - con la semi sconosciuta
Neil Pryde RS-X, presentata come prototipo ai test svolti sul Garda alcuni mesi fa.
Promotore di questo cambiamento è stato l’ormai ex Presidente
dell’ISAF Paul Henderson che, dopo aver apertamente criticato il
Mistral indicandolo come surf antiquato, ne ha raccomandato uf-
L’
98 Gennaio 2005
L’obiettivo principale dei designer incaricati di sviluppare il progetto
della RS-X, era quello di creare una tavola che, oltre a planare con
venti inferiori ai dieci nodi, fosse in grado di garantire ottime
performance con ogni condizione meteo, restando comunque gestibile in totale sicurezza.
LA TAVOLA
Progettata da Jean Bouldoires, ingegnere molto noto nel mondo delle tavole a vela per le sue idee avveniristiche, la RS-X misura 279x93
centimetri, ha un volume di oltre duecento litri e, grazie alla stratificazione in sandwich di Kevlar (parte inferiore) e carbonio (parte su-
Sulla RS-X verrà impiegata la RS4, vela derivata da quelle utilizzate
per i surf della classe Formula, la cui superficie potrà essere di 8,5 o
10 metri quadrati. Il film utilizzato per realizzarla è ricoperto con una
speciale vernice metallescente che riduce sensibilmente i danni prodotti dai raggi UV donando alla vela riflessi argentei, un processo innovativo chiamato Vacuum Metalization.
Montata su un albero in carbonio (490 o 520 centimetri di lunghezza a seconda della vela utilizzata) pesante meno di due chili e mezzo, caratterizzato da un pre-bend molto accentuato, la RS4 ha un
profilo potente, in grado di garantire rapide accelerazioni e lunghe
planate. La forma ideale viene ottenuta grazie all’impiego di sette
stecche abbastanza flessibili e di una balumina semi rigida, rinforzata da quattro mini stecche integrate nel film.
All’interno del bordo superiore della vela è inserita una stecca
tonda lunga quasi un metro che, adattandosi in modo dinamico al
variare delle condizioni meteo, regola automaticamente lo svergolamento sia orizzontale che longitudinale della stessa. In questo modo la parte più alta della vela si smagrirà all’aumentare del
vento, garantendo velocità di tutto rispetto e un controllo pressoché totale della tavola.
IL BOMA
Per controllare una vela così tecnologica, i futuri protagonisti della
classe RS-X utilizzeranno un boma in carbonio dell’ultima generazione. La stratificazione in monoscocca, infatti, ha permesso ai designer
di creare un boma estremamente rigido e leggero, in grado di assorbire gran parte delle vibrazioni generate dalla vela a totale vantaggio delle prestazioni. La giunzione tra albero e boma ha richiesto la
realizzazione di un apposito supporto, le cui dimensioni generose
servono ad aumentare il contatto tra le due parti, rendendole pezzi
inscindibili di un avveniristico “ingranaggio” fatto di nera fibra.
A sinistra, sono
previste due vele.
Una da 8,5 e una
da 10 mq
A lato, la nuova
tavola RS-X
PREZZI, PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE
Per quanto la Neil Pryde RS-X sia capace di prestazioni superiori rispetto al glorioso e granitico Mistral, viene da chiedersi quanto potrà essere affidabile e longeva. Essendo infatti un mezzo tecnologicamente all’avanguardia, sono in molti a temere che la nuova tavola
olimpica possa essere soggetta alla “fragilità” tipica dei prodotti più
evoluti. Alcuni dubbi vengono mossi anche in merito alla sua distribuzione in tutto il mondo, visto che la RS-X verrà prodotta esclusivamente dalla Cobra in Thailandia e solo a partire dal prossimo anno, quando ai Giochi di Pechino mancheranno tre anni.
Mentre gli aspiranti olimpionici aspettano di iniziare la preparazione
in vista dei Giochi di Pechino, sono in molti a chiedersi quanto potrà costare un windsurf così tecnologico; i prezzi esatti non sono ancora stati resi pubblici, ma fonti ben informate sostengono che la RSX, completa di albero, boma e vela, dovrebbe costare più di un Laser,
il cui prezzo è di poco inferiore ai seimila Euro, IVA inclusa.
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