Stiamo Insieme Settembre 2011

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Stiamo Insieme Settembre 2011
Settembre 2011
N° 31
Stiamoinsieme
Poste Italiane Spa – spedizione in Abbonamento Postalae – DL 335/2003 (conv. In L. 27/02/04 n.46) art. 1 comma 1 / Treviso n. 81/03 – Anno 9° - nuova serie – n.31 – Settembre 2011
informazione bancaria e cultura locale
Presentazione
dei nuovi organi amministrativi
a pag. 9
Torneo di calcio
Il CMB futsal team
a pag. 26
La TrevisOstiglia
Recupero del ponte Tiveron
a pag. 30
STIAMOinsieme | settembre 2011 | 2
FILIALI
»» Centro Direzionale
»» Filiale di Quinto di Treviso
»» Sede di Preganziol
»» Filiale di Paese
»» Filiale di S. Cristina di Quinto
»» Filiale di Casale sul Sile
»» Filiale di Zero Branco
»» Filiale di Maserada sul Piave
»» Filiale di Treviso
»» Filiale di Frescada di Preganziol
»» Filiale di Mogliano Veneto
»» Filiale di Biancade di Roncade
»» Filiale di Ponzano Veneto
»» Filiale di Silea
Via G.B. Cicogna, 40 - 31050
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Via Roma, 53 - 31057
Te. 0422 363003 - Fax. 0422 363032
»» Filiale di Carità Villorba
Filiale di Zero Branco da settembre
aperta anche il sabato mattina
Via R. Selvatico, 2, (angolo Via Terraglio) - 31100
Tel. 0422 6316 r.a. - Fax 0422 633079
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Tel. 0422 633856 - Fax 0422 639350
Via Monsignor Tognana, 86 - 31055
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Tel. 0422 452348 - Fax 0422 951549
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Viale Caccianiga, 9 - 31052
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Tel. 0422 844002 - Fax 0422 848977
3 | settembre 2011 | STIAMOinsieme
Settembre 2011
N° 31
Stiamoinsieme
Poste Italiane Spa – spedizione in Abbonamento Postalae – DL 335/2003 (conv. In L. 27/02/04 n.46) art. 1 comma 1 / Treviso n. 81/03 – Anno 9° - nuova serie – n.31 – Agosto 2011
informazione bancaria e cultura locale
SOMMARIO
Presentazione
dei nuovi organi amministrativi
a pag. 9
Torneo di calcio
Il CMB futsal team
a pag. 26
La TrevisOstiglia
Recupero del ponte Tiveron
a pag. 30
STIAMO INSIEME
PERIODICO
DI INFORMAZIONE BANCARIA
E CULTURA LOCALE
DI CENTROMARCA BANCA
CREDITO COOPERATIVO
»» POSTA - 4
»» EDITORIALE - 5
Poste Italiane Spa – spedizione
in Abbonamento Postale – DL 335/2003
(conv. In L. 27/02/04 n.46) art. 1
comma 1 / Treviso n. 81/03
Anno 10° - nuova serie
n.31 - Settembre 2011
»» LA BANCA: assemblea ordinaria e straordinaria - 6
»» LA BANCA: nuovo statuto sociale - 8
Editore: CentroMarca Banca
Direttore: Tiziano Cenedese
Direttore Responsabile: Mattia Zanardo
Responsabile Editoriale: Francesco Zanardo
Autorizzazione Tribunale di Treviso
N. 1166 del 30/07/2002
»» LA BANCA: nuovi organi amministrativi - 9
Assemblea
dei soci.
»» LA BANCA: gli accordi di Basilea - 20
Redazione: CentroMarca Banca
via D. Alighieri, 2 -31022 Preganziol (Tv)
tel. 0422 6316 ra – fax 0422 633079
Progetto grafico: Gruppo Santa Fe
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tel. 0422 540586 – fax 0422 546248
»» eventi: Sul Sile la regata piu’ pazza - 23
Stampa: Grafica6 sas
Scandolara di Zero Branco (Tv)
tel. 0422 345332
»» LA BANCA: Assimoco - 24
»» RUBRICA DIPENDENTI: è nato CMB FUTSAL TEAM - 26
»» eventi: Iniziative soci - 28
»» territorio: rimesso a nuovo il ponte Tiveron - 30
»» CULTURA: La solidarieta’ si racconta
- 32
»» territorio: Un mondo di giochi - 34
In ottemperanza alle disposizioni
del D.Lgs 196/2003 sulla tutela dei dati
personali, qualora non desiderasse
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INSIEME, la preghiamo di informare
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via D. Alighieri 2 – 31022 Preganziol (Tv)
che provvederà immediatamente
ad accogliere la Sua richiesta.
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Le tesi espresse nelle rubriche e negli
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STIAMOinsieme | settembre 2011 | 4
Inviate le vostre critiche, consigli,
domande o curiosità a
[email protected]
POSTA
Cari lettori,
pubblichiamo qui sotto una mail ricevuta da Padre Gabriel Barriga, uno dei missionari che CentroMarca
Banca sostiene grazie a soci e clienti. Solidarietà e cooperazione fatte con il cuore sono sempre il
nostro obiettivo principale.
Señores Consejo de Administraciòn del Banco,
De mis consideraciones:
Recibo con mucha alegría la donación que e sido acreedor por parte de vuestro Banco que estarán
destinados para la construcción de una pequeña aula de computación en una escuela de niños de escasos
recursos como tambiésn para el techo de un familia en el páramo que quemó su casa.
Cuando las obras se terminen haré llegar los justificativos y fotografías, hagan llegar mi agradecimiento a
todos los socios del banco, sepan que la ayuda se hace desde lo pequeño con un corazón grande y solo lo
que hacemos con los más pequeños da vida a todos.
Mil gracias.
Padre Gabriel Barriga
Ai Signori Consiglieri di Amministrazione dell’istituto bancario,
Con gratitudine:
Ho ricevuto con molta allegria la vostra donazione che sarà destinata alla
costruzione di una piccola aula per i computer nella scuola per bimbi poveri ed
alla ricostruzione del tetto di una casa che ha presso fuoco appartenente ad una
famiglia della nostra comunità.
Quando le opere di ricostruzione saranno completate farò arrivare i giustificativi e
le fotografie. Fate arrivare il mio ringraziamento a tutti i soci della banca e sappiate
che l’aiuto si fa con piccole cose e col cuore grande; e solo quello che facciamo
rivolto ai più piccoli dà vita a tutti.
Grazie mille.
Padre Gabriel Barriga
STIAMOinsieme | settembre 2011 | 5
EDITORIALE
La Banca “differente”
C
ari soci,
il nuovo triennio di attività
della nostra banca si apre
con moltissime novità e con obiettivi prestigiosi al fine di rendere
CentroMarca Banca primo interlocutore bancario e sociale per tutti i
cittadini del nostro territorio.
Ci aspetta un periodo di lavoro
molto intenso che affrontiamo con
grande entusiasmo. La larga legittimazione da voi data al nuovo CdA
conferma che il lavoro della precedente amministrazione è stato
apprezzato.
Accolgo con piacere i consiglieri
riconfermati e i consiglieri al primo
mandato, ricordando loro che hanno un grande compito di rappresentanza da svolgere nel pieno rispetto del nostro Statuto; un ruolo
sociale, di ascolto e coerenza con
i principi che contraddistinguono
il Credito Cooperativo, lontano da
ogni logica e legame politico.
Riceviamo dalle mani di chi prima
di noi ha operato in CentroMarca
Banca un istituto solido e in buona salute. Fattori, questi, che permettono di affrontare con serenità
e con la dovuta prudenza le sfide
che il futuro ci impone.
Il quadro economico generale non
permette ancora di fare previsioni certe su
come cambierà la nostra società ed in particolare la nostra comunità locale. Quasi a
sorpresa apprendiamo, dai dati statistici, che
il risparmio delle famiglie e delle persone è
il fattore di principale sostegno all’economia;
segno che la lungimiranza del Credito Cooperativo e di CentroMarca Banca nell’educazione e promozione del risparmio ha dato e
continua a dare i suoi frutti.
Il dialogo, l’importanza delle relazioni umane, della massima trasparenza e della vicinanza al territorio sono il vero potenziale di
CentroMarca Banca; un potenziale che metteremo da subito in campo attraverso iniziative
volte a rafforzare la partecipazione attiva dei
soci di CentroMarca Banca e dei suoi amministratori, ed attraverso l’espansione del dialogo con le consorelle BCC della Marca trevigiana, riunite nella Fondazione BCC – CRA
della Provincia di Treviso.
Guardare al futuro significa infine coinvolgere i giovani nelle nostre attività, educarli
attraverso l’esperienza maturata in tanti anni
di Credito Cooperativo, avvicinarli ai valori
di cooperazione sociale e promozione delle
buone pratiche di vita, vere locomotive per
far crescere esponenzialmente il benessere
economico, sociale e culturale del nostro territorio.
Dott. Tiziano Cenedese
Presidente CentroMarca Banca
6 | settembre 2011 | STIAMOinsieme
“L’appuntamento, ricco di temi sui quali deliberare, ha richiamato
un numero record di soci, accorsi in 1.002 (1.660 se contiamo le deleghe al voto) per decidere del futuro di CentroMarca Banca.
”
LA
BANCA
ASSEMBLEA ORDINARIA E STRAORDINARIA:
TUTTE LE DECISIONI ADOTTATE DAI SOCI.
Dall’elezione del nuovo CdA alle modifiche dello Statuto
passando per l’approvazione del bilancio economico.
L
o scorso 6 maggio 2011 si è tenuta presso il BHR Hotel
di Quinto di Treviso, a partire dalle ore 18:00, l’assemblea ordinaria e straordinaria dei soci di CentroMarca
Banca. L’appuntamento, ricco di temi sui quali deliberare, ha
richiamato un numero record di soci, accorsi in 1.002 (1.660
se contiamo le deleghe al voto) per decidere del futuro della
nostra Banca.
L’ordine del giorno, fitto e intenso, ha consentito ai soci di
dire la loro su: bilancio economico al 31 dicembre 2010,
destinazione dell’utile dell’esercizio, determinazione del sovraprezzo da versare in aggiunta al valore nominale di ogni
azione sottoscritta dai nuovi soci; modifiche allo Statuto; deliberazione delle politiche di remunerazione di amministratori, dipendenti e collaboratori. Infine i soci sono stati chiamati ad esprimersi sulla composizione del nuovo Consiglio
di Amministrazione.
I lavori sono iniziati con la presentazione da parte del Presidente uscente, Tiziano Cenedese, del bilancio d’esercizio
2010 che ha evidenziato il buono stato di salute di CentroMarca Banca nonostante la congiuntura economica negativa
in cui si trovano ad operare tutti i soggetti del mercato.
Risultato molto importante per la Raccolta Diretta che cresce
del 3,31% a fronte di una flessione dello 0,85% nelle rimanenti BCC della provincia e di una flessione dello 0,46% per
le BCC regionali. La crescita della Raccolta Diretta va, infatti,
a rafforzare il ruolo di CentroMarca Banca quale istituto volto al sostegno del proprio territorio.
Positivi gli indici più importanti come i crediti verso clientela, aumentati del 14,71% rispetto al 2009, nettamente al di
sopra della media provinciale e regionale delle BCC (+5,83%
BCC provincia di Treviso, +4,00% BCC regionali). Per quanto
riguarda le sofferenze nette CentroMarca Banca si ferma allo
0,66% degli impieghi (1,63% sofferenze lorde); segno che il
profilo di rischio viene costantemente monitorato e tenuto
sotto controllo.
L’utile lordo infine segna un ribasso del 7,22% (-10,00%
l’utile al netto delle imposte) attestandosi a 2.716 mila
euro (1.897 mila euro utile netto). Comparato all’andamento della media provinciale e regionale (-26% per
le BCC di Treviso; -100% per le BCC regionali) il risultato di CentroMarca Banca va comunque letto con
una vena di ottimismo, segno che la politica bancaria
è stata oculata. La flessione, ha spiegato il presidente Tiziano Cenedese, è da imputarsi all’instabilità del
mercato.
La sezione dedicata al bilancio si è conclusa con la
votazione favorevole dello stesso e la consapevolezza, da parte dei soci, che CentroMarca Banca ha
nelle relazioni umane tra collaboratori e soci/clienti
e nel forte senso di appartenenza dei soci le sue
marce in più.
Subito dopo l’approvazione del bilancio economico i
soci si sono espressi sulle modifiche allo Statuto Sociale. Numerosi gli articoli da riformare: alle modifiche
richieste dalle autorità europee si sono infatti aggiunte nuove modifiche dettate dal Credito Cooperativo e
modifiche particolari volute fortemente da CentroMarca Banca per stimolare ancor più la partecipazione
sociale, per tutelare l’istituto da possibili conflitti di
interesse e per garantire una migliore trasparenza a
tutti gli interlocutori della Banca.
Le modifiche, approvate dai soci, hanno toccato differenti ambiti della vita bancaria: la corretta dialettica
tra continuità e ricambio nel governo dell’impresa, la
riduzione dei possibili conflitti di interesse, il limite
degli affidamenti e la concentrazione del rischio, e
la separazione netta tra ruoli di gestione interni alla
Banca e ruoli politici o di governo degli enti locali.
STIAMOinsieme | settembre 2011 | 7
Nel corso dell’Assemblea i soci hanno votato per il
rinnovo delle cariche sociali. Due le liste presentate:
“Tradizione e futuro” con capolista Tiziano Cenedese
e “Per la tua banca” con capolista Daniele Biadene.
A vincere con uno scarto di 323 voti è stata la lista del Presidente uscente Tiziano Cenedese. Rieletti
in Consiglio d’Amministrazione, oltre a Cenedese, i
consiglieri Franco Durigon, Beniamino Favaro, Eliseo
Pavanetto e Giancarlo Requale. Il voto ha inoltre sancito l’ingresso di quattro nuovi amministratori al primo mandato: Giacomo De Marchi, Renato Pavanetto,
Elio Tronchin ed Emanuele Zanatta.
Oltre al nuovo CdA è stato eletto il nuovo Collegio
Sindacale, così composto: Massimo Calaon, presidente; Giovanni Munarin e Maria Teresa Curtolo, sindaci
effettivi; Paolo Palma e Monica Bianco, sindaci supplenti.
8 | settembre 2011 | STIAMOinsieme
“CentroMarca Banca ha, dunque, adeguato il suo Statuto introducendo norme che assicurano una gestione
più democratica, dinamica ed innovativa dell’istituto.
”
Il nuovo statuto sociale
LA
BANCA
Approvati i cambiamenti allo Statuto:
assicurati maggior equilibrio e gestione virtuosa.
L
’Assemblea dello scorso 6 maggio
ha segnato un punto di svolta cruciale per CentroMarca Banca grazie all’approvazione del nuovo Statuto
Sociale. I cambiamenti allo Statuto sono
maturati a seguito di un intenso dibattito portato avanti dalle Federazioni locali delle BCC-CRA, dalla Federazione
nazionale, dalla Banca d’Italia e dalle
banche di credito cooperativo stesse.
L’obiettivo perseguito è assicurare un
governo equilibrato e virtuoso a tutte
le BCC-CRA.
Ad innescare il dibattito è stata l’attuale crisi economica che ha fatto tremare
tutti i mercati portando alla luce crepe
e debolezze del sistema globale e in
particolare di quello bancario. Si sono
dunque rese necessarie nuove leggi, internazionali, comunitarie e nazionali,
per tutelare il mondo del credito.
Il Credito Cooperativo si è mosso per
tempo al fine di innalzare la qualità di
gestione complessiva, la competitività,
la sicurezza del sistema e garantire un
più stretto coordinamento con Federazioni locali e Fondi di Garanzia.
Anche CentroMarca Banca ha, dunque,
adeguato il suo Statuto introducendo
norme che assicurano una gestione più
democratica, dinamica ed innovativa
dell’istituto. Le modifiche approvate in
assemblea hanno contribuito al raggiungimento dei seguenti obiettivi:
- un maggiore equilibrio tra stabilità,
competenza e ricambio negli organi
bancari;
- assicurare l’esperienza per i presidenti del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale;
- maturare una corretta dialettica tra gli organi
sociali, e tra direttore e personale;
- prevenzione dei possibili conflitti d’interesse;
- migliore definizione del ruolo dell’Assemblea
e dei soci;
- ineleggibilità per tutti i soggetti che ricoprono
incarichi politici, e per chi ha concorso a creare
criticità nella Società;
- impostazione di un limite assembleare all’erogazione del credito;
- disciplina dei rapporti con parti correlate;
- definizione delle politiche di remunerazione e
incentivazione degli esponenti e del personale;
- disciplina delle azioni;
- semplificazione della procedura per le modifiche statutarie.
presentazione dei nuovi
organi Amministrativi
“I nuovi consiglieri hanno dato un indirizzo chiaro per il futuro prossimo di CentroMarca
Banca: “Il triennio di lavoro – ha spiegato il presidente Tiziano Cenedese – sarà improntato
all’effettiva promozione dei nostri principi fondanti.
”
Rinnovato il Consiglio di Amministrazione
Tiziano Cenedese riconfermato alla Presidenza.
C
inque consiglieri riconfermati e quattro consiglieri al
primo mandato.
È questa la nuova squadra ai vertici di CentroMarca Banca. In seguito alle elezioni del 6 maggio
scorso sono stati eletti al timone
dell’istituto bancario il Presidente
uscente Tiziano Cenedese (commercialista di Treviso), i consiglieri
Franco Durigon (imprenditore artigiano di Santa Cristina di Quinto),
Eliseo Pavanetto (architetto, Preganziol), Beniamino Favaro (pensionato, Mogliano Veneto) e Giancarlo Requale (commerciante, Zero
Branco).
Ad affiancarli nei lavori ci saranno
per i prossimi tre anni: Giacomo
De Marchi (impiegato, Santa Cristina di Quinto), Renato Pavanetto
(imprenditore artigiano, Quinto di
Treviso), Elio Tronchin (dirigente
del settore agricolo di Preganziol)
ed Emanuele Zanatta (funzionario
commerciale, Roncade).
Nelle prime due sedute utili del
CdA sono state, infine, delineate
le cariche di vertice: a garanzia di
continuità con il lavoro svolto negli ultimi due anni la presidenza è
andata nuovamente a Tiziano Cenedese mentre la vicepresidenza
è stata affidata a Franco Durigon,
con ruolo di vicario, e ad Eliseo
Pavanetto.
Riuniti nella lista “Tradizione e futuro” che ha vinto con uno scar-
to di 323 voti, i nuovi consiglieri hanno dato un
indirizzo chiaro per il futuro prossimo di CentroMarca Banca: “Il triennio di lavoro – ha spiegato
il Presidente Tiziano Cenedese – sarà improntato
all’effettiva promozione dei nostri principi fondanti:
cercheremo, infatti, di rafforzare sempre più il rapporto con la base sociale avviando iniziative volte a
raccogliere le idee e gli spunti che i soci vorranno
mettere a disposizione della nostra Banca. Continueremo a cercare la partecipazione dei giovani in
quanto risorsa fondamentale per il futuro della banca e porteremo avanti il dialogo, da poco aperto, tra
consorelle del Credito Cooperativo della Provincia
di Treviso, attraverso la Fondazione.”
L’intento del nuovo Consiglio di Amministrazione è
infatti quello di far convivere la tradizione cooperativistica e la solidarietà, valori base dello Statuto
Sociale, con la spinta all’innovazione ed al rinnovamento, resa necessaria dall’attuale congiuntura economica che sta rapidamente modificando i modelli
economici fino a poco fa in vigore.
Colonna portante della filosofia del Consiglio di Amministrazione è la promozione del benessere sociale
ed economico della comunità locale di appartenenza grazie ad una maggiore presenza della Banca nel
territorio. I prossimi tre anni di lavoro vedranno, infatti, i consiglieri impegnati nel rafforzamento della
natura di CentroMarca Banca, banca di relazione e
banca di comunità al servizio di soci, aziende, famiglie e cittadini, attraverso strumenti, servizi e prodotti innovativi volti ad incrementare il già proficuo
dialogo tra utenti e Banca.
Al centro di questo cambiamento sono stati posti il
socio, che vedrà mutare il suo ruolo in protagonista
attivo, e i giovani, incentivati da ora in poi a partecipare alla vita sociale di CentroMarca Banca. Infine,
ultimo cardine del nuovo Consiglio d’Amministrazione è la limitazione dei mandati dei consiglieri
di CentroMarca Banca
Quattro i volti nuovi tra i consiglieri.
per consentire un maggiore ricambio ai vertici, garantendo così l’ingresso costante di forze
fresche e nuove competenze.
PRESENTAZIONE DEI NUOVI ORGANI AMMINISTRATIVI
Oltre agli indirizzi di politica sociale e bancaria, il nuovo Consiglio d’Amministrazione ha
inserito nel programma di lavoro alcuni progetti concreti: la ristrutturazione della sede
di Preganziol, all’interno della quale verranno ricavati degli spazi destinati ai soci ed alle
associazioni; l’apertura della filiale di Treviso e di sportelli virtuali di ultima generazione;
il rinnovamento delle tre filiali di Quinto di Treviso, Sant’Angelo e Mogliano Veneto; la
creazione di un club per giovani soci; la costituzione dei comitati territoriali per i soci e
infine l’istituzione della carta del socio al fine di consentire a tutti i soci di accedere a servizi innovativi e vantaggiosi.
11
SOCI E SVILUPPO DI QUALITÁ: LA STRATEGIA DEL PRESIDENTE
PRESENTAZIONE DEI NUOVI ORGANI AMMINISTRATIVI
Presidente, la situazione socio-economica vi preoccupa?
“CentroMarca Banca è collocata, per
fortuna e per capacità, in una delle
aree che meno sta risentendo rispetto ad altre della crisi. Ciò non significa
che il momento non sia delicato: anzi,
oggi stanno venendo al pettine i nodi
pregressi. In senso generale, prevale ancora un andamento negativo, tuttavia
ci sono ampie aree in cui si registra un
notevole sviluppo. E questo ci fa essere
ottimisti”.
12
Quali linee guida adotterà CentroMarca Banca?
“Nell’immediato futuro va riscritto il rapporto con i soci, in maniera diversa da
come è stato interpretato finora. Dopo
l’estate, ad esempio, verranno istituiti i
comitati territoriali: uno strumento in più
per cogliere le esigenze dei vari portatori di interesse del territorio, dai giovani
alle categorie economiche più rappresentative, alle associazioni sportive o
del volontariato sociale”.
Una Banca che esce dalle sue filiali.
“Non vogliamo essere solo meri erogatori di credito, per certi versi non
vogliamo solo fare Banca in senso
stretto, ma essere protagonisti - di più:
promotori - di uno sviluppo a 360 gradi della comunità”.
Il legame con il territorio resta fonda-
mentale?
“Assolutamente. Anzi, cercheremo di rafforzarlo ancor di più. A cominciare dalle
aree storiche per CentroMarca Banca,
ma senza tralasciare quelle di più recente insediamento. Occorre dare pari
dignità a tutto il territorio: ovviamente
interventi ed iniziative saranno proporzionali alla penetrazione e alla presenza di soci, ma non verrà dimenticato
nessuno”.
Ci vorrebbero anche delle ‘quote
rosa’?
“Non condivido questa definizione, ma
certamente il genere è un tema da affrontare con più efficacia. Quando accennavo al rapporto con tutti i portatori
di interesse, intendevo proprio questo:
tutte le componenti legate alla Banca
devono trovare espressione. E la componente femminile ha grande rilevanza
e va ascoltata”.
A proposito di territorio: le dimensioni
attuali sono adeguate?
“Se la domanda è ‘Avete in programma
di aprire a breve altri sportelli in nuovi
comuni?’, la mia risposta è: no. Naturalmente, valuteremo tutte le eventuali
opportunità offerte dal mercato: ad
esempio, la città capoluogo di Treviso,
nonostante la concentrazione di agenzie bancarie, conserva ancora spazi
e prospettive. Ma lo sviluppo su cui
vogliamo puntare è soprattutto di tipo
diverso: uno sviluppo qualitativo. Sperimentando nuove tecnologie, come gli
sportelli virtuali, e coprendo nicchie di
clientela oggi meno servite”.
Si rafforzerà anche il personale?
“I dipendenti costituiscono uno degli
elementi principali di una bcc: dobbiamo preservarli e valorizzarli. Il personale
rappresenta il 90 per cento del valore
della nostra Banca”.
I giovani restano un tema cruciale della sua presidenza?
“La Banca ha sofferto, nel recente passato, di un investimento sui giovani non sempre adeguato. Dobbiamo riaccendere
l’interesse delle nuove generazioni per il credito cooperativo,
far comprendere loro le ragioni
dell’essere socio di una bcc. Se
la compagine sociale invecchia, le fondamenta della Banca rischiano di subire un’interruzione. Non significa trascurare
chi ha gettato le basi della nostra realtà, ma non investire sui
giovani sarebbe davvero una
prova di scarsa lungimiranza”.
La “diversità” del credito cooperativo
resta valida?
“La solidarietà economica e sociale si
conferma sempre più un modello vincente. Va adeguata ai tempi e alle tecnologie, dovrà rinnovarsi sotto l’aspetto
organizzativo, ma l’ossatura di base, rappresentata dai valori della cooperazione e della mutualità, rimarrà sempre”.
Tiziano Cenedese
La presentazione del nuovo Consiglio di
Amministrazione di CentroMarca Banca non può non cominciare dal suo
“capitano”. Tiziano Cenedese è stato
riconfermato alla presidenza, incarico
ricoperto già da due anni. Trevigiano,
cinquant’anni, laureato in Economia
e commercio, da oltre un quarto di secolo esercita la professione di commercialista con studio a Treviso. Il (poco)
tempo libero? Dedicato alla famiglia e
al figlio di cinque anni e mezzo.
IN EQUILIBRIO TRA CRESCITA E TERRITORIO
La dimensione può essere d’ostacolo
allo sviluppo?
“Sia ben chiaro: CentroMarca Banca
deve restare Banca di territorio. Ma deve
anche sopravvivere: il piccolo è bello,
tuttavia ci sono costi fissi di gestione da
ottimizzare. Le nostre performance sono
migliori di quelle di altre realtà simili, e
questo è frutto anche delle passate gestioni, ma non possiamo dimenticare di
aver di fronte problemi di livello europeo
e mondiale”.
il sostegno alle attività sociali, culturali,
sportive: riceviamo tantissime richieste
di contributi. Sono tutte iniziative utili e
interessanti, ma occorre fare una selezione accurata. Ancora una volta: è necessario il giusto equilibrio”.
PRESENTAZIONE DEI NUOVI ORGANI AMMINISTRATIVI
Quali saranno le prime mosse del nuovo CdA?
“C’è il giusto mix di gioventù ed esperienza. Dobbiamo lavorare insieme e
darci delle priorità: penso al marketing e ad una più forte collaborazione
con le associazioni di categoria. E poi
Franco Durigon
Quando è entrato per la prima volta nel
“governo” di CentroMarca Banca, nel
2001, era il più giovane. Oggi, al quarto
mandato in consiglio, ha assunto l’incarico di Vicepresidente Vicario. Socio da
oltre un ventennio, Franco Durigon, di
Santa Cristina, 45 anni, sposato con tre
figli, è imprenditore artigiano nel settore dell’edilizia, è stato presidente della
categoria ed attualmente è revisore dei
conti del mandamento di Treviso della
Confartigianato. La domenica? Con la
famiglia o allo stadio a seguire l’Union
Calcio Quinto.
“In quasi dieci anni, la Banca è cambiata. Essere presenti non è più sufficiente.
L’obiettivo è far crescere l’azienda, nel
rispetto del mandato affidato dai soci,
e dare positività”.
13
LA BANCA DEL FUTURO? LOCALE E TECNOLOGICA
14
importante il rapporto diretto tra le persone”.
Un polo importante restano i soci.
“Devono essere al centro dell’interesse
della Banca. Per i soci ci deve essere
sempre un trattamento di riguardo dal
punto di vista economico e finanziario.
Inoltre metteremo a loro disposizione
degli spazi espositivi nelle nuove filiali
e la sala riunioni del Centro Direzionale
per eventi, seminari e corsi”.
Che futuro prevede per CentroMarca
Banca?
“Deve rimanere una banca locale, radicata sul territorio. Bisogna puntare sul
miglioramento dei servizi, ad esempio
grazie all’utilizzo delle nuove tecnologie
per sportelli virtuali. Un modo, in particolare, per avvicinare i giovani”.
Eliseo Pavanetto
PRESENTAZIONE DEI NUOVI ORGANI AMMINISTRATIVI
Inizia il suo secondo mandato da consigliere di CentroMarca Banca in qualità
di Vicepresidente: Eliseo Pavanetto, 55
anni, sposato e papà di due maschi, è
architetto libero professionista, con studio a Preganziol, dove è nato e abita.
Socio della Banca da metà degli anni
‘80, tra le altre attività associative, ricorda la sua iscrizione all’Aido.
“Partiamo da una Banca solida, con
conti a posto. E soprattutto partiamo
da una considerazione fondamentale:
il nostro patrimonio di maggior valore
è rappresentato dai soci e dai nostri
dipendenti e collaboratori. Desideriamo creare le condizioni affinchè i servizi
verso i nostri soci e clienti siano efficienti
e dinamici; ogni socio e cliente deve
trovarsi come a casa propria dove è
Oggi è più difficile fare Banca?
“Cercheremo di essere vicini a tutte le
attività che hanno bisogno di crescere
e svilupparsi. Naturalmente facendo
sempre una valutazione di merito: le
risorse vanno date, a maggior ragione
in questa fase, a ditte che dimostrano
di avere capacità, idee, futuro. E, nonostante tutto, per fortuna ce ne sono ancora parecchie”.
CENTROMARCA BANCA MOTORE DI SVILUPPO
Beniamino Favaro
del territorio”.
E per i giovani?
“Non so se si chiameranno
club o in quale altro modo,
ma si sta lavorando per formare dei gruppi per coinvolgere
le nuove generazioni e stimolarle ad entrare tra i soci”.
Lei è impegnato nell’Apio,
l’Associazione per la prevenzione e l’informazione oncologica.
“Ho fatto il presidente per oltre
due mandati ed è un’associazione a cui resto molto legato,
perché, sul piano della salute,
può dare risposte ai cittadini
del territorio”.
LE BCC ORGOGLIO D’ITALIA
Giancarlo Requale è una delle riconferme del Consiglio di Amministrazione di CentroMarca Banca. Imprenditore nel settore del commercio, da Zero Branco, dove vive e lavora da sempre, è Cavaliere della Repubblica. Sposato con la signora
Anna Maria da 45 anni che lo affianca nell’azienda di famiglia, ha
due figli Antonella e Giuseppe. Tra
le sue passioni la lirica, il calcio e,
soprattutto, le tradizioni locali; inoltre è tra i fondatori dell’Apio. All’inizio del nuovo mandato ci tiene “a
ringraziare tutti i consiglieri che in
questi anni si sono adoperati per il
bene della Banca”.
Il momento è difficile anche per
le banche?
“La nostra Banca è sana e non
ha problemi, anzi è tra le migliori
del suo comparto. Ma è chiaro:
le difficoltà dei cittadini e delle
imprese non possono non avere
ricadute anche sull’attività bancaria”.
Le banche sono state accusate
di aver chiuso i rubinetti del credito alle imprese.
“Non le Banche di Credito Cooperativo. Abbiamo un impegno morale, previsto anche dal nostro Statuto, di agevolare e sostenere lo sviluppo locale. Ovviamente, è necessario garantire l’equilibrio nei
conti e il supporto non può essere
indiscriminato”.
Il modello del Credito Cooperativo
continua ad essere valido?
“L’ha detto il governatore della Banca d’Italia pochi mesi fa: le Bcc sono
un orgoglio nazionale, quelle che
hanno retto meglio nonostante la
crisi e contribuito di più alla tenuta
dell’intero sistema”.
Su quale area deve puntare CentroMarca Banca nell’immediato futuro?
“Il nostro impegno è progredire e investire sul personale: è la nostra carta vincente. E poi occorre puntare
sulle nuove tecnologie, con sportelli
on line”.
PRESENTAZIONE DEI NUOVI ORGANI AMMINISTRATIVI
Giancarlo Requale
All’inizio del suo quarto mandato, settant’anni ben portati, grazie anche alle
frequenti escursioni in montagna (come
si vede dalla foto accanto), pensionato in
piena attività (ci pensano i nipotini regalatigli dai suoi tre figli), Beniamino Favaro
può essere considerato il decano dei
consiglieri di CentroMarca Banca.
“I fondamentali della Banca sono sani,
anche se non ci sono più i margini di alcuni anni fa. La Banca deve guardare
molto alle piccole imprese dell’artigianato e dell’agricoltura per favorire lo sviluppo del territorio”.
In che modo la Banca può diventare
volano dello sviluppo locale?
“Deve predisporre linee di credito privilegiato a favore dei giovani imprenditori,
per avviare nuove attività. Il Veneto si è
qualificato molto, ad esempio, nel settore delle energie rinnovabili: si apre una
stagione importante per il nostro paese
in questo campo e CentroMarca Banca
deve essere presente”.
In concreto, quali iniziative si possono
mettere in campo?
“Penso ad esempio ai comitati territoriali, per un maggior coinvolgimento della
base sociale. Il Consiglio e la Direzione
si servono di questi comitati proprio come antenne per cogliere le specificità
15
VOCE AI GIOVANI
PRESENTAZIONE DEI NUOVI ORGANI AMMINISTRATIVI
RIDARE PESO ALL’AGRICOLTURA
16
Elio Tronchin, 56 anni, laureato in
Scienze della produzione animale, è
capozona di Impresa Verde - Tv, società della Coldiretti. Nato a Sambughè, dove vive con la moglie e un figlio, siede per la prima volta nel CdA
della Banca, fa parte del collegio
sindacale dell’Associazione provinciale allevatori e del Consorzio Casatella Trevigiana, in passato è stato,
tra gli altri, in Aprolav, Consorzio del
Radicchio, Camera di Commercio.
Hobby? Non si scappa: l’azienda
agricola di famiglia, trenta ettari a
uva, cereali, soia, pioppeti, prato da
sfalcio.
Quale potrà essere il suo apporto?
“Mi auguro di portare la voce degli
agricoltori dentro la Banca. Nel rinnovato consiglio, ognuno ha le sue
competenze, io sono uno dei pochi
che si occupa del settore primario.
CentroMarca Banca fa già diverse
iniziative in questo ambito: una persona che conosce l’ambiente può
essere utile”.
L’agricoltura locale merita maggiore considerazione?
“Sempre l’agricoltura ha avuto un
ruolo importante, ma negli ultimi dieci, vent’anni ha prevalso l’interesse
per lo sviluppo di altri settori. Oggi,
alcuni comparti sono andati in crisi,
gli imprenditori agricoli sono rimasti
sul territorio”.
Cosa può fare CentroMarca Banca per l’agricoltura?
“Non userei il termine: agricoltura,
ma territorio. Ovvero, un concetto a
cui si legano l’ambiente, l’alimentazione, il turismo. Vedo una gran voglia dei giovani di restare in azienda:
partire da zero è oggettivamente impegnativo, ma se si ha già un minimo di base, si possono raggiungere
risultati significativi. Per questo credo
che la percentuale di utilizzi riservata
al settore primario possa essere incrementata con condizioni più favorevoli, per garantire un maggior sviluppo strutturale delle nostre aziende agricole”.
Ora nella stanza dei bottoni è entrato
davvero. Da dove cominciare?
“Dai primi dati esaminati, la nostra Banca è ben posizionata ed è sana, se raffrontata con altri istituti locali. Ma un primo, grande passo in avanti è possibile investendo sul personale, in termini di valorizzazione e formazione”.
La seconda mossa?
“Andare nel territorio. La logica non deve
essere più quella di star seduti in ufficio
ad aspettare, ma di essere propositivi,
uscire e proporsi. Bisogna recuperare soprattutto il rapporto Banca-imprese, non
tanto come condizioni meramente economiche, ma come relazioni”.
Come può contribuire CentroMarca Banca per favorire la ripresa?
“Deve aiutare le imprese a capire il business. In passato si è forse
peccato su questo aspetto, ma il
ruolo di una banca come CentroMarca Banca è proprio quello
di accompagnare le ditte, specie le pmi. Per fare questo, però,
occorre appunto sedersi nell’ufficio dell’imprenditore e parlarci
insieme”.
Elio Tronchin
Renato Pavanetto
E’ il più giovane in squadra. E Renato
Pavanetto, classe 1972, a questo ruolo
di portavoce delle nuove generazioni,
ci tiene particolarmente. Non a caso fa
parte anche del Gruppo giovani di Confartigianato Treviso (oltre che della giunta del mandamento trevigiano dell’associazione di categoria) e del Super G,
il mega raggruppamento “under” delle
organizzazioni imprenditoriali e degli ordini professionali della provincia. Con i
fratelli, guida a Quinto di Treviso quattro
aziende nel campo della robotica e degli impianti, con un’ottantina di dipendenti complessivi. Sostenitore della necessità di un ricambio negli organi dirigenziali, tanto da candidarsi direttamente in assemblea tre anni fa.
Proseguire l’andamento positivo
Giacomo De Marchi
Un equilibrio anche tra dimensione locale ed espansione?
“Certamente. A noi, però, non
interessa l’espansione fine a se
stessa, ma solo la capacità di
restare sul mercato”.
Il periodo non è dei più favorevoli.
“Se ci riferiamo alla situazione
specifica della Banca, i fondamentali sono buoni. Se invece
allarghiamo la visuale, il contesto generale non è brillantissimo, anche se a macchia di leopardo: ci sono settori in ristagno, altri che hanno dimostrato di poter reggere meglio”.
TRADIZIONE E FUTURO
Zanatta Emanuele nato a San Donà
di Piave 48 anni fa, ha sempre vissuto a Preganziol per poi trasferirsi a
Roncade dove vive con la famiglia.
Laureato in Economia e Commercio, è funzionario commerciale in
una società di servizi che opera nel
campo della Pubblica Amministrazione locale.
Di quale idea di banca vuol farsi
promotore?
“Lo slogan che abbiamo scelto
per la nostra lista “Tradizione e futuro” è una buona sintesi della nostra realtà ed è nato dalla volontà
di rappresentare l’operato di questo Consiglio di Amministrazione,
ossia il rispetto dei valori sui quali si
fonda l’azione delle Banche di
Credito Cooperativo.
CentroMarca Banca è una banca
particolare, differente, originale a
partire dall’obiettivo stesso che si
prefigge, che è quello di assicurare un vantaggio ai propri soci e alle comunità locali. I servizi della
banca sono strumentali al conse-
guimento di tale obiettivo.
La Banca deve perseguire i suoi valori istituzionali, ma nel contempo deve crescere e rafforzarsi”.
E’ possibile?
“Sono convinto di si. Il nostro obiettivo non può essere solo realizzare un
profitto nudo e crudo, ma nello statuto stesso redatto dai padri fondatori
è specificato che anche una BCC
può prosperare solo se sa stare sul
mercato e fare profitto. Poi, ovvio,
una parte dei proventi deve tornare
al territorio, per creare benessere
nella comunità e sviluppo sociale”.
Un ambito che le sta a cuore?
“Sicuramente la comunicazione,
non solo come forma, ma anche come contenuto. I due aspetti possono
andare a braccetto, penso al sito internet e più in generale alla possibilità di instaurare un dialogo più diretto
e partecipato con i soci”.
PRESENTAZIONE DEI NUOVI ORGANI AMMINISTRATIVI
Emanuele Zanatta
Quello in CentroMarca Banca è l’ultimo
tassello di un’attività pluriennale nel volontariato, nell’associazionismo sportivo e
nell’amministrazione locale del suo paese, Santa Cristina di Quinto. Giacomo De
Marchi, impiegato in un’azienda commerciale, è al debutto nel Consiglio di
Amministrazione dell’istituto. Sposato,
due figli, è socio del Credito Cooperativo
da una dozzina d’anni.
Cosa si attende da questa esperienza?
“Ho accettato volentieri questo incarico,
primo perché ritengo sia un’opportunità
di crescita personale. In secondo luogo,
perché penso di poter dare anch’io un
apporto alla gestione, grazie alle competenze maturate in altri campi, contribuendo a proseguire l’andamento positivo che
ha caratterizzato finora la nostra Banca”.
Quale modello di banca va perseguito?
“Occorre tener conto sia delle esigenze di
mercato, sia del radicamento territoriale
e della storia del nostro istituto. Due elementi che vanno coniugati insieme nel
migliore dei modi, perché proprio questo
equilibrio costituisce la nostra caratteristica vincente”.
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I CONTROLLORI DELLA CORRETTA AMMINISTRAZIONE
PRESENTAZIONE DEI NUOVI ORGANI AMMINISTRATIVI
Massimo Calaon
Massimo Calaon è il nuovo presidente
del Collegio Sindacale di CentroMarca Banca. Quarantanove anni, sposato con due figli maschi, laureato in
Economia e Commercio all’Università
Cà Foscari di Venezia, esercita da oltre
20 anni la professione di dottore commercialista, con studio a Treviso e a
Quinto di Treviso. Opera come sindaco
in altre società di capitali e collabora
con continuità con il Tribunale di Treviso, avendo assunto svariati incarichi
come curatore fallimentare e come
commissario giudiziale in procedure
concorsuali.
Dottor Calaon, come giudica, dal
suo osservatorio professionale, lo
stato attuale dell’economia locale?
“Risente della diffusa crisi che ha colpito l’economia nazionale e mondiale,
anche se la particolare struttura delle
nostre imprese, nonché la dimensione
media – piccola delle stesse, meglio
consentono di affrontare e di reagire a
questa situazione di crisi.”
Quanto e cosa può fare CentroMarca Banca per favorire la ripresa?
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“Può fare molto soprattutto se riesce
ad individuare con rapidità e precisione quelle imprese meritevoli di accesso al credito; dobbiamo infatti renderci
conto che gli istituti di credito in generale non potranno nel breve e medio
periodo sostenere la totalità delle imprese e sarà necessario effettuare una
scelta tra quelle più meritevoli di credito nonché con maggiori prospettive di
continuità e di crescita.”
In estrema sintesi, possiamo spiegare ai lettori compiti e ruolo del
Collegio Sindacale che lei presiede?
“Il Collegio Sindacale in genere ed ancor di più negli Istituti di credito,
ha il dovere di esercitare un’attività di vigilanza e controllo
sull’operato degli Amministratori e sul rispetto, da parte loro,
dei principi di corretta amministrazione nonché sul rispetto e
sull’osservanza in generale
della legge e dello Statuto sociale.”
APRIRSI VERSO L’EUROPA
Giovanni Munarin è una conferma nel Collegio Sindacale.
Titolare di due studi di revisione contabile a Casale, segue
soprattutto piccole e medie aziende. Svolge incarichi anche
in altre società private ed Onlus ed è impegnato in varie realtà dell’associazionismo: tra l’altro, è consigliere della Fism
trevigiana, la Federazione Italiana delle Scuole Materne.
Sposato, ha tre figli.
La crisi continua a colpire il nostro territorio?
“Ci sono luci ed ombre. Di certo, è un momento di evoluzione. Intesa anche in senso positivo: è in atto un cambiamento rispetto alla situazione di dieci anni fa. Gran parte delle
aziende che seguo dal punto di vista professionale, comunque, mi confermano di avere ordini. Il problema principale,
invece, è legato alla carenza di liquidità, a sua volta conseguenza dei ritardi nei pagamenti”.
Che ruolo possono giocare le banche?
“Le banche possono giocare un ruolo certamente significativo. Ma sono esse stesse delle aziende e soffrono di problemi
simili: la ridotta propensione al risparmio e l’incertezza dei
mercati si traduce in una flessione della raccolta”.
Il Credito Cooperativo?
“Le Bcc, spesso, sono le uniche che possono vantare una conoscenza diretta dell’economia locale: quando un imprenditore viene a chiedere un finanziamento, è raro che nessuno, tra i funzionari o i consiglieri, lo conosca. Questo è un elemento positivo in più, che si aggiunge nella valutazione com-
AIUTARE LE IMPRESE A CAPITALIZZARSI
mente specializzate”.
In questa situazione cosa può
fare CentroMarca Banca?
“Può fare molto, senza dubbio.
Uno degli ambiti più significativi, a
mio giudizio, è il sostegno a chi
capitalizza la propria impresa. Le
nostre aziende scontano un problema storico di sottocapitalizzazione, che la crisi ha accentuato
ancora di più: parecchie ditte, in
questi mesi, sono state messe in
ginocchio proprio perché disponevano di scarse risorse finanziarie interne.”.
Per lei è un esordio nel Collegio
Sindacale di una banca. Cosa si
aspetta da questa esperienza?
“E’ un’importante occasione che
mi permette una diversa visione
del rapporto banca-impresa ed
una migliore conoscenza delle logiche che lo sovraintendono, che
potrà senza dubbio risultare utile
nel normale svolgimento della mia
professione”.
Maria Teresa Curtolo
Rappresenta un tocco di rosa in un
vertice di CentroMarca Banca tutto al maschile. Maria Teresa Curtolo è al suo primo mandato nel
Collegio Sindacale. Commercialista libera professionista, ricopre o
ha rivestito in passato l’incarico di
sindaco in enti come Casa Marani, Atm, l’azienda di trasporto pubblico di Vittorio Veneto, l’istituto
scolastico Lepido Rocco e in alcuni Comuni, oltre che in varie società private. Trevigiana, è sposata,
con due figli.
Come giudica l’economia trevigiana?
“La situazione è delicata. La Marca patisce anche la mancanza di
una grande industria locale, mentre sarebbe indispensabile avere
dei grandi gruppi di qualità, tecnologicamente avanzati”.
Qualche eccellenza però rimane.
“Certamente, nel nostro territorio ci
sono aziende che vanno bene. Si
tratta non tanto di imprese di nicchia, ma dedite a produzioni alta-
Giovanni Munarin
plessiva delle richieste di credito”.
La piccola dimensione può comportare anche degli svantaggi?
“Per le caratteristiche della loro organizzazione, le Bcc faticano a lavorare con l’estero. Dovrebbero approfittare di questa crisi, per compiere un salto di qualità in questo
senso: ad esempio ampliando i
propri servizi o assumendo personale che parla bene le lingue”.
PRESENTAZIONE DEI NUOVI ORGANI AMMINISTRATIVI
(Speciale a cura di Mattia Zanardo)
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20 | settembre 2011 | STIAMOinsieme
“Alle aziende, per ottenere credito, sarà richiesta maggio-
re capitalizzazione, ma anche più etica e professionalità”
LA
BANCA
Gli accordi di Basilea
Le nuove regole prudenziali per le banche e l’adeguatezza
patrimoniale
Da parecchi mesi la stampa specialistica, ma anche i quotidiani locali, quando affrontano i temi economici utilizzano i
termini: “Basilea 2 e Basilea 3”. Per il normale cittadino questi
nomi ricordano certamente una città della Svizzera, oppure
un taxi chiamato in qualche nostra città. Cosa vogliono dire
veramente?
Per capire meglio cosa significano questi “termini” abbiamo
rivolto alcune domande al Responsabile del Servizio Crediti
di CentroMarca Banca: Lucio Michielan.
Cosa significano i termini “Basilea 2 o Basilea 3”?
“Questi termini rappresentano il quadro d’insieme ed i principi generali della nuova disciplina che è stata introdotta con
la circolare della Banca d’Italia n. 263 del 2006 (denominata
Basilea 2), che tratta le Nuove Disposizioni di Vigilanza Prudenziale per le Banche e che rappresenta nella sostanza l’evoluzione delle modalità di misurazione del rischio di credito
e dei rischi bancari in generale.
L’evoluzione, lo sviluppo e l’integrazione dei mercati finanziari, hanno comportato infatti un aumento dei rischi connessi ai rapporti tra le banche, generando di fatto una crescente
instabilità del sistema, anche per l’ampliamento sistematico
dell’uso della leva finanziaria nella gestione corrente e degli strumenti di “finanza innovativa”, che hanno ampliato le
esposizioni ai rischi, anche diversi da quello di credito, senza
aumentare la corrispondente dotazione patrimoniale.”
E’ quindi uno strumento che dovrebbe garantire di più
il normale cittadino?
“Sicuramente l’impianto regolamentare ha costretto le banche
a modificare il loro comportamento al fine di assicurare una
misurazione più accurata di una più ampia gamma dei rischi
(e non solo a quello di credito) e per stimolare le banche a
migliorare la prassi gestionale, favorendo la parità concorrenziale.
Il Nuovo accordo sul Capitale (come detto denominato Basilea 2) è entrato in vigore nei paesi europei nel 2007 (per
l’Italia dal 1° gennaio 2008) e prevede, tra l’altro, che le ban-
che abbiano una dotazione patrimoniale (P.V.= Patrimonio
di Vigilanza) commisurata ai rischi di credito, di controparte,
di mercato ed operativi; la nuova normativa non ha peraltro
modificato le definizioni del patrimonio di vigilanza ed il metodo di calcolo dei coefficienti di solvibilità.”
Quando nei giornali si cita il nome della città svizzera
si parla spesso di “pilastri”. Cosa sono?
“La nuova struttura della regolamentazione prudenziale si
basa su “tre pilastri”:
• il primo introduce un requisito patrimoniale per
fronteggiare i rischi tipici dell’attività bancaria e finanziaria (di credito, di controparte, di mercato e
operativi); a tal fine sono previste metodologie alternative di calcolo dei requisiti patrimoniali caratterizzate da diversi livelli di complessità nella misurazione dei rischi e nei requisiti organizzativi e di
controllo.
• il secondo richiede alle banche di dotarsi di una
strategia e di un processo di controllo dell’adeguatezza patrimoniale, attuale e prospettica, rimettendo
all’Autorità di Vigilanza il compito di verificare l’affidabilità e la coerenza dei relativi risultati e di adottare, ove la situazione lo richieda, le opportune misure
correttive.
• il terzo introduce obblighi di informativa al pubblico riguardanti l’adeguatezza patrimoniale, l’esposizione ai rischi e le caratteristiche generali dei relativi
sistemi di gestione e controllo.”
Quale beneficio ne deriva per il sistema bancario?
“Sicuramente le principali innovazioni consentono al sistema
creditizio:
• una misurazione accurata di un più ampio novero
di rischi;
• una dotazione patrimoniale più strettamente commisurata all’effettivo grado di esposizione al rischio
di ciascun intermediario;
STIAMOinsieme | settembre 2011 | 21
stimola le banche a migliorare le prassi gestionali e
le tecniche di misurazione dei rischi, anche in ragione dei possibili risparmi patrimoniali;
• favorisce la parità concorrenziale, attraverso una
maggiore estensione delle attività e delle tecniche
oggetto di armonizzazione;
• valorizza il ruolo disciplinante del mercato con l’introduzione di specifici obblighi di informativa al
pubblico.
Nella sostanza la disciplina si articola in un sistema di regole
modulari per la determinazione dei requisiti patrimoniali, che
recepisce le migliori prassi sviluppate dagli intermediari nelle
metodologie di gestione dei rischi.”
•
Le regole sono uguali per tutte le banche?
“Sicuramente no. In attuazione del principio di proporzionalità, la regolamentazione tiene conto anche delle diversità
degli intermediari - in termini di dimensioni, complessità e altre caratteristiche - dettando, per taluni ambiti (in particolare
per le Banche di Credito Cooperativo) - regole differenziate e
sollecitando, in via più generale, un’applicazione delle disposizioni coerente con le specificità di ciascun intermediario.
La regolamentazione si ispira, infine, ad un criterio di gradualità: infatti ciascun intermediario, anche in modo differenziato per ciascuna tipologia di rischio, può articolare nel
tempo l’accesso a metodologie e processi progressivamente
più avanzati.”
Come mai, nonostante l’introduzione di queste normative, molte banche sono andate in difficoltà?
“Nonostante la complessità e la specificità della norme introdotte, la riforma non è stata in grado di immunizzare il
sistema bancario dagli effetti della crisi iniziata nella seconda
parte del 2007, tanto che sono stati necessari vari interventi
da parte delle Autorità Monetarie e dei Governi Centrali per
sostenere il sistema bancario a livello globale. L’elevata instabilità rilevata ha reso indifferibile la completa rivisitazione del
quadro normativo e regolamentare in cui operano gli intermediari, poiché la normativa, le Autorità Monetarie e gli stessi
Organismi di Controllo, non sono stati in grado di prevenire
l’eccessivo aumento dei rischi o di impedire la propagazione
del contagio all’economia reale.
Alcuni elementi di criticità del sistema di adeguatezza patrimoniale sono riconducibili a molteplici fattori e tra i quali:
a) l’insufficiente dotazione del capitale, sia per qualità che
per quantità rispetto alle perdite subite; b) l’eccessiva pro
ciclicità della regolamentazione prudenziale; c) l’inadeguata
copertura dei rischi complessivi a cui le banche sono esposte; d) nonché il sempre elevato livello di utilizzo della leva
finanziaria; e) l’assenza di regole quantitative per contenere
il rischio di liquidità.”
Si sta parlando spesso di problema liquidità, cosa sta a
significare?
“Il rischio di liquidità è diventato di prepotente attualità in
presenza della contrazione delle risorse disponibili (risparmio delle famiglie e delle imprese), pertanto sarà necessaria
la predisposizione di appositi presidi per la gestione ed attenuazione del rischio di liquidità (ovvero il disallineamento
delle scadenze e concentrazione della raccolta), quale presupposto per il mantenimento della stabilità delle banche e
del mercato.
La nuova regolamentazione persegue il rafforzamento della
qualità e della quantità del capitale bancario; il contenimento
della leva finanziaria del sistema; l’attenuazione dei possibili
effetti pro ciclici delle regole prudenziali; un più attento controllo del rischio di liquidità.”
Si dice che mai come in questo periodo Banca d’Italia
stia obbligando le banche a nuovi cambiamenti, è vero?
“I nuovi standard di vigilanza prudenziale per le banche, disposti per recepire gli emendamenti apportati alla Capital Requirement Directive dai provvedimenti 2009/27/CE, 2009/83/
CE e 2009/111/CE, complessivamente noti come CRD 2, sono
stati introdotti dalla Banca d’Italia con il 4°, 5°, 6° e 7° aggiornamento alla Circolare 263/06 del 27 dicembre 2006, emanati
in rapida successione dalla Banca d’Italia, tra dicembre 2010
e gennaio 2011. Il pressing manifestato dall’Organismo di Vigilanza con l’emanazione dei suddetti provvedimenti mira a
stabilizzare il Sistema in presenza di una diffusa fragilità patrimoniale come più in dettaglio rilevato anche nel recente
Global Financial Stability Report del Fondo Monetario Internazionale.
L’istituto di Vigilanza con diverse argomentazioni ha precisato
che non si tratta di un’anticipazione delle misure di Basilea 3,
che entreranno in vigore a partire dal 2013, tuttavia la riforma
manifesterebbe una propedeuticità molto rilevante, tanto che
l’ABI (Associazione Bancaria Italiana) in una recente nota,
invita “gli Associati a considerare anticipatamente il proprio
posizionamento rispetto a tali futuri ratio, ad esempio nella
22 | settembre 2011 | STIAMOinsieme
conduzione delle prove di stress previste nell’ambito della
rendicontazione ICAAP del 2011”.”
Quali ripercussioni ricadranno sull’economia reale e
sul mercato creditizio e quali scenari si presenteranno
per il futuro?
“Indubbiamente una risposta certa e definita alle domande
sopraindicate è inimmaginabile, tuttavia le grandi banche
stanno già operando mediante il rafforzamento del capitale
attraverso due percorsi congruenti: il miglioramento dell’efficienza economica ed il rafforzamento del patrimonio nelle
varie forme, ma soprattutto attraverso massicci aumenti di
capitale da parte dei soci, come peraltro già diversi Istituti
italiani e stranieri hanno realizzato.”
Cosa potranno invece fare le banche non quotate o che
non hanno tra i soci le Fondazioni o le grandi istituzioni finanziarie a supporto?
“Dovranno continuare nel miglioramento dell’efficienza operativa o con altre forme di consolidamento del patrimonio,
peraltro con sempre maggiori vincoli, ristretti ulteriormente
dalle recenti disposizioni. Sarà quindi necessario procedere
con oculatezza e lungimiranza, riducendo le perdite in tutto il comparto gestionale ed in primis in quello del credito,
notoriamente penalizzato dalla recente crisi, nonché nell’ottimizzazione di tutte le componenti di reddito. Sarà necessaria quindi una maggiore trasparenza da parte di tutti gli
Operatori Economici (stakeholders), i quali solo in presenza
di solidi e qualificati fondamentali potranno continuare a ricevere credito.”
Come dovranno comportarsi le aziende per continuare
ad avere “credito” dalle banche?
“Sarà sicuramente necessaria una maggiore capitalizzazione
anche da parte delle imprese, in particolare per quelle italiane, che statisticamente risultano le meno dotate patrimonialmente rispetto alla media europea. Bisognerà quindi ridurre
le mirabolanti spinte speculative e puntare con decisione allo
sviluppo dell’attività caratteristica (core business), elemento
distintivo spesso invidiato e imitato dal mondo intero, mediante appropriati piani di investimento in ricerca e sviluppo. A questo punto potrà inserirsi il Sistema bancario per il
necessario o complementare supporto finanziario, il quale
dovrà essere commisurato al merito creditizio, espresso da
appropriati e coerenti piani industriali, operativi e finanziari
(comunemente definiti “business plan”).
In tutto questo si dovrà aggiungere un “ingrediente” per niente superato, ripetutamente auspicato in tutti i settori e soprattutto in quello economico, il maggiore spirito etico e professionale come peraltro è stato ribadito di recente nell’articolo
pubblicato su “Stiamo Insieme” di aprile 2011 n. 30 (Aziende
con l’Anima – L’impegno di Proetica per la responsabilità
sociale d’impresa) a cui si rinvia per ogni ulteriore approfondimento.
Sono numerosi i riferimenti accademici in tal senso e per
citarne solo uno che è rimasto impresso a chi scrive per la
sorprendente attualità è una teoria di R. E. Freeman che già
nel 1998 nel “Poverty and the politics of capitalism, Business
Ethics Quarterly” asseriva che per migliorare il capitalismo
manageriale e per soddisfare i bisogni di tutti gli operatori
coinvolti (stakeholders), l’impresa doveva poter operare in
un “mondo dove business ed etica sono intrinsecamente intrecciati, dove valori e virtù sono una parte della vita aziendale e dove la disperazione è sostituita dalla solidarietà che
proviene dalla realizzazione congiunta di scopi condivisi”.”
E’ vero che le nuove normative non aiutano ad un comportamento etico?
“Da sempre le Banche di Credito Cooperativo rappresentano
il proprio “business” nel rispetto dei principi etici e mutualistici, peraltro sanciti anche dagli Statuti Costituenti, tuttavia
una frammentaria interpretazione dell’evoluzione normativa
(tra l’altro, Riforma Diritto Societario e Riforma Diritto Fallimentare), hanno permesso ad alcuni “speculatori aggressivi”
di trovare delle “scorciatoie” alle responsabilità amministrative e gestionali, minate dall’inefficienza manageriale o dalla
spregiudicata vocazione al “business”. Evidentemente l’etica
e le virtù sono per questi soggetti elementi alquanto scomodi
e/o sconosciuti, le conseguenze di tali anomalie, ovviamente
non potranno che ricadere sull’economia reale, come si è
potuto rilevare nelle recenti esperienze.”
Come si pone CentroMarca Banca?
“Nell’ambito di questo contesto economico e sociale, CentroMarca Banca da sempre promuove e sostiene l’economia
locale, perseguendo con equilibrio il sostegno alle famiglie
ed alle imprese, rispettando nel contempo i propri principi
etici e mutualistici, nell’ambito delle sempre più stringenti
misure che il Legislatore e l’Istituto di Vigilanza impongono. I risultati parlano chiaro e la recente relazione al bilancio 2010 con la relativa nota integrativa, hanno evidenziato
che l’istituto, pur in un contesto economico e normativo per
niente facile, ha continuato il sostegno all’economia reale,
incrementando l’erogazione del credito alle famiglie ed alle
imprese, mantenendo tuttavia gli indici di solvibilità ai vertici
delle classifiche regionali delle Banche di Credito Cooperativo. Il mantenimento di tali posizioni risulterà sicuramente
ambizioso, che è anche lo spirito caratterizzante della nostra
azienda, ovviamente nel rispetto dei principi normativi, etici
e statutari.”
STIAMOinsieme | settembre 2011 | 23
eventi
“Natanti a forma di ambulanza, sommergibili rosa,
sale operatorie, carri armati con cannoni fumanti: 40
natanti e 400 marinai per il carnevale sull’acqua dal
Ponte dea Goba a Silea.
”
Sul Sile la regata piu’ pazza
Tremila spettatori per la ventesima edizione della
discesa del fiume con ogni tipo di barca
V
enti edizioni, tremila spettatori, quattrocento partecipanti, duemila uova, cinque chilometri di puro divertimento. Non si tratta però di un concerto di Vasco a
San Siro, non stiamo parlando dell’Heineken Jammi’n Festival
a Mestre e nemmeno del Gran Premio di Formula uno di
Monte-Carlo bensì della nostrana discesa folkloristica lungo
il Sile, “acqua santa e sacra a Treviso”, parola del prosindaco
Giancarlo Gentilini che anche questa volta era in prima fila
a godersi la kermesse.
Quaranta “imbarcazioni”, di cui una addirittura da Milano,
si sono date appuntamento al Ponte dea Goba alle 9:30 di
domenica 3 luglio per far sfilare le loro opere d’arte in carta
pesta lungo le acque del Sile, fino alla centrale di Silea dove
hanno attraccato attorno alle 11:30 e li ha attesi un pranzo
collettivo alla Festa dea Sardea.
Il carnevale estivo non ha regole, possono partecipare tutti
a patto che ci si diverta e si faccia divertire il pubblico. Camioncini hippies, sommergibili rosa, ambulanze con tanto di
sirene, carri armati con cannone e fumogeni incorporati, chi
con casse e stereo, chi con idranti. Sopra le barche si sono
improvvisate operazioni chirurgiche, matrimoni, incontri di
wrestling, in nome dell’estate e del buon vino, bevanda ristoratrice dei nostri improvvisati marinai. C’erano zattere alla
prima partecipazione, barche che invece non si sono perse
nemmeno un’edizione passando il timone di generazione in
generazione. Parenti, amici, semplici conoscenti tutti uniti
nella sfilata a suon di gavettoni, bombe d’acqua, balli, canti,
musica.
La manifestazione, ormai nota a livello nazionale, ha attirato un nutrito numero di spettatori, distribuiti lungo l’alzaia,
che si sono lasciati coinvolgere dall’atmosfera goliardica del
carnevale estivo trevigiano. A detta di tutti, partecipanti e
pubblico, è un’esperienza da vivere almeno una volta. Per
una mattinata si viene immersi in un caotico mondo fatto di
colori, grida, festa nel quale la parola d’ordine è: divertimento. Un po’ più traumatico risulta alla fine il ritorno alla realtà,
ma è bello pensare che già l’anno prossimo si replica.
Rebecca Zanardo
sopra: la regata sul Sile.
sotto: alcuni partecipanti alla manifestazione.
24 | settembre 2011 | STIAMOinsieme
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STIAMOinsieme | settembre 2011 | 25
STIAMOinsieme | settembre 2011 | 26
rubrica dipendenti
E’
nato
CMB
FUTSAL
TEAM
rubrica
Esordio col bottodipendenti
per i nostri colori
I
l torneo delle BCC di S. Giovanni Rotondo (FG) 2-5 Giugno 2011
ha visto il battesimo ufficiale della squadra di calcio a 5 di CentroMarca Banca.
Quella che doveva essere una manifestazione atta a mettere alla prova
le potenzialità di un collettivo appena nato, si è poi rivelata essere
un’esperienza che tutti i partecipanti porteranno nel bagaglio dei ricordi più belli.
Ma iniziamo il racconto dall’inizio.
Aggirata la legge per il tesseramento degli extracomunitari, siamo riusciti ad avere tra le nostre fila il “carioca” Rudinho Assis De Oliveira
che con le sue punizioni a voragine ha incantato gli osservatori di
mezza Europa, e carichi come molle siamo partiti col nostro Pink Bus
alla conquista del sud. Le prime ore di viaggio le abbiamo passate in
compagnia di film cult quali “Fantozzi” o “Fratelli d’Italia”, e tra un
Professor Birkermeier e una Moira+Luana (personaggi dei film già citati) il tragitto di 700 km è stato un inno alla risata all’italiana.
L’arrivo a destinazione a notte fonda non ha intaccato lo spirito della
squadra; infatti restando fedeli al motto calcistico trevigiano del “tegnemo ben a baea” sono state velocemente seccate due bottiglie di
buon prosecco; in questa occasione si è rivelata quella che alla fine
sarebbe stata la scoperta più travolgente della trasferta: il nostro autista Daniele ha cominciato ad essere uno di noi. Servirebbero vari
articoli per descrivere l’eccezionalità del personaggio che per tutto il
tempo ci ha accompagnato protetto e guidato, ma forse basta raccontare il suo esordio: alla telefonata fattagli la mattina della partenza ha
testualmente risposto “Ah ma era oggi?”.
La prima nottata è trascorsa tranquilla, tranne per il binomio Bettiol/
Bertuol i quali, ignari del fatto che la stanza a loro riservata era stata
adibita a rettilario, hanno condiviso il sonno con animali di vario genere
e grandezza.
Una volta ricevuta la classica benedizione alla chiesa di San Pio è
iniziato il nostro torneo; l’esordio è stato folgorante e ci siamo imposti
con un perentorio 10 – 0 sugli avversari. La seconda partita è stata
contraddistinta dalla pioggia e dal campo al limite della praticabilità, e
nonostante l’aver messo tutto il cuore e i polmoni siamo stati sconfitti
per 5 – 1. Il risultato tuttavia è stato falsato da un arbitro talpa che non
ha visto un gol chiarissimo a nostro favore, e che in quel momento
ci avrebbe rimesso in corsa per la vittoria; da quell’istante abbiamo
STIAMOinsieme | settembre 2011 | 27
capito che saremmo stati la squadra più
penalizzata al mondo nei tornei.
Tornati in albergo ci aspettava il pasto
dell’atleta, più o meno. Le calorie forniteci dagli ottimi prodotti pugliesi sarebbero bastate per una dieta settimanale;
ma nonostante il macigno nello stomaco
il nostro team ha proseguito compatto
per una serata in centro paese. Il merito va tutto alla grandissima capacità
organizzativa del buon Andrea Marcolin
che in 3 giorni ha raccolto e chiamato
un numero impressionante di persone
del luogo. La giornata pareva volgere
al termine, quando a notte inoltrata la
tranquillità veniva squarciata dall’esultanza del Trivela Zanetti che, all’urlo di
“Spatam”, infliggeva una sonora sconfitta alla Playstation al più esperto, nonché
capitano della squadra, Zago, svegliando di soprassalto chiunque fosse nelle
vicinanze.
L’alba del giorno dopo è stata traumatica
ma il rendimento in campo non ne ha
risentito; ci siamo imposti facilmente 5
– 0 nell’ultima partita del girone e qualificati molto bene nella classifica generale. Le sfide ad eliminazione diretta sono
iniziate con un’altra vittoria per 3 – 2 in una partita maschia e dai toni accesi che ci ha consacrato come squadra
rivelazione della manifestazione. La giornata si è conclusa
festeggiando adeguatamente l’impresa in piazza tra musica
e cabaret.
La mattina seguente, purtroppo, il nostro torneo è finito
per mano dei campioni d’Italia dell’anno 2009 con una
sconfitta, molto onorevole, per 1 – 0. La nostra reazione
all’uscita dalla competizione è stata applaudita apertamente da tutto il pubblico, quando abbiamo sollevato e portato
in trionfo il raggiante Vice Direttore Generale Claudio Alessandrini, fautore di questa entusiasmante iniziativa.
Dopo esserci concessi un pomeriggio di assoluto relax e
un’indimenticabile ultima cena, siamo partiti a notte fonda
per il rientro, e, distrutti ma col cuore colmo di felicità,
abbiamo fatto ritorno alla normalità.
Quello che CMB Futsal Team ha portato a casa è un pieno
di entusiasmo e di gioia che ha creato un legame speciale
tra i colleghi. Il coinvolgimento di ogni componente della
squadra è stato tale, che al ritorno a casa l’energia positiva
scatenata da questo evento è stata trasmessa anche a chi
non vi ha partecipato in prima persona.
Allora forza CMB Futsal Team: Rimini 2012 è dietro l’angolo.
Si possono trovare foto riguardanti CMB Futsal Team sulla
pagina dedicata in Facebook e sul sito Internet della Banca, www.centromarcabanca.org.
Alberto Michieletto
28 | settembre 2011 | STIAMOinsieme
Iniziative soci.
eventi
Borse di studio e segni di merito rivolte ai soci ed ai figli dei soci
SCUOLE
MEDIE SUPERIORI
- borse di studio dell’importo di € 300,00 agli studenti
promossi con una media pari
o superiore a 8/10 (il voto relativo a religione non viene considerato) nell’anno scolastico
2010-2011;
- borse di studio dell’importo di € 400,00 agli studenti
che hanno superato gli esami
di maturità con una votazione pari o superiore a 85/100
al termine dell’anno scolastico
2010-2011.
UNIVERSITA’
- segni di merito dell’importo di
€ 400,00 per diplomati universitari
(laurea triennale) con un punteggio di almeno 100/110 nel periodo
01/09/10-31/07/11;
- segni di merito dell’importo di
€ 500,00 per laureati (laurea specialistica) con un punteggio di 100/110
nel periodo 01/09/10-31/07/11;
- ulteriori segni di merito dell’importo di € 100,00 a tutti gli studenti
che conseguono la “lode” sia nella
laurea triennale che in quella specialistica.
STIAMOinsieme | settembre 2011 | 29
Visita guidata alla mostra “Manciu’ l’ultimo imperatore” Casa
dei Carraresi
Visto il successo delle due visite guidate effettuate a marzo 2011 alla mostra “Il Pittore e la Modella da Canova a Picasso”,
verrà proposta la visita guidata alla mostra “Manciù l’ultimo imperatore”.
Incontro di benvenuto ai nuovi soci
11 novembre 2011 San Martino: incontro di benevenuto con i Soci entrati nella Compagine Sociale dal 1° maggio 2011.
Al termine una castagnata per tutti.
Corso di web marketing
Con il patrocinio della Banca, verrà organizzato un corso dedicato alle aziende clienti e socie che tratterà i temi dell’innovazione tecnologica e di come questa possa essere utilizzata come strumento per lo sviluppo di una strategia di comunicazione e di promozione della propria attività.
I temi trattati saranno: -Web marketing e applicazioni industriali. -Analisi di mercato utilizzando i motori di ricerca.
-Sistemi informatici di tipo crm.
-Direct marketing web based.
Corso di fotografia digitale
Impariamo a fotografare – la Banca organizza un corso di fotografia digitale dedicato a tutti i soci che vogliano cimentarsi
in questa disciplina. Il corso è adatto sia ai neofiti sia a chi vuole aumentare le proprie conoscenze. Il corso è a numero
limitato.
Bruxelles: visita al Parlamento Europeo
Nella primavera del 2012 verrà organizzata una visita guidata al Parlamento Europeo di Bruxelles.
Per ulteriori informazioni si prega di collegarsi al sito internet
HYPERLINK “http://www.centromarcabanca.org” www.centromarcabanca.org o di contattare l’Ufficio Soci 0422/631712.
30 | settembre 2011 | STIAMOinsieme
ter
” ritorio
“Il vecchio tracciato abbandonato diventerà una
via ciclopedonale fino alla provincia di Mantova.
RIMESSO A NUOVO IL PONTE TIVERON
CentroMarca Banca contribuisce al recupero dell’ex ferrovia
Treviso-Ostiglia
U
n nuovo tratto della
ex ferrovia TrevisoOstiglia tornerà a vivere a breve grazie al ripristino del Ponte Tiveron nel
comune di Quinto di Treviso. Un valore aggiunto per
il nostro territorio che vedrà quindi rinascere, sotto
forma di greenway (strada
ciclopedonabile), una parte del proprio patrimonio
storico ed ambientale.
Il Ministero della Difesa,
ad inizio marzo, aveva
dato parere favorevole alla
ricostruzione del ponte che
nei prossimi mesi tornerà a
vivere nella sua sede storica, dalla quale era stato
rimosso negli anni ’60.
Il ponte, che si colloca tra
via Tognana e via Cornarotta in pieno Parco del
Sile, verrà dunque ricollocato nell’area originaria
permettendo ai cittadini di
tutta la provincia di Treviso
di entrare a contatto con la
natura rigogliosa che attornia il fiume di risorgiva più
lungo d’Europa.
Il nuovo collegamento permetterà di rimanere sulla
TrevisOstiglia senza dover
uscire e rientrare nei pressi
di Santa Cristina di Quinto evitando così le strade
percorse dai mezzi motorizzati. Una vera e propria
immersione nel verde che
consente di arrivare in
circa mezz’ora a Badoere,
passando per l’Oasi Cervara, il fiume Sile, il bosco e
le cave di Morgano, il fiume Zero e per distese di
campi coltivati.
La storia della ex ferrovia,
che collegava Treviso alla
città di Ostiglia, in provincia di Mantova, ha origine
negli ultimi anni del 1800,
quando alcuni imprenditori della Marca avanzarono
l’ipotesi di costruire una via
che collegasse il territorio
trevigiano con le province
lombarde ed emiliane. Tra
i sostenitori del progetto,
che venne presentato nel
Regio Parlamento ad inizio
‘900, troviamo alcune figure di prestigio della nostra
città e del Credito Cooperativo come Gian Giacomo
Felissent e Leone Wollemberg, fondatore delle Casse
Rurali.
L’approvazione del progetto avvenne nel luglio 1919,
nonostante i lavori fossero
iniziati già qualche anno
prima. Nel 1925 venne
inaugurata la prima tratta
tra Legnago e Cologna Veneta. I lavori si conclusero
nel pieno della Seconda
Guerra Mondiale. Bisogna,
infatti, attendere il 1941
perché vengano attivati i
tratti Legnago – Ostiglia e
Grisignano di Zocco – Treviso.
Da subito venne utilizzata, dalle truppe tedesche,
come via per gli approvvigionamenti militari e,
purtroppo, per la deportazione nei campi di concentramento. Nel corso del
1944, gli Alleati bombardarono pesantemente la linea che rimase chiusa fino
al 1946.
Nel dopoguerra divenne
una via maestra per il trasporto merci, contribuendo
nuovamente allo sviluppo
della campagna veneta;
alcune corse giornaliere
consentivano anche il trasporto dei passeggeri.
Il tratto trevigiano fu il primo ad essere chiuso nel
1947. Dagli anni ’60 anche
STIAMOinsieme | settembre 2011 | 31
gli altri tratti vennero soppressi per la rapida evoluzione
del trasporto su gomma e nel 1987 venne chiuso anche
l’ultimo tratto attivo tra Legnago e Cologna Veneta.
Dal momento della chiusura il tracciato, compreso quello trevigiano, è rimasto in stato di abbandono; cosa che
vale anche per molte infrastrutture presenti come ponti,
case cantoniere e stazioni.
Un nuovo interesse per questa via ferroviaria è sorto
sul finire degli anni ’90 quando l’Ente Parco del Sile
ha proposto la conversione della linea in percorso ciclopedonale. La proposta è stata accolta e nel 2002 un
accordo di programma ha portato all’acquisto da parte
dell’Ente di dieci chilometri di tracciato nel trevigiano. Il
recupero, nel giro di poco tempo, del tracciato trevigiano ha fatto nascere anche negli altri comuni della linea,
l’interesse per la sua conversione. È così che gran parte
dei 119 chilometri di TrevisOstiglia sta pian piano ritornando alla luce sotto nuova veste.
Il Ponte dell’Ostiglia di Quinto di Treviso si inserisce in
questo rinnovato stimolo per il recupero del patrimonio
del nostro territorio, per la valorizzazione dell’ambiente
e per uno stile di vita con ritmi a misura d’uomo. Per
questo progetto di rinascita CentroMarca Banca ha deciso di dare il suo apporto, in quanto banca del territorio.
“E’ una grande soddisfazione per noi di CentroMarca
Banca – afferma il presidente Tiziano Cenedese – poter
contribuire alla rivitalizzazione di una parte fondamentale della nostra storia e del nostro ambiente. CentroMarca
Banca, attraverso questa partecipazione ed il sostegno
attivo dei propri soci e clienti, si fa sempre più banca
del territorio, pronta a rispondere alle esigenze che via
via vengono manifestate dai cittadini. Crediamo a questo progetto e nella cooperazione tra Enti ed Istituzioni
affinché il benessere, non solo economico, del territorio
cresca quotidianamente”.
32 | settembre 2011 | STIAMOinsieme
“Successo per la prima edizione del concorso:
47 racconti partecipanti, suddivisi tra autori “under 15” e adulti.
”
cult
ura
La solidarieta’ si racconta
“Tu, io e i mondi possibili”: storie di amicizia e sostegno reciproco
L
a solidarietà si racconta.
Lo fa attraverso la formula di un premio letterario,
dedicato proprio a storie di aiuto, amicizia e reciproco arricchimento tra persone nei diversi luoghi e situazioni della vita quotidiana. L’intestazione del concorso,
battezzato “Tu, io e i mondi possibili”, del resto, sintetizza il valore della relazione umana e dell’attenzione verso
l’altro per infrangere la cappa di indifferenza tipica della
società contemporanea.
L’idea è venuta al Gruppo parrocchiale festeggiamenti
della parrocchia di Santa Maria Assunta di Casale sul Sile, per arricchire
e aggiungere un ulteriore
risvolto culturale al programma di “Io gioco con
te”, un progetto creato nel
2009 per dare visibilità al
mondo del volontariato locale. E l’iniziativa ha trovato subito il patrocinio
della Provincia di Treviso
e il sostegno della Cooperativa Giuseppe Toniolo di
Conscio e di CentroMarca
Banca. “Il premio letterario
- Tu, io e i mondi possibili - può diventare un grande stimolo per l’intelletto
umano a raccontare la vita
quotidiana sotto una luce
differente, fatta di piccoli
dettagli e di emozioni semplici e genuine”, conferma
il Presidente di CentroMarca Banca, Tiziano Cenedese, ricordando come tra gli
scopi dell’istituto vi sia la promozione della cultura.
Tanto più quando, come in questo caso, lo spirito dell’iniziativa richiama i principi di mutualità e sviluppo della
comunità, ispiratori del Credito Cooperativo.
La prima edizione, svoltasi lo scorso maggio, si è articolata in due categorie: una riservata agli “under 15” e una agli
adulti. La prima ha raccolto ben ventinove partecipanti,
mentre nella seconda si sono confrontati diciotto autori,
anche da fuori provincia.
Compito non facile, dunque, per la giuria composta da
STIAMOinsieme | settembre 2011 | 33
Adriano Favaro, Tiziana Zanardo, Emanuela Zamuner,
Anna Rossit Tantino ed Efri
Vaccari.
Alla fine, tra gli scrittori in
erba, gli esperti hanno deciso di assegnare il primo
posto al brano “Brenda, il
mio nuovo mondo”, opera
di Francesca Biondo, di
Casale sul Sile. Una storia
di amicizia che ha colpito
per la semplicità e la garbata ironia con cui “riesce
a trasmettere al lettore –
come recita la motivazione del premio – un mondo
adolescenziale con tutte
le sue emozioni e paure
nella ricerca della propria
identità”.
Il secondo e terzo premio
sono andati a “Il sari dell’amicizia” di Baetrice Criveller e a “La chiave” di Michele Muffato, mentre si sono
meritati una segnalazione
“Mio padre” di Alberto Tognetti e “Tu, io e i mondi possibili” di Endrit Gashi.
Vincitrice, nella categoria “senior”, invece, è risultata la
padovana Rita Mazzon, con il racconto “Parole”. Il testo,
frutto di una ricerca stilistica e ricco di lirismo, affronta
il delicato tema del rapporto con la malattia: “Per aver
saputo emozionare e coinvolgere il lettore – argomenta la
sua decisione la giuria - accompagnandolo nelle profonde
pieghe del suo dolore che di fronte all’altro diventa forza
e speranza”.
Sul podio anche “La piccola cicala e le laboriose formiche”, rivisitazione della classica favola di Maria Cristina
Visconti, e “La passione della polenta”, tuffo negli anni
duri e controversi alla fine della seconda guerra mondiale firmato da Gino Zanette. Menzioni pure per “L’angelo
brutto” di Antonio Giordano e “Il piatto multisociale” di
Ludovica Mazzuccato.
Tutti i racconti sono stati raccolti in un’antologia.
E intanto già si lavora per l’edizione del prossimo anno.
Rebecca Zanardo
34 | settembre 2011 | STIAMOinsieme
“In mostra diorami ferroviari, riproduzioni di navi, mezzi militari e aerei, auto radiocomandate o a pedali.
”
Un mondo di giochi
ter
ritorio
Un viaggio tra ricordi e realtà
“Ma come si passano le giornate nel «Paese dei Balocchi»?” chiese Pinocchio incuriosito.
“Si passano baloccandosi e divertendosi dalla mattina alla sera” Rispose Lucignolo. “La sera poi si va a letto,
e la mattina dopo si ricomincia daccapo. Che te ne pare?”[…]
Pinocchio saltò su senza rifiatare. Il carro riprese la sua corsa: e la mattina, sul far dell’alba, arrivarono
felicemente nel «Paese dei Balocchi».
Carlo Collodi - “Le avventure di Pinocchio”
V
i presento un Paese che si avvicina a
quello immaginato
da Collodi nel suo “Pinocchio”, ma molto più reale.
Sto parlando della mostra
“Un mondo di giochi”, rassegna di modellismo, miniature e giochi, che dal 5 al 9
gennaio ha rapito la fantasia
e i sogni di piccoli e grandi.
L’iniziativa è frutto di una
singolare sinergia tra la ONLUS “I Care” e l’associazione
“Amici del Modellismo” le
quali hanno unito le forze
per creare un evento allo
stesso tempo ludico e umanitario. L’obiettivo: sostenere la
ONLUS trevigiana impegnata
in progetti di cooperazione
allo sviluppo in territori tra i
più poveri dell’Africa. Sinergia che si è rivelata vincente
grazie anche alla collaborazione della Camera di Commercio di Treviso che per il
sesto anno consecutivo ha
permesso l’uso del salone
principale. La testimonian-
za evidente di come la città
abbia accolto e apprezzato
lo stimolo è stato il successo
riscosso dall’iniziativa, basti
pensare che l’ultimo giorno
di esposizione la coda per
l’ingresso si snodava attraverso tutta piazza Borsa.
All’interno
dell’esposizione avreste potuto ammirare, oltre ai classici diorami
ferroviari, riproduzioni di
imbarcazioni, dal vaporetto
al galeone passando per la
gondola e la portaerei, dettagliatissimi mezzi militari
della prima e seconda guerra mondiale, fino a sofisticate riproduzioni di aerei. E
non è finita qui. Nella mostra
c’è stato spazio tanto per la
classiche automobili radiocomandate quanto per una
raccolta di automobiline a
pedali di ieri e oggi; riproduzioni dei mestieri di una
volta (con mulini ad acqua,
vecchie trebbiatrici e antiquati trattori a vapore), scavatrici, ruspe, camion, gru,
case per le bambole (dettagliate fino all’inverosimile),
giochi di legno e molto altro ancora.
Quest’anno ho partecipato anche io con il mio modello:
una città interamente costruita con i Lego. Ed ho sperimentato come non esista soddisfazione più grande di
vedere bambini (ma anche numerosi adulti!) incapaci
di staccare gli occhi dalla mia creazione. Se nessuno
mi avesse proposto di portare la mia città, sarebbe rimasta a casa e non avrebbe divertito tutti gli spettatori.
Infatti “se ognuno lavorasse per sé non si riuscirebbe a
creare un’occasione del genere” afferma il presidente
dell’Amici del Modellismo, Emilio Meneghelli, “mentre
la forza del gruppo permette di unire la solidarietà al
divertimento”. Ed è quanto mai vero. Si aggiunge soddisfazione a soddisfazione quando il tuo modello, oltre
a funzionare perfettamente, diverte il pubblico e ti fa
guadagnare ammirazione e complimenti. Per quattro
giorni nella Camera di Commercio è regnata un’atmosfera giocosa e rilassata: non di rado i visitatori più curiosi si intrattenevano con gli espositori chiedendo loro
dettagli sulle riproduzioni. Non sono mancati i troppo
curiosi che, sperando di non esser visti, allungavano le
mani sui giochi. Ma dopotutto come si fa a biasimarli?
Letteralmente circondato da giochi di ogni tipo, chi saprebbe resistere?
Ormai “Un mondo di giochi” è diventato un ritrovo fisso
per le vacanze invernali; l’appuntamento è quindi per
l’anno prossimo, per un nuovo viaggio nel mondo dei
giocattoli e della fantasia.
Stefano Maronese
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