Gennaio 2014 - Crescere Insieme Onlus

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Gennaio 2014 - Crescere Insieme Onlus
RASSEGNA STAMPA
GENNAIO 2014 - NUMERO 2
ONLUS
CRESCERE INSIEME
LA CONSULENZA È GRATUITA!
CONOSCERCI È UNA BELLA COSA!
Ti aspettiamo a Lissone in via Cappuccina 22
Siamo aperti da lunedi a venerdì dalle 9 alle 19 e anche il sabato mattina
dalle 9 alle 13
CRESCERE INSIEME…IL LUOGO DELLA NUOVA FECONDITA’
UCRAINA: TRE MORTI NEGLI SCONTRI TRA POLIZIA E MANIFESTANTI
FERMA UN KAMIKAZE. MUORE PER LA SCUOLA
PATERNITA’ NEGATA CON NUOVE REGOLE
PER SCEGLIERE LA SCUOLA, CHIEDIMI SE SONO FELICE
LASCIATE CHE I FIGLI SIANO LIBERI. DI GIOCARE
ANGOLO CURIOSITA’
WORK IN PROGRESS
CI TROVI ANCHE QUI:
BRIANZA
LA
HA LA SUA ASSOZIAZIONE PER
L’ADOZIONE INTERNAZIONALE
Comunicazioni ai sensi dell’art. 130 D.Lgs 30 giugno 2003 n. 196 (c.d. codice privacy)
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messaggio è volto a promuovere, in modo diretto e indiretto, i servizi offerti da Crescere Insieme, CIS centro studi d’impresa e da Studio Corno e costituisce comunicazione commerciale
ai sensi del Decreto Legislativo 9 aprile 2003, n. 70. comunicazione, preferibilmente per iscritto, al seguente indirizzo di posta elettronica: [email protected].
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LA CONSULENZA E’ GRATUITA
VIA CAPPUCCINA 22, LISSONE
Progetto In
Federazione Russa:
“Face To Face”
Corsi Pre-idoneità
Corsi Pre e Post
Adozione
Gruppo
Adolescenti
Corsi di
sensibilizzazione
scolastica
Corso di Lingua:
UCRAINO
Corso di Lingua:
RUSSO
Cene a Tema
Collaborazione con
la Nostra Famiglia
Cineforum
ESTERO
Ferma un Kamikaze. Muore per la scuola
Il quindicenne Aitzaz Hasan era arrivato tardi a scuola, lunedì scorso, nel suo villaggio di Ibrahimzai, nel
nordovest del Pakistan. L’assemblea del mattino era
già iniziata e, per punizione, non lo avevano lasciato
entrare. Perciò, intorno alle otto ciondolava davanti all’ingresso con altri compagni ritardatari, quando
ha notato un ventenne avvicinarsi al cancello. C’è chi
dice che Aitzaz si sia accorto subito che, sotto gli indumenti, quel ragazzo indossava un giubbotto esplosivo
benché fingesse di chiedere informazioni sull’ammissione. Altri raccontano, invece, che si sia allarmato
perché, avendo chiesto allo sconosciuto di fermarsi,
quest’ultimo ha affrettato il passo. Fatto sta che nel distretto di Hangu, che confina con le turbolente zone
tribali alla frontiera con l’Afghanistan, i frequenti attentati hanno abituato al sospetto gli abitanti appartenenti per lo più alla minoranza sciita e colpiti dai
jihadisti sunniti che li considerano eretici. Al sospetto,
e al coraggio: mentre il primo istinto dei compagni
è stato quello di scappare, Aitzaz ha afferrato per le
braccia il kamikaze. Dopotutto, visto che era un po’
«rotondetto», lo avevano soprannominato «pehlwan»,
il lottatore. E l’attentatore non è riuscito a entrare a
scuola, ma si è fatto comunque saltare in aria, uccidendo anche Aitzaz. Oggi il Pakistan celebra questo
quindicenne come un eroe, con articoli sui giornali e
messaggi sui social media, perché il suo sacrificio ha
salvato le vite di duemila compagni. «È un martire»,
il lottatore. E l’attentatore non è riuscito a entrare a
scuola, ma si è fatto comunque saltare in aria, uccidendo anche Aitzaz. Oggi il Pakistan celebra questo
quindicenne come un eroe, con articoli sui giornali e
messaggi sui social media, perché il suo sacrificio ha
salvato le vite di duemila compagni. «È un martire»,
ha detto orgoglioso il padre, Mujahid Ali, che lavora
Fonte: Corriere della Sera
negli Emirati. «Ha fatto piangere sua madre ma ha
risparmiato questo stesso dolore a centinaia di altre
madri». Gli abitanti chiedono che venga premiato con
una medaglia al valore e che la sua famiglia riceva un
risarcimento. Molti su Twitter lo paragonano a Malala, la studentessa sfuggita a un attentato dei talebani
nel nord del Pakistan e diventata un simbolo del coraggio dei giovani e del diritto all’istruzione. Anche
diversi politici, da Imran Khan all’ex ambasciatrice in America Sherry Rehman, si sono uniti al coro.
Ma le autorità non hanno fatto visita alla famiglia né
alla scuola. L’attacco è stato rivendicato da Lashkare-Jhangvi, una sigla nota della «jihad» che ha colpito
più volte la comunità sciita. Un quinto dei 180 milioni
di pachistani appartengono a questa minoranza religiosa e sono bersaglio di attentati nel Belucistan, nella capitale commerciale di Karachi e nel nord tribale.
Le vittime sono più di 800 dal 2012 (400 solo l’anno
scorso), secondo «Human Rights Watch». Dietro l’aumento delle violenze, gli esperti leggono un’alleanza
crescente tra i gruppi di miliziani antisciiti e i talebani pachistani. Mentre su Twitter c’è chi ha lanciato l’hashtag «#OneMillionAitzazs, un’opinionista del
giornale Dawn , Zarrar Khuhro, ha dato voce alla rabbia di una nazione dove gli adolescenti devono dare la
vita per combattere una violenza che le autorità non
riescono a controllare....
PSICOLOGIA
Lasciate che i piccoli sportivi siano liberi.
Di giocare
A qualcuno parrà argomento di poco conto, di quelli
che vengono rispolverati di tanto in tanto per sembrare originali, per «parlar d’altro». Giusto per ricordare un piccolo, quasi insignificante aspetto della vita
di tanti di noi: cosa vuol dire essere genitori, tentare
di offrire un esempio positivo ai propri figli. In realtà,
ironie a parte, un compito da far tremare le vene ai
polsi. E allora può essere lecito non lasciar spegnere
nell’amnesia certi comportamenti. Tipo quelli – eccoci al punto di oggi – che vedono protagonisti alcuni
(parecchi?) papà/mamme/nonni ai bordi di campi
sportivi dove si esibiscono i giovanissimi figli/nipoti. Sia calcio, basket, pattinaggio o che altro, l’esempio
che arriva è a volte devastante: ma quale sport come
scuola di vita, palestra di convivenza, sana competizione, doverosa fatica per soddisfare lecite aspettative personali, rispetto degli avversari... Banali cose da
lasciare alla retorica. L’unico vero scopo è imporsi,
primeggiare, vincere. A costo di tutto. Così si spiega
come mai spulciando nella cronaca si scovano notizie da mal di stomaco. Campionato esordienti (10-12
anni), in Puglia: padre e madre strattonano e schiaffeggiano un bimbetto colpevole di non aver passato
la palla al figlio. Deve intervenire un agente di polizia.
Fonte: Avvenire
Campionato giovanissimi in Toscana: due società si
accusano a vicenda per colpi e insulti tra genitori e
dirigenti. Il tutto davanti ai bambini. Seguono ovviamente comunicati di reciproca condanna. Campionato femminile, novembre, in Piemonte. La presidente
di una squadra accusa: urla, intimidazioni e continui
insulti provenienti dai genitori dei nostri avversari.
Mai visto uno spettacolo triste come quello, sono basita. Per arrivare infine oltre i limiti dell’assurdo: l’allenatore delle squadre giovanili del Pisa, l’ex calciatore
Alessandro Birindelli, esasperato per litigi e insulti
fra genitori ritira i suoi ragazzi dal campo. Esempio
da lodare, magari da indicare quale possibile apripista? Figuriamoci: a completare il disastro interviene
la cosiddetta “giustizia sportiva” e punisce la squadra
di Birindelli per aver abbandonato il campo. Complimenti. Saranno anche casi limite, eccessi che diventano notizia proprio perché tali, ma possono ad esempio aiutare a capire come mai 12mila bambini portati
in uno stadio si uniscono al coro di migliaia di adulti
per una parolaccia al portiere avversario. Se l’esempio
deve venire dall’alto (e i genitori stanno più in alto di
chiunque altro) la salita per alcuni di questi bimbi sarà
dura. Lo ricorda Massimo Achini, presidente del Csi,
grande realtà sportiva ma soprattutto grande associazione educativa, che con oltre un milione di tesserati
celebra in questi mesi i 70 anni di attività: «I genitori
sono croce e delizia di ogni società sportiva di base.
Alle società direi di non rinunciare mai alla sfida di
costruire un’alleanza con i genitori. A questi ultimi
di non proiettare con la forza i loro sogni sui figli, di
lasciarli liberi di “giocare”. È questo lo sport che noi
intendiamo».
Crescere Racconta
Crescere Insieme...
il luogo della nuova fecondità
EVENTI
Work in progress
Una storia, scritta dalla nostra Psicologa e Psicoterapeuta, Dott.ssa Cristina Paiocchi, per raccontare il mondo
dell’adozione….
Gruppo
Adolescenti
“…La piantina che avevamo coltivato con tanto amore negli anni io e mio marito è appassita!...Non ce
l’aspettavamo proprio! L’abbiamo sempre tenuta nel
posto per noi più giusto e l’abbiamo nutrita senza distrazioni…eppure non ce l’ha fatta! Quel giorno eravamo molto tristi ed anche un po’ arrabbiati. Ci siamo
chiesti: ‘perché è successo? Perché tutte le piantine sui
balconi degli altri sono così belle, così colorate, così
vive?’ Abbiamo passato molto tempo a pensare che
non avremmo mai più coltivato piantine in casa: troppo difficile, troppo deludente! Certo però che la casa
senza colore e senza profumo non ci piaceva proprio!
Non riuscivamo ad abituarci…non sapevamo che,
non lontano da noi, c’era un posto dove poter coltivare in maniera diversa e poter avere la casa piena di
piantine colorate e profumate…”
L’adozione è, per le coppie sterili, una nuova possibilità di diventare genitori dopo che la speranza era ormai persa. La scoperta dell’impossibilità a procreare,
infatti, rappresenta spesso un momento drammatico
nella vita di una coppia, che causa una profonda sofferenza, e può rappresentare talvolta uno dei momenti
più difficili nella vita di un individuo. Essa viene vissuta come un vero e proprio lutto. Scoprendo di non
poter avere figli, infatti, non si perde solo la propria
capacità generativa, ma si scopre di dover rinunciare
a quel figlio immaginario, che esiste in maniera inconsapevole nelle fantasie inconsce. In questo senso
la scoperta della propria infertilità si costituisce come
un vero e proprio lutto, perché è la perdita concreta di
un bambino, ancora non nato, ma ben presente dentro ciascuno di noi. Tuttavia non esiste solo la fecondità fisica, ma anche la fecondità psicologica ed emotiva dalla quale deriva la capacità di educare i figli e
di sviluppare un progetto di vita. Pensare all’adozione,
tenendo presente l’esistenza di questo tipo di fecondità, porta la coppia a sentirsi nuovamente in grado di
essere genitori, di mettere in atto un progetto d’amore che apre ad una dimensione relazionale non solo
duale, ma di comunione, di apertura, di accoglienza.
Diventare genitori adottivi è un viaggio attraverso le
proprie emozioni e quelle dei bambini.
Corso di Lingua e cultura
Russa
Corsi
Pre Adozione
Corsi
Pre idoneità
Corsi di Lingua Ucraina
CINEFORUM
Fonte: Psicologa e Psicoterapeuta Dott.ssa Cristina Paiocchi
SCUOLA
Per scegliere la scuola,
chiedimi se sono felice
È tempo di iscrizioni alle varie classi prime e per i genitori tempo di dubbi e di scelte. Una ricerca suggerisce
la vera domanda da fare: “In questa scuola i bambini sono felici?”
...Il Ministero ha appena fatto sapere che le iscrizioni
per le classi prime delle scuole di ogni ordine e grado
saranno dal 3 al 28 febbraio e per tutti i genitori con figli prossimi ad essere “primini” da qualche parte è iniziato il difficilissimo mese della scelta. Dalla Organisation for Economic Co-operation and Development
arriva una ricerca che fa riflettere (qui le belle infografiche twittate da COFACE): è andata a indagare i
paesi in cui gli alunni sono più felici. Che a pensarci
bene, mentre tutti siamo lì a chiederci quanto verde
c’è attorno alla scuola, come fare per essere certi che
il pargolo finisca nella settimana di 40 ore e facciamo domande-trabocchetto per sapere che punteggi ha
avuto la scuola ne test Invalsi, la domanda più intelligente da fare sarebbe invece quella: “In questa scuola
i bambini sono felici?”. Cavoli, non ci avevo pensato.
Non soddisfazione, scontento, delusione rispetto alla
Fonte: Vita.it
scuola: felicità allo stato puro. “Quando tu sei qui
dentro, in questa scuola, dove passerai le ore più gravide di opportunità delle tue giornate per i prossimi
cinque o tre anni, non quelle che devi per forza impiegare per dormire e mangiare, sei felice?”: è questo
che noi genitori dei futuri primini implumi dovremmo chiedere ai bambini che già vivono quelle aule.
La ricerca ha indagato 65 Paesi, mappando da
un lato i voti di assenso/dissenso che gli alunni hanno dato all’affermazione “Mi sento felice
quando sono a scuola” e dall’altro i loro risultati
scolastici. Emerge che in Italia non siamo messi affatto bene. Gli studenti più felici del mondo sono
quelli dell’Indonesia, i meno felici quelli della
Corea del Sud. Gli alunni con le migliori performance
sono quelli di Shangai, i peggiori quelli del Perù. Combinando le due dimensioni, felicità e risultati, la classifica dice che scuole buone e bambini felici si trovano
a Singapore, Taiwan, Svizzera e Hong Kong (terzi alla
pari), Liecthenstein, Shangai, Giappone, Islanda, Vietnam. I bambini italiani a scuola non si sentono per
niente felici: stanno nella metà sinistra dell’infografica, vicini per infelicità a Russia, Grecia, Slovacchia,
Romania, Argentina, Qatar, Germania, Finlandia, Australia. Solo che le ultime tre hanno dalla loro buoni risultati, noi no. Noi siamo proprio sulla riga che separa
le buone scuole e le cattive, quanto a performance dei
ragazzi: in compagnia di Portogallo, Norvegia, Spagna,
Israele, Russia e Stati Uniti. Nella prossima presentazione del POF spero che nessuno mi metta uno smile.
ITALIA
Paternità negata con nuove regole
In Gazzetta Ufficiale. Il decreto legislativo sulla filia- pronuncia la Corte dichiarò la leggittimità costituziozione.
nale dell’articolo 235, primo comma, numero 3, del
Cc, nella parte cui, ai fini dell’azione di disconiscimenLa pubblicazione sulla “Gazzetta ufficiale” n.5 del- to della paternità, subordina l’esame delle prove tecnil’8gennaio del decreto legislativo sulla filiazione che, da cui risulta che il figlio presenta caratteristiche
“impatta” sul nucleo essenziale dell’azione di disco- genetiche o dal gruppo sanguigno incompatibili con
noscimento della paternità. Il nuovo impatto norma- quella del presunto padre, alla previa dimostrazione
tivo entrerà in vigore il 7 febbraio 2014. La disciplina dell’adulterio della moglie. Opportunamente il legidell’azione di disconoscimento della paternità viene slatore ha escluso che l’azione di di disconoscimento
spostata nel nuovo Capo III, del Titolo VII del Libro della paternità possa essere esperta esclusivamente
primo del codice civile. “Dell’azione di disconosci- ricorrendo una delle vecchie ipotesi tassative (non comento e delle azioni di contestazine e di reclamo dello abitazione nel periodo del concepimento, impotenza,
stato di figlio” è inserito nel nuovo articolo 243-bis del adulterio o celamento della gravidanza), inoltre l’attocodice civile. Come nel regime previgente la legittima- re deve dimostrare con qualunque mezzo solo che non
zione a proporre l’azione per il disconoscimento della sussiste rapporto di filiazione. Divengono così del tutpaternità compete esclusivaente alle parti del rapporto to irrilevanti le prove sulla non convivenza o la circodi filiazione (cioè al padre identificato a norma degli stanza che la moglie sia adultera, bastando la vecchia
articoli 231 e 232 del Codice civile, alla madre e al fi- formulazione dell’articolo 235 del Cc per dimostrare
glio, eventualmente rappresentato da un curatore spe- – a mezzo di dindagini tecniche – che il figlio presenta
ciale, salvi i casi eccezionali in cui costoro siano venuti caratteristiche genetiche o del gruppo sanguigno ina morte prima della proposizione del giudizio, e di cui compatibili. Ovviamente come per il passato, il giudiall’articolo 246 del Codice civili. L’azione non può es- ce potrà fondare il proprio convincimento anche sulla
sere esercitata da un terzo (diverso dai soggetti indi- condotta processuale del convenuto e, quindi, sul ricati nel primo comma dell’articolo 243-bis) ancorchè fiuto di sopportsi a esami ematologici.
– per ipotesi invocando di essere, in contrasto con la
presunzione posta dagli articoli 231 e 232, il genitore
biologico del disconoscendo (in questo senso, con riguardo al previgente articolo 244 del C.c. si vede Cassazione, sentenza 6 aprile 1995, numero 4035). Privo di efficacia innovativa è anche il secondo comma
dell’articolo 243-bis (chi esercita l’azione è ammesso
a provare che non sussite rapproto di filiazione tra il
flgio e il presunto padre), essendosi il legislatore delegato limitato ad adeguare il testo normativo alla sentenza 266/2006, della Corte costituzionale. Con tale
Fonte: Il Sole 24 Ore
CURIOSITA’
La Giornata della Memoria
Il 27 gennaio si celebra La Giornata della Memoria.
E’ una giornata speciale, una giornata dedicata al ricordo della Shoah, lo sterminio del popolo ebraico.
Una giornata per ricordare che tanti anni fa, durante
la seconda guerra mondiale, milioni di uomini, donne
e bambini sono stati perseguitati con le leggi razziali e
poi strappati alla loro vita e portati nei lager da dove,
solo in pochi sono tornati. E’ un pezzo agghiacciante
della nostra storia ed è importante non dimenticarla.
Perché ricordare una storia tanto triste? Col passare
degli anni le persone che hanno vissuto quella terribile esperienza non potranno più raccontarla e noi
potremmo dimenticarla. Invece, la memoria delle terribili storie, ci deve aiutare a costruire un futuro migliore. Un futuro in cui quelle atrocità non si ripetano
mai più!
Una giornata per riflettere e per far riflettere e noi lo facciamo lasciandovi con alcuni pensieri dei film più
rappresentativi della giornata della memoria…
“C’è un’ordinanza che vieta agli ebrei di sostare nei giardini. - Stai scherzando? - No, per niente. Ci potremmo
sedere su una panchina, ma c’è un’altra ordinanza che vieta agli ebrei di sedersi sulle panchine. - Ma è assurdo!
- Possiamo stare in piedi e parlare, non penso che ciò sia vietato.” (Il pianista di Roman Polanski, 2002)
ATTUALITA’
Ucraina:
Tre morti negli scontri tra polizia e manifestanti
Tre persone sono morte negli scontri tra polizia e manifestanti a Kiev, in Ucraina. Due delle vittime sono un
uomo di trent’anni, colpito da quattro colpi di pistola
sparati dagli agenti, e un’altra persona che è caduta da
un albero. I medici che lavorano sul posto hanno denunciato una terza vittima, mentre le forze dell’ordine
finora ne hanno confermata solo una. Gli scontri sono
avvenuti quando la polizia ha tentato di sgomberare le
barricate costruite il 19 gennaio in via Grushevskogo,
nel centro della città. I manifestanti all’inizio si sono
ritirati, ma poi sono tornati lanciando pietre e bombe
molotov contro gli agenti. Le ragioni dell’opposizione.
I manifestanti protestano contro la nuova legge sull’ordine pubblico approvata il 16 gennaio dal parlamento
ucraino. La riforma prevede il divieto di accamparsi
nei luoghi pubblici senza autorizzazione, la responsabilità penale per chi diffama i funzionari governativi,
indossa maschere antigas o caschi, e per chi distribuisce materiale di propaganda. Chi monta una tenda
in un luogo pubblico rischia circa 570 euro di multa
e fino a quindici giorni di carcere. Secondo l’opposizione il governo ha approvato la nuova legge per impedire le manifestazioni. L’Unione europea e gli Stati
“L’amicizia può unire quello che le barriere dividono.”
(Il bambino con il pigiama a righe di Mark Herman, 2008)
“Guarda i girasoli: si inchinano al sole, ma se ne vedi qualcuno che è inchinato un po’ troppo, significa che è
morto. Tu stai servendo, però non sei un servo. Servire è l’arte suprema; Dio è il primo servitore. Dio serve gli
uomini ma non è servo degli uomini.” (La vita è bella di Roberto Benigni, 1997)
“Chiunque salvi una vita, salva il mondo intero.” (Schindler’s list di Steven Spielberg, 1993)
“Cosa sta succedendo, perché son venuti quelli della milizia? – Perquisizione. Gli han detto che ci sono dei
renitenti nel collegio. - Cosa vuol dire renitenti? - Uno che si nasconde perché non vuole andare in Germania
a fare il lavoro obbligatorio. Il bidello per esempio è uno di quelli. – Ah sì? – Ma certo. Morou non è mica il
suo vero nome. Io me ne frego, con la mia gamba verrei riformato.” (Arrivederci ragazzi di Louis Malle, 1987)
Fonte: Internazionale
Uniti hanno condannato la norma approvata dal parlamento ucraino e hanno chiesto la fine delle violenze.
Gli Stati Uniti hanno minacciato sanzioni economiche, se le crisi politica non sarà superata. Il 19 gennaio
il presidente ucraino Viktor Janukovič ha accettato di
aprire un negoziato con l’opposizione: ha annunciato
la creazione di una commissione bipartisan per trovare un accordo con l’opposizione e risolvere la crisi
politica. Come è cominciato tutto. Dal 24 novembre
in Ucraina decine di migliaia di persone manifestano
contro la decisione del presidente Janukovič di non
firmare l’accordo di associazione con l’Unione europea al summit di Vilnius del 28 e 29 novembre. La
firma del patto avrebbe significato un allontanamento
dall’influenza economica russa, e un avvicinamento a
Europa e Stati Uniti. Il 17 dicembre il governo ucraino
ha firmato un nuovo patto di cooperazione economica con la Russia. L’accordo, siglato dopo un incontro
a Mosca tra Vladimir Putin e Viktor Janukovič, prevede 15 miliardi di dollari in aiuti finanziari per Kiev
e uno sconto sul prezzo del gas che la Russia vende
all’Ucraina tramite la compagnia statale Gazprom.