Bilancio Sociale 2011

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Bilancio Sociale 2011
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BILANCIO SOCIALE 2011
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L’evoluzione dello stato sociale, oggi ci consegna una società che consuma socialità molto più che produrne (Donati, 2000) poiché a venire meno
sono quelle basi sociali che hanno costruito per generazioni il vero motore
della tutela e del benessere sociale (le famiglie numerose, le reti parentali
coese, le relazioni solidali) rispetto alle quali le prestazioni di welfare istituzionale costituivano un sostegno e non un sostituto funzionale (Fazzi,
2001). In questa crisi di sistema si inserisce una crisi congiunturale e di riposizionamento del nostro Paese e della nostra Provincia che deve rideÀnire la propria competitività all’interno di un quadro globalizzato. Questo ci
consegna un sistema economico in affanno, che decentra all’estero settori produttivi alla ricerca solo di manodopera meno costosa senza spesso
una pianiÀcazione responsabile, aumentando il vissuto di precarietà nel
mercato del lavoro e riducendo tendenzialmente la disponibilità all’inclusione sociale di fasce deboli della popolazione che, invece, aumentano.
I mutamenti di scenario hanno spinto anche la nostra organizzazione a
rideÀnirsi e modellarsi a nuovi bisogni, non focalizzandosi “semplicemente” sui principi di “efÀcienza prestazionale”. È rimasta forte la nostra attenzione nel riuscire a pensare i servizi sociali come porzione di processi di
promozione e tutela della cura delle persone e dei territori.
Anche per questo abbiamo deciso di indirizzare il nostro impegno sia in
politiche sociali che non si esauriscano all’interno dell’organizzazione, ma
che sappiano ridisegnare una rete di supporto per le persone che non
possono contare su sostegni informali – come la Comunità Residenziale
Temporanea per Adulti - ; sia partecipando attivamente alle politiche del
lavoro gestendo un Centro di Socializzazione al Lavoro per Giovani, organizzato in laboratori, con la Ànalità di permettere alla persona a rischio di
esclusione sociale l’acquisizione dei principali requisiti lavorativi.
L’identità lavorativa e sociale dell’individuo passa attraverso atti concreti e
disponibilità ad incontrare il “diverso” riconoscendolo e apprezzandolo. La
differenza sostanziale tra l’inserimento e l’integrazione è che quest’ultima
presuppone come fondamento indispensabile la volontà di entrambe i
soggetti a cambiare.
L’impegno è giornaliero, capillare, globale e individualizzato, a volte pure
sperimentale, è condiviso con tutti gli attori, afÀnché ognuno sia veramente protagonista.
Nessuno sostiene sia facile, ma vi assicuro che è bello!
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BILANCIO SOCIALE 2011
Perché un bilancio sociale?
Il bilancio sociale è stato inteso, da parte del Consiglio Direttivo, sia
come analisi interna allo scopo di valutare il grado di efÀcacia del proprio operato e gli effetti sociali determinati, sia come azione rivolta verso l’esterno al Àne di far conoscere al territorio gli ambiti di intervento
dell’Associazione, sia per condividere il proprio lavoro con altre realtà
del sociale e con il Servizio Sociale Territoriale.
Tutto questo con l’obiettivo di migliorare la rete di intervento sul territorio.
In sintesi, le varie valenze del bilancio sociale possono essere identiÀcate in:
– Valenza organizzativa, utile alla nascita di una cultura manageriale.
– Valenza di controllo, utile per misurare l’efÀcacia della programmazione per raggiungere obiettivi istituzionali e gli eventuali scostamenti dalla mission.
– Valenza strategica, per controllare e monitorare i rapporti (aspettative e comportamenti) dei principali stakeholder di riferimento.
– Valenza di comunicazione interna, per creare una linea informativa
non solo per i soci, bensì anche per gli operatori come prospettiva
per il futuro.
Per le componenti attive di C.I.R.S. Trento onlus il bilancio sociale può
essere un momento di rafforzamento del senso di appartenenza, della
motivazione, della corresponsabilità e della comprensione del lavoro
altrui.
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SCHEMA BILANCIO SOCIALE C.I.R.S TRENTO ONLUS
1. L’IDENTITÀ DELL’ASSOCIAZIONE
1.1 La Storia
1.2 La Mission e i valori di riferimento
1.3 Le attività caratteristiche:
1.3.1 La Comunità Residenziale Temporanea
per Adulti “Spazio Sollievo”;
1.3.2 Il Centro di Socializzazione al Lavoro per Giovani:
i laboratori;
1.3.3 Prima le considerazioni, poi … diamo i numeri;
1.3.4 Le attività afferenti
1.4 I fruitori del Servizio:
1.4.1 La tipologia
1.4.2 Inserimenti e dimissioni
1.4.3 Le famiglie degli utenti
1.4.4 Il procedimento metodologico
2. LE RELAZIONI SOCIALI
2.1 Le risorse umane interne all’Associazione:
2.1.1 Come funziona l’Associazione;
2.1.2 I volontari;
2.1.3 Il personale.
2.2 Rapporti con la comunità e il territorio
2.3 I Servizi pubblici territoriali
2.4 Le altre associazioni/enti del terzo settore
3. BILANCIO D’ESERCIZIO
Tabelle di stato patrimoniale e conto economico riclassiÀcato
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3.1 Analisi dello stato patrimoniale e del conto economico
3.1 Le fonti di Ànanziamento
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1. L’IDENTITÀ DELL’ASSOCIAZIONE
PREMESSA
L’Associazione ha continuato anche nell’anno 2011 l’opera di cambiamento
e “ristrutturazione” interna allo scopo di riuscire a rispondere alle nuove richieste del territorio. Prestare sempre la massima attenzione alla centralità
della persona e ai suoi bisogni, compresi quelli nuovi rilevati in compartecipazione con i Sevizi Sociali del territorio, è la nostra priorità.
Il ripensamento e l’adeguamento della programmazione generale, sia educativa sia di funzionamento dell’Ente, ha visto tutti i soci, e in particolare i
membri del Consiglio Direttivo in stretta sinergia con la Direzione, impegnati in questa opera di rinnovamento culminata in alcuni grossi risultati:
Y cambio dell’autorizzazione al funzionamento della Struttura di via Taramelli 17 in Centro di Socializzazione al Lavoro per Giovani;
Y autorizzazione al funzionamento dello “Spazio Sollievo” di via Bassano 4 come Comunità Residenziale Temporanea per Adulti.
Nell’augurarvi buona lettura, speriamo di poter considerare C.I.R.S. Trento
onlus una parte attiva della nostra società, capace di coglierne i bisogni e
risponderne in modo adeguato.
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1.1 La storia
C.i.r.s. oggi: la storia recente
L’associazione C.I.R.S. Trento onlus gestisce in convenzione con il Servizio Politiche Sociali ed Abitative della P.A.T. un Centro di Socializzazione al Lavoro per Giovani e una Comunità Residenziale Temporanea
per Adulti, operando nell’area del disagio con persone a rischio di esclusione sociale.
La compagine sociale conta 24 componenti (23 soci ordinari e 1 socio
onorario), molti dei quali impegnati all’interno degli organi sociali e nella
realizzazione degli eventi proposti.
L’equipe è composta da 7 educatori dipendenti, una assistente sociale,
un responsabile amministrativo e un direttore, coadiuvati da circa 10
volontari che prestano la propria opera nelle varie attività.
Al Àne di poter rispondere al meglio alle esigenze dei propri fruitori e alla
realtà in cui opera l’Associazione ha preso negli ultimi anni importanti
decisioni. Le due più rilevanti che qui si vogliono sottolineare sono:
– la richiesta alla direzione Regionale delle Entrate del riconoscimento
dello status di organizzazione non lucrativa di utilità sociale (ONLUS). Tale procedura è stata esperita a seguito del voto unanime
dell’Assemblea Straordinaria tenutasi il 26 marzo 2007.
– il riconoscimento della personalità giuridica privata da parte del Servizio Appalti, Contratti e Gestioni Generali.
Il potersi fregiare dell’acronimo O.N.L.U.S. ha prodotto diversi beneÀci
principalmente di natura Àscale consentendo all’Associazione di iscriversi all’elenco dei beneÀciari del 5 per mille. Questo fatto non rappresenta soltanto un modo ulteriore per raccogliere fondi e risorse, ma anche un’altra possibilità per aumentare la conoscibilità dell’Associazione
C.I.R.S. Trento Onlus e delle sue attività.
C.i.r.s. le origini: la storia antica
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A Trento il C.I.D.D. (Comitato Italiano Difesa della Donna) inizia ad operare nel 1970 impegnandosi in un’attività di servizio sociale. L’interven8
to consiste nel ricreare tutte le risorse sociali utili per il reinserimento
delle donne che vi si fossero rivolte. Nell’autunno del 1972 istituisce
un gruppo-famiglia per ragazze giovani, soggette a provvedimenti delle
Autorità Giudiziarie minorili; tale struttura è stata operativa Àno al 1977.
Nel 1983 il C.I.D.D. entra in convenzione con la Provincia Autonoma di
Trento (L.P. 35/83) e nel 1988 cambia la sua denominazione in C.I.R.S.
(Comitato Italiano Reinserimento Sociale).
Come tale si preÀgge di aiutare ragazze e giovani donne coinvolte in
situazioni di emarginazione e disagio relazionale, derivanti in special
modo da situazioni familiari caratterizzate da rapporti interpersonali instabili e fragili.
L’obiettivo principale è quello di gestire attività di sostegno all’inserimento sociale attraverso forme di accoglienza, di aiuto psicologico, di
animazione culturale e di lavoro protetto. Offre un’accoglienza diurna
dal lunedì al venerdì, con orario 08.00-18.00, presso la sede di Via Madruzzo n° 34. Nel corso degli anni C.I.R.S. entra in rapporto di rete con
varie realtà del territorio quali per esempio la Povo Coop 81, il dispensario d’igiene mentale (attuale Centro di Salute Mentale), l’Agenzia del
Lavoro, il Servizio Sociale, ecc…
Nel maggio 1991 la sede si trasferisce in Via Taramelli n° 17, dove si
trova attualmente.
Nel febbraio 1992 viene aperto un appartamento residenziale ITEA
in via II Androna n°15. Si tratta di un alloggio semi-protetto, destinato all’accoglienza di tre/quattro ragazze sprovviste di un’adeguata situazione abitativa e in possesso di un minimo grado di autonomia. Il
progetto si è concluso nell’agosto del 1998, e ri-avviato, in una forma
simile, nel 2010.
1.2 La Mission e i valori di riferimento
L’Associazione Comitato Italiano per il Reinserimento Sociale, Sezione
Provinciale di Trento o.n.l.u.s., opera nel settore dell’assistenza sociale
e socio–sanitaria in favore di persone diversamente abili, di vario tipo
e grado, e soggetti socialmente svantaggiati, operando per prevenire
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e rimuovere gli stati di esclusione sociale, con particolare riferimento
all’emarginazione giovanile ed al reinserimento sociale, afÀnché sia garantito alla persona il diritto inalienabile ad una vita libera e tutelata, il
più possibile indipendente nel rispetto della propria dignità.
I Principi che governano il nostro agire.
Le azioni da noi intraprese sono ispirate ai seguenti principi:
‰ la centralità della persona e la promozione delle condizioni di vita più
adatte a sostenerne la realizzazione sia individuale sia sociale;
‰ il riconoscimento del diritto all’aiuto e all’emancipazione di coloro che
si trovano in stato di bisogno;
‰ il tenere costantemente presente il diritto del fruitore del servizio alla
libertà, rispettandone l’opinione e la decisione;
‰ il riconoscimento della responsabilità della persona nell’attivarsi, secondo le proprie capacità, al Àne di affrancarsi dallo stato di bisogno;
‰ il riconoscimento della facoltà per il fruitore del servizio di cambiare
il “patto di lavoro” intercorso con l’Ente, compatibilmente con i contenuti della progettazione;
‰ il riferimento alla comunità come elemento responsabile e solidale,
in particolare nel rapporto con il volontariato e la famiglia, alla quale l’Associazione riconosce un ruolo di centralità quale interlocutore
privilegiato e le riserva particolare attenzione anche all’interno degli
Organi Sociali;
‰ l’adozione del metodo della progettualità nella individuazione e nella
valorizzazione degli interventi;
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‰ la rispondenza ai criteri di responsabilità sociale, quale principio
etico di rispetto degli interessi espressi da tutti i soggetti coinvolti
nell’attuazione degli interventi.
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In pratica…
L’Associazione C.I.R.S. Trento onlus ha fatto propria la Ànalità di promuovere interventi di informazione, prevenzione del disagio e rimozione delle situazioni di bisogno garantendo sempre l’affermazione della
persona attraverso lo sviluppo delle capacità di ogni individuo e la valorizzazione dell’intervento responsabile e solidale della comunità.
Ne consegue che l’Associazione non può essere concepita come autonoma nell’azione e nel raggiungimento dei propri obiettivi, ma come parte
integrante di una rete in cui operano i soggetti preposti alla cura, riabilitazione, scolarizzazione, formazione, emancipazione, autodeterminazione e socializzazione della persona diversamente abile e/o socialmente
svantaggiate. Ciò consente all’Associazione stessa di riorganizzare le
sue funzioni, cercando di costruire o ri-costruire le condizioni per una
relazione adulta, congrua e produttiva con la comunità di appartenenza.
Al proprio interno, l’Associazione, per il raggiungimento delle Ànalità,
promuove e sostiene:
‰ il coordinamento tra le varie realtà sociali che perseguono il benessere della persona;
‰ le funzioni di progettazione, di programmazione, di realizzazione e di
valutazione degli interventi;
‰ la partecipazione attiva dei diversi soggetti sociali ad ogni fase del
percorso;
‰ la qualiÀcazione e la specializzazione dei servizi offerti, promuovendo una reale integrazione;
‰ la gestione, la formazione e l’aggiornamento continuo delle risorse
umane impegnate nella realizzazione degli interventi, assicurando
una adeguata trasmissione delle conoscenze e delle competenze;
‰ l’adozione ed il rispetto del Codice Deontologico del Personale Educativo quale strumento capace, partendo da principi etici e valori che
sono implicati nella relazione educativa, di rispondere all’esigenza di
individuare responsabilità, doveri ed impegni, applicabili nell’esercizio della professione dell’Educatore, indipendentemente dalla situazione di lavoro, dall’utenza di riferimento, dal servizio in cui si opera.
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1.3 Le attività caratteristiche
1.3.1 Comunità Residenziale Temporanea “Spazio Sollievo”:
Lo spazio residenziale, con sede in via Bassano 4 a Trento, ha iniziato
la sua attività nel novembre 2010 con apertura dalle 16.15 alle 8.30,
dal lunedì al venerdì. Gli interventi sono a carattere temporaneo e la
permanenza dei soggetti (solo di genere femminile) è decisa in base al
progetto individualizzato e alle urgenze. Fino ma dicembre 2011 i fruitori
dello Spazio Sollievo sono state persone frequentanti il Centro Diurno di
C.i.r.s., mentre dal 2012 lo spazio è aperto anche a persone esterne che
seguono percorsi di formazione lavoro o di inserimento lavorativo diversi
con orario diversiÀcato sull’intera settimana. La comunità può accogliere
settimanalmente al massimo 4 persone, tale numero è legato anche ad
una questione di spazi e alla Ànalità del progetto. Nel servizio operano
due operatori part-time, che a giorni alterni sono presenti costantemente
in comunità e periodicamente mantengono contatti con i servizi e i familiari degli utenti per la condivisione e la veriÀca del progetto.
Gli obiettivi del servizio sono:
• mantenere e incrementare le autonomie personali (quali igiene personale, cura della casa, gestione denaro);
• creare uno spazio di socializzazione;
• offrire momenti di ascolto in un contesto meno strutturato, rispetto a
quello lavorativo in cui le persone possano trovare confronto sia tra
loro che con l’operatore;
• offrire accoglienza alle ragazze e sostegno alla famiglia nei momenti
di difÀcoltà;
• imparare a vivere in un contesto comunitario rispettando le regole di
convivenza.
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A questo scopo vengono svolte diverse attività:
• attività relative alla gestione della casa, svolte in autonomia o in afÀancamento all’operatore;
• attività di socializzazione e del tempo libero, deÀnite settimanalmente in base alle persone presenti e ai progetti individuali degli stessi;
• attività di sviluppo delle autonomie personali.
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settimane di apertura
n.° soggetti coinvolti
Totale presenze
Media presenze persone a settima
7
6
17
2,43
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33
6
70
2,12
1.3.2 il Centro di Socializzazione al lavoro
Le attività del Centro di Socializzazione al Lavoro si svolgono sempre presso la sede al piano terra di Via Taramelli n° 17; al secondo
piano, dove c’è la mensa, si effettua l’attività di cucina. Le proposte
hanno mantenuto un’impronta fortemente incentrata sulla formazione
attraverso esperienze a carattere lavorativo. Attraverso la valorizzazione delle reali potenzialità del singolo, ci si è posti l’obiettivo di fornire un
percorso progettuale individualizzato che consenta una chiara identità
lavorativa, promuovendo la responsabilizzazione, la socializzazione,
la motivazione, la gratiÀcazione, il rispetto del contesto e delle regole, il potenziamento dell’individualità, delle abilità e delle competenze.
Complessivamente, grazie alla realizzazione della persona attraverso
il lavoro, si tende a far emergere una migliore concezione di sé e delle
proprie capacità, per una maggior integrazione nel contesto sociale.
Sono rimasti pertanto strutturati, anche per il 2011, i laboratori quotidiani di attività lavorativa, all’interno dei quali ogni soggetto può sentirsi
partecipe di un processo Ànalizzato alla realizzazione di un prodotto
o all’ottenimento di un risultato (una candela, un pezzo assemblato in
tutte le sue componenti, ecc.): laboratorio di assemblaggio, laboratorio
artistico, laboratorio di cucina e pulizie. L’impianto organizzativo, non
modiÀcando obiettivi e contenuti dei singoli laboratori, permette di mantenere una compresenza di operatori, volontari e utenti nei momenti di
particolare “intensità” lavorativa di una speciÀca area, garantendo al
tempo stesso la possibilità di pianiÀcare le attività dei laboratori minori
nei tempi e con le modalità più congeniali al buon funzionamento.
Laboratorio di assemblaggio: l’attività raccoglie in sé alcuni obiettivi generali: l’acquisizione di competenze di tipo lavorativo e riabilitativo sul
piano sociale e si svolge negli appositi locali adibiti a laboratorio, tutti
i giorni, mattina e pomeriggio, con lo scopo di sviluppare, sostenere o
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mantenere nel singolo le potenzialità migliorandone la capacità produttiva, l’attenzione al compito, al lavoro di gruppo e sequenziale, restituendo
un migliore grado di autostima. La media giornaliera degli utenti coinvolta
è più alta rispetto alle altre proposte laboratoriali, proprio per testare il
singolo in una dimensione gruppale più autonoma, anche se ripetitiva.
La presenza degli utenti è decisa dall’èquipe educativa in accordo con il
soggetto stesso in misura diversa a seconda che il progetto individuale
preveda il mantenimento delle abilità conseguite o piuttosto un ipotizzabile successivo inserimento in azienda esterna o altra organizzazione lavorativa. Le commesse, prevalentemente semplici lavori di assemblaggio,
cartonaggio, ecc., vengono fornite da ditte esterne o da Cooperative di
inserimento lavorativo (in massima parte dalla coop. A.L.P.I.).
Laboratorio di cucina e servizi: La mensa è un servizio che offre la possibilità di consumare giornalmente il pasto in un contesto educativo e
Ànalizzato alla conoscenza alimentare e alla relazione. Nell’attività lavorativa di servizio sono impegnati a turno alcuni fruitori inseriti al Centro
e sono seguiti da un operatore di riferimento. Dal 2009 l’Associazione
si è dotata di un nuovo piano di autocontrollo igienico- sanitario come
previsto dal D.lgs. 155/97. La mensa fornisce i pasti per tutte le persone
presenti nelle attività del giorno. Le pulizie del Centro sono Ànalizzate
all’acquisizione di un metodo di lavoro semplice ma efÀcace. I fruitori
sono afÀancati dall’operatore responsabile dell’attività nel riordino degli
spazi comuni..
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Il laboratorio artistico è gestito coinvolgendo quei soggetti frequentanti il
Centro per i quali il percorso si ritiene favorente al conseguimento degli
obiettivi identiÀcati nel Progetto Individualizzato. Il prodotto si rinnova
periodicamente seguendo le indicazioni che arrivano prevalentemente
dal mercato e dai committenti. E’ un’attività che si rivela molto interessante sia perché permette di realizzare prodotti apprezzati dal mercato
attuale, candele e oggetti in terracotta, sia perché consente di lavorare
sull’acquisizione di un metodo, sulla precisione e sulla scansione dei
tempi di lavorazione. Attualmente per quanto riguarda la vendita delle candele, si sta collaborando con i negozi della Coop. Mandacarù e
Coop. Soc. Samuele..
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1.3.3 prima le considerazioni, poi …diamo i numeri
Tutti i soggetti frequentanti il Centro hanno la possibilità di sperimentarsi in uno o più laboratori lavorativi con variazioni che dipendono essenzialmente dalle singole attitudini, capacità e obiettivi, speciÀcati nei
progetti educativi. L’equipe educativa è costantemente impegnata nella
formulazione, realizzazione, veriÀca e conseguente riformulazione dei
documenti di progettazione educativa individualizzata. L’obiettivo primario è la condivisione di strategie e modelli operativi concreti per il
raggiungimento degli obiettivi formativi attinenti alle aree cognitive, manuali, relazionali e di autonomia in genere.
Il graÀco seguente descrive lo sviluppo generale intercorso in questi ultimi anni. Si evidenzia come il fatturato annuale totale si sia affermato, in
questo esercizio e nei precedenti, in prossimità dei quarantamila euro.
Confronto fatturato - borse tirocinio
Tutto ciò si riÁette non solo sulle disponibilità economiche dell’Associazione stessa, ma anche, dato che ci interessa maggiormente, sulla
possibilità di re-distribuire tale ricchezza creata con e dai nostri fruitori.
Il dato economico delle borse di tirocinio assume un valore di indicatore rispetto all’impegno lavorativo profuso dagli utenti, capaci di una
costanza operativa sempre più importante a livello di richiesta cognitiva
(in durata, frequenza ed intensità dello sforzo).
Si evidenzia come l’Associazione C.I.R.S. Trento onlus mensilmente
liquidi a tutte le persone coinvolte borse di tirocinio Àgurative volte a
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perseguire l’intento educativo di formare anche nella sostanza il ruolo
del lavoratore. A fronte della presenza alle attività del Centro l’utenza è
comunque tenuta a partecipare alle spese versando un gettone mensile quantiÀcato in € 10,00, 15,00 o 20,00 in base al tipo di frequenza
prevista (mezza giornata o giornata intera). L’importo base della borsa
di tirocinio si attesta attualmente a € 1,00 l’ora di lavoro effettivamente
prestato. Tale strumento, come dichiarato negli anni precedenti, è stato
incrementato economicamente in base al progetto individualizzato, per
poter meglio rispondere al bisogno di emancipazione dell’utenza.
L’ammontare della borse lavoro è aumentato nel dato riferito ai singoli partecipanti, in quanto anche durante quest’ultimo esercizio si è provveduto a
distribuire un premio di produzione mensile a quei fruitori che si sono distinti
per impegno e produttività. Nell’anno 2011 l’ammontare di borse tirocinio è
stato di € 16.086,55. Tale importo, come risulta evidente dal graÀco sopra
riportato, è inferiore agli anni precedenti, anni in cui le erogazioni di borse
lavoro avevano un importo complessivo maggiore. Da una attenta analisi
dei dati interni emerge che la diminuzione è stata causata dalla minore presenza di utenti e dalla minore presenza presso il centro di socializzazione
al lavoro degli stessi. Riteniamo sia importante sottolineare i notevoli sforzi
dell’equipe educativa nel creare un sistema di attribuzione della borsa lavoro personalizzato per ogni fruitore, tenendo conto delle capacità, dell’impegno profuso nell’attività lavorativa e dei bisogni personali, rendendo anche
questo aspetto economico funzionale all’azione educativa.
Tabella comparativa presenze utenti anni 2006-2011 presso il Centro di
Socializzazione al Lavoro:
A) Giornate di apertura
B) Giornate intere
di presenza utenti
C) Mezze giornate
di presenza utenti
D) Totale B + C
E) Totale B + ½ C
F) media presenze
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a giornata
16
2006
2007
2008
2009
2010
242
236
241
241,5
245
240
1381
2471
3172
3060
2389
1952
2238
1746
1151
932
1220
751
3619
2500
4217
3344
4323
3747,5
3992
3526
3609
2999
2703
2327,5
14,95
17,87
17,94
16,53
14,73
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1.3.5 le attività afferenti:
a) Processo di autovalutazione.
Dall’anno 2008 l’Associazione si è dotata di uno strumento di autovalutazione per l’utenza e di anonima valutazione rispetto al servizio
prestato. Tramite un questionario (anonimo) somministrato all’utenza
anche due volte l’anno, si offre una modalità di riÁessione inerente la
sfera produttiva del lavoro, una autovalutazione personale del percorso
di formazione e della qualità della relazione interpersonale con colleghi, volontari, educatori e personale amministrativo e di direzione. I dati
statistici rilevati consentono all’équipe di monitorare costantemente le
proprie azioni ed apportarne le eventuali correzioni.
2008
Area di valutazione del lavoro:
il lavoro al CIRS è stato valutato come facile o
molto facile
il tempo per svolgere il lavoro è stato valutato
come giusto
rispetto al lavoro il compenso economico ricevuto è stato valutato come scarso
rispetto al lavoro il compenso economico ricevuto è stato valutato come giusto
rispetto al lavoro il compenso economico ricevuto è stato valutato come elevato
le persone si sono espresse in merito al “contratto di lavoro” (lo strumento educativo concordato da tutti i servizi, utente e famiglia) in
maniera entusiasta
non si ricordava il “contratto di lavoro”
Area del rapporto:
con i colleghi è stato valutato buono o ottimo
con i volontari è stato valutato buono o ottimo
con gli educatori è stato valutato buono o ottimo
con l’assistente sociale è stato valutato buono
o ottimo
con il personale amministrativo e di direzione è
stato valutato buono o ottimo
con l’educatore di riferimento è stato valutato
buono e/o ottimo
2009
2010 2011
75%
67%
58%
41%
50%
70%
85%
80%
74%
41%
71%
80%
35%
27%
21%
35%
36%
0%
60%
54%
47%
47%
57%
90%
0%
19%
32%
18%
7%
10%
70%
67%
53%
59%
79%
70%
10%
19%
42%
29%
14%
20%
80%
85%
66%
53%
79%
79%
88%
88%
64% 80%
79% 100%
85%
67%
79%
94%
64%
dato non rilevato
95%
73%
84%
dato non rilevato
88%
80%
100%
86% 100%
72%
90%
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Come accennato precedentemente, il personalizzare la borsa lavoro è
un dato che si riscontra positivamente anche in questa analisi, dove il
compenso economico è stato restituito come scarso dallo 0%, giusto
da ben il 90%.
Elemento di criticità rimane il “patto educativo permanente” – contratto – che non riesce ad essere pienamente “assimilato e fatto proprio”
come strumento di valutazione personale e crescita dai soggetti frequentanti il Centro di Socializzazione al Lavoro.
I risultati più importanti si manifestano nell’area del rapporto: le percentuali sono ottimali e quindi l’obiettivo del Servizio può essere solo di
mantenimento di tale importo numerico.
b) formazione e auto mutuo aiuto.
Anche quest’anno, grazie alla collaborazione con l’Associazione A.M.A.
auto mutuo aiuto di Trento onlus, sono proseguiti gli incontri bisettimanali
presso la sede di via Torre d’Augusto. Vi hanno preso parte sei soggetti.
Un gruppo di soggetti di genere femminile ha, inoltre, beneÀciato di un
percorso formativo presso il Consultorio Familiare di via Malta 12 a Trento.
c) gruppo di auto mutuo aiuto familiari.
Il gruppo di Auto Mutuo Aiuto formato dai genitori dei fruitori che frequentano l’Associazione è nato nel anno 2009 come risposta al bisogno
che alcuni di essi hanno espresso, cioè di essere aiutati e supportati
nella loro difÀcile missione di guida ed educazione per i Àgli.
Il gruppo si incontra costantemente e si pone i seguenti obbiettivi:
– trovare un pò di tempo da dedicare a se stessi;
– gestire con maggiore consapevolezza i propri vissuti rispetto la situazione in famiglia;
– creare amicizie che aiutano ad uscire da isolamento vissuto da molte
famiglie;
– accorgersi di non essere unici ad affrontare le difÀcoltà legate al Àglio;
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– conoscere le esperienze degli altri e utilizzarle come “strumento” per
la gestione delle difÀcoltà che quotidianamente si possono incontrare.
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d) progetto LUCE.
Grazie al sostegno economico del Centro Servizi per il Volontariato della
Provincia di Trento e la collaborazione con l’Associazione Auto Mutuo
Aiuto o.n.l.u.s. di Trento, C.I.R.S., quale ente partner, ha contribuito a realizzare il Convegno “Ombre e Luci, donne che hanno subito abuso nell’infanzia”, realizzato presso Palazzo Geremia di Trento il 5 e 6 maggio.
Vi hanno partecipato l’assistente sociale, un educatore ed un volontario.
e) Centro Servizi per il Volontariato e U.S.S.M.
L’Associazione, inoltre, ha aderito al progetto “... non solo volontarIO!
2011” proposto dal Centro Servizi per il Volontariato della Provincia di
Trento per la promozione del volontariato nelle scuole attraverso incontri formativi con gli studenti e momenti di sperimentazione (stage)
presso l’Ente ospitante.
Novità per l’anno 2011 è stata la collaborazione nata con l’U.S.S.M. di
Trento per giovani segnatalati.
Gli UfÀci di Servizio Sociale per i Minorenni (USSM) forniscono assistenza ai minorenni autori di reato in ogni stato e grado del procedimento
penale e predispongono la raccolta di elementi conoscitivi concernenti
tali minorenni per l’accertamento della personalità, su richiesta del Pubblico
Ministero,
fornendo concrete
ipotesi progettuali
e concorrendo alle
decisioni dell’Autorità Giudiziaria Minorile. Questi ufÀci
si attivano nel momento in cui, a seguito di denuncia,
un minore entra
nel circuito penale
ed accompagnano
il ragazzo in tutto il
TRENTO
onlus
19
s
lu
on
suo percorso penale, dall’inizio alla Àne. Avviano l’intervento in tempo
reale per il minore in stato di arresto e di fermo, seguono il progetto educativo del minore in misura cautelare non detentiva, gestiscono
la misura della sospensione del processo e della messa alla prova e,
complessivamente, svolgono attività di sostegno e controllo nella fase
di attuazione delle misure cautelari, alternative e sostitutive concesse
ai minori, in accordo con gli altri Servizi Minorili della Giustizia e degli
Enti locali.
Nell’anno solare 2011 quattro minori hanno potuto svolgere la “messa
alla prova” presso il Centro di Socializzazione al Lavoro di via Taramelli
sotto forma di volontariato.
1.4 I fruitori del Servizio
1.4.1 La tipologia
onlus
TRENTO
Nell’anno solare 2011 hanno usufruito dell’attività del Centro di Socializzazione al Lavoro in via Taramelli 17 a Trento, 28 (ventotto) persone, di cui 5 maschi e 23 femmine, svantaggiate a rischio di esclusione
sociale, tutte con attestazione dello stato di bisogno da parte del Servizio Sociale competente per territorio. Tra questi si segnala la realizzazione di sei percorsi di alternanze scuola /lavoro organizzati dalla
scuola “Centro moda Canossiane”, “dall’Istituto Pavoniano Artigianelli
per le arti graÀche” di Trento. Le attività del Centro di Socializzazione
al Lavoro riguardano esclusivamente l’ambito dell’attività lavorativa mirata allo sviluppo delle potenzialità di ognuno e alla crescita dell’autostima. Si punta all’acquisizione dei prerequisiti al lavoro al Àne di poter
in un secondo tempo proporre alla persona un percorso lavorativo vero
e proprio. Collegato a tale Ànalità si perseguono anche obiettivi socio
educativi mirati all’acquisizione delle abilità quotidiane, dell’autonomia
personale intesa come cura della persona e dell’ambiente in cui vive
e della capacità di utilizzare correttamente i servizi pubblici (mezzi di
trasporto, ufÀci, negozi, ecc…, ), al Àne di raggiungere di una sempre
maggiore autonomia relazionale attraverso occasioni di confronto e
dialogo. Si evidenzia, inoltre, come l’Associazione C.I.R.S. Trento onlus mensilmente liquidi a tutte le persone coinvolte borse di tirocinio
Àgurative volte a perseguire l’intento educativo di formare anche nella
20
sostanza il ruolo del lavoratore. A fronte della presenza alle attività del
centro l’utenza è comunque tenuta partecipare alle spese versando un
gettone mensile quantiÀcato in tra i € 10,00 - 15,00 o 20,00 in base al
tipo di frequenza prevista (mezza giornata o giornata intera), così come
la frequenza presso l’appartamento protetto. L’utenza si accolla, inoltre,
anche i costi dei pasti consumati presso la mensa (2,00 iva compresa
cadauno). L’importo della borsa di tirocinio è inizialmente di € 1,00 all’ora di lavoro effettivamente prestato. Tale strumento, come dichiarato
negli anni precedenti, è stato incrementato economicamente in base al
progetto individualizzato attraverso maggiorazioni mensili dell’importo
erogato, per poter così meglio rispondere al bisogno di emancipazione
dell’utenza.
1.4.2 Inserimenti e dimissioni
L’Associazione, come previsto dalla L.P. 27/07/2007 n.13, per l’inserimento dell’utenza richiede l’invio da parte dell’Assistente Sociale del Territorio
e una breve descrizione della situazione che possa portare un contributo
anche rispetto alle esperienze lavorative/scolastiche della persona.
Dal 2007 è operativa una “Commissione permanente di valutazione ingressi e dimissioni” che valuta tale documentazione e si esprime sulla
fattibilità dell’inserimento. In caso di parere positivo l’assistente sociale
del Centro convoca il soggetto e la famiglia per visitare e conoscere
le attività. Se la persona valuta che ciò che l’Associazione può offrirgli
risponde effettivamente alle sue aspettative, si concorda l’avvio del progetto con un periodo di prova di un paio di mesi.
L’appartamento di via Bassano 4 – Comunità Residenziale Temporanea - è rimasto aperto per 33 settimane, ospitando sei soggetti diversi
(massimo 4 a turno), per un totale di 70 turni settimanali. Le problematiche riguardano sia il ritardo mentale lieve spesso associato a difÀcoltà
sul piano relazionale e sociale e/o a disturbi psichici, sia persone cosiddette “normodotate” che abbisognano di un percorso individualizzato
a seguito di evento traumatico o difÀcoltà socio-relazionali che evidenziano un rischio di esclusione sociale. L’intento dichiarato consiste nel
tentativo di prevenire e rimuovere gli stati di esclusione sociale, con
particolare riferimento all’emarginazione giovanile ed al reinserimento
TRENTO
onlus
21
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on
sociale di questi soggetti. Anche in questo caso l’utenza è chiamata a
compartecipare alle spese in base alle presenze.
Nel corso dell’anno 2011 sono stati effettuati presso il Centro di Socializzazione al Lavoro 7 nuovi inserimenti (12 comprese le alternanze
scuola/lavoro) e sono state effettuate 7 dimissioni, il tutto chiaramente
concordato con la Commissione Permanente di Valutazione Ingressi e
Dimissioni. Tre persone, seppur accolte, hanno deciso poi di non intraprendere il percorso progettuale.
Le dimissioni effettuate sono state così motivate:
• N. 2 soggetti hanno intrapreso un percorso presso altre strutture socio-assistenziali non evidenziando sufÀcienti competenze lavorative;
• N. 1 soggetti hanno intrapreso un percorso di tirocinio lavorativo mirato all’inserimento;
• N. 4 soggetti sono stati dimessi per non condivisione del progetto
stesso.
Presso la Comunità Residenziale Temporanea dei 6 utenti in carico
durante l’anno, 3 hanno concluso il proprio percorso progettuale e dimorano stabilmente presso il nucleo di origine.
1.4.3 Le famiglie degli utenti
onlus
TRENTO
Per il 2011 non sono state realizzate sostanziali modiÀche al piano di
collaborazione usuale.
Si ritiene sempre indispensabile l’apporto del nucleo famigliare al progetto complessivo dell’Associazione C.I.R.S. Trento onlus, concetto
sottolineato anche nella formulazione della Carta dei Valori e dei Principi nella quale si fa “riferimento alla comunità come elemento responsabile e solidale, in particolare nel rapporto con il volontariato e la famiglia,
alla quale l’Associazione riconosce un ruolo di centralità quale interlocutore privilegiato e le riserva particolare attenzione anche all’interno
degli Organi Sociali”.
Rimane inalterato l’attuale impianto metodologico nel quale alle famiglie,
nel rispetto della normativa inerente la privacy, si chiede di concordare
con l’equipe e con il Servizio Sociale il Progetto Individualizzato degli
Obiettivi Formativi (ex P.E.I.). Le veriÀche periodiche (circa quadrimestrali) sono sempre il prodotto di un lavoro condiviso tra tutti coloro che lavora22
no con l’utente e per la sua crescita; la famiglia è quindi un soggetto molto
signiÀcativo con cui ricercare una proÀcua collaborazione e confrontarsi
durante gli incontri programmati, più volte nel corso dell’anno. Anche per
quegli utenti inseriti in comunità o centri al di fuori della famiglia, si ricerca la medesima partecipazione da parte degli operatori di riferimento in
quelle strutture, allo scopo di prevedere un lavoro comune su obiettivi
che, di massima, dovrebbero essere Ànalizzati allo stesso risultato Ànale.
1.4.4 Il procedimento metodologico
Anche nel 2011 l’Associazione ha operato secondo più il modello educativo ormai consolidato affermato nella Carta dei Valori e dei Principi e dal
Codice Deontologico.
Le modalità di presa in carico (solo su invio dei Servizi Sociali Professionali del Territorio con attestazione dello stato di bisogno), gestione
(“contratto” con Servizio Sociale, utente, famiglia, eventualmente Centro di Salute Mentale o altri) e dimissione (in accordo tra tutte le parti)
dei fruitori di entrambe i servizi, al momento sono rimaste sostanzialmente invariate rispetto agli anni precedenti, coordinati dall’Assistente
Sociale. Il Consiglio Direttivo ha ritenuto mantenere inalterata tale procedura confermando i compiti decisionali ad una apposita Commissione di Valutazione composta da persone competenti in materia.
Il Servizio Sociale attivo sulla persona, accertandone lo stato di bisogno, invia sempre al Servizio la
formale richiesta
d’inserimento.
L’inserimento avviene con tempi
compatibili alle reali potenzialità e
prevede un primo
periodo
variabile temporalmente
per vagliare l’effettiva rispondenza
TRENTO
onlus
23
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onlus
TRENTO
delle aspettative dell’utente a quanto realmente incontrato e, viceversa, per stabilire l’assenza di elementi impeditivi la continuazione del
percorso. Successivamente si deÀnisce il Progetto Individualizzato
degli Obiettivi Formativi. Da questo momento in avanti, si prevedono
nel corso dell’anno alcuni incontri di veriÀca ai quali partecipano tutti i soggetti che a vario titolo lavorano con l’utente (operatore di riferimento, assistente sociale, eventuale medico specialista, altri servizi
coinvolti, ecc…). Durante l’iter progettuale le osservazioni del percorso
intrapreso con la persona sono raccolte dall’operatore di riferimento e
dall’assistente sociale che le inseriscono nella documentazione relativa
al singolo utente: essa è composta dalla cartella personale, dal progetto
individualizzato degli obiettivi formativi aggiornato, nel quale vengono
aggiornati regolarmente gli episodi più signiÀcativi e i contatti avvenuti
con la famiglia e i Servizi coinvolti. Nell’ottica del lavoro di rete l’equipe
ricerca costantemente collaborazioni con gli altri servizi presenti sul territorio; in particolare sono attive delle collaborazioni con alcune cooperative e associazioni prevalentemente per quanto riguarda la gestione
di casi inseriti in entrambi i servizi.
Anche le dimissioni sono concordate con il Servizio Sociale e, ove possibile, con la famiglia: avvengono con una comunicazione scritta a seguito di un incontro durante il quale si ripercorre le tappe che hanno
portato ad essa e se ne formalizzano i termini.
24
2. LE RELAZIONI SOCIALI
2.1 Le risorse umane interne all’Associazione
2.1.1 Come funziona l’Associazione
Organi Sociali
Struttura:
Direzione, aree e responsabili
Responsabile
area
amministrativa
Collegio dei
Revisori dei
Conti
Assemblea
dei soci
Consiglio
Direttivo
…………
Area della “produzione”
Assistente
Sociale
Direttore
Presidente
Volontari
Educatori
Educatori
Centro
Socializzazione al
Lavoro
ƒ Assemblaggio
ƒ Artistico
Comunità
Residenziale
Temporanea
“Spazio
Sollievo”
ƒ Servizi
Commissioni
di lavoro
Commissione
permanente di
valutazione
ingressi e
dimissioni
Responsabile
sicurezza
……………
Responsabile
privacy
Tirocinanti e Stagisti
L’Associazione funziona grazie agli organi sociali previsti dall’articolo 7
dello statuto, questi sono:
–
–
–
–
l’Assemblea dei Soci;
il Consiglio Direttivo;
il Presidente del Consiglio Direttivo;
il Collegio dei Revisori dei Conti
L’assemblea dei soci, composta da tutti i soci, rappresenta l’organo volitivo dell’Associazione. Ad essa sono rimesse grandi responsabilità e le
principali decisioni sul futuro dell’Ente. L’assemblea dei soci si riunisce,
come da disposizioni statutarie, almeno una volta l’anno per l’approvaTRENTO
onlus
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zione del bilancio ed eleggere le eventuali cariche sociali in scadenza.
Infatti, all’interno dell’assemblea annuale vengono designati i componenti del Consiglio Direttivo, attualmente composto da sette componenti di cui un Presidente e legale rappresentante (Manuela Demaria), un
Vicepresidente (Cristina Nicolodi), un Segretario (Lorenzo Spettoli), un
Tesoriere (Luigi Menestrina), e tre consiglieri (Francesca Paris, Serena
Zeni e Nicola Pasolli) - di cui Àno ad un massimo di due possono essere eletti tra i soci dipendenti. Quest’apertura del Consiglio Direttivo
ai dipendenti vuole chiaramente essere un modo per ampliare e far
crescere il senso di appartenenza dando così ulteriori stimoli necessari
per lo sviluppo dell’Associazione.
L’Assemblea nomina, inoltre, i membri del Collegio dei Revisori dei
Conti, cinque membri di cui un Presidente (Zeni Arduino), due membri
effettivi (Diego Plocech e Giovanni Tognotti) e due membri supplenti
che entrano in carica in caso di dimissioni dei membri effettivi. Il Presidente del Collegio, come indica precisamente lo statuto, deve essere
un dottore commercialista iscritto all’albo dei revisori dei conti ed è l’unica carica sociale per cui è ammessa l’onerosità della prestazione.
Commissioni di lavoro:
onlus
TRENTO
La Commissione permanente di valutazione ingressi e dimissioni: nominata dal C.D. è composta da un numero dispari di membri, dei quali di
diritto il Presidente ed il Direttore (membri di diritto in qualsiasi commissione), si compone di altri due soci esperti in materie educative e dell’Assistente Sociale (Serena Zeni). Compito di tale commissione è esprimere
un giudizio vincolante rispetto agli inserimenti e dimissioni di utenti.
Il Consiglio Direttivo può attribuire autonomamente al suo interno cariche che in nessun caso possono essere ricoperte dai consiglieri-dipendenti. Il C.D. ha il compito di nominare il direttore, il quale, coordinando
l’area amministrativa e l’area produttiva-educativa, cerca di raggiungere gli obbiettivi che l’Associazione si pone. In tale carica per il triennio
2009-2012 è stato confermato Marco Defranceschi.
L’area amministrativa è gestita dal responsabile amministrativo (Federico Roncador), il quale, supportato dai consulenti dell’Associazione,
si assicura che vengano svolte regolarmente le adempienze di natura
26
Àscale, contabile ed amministrativa. Con cadenza trimestrale l’operato
dell’amministrazione viene veriÀcato dal Collegio dei Revisori dei Conti.
Più complessa si presenta l’area produttiva-educativa afÀdata alla gestione dell’assistente sociale. Come risulta evidente dall’organigramma,
all’assistente sociale è afÀdato il di raccordo di tutte le risorse educative
che operano all’interno dell’Associazione e il rapporto con i Servizi Territoriali.
Gli educatori, suddivisi nelle tre diverse aree del Centro di Socializzazione al Lavoro e nello “Spazio Sollievo”, seguono operativamente e
dal punto di vista educativo i fruitori all’interno del concordato percorso
di sviluppo progettuale. A loro spetta il reale compito pedagogico di individualizzare gli interventi e proporre gli strumenti adeguati ai bisogni
personali rilevati.
2.1.2 I volontari
La presenza dei volontari rappresenta per l’Associazione una risorsa
imprescindibile per l’efÀcacia dell’azione rivolta agli utenti. Essi sono
impiegati in parte nel Consiglio Direttivo e in parte nell’attività a diretto
contatto con l’utenza. I volontari presenti alle attività collaborano con
l’operatore per garantire il buon andamento dell’attività stessa, proponendosi come guida o, su indicazione dell’operatore, afÀancando i fruitori. Periodicamente sono svolti anche degli incontri con il gruppo dei
volontari per programmare e veriÀcare in itinere le attività in cui sono
coinvolte, nonché per aggiornare la situazione degli utenti e per comunicare eventuali modiÀche all’organizzazione di massima.
Ore di volontariato prestato
2007
2008
2009
2010
2011
2002
2033
1489,25
1559,5
1544
Tirocini di orientamento formativo
svolti dagli studenti del Liceo Da Vinci e Antonio Rosmini.
200
Presidente, Consiglio Direttivo, Collegio dei Revisori dei Conti, Commissione Permanente Valutazione
Ingressi e Dimissioni
Totale ore
2002
2233
150
66
193,5
165
1832,75
1790,5
115
1659
TRENTO
onlus
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Nell’anno solare 2011 hanno svolto il proprio stage universitario due
studenti iscritti al Corso di Laurea in Educatore Professionale Sanitario, Facoltà di Scienze Cognitive dell’Università degli Studi di Ferrara e
uno studente dell’Università degli Studi di Trento, Facoltà di Sociologia,
iscritto al Corso di Laurea in Servizio Sociale (ovviamente non conteggiate come volontariato).
2.1.3 Il personale
Nella gestione dei servizi l’Associazione si avvale di diverse Àgure professionali, la maggioranza delle quali con rapporto di lavoro subordinato, altre con rapporti di consulenza.
L’organico educativo è dunque risultato essere il seguente:
Area “produzione”
Area Struttura
Centro di Socializzazione
al Lavoro
Comunità Residenziale
Temporanea
1 Direttore
3 Educatori (tempo pieno)
2 Educatori (part time)
1 Resp. Amministrativo
(part time)
3 Educatori (part time)
1 Assistente sociale
(part time)
La struttura
onlus
TRENTO
L’Associazione opera secondo lo schema dell’organigramma e si compone nella parte strutturale di un direttore, un responsabile amministrativo e una assistente sociale.
Il Direttore è responsabile del personale e delle strutture a lui afÀdate, coordinando e gestendo le varie attività. È nominato dal Consiglio
Direttivo che ne determina le attribuzioni. Dirige le struttura, cura l’attuazione dei programmi deÀnendo le modalità organizzative e le risorse necessarie alla loro realizzazione, sovrintende l’organizzazione del
lavoro veriÀcando l’adeguatezza delle attività agli standard operativi. Si
occupa, inoltre, della ricerca di possibili Ànanziamenti pubblici e privati,
dell’accreditamento dei servizi sulla base della normativa vigente, di mi28
gliorare le qualità attraverso la gestione e la valorizzazione delle risorse
umane. Applica le delibere del C.D. e le procedure previste, regolamenti
e tecnologie rivolte alla gestione, al coordinamento e controllo. Organizza e garantisce l’efÀcienza e la corretta erogazione dei servizi.
Il Responsabile Amministrativo si occupa del settore Ànanziario ed economico dell’Associazione. È responsabile della cassa denaro contante.
Attiva, esegue e supporta singoli aspetti delle procedura di pianiÀcazione, progettazione, amministrazione e gestione svolgendo compiti di
carattere non direttivo. Scheda, archivia e conserva documenti e materiali raccolti o ricevuti, seguendo criteri e procedure predeÀniti che ne
rendono possibili la reperibilità. Collabora con il Direttore, il Tesoriere, il
Presidente, il Consiglio Direttivo, il Collegio dei Revisori dei Conti e altri
Professionisti del settore nella redazione del Bilancio Economico e altri
documenti inerenti dell’Associazione.
L’Assistente Sociale coordina e supervisiona il percorso educativo e formativo del soggetto inserito, è responsabile dell’aggiornamento e della
cura delle cartelle sociali. È sempre presente agli incontri con i Servizi
Sociali Professionali del Territorio (con l’educatore referente) con i quali
mantiene contatti privilegiati. Assiste e guida individui e famiglie con
problemi sociali e lavorativi alla ricerca di soluzioni per il raggiungimento degli obiettivi connessi, anche attraverso progetti speciÀci. È membro
della commissione permanente di valutazione ingressi e dimissioni.
La “produzione”
Il personale educativo è composto da educatori ai quali sono richieste
speciÀche competenze in relazione alle attività proposte. Gli educatori
possono essere afÀancati da eventuali volontari. Possono avvalersi di
esperti in arti e mestieri. L’educatore è garante della congruità del percorso formativo necessario al perseguimento degli obiettivi educativi
individuati. Ogni persona presa in carico può contare su un educatore di
riferimento. Nelle attività lavorative gli educatori interagiscono senza distinzione con tutti i soggetti inseriti: in tale modo è garantita la continuità
educativa, infatti ogni persona compie il proprio percorso formativo deÀnito dal proprio progetto individualizzato condiviso dall’intera équipe.
La comunicazione tra educatori, educatore di riferimento e le altre Àgure
interne alla struttura è garantita dalle riunioni di équipe.
TRENTO
onlus
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All’ educatore è richiesto:
•
Nell’area educativa-formativa di promuovere la crescita dei soggetti
condividendo le esperienze ed il lavoro quotidiano sia a livello personale, sia di gruppo, attraverso la relazione di aiuto e il lavoro all’interno della famiglia e della comunità;
•
Nell’area sociale di rapportarsi con i vari attori sociali ed utilizzare le
risorse esistenti nel territorio coordinandosi con l’assistente sociale;
•
Nell’area metodologica di collaborare con gli altri ruoli, progettare
analizzando il bisogno, organizzare le attività afÀdate e veriÀcarne
l’andamento, l’operato ed il risultato.
Tutto il personale è tenuto al rispetto di quanto previsto nel Contratto di
Lavoro vigente, di norme e principi esplicitati nello Statuto, nei Regolamenti, nella Carta dei Principi e dei Valori, nel Codice Deontologico
e nelle circolari emesse dalla Direzione, dal Consiglio Direttivo e dal
Presidente dello stesso.
La formazione annuale
onlus
TRENTO
In linea con quanto effettuato negli anni precedenti, in risposta alla richiesta formativa raccolta dall’equipe, anche per quest’anno si è agito
con modalità diversiÀcate.
Oltre all’equipe settimanale, l’èquipe educativa si è confrontata in momenti di supervisione dei vissuti coordinati dall’ass. soc. Sandra Venturelli nella prima parte dell’anno, con la dott.ssa Chiara Tolotti nella
seconda; la supervisione di metodo e la formazione speciÀca è stata
afÀdata al prof. dott. Angelo Luigi Sangalli.
A ciò si sommano gli eventi formativi esterni per rispondere alla normativa vigente – corso preposti, pronto soccorso, antincendio e normativa
HACCP, i corsi di formazione su tematiche speciÀche ai quali gli educatori partecipano singolarmente e, inÀne, le visite presso altre strutture
socio-educative per la comparazione del metodo.
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DATA
SOGGETTI COINVOLTI
TIPO DI CORSO
21 febbraio
Tutta l’équipe
giornata di progettazione annuale
28 gennaio
Assistente sociale
incontro supervisori Univ. S.S.
Trento
10 marzo
Assistente sociale
Convegno A.D.S. c/o Univ. Sociol.
Trento
18 marzo
Tutta l’équipe
Formazione con dott. Sangalli
4 aprile
2 educatori
Corso Formazione Antincendio
5 e 6 maggio
Assistente sociale +
1 educatore +
1 volontario
Convegno “Ombre e Luci, donne che
hanno subito abuso nell’infanzia”
11 maggio
2 educatori
Corso c/o Consultorio Familiare
1 ottobre
1 educatore
Corso Pronto Soccorso
8 novembre
Direttore + Resp. Amm.vo +
Corso sicurezza sul lavoro
1 educatore R.L.S.
25 novembre
1 educatore R.L.S.
Seminario formazione per R.L.S.
5 - 6 dicembre
1 educatore
Corso “interculturalità e auto mutuo
aiuto”
2.2 Rapporti con la comunità e il territorio
Nel corso di quest’anno si sono proÀcuamente mantenuti i rapporti con
tutti gli enti e gli organismi territoriali con cui è attiva la collaborazione
degli anni precedenti, indicazione metodologicamente valida anche per
il futuro.
Si rammenta, inoltre, che l’Associazione è socia dell’Ass. Comitato per
l’Amministratore di Sostegno in Trentino e dell’Ass. A.M.A. Trento onlus.
In occasione della Festa di via Veneto, organizzata annualmente dalla
locale Circoscrizione San Giuseppe Santa Chiara, il giorno 17 settembre, l’Associazione ha proposto un laboratorio creativo aperto alla cittadinanza. La manifestazione ha riscosso indubbiamente un notevole
gradimento e un afÁusso di persone molto importante numericamente.
In occasione delle festività natalizie l’Associazione ha poi sempre organizzato una giornata di ritrovo con le famiglie ed i volontari.
TRENTO
onlus
31
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In particolare, si sottolineano interazioni continuative con:
‰ Università degli Studi di Trento, Facoltà di Sociologia, convenzione
per tirocinanti iscritti al Corso di Laurea in Servizio Sociale;
‰ Università degli Studi di Ferrara, Facoltà di scienze Cognitive, convenzione per tirocinanti iscritti al Corso di Laurea in Educatore Professionale Sanitario;
‰ Centro di Formazione Professionale Artigianelli e Canossiane, collaborazioni per l’attivazione di progetti di “alternanza scuola-lavoro”.
2.3 Rapporti con i servizi pubblici territoriali
‰ Principali collaborazioni esercitate nell’anno 2011:
‰ Servizi Sociali competenti per territorio, canale di invio dell’utenza,
veriÀca dei progetti;
‰ Centro Salute Mentale di Trento, sostegno di alcuni ospiti e collaborazione progettuale;
‰ Assessorato alle Politiche Sociali e Abitative P.A.T., condivisione delle scelte strategiche;
‰ A.P.S.S. Consultorio Familiare di Trento, collaborazione in progetti
individuali e di gruppo;
‰ UfÀci di Servizio Sociale per i Minorenni (USSM).
2.4 Rapporti con altre associazioni/enti del terzo settore
Principali collaborazioni esercitate nell’anno 2011:
‰ Con le altre Associazioni C.I.R.S. presenti in Italia per coordinare gli
interventi e rendicontare sull’operato;
‰ Coop. A.L.P.I.: per quanto riguarda la possibilità di attivare ulteriori
lavorativi per i nostri utenti e per ciò che concerne l’attribuzione di
commesse riguardanti l’attività di assemblaggio;
onlus
TRENTO
‰ Ass. A.M.A. onlus Trento, condivisione progetti e Convegno;
32
‰ Coop. soc. la Rete, Associazione Estuario onlus, Ass. A.n.f.f.a.s.
Trentino onlus, Coop. Laboratorio Sociale, Comunità Solidale, La
Panchina, coop. soc. Progetto ’92, Associazione Trentina Sclerosi Multipla, Coop Villa Maria, Villaggio S.O.S., Comunità Murialdo,
Casa della Giovane, Coop Samuele, coop. CS4, A.T.A.S., coop.
Punto d’Approdo, Caritas, Banco Alimentare, San Vincenzo, Associazione Amici dello Sport, Associazione Valle Aperta: incontri periodici di veriÀca per la condivisione del progetto di nostri utenti;
‰ Coop. Mandacarù e Coop. Samuele: vendita nei loro esercizi commerciali di prodotti realizzati dai soggetti frequentanti il nostro Centro
di Socializzazione al Lavoro;
‰ Centro di Formazione Professionale Artigianelli e Canossiane, collaborazioni per l’attivazione di progetti di “alternanza scuola-lavoro”;
‰ Cassa Rurale di Trento e Banca Popolare di Verona, Fondazione
Alberto Rangoni Onlus, sostegno economico alle attività dell’Associazione;
‰ Fondazione Crosina Sartori Cloch: condivisione progetto Spazio
Sollievo.
‰ Fondazione Trentina per il Volontariato Sociale e Centro Servizi per
il Volontariato, sostegno (anche economico) economico a progetti e
attività di sensibilizzazione del territorio.
TRENTO
onlus
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on
3. BILANCIO D’ESERCIZIO
TAB. 1 STATO PATRIMONIALE RICLASSIFICATO
onlus
TRENTO
2007
2008
2009
2010
2011
Immobilizzazioni
€
1.258 € 16.078 €
26.112 € 80.134 € 81.350
Crediti a breve
€ 74.435 € 18.779 €
8.528 € 34.403 € 12.857
Liquidità
€
Capitale
investito
€ 76.190 € 74.474 € 73.191 € 163.268 € 169.195
Capitale proprio
€ 26.714 € 19.277 € 29.882 € 54.216 € 72.523
Perdite esercizi
pregressi
€ 49.310 € 14.967 € 14.967
Debiti
consolidati
€ 20.992 € 23.036 € 31.297 € 39.303 € 50.002
Debiti correnti
€ 50.885 € 37.382 € 40.385 € 36.795 € 43.637
Utile/Perdita
d’esercizio
€ 21.496 €
Fonti
Ànanziamento
€ 54.690 € 64.728 € 51.207 € 130.314 € 166.162
34
447 € 39.617 € 38.550 € 48.730 € 74.988
9.743 -€
-
9.790 € 32.953 €
-
3.032
TAB. 2 CONTO ECONOMICO RICLASSIFICATO
2007
2008
2009
2010
2011
Ricavi
caratteristici
€ 257.692 € 259.627 € 276.099 € 327.439 € 337.153
Liberalità
€
Costo del
personale
-€ 154.390 -€ 178.491 -€ 197.088 -€ 194.674 -€ 205.718
Costi di gestione
caratteristica
-€ 73.832 -€ 81.385 -€ 89.570 -€ 102.421 -€ 119.327
Margine
lordo ante
ammortamenti
€ 37.760 €
Ammortamento
-€
Margine lordo
€ 37.299 € 10.734 -€
Gestione
Ànanziaria
-€
Margine
operativo
8.290
€ 11.823 €
461 -€
599 -€
11.574 -€
840 -€
42 €
6.218 €
6.150 €
3.395
4.341 € 36.494 € 15.503
3.738 -€
7.537 -€ 11.691
8.080 € 28.957 €
241 €
3.812
249 €
292
€ 36.700 € 10.692 -€
7.839 € 29.206 €
4.104
Gestione
straordinaria
-€
5.197 €
1.051 -€
1.216 €
Margine lordo
€ 31.503 €
11.743 -€
Gestione
tributaria
-€ 10.007 -€
2.000 -€
Risultato
d’esercizio
€ 21.496 €
9.743 -€
5.092 €
0
9.057 € 34.298 €
4.104
733 -€
1.345 -€
9.790 € 32.953
1.072
€ 3.032
TRENTO
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3.1 Analisi dello stato patrimoniale e del conto economico
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TRENTO
Il conseguimento dell’equilibrio economico e patrimoniale è da considerare come obiettivo primario al Àne di permettere l’esistenza nel lungo
periodo di qualsiasi soggetto economico.
Siamo consapevoli che, per chi opera nel sociale, un apparato economico- amministrativo efÀciente e funzionale non sia di per sè garanzia
del raggiungimento degli obbiettivi associativi, ma riteniamo che sia il
primo strumento che si possa mettere a disposizione a chi vuole sviluppare un sistema educativo adeguato e di qualità.
In questi ultimi anni, grazie anche a nuovi strumenti di controllo della
gestione l’associazione è riuscita ad eliminare le perdite degli esercizi
pregressi e nel contempo dare il via ad una serie signiÀcativa di investimenti strutturali, che per noi signiÀca ambienti più funzionali e consoni
al raggiungimento degli obbiettivi associativi.
L’esercizio in analisi si chiude con un piccolo utile nonostante siano stati
ampliati i servizi offerti, questo dimostra che la struttura di C.I.R.S. è in
grado di adeguarsi con estremo dinamismo alle esigenze che si pongono nella realizzazione dei vari progetti.
Il 2011 è il primo esercizio in cui la comunità residenziale temporanea è
stata in funzione per l’intero esercizio, questo ha avuto come inevitabile
conseguenza l’aumento del costo del personale, che è da sempre la
voce di spesa più cospicua.
Altro dato che riteniamo signiÀcativo sottolineare è l’andamento storico
degli ammortamenti, in aumento a causa degli importanti investimenti
in beni strumentali effettuati negli scorsi anni.
Gli investimenti in beni strumentali quest’anno sono stati più contenuti rispetto agli esercizi precedenti ed hanno riguardato la sostituzione
di apparecchiature elettroniche degli ufÀci (fotocopiatrice, stampante e
computer) in quanto obsolete e il riadeguamento delle attrezzature della cucina (scaffalature e congelatore) e della lavanderia alla normativa
HACCP (lavabiancheria e una nuovo generatore di vapore).
Come si illustrerà meglio nel punto successivo, l’investimenti non sono
coperti interamente da contributi pubblici ma anche da risorse proprie
recuperate dall’Associazione. Per far fronte a questi impegni si sono
rivelate fondamentali le liberalità ricevute da soci, volontari e simpatiz36
zanti e quanto ricevuto attraverso la donazione del 5 per mille.
L’analisi dei prospetti di stato patrimoniale e di conto economico per
essere esaustiva e corretta deve tenere conto degli importanti beneÀci
che l’acquisizione della denominazione ONLUS ha prodotto soprattutto
nella gestione tributaria.
3.2 Le fonti di Ànanziamento:
Nella tabella sotto riportata sono esposte le macro classi che compongono le fonti di Ànanziamento di C.I.R.S., da una attenta analisi emergono alcune riÁessioni importanti.
Le liberalità raccolte sono il frutto della generosità dei soci, volontari e
simpatizzanti poiché nel 2011 è venuto meno l’appoggio dei donatori
istituzionali, tenendo conto di questo siamo estremamente soddisfatti e
orgogliosi dell’appoggio ricevuto, soprattutto in questo periodo di crisi e
scarsità di risorse.
Per la prima volta dal 2004 i ricavi derivanti da attività svolte dagli utenti
e diminuito rispetto all’anno precedente, a riguardo è bene precisare
che l’anno 2010 è stato un anno straordinario.
Riteniamo che € 41.326,57 sia comunque un buon risultato, superiore
al fatturato registrato nel 2008 e nel 2009, quindi riteniamo che questo
livello di fatturato rappresenti il nostro obbiettivo annuale.
Il maggiore contributo P.A.T. rappresenta quanto riconosciutoci dall’Ente per
il funzionamento dello Spazio Sollievo, come risulta evidente senza i contributi P.A.T., C.I.R.S. non avrebbe modo di mantenersi economicamente.
2007
2008
2009
2010
2011
Liberalità
€
8.290,00 €
11.823,00 €
6.218,00 €
6.150,00 €
3.395,00
Ricavi da
attività svolta
€
28.921,57 €
38.495,36 €
41.223,03 €
46.176,31 €
41.326,57
Contributo p.a.t. € 219.290,76 € 208.429,43 € 223.635,35 € 273.036,13 € 284.880,74
TOTALE
€ 256.502,33 € 258.747,79 € 271.076,38 € 325.362,44 € 329.602,31
Grazie a tutti.
TRENTO
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Finito di stampare
nel mese di luglio 2012
Tecnolito graÀca - Trento