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10 Tendenze Falso è pericoloso Chi più spende meno spende verrebbe da dire, leggendo le cronache inerenti i difetti riscontrati sui ricambi falsi confiscati ovunque in Italia. Dati alla mano il problema è più grave di quanto appaia di Paolo Beducci N on meno di 15 non più di 20. Miliardi di euro. Sono questi i dati che le autorità a livello mondiale indicano come giro d’affari del mercato dei ricambi auto contraffatti. Ad aggravare il dato è la crescita continua, apparentemente inarrestabile che il sistema della falsificazione fa registrare. In questo giro globale anche l’Europa ha la sua parte e a guidare la classifica dei paesi più contaminati ci sono Italia e Germania. Da noi il fenomeno vale circa il 15% del mercato complessivo del ricambio. Una cifra importante che lascia l’amaro in bocca visto che sempre più è difficile riuscire a contraddistinguere i ricambi di qualità da quelli costruiti senza seguire il minimo criterio di sicurezza. Per questo diviene necessario un grande lavoro di informazione e formazione da parte dei produttori e non solo, verso i ricambisti, i meccanici e gli automobilisti affinché siano informati sui rischi che un ricambio falsificato può portare sia in termini economici, sia in materia di finanziamento della malavita sia infine, ma non per questo è meno importante, per la sicurezza di chi li adotta consapevolmente o meno sulla propria auto. Tendenze Oriente caput mundi del falso Ma da dove arrivano i falsi? In primo luogo dalla Cina che da sola produce oltre la metà dei ricambi e poi da una serie di nazioni come Singapore, Vietnam, Taiwan e India. A ben vedere però non si tratta di semplici aree in cui si produce il falso. In quei posti, ed è qui l’aspetto più inquietante, nasce una vera e propria filiera dell’illegalità. Ma dove stanno le vere differenze fra un pezzo vero e uno falso? Sicuramente non nell’aspetto se, come più volte ci è capitato di sentire da addetti ai lavori, per riconoscere un pezzo falso da uno originale si debba arrivare a sezionarlo per verificarne i materiali. Il ricambio contraffatto viaggia via mare passando da aree doganali a basso livello di controlli per poi prendere la strada che porta da noi. Il punto controverso di tutta la filiera del ricambio contraffatto sta proprio nel fatto che questo trova qualcuno che in un modo o nell’altro riesce a immetterlo sul mercato confondendolo con ciò che invece è realizzato secondo tutti i crismi di legge e di buon senso. Perché senza compiacenza da parte di qualcuno lungo il percorso che lo porta ad essere montato, quel disco freno o quel filtro olio, all’automobile 11 non ci arriverebbe mai. Quindi c’è da qualche parte una falla che permette la permeabilità del tessuto sano. Poche norme per restarne fuori Ma come possono i ricambisti tutelarsi da questi rischi salvaguardando la sicurezza e il buon nome loro, dei meccanici loro clienti e infine la sicurezza degli automobilisti? In primo luogo evitando di rifornirsi da realtà non conosciute e collaudate, evitare di comprare prodotti da fornitori improvvisati o a prezzi particolarmente stracciati. Insomma fare il proprio lavoro con quello che si chiama il comportamento da buon padre di famiglia. Quali sono i pezzi più contraffatti? Dischi e pastiglie freno, braccetti sterzo, filtri olio, pompe olio e così via. Esistono differenti generi di contraffazione: in primo luogo la contraffazione totale del prodotto, poi quella del marchio di omologazione o di qualità o di altre scritte sul prodotto come ad esempio quelle di un brevetto registrato. Il problema della contraffazione però colpisce non solo la sicurezza, ma anche le entrate tributarie e l’ambiente. Spesso i prodotti contraffatti sono realizzati con ma- Ma da dove arrivano i falsi? In primo luogo dalla Cina che da sola produce oltre la metà dei ricambi e poi da una serie di nazioni come Singapore, Vietnam, Taiwan e India aprile 2014 12 Tendenze terie prime non legali, come potrebbe essere l’amianto nelle pastiglie dei freni, vietato nel nostro Paese da decenni. La legge insegue Tra i 15 e i 20 miliardi di euro. Sono questi i dati che le autorità a livello mondiale indicano come giro d’affari del mercato dei ricambi auto contraffatti aprile 2014 Ciò che più impressiona nella contraffazione dei ricambi auto è che, esattamente come nel doping, la legge e i controlli inseguono e non guidano la lotta. Basta aprire le pagine dei giornali degli ultimi anni per trovare ogni settimana un sequestro effettuato dalla Finanza o da altre Forze dell’ordine. Ne citiamo qualcuno preso qua e là dalla cronaca locale di quotidiani negli ultimi anni: dai 35.000 turbocompressori marchiati come ricambi Audi e Volkswagen, se- questrate a Napoli, ai copricerchi in plastica (con vernice tossica) sequestrati in un mercato romano. Per non parlare delle pastiglie o dei dischi freno o dei filtri olio, passando per fari, componenti in lamiera e così via dicendo quasi all’infinito. Il mercato del falso quindi non è solo un problema di moda, non riguarda esclusivamente le borsette o le scarpe o le polo. La questione è seria, molto seria. Perché se si tratta di una borsetta il danno è spesso circoscrivibile al mondo della proprietà intellettuale. Cosa gravissima visto che sempre più è nella proprietà intellettuale il valore aggiunto di un prodotto. In alcuni casi però la situazione è ancora peggio, perché inizia a mettere a repentaglio la vita delle persone. Di conseguenza il gioco diventa pesante. Sulla pelle della gente non si scherza Tendenze e non si deve permettere a nessuno di scegliere, anche consapevolmente un ricambio di provenienza dubbia o dichiaratamente illegale. Ci sono infatti molte strade percorribili per evitare di rimanere prigionieri dei costi 13 eccessivi di una riparazione. Accanto ai ricambi originali infatti, esistono gli equivalenti o ancora i rigenerati. Tutti prodotti degnissimi che soddisfano in ogni caso le specifiche richieste dai produttori E Modena discute di ricambi falsificati Che il problema della contraffazione sia una cosa serie e sentita, è dimostrato dal fatto che anche una città come Modena ha dedicato un ciclo di incontri dedicati al problema specifico. Fra gli incontri di ‘Modena, insieme contro la contraffazione’ ce n’è stato uno esclusivamente dedicato ai ricambi di auto e motocicli e ai materiali elettrici. Promosso dall’assessorato alla Qualità e sicurezza del Comune e dalla Prefettura, l’iniziativa ha coinvolto gli operatori di alcuni tra i settori economici più esposti a questo fenomeno che determina illegalità e può mettere a rischio la salute e la sicurezza delle persone. Nel caso specifico, sono stati Andrea De Bernardinis e Riccardo Buttafarro, esperti del Gruppo componenti Anfia a tenere la relazione introduttiva sui ricambi di auto e motocicli. Il corso era organizzato nell’ambito di una campagna informativa, cofinanziata dall’Anci nazionale, con il coinvolgimento delle Forze dell’ordine, dell’Ausl - Dipartimento salute pubblica, della Camera di commercio e delle associazioni dei consumatori. In tutti gli incontri, rivolti a imprese e titolari di attività commerciali all’ingrosso e al dettaglio erano previsti interventi tecnici da parte di esponenti delle Forze dell’ordine e degli organismi delle categorie economiche per approfondire gli elementi principali connessi al fenomeno della contraffazione dei prodotti e gli aspetti normativi e sanzionatori relativi ai controlli. Proprio nell’ambito del progetto, infatti, è stata realizzata una campagna di controlli congiunti tra le diverse forze dell’ordine finalizzata a contrastare il fenomeno e a tutelare le imprese che operano nel rispetto delle regole e che risultano penalizzate dalle varie forme di abusivismo. E in questo modo tutelare anche i consumatori finali. aprile 2014