visualizza l`articolo - La Boutique della Penna

Transcript

visualizza l`articolo - La Boutique della Penna
modelli. Diciannove stilografiche per lo scrittore
E c’è anche la penna dedicata
a Vittorio Alfieri
Vero e proprio “bijou” del negozio, la penna dedicata a Vittorio
Alfieri in occasione dei 250 anni
dalla nascita del grande trageda
astigiano. Diversi i modelli realizzati, di cui i primi tre a tiratura
limitata. E cioè: 19 stilografiche
in bachelite a ricordo del giorno
natale dello scrittore, 49 in celluloide in memoria del suo anno di
9
Attualità
La nuova Provincia
venerdì 19 settembre 2008
nascita (avvenuta nel 1749) e 1999
penne a sfera in riferimento alla
data d’inizio delle celebrazioni
alfieriane proseguite sino al 2003.
Tutti i pezzi della trilogia hanno
ottenuto l’annullo filatelico delle
Poste Italiane e sono stati “siglati” da alcune righe estrapolate dalla canzone “Teatro” di Paolo Conte, che recitano: “Dorme un tea-
tro, il sangue finto per il sogno di
Vittorio, rosso come il vino del sipario.” “La realizzazione della penna di Alfieri- spiega Rosso- ha ricalcato un antico esemplare già
dedicato al trageda e risalente al
1930, di cui sono venuto a conoscenza tramite l’ex capitano del
Palio, Romano Coppellotti. Nella
riproduzione del modello- sotto-
linea- si è prestata molta cura nella ricerca di materiali simili all’originale. Inoltre, è stato mantenuto
il sistema di caricamento a pulsante ed il fermaglio. Ogni pezzo
è caratterizzato quindi dallo stemma del casato Alfieri. In particolare, la sfera alla sommità della
penna ricorda idealmente il busto del trageda. Infine- concludeciascun esemplare è corredato da
un astuccio di velluto nero, su cui
è riportata la firma autentica di
Alfieri, in caratteri dorati.” Fiore
all’occhiello del negozio, la penna di Alfieri è stata donata all’allora presidente della Repubblica,
Carlo Azeglio Ciampi, in visita ad
Asti ed esposta al museo itinerante sulla storia della scrittura. k
curiosità. Alla Boutique della penna
La stilografica di Vittorio Alfieri
la piuma d’oca
riscoperta. Nell’era di internet tornano di moda le stilografiche, parola del presidente dei cartolai
Piuma d’oca,
sapore d’altri tempi
Gli astigiani riscoprono
il fascino della scrittura
Claudio Rosso: «E’ una
forma di ribellione
all’eccesso
di tecnologia»
di manuela zoccola
“Nell’era di internet e delle telecomunicazioni, gli astigiani
tornano ad impugnare carta e
penna. Il riavvicinamento alla
scrittura cartacea riguarda uomini e donne, di tutte le età,
che preferiscono inviare biglietti d’auguri, appuntarsi riflessioni personali ed impegni quotidiani di loro pugno, anziché
affidare i propri pensieri ad impersonali agende elettroniche,
sms ed e-mail.” Lo rivela Claudio Rosso, titolare della Boutique della Penna, in via Cavour
142, nonché presidente di Federcartolai di Asti e consigliere nazionale dell’associazione.
“E’ in aumento, infatti - spiega
Rosso - la tendenza a riscoprire il fascino della scrittura tradizionale, quasi come una sorta di “ribellione” all’eccesso di
tecnologia, che rischia di spersonalizzare e standardizzare le
interazioni umane. Contro questo processo - continua- c’è
l’esigenza di lasciare un segno
“personale” nella vita quotidiana, come consente di fare,
appunto, la scrittura su carta
(fenomeno da cui, però, restano esclusi i diari dei ricordi e
le lettere d’amore). Sempre più
persone, inoltre, decidono di
utilizzare oggetti di scrittura
ereditati dal passato, vissuti oggi come delle novità.” Stiamo
parlando in particolare delle
penne stilografiche, apprezzate non solo da appassionati e
collezionisti (questi ultimi
nell’astigiano sono centinaia e
possiedono, in certi casi, pez-
Claudio Rosso, presidente della federcartolai
La prima stilografica
nacque nel 1884
e venne ideata da
Waterman
zi di valore internazionale). Insieme a Claudio Rosso ripercorriamo le principali tappe
dell’evoluzione della scrittura
negli ultimi secoli, di cui la stilografica è stata tra le protagoniste principali (sulla storia
della scrittura è stato realizzato da Federico Boario, con la
collaborazione scientifica di
Claudio Rosso, un museo itinerante ospitato quest’anno nel
Palazzo dei Congressi all’Eur
di Roma). Fino a tutto il ‘700 e
per gran parte dell’800, si scrive ancora con piume d’oca ed
inchiostro ricavato da bacche
o nero di seppia. Queste penne
erano incise all’estremità con
una lama affilatissima, per farne un pennino: più il taglio era
sottile più lo era anche la scrittura. Nel secolo dei “Lumi” si
assiste anche alla grande diffusione della carta che va a soppiantare la pergamena (famosa ancora oggi la cartiera Amalfitana, che derivò le tecniche
di lavorazione dagli arabi). Alla fine del diciannovesimo secolo, la storia della scrittura
conosce una delle sue trasformazioni “epocali,” cioè la na-
Il ritorno alle vecchie penne
scita ufficiale, nel 1884, della
prima penna stilografica, ideata da Waterman, emigrante
francese nella “Grande Mela”
(in precedenza esistevano solo delle protostilografiche, risalenti, secondo alcune testimonianze, addirittura prima
dell’anno mille). “Realizzata in
celluloide -annota Rosso- la
Waterman presentava un foro
in prossimità del pennino per
evitare “schizzi” durante la caduta dell’inchiostro. Inizialmente, il caricamento del liquido avveniva dalla parte del
pennino, tramite un apposito
bastoncino. In seguito, però, si
scoprì che la stessa operazione
poteva avvenire per capillarità
Il pennino «coda
di rondine» venne
creato nei primi
del ‘900
cioè per mezzo di un pulsante
alla sommità della penna.” Nello specifico il pennino era prodotto con una lastra rettangolare di metallo (specie oro ed
argento), da cui si ricavavano
un’infinità di modelli, impossibili da quantificare, come
quelli “alati” adatti a lettere e
documenti notarili, “corazzati”
per scrivere in spazi ristretti
come i registri, oppure a cinque punte per tracciare il rigo
In vendita la penna
a sfera e la stilografica
più piccole
al mondo
musicale.” Una curiosità: per
“educare” la mano alla corretta postura, furono ideate delle
apposite protesi, usate soprattutto dagli scrivani. Nel 1887,
compare sulla scena il primo
modello dell’inglese Parker,
anche lui emigrato in America.
Altro marchio storico, l’americano Sheaffer, dei primi del
‘900, inventore del pennino
“coda di rondine,” tutt’uno con
l’impugnatura della stilografica, caratterizzata dal sistema
“Snorkel” cioè dall’inserimento di uno stiletto per l’inchiostro, che evitava di sporcare il
pennino. Intanto, si moltiplicano i modelli e, nella seconda
metà del ‘900, vedono la luce
le prime collezioni. Attualmente, il costo di una stilografica
ha una forbice molto ampia,
da 20 euro a 250mila dollari
(prezzo di alcuni esemplari, ad
edizione limitata, in giada verde, con 9 rappresentazioni di
draghi cesellati a mano, e pennino in oro rosa 18 Kt). In passato, invece, questo oggetto era
un privilegio di pochi (ad esempio, la “mandarin yellow” della Parker costava nel 1927 ben
7 dollari). Un altro passaggio
storico nell’evoluzione della
scrittura risale al periodo precedente la seconda guerra
mondiale, quando l’inventore
ungherese Biro (morto poi in
povertà) crea la “penna a sfera,” che prende il suo nome. Il
brevetto è però acquistato dal
noto barone francese Bic, che
gli frutterà una vera fortuna.
Per arrivare, infine, all’invenzione del moderno “roller.” Ad
essere oggetto di diverse trasformazioni è stato anche l’inchiostro (oggi per lo più di origine chimica) e la carta, di cui
esistono tipologie innovative,
come quella a base di polpa e
scorza di limone.
Nata nel periodo del secondo
dopoguerra e da allora proprietà della famiglia Rosso, l’ex cartoleria omonima, in via Cavour
142, oggi “Boutique della Penna”
tratta nello specifico articoli sia
di scrittura sia di pelletteria inerenti il medesimo settore. Unico
nel suo genere in città, il negozio
fornisce anche consulenza, assistenza e riparazione.
Due i criteri principali osservati
dal titolare, Claudio Rosso, nella gestione dell’esercizio. E cioè:
la qualità e l’originalità dei prodotti. Al riguardo, sarà prossimamente in vendita, presso la Boutique, una serie di confezioni innovative, caratterizzate cioè da
cravatte napoletane in abbinamento a penne stilografiche, che
avranno come scatola dei portapenne da collezione.
Tantissimi, quindi, gli articoli attualmente esposti. Tutti di grande pregio. A partire dai kit di scrittura contenti “cannuccia,” pennino, inchiostro profumato alla
lavanda, profumo a base della
stessa essenza e carta da lettere
che fa pendant.
Conservano poi intatto il fascino
d’altri tempi l’agenda con piuma
d’oca. Come pure le scatole rappresentanti, sul frontespizio, il
Palio del 1931, che custodiscono, all’interno, cera lacca e relativo sigillo con stampino a foggia
di cavallo, pennino “antonelliano” (con l’immagine della Mole)
ed inchiostro di seppia. A caratterizzare alcuni dei kit “ispirati”
al passato, inoltre, sono i “tamponi” con carta assorbente, impiegati per “asciugare” l’inchiostro sulla pagina ed evitare sbavature; il “nettapenne” consistente in alcuni “dischi” di panno
fermati al centro, nei casi più artigianali con un bottone, ed utilizzato per pulire il pennino; e la
falsariga per imparare la grafia
della scrittura all’italiana (altre
tipologie sono ad esempio quella inglese, francese, corsiva tedesca, a stampatello aldino, il
gotico antico e moderno, la cancelleresca romana e l’alfabeto
ornato). Tra gli oggetti più singolari, sono da includere la penna a sfera e la stilografica più piccole al mondo (rispettivamente
di 2 e 7 cm di lunghezza). Moltissimi quindi gli esemplari di
dimensioni normali, per lo più
di edizione limitata.
Degna di nota, in particolare, il
modello caratterizzato da matita e stilografica insieme, che produceva un tempo la ditta astigiana “Stilar,” dove morirono 23 operaie per l’incendio della celluloide. Così come il pezzo unico, in
strisce di madreperla, dell’”Ancora” (marchio italiano oggi
scomparso); o le penne con diamanti incorporati della “Omas,”
made in Italy e vendute persino
al “Modern Art” di New York. Firmate “Omas” anche gli esemplari “esoterici” e quelli dedicati ai
mondiali di calcio del ’90, di cui
il negozio ha fornito un paio di
modelli blu (anziché verdi, come il resto della serie) ai due allenatori della delegazione calcistica brasiliana ed inglese, durante il loro soggiorno ad Asti.
Altra chicca della “Boutique,” il
modello dell’”Aurora” realizzato
per il 26° anno di pontificato di
papa Giovanni Paolo II e quello
in argento massiccio in occasione del Giubileo del 2000. Originale la penna con cofanetto di
sabbia e pepite d’oro dell’isola
di San Salvador, dove sbarcò Colombo nel 1492, pensato sempre
dall’Aurora per l’anniversario della scoperta dell’America. In bella mostra anche l’esemplare, a
cura della fiorentina “Visconti,”
con cui è stata firmata la Costituzione europea e quelli della
“Porche Design.” Di derivazione
“fiabesca,” infine, il pennino “Pinocchio,” molto raro e dal brevetto originale, realizzato subito
dopo la pubblicazione del libro
di Collodi, ad inizio ‘900, e considerato perciò un pezzo di antiquariato.
adunata. domenica a Briancon
Alpini astigiani
in trasferta
aperti domenica
21 settembre
dalle 9 alle 20
Asti
l’apertura del corteo ana di asti
Si è svolta domenica scorsa a
Briançon (Francia) l’Adunata
del I Raggruppamento dell’Associazione Nazionale Alpini
(comprendente Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta e Francia).
Preceduti da una rappresentanza degli Chasseurs, corpo militare francese simile agli Alpini
italiani, e guidati dal Presidente sezionale Stefano Duretto, gli
alpini astigiani hanno sfilato per
le vie della cittadella fortificata
tra due ali di folla accompagnati dalle note della Fanfara sezionale La Tenentina di Tiglio-
le.
Nonostante la concomitanza
con il Festival delle Sagre ed il
periodo di vendemmia erano
presenti circa trenta gagliardetti dei Gruppi e duecento alpini,
oltre ai volontari dell’Unità di
Protezione Civile che hanno
collaborato all’organizzazione
della manifestazione. Ben accolti dalla popolazione locale
e dai tanti italiani, i partecipanti hanno attraversato la stessa
strada medievale sede di arrivi
di tappa di Tour de France e Giro d’Italia.
- corso Casale
- corso Torino
N.B.: Le aperture domenicali e festive sono effettuate in base
alle decisioni di ogni singola amministrazione comunale.
LA NUOVA PROVINCIA DI ASTI - 12 moduli - 118 x 164 mm
Inserzione di venerdì 19 settembre 2008