Per le fonti dell`Orlando Innamorato di Matteo Maria Boiardo

Transcript

Per le fonti dell`Orlando Innamorato di Matteo Maria Boiardo
TOSA5K
iti
B.SEEBER
^FIRENZE!
SO VIA TORNABUONI
i
.*
,.
l.w
•
1
D.r
GIULIO RAZZOLI
PER LE FONTI
M
OBIIIIO
UIlKOBiTO
MATTEO MARIA BOIARDO
PARTE
f
I
I.
primi trenta canti del
poema
)
o
<5
o
MILANO
ALBRtGHI, SEGATI
EDITOR!
1901
e
C
h
Stabilimento Tipo-Litograi'
.
:
tigianelli,
1901.
AD
ANGELO SOLERTI
:
.
PREFAZIONE
Anche dopo Y opera magistrale
dell'
a ricercare
donde abbia derivala
Malico Maria Boiardo: sia per
dello Scandianese, sia
per
la
mollo diversa, con cui egli
mondo
tratto dal
morato, prima
osservazioni o
il
Pani\\i
il
;
indicazione
delle fonti
corredala
accennare imitazioni di
comincili o suo. copioso
per
gli altri
fuori
perchè
(/'
la
aveva
Italia,
il
di
bella
note,
materia,
la
nessun
Citationc de
Conte Matteo
.Maria
se
sua
edizione
versi, dì similitudini, di
i
si
Brescellese,
altro.
Nò
luochi.
che
sé
alcuno
e
Londra
volle
limita
imagini
primi cauli del poema,
si
;
s'era
ed
la
ad
il
fa invece
allo studio
la
di
toglie
si
di
dando anche a
boìardesche, quasi sempre
per
dolio
Dell' Inna-
cavalleresco.
parco e quasi unicamente diretto
Dopo
forma.
Ariosto
rinnovò quanto
quella
nessuno aveva, né pure sotto forma
quale però nella
l8}i)
dell' opera
dell'
da
mondo
volto
poema suo
del
grande importanza
rimaneggiò,
Fonti
le
un lavoro
materia
la
commento, studiala
(Pickering.
inutile
maniera,
classico e dal
d' ora,
di
la
Ra/na su
di Pio
Orlando Furioso, ho ritenuto non
patria
della
onoro
avuto prima
onde tolsero Le materie
:
il
e M. Ludovico, di Sebastiano Faui
Longiano, non contiene, sotto
un
titolo
tanto promettente, che
semplici e scarsi accenni a deriva •ioni, dal
mondo
alcuni personaggi e di alcune favole dei due poemi,
classico,
li
lo
di
stesso
e
eruditissimo Nisiely nel 111 volimi,- de' suoi
tici
'),
qua
j'iu
e là
accennando al Boiardo,
mai, come dell' Ariosto,
.<
Progimnasmi Poenon discorre
dì lui
quale usurpatore dello cose altrui
Quindi nnioo sussidio dirotto a queste mie pagine
Panici,
Fonti del Furioso
le
più recenti pubblicazioni sul Boiardo,
il
del
pur
né
De/te
Raj'na.
Tappert
libro del
•.
del
e
*)
volume, a cura del professor Naborre Campanini, odilo dallo
occasione
Zanichelli in
primo discorre
il
il
noto
non saputo
indiretto e modello (pur troppo
e
lontanamente imitare),
le
del
solo delle
secondo, per
quarto
figure
Innamorato,
/'
centenario
e delle
del
poeta
comparazioni del poema;
unicamente
riproduce
bella
la
conferenza di Pio Ka/na. tenuta già due anni prima a J\ilr~o
Ginori a Firenze
Che
cavallereschi
—
fuori
tra/tata
getto
').
quanto
lutto
in
è slato scritto
specie
Italia,
ed è materia molta e varia
da
Gaston
di studio
a"
:
è inutili
;
la
dal
e
basii
ohe tutto
come appare anche
so/o
questo
sia
Ed
dire.
'):
')
Firenze, Martini 1695.
-)
Elìder inni Vergìeicìie aus
Ori. Fur. Ariosto
's
in
:
quella
og-
slato
accurato
e
di tutta quella ohe direbbesì
quale del resto
dalle-
notizie
e
Crescini,
ci/are
notizie
è
relativamente
bibliografiche
Rossi ha fatto seguire al capitolo sul Boiardo,
splendido Quattrocento
biete
Raj'na
:
—
aver fatto
oggi letteratura boiardesca
poca eosa
intorno ai poemi e romanci
mia,
Paris
da parte
esame erodo
diligente
Mi torio
dal
iti
cui.
che
nel suo
tranne alcune poche.
«
Boiardo 's uud dem
Ausgaben uud Abhandlungen aus dem Gèeleni
Ori. Ini:.
der Romanischen Philologie verójfentlicht voti E. Stengel.
m
M. M. Boiardo. Bologna,
')
Studi
*)
Della dissertazione di laurea, presentata
Zanichelli
all'
MDCCCXC1V.
università di Lipsia
da Colbert Searles, Bojardo' s Ori. Imi. und scine Besiehungen sur
erzàhlenden Dichtung. Lucka S. A., Berger 1901,
non ho avuto notizia che compiuta la stampa di queste pagine. Il
lavoro del resto non s' estende alla ricerca delle fonti classiche ed
è slato giudicato anche di poco conto.
allfransòsischen
1
.Milano, Vallardi 1900.
pure
ne
ora
notevoli cose, lutto è indicato di quanto è stato fino ad
scritto intorno all' opera del conte di Scandiano.
ma anche
speciali non solo,
che
dì studi
occupano di filologìa romanza
si
nei
sparsi
materia
e di
Di lavori
vari periodici,
romanzesca,
ho dovuto tener conto per non trascurare cosa a/cuna che potesse riguardare
anche indirettamente
opportuno rendere queste poche
irte
quindi seu:' altro a notare, a proposilo
Non
lavoro.
il
righe
io
(storia di Tristano, pubblicata dal Polidori
/'
possi hi le
a contributo questo lesto se
P'asso
romanci del
dei
bretone dì cui mi sono valso nella mia ricerca, che.
mai messo
ritengo
cita -poni.
di
pur
non ho quasi
'),
quando m'
non
ciclo
citando
e
sialo
riscontro coi sunti delle molle roda -ioni del Tristan.
il
con diligenza rara forniti dal Lòseth*); e così pure ho fatto per
il
Girone
I,
s
Per
).
un codice
di
primo
romanci mi sono pure giovato
di questi
estense
di
Modena,
segnalo
l'I],
oltre che della bella edizione del Tristan. liscila a Parigi
23,
nel
il
della Biblioteca
iq>)
f
pure posseduta
e
-amento del Tristano,
Pai odi
').
IV
III e
Per
studio del
lo
Romans de
dei
Estense;
ila Ila
della fine del
e in
XIII
fine del volgari^-
seco/o, pubblicato dal
Lancelot mi sono valso dei volumi
la
Ronde
table
pubblicali
ecc. ecc.
da P. Paris; della rara edizione del Lancelot du Lac
iqyf),
che
di Merlino,
')
i
alla
Estense
ho trailo da
La Tavola Rifonda
').
ile
un codice
o l'Istoria
Girone
Rusticien de Pise,
il
cortese dì Rustico
(Paris.
E ciò che riguarda il romando
Le r.oman cu prose de Tristan,
compilation
')
pure
e
della
ili
le
l'ai!-.
Palatina
ili
Tristano. Bologna,
roman
Bouill< n
Rusticiano
de
Parma.
18
Palamede
et
la
1891.
da
Pisa
ecc.
ecc.
Firenze (855.
*)
)
Bologna is,
A volte, come semplice riscontro però,
,."..
e
il
Lancilotto edito, a cura di C. Giannini a
anche
(Tram
cito
di Lancilotto del Lago, nell' edizione di Venezia
Fermo
nel
I"
Historia
segnato
che contiene
e
;•;
Vita
la
delia raccolta, citata, di P.
Merlino, e dal 11 volume
di
Parti
Ve/la stesura del lavoro ho miralo sopra lutto a procedete
cauto
affermare, a
iteli'
non dilungarmi
luogo a luogo, limitandomi poi
il
in
far
fra
paralleli
più delle volle ad accenni, ad
indicazioni esatte, sicure di ciò che era frullo di lungo, minuto
esame.
E mi
sarebbe sialo facile l'accrescere
riportare in/eri brani, con
pache mi sono
fatto
cosi delta
ricercali
seco>iiia
eli
e
e tolta
da
proposto di riuscire breve
mano non ne ho
confrontali
visti citati ila altri
altri.
/'
:
e
io
le
i
voluto
singoli luoghi
volle in cui
pagine mie con
I'
;
non
/'
bo
Erudizione poi
ho sempre
fare:
anche quando
accenno
o
la
li
ho
citazione
ho sempre fallo notare.
l'ossane queste pagine,
preparazione ad uno studio
da parecchio
le
con confronti
riassunti,
tempo
non
come lavoro
critico del
attendo)
parere
a
se.
ma
poema boia/desco
non
inutili.
comi
fa cui
Questo solo
desidero.
D.r Giulio Razzoli.
Parma,
')
nell' agi
E ho messo
sto del
a contributo
1901.
anche
(che sono condotti sulla edizione del
I
due filini libri di Merlino,
Bologna, Romagnoli.
1480).
WS&
PARTE PH1MA
\
CAPITOLO
poema —
Titolo del
Angelica
di
—
Il
poema
—
Protasi
Petrone
I.
Merlino
—
Orlando
di
pure
e
»;
Boiardo
titolo
il
novatore ardito nei campo della poesia
intitolata
opera sua:
1"
1'
edizione
«
1-21
principe, del
primo
libro
boiardesca erano
'almeno
quali,
d'amore
Magno
')
e
»
;
«
stati
dai
s'erano
«
si
'),
«
».
».
chiamati:
«
U
Prima
dell'
ila
nel-
opera
italiani,
cantare
Innamoramento
L' Innamoramento di Rinaldo
aveva
Infatti
frontispizio:
sul
dovessero
pareva
L' inna-
Scandiancse,
lo
composti poemi e poemetti
titolo,
comu-
fu
:
cavalleresca,
legge
de Orlando amorato
:
di
Orlando Innamorato
1480
Venuta
Sorteggio.
del conte Matteo Maria
nemente conosciuto sotto
moramento
—
Corte reale bandita
di
di
i
storie
Carlo
Montalbano
»
Di questa edizione so ne conosce una copia sola, che è nella
due primi libri. Nel [g5,
stampata la prima edizione compiuta del poema. Non
se ne conoscono esemplari. Nella prima metà del secolo X\'l." si ebbero molle edizioni, sulle quali condusse poi la sua il l'aniz/i (1.
Melziana
di
Milano, e contiene unicamente
i
1
a Scandiano, fu
Pickering i83t). Mei manoscritti ve n'ha uno nella Trivulziana, non
autografo,
Boiardo,
rato
:
ma
certo della line del
Modena
XV.
1820; Virgili, Stanze
Firenze, Sansoni.
Cfr.
M. M.
Oliando Innamo-
Venturi, Poesie di
scelte
deli'
\
e cos'i via
è nuovo,
poeta nostro dà
il
;
come nuova
è
Nei poemi sopra ricordati
amori
degli
che
titolo
Urlando.
di
non risponde
titolo
il
un
opera sua
all'
storia
la
affatto
al
soggetto principale del racconto; e questo poi è ben lontano
dall'essere una novità;
cui
importata
fu
invece nel
genere
nel
grande innovazione, data appunto
1
carolingio e
nnamcralo
1
il
Bretone,
il
per
1*
s'
così
amore ha una
una
due
cicli.
dalla fusione dei
alle
debolezze
');
pure
quale
da poco e sulla quale,
opera
scapito,
Magno
piena conformità cogli intendimenti del poeta,
in
compiacesi
di
«
dame
Ora. venendo senz' altro
proemio che
al
al
«
Muse
Da quel
di
«
v'
adunati
Per odir cose dilettose
e
nuove
quello
»
del
vede
si
poeta,
creduto opportuno, rivolgendosi ad uditori
di
ricorrere
non che subito dopo cade
')
Cfr.
Raina: Le Fonti
Dio,
•
signori e cavalier
scettici
tre
le
rivolge
si
invocazioni a
Signori e cavalier che
uditorio fosse
che un pò
occupa
:
State ecc. eco
nere
:
Boiardo
il
suo uditorio, senza premettere
Santi, o alle
ai
»
:
il
Ferrara
della gentil corte di
narrar cose dilettose e nuove
prime stanze del poema, notiamo che
subito
invece
boiardesca
con grande
parte mollo notevole,
cavalieri ed alle
ai
se
qui.
a
intende, della dignità solenne del nipote di Carlo
ma
o
Cristianità.
Fino
Orlando riscontrasi
d'
è cosa
nel!'
presentarci
della
imperatore.
franco
sorvolasi
dire,
per
cavalleresca
novità sta tutta nel
la
poemi romanzeschi, questa
nei
del Boiardo,
opera
austero campione
rigido ed
grande paladino del
pure qualche accenno
poema
dell'
dell'
a
alle
loro,
ge-
non
ha
e certo
an-
quale
colti
solite
ricordare
qual
chiaro
il
invocazioni
proprio
Orlando Furioso. Firenze
:
se
come
1S76. Gap.
I.
avrebbe
fatto
un umile cantistorie
popolino affollantesigli
al
intorno, di stare attenti e quieti:
« State attenti, quieti
La
ed ascoltati
bella istoria ecc.
»
Di qui appare manifesto quanto possa l'influsso dei pre-
decessori anche sui grandi
si
gesti smisurati,
poco come
l'
fatica e
alta
all'
» ;
')
proemio
stesso
racconto
al
prove
mirabil
le
Innamorato
«
Nello
proposizione
è detto nella
polali anteriori
—
artisti.
daranno materia
legge, subito dopo, che
molti
di
ma
la
«
presso
:
i
a
poemi po-
novità
è
nel
penultimo verso della stanza:
«
il
Che
lece
franco Orlando per
il
amore
contenuto del quale accenna già chiaramente
delle storie
quelle
di
d'
amore
romanzi
dei
ciclo
del
»,
al
connubio
bretone,
con
guerre del ciclo carolingio.
La prima stanza
«
dell'
innamorato
«
Signori e cavalier che
v'
Per odir cose dilettose
e
»
:
adunati
nuove
State attenti, quieti ed ascoltali
La
bella istoria
Et oderete
i
L' alta fatica e
Che
fece
il
che
il
mio canto muove,
gesti smisurali,
le
mirabil pruove
franco Orlando per amore.
Nel tempo del re Carlo imperatore.
si
può confrontare con quella con
canto del
')
Cfr.
|
Cfr.
«
Rinaldo da Montalbano
ad es: la Spagna.
Raina: op. cit. II.
»
cui
»,
comincia
il
XV,
—4—
i
i
Ciascun che
Le
I
diletta d' ascoltare
si
dilettose istorie di coloro
In
fanno
si
faranno ricordare
e
Tragasi avanti senza
Kd
l)i
Carlomano
Non
dimoro
;
ecc.
abbiamo:
Nella seconda stanza
«
far
conterò in rima ed in cantare
io
para, signor, maraviglioso
vi
Odir cantar d'Orlando innamorato
amori
perù questa storia degli
;
soggiunge
paladino,
del
poeta.
«
è nota a poca gente, perchè Turpino stesso
scose.
»
—
Il
verso poi con cui
si
trapasso molto felice dal proemio
modi
viamo
pio,
fatti
cos'i
d'
uno
<
che. tal quale,
cito,
già
tro-
ad esem-
:
veniamo
Irsù
si
ma
argomento,
altro
in
il
na-
non è
stanza
la
narrazione:
frequente nei poemi anteriori:
usati di
questo verso
•
passare
di
chiude
alla
la
fatto
al
come
trova,
prestamente
forinola
•-,
passaggio,
di
spesso
s-pesso nei poemetti popolari.
Dopo
d'
per passare
dana,
il
Siamo
paladini,
in
poeta
alla
stra: per
aver accennalo
Francia
')
di
preparativi
1'
in
di
Parigi,
da Gradasso
fatti
Baiardo e
alla
cavalieri.
questo
L" aprirsi
e
di
')
Durin-
corte di Carlo.
imperatore ha ordinate una gio-
questo sono conveuuti d'ogni parte
dame,
il
in
racconto con
comunissimo
nei
sua
un
poemi
corte
avvee
ro-
cavalleria.
Gradasso, osservò già il Casella nel suo proemio al • Furioso »
1" Oriente
in armi contro 1' Occi'77, simboleggia
Firenze, Barbera
dente.
trasporta
ci
pasqua rosata:
nimento simile a
manzi
ai
conquista
alla
Les quatrefih
In
bel
principio un gran
da Carlo
parlamento a corte
tenuto
Poi nelV Aspremonl troviamo,
sempre in
stessa circostanza: Carlo .Magno
alla
la
Pasqua
rosata tiene una corte plenaria: sono
presenti
e cavalieri.
U
Ogier
da Carlo per un
Bordeaux;
<A-
le
Dannai
si
molti
baroni
apre con una corte
tenuta
«
haltes paskes »
il
Febus e Breus,
prima parte de Lì Romans de Parise
:
la
chesse ricordano
di
ricordato sul
plenaria
Parigi.
in
principio,
Aymon abbiamo appunto
tutti,
Y
Huon
Du-
Li
nei primi versi, corti tenute in
occasione
feste alla reggia.
Similmente ad una grande corte bandita
molti baroni al palazzo del re si
accenna
quasi sul principio dell' Aiolfo. E
nell' Istoria
xl alla
venuta
di
di
il
al
Uter Pendragon tiene gran corte
ad un
bel mese di Maggio, per
un torneamento; e
re
sono
valieri
non
presenti colle
dame.
e possibile stabilire in alcun
può conchiudere, da quanto
di
loro
cavalleria
s'
modo
Qui
Tristano')
suo castello,
re.
baroni
ca-
evidentemente
confronti
solo
:
è osservato, che nei
si
romanzi
racconto spesso comincia
il
in un modo molto
Boiardo da principio alla sua narrazione. Inoltre notiamo che
nell' Innamoralo l'introduzione,
simile a quello con cui
il
anzi, direi quasi,
la
sul carolingio,
scorge proprio
si
sovrimposizione
Carlo tiene corte
Intatti
alla
al
pasqua
dell"
elemento
cominciare del
rosata, giorno
bretone
poema
in
cui
cavalieri della
i
Tavola rotonda solevansi trovare
insieme- e
nel Cvro,,. secondo la
compilazione di Rusticiano da Pisa
Artu a Camaaloth. nel di di
Pentecoste, tiene corte bandita
e nello stesso romanzo,
secondo un' altra redazione, è detto
che Uter Pendragon ogni anno
celebrava
coste
')
I
castello
al
i
•;
indico qui e altrove
olidon. Bologna
')
mède
I
'..
dell'Ombre
la
lesta
d,
Pente-
').
la
Tavola
Ritonda
pubblicata
dal
1864.
Le roman de Palamede et la compilation
de Rusticien de
tl>: le roman
en prose de Tristan, /, roman
de l\,l,.
ecc.
Paris. Bouillon 1891.
Poi
ca'
i
appunto
per un torneameli to
invitati
i
Pendragon radunavano
e Uter
sempre per questo; Carlo chiamava
per
siede
la
come
Bretone
re
il
sin Fronte
anche
»
a
la
«
Fra
che spesso
Francia
lomone. Per questi e per
dere, per citare
attinse
Fra
uno
Boiardo,
il
le
dame prima
Orlando,
segg. dell' ediz. Mùller)
nunzio della morte
i
convitati
un
:
essa
(20-211.
Neil'
un
Ma
banchettanti
è
luogo
:
>
di
bella
di
sua venuta col cavaliere,
s'
l'atta
Merlino andrà ad attendere
)
De
C.
di
Carlo
moglie
morrà
lui,
e
li
i
si
ali*
vede
abbiamo una
una
il
donna
del
re
di
an-
engi-
campioni che
si
al
circo-
arriva
in
Agolante.
esposto a
quale
Carlo
Petron
di
presenteranno
terrà prigionieri, se vinti, e cedra
vita Car. .Magni et Kol. XVIII.
fr.
spesso
improvvisa turba
innanzi ed ha
la
')
cui
Alda,
mensa
messaggiero
già
:
Sa-
pui
si
accompagnata da quattro
ragione
a combattere con
Reali
«
Desiderio,
moglie
che
bella
la
Aspremoni
mezzo
la
è
sol cavalieie; l'apparizione
in
—
la
poi
convitati siedono a
i
una donzella
stanza simile, tolto che
ai
ciclo
Orlando.
di
Intanto mentre
ganti e da
del
VI).
II;
Balugante;
di
e
già nella Chanson de Roland
celebrata
trare nella sala
:
ritratto nei
il
viene Galerana,
e sorella di Marsilio e
i
poemi più popolari e a
dei
e'
e dei re oltre
'
sopra ricordati
Spagna (canto
la
Spagna
poemi
nei
mensa Ottone,
altri
gli
a
non
lui
Serpentino: figure
Turpino
in
può vedere
si
VI 21, siedono a
»
ed ha
»
dalla
Isolieri e
incontrano
s"
carolingio: anzi Ferragli è già
che Balugante, del quale
venuti
i
rado
di
impei
I'
mensa ritonda
Grandonio, Ferraguto, Balugante,
tutte note e
corte
poi.
Saracini, che la cavalleria di
i
distingue più dai Cristiani.
di
suoi a
i
per guerre quasi sempre. Egli
feste,
e Àrtù
;
loro cavalieri quasi
i
Bnina. Orig; deli' epopea francese: pac. -'">
loro
donna, se vincitori
la
essere ricompensa
al
non pochi esempi
nei
mincia con una avventura, che
nostro
Arthur
corte
piena
Alaggio e aveva intorno,
i
.Mentre
ieri.
il
Camaaloth
in
solito,
al
re siede co" suoi arriva
lissima e riccamente adorna.
donna che ha con sé
;
stata la meraviglia dei
sederla,
si
Il
cavalieri,
canto
Innamoralo è
dell*
1"
I.°
il
di
fonti,
manzo
poema
:
certo è lecito affermare che
suggerito
al
Boiardo
citato, dal
quale non
di
rado,
')
al
una giostra.
padiglione
si
il
dall'
E
cfr.
apparire
d"
a-
aver
richiami
ci
possa parlare
primo episodio
autore del rolo
Tristano abbiamo.
un cavaliere armato,
reale,
di-
bandire
fa
il
:
1
1
;.
quale
—
fat-
chiunque
che
Pise in Loselh, op.
airone il Corsese di Rusticiano da Pisa
anche Rama Le fonti ecc. pag.
:
1"
vedremo, deriverà
dell" Istoria di
1'
La compilation de Rusticien
e seg.; e
vede
che più
basti
ci
seguito da quattro donzelle riccamente adorne,
tosi davanti
pos-
composizione del poema suo.
la
anche nel principio
di
la
ad accrescerla
del nostro
non
stato
occasione
:
Intanto
notare.
canto del
Scandianese materia per
Inoltre
di
Come ognuno
circostanze
principio del Gyron; che se anche
può essere
sfi-
domandare
per
grandissima
identità di altre
vanti avrò occasione di far
mostrato come
bel-
questa prima avventura del Gyron e quella
fra
poi potrà servire
in
cava-
vittoria
desiderosi
quali,
i
poter combattere con quel forestiero.
qui
un
della
fanno innanzi, primo Palamides,
somiglianza
al
di
cava
e
bellezza della quale intanto ha de-
la
la
1.°
re
baroni
premio
in
di
del
Il
pasqua
palagio
al
avvicina
s'
canto.
alla
re,
hanno
dama
nuovo venuto manda a
propone loro
cavalieri e
i
presso
primo
suo
si
Gyron
il
gigantesche forme, che accompagna una
liere di
dare
Infatti
molto da
nel
come
donne che debbono
Di
combattimento
romanzi bretoni.
a quella ricordata dal
teneva
—
(23-28).
vincitore d" un
ci
t.
pag
Firenze
i855.
trare
lina
pction
«
Il
galia aspetta
tragga avanti e s'avrà
si
premio,
in
vio-
e
'indie bellissime.
di
i
.Mei lino
di
Fuor de
»
è
dove
si
luogo presso
quale
il
dice, al
Ai-
I'
lui:
venga a trovare,
terra lo
la
verde Prato a
nel
il
che sogliono combattere con
cavalieri
la
fonte del Pino
Petroli di .Niellino
»
1.
I.
27.
Nei romanzi della Tavola Rotonda sono spesso ricordati
questi petroni,
di
o
riposo
generalmente, servono
quali,
i
convegno
di
petrone
di .Merlino
è stabilito
come
luogo ove
essi
«I
il
òseth,
196-197
di .Merlino
E
si
doveva aver luogo
narra
si
Questo famoso petrone
si
al
(492)
Petrone
luoghi dei romanzi
petroni del mago,
di
o
combattimento
Palamides
Amiens.
al
anche
E
di
nell'
Petrone
sarei per
nei
questo
quali
basti:
sono
Piuttosto aggiungo che ad una lontana, pure vicino
accenna Angelica colle parole su riportate: è
la
').
che
lutti
i
ricordati
i
senza dubbio,
riuscire,
di
Escanor, ro-
semplicemente accennare,
cavalleria
').
che
Tristano e Lancelot
farà fra
è ricordato
versi di Girard d'
se volessi riportare qui,
un
di
Tristano e
fra
.Merlino ), e che invece poi
in
romanzo
il
combattere
trovati per
sarebbero
infatti
Tristano
convengono per combattere Lancilotto e Tristano
pure nel Gyron
manzo
da
da Palamides e
stesso
e nello
:
come-
Nel Tris/un
cavalieri.
ai
al
infinito.
petrone.
fontana del
Vedi anche Istoria di Tristano (I, _p), citato già dal Raina,
che davanti la fontana (del Lione) si era lo primo petrone che Merlino dilìcato avea ecc. ecc. » e poi pag. 2o3, 427, \\>
{.gì; e notisi che in questo stesso libro è detto che Merlino edi[90,
')
dove
:
è detto
ficò in
-)
")
del
questo
Girone
Anche
mondo
di
in
sei petroni principali.
Rust: da Pisa (VII) e Ist di Tristano (CXIII).
Morte d'Arthur X 5.6, (la cui materia è la stessa
Tristan) citato dal Panizzi.
:
:
—
Pino,
stessa
la
vedere
sono
«
bella
la
parla
si
donna
poi
dolce vista del viso sereno
loro colleghi del Caroti
il.
cavaliere per avere in premio
tenere
in
la
gara,
seguito
in
i
e Carlo
stesso
accendere dalla
il
i
iam sortitus
locus cuique
di
coloro che devono
là
luogo dove
duci greci che
In Virgilio
antichi.
invito
di
Enea,
elmo
di
bronzo
dove
si
1
Theo. VI. 389-390).
accenna
al
sono radudeiectam
«
e
le
si
Si
sorteggio
(Septem adversus Thebas: 458-459); e poi anche
il
i
in
«
Stazio
sortes
»:
Prothous versarat aliena Casside. Iamque
est ecc. ecc.
vedere Eschilo,
nomi
[Aen: V. 490-491);
è detto che Prothous getta in un
tese,
come
buon Carlo, per
tiratori di freccia si
all'
aerea sortem Accepit galea
et
ma
bella:
la
esempi che negli
leggiamo che quando
per
Intanto
freno tanta baldanza, ricorre ad un sorteggio
combattere non trovo
nati
—
•.
Tutti vorrebbero provarsi col
e seg.). Di questo trarre a sorte
infatti
Gyron
nel
i,
\
proprio cosi
(3o-35);
•
c.j.
Carlo
di
sentono
si
I
<
288; IV. 85)
(HI.
ospiti
gli
da meraviglia,
presi
Tristan
nel
anche nel Lancio/
(pag. 439) ed
al
cui
di
—
9
in
può pure
di
Eteocle
Ditti
Cre-
narra che ricorrono ad un sorteggio
debbono combattere contro Mennone {De
i
bello
Troi. IV. 6.
o^n
')
Per
zione, cito
il
Tristan
sempre
il
e
il
Gyron, quando non
e posta
alcuna indica-
Lòseth.
del Lancelol è riferita ai volumi 111 e IV dell' opera
Paris- Les Rotnans de la Table Ronde mis cu nouveay langage.
Paris, 1868-77; ' n seguito riferendomi al Lancelol dell'edizione del
Paris indicherò solo: P. Paris. La citazione del Lancelol latta sopra
è anche in
Raina, Le fonti ecc. pag.
I.a citazione
di P.
'•
:
>
i.
CAPITOLO
L' invulnerabilità di
—
di
—
magico
Anello
Ferragù
Angelica - Lamenti
d'
—
Suoi incantesimi
Malagigi
II.
Rabicano
Le armi incantate
Orlando - La
—
Fuga
--
giostra.
IsSteRtì uando già il cavaliere ed Angelica sono giunti al
luogo stabilito, Malagigi, per arte ci incanto, viene
}f
SSL
a sapere
donde
venuta
sia
ne viene vicino
ad
Angelica
miacia ad abbracciarla
potenza
Questa
dell'
(I.
e,
poi
si
lega Malagigi con una catena
Argalia
da
staccata
se
co-
trova vinto dalla
donna teneva
la
qual
a
addormentata,
accortasi del tristo, grida:
infatti,
e
ha evocati,
egli
vistala
ma
36-46);
anello incantato che
donna
la
Trasportato quindi dai demoni, che
fine.
in
suo
un
dito.
accorre e
bastone
(47-5o).
Ora vediamo un po'
cavallereschi egli
Monlalbano, quale
dice
l'
il
Gautier
antica
In-
la
chi è
questo
fils
Malagigi.
prima sua comparsa nel
mago
e quale incantatore;
che colla leggenda
epopea nazionale francese
Les qua/re
')
'),
fa
Aymon
(cap.
I.)
poemi
Nei
Rinaldo da
segno questo,
celtica è penetrato nelil
favoloso,
Maugis
Les épopées francaises. Paris 186J. Voi.
I.
figlio
il
magico.
del
Duca
Beunes
il
Aigremont, è detto negromante senza pari
d'
anche
lente
Malagigi del Renaud e
servò
in
Raina,
il
poemi
armi. Nei
in
')
lluon
dell'
è più
secondo os-
(nei quali,
;
appare come uomo solamente
ci
va-
e
non
peri) egli
italiani
parte.
in
quanto serba molte delle sue prerogative sopranaturali
ma
invece
cugino
il
—
e di Bradamante.
sare
che Obéron
.Malagigi tanno pen-
comparire davanti a
fa
toccando un corno che è opera d'incanto,
deaux.
nel padiglione,
le
«
nel!' littori
pone
si
in
come Orlando,
disparte e
arte »; quindi leggendo
Cristianitade, de
Regina ed anche
la
cerchio
fa
un
ben mille demoni, da uno dei quali
libretto
fa
si
di
racconta
non potrei che
e'
di
1'
entano
gli
e
magico evoca
dare nuove
Alda bella
«
de
—
».
arrivo
['
la
Per
di
istoria di Tristano, in cui si
Lancelot a difendere e liberare una
un cavaliere voleva fare onta (LXX1
fanciulla cui
non
accorrere
dell'
citare
entrato
terra,
in
Angelica poi, che viene liberata da Malagigi per
Argalia.
sé,
de Bor-
luogo del nostro però mi pare imitato dalla Spagna,
11
nella quale (XX, 34 e 35) si racconta
gitta
i,
Rinaldo, di Ricciardetto
di
demoni evocati da
I
cavalieri fatati
ai
Orlando e
di
incantesimi:
li
Qui però
1.
vedremo adoperati
più avanti
dal fattucchiero che rapirà Fiordiligi.
Ciò che richiama ora
1'
attenzione nostra è l'anello pos-
seduto da Angelica. Che nei
bondino talismani
agli incanti
da
altri
pure esempi
che
i
')
romanzi
I
di
tali
dona
cavalieri
Origini
«
dell'
all'
)
favolosi
ab-
nel caso nostro), fu già osservato
della
Tavola
meraviglie.
amante un
epopea Francese
Raina, Le fonti ecc.
III.
Rotonda offrono
La regina
anello,
non possano essere
e seg.
!
racconti
miti, nei
quali hi-'nno la virtù di togliere efjìcacia
(come appunto
').
dì Tris/ano
i
il
quale deve
costretti
- Firenze
essi
Isotta, nell' Istoria
da
- Sansoni,
far
sì
niuno
in-
pag.
|3^
cantamento, e veruna opera
possa nuocere
lago dà
di
».
(LXXIII)
falla pei
E
').
anelli ricordati
altri
176
(Ili
pure nei romanzi: nel Lancelot
parla di un anello, che ha
tal
376)
(111
celot
un anello che
simile
questo
in
all'
il
Tris/uno Rìccardiano
fatto
Però l'anello
comune
cordata,
il
E
IX)
al
agli
di
altri
sua virtù facea
Se
al
manco
cui
è
s'
1'
uomo
di
Erodoto,
il
De
la
officiis di
Cicerone.
ed anche dai romanzi
tutto questo,
di
dai
la
bocca
di
degli
libri
Platone,
')
la
')
')
')
"•)
c
)
il
»
I.
di
talismano: stu-
:
Storie
le
:
Philopseudes di Luciano,
ma mi
più
Troia;
di
riserbo
fare
di
avanti
appunto come mezzo per rendere
Oesterley; Berolini, Schade 1872.
porla:
I9.
antichi
Vedi anche nel Trista» (Loselhi 187.
Vedi anche: Lancilotto ("italiano) cap. LXXXVII.
Hist: liti: de Trance XXX. 89.
Pubblicato dal Parodi, Bologna 1896.
Panizzi
lo
ri-
ma
menzione,
chi lo porta.
'-';
*)
1,
sopra
virtù
Storia della guerra
di cavalleria
;
secondo
scoprire donde sia
quando avremo ad incontrare
stro anello usato
memoria
Artu.
l'alta
questa specie
di
derivazione
Repubblica
la
i
invisibile
lato lo portava in
Boiardo l'idea
la
Lan-
rendere invisibile chi
di
Ma
diarne cioè
in dito a
Romanorum
qui dovrei fermarmi per vedere
venuta
Fra
può anche vedere per
Si
').
io del Gesta
Angelica non solo ha
possiede ancora quella
«
\<
(<
cap.
di
cavaliere
al
che viene dato ad
altro
sì
talismano
perdere
fa
a
l'amore
più
Bigomer una clama pone
e nel
');
hanno
stc
donandolo dama
virtù che.
cavaliere, accrescerà di giorno in giorno
due
del
potenza
la
virtù
D\\
gli
Dama
la
giovane alunno un anello che ha pure
al
rendere vano ogni incanto.
non
i
Lancelot
nel
il
no-
invisibile
-
-
[3
Piuttosto, tornando un pò"
nermi a dire due parole su
d'
mi
addietro,
piace
meraviglia,
un' altra
intratte-
cavallo
il
Argalia.
«
un carbon quan.l'
Negro
quarti'
Tanto
nel corso veloce e leggieri
Che
più volte passato aveva
egli e
vento.
il
spento,
»
Cavalli dotati di grandissima velocità ed
1.
38.
anche
d' intelli-
genza straordinaria ne incontriamo spesso nelle Chansons de
geste.
Il
a questo proposito ricorda Baiart,
Rajna
Marchegai, Clinevent, PasseceiT, Rondel
Nei
poemi
anteriori
sono conservate,
innamorato
all'
Broiefort,
').
anzi accresciute le qualità di questi famosi corsieri
però, trasformato in un cavallo fatato, fu detto
ed
e le sue doti
più meraviglioso;
il
cavallo di Argalia, Rabicano;
(XIII)
nacque per arte
cavalla che
da
«
un gigante
quatre
fils
(XIII, 3).
Aymon ilio
troviamo custodito
ma
di
il
e
là
il
si
al
venne
custodito
quale
in
fatto nutrire nell'isola
quale, perciò,
tutta boiardesca, se
»,
Anche Baiardo.
però questo cavallo non è
Rabicano,
assegnò
Boiardo
una spelonca, da una
in
vento
una spelonca
in
il
quale, coni' è detto più avanti,
incanto
d'
pregna
fé
si
il
Baiardo
;
più nobile
il
nelle
fatto
di
«
Les
Brescan,
Storie di Rinaldo
per incantamento
:
come
potrebbe credere una creazione
non fossero
certe somiglianze
che
egli
presenta con Baiardo ed anche con Rondello. (che è ricordato
pur nel Bovo d' Anfana
cavalli fatati,
(v:
625 e
pun cavalcare)
').
—
L'idea
cavalla latta pregna di vento,
i
•')
;
Origini
seg.),
come uno
ottimo e tale che solo cavaliere e
dell'
di
far
nascere Rabicano da una
venne senza dubbio
epopea francese, pag.
dei quattro
figlio di re Io
a!
|j;.
Raina, Studi sui Reali di Francia, pag. 119 e seg.
Panizzi,
poeta da
—
\ irgilio
14
—
che nelle Georgiche parla
')
coniugiis vento gravidae
Del resto
tenza fecondatrice del vento accenna anche
«
che
Metamorfosi dice
nelle
placidi
i
rerum
nat.
il),
1.
genitabilis
— Dopo
per incantamento
armi degli eroi
<
di
come
e
Omero
«
I'
»
il,
107,
»
(De
fatte
ricorrere
la
tìglio
(I,
38)
ma anche
:
Magno
gere
il
1'
in
il
Argalia.
poema
Ispagna
'
>
sia
1"
Argalia
come
già quasi
:
poemi
nessuna
importanza
nomi
mondo
sua contea
avvenuto
il
:
il
cavalleresco,
doveva
si
che portano
l'
;
ho
ha
1"
leg-
prin-
in
articolo.
accennata perché,
già noti e derivati
dal
nostro
che potrebbero credersi
nostro molti nomi
tolti
anche dalle
cosa non vera, se pure non
contrario
').
')
Bologna, Romagnoli
')
Girigliene
:
si
non è male aggiungere due parole: tanto
più poi che fu detto avere
nel
nomi
i
:
Viaggio di darlo
Viaggio dal Ceruti,
il
e dai romanzi, per quelli
foggiati dal poeta
tati
tutti
nuovo
è
anche perchè questo nome appare
nulla dicendo per quei
dai
non
nostro,
cipio di periodo ed è seguito da altri
di
al
quando
più avanti
Argalia, e forse, nel codice pavese
quale fu pubblicato
La cosa è
cita-
vecchio Galafrone ha data
questa dirò
di
già io credo che Largalia del
nei romanzi;
su
nome.
al
incontrano nel
s'
che
fatati
faccio
prova.
alla
Quanto
di
dorata che
lancia
la si \eàrìì
che
Non
mi parrebbero vane. Meriterebbe speciale men-
zioni perché
zione
alle
possono essere messe
e di Virgilio,
copia nei poemi cavallereschi.
in
1
Queste sono
insieme colle molte spade, scudi, corazze ed elmi
troviamo
quale
il
accarezzavano
senza
tali,
ullis
alla po-
aura Favoni
cavallo, le armi.
il
38),
(I,
»
tviclio.
(
zefiri
tepentibus auris flores sine semire natos
Lucrezio che chiama
sine
cavalle
di
274 e seg.)
'III,
•
—
Ma
già
il
pordella
è da supporre
sia
nostro Argalia viene a
1871
Histoiic littéraire
nuovi
gente
d' Italie.
—
combattere con Astolfo,
qui
vince e
lo
poeta comincia a disegnare
il
come vedremo,
tratteggierà poi.
non nuova:
tinte,
le
solamente che
il
perchè
(62),
ghilterra
').
del corno,
Ma
cavalleria.
di
con acqua
di
lui
dai giganti (68-82,),
il
gentilezza
la
richiama
ci
mone
na.
E
tro
l'
il
coppia
l'altra
caso
come
l'
il
avversario
di
cir-
continuare
altrettanto
fa
;
poi
il
e
infrequente
è
nei
ro-
batte con Breus col capo di-
si
combattimento e
1'
uno
d'
la
avere
Panizzi: ed
e
;
anche Ferrano
indicato col titolo
I."
eli
:
;
interrotto,
le
1'
armi
Argalia
poiché
fatate
si
e
i
due guer1"
altro
di
dispone a cedere
riserbandosi
donzella, solo
')RajNa: Fonti ecc. cap
È
innamoralo
dell"
somiglianze
combattono per una don-
elmo, non
Gauvain
essere fatato nella persona
Bret
Te-
vedrà,
').
confessano
')
si
Ferragù che combatte a capo scoperto con-
di
già nel Bret
:
Intanto
i!
citati
nel nostro,
guerrieri
di
avversario che ha
sarmato
ali*
collo
svenuto) della
riavutosi del colpo e fatto ardito vuole
manzi
rieri
elmo
del Boccaccio, ad esempio. Pale-
combattimento, e Ferragù,
una e
Astolfo
mente Penteo (che
fra loro altre
poema
ro-
bagna
dell*
due luoghi
i
presentano
Teseidc,
costanza. Infatti nel
1'
alla
nei
sensi,
ai
abbattuto, poi colpito e privato
nostro): anche perchè
e della
e
che
Argalia
di
Boccaccio (poema ben noto,
seide (V, ooj del
al
poemi
nei
pard' In-
due campioni
salutarsi dei
mezzo cerca rianimare Palemone
stesso
Ricordo
casa
alla real
fresco attinta, per ritornarlo
che è stato da
figura
essa sono imitate
accennando.
suo luogo
prima del duello sono luoghi comuni
manzi
È una
mirabilmente.
suo padrone appartiene
il
E
carattere di Astolfo, che
cavallo di Astolfo ha una bardatura a
suono
Il
prigioniero (61-67).
fa
il
linee, dirò cos'i, di
le
da modelli, cui verremo a
di
—
10
d'
avere
prima
Analisi dei romanzi di cavalleria.
nella
II."
Palamedès.
edizione
di
quest' opera
il
consenso
questa
di
(II.,
Che
-
1-9/
nerabile tranne che in una sol patte,
è già
Turpino
in
e
:
(che è un rifacimento
e detto:
(Ialini),
carne, che
francese
1'
tagliate
sir
ombilico
osservazione che é nt\Y Innamorato
«
ma
lì
tenti
si
De
sono
vita
l'atta
Caroli
un
1'
M.
la
si
il
fessione è fatta da un solo, panni
ma
più
ancora col XX\'.° cap: del Viaggio
di C.
ci
armi incantate
di
classico e precisamente
sta di
Argalia
all'
Iliade,
là
Asteropéo non può spezzare
n
M. già
La
di
dove
(XXI [65 seg.);
anche
della proposta
la
pugna
fattale dal
si
MiH'!.
di
i
due campioni hanno ripresa
fugge e a
—
le
lei
.Mentre
tien
i
dietro Argalia,
due seguono
la
la
qualità
la
quale
anzi lo
si
lei
farà
Ardenna, Così
Angelica
battaglia.
quindi
la
-83).
sue
che
d'
a-
ripetizione
fratello,
col cavaliere:
portare, per arte di negromanzia, alle selva
1'
per-
pure
così
e
però non piacciano troppo ad Angelica,
consiglia a continuare
quando
che
Achille
di
("icno ad Achille. {Metamorfosi XII 81
non vuol saperne
raf-
mondo
al
è detto
scudo
lo
invulnerabilità del saraceno ed
fìsiche pare
con-
il
Se non
citato.
riconducono
d'
quella
la
proposito
a
te-
luogo
perché qui
da Ferragù, perché essa è una
di
se-
combat-
due
i
confessione
un Dio
del
i.
ché esso è dono
fatta
terrò,
stessa
i8 a del V.° della Spagna, e più
la
che
le
di
la
Panizzi richiama un
Rolandi (18):
fronto delle stanze 6-7 con
ne
,
sue
armato che non
confessione che
l'altro,
ri
latte le
si
stanza
alla
C. Mi.
.1:
secolo XIV.
elei
spade,
di
per mezzo era
meva omo nessuno. Per
del
faggio
I
poi è aggiunta
»;
questa
sciupi*.-
nel
E questo Ferragù aveva
«
non potevano
:
poi
Infatti
poema
un
di
forse che solamente in
condo canto
invul-
l'eroe d'Omero,
poeti ricordarono
i
prerogativa del giovane saraceno.
il
Feri
come
anche Ferragù
donna noi facciamo un
po'
sosta per esaminare alcune particolarità del combattimento;
particolarità, notisi bene,
cercare un modello
di
perché
tutti
i
sarebbe cosa vana
duelli, di tutte
le
il
voler
battaglie che
—
riscontrano
si
la
tutta
fino
non
quale
veniamo
lutto
di
arma incantata
è un'
ma
famose nei poemi cavallereschi,
a tante altre già
lame d'or
E prima
poema.
nel
lancia d' Argalia,
—
17
smalto
di
intorno lavorata.
«
con
ili.
r8).
è
»
alla
simile
Un" arma simile a questa è data a Cefalo da Procri nelle Metamorfosi
venuta
Ovidio (VII); e l'idea
di
nostro da
al
spesso spesso. Già
Procri a Cefalo
«
».
lancia d' Argalia. meravigliosamente
la
ed ha proprietà pure
segno:
P asta,
consequitur
*
classico
parla
al
nelle Sto!
esempio, ne è data una a Rubione:
1'
Orlando
e
'),
che produca
a
1'
Lancel
t
cherà
cavaliere,
lo
(LXXXV11
ha
la
c-ì
(
.
si
«
siffatta
che
subito
donna, sono
la
accompagnava;
1'
del quale derivo
tura
del
pure
abbatte
possesso
')
l
ir.
il
Boiardo,
suo poema),
di
bisogna
al
primo
quelle
belle.
Raina, Le fonti
all'
Di più:
e nel
al
toc-
terra
»
Angelica
com-
del
scontro da
primo capitolo
la
che scortava
cavalieri,
dona
desiderosi di
primo
al
come notammo,
i
di
ai
Escor-
non
alla
esito
cavalieri,
abbattuti
egli
fratello
e nel Gyro/t, (dal
assalto
venire
arti,
anderae
Quanto
i
ad
(VI.),
ad Antea nel-
sette
questi
valoroso
il
cavallereschi
Rinaldo
leggermente
vede che l'arma del
virtù di quella di Lasancis.
conquistare
ora dal
però per trovarne una
delle
sì
mento possiamo osservare che
quello che
Ed
Infatti nell'7.v/. di 'frisi.
che
come
cos'i
;
poemi
ir di
un' altra
nel Rigattieri
dama che molto sapeva
una lancia
fratello
»
tocchi.
effetto di quella d' Argalia.
romanzi della Tavola Rotonda.
ducarla,
petit
Nei
cavalleresco,
incantate:
laneie
di
poiché essa dà sempre
simili
quodeumque
qualunque essa
quale abbatte
la
mondo
si
vedremo attingere
Diana a Procri. poi da
freccia data da
la
come
può essere
lancia
della
libro a cui Io
sed non formosius isto viderunt oculi telum iaculabile
bella:
nostri
nel
è,
quel
che
Gyron
prima avvenle
donzelle
ambi\
li
e nell' Inna-
morato
dae
o,
le
donne sono presenti
trovo un
riscontro in
<
e
dal
'
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circostanze,
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V
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romanzi, spece
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avventure
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combattere e r
uno d
^^^•XLI).
s
T ^
IL ^
£a
fthmidea combattono
per
ano
stanza
23. <»
—
questo terzo canto. Potrei ancora ricordare alcuni luoghi
di
sono cantati
della Teseide [IV), nei quali
e fare
il
-
ig
pericolo
sfoggio
fin
vedere imitazioni
di
comuni.
luoghi
dopo
abbondare
L'
erudizione
di
là
dove non
citazioni
inutile,
di
romanzi
in
ed
facile
lamenti
i
dei
;
Arcita;
ma
che
tratta
si
')
fuggo
di
potrebbe essere
data
impossibilità,
1"
alcun confronto. Quello che ho detto
tutto, di stabilire
qui dei lamenti amorosi di Orlando, debbo ripeterlo anche
per
descrizione del torneo, che abbraccia
la
del canto e
La
zioni.
la
prima del
le
lui ferisce
e
d'
paragonata
omerico
ferisce
1'
ira di
Torneamenti, giostre
passo nei romanzi:
falso quindi
le
sarebbe
questa del Boiardo,
al
si
il
Grandonio e
al
cercare
in
colpo con
Gran-
di
Petrarca (Trionfo della
trovano descritte ad ogni
sempre
quelle
si
un
somigliano;
modello
quale certamente lavorò colla sua
ha a credere che
s"
od assistesse
tornei
tenere
in
fu
ai
Ferrara, o ad
che
altri
il
conte prendesse parte
suo Signore
in
anche con importanti
il
altre città,
uffici
in
Ercole
dove
ii.
Teseide ilY.
io)
lo
I.
I
Scandia-
parecchie occasioni.
^^
l
per
fan-
come
giovandosi anche dei ricordi suoi proprii: poiché,
fu già osservalo,
')
Oliviero che
di
Grandonio, confrontata
descrizioni quasi
il
imita-
vento è forse
Menelao non meno difeso
con quella del mare, mi richiama
nese
colpo
il
al
acciaio dello scudo di
IV i32 e seg.); e
(Iliade
castità, 112).
tasia,
restante parte
nel petto ignudo: perchè simile in tutto
Agamennone
donio
3iok
nove piastre
la
accenno solo ad alcune
111.°;
velocità di Serpentino
virgiliana (Ani. V.
spezza
cui
anche con luoghi
altri raffronti,
con: Innamorato
(II,
i3)
CAPITOLO
amorosa
L'
l'
—
amore
Orlando
fonte dell' odio e
—
Angelica
di
Boiardo, dopo aver detto
della giostra,
quale
«d^à^'s spesso per tener desta vie meglio
«
che sono entrati (come dirà
nell'
giunto
dell'
amorosa
in
inchiesta
Ardenna.
uno
momento ad
infatti nel
solo Gyron
che muovono
Per questo
in
Danaio che va
in
I"
cui
si
—
la
dei
uno
d'
un
genere
di essi,
inchiesta
egli
cito
Aymon
|
li
|.
alla
quale
fonte
avventure
di
:
cavalieri
una donna.
esempio
di
ecc. di Rust.
come Orlando
fonte.
foresta d' Ardenna. è
ricordo solamente Le quatre fiìs
I'
donna {Girone
ritroverà poi,
Ariosto)
11
Un' inchiesta
d'
esempi
donna sua presso ad una
la
—
romanzi
1'
let-
cava-
anzi comincia
altro cavaliere o di
d'
traccia della sua
parla qui. cioè
ai tre
Rinaldo.
32-36).
infiniti
esito
suole
attenzione del
1'
amore per Angelica,
(III,
1"
come
riconduce
prima a
hanno
s'
da Pisa XXII-XXII1), perchè
nel Boiardo,
poi, d'
e
comuni
cerca
ultimo
:
odiarla
luoghi
dei soliti
»
cos'i
addentra nella selva e beve
s'
odio; così dimentica
da questo
è
fonte del-
stato
sia
arresta nel racconto,
s'
tore, e, lasciato Astolfo in prigione, ci
lieri
la
cavalleresche
Cortesie
e Ferragù alle armi.
1
-,,
— La
inchiesta.
Lamenti
111.
Il
nei
luogo
di
romanzi
Ed ora dopo
:
i
che
conviene
brevi accenni
fermiamo
ci
considerare un
a
acque della quale hanno
pò" questa fonte, le
ben nota
era
pare
di .Merlino
s'
avvicini di più ai
passarono poi
dati dagli antichi,
cenni
famosissimo dei
al
d'
eterno amore
e da Isotta.
stano
la
pag.
(Tris/ati
e
117
Marco ed
e"
era anche
erano mai state
quella
anzi
;
al
Boiardo
dal filtro
idea
1'
amoroso
.
di
Tri-
quale e
questo è
d incanto a
arti
le
primo segreto che
il
lui
acque dove non
scorrere
amore
di
egli
lei
').
questa sua fontana fosse suggerita
di
Tristano, provano questi versi
1'
Perché Tristano,
cavalier ardito,
il
Bevendo a quella
fu
a-
r
fra
far
Merlin fu quel che
Che
s"
Istoria di
:
opera del
svela a Viviana, allora che viene preso dall'
Che
ac-
bevuto da Tristano
LYI
per .Merlino,
di
ricors'
afpnchè
Isotta,
Trist. -Rice.
;
E
fontana (32-33), ricorderò che
note,
amorosi che,
filtri
cui
acqua del fonte
1"
romanzi. Basti qui
ai
e che fu poi
;
38-3g
seg.'i.
però
;
ricor-
a
quello che fu dato dalla regina
filtri,
a Gouvernal e Brangain per
massero
acquo
virtù di certe
la
virtù
la
antichità
data; a ciò bisognerà anzi tutto risalire alla
cagione
lasci la
al
fin
:
ebbe edificata
regina
di sua rovina.
Tristano isventurato per sciagura
A
quello fonte mai
Benché più
E
Però
proposito
la
il
ha attribuito
dottissimo
questo che
')
;
il
poeta,
ricercatore
gli
ma
33-3q).
(III.
••.
come osserva
delle
fonti
del
potenza del disamore non ad un
un beveraggio amoroso,
in
e arrivato
quel paese tutto abbia cercato
ragione per cui
la
non
volte andasse a la ventura,
ad una fonte,
s'
a questo
Furioso.
filtro
o
ad
ha a ricercare
antichi attribuirono meravigliosi effetti alle
Villemarquè, Myrdhinn (V.
XXXVW).
Paris.
Didier.
ncque delle lontane
e dei
PAtamania, del fiume
1.
menzione
e altrove
di
XV,
una lontana
ricorda
');
dere furioso chi ne beve;
philtia
due
di
tonti le cui
suscitano
Hist.
e
11.
fatto
è tale
e
cenno
<
rallus
come
Tristano
virtù
la
eremita,
dell'
menzione
fa
ferita,
;
I
ì'rrj.
cui
XLVI)
non che qui
se
chevalier uà bri
la
illl.
acqua verrà meno dopo
dell'
Roman da
Nel
').
Luciano dice
un banchetto
d'
commensali
piacere nei
il
di ren-
pallenlia
«
i
io5).
'II.
cominciar
al
(IV, 386);
che hanno virtù
che chi ne beve guarisce d'ogni
detto che
e nello stesso libro
');
cos'i
famosa fontana
della
Meta-
poi ai romanzi, noto che nel Lancelot
pure nel Tristan se ne
un'
v-36o)
proprio
destano
— Venendo
').
del
acque bevute
riso e
il
16)
li
detto nell'Ars amatoria
di cui è
»
Ile
ti
ha potenza eviralrice
clr
acque
le
n
infatti
acqua detta
dell'
dei Ciconi, della fonie di Clitorio, del
incesilo e di altre ancora
fa
Ovidio
fiumi.
morfosi palla delle virtù varie
escu
selva e giunto ad
scura del sito
morte
si
legge di
riviera
dell'
arrivare
il
ad una fonte, del porsi
non pochi
nei
fiorita
ma
scorre;
ivi
romanzi de'
di
')•
quale, uscito fuori della
il
pone a riposare
si
zione del luogo,
resta,
una
pura che
cristallina e
a Rinaldo
è
la
acqua che può clonare forza e coraggio a chi ne beve
E adesso torniamo
');
non beve
—
{3j-3c)j.
Della
cavaliere stanco
egli a riposare,
cavalieri
dell'
acqua
invitato dalla dolce fre-
erranti.
ad
descri-
una
fo-
trovo riscontri
Nel
Girone
')
Per queste acque prodigiose si potrebbe vedere anche: CurDe rebus gesti* A. M. Ili*/: (IV, 3o) Plinio, Hist: Nat:
i"'.i"7: IV, 17; XXXI,i3; Seneca, Nat: Quaesti III, jo e poi Strabone, Pausania ed altri.
')
tius Rufus,
J
>
3
)
l'asti
;
(IV, 364,365).
Pani/zi: e Rajna: Le fonti ecc.
')
Clr. Lancilotto (italiano),
5
Luseth
;
.-
op
:
cit
:
pag
:
614.
*!
Hist: Hit: de France, XIX, 658.
'•)
Rustie: da Pisa
(VII).
1.
LXXXVI1.
Tristano cavalca per una foresta
toglie
terra,
a suo agio, poi
sta,
si
poema,
e del
ha però diversità
si
qua una
di
Dal confronto dei due
somiglianza apparirebbe
la
certi particolari:
cammino,
una fontana
1'
levato
;
erba intorno,
-
Rinaldo.
si
freno
il
pone
cavallo per
al
a
turbare
«
è sentita accendere
meno
tutta vieni
viso
in
fiori,
«
cade
in
il
;
danne
al
acconcio parlare
come ha
fiume
al
s'ir
amorosamente
.Montalbano
dell'
al
tane
odio
che ricorda
delle quali
«
le
1"
e dell'
freccie
1'
acqua
ardita,
con cui
1'
sagittifera
parve
suggerita
Amore
amore.
1'
queste due saette del
tìglio
loro virtù deriva da
saetta
')
la
due
fonti,
forza di innamorare,
1'
1'
allontana
illud
altra
;
amorem
anzi
dei
quella
Citato dal Rajna in Le fonti ecc. cap:
fon-
:
».
\<^-\
,
Venere hanno
di
uno
due
da Ovidio,
pharetra
tuia
l'acit
stessa potenza delle fontane boiardesche
la
dell' odio.
Dafne ed Apollo:
colpi
Metani:
Infatti
qui
Fausto da
a
forse
altra lo
prompsit duo
iJiversorum operum: fugat hoc,
E
amore per compiere
dell'
secondo
fu
dei
colti
—
(4000).
»
idea di porre qui vicino le
amore,
una eccita
Deque
che.
tutto
Boiardo
Longiano,
dell'
di
in
amore
dell*
quello che ho esposto sopra a proposito della fonte
Osservo prima
fatto
sonno giunge,
il
cuore per Rinaldo e ora vedendolo
poi,
»
giunge presso
lasciarlo pascere
a riposare: proprio così
Del quale però
mal punto, Angelica, che avendo bevuto
s'
fore-
Tristano stanco
').
un' ora caldissima del giorno,
in
una
là
primo è notte, nel secondo è giorno.
fonte, nel
Perfetto riscontro trovasi invece nel Brct
pel
andare pascendo
lascia
la
mette a dormire.
romanzo
luoghi, del
chiara:
ad un certo punto scende a
;
freno alla bestia e
il
1.°
ha
v'
quali
di
di
dona
più
la
:
alla
disamorare.
Claudiano,
infatti,
-
24
della deliziosa stanza di Ve-
dove pnila
là
secondo
nere, accenna alle due fonti che,
data
potenza ricordata
la
«
Labuntur gemini fontes: hic
Unde Cupidineas armava
([ti
D* altra parte un'
1'
amore
fama, avrebbero
:
amarus
dulcis,
corrumpit mella venenis,
Alter, et infusis
faina sagittas
Nupt: llon:
..
Marine X, 69
et
acqua che può accendere
Pomponio Feslo
ricordata da
la
Cupido
alle saette di
:
(De Verb.
amore,
d'
XV
signi/ìc:
Che
il
e che era stato preparato
Boiardo per questa fontana
solamente
beveraggio amoroso
al
fontana, detta
clic
1'
II,
acqua
Salmace
dell'
'),
.Ma per
Torna
amore non pensasse
ma anche
Tristano,
ma
produ-
:
amore
:
mente accesa
e
;
innamorata.
(111.
»
38).
Per questo essa è simile a quel lago della Beozia
«
....
A
qual
lo
le
membra
e
il
(Dittamondo
storia dell'acqua
Salmacia
si
IH,
core
questo medesimo luogo
narra che in Beozia
v'
è
una
dell'
:
»
XVIII. 25-27) ')
può vedere
truvio e Strabone, in Ovidio stesso, (Metani
In
:
colui che ne bee tanto avvalora,
Ch' accende e infiamma del disio d'amore.
)
alla
dice
cui
in
era stata incantata,
la riviera dell'
amante
sua natura quel liquore
la
la
all'
dell'
di
Già non avea Merlin questa incantata
si
e
arte d' incantesimo.
appare da quei versi
amore non
Questa era
«
La
è
con
ceva P effetto suo per virtù naturale
')
ci
5);
suscitato in chi beve di quest' acqua è simile a quello
prodotto dal beveraggio amoroso che viene dato
d' Isotta
e seg.)
oltre
che
in
\
i-
IV, 285).
opera di
Fazio
fonte che a chi ne beve
degli
«
la
liberti
memoria
Chiuderò questi cenni,
la
Ecloghe
Ed
deve certo
dai quali
derivazione della fontana
una simile fonte parla
-
25
dell"
amore,
risultar chiara
ricordando
Boiardo stesso nella
il
a
V.
che
di
sue
delle
').
ora passiamo ad Angelica, che
lamenta vedendosi
si
fuggita da Rinaldo (43-48).
Per questa amorosa querela
potrebbero
si
versi di Virgilio, nei quali son cantali
per
abbandono
1'
in
che è lasciata da Enea
confronto dei due luoghi
dell'
namorato, non par giusto
acerbi rimproveri e
che
:
non amante amato,
È
che
il
non
poeta
notare
faccia
io
glianza dei concetti nei due luoghi
accennato
;
s'
di
posare
far
era posato Rinaldo, in
Nano avuta
la
ventura
del cavaliere. Infatti
Arianna che piange
tolle »;
abbandona:
:
l'uggita
con
lui
già
è
(III)
cantò
dolci
—
La
Virgilio,
(T
opera
i
nò
clas-
lamenti
di
non poca somi-
la
mi accontenterò
di
aver
aggiungo più tosto che pure da Ovidio ebbe
Boiardo l'idea
cui
F
suo amore.
il
Ovidio che nelle Metamorfosi
inutile
questo
dell' In-
donna muove
la
prega
e
sica che fornì tanta materia al Boiardo)
Narciso.
me
a
non abbandonata, ma solo
isdegnare
fonte a cui ha attinto qui
ma
in Virgilio
lamenta
si
parole a fermarsi e a non
Catullo,
ma
:
i
Diclone
di
365-387) e
(IV,
mali auguri ad Enea che
fa
nel nostro invece Angelica,
dal
Eneide
ricordare
lamenti
i
e un' altra
Le fonti ecc. ecc.
d'
nella
ediz.,
glie la
cap.
I.:
e
stesso
agli stessi fiori
Epistola
perduto amore
che tosto
II.»
mezzo
luogo
nel
essere toccati dalla
anche
il
Angelica
di
«
X
che ave-
faccia giazioza
delle
10-11,).
»
Heroides,
Teseo, tocca,
rende U.c.:
il
in
Cfr.
vedi: Isidori Hispal:
come
Rajna
:
Originum
cap. XIII.
XIII.
Vedi 1" edizione citata de Le poesie volgari e latine di M. M.
Boiardo, data dal Solerti; e Studi su M. M. Boiardo, Bologna, Zani')
chelli 189
Angelica,
orme
le
era giaciuto
egli
—
26
lasciate dall'amante e
Et tua, qua possum, prò
«
posa
si
là
dove prima
:
te vestigia tan
Strataque quae membris intepuere tuis
Incumbo
ecc.
(',
Ed
nuovo
eccoci di
a Ferragli che. arrivato
dorme
e riconosciuto nel cavaliere che
bicano e
l'altro
1'
lo
caccia pel bosco; poi
svegli,
si
altro, destatosi,
parendogli
«
cavaliere (5i-58).
il
manifesta
muore:
e
davere nel Hume, secondo aveva
pone
in
-cammino lungo
episodio
parte
dell'
della
Teseide,
la
tesia,
il
dentità
mente
ma
detto
aspetta che
si
fare diversamente.
certe circostanze,
di
al
perchè
di
il
e viene
»
avversario
buttato
desiderato
riviera (59-68).
1'
Per
c-
ca-
il
morente,
il
—
si
prima
la
Palemone. avendo
che
una
trovato
non
riviera,
parendogli, appunto,
desti,
il
abbia
Boiardo
me
a
qui
par
avuta
cosa
lo
scor-
Ora che proprio, data pure
luogo citato della Teseide,
discutibile:
all'
Ferragli
Arcita suo rivale addormentato presso
sveglia,
guarda
Panizzi ricorda un luogo del Y." libro
il
dov' è
ti
Quando
».
ha sciolto
gli
Segue un aspro combattimento;
Argalia è colpito gravemente,
strema sua volontà, poi
me
da
«
Ra-
mette ad aspettare che
si
svegliarlo villania
il
foresta
alla
Argalia, scioglie
lamenta perchè Ferrami
si
cavallo, questi senz'altro grida:
a ferire
e seg.)
1'
i-
la
molto
queste gentilezze cavalleresche abbiamo
anche esempi nei romanzi e nei poemi. Ne citerò qualcuno.
Nel Viaggio
di C.
M.
in
Ispagna
si
legge che Orlando trovato
Ferragù, suo nemico, addormentato, non che osare
fattoglisi
presso
gli
pone sotto
possa meglio riposare
lando, nonostante la
in cortesia
il
il
la
testa
capo stanco.
poca morbidezza
cavaliere
una
di destarlo,
pietra,
perche-
Qui è chiaro che Ordel guanciale,
del Boccaccio ed
anche
ha vinto
quello
del
—
Boiardo
E
')•
—
27
pure anche nelP Ogier,
l'
poema mette
eroe de!
nemico dormiente (Breus), un sasso
sotto alla testa del suo
perchè possa, se non più mollemente, almeno più comoda2
mente dormire
Ma
).
Ferragù, abbiam visto, mentre attende
sario suo sorga dal sonno, va
bicano, e slegato
—
1'
per combattere
ed
gli
come
Argalia (Los: 29)
uno
riscontro
Tristan,
Morhout andati ad
un' isola,
andare
lo schifo,
d' essi
lasciò
bastato
d'
Anche
questo, rispose
di
avere un solo
dice, più avanti, del
').
la selva.
nel
domandava ragione
sarebbe
vincitore
al
proprio cosi
1'
fra loro,
che
altro,
all'
che
cavallo,
schifo
Ferragù
:
ad
gentile pietà di Ferragù verso
la
vinto avversario trova riscontro nei romanzi.
Orlando è giunto
mente
ad andarsene
cavalieri
giungere
a
«
la
sua via
di
alle
ai
')
(IV.
Vedi
)
;1
)
di
Anche V
(
donna,
sfida
lo
aver pregato invano Ferragù
».
accetta di combattere
:
cos'i
i
armi per poi desistere dalla pugna
che
si
al
ferma
vederla
s'
—
Con Angelica
allieta,
siamo
di
a
il
re .Marco che, vista la bella
guardarla
e
sospira,
come
cu Espagne.
Untici
ìautier, op.
Trist. Rice,
Panizzi.
la
:
sof-
d'
Tris/ano (LXVI1),
addormentala,
:
mal
quale
il
romanzi della Tavola Rotonda. Vedasi, ad esempio,
ncll' Istoria
Isotta
la
amorosa-
sua è breve gioia
la
Fiordispina (111,68, - IV, n),
che dorme ed Orlando
pone,
si
rimanga presso a
si
vengono
gioia
non che
se
E Orlando dopo
a battaglia.
nuovo
:
la
giovane saraceno,
il
ferendo, che Orlando
sé per
di
attento, a mirarla
perchè sopraggiunge
due
dove Angelica stava dormendo;
là
riconosce e tutto fuor
al
un
narra che Tristan e
si
avver-
1'
andar libero per
lo lascia
Per questo particolare trovo
nel quale
il
animale,
che
faggio a cui era legato Ra-
al
cit.
XVIII,
.!;
ed anche
il
Sir
Trislrem
citato
da
Orlando, d'amore. Però
vola Rotonda,
un' occasione
spesso
la
bella
sì
e
:
che
per non citare altro,
infatti,
Venosa
il
:
Od
Del resto siccome ogni opera
tempo,
senta alitare
eli
«
spirilo
lo
questo basta
dir così, tutto
amor omnia
che
e naturale
cos'i
il
altri
in
pensare
»,
suo onore.
e
di
che
—
Gironi-, in cui è narrato
il
vanto
di
in
può
si
fu
sintetizzare nel
inciso
la
lei.
donna,
via se
già,
le
come
Boiardo
la
molto
scrive
il
ste>-o
o
quella che
i
quale, mentre
ne fugge,
che venuti due
e
quelli,
si
alle
due
al
armi
contendono
proprio
corrono dietro (XXI -XXII).
c^r,
i
richiamo
cavalieri
combattenti
possederla, scompare:
Orlando e Ferragli,
si
Per Orlando e Ferragli che com-
valore per
per una dama, essa
spirito
Boiardo
del
concetto che informa, per
al
che
battono per Angelica: e per
fanno prove
lo
riflette
poema
».
XI'.
I,
gaudente del suo secolo: e a persua-
poema
vincit
d' arte
nel
Rajna, su una medaglia fatta coniare dal
da
mo-
famoso consiglio
Carpe diem, quarti minime credula postero
dersi
con-
dai classici trae
ispirazione anche per quello che è riflessione
del poeta di
del
Ta-
cavalieri della
s'è lasciata sfuggire
l'uomo che
lui
in
ci
elei
questo proposito alcune
a
fa
mostrano
Ricordisi
rale.
quelli
di
ride del paladino
si
siderazioni, che
nostro
poeta
il
un po' più epicurea
irla
-
28
come
CAPITOLO
—
Armi ed armati
—
Malagigi
IV.
—
Singolare tenzone
—
Vascello incantato
Arti
ed
Libretto magico
—
,.,d ora torniamo a Carlo,
di
,
Gradasso
ed
Rinaldo
offre
!
dell'
fruttuose
valorosi e fedeli mandati dal loro signore ad
nemici; mi basi
assaliti dai
lui
s'
201
intitola (V.
:il
1
ire
—
e seg.
Gradasso manda contro
conoscere
richiama
«
osservare
con fuoco
alla
»
il
che
ai
dono d'aiuto
i
vicini
Vili dell' Inferno.
—
i
alleati
Barcellona;
in
pan
Grandonio
il
quale
ha
fatto
d'
aiuto,
suoi eh' egli abbisognava
mente quel luogo
fuoco con cui
sudditi
poema che da
Ogier nel
dell' Iliade, in cui colla
che ardeva sulla Ironie d'Achille, opra
frontato
poemi,
di
Marsilio e Rinaldo vengono
loro
di
che
ne'
aiutare
aiuto di Grandonio, assediato da Gra 'asso
Qui possiamo
:
hanno spesso esempi
s
consiglio
a
esercito
L' incarico dato al
14-18).
ricerche
suoi
i
comando
il
luogo a
ed anche nei romanzi,
quale, saputo della venuta
il
Ispagna. raduna
in
aiuti a Marsilio (IV,
non
cavaliere
a
affida
deve portare
e
—
enigma.
L'
in
inganni di
La Sfinge
di
fiamma
Minerva,
è
con-
difensori di città assediata richie-
(XVIII)
;
ed anche
La battaglia
poi,
il
m
principio del canto
glio,
1
vari
com-
che
battimenti
-
3o
succedono, sono
si
narrati
anche
e personaggi nuovi; e fra questi
perche
ganti;
non
taglie
ceni
notisi,
lascia
scontro nel IX
dai
Rutuli
menta
pur
dell'
Eneide,
Troiani.
ai
dell'
occhi torvi
.Ma
dove
Grandonio che
trovano
dalle
Ettore
1*
eroe Omerico,
di
cui
mura
tor-
troiano;
e
ha torto
poeta dice che
il
sopraciglie
le
ri-
dato
assalto
1'
gi-
bat-
di
de' Sara-
file
e l'altro occhio nella fronte
splendevano sotto
gii
narralo
e
ricorda più tosto
uno
V
«
orribili
Molti particolari
Cristiani.
note
ià
ed
fieri
collocare giganti nelle
di
i
assalitori,
gli
Rinaldo che
ritrae
mai
armi contro
in
figui
Boiardo nelle sue descrizioni
il
con
poeta
dal
molta cura; e noi vediamo passarci innanzi
»
gli
XV,
{Iliade,
607-608).
.Ma già
all'
vengono a porre termine
orribile battaglia
Rinaldo e Gradasso con un duello, che deve decidere della
—
guerra.
a
eserciti
(111,
duello con
pure Paride e .Menelao debbono venire
Neil' Iliade
singoiar
tenzone
per decidere del tutto
Enea per porre termine
Consimili esempi
si
hanno
nelle Storie Nerbonesi
ci
il
è offerto
si
~).
nell'
alla
guerra (XII, i-i33).
caso del cavaliere che guida
il
dispongono a sostenere Helyas
gelica,
['
strepito
che
i
armi
arde tuttora
d'
campioni del
romanzo
non deve
farci
amore per Rinaldo
')
Pubblicato dal Ceruti: Bologna; Romagnoli.
Bologna
')
Panizzi.
Romagnoli.
condi-
Ugual prova
re
di
(402).
Nor-
—
In-
dimenticare An-
")
;
stesse
').
e Tristan nel Tristan (Los.
Irlanda nello stesso
dell'
e
esercito di Artù,
alle
da Rinaldo e Gradasso; (Laureici)
galle, e del re d'
')
Nei romanzi della Tavola Rotonda
276 e seg.) ed altrettanto fanno
tanto lo
due
dei
Acquisto di Ponente (XXII)
quale combatte col drudo della regina
zioni poste
sorte
la
67 e seg.); e ne\V Eneide è proposto da Turno un
e
tanto
si
—
perchè
da Virgilio
si
conduca
le
che
che ò
paragona Angelica innamorata
pure dai
seguono,
«
è
cerva
alla
derivato
cura
dell* inutilità delle
magiche
riferentisi alle
cenna,
può vedere
si
323).
I.
ecc.
1-4); e l'altro
II.
1.
piaga del
la
amor
nullis
«
est
Di più per certe particolarità
a cui nel luogo del nostro
arti,
».
che
versi
dei
erbe e degli incanti a sanare
(Met.
»
in cui
saetta.
di
amore che non permette
d"
cuore: che nello stesso poeta leggiamo
sanabilis herbis
imitata
14°,
ferita
concetto
il
dormire: (Ovidio: Atnorum
di
— E
stanza
alla
qualis coniecta cerva sagitta
affannosa
dell*
donna
alla
).
classici
induce a liberare Mala-
s*
cavaliere (V, 1.3-22).
il
bella similitudine,
la
{Aen. IV 69 e seg.
E
passione
per questa
strugge
gigi,
—
3i
s"
ac-
Virgilio (Aen. IV 5io e seg.); e Ovidio
(Milani, VII, 25; e seg.).
E
lona,
uno
un
offre
XL)
su
tata
carro
il
serpentibus
.Ma
di
Cibele
auras
in
venuta
la
a Parigi. (Viaggio di C.
')
:
e
Medea che fugge
dell'
incantatore
Claudianus: De
pennatis
«
i\iptu
eh
i
)
Malagigi,
libretto,
Proserpinae
Rinaldo
vana, perchè
è
1
è Angelica
manda prima quale messo
dei quali
M.
por-
via
).
servendosi del suo
dicarsi, evoca,
fino a Barcel-
Magno che da
:
»
non vuol andare dov'
')
Spagna
Carlo
non ricorda anche Cerere che è
se pure
:
con
raffronto
facile
spirito è portato dalla
ecc.;
demoni vola
Malagigi che portato dai
ci
ven-
er
due demoni, un
Rinaldo a Gradasso,
eli
I,
;
citato
209 e seg.,
anche
dal Rajna.
:
i
3
)
Ovivio
E
Meldin.
:
pure
VII,
35o e seg.
incantatore aveva dipinta
1'
dicendola
colori più belli,
«
bianca
al
cavaliere
come un
giglio
»
la
e
donna
«
coi
dal viso
vermiglio » (27): le tinte vaghe che i poeti usarono spesso a descrivere bellezze femminili. Vedasi, ad esempio, in Ovidio:
'
.
.
.
.
rcsae lùlgent inter sua
lilia
Amorini!,
mixtae
Il,
v).
».
— 22a
sapere
fargli
nona;
che
Rinaldo che
tile
quegli
suo nemico sarà
il
miera del giorno
troverà
si
—
(3o-35).
»
Per
inganno
prove nei poemi
infatti
magica cambia
virtù
perchè non siano
e
di
hanno
poeti
(Ilìadi-
(
araldi,
manca
ne
gli
in
mano
Eneide IV, 242
odissea V, 47:
eccoci a Rinaldo che credendo
un
insegue fuggente, fino a che. giunto su
dispare ed egli restasi solo (33-47).
una
falsa
[21
Rinaldo
imagine
fu
una forma
che
vece ir/calzava
ma
').
il
credè
l'io,
in
che aveva assunta
primo
al
mare ed Enea
gli
dileggiandolo
ma
è presso
la
;
riva e
la
qui
Enea
in
gli
1'
altro
la
e
e
ad Achille
mentre
forma
non
7///.
che è tratto
pose innanzi
Enea:
del
già
in-
guer-
Omero,
trova a combattere
si
sembianza
insegue.
assalto,
di
Quello
Turno:
corre
e
verso
lui
il
grida dietro domandandogli dove fugga e
1"
altro
vola ad una nave, che
monta
vi
è per raggiungerlo.
')
fonte
la
contro un fantasma che ha
fuggente
davanti
vince e lo
lo
Agenore,
inseguire
nelP Eneide,
Infatti,
e altrove).
naviglio,
inganno
a di
di
Però, badisi bene,
Virgilio.
I*
i
Dei
Questo demonio, che è
Diomede quando Apollo
tenue nebbia
stesso allora
riero
D* altra parte
teso già a
di
che
degli
Gradasso, è figura ben nota (Dante
di
XXII, 70).
;
—
Fa
di
aver
di
per
egli
Rinaldo,
verga
la
nunzio
al
si
ha dato
Monlalbano
abbigliamento
L*
pri-
Dell* arte di
I.
Gradasso, combatte invece con Draghignazzo e
XXI,
ora
1"
colore Biliardo e di figura
sempre posto
XXIV, 340;
Ed ora
nel cap.
nel Rinaldo da
riconosciuti.
quello solito degli
ora
I"
evocazioni spiritiche
con trasfigurazioni, Malagigi
altri
:
a
«
a
ad avver-
Persia,
di
pronto
le
può vedere quello che abbiam detto
trarre in
campo
nel
come un almansore
poi, vestito
1"
ombra
su.
Enea
lo
svanisce, e
Iliade [\. 449 e seg. e XXI. 597 e seg).
I'
eroe
per
caso
ma quando
insegue;
si
trova solo
meravigliato
e
636
\.
naldo
mico,
mentre
confronto con
di
autore
dall'
poeta
il
Eneide.
dell'
limita ai passi accennati
addolora
al
sulla
pensiero
d'
E
a grave pericolo; e
accusi
di
essere fuggito, e
il
ne-
scorre
Boiardo mostra
non
lasciare
non
stretta somiglianza
la
il
nave che
il
Ri-
del
Orlando derivato questo
di
perchè
:
onde.
a
Un minuto
».
disperato lamento
allontana
lo
avere abbandonate
mezzo
darsi
le
pur deserta,
fumo
va in
circostanze, di particolari da
Turno che trovandosi
s'
«
versi di Virgilio e quelli del
i
somiglianza
luogo
solca
stesse finte sembianze
le
fantasma
il
dubbio alcuno avere
si
velocissimo
identica fuga su una nave che.
1*
sul mare,
tale
—
altrimenti nel nostro è accaduto
Non
stesso inganno,
lo
:
che
legno
sul
seg.)
e
33
fremere suo
le
per ben
tentare
morte: tutto questo, dico, ed anche
la
sue genti
dubbio che
al
di
da" suoi,
in
lo si
volte
di
preghiera da
lui
tre
trova pure nel nostro. (Acii. X, 665 e seg.;
levata al cielo,
si
Lui. V. 47-53).
Se non che Rinaldo che era venuto per com-
battere con Gradasso, secondo era stato altra volta fra loro
stabilito, e si trova
l'
errore,
Patroclo
(Iliade, XVIII),
con
trarci
fissata, a
contro ad un altro e non
può ricordare
Palamides,
oltre
che
1'
anche Tristano
si
trova
al
luogo,
combattere con Lancilotto senza che
(Gyron 623)
pur fecondo per
le
nostre ricerche. Già
vascelli incantati risale alle favole
pilota e di timone, e
i
conoscono
paesi e varcano
(Odissea Vili, 557 e seg.).
')
il
E
i
1"
e
ora
ali"
lo
riconosca
in
un campo
invenzione
greche:
rivolto ad Ulisse, che le navi feacie
e
del-
').
Colla nave su cui Rinaldo e salito, entriamo
città
accorge
quale dovendo scon-
il
invece
s'
omerico contro
Ettore
disegni
dell"
uomo,
veloci
come
pur nei poemi e
<
questi
dice,
non hanno bisogno
mare pescoso
Vedi anche: Istoria di Tristano
di
ed Alcinoo
XIII.
ne*
e
di
le
strali.
romanzi
si
parla
-
;
l
navi clic vanno
di
opera
nocchierOj
incanto:
d'
una. ad esempio, n' è menzionata nell" IIuoii de Bordeaux
Ugone
un" altra nell'
Alvernia
d'
poi
;
anche
e detto di
un vascello incantato, fattura
illuminato
la
notte
E
dell' albero.
Panizzi cita
il
legge che Artù, vista
sopra
e
vande
d'
cui
in
sul vascello
ricordato,
vi-
ogni sorta.
eccoci
ai
nuovo ad Urlando che solo cammina
in
tutto
Ed ora
persona vivente: sul
il
dolore e saputo che
renderlo
un cavaliere
donna
è caso
che quello
vecchio
al
fanciullo e
il
d'
domanda
lo
in
cerca
comunissimo
al
d'
nei
d'
un vecchio Palsuo
parte per
si
—
(56-02).
avventure o
da
figlio
il
un ponte,
padre
in
con
della cagione del
stato rapito
è
che sta a guardia
fiero gigante,
errare
giorno non s'è abbattuto
far della sera incontra
miero che piange e grida;
liberare
si
sale
vi
cerca d'Angelica:
un
è
allo
dall'
mare una nave,
alla riva del
come Rinaldo
trova,
vi
splende
Morte d'Arthur
la
che
.Merlino,
di
che
carbone,
un
da
e
Tristan
nel
Questo
una
in traccia d"
romanzi; e non è infrequente
un tratto costretto ad arrestarsi perchè ha
sia d'
udito grida e lamenti,
quali,
ai
manco
a
dirlo,
valoroso
il
non può mai essere sordo. Nel Girone Bramor. cavalcando
solo per una foresta, ode di lontano lamentevoli voci:
dama che piange perchè
vicina e trova una
la
figlia
ciulla
ed egli
;
esempi
altri
;
dispone a strappare
si
per renderla
alla
ma mi
madre
limito a questo del
sarebbe
e
s'
abbiamo un
Palmiero
e
il
donna
cavaliere del
termine
duti.
e la
—
al
Il
dolore
si
Girone
di
lamentano
in
simil
nell'
:
la
al
uno
ragione per cui
è la stessa; ed
modo vengono
quei miseri, rendendo loro
consiglio del vecchio al
citare
cavaliere che va errando
arresta per grida, poi accorre; di più,
il
fan-
la
il
Girone, perchè,
confronto, offre ben stretta somiglianza col nostro
e nell" altro caso, infatti,
av-
s'
è stata rapita
malvagio
al
Facile
(VI).
le
paladino
di
i
Orlando
a
figli
porre
per-
non esporsi
al
grave rischio,
ed anche
ammonizioni
le
pauroso, costituiscono uno dei
manzi
e dei
da superare,
sulle difficoltà
sorridere dell' altro alle parole
il
soliti
poemi. La rocca posta
comuni
luoghi
sullo
alto
in
quel prudente
di
dei
ro-
scoglio
e
custodita dal gigante, nella descrizione fattane dal Palmiere,
ricorda
rocca del Dianfer
la
Orlando, liberato
in
compenso un
libretto
Tristano.
nell' Istoria di
rende
fanciullo, lo
il
padre,- e ne ha
al
perchè ogni dubbioso ragionare su quelle carte
e spiana
»
(63-67).
—
manzi e nei poemi
a'
Due
incanto
o
conoscere
acquistare
il
modo
1'
si
Chauve,
le
un
tratta di
Orlando è clonato un
libro
quale presenta
la
renderà
lo
;
uno
«
meraviglioso
libro
paladino col suo libro
dove
quando
maligna
la
stata rivolta,
si
trovi
fiera
richiede
viene
gli
ha risposto
lo
tandosi
di
alla
1'
libretto
de Trance
XXVI;
e Gautier: op.
Hisi:
-)
Raina: Le fonti ecc. cap. IX.
Storia della guerra di Troia ili M.
)
C
è
una
liti,
I
1*
:
eroe deve
illl.
i)
—
disposto
interrogante;
t.
a
le
e
:
è
se
scoglio.
Alla
ma.
trat-
magico,
cit.
').
condizione
domanda che
Orlando, penserà a tutto Durindana.
')
-1
domandato,
parte
il
-)
strano mostro
lo
rovinare dallo
fa
risposta dovrebbe provvedere
cui
».
furiosi tori.
Angelica.
per sua
non sa rispondere
questi
i
ad
pure dato a Giasone da
reca a vedere
si
che sa indovinare quanto
chiedergli
assalire
di
Qui
').
negromanzia
di
scritto di leggibile litteratura
leggere tre volte prima
Il
a
dono ad
in
invulnerabile
invece nella Spagna (XX)
e nella Storia detta guerra di Troia è
Medea
oppure imparare
invulnerabilità,
un cavaliere un anello che
però non
offrono
potranno vincere ogni
poi
uscire dai pericoli. Vedasi, ad esempio,
di
Doraine nel Charles
eremiti e di fate che
di
quali essi
i
dichiara
si
parole per questo libretto. Nei ro-
legge
si
cavalieri cloni per
soprana.
eh' è di virtù mirabile e
«
Infatti
II,
p.
Il,
quando
pag. -fi"
.nido Giudice dalle Colonne.
Orlando, passato
ponte
il
e scura, ha toccata
una tomba tenebrosa
e attraversata
cima additatagli
la
entro un sasso rotto per traverso,
membra
eli
donzella, petto di leone e le
lo
interroga per sapere dov* è Angelica
non sapendo
breve
lotta
l'are
meglio, trae
di
uccide
il
mostro
la
vede,
dal Palmiero.
mostro che ha
il
di
e,
faccia
animali;
diversi
avutane risposta,
spada, colla quale dopo
(Ò8-75). In
questo luogo
poeta,
il
elemento classico
come in tanti altri, ha trasportato
mondo romanzesco, trasformandolo, adattandolo con
nel
1'
che
mirabilissima:
arte
mostro interrogato da Orlando e una
il
copia della famosa sfinge tebana. La quale, sul monte Ficeo,
sbranava
i
passeggieri che non avessero saputo interpretare
enigmi loro proposti. (Esiodo: Theog: 32Ó:
gli
IL 5o5 e seg. Igino: Fab.
nigma
è
poi, della
precisamente
del
i5i
che
quello
(76-77); e per questo
si
proporre'
ai
dalle
le
(I,
Metani:
Sta/i":
ed
nel
oltre
di
Theb;
altri).
U
già da Edipo
magico
che
e-
paladino,
il
Edipo
I'
e
libretto
di
~'<,
Ovidio (VII,
66-07). Del resto nel Tristan
un gigante
di
:
poiché
come notò
improntati alle leggende non
di
5
che
ha
costume
per
di
passanti un enigma, alle condizioni stesse della
sfinge tebana
Ercole e
111.
sciolto
può vedere
e seg.) e la Tebaide di Stazio
legge
venne
spiegazione
la
Sofocle, anche, per accenni,
si
Apollod.
soluzione del quale è richiesto
quale Orlando avrà
(10 e seg.i
:
Teseo
Metamorfosi
e
di
d' altri
già
P.
Paris
Edipo,
solo
di
eroi,
come pure
Ovidio e
d'
Apuleio,
luogo nei romanzi della Tavola Rotonda.
c^r
ma
molti
fatti
anche
fatti
trovano
di
derivati
spesso
CAPITOLO
Orlando nella
-
11
paladino
Gradasso e
—
Coclite
i
—
—
rete
al
bivio
suoi
all'
li
assaKo
ostacoli e
— Le
gigante monocolo
Il
La coppa
Le millanterie e
V.
di
la
di
Dragontina
--
Parigi
generosità
di
Un
non
Oliando
vinti
gMal paladino, giunto ad un ponte, trova
tiene
Orazio
Astolfo.
sono per anco del tutto superati e
pedito da un gigante armato, che
Circella --
novello
pericoli incontrati da
i
sue vittime
—
infatti
:
passo
il
mano un
in
il
im-
fusto
con catene, ed ha distesa per terra una rete (79-82). Venuto
a
battaglia
col
gigante
ma
morte;
a
risce
—
(V, 83 - VI, 1-14).
rete
e
già
cui
in
«
|,
di
dato
per
una
ferro
M.
poeta
dal
la
in
sua arma
cima
arma che venne data ad un
eli
«
grande mazza
con
in lspagna,
trei
XXIII).
dovrà poi stringere
il
sforzi,
avviluppato
lo
nella
gigante
al
di difesa
delle
con catene pure
ferro
una pallotta
Ferragli:
dopo grandi
resta
cadere Orlando. La prima
fa
catene
C.
è
poemi
un grosso fusto
ciascuna
l'
nei
egli
fe-
rete
Merita qui un pò* d'attenzione questo
Zambardo (nome che
trovasi
conte,
il
poi
altro
di
ballotte
L
la
cavaliere
>>.
ferro
di
....
piombo
rete tesa
cos'i
che
di
da
(Viaggio
dal gigante
egli
del-
Orlando,
ligata
»
la
che
aventi
imitazione
assalitore
che
e
per
quali,
ferro,
di
una
è
e
nonché
e
trei
dì
che
levarsi
non potrà neppure dare
Vulcano
Vili.
fa
crollo,
ci
Ad Omero
così
tornare per vedere
corso
alle
grida
d'
gigante, che
come
e portava un gran bastone; e
contro
loro,
di
prese,
li
legò e
li
li
non potendo
imitato da
—
Ora
Omero: perche
tutto
al
»
una spelonca,
trasse in
questo
le
carni
crude
evidentemente
è
monocolo
nel gigante
fronte
tratto quello, corso
dove, sbranato uno di quei miseri, ne divorò
e ancora palpitanti.
suoi
monte un
un
mezzo
un
:
ac-
con alcuni
da
in
d"
di
ri-
segue
quale,
Il
rete,
egli
luoghi, vide scendere
un occhio solo aveva
«
frate.
al
Orlando avvinto nella
compagni per quei
esame
1'
che
racconto
bocca
in
come, camminando
liberarlo, gli narra
alla rete in cui
amante (Odissea:
1"
ha condotto
ci
derivazione del
la
poeta pone
il
e
Omero dovremo ancora
questo luogo del poema: e ad
racconto che
pensare
fa
Venere infedele
cadere
e seg.).
2-J2
-
38
è facile
ri-
conoscere Polifemo. e nei disgraziati compagni del nostro
frate, gli
che con Ulisse erano capitati nelle mani del
infelici
Ciclope. (Odissea: IX: ed anche Eneide:
Certamente anche qui
la
fonte sua
che parlando
di
provano anche
non per questo è men
fonti
altri
non
dica
si
il
nuovo Ulisse
d' ulivo
cosa
infuocato
suo racconto;
al
facile a scoprirsi;
men che
Infatti
esatta,
e
il
Orlando
nell"
occhio
(27-34),
ci
ri-
quale riesce a sfuggire a Polifemo,
il
ingegnosamente, dopo che
tronco
Metamorfosi: XIV).
gigante, divoratore di carne
umana colpendolo con un dardo
di
e
particolari del racconto.
che, sciolto dalla rete, uccide
corda
III
come sempre, ha rimaneg-
materia per addattarla
giata, trasformata la
ma
poeta,
il
:
di
gli
ha
più:
i
conficcato
nell*
occhio
il
miseri che sono caduti in
potere del gigante e tradotti nella spelonca, vengono impediti
enorme masso che chiude l'apertura di quella:
sappiamo, non permetteva ad Ulisse e ai
suoi compagni di fuggire dall' antro di Polifemo (Omero e
di
uscire
dall'
e simile ostacolo,
Virgilio
1.
e).
Da ultimo
faccio
notare
che
1"
avventura
di
-
-
3g
Ulisse e de' suoi nella terra de* Ciclopi dovè
come prova
popolare,
anche nei
libri
Guerrino
Meschino,
il
Panizzi che per
gigante e
si
può vedere
chio, se
ciò
memoria
modo con
ne
:
i.
cui
fu
come ad esempio
E chiuderò ricordando
nel
Orlando è
dal
libera (8-9 del
si
prima
sta in gran' pensieri
—
(3g).
di
De
Officiis
dubbioso
11
citato),
scegliere qual via
dove
sulla via
(I,
orme
Ma
32).
volta per
incrociano
s'
si
farglisi
contro una donzella,
la
quale, messaggiera, andava in
d'aiuti per Artù che
si
trovava
somiglianza dei luoghi,
crocicchio,
al
incontro un messaggiero
è fatto
il
come
quale
per Angelica, che corre pure gran
aiuti
nella rocca d' Albracca
E
il
I
1
soccorso;
ma
donzella che
cerca
è grandissima
va
in
pericolo,
inteso
via cavalca,
cerca
di
assediata
dal^messo che
desideroso
la
di correrle in
giunto ad una torre trova sopra un ponte una
lo
invita a
bere
in
una certa coppa
di cristallo:
ed egli beve ed ha giù dimenticato Angelica (43-46).
sto liquore che ha
la
virtù di far dimenticare
è
—
Codice So della Palatina
di
Parma,
(sec.
XV),
f.°
Que-
diverso
quello delle due fontane, di cui abbiamo parlato in uno
')
:
già a Tristano.
12).
nostro conte quando ha
sua donna è assediata,
e
in-
<L1\
pericolo
dell' Istoria e dell' lini.,
poiché anche ad Orlando
s'
gran
in
legge
un piano,
strade,
le
da scegliere, vede
di
1,21
(II,
lasciamo
come
quale,
camminando una
Tristano,
giunto ad un certo punto,
egli
VI canto
al bivio, la quale, sulle
Ercole e veniamo invece a Tristano.
stando
via
tramandata da Senofonte nei Memorabili
e seg.) e poi da Cicerone nel
nell' Istoria di
col
portato
Qui, evidentemente, viene subito alla
Ercole
la storiella di
ci
accolto
fu
noti,
XL)
(lì,
molto
essere
racconto
il
il
De Vita C. M. ecc. (XVIII) e la Spagna (V).
seguiamo Orlando che, giunto ad un crocic-
debba prendere
Prodico,
il
e
diffusi
maniera con cui
la
Dopo
più
che
fatto
il
da
dei
-
-
4o
piuttosto
ricorda
capitoli
precedenti
Lete
cui dissero gli antichi che ha
di
ticare
il
;
passato. (.Lv/. VI,
108 e altrove); e che
al
ci
71
i5; Inf.
;
ma
coppa
racconta
clic
dimen-
Purg. XVI,
:
il
Boiardo
liquore bevuto da Orlando
il
una
l'onte,
').
L' avventura poi d' Orlando, nel
Artù giunto
suo
insieme,
Neil" Istoria di
mi
Tris/ano
fonte avventurosa,
alla
una donzella ad entrare
tato da
i3i
donna, non nasce da
offertagli dalla
scorre in una riviera
una deriva/ione dai romanzi,
si
XIV,
fiume
del
far
fiume Lete pensasse qui
ce lo prova anche questo, che
nella
acqua
1"
virtù di
la
pare
infatti
fu
invi-
un palagio; e poi essen-
in
dogli stato offerto dalla vaga ammaliatrice un anello, subito
che
egli
1'
ha posto
in
dito, si
(LX).
A
confermarmi poi
è dimenticato di
come Orlando, per
ed è preso invece d' amore,
nell"
opinione
Ginevra sua
la
maliarda
che ho intorno
alla
derivazione del racconto del Boiardo da questo del romanzo
viene un altro fatto
citato,
(di
zione più avanti): voglio dire
a liberare Artù ed Orlando
Di più
il
la
:-
men-
cui avrò occasione di far
1'
identità del
vinti
dallo
mezzo che serve
stesso
incantesimo.
descrizione del meraviglioso palazzo in cui
entra
paladino accompagnato dalla donzella, ha una certa somi-
glianza colla descrizione del palazzo
Questo ultimo
trare Tristano (L1X).
non ha gran valore
:
che
questa nostra del palazzo
riate e
')
nei romanzi
di
cui è invitato ad
descrizioni
liquore
en-
simili
Dragontina, dalle loggie
meravigliosamente adorne,
L" effetto prodotto dal
in
particolare, badisi bene,
a
isto-
ne occorrono spesso nei
di
Eiragonlina
ricorda
quello
acqua del Selemnos, che, secondo scrive Pausania, ha tale potenza che chiunque vi si bagni dimentica gli amori (Descr. Graeciae
VII, 23). Come si vede la differenza sta sola nel modo di usare delle
acque. E la coppa del nostro altro non è se non la tazza dell' oblio
che, in certe rappresentanzioni antiche, è posta nelle mani del vecchio,
che simboleggia
Inferno.
dell'
1'
-
-
41
romanzi. Ricordo qui unicamente
loggie sono istoriate (Teseide,
giova indicare
Però
è la fonte da cui
si
Palazzo
il
VII).
questa
classica: poiché e
volta
non
narrano
dire
d' altri
'),
Odissea
dell"
delle Metamorfosi
fonti
ai
della materia
quali
dai
classici,
suo errare
poemi
racconti dei romanzi e dei
ritorno
X
nel
XIV
storia
Boiardo, buon conoscitore dei grandi capilavori
il
delle letterature classiche, in quel
i
nel
cui
noi
quale fonte è pur
la
Omero
la
le
a
storia di questa vecchia figlia del sole. Cosi noi ve-
la
diamo che
e
che
poeta ha tratta
il
dipinta sulle pareti del palazzo (5o-53);
e Ovidio, per
Venere,
di
quello
non poca parte
deriva
dopo averla rinnovata
sua,
fra le descrizioni
cavallereschi, fa spesso
ricca
latta
e
di
leggiadre invenzioni.
questa,
In
Orlando nel palazzo
lasciato
donde verrà poi
di
Dragontina.
a trarlo Astolfo, facciami) ritorno a Grada---"
che. aspettato k..ano Rinaldo, credendosi ingannato da
acceso
mides era mancato
restarsi più a
E
cia [54-59).
pronti per
manda
al
lungo
in
duello)");
e poi, parendogli inutile
Ispagna
prepara a passare
si
—
una
Inutile qui
derivazioni o anche solo di stabilire
il
delle
e
:
sono
le
romanzi;
ad esempio,
suoi,
i
quali
co-
cercare di scoprire
confronti
:
pure per
e
nell'
solite descrizioni
Acquisto
che
dei quali esse
in taluni
ponente,
di
si
hanno
Boiardo sa spiegare anche
qui
la
rivere; e con quell'arte che lo
anche: Apollod
')
Cfr.
•)
Ut. dì Tris/.
I.
e.
:
I.
23; Hyg:
sua
dove
si
mirabile
pone molto
fab.
tulli
in
abbondano, come,
hanno ben
quattordici casi di città assediate. Giova però notare
d
il
che è dato dai Saracini a Parigi poco o nulla mi e
dato notare
poemi
è
Fran-
in
già è giunto sotto a Parigi, ed ha divisi
assalto, in cinque schiere,
1'
egli stesso (5g-65).
l'assalto
i
lui. s'
sdegno (come già Tristano quando vide' che Pala-
di
199.
che
abilità
al
di
il
nel
sopra
_
quei suoi predecessori, cui
eli
sa rendere varia, viva
cuni particolari
C.'M.
combattono
dato
fu
lui:
Gradasso che,
e
un
in
modo
ferito
nel
quelli
che
battaglia,
in
fa
poemi
combattere per una
che pure impediti
vengono ben presto
rita toccata,
di
pensare
Danese che
Il
scia e uscito dalla città per andare, solo, contro
un gran numero
visto che
che
tagli
si
ponte
il
rompente schiera
1'
alle
sue spalle,
Orazio Coclite della tradizione
Iliadi' (Nili)
fra
in
greci ed
i
narrate
famosa
le
i
si fa
gli
e.
cui
ha pure
si
troiani
imprese
d'
-lancia dorata
').
—
nemici, e
addosso, ordina
solo, tiene fronte
romana
').
all' ir-
mente
alla
Infine
combattere O7),
al
ci
notte
la
ritorna
notte a far cessare
al-
la
zuffa
Neil' ultima parte del canto
sono
la
Astolfo che, vinto Gradasso
(vedi: Capitolo
II).
colla
alle
sua
coloro
libera tutti
che erano prigionieri e quindi anche Gano,
del
spalle
quale però vuol ridere alcun po': quindi, generosamente
tati
fe-
sul lardella
ai
de' Saracini. ci richiama certo
che viene a porre termine
l'
questi
di
eroi dei
agli
da un Dio o da un
guariti
mortale esperto nell'arte medica.
i
che
viene subito sanato da Radotto (27)
classici,
al-
fascio,
Ferragli
(XVIII) tratta in ugual
Rai.
ri
con
ricorda
i/i
di cantastorie,
Accennerò ad
come
Alfrera che porla via.
:
nome
il
rappresentazione.
la
cavalieri sotto al braccio. (VII,
Di' vita
-
42
ri
fiu-
ricchi doni offertigli dall'imperatore, parte solo in cerca di
i
Rinaldo e
di
con Marsilio
Urlando, nel tempo stesso
la
Francia.
buffone, millantatore
nei romanzi
poeta
')
:
)
')
di C.
ci
');
ma
—
e
in cui
Qui Astolfo è
generoso:
poemi
tale era già nei
nell'Innamorato
e
è di
lascia
mirabilmente:
più: in Astolfo
e
il
ha saputo dare una figura artisticamente compiuta.
Livio:
li,
10: Val: Mass. IH,
Vedasi anche
:
Theb
:
(X,
1
li.
e seg.).
Basta, a convincersi di questo, vedere
M.
Gradasso
ritratto
in Ispagna, in quei
Astolfo d' Inghilterra.
non pochi
anche solo
capitoli in
cui
il
si
Viaggio
parla
di
CAPITOLO
—
Palazzo Gioioso
Il
Donna —
della
—
vittime
Castello
II
Gli orrori della rocca
—
Crudele
—
infame
tempo
in
che tanto strepito
Montalbano.
Francia,
il
nave,
vela per
fa
sir
eli
1"
all'
armi
d"
descrizione del delizioso soggiorno
certo difetto
i
Ovidio che nel
(
i
-
1
per
leio,
si
cii
il
II.
° delle
delizie
suo palazzo
seide (VII.) del
il
quale nel
di
i
Amore
')
che scende
(Vili,
Boccaccio e nel
però
al
Bologna, Romagnoli.
Carme
Venere:
{Mei,
palazzi di
V
la
X.
e
d' altri,
reggia
fa la
ad
del
pittura
pure ad Apu-
descritti nella Te.'•
idee,
Per
i-io).
quantunque non
i;
Venere
/'.;
composizione del nostro entrano
altri:
di
è l'atto in
poeta non facevano
al
Metamorfosi descrive
che è stanza
debbano dimenticare
derivate da
Le
Palazzo Gioioso,
modelli: accenno qui, per non dire
ed a Claudiano
8),
del luogo
s'
fino a
isola del
dove abita regina un' incantatrice amorosa
sole
—
salito sulla misteriosa
oceano,
alto
a terra, approdato col legno suo
la
La vendetta
mostro
Il
liberatore.
Il
el
b
Sp»S T
;g*^4y
VI.
poeta resta sempre
il
1
).
Nella
linee,
tinte
Alberti
imagini,
merito grande
di
aver saputo fondere
i
41
vari
—
elementi e cavarne una descri-
zione che, pur non avendo caratteri
rispecchi o
modelli
sito
di
una o
1'
quella
Alcina
di
isola,
novità,
di
che
altra di quelle
questa sua
in
')•
1'
come
dice
nel Furioso,
il
non può
offrirono
gli
Boiardo
hanno pensato come a stanza eternamente
meraviglie
naturali e alle
delizie
favoleggiarono
dell" Isola
1
Atlantide
ha
voluto
gli
uomini
regioni, dimora, d' ordinario, di alcuni
IVA/ Meritili
ricca di. tutti
o
1"
i
di
incanto.
Infatti
insula pornofilm
«
cloni della
è la stanza ordinaria
di
come
luoghi di im-
Fortunata nella
l'isola
quae Fortunata vocatur
natura e bella
di
come
natura, con
').
E,
è
ivi
fontane
fiori,
(LXXIX
era intenta a giuochi, a suoni, a danze
come
opera
l*
isola di Rinaldo,
di
Del resto
il
anche
un" ammaliatrice
palagio della
la
deliziosa valle di
che vuole sedurre
Dama
Lago
del
stesso fine pel quale è fatto quello
di
è
i
dama
e seg.).
Danaim
cavalieri.
costruito
Dragontina
Nel
quello del
ed alberi' ombrosi, nel quale Danaim viene accolto dalla
che
»,
primavera eterna,
.Morgana e delle sue sorelle
tutte le bellezze della
di
seconda
una
romanzi del ciclo
i
Girone abbiamo un luogo incantato, adorno
Boiardo
Ogij
meravigliose
simili
eroi in
rappresentano questi luoghi
ci
prigionamento
di
mezzo
antichi
Gli
dell" Isola
'),
esistenza: più ricchi di simili imaginazioni
bretone
beata, in
dell' arte.
poemi cavallereschi non mancano
Nei
suoi
Rajna a propo-
il
descrivere una di quelle regioni imaginaric a cui
alle
dirsi
i
alla
{Istoria di
lieti soggiorni, sorrisi da tutte le
bellezze della
troviamo anche nelle leggende medioevali: potrei
.fare non poche citazioni; ma l'ermo nel proposito di non dilungarmi
troppo, ed accennare unicamente, rimando al bel noto libro del
Graf: Miti e leggende del medio evo. Torino, Loescher.
:
Platone: Tinta eus (io): Critias f 1 1 4— 1 1 5J ediz. Didot.
')
Descrizioni di
natura e
dell' arte,
)
3
)
Odissea, V.
Villemarqué Mirdkinn ecc., Paris, lidier
Uno cod 39 della Palatina di Parma sec. XYIj.
')
1
:
:
;
;
e
la
Vita di iter-
—
CV-CVI);
Tris/tino:
e
accoglie Merlino e
anche
l'
cui
E
').
castello nel quale
il
un
a giacere in
Avalon dove Morgana porta
isola
prediletti
pure
cos'i
pone
lo
—
43
.....
mentre
servono
vivande delicate
gioie di mirabil pregio
buon
di
Viri
seduto sopra un
lui.
tre
soave odore
t;usto e di
seggio
«
dame con molto onore
simile a quella che nel Girone e in
*,
grosse perle adorno,
di
pur
»,
coglienza fatta già ad Ulisse nella dimora
ricordando
di
romanzi è
altri
nome che
il
Dragontina,
Boiardo dà
al
la
compagni
2
).
Che
il
nome non
anche questo, che. nel Merlin,
mago, per
è ricordata spesso
la
Gioiosa
3
).
isola
si ritirò
lo
prova
sorgere
delizioso
col
per
cui e
in
una novità
giardino fatto
arte d' incanto, insieme
chiamato Giardino della Gioia
Lanceìol.
il
sia
al
E
all'
Morte d'Arthur,
chiamata Isola Gioiosa quella nella quale Laneilotto
co' suoi
ac-
fatta
palazzo e quindi anche
Panizzi ricorda
il
1'
molto
Circe, è
cavaliere che è venuto alla dimora della incantatrice.
il
lei
Rinaldo,
fatta a
sono presentate
Coppe con
di
ed
;
da
cavalieri
i
che vien
bella accoglienza
la
Viviana
letto di fiori
dal
castello,
è
Del resto anche nel Tris/un
Guardia
'),
e
così
pure nel
\.
Tutta questa gioia però non piace troppo a Rinaldo, ne
a trattenerlo
valgono
che Angelica è
la
gli
allettamenti del sito: che anzi, udito
regina del
luogo,
egli
via
se
ne
fugge.
5
Alla marina sale sul suo naviglio, poi s allontana tanto
')
-)
Soii.
e
')
')
I
Villemarqué op. cit. \
13.
Per la descrizione del nostro si potrebbe vedere
Cane, ili M. M. Boiardo: Canz. IV e son.
IX.
Villemarqué op. cit.
Vedasi, ad es., (LOseth) pag. .i||.
:
che
.
anche
:
<
:
IH,
XXVII; Laneilotto,
(italiano)
1.1:
Cantaridi Laneilotto,
III,
IV.
-46giunge ad una terra coperta
vecchio che piange
1
11-14:
dato
—
16-17).
comune
far
di
(vedi
:
vono
Cap. IV)
difficile
:
un
d'
gente
uccisi,
perchè se
la
si
appiccata
confronta,
e
«
e
Infelix
Orlando
rete
la
ser-
Non
(19-24).
I"
membra ancora
tepenti
(25):
»
Valerio
di
il
entrata teste
descrizione della caverna del re della Bebricia
«
è
la
l'adornamento suo
ostenta su
Argonautica
nel!"
gigante
ricorda
cavaliere
il
ripeta
orribile.
al
ci
avviluppò
congegno
il
donde
è poi indicare
si
e
incatenare
Crudele Castello, che.
(22),
gigante
altro
anche perchè
stesso fine:
allo
quale
col
cadere Rinaldo nella caverna
rete di l'erro entro cui
una donzella
è già visto, e un luogo
s'
congegno
Il
un
disceso, incontra
stata rapita
è
gli
Questo incontro,
romanzi.
dei
selve;
eli
perché
Fiacco,
:
domus
bine tmnea rotatis
Brachia rapta
Ossaque
viris,
strictoque
taetra situ, et
immortua
(IV
e la pittura dell'antro di
ig3 e seg.)
che
il
'),
crudele castello, a cui
è
copia dei luoghi sopra descritti
ai
I.
inule sans fretti è
palizzata cui
')
teste
descritto
Luoghi
romanzieri
Galaad incontra un cavaliere che
sono attaccate molte
gli
mozzate
un
Virgilio (Aen: Vili,
555 e seg.).
si
vedrà chiaro
venuto Rinaldo, è
).
:
orribili
infatti
addita
nel
;
teste
non
Tristan
una torre
circondato
le
parte
in
quali
i
dai busti (23o)
castello
sormontano, tutto intorno,
cui
e ne
La
da
una
recise
dei
Rajna, Panizzi.
Questa rocca che, vermiglia, da lontano sembrava
può far pensare alle torri della mura della città di Dite
-)
/;;/.
»
180 e seg.);
:
Caco dataci da
e da Ovidio (Fast:
sono né pure sconosciuti
caestu,
capitum moestissimus ordo
Vili,
70-75;.
di fuoco,
(
Dante
:
1
—
-
47
cavalieri
che non avevano vinta
Lancelot,
adornano
bilmente,
che non
nò
classici,
deriva
XX;
(III,
—
').
Questa
facevano difetto
Da
romanzeschi.
i
ancora: nel
e
;
cimitero,
né
poeta
al
invece
fonte
per
quale, feroce
la
marito, che amava
gli
vedere quello che Ovidio
dice
.Medea
di
lui,
che Giasone amava Glauca, scannò, per vendicarsi,
cui egli
1'
aveva resa madre
però a cui ha attinto
il
(Melarti: VII, 394 e seg.).
Boiardo non è questa
della vecchia ci richiama a quel
cui
come Progne
narra
si
imbandendogli (orrido pasto!)
rito,
l'aveva invitato,
solo
fronto
figlio
il
riscontrasi
cui
si
1'
questa
il
modo con
il
racconto
di
in
amante
cuore
cui
dell"
raffrontare
caccio: e mi
Ma una
la
di
lui.
donna
Questo
')
:
)
figli
indicato
il
con-
delT opera
derivata
con questa
;
uccise,
sua, e poi diede a
di
in
a cui,
il
Decameron (IV a ga
['
di
fonte
vendetta
seg.'*:
nostro abbia
fatto e
Guglielmo uccise
innamoramento
altro
in
per
mangiare
che riguarda
compagno, come pure
Guastagno. mi permettono
narrazione boiardesca colla novella del Boc-
danno ragione a credere che
nefanda bestialità
i.i
il
quella novella del
della
i
La
banchetto,
somiglianza
certa
sente per questo luogo anche
I
la
:
Guglielmo da Rossiglione che
di
a
il
sua.
anche
narra
vendicarsi,
'
dal
può
Teseo, suo ma-
587 e
luogo
delle stanze 40 e seg. col
narrazione
di
un
in
(VI,
Iti.
ovidiana mostra chiaramente donde
la
si
luogo delle Metamorfosi
vendicasse
si
classica
vendetta
quale saputo
la
:
la
ricevuto
avuti da
figli
i
alla
appar
elementi
tutta
oltraggio
1*
un" altra, uccide
orri-
vinti
quindi
volta
racconto della vecchia (25-44): che per
il
donna
della
')
teste dei cavalieri della casa d' Artù,
le
Dolorosa Guardia
chiaro
prova
la
mura che cingono un
le
di
il
Marchino '40-471
Hisl: LUI: de fraine: XIX, 726.
Lancilotto (italiano) (XLI).
il
poeta avesse pre-
racconto del Certaldese.
—
ricorda non tanto
- 48un luogo del Pecorone
Erodoto (II, Ni, (che
S'aggiunga:
tradotte).
,
uno
è
2).
i
dei tanti
la
colpa
mostro infesto
il
di
ai
Val. FI:
alcune redazioni
reame
':
Dopo questo
si
il
quale ne
nel Tristan,
la
poi
è
terra
dal
gli
«...
e lo
infelici
dati
in
sarà
la
bestia
1'
)
Hyginus
Hyginus
)
Loseth
'1
5
3
v.
:
;
Vano
:
:
infatti
)
Metam:
Vili,
basta
su
una
favola del
nella
mostro sono molti:
al
abbia divorato
di
a
Fab. 171-17 }.
Fab. 64.
pag. 24. Si può
i3i5 e seg.
4
divino
come
preda
il
da Tristano.
leggende classiche
le
vincere
anzi coi mezzi di
certamente
dato
lotta (60-64).
almeno secondo
gettiamo dentro a quella stanza
E prima che Rinaldo possa
gli
-
Nettuno, e
ciascun giorno qualcun è pigliato,
Perchè
fare grandi sforzi
di
liberato
flagello
sola vittima: nel caso nostro invece,
'),
e l'orca
e
Laomed"
di
figlia
secondo
noti che.
ricordate, a liberare
Minotauro
mandato
abbiamo un mostro marino che desola
Ilanguin.
di
la
E pure
462 e seg*.
Il
cinghiale
il
».
Eneo {Metam: 272 e seg.) ');
misera Andromeda (ih: IV 670
Troiani, suscitato dall'ira
dis-
La mi-
orribili colpe.
di
la
di
donna morta
antichi scrittori
gli
per vendicare
doveva essere vittima
di cui
che
flagelli
sepolcro
dal
colla
infestae famulus vindexque Dianae
«
da cui libero Perseo
e
Marchino
di
di
aveva
sa.
si
non pochi esempi: ricorderò
tologia ce ne offre
a vendicare
ome
mostro che esce
il
suscitati dagli Dei
Caledonio.
quanto uno delle Stori*
i.°),
Boiardo
frutto dell* incesto
Stella,
sero
(VII,"
il
102 e seg.
riesce
vedere
la
cui
riuscire
lui
».
(Vili, 52).
bestia
egli
vincitore
il
anche
gli
è
d'uopo
dispone non
nell'
impari
combattere colla
il
Bovo
d'
Antona
—
come vano
spada,
Treccie contro
era riuscito ad Ercole Io scagliare
un demonio,
portata da
infatti
Malagigi, vola a liberare
là
dove
cavaliere
ii
presso a morire,
era,
vano: ch'egli odia
nulla curando
disprezzo
il
sue
ma
20)
campato
giunta
e
suoi
i
salvarlo.
dell' arte
'),
aiuti.
contento
più
è
morire che per suo mezzo vedersi
donna
le
e seg.);
virtù
in
(IX,
offre
gli
donna, ed
la
5.22
II,
donna innamorata viene a
la
lui
di
egli
—
l'immane mostro (Argon:
fortunatamente per
Angelica
49
Ma
(11-18;.
amato, decisa
dell'
In-
dover
di
di
la
sal-
varlo ad ogni costo, getta un laccio alla fiera per legarla,
un pane
—
(21-25).
cera
di
;
Orlando potrà strangolare
cos'i
Angelica che dà a Rinaldo
bestia e liberare la terra dal flagello
donna, per
1'
aiuto della quale
notauro, Arianna.
in
soccorso
di
E
già che
un eroe
si
una
in
Teseo
alla fiera, affinchè
può confrontarsi
(Storia della
Guerra
tutto
in
di
Troia
impresa,
«
simile
(111,
n
di
mezzo
ii
Mi-
non voglio
cera buttato da
impegolati
Giasone,
a
la
altra
donne che vengono
pane
ne restino
col liquore dato
dovrà essere
ufficio
toglierà di
difficile
il
uccidere
di
pensare ad un'
parla di
dimenticare Medea, anche perchè
Angelica
mezzo
il
fa
e
mostro
il
a
»
i
liquore
quello
della
denti,
il
cui
cera
:
1
).
r^Xy-2
') Angelica che giunge
volando, se non a combattere contro il
mostro, almeno ad aiutare chi doveva lottare con questo, mi conferma nell* opinione che il poeta per questo luogo avesse a la mente
il
mito
(Metani
:
)
Andromeda,
di
Perseo,
Si
sappiamo,
1.
cui
giunse
ho accennato prima
a
volo
a
liberare
e
1'
secondo
infelice
e.)
può vedere anche: Gesta Romanorum
63.
il
quale
dall' orca.
CAPITOLO
—
Astolfo e le sue avventure
salto
Il
—
di
Baiardo
La rassegna
—
bracca
—
pfH? pante
La favola
di
—
La dolce bevanda
I
Agricane
ora che, amante
Agricane che
;
.
ne pure
piccoli
la
d'
Angelica,
al
Saracino, perchè
si
rebbe almeno avere
le
armi ed
il
di
Visto però
cavallo: per questo,
insegne, tien dietro ad Astolfo nella speranza
trato
).
cavaliere, Sacripante
il
lancia dorata e Baiardo (47-48). Astolfo
in
ne vor-
mutate
di toglierli
questa
la
ha incon-
Brandimarte che conduceva con sé una donzella, e de-
sideroso
di toglier
questa
al cavaliere.
vince e pure
generosamente
donna.
Ora, osserviamo,
di
grandemente
prepara a difenderla con-
vuole a forza sua sposa (38-41
che non può ritenere con sé
le
Al-
nuovo ad Astolfo che presentandosi a Sacriquali certo non debai soliti vanti.
ritorna
questi lo lascia andare, nonostante abbisogni
tro
in
fuga.
in
bono sembrare
aiuti
—
Dragontina.
sette ad Albracca
—
Sacripante ed Agricane
Agricane
rjwj-vivccoci di
f.
—
VII.
(5i-5/).
lascia
le
a
1"
invita
alla giostra:
Brandimarte
la
sua
stravaganti pretese di soldo
Astolfo non sono una cosa nuova nei poemi e nei romanzi
avventura incontrastata
e
1'
il
modo
di facili raffronti.
dell'
Inglese
è tale
che
ci
offre
Nel Gircìir
narra del
(Vili; si
cavaliere senza paura
«
scontrato Girone con una donzella, desideroso
per
sé,
lui:
poi, vinto,
alla
dama.
invita
racconto
Abdalon
con
poi
altro a cedergliela o a venire a battaglia
1"
Ma
prega
altro a volergli
1'
più vicina somiglianza
presenta col nostro
vede cedere
si
il
romanzo (XXIV).
che conduce seco una donzella e scontratosi
infatti
Ettor è invitato a cedergli
vinto
con
perdonare e rinunziare
un* altra avventura dello stesso
di
che.
»
avere questa
d*
la
donna
la
donna o
combattere
a
:
e
già conquistata dall' altro,
si
può confrontare con Brandimarte, come Ettor con Astolfo.
d'
avere per sé
Ma
Sacripante
intanto
ed è vinto:
— Pel
marte è a piedi
luogo
sul
e Sacripante
in
Baiardo, perde
si
ha nel Viaggio di
Orlando combatte a piedi contro Ferraù che
avendo detto
suo
il
punto disposto a
a cavallo e
condizioni pari a quelle
un caso consimile
vallo; e
deciso
e,
duello notisi una particolarità: Brandi-
scendere per mettersi
sario;
arrivato
donzella, combatte con Astolfo
la
invece di guadagnare
cos'i
destriero (58-63).
è
cavallo e
il
avversario che
all'
dere, questi risponde:
».
M.
si
trova a ca-
in Isp:.
conveniva scen-
gli
Ciò non farò che
«
dismontare stando bene a cavallo
avver-
dell'
C.
mi
follia
parile' a
(XXIV).
Con Astolfo la donna e. Brandimarte si sono posti
cammino (altro fatto questo che trova perfetto riscontro
luogo del Girone, sopra citato):
al castello
tatrice (64 e seg.
traverso
mente
il
della
(ilo
ricondurci
Cos'i
).
racconto
al
all'
e già
sono
arrivati
presso
Orlando è tenuto prigioniero dalla
in cui
di
il
poeta,
incan-
saputo
senz' altro, ha
molte avventure riprendere qui
narrazione, per un
avventura
di
momento
Orlando. Noi
cos'i
in
nel
at-
abil-
lasci,
tornati a
quanto
era stato narrato precedentemente, è inutile ripetiamo quello
che altrove
s'
dimenticare e
meritano
di
è detto, e
per
per
Orlando
1"
acqua che ha
prigioniero.
la
virtù
di
far
Però alcune cose
essere notate: Dragontina che tiene
prigionieri
nel suo castello molti cavalieri (a liberare
(65-70 ricorda e
Ulisse ed
romanzi
liarde dei
(Ist.
fuoco che Dragontina suscita contro Astolfo
fa
pensare
litori
simi.
di
Per adesso
perchè questi
buon Astolfo non potrà
risponde facendoglisi incontro con gran
è costretto a
fuggire e
può passare
d'
cosi
un
buon per
lui
muro
del
salto
il
del conte! (74-78).
all' ira
bestia a simili prove
Roland
alla
potenza del
salto
(
3 1 t>t»-3 67
1
dimarte ha bevuto, né
A:
1-7).
E
qui
<•
il
«
Dolce bevanda e
quasi invidiasse egli stesso
e quietare le
è se
non un'
la
perchè
cavallo,
un
pezzo
Isp.
già
nei
è detto
che
:
pedino
cubiti: e
abbiamo un accenno
)
Ma mentre
destriero.
giardino dove intanto Bran-
ricorda
si
sfuggire
e
come
qui
sia
giunto
»
poeta esclama:
felice licore
Che puote alcun de
potevano per
al
l'altro
giardino
veloce
famoso
del
Astolfo fugge, Orlando torna
amico
che
salto meiaviglioso di
avvezza da
e
e'
dell'
che sopra a Baiardo
Quatte fih Aymon e nel Viaggio di C. M. in
cavallo saltò sopra ad un muro alto nove
il
nella Chartson de
liberare Orlando,
furia; cos'i
Questo
Baiardo non è una prima prova del
la
in
suoi assa-
i
compassionevoli parole
alle dolci
narra
si
difende contro
fatto sorgere per arte d' incante-
un fuoco
il
si
il
e Brandimarte,
quale, secondo
la
amour (XXV)
/'
per mezzo
—
l'rganda.
lata
alla
unicamente
LIX-LX). E
Tris/uno,
di
di se-
non poche ma-
le
menziono qui
quali
delle
;
quella dell* Isola del Vallone
Les princes de
prepara
si
aveva o
vaga incantatrice che tenne presso
la
suoi (vedi Cap. precedente), e
i
quali
i
che
ora Astolfo, fatto esperto dulia donzella
la
la
sua mente tiare!
sorte
di
quegli
>,
amanti,
virtù di quell'acqua scordarsi le loro
tempeste
dell'
che
donne
animo. Questa esclamazione non
eco, direi quasi, di altre
che
si
incontrano nel
Cannoniere del nostro, nel
espresso
desiderio
il
—
53
non
quale
essere più tormentato
non abbiamo ancora
favola noi
non
essa ripete
ma
nota favola
Cebete tebano
del giardino incantato,
tenendo
con gentil sembiante e
invita
la
Lusinga. E
la
nella
Tavola
sull'
entrata
che
infatti
mano la coppa dell' oblio,
umana
cavalieri, a
in
voce
in
a ber di quelP acqua, è ritratta
rafjìgura
Sofronimo
di
Dragontina
In
').
pure
che per una parte
:
Circe e per un' altra s'avvicina
di
a certi luoghi della spiegazione
di
ac-
della
e
:
ha
non
e
insieme
dell"
vista la derivazione
è tutta invenzione del poeta
la
poeta
il
donna sua
la
amore. Questi a cui abbiamo
dall'
cennato fino ad ora sono particolari,
quella
rado
di
poter dimenticare
di
donna
i
donna
la
Tavola
della
esperta
che,
che
inganno
dell'
cui la maliarda tende ai cavalieri, e pratica del luogo, guida
i
suoi
entrata nascosta del
all'
giardino,
copia
è
umanissime dee che. secondo Cebete. guidano
alla
conte che
tratto al
visto, Astolfo, grazie a Baiardo.
inseguiva
1'
oppugnatori
E
Angelica.
il
Albracca.
di
la
poeta qui coglie
1'
vero
come
catalogo,
è fatta
da
un
araldo
gare intieramente
be confrontare con
Forbante
')
alla
ad
Astolfo,
col resto
figlia
la
di
classici, e più
lunghe
dell'
Edipo
dell'
quindi
azione.
enumerazione
(VII,
fatta
E
ed
Iliade
Di
(IV).
si
anche
più
viene a colle-
in ciò si
nella
254 e seg.).
Cebeiis: Tabula. Parisiis. Gormontius
chiamare
potrebbe
si
Tebaide
della
ras-
Queste
famose
le
quelle dell' Eneide (VII,X)
la
(9-17).
Albracca
quale non
la
sono
(X, 8):
occasione per fare
rassegne occorrono spesso nei poemi
:
piano
al
fortunata rocca dov" è chiusa
segna dell'esercito accampato ad
e più noiose di questa
è sot-
s'
e dopo, giunto ad un luogo
:
deserto, vede molta gente attendata
un
uomini
Vera Disciplina.
Come abbiamo
gli
quelle
di
gli
MDXXI.
potreb-
l
Nei
poemi
—
cavallereschi, osserva
di
Rajna, se non
il
porge occasione
hanno vere rassegne
v'
sono però enumerazioni
eserciti, ci
alle quali
—
.».|
soldati, di capitani.
di
distribuzione
la
esercito
dell"
schiere prima della battaglia. Nel caso nostro niente
questo:
nialità
il
Boiardo con quel suo retto giudizio e quella
che non
gli
mai
fa
vecchi modelli e togliere solo da loro
più conveniente,
Quando
Astolfo è stalo ricevuto entro
cnsiglia co' suoi per prepararsi
si
Teseo
(Teseide
I.
assediati,
che
:
78)
venuto
è
ad assalirla
perchè
egli
al
primo attacco
privato del suo Baiardo (14-35)
le
rocca, Angelica
sua
nella
è levato
mosse.
—
I
sette re che
verso
ora
sette che nella Theb. (1Y)
rano a venire contro
la
città di
come
dove
là
si
Cadmo,
quelli dal nostro
parla di
Enea che
ci
mente
giacche
:
dal Raina,
il
in
fra
il
so-
Eneide,
di
questi casi, fu
di
Agricane
essere
pel
osservato
rilevare certe particolari imitazioni
ad
line
giusta-
un' idea
e refalsa
insieme.
dell'
')
!
)
Raina: Le fonti
La rocca
mirabile,
cfr.
genti
le
bisogno
miniscenze, potrebbe facilmente condurre
eì
all'
cogli Etruschi viene in soccorso
quelle di Sacripante, non ha
nostro studiata
resto
richiama
1
de suoi (X. 146-162). La battaglia
e
Del
Al*
prepa-
si
rassegna
passati in
(37-42).
Sacripante cogli aiuti
di
mura
dall' alto delle
muovono
agli
restano
e quei della rocca
:
ai
praggiungere
città
arcione e
ri'
bracca fanno pensare
dal poeta,
simile
resistere
a
La venuta d'Astolfo giova molto poco
).
di
').
dispone
si
scoraggiati per paura del nemico, di cui
spiano
la
dai
ha
v"
alla difesa (17-24);
ad Ippolita che colle sue Amazzoni
contro
che
quello
più adatto pel suo lavoro
di
ge-
anche qui
sa staccarsi
difetto,
in
di tutto
Teseide
Che
1.
e.
d'
ecc.
Albracca,
Gap. V.
come
per battaglia
al
la
città d' Ippolita,
tutto è inespugnabile
«
è di fortezza
».
Imi. X, 23;
Segue intanto un duello
Agricane e Sacripante,
fra
quale quest'ultimo è quasi vinto; e pure
siero della
donna
fuggire
rotta
in
poeta
dal
e
vederla sopra
il
nuova
e gì' infonde
contro
innanzi
fa
si
confrontato a un
viene
mura
le
conforta
gli
visti
che
torrente
suoi
i
precipitoso,
nemici,
i
nel
pen-
il
dona colaggio
Agricane che
(XI 5-iq).
lena.
lo
ingrossato
dalle pioggie ruina al piano:
«
Come
Giù
verno nel tempo guazzoso
di
un gran monte viene un fiume
d'
Che va sopra
Crosso
di
a
in volta,
ripa ruinoso,
la
pioggia e di neve -discioUa,
Cotal veniva quel re furioso
Con
E
che
deve aver
proprio
essa
par
visto
a'
lei,
assiste al duello
Dionisia del
Ira
ed
accorse
le
fiera zuffa
)
la
egli
volta,
Paride
il
che da un'
8
e
poeta
il
scorge
si
solite
le
cavaliere che
com-
torre
di
Troia
e
anche
alta
e .Menelao (Iliade
combattere per
della
la
III.);
di
(XXX). Se
lei
bella
quale
su
le
mura
non che a
non avrebbe
certamente sarebbe stato vinto se non fossero
sue schiere. All'arrivo
fra
più che
spesso spesso
mura guarda
Elena
presenza
ji
I
del poeta os-
').
Viaggio di C. M. ecc..
guardava Rolando
Sacripante
dalle
ricorda
in
tanto
:
e segg.) o
(4<)C
Metamorfosi
biografo
il
j.ìj.
sua rocca, da cui
della
questo torrente.
Eneide
delle
III.
(X,
potrebbe confrontare
si
dell'
dal vero
colta
piedi
E Angelica che
nulla,
che è nel
Tresinaro venire
il
di
batte per
la
II.
ma panni che giustamente
segg.);
rabbie
di Virgilio eh' è nel
altra d' Ovidio,
1'
servi
»
questa bellissima- similitudine
con quella
con
ira ecc. ecc.
1'
Studi su M.
una
\l.
e l'altra
di
queste s'impegna
gente, e
Boiardo; pag
i
Circassi
sono
una
vinti:
e
mentre
nemici
in
cui
Albracca
Turno,
ci
ricorda
fuggenti
ripreso
lo
fra
Sacripante, che
si
(IX.
Mnesteo
animo
e
Ma
').
ma
Qual
E
quando
come
leon de
il
vergogna
di
ogni grido
rivolge
ai
Teucri
hanno
che Agricane
cos'i
Turno
il
nel
e
virgiliano
come un
leone
in-
la
testa,
mugghia con
si
rumore
la foresta,
mostrar timore,
va di passo torcendo
Ad
(722
testa indietro:
la
Batte la coda,
entra
suoi spaventati,
ai
si
lento
stretto dalia gente e dal
si
molti
dice che
si
difensori d' Albracca
i
egli si ritira
Turbato esce
Che
incontro
fa
già
schiere
loro
le
quale fuga!
seguito e spesso volge
dove
porta,
la
combattono valorosamente
Diomede omerico,
«
serrare
di Virgilio,
778 e seg.
è volto in fuga:
il
vuol
loro
Agricane che entra
16
IX. dell' Eneide,
al
Pandoro
nemici, confuso
il
r
stesso Agricane
riconduce
mentre
campo dei
come pure
ci
fuggono nella rocca, entrano con
essi
fra
—
56
terrore,
volge ed arresta;
Tal* è Agrican, cui convien fuggire.
Ma
I
ancor fuggendo mostra molto ardire.
confronti con Virgilio quindi continuano:
questi versi,
infatti
Eneide, e
Lo
si
coi
vedrà chiara
versi 792-798
1"
2
)
si
(XI, 44)
paragonino
del citato libro della
imitazione.
strepito dell' armi intanto
continua e noi
spettatori delf aspra battaglia, passando senz' altro
XIV,
1
1
per riprendere poi più avanti
') Cfr. anche Iliade XV, 733-741.
\ Anche Iliade XI, 544 e seg.
il
filo
resteremo
al
c^nto
della narrazione.
CAPITOLO
L' anello incantato
La novellatrice
—
L' orto di
**^
i
nuano
suoi
in
il
di
la
uscire
ad ogni
«
nella Ripubblica
Cicerone riporta
1"
mondo,
origine
II;
il
pag. 35q-3óo;
noto racconto
là
trebbe anche
venendo
ricordare,
da
De
di
ancora,
come
pur non dimenticando
la
famoso
quello
(I.
»
del
(111.
Lucrate.
di
Platone
8-12),
ojjiciis
racconti
quello menzionato nelF
doman-
a
virtù di rendere
E
quale
<i-.ì8)
si
e
po-
cavallereschi,
anello di Ivain del quale e detto nel Chevalier
altri
colf anello
a proposito
nel
ai
la
aiuto:
possanza
ogni
Storie
dove parla
Luciano nel Philopseudes,
1'
sua
d'
andrà
a
e.);
Ange-
Intanto
cerca
I.
perchè
latino
essa
ed
che ha
e
in
che
terra
Erodoto nelle sue
cui parla
del
11-19).
rocca,
la
{Aen:
virgiliano
fortunato
incantato
certo
ripete
la
quindi conti-
Albracca:
per andare
re del
anello
in
Turno
rocca (XIV
sola
lascierà
invisibile,
Questo
invisibile,
col
Tartaro è più
di
impresa
difficile
beveraggio soporifero.
Il
raffronti
i
La
I
—
un cavaliere
in cerca di
di Fiordi igi
questa guardino
aiuto
(20-23).
Gige
Donzella
riesce di prendere
ha deciso
che rende
dare
—
Medusa
Superò
lica
—
racconto
11
gricane è sempre dentro
£k&$
a lui
—
Vili.
dii
Amadas
Lyon; ed
et
Ydoitte;
pietra eliotropia del Boccaccio
De-
_
cameron
giorn. nov. Vili.)
III.
—
58
Ma
')
ai
nemici;
la
vittoria
perchè questi sono
inosservata
addormentati
ha tolto loro ogni memoria.
lontana e sicura
non ha bisognò
angelica
qui di far uso dell' anello per passare
»
e
ci
».
fatica
L quando
(24).
volge indietro a guardare
si
con tanto periglio avea lasciato
mezzo
in
la
«
castello
il
«
e
già
che
pensare a
fa
quei che con lena affannata
«
Uscito fuor del pelago alla riva,
Si volge all'onda perigliosa e guata.
La donna, ho
là
per
ricordato
segg:
i
grida:
«
venuto
sia
si
Tristano s'abbatte
ed
in
che
gli
diffìcile.
il
in
')
)
Hvg:
il
d'
:
cagione
la
simile in tutto
camminando
di dirgli
la
di
di
solo
ragione del suo
condurre
atti
luogo
lui,
egli cerca,
indurla a credere che è
di
a termine
Tristano
la
aver trovato un valido aiuto e
cavaliere nel
Panizzi
Si
animo
Alle parole, agli
a sperare
dare
1'
lei
aiuto (XI 46-49). Neil' Istoria
dice che
si
prega
nostro Rinaldo,
basta
XXIV,
dov" è
XI.
una donzella che mena grandi lamenti;
egli le si avvicina e la
fa
XII
:
una donzella che
da
e intesa
»
dolore: e poiché esse sembra poco fidente in
come
e noi.
(20);
1
17: Purg.
Tristano (L1X) trovo narrata un' avventura
infatti vi
>
alla riviera.
prepara a venirle
a questa 'di Rinaldo:
1
canto
al
egli incontra
Lassa! misera tapina!
dei lamenti,
XXV,
ritorniamo
Rocca Crudele
Partito da
IX.
22-24)
1,
è pia arrivata
infatti
centauro
(Melami
(Inf. XII. 56;
addietro
come Rinaldo
detto
aspro
1"
Ovidio
centauri
rifacendoci
)
ucciso
anche Dante
e
)
2
121)
di
detto, è già lontana:
dove Rinaldo aveva
Un/.
»
della
prova
I"
donna
si
sì
ardito
impresa più
comincia
dispone a gui-
(49-53).
A
chi
ben
Raina.
può vedere pure:
lab: 33, 02.
Iliade:
I;
XXI;
Apollod:
II
18.
Ili
23;
—
considera
racconto
il
tità
non pochi
di
avesse
Boiardo
E
romanzo.
presente
—
Merita poi
donna che vuol dare
lei
in
dame,
loro soccorso
di
«
vario viam
309); ed Enea stesso,
mana,
di
viaggio una novella per
al-
il
La quale usanza
accompagnando
sermone levabat
»
dall'Orco colla
molto
è
lìnea
(Ani.
duce Cumaea mollit sermone Iaborem
venendo
ai
romanzi,
Gyron racconta novelle
occupa
).
alla
Vili,
Cu-
Sibilla
:
».
')•
,
romanzo
che
cavalieri
(Metani XIV, 120-121)
bergo, per
come
(XII, 2),
ai
Inde ferens lassos adverso tramite passus,
l'uni
E,
una
gentilezza della
la
allevia coi discorsi la fatica del viaggio
«
fatto
il
disporsi
(4).
uscendo
il
vecchio
del
aggiunge
e più ancora
;
vecchia: perchè anche Evandro,
propria dimora
s'
che
donzelle conducono
romanzi,
dei
compagno
noia del cammino
la
le
essere notata
d'
a raccontare al
leggerire
caso,
suo cavallo a Rinaldo,
il
già avevano fatto altre
erano venuti
sospetto
il
nell* altro
iden-
l'
dubbio
il
lungo
il
e
gente che e tenuta prigioniera da
cavalieri a liberare
incantatrice.
mente
alla
avven-
dell'
essi,
ili
può nascere
particolari,
confermare
a
narrazione
la
piena somiglianza
la
che tanto nelP uno che
i
nostro e
elei
tura di Tristano, data
—
bq
far
passare
Quanto
il
r!la
ai
ricordo
suoi
tempo;
novella
anche Danain che nel
compagni
di
e Gauvaii'i e
narrata
da
viaggio e
di
al-
Lac dello stesso
Tisbina
e
che
XII.
osservo anzitutto che essa e molto'
opportunamente collegata
col resto della narrazione, per ciò
lutto
il
canto
che due dei personaggi
che
vi
figurano
avere non piccola parte nello svolgimento
continueranno ad
di quella.
1. a
fonte
Vedi anche: Apuleio. Melanti I. .1: e cfr. Romizi: Le fonti
dell'Orlando furioso. Torino, Panavi
1895 (III).
) Ricordati questi due ultimi dal Rajna in Le fonti ecc. IX.
')
ialine
1
!
—
per quel che riguarda
a
giornata \.
alla
racconto è
il
novella V. a
.
Ansaldo innamorato
Decameron
il
1'
amore
nel quale
;
come essendosi messer
narra
si
Dianora, moglie
di
donna
e spiacendo alla
-
6o
del
Messer Giliberto
di
questa
cavaliere,
torselo d' appresso lo richiese di una cosa che ella
per
credeva
impossibile a compiersi, promettendogli di cedere a sue voglie
se fosse riuscito nella
cavaliere tenuta
a
tenere
ottenendo poi
sua,
la
rimandasse
cuna che potesse offenderne
anche
come avendo
e
premio che
in
novella
non
1'
—
onestà.
basta
L'
far
il
il
poeta
questo è necessario, perche
accontenti
s'
ama mutarlo
o sue o da
di
prendere da
di fonti è
alcuna parte,
in
imitate.
altri
un
al-
la
novella del
da
altre
in
ha detto degli
errore.
nelle sue
sforma
e le
fatta molti poeti
pure
Ariosto,
palesemente
Medioevo
al
proprio
i
il
che
è
uomo
ma
mani subisce
che ad un ricercatore
occhi addentro per non
io direi
vennero
quello che
altri
genere: che, cioè,
in
filtro
dà un' impronta particolare.
hanno
1'
si
Del Boiardo
scrittori del
cendo passare attraverso
gli
non
fatto e narrarlo:
aggiungervi cose nuove
altra
in
La materia
necessario ficcare ben
essere tratto
la
materia,
la
fa-
tra-
La qual cosa non
dopo
del
nostro,
né
quale molto più spesso del Boiardo imita
suoi modelli, sia classici, sia
Scandianese. pur non possedendo
coltà inventiva, dispiega però
trice,
gli
cosa
intrattenerci
derivata
nostro
il
altii
sempre .una notevole trasformazione,
lo
amico
di
e infine che cosa possa averci posto egli stesso di suo.
fonti,
E
abbia
il
moglie
compiutamente
studiare
questo luogo e scoprire quanta parte v abbia
ne
la
avere accennato
dobbiamo
:
sui particolari per vedere di
Decameron, e quanta
che
1"
Dianoia senza averla richiesta
a casa
alla fonte della
impresa;
difficile
sua promessa. Giliberto obbligò
la
in
E
romanzeschi.
grado
sommo
una grande potenza
la
fa-
assimila--
guidata costantemente da una genialità non comune.
Indicata
la
fonte
aggiungo che
una novella
simile
in
-
—
quella
tutto 3
(1.
V, quest.
ma non
del
citata
dove
4.*);
6i •-
Decameron
contiene nulla affatto
nuovo o
di
proposito del giuoco menzionato nella
che
«
amori
nel libro Degli
infatti,
:
Ben
*)
stesso
Filocolo
particolari,
di
di diverso
a
st.
poeta ne ebbe ad esperimentare
il
tunità
nel
è
l'acconto è più ricco
il
7
E
';.
a
oso affermare
.
egli stesso
1'
oppor-
legge:
si
maledetto punto
fu mal* ora e
Disventurata festa e infausto gioco
Tempo
infelice e sfortunato loco
Dove
quando ad amar prima
e
giunto
fui
E
secondo esperienza ?ua propria,
del resto,
deve aver condotta
momenti
vari
amato,
1'
amore
dell'
Decameron
Nel
permetta
si
cavaliere
del
sciate le caccie e le corse
')
mi
analisi,
pure cavaliere nel senso
egli
».
son. CXXIII).
(Ili,
la
3
),
perchè
:
vero
più
sobria,
dei
aveva
egli
parola,
della
la-
la
splendidezza
più
classicamente
avrà mostrata
narrazione
nostro
il
frase,
la
accurata può dare una prova della superiorità artistica di queir opera
altre del Certaldese, della cui pianta ricca, varia
sulle
il
maturo
frutto più
e
più
bello
sia
appunto
il
può
libro
dirsi
delle
che
Dieci
giornate.
")
Per
sempre
quale
il
ail'
quando non
')
1
ii
indicato
accennata
del Panizzi, e altrove più volte
M. Boiardo,
è
altro,
Sonetti e
:
E
poema
I
li
è detto
che molto piacer prender
Boiardo nel son
«
I
:
CX
solia,
:
correnti cavalli e
i
Che mi solean donar
cani arditi
tanto diletto,
Mi son in tutto dal pensier
fuj
I
»
riferisco
Londra
Canzone di M.
correnti cavalli e cani ardili,
Gli sono al tutto dal pensier fugiti
il
mi
ecc.
Prasildo innamorato, nel
«
e di sé
io
edizione di Milano del 1841, condotta su quella di
(11);
Pra
di
»).
donna amata
');
come
Prasildo
Cannoniere sta
amata
dell'
certamente poi
e
versi
Prasildo
di
Da circostanze
che rivelano
dalla
donna che
libro.
I.°
amante
E
del suo viso,
ci
fanno pensare
26 e seg.
)
IV. 63;
Fi/oc.
rivolgeva, pregando,
e
suo amore
infelice
Ripe
si
fiori,
come
e
selve,
al
e
al
suo amore e
sole, alle
solitari
son
fatto selvaggia
e inospite
campagne.
non haggio
62; VI.
7
.
8, 9.
:
».
LXXXIV).
del
si
stelle.
le feste
piangere
a
mio mal convien me lagne
.
Te-
suo dolore
il
innamorati
gli
poggi de montagne
anche Teseide IV
infelice
della
poggio o nel fresco rivaggio
assido, del
l'
non meno innamo-
:
di fiumi e
e
magrezza
la
se che fuggendo
di
luoghi
(son.
Cfr.
e
questa
nell'ode XI
ridotto
dell' infelice
(lic altro list"!, che lamentai',
)
fra
Penteo
povero
alle
ritrae in
Ter boschi inculti
Me
se
pallore
bosco a sfogare
e);
I:
Sono ora meco,
Qualora
amore
altre
Tisbina
rivolte a
d'Orazio
cui
il
al
Boiardo canta
il
liete brigale,
le
ai
il
anche perchè quegli come questi
Boccaccio parlava seco stesso
Del resto anche
d'
e all'altro giovine,
del Filocolo (IV, 33):
Tes.
a
stato
boiardesca.
ultimi soleva recarsi in un
(17);
Le paróle
mediatrice
misero
il
che
passiamo ad
soggettiva
ricordano quelle
ci
»:
anche ciò che è detto
poeta intese dire della donna sua.
il
indole
fatta
e
s"
della novella
setele (IV,
rato
d'
fa
innamorato,
stesso,
egli
e cantò in melodia
ispirazione classica.
1"
Prasildo (14-15)
del
compose
a provarlo: e for>e
la
e
i
quando voleva apparire degno della
allora
«
«spesso
amore,
so d'
molti conviti
il
e
—
63
rivolge spesso egli pure alle cose inanimate
si
i
Voi monti alpestri, odite
«
E
mio martire
il
:
».
(son. LXXXIII);
solo al sole e solo a
Vo lamentando de
alte stelle
1'
pena mia
la
».
LXXXIY);
(son
e altrove
:
Ombrosa
»
che
selva,
il
mio duolo
ascolti
spesso in voce rotta da sospiri
Si
Spendido
sol
.
.
;
ecc
.
»
LXXX1X).
(son.
In
come
questo
Ira
il
poema
e
«
Prasildo, se
pei'
fiori,
i
selve nulla avrebbero
e le
lamenti di
i
non fossero
lui
Tisbina, che per avventura era capitata
L' essere uditi
mentre
piangono, e cosa
gran numero
in
;
ma
m' accontento
è inteso da
infelice,
romanzi
ne'
!
e
Qui perù
seg.).
la
avvicinatasi
al
si
fa
promettendogli
i
da
Iroldo.
lamentano e
si
fare
duole
di
confortarlo
la
dell'
amor
passava,
là
(
Filocolo
Teseide,
il
IV.
nella
donna stessa amata da Penteo.
la
lamenti
(I.
e.
)
—
E
come
Tisbina, confortata
innanzi e cerca serenare l'animo del misero
il
suo amore
vore ch'egli s'accinga per
crede impossibile
dila e ne porti
bosco con
luogo dove trovavasi l'innamorato, potè,
Tisbina. intenderne
da Iroldo,
si
fonte resta ancora
quale appunto è detto che
potuto
intesi
ricordare solamente
di
un giovane che
di
stati
citazioni potrei
:
quale, mentre
il
quale cerca poi con ogni mezzo
S.
al
innamorati
solitari gli
comune
fileno del Boccaccio:
il
suo
intercedono
libro della vita intima del Boiardo.
il
Se non che
argomento
nelle cose dette sopra, trovo
per ammettere che rapporti strettissimi a volte
via
a
:
lei
sola condizione per tanto
ad un' impresa (clic
condursi ad effetto)
un ramo
cieli'
:
vada
all'
fa-
eli
orto di .Me-
albero de! tesoro (XII. 23-42).
Evidentemente
venuta ancora
ispirazione qui è
1"
Decameron:
dal
-
"4
perche
per
ciesca, Dianora,
suo amore ad una
sorgere
boccac-
promette
gli
ben strana ed
faccia
le
amante
dall'
poeta
al
novella
citata
Ila
ri
liberarsi
del pari
dizione: che egli cioè
giardino verde e
pure
verno
pieno
di
il
con-
impossibile
un
fiorito.
E adesso prima
venire
di
studiare
a
derivazione
la
di
questa seconda parte della novella voglio notare alcuni particolari
che.
Prasildo
:
vinto
amore,
dall'
ha
perduta
quiete del dormire, ne trova loco e ben spesso
ricorda oltre che
anche
l'
alla
«
stanza i6a
Metamorfosi
in
ut sole remollescit
ed anche
,
ci
VI,
[49-151).
cui
nov.
la
E
ritornando
al
Raona per
neve
al
1"
sole
si
si
narra che
amore infermò
la
do-
cui
fanciulla
e di giorno
consumava. (Decani. X."
ma
dimenticare
racconto, ricorderò che
non
anche
solo un" incantatrice che
il
passalo a
dalle istruzioni
miero, quando
chiunque
»
gli
consegna
maliarda (3i-3ó),
si
elemento simbolico:
soro raffigura forse
la
Medusa che
g.
a
ha
lato
la
potenza
saluta
la
»
sarà
Theog.: Ovidio,
(3i).
specchio
lo
vede quali siano
infatti
la
Del
quale
resto
—
:
pal-
vincerà
mutamenti che
Non manca anche
donna che custodisce
coscienza.
Perseo felicissimo
i
col
di
le favella
che vengono date a Prasildo dal
poeta ha introdotto nella nota favola.
è pel novello
la
Gorgone (Hes.
è la fatai
e a chi la tocca e a chi le siede
F
(IX 662);
).
Metam. IV);
la
disfaceva
»
a
7.
vinta da Prasildo
far
di
come
giorno,
si
richiama ad uua novella del Boccaccio,
innamorata del re
in
Prasildo
fa
unda
frigore constitit
vrò accennare più sotto, nella quale
»
27-28)
concetto poi
11
che Biblide
detto
è
quae
la
pensare a quel luogo
sole, fa
al
«
volta.
8,
III.
che
dello stemperarsi
come ghiaccino
per amore,
Ponto (Tristium
del
Dante (Purg.
interina di
espresso
delle
esule
1'
si
L" esito della
il
il
qui
te-
impresa
.Medusa che ha vista
1"
or-
—
-
65
che
rida sua faccia nello specchio fugge; (inutili le citazioni
facili
sono
confronti del nostro luogo col racconto
i
V
nel IV e nel
libro
opera
dell'
avere, entrato nel giardino,
dell'
>vidio
(
Prasildo
e
citata);
ramo
il
eli
potrà
albero che è
|
amore
dell'
Tisbina
di
Medusa
di
bero del tesoro e
porte
le
—
Per
la
pur sempre
mantenere
promessa
berto persuase
«
fatta
g..
un bacio solamente da
dalla bella Lisa, che gli
«
nerosa emulazione
i
due amici Gisippo
di
Iroldo,
dico,
e
con
patto
al
l'inganno
1'
»
fatto
a
noto
1'
1
nov.
g..
come
amore
7
IV.
<
La
(X a
e Tito
che
in
g..
nov. 8")
sono
essi
alla
tratti
fante veleno,
di
luogo
Apuleio, dal
anche Apollocl
IH,
:
storia dei quali,
1770 dal Legrand d
cui
il
Si
ge-
fi
•).
Ma
tutto
Tisbina
di
dal vecchio
ma una
e
me-
pozione
dove
di
narrata
e
).
la
P Tisbina
Panizzi, e derivala da
il
(pubblicati
poi
a
un
Paris
1
\ussj
1.
può anche vedere
racconto
non
suo,
."1.
secondo
vecchi Fabliaux del Xil o Nili secolo
')
e
Pietro
re
accorrere del medico che svela tutto, e attimo
Mr! amor/osi
'l
a
Gil-
Ansaldo
infine
Pel
).
storia della crudele matrigna e del figliastro (X)
-)
resta
Tisbina
il
(74);
creduto avvelenamento
che non aveva dato
sonnifera, e
alle
il
allego-
fonte
la
Iroldo e Tisbina (86-88) ricorda quella
fra
quello che riguarda
l'al-
giardino
induce Tisbina
Iroldo
prese
[X
»
perù
al
innamorato (5o), come
ali"
aveva
il
Gorgoni
signitìcato
novella
a stare
lei
che un sol bascio
volle,
fra
ma
accede
si
della
infatti
donna sua
la
cui
nov. 5 a ); e Prasildo, nobilmente, rimanda
1
(X*
per
parte
Decameron:
il
la
restante
le
ad ammettere ciò m" indu-
e
;
hanno senza dubbio
(26-27. 35 -37, 40-41)
rico.
')
particolari della descrizione:
certi
presso
Esperidi,
delle
antichi dimorassero
gli
e; Hyg, fab. 3o)
I.
cono anche
orto
dell"
quale avevano imaginato
(Ovidio,
Evidentemente questo giardino
(3S).
una copia
è
Apuleio
e
la
nov."
ripetuto.
1
11.'
.
g.
a
\\1IP
del
Pecorone
in
_
la
quale
il
non
la
all'
primo
—
(XII).
lascia
si
pensare
persuadere a sposare
Emilia d
marita,
Da
è che
il
s'
ultim.»
adatta
Babilonia è
la
a
sposare
notiamo che
ci
il
nuovo amante
he presto
Ila
diminutivo
cui pietosa istoria
come
,.,
di
Tisbe,
<
fa
perduto
innamorato
della donzella altro
infelice
1'
è narrata da
antico
1"
nome
il
presto,
amante
)vidio (Met.
di
Piramo,
W
patria di quella e di questa (Metani. IV
;
57-58).
o^r,
')
Tisbe
E anche
s'
dal Boccaccio nel
accenna nel son. LNVI1I
De
del
claris mulieribus (XII).
Canzoniere del Boiardo.
-
A
CAPITOLO
—
La donzella morta
Nuove meraviglie
corno
Orlando
d'
— L'
— Suo
suoi
i
cane
fcD
a ciò
>ra
la
della
tomba,
corso
Omero ha
(Iliade,
di
d'
4-27
di
—
finito
fluvium
di
Il
Morte
dell'
Vedi Cap.
II.
trova
si
Altra volta
.
origine
Tagum equas
»
;
e
1
attribuito simili
Camilla quello che
suo
di
Agri-
racconto
il
quanto
XIV,
l-r
famoso cavallo
d'
qualità
il
e
oc-
incanto
«
In
concipere
alla velocità
').
che
Lusi-
multi
leggerezza
osserviamo che anche
alle
e che Virgilio,
si
guardia
sua aggiungiamo
vento
|,
a
abbiamo avuto
parla di simili meraviglie:
ci
Rabicano
XX. 226-229);
il
questa beslia eh' è opera
che sé detto
Erittonio:
')
—
—
Agricane rianima colla presenza
entro cui
XIII,
auctores prodiderunt
nel
del vecchio
Cavalieri traditi
vo.e del gigante che sta
terribile
parlare
iuxta
—
Agricane ed Orlando
di
anche Trogo Pomp:
tania
—
'
di
L'inganno
incantato
battesimo.
Argalia (XI, 90;
casione
Marfisa
episodio
ode
f£Q%)
(
—
—
scritta
on a PP cna a donzella ha
li
m
d'
La
dell' anello
IX.
cavalle
imitando
di
Erittonio
Omero, dice
cantore dell'Iliade dice delle cavalle
-
68
•
.
.
.
adsueta
.
.... cursuque pedum
praevertere
summas
intactae segetis per
vel
Illa
gramina noe leneras cursu
mare
vel
ecc.
volaret
laesisset aristas
ecc.
(Aen. VII, 806 e seg.)
Né
contro
che
grifoni
i
(XIII, 6 e seg.
1
loro avrà
di
stanno
a
sue
fare
becco
d*
il
ma Erodoto
aquila;
valoroso
il
corpo
gigante
al
anche perché
inosservati,
prove
Questi animali favolosi avevano
il
pre-so
incatenati
debbono passare
').
Icone
di
nelle sue
Storie
Rinaldo.
le
favola degli Arimapsi, uomini monocoli, che rapirono
Foro che abbondava
nella loro terra
pure menzione dei
fa
Del resto anche
gli scrittori
nelle opere loro
basti
:
i<h
(III
;
d'
oro
luogo
IV,
medioevali hanno parlato dei
accennare
qui
la
Grifi
ai
e in altro
chiamandoli custodi
Grifi,
ed
ali
riferisce
1
3).
grifi
Dr anìmalìbus di
poema ai grifoni
al
Alberto Magno, citato dal Rajna. Nel nostro
è affidata
il
:
combatte
tro cui
modo
loro
contro
fra
il
il
ci"
il
Duca
di
:
incatenamento e
cavaliere (Lancclol
esempi
nei romanzi
;
di
e poi
simili
')
il
').
trattandosi
molto
meno
qui
stabilire
—
e con-
cui
Per
combattono
la
battaglia
non importa tentare
trovano
si
descrizione,
di
E Claudiano ugual potenza assegna
ai
—
non
sa-
con-
Uscito vincitore
cavalli
essere destinali alle corse nei giuochi consolari:
ri-
frequenti
con profìtto alcun
parlare di imitazioni.
equos qui ecc. .
) Lancilotto (italiano) CXXXVI1I.
».
non fosse diverso
modo con
LXXXI)
combattimenti
rebbe certamente possibile
fronto, e
quale trovavasi
Valle senza ritorno
«
Clarenza, se
cavaliere e questi mostri 17-231
cerche
alla
ed essi potrebbero anche fare riscontro
due grifoni che sono nella
ai
il
custodia della caverna entro
la
cavallo d" Argalia
che dovevano
Xeptunus nutrit
-6g impari lolta Rinaldo entra nel luogo
dall'
cui
in
trovava
si
il
cavallo e con grande sua meraviglia vede una donzella morta;
un
e poi da
libro intende qual
L'avventura
richiama
ci
che Breus, entrato
sia
storia
la
luogo sotterraneo
in
di
29-44).
lei
Girone (XXXIX), nel quale
al
come
(cos'i
narra
si
nostro
il
cavaliere) vede, in un sito meravigliosamente adorno, giacersi
morta una
sia
cono
donzella,
storia della
la
noto
non
nostro,
al
E
zione boiardesca. Se non che
lettera, della
la
(366)
conducono ad un
composi-
alla
eh' è scritta nella
ricompensa che avrebbe avuto
quella vendetta mi
m' indu-
vecchio romanzo.
il
promessa,
dicatore della donzella, e Rinaldo che
quale
sa
particolari
i
estraneo
stato
sia
carte
certe
tatto e
il
che anche questa volta
a sospettare
ben
avvicina e da
s'
donna.
il
cavaliere ven-
prepara a compiere
si
altro
romanzo,
Tristan
il
nel quale è narrata una storia simile in parte a questa.
'),
ho
ben
poco ag-
Però, notisi,
i
giungono
ultimo anzi, l'accorrere del cavaliere a vendicare
la
1'
:
particolari
accennato
persona morta, ò un luogo comune
unica probabile fonte
il
Con Rinaldo che
la
cui
bella novellatrice.
s'
e lo uccide.
punto da
diversa
Il
anche
sera
la
la
donna che
s'
è desta
improvviso un centauro:
Rinaldo
si
sveglia,
mostro che ha già
all'erra
rapita
la
centauro, inutile dirlo, non è una
le
doncrea-
quella
d'
che
uomo
gli
antichi
e di cavallo
fecero
').
E
di
questo
così
Lancilotto: II,
(ediz, Giannini; Fermo, 1871).
Vedasi quello che s'è detto a proposilo dei centauri in uno
i
ii
ìi
'
)
i
d'
si
Tristano: XCIV.
Istoria di
1
due
mattino
al
grido;
al
i
descrizione dataci qui dal nostro, non e
la
strano accoppiamento
')
come
che resta
a dor-
sue armi e corre contro
zione del poeta:
si
pongono
mire presso ad una stiva:
zella,
:
è già allontanalo, via cavalca
Giunta
manda un
)
Girone.
prima del cavaliere, vede apparire
spaventata
!
dei capitoli precedenti.
I"
esame
punto
del
racconto
variamente
cui
abbiamo
lasciata
in
narrazione, che
della
fila
unite.
pone
per
quando
e dentro
al
venire
a
medicare
castello
s'
accorge
venuta a sapere
tana
ricorrendo
Donne medichesse
e ne"
l'
incantato,
in
tandosi
d'
ed anche
incontro
1'
là
uno
dei precedenti
un vero bisogno
Dinadain ad una donzella, per
di
re d'
Orgagna
(29)
favole
lire alle
ogni anno
che
non
antiche,
gli abitanti
venire con
IX
Di
1.
un caso nuovo:
stesso
nello
d'
inganno
1'
tratd'
teso
una certa
se
il
più:
da
cortese
tributo
il
al
senza
risa-
troviamo
che
infatti,
Girone
un
(Girone XXI);
dovevano ogni anno mandare
si
è
qui invece
soccorso,
cit.
una simile
non che
se
capitoli:
fa
cavaliere per imprigionarlo (op.
delle cento donzelle
poemi
qui mi
:
Angelica col vecchio
di
farla prigioniera
malizia con cui una donna
la
avvia
s'
ne'
detto, a proposito d'
inganno, crederei opportuno menzionare
o
e
linone delle IlcroidesX. iq5 e seg.
Per
può vedere quello che ho
avventura,
e più
26-38).
antichità
nella
basti ricordare per tutte
29).
si
ma
lui:
inganno:
romanzi cavallereschi se ne incontrano spe.-Mj
ed Isotta (Trislan
si
figlio di
il
dell'
anello
dell'
Dragontina (XIV,
di
Saracina
falso. la
le
più
Rinaldo, ardente d'amore, -.'allon-
di
aiuto
all'
giardino
il
distendono
si
al
riprendere
per
avanti
in
Ingannata dalle parole del vecchio
a seguirlo
tardi
verso
ora
d'
ritorniamo
interrotto,
Angelica,
dovevano pagare
terra
ad alcuni giganti un simile tributo.
Giunta Angelica
ponendo
secondo
1'
Istoria di
del lago libera Artù
1'
anello incantato:
dalle
mani
della
resta
».
il
ponte
distrutti, sì
Tutto questo
citato (CVI),
nel quale
trova
si
«
che
i
il
altri
della
Dama
lo
teneva
maga che
suo giardino e
baron
riscontro
narra
e gli
nella guisa istessa,
Tristano (LX), una donzella
prigioniero. Dragontina intanto vede
lagio e
Orlando
libera
al castello,
loro in dito
nel
come per
restarno
il
pa-
alla fo-
romanzo sopra
arte
d"
incanto
agli occhi
sparisse
e
dama
la
re.
d'
una
racconta
si
Artù
di
E
del
castello
il
dov' erano
incantata che viene
città
cavalieri
i
Carduino
stessi Cantari dì
negli
<
(II,
distrutta per la
virtù di un anello spezzato.
Ma
già
i
cavalieri liberati
per ricondurla
lica,
litori;
ed Orlando, manco a
difesa
che
legare
un luogo
modo
stesso
storie.
corno
a
si
Torindo
di
a vedere
narra
Truffaldino,
alla
L' episodio
che Tristano
')
E
Rotondi
(24),
e
esso è narrata
e
la
i
quale è più volte
nella
né pure
la
suoi (XIV, 60
degli
disfatta
(Vili),
entro
celebrata
Orlando; né va dimenticato
di
là
gli
Una
dove
De
tutti
XV,
3o)
narra
la
contro
1'
i
poemi
potenza del
la
M.
ti
perchè
in
:
Il
).
paladino
esercito di Agricane. e
potrebbero
degli
il
Chanson
vita Karoli
conquista fattane da Orlando
-
al
proposta
gli assalitori.
Rinaldo da Montalbano:
il
assalitori
si
il
ricorda
Orlando suona
romanzi che parlano del Paladino: basti ricordare
corno
coi
tra-
non pochi
riscontri
rocca
gran lorza per invitare a combattimento
de Roland
il
preso
fu
la
Di questo meraviglioso corno è fatta menzione in
e
alla
vilmente prendere e
fatti
e di Sacripante.
Neil* avvicinarsi
assa-
gli
accompagnarci
d'
generoso Agricane trova
del traditore al
nelle
dove
Ange-
a seguire
contro
primo a mettersi
che erano nella rocca.
Bret
del
il
prima
però
questo frattempo ha
in
cavalieri
i
dispongono
dirlo, è
andiamo ad Albracca
cavalieri,
ditore,
Noi
donna.
della
si
Albracca ed aiutarla
in
ricondurre
assediami
disfatti
all'
Ilìade
e ricacciati
alloggiamenti.
delle
schiera- condotte da Galafronc ad Albracca è
guidata da Marfìsa,
la
donna guerriera. Essa, come Angelica:
è una creazione del Boiardo; forse, secondo
')
Citati dal
'•'!
pag.
1.Ì7
Rajna
in
Fonti
e seg. dell' edizione
Michelant.
il
poeta, è sorella
di
Ruggiero
e
'i
nome
il
capricciosa metatesi
la
di
suo. con
Formosa
poema
sua comparsa nel
mostra
si
Che ben cinque anni sempre
Perchè
n
'
nascente
sol
l);il
al
la
s'
la
valorosissima:
fiera,
armata
stette
tramontar
suo dio Macon
al
sacramento
Rajna, è una
il
fiera,
cotanto
fu
i
tò
appena questa eroina
i
di sera,
era votala.
)
persona altiera
Mai non spogliarsi sbergo, piastra o maglia.
Sin che tre re non prenda per battaglia.
Eroine, senza risalire alle amazzoni
stampo
Hypsicratea
di
l'
di
Ancroia, (che secondo
quelli
che
punto
la
prepararono
1'
cavalleria.
il
Gautier
Innamoralo)
29).
o alle donne dello
(Valerio Massimo IV.
contriamo spesso nei poemi
poemi,
'1
(XVI,
•
vi,
:
ne
in-
questi
di
ha a mettere
s
la
2),
uno
In
fra
protagonista è ap-
nome s" intitola poema: una donna
come Marfisa, e che ha posto più volte
paladini di Carlo. Con Ancroia Marfisa ha non
regina dal cui
il
guerriera, invincibile
alle strette
i
poca somiglianza: perù Marfisa pur avendo con questa
donne guerriere
altre
sempre una
dei
poemi
)
molte doti
Dopo che con
Galafrone,
cane, per
1'
comune,
e
con
resta
figura a se. unica nel suo genere: geniale crea-
zione della fantasia feconda del cantore
eli
in
si
è
di
Orlando innamorato.
Marfisa sono giunte sul
impegnata un'aspra
campo
zuffa:
accordo con Orlando, ha cessato
le
schiere
e intanto Afridi
combattere:
Vedi Illudili: 11, i. -A.
Rajna: Le fonti ecc. cap. XVII.
Cfr. Guido dalle Colonne: De bello Troj: nel luogo dov'è narrata la morte di Pentesilea.
Fausto da Longiano.
'i
') Esempio di una donna guerriera s' ha pure nel Lion de Bear')
"-)
)
ges. (Gautier: op. cit:
l,
447.)
poi senza curare
presenza
cordo
si
coraggio
il
nostri
dei
fuggenti
schiere
nelle
colla sua
(44).
Per
prima
di
separarsi da
fuga,
e seg.) dove
può
si
si
...
Et
•
dell'
Eneide
i
E
suoi
(XII,
440
Enea che muove arditamente contro
di
nemici, trascinando con sé
i
luogo
quel
citare
narra
ac-
1*
lui.
a proposito dell' avanzarsi di Agricane per incoraggiare
volti in
ha
gli
così
ciò che Ettore, nell" Iliade
può vedere
si
paladino
il
innanzi e ritorna
fa
290 e seg.), dice ad Aiace
(VII,
che
profferte d' aiuto
le
voltato Boiardo,
fatte,
guerrieri troiani:
i
Aeneas
.
portis sese exulit ingens,
manu
telum immane
quafiens; simul
agmine denso
Antheusque Mnestheusque ruunt ornnisque
turba
Tum
castris.
lluit
pedum
miscetur pulsuque
Passo sopra
tari
ed
il
tremit excita tellus.
combattimento
al
fra
pregare Orlando
venire
di
La
aiuto
in
vista della
è già detto, per gli eroi
dere loro coraggio
ranza
:
manda
pericolo,
in
padre, e
del
poemi e
dei
ed invero anche
mirato
poter essere
di
E
disperatamente.
Indiani, poi
degli
già
il
da
ha ripresa
Orlando
vittoria.
i
fuori dal
1
:
poi
1'
dei
al
lui
lino a
a porsi
di
dolce spe-
fca
fiero
i
nemici
schiera
la
Agricane;
darsi alla fuga per trarre
cosi tutto
che cominci
all'
la
sbaragliata
inseguito l'avversario,
uno vicino
guai darlo
romanzi ad infon-
conte
battaglia col
campo, ed avere
Ed Orlando,
due combattono
stellato
la
Unge
a
ricorda,
gli
Angelica mentre combalte
vaioloso ha
quale, ad un certo punto.
cosi
re dei Tar-
donna amata basta sempre,
e vince, e sufficiente incitamento a
il
superbo
a premiarlo dell' opera sua, che ella sarà a
dalla rocca (58-5oA
s'
il
»
gigante Archiloro (45-5l), e vengo ad Angelica che
dall'alto della rocca, visto Galafrone
come
relictis
caeco pulvere campus
altro,
il
lo
a
lasciata
merito della
raggiunge; e
farsi
la
«
il
pugna,
del
si
—
pongono
caso
«
—
presso ad una Tonte (XVIII,
;
25
Qui è
il
ripetere colle parole di un altro cantore d'Orlando:
di
O
a giacere
74
gran bontà dei cavalieri antiqui!
•
Tristano e Palamidesse dopo avere a
un torneo, pur gelosi
notte
dormono
Lacco
e
cavaliere
il
uno
1'
sotto
per
dell' altro
medesima
la
cortese,
alla
Anche
').
'
i
in
una
la
donna,
E
tenda.
vigilia
nel Bret
combattuto
lungo
Girone
nel
un
ad
venire
di
combattimento per una dama, prendono riposo sotto ad uno
Ma
stesso albero.
mentre attendono
nostri,
i
vertire alla fede cristiana l'avversano 1411.
a voler catechizzare
Ancroia
nell"
lede,
lo
i
vediamo spiegare
catechizzarlo
buone
Però
').
prendere
Ist.
di
le
armi
temente preso
prendere
le
e
a
provarsi
spirare,
')
:
)
')
valgono:
I,
Inna-
anzi,
conte.
col
nel
prima del
altro,
E
così
il
poiché
:
d'
amava
quando
battaglia,
uno
nemico, proprio come Orlando ad
la
amore per
bella Isotta, questi, che era forla
regina, invitò subito
armi e battersi con
lui.
di
—
11
Agicane,
prega Orlando a dargli battesimo
furioso
Entrée ni
dell'
Tavola Rotonda
venire a
di
al
53 - XIX, 1-11) finisce colla morte
di
nulla
vuole senz'
piena
in
prima
ebbe confessato
Agricane. che egli
a
misteri della
i
nell'
Tristano (XLIX) vediamo che stando du
valieri a riposarsi
di essi
e
romanzi che nel nostro
nei vecchi
paladino
riporta
ci
con-
venire alle armi con Ferragli, di
di
sì
infezioni del
luogo nostro
già nell'
regina
alla
battesimo;
il
racconto del Boiardo, Agricane
giorno,
in-
s'
di
(Questa tendenza
una circostanza molto simile a questa
in
morato, egli cerca prima
le
tenta
pagani Orlando l'ha da un pezzo
per indurla a ricevere
Espagne,
sonno,
il
Orlando
trattengono a ragionare insieme, ed
;
il
duello
il
(
rivale
XVIII,
quale, prima
e
questi
che
21.
Rajna.
Questo, naturalmente, è pure nel Viaggio di Cai
lo
.1/.
in Isp.
«
.
E
.
fu
.
avea pien
.
smontato
Ricolse
E
E
il
sopra
ne
re ferito
marmo
al
lacrime
di
braccia,
le
pose a
il
pianger con seco non
di
Faccia,
la
in su la terra piana,
lontana,
la
saccia,
si
Chiedendogli perdon con voce umana
Poi battezzollo a
1'
Pregando Dio per
acqua de
con
lui
man
le
;
fonte,
la
gionte
•.
(XIX, 11).
Questo episodio che suggerì
che riceve
il
poema. Quanta dolcezza
belli del
un po'
rozzi,
dolore
di
ma
e
1'
ferito a
fa
Ilisi.
Riccardo
morte,
ferito a
l'
amorosa
litler,
de
di
:
la
Clorinda
uno
dei più
spira da questi versi
il
rassegnato
paladino
del
XXV
i
d"
!
Ina
dove
si
narra
Chétifs
il
2
E
).
Del resto
Lorgalis saraceno da
(
di
di
Achille che
il
capitolo noto
questo episodio boiar-
no,
infierì
Ovidio (128 è
lui
da P. Paris nel-
citato
nel chiudere
proposito
il
altret-
Oliando che ferocemente combatte con Agricane
Metamorfosi
che
acqua ad una fonte vicina
Caumont con
a
i
nemico morente.
France)
può confrontare con
delle
il
secondo
un particolare, sempre
desco
pietà
di
morte Ferragù, pregato da questi
battesimo, riempie
suo elmo, poi battezza
tanto
suo
il
è certamente
questa trovo nella Spagna (canto V) ed anche
a
Orlando, avendo
di dargli
).
d' affetto
Viaggio dì C. M. in Ispagna
nel
'
pure esprimenti a meraviglia
Agricane
scena simile
Tasso
al
battesimo da Tancredi
si
nel XII
seg.).
cygr
')
)
in
Gerus liber. XII
anche A. D'Ancona
Cfr.
Vaiietà stor.
e
letter.;
e
-
Di alcune fonti
Panizzi,
della
Gerus. Lib.
CAPITOLO
X.
un cavallo —
sacrificio di
— due liberati da morte — Rinaldo
Saraceni — Le armi di Marfisa — Brandimarte e
La donna rapita — Virtù di una radice — Donne
intelligenza di
L'
amici
Gli
I'
Prasiido
Il
adorato
I
Fiordiligi
„
Al
che
.landò, riconosciuto Brigliadoro
'
incontro,
l;
monta
gli
s'addentra
m
groppa
una selva
in
questo cavallo non deve
farci
e
(17-20).
meraviglia
:
gli
Rinaldo da Moiilalbano, egli va
e in pericolo
:
fis
:
ma
nel
romanzo
tendeva perfettamente
e in questo
si
potrebbe
con quello d'Achille
è detto
parole che
le
secondo
suo padrone
il
destriero
il
nell' Iliade
intelligenza di Baiardo mostra
riconosce
di
Tris/,
il
cavallo
il
gli
venivano rivolte
di
Rinaldo
XIX. 404-17).
pag. 200 e seg.)
Raina
')
Cfr.
Vedi anche
Le orig.
:
:
'').
—
:
Hist.
')
;
E non minore
cavallo di Tristano,
frane, pag. 447.
de Ch. M. pag.
poc't.
in-
confrontare
Detto questo invece
dell' epop.
G. Paris
dal
alle forche;
suo padrone pure sfigurato dalla pazzia
:
)
1
il
pure
Aytnon desta
anche che
mo-
ha
Baiardo
sonno Rinaldo, quando vede Ricciardetto condotto
non solo
fatto
intelligenza di
1."
a svegliare
Quafre
e nei
è
s'
cavalcando
via
strato spesse volte di averne di più; ba^ti dire che
che
—
esperte nel-
medica.
arte
il
--
dai
il
quale
(Istoria
di
porci
col conte per
avviluppato
1'
Rinaldo
a vedere
che.
un cavaliere che
domanda quale
A
un boschetto e trovato
ad
lamenta e piange,
si
sia
la
gli
avvicina
si
causa del suo dolore
(XVI.
scene consimili noi abbiamo assistito altre volte
sappiamo
avventura
dell'
parte
pietosa
la
storia
misero cavaliere a
parte
:
donna sua
la
cedere
si
generosità
in
al
\i
per
compagno,
lui
il
prode Rinaldo (XVI, 60-64
sarà inopportuno fare qui un po'
conto boiardesco,
e,
è allontanato
s*
il
liberato
fu
la
sta
al
Decameron;
in
il
come
e visto, a
s'
" XVII.
ha
attinto
materia derivata da
sappiamo
noto che
quale
si
il
racconto del generoso
giorn.
X."
del
narra che Gisippo, ceduta per
venuto dopo una serie
d'
il
Non
del
rac-
Intanto
sacrificio
1'
I'
altri
per
di
il
le
bella
la
altri
poeta
imitalo da
dispone a morire per salvare
nov. Vili." della
al
già che
parte è inveii/ione del Boiardo.
li-
—
1-16).
canto XII. compiere
nostro
resto è in parte
sal-
piangendo seco
nòstro rinnovata, trasformata. Quello che costituisce
dirò cosi, del racconto
dal-
per non
ed ora,
;
Prasildo, Iroldo e Tisbina. Queste fonti sono,
sempre, varie; ed inoltre
dal
in
de" quali,
esame minuto
d'
ricollegandoci
ricerche delle fonti alle quali
istoria di
primo
dal
già
prepara a volerlo
si
mentre appunto
doloroso caso sopraggiunge,
il
berarlo,
morte crudele,
dispose a morire
vare ad ogni costo.
Il
nota
e
ci
1
amico,
all'
narrata
amicizia
d'
esito
1"
U' altra
poscia nelle mani della malvagia Fale-
caduto
già presso a perire di
amico che
stesso
e
XVII, 2-17
l
è la storia di Prasildo e di Iroldo.
dalla città; e
rina,
amore
d'
e gli
i
e
:
possa essere.
quale
già
Rinaldo
dopo avere ceduta
l'
ritorniamo un po' addietro
calle,
giunto
come
dal
è
fondo.
ha tolto
modelli,
prima
cosa
Prasildo.
il
amico, è tolto dalla
Decameron; nella qui
amore la sposa all' amico,
avventure presso ad
\
e
essere tratto
supplizio, fu liberalo dall'amico che
per
ricompensare
della generosità
il
buon Gisippo. Questa
-
78 --
due amici non è però cosa nuova:
storia dei
trovasi già
clic
Romanorum (108) ed in alcune antiche storie francesi
per lino nel Dr cler. discipl. di Alphonsus: e d'altra parte,
nel Gesta
e
per essa,
potrebbe pure
si
ed Oreste, del quale
De
nel
amicilia
può vedere
ma
');
l"
(7),
a
quello
Damone
di
Cicerone Tuscul.
non ne vedo
nell"
come
barbara usanza
di
il
De
mani
donzella, scelti
dare
in
sca. Altra volta
che
mancanza
da
fatte
Vengono
'),
che
Rinaldo,
fra
E
ci
a questo luogo
sono caduti
i
due
infelici,
ha
nel ricordo
è ciato ritrovare
di
la
donna
avventure
povera
nel Lanceìot
(;3-3i).
I
quella
del
di
liberazione
Ricciardetto
Girone,
');
che per molti
ma
1
come
ca-
cos'i
caval-
Girone
Prasildo
vedere
luogo
il
non
avvicina
altri
a
VI.
dei
di
Già nel
per noi
s"
')
Per non citare nò Igino, né Porfirio, né
questo racconto, rimando a Val. Max., (, 71.
j Vedi: Cap:
Nel Rinaldo
Il
anche
o nei Quatre fils-Aymon
basta
rispetti
ribaldi.
di
Potrebbesi
d" Isotta
17-2^).
1
Fiordiligi, la
romanzi
consimili.
è liberato da Girone.
la
fatta
aiuto
fuga e libera
li
(XXVIII) Meliadus che era condotto a morire,
nel nostro,
si
d'
misera sorte
la
la
arrivare, accorre,
Prasildo e
accennai
di
pronto a condividere coi
tanta generosità,
visti
mancano
non
leria
li
nelle
menzionare un mostro
di
nobili profferte
le
sta
invenzione boiarde-
quale viene condotta a morire da una turba
valiere che
che
un cavaliere
e fino d' allora
dichiara
si
si
io,
notiamo
drago,
al
che
sia un'
novità
seguito
in
degni amici, terzo
di
III.,
.
del racconto,
pasto
miseri
umane,
vittime
di
già alla assoluta
usanza
i
ho avuto occasione
pasceva
si
fra
malvagia regina, non
della
off
caso. Piuttosto, volendoci ad-
sulla porta del giardino di Falerina, ogni giorno
ed una
Pilade
di
e Pizia, per cui
(V. 32),
esame particolareggiato
dentrare
la
famoso esempio
menzione anche da Cicerone
fatta
lo stesso
qui
risalire al
e
Montalbano (Propaga.
III.
11,84).
citato
poco
proposito
al
di
nostro. Strana poi è
la
ricompensa serbata a Rinaldo:
adorato dai tre pagani che
ad Orlando
M.
di C.
Orlando
finì
cercar
col
persuadere
di
Brandimarte sono
via
Prima però che
messo
il
stati
ed
giardino
il
cos'i
potrà battersi con
diversamente
Per
(5o-6o).
sopraggiunge un
disfatta
del re Galafrone.
la
sappiamo che basta
più delle volte a stornare una battaglia
nostro accade
').
lei
a battaglia
un messaggiero nei romanzi
L' arrivo di
col palagio
cammino verso Albracca
in
due vengano
i
cri-
saputo anche che Orlando
egli
liberati
narra a Marfisa
quale
buon
il
saraceni a farsi
i
recarsi al giardino di Falerina;
ed
scontra con Marfisa e
si
CI
morte quei miseri, Rinaldo, desideroso
pone
si
quale
il
pensare
fa
una simile avventura
già
Fiordiligi lo sconsiglia,
distrutti (38-5o),
mi
liberati,
anche perchè, come qui Rinaldo,
nuove avventure, vorrebbe
di
ma
il
toccò
e ni
Ips:):
Liberati dalla
stiani.
e
a
in
aveva
egli
e pure
:
Marfisa,
(63-65):
nel caso
fattasi
avanti,
scavalca Iroldo e Prasildo, poi combatte con Rinaldo (XVIII,
per
Cercare qui confronti
25
il
duello è
poiché
inutile:
I
poema
questi combattimenti che nel
si
ripetono tante volte,
presentano quasi sempre una grande uniformità, anche quelli
che avvengono
la
fra
i
più
illustri
solita formula, dirò così, d'
campioni.
introduzione
battaglia Terribile e crudele a riguardare
tremodo era possente
»);
dei combattenti, quindi
tivi
la
triplici
')
crinita
A proposito
detto spesso che
tati,
'lei
iuba
galea
racconto
cavaliere,
il
a caso:
«
fu la
Che ciaschedun
enumerazione
descrizione delle armi
è imitata da Virgilio, che parlando di
Cui
sempre
è quasi
ol-
pei segue la descrizione delie armi
l'attacco, con
Qui pero
colpi maestri.
C
('cito
>li
prima
alta
Turno
Marfisa
«
Turnus
dice:
Chimaeram
Fiordiligi noto che nei
di
dei rela-
di
Sustinet,
romanzi è
poter entrare in luoghi incan-
deve combattere contro fieri mo tri,
he stanno ni
guardia.
ad esempio, nel Bel Gherardino 1, 12 il serperne e l'orso
.1
Vedasi,
custodi di
l
castelli
1
della
maga.
—
Aetnaeos efjlantcm faucibus
tristibus dìcia flammis,
guille pugnae.
ignis:
Quam
E prima
•
Eneide
y>> e seg:,
I.
cazioni
momento
dano
quelle
essa
cui
in
et
-an-
compiere quello
olire, a
Marfisa, ricorderò
Amazzoni pure
e alle
come
a
vede colpita
si
.Marte
e
nell'
Ma
').
divinità pagane,
le
Teseo contro
di
eli
(IV, 602 e seg.)
contro
Marfisa
di
fremcns
illa
donne guerriere s'accenna anche
Pentesilea, prototipo delle
nautica di Valerio Fiacco
Tarn mngis
magis effuso crudescunt
passare
di
che precedentemente ho detto
nel!'
—
No
da
impre-
le
scagliate
Rinaldo,
nel
ricor-
.Minerva (Teseide
1.
5
Ed ora torniamo ad Albracca dove la mischia continua
Le genti d' Africane che hanno perduto
loro si-
accanila.
il
campo
gnore, fuggono dal
e Galafrone
mena
(XIX. 23-25). Potrei ricordare qualche luogo
l'
ma
Eneide,
forse con
che trova qui
poco
profitto.
Però
strage per tutto
dell' Iliade
il
caso
del-
Astolfo
di
sue armi indossate lino ad ora da un Tartaro.
le
menia attenzione, potendo richiamarci al Girone (LVI); in cui
si nana di Galeotti che riaquistò le sue armi, rapitegli da un
valletto. Badisi tuttavia che certa diversità di circostanze non
mi permette
riacquistata
di
la
accennar; a derivazioni.
lancia fatata
meravigliose prove
st'arma,
le solite
cessa
inseguire
d"
i
fuggenti;
dove combattono Marfisa
cavallo
davanti
addosso
')
per
le
Si
che
all'
fu già
uccisore
d'Argalia:
del figlio
può anclu vedere
il
quando
De
E
virtù
arriva sul
di
suo, corre senz' altro
luogo
il
trovarsi
furioso
avventa sul vecchio
claris mulieribus
Rajna:
que-
Rabicano,
riconosce
s'
di
Galafrone non
per ciò credendo
sdegnata,
eroine del lipo di Marfisa:
cap. XVIII.
poi
(3o-32).
e Rinaldo,
a Rinaldo. Marfisa.
questa Astolfo
In
può compiere, per
del Boccaccio, e
Le fonti ecc.
introduz. e
8i
per caso
eh' e salvato
I
che
fisa
il
fra
della
grado
combattenti
i
ha ritrovato
suo
il
Questo
"Reali di
donna
Buovo seco
un
La somiglianza
1'
quale,
il
e ripara
cui
(IV, 28) in
invitasse
palese
seguiamo
ciò
con
si
d'
un
dei
altro
come Drusiana
ad una valletta ombrosa presso ad
lei
parecchie
dì
(Yome
descrizioni
esempio, nel Bovo
che
buon
di
una selva vicina
da
racconta
circostanze
imitazione. Però, notisi bene,
carolingio simili
ferocemente
Fiordiligi
accetta
lei in
cavalieri
solo Mar-
nemici, ricorda
i
entra
luogo del nostro è imitato
Francia
rivo.
Dopo
').
che
119),
Brandimarte,
invito della
1'
(53-64).
Teseide (VII,
di altri
notevole:
di
aggira luriosa quale mastino fra
s'
Palemone
ramoso
sopraggiungere
dal
questo nulla per noi
tutto
In
12-52).
Aniona
si
ciclo
può vedere anche, ad
Roman
nel
e
e seg.,
1271
rendono
romanzi del
nei
de
Garin) sono sempre brevi: fuggevoli accenni e nulla più: nel
nostro invece
Quando
che
s'
ha
li
dosi
i
due amanti
una radice
di
si
ed oltre
sono addormentati, un palmiero
si
dice
di
di
natura
ciucia (XX.
un gigante
una donzella dormire presso
torre
ombroso con
se
la
alcuni cavalieri,
prende
in
braccio e
l'avventura del Girone ricorda
colarità della situazione
altra volta
che
la
il
';
Panizzi.
Vedi Cap:
li.
vista
E pure
da
porta
e giunto
via.
nel
una sua
in
luogo
pn
Evidentemente
le
parti-
sono identiche. Notiamo intanto che
nelf innamoralo
')
donna serven-
luogo del nostro:
abbiamo
visto
d' un'
e d'altra parte pure Malagigi, in
')
la
1-8).
ad una fontana
s'avvicina
Malagigi, addormentare per virtù
lica;
di descrizione,
da lungi, accorre e porta via
visti
Girone (XXIV)
lei
ha maggior larghezza
una maggiore lubricità!
a ciò
erba
un
la
fattucchiero,
bella
Ange-
un vecchio romanzo
cavalleria, riesce a
di
~
82
cadere addormentato
far
Bovo d'Antoni
nel
leggesi
che dona a Bovo una radice che ha
un Palmiero
addormentare.
forza di
la
re Carlo; e
il
di
giganti che portano via una donna; e credendo
Fiordiligi accorre:
per
che
lui
uccidere
ma poco dopo
questa giunge
in
giganti e liberare
i
parte dell' episodio
al
strappare
gigante
al
ma
ucciso,
infatti
acl
dei romanzi:
Hoèl, cura e ridona
mondo
esperta
(Epist:
XII.
»
iq5
Brandimarte
che
Quanto
\,//.
rubato
stanze 4546 col cap:
il
Hist:
all'
casa
dal
la
poeta
')
ClV.
battaglia che
ci
viene
si
ferito.
«
E
per
1'
il
1."
si
accenno
piccolino.
confronto
del Guerrino
di
dic-
medico
del
paterna,
Ms. 3o della Palatina di Parma, già citato.
Per
esempio
1'
la
l'atta
erba prodigiosa
411.
inutile
I
aveva
aiuto
in
AHI.
dalla
libro
ad Esione
suo Enea
poi
non sarà
3 del
donne medi-
di
voglia
si
di
figlia
Però anche
')
Apollo
1
cosi viene
e
41 1-4241.
venne venduto schiavo,
I
V,
medica; se pur non
carpit ab Ida
ferito, (3/)
Iseult,
infatti
accennare
basti
così):
Venere, che per guarire
(Aen:
a"
è detto altrove di Angelica) in altre
salute a Tristano ferito.
potrebbe vedere Plinio:
a
accorso
opportunamente Galeoth. E
non mancano esempi
classico
dell" arte
una dea,
tamnum
cavaliere
Tristan (5g)
nel
la
secondo Ovidio
quale,
lapige.
s'
(chiamiamole
chesse
al
qui
rapita, corre rischio d' essere
arriva
aiutarlo
trova riscontro (come
nel
donna
la
acl
Girone e proprio
ancora
il
aiuta
lo
Quest' ultima
(9-37).
che con un' erba guarisce Brandimarte
Fiordiligi,
donne
anche
quale
il
donna
riconduce
ci
luogo indicato:
la
tre
eh" es
trova a mal partito:
si
'riandò
*
vede
rumore,
Brandimarte intanto svegliato da un gran
il
delle
Meschino
4
combatte sotto ad Albracca e che
minutamente
anche Trist: Rice: (XXIV).
descritta
anche
in
alcuni
luoghi dei canti
XXI
83
e XXII,
colpi di spada, abbattimenti,
rono
in
-
non
e"
è nulla da notare:
i
scambi
di guerrieri, quali
occor-
la
donzella
novella
dai
che
giganti, e
quella
si
del
37-49).
XXI
1'
veniamo
a
d'
hanno
prendere
a raccontare a
fa
per consolarlo del dolore
(XXI
facciamo
tutte le descrizioni di simil genere. Quindi
ritorno ad Orlando ed a Brandimarte che
avere perduta
già
in
liberata
esame
Brandimarte
la
racconto della donna abbraccia
la
per
sua Fiordiligi
le
stanze 5o-6g
canto, e del XXII quelle che vanno dal 12
^tV
soliti
al
56.
M'ITol
I
—
La nuova Atalanta
Orlando
—
Giasone
e
rovare
fìcile
JZ>?&^
nota favola
la
eroina dei
di
i
traditori
--
—
Battaglie
falsa Origille.
questo racconto non è cosa
di
come
Atalanta
boschi,
—
vecchio Folderigo ingannato
li
che anche
vedere
far
La
Onte
la
:
XI.
Truffaldino e
—
Orlando innamorato
n
Boiardo abbia trasportata
il
Di questa
').
rapida
dif-
una semplice lettura basta
vergine
ed abile
corsa
alla
a
qui
maschia
e
caccia,
alla
narra Ovidio nelle Metamorfosi (X, 560-707) che avendo ella
promesso
darsi
di
in
isposa a colui che
nel correre, ingannata da
lei,
gettò per trattenerla
sposata
vinta, quindi
Questo per
rato
il
1*
inganno
la
al
Ippomene
precorrerla
e
1'
avesse superata
quale, provandosi con
pomi
dei
oro. fu
d'
vincitore.
prima parte; per
fatto dalla
la
giovane donna
seconda,
al
in cui
e nar-
vecchio Folderigo,
nostro attinse ad un ben noto racconto che trovasi anche
nel Libro dei sette savi. Nel
d'
il
un marito geloso
')
Ter
la
favola di Atalanta:
fab. i85; e, nel
fra
medioevo, Ser Lancia
Romagnoli.
Mi servo della redazione
)
quale,
al
canto
che per custodire
in
gli
:
altri
la
Apollod.
Novelle dei
v<.Tbi.
X
'),
moglie,
XIV
III.
sec.
si
narra
cui
non
02.
Igino
Bologna,
osava afjìdare ad alcuno,
rinchiuse in una torre altissima,
la
posta a grande distanza dai luoghi abitati
amore per
cavaliere, preso d"
costo possederla, cercò
e,
tare in
una casa vicina
giovane
il
indurre
anche
il
1"
amica a
dov* era
—
11
donna
la
con
lui.
—
nel
anzi
;
tutto a quello del nostro
in
Soldano
donna, giovane e
e valga
:
qui
inutile
abbisognasse.
pensiero
entra
in
Corsa
Soldano:
giovane
a
di
lui
tenersi
in
Continua
amichevoli
d'
accordo
rapporti
amata, manifesta
coli'
La donna era
Soldano pare
meraviglia e
dall'
di
la
ravvisare
al
ardita
la
nella
era
1'
amico
lo
rassicura.
al
di
venuta
la
e di
beli
donna
però
alla
Al
giovane.
al
giovane,
1/ altro
nascosto
in-
a vedere la
il
sua.
e
si
quale,
crede
palazzo per accertarsi, e quivi trovata
che frettolosa era tornata
1'
il
al
moglie stessa del Sol-
sposa
meraviglia esprime
tende, bellamente
crede, e va
amore
eh' ella
frattanto
Soldano,
col
che, nascostamente uscita dal palazzo
adorna, resa
palazzo attiguo
il
e le parla cos'i
prendere moglie, anzi invita
di
sposa. Questi accetta.
ciano
donna
e cede a sue voglie.
quale un bel giorno,
tenzione
il
Babilonia,
a
praticata segretamente un' apertura, penetra
poi
nella dorata prigione, trova la
accende
tutto
forma
prigioniera,
ne viene
se
una
in
di
questo un giovane,
eli
dimestichezza col signore, compra
alla torre:
s'
voce
la
bellissima
della
toglierla al
eli
a
ri-
Babilonia divenuto geloso della sua
di
torre eh" era dinnanzi al suo palagio, e qui fornirla
le
trova
si
fiorentino
bella, deliberò di tenerla rinchiusa
innamorato per fama
cosi
alla line
Questa novella
Sercambi
breve sunto che credo non
il
abi-
potè
e
vecchio e geloso marito e
il
l'uggire
racconto e simile
dimostrare ciò
che
ogni
Scavata quindi una galleria
alla torre.
quelle di Giovanni
fra
portare.
poiché un
:
volendo ad
are in amichevoli relazioni col
di enti
luogo
al
ripetutamente,
tradire,
invano
:
e
senza dare a questi alcun sospette, venne ad
marito
arrivò
donna
la
torre,
si
la
donna
compiace
e s
;il
,
""'
'
volte.
Ù
-'-"
Alla line
due
i
« Preparano ad ondarsene ed
Soldano, ignaro
'^.tato, li accompagna; ma
ritornato , acC
il
utt0
'
di
o rge del .
rei fuggitivi
estlS0n
°f
ncerche
^
atfve
in
d,
inutilmente.
j
luogo sicuro; più tardi
Villanuccio e
ci,
Lavina
fa
perchè
per ambasciatori
ma
senza Lutto
Questo nelSercambi. Del resto
nella novellistica
tutta ed
-che nella drammatica .• hanno
non infrequenti esempi di
0nneche P«r custodite
severissimamente, anche cornerà^ d, Ordauro, in recinti
m.ca
chiusi da alte mura,
possono elu-
dere a v.g.lanza e superato
ogni ostacolo venire a
capo de,
lo.odtsegn.. Otero solo la
novella attribuita a Pierre
a cu,
s,
accenna „eir// w /. liliérde
Vidal
France.XlX 5 5o e
,a
,
Wa
col racconto del nostro
anche
si
,
potrebbero trovare de, risconti
che nel Libro dei sette
>
nel Miles Gloriosus, oltre
savi
sopra ncordato. Di più:
uno stesso soggetto si
ha nella
Crudele matrigna
V, e molto prima ancora s' era
avuto nelEraslo ) e pure nel favolello
du Chevalier a ìa frappe*)
Edora eccoci di nuovo a Brandimarte,
il quale udito
un
gran lamento ed avvicinatosi
a. luogo donde
partivano quelle
V0CI d
t0
ha
VÌSla '^ta ad una
P
quercia una donna e
7, per Fiordiligi, è
conoscala
corso a
'
'
liberarla (XX111
La- sorte toccata a Fiordi.igi
serbata a dame, ed anche
non
,- 22 ]
rado nei romanzi vediamo
di
a cavalieri.
Passiamo quindi senz'
')
Bologna, Romagnoli.
')
Bologna, Romagnoli
;»
Note
altro alle grand,
^7«27;^-;-«« *
allestì,* GioTn^S
pane de, racconto e, precisane
nch.amo che si può fare a!
'
d'( .riandò.
Erasto; cap, XXI. Venezia
,66,
""' A °' AnCona
*£
e
imprese
«^
!
M
"
\
ia~
Lancelol (IV, fc)
'
£ nlT"
^
'
6"'6
""
Senza nulla dire del
libro
condurre felicemente
di
corno fatato
(
a
che insegna
termine
cose per noi ben note
meravigliosa avventura d'Orlando,
che
1
uomini che sono
gli
Ovidio
di
104 e seg.): del resto
(VII.
seg
Valerio fiacco
e
1
Nel cervo
e nella fuga
quindi
i
1
Argon:
Gia-
di
Metamorfosi
alle
{Argon
"7" e seg)
VII,
uc-
XXIV,
nota favola del
la
Esone, cantarono ed Apollonio Rodio
d'
tori furiosi
suol)
dal
poeta ha attinto anche questa volta
Il
i
lerra,
la
armi
in
che nella
i
quale lega
una riproduzione della favola
e facile vedere
8-58,1
sone,
balzati
modo
il
impresa né del
i
il
sono apparsi, poi aggiogatili ara
gli
cide
paladino
al
diffìcile
la
:
111.
tìglio
363 e
1
").
apparso prima anche a Rinaldo), nella caccia
1
è
scorgere
facile
rappresentazioni
allegoriche
della ricchezza e della fortuna. Alle tentazioni della ricche/za
paladino ha saputo resistere
il
ha avuto per
disinteresse,
anche
strato
la
generosità sono doti
amante
ne andava
in
cerca
resto
s'
è
il
mo-
della su
paladino, incontrato
il
ad un buon cavaliere dulia Tavola
di Leodilla, simile
Rotonda, cede senza contrasto
che
Orlando
di cui
una prova
altre volte fornito; ed
Del
dell' oro.
nerosità l'abbiamo qui subito: infatti
I"
donna
pensiero della sua
il
:
maggiore potenza
lui
la
donzella liberata
(XXV,
[8-22
1.
amante
all'
Rimessosi
poi
in
\iaygio ed arrivato ad Albracca, viene incontrato da Angelica
che
lo
riceve festosamente, lo disarma di
lo
bea
baci e di carezze,
di
si
che
egli
glienze oneste e liete fattegli dalla bella,
bedirla
in
(35-46).
è
fatta
')
,S7.
Si
Il
tutto ed
)
mano
e
poi
si
dispone ad
ob-
anche a muovere subito contro Marfisa
luogo panni imitato dal Lancelot dove ad H
da una
dama
la
stessa accoglienza che ad
potrebbe anche vedere
della guerra dì Troia,
:
sua
contento delle acco-
l'ani/zi.
Fausto.
III.
2.
Ovidio:
Metani.
III.
io
Orlando
_
(LXXXVI);
dove
e
si
—
88
accenna anche
stesso
allo
particolare
del bagno.
Però
infatti
ed
gioia d'
la
conte arde
il
l
non deve durare
'riandò
notizia che Rinaldo
la
trova
si
La gelosia
conte per Rinaldo,
del
sua disperazione amorosa sente un pò"
per Palamides
stano
ed
abbia a rapirgli
l'altro
Inoltre quell"
a combattere,
gelosia e di sdegno e vuole ad ogni costo
di
battersi col rivale (47-61).
la
a lungo: arriva
campo
al
lamenti
i
amore
huo
il
impazienza nelF attendere
precede una battaglia (56 e
seg.),
non
gelosia
la
lìndana
giorno,
:
Espagne,
_
i
anche
ed
Rinaldo, e fra
è insolita nel paladino,
tenti,
vinto, per
battaglie
fughe,
però una cosa
Baiardo,
il
riconosciuto
di
che
di lui:
altre date dal cavallo
Fils-Aymon
(X),
Malagigi.
altra
')
')
Il
.<
volta
in
ad esempio,
potè,
il
una
Entrée en
difese:
la
uniscono
s'
quanto
1'
il
combat-
prova
d'
aiuto
del
questo
tutto
di
canto
arte sua nel
in
intelligenza di
suo padrone non vuole ad
prosa che regge
occasioni.
al
confronto
Nei Quatre
legge che venuto nelle mani
riconosciuto
seppe trarre per
Orlando,
la
petronum marmoreum » del De
M. in Isp: (XXV).
ì'iJggio di C.
Dur«
Orlando e
fra
che
difensori
diverse
si
nell'
alternarsi dei
I'
attacchi,
sola mi trattiene:
quale,
tutto
nuovi
di
altri
spiegare
di
per
varie
ritorni,
ogni costo andare contro
con
occupa
poeta
al
rompere
a
combattimento
maggiori,
sopraggiungere
pel
pietra di
la
Chanson de Roland
stessa
del
e Marfisa e gli
porge occasione
rappresentare
basti
può vedere
si
nella
primo
il
a questi campioni
e
come
».
La descrizione
seg.).
XXVI
')
notte che
la
pure un colpo suo d'altra volta:
è
sempre tanto che
è forte
marmorina
pietra
e
3)
Tri-
'Iris/ano).
(Istoria di
il
e lo spezzare, irrequieto ed agitato nell' animo,
Macone (XXVI,
di
quando crede che
^uoi
correre
criniera
vita
il
a
Caroli M.
el
e
lui:
cavallo
del
Rol.
-89nemico
1*
Qua/re
dei
episodio
mento
Truffaldino squartato
di
che
s"
piace
pena del suo
in
tradi-
ultimi canti
armi e
procede senza intreccio alcuno:
il
si
battere
XXV
canto
che
nel
XXV11
ed anche
da Marfisa, da
fare a noi:
1"
]
oemi
un
in
rac-
quasi
d' altro
quando
e
Quello che attrae qui più
attenzione del lettore è
contrasto
il
—
d"
ras-
ogni altra
che genera pei
anche un certo movimento drammatico nella narrazione
fra la
feroce gelosia
ad ogni paroletta
che
desiderio
voglia pazza
che odia
derla
la
vien
innamorato
il
Angelica' e
Angelica
d"
ha
menu
e
e
di
quale pare poi venga
la
pa-sione della donna:
vendicarsi
di
vedere
1'
gido senatore
piccola
prova
adesso invece
romano casca
l.a
comicità
fra
il
fra
Rinaldo
al
solo ve-
ora Orlando
dello Scandiane
debolezza sua per
della
fiero conte,
il
che
Fino ad
—
meno
Rinaldo, e la
amalo: e più
morire.
sente
di
ed Orlando
sprezza
la
si
(la
— questa geniale concezione
bella Saracina:
triste
Orlando,
paladino
donna
aveva solo dato
femminetta.
di
d"
si
sono troppo
romanzi perche non s'abbiano a
e nei
altro.
l'
comil
poco resta a
già che
tenibili colpi e gli smisurati a--. .iti
i
frequenti nei
somigliare
sappiamo
fruito
si
spiegato nel com-
Orlando e da Rinaldo;
strada
il
armati e
d'
tante
parla che delle gesta e del valore
cammina per questa
1*
XXVI
e nel
poeta
il
ogni
in
combatti-
di
succedono a combattimenti, è scarso
si
fare sfoggio, dirò così, di
di
conto
cosa
richiama anche
incontrano descrizioni
delle nostre ricerche. In questi
tutto
questo stesso
a
ci
questa prima parte, perchè più che
di
luogo del poema,
menti
non
IH
fils-Aymon
(48-5)
Sul finire
altro
E
Rinaldo, eh" era fuggito (VI).
di
romanzo
a dirittura vinto
il
severo e
ai
piedi d"
la
ri-
una
dell'innamoramento d'orlando ha
etiche nel Girom (LXXI)
mala avventura toccala al
si
narra
d'una dama
falso eh' eia
traditrice
dentro ad Albracca.
ia
toccato qui
il
vi
—
Ecco quindi
pam.
ancora
meraviglioso
signor
»
innamorato
ti
').
sente
hi
membra
le
combattere, pur
non dubita
cerca
Farà
di
la
un
scusarlo
scusa
suoi uditori:
può
:
sue
il
pò" troppo' al
ma
«
chi
per vedere
Che cosa ha pensato
poeta ha
Ri-
capito
di
ascoltatori, e
degli
riso
intanto
quale
la
conosce amore e sua possanza.
quel cavaliero
di
Inna-
quando
che
dire,
rotte dai colpi di Fusberta. torna
perfino
!
Non
«
d'Orlando
cantar
si
esporlo a nuovi pericoli solo
di
esposto
averlo
a'
compiacere Angelica,
di
Povero senatore
naldo.
oclir
tanto,
che
giustificate le paiole
poeta lino da principio avea rivolto
morato
a
colmo!
il
go
»
intanto
').
di fare la
donna per Sahare
Rinaldo.1 Ciò che già lece Isotta per impedire che Palamides
combattesse più
1"
con Tristano (Tristan, 44): allontanare
Angelica però giuoca un
oltre
avversario dal cavaliere amato.
brutto tiro ad Orlando
impresa così
E
diffìcile
;
povero innamorato
il
vuol
perdere,
s'
perchè
Io
manda
che essa stessa
avvia
senza
per
punto
andare
compiere una
a
ritiene
la
impossibile.
che
sospettare
nel
regno
Giunto sopra ad un ponte guardato da un
le
chiome ad un albero una donzella
lamentarsi
e
la
è
manzo
3.
371.
La
l'onte
infatti
è detto che
episodio
dell'
senza dubbio derivato dal Girone,
(LXXI1
andando Girone
a
giunto ad un certo punto, ode dei lamenti e
')
Innamorato
:
1,
e
1'
ode
quale è narrata
falsa Origlile, la storia della
qui dal poeta (XXIX,
glile
si
vede
cavaliere,
appesa per
:
lo
Org
d'
d'
Ori-
Nel
ro-
cammino,
suo
si
1.
ferma
;
poi
i.
7
Già nei romanzi, come osservammo nel f. cap., Orlando a
infatti nel
volte ha dato prove di avere certe debolezze amorose
G alien, (secondo scrive il Gautier (II, 1, ^14 dell' op. cit.) ) nell' ora
solenne che precede la disfatta di Roncisvalle, il paladino pensa
all' amore di Iaqueline dal dolce aspetto, e dice
anche delle scioc)
:
chezze
:
ma
da questo a quanto
gli attribuisce
il
nostro
ci
corre
!
avvicinatosi
luogo donde venivano quelle voci, vede appesa
al
ad un albero una
Mosso
soccorso.
cavalieri
disposto
lasciare
a
combatte contro
custodi,
i
Da queste che possono
è facile vedere
dal
A
romanzo.
derivazione
ciano
dell'
nuovo inganno teso da
anche
verrà
suo
Origille al
liberatori,
i
ricordato col
Panizzi
sonetti
di
confronto
il
gille.
la
XCIX
del
li.
e
libro,
che
il
può
si
lei
XVII del
1.
alle
custode
di
lui
come aveva
quando sono
infatti
parole del
giunti ad
a pietà
cavaliere,
e gli altri che
lei
fatto
nare Orlando ad un petrone.
lare
fra
Amorum
degli
sero (40-43). .Ma Origille liberata da Orlando
burlarsi di
cui furono
le
di
tanti
di
del
Ori-
liberi.
la
sopra»
non tarderà
altri
a
innamorali:
un certo punto essa
dicendogli
la
suo amoi
il
come Orlando mosso
non prestando fede
dopo aver vinto
modo con
del
racconto
:
crudele della donna e
falsità
fidano nel palesare a
Boiardo, vengo a dire
liberatore
il
Rusti-
di
racconto
il
con quello del Girone. Dopo questo,
stanze 8-9 idov' è narrata
timidezza
Innamoralo
dell'
accenno nostro a questa
1"
che trova pieno riscontro, anche per
ricompensati
').
episodio del Boiardo dal romanzo
fonda su basi sicure,
si
episodio
dell'
e
prigioniera
racconto del Girone,
dirsi le linee del
provare poi che
la
però
è
tormento
quel
in
vince e libera
li
derivazione
la
donna
la
ge-
a raccontargli
la
si
dei
il
Girone non
storia di quella trista. Udita la quale
punto
ma uno
dissuadere
di
che l'altro insisteva,
poi. visto
implorava
piangeva ed
quale
la
compassione, vuol liberarla:
ebe stavano a guardarla, cerca
neroso e
la
donna,
a
avvici-
la
che guardando
in
Gyron (Los: "ì|, pag. (63). - Del resto questa
anche nel Lancelot IV. i.xxix dove si ha che hain trovò
una donzella appesa per
capelli ad un albero e legate le mani;
e non hmei legalo ignudo ad un troncone un cavaliere;
')
Cfr. anclie
storia e
(
)
i
1
come
Girone,
Lancilol/o
si
dispone a
mali CXXXII).
liberare
1'
una
e
I'
altro.
(Vedi anche
—
giù egli vedrà l'inferno e
conte incannato, fugge
Cosi siamo
ha una
dama che
di
il
via
nuovo
paradiso (5o); poi ridendosi del
.sul
al
—
92
cavallo
di
lui.
Girone (XXXVIII). Qui
infatti
momento in
accompagnatasi nel cammino
liberata da Breus. proprio nel
essa era tratta a morte, e
si
cui
col
suo liberatore, per ricompensarlo (approfittando della credulità
del cavaliere che.
di
lo
lei)
come
*
Piando
di Origlile, si era innari
inganna facendolo discendere
un
in
luogo sotter-
raneo, donde essa spera non abbia più ad uscire; e sul par-
novella Origlile, rivolge anche parole
tirsi,
valiere
'
i.
Aggiungo
in
mostrare
fine a
somiglianza dei due luoghi, che Orlando
dito e
non sapendo che
farsi
masso
e quelle
oro
di
Nino
»),
«
lettre d"
ritorna
»
(53)
a
il
scherno
più
al
quale vistosi
contemplare
che sono sul
ca-
perfetta
la
tra-
quel
sepolcro
ricorda molto da presso Breus, che. gabbato dalla
donna, capito che ormai
la
era fatta,
camera sotterranea (Girone,
nella
di
vie
I.
e.
s"
acconcia ad
entrare
i.
^r
t>
')
Cfr.
:
i
(IV,
II
85)
e Tisbe.
Gvron
(Lr>s. 636).
sepolcro di Nino è pure menzionato da Ovidio
come
il
luogo
al
in
Metani.
quale dovevano trovarsi insieme
Piramo
CAPITOLO
grande consiglio
Il
prese
di
in Biserta
—
Alessandro Magno
Il
—
XII.
La
—
sala istoriata
Calcante africano
Le im-
Rodomonte
-
e Ruggiero.
:
amore
quale
ci è
fra
questa
in
all'epopea.
secondo
nel
alla lotta
libro del
parte
dell'
«
Cristiani,
sol
perchè
Durindana
far trionfare
i
e
buon
'1
seguaci
famosa spada
grande acquisto
d'
(
egli
si
>i
di
destrier Baiardo
i
')
tutti
i
»
di
Non
egli
suoi o
i
Maometto; ma solo per avere per
landò e
il
cavallo di Rinaldo
conduce con sé un esercito
cristiani,
acquistare
(1,1,5).
la
del
spada ed
e
;
braccio
il
crede bastare da solo:
di
cavallo,
la
se
>e
al
pocf
quei
anche
sua dunque
Vedi Crescine Orlando nella Chanson de Roland
e dell'Ariosto in Propugnatore, XIII, i, pag.
Boiardo
passa
si
Gradasso,
Cristiani per vendicare
che a conquistare
cavalieri, poi
del
di
prepara a muovere guerra
simo, non intende però affatto servirsi
contro
impresa
punge desiderio vivissimo
il
viene a combattere contro
la
boiardesca,
l'
dinnanzi
romanzo,
dal
narrata nel primo libro, altro non appare che un' av-
ventura: quel grande redi corona
ai
opera
a chi ben riguarda,
Infatti,
poema cede
cristiani e saraceni'): e
e
nei poemi
p
I.
-
'I
non
è guerra
ma
alta avventura.
poeta
Il
buon
preparativi, pianta
il
venuta
alla
Angelica
d"
alcuni canti
la
I.
iv
dell"
si
i,
Sericana e viene a narrare
re di
questo gran
di
luogo
il
Albracca: racconto intorno
quale
al
si
le
Illa
ventinove canti del
').
Al racconto
il
romanzo
il
signore a cui
di
poeta
il
di
volle
questo eroe che
ceppo vecchio (come dice
il
origine,
1"
nelle vene.
il
Il
e
vedasi
41
nobile
qua]
Boiardo, seguendo
I,
Ercole,
E
illustri
di
Ruggiero,
di
cominci
sangue
tradizione,
la
di
Orlando.
avi
si
\,
dei
s'intreccia
suo
il
Ariosto
1"
rivolgendosi ad Ippolito (Ori. Furioso,
noscere
epico
degli
fu
il
assedio
orditura
nella
dedicato
ma
oltre
raggruppano, come
sparse
Ruggiero, capostipite della Famiglia
necessario che
.Ercole,
libivi
dell"
la
dopo
solo:
non va
re
racconto
al
intorno ad un punto, tutte
I.
non
Gradasso;
ricorda di
impresa
sul
suoi
a'
curie di Carlo; e poi solamente
canto: e cede subito
VII.
di
|
narrazione
proprio
infatti
Gradasso ed
bel principio del racconto, accennai') a
fa
a co-
scorre
gli
discendere
suo eroe da Alessandro. Diamo qui l'albero genealog
quale
')
può disegnare seguendo
si
Gir.
.Milano,
poeta
il
anche: Cannello: Storta della
ili.
1.
/'/<;/.
letter.
5-17).
nel
sec.
XVI.
Vallardi.
;
In altro luogo, secondo è detto anche in line di questo capiverremo a studiare la tradizione cui s' attiene il Boiardo.
Intanto qui accenniamo al confronto che si può l'are fra la stanza
)
tolo,
con cui comincia il canto, e la
della Teseide; e ricordiamo che
poeta spesso ricorda e descrive
stagione contrappone
si
lassa
.
il
,i.
a
del
11,
e la 6. a e 7/
1
del
111
libro
anche nei libri degli Amorum
la primavera: ed alla bella e del
verno per cui
«
Fugge
il
diletto
ed
il
il
piacer
—
—
Q3
Alessandro (ed Elidonia)
I
I
Atamandro
Soniberra
Argante
Barbante
iCasa Africana;
I
Agolante
I
Troiano
I
!
I
Agramante
Galiciella
(Sposa a Ruggiero
di Risa)
Ruggiero
Ed
mante.
eccoci subito alla descrizione dei preparativi di Agrail
cugino
fratello
portar guerra a Carlo
che
siglio
si
di
Ruggiero
Magno
11.
>
i.
71
che vuole
1,
prima perù diciamo del con-
:
sono
tiene in Biserta. Quivi
raccolti
trentadue
che Agramante ha radunati per richiederli del loro parere
re,
intorno alla impresa che egli
questo consiglio
a dir
sta
vero siamo
per tentare
in
perù anche nei poemi cavallereschi
queste grandi adunanze tenute
di
consultare
i
E
alla
o
re
imperatori
mi
basti
alla
Spagna
in
Chanson de Roland,
epici
e
sala
ne'
di
tentare
i65 e seg.,
romanzeschi
istoiiata
ad esempio, Iliade
si
potrebbero
(21):
')
:
trovano spesso esempi
animo
della nostra
delli
epico
o
poemi
ne'
da
Con
16-18).
loro intorno ad una spedizione
presa che essi hanno
nare
si
1
poema
pieno
s'
:
ed
ad
hanno pure
come
si
per
im-
altra
accen-
mo-
i
può vedere
5o-52 Eneide XI. i.'>\ e seg.
pur vedere, fra qli altri, le
11.
Nerbonesi, (vi
pag. mi dell'edizione di Bologna, Romagnoli,
ecc.) e Les Quaire fils Aytnon ili: e V Aspremoni (citato dal Rajna
I
|
:
J
ir.,
Del resto
I.
in
:
Le fonti tee.
|8o).
II.
;
!
—
nelF Eneide
(I,
456 e seg.) dove è detto che nel tempio sacro a
Giunone sono intorno dipinte
cui in
in
tempio
di
un luogo
orbem
(XI.
in cui
altrove è
Palemone
E pur
70 87).
s'accenna
(VII, 62)
di Citerea, e
Giunone
ex ordine pugni
Iliacas
«
laque iam fama totum vulgata per
»
minutamente
fece
tutti
«
i
e nella Teseide
:
descritto
istoriate,
«
ritengo qui
il
ricordare che anche nel
intagliate, è
secondo
•
rappresentata
di
«
Dillamondo
a varie
s'
fonti.
Alessandro .Magno,
storia di
accenna
si
Sul .Macedone
ebbe una
castello
in
Agramante
di
antichità e
letteratura,
ricca
cui
in
ai
più importanti che celebrarono
imprese del
poemi
in
furono cantate dagli antichi
cui
andarono
tutti
perduti
:
e
le
quanto
di
da' poeti e storici di quasi tutte le nazioni del
dentale ed orientale, trae
il
III
Mi piace ricordare
(Eneide VI, 20 e seg.) e
le
torio dantesco (Purg. X. 3i
:
)
gran parte
1'
Lungo
opere
le
gesta
di
Ales-
meraviglioso
di
mezzo,
mondo
origine
sua
occi-
o
suo fondamento primo nel romanzo popolare
un Alessandrino del
')
in
Vicenza,
1
j.74.
secolo.
la
porta
Qui potremmo, seguendo
istoriata
del
pareti istoriate nelle
e seg.:
XII,
11
e
at-
tìglio di Filippo.
intorno al grande conquistatore fu narrato, nella età
meno ha
»,
elementi
eli
anche solamente
sandro
la
tempi
nei
leggendari.
e difficile sarebbe qui ricordare
le
sono
queste stanze
nell'
evidentemente, commisti
storici furono,
I
Fazio
di
nostro (22-29).
il
mezzo
la
intagliata nel
particolari a cui
I
tinti
Opportuno però
è descritta una loggia in cui. nelle pareti
')
stessa cioè che è
»
-
pag
(I.
dell'edizione di Bologna, Romagnoli 1867).
degli Uberti (IV)
)
tempio
il
d'Arata storiare
casi
nel Paradiso degli Alberti è detto di
magnifiche e ornatissime loggie
1
alle storie dipinte nel
tempio
cornici
seg.).
al-
di
il
di
Apollo
del
Purga-
Grion
ma
per brevità
pose
Pantheon
il
parte
Goffredo
Italia.
cui
in
l,
versi, le favole di
in
zoni, della uccisione
Viterbo, nel secolo
di
sono narrate, parte
Kettanebo.
Porro,
di
della
agli alberi del sole e della luna
')
:
da Viterbo afferma
di
Ales-
XII,
com-
in
prosa
laddo. delle
di
venuta
Alessandro
di
cui
il
sino de' Cerchiari. nel secolo XIII. ricordò in un suo
favole del .Magno
delle quali è pur
;
Trèsor e nel Tesoretto
sono descritte
nel
le
Pecorone
imprese
dell'
del
Villani,
Ditlamondo, già citato,
e nel
fatta
Latini.
Tomapoema
menzione
nel
Neil' Intelligenza
eroe; e nella Divina Commedia,
Cronica
nella
Novellino,
Brunetto
di
da
buon prete
avere diligentemente esaminati.
d'
e
Amaz-
e molte altre cavate
scrittori greci, caldei, giudei, latini, barbari,
le
Ales-
dell'
limiteremo a toccare delle tavola
ci
in
storie
delle
e
Oriente e dell'Alessandro cristianizzi
in
sandro
—
romanzo
dire del vecchio
')
sandro favoloso
"7
si
poi
nello
stesso
trovano accenni
alle
favolose istorie del .Macedone.
trecento
Nel
')
gnoli
era
s'
Alessandro
/ nobili (alti di
anche
avuta
Magno
una Alessandreide
ecc. ecc.
in
Bologna, Roma-
1872.
Studi notevolissimi sulla leggenda del Macedone si sono fatti
anche in questi «Itimi tempi. Ad alcuni dei più recenti lavori accenna pine
Rajna nella seconda edizione delle sue Fonti ecc.:
io voglio notare qui 1' ultimo: uno studio dello Tchéraz
su
IrménienSj in: Re; ite de
gendi d'Alexandre le Grand
il
/'
histoire des religions.
')
Meriterebbe
Alexandre
in:
torse
Biblioteca
ci'
de
l'iste
lini')
il
anche
Stampato
1
Ratisl
11
mae
1
Anche dell'eroe
Meseliino, è narrata
Palat. 'h
l'arma
f."
5
\i.
preso
in
esame El libro de
(tomo ">-): Poetai
XV.
Germanorum scriptorum Annales
castellanos anter: ai siglo
)
essere
autores espaTioles
nei
-
del
li).
d'
la
mi"
ile'
romanzi più popolari,
venuta agli alberi del sole (cod
il
Guerrino
ottava rima
una Storia
ed
'),
-
g8
le
e italiani pervenutici, e
di
storie
numerosi codici e
i
edizioni
le
secolo
nel
:
composizioni
come provano
favolose di Alessandro,
latini
Alessandro
di
decimoquinto poi sovrabbondano
cui
di
restano
ci
alcuni esemplari stampati in Treviso, in Vicenza, in Venezia,
in
Napoli
vare ebe
—
).
Venendo ora
luogo del nostro è da
al
antichità: Livio infatti nelle sue Storie (XXVI,
19) riferisce
racconto secondo cui Alessandro era ritenuto
manis concubiti] conceptum
duto che
»:
dopo
Nettanebo,
magiche
le
Del resto anche
Nectanabus,
l'
Vitae:
{
serpente
il
.Macedonia
in
arti
un
clic fu visto
Olimpia dormiente
cre-
prodigii
ser-
Alex
:
diviene
alla corte di Filippo
Olimpia che
di
genera poi
lui
').
Thornas de Kent,
Olimpia e
di
quale fuggilo
il
Alessandro
aggiunge essere stato
romanzo Alessandrino
il
inganna con
e
pure Plutarco afferma
e
pente giacere a banco
4);
»
il
anguis im-
«
cubiculo matris eius persaepc visam
in
«
eius speciem
II,
-
tavola del serpente era già molto divulgata nella
la
la
eroe quale
un vecchio poema su Alessandro,
in
racconta che
quale per forza
il
rese
ci
si
madre
del
di
il
Macedone
era
tìglio
di
di
incantesimo giacque con
famoso
figlio
Ed
').
cavallo del-
il
viene descritto dal Boiardo (22-23) è dipinto nei
romanzi e nei poemi, come, ad esempio,
un codice
quello di
della Magliabechiana
')
Conservata
-)
Pubblicala dallo Zambrini (Imola,
in
in
1873)
di
su
(II.
11,
Thomas
3o).
alcuni
codici
de' Fioretti dilla Bibbia.
) Cito qui un incunabulo della Palatina di Parma
lì libro del
nascimento de Aless. Magno. Venezia, 1477.
') 11 Laudau crede che da questa storia di Nettanebo ed Olimpia,
che trovasi anche nel romanzo greco del pseudo Callisthenes. sia
:
derivata
la
novella
3
a
della giornata IV del
des Dekameron. Stuttgart,
)
1884).
Disi. /Ut. de la France, XIX, 676.
Decameron (Die Ouellen
de Kent, accennato
anzi
');
sopra ricordata, dice che
Bucifalus
Proeliis,
perchè
«
osservare,
il
l'
autore
aveva
di toro
suo visaggio
il
poema menzionato
è tradotto
che è un rimaneggiamento
Alessandreidi
cui
(di
s'
basilischio
«
Alessandro
E
-).
ebbero
specchio questo che
»
contro
'),
un vetro
rebus gestis A.
in
narrata
M.
IX, 5 e seg.
passaggio del Gange,
al
che
truppe
le
si
lui
storia dell'
la
diviene
')
Ilist. Hit. ecc.
')
l'orò nel
)
e
20
st.
fondo
alla
traditore
oltre
che nella
nei
poemi
Curzio
in
e
(Da
nel
il
nostro,
dice
fiume. Derivata
che
per
Atamandro ed Argante,
dal
Alessandro per
di
Klidonia
XIX, 677.
medioevo
i
narratori
latino
solo,
(secondo nota
della
non
E cfr. Gesta romanorum
Vedi anche: Dittamondo (IV).
Panizzi.
Alessanal
quale ultimo pero, quanto
il
:
cui alla
a Soniberra.
anche
amore inglese ed il
buirono a Bucefalo un corno
')
XLIII)
:
di
sul
hanno
si
serpente
venne accolta nei romanzi cavallereschi,
amore
madre
1'
(26, 24. 29),
rifiutarono di andare oltre
dalla tradizione, quale
e
di
l'avola del
accenni
altri
Dario
vinto
cit.
de
.
varie
Perseo;
di
discesa
Gli
').
Ilisloria de proeliis,
la
salita di
la
sua
la
(28)
Plutarco (op.
scudo
allo
Besso, e alla morte del .Macedone
prima ancora
Macaed
un
da
datogli
pensare
fa
ci
vendetta che Alessandro fece del
citata
e
le
coni' è nel nostro <2j\.
cui,
portato dai grifoni, e
del mare, dentro ad
più volte
de
tutte
a
decimoquinto
secolo
nel
più: nell' Historia ecc. è anche
al cielo,
Grion,
Historia A. M.
nell'
servì dello specchio
si
il
giova
e,
romanzo
una nel 1473» trova luogo
edizioni e fra le altre
terribile
volta, scrive
»:
Historia
dall"
antico
dell"
chiamalo
Europa medioevale, che non dipendono
dell"
dalla storia di Curzio
proeliis,
poco
dell' Alessandreide,
cavallo del .Magno era
il
che ha dato origine a sua
dro
-
99
già
l'ita
due come
(139).
il
Pani/.,
rfi
1,
la
il
attri-
Boiardo.
quale poi discenderà
la
imaginazione del
dell"
stirpe
poeta
come
lassica,
mondo
tata al
che alcuni dei
al
Latino
essendo contrari
Non
si
ha
altrimenti l'anno a volte
Algocco
I
44-51
come
1,
cina molto
Capaneo
al
superbo
radu-
e
caval-
lì.
la
somiglianza
(III.
degli
e
sempre. .e sempre desideroso
di
:
consigliere
Dei,
'),
I
virgiliani,
5g8 e seg.)
ardito
s'
avvi-
superbo
'):
minaccioso
e
venire alla distruzione e
fra l'eroe del
a
Rodomonte
in
e tracotante
della Tebaide
spregiatore degli uomini
').
guerrieri
classici
Virgilio
in
pur ricordando un po' Turno e Mesenzio
sangue
i
poemi
pace è Drance (Aen. XI, 336 e seg.
tipo del guerriero
il
impresa.
all'
disegno del loro impera*
il
consigliere prudente e saggio è qui rappresentato
11
di
da
ed adat-
Agramante notiamo
consiglio tenuto da
convocati,
re
nati a consiglio dai loro signori, ne'
dal re d'
frutto
cavalcato
vede, trasformata
si
osano disapprovare apertamente
lereschi.
E
lo).
(29,
queir elefante
cavallo
Tornando ora
Ì9-43).
Troiano
di
è
Boiardo ed
al
superbo
il
antico apparirà fortissima dal confronto, che faremo più avanti,
fra
il
primo
all'
assedio
mura
di
che se nel re
di
sotto
le
offerto
il
dove
Parigi
tipo di Calcante, in
armata Africana.
dell'
di
Tebe (Tebaide,
Garamanta
è nascosto
il
Infatti
1
III.
vm. 25-33
X. 827 e
-
.
ilio
Ruggiero
di
e
1'
ed
cui e^si.
altro
iungasi
indovino,
troveremo
come Calcante
giovane eroe
1
-
svela
in
sul
e"
è
Achille
1"
ai
Greci
movere
Fausto da Longiano. Panizzi.
Non bisogna dimenticare il Capaneo Eschileo (Sep/ein adv.
né il Dantesco (Inf-, XIV, 46 e seg.).
Th. 422 e seg.).
3
(1. e. ) a 1' indovino Anfìarao
) Notisi che nel poema di Stazio
')
-J
;
che sconsiglia i suoi dal tentare l' impresa, Capaneo si oppone fiecosi fa pure Rodomonte,
ramente, sprezzando le parole del vecchio
:
nel nostro contro Sobrino.
1,
1,
53 e seg.).
—
contro
cosi
—
hanno bisogno (Stazio:
Troia,
indovino re
1"
101
di
sul
zione (69-75)
questo giovane eroe,
come
e
fare
di
dovranno
greci Achille, ricercare per condurlo alla
i
vogliono ottenere
la
vittoria.
Cosi
che cogli Achei muovono contro
trovar posto fra
i
il
i
vate e
5 14-537);
I,
cercare
suoi di
i
monte Carena, prima
Ruggiero celato
:
Achill;
Garamanta consiglia
1"
Troiani,
spedi-
la
i
Saracini,
guerra,
eroe
ci'
se
Omero,
sono venuti a
Saracini. che stanno per portar guerra
ai
cristiani.
Alla storia di
ciella,
Ruggiero che
il
poeta dice
sorella di Troiano, e cugino quindi di
cenneremo più
per essa
il
avanti e
vedremo
a quali
fonti
Boiardo.
1
INE
figlio
DELLA PARTE PIUMA
di
Gali-
Agramante,
ac-
abbia attinto
INDiCE OELLA PRIMA PARTE
Prefazione
.
Capitolo
I.
.
Capitolo
II.
.
Capitolo
III.
.
Capitolo IV.
.
Capitolo VI.
.
Capitolo VII.
Vili.
Capitolo IX.
Capitoio X.
v-vm
.
Capitolo Y.
Capitolo
Pag.
.
Capitolo XI.
Capitolo XII.
|3
fe&<i
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