Sudan, 29 Novembre 2010 Caro sostenitore, Ancora una volta

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Sudan, 29 Novembre 2010 Caro sostenitore, Ancora una volta
Sudan, 29 Novembre 2010
Caro sostenitore,
Ancora una volta sono qui a scriverti con l’intenzione di aggiungere ulteriori informazioni a
quelle contenute nella notizia relativa al/alla bambino/a che stai sostenendo attraverso il
Programma del Sostegno a Distanza.
La notizia che hai ricevuto è rappresentata da una lettera scritta dall’assistente sociale che
ha seguito il bambino. Obiettivo della lettera è aggiornarti sull’andamento scolastico del
bambino, sulle sue condizioni di salute, sulla sua famiglia e sul tipo di intervento che
abbiamo effettuato nel corso del 2010. E’ proprio su quest’ultimo aspetto che intendo
soffermarmi per poterti fornire ulteriori dettagli.
Nel corso dell’anno siamo riusciti a fornire un’uniforme scolastica a ciascun bambino. Si
tratta di un importante risultato poter introdurre una nuova uniforme scolastica perchè tale
scelta richiede il coinvolgimento del corpo insegnanti e dei genitori. Cosi il nostro
assistente sociale Makmoi più volte ha
incontrato l’associazione genitori-insegnanti
(PTA) per aiutarli a definire lo stile e il colore
della nuova uniforme. Nelle scuole di Chahari
e Hiriafit ciascun bambino ha ricevuto insieme
all’uniforme scolastica un paio di calzini e un
paio di scarpe nere. Un’altro aspetto molto
interessante e allo stesso tempo buffo, è che i
bambini che vivono nei villaggi rurali come
Hiriafi e Chahari non hanno mai indossato un
paio di scarpe. Mi permetto di definirlo buffo
perché durante la distribuzione delle uniformi e
delle scarpe mi sono personalmente resa
conto che i bambini non sapevano giudicare la taglia della scarpa (se troppo grande o
troppo piccola). Cosi con Makmoi abbiamo aiutato e mostrato ai bambini come infilare i
calzini!
Per quanto riguarda la scuola di Burung abbiamo deciso di distribuire insieme alle
uniformi scolastiche un paio di ciabatte, visto che il nostro intervento nella scuola e nella
comunità di Burung e’ più recente rispetto a Hiriafit e Chahari. Le ciabatte possono essere
utilizzate anche al di fuori della scuola, ad esempio a casa per fare la doccia, e quindi
hanno un utilizzo meno limitato rispetto alle scarpe. Ciò non significa però che la
distribuzione delle scarpe non possa essere effettuata il prossimo anno, anzi con gli
assistenti sociali abbiamo già pianificato tale intervento a favore dei bambini del gruppo di
Burung.
Infine per quanto riguarda il gruppo di St Kizito, trattandosi di una scuola esistente ormai
da molti anni e guidata dalla Diocesi di Torit lo stile e il colore delle uniformi erano già
definiti. Le uniformi per i bambini della scuola di St Kizito sono state realizzate dagli
studenti del corso di cucito del centro vocazionale di Heyala (circa 30 minuti di distanza da
Torit, la capitale dello Stato dell’Eastern Equatoria) che AVSI ha costruito nel 2008
attraverso un progetto educativo finanziato dalla commissione europea. Con gli assistenti
sociali abbiamo pensato che il tuo contributo potesse avere un duplice beneficio:
sostenere il tuo bambino e allo stesso tempo gli studenti del corso di cucito.
Oltre alla distribuzione delle uniformi quest’anno abbiamo deciso di sensibilizzare gli
studenti delle scuole nelle quali operiamo attraverso delle formazioni (training) sull’igiene
personale e ambientale. In ciascuna scuola e’ stato realizzato un training volto a
sensibilizzare i bambini ad avere cura del proprio corpo: lavandosi regolarmente e lavando
i propri vestiti. Nella scuola di St Kizito gli studenti delle classi più alte (P7 e P8) hanno
partecipato ad un corso di formazione sul sistema riproduttivo femminile e maschile tenuto
da una pediatra che lavora con AVSI da moltissimi anni. Obiettivo del training era
sensibilizzare sia gli studenti che gli insegnanti a conoscere meglio il proprio corpo anche
rivolgendo alla Dottoressa Chiara domande che possono risultare imbarazzanti. Altrettanto
interessante e’ stato il training condotto nella scuola di Burung volto a spiegare ai bambini
l’uso della carta igienica.
Caro Sostenitore, nella scuola di Burung abbiamo recentemente ultimato la costruzione di
due classi e di due blocchi da quattro stanze ciascuno di latrine. Alcuni dei bambini non
dispongono di una latrina a casa, quindi il training e’ stato utile per spiegare il corretto
utilizzo della stessa: la posizione da assumere all’interno di essa e l’importanza di lavarsi
le mani dopo aver visitato la latrina. Inoltre, ai bambini è stato spiegato che non si possono
utilizzare e quindi gettare all’interno della latrina sassi o foglie, bensì carta igienica o
comunque fogli di carta che vengono assorbiti nel terreno. Altrettanto importante e’ la
pulizia della latrina attraverso spazzole e igienizzanti e l’utilizzo della cenere prodotta
durante la preparazione dei pasti nella scuola per eliminare i cattivi odori. Al termine di
ciascuna sessione di training ogni bambino ha ricevuto del sapone per lavarsi e soprattutto
si e’ impegnato a spiegare al resto della sua famiglia ciò che gli/ le era stato insegnato a
scuola.
Come nella precedente lettera inviata
ad aprile, torno a scriverti sulla
situazione politica del Paese che ha
inciso sulle attività scolastiche. Come
ricorderai l’anno scolastico dovrebbe
terminare a dicembre secondo il
sistema scolastico sudanese, ma le
scuole primarie nelle quali operiamo
hanno terminato l’anno scolastico la
prima settimana di novembre perché il
14 novembre è iniziata la registrazione
degli elettori per il referendum che avrà
luogo il 9 gennaio 2011. I sudanesi del sud sono chiamati a esprimere il loro voto in merito
all’autonomia del sud Sudan dal nord Sudan. Tali eventi hanno influenzato le attività
scolastiche perché in ogni villaggio è stato allestito un punto di registrazione per gli elettori
e siccome gli insegnanti sono persone qualificate e istruite sono stati incaricati della
registrazione degli elettori.
Inoltre, caro sostenitore, vorrei dedicare una parte di questa comunicazione per aggiornarti
sulle risorse umane con le quali ho la fortuna di condividere i successi e le sconfitte legate
alla preparazione delle notizie che ogni anno ti inviamo. Inizierei dall’operatrice del sociale
che ha lavorato con me sin da quando sono arrivata a Isohe: Esther. Lo scorso maggio ha
dato alla luce un bellissimo bambino e a giugno ha terminato la sua collaborazione con noi
perché ha deciso di riprendere gli studi: da settembre si trova in Uganda per poter
approfondire la sua carriera scolastica in ambito educativo. Un altro validissimo
collaboratore è Makmoi: anche con lui sto lavorando da quando sono giunta a Isohe,
ovvero nell’ottobre 2008.
Al team si aggiunge anche Paul, il tutor incaricato di seguire gli insegnanti delle scuole
nelle quali operiamo St Kizito, Burung, Chahari e Hiriafit. Makmoi e Paul lo scorso mese di
maggio sono stati coinvolti in una formazione volta a scoprire il valore che ciascuno di noi
ha
attraverso
l’analisi
delle
caratteristiche dell’essere umano (ad
esempio i desideri e i bisogni), degli
eventi traumatici vissuti e come l’essere
umano può scoprire il proprio valore.
Ad esempio durante la formazione Paul
ha raccontato che quando il suo
villaggio era stato attaccato durante la
Guerra civile Sudanese aveva visto una
madre mettere in salvo i suoi sette figli
caricandoli in una grande pentola e
scappando con essa. Al termine della
formazione durante un momento di
confronto con Makmoi e Paul e’ emerso che questa è stata molto utile anche perché ci ha
fatto riflettere sulle sofferenze che i bambini del Sostegno a Distanza hanno vissuto in
prima persona durante la guerra civile e la fuga nei campi profughi in Uganda, proprio
come i nostri operatori hanno avuto modo di raccontare durante il training. Abbiamo fatto
ricchezza dello scambio avuto durante il training e cerchiamo di applicarlo il più possibile
alle nostre attività quotidiane.
Altre persone si sono aggiunte per poter collaborare con noi nel seguire i bambini che
fanno parte del programma del Sostegno a Distanza. Dallo scorso giugno ad occuparsi dei
bambini del programma si è aggiunta Monica. Si tratta di una nuova assistente sociale
che si dedica esclusivamente ai bambini della scuola di St Kizito. Una nuova coordinatrice
per il programma del Sostegno a Distanza è arrivata a meta ottobre: si tratta di
Annamaria. Sarà lei a curare le comunicazioni per aggiornarti sul bambino da te
sostenuto. Infine per quanto riguarda la sottoscritta, continuerò a seguire e coordinare i
progetti educativi di AVSI in Sud Sudan, tra i quali il Programma del Sostegno a Distanza.
Caro sostenitore, ti ringrazio ancora una volta per la fiducia che hai riposto nel nostro
operato. Mi auguro con tutto il cuore che il cammino intrapreso assieme possa continuare
a lungo.
Un saluto affettuoso,
Caterina Cipriani
Responsabile Progetti Educativi
AVSI Sudan