norme generali per le competizioni delle arti marziali storiche

Transcript

norme generali per le competizioni delle arti marziali storiche
CE NT RO S P O RT IV O E DUC AT IV O NAZIO N ALE
ENTE DI PROMOZIONE SPORTIVA RICONOSCIUTO DAL C.O.N.I.
D. Lgs n. 242 del 23-7-1999 (Delibera C.N. CONI n. 1224 del 15-5-2002)
ENTE NAZIONALE CON FINALITA’ ASSISTENZIALI RICONOSCIUTO DAL MINISTERO DELL’INTERNO
(D.M. 559/C. 3206.12000.A. [101] DEL 29 FEBBRAIO 92)
ASSOCIAZIONE DI PROMOZIONE SOCIALE – iscriz. N. 77 Reg. Naz. Min. Lav. e Politiche Soc. (L. 7-12-2000 n. 383)
Certificato n. 28746/13/S
Progettazione ed Erogazione
Eventi e Formazione
Coordinamento Nazionale Settore Scherma
NORME GENERALI PER LE COMPETIZIONI DELLE ARTI MARZIALI
STORICHE EUROPEE (H.E.M.A.) O SCHERMA STORICA
C.S.E.N. 2016
- categoria: Spada a due mani.
Art. 1
Sicurezza - Gli schermitori combattono e si confrontano a loro modo, si armano, si
equipaggiano, si vestono e tirano sotto la loro responsabilità e a loro rischio e pericolo,
alla sola condizione di osservare le norme della presente normativa. Solo i tiratori
possono essere resi responsabili, sotto ogni aspetto, degli incidenti di cui possono
essere autori o vittime a causa del loro comportamento.
Le misure di sicurezza, come quelle di controllo, previste dalla presente normativa, non
sono destinate che ad aumentare la sicurezza dei tiratori, senza poterla garantire in
modo assoluto e non possono, in conseguenza, qualunque sia il modo in cui sono
applicate, comportare la responsabilità di organizzatori, arbitri o atleti, salvi i casi di
accertata negligenza o inosservanza della presente normativa per quanto di loro
competenza.
Tutti gli schermitori devono, all’atto di iscrizione a qualunque gara, presentare prova di
tesseramento ad una società di scherma affiliata CSEN da cui dipenda una regolare
copertura anti-infortunistica.
Art. 2
Terreno di gara - Il terreno di gara consiste in un’area di superficie pianeggiante, priva
di asperità e non scivolosa, dal perimetro chiaramente delineato e visibile.
Nel caso di gare al chiuso l’altezza da terra del soffitto non può essere inferiore ai 3,5
metri.
Art. 3
Recinto della competizione - Al recinto della competizione, ovvero l’area di rispetto
ricavata tra il terreno di gara e i posti dedicati al pubblico, sono ammessi
esclusivamente gli atleti iscritti alla gara, un allenatore per tiratore o squadra, i Giudici,
il personale di servizio, il personale medico e gli organizzatori.
VIA L. BODIO, 57 – 00191 ROMA
TEL. 06.329.18.53 – 06.329.48.07 – 06.329.47.02 FAX 06.329.23.97
www.csen.it – e-mail: [email protected]
Il terreno di combattimento comune consiste in un’area pianeggiante di forma circolare,
di 12 metri di diametro, oppure calcolata in base al quadrato inscritto nel cerchio (circa
8,5 m./lato).
È facoltà del Comitato Organizzatore approntare un terreno di combattimento di
dimensioni e forme diverse, in base alle esigenze della manifestazione o al carattere
della competizione.
Art. 4
Giudici - L’arbitraggio delle gare è demandato a Giudici.
Art. 5
Ufficio di Controllo dell’Esercizio e dell’Equipaggiamento - L’Ufficio di Controllo
dell’Esercizio e dell’Equipaggiamento è formato da tre Giudici ed è preposto al
controllo e all’omologazione dei programmi relativi agli esercizi da eseguire e di ogni
elemento costituente l’equipaggiamento dei partecipanti.
Art. 6
Direzione di Gara - La Direzione di Gara è formata da un Direttore di Gara con le
medesime caratteristiche dei Giudici, che può partecipare o meno all’arbitraggio.
Art. 7
Ricorsi –Ogni ricorso alle decisioni prese dai Giudici durante la competizione
dev’essere presentato alla Direzione di Gara entro un’ora dal fatto oggetto di
controversia da chiunque ne abbia interesse, depositando una cauzione di € 50,00
(cinquanta/00).
Art.8
La Direzione di Gara giudica in camera di consiglio entro un’ora dalla presentazione
del ricorso, sentiti i ricorrenti e chiamati in causa i Giudici. In caso di accoglimento
anche parziale del ricorso la cauzione è immediatamente restituita; in caso contrario, la
cauzione è trattenuta dagli organizzatori.
Il giudizio della Direzione di Gara è inappellabile.
Art. 9
Funzioni disciplinari - Ogni Giudice, Direttore di Gara o rappresentante
dell’organizzazione, ha l’autorità di allontanare qualunque persona che turbi in
qualsivoglia modo il regolare e pacifico svolgimento della competizione.
Contro tale provvedimento è consentito il ricorso alla Direzione di Gara.
Art. 10
Norma di richiamo - Per quanto non specificato nella presente normativa e per quanto
applicabile, possono essere applicate in via analogica le norme generali dello CSEN.
VIA L. BODIO, 57 – 00191 ROMA
TEL. 06.329.18.53 – 06.329.48.07 – 06.329.47.02
FAX 06.329.23.97
www.csen.it – e-mail: [email protected]
COMPETIZIONI DELLE ARTI MARZIALI STORICHE EUROPEE (H.E.M.A.)
SCHERMA STORICA
O
Art. 11
1. La competizione di Scherma Storica è basata sul conteggio dei colpi subiti dai
tiratori che, in combattimento, cercano di prevalere l’uno sull’altro, con l’obiettivo di
colpire senza essere colpiti.
2. Devono essere praticate utilizzando le adeguate protezioni e armi, secondo la
presente normativa di sicurezza.
- Le competizioni sportive di Scherma Storica previste dal presente regolamento
disciplinano la categoria: Spada a due mani.
Le stesse disposizioni potranno essere inoltre utilizzate per regolamentare, in seguito,
altre forme di esibizione competitiva.
EQUIPAGGIAMENTI
Art. 12
Le protezioni obbligatorie per tutte le esibizioni competitive sono:
Maschera da scherma 1600 N., “level 2”, con protezione della nuca.
Conchiglia paragenitali per i tiratori e paraseno per le tiratrici.
Sottocorazzetta 800 N.
Uno tra i principali modelli di giubba da scherma imbottita “da maestro”, con
protezione equivalente a 350 N.
5) Guanti di media/alta protezione da scherma storica.
6) I principali pantaloni imbottiti per la scherma storica.
7) Parabraccia rigidi in plastica dura o cuoio indurito.
8) Gomitiere protettive
9) Schinieri o paratibie di plastica dura o materiale analogo.
10) Ginocchiere, quando gli schinieri non coprono le ginocchia.
1)
2)
3)
4)
Sono ammesse inoltre le seguenti protezioni integrative, facoltative, da aggiungere alle
protezioni obbligatorie: piastrone di cuoio leggero, corazzetta in PVC, piastrone “da
maestro”.
In assenza di una certificazione nazionale condivisa, il comitato organizzatore pubblica
prima di ogni gara una lista consultiva, ma non esaustiva, dei principali
equipaggiamenti accettati e dei principali produttori; l’ammissione in gara di ogni
singolo atleta ed equipaggiamento è comunque subordinata all’esame del comitato
organizzatore.
VIA L. BODIO, 57 – 00191 ROMA
TEL. 06.329.18.53 – 06.329.48.07 – 06.329.47.02
FAX 06.329.23.97
www.csen.it – e-mail: [email protected]
Art. 13
Direzione e svolgimento dell’Assalto, svolgimento della Competizione
1. Il combattimento si svolge senza interruzione in un’unica ripresa da due minuti
primi nel girone preliminare, e di tre minuti nelle fasi successive, detta Assalto.
Obiettivo di ogni schermitore è di aggiudicarsi la vittoria dell’Assalto, secondo le
modalità specificate più avanti nella sezione “Svolgimento dell’Assalto”.
Il giudizio del combattimento è affidato a un minimo di tre arbitri; In assenza di
specifici ruoli arbitrali nazionali approvati dall’Ente, la funzione di Giudice Mastro è
attribuita preferibilmente a persone di chiara competenza, con il compito di sorvegliare
la condotta dei tiratori e coadiuvare l’assegnazione di punteggi; gli altri ricoprono il
ruolo di Giudici di Linea e collaboratori, con il compito di giudicare e segnalare i colpi
subiti dai tiratori.
2. Il Giudice Mastro:
a) dà il via al combattimento;
b) può collaborare con i giudici di linea per l’attribuzione dei colpi subiti dai
tiratori;
c) interrompe il combattimento in seguito al colpo subito da uno dei contendenti,
salvo quanto stabilito in caso di uso, nell’intera competizione, della regola del
“dopo-colpo” (o contro-colpo, cfr. punto 12);
d) infligge le ammonizioni;
e) interrompe il combattimento per decretare la vittoria di uno dei contendenti;
f) in caso di minacce all'incolumità dei tiratori interrompe il combattimento.
3.
a)
b)
c)
I Giudici di Linea:
controllano la conformità dei materiali e delle attrezzature dei tiratori;
segnalano l’uscita dal perimetro da parte dei tiratori;
attribuiscono i colpi subiti o inferti dai contendenti, con la collaborazione del
Giudice Mastro;
d) confermano le ammonizioni su richiesta del Giudice Mastro;
e) in caso di minacce all'incolumità dei tiratori, interrompono il combattimento.
4. Il Giudice Mastro deve far partire il cronometro ad ogni comando “A Voi!” e
fermarlo ad ogni comando “Alt!”.
Svolgimento dell’Assalto
5. Ogni tiratore deve presentarsi sul terreno di combattimento correttamente
abbigliato (vedi art. 12, sezione “Equipaggiamenti e abbigliamento da gara”) ed
equipaggiato di almeno due spade. Qualora non sia dotato delle armi sostitutive, è
comunque ammesso alla competizione ma in caso di rottura dell’arma non può
sostituirla e viene squalificato. Ogni tiratore deve inoltre trovarsi pronto a entrare in
VIA L. BODIO, 57 – 00191 ROMA
TEL. 06.329.18.53 – 06.329.48.07 – 06.329.47.02
FAX 06.329.23.97
www.csen.it – e-mail: [email protected]
campo non appena chiamato per l’incontro, e può sostare nelle vicinanze del terreno di
gara negli spazi appositamente riservati; qualora non si presenti entro 1 minuto dalla
chiamata, sarà penalizzato con un cartellino giallo per ogni minuto di ritardo, fino al
terzo, che darà la vittoria all’avversario.
6. Qualora sia possibile, l’organizzazione della gara può fornire coppie di spade per
i terreni di combattimento. Prima del saluto iniziale, i giudici di linea controllano la
conformità delle attrezzature dei tiratori.
7. Prima dell'inizio del combattimento ciascuno dei due contendenti si presenta a
capo scoperto, armato, e saluta i Giudici e il proprio avversario. Dopo il saluto, il
Giudice Mastro invia i tiratori ai rispettivi angoli, per prendere posizione e iniziare
l'assalto. La sequenza del saluto è libera, ma deve essere eseguita in modo conveniente e
deve esprimere il rispetto e la cortesia nei confronti dei Giudici. La non corretta o
approssimata esecuzione del saluto comporterà la sanzione di una ammonizione.
8. Dopo che i tiratori hanno preso posizione sulle linee di messa in guardia, poste
nella zona centrale del terreno tra i tre e i quattro metri di distanza l’una dall’altra a
seconda delle dimensioni complessive del terreno di combattimento, il Giudice Mastro
dà il via all'assalto con il comando "Pronti? - A Voi!". I tiratori devono fermarsi
ogniqualvolta il Giudice Mastro ordini "Alt!", e mantenere la posizione in cui si
trovavano al momento dell'interruzione.
9. È considerato bersaglio tutto il corpo. Nell’Assalto sono considerati utili per
decretare la fine dell’Assalto stesso tre punti complessivi, da cui sono sottratti i punti a
seconda del numero e della tipologia dei colpi subiti o inferti; raggiunti o superati i 3
punti complessivi subiti da ambo i tiratori l’Assalto si interrompe e si determina il
punteggio dei tiratori nell’incontro.
Ai fini dell’attribuzione del punteggio:
- a tutti i colpi validi alla testa sono assegnati due punti e interrompono
immediatamente l’azione non dando possibilità di dopo colpo;
- a tutti i colpi validi di punta al petto sono assegnati due punti;
- a tutti i restanti, un punto.
L’Assalto potrebbe quindi concludersi per esempio:
a) 4-0; 3-0, 3-1, 2-1 (tutte combinazioni ottenibili senza dopocolpi).
b) 4-2; 4-1; 3-1, 3-3, 3-2, 2-2 (tutte combinazioni ottenibili con dopocolpi).
c) 2-0, 1-1, 1-0, 0-0 (Assalto interrotto per il tempo esaurito).
I colpi di punta sono considerati botta valida se tirati con decisione e nettamente; il
colpo di punta può essere tirato anche con una sola mano, ma i giudici devono
riconoscere al colpo una forza sufficiente.
I colpi di taglio sono validi se portati con decisione e nettamente, con nodo di polso,
gomito o spalla; per essere considerati validi, i tagli devono colpire il bersaglio con la
VIA L. BODIO, 57 – 00191 ROMA
TEL. 06.329.18.53 – 06.329.48.07 – 06.329.47.02
FAX 06.329.23.97
www.csen.it – e-mail: [email protected]
seconda metà della lama (medio-debole e debole). O se appoggiato il forte al corpo
dell’avversario il colpo continua in una “segata” facendo scorrere il filo della lama.
Colpi di taglio e colpi di punta possono sono considerati validi anche se portati con
impugnatura in arme.
10. La determinazione del punteggio dei tiratori è data dalla sottrazione matematica
dei punti messi a segno nell’Assalto. Per esempio:
a) Assalto vinto da tiratore A per 4-0: A guadagna 4 punti (= 4 meno 0), B 0 punti;
b) Assalto vinto da tiratore A per 3-0: A guadagna 3 punti (= 3 meno 0), B 0 punti;
c) Assalto vinto da tiratore A per 4-1: A guadagna 3 punti (= 4 meno 1), B 0 punti;
d) Assalto vinto da tiratore A per 4-2: A guadagna 2 punti (= 4 meno 2), B 0 punti;
e) Assalto vinto da tiratore A per 3-1: A guadagna 2 punti (= 3 meno 1), B 0 punti;
f) Assalto vinto da tiratore A per 3-2: A guadagna 1 punto (= 2 meno 1), B 0 punti;
g) Assalto vinto da tiratore A per 2-1: A guadagna 1 punti (= 3 meno 2), B 0 punti;
h) Assalto concluso in pareggio per 3-3 o 2-2: entrambi guadagnano 0 punti (= 2
meno 2);
i) Tempo scaduto: A vince per 2-0: A guadagna 2 punti (= 2 meno 0), B 0 punti;
j) Tempo scaduto: A vince 1-0: A guadagna 1 punti (= 1 meno 0), B 0 punti;
k) Tempo scaduto: A e B pareggiano per 1-1 o 0-0: A e B guadagnano 0 punti (= 1
meno 1).
11. GIOCO STRETTO
Nella competizione sono proibiti calci, testate, gomitate e ginocchiate. Sono proibite le
proiezioni a terra e le chiavi articolari di rottura e slogatura.
È invece possibile colpire con la mano aperta la maschera avversaria, con forza
moderata ma giudicata sufficiente; il colpo di mano alla maschera attribuisce un punto
al tiratore.
È possibile afferrare il forte e il medio, la guardia e il pomo dell’arma per effettuare
azioni di prese e di disarmo che devono concludersi con il disarmo effettivo
dell’avversario, oppure con un colpo a segno di punta o di taglio, o essere interrotte dai
giudici per condizione di manifesta inferiorità, sotto minaccia di colpo di punta al torso
o al viso. Se l’azione si conclude con punta o taglio, il punteggio è attribuito come da
punto 9; se termina per manifesta inferiorità sotto minaccia di punta, il tiratore in
svantaggio subisce 3 punti (come se fosse completamente sconfitto nell’assalto).
Qualora l’azione non sia portata a segno nelle modalità descritte, è facoltà del Giudice
Mastro interrompere il combattimento e dichiarare la “azione confusa”.
12. DOPO COLPO
Al tiratore che viene colpito è consentito un colpo di “dopo-colpo (o contro-colpo)”,
perfezionabile nel tempo e nella misura di “un passo e un colpo”, prima che il Mastro
chiami l'Alt. Eventuali colpi di arresto messi a segno da parte del tiratore che, avendo
colpito, sta tentando di evitare il colpo di “dopo-colpo (o contro-colpo)” non verranno
VIA L. BODIO, 57 – 00191 ROMA
TEL. 06.329.18.53 – 06.329.48.07 – 06.329.47.02
FAX 06.329.23.97
www.csen.it – e-mail: [email protected]
conteggiati. Non è possibile mettere a segno un “dopo-colpo”, se colpiti da una stoccata o
un taglio validi alla testa.
13. È proibito lanciare l’arma, minacciando la sicurezza dell’avversario, del pubblico
e dei giudici. Ma è consentito abbandonarla per effettuare prese di gioco stretto.
14. In caso di perdita involontaria dell’arma, il Giudice Mastro ordina l'"Alt!", e
dichiara il disarmato sconfitto nell’Assalto, attribuendo all’avversario 3 punti. È facoltà
dell’avversario concedere, con gesto esplicito, il riarmo e la prosecuzione dell’assalto; in
tale ipotesi, il Mastro farà disporre nuovamente in guardia i due tiratori, e darà
nuovamente il comando “ A Voi!”.
Il tiratore che non controlla il colpo e tocca il terreno con la spada, è sanzionato con un
cartellino giallo.
15. Qualora un tiratore commetta un' infrazione sanzionabile, il Giudice Mastro
arresta il combattimento e sanziona il tiratore, a seconda della gravità dell'infrazione
con l’ammonizione singola, doppia o tripla. Il raggiungimento della terza ammonizione
comporta la sconfitta del tiratore nell’Assalto, mediante l’attribuzione all’avversario di 3
punti.
16. L'uscita dal terreno effettuata con i due piedi e comunque tale da portare lo
schermidore interamente e visibilmente fuori dal campo, è sanzionata con ammonizioni
progressive. Nel caso di uscita simultanea entrambi i tiratori sono sanzionati. È facoltà
del comitato organizzatore introdurre per l’intera competizione, se singola, o
Campionato, sanzionare l’uscita dal campo con un solo piede.
17. Durante il combattimento, ogni tiratore ha facoltà di chiedere l’”Alt!”,
sciogliendo misura e alzando la mano per dichiararsi sconfitto nell’Assalto. In ogni
momento in cui un tiratore si trovi in difficoltà oggettive tali da necessitare
l’interruzione del combattimento, può chiedere l’”Alt!” con le stesse modalità di cui
sopra; qualora l’interruzione risulti pretestuosa il tiratore è sanzionato con
un’ammonizione.
18. In caso di ritiro precedente l'inizio della competizione, il tiratore risulterà
sconfitto per 3 a 0 in tutti gli assalti per i quali ne era prevista la partecipazione; al
tempo stesso a vantaggio di ciascuno dei suoi concorrenti diretti verrà conteggiata una
vittoria per 3 a 0.
19. In caso di ritiro durante un assalto, il tiratore verrà dichiarato sconfitto mediante
l’attribuzione all’avversario di 3 punti; qualora, in virtù del ritiro, dovesse non essere in
grado di completare la competizione in corso, per i successivi incontri si applica la
regola di cui al punto precedente.
VIA L. BODIO, 57 – 00191 ROMA
TEL. 06.329.18.53 – 06.329.48.07 – 06.329.47.02
FAX 06.329.23.97
www.csen.it – e-mail: [email protected]
20. Al termine dell’Assalto, il Giudice Mastro annuncia la fine del combattimento; i
tiratori quindi si tolgono la maschera, tornano alle linee di messa in guardia e ripetono
il saluto; il Giudice Mastro indica il vincitore e i contendenti si stringono la mano
destra.
21. I tiratori devono sempre mantenere un contegno dignitoso e cavalleresco, per
tutta la durata dell’Assalto, pena la sanzione di un’ammonizione e quindi l'eventuale
modifica dell'esito finale dell'incontro.
Svolgimento della Competizione
22. I tiratori si affrontano in una fase preliminare a gironi all’italiana, e in una o più
fasi successive sempre a girone all’italiana tra i migliori selezionati dalle precedenti,
secondo quanto disciplinato dal Comitato Organizzatore per l’intera competizione, se
singola, o campionato, se tappa di esso. Ai fini della posizione in classifica generale,
come all'interno del proprio girone, verranno utilizzati i seguenti criteri:
 Primo criterio: maggior punteggio
 Secondo criterio: minor numero di colpi subiti
 Terzo criterio: miglior differenziale tra colpi dati e colpi subiti
Ciascun criterio trova applicazione in caso di parità in base al criterio precedente; in
caso di parità in base a tutti i criteri di cui sopra, si procederà tramite incontri di
spareggio.
Ammonizioni
23. E' punito con un’ammonizione:
a) il tiratore che non esegue convenientemente il saluto;
b) il tiratore che si toglie la maschera, anche solo sollevandola, durante il
combattimento senza l'autorizzazione del Giudice Mastro;
c) il tiratore che colpisce l'avversario palesemente dopo l'"Alt!";
d) il tiratore che si sottrae al combattimento e che dimostra scarsa combattività,
assumendo un atteggiamento eccessivamente rinunciatario;
e) il tiratore che non controlla il colpo e tocca il terreno con la spada;
f) il tiratore con attrezzature incomplete o non conformi, alle quali dovrà
provvedere entro cinque minuti primi;
g) il tiratore che ritarda l’ingresso in campo di un minuto;
h) il tiratore che, durante l’Assalto, si allontana dal terreno, prima dell’”A Voi!” o
dopo l’”Alt!”, senza autorizzazione del Giudice Mastro;
i) il tiratore che chiedesse l’”Alt!” senza giustificato motivo.
VIA L. BODIO, 57 – 00191 ROMA
TEL. 06.329.18.53 – 06.329.48.07 – 06.329.47.02
FAX 06.329.23.97
www.csen.it – e-mail: [email protected]
j) Il tiratore che esce completamente dal terreno durante una frase schermistica (cfr
punto 19)
E' punito con due ammonizioni:
a) il tiratore che tira un colpo proibito o che al di là dell’intensità dei colpi tirati,
mostra un palese intento aggressivo nei confronti dell'avversario o mostra una
condotta evidentemente rancorosa;
b) il tiratore che si allontana immotivatamente dal terreno durante l’Assalto, dopo
l’”A Voi!” e prima dell’”Alt!”;
c) il tiratore con attrezzature non conformi, che non si sia riattrezzato in tempo;
d) il tiratore che ritarda l’ingresso in campo di due minuti;
e) il tiratore che simula un infortunio in seguito ad un colpo proibito
dell’avversario.
E' punito con tre ammonizioni, salvo che ciò comporti maggiori provvedimenti
disciplinari:
a) il tiratore che ritarda l’ingresso in campo di tre minuti;
b) il tiratore che protesta maleducatamente o arrogantemente contro le decisioni
arbitrali;
b)
il tiratore che protesta inveendo e insultando, o contro gli arbitri o contro
l'avversario;
c)
il tiratore che tira un colpo proibito, con l'evidente intento di impedire
all'avversario la
prosecuzione del combattimento;
d)
il tiratore che causa o partecipa ad una rissa sul terreno, a meno di essere
intervenuto per pacificare lo scontro;
e)
il tiratore che ha illecitamente modificato le attrezzature o contraffatto i marchi di
omologazione;
f)
il tiratore Giudice o Giudice Mastro che ha combinato l'esito dell'incontro.
n.b.: il Giudice o Giudice Mastro, che venga riconosciuto da una apposita commissione
nominata dagli organizzatori colpevole di aver agito palesemente in favore o a sfavore di
un atleta, può essere immediatamente bandito dalla gara e sospeso dall’attività, secondo
le disposizioni generali dell’Ente.
Art. 14
Materiali per le attività di Scherma Storica
Norme generali per valutare l’accettazione degli equipaggiamenti offensivi alle
esibizioni competitive, e per regolare gli allenamenti degli atleti al di fuori delle
esibizioni competitive; le armi devono essere nuove o in uno stato di conservazione
VIA L. BODIO, 57 – 00191 ROMA
TEL. 06.329.18.53 – 06.329.48.07 – 06.329.47.02
FAX 06.329.23.97
www.csen.it – e-mail: [email protected]
ottimale, non devono presentare segni di usura eccessiva che possano far pensare a
rotture della lama o alterazioni delle superfici dei fili che possano tagliare o strappare.
La lunghezza massima totale della Spada da due mani è di 155 cm, quella minima di 130
cm.
La lama è di sezione rettangolare o quadrangolare e dev’essere realizzata in acciaio, una
di quelle attualmente in uso nei principali tornei HEMA e prodotta da uno dei
produttori elencati dalla circolare pubblicata appositamente dal Comitato
Organizzatore prima della gara.
La lama è montata con la dimensione più larga disposta parallelamente all’elsa, deve
essere dritta e può essere provvista di una falsa guardia, pezzo unico con la lama stessa,
che sporga dalle linee dei fili; i terminali della falsa guardia devono essere stondati e
devono distare dal tallone non più di 25 cm.
La larghezza massima del lato maggiore della sezione rettangolare è compresa al
tallone, ovvero al contatto tra lama ed elsa, tra 2 e 6 cm, alla falsa guardia tra 8 e 10 cm, e
alla rastremazione che segue la falsa guardia tra 2.0 e 4 cm, mentre la larghezza massima
del lato minore della sezione rettangolare è compresa tra 4 e 6 mm; la larghezza minima
del lato maggiore della sezione rettangolare deve trovarsi nel bottone e dev’essere
compresa tra 10 e 15 mm, mentre la larghezza minima del lato minore, ugualmente
appena al di sotto del bottone, deve essere compresa tra 1.8 e 2.5 mm.
Il peso dell’arma completa deve essere compreso tra 1500 e 2000 gr.
Sono possibili sgusci e rastremature della lama; i bordi devono essere smussati per
evitare spigoli vivi e non devono in alcun modo risultare taglienti.
Il bottone dev’essere un pezzo unico con la lama. L’estremità della lama è ripiegata o
ribattuta su se stessa, per formare un bottone che, visto dall’alto, deve avere una sezione
rettangolare o quadrangolare compresa tra 5 e 10 mm; la dimensione massima deve
trovarsi entro i 3 mm dalla punta della lama; l’estremità della lama può anche essere
realizzata con un bottone pieno che deve avere la medesima sezione del bottone
ripiegato, ma sempre in un pezzo unico, senza saldature o giunture.
Si lascia libertà nella proporzione tra lama e impugnatura così come tra queste e la
guardia, ma in ogni caso lo strumento deve essere riconducibile a plausibilità storica.
Il pomo deve essere sferoidale o di una qualsiasi forma che assicuri la non pericolosità
dello stesso, e non deve assolutamente essere atto alla perforazione degli strumenti
difensivi.
Fatta salva la possibilità del Comitati Organizzatore di aumentare la richiesta di
flessibilità delle lame, queste devono garantire una flessibilità corrispondente ad un
aumento (“freccia”) di 4 cm minimo e 7 cm massimo misurati nelle seguenti condizioni:
La lama è fissata orizzontalmente a 70 cm dall’estremità del bottone.
Un peso di 500 grammi è sospeso a non più di 3 cm dalla punta del bottone.
La “freccia” è misurata alla fine del bottone tra la posizione non carica e carica (F = H1 H2)
La guardia è formata da un traverso metallico di sezione tonda o quadrangolare o
rettangolare, montato perpendicolarmente alla lunghezza della lama; all’elsa possono
VIA L. BODIO, 57 – 00191 ROMA
TEL. 06.329.18.53 – 06.329.48.07 – 06.329.47.02
FAX 06.329.23.97
www.csen.it – e-mail: [email protected]
essere saldate parallelamente e in corrispondenza di ciascuno dei due piatti della lama
due anelli o valve.
I terminali dell’elsa devono essere arrotondati e non devono essere atti a perforare le
dotazioni difensive.
Visto ed Approvato
Il Coordinatore Nazionale Settore Scherma
Dr. Luigi Grillo
VIA L. BODIO, 57 – 00191 ROMA
TEL. 06.329.18.53 – 06.329.48.07 – 06.329.47.02
FAX 06.329.23.97
www.csen.it – e-mail: [email protected]