PROGETTO AFFETTIVITà 2016_27_10_per scuola

Transcript

PROGETTO AFFETTIVITà 2016_27_10_per scuola
EDUCAZIONE ALL’AFFETTIVITA’
Progetto rivolto agli alunni della Scuola Primaria
e Secondaria di Primo Grado
ANNO SCOLASTICO
2016-2017
Referente del progetto:
Dott.ssa Scala Alice
Tel: 3482894261
Premesse:
Il precedente percorso svolto nell’anno scolastico 2015-2016, presso l’I.C. di Tregnago aveva come
focus principale il tema delle emozioni: sentirle, riconoscerle e nominarle. L’attenzione era rivolta
al discriminare le diverse emozioni in quanto l’impossibilità di nominarle rischia di disorientare i
bambini ed i preadolescenti, creando una situazione di disagio nella loro vita in famiglia, a scuola e
nella relazioni con i pari. Per l’anno scolastico 2016-2017, abbiamo scelto di approfondire il tema
delle relazioni e di come si modificano in questa fase di vita.
Presentazione del Progetto:
Il progetto “Educazione all’affettività e alle relazioni” che si andrà a proporre nelle pagine seguenti,
ha la finalità di accompagnare i bambini delle classi quinte della Scuola Primaria ed i preadolescenti
delle Scuola Secondaria di Primo Grado lungo un percorso che si articolerà nei seguenti punti:
 La percezione di sé, delle proprie caratteristiche e risorse.
 Le relazioni: con la famiglia, con il gruppo di pari e con il partner.
 Un confronto rispetto alla sessualità per le classi terze della secondaria di primo grado
Il percorso in classe sarà differenziato a seconda dell’età dei bambini e coinvolgerà sia gli
insegnanti che i genitori attraverso un incontro iniziale in cui verrà presentato il progetto nei
contenuti e negli strumenti utilizzati e un incontro finale in cui verrà restituito quanto emerso e
condiviso con gli alunni.
Le psicologhe, inoltre, in accordo con la scuola, saranno disponibili per altri due incontri formativi
rivolti alle famiglie in cui si potranno approfondire le tematiche richieste dai genitori o dagli
insegnati o i contenuti emersi in classe o nello sportello d’ascolto. Tale proposta, nell’anno 20152016, si è concretizzata in una serata formativa per i genitori che aveva come titolo “Tra il dire ed il
fare: essere genitori di figli adolescenti”, in tale occasione i genitori sono stati guidati in una
riflessione sulla genitorialità, ed in particolare sulla funzione materna e paterna nello sviluppo del
bambino e dell’adolescente.
Professioniste coinvolte:
Dott.ssa Scala Alice: psicologa dell’età evolutiva (incontri con gli insegnanti ed i genitori, sportello
d’ascolto e incontri con gli alunni all’interno delle classi quando necessaria la doppia conduzione
per la suddivisione in piccoli gruppi presso il Plesso di Tregnago).
Dott.ssa Mazzocco Diletta: psicologa clinico- dinamica (incontri con gli alunni all’interno delle
classi).
Dott.ssa Avogaro Elisa: psicologa dell’età evolutiva (incontri con gli alunni all’interno delle classi
quando necessaria la doppia conduzione per la suddivisione in piccoli gruppi presso i Plessi di
Badia Calavena, Selva di Progno, San Bortolo e San Mauro di Saline).
LA CRESCITA, LA RELAZIONE TRA I PARI E LA GESTIONE DELLE EMOZIONI
Progetto rivolto alle classi della Scuola Primaria.
Il ciclo di incontri avrà come filo conduttore il racconto de Il Libro della Giungla, storia che ben si
presta agli argomenti che si affronteranno con i bambini. La scelta di utilizzare questo strumento
nasce dalla caratteristica delle storie di rispecchiare in maniera chiara e semplice i processi
fondamentali e universali della psiche umana. Il protagonista del racconto, Mowgli, affronta sfide
simili ai compiti evolutivi con cui i bambini si confrontano in questa fase di vita (il bisogno di legami
forti con gli adulti per potersi confrontare e definire, la necessità di un gruppo dei pari dove iniziare
a sperimentarsi, i cambiamenti interni ed esterni dovuti alla crescita). Il racconto consente di creare
un clima positivo dando un senso di spazio protetto dove, quasi giocando, ognuno può condividere
aspetti di sè. Un altro strumento che accompagnerà il percorso in classe sarà l’albero, ogni
bambino sarà protagonista della costruzione del proprio albero, individuando e riflettendo sulle
proprie radici, sul proprio tronco e sulla propria chioma.
1° incontro - Le mie radici: Gli adulti di riferimento
Obiettivo dell’incontro:
Sostenere i bambini nel processo di desatellizzazione (Ausubel,1952), che permette loro di
investire su figure di riferimento al di fuori della famiglia, interiorizzandone le caratteristiche
positive, in modo da costruirsi una propria identità. Questo processo di autonomizzazione è uno
dei compiti principali della preadolescenza.
Attività proposte:
 Racconto: l’incontro di Mowgli con Mamma Lupa e Babbo Lupo.
 Momento laboratoriale. Se noi fossimo un albero, chi sarebbero le nostre radici?
Attraverso la metafora dell’albero, ciascun bambino rappresenterà le proprie persone significative,
che lo accompagnano nella crescita. Al termine del momento individuale,
Confronto nel gruppo classe: ogni bambino si presenterà raccontando quali sono le sue radici.
2° Incontro - Il tronco: le relazioni con i pari
Obiettivo dell’incontro:
Permettere ai bambini di riflettere sulla necessità di sviluppare relazioni significative con il gruppo
dei pari. L’appartenenza al gruppo dei pari permette infatti al bambino di sentirsi sicuro nel mondo
esterno, consentendogli di iniziare a differenziarsi rispetto al nucleo familiare.
Attività proposte:
 Il racconto: la vita di Mowgli all’interno del branco di lupi di Seeonee.
 Momento laboratoriale. Se noi fossimo un albero, come sarebbe il nostro tronco?
Proposta della costruzione del proprio universo personale: l’obiettivo di questo esercizio è aiutare i
bambini a identificare i sentimenti che provano nei confronti dei membri del proprio gruppo dei
pari. Confronto con il gruppo classe: i bambini saranno guidati nella lettura del loro elaborato, saranno invitati ad osservare il loro modo di interpretare le relazioni con i pari.
3° incontro - La chioma: le mie qualità e le mie risorse
Obiettivo dell’incontro:
Favorire la capacità di ascolto di sé e di riflessione su come il proprio bagaglio esperienziale in
termini di relazioni con i pari e con gli adulti di riferimento sia un sostegno importante nel percorso
di ricerca e di definizione dell’adulto che vorranno diventare. Nell’incontro il gruppo classe diviene
risorsa preziosa che completa la visione che ciascun bambino ha di sé.
Attività proposte:
 Il racconto: la crescita di Mowgli.
 Momento laboratoriale. Se noi fossimo un albero, come sarebbe la nostra chioma?
Verrà chiesto ai bambini di completare il proprio albero aggiungendo delle foglie rappresentanti
alcune loro qualità. Successivamente ogni compagno potrà aggiungere agli altri delle
caratteristiche positive che gli riconosce.
LA CRESCITA, LA GESTIONE DELL'AFFETTIVITA' E DELLA SESSUALITA'
Progetto rivolto alle classi della scuola secondaria di primo grado
La preadolescenza e l’adolescenza sono periodi di grandi cambiamenti. La crescita fisica è più
rapida che in qualsiasi altro periodo, il corpo subisce importanti trasformazioni e questo suscita
sensazioni ed emozioni nuove. Il preadolescente e l’adolescente vivono di estremi, possono sentirsi
esaltati, eccitati, profondamente incompresi, tristi o arrabbiati, e l’oscillazione tra questi estremi è
veloce, repentina, senza controllo. Questo è il momento in cui si fanno le prove di un’identità
indipendente ed è quindi necessario investire al di fuori della sfera familiare, cercando altrove
modelli da imitare. Per l’anno scolastico 2016-2017 si propone:
- un percorso per le classi 1° e 2° della Scuola Secondaria di Primo Grado, che ha come focus
l’ambivalenza che il preadolescente percepisce rispetto a sé, agli adulti di riferimento, al gruppo dei
pari e ai rapporti esclusivi (d’amicizia e d’amore);
- un percorso per le classi 3° della Scuola Secondaria di Primo Grado, focalizzato sulla gestione delle
relazioni con il gruppo e nella coppia.
Incontri del Percorso per le classi prime e seconde
1° incontro - La famiglia: Autonomia e Dipendenza
Obiettivo dell’incontro:
Rassicurare i preadolescenti rispetto all’ambivalenza di sentimento che caratterizza in questa fase il
rapporto con i genitori e la famiglia.
Attività proposte:
 Momento laboratoriale: attraverso la visione di tre brevi filmati i ragazzi saranno invitati a riflettere in gruppo sui i diversi punti di visti che contraddistinguono la relazione genitori e figli,
sui sentimenti ambivalenti che entrambi i protagonisti di questa relazione provano.
 Questionario conclusivo: per favorire un’elaborazione individuale di quanto esplorato in gruppo sarà proposto ai ragazzi un questionario che li guidi nel sentire le polarità di questa relazione
2° incontro - Il gruppo: Unicità e Omologazione
Obiettivo dell’incontro:
Sostenere i preadolescenti nell’individuazione dei ruoli che tendono comunemente ad adottare
quando sono in gruppo. Esploreremo con loro i ruoli che può rivestire chi fa parte di un gruppo e le
posizioni che ognuno può ricoprire rispetto al gruppo stesso.
Attività proposte:
 Momento laboratoriale : esplorazione dei ruoli all’interno del gruppo sarà introdotta attraverso l’utilizzo di un video, al termine del quale i ragazzi dovranno compilare una scheda. Su tale
scheda dovranno individuare per ciascun ruolo un nome ed esplicitarne un aspetto positivo ed
uno negativo.
 Questionario conclusivo Ognuno singolarmente dovrà indicare quale ruolo (di quelli nominati
ed analizzati nel piccolo gruppo) ricopre all’interno della classe.
3° incontro - I rapporti esclusivi
Obiettivo dell’incontro:
Permettere ai preadolescenti di individuare le caratteristiche che distinguono i rapporti esclusivi
che sono una grande risorsa fintantoché non limitano la libertà dei componenti.
L’incontro promuoverà una riflessione sull’ambivalenza che li caratterizza (esclusività che può trasformarsi in esclusione).
Attività proposte:
 Momento laboratoriale: Divisi in piccoli gruppi tra maschi e femmine i ragazzi dovranno creare
guidati delle psicologhe dei collage che rappresentino l’amicizia/l’esclusività. Seguirà una condivisione di quanto emerso durante la creazione del cartellone a sarà possibile confrontare i diversi punti di visti rispetto alle relazioni esclusive (in amicizia e in amore).
 La psicologa guiderà una riflessione su:
o Quali elementi di protezione e di rischio sono emersi
o Le polarità che caratterizzano le relazioni intime
Incontri del Percorso per le Classi terze
1° incontro: Colpo di fulmine
Obiettivo dell’incontro:
Introdurre il tema dell’innamoramento e delle diverse fasi che si susseguono in una relazione di
coppia.
Attività proposte:
 Laboratorio: le tappe dell’amore
Il tema dell’innamoramento e dell’attrazione è introdotto da un video tratto dal film “Bianca come
il latte, rossa come il sangue”. Divisi in gruppi, dovranno costruire una linea del tempo di una
relazione di coppia “dal primo sguardo” a “stanno insieme da un anno”.
 Discussione di gruppo mediata dalle psicologhe sul percorso di coppia, rispetto alle emozioni, ai
sentimenti, al corpo ed alla mente.
2° incontro: 1+1=2
Obiettivo dell’incontro:
Promuovere una riflessione sull’importanza dell’ascoltarsi e riconoscere i propri bisogni per poter
vedere anche l’altro, passando il messaggio che una relazione si fa “in due” quando entrambi
valgono uno.
Attività proposte:
 Momento laboratoriale: attraverso la proposta di un video tratto dal film “Bianca come il latte,
rossa come il sangue” viene affrontato il tema della reciprocità. La classe sarà guidata in
un’attività di Brainstorming su “Cosa è indispensabile in una relazione”
 Questionario conclusivo: I ragazzi verranno invitati ad interrogarsi su ciò che vogliono e su come comunicarlo
3° incontro - Amore ed Intimità
Obiettivo dell’incontro
Offrire l’occasione alle classi di riflettere sul significato ed il valore dell’intimità nella coppia.
Attività proposte:
 Momento laboratoriale: Divisi in piccoli gruppi tra maschi e femmine, i ragazzi saranno guidati
dalle psicologhe in una riflessione sul tema dell’intimità, della sessualità e della scelta
consapevole.
 Presentazione dello sportello di ascolto.
Lo sportello d’ascolto
Lo sportello d’ascolto
Lo sportello d’ascolto, all’interno della scuola, permette all’adolescente che desidera accedervi, di
incontrare una persona che, in un luogo neutro e protetto possa accogliere i suoi bisogni e
preoccupazioni di quel momento relativi, sia al proprio mondo interno che, a quello della scuola
(insicurezze relative al proprio modo di studiare, al metodo di studio, alla capacità di memorizzare,
al modo di gestire l’ansia durante una prestazione, ecc…).
Obiettivo: lo sportello d’ascolto, quindi, si propone come spazio “pensato” e “preparato” dalla
scuola per accogliere le richieste, i dubbi e le preoccupazioni degli adolescenti, in un’ottica di
promozione del benessere e prevenzione del disagio.
MODALITA’
L’attivazione dello sportello prevede alcuni step preliminari:
 Raccolta del consenso delle famiglie (è prevista la consegna di un modulo preparato dalla
scuola o dalla psicologa in cui si richiede la firma di entrambi i genitori per l’autorizzazione
all’ accesso allo sportello da parte del proprio figlio/a).
 Breve presentazione dello sportello durante gli incontri in classe. Per mantenere il più possibile l’anonimato dello studente che sceglie di accedere allo sportello d’ascolto, è consigliabile che la richiesta cartacea di appuntamento possa essere inserita in un contenitore apposito che la scuola si impegna a mettere a disposizione in un luogo concordato. I genitori e gli
insegnanti possono prenotare un appuntamento telefonando al numero 0457808562 e
chiedendo della dott.ssa Scala (nel caso non fosse presente lasceranno i propri recapiti per
venire ricontattati) o inviando una mail con i propri contatti all’indirizzo [email protected].
 Per evitare che rimangano alcune ore inutilizzate, è opportuno che un referente della scuola
raccolga le richieste cartacee degli alunni per poi comunicarle alla psicologa in modo da fissare gli appuntamenti che verranno comunicati all’adolescente da una persona identificata
dalla scuola.
 È consigliabile non superare i tre colloqui per lo stesso adolescente in quanto si rischierebbe
di far muovere delle dinamiche di dipendenza, attaccamento e proiezione, che trasformerebbero lo sportello d’ascolto in un sostegno psicologico.
 In base alle richieste, i colloqui si svolgeranno, a cadenza quindicinale, in giornate precedentemente concordate con il Dirigente Scolastico o un suo referente (indicativamente il giovedì) e avranno una durata di 45 minuti circa.

È preferibile che lo spazio adibito all’attività di sportello (ad esempio un’aula) sia collocato in
un punto della scuola che garantisca il più possibile un’adeguata riservatezza ai colloqui in
corso.