Report Sociale INAC 2015
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Report Sociale INAC 2015
indice 7 Lettera del Presidente nazionale Cia 9 Il patronato INAC: ieri, oggi e domani 15 19 20 21 23 24 42 54 60 62 66 Secondo Scanavino Antonio Barile Presidente INAC Una storia lunga più di cinquanta anni… Identità Missione Valori Gli Stakeholder I Cittadini I Dipendenti e i Collaboratori Il “Sistema Cia” Gli Enti Previdenziali e la Pubblica Amministrazione Il Sistema dei Patronati Dove trovarci 5 LETTERA DEL PRESIDENTE NAZIONALE CIA Secondo Scanavino Presidente nazionale Cia L ’Unione europea sta lavorando da tempo affinché sia data a tutti i cittadini la possibilità di un’informazione chiara e tempestiva sulle decisioni che vengono adottate e che riguardano la vita quotidiana di ognuno di noi e il futuro della società nel suo complesso. E proprio in questo particolare contesto s’ inserisce la “Responsabilità Sociale”, che ha come compito prioritario quello di informare le persone, definendole “stakeholder”, sulle decisioni che i vari protagonisti del sistema sociale e dell’apparato economico assumono. Un’ informazione che permetta al singolo cittadino di compiere adeguate scelte e comportamenti consapevoli. L S a Cia - Confederazione italiana agricoltori, i suoi Enti, Istituti ed Associazioni sono fortemente impegnati in questa direzione, dunque anche quest’anno l’INAC ha realizzato il suo “Bilancio Sociale”. i tratta di un’occasione in cui il Patronato fa un rendiconto della sua attività rivolta ai cittadini, trasmettendo con trasparenza le esperienze ed i valori che caratterizzano l’impegno quotidiano di tutti i suoi operatori, per costruire una relazione sempre più salda tra il mondo agricolo e i bisogni e le esigenze della società. C on l’auspicio che anche la realizzazione del Report Sociale e la sua più ampia diffusione contribuisca a questo obiettivo rivolgo un caloroso ringraziamento ai dirigenti ed agli operatori dell’INAC per il loro lavoro e spero che anche i diversi soggetti, singoli o collettivi, che avranno l’occasione di sfogliare queste pagine si sentano un po’ più “arricchiti” da questa lettura. 7 IL PATRONATO INAC: IERI, OGGI E DOMANI Antonio Barile Presidente INAC C on il presidente di INAC, Antonio Barile, vorremmo approfondire l’evoluzione attualmente in atto nei Patronati in particolare tenendo conto del dibattito innescato con la legge di Stabilità 2015, della proposta di un ulteriore “taglio” contenuto nella stabilità 2016 e delle novità che si prospettano sul fronte pensioni. P A residente Barile, quali valutazioni emergono sul ruolo dei Patronati a valle dei vostri recenti e numerosi confronti con le diverse componenti sociali e di governo? bbiamo bisogno, innanzitutto, di far crescere la consapevolezza che la democrazia è povera senza il contributo fondamentale dei corpi sociali intermedi e dei patronati che sono la diretta emanazione delle rappresentanze sociali. Quando i corpi sociali intermedi sono sani come siamo e vogliamo essere, rappresentano il valore aggiunto della democrazia, perché promuovono la partecipazione dei cittadini in modo consapevole al processo decisionale nelle istituzioni. I corpi sociali intermedi sono ancora oggi gli anticorpi più efficaci per una democrazia che non sia solo apparente. Oggi più di ieri abbiamo bisogno di riaffermare nella società, nelle istituzioni e nei vari livelli di governo un rinnovato riconoscimento del valore del dialogo sociale e della sussidiarietà orizzontale, come ribadito dai trattati della Ue. Di conseguenza diventa sempre più centrale un contributo professionale ed efficiente delle organizzazioni sociali e di categoria, tenendo conto della maggior velocità e complessità dei processi politici e decisionali . 9 P er quanto ci riguarda, occorre innanzitutto ricordare il merito storico che i patronati hanno avuto nel progresso civile e sociale del nostro Paese, e il ruolo che il patronato INAC ha avuto soprattutto nelle aree più rurali, contribuendo in misura rilevante alla conquista di nuovi diritti per gli agricoltori e i cittadini. L’INAC ha dato anche un contributo significativo al radicamento della Confederazione italiana agricoltori. D L O ialogo sociale e sussidiarietà orizzontale sono la linfa vitale che danno legittimità alla rappresentanza sociale e la sottraggono all’insignificanza e alla burocratizzazione. a democrazia rappresentativa non esaurisce tutta la domanda di partecipazione dei cittadini. ccorre aver presente che il patronato INAC, con circa 500 sedi e 1.000 recapiti, svolge un’attività diffusa sul territorio, dando valore al tema che la Cia felicemente ha messo al centro della sua azione sindacale “Il territorio come destino”. Siamo una componente importante del sistema dei patronati, costituito da 12.000 operatori, che potremmo definire la rete più capillare in Europa di “difensori civici” impegnati nella tutela dei diritti sociali. L’Inps stessa ha riconosciuto il contributo in termini di competenze e di supporto alle sue sedi, stimando in circa 560milioni i propri risparmi di risorse strutturali. N ella legge di Stabilità 2015 il taglio di 35 milioni di euro al fondo Patronati è stato molto ridotto rispetto a quello che si prospettava inizialmente, però nella Stabilità proposta per il 2016 viene proposta una riduzione di altri 48 milioni, portando il taglio complessivo a ben 83 milioni... 10 È inaccettabile che anche nella Legge di Stabilità 2016 sia contemplata una ulteriore diminuzione del fondo, perché verrebbe ridimensionato molto il ruolo dei Patronati che conosciamo. La riduzione del finanziamento impone la chiusura di alcune migliaia di uffici zonali, soprattutto nelle aree rurali, perché il finanziamento è destinato al pagamento dei costi del personale, della formazione, delle infrastrutture informatiche e delle sedi. Nel corso della discussione della legge di Stabilità 2015 il confronto, certamente acceso, ha portato ad una diminuzione del fondo molto più contenuta rispetto all’iniziale richiesta e ha ribadito il ruolo fondamentale di tutela che i Patronati ricoprono. Furono respinti tutti i tentativi di ridimensionare la funzione storica dei Patronati. Alla fine venne fuori una norma che poteva considerarsi definitiva. Questo fu possibile soprattutto perché si fecero sentire i milioni di cittadini preoccupati che potesse venir meno uno strumento che non solo aveva dato prova della sua utilità nel conseguimento dei diritti sociali, ma aveva dimostrato la sua efficacia anche nella tutela dei diritti negati. Fu altrettanto importante il ruolo del Parlamento che seppe cogliere il disagio dei cittadini, specialmente dei più deboli. Alla luce di queste considerazioni il taglio al fondo Patronati nella Stabilità 2016 è assolutamente ingiustificato, frutto forse di una visione burocratica. S i dice che il futuro sostenibile dei Patronati è nell’apertura ad ulteriori servizi a pagamento che potrebbero migliorare la sostenibilità delle strutture esistenti, evitando finanziamenti ministeriali ormai sempre più contenuti. E’ cosi? I nuovi servizi sono importanti e auspicabili, ma teniamo presente che il nostro “core business” è la previdenza e i nuovi servizi non possono che essere attività aggiuntive. Bisogna in ogni caso tener conto che, per patronati strutturati in migliaia di uffici sul territorio, i nuovi servizi richiedono investimenti di cui deve essere valutata la sostenibilità. Q V uali sono i punti di forza e di debolezza del sistema dei Patronati a ormai 60 anni dalla loro costituzione? orrei ritornare al ruolo fondamentale e costituente dei Patronati: garantire equilibrio tra il fornitore pubblico del servizio previdenziale e il cittadino. Questo ruolo non è venuto mai meno e ha garantito equità e trasparenza. Certamente i punti da valutare con grande attenzione sono connessi all’efficienza, alla sostenibilità e alla qualità del servizio fornito. E fficienza, sostenibilità e qualità da garantire, ricordiamolo, in tutte le migliaia di sedi su tutto il territorio (anche estero): non è un compito sempre facile e, in questo senso, possono essere utili i monitoraggi istituzionali che insieme agli altri Patronati italiani stiamo mettendo a punto per garantire ai nostri cittadini livelli standard di qualità sempre molto elevati. E T siste un percorso esplicito per la definizione dei nuovi assetti di previdenza? occa un punto, a nostro avviso, molto critico. Ritengo che il percorso per la definizione di questi nuovi assetti debba essere trasparente e condiviso attraverso il dialogo sociale, e non sempre questo accade. Ad esempio la stessa relazione del Presidente dell’Inps 2014, evidenzia una volontà nel voler attivare maggiori servizi a cura dell’Inps “alla clientela”, anche insistendo rispetto ad attività che non competono all’Istituto, quali quelle di assistenza e tutela del cittadino. Q ueste attività in primis non sono coerenti con gli attuali modelli di welfare, in quanto innescano un conflitto di ruolo tra il fornitore di servizi previdenziali (di fatto in regime di monopolio!) e quello non compatibile di tutela della propria controparte negoziale. I n secondo luogo riteniamo che, qualora venissero praticate queste attività in sovrapposizione con i Patronati, si creerebbero le premesse per una definizione “de facto” di nuovi assetti di welfare, aggirando 11 un necessario confronto democratico sui nuovi modelli e sulle nuove governance del welfare italiano. parte i nuovi scenari che si stanno delineando, recentemente sono state approvate nuove regole che delimitano in modo molto più stringente l’attività dei Patronati. Che ne pensa? A L ei fa riferimento agli ambiti normativi che, compresa la legge di stabilità 2015, stanno modificando i modi stessi di “essere Patronato”: una più adeguata distribuzione sul territorio nazionale delle sedi di Patronato, con l’obbligo di una distribuzione minima omogenea delle sedi, indicatori istituzionali della qualità del servizio e, ultima in ordine di tempo, procedure ispettive più stringenti. E, soprattutto, una rappresentanza minima dell’1,5% rispetto all’attività svolta nel biennio 2014/15. S ono regole corrette, che ci costringono a migliorare, attuando cambiamenti anche faticosi, ma necessari per le nostre organizzazioni di Patronato, così capillari e diffuse. Anzi il parametro della rappresentanza minima andrebbe ulteriormente aumentata. Riteniamo ne valga la pena per risultati di maggior servizio e di maggiore sostenibilità. P P residente, quali sono le novità a breve che si prospettano sul fronte delle pensioni? 12 ensiamo che vada fatta innanzitutto una correzione alla legge Fornero. Riteniamo particolarmente importante l’aumento delle pensioni minime e il recupero dell’integrazione al minimo per le pensioni liquidate interamente con il sistema contributivo, proposte su cui INAC, Cia e ANP si sono impegnati moltissimo. Poi occorre favorire l’accesso alla pensione con una flessibilità dell’età pensionabile che consenta innanzitutto l’accesso ai giovani nel mondo del lavoro. Ci sono in Parlamento proposte che ci convincono, costruite molto bene e che non pesano sui conti pubblici. C he ne pensa dei 5 punti che il Presidente dell’Inps, Tito Boeri, pone all’attenzione del governo come linee direttrici: flessibilità sostenibile, rete di protezione sociale per gli ultra 55enni, unificazione delle posizioni assicurative, armonizzazione dei tassi di rendimento, nuove opportunità di versamenti? M i lasci dire che i cinque cardini della proposta di riforma Boeri, anche se in parte condivisibili, scontano una carenza che ormai è il filo conduttore delle riforme pensionistiche fatte negli ultimi vent’anni: l’assenza di una distinzione netta nel bilancio dell’Inps tra assistenza e previdenza. Una distinzione chiara consentirebbe di evitare i tanti errori compiuti e di realizzare politiche pubbliche più eque scongiurando il rischio di fare cassa a favore del bilancio dello Stato a spese dei pensionati. I NAC è il Patronato promosso dalla Confederazione italiana agricoltori. Quali sono i punti critici relativi alla previdenza degli agricoltori? Ci sono novità specifiche per questo settore? L e riforme pensionistiche che si sono succedute negli ultimi venti anni, con la reintroduzione del sistema contributivo, hanno peggiorato in modo peculiare la previdenza dei coltivatori diretti e degli Imprenditori agricoli professionali. I soggetti della 1° e 2° fascia contributiva ammontano a ben 345.431 unità su 457.621 totali (il 75%) e non hanno più l’integrazione al minimo: è una vera emergenza sociale che costringerà molti nostri concittadini anziani a vivere con meno di dieci euro al giorno. Non accadeva dagli anni precedenti al 1957, quando fu finalmente istituita la pensione dei coltivatori diretti. Gli effetti negativi, per il meccanismo dinanzi citato, sono in atto anche per le pensioni dei CD e IAP iscritti alla 3° e 4° fascia. Tabella importi mensili lordi di pensione calcolata sulla base di un’anzianità contributiva di 42 anni FASCIA Prima Seconda Terza Quarta 18 anni ctr al 31/12/1995 (1) Euro 551,11 Euro 688,30 Euro 860,40 Euro 1.026,23 (1) Sistema misto “Monti” (2) Sistema misto “335/95” (3)Contributivo Meno di 18 anni di ctr al 31/12/1995 (2) Euro 391,03 Euro 521,37 Euro 651,73 Euro 782,07 0 (zero) contributi al 31/12/1995 (3) Euro 293,96 Euro 391,94 Euro 489,93 Euro 587,92 13 UNA STORIA LUNGA PIÙ DI CINQUANTA ANNI… L ’INAC, Istituto Nazionale Assistenza Contadini, nasce nel 1957 su emanazione dell’Alleanza Nazionale dei Contadini, allo scopo di tutelare i lavoratori del mondo agricolo per il conseguimento delle prestazioni previdenziali ed assistenziali. Il riconoscimento ufficiale avviene con decreto del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale datato 6 febbraio 1970. A lla fine degli anni ’80, viene effettuata la prima modifica statutaria a proposito della denominazione dell’INAC, modificandola da Istituto Nazionale Assistenza Contadini in Istituto Nazionale Assistenza Coltivatori. N el 1997, in virtù di una forte richiesta proveniente dalla cittadinanza, viene deciso un ulteriore cambiamento della denominazione, sostituendo la parola “Coltivatori” con “Cittadini”, dando vita alla denominazione attuale che rispecchia a pieno l’essenza di un patronato che non fa distinzioni di categoria e di nazionalità, un patronato che vuole essere protagonista, adeguandosi rapidamente alle mutevoli esigenze sociali, in grado di svolgere un ruolo di primo piano nel dialogo con le istituzioni e di stimolare il più ampio confronto sui temi del welfare. 15 16 17 IDENTITÀ MISSIONE VALORI Identità L ’INAC è il patronato promosso dalla Cia - Confederazione italiana agricoltori, che da oltre 40 anni svolge un servizio di pubblica utilità, fornendo consulenza, assistenza e tutela, in sede amministrativa e giudiziaria, per il riconoscimento dei diritti previdenziali, sociali e sanitari dei lavoratori dipendenti e autonomi e in generale dei cittadini italiani e stranieri. L ’INAC è orgoglioso di essere nato in un mondo di attenzioni antiche e radicate al territorio, all’ambiente, all’alimentazione e intende perseguire questa sua identità nel rapporto con i cittadini per un welfare ancora più articolato. I l suo ruolo sociale, giuridicamente riconosciuto, si è trasformato nel corso degli anni per rispondere alle esigenze di un moderno welfare, per adattarsi all’evoluzione delle tecnologie, per dare risposte a cittadini interessati non solo alla “compilazione della domanda”, ma anche ad una consulenza qualificata per le loro scelte. I servizi dell’INAC, così come previsto dalla legge, sono gratuiti per i cittadini. 19 Missione I 20 l Patronato INAC esercita l’attività di informazione, di assistenza e di tutela, anche con poteri di rappresentanza, a favore dei lavoratori dipendenti e autonomi, dei pensionati, dei singoli cittadini italiani, stranieri e apolidi presenti nel territorio dello Stato e dei loro superstiti e aventi causa, per il conseguimento in Italia e all’estero delle prestazioni di qualsiasi genere in materia di sicurezza sociale, di immigrazione ed emigrazione, previste da leggi, regolamenti, statuti, contratti collettivi ed altre fonti normative, erogate da amministrazioni e enti pubblici, da enti gestori di fondi di previdenza complementare o da Stati esteri nei confronti dei cittadini italiani o già in possesso della cittadinanza italiana, anche se residenti all’estero. Valori L ’INAC condivide il modello della Confederazione italiana agricoltori, che fonda la propria rappresentanza sul lavoro, sulla passione, sulla dedizione dei propri associati per la propria professione, il proprio territorio ed il proprio ambiente. 21 I I l Patronato INAC vive da sempre questi valori e li riconosce come elemento costituente la sua legittimazione sociale ed il suo radicamento nella società. l Patronato INAC propone questi valori a tutti i cittadini che amano il proprio territorio e la dignità del proprio ruolo sociale. Per questo non intende solo dichiararli, ma ritiene di doverli declinare in una assunzione piena di tre responsabilità: • Responsabilità sociale e solidarietà, per una piena attuazione della cittadinanza; • Responsabilità nel favorire e nel promuovere l’intrapresa, per una maggiore consapevolezza del valore del lavoro e del suo sviluppo organizzato; • Responsabilità nel costruire insieme un patronato professionale, sostenibile, strutturato, motivato. GLI STAKEHOLDER I I Q l confronto con i nostri stakeholder è necessario per attivare le attenzioni e le sensibilità per far evolvere al meglio i nostri servizi, la nostra organizzazione, le nostre professionalità. n particolare poniamo al centro il cittadino: abbiamo bisogno di essere ancor più in presa diretta con le sue esigenze in questi ambiti di forte trasformazione sociale. uali sono i nostri stakeholder? 23 1. I CITTADINI 2. I DIPENDENTI E I COLLABORATORI 3. IL “SISTEMA CIA” 4. GLI ENTI PREVIDENZIALI E LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 5. IL SISTEMA DEI PATRONATI GLI STAKEHOLDER Cittadini N A el corso del 2014 oltre 1.000.000 di persone si sono rivolte a noi per ricevere assistenza e consulenza ed abbiamo presentato per loro conto oltre 300.000 domande. bbiamo risposto con tutte le risorse a nostra disposizione: 24 •675 operatori specializzati •324 collaboratori volontari • oltre 100 consulenti medici ed avvocati •18 sedi regionali • 95 sedi provinciali • 321 sedi zonali • 3 sedi estere Le pratiche a favore dei Cittadini Regione N. Pratiche gestite e incremento percentuale 2014 2013 % Totale 339.479 288.009 18% Piemonte 16.339 16.023 2% Lombardia 16.437 14.041 17% Veneto 35.146 29.521 19% Trentino 1.335 1266 5% Friuli 4.532 3.477 30% Liguria 9.862 8.920 11% Emilia Romagna 30.307 28.635 6% Toscana 66.830 52.693 27% Umbria 3.213 2.925 10% Marche 14.588 13.101 11% Abruzzo 16.841 15.535 8% Molise 5.413 3.361 61% Lazio 18.538 15.524 19% Campania 17.166 13.214 30% Puglia 27.596 24.256 14% Basilicata 8.422 5.356 57% Calabria 13.363 11.534 16% Sicilia 23.876 20.275 18% Sardegna 8.372 6.927 21% Sedi estere 1.303 1.425 -9% 25 GLI STAKEHOLDER Pensioni I I I l Patronato INAC assiste i cittadini nelle scelte fondamentali da compiere riguardo la pensione. nostri operatori possono ottenere in tempo reale gli estratti contributivi, individuare con certezza la prima decorrenza della pensione e calcolare l’importo del futuro trattamento pensionistico. l personale del patronato fornisce informazioni e consigli riguardo le ricongiunzioni ed i riscatti, ed è in grado di assistere tutti i cittadini, a prescindere dalla tipologia della loro contribuzione: dipendenti privati, autonomi, commercianti, coltivatori, dipendenti pubblici, iscritti alle casse professionali. R ivolgendosi ai nostri operatori si possono spesso scoprire nuove possibilità ed orientare le proprie scelte nella maniera più vantaggiosa. 26 Pratiche 2014 2013 Pratiche di pensione e previdenziali 273.136 220.846 Tutela dell’invalidità I È lavoratori possono richiedere, previo parere delle competenti commissioni mediche, la pensione di inabilità o l’assegno di invalidità, a seconda del grado di invalidità riconosciuto. inoltre possibile richiedere il riconoscimento dell’invalidità civile e dell’accompagnamento. Pratiche 2014 2013 Invalidità civile 23.540 21.316 Invalidità Inps 3.943 3.896 Invalidità civile andamento 2011-2014 27 23540 23199 23000 21316 20500 19132 18000 2011 2012 2013 2014 GLI STAKEHOLDER Invalidità INPS andamento 2011-2014 4000 3934 3896 3800 3749 3715 3600 2011 2012 2013 2014 Disoccupazione, maternità, assegni familiari S i tratta di tre diverse tutele molto importanti nell’ottica del sostegno al reddito delle famiglie: 28 • Disoccupazione: si tratta di una prestazione a domanda. Spetta ai lavoratori con rapporto di lavoro subordinato che abbiano perduto involontariamente l’occupazione, compresi gli apprendisti, i soci lavoratori di cooperative con rapporto di lavoro subordinato, il personale artistico con rapporto di lavoro subordinato, i dipendenti a tempo determinato delle Pubbliche Amministrazioni; • Indennità di maternità: il congedo di maternità è il periodo di astensione obbligatoria dal lavoro riconosciuto alla lavoratrice durante il periodo di gravidanza e puerperio. Durante il periodo di assenza obbligatoria dal lavoro, la lavoratrice percepisce un’indennità economica in sostituzione della retribuzione. Il diritto al congedo ed alla relativa indennità spettano anche in caso di adozione o affidamento di minori. In presenza di determinate condizioni che impediscono alla madre di beneficiare del congedo di maternità, il diritto all’astensione dal lavoro ed alla relativa indennità spettano al padre; • Assegno al Nucleo Familiare: costituisce un sostegno per le famiglie dei lavoratori dipendenti e dei pensionati da lavoro dipendente, i cui nuclei familiari siano composti da più persone e che abbiano redditi inferiori a quelli determinati ogni anno dalla legge. Pratiche 2014 2013 Disoccupazione non agricola 50.551 66.246* Disoccupazione agricola 41.196 39.906 Indennità di maternità 11.399 9.921 ANF lavoratori 14.101 12.660 ANF pensionati 1.794 1.744 *Il dato 2013 risente dell’introduzione dell’ASPI e della Mini-ASPI. Disoccupazione non agricola andamento 2011-2014 29 75000 66246 65000 55000 50551 45000 40977 35000 25000 15000 26592 2011 2012 2013 2014 GLI STAKEHOLDER Maternità andamento 2011-2014 11500 11399 9921 9000 6500 4442 4000 1745 1500 2011 2012 2013 2014 Assegni familiari andamento 2011-2014 30 16500 15895 14404 14000 11500 9109 9000 7441 6500 2011 2012 2013 2014 Tutela degli infortuni e delle malattie professionali I lavoratori che subiscono un infortunio o che contraggono una malattia professionale a causa dell’attività svolta possono ottenere un indennizzo o una rendita a carico dell’INAIL. In nostri medici e gli operatori del patronato sono a disposizione per l’assistenza e la consulenza in merito. Pratiche 2014 2013 Pratiche infortuni 25.449 25.540 Malattie professionali – richieste di riconoscimento 3.777 4.168 Infortuni andamento 2011-2014 31 26500 25540 25449 24000 21500 19000 16500 16163 15059 14000 2011 2012 2013 2014 GLI STAKEHOLDER Malattie professionali andamento 2011-2014 4168 4000 3777 3750 3500 3250 3000 2750 2680 2500 32 2011 2633 2012 2013 2014 Pratiche 2014 2013 Permessi di soggiorno 14.220 14.493 Ricongiungimenti familiari 387 468 Permessi di soggiorno andamento 2011-2014 20000 18000 17174 16000 14896 14493 14000 14220 12000 10000 2011 2012 2013 2014 Ricongiungimenti familiari andamento 2011-2014 33 1500 1250 1000 750 715 571 468 500 387 250 0 2011 2012 2013 2014 GLI STAKEHOLDER Le pratiche suddivise per tipologia Pratiche 2014 2013 Totale pratiche 339.479 288.009 Pratiche pensione e previdenziali 273.136 220.846 Pratiche infortuni 25.449 25.540 Pratiche invalidità civile e socio-assistenziali 25.509 22.937 Immigrazione 14.607 14.961 Altre pratiche 778 3.725 Suddivisione per tipologia 90 34 80 80,46 70 60 50 40 30 20 7,5 10 0 7,5 4,3 0,24 Partiche di pensione e previdenziali Pratiche infortuni Pratiche di invalidità civile e socio-assistenziali Immigrazione Altro Un polo di servizi integrati alla persona I L l Patronato INAC con l’Associazione Nazionale Pensionati e con il Centro Assistenza Fiscale costituisce il Polo di Servizi integrati alla Persona. ’INAC, il CAF e l’ANP sono articolazioni e strumenti della Cia - Confederazione italiana agricoltori che svolgono un ruolo di pubblica utilità, nell’ambito del sistema integrato di interventi e servizi, per il riconoscimento dei diritti sociali dei cittadini e dei pensionati, nonché di assistenza in campo fiscale. L e strutture sono presenti su tutto il territorio italiano, presso tutte le sedi Cia, con una capillare rete di recapiti e operatori qualificati. 35 GLI STAKEHOLDER Un centro polifunzionale dei servizi I O l cittadino che si rivolge a noi si trova circondato da una miriade di servizi che possono rispondere a molteplici necessità. gni componente del nostro sistema conferisce il proprio bagaglio identitario di esperienze e di competenze tecniche specifiche, permettendo ai cittadini di trovare in qualsiasi momento una risposta concreta a problemi di diversa natura, semplicemente entrando in una delle nostre sedi. I n quest’ottica, ci impegniamo nel trovare soluzioni sinergiche ed a costituire veri centri di servizio unitari e polifunzionali, con particolare attenzione ai livelli di qualità del servizio, all’informatizzazione delle procedure, alla formazione continua e puntuale dei nostri operatori. 36 La nostra comunicazione con i cittadini DIRITTI SOCIALI L N ’INAC ha costituito un comitato di redazione composto da un gruppo di Direttori regionali e provinciali per sviluppare in modo continuato la propria fondamentale attività di informazione. ell’anno 2014 il nostro periodico è stato spedito ad oltre 2.000.000 di famiglie italiane, e la versione elettronica ad oltre 5.000 indirizzi email. SITO INTERNET I l sito internet del Patronato, www.inac-cia.it, fornisce informazioni sulla previdenza, informando i cittadini di tutte le novità in materia. È possibile trovare le notizie riguardanti il servizio civile ed il collegamento ai relativi bandi, consultare il periodico Diritti Sociali in formato elettronico, avere notizie sulle iniziative e trovare la sede INAC più vicina. NEWSLETTER MENSILE O gni mese, tutti coloro che forniscono al patronato il proprio indirizzo mail, possono ricevere una newsletter che fornisce le prime indicazioni riguardo novità previdenziali, adempimenti obbligatori per il cittadino, campagne di raccolta pratiche finalizzate all’ottenimento di diritti altrimenti non riconosciuti. 37 GLI STAKEHOLDER INAC in piazza O gni anno il Patronato INAC organizza un incontro con i cittadini nelle principali piazze dei capoluoghi di provincia. Questa iniziativa, denominata “INAC in Piazza”, ha lo scopo di promuovere i nostri servizi, di informare i cittadini dei loro diritti, e di stimolare la discussione riguardo le opportunità e le criticità del welfare italiano. ASPI E MINI ASPI COGLI UN DIRITTO! informati al patronato 38 10 maggio 2014 dalle ore 10.00 IL PATRONATO IN PIAZZA PER TE! N N el marzo 2014 abbiamo consegnato 80.000 firme di petizione popolare, raccolte in tutto il territorio italiano, sul tema “La riforma allontana la pensione! No anche all’aggancio all’aspettativa di vita”. el maggio 2014 abbiamo organizzato un sit-in in Piazza Montecitorio per chiedere l’abrogazione del meccanismo che aggancia l’età pensionabile all’aspettativa di vita. N el dicembre 2014 abbiamo organizzato il convegno “Il Patronato serve!”, allo scopo di evidenziare l’esperienza positiva del Patronato INAC, la capacità di tutelare i diritti dei cittadini, con particolare riferimento alla propria attività nelle aree rurali italiane, dove in un quadro generale di arretramento della disponibilità dei servizi sociali, riesce a coniugare il ruolo di supporto, assistenza e consulenza nei confronti dei cittadini e contemporaneamente quello di maggiore intermediario nei confronti della pubblica amministrazione. 39 GLI STAKEHOLDER Le convenzioni I L l patronato INAC ritiene fondamentale stipulare accordi di partnership con associazioni che intendono fornire la nostra vastissima gamma di servizi alla persona ai propri associati/iscritti. e nostre principali convenzioni, aumentate nel corso del 2013 e del 2014 sono: S BA O C SE I BA AZ ER ED NF CO E ION D ATI MIT I CO DE 40 A queste convenzioni principali se ne aggiungono molte altre stipulate a livello regionale e provinciale Attività svolta con i vari soggetti convenzionati Enti 2014 2013 USB 10.740 10.192 ARCI 1.483 1.702 DDL 870 1.287 Altre 278 247 Totale 13.371 13.428 Attività 2014 7% 41 2% 11% 80% USB ARCI DDL ALTRE GLI STAKEHOLDER Dipendenti e collaboratori 42 Numero di Dipendenti e Collaboratori Regione 2014 2013 Totale 999 958 Sede nazionale 15 15 Abruzzo 50 47 Basilicata 50 33 Calabria 36 49 Campania 46 51 Emilia Romagna 110 103 Friuli 16 20 Lazio 42 45 Liguria 28 27 Lombardia 46 39 Marche 35 37 Molise 25 22 Piemonte 48 41 Puglia 92 88 Sardegna 29 28 Sicilia 73 65 Toscana 118 111 Trentino 5 5 Umbria 15 13 Veneto 114 114 Sedi estere 6 8 43 GLI STAKEHOLDER La produttività Produttività - pratiche per dipendente 44 Regione 2014 2013 Media nazionale 340 301 Abruzzo 337 331 Basilicata 168 162 Calabria 371 235 Campania 373 259 Emilia Romagna 276 278 Friuli 283 174 Lazio 441 345 Liguria 352 330 Lombardia 357 360 Marche 417 354 Molise 217 153 Piemonte 340 391 Puglia 300 276 Sardegna 289 247 Sicilia 327 312 Toscana 566 475 Trentino 267 253 Umbria 214 225 Veneto 308 259 Sedi estere 217 178 La formazione e il coordinamento I l patronato INAC crede fortemente nell’importanza di una costante formazione dei propri dipendenti e collaboratori, sia in riferimento alla normativa, sia in ambito gestionale. N el biennio 2013/2014 sono stati erogati i seguenti corsi: Formazione erogata 2013/2014 Giornate Partecip. Pubblico impiego 8 64 Assicurazione INAIL 6 42 Immigrazione 3 21 Riforma delle pensioni 41 334 Contribuzione degli operai agricoli 2 16 Malattie professionali 3 59 Procedura Be-INAC 2 31 Contribuzione INPS 3 8 Tutela dell’handicap e dell’invalidità civile 3 12 Ammortizzatori sociali 3 12 Totale 74 599 45 GLI STAKEHOLDER L’impegno nei confronti dei giovani L ’INAC ha perfezionato un modulo formativo denominato “percorso di ingresso” rivolto a tutti i nuovi operatori, con l’obiettivo di approfondire gli ambiti e le motivazioni che stanno alla base del nostro lavoro, inteso come servizio alla comunità non soltanto di natura tecnica, ma in primo luogo sociale. I l percorso di ingresso presenta il patronato, gli enti previdenziali, l’organizzazione promotrice, per una piena consapevolezza dei compiti assegnati e dell’appartenenza al nostro sistema confederale Cia. 46 S N i tratta di un corso in autoapprendimento assistito, realizzato in parte in ambiente e-learning ed in parte in aula. el corso del biennio 2013/2014 hanno partecipato al modulo 28 donne e 7 uomini. Il Servizio Civile I l servizio civile nazionale oggi,“prestato su base esclusivamente volontaria”, può essere definito come un autonomo istituto della Repubblica, una scelta che i giovani possono fare di un anno di impegno, tramite un progetto presso un ente non a scopo di lucro, in Italia o all’estero, caratterizzato dalla formazione e dal servizio, nei campi della solidarietà e della pace, dell’ambiente, in quello storico-artistico, culturale e della protezione civile. I l servizio civile nazionale è rivolto oggi a tutti i giovani, sia italiani che stranieri, uomini e donne, dai 18 ai 29 anni non compiuti che godano dei diritti civili e politici, non abbiano avuto condanne e che siano fisicamente idonei. Dura 12 mesi, con almeno 30 ore settimanali di impegno. Si accede tramite bando nazionale rivolgendosi all’ente scelto, secondo le modalità di candidatura e di selezione previste. P er i volontari è stabilito un compenso mensile; l’attività svolta però non determina l’instaurazione di un rapporto di lavoro e non comporta la sospensione e la cancellazione dalle liste di collocamento o dalle liste di mobilità. L ’anno di servizio è inoltre riconosciuto ai fini del trattamento previdenziale figurativo (riscattabile), ed è previsto il riconoscimento di un punteggio nei concorsi pubblici, di crediti formativi da parte delle università convenzionate e di competenze certificate. L ’INAC, ente di 1a Classe con sedi in tutte le regioni d’Italia ed aderente dal 2015 alla CNESC-Conferenza nazionale enti di servizio civile, ha scelto di accreditarsi e progettare nel campo del servizio civile nel 2006, spinto da alcune precedenti esperienze positive e dalla volontà di misurarsi con un modo nuovo di essere patronato. O biettivo di questo impegno: collegare le finalità del patronato volte alla difesa dei diritti sociali dei cittadini, soprattutto con l’attenzione verso gli anziani e l’accoglienza verso gli stranieri, con quelle del servizio civile nazionale, della “difesa della Patria” e del coinvolgimento dei giovani. 47 GLI STAKEHOLDER PROGETTI PRESENTATI ED APPROVATI – ANNO 2014 Regione Titolo n° di volontari Campania Cittadini del mondo 35 Molise Incontro agli anziani 12 Piemonte Servizi in rete 15 Puglia Assistenza e salute 4 Puglia Diritti in campo 12 Veneto Voce amica anziani 14 Umbria Più diritti, più lavoro 6 Liguria La rete che unisce 10 N el novembre 2014 abbiamo organizzato il 1° incontro nazionale INAC sul servizio civile, al quale hanno partecipato i volontari in servizio civile INAC, e rappresentanti del Governo e del Dipartimento per la Gioventù ed il Servizio Civile Nazionale. 48 N el mese di ottobre 2014, a Benevento, abbiamo organizzato assieme ai giovani volontari del servizio civile il convegno “Immigrazione - Integrazione. Fare rete per un territorio accogliente e integrato”. La governance e l’organizzazione T I L utte le nostre sedi sono coordinate da organi nazionali, regionali e provinciali, nel rispetto di quanto previsto dall’articolo 4 dello statuto sociale. l presidio territoriale prevede una sede centrale a Roma e sedi regionali, provinciali e zonali in tutte le regioni italiane. ’INAC è inoltre presente a Zurigo (Svizzera), Cranston – Rhode Island (USA), San Paolo (Brasile) e Tirana (Albania). Presidente Antonio Barile Consiglio di Amministrazione Vincenzo Santarsiero Basilicata Mario Grasso Campania Anna Maria Mora Emilia Romagna Danilo Canesin Friuli V.G. Vincenzo Gregori Lazio Davide Botto Liguria Stefania Strenghetto Lombardia Massimo Sandroni Marche Donato Campolieti Molise Giovanni Cardone Piemonte Franco Passeri Puglia Velio Ortu Sardegna Salvatore Maimone Sicilia Fiorenzo Taddei Toscana Massimo Tomasi Trentino Daniela Sarnari Umbria Collegio dei Revisori Carlo Di Girolamo Fermino Abatelli Fausto Canzoni Direttore Generale Corrado Franci La governance nazionale L L L A a governance nazionale prevede un presidente, il consiglio di amministrazione con un membro per ogni regione, il collegio dei sindaci ed il direttore generale. a sede centrale offre servizi di marketing, presidio tecnico e formativo, amministrazione e monitoraggio, coordinamento informativo ed operativo. a governance sul territorio prevede comitati di coordinamento e direttori regionali e provinciali. d ogni struttura provinciale e regionale viene richiesto un rendiconto ed un proprio controllo di gestione. 49 GLI STAKEHOLDER L’organigramma Presidente CdA Comitato Tecnico Direttore generale Gruppi di Lavoro Amministrazione e Bilancio Segreteria Organizzazione e Progetti Responsabilità Civile e Indennizzo Danni Tecnico Normativo Comunicazione Immagine Servizi informativi 50 Formazione I servizi che offriamo ai cittadini generano ricavi… Ricavi istituzionali 17.387.881,00 70,88% Altre attività previdenziali e sociali 6.731.145,53 27,44% Sottoscrizioni volontarie e convenzioni 411.772,42 1,68% Totale 24.530.798,95 100% 51 Sottoscrizioni volontarie e convenzioni Altre attività previdenziali e sociali Ricavi istituzionali 0 10 20 30 40 50 60 70 80 GLI STAKEHOLDER …che permettono la sostenibilità della nostra struttura ed il finanziamento dei nostri progetti 52 Retribuzioni ed oneri sociali 18.732.242,29 76,58% Struttura e collaborazioni 3.153.788,82 12,89% Rappresentanza e comunicazione 1.487.299,30 6,08% Informatizzazione delle sedi 796.131,67 3,25% Formazione professionale e pubblicazioni 292.958,23 1,20% Totale 24.462.420,31 100% Formazione professionale e pubblicazioni Informatizzazione delle sedi Rappresentanza e comunicazione Retribuzioni 0 10 20 30 40 50 60 70 80 GLI STAKEHOLDER Il “Sistema Cia”... L a Confederazione italiana agricoltori, fondata nel dicembre 1977, è una delle più grandi organizzazioni professionali agricole europee. Gli iscritti sono coltivatori diretti e imprenditori agricoli a titolo principale. La Confederazione ha una struttura nazionale, sedi in tutte le regioni, le province, in 2.500 comuni ed è presente con un proprio ufficio di rappresentanza a Bruxelles. I l sistema Cia crede in una evoluzione organizzativa in forma di rete a cui partecipano tutti i soggetti confederali, chiamati a migliorare la rappresentanza, i servizi all’impresa ed i servizi alla persona. L ’INAC, Istituto nazionale di assistenza ai cittadini, è il patronato della Confederazione italiana agricoltori che tutela gratuitamente i cittadini per i problemi previdenziali, assistenziali e per quanto riguarda l’assicurazione per gli infortuni sul lavoro. L 54 ’associazione Donne in Campo è un’articolazione della Confederazione italiana agricoltori ed è presente a tutti i livelli: nazionale, regionale, provinciale o interprovinciale. In linea con le direttive europee, è convinta che l’integrazione di genere nel settore rurale costituisca una strategia chiave per la crescita economica e lo sviluppo rurale sostenibile. L ’Agia è l’Associazione giovani imprenditori agricoli della Cia. La sua attività è indirizzata a promuovere l’inserimento dei giovani in agricoltura ed a valorizzare quelli che già vi operano attraverso proposte politiche, normative ed economiche. L ’ANP, Associazione nazionale pensionati della Cia, opera per la salvaguardia e la tutela degli interessi dei pensionati e degli anziani in generale. L’ANP è presente nel territorio nazionale fin dal 1972 ed ha una sede nazionale e oltre 120 associazioni regionali, provinciali e interprovinciali. T urismo Verde è un’Associazione senza finalità di lucro promossa dalla Confederazione italiana agricoltori. Rappresenta e tutela, in tutte le sedi istituzionali, economiche e politiche, comunitarie e nazionali, gli interessi delle imprese agricole che svolgono l’attività di agriturismo. L ANCCA ’Ancca, Associazione nazionale dei coltivatori a contratto agrario, è una struttura di categoria promossa dalla Confederazione italiana agricoltori per la tutela degli interessi economici e professionali dei coltivatori che non sono proprietari dei fondi che coltivano. L ’Associazione italiana energie agroforestali (Aiel) ha come fine la promozione e la diffusione delle fonti energetiche rinnovabili di origine agricola e forestale, nonché lo sviluppo del loro utilizzo energetico per fini civili ed industriali. A nabio è l’Associazione per l’agricoltura biologica che nasce come strumento operativo della Cia per rappresentare le esigenze di quegli agricoltori che si dedicano o si dedicheranno all’agricoltura ed agli allevamenti biologici. L ’Associazione solidarietà e sviluppo (Ases) è un’Organizzazione non governativa (Ong) senza scopo di lucro e che si basa su di un supporto volontaristico dei soci e di chi intende dare il proprio contributo- formalizzata con atto pubblico l’11/01/91 e riconosciuta idonea dal ministero degli Affari Esteri con D.M. n. 1993/128/002775/2 ai sensi della Legge n. 49/87 per la Cooperazione con i Paesi in Via di Sviluppo. I l CAF-Cia S.r.l. è il Centro di assistenza fiscale per lavoratori dipendenti e pensionati costituito nel 1992 in base alla legge n° 413 del 30 dicembre 1991, allo scopo di offrire ai contribuenti, lavoratori dipendenti e pensionati assistenza fiscale. 55 GLI STAKEHOLDER I l CAA-Centro autorizzato di assistenza agricola è stato costituito per assistere le aziende agricole nell’espletamento di tutti i procedimenti amministrativi che oggi vengono richiesti sia a livello regionale e nazionale che comunitario. A gricoltura è Vita svolge attività di formazione, consulenza e diffusione dell’innovazione nelle imprese e nei sistemi agricoli territoriali. A griconfidi è il consorzio di garanzia fidi promosso dalla Cia Confederazione italiana agricoltori nato attraverso un processo di fusione che ha interessato alcune strutture di garanzia operanti a livello territoriale. E E.S.Co s.r.l 56 .S.Co Agroenergetica è una società di servizi energetici, che ha lo scopo di fornire alle imprese agricole e forestali supporto per la realizzazione di interventi nel settore delle fonti energetiche rinnovabili e dell’efficienza energetica. Le prospettive ed i progetti per il futuro I l biennio oggetto del report, si è caratterizzato per le molte novità di riforma normativa e di indirizzo comportamentale emanate dal Parlamento e dal Ministero vigilante. Il patronato, pertanto, si confronta con l’esigenza di essere non solo soggetto di tutela e assistenza ai cittadini, ma anche soggetto capace di fornire nuovi servizi e una rafforzata consulenza che guidi i cittadini nelle loro scelte di tipo previdenziale. I n questi anni lo Stato si è mosso con decisione sul percorso della spending review, intervenendo anche sulla sussidiarietà, compreso il fondo per i patronati, la cui riduzione è stata accompagnata da una vera e propria riforma. S i apre così uno scenario in cui si evidenziano i seguenti aspetti: 1. Esigenza di maggiore efficienza. La diminuzione di 35.000.000 al fondo patronati nel 2015 diviene strutturale con la riduzione dell’aliquota di trasferimento dai contributi versati dai lavoratori che scende dallo 0,226% allo 0,207%; 2. Assestamento della geografia dei patronati in funzione di maggiori vincoli al riconoscimento. Con la legge di stabilità 2015, ai patronati si richiede: • una presenza diffusa sul territorio nazionale, obbligando a coprire con il servizio almeno il 60% della popolazione nazionale con adeguata distribuzione nelle 5 aree geografiche in cui l’Italia è suddivisa; • lo svolgimento di una attività nel biennio 2014 – 2015 pari ad almeno l’1,5% del totale complessivo di tutti i patronati; • una presenza di sedi in almeno 8 stati esteri (esclusi i patronati promossi dalle organizzazioni professionali agricole); 3. Approfondimento del rapporto telematico con i cittadini. La digitalizzazione della pubblica amministrazione apre ad un futuro di gestione ancor più informatizzata e telematizzata dei servizi, nel quale i cittadini, tramite il proprio pin, potranno accedere direttamente per gli adempimenti e le loro richieste; 57 GLI STAKEHOLDER 4. Sviluppo di ulteriori servizi, anche a pagamento. La modifica dell’articolo 10 della legge sui patronati, apre ai servizi a pagamento. A fianco della tutela e assistenza gratuita ai cittadini, i patronati potranno svolgere ulteriori attività a pagamento in convenzione con enti pubblici e soggetti privati; 5. Nuova attenzione ai livelli di servizio. Sono in corso di introduzione indici di qualità per misurare la capacità dei patronati di garantire elevati standard per i servizi erogati e per la gestione delle loro sedi. I L patronati sono chiamati a valorizzare il loro ruolo nel nuovo welfare, con una consulenza ancor più professionale e con strumenti ancor più innovativi e tecnologicamente evoluti. ’INAC, in questo contesto, vuole giocare un ruolo importante. Le caratteristiche attuali identificate con la presenza diffusa e capillare (95 sedi provinciali, con oltre 1000 punti di accesso fra uffici zonali e recapiti); la percentuale di attività svolta, attorno al 4,3% del totale; la presenza all’estero in 4 stati (sufficienti in quanto patronato di emanazione agricola, ma per la quale intendiamo rapidamente raggiungere il requisito minimo di legge, uscendo dal regime di deroga), rappresentano un patrimonio che adeguatamente valorizzato garantisce solidità e interessanti prospettive. L ’attuale evoluzione mira allo sviluppo di centri polifunzionali per l’offerta integrata dei servizi alla persona. In particolare, riteniamo importante lavorare insieme con le altre strutture promosse dalla Cia, a partire dal CAF-Cia e dall’ANP-Cia (Associazione Nazionale Pensionati). L 58 ’obiettivo è quello di costruire un modello di marketing, comunicazione, organizzazione del lavoro, offerta dei servizi, che nel rispetto delle normative e delle peculiarità dei soggetti partner, esalti le professionalità degli operatori e consenta al cittadino di trovare nel centro servizi, tutto ciò di cui ha bisogno in termini di consulenza, adempimenti, supporto specializzato per risolvere i propri problemi. 59 GLI STAKEHOLDER Il rapporto con gli enti previdenziali I l patronato INAC svolge il proprio lavoro in stretta collaborazione con gli enti previdenziali. 60 I rapporti tra INAC, Enti previdenziali e Ministero del Lavoro sono regolati da protocolli di intesa appositamente predisposti al fine di disciplinare la gestione delle pratiche patrocinate, la consultazione delle banche dati, l’utilizzo delle procedure informatiche, con particolare riferimento all’invio telematico delle istanze. T utte le attività del Patronato sono soggette alla vigilanza del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. GLI STAKEHOLDER Il sistema dei patronati G li Istituti di Patronato e di assistenza sociale sono persone giuridiche di diritto privato che svolgono un servizio di pubblica utilità. I patronati in Italia sono stati istituiti nel 1947 per garantire un pari accesso delle persone ai diritti erogati dalla Pubblica Amministrazione, così come previsto dalla Costituzione Italiana. La successiva evoluzione della normativa, rispondendo alle esigenze dettate dal nuovo sistema di welfare a gestione mista pubblica/privata, ha affidato ai patronati il ruolo di segretariato sociale per una migliore gestione dei servizi. L ’attività degli istituti di patronato è regolata dalla Legge 152 del 3 marzo 2001 “Nuova disciplina per gli istituti di patronato e di assistenza sociale” che nel fissare regole per il riconoscimento e lo svolgimento dell’attività più adeguate rispetto al passato ha aperto nuovi ambiti d’intervento coerenti con i cambiamenti del Paese e della dinamica di sviluppo dei servizi. I l decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali del 10 ottobre 2008, n. 193,“Regolamento per il finanziamento degli Istituti di Patronato”, entrato in vigore il 1° gennaio 2009, ha dato attuazione alla Legge n. 152/2001 con particolare rifermento all’articolo 13 della legge ed ai criteri per accedere al fondo per il finanziamento dell’attività dei patronati. Al regolamento sono state allegate nuove tabelle in cui le attività sono state riviste ed ampliate. È stato introdotto il concetto di pratiche con punteggio o a punteggio zero, importanti elementi di verifica della qualità e di incentivazione della gestione telematica delle attività. Il decreto è stato, inoltre, compendiato da una serie di circolari interpretative. L 62 a legge di stabilità 2013 n. 228/2012 ha in parte riformato la legge n. 152/2001, stabilendo norme più stringenti per il riconoscimento dei patronati e delegando ad un decreto ministeriale l’estensione dell’incentivo (0,25 punti) alla gestione telematica delle attività, anche alle pratiche a punteggio zero. Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha emanato di conseguenza il decreto del 20 febbraio 2013 ed alcune circolari di applicazione delle nuove norme. A detto decreto è stata allegata la tabella delle attività cui si applica l’incentivo. L ’articolo 1, comma 310, lettera a) della legge di stabilità 2015 ha statuito che possono costituire e gestire gli istituti di patronato e di assistenza sociale, su iniziativa singola o associata, le confederazioni e le associazioni nazionali di lavoratori che abbiano sedi proprie “in un numero di provincie riconosciute la cui somma della popolazione sia pari ad almeno il 60% della popolazione italiana, come accertata nell’ultimo censimento nazionale, e che abbiano sedi di istituti di patronato in almeno otto paesi stranieri”. L ’articolo 1, comma 310, lettera b) della legge di stabilità 2015 ha previsto l’apertura di sedi “in un numero di province riconosciute la cui somma della popolazione sia pari ad almeno il 60% della popolazione italiana, come accertata nell’ultimo censimento nazionale, secondo criteri di adeguata distribuzione nel territorio nazionale individuati con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali”. I nfine, l’articolo 1, comma 310, lettera e) della legge di stabilità 2015 ha introdotto due ulteriori requisiti che disciplinano le possibilità di scioglimento dei patronati: • la realizzazione, per due anni consecutivi, di attività rilevante ai fini del finanziamento, sia in Italia sia all’estero, in una quota percentuale accertata in via definitiva dal Ministero inferiore all’1,5% del totale; • la mancata dimostrazione di svolgere attività, oltre che a livello nazionale, anche in almeno otto stati esteri, con esclusione dei patronati promossi dalle organizzazioni sindacali agricole. C ome ben si comprende, queste novità normative creano uno scenario più complesso rispetto al precedente. La sfida che il patronato INAC si pone è quella di riuscire a coniugare una puntuale e rigorosa attenzione al rispetto delle normative, una efficace programmazione delle attività e un ampiamento della gamma dei servizi resi nei confronti dell’utenza. 63 I L Patronati sono presenti su tutto il territorio nazionale con oltre 21mila uffici e quasi 12mila dipendenti (oltre a 15mila collaboratori volontari). e pratiche trattate ogni anno dai patronati sono oltre 11.000.000 GLI STAKEHOLDER Le attività dei Patronati 64 Pos. Patronato Punti 2014 Punti 2013 Differenza 1 INCA 1.399.870 1.419.926 -20.056 2 INAS 1.118.581 1.089.309 29.272 3 ACLI 690.075 688.324 1.751 4 EPACA 582.044 571.914 10.130 5 ITAL 433.063 426.474 6.589 6 INAC 311.328 313.148 -1.820 7 ENASCO 278.157 290.985 -12.828 8 ACAI 234.228 226.421 7.807 9 INAPA 231.761 247.286 -15.525 10 EPASA 221.109 210.426 10.683 11 EPAS 216.734 199.859 16.875 12 ENASC 152.556 115.964 36.592 13 ENAPA 151.002 154.283 -3.281 14 LABOR 130.045 121.681 8.364 15 SIAS 123.469 121.466 2.003 16 ENAC 76.412 69.899 6.513 17 ENAS 75.834 82.537 -6.703 18 SENAS 67.712 60.222 7.490 19 INAPI 67.001 59.195 7.806 20 ITACO 66.095 66.597 -502 21 INPAS 66.012 49080 16.932 22 ENCAL 62.935 64.345 -1.410 23 INPAL 53.275 52.025 1.250 24 ANMIL 43.891 27.728 16.163 25 CLAAI 32.823 30.938 1.885 26 FENALCA 20.041 30.659 -10.618 27 EASA 11.784 12.452 -668 28 SBR 2.165 2.416 -251 TOTALE GENERALE 6.920.003 6.805.557 114.446 I raggruppamenti dei Patronati I I n base alla legge n. 152 del 2001, i patronati riconosciuti sono 29 di cui 21 organizzati in 4 raggruppamenti: CIPLA, CEPA, CIPAS, COPAS. l patronato INAC aderisce al CIPLA, Comitato di Intesa Patronati del Lavoro Autonomo, composto da otto Patronati. Sigla Denominazione estesa Organizzazione promotrice INAC Istituto Nazionale Assistenza Cittadini Confederazione Italiana Agricoltori 50&Più ENASCO Ente Nazionale Assistenza Sociale Commercianti Confcommercio EPACA Ente di Patronato Assistenza Cittadini e Agricoltori Coldiretti EPASA Ente di Patronato Assistenza Sociale Artigiani Confederazione Nazionale Artigiani INAPA Istituto Nazionale Assistenza di Patronato Artigiani Confartigianato EASA Ente Assistenza Sociale Artigiani Casa Artigiani ITACO Istituto Tutela Assistenza Commercio Confesercenti ENAPA Ente Nazionale Assistenza Patronato Agricoltori Confagricoltura 65 I l Comitato è strutturato a livello nazionale e provinciale e tra i propri compiti ci sono quelli di rappresentare i patronati presso: • il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali attraverso la commissione appositamente prevista dall’articolo 14 del DM n. 193/2008 per valutare l’attuazione del regolamento di finanziamento e per formulare proposte di revisione; • tutti gli enti e gli istituti previdenziali, per predisporre protocolli di intesa e/o convenzioni. T ra gli altri compiti c’è quello di favorire l’intesa di collaborazione con gli altri raggruppamenti di Patronato (CEPA, CIPAS e COPAS). Dove trovarci Le sedi in Italia 66 Agrigento Via Rainaudo d’Acquaviva 62 092222970 Alessandria Via Mazzini 33 Ancona Corso Stamira 29 071202987 Arezzo Via Baldaccio d’Anghiari 27/31 057521223 Ascoli Piceno Via Montecassino 9/11 073646182 Asti Piazza Alfieri 61 Avellino Piazza d’Armi 2/F Bari Corso Sonnino 169 0805539306 Barletta Via Mura Spirito Santo 74 0883518604 Belluno Via Masi Simonetti 19 0437944377 Benevento Via delle Puglie 34 0824481611 Biella Via Galimberti 4 Bologna Via Bigari 5/2 0516314411 Brescia Via Fratelli Folonari 7 0303770444 Brindisi Piazza Cairoli 5 0831521536 Cagliari Via XX Settembre 9 070673718 Caltanissetta Piazza Marconi 12 093421036 Campobasso Via G.B. Vico 69/A 0874418856 Caserta Via Fulvio Renella 32 0823324338 Catania Via Antonino di Sangiuliano 349 0957306411 Catanzaro Via Pugliese 4 0961709015 Cesena Viale Rasi e Spinelli 160 054729185 Chieti Via Maiella 87 087165939 Como Via Morazzone 4 031264561 0131236225 0141594320 082532675 01584618 Cosenza Viale Trieste 53/A 098422348 Crotone Viale Stazione (Centro Direzionale Il Granaio) 096225703 Cuneo Piazza Galimberti 1/C 017167978 Domodossola Via Amendola 9 0324243894 Enna Via Pergusa 110 09351823200 Ferrara Via Bologna 592/A Firenze Via Nardi 39 055233801 Foggia Via Fiume 40 0881580449 Frosinone Via Brighindi 39 0775251773 Genova Via Vallechiara 17 0102512984 Gorizia Via Montesanto 105 0481523059 Grosseto Via Monte Rosa 178 0564452398 Imperia Via Schiva 48 0183291801 Isernia Corso Risorgimento 106 0865290707 L’Aquila (Avezzano) Via Garibaldi 117 086337270 La Spezia Piazza Battisti 21 0187807218 Latina Viale Le Corbusier 35 0773624344 Lecce Piazza Mazzini – Galleria 36 0832443422 Livorno Piazza Manin 4 0586899740 Lucca Viale Del Prete 347 0583057024 Macerata Via dei Velini 147 0733261976 Mantova Via Nagy 46 0376368865 Matera Via Torraca 9 0835333031 Merate (Lecco) Via Statale 5/R 0399900553 0532978550 67 68 Messina Via La Farina 33 0902922335 Milano Viale Coni Zugna 58 0258111829 Modena Via Santi 14 Napoli (Torre del Greco) Via Nazionale 367 0818475809 Novara Via Ravizza 10 0321626263 Nuoro Via Iglesias 93 078435963 Oristano Via Lazio 90 0783303431 Padova Via Croce Rossa 112 0498070011 Palermo Via Sandron 63 091308151 Parma Viale Fratti 22/A 0521701011 Pavia Via San Paolo 18 0382539420 Perugia Via della Valtiera 111 0755002155 Pesaro Piazzale Garibaldi 16 072134221 Pescara Via Milano 19 Piacenza Via Colombo 35 0523606081 Pisa (Ospedaletto) Via Malasoma 22 050974065 Pistoia Via Fermi 1/A 0573535401 Pordenone Via Roveredo 2 0434361128 Potenza Viale dell’Edilizia – Lotto E 0971476409 Ragusa Via Martoglio 5 0932644957 Ravenna Via Faentina 106 0544460182 Reggio Calabria Via Argine Destro Calopinace 1/P Reggio Emilia Viale Trento e Trieste 14 0522514532 Rieti Via Comotti 11 0746259956 Rimini Via Metteucci 4 054154284 Roma Via D’Onofrio 67 0640800617 Rovigo Galleria Ponte Roda 6/A 042521442 Salerno Via Casalbore 8 089241633 059827620 08528403 096529013 Sassari Via Carlo Felice 50/B 079235516 Savona (Albenga) Reg. Torre Pernice 15 – Polo 90 0182542926 Siena Viale Sardegna 37 0577203730 Siracusa Via Tripoli 10 093160868 Taranto Corso Italia 377 0997302504 Teramo Via Gammelli 8 0861245432 Terni Via Campofregoso 72 0744421649 Torino Via Vigliani 123 0116164298 Trapani (Erice) Via Manzoni 27/B – Casa Santa 0923532327 Trento Via Maccani 199 0461421230 Treviso Via Noalese 75 0422260118 Trieste Via Ghega 2 Udine Via Pradamano 4 0432520561 Venezia (Marghera) Via Durando 14 0415381999 Vercelli Via S. Salvatore 016154597 Verona Via Sommacampagna 63/E Vibo Valentia Via Alvaro 20 Vicenza Viale dell’Oreficeria 34 (Z. I. Vicenza Ovest) 0444962564 Viterbo Viale Buozzi 34 0761340702 040362901 0458626248 096345663 Le sedi all’estero Zurigo (Svizzera) Militärstrasse, 84 San Paolo (Brasile) Av. Paulista, 1765 – 13° andar Cranston (USA) Cranston Street 897/B Rhode Island Tirana (Albania) Rruga Frederik Shiroka Lagja 21 Dhjetori 0041433221713 00551131455864 0014019427770 35544507094 69 Note e appunti 70 71 72 73 Sede Centrale Lungotevere Michelangelo, 9 - 00192 Roma Tel. 06. 32.01.506 - Fax. 06. 32.15.910 www.inac-cia.it e-mail: [email protected]