Report Sociale INAC 2015

Transcript

Report Sociale INAC 2015
indice
7
Lettera del Presidente nazionale Cia
9
Il patronato INAC: ieri, oggi e domani
15
19
20
21
23
24
42
54
60
62
66
Secondo Scanavino
Antonio Barile Presidente INAC
Una storia lunga
più di cinquanta anni…
Identità
Missione
Valori
Gli Stakeholder
I Cittadini
I Dipendenti e i Collaboratori
Il “Sistema Cia”
Gli Enti Previdenziali
e la Pubblica Amministrazione
Il Sistema dei Patronati
Dove trovarci
5
LETTERA DEL PRESIDENTE
NAZIONALE CIA
Secondo Scanavino
Presidente nazionale Cia
L
’Unione europea sta lavorando da tempo affinché sia data a tutti i cittadini la possibilità di un’informazione chiara e tempestiva sulle decisioni che vengono adottate e che riguardano la vita quotidiana di ognuno di noi e il futuro della società nel suo complesso.
E
proprio in questo particolare contesto s’ inserisce la “Responsabilità Sociale”, che ha come compito
prioritario quello di informare le persone, definendole “stakeholder”, sulle decisioni che i vari protagonisti del sistema sociale e dell’apparato economico assumono. Un’ informazione che permetta al
singolo cittadino di compiere adeguate scelte e comportamenti consapevoli.
L
S
a Cia - Confederazione italiana agricoltori, i suoi Enti, Istituti ed Associazioni sono fortemente impegnati in questa direzione, dunque anche quest’anno l’INAC ha realizzato il suo “Bilancio Sociale”.
i tratta di un’occasione in cui il Patronato fa un rendiconto della sua attività rivolta ai cittadini,
trasmettendo con trasparenza le esperienze ed i valori che caratterizzano l’impegno quotidiano di
tutti i suoi operatori, per costruire una relazione sempre più salda tra il mondo agricolo e i bisogni e le
esigenze della società.
C
on l’auspicio che anche la realizzazione del Report Sociale e la sua più ampia diffusione contribuisca a questo obiettivo rivolgo un caloroso ringraziamento ai dirigenti ed agli operatori dell’INAC per
il loro lavoro e spero che anche i diversi soggetti, singoli o collettivi, che avranno l’occasione di sfogliare
queste pagine si sentano un po’ più “arricchiti” da questa lettura.
7
IL PATRONATO INAC:
IERI, OGGI E DOMANI
Antonio Barile
Presidente INAC
C
on il presidente di INAC, Antonio Barile, vorremmo approfondire l’evoluzione attualmente in atto nei
Patronati in particolare tenendo conto del dibattito innescato con la legge di Stabilità 2015, della
proposta di un ulteriore “taglio” contenuto nella stabilità 2016 e delle novità che si prospettano sul
fronte pensioni.
P
A
residente Barile, quali valutazioni emergono sul ruolo dei Patronati a valle dei vostri recenti e
numerosi confronti con le diverse componenti sociali e di governo?
bbiamo bisogno, innanzitutto, di far crescere la consapevolezza che la democrazia è povera senza
il contributo fondamentale dei corpi sociali intermedi e dei patronati che sono la diretta emanazione delle rappresentanze sociali. Quando i corpi sociali intermedi sono sani come siamo e vogliamo
essere, rappresentano il valore aggiunto della democrazia, perché promuovono la partecipazione dei
cittadini in modo consapevole al processo decisionale nelle istituzioni.
I
corpi sociali intermedi sono ancora oggi gli anticorpi più efficaci per una democrazia che non sia
solo apparente. Oggi più di ieri abbiamo bisogno di riaffermare nella società, nelle istituzioni e nei
vari livelli di governo un rinnovato riconoscimento del valore del dialogo sociale e della sussidiarietà
orizzontale, come ribadito dai trattati della Ue. Di conseguenza diventa sempre più centrale un contributo professionale ed efficiente delle organizzazioni sociali e di categoria, tenendo conto della maggior
velocità e complessità dei processi politici e decisionali .
9
P
er quanto ci riguarda, occorre innanzitutto ricordare il merito storico che i patronati hanno avuto
nel progresso civile e sociale del nostro Paese, e il ruolo che il patronato INAC ha avuto soprattutto
nelle aree più rurali, contribuendo in misura rilevante alla conquista di nuovi diritti per gli agricoltori e i
cittadini. L’INAC ha dato anche un contributo significativo al radicamento della Confederazione italiana
agricoltori.
D
L
O
ialogo sociale e sussidiarietà orizzontale sono la linfa vitale che danno legittimità alla rappresentanza sociale e la sottraggono all’insignificanza e alla burocratizzazione.
a democrazia rappresentativa non esaurisce tutta la domanda di partecipazione dei cittadini.
ccorre aver presente che il patronato INAC, con circa 500 sedi e 1.000 recapiti, svolge un’attività
diffusa sul territorio, dando valore al tema che la Cia felicemente ha messo al centro della sua
azione sindacale “Il territorio come destino”. Siamo una componente importante del sistema dei patronati, costituito da 12.000 operatori, che potremmo definire la rete più capillare in Europa di “difensori
civici” impegnati nella tutela dei diritti sociali. L’Inps stessa ha riconosciuto il contributo in termini di
competenze e di supporto alle sue sedi, stimando in circa 560milioni i propri risparmi di risorse strutturali.
N
ella legge di Stabilità 2015 il taglio di 35 milioni di euro al fondo Patronati è stato molto ridotto
rispetto a quello che si prospettava inizialmente, però nella Stabilità proposta per il 2016 viene
proposta una riduzione di altri 48 milioni, portando il taglio complessivo a ben 83 milioni...
10
È
inaccettabile che anche nella Legge di Stabilità 2016 sia contemplata una ulteriore diminuzione
del fondo, perché verrebbe ridimensionato molto il ruolo dei Patronati che conosciamo. La riduzione del finanziamento impone la chiusura di alcune migliaia di uffici zonali, soprattutto nelle aree
rurali, perché il finanziamento è destinato al pagamento dei costi del personale, della formazione,
delle infrastrutture informatiche e delle sedi. Nel corso della discussione della legge di Stabilità 2015
il confronto, certamente acceso, ha portato ad una diminuzione del fondo molto più contenuta rispetto
all’iniziale richiesta e ha ribadito il ruolo fondamentale di tutela che i Patronati ricoprono. Furono respinti tutti i tentativi di ridimensionare la funzione storica dei Patronati. Alla fine venne fuori una norma
che poteva considerarsi definitiva. Questo fu possibile soprattutto perché si fecero sentire i milioni di
cittadini preoccupati che potesse venir meno uno strumento che non solo aveva dato prova della sua
utilità nel conseguimento dei diritti sociali, ma aveva dimostrato la sua efficacia anche nella tutela dei
diritti negati. Fu altrettanto importante il ruolo del Parlamento che seppe cogliere il disagio dei cittadini,
specialmente dei più deboli. Alla luce di queste considerazioni il taglio al fondo Patronati nella Stabilità
2016 è assolutamente ingiustificato, frutto forse di una visione burocratica.
S
i dice che il futuro sostenibile dei Patronati è nell’apertura ad ulteriori servizi a pagamento che
potrebbero migliorare la sostenibilità delle strutture esistenti, evitando finanziamenti ministeriali
ormai sempre più contenuti. E’ cosi?
I
nuovi servizi sono importanti e auspicabili, ma teniamo presente che il nostro “core business” è la
previdenza e i nuovi servizi non possono che essere attività aggiuntive. Bisogna in ogni caso tener
conto che, per patronati strutturati in migliaia di uffici sul territorio, i nuovi servizi richiedono investimenti
di cui deve essere valutata la sostenibilità.
Q
V
uali sono i punti di forza e di debolezza del sistema dei Patronati a ormai 60 anni dalla loro
costituzione?
orrei ritornare al ruolo fondamentale e costituente dei Patronati: garantire equilibrio tra il fornitore pubblico del servizio previdenziale e il cittadino. Questo ruolo non è venuto mai meno e ha
garantito equità e trasparenza. Certamente i punti da valutare con grande attenzione sono connessi
all’efficienza, alla sostenibilità e alla qualità del servizio fornito.
E
fficienza, sostenibilità e qualità da garantire, ricordiamolo, in tutte le migliaia di sedi su tutto il
territorio (anche estero): non è un compito sempre facile e, in questo senso, possono essere utili i
monitoraggi istituzionali che insieme agli altri Patronati italiani stiamo mettendo a punto per garantire
ai nostri cittadini livelli standard di qualità sempre molto elevati.
E
T
siste un percorso esplicito per la definizione dei nuovi assetti di previdenza?
occa un punto, a nostro avviso, molto critico. Ritengo che il percorso per la definizione di questi nuovi assetti debba essere trasparente e condiviso attraverso il dialogo sociale, e non sempre questo
accade. Ad esempio la stessa relazione del Presidente dell’Inps 2014, evidenzia una volontà nel voler
attivare maggiori servizi a cura dell’Inps “alla clientela”, anche insistendo rispetto ad attività che non
competono all’Istituto, quali quelle di assistenza e tutela del cittadino.
Q
ueste attività in primis non sono coerenti con gli attuali modelli di welfare, in quanto innescano un
conflitto di ruolo tra il fornitore di servizi previdenziali (di fatto in regime di monopolio!) e quello
non compatibile di tutela della propria controparte negoziale.
I
n secondo luogo riteniamo che, qualora venissero praticate queste attività in sovrapposizione con i Patronati, si creerebbero le premesse per una definizione “de facto” di nuovi assetti di welfare, aggirando
11
un necessario confronto democratico sui nuovi modelli e sulle nuove governance del welfare italiano.
parte i nuovi scenari che si stanno delineando, recentemente sono state approvate nuove regole
che delimitano in modo molto più stringente l’attività dei Patronati. Che ne pensa?
A
L
ei fa riferimento agli ambiti normativi che, compresa la legge di stabilità 2015, stanno modificando
i modi stessi di “essere Patronato”: una più adeguata distribuzione sul territorio nazionale delle sedi
di Patronato, con l’obbligo di una distribuzione minima omogenea delle sedi, indicatori istituzionali
della qualità del servizio e, ultima in ordine di tempo, procedure ispettive più stringenti. E, soprattutto,
una rappresentanza minima dell’1,5% rispetto all’attività svolta nel biennio 2014/15.
S
ono regole corrette, che ci costringono a migliorare, attuando cambiamenti anche faticosi, ma
necessari per le nostre organizzazioni di Patronato, così capillari e diffuse. Anzi il parametro della
rappresentanza minima andrebbe ulteriormente aumentata. Riteniamo ne valga la pena per risultati di
maggior servizio e di maggiore sostenibilità.
P
P
residente, quali sono le novità a breve che si prospettano sul fronte delle pensioni?
12
ensiamo che vada fatta innanzitutto una correzione alla legge Fornero. Riteniamo particolarmente
importante l’aumento delle pensioni minime e il recupero dell’integrazione al minimo per le pensioni liquidate interamente con il sistema contributivo, proposte su cui INAC, Cia e ANP si sono impegnati moltissimo. Poi occorre favorire l’accesso alla pensione con una flessibilità dell’età pensionabile
che consenta innanzitutto l’accesso ai giovani nel mondo del lavoro. Ci sono in Parlamento proposte
che ci convincono, costruite molto bene e che non pesano sui conti pubblici.
C
he ne pensa dei 5 punti che il Presidente dell’Inps, Tito Boeri, pone all’attenzione del governo
come linee direttrici: flessibilità sostenibile, rete di protezione sociale per gli ultra 55enni, unificazione delle posizioni assicurative, armonizzazione dei tassi di rendimento, nuove opportunità di
versamenti?
M
i lasci dire che i cinque cardini della proposta di riforma Boeri, anche se in parte condivisibili,
scontano una carenza che ormai è il filo conduttore delle riforme pensionistiche fatte negli ultimi
vent’anni: l’assenza di una distinzione netta nel bilancio dell’Inps tra assistenza e previdenza. Una
distinzione chiara consentirebbe di evitare i tanti errori compiuti e di realizzare politiche pubbliche più
eque scongiurando il rischio di fare cassa a favore del bilancio dello Stato a spese dei pensionati.
I
NAC è il Patronato promosso dalla Confederazione italiana agricoltori. Quali sono i punti critici
relativi alla previdenza degli agricoltori? Ci sono novità specifiche per questo settore?
L
e riforme pensionistiche che si sono succedute negli ultimi venti anni, con la reintroduzione del
sistema contributivo, hanno peggiorato in modo peculiare la previdenza dei coltivatori diretti e degli Imprenditori agricoli professionali. I soggetti della 1° e 2° fascia contributiva ammontano a ben
345.431 unità su 457.621 totali (il 75%) e non hanno più l’integrazione al minimo: è una vera emergenza sociale che costringerà molti nostri concittadini anziani a vivere con meno di dieci euro al
giorno. Non accadeva dagli anni precedenti al 1957, quando fu finalmente istituita la pensione dei
coltivatori diretti. Gli effetti negativi, per il meccanismo dinanzi citato, sono in atto anche per le pensioni
dei CD e IAP iscritti alla 3° e 4° fascia.
Tabella importi mensili lordi di pensione calcolata sulla base di un’anzianità contributiva di 42 anni
FASCIA
Prima
Seconda
Terza
Quarta
18 anni ctr
al 31/12/1995 (1)
Euro 551,11
Euro 688,30
Euro 860,40
Euro 1.026,23
(1)
Sistema misto “Monti”
(2)
Sistema misto “335/95”
(3)Contributivo
Meno di 18 anni di ctr
al 31/12/1995 (2)
Euro 391,03
Euro 521,37
Euro 651,73
Euro 782,07
0 (zero) contributi
al 31/12/1995 (3)
Euro 293,96
Euro 391,94
Euro 489,93
Euro 587,92
13
UNA STORIA LUNGA PIÙ
DI CINQUANTA ANNI…
L
’INAC, Istituto Nazionale Assistenza Contadini, nasce nel 1957 su emanazione dell’Alleanza Nazionale dei Contadini, allo scopo di tutelare i lavoratori del mondo agricolo per il conseguimento delle
prestazioni previdenziali ed assistenziali. Il riconoscimento ufficiale avviene con decreto del Ministero
del Lavoro e della Previdenza Sociale datato 6 febbraio 1970.
A
lla fine degli anni ’80, viene effettuata la prima modifica statutaria a proposito della denominazione
dell’INAC, modificandola da Istituto Nazionale Assistenza Contadini in Istituto Nazionale Assistenza
Coltivatori.
N
el 1997, in virtù di una forte richiesta proveniente dalla cittadinanza, viene deciso un ulteriore
cambiamento della denominazione, sostituendo la parola “Coltivatori” con “Cittadini”, dando vita
alla denominazione attuale che rispecchia a pieno l’essenza di un patronato che non fa distinzioni di
categoria e di nazionalità, un patronato che vuole essere protagonista, adeguandosi rapidamente alle
mutevoli esigenze sociali, in grado di svolgere un ruolo di primo piano nel dialogo con le istituzioni e
di stimolare il più ampio confronto sui temi del welfare.
15
16
17
IDENTITÀ
MISSIONE
VALORI
Identità
L
’INAC è il patronato promosso dalla Cia - Confederazione italiana agricoltori, che da oltre 40 anni
svolge un servizio di pubblica utilità, fornendo consulenza, assistenza e tutela, in sede amministrativa e giudiziaria, per il riconoscimento dei diritti previdenziali, sociali e sanitari dei lavoratori dipendenti
e autonomi e in generale dei cittadini italiani e stranieri.
L
’INAC è orgoglioso di essere nato in un mondo di attenzioni antiche e radicate al territorio, all’ambiente, all’alimentazione e intende perseguire questa sua identità nel rapporto con i cittadini per un
welfare ancora più articolato.
I
l suo ruolo sociale, giuridicamente riconosciuto, si è trasformato nel corso degli anni per rispondere
alle esigenze di un moderno welfare, per adattarsi all’evoluzione delle tecnologie, per dare risposte a
cittadini interessati non solo alla “compilazione della domanda”, ma anche ad una consulenza qualificata per le loro scelte.
I
servizi dell’INAC, così come previsto dalla legge, sono gratuiti per i cittadini.
19
Missione
I
20
l Patronato INAC esercita l’attività di informazione, di assistenza e di tutela, anche con poteri di rappresentanza, a favore dei lavoratori dipendenti e autonomi, dei pensionati, dei singoli cittadini italiani,
stranieri e apolidi presenti nel territorio dello Stato e dei loro superstiti e aventi causa, per il conseguimento in Italia e all’estero delle prestazioni di qualsiasi genere in materia di sicurezza sociale, di
immigrazione ed emigrazione, previste da leggi, regolamenti, statuti, contratti collettivi ed altre fonti
normative, erogate da amministrazioni e enti pubblici, da enti gestori di fondi di previdenza complementare o da Stati esteri nei confronti dei cittadini italiani o già in possesso della cittadinanza italiana,
anche se residenti all’estero.
Valori
L
’INAC condivide il modello della Confederazione italiana agricoltori, che fonda la propria rappresentanza sul lavoro, sulla passione, sulla dedizione dei propri associati per la propria professione, il
proprio territorio ed il proprio ambiente.
21
I
I
l Patronato INAC vive da sempre questi valori e li riconosce come elemento costituente la sua legittimazione sociale ed il suo radicamento nella società.
l Patronato INAC propone questi valori a tutti i cittadini che amano il proprio territorio e la dignità del
proprio ruolo sociale. Per questo non intende solo dichiararli, ma ritiene di doverli declinare in una
assunzione piena di tre responsabilità:
• Responsabilità sociale e solidarietà, per una piena attuazione della cittadinanza;
• Responsabilità nel favorire e nel promuovere l’intrapresa, per una maggiore consapevolezza
del valore del lavoro e del suo sviluppo organizzato;
• Responsabilità nel costruire insieme un patronato professionale, sostenibile, strutturato, motivato.
GLI STAKEHOLDER
I
I
Q
l confronto con i nostri stakeholder è necessario per attivare le attenzioni e le sensibilità per far
evolvere al meglio i nostri servizi, la nostra organizzazione, le nostre professionalità.
n particolare poniamo al centro il cittadino: abbiamo bisogno di essere ancor più in presa diretta con
le sue esigenze in questi ambiti di forte trasformazione sociale.
uali sono i nostri stakeholder?
23
1. I CITTADINI
2. I DIPENDENTI E I COLLABORATORI
3. IL “SISTEMA CIA”
4. GLI ENTI PREVIDENZIALI E LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
5. IL SISTEMA DEI PATRONATI
GLI STAKEHOLDER
Cittadini
N
A
el corso del 2014 oltre 1.000.000 di persone si sono rivolte a noi per ricevere assistenza e consulenza ed abbiamo presentato per loro conto oltre 300.000 domande.
bbiamo risposto con tutte le risorse a nostra disposizione:
24
•675 operatori specializzati
•324 collaboratori volontari
• oltre 100 consulenti medici ed avvocati
•18 sedi regionali
• 95 sedi provinciali
• 321 sedi zonali
• 3 sedi estere
Le pratiche a favore dei Cittadini
Regione
N. Pratiche gestite e incremento percentuale
2014
2013
%
Totale
339.479
288.009
18%
Piemonte
16.339
16.023
2%
Lombardia
16.437
14.041
17%
Veneto
35.146
29.521
19%
Trentino
1.335
1266
5%
Friuli
4.532
3.477
30%
Liguria
9.862
8.920
11%
Emilia Romagna
30.307
28.635
6%
Toscana
66.830
52.693
27%
Umbria
3.213
2.925
10%
Marche
14.588
13.101
11%
Abruzzo
16.841
15.535
8%
Molise
5.413
3.361
61%
Lazio
18.538
15.524
19%
Campania
17.166
13.214
30%
Puglia
27.596
24.256
14%
Basilicata
8.422
5.356
57%
Calabria
13.363
11.534
16%
Sicilia
23.876
20.275
18%
Sardegna
8.372
6.927
21%
Sedi estere
1.303
1.425
-9%
25
GLI STAKEHOLDER
Pensioni
I
I
I
l Patronato INAC assiste i cittadini nelle scelte fondamentali da compiere riguardo la pensione.
nostri operatori possono ottenere in tempo reale gli estratti contributivi, individuare con certezza la
prima decorrenza della pensione e calcolare l’importo del futuro trattamento pensionistico.
l personale del patronato fornisce informazioni e consigli riguardo le ricongiunzioni ed i riscatti, ed è
in grado di assistere tutti i cittadini, a prescindere dalla tipologia della loro contribuzione: dipendenti
privati, autonomi, commercianti, coltivatori, dipendenti pubblici, iscritti alle casse professionali.
R
ivolgendosi ai nostri operatori si possono spesso scoprire nuove possibilità ed orientare le proprie
scelte nella maniera più vantaggiosa.
26
Pratiche
2014
2013
Pratiche di pensione e previdenziali
273.136
220.846
Tutela dell’invalidità
I
È
lavoratori possono richiedere, previo parere delle competenti commissioni mediche, la pensione di
inabilità o l’assegno di invalidità, a seconda del grado di invalidità riconosciuto.
inoltre possibile richiedere il riconoscimento dell’invalidità civile e dell’accompagnamento.
Pratiche
2014
2013
Invalidità civile
23.540
21.316
Invalidità Inps
3.943
3.896
Invalidità civile
andamento 2011-2014
27
23540
23199
23000
21316
20500
19132
18000
2011
2012
2013
2014
GLI STAKEHOLDER
Invalidità INPS
andamento 2011-2014
4000
3934
3896
3800
3749
3715
3600
2011
2012
2013
2014
Disoccupazione, maternità, assegni familiari
S
i tratta di tre diverse tutele molto importanti nell’ottica del sostegno al reddito delle famiglie:
28
• Disoccupazione: si tratta di una prestazione a domanda. Spetta ai lavoratori con rapporto di lavoro
subordinato che abbiano perduto involontariamente l’occupazione, compresi gli apprendisti, i soci
lavoratori di cooperative con rapporto di lavoro subordinato, il personale artistico con rapporto di
lavoro subordinato, i dipendenti a tempo determinato delle Pubbliche Amministrazioni;
• Indennità di maternità: il congedo di maternità è il periodo di astensione obbligatoria dal lavoro
riconosciuto alla lavoratrice durante il periodo di gravidanza e puerperio. Durante il periodo di
assenza obbligatoria dal lavoro, la lavoratrice percepisce un’indennità economica in sostituzione
della retribuzione. Il diritto al congedo ed alla relativa indennità spettano anche in caso di adozione
o affidamento di minori. In presenza di determinate condizioni che impediscono alla madre di
beneficiare del congedo di maternità, il diritto all’astensione dal lavoro ed alla relativa indennità
spettano al padre;
• Assegno al Nucleo Familiare: costituisce un sostegno per le famiglie dei lavoratori dipendenti e dei
pensionati da lavoro dipendente, i cui nuclei familiari siano composti da più persone e che abbiano
redditi inferiori a quelli determinati ogni anno dalla legge.
Pratiche
2014
2013
Disoccupazione non agricola
50.551
66.246*
Disoccupazione agricola
41.196
39.906
Indennità di maternità
11.399
9.921
ANF lavoratori
14.101
12.660
ANF pensionati
1.794
1.744
*Il dato 2013 risente dell’introduzione dell’ASPI e della Mini-ASPI.
Disoccupazione non agricola
andamento 2011-2014
29
75000
66246
65000
55000
50551
45000
40977
35000
25000
15000
26592
2011
2012
2013
2014
GLI STAKEHOLDER
Maternità
andamento 2011-2014
11500
11399
9921
9000
6500
4442
4000
1745
1500
2011
2012
2013
2014
Assegni familiari
andamento 2011-2014
30
16500
15895
14404
14000
11500
9109
9000
7441
6500
2011
2012
2013
2014
Tutela degli infortuni
e delle malattie professionali
I
lavoratori che subiscono un infortunio o che contraggono una malattia professionale a causa dell’attività svolta possono ottenere un indennizzo o una rendita a carico dell’INAIL. In nostri medici e gli
operatori del patronato sono a disposizione per l’assistenza e la consulenza in merito.
Pratiche
2014
2013
Pratiche infortuni
25.449
25.540
Malattie professionali – richieste di
riconoscimento
3.777
4.168
Infortuni
andamento 2011-2014
31
26500
25540
25449
24000
21500
19000
16500
16163
15059
14000
2011
2012
2013
2014
GLI STAKEHOLDER
Malattie professionali
andamento 2011-2014
4168
4000
3777
3750
3500
3250
3000
2750
2680
2500
32
2011
2633
2012
2013
2014
Pratiche
2014
2013
Permessi di soggiorno
14.220
14.493
Ricongiungimenti familiari
387
468
Permessi di soggiorno
andamento 2011-2014
20000
18000
17174
16000
14896
14493
14000
14220
12000
10000
2011
2012
2013
2014
Ricongiungimenti familiari
andamento 2011-2014
33
1500
1250
1000
750
715
571
468
500
387
250
0
2011
2012
2013
2014
GLI STAKEHOLDER
Le pratiche suddivise per tipologia
Pratiche
2014
2013
Totale pratiche
339.479
288.009
Pratiche pensione e previdenziali
273.136
220.846
Pratiche infortuni
25.449
25.540
Pratiche invalidità civile e socio-assistenziali
25.509
22.937
Immigrazione
14.607
14.961
Altre pratiche
778
3.725
Suddivisione per tipologia
90
34
80
80,46
70
60
50
40
30
20
7,5
10
0
7,5
4,3
0,24
Partiche di pensione e
previdenziali
Pratiche infortuni
Pratiche di invalidità civile
e socio-assistenziali
Immigrazione
Altro
Un polo di servizi integrati alla persona
I
L
l Patronato INAC con l’Associazione Nazionale Pensionati e con il Centro Assistenza Fiscale costituisce il Polo di Servizi integrati alla Persona.
’INAC, il CAF e l’ANP sono articolazioni e strumenti della Cia - Confederazione italiana agricoltori che
svolgono un ruolo di pubblica utilità, nell’ambito del sistema integrato di interventi e servizi, per il
riconoscimento dei diritti sociali dei cittadini e dei pensionati, nonché di assistenza in campo fiscale.
L
e strutture sono presenti su tutto il
territorio italiano, presso tutte le sedi Cia,
con una capillare rete di recapiti e operatori
qualificati.
35
GLI STAKEHOLDER
Un centro polifunzionale dei servizi
I
O
l cittadino che si rivolge a noi si trova circondato da una miriade di servizi che possono rispondere a
molteplici necessità.
gni componente del nostro sistema conferisce il proprio bagaglio identitario di esperienze e di
competenze tecniche specifiche, permettendo ai cittadini di trovare in qualsiasi momento una
risposta concreta a problemi di diversa natura, semplicemente entrando in una delle nostre sedi.
I
n quest’ottica, ci impegniamo nel trovare soluzioni sinergiche ed a costituire veri centri di servizio
unitari e polifunzionali, con particolare attenzione ai livelli di qualità del servizio, all’informatizzazione
delle procedure, alla formazione continua e puntuale dei nostri operatori.
36
La nostra comunicazione con i cittadini
DIRITTI SOCIALI
L
N
’INAC ha costituito un comitato di redazione composto da un gruppo di Direttori regionali e provinciali per sviluppare in modo continuato la propria fondamentale attività di informazione.
ell’anno 2014 il nostro periodico è stato spedito ad oltre 2.000.000 di famiglie italiane, e la versione elettronica ad oltre 5.000 indirizzi email.
SITO INTERNET
I
l sito internet del Patronato, www.inac-cia.it, fornisce informazioni sulla previdenza, informando i cittadini di tutte le novità in materia. È possibile trovare le notizie riguardanti il servizio civile ed il collegamento ai relativi bandi, consultare il periodico Diritti Sociali in formato elettronico, avere notizie sulle
iniziative e trovare la sede INAC più vicina.
NEWSLETTER MENSILE
O
gni mese, tutti coloro che forniscono al patronato il proprio indirizzo mail, possono ricevere una
newsletter che fornisce le prime indicazioni riguardo novità previdenziali, adempimenti obbligatori
per il cittadino, campagne di raccolta pratiche finalizzate all’ottenimento di diritti altrimenti non riconosciuti.
37
GLI STAKEHOLDER
INAC in piazza
O
gni anno il Patronato INAC organizza un incontro con i cittadini nelle principali piazze dei capoluoghi di provincia. Questa iniziativa, denominata “INAC in Piazza”, ha lo scopo di promuovere i nostri
servizi, di informare i cittadini dei loro diritti, e di stimolare la discussione riguardo le opportunità e le
criticità del welfare italiano.
ASPI E MINI ASPI
COGLI UN DIRITTO!
informati al patronato
38
10 maggio 2014 dalle ore 10.00
IL PATRONATO IN PIAZZA PER TE!
N
N
el marzo 2014 abbiamo consegnato 80.000 firme di petizione popolare, raccolte in tutto il territorio
italiano, sul tema “La riforma allontana la pensione! No anche all’aggancio all’aspettativa di vita”.
el maggio 2014 abbiamo organizzato un sit-in in Piazza Montecitorio per chiedere l’abrogazione
del meccanismo che aggancia l’età pensionabile all’aspettativa di vita.
N
el dicembre 2014 abbiamo organizzato il convegno “Il Patronato serve!”, allo scopo di
evidenziare l’esperienza positiva del Patronato INAC, la capacità di tutelare i diritti dei
cittadini, con particolare riferimento alla propria attività nelle aree rurali italiane, dove in un
quadro generale di arretramento della disponibilità dei servizi sociali, riesce a coniugare il
ruolo di supporto, assistenza e consulenza nei confronti dei cittadini e contemporaneamente
quello di maggiore intermediario nei confronti della pubblica amministrazione.
39
GLI STAKEHOLDER
Le convenzioni
I
L
l patronato INAC ritiene fondamentale stipulare accordi di partnership con associazioni che intendono fornire la nostra vastissima gamma di servizi alla persona ai propri associati/iscritti.
e nostre principali convenzioni, aumentate nel corso del 2013 e del 2014 sono:
S
BA
O
C
SE
I BA
AZ
ER
ED
NF
CO
E
ION
D
ATI
MIT
I CO
DE
40
A
queste convenzioni principali se ne aggiungono molte altre stipulate a livello regionale e
provinciale
Attività svolta con i vari soggetti convenzionati
Enti
2014
2013
USB
10.740
10.192
ARCI
1.483
1.702
DDL
870
1.287
Altre
278
247
Totale
13.371
13.428
Attività 2014
7%
41
2%
11%
80%
USB
ARCI
DDL
ALTRE
GLI STAKEHOLDER
Dipendenti e collaboratori
42
Numero di Dipendenti e Collaboratori
Regione
2014
2013
Totale
999
958
Sede nazionale
15
15
Abruzzo
50
47
Basilicata
50
33
Calabria
36
49
Campania
46
51
Emilia Romagna
110
103
Friuli
16
20
Lazio
42
45
Liguria
28
27
Lombardia
46
39
Marche
35
37
Molise
25
22
Piemonte
48
41
Puglia
92
88
Sardegna
29
28
Sicilia
73
65
Toscana
118
111
Trentino
5
5
Umbria
15
13
Veneto
114
114
Sedi estere
6
8
43
GLI STAKEHOLDER
La produttività
Produttività - pratiche per dipendente
44
Regione
2014
2013
Media nazionale
340
301
Abruzzo
337
331
Basilicata
168
162
Calabria
371
235
Campania
373
259
Emilia Romagna
276
278
Friuli
283
174
Lazio
441
345
Liguria
352
330
Lombardia
357
360
Marche
417
354
Molise
217
153
Piemonte
340
391
Puglia
300
276
Sardegna
289
247
Sicilia
327
312
Toscana
566
475
Trentino
267
253
Umbria
214
225
Veneto
308
259
Sedi estere
217
178
La formazione e il coordinamento
I
l patronato INAC crede fortemente nell’importanza di una costante formazione dei propri dipendenti
e collaboratori, sia in riferimento alla normativa, sia in ambito gestionale.
N
el biennio 2013/2014 sono stati erogati i seguenti corsi:
Formazione erogata
2013/2014
Giornate
Partecip.
Pubblico impiego
8
64
Assicurazione INAIL
6
42
Immigrazione
3
21
Riforma delle pensioni
41
334
Contribuzione degli operai agricoli
2
16
Malattie professionali
3
59
Procedura Be-INAC
2
31
Contribuzione INPS
3
8
Tutela dell’handicap e dell’invalidità civile
3
12
Ammortizzatori sociali
3
12
Totale
74
599
45
GLI STAKEHOLDER
L’impegno nei confronti dei giovani
L
’INAC ha perfezionato un modulo formativo denominato “percorso di ingresso” rivolto a tutti i nuovi
operatori, con l’obiettivo di approfondire gli ambiti e le motivazioni che stanno alla base del nostro
lavoro, inteso come servizio alla comunità non soltanto di natura tecnica, ma in primo luogo sociale.
I
l percorso di ingresso presenta il patronato, gli enti previdenziali, l’organizzazione promotrice, per una
piena consapevolezza dei compiti assegnati e dell’appartenenza al nostro sistema confederale Cia.
46
S
N
i tratta di un corso in autoapprendimento assistito, realizzato in parte in ambiente e-learning ed in
parte in aula.
el corso del biennio 2013/2014 hanno partecipato al modulo 28 donne e 7 uomini.
Il Servizio Civile
I
l servizio civile nazionale oggi,“prestato su base esclusivamente volontaria”, può essere definito come
un autonomo istituto della Repubblica, una scelta che i giovani possono fare di un anno di impegno,
tramite un progetto presso un ente non a scopo di lucro, in Italia o all’estero, caratterizzato dalla formazione e dal servizio, nei campi della solidarietà e della pace, dell’ambiente, in quello storico-artistico,
culturale e della protezione civile.
I
l servizio civile nazionale è rivolto oggi a tutti i giovani, sia italiani che stranieri, uomini e donne, dai
18 ai 29 anni non compiuti che godano dei diritti civili e politici, non abbiano avuto condanne e che
siano fisicamente idonei. Dura 12 mesi, con almeno 30 ore settimanali di impegno. Si accede tramite
bando nazionale rivolgendosi all’ente scelto, secondo le modalità di candidatura e di selezione previste.
P
er i volontari è stabilito un compenso mensile; l’attività svolta però non determina l’instaurazione di
un rapporto di lavoro e non comporta la sospensione e la cancellazione dalle liste di collocamento
o dalle liste di mobilità.
L
’anno di servizio è inoltre riconosciuto ai fini del trattamento previdenziale figurativo (riscattabile), ed
è previsto il riconoscimento di un punteggio nei concorsi pubblici, di crediti formativi da parte delle
università convenzionate e di competenze certificate.
L
’INAC, ente di 1a Classe con sedi in tutte le regioni d’Italia ed aderente dal 2015 alla CNESC-Conferenza nazionale enti di servizio civile, ha scelto di accreditarsi e progettare nel campo del servizio
civile nel 2006, spinto da alcune precedenti esperienze positive e dalla volontà di misurarsi con un
modo nuovo di essere patronato.
O
biettivo di questo impegno: collegare le finalità del patronato volte alla difesa dei diritti sociali dei
cittadini, soprattutto con l’attenzione verso gli anziani e l’accoglienza verso gli stranieri, con quelle
del servizio civile nazionale, della “difesa della Patria” e del coinvolgimento dei giovani.
47
GLI STAKEHOLDER
PROGETTI PRESENTATI ED APPROVATI – ANNO 2014
Regione
Titolo
n° di volontari
Campania
Cittadini del mondo
35
Molise
Incontro agli anziani
12
Piemonte
Servizi in rete
15
Puglia
Assistenza e salute
4
Puglia
Diritti in campo
12
Veneto
Voce amica anziani
14
Umbria
Più diritti, più lavoro
6
Liguria
La rete che unisce
10
N
el novembre 2014 abbiamo organizzato il 1° incontro nazionale INAC sul servizio civile, al quale
hanno partecipato i volontari in servizio civile INAC, e rappresentanti del Governo e del Dipartimento per la Gioventù ed il Servizio Civile Nazionale.
48
N
el mese di ottobre 2014, a Benevento, abbiamo organizzato assieme ai giovani volontari del servizio
civile il convegno “Immigrazione - Integrazione. Fare rete per un territorio accogliente e integrato”.
La governance e l’organizzazione
T
I
L
utte le nostre sedi sono coordinate da organi nazionali, regionali e provinciali, nel rispetto di quanto
previsto dall’articolo 4 dello statuto sociale.
l presidio territoriale prevede una sede centrale a Roma e sedi regionali, provinciali e zonali in tutte le
regioni italiane.
’INAC è inoltre presente a Zurigo (Svizzera), Cranston – Rhode Island (USA), San Paolo (Brasile) e
Tirana (Albania).
Presidente
Antonio Barile
Consiglio di Amministrazione
Vincenzo Santarsiero Basilicata
Mario Grasso Campania
Anna Maria Mora Emilia Romagna
Danilo Canesin Friuli V.G.
Vincenzo Gregori Lazio
Davide Botto Liguria
Stefania Strenghetto Lombardia
Massimo Sandroni Marche
Donato Campolieti Molise
Giovanni Cardone Piemonte
Franco Passeri Puglia
Velio Ortu Sardegna
Salvatore Maimone Sicilia
Fiorenzo Taddei Toscana
Massimo Tomasi Trentino
Daniela Sarnari Umbria
Collegio dei Revisori
Carlo Di Girolamo
Fermino Abatelli
Fausto Canzoni
Direttore Generale
Corrado Franci
La governance nazionale
L
L
L
A
a governance nazionale prevede un presidente, il consiglio di amministrazione con un membro per
ogni regione, il collegio dei sindaci ed il direttore generale.
a sede centrale offre servizi di marketing, presidio tecnico e formativo, amministrazione e monitoraggio, coordinamento informativo ed operativo.
a governance sul territorio prevede comitati di coordinamento e direttori regionali e provinciali.
d ogni struttura provinciale e regionale viene richiesto un rendiconto ed un proprio controllo di
gestione.
49
GLI STAKEHOLDER
L’organigramma
Presidente
CdA
Comitato Tecnico
Direttore
generale
Gruppi di Lavoro
Amministrazione
e Bilancio
Segreteria
Organizzazione
e Progetti
Responsabilità Civile
e Indennizzo Danni
Tecnico Normativo
Comunicazione
Immagine
Servizi informativi
50
Formazione
I servizi che offriamo ai cittadini
generano ricavi…
Ricavi istituzionali
17.387.881,00
70,88%
Altre attività previdenziali e sociali
6.731.145,53
27,44%
Sottoscrizioni volontarie e convenzioni
411.772,42
1,68%
Totale
24.530.798,95
100%
51
Sottoscrizioni volontarie e convenzioni
Altre attività previdenziali e sociali
Ricavi istituzionali
0
10
20
30
40
50
60
70
80
GLI STAKEHOLDER
…che permettono la sostenibilità della nostra
struttura ed il finanziamento dei nostri progetti
52
Retribuzioni ed oneri sociali
18.732.242,29
76,58%
Struttura e collaborazioni
3.153.788,82
12,89%
Rappresentanza e comunicazione
1.487.299,30
6,08%
Informatizzazione delle sedi
796.131,67
3,25%
Formazione professionale e pubblicazioni
292.958,23
1,20%
Totale
24.462.420,31
100%
Formazione professionale e pubblicazioni
Informatizzazione delle sedi
Rappresentanza e comunicazione
Retribuzioni
0
10
20
30
40
50
60
70
80
GLI STAKEHOLDER
Il “Sistema Cia”...
L
a Confederazione italiana agricoltori, fondata nel dicembre
1977, è una delle più grandi organizzazioni professionali
agricole europee. Gli iscritti sono coltivatori diretti e imprenditori
agricoli a titolo principale. La Confederazione ha una struttura nazionale, sedi in tutte le regioni, le province, in 2.500 comuni ed è
presente con un proprio ufficio di rappresentanza a Bruxelles.
I
l sistema Cia crede in una evoluzione organizzativa in forma
di rete a cui partecipano tutti i soggetti confederali, chiamati a
migliorare la rappresentanza, i servizi all’impresa ed i servizi alla
persona.
L
’INAC, Istituto nazionale di assistenza ai cittadini, è il patronato
della Confederazione italiana agricoltori che tutela gratuitamente i cittadini per i problemi previdenziali, assistenziali e per
quanto riguarda l’assicurazione per gli infortuni sul lavoro.
L
54
’associazione Donne in Campo è un’articolazione della Confederazione italiana agricoltori ed è presente a tutti i livelli: nazionale, regionale, provinciale o interprovinciale. In linea con le direttive europee, è convinta che l’integrazione di genere nel settore
rurale costituisca una strategia chiave per la crescita economica
e lo sviluppo rurale sostenibile.
L
’Agia è l’Associazione giovani imprenditori agricoli della Cia. La
sua attività è indirizzata a promuovere l’inserimento dei giovani
in agricoltura ed a valorizzare quelli che già vi operano attraverso
proposte politiche, normative ed economiche.
L
’ANP, Associazione nazionale pensionati della Cia, opera per la
salvaguardia e la tutela degli interessi dei pensionati e degli
anziani in generale. L’ANP è presente nel territorio nazionale fin
dal 1972 ed ha una sede nazionale e oltre 120 associazioni regionali, provinciali e interprovinciali.
T
urismo Verde è un’Associazione senza finalità di lucro promossa dalla Confederazione italiana agricoltori. Rappresenta e tutela, in tutte le sedi istituzionali, economiche e politiche, comunitarie e nazionali, gli interessi delle imprese agricole che svolgono
l’attività di agriturismo.
L
ANCCA
’Ancca, Associazione nazionale dei coltivatori a contratto agrario, è una struttura di categoria promossa dalla Confederazione
italiana agricoltori per la tutela degli interessi economici e professionali dei coltivatori che non sono proprietari dei fondi che
coltivano.
L
’Associazione italiana energie agroforestali (Aiel) ha come fine
la promozione e la diffusione delle fonti energetiche rinnovabili
di origine agricola e forestale, nonché lo sviluppo del loro utilizzo
energetico per fini civili ed industriali.
A
nabio è l’Associazione per l’agricoltura biologica che nasce
come strumento operativo della Cia per rappresentare le esigenze di quegli agricoltori che si dedicano o si dedicheranno
all’agricoltura ed agli allevamenti biologici.
L
’Associazione solidarietà e sviluppo (Ases) è un’Organizzazione non governativa (Ong) senza scopo di lucro e che si basa
su di un supporto volontaristico dei soci e di chi intende dare il
proprio contributo- formalizzata con atto pubblico l’11/01/91 e
riconosciuta idonea dal ministero degli Affari Esteri con D.M. n.
1993/128/002775/2 ai sensi della Legge n. 49/87 per la Cooperazione con i Paesi in Via di Sviluppo.
I
l CAF-Cia S.r.l. è il Centro di assistenza fiscale per lavoratori dipendenti e pensionati costituito nel 1992 in base alla legge n°
413 del 30 dicembre 1991, allo scopo di offrire ai contribuenti,
lavoratori dipendenti e pensionati assistenza fiscale.
55
GLI STAKEHOLDER
I
l CAA-Centro autorizzato di assistenza agricola è stato costituito
per assistere le aziende agricole nell’espletamento di tutti i procedimenti amministrativi che oggi vengono richiesti sia a livello
regionale e nazionale che comunitario.
A
gricoltura è Vita svolge attività di formazione, consulenza e
diffusione dell’innovazione nelle imprese e nei sistemi agricoli
territoriali.
A
griconfidi è il consorzio di garanzia fidi promosso dalla Cia
Confederazione italiana agricoltori nato attraverso un processo di fusione che ha interessato alcune strutture di garanzia operanti a livello territoriale.
E
E.S.Co
s.r.l
56
.S.Co Agroenergetica è una società di servizi energetici, che
ha lo scopo di fornire alle imprese agricole e forestali supporto
per la realizzazione di interventi nel settore delle fonti energetiche
rinnovabili e dell’efficienza energetica.
Le prospettive ed i progetti per il futuro
I
l biennio oggetto del report, si è caratterizzato per le molte novità di riforma normativa e di indirizzo
comportamentale emanate dal Parlamento e dal Ministero vigilante. Il patronato, pertanto, si confronta con l’esigenza di essere non solo soggetto di tutela e assistenza ai cittadini, ma anche soggetto
capace di fornire nuovi servizi e una rafforzata consulenza che guidi i cittadini nelle loro scelte di tipo
previdenziale.
I
n questi anni lo Stato si è mosso con decisione sul percorso della spending review, intervenendo
anche sulla sussidiarietà, compreso il fondo per i patronati, la cui riduzione è stata accompagnata da
una vera e propria riforma.
S
i apre così uno scenario in cui si evidenziano i seguenti aspetti:
1. Esigenza di maggiore efficienza. La diminuzione di 35.000.000 al fondo patronati nel 2015 diviene
strutturale con la riduzione dell’aliquota di trasferimento dai contributi versati dai lavoratori che
scende dallo 0,226% allo 0,207%;
2. Assestamento della geografia dei patronati in funzione di maggiori vincoli al riconoscimento. Con
la legge di stabilità 2015, ai patronati si richiede:
• una presenza diffusa sul territorio nazionale, obbligando a coprire con il servizio almeno il
60% della popolazione nazionale con adeguata distribuzione nelle 5 aree geografiche in cui
l’Italia è suddivisa;
• lo svolgimento di una attività nel biennio 2014 – 2015 pari ad almeno l’1,5% del totale
complessivo di tutti i patronati;
• una presenza di sedi in almeno 8 stati esteri (esclusi i patronati promossi dalle organizzazioni professionali agricole);
3. Approfondimento del rapporto telematico con i cittadini. La digitalizzazione della pubblica amministrazione apre ad un futuro di gestione ancor più informatizzata e telematizzata dei servizi, nel
quale i cittadini, tramite il proprio pin, potranno accedere direttamente per gli adempimenti e le loro
richieste;
57
GLI STAKEHOLDER
4. Sviluppo di ulteriori servizi, anche a pagamento. La modifica dell’articolo 10 della legge sui patronati, apre ai servizi a pagamento. A fianco della tutela e assistenza gratuita ai cittadini, i patronati
potranno svolgere ulteriori attività a pagamento in convenzione con enti pubblici e soggetti privati;
5. Nuova attenzione ai livelli di servizio. Sono in corso di introduzione indici di qualità per misurare la
capacità dei patronati di garantire elevati standard per i servizi erogati e per la gestione delle loro
sedi.
I
L
patronati sono chiamati a valorizzare il loro ruolo nel nuovo welfare, con una consulenza ancor più
professionale e con strumenti ancor più innovativi e tecnologicamente evoluti.
’INAC, in questo contesto, vuole giocare un ruolo importante. Le caratteristiche attuali identificate
con la presenza diffusa e capillare (95 sedi provinciali, con oltre 1000 punti di accesso fra uffici
zonali e recapiti); la percentuale di attività svolta, attorno al 4,3% del totale; la presenza all’estero in 4
stati (sufficienti in quanto patronato di emanazione agricola, ma per la quale intendiamo rapidamente
raggiungere il requisito minimo di legge, uscendo dal regime di deroga), rappresentano un patrimonio
che adeguatamente valorizzato garantisce solidità e interessanti prospettive.
L
’attuale evoluzione mira allo sviluppo di centri polifunzionali per l’offerta integrata dei servizi alla
persona. In particolare, riteniamo importante lavorare insieme con le altre strutture promosse dalla
Cia, a partire dal CAF-Cia e dall’ANP-Cia (Associazione Nazionale Pensionati).
L
58
’obiettivo è quello di costruire un modello di marketing, comunicazione, organizzazione del lavoro,
offerta dei servizi, che nel rispetto delle normative e delle peculiarità dei soggetti partner, esalti le
professionalità degli operatori e consenta al cittadino di trovare nel centro servizi, tutto ciò di cui ha
bisogno in termini di consulenza, adempimenti, supporto specializzato per risolvere i propri problemi.
59
GLI STAKEHOLDER
Il rapporto con gli enti previdenziali
I
l patronato INAC svolge il proprio lavoro in stretta collaborazione con gli enti previdenziali.
60
I
rapporti tra INAC, Enti previdenziali e Ministero del Lavoro sono regolati da protocolli di intesa appositamente predisposti al fine di disciplinare la gestione delle pratiche patrocinate, la consultazione
delle banche dati, l’utilizzo delle procedure informatiche, con particolare riferimento all’invio telematico
delle istanze.
T
utte le attività del Patronato sono soggette alla vigilanza del Ministero del Lavoro e delle Politiche
Sociali.
GLI STAKEHOLDER
Il sistema dei patronati
G
li Istituti di Patronato e di assistenza sociale sono persone giuridiche di diritto privato che svolgono
un servizio di pubblica utilità. I patronati in Italia sono stati istituiti nel 1947 per garantire un pari
accesso delle persone ai diritti erogati dalla Pubblica Amministrazione, così come previsto dalla Costituzione Italiana. La successiva evoluzione della normativa, rispondendo alle esigenze dettate dal nuovo
sistema di welfare a gestione mista pubblica/privata, ha affidato ai patronati il ruolo di segretariato
sociale per una migliore gestione dei servizi.
L
’attività degli istituti di patronato è regolata dalla Legge 152 del 3 marzo 2001 “Nuova disciplina
per gli istituti di patronato e di assistenza sociale” che nel fissare regole per il riconoscimento e lo
svolgimento dell’attività più adeguate rispetto al passato ha aperto nuovi ambiti d’intervento coerenti
con i cambiamenti del Paese e della dinamica di sviluppo dei servizi.
I
l decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali del 10 ottobre 2008, n. 193,“Regolamento
per il finanziamento degli Istituti di Patronato”, entrato in vigore il 1° gennaio 2009, ha dato attuazione alla Legge n. 152/2001 con particolare rifermento all’articolo 13 della legge ed ai criteri per accedere al fondo per il finanziamento dell’attività dei patronati. Al regolamento sono state allegate nuove
tabelle in cui le attività sono state riviste ed ampliate. È stato introdotto il concetto di pratiche con punteggio o a punteggio zero, importanti elementi di verifica della qualità e di incentivazione della gestione
telematica delle attività. Il decreto è stato, inoltre, compendiato da una serie di circolari interpretative.
L
62
a legge di stabilità 2013 n. 228/2012 ha in parte riformato la legge n. 152/2001, stabilendo norme
più stringenti per il riconoscimento dei patronati e delegando ad un decreto ministeriale l’estensione dell’incentivo (0,25 punti) alla gestione telematica delle attività, anche alle pratiche a punteggio
zero. Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha emanato di conseguenza il decreto del 20 febbraio 2013 ed alcune circolari di applicazione delle nuove norme. A detto decreto è stata allegata la
tabella delle attività cui si applica l’incentivo.
L
’articolo 1, comma 310, lettera a) della legge di stabilità 2015 ha statuito che possono costituire
e gestire gli istituti di patronato e di assistenza sociale, su iniziativa singola o associata, le confederazioni e le associazioni nazionali di lavoratori che abbiano sedi proprie “in un numero di provincie
riconosciute la cui somma della popolazione sia pari ad almeno il 60% della popolazione italiana,
come accertata nell’ultimo censimento nazionale, e che abbiano sedi di istituti di patronato in almeno
otto paesi stranieri”.
L
’articolo 1, comma 310, lettera b) della legge di stabilità 2015 ha previsto l’apertura di sedi “in un
numero di province riconosciute la cui somma della popolazione sia pari ad almeno il 60% della
popolazione italiana, come accertata nell’ultimo censimento nazionale, secondo criteri di adeguata
distribuzione nel territorio nazionale individuati con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche
sociali”.
I
nfine, l’articolo 1, comma 310, lettera e) della legge di stabilità 2015 ha introdotto due ulteriori requisiti che disciplinano le possibilità di scioglimento dei patronati:
• la realizzazione, per due anni consecutivi, di attività rilevante ai fini del finanziamento, sia in Italia
sia all’estero, in una quota percentuale accertata in via definitiva dal Ministero inferiore all’1,5%
del totale;
• la mancata dimostrazione di svolgere attività, oltre che a livello nazionale, anche in almeno otto
stati esteri, con esclusione dei patronati promossi dalle organizzazioni sindacali agricole.
C
ome ben si comprende, queste novità normative creano uno scenario più complesso rispetto al
precedente. La sfida che il patronato INAC si pone è quella di riuscire a coniugare una puntuale e
rigorosa attenzione al rispetto delle normative, una efficace programmazione delle attività e un ampiamento della gamma dei servizi resi nei confronti dell’utenza.
63
I
L
Patronati sono presenti su tutto il territorio nazionale con oltre 21mila uffici e quasi 12mila
dipendenti (oltre a 15mila collaboratori volontari).
e pratiche trattate ogni anno dai patronati sono oltre 11.000.000
GLI STAKEHOLDER
Le attività dei Patronati
64
Pos.
Patronato
Punti 2014
Punti 2013
Differenza
1
INCA
1.399.870
1.419.926
-20.056
2
INAS
1.118.581
1.089.309
29.272
3
ACLI
690.075
688.324
1.751
4
EPACA
582.044
571.914
10.130
5
ITAL
433.063
426.474
6.589
6
INAC
311.328
313.148
-1.820
7
ENASCO
278.157
290.985
-12.828
8
ACAI
234.228
226.421
7.807
9
INAPA
231.761
247.286
-15.525
10
EPASA
221.109
210.426
10.683
11
EPAS
216.734
199.859
16.875
12
ENASC
152.556
115.964
36.592
13
ENAPA
151.002
154.283
-3.281
14
LABOR
130.045
121.681
8.364
15
SIAS
123.469
121.466
2.003
16
ENAC
76.412
69.899
6.513
17
ENAS
75.834
82.537
-6.703
18
SENAS
67.712
60.222
7.490
19
INAPI
67.001
59.195
7.806
20
ITACO
66.095
66.597
-502
21
INPAS
66.012
49080
16.932
22
ENCAL
62.935
64.345
-1.410
23
INPAL
53.275
52.025
1.250
24
ANMIL
43.891
27.728
16.163
25
CLAAI
32.823
30.938
1.885
26
FENALCA
20.041
30.659
-10.618
27
EASA
11.784
12.452
-668
28
SBR
2.165
2.416
-251
TOTALE GENERALE
6.920.003
6.805.557
114.446
I raggruppamenti dei Patronati
I
I
n base alla legge n. 152 del 2001, i patronati riconosciuti sono 29 di cui 21 organizzati in 4 raggruppamenti: CIPLA, CEPA, CIPAS, COPAS.
l patronato INAC aderisce al CIPLA, Comitato di Intesa Patronati del Lavoro Autonomo, composto da
otto Patronati.
Sigla
Denominazione estesa
Organizzazione promotrice
INAC
Istituto Nazionale
Assistenza Cittadini
Confederazione Italiana
Agricoltori
50&Più ENASCO
Ente Nazionale Assistenza
Sociale Commercianti
Confcommercio
EPACA
Ente di Patronato Assistenza
Cittadini e Agricoltori
Coldiretti
EPASA
Ente di Patronato Assistenza
Sociale Artigiani
Confederazione Nazionale
Artigiani
INAPA
Istituto Nazionale Assistenza
di Patronato Artigiani
Confartigianato
EASA
Ente Assistenza
Sociale Artigiani
Casa Artigiani
ITACO
Istituto Tutela
Assistenza Commercio
Confesercenti
ENAPA
Ente Nazionale Assistenza
Patronato Agricoltori
Confagricoltura
65
I
l Comitato è strutturato a livello nazionale e provinciale e tra i propri compiti ci sono quelli di rappresentare i patronati presso:
• il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali attraverso la commissione appositamente prevista
dall’articolo 14 del DM n. 193/2008 per valutare l’attuazione del regolamento di finanziamento e
per formulare proposte di revisione;
• tutti gli enti e gli istituti previdenziali, per predisporre protocolli di intesa e/o convenzioni.
T
ra gli altri compiti c’è quello di favorire l’intesa di collaborazione con gli altri raggruppamenti di
Patronato (CEPA, CIPAS e COPAS).
Dove trovarci
Le sedi in Italia
66
Agrigento
Via Rainaudo d’Acquaviva 62
092222970
Alessandria
Via Mazzini 33
Ancona
Corso Stamira 29
071202987
Arezzo
Via Baldaccio d’Anghiari 27/31
057521223
Ascoli Piceno
Via Montecassino 9/11
073646182
Asti
Piazza Alfieri 61
Avellino
Piazza d’Armi 2/F
Bari
Corso Sonnino 169
0805539306
Barletta
Via Mura Spirito Santo 74
0883518604
Belluno
Via Masi Simonetti 19
0437944377
Benevento
Via delle Puglie 34
0824481611
Biella
Via Galimberti 4
Bologna
Via Bigari 5/2
0516314411
Brescia
Via Fratelli Folonari 7
0303770444
Brindisi
Piazza Cairoli 5
0831521536
Cagliari
Via XX Settembre 9
070673718
Caltanissetta
Piazza Marconi 12
093421036
Campobasso
Via G.B. Vico 69/A
0874418856
Caserta
Via Fulvio Renella 32
0823324338
Catania
Via Antonino di Sangiuliano 349
0957306411
Catanzaro
Via Pugliese 4
0961709015
Cesena
Viale Rasi e Spinelli 160
054729185
Chieti
Via Maiella 87
087165939
Como
Via Morazzone 4
031264561
0131236225
0141594320
082532675
01584618
Cosenza
Viale Trieste 53/A
098422348
Crotone
Viale Stazione
(Centro Direzionale Il Granaio)
096225703
Cuneo
Piazza Galimberti 1/C
017167978
Domodossola
Via Amendola 9
0324243894
Enna
Via Pergusa 110
09351823200
Ferrara
Via Bologna 592/A
Firenze
Via Nardi 39
055233801
Foggia
Via Fiume 40
0881580449
Frosinone
Via Brighindi 39
0775251773
Genova
Via Vallechiara 17
0102512984
Gorizia
Via Montesanto 105
0481523059
Grosseto
Via Monte Rosa 178
0564452398
Imperia
Via Schiva 48
0183291801
Isernia
Corso Risorgimento 106
0865290707
L’Aquila (Avezzano)
Via Garibaldi 117
086337270
La Spezia
Piazza Battisti 21
0187807218
Latina
Viale Le Corbusier 35
0773624344
Lecce
Piazza Mazzini – Galleria 36
0832443422
Livorno
Piazza Manin 4
0586899740
Lucca
Viale Del Prete 347
0583057024
Macerata
Via dei Velini 147
0733261976
Mantova
Via Nagy 46
0376368865
Matera
Via Torraca 9
0835333031
Merate (Lecco)
Via Statale 5/R
0399900553
0532978550
67
68
Messina
Via La Farina 33
0902922335
Milano
Viale Coni Zugna 58
0258111829
Modena
Via Santi 14
Napoli (Torre del Greco)
Via Nazionale 367
0818475809
Novara
Via Ravizza 10
0321626263
Nuoro
Via Iglesias 93
078435963
Oristano
Via Lazio 90
0783303431
Padova
Via Croce Rossa 112
0498070011
Palermo
Via Sandron 63
091308151
Parma
Viale Fratti 22/A
0521701011
Pavia
Via San Paolo 18
0382539420
Perugia
Via della Valtiera 111
0755002155
Pesaro
Piazzale Garibaldi 16
072134221
Pescara
Via Milano 19
Piacenza
Via Colombo 35
0523606081
Pisa (Ospedaletto)
Via Malasoma 22
050974065
Pistoia
Via Fermi 1/A
0573535401
Pordenone
Via Roveredo 2
0434361128
Potenza
Viale dell’Edilizia – Lotto E
0971476409
Ragusa
Via Martoglio 5
0932644957
Ravenna
Via Faentina 106
0544460182
Reggio Calabria
Via Argine Destro Calopinace 1/P
Reggio Emilia
Viale Trento e Trieste 14
0522514532
Rieti
Via Comotti 11
0746259956
Rimini
Via Metteucci 4
054154284
Roma
Via D’Onofrio 67
0640800617
Rovigo
Galleria Ponte Roda 6/A
042521442
Salerno
Via Casalbore 8
089241633
059827620
08528403
096529013
Sassari
Via Carlo Felice 50/B
079235516
Savona (Albenga)
Reg. Torre Pernice 15 – Polo 90
0182542926
Siena
Viale Sardegna 37
0577203730
Siracusa
Via Tripoli 10
093160868
Taranto
Corso Italia 377
0997302504
Teramo
Via Gammelli 8
0861245432
Terni
Via Campofregoso 72
0744421649
Torino
Via Vigliani 123
0116164298
Trapani (Erice)
Via Manzoni 27/B – Casa Santa
0923532327
Trento
Via Maccani 199
0461421230
Treviso
Via Noalese 75
0422260118
Trieste
Via Ghega 2
Udine
Via Pradamano 4
0432520561
Venezia (Marghera)
Via Durando 14
0415381999
Vercelli
Via S. Salvatore
016154597
Verona
Via Sommacampagna 63/E
Vibo Valentia
Via Alvaro 20
Vicenza
Viale dell’Oreficeria 34
(Z. I. Vicenza Ovest)
0444962564
Viterbo
Viale Buozzi 34
0761340702
040362901
0458626248
096345663
Le sedi all’estero
Zurigo (Svizzera)
Militärstrasse, 84
San Paolo (Brasile)
Av. Paulista, 1765 – 13° andar
Cranston (USA)
Cranston Street 897/B Rhode Island
Tirana (Albania)
Rruga Frederik Shiroka Lagja 21
Dhjetori
0041433221713
00551131455864
0014019427770
35544507094
69
Note e appunti
70
71
72
73
Sede Centrale
Lungotevere Michelangelo, 9 - 00192 Roma
Tel. 06. 32.01.506 - Fax. 06. 32.15.910
www.inac-cia.it
e-mail: [email protected]