GAGNARLI - MoVimento 5 Stelle

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GAGNARLI - MoVimento 5 Stelle
GAGNARLI — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:
in Italia, l’allevamento di visoni per il principale scopo di ricavarne pelliccia è ormai un’attività residuale, praticata da poco più di 20 allevatori e che comunque ogni anno comporta l’uccisione di circa duecento mila visoni principalmente allevato in Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna;
sono già stati pubblicati numerosi studi attestanti l’incompatibilità della stabulazione delle specie da pelliccia con il rispetto dei parametri minimi di benessere animale: si ricorda lo studio del 2001 del Comitato scientifico per la salute e il benessere animale della Commissione europea che evidenziava l’incompatibilità dei sistemi di allevamento in gabbia di questi animale ed i loro comportamenti naturali;
il venire meno del requisito della necessità (considerando che la pelliccia animale oggi è facilmente sostituita da tecnofibre), comporta che l’uccisione di animali per tale finalità configura una condotta delittuosa e pertanto perseguibile a norma del nostro codice penale;
la maggioranza degli italiani e degli europei più volte si è espressa al fine di bandire questa forma di allevamento. Molte aziende, italiane e non, operanti nel settore della moda si sono pubblicamente schierate contro questa forma di sfruttamento;
i Paesi in cui è fatto divieti di allevare questi animali sono in costante aumento: Inghilterra (2000, divieto per tutti gli animali), Irlanda del Nord (2003, divieto per tutti gli animali), Scozia (2003, divieto per tutti gli animali), Austria (2004, divieto per tutti gli animali), Croazia (2007, divieto per tutti gli animali effettivo dal 2017), Bosnia (2009, divieto per tutti gli animali effettivo dal 2018), Danimarca (2009, volpi effettivo dal 2024), Slovenia (2013, divieto per tutti gli animali effettivo dal 2015);
nel dicembre 2012 anche l'Olanda, che costituisce il terzo Paese al mondo produttore di pelli di visone con oltre 5 milioni di animali allevati all'anno, ha approvato il divieto di allevamento di animali «da pelliccia» che sarà vigente dal 2024 per dare il tempo ai 189 allevamenti di visoni di riconvertirsi, nonostante il contenzioso avviato dalla Federazione olandese di possessori di animali da pelliccia;
pochi giorni fa il Ministro dell’agricoltura lussemburghese, Fernand Etgen, ha presentato la nuova legge per assicurare la dignità, la tutela della vita, la sicurezza e il benessere degli animali, che introduce anche sanzioni per la macellazione di animali al solo scopo di venderne pelli e pellicce;
l’attività di allevamento, ed in particolare del visone, ha anche un significativo impatto sull’ambiente e sul clima a causa del processo di concia e trasformazione della pelliccia, oltre a rappresentare un potenziale rischio di estinzione delle specie autoctone, causata da specie esotiche invasive come il visone americano;
in risposta a queste motivazioni sono già state presentate alla Camera una Risoluzione in commissione agricoltura (7‐00206), una interrogazione a risposta in Commissione, entrambe a prima firma Gagnarli ancora in corso, oltre alle due proposte di legge (C.2148 a prima firma Gagnarli e C.288 a prima firma Brambilla), che prevedono ugualmente: l’immediato divieto di apertura di nuove strutture, la chiusura degli allevamenti esistenti entro un anno dall’entrata in vigore della legge, la possibilità di riscattare gli animali e reinserirli in natura, la reclusione e le multe per ogni animale allevato e per chi esporta o sfrutta economicamente pelli o pellicce di animali appositamente allevati, catturati e uccisi in Italia;
se, in base a quanto esposto in premessa, il Governo non intenda al più presto assumere iniziative legislative anche promuovendo le proposte di legge già depositate in materia di «divieto di allevamento, di cattura e uccisione di animali per la loro pelliccia», al fine di mettere fine, anche nel nostro Paese, ad una pratica anacronistica quanto crudele contro gli animali;