Beppe Navello (Acqui Terme, 1948)

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Beppe Navello (Acqui Terme, 1948)
BEPPE NAVELLO
Dopo gli studi universitari di lettere in Italia e in Francia, si è formato teatralmente al Teatro Stabile di Torino
come regista assistente di Mario Missiroli, tra il 1977 e il 1981. Le sue prime regie sono su testi contemporanei: al
Teatro Stabile dell'Aquila, nel 1983, dirige "Questa sera da Tosti" di Alberto Gozzi e al Teatro Stabile di Torino,
nello stesso anno, "La casa dell’ingegnere" di Siro Ferrone, tratto da "La cognizione del dolore" di Carlo Emilio
Gadda. In quegli anni comincia anche la collaborazione con i programmi culturali di RadioTre.
Si sviluppa inoltre una sinergia con l'Università di Torino, con la cattedra di Storia del Teatro della Facoltà di
Scienze della formazione, creando un sodalizio importante che si afferma durante anni di seminari, stage,
laboratori di approfondimento sul teatro borghese, in particolare di Pirandello e Ibsen.
Nel 1985, Navello dirige, per il Teatro Stabile dell'Aquila, "Spettri" di Ibsen; quello stesso anno viene chiamato a
insegnare alla Scuola del Piccolo Teatro di Milano. È del 1986 la prima nomina a direttore del Teatro Stabile
dell'Aquila. Le sue regie più importanti: "Sogno di Oblomov" di Siro Ferrone, tratto da Oblómov di Ivan
Aleksandrovič Gončarov, e un esperimento di teatro a puntate: "I tre moschettieri", durato tutta la stagione
‘86/’87. Nel 1988/89 frma alcune regie per il teatro privato: due atti unici di Svevo ("La verità" e "Terzetto
spezzato"); Vaudeville, e ancora un altro testo contemporaneo "Sotto lo stesso tetto" di Ludmila Razumovskaja.
Nell’estate 1989, ha diretto un testo scritto da Renato Nicolini e ispirato alla tetralogia politica di Vittorio Alferi,
"Tre veleni rimesta, avrai l’Antidoto". Tra il 1990 e il 1993 è chiamato alla direzione del Teatro di Sardegna, a
Cagliari, dove si è occupato della progettazione e della distribuzione teatrale per i cartelloni delle principali città
dell’isola: ha frmato inoltre le regie de "Il gioco delle parti" di Luigi Pirandello, de "Il vampiro" di Angelo Brofferio,
e di "Casa di bambola" di Henrik Ibsen. Tra il 1994 e il 1997 torna alla direzione del Teatro Stabile dell'Aquila con
gli spettacoli "La donna del mare" di Ibsen, con Lina Sastri; "Il misantropo" di Molière con Roberto Alpi e Laura
Saraceni; "Il caso Papaleo" di Ennio Flaiano con Antonino Juorio. Inoltre, in Francia, prima al festival di Aix-en
Othe e poi al Théâtre de la Villette a Parigi, nel 1997 ha messo in scena "Le cercle de craie caucasien" di Brecht. In
seguito ha fondato una compagnia di giro. Gli spettacoli più importanti del periodo sono stati "Alferi! Alferi!"
con Giorgio Albertazzi; "Il costruttore Solness" di Ibsen, con Giuseppe e Micol Pambieri; "La signorina Julie" di
Strindberg e "Il Catalogo" di Jean-Claude Carrière.
Dal 2001 ha fondato e diretto il Festival internazionale “Teatro Europeo” diventato poi “Teatro a Corte” perché
itinerante attraverso le dimore sabaude del Piemonte. Il Festival insieme alla Fondazione Teatro Piemonte
Europa (riconosciuta nel 2007 dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali Teatro Stabile d’Innovazione) ha
sviluppato la propria azione in tutta Europa stabilendo legami, scambi e accordi coproduttivi con i maggiori
centri di cultura dello spettacolo dal vivo del continente. Gli spettacoli frmati in questo periodo sono tutti
caratterizzati dall’incontro con la francofonia e con attori stranieri: per la rassegna “Les Italiens”, a Parigi,
"Sibilla d’amore" con Anna Galiena; per una lunga tournée in Italia e in Francia, "Cinéma!", un flm muto in
palcoscenico, con attori francesi e italiani; per il progetto europeo transfrontaliero “Gli Scavalcamontagne”,
insieme al Théâtre La Passerelle-Scène Nationale de Gap, "Dette d’amour" di Eugène Durif, anche in questo caso
con una compagnia bilingue; ancora, per la stagione al Teatro Astra di Torino che da tre anni è affdato dal
Comune alla Fondazione TPE e quindi alla direzione di Navello, il fortunato "Donne informate sui fatti" di Carlo
Fruttero, con Romina Mondello, Daniela Poggi, Patrizia Zappa Mulas, la voce di Franca Valeri e altre quattro
giovani attrici. Lo spettacolo, che ha debuttato nel 2009, è rimasto in repertorio per tre stagioni, presentato nei
principali teatri italiani. Poi, "Il Divorzio", esilarante commedia di Vittorio Alferi che mette alla berlina i costumi
privati italiani: progetto realizzato con una compagnia di giovani attori diventati la forza del futuro nella
Fondazione TPE. Con i quali è seguita una seconda felice esperienza, “Il Trionfo del Dio Denaro” di Marivaux, testo
mai rappresentato in Italia del quale Navello ha curato regia e traduzione. E infne una nuova e diversa edizione
di “Cinema!”, reinventata per gli attori e i tecnici del Teatr Śląski di Katowice in Polonia, con il quale il Teatro si è
sviluppato un accordo pluriennale di scambio ecollaborazione.
Nel marzo del 2015, TPE è stato riconosciuto Teatro di Rilevante Interesse Culturale, un traguardo importante e
prestigioso che premia il lavoro di direzione di otto anni nel territorio piemontese, nella ricerca registica e
drammaturgica, nel confronto con l'Europa.